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Il colpo fu veloce, troppo per il genin, che non riuscì ad impedire che la fredda lama incontrasse l'esile corpo del bambino, ponendo fine alla sua vita, di durata fin troppo breve.
Figlio di puttana!
Urlò il giovane, scagliandosi verso il suo avversario con una rinnovata forza e ferocia, perdendosi nella sua stessa ira e nella voglia di sangue che Satsubatsu gli stava infondendo, minuto dopo minuto sempre più intensa. Gli attacchi di Akuraguri stavano andando a segno, ma non riuscirono a eliminare completamente l'avversario, che nonostante le numerose ferite, ancora si teneva in piedi.
Un alleato inaspettato stava però per arrivare, nella forma del chunin, che comparve alle spalle del ragazzo, quasi beccandosi un kunai in testa, dato che il genin non aveva alcuna idea che chi stesse arrivando fosse Etsuko. Ciononostante, riuscì a fermare la sua azione in tempo, anche se molto poco danno, se alcuno, avrebbe fatto all'esperto ninja. La sua attenzione si spostò sui loro avversari, diventati anche loro due.
Al primo combattante infatti, si era aggiunto un secondo, proveniente dalla parte opposta a quella dei due kiriani. Akuraugri prese quel momento di pace per urlare preziose informazioni al chunin, per essere sicuro che almeno uno straccio di strategia fosse seguito.
Etsuko-sama! L'uomo che è arretrato ha già subito dei danni ed usa tecniche di ghiaccio!
Sperando che il chunin comprendesse l'intenzione del giovane di concentrare i loro attacchi su di lui, il giovane si concentrò sullo schivare gli attacchi dei suoi avversari. In un attimo, uno squalo d'acqua si formò accanto al primo avversario, scagliandosi contro Akuraugri, che però riuscì a schivare il costrutto con un balzo verso la sua destra. Ormai sapeva che cercare di salvare i bambini sarebbe significato solamente perdere su tutti i fronti, non salvandoli e non assicurando i loro rapitori alla giustizia, eterna o terrena [Slot Difesa 1].
Gli spiedi che gli vennero lanciati contro furono leggermente più difficili da schivare, ma il giovane slanciò la sua spada nella direzione dei costrutti, distruggendoli completamente in una brina di ghiaccio [Slot Difesa 2]. Akuraguri non era ancora fuori dai guai, perchè il nuovo arrivato, con un veloce movimento, scomparve alla vista del giovane, presentadosi di fronte a lui, come se si fosse teletrasportato. Fortunatamente per il giovane, il colpo che seguì, una spazzata, fu abbastanza semplice per il ragazzo da schivare, spostandosi all'indietro ed evitando completamente il colpo [Slot Difesa 3].
Il seguente colpo sarebbe stato, invece, semplicemente troppo veloce per il giovane da schivare, ma volendo evitare di essere colpito allo stomaco od ai fianchi, egli offrì il suo braccio, che venne prontamente preso e stretto, quasi stritolato [Danni]. Akuraguri poi sentì il suo braccio quasi bruciare, come se all'interno il suo sangue stesse ribollendo, sentendo solo dolore [Danni]. Il suo braccio si accasciò accanto a lui e alcuno sforzo del ragazzo lo facevano muovere [Note]Resistenza Sanguinaria: Resistenza Sanguinaria si attiva se l'utilizzatore subisce un danno dall'avversario. L'utilizzatore avrà il bonus massimo in Resistenza. Ogni round di mantenimento peggiora la Resistenza di 1; il malus massimo è pari al bonus massimo. Causare danni annulla Resistenza Sanguinaria, senza riattivarla.
Bonus Massimo TS II : 3 Tacche
Un ultimo colpo arrivò verso di lui, un pugno veloceNon hai specificato la Velocità quindi mi sono attenuto alla sua vel base che dovrebbe essere di 500, ma non abbastanza da colpire il ragazzo, che con un veloce movimento della testa lo schivò [Slot Difesa 4]. Adesso toccava a lui, ma, pur avendo l'occasione di interrompere la ritirata del suo avversario, Akuraguri scelse di rimanere a distanza. Aveva già perso un braccio, forse per sempre, non era intenzionato a perdere un altro.
Il ragazzo si concentrò un momento, impugnando l'elsa della sua spada in posizione di guardia. Un gruppo di piranha , esattamente sei, si formarono alle spalle del ragazzo , di vivaci colori e con i piccoli occhi affamati di sangue [Slot Tecnica 1]Via della Spada Magica: L'utilizzatore può non effettuare le posizioni magiche di un ninjutsu. Richiede uno slot azione di concentrazione, in posizione di guardia con la spada: causa AdO se l'esecuzione della ninjutsu avrebbe causato AdO.. In gruppi di tre i pesci si scagliarono verso l'avversario che era stato già ferito da Akuraguri, cercando di colpire le sue aperte ferite [Slot Azione 2 & 3].
Il ragazzo si mise in posizione difensiva, aspettando di vedere l'evolversi della situazione.Chakra: 21,75/40Vitalità: 3,5/14En. Vitale: 19,5/30Statistiche Primarie Forza: 475Velocità: 400Resistenza: 400Riflessi: 400Statistiche Secondarie Concentrazione: 400Agilità: 400Intuito: 400Precisione: 400Slot Difesa 1: Schivata2: Schivata3: SchivataSlot Azione 1: Schivata2: Piranha3: PiranhaSlot Tecnica 1: Tecnica del Piranha Tropicale2: ///Equipaggiamento - Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
- Tonico Coagulante Inferiore × 1
- Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
- Spiedi × 5
- Kakute × 1
- Veleno Debilitante C2 (5 dosi) × 1
- Tonico di Ripristino Inferiore × 1
- Wakizashi × 1
- Guanto in Cuoio × 1
- Kunai × 4
- Lama Insanguinata (Livello I) × 1
- Accendino × 1
- Corpetto in Cuoio × 1
- Bottiglietta di Alcool × 3
Note
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La SanguinariaSPOILER (click to view)Legenda:
Parlato/Pensato Akuraguri
Parlato/Pensato Haremashita
Parlato/Pensato Satsubatsu. -
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Hibiko, stai di guardia alla caverna, in queste condizioni saresti solo d’intralcio e regalare la vita in questo modo non ti permetterà di consumare la bramata vendetta.
Cercai di far presa sul desiderio dell’uomo per convincerlo a fermarsi e riposare, avevo barattato il mio unico tonico con una maestranza ben poco lecita che tuttavia aveva dato i suoi frutti. Ora era il momento di correre in soccorso del mio amico.
Sopraggiunsi nella grotta e non badai all’offensiva istintiva che Akuraguri quasi mi avrebbe scagliato addosso, no, la mia attenzione fu colta dal neonato appena ammazzato. Quell’anima innocente, sacrificata come carne da macello. come l’animo umano potesse spingersi così oltre? non l’avrei mai compreso. Eppure l’esile corpicino giaceva inanime, accanto a quello dei suo pari ancora vivi ma di certo non per troppo, data la situazione e la piega che stava prendendo.
Sentì montare l’ira dentro, di una cosa ero certo, quei due l’avrebbero pagata cara.
Laconico risposi al commento di Akuraguri, il consiglio del Genin era chiaro, sbarazzarci del ferito, per poi concentrare l’offensiva sul sopraggiunto rinforzo. D’altra parte era palese che la loro strategia fosse la medesima.
MORIRANNO ENTRAMBI, stanne certo… tu pensa a sopravvivere.
Il mio commento era una sentenza di morte, non potevo permettere che l’ingiustizia consumata in quella grotta, potesse passare impunita.
Non avevo tempo da perdere, irrorai di sangue le mie iridi, attivando le innate abilità. Rapido un costrutto demoniaco si sarebbe frapposto tra il ninja ferito e Akuraguri, fattosi carico dei corpicini indifesi, uno per braccio, avrebbe evitato la tecnica nemica saltando indietro per circa 5 metri. Slot difesa 1, poggiando conseguentemente dietro di se gl’infanti e schermandoli a protezione.
Ma non era finita, non ebbi difficoltà a scorgere la grande costruzione elementare destinata a me, contenente un regalino celato, non sarebbe sfuggito alla mia vista. Rapide le mie mani crearono la posizione del cane. Sfruttando la quantità d’acqua appena sprecata dalla tecnica nemica, avrei innalzato un resistente muro acquatico che avrebbe intercettato il kunai a circa 4 metri di distanza da me, assorbendo completamente pure gl’effetti della deflagrazione sopraggiunta. Difesa 2/3.
Bene adesso, tocca a me…
Il volto cupo non lasciava presagire nulla di buono, animalesco come il predatore che osserva la sua preda.
Un costrutto demoniaco dalle fattezze di Etsuko sarebbe apparso a 3 metri del ninja posto in direzione opposta, lo stesso che aveva avuto il coraggio di sfidarlo, non avrebbe atteso e non gli avrebbe dato tregua.
ADESSO MUORIIIII
SLOT TECNICA AVANZATO Rapido avrebbe coperto la distanza che li separava, sferrando con il pugno destro un diretto alla parte sinistra dell’addome SLOT AZIONE1, lì il ninja sarebbe stato più vulnerabile, dato le ferite che aveva riportate all’arto medesimo. Che avesse tentato di difendersi oppure no in qualche modo, avrebbe abbassato completamente il baricentro sfuggendo alla visuale nemica, per eseguire un calcio, mirato a sbilanciare l’avversario, diretto alla caviglia destra SLOT AZIONE2. Se fosse riuscito nel suo intento risollevando rapidamente il baricentro, utilizzando lo slancio del calcio precedente avrebbe concluso la sua combo, con un montante diretto al mento avversario. SLOT AZIONE3
Non amavo il combattimento corpo a corpo e probabilmente questo non poteva ritenersi tale, non amavo sporcare le mie mani, ma questa volta era diverso, seppur con la mia creazione demoniaca, volevo sentire l’odore di paura di quel ninja, la sensazione della sensazione del sangue sulle mie nocche.
Se fosse riuscito a mettere fuori gioco quel nemico avrebbe potuto concentrarsi sull’altro che aveva preso di mira Akuraguri.Chakra: 68/75<o:p>
Vitalità: ???/15.5En. Vitale: ???/30Statistiche Primarie Forza: 475Velocità: 500Resistenza: 475Riflessi: 500Statistiche Secondarie Concentrazione: 550Agilità: 500Intuito: 500Precisione: 500Slot Difesa 1: 3 unutà creazione demoniaca2: muro d'acqua3: Slot Azione 1: ///2: ///3: ///Slot Tecnica 1: potenziamento illusione demoniaca2: creazione demoniacaEquipaggiamento - Contenitore di Elemento × 14
- Lancia Spiedi × 1
- Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
- Spiedi Potenziati × 13
Tonico di Recupero Medio× 1- Bomba Abbagliante × 1
- Kunai × 3
- Tonico di Ripristino Minore × 1
- Spiedi × 2
- Cartabomba II × 1
Note
3 bassi creazione
demoniaca + 2 bassi muro acquatico -50%economico + 2 bassi potenziamento
demoniaco. -
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Una Nera Follia
Parte XIL'intervento provvidenziale nella forma di una difesa ad area di Etsuko permise di evitare il peggio. Dopo aver preso in braccio entrambi i neonati ed essere scampato all'ultimo secondo dallo squalo in movimento il muro d'acqua, generato dal Chunin, bloccò la deflagrazione successiva. Non così bene andò ad Akuraguri che invece subì numerosi danni, tuttavia non sufficienti per metterlo a terra. [Nota QM]Per quanto mi può riguardare Aka ti sottolineo che i danni che hai ricevuto al braccio NON sono permanenti e senza alcun favoritismo onestamente non considerarei tale un danno del genere.Poteva ancora contribuire allo scontro, nonostante lo sforzo e la spesa di chakra sostenuta da entrambi gli avversari.
Venne poi il momento dell'offensiva. Prima il Genin, fermo da una posizione relativamente più sicura, creò una serie di piranha assetati di sangue. Il primo branco, se si poteva così dozzinalmente chiamare, puntò verso l'avversario che aveva in mente Akuraguri però nel percorso l'odore del sangue dell'infante trucidato precedentemente fu irresistibile e tale per cui i denti aguzzi dei pesci carnivori si diressero contro la gola, sottile ma già perforata, del bambino maciullando oltre al limite dell'umano il corpicino. Una scena terribile, a vedersi. Comunque gli altri pirahna si diressero contro il Manipolatore di Ghiaccio che nel frattempo dovette affrontare anche l'offensiva del Chunin, molto più sottile e pericolosa.
Infatti vedendosi comparire al suo fianco una copia esatta del Chunin fu subito sorpreso e colto alla sprovvista. Non solo, la velocità del suo nuovo avversario era molto elevata e unita al veleno che circolava in corpo e indeboliva le sue capacità fu semplicemente impossibile evitare, per quanto banale come esecuzione, il pugno che mirava a colpire il braccio già ferito. L'impatto avvenne, soprattutto nella mente dell'uomo, e fu più che sufficiente a creare un danno in grado di mettere fuori uso l'arto sinistro. Un punto a favore degli Accademici. Stringendo i denti dal dolore l'uomo spostò il corpo e la sua figura verso la copia illusoria. Nuovamente la velocità e la differenza di riflessi era troppo elevata per compensare con qualche schivata e il danno fu preso in pieno, il calcio colpì il ginocchio destro dell'uomo ma non fu sufficiente a sbilanciarlo e allo stesso tempo notando l'attacco successivo, seppur veloce ma prevedibile, impastò abbastanza chakra per interporre l'avambraccio destro così da fungere da scudo e sorbirsi il danno, notevole e penetrante nella mente dell'uomo che ormai era letteralmente arrivato al suo limite, anzi l'aveva superato già dal colpo precedente e quella sorta di difesa disperata fu dettata più dell'adrenalina e dalla memoria muscolare che da un vero e proprio gesto di coscienza perché poi svenne, letteralmente in piedi cadendo all'indietro, sobbarcato da troppi danni, dolore e ferite. I piranha di Akuraguri dunque non servirono a molto perché andarono semplicemente a dilaniare un corpo indifeso. Non lo uccisero ma di fatto lo misero in condizioni talmente gravi, tra pelle e muscoli strappati, che senza un intervento medico avanzato sarebbe morto nel giro di pochi minuti, dissanguato.
Rimaneva dunque un solo avversario, e questa volta nonostante il vantaggio contro Akuraguri, si trovava ora in inferiorità netta. Osservando le capacità del Chunin si rese conto da solo che la partita era persa. Lui era finito, la partita probabilmente si era chiusa a favore degli Accademici. Molto in fretta, certo con numerosi colpi bassi e ferite aperte.
Ma forse sorprendendo tutti l'uomo portandosi al centro di quello che inizialmente era il cerchio rituale con un gesto, apparentemente folle, unendo l'indice e il medio di entrambi le mani si bucò entrambi gli occhi. Con un gesto plateale e netto. Senza alcun minimo rimorso o dubbio.MI RIMETTO AL VOSTRO GIUDIZIO, POTERI INNOMINABILI. CHE L'OSCURITA' MI ACCOLGA.
Un vento gelido avrebbe ghermito gli Accademici, come se qualcosa fosse passato sotto di loro. Una presenza intangibile. E dagli occhi dell'immolato non sgorgò sangue, bensì un sostanza nera, densa e viscosa che si fece strada strappando e aprendo in due la testa del Genin. Per le percezioni del Chunin nulla poteva essere paragato ad un'esperienza precedente. A dire il vero non era nemmeno chakra, né carne. Un'ombra oscura sorse dall'uomo che aveva appena sacrificato la sua vita per uno scopo ignoto. Una figura che poco a poco si fece sempre più delineata fino ad acquistare volume e assumere un aspetto umanoide deformato, come se fosse stato richiamato in forma incompleta.
...Re-sta-te Fer-mi. Gli Agnelli so-no mie-i....
Tuttavia dal suo corpo, o meglio dalle sue coste sarebbero partite delle lance, prolungamenti dell'ombra stessa, che avrebbero mirato a colpire il petto di tutti i presenti in quella stanza: la copia illusoria, Etsuko, Akuraguri e il Manipolatore di Ghiaccio. [Attacco]Potenza: 20 (Paragonabile ad un Ninjustu) Velocità: 500. La lancia è molto sottile, al pari di uno spiedo ma si prolunga fino da voi partendo da una delle coste del mostro.Se anche uno solo di loro fosse riuscito a scampare da quell'attacco l'ombra avrebbe urlato, un grido cacofonico, e dalla sua schiena sarebbero partiti il triplo delle lance.
VI HO DETTO CHE SONO...MIEIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII....
E per ogni persona presente tre lance, sottili ma affilatissime, sarebbero scattate sempre contro il petto. Forse più deboli ma molto più veloci. [Attacco Potenziato]Potenza: 10 (Paragonabile ad un Ninjustu) Velocità: 575. La lancia è molto sottile, al pari di uno spiedo ma si prolunga fino da voi partendo da una delle coste del mostro. E allo stesso tempo le braccia dell'ombra si sarebbero allungate verso i bambini, strisciando come serpenti a terra, per rapirli e portarseli verso di sé, verso la sua bocca se nessuno avesse provato a fermarla.[Azione]Velocità: 600. Forza: 600.
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Anche senza che tutto andasse per il verso giusto, sembrava che il combattimento avesse oramai preso una direzione decisa, dato che uno dei due avversari dei kiriani, avendo subito numerose ferite nel corso della schermaglia, si accasciò al suolo. Un'orrenda scena si consumò poi dinnanzi agli occhi dei due Accademici; i piranha, evocati da Akuraguri, si avventarono sul corpo esanime dell'avversario, squarciandolo e rendendolo irriconoscibile. Sicuramente non sarebbe stato capace neanche di muovere un dito per aiutare il suo compagno, che adesso, senza rinforzi in vista, stava comprendendo la gravità della sua situazione.
Forse per disperazione, forse per fanatismo, l'uomo si spostò al centro della sala ed in una mossa sorprendente, si bucò entrambi gli occhi, urlando qualche strana frase. Un attimo di silenzio si propagò lungo la stanza, ma quell'attimo non durò lungo, dato che un vento gelido iniziò a soffiare all'interno della caverna. Gli occhi dei due giovani erano però fissi sull'uomo, dagli occhi del quale iniziò a sgorgare una sostanza nerastra, quasi melassa, che, con una forza invidiabile, iniziò a farsi strada attraverso il corpo dell'uomo, dividendolo a metà, squartandolo. Da quell'ammasso di carne, lentamente, si andò a formare un entità, umana in natura, ma deforme, incompleto.
L'entità parlò, con una voce rauca e tremolante, ma sembrava che fosse solamente interessata negli Agnelli, ovvero, nei bambini che erano presenti nella stanza. Nonostante ciò, da quell'ammasso di sostanza si composero diverse lance, che si scagliarono contro i due ninja Accademici. Akuraguri, vedendo la lancia arrivare verso di lui, concentrò le sue energie all'interno delle gambe, schivando il colpo diretto verso di lui. Sentì un'ennesima volta il sovraccarico del chakra all'interno dei suoi arti, facendoli bruciare, ma riuscì ad evitare il pericolo. [Slot Difesa 1]Riflessi: 400+100 Impasto;
Impasto: 2 Bassi;
Danni SovraImpasto: 1/2 Leggera.
La creatura non aveva ancora finito però, poichè altre lance spuntarono dal suo corpo, saettando verso il duo. Questa volta Akuraguri si accorse di non aver nessuna chance di schivare, dato che le lance stavano viaggiando verso di lui molto più velocemente della precedente. In un tentativo di gestire i danni che egli avrebbe subito, il ragazzo concentrò il suo chakra nell'area di impatto. Poteva comprendere come l'attacco fosse diventato più veloce, dato che, pur colpito, egli non subì troppo il colpo. [Slot Difesa 2]Resistenza: 400+25 Impasto;
Impasto: 1/4 Basso;
Danni: 1/2 Leggera.
Mentre i due Accademici stavano ancora difendenosi dalle lance però, il mostro aveva già iniziato la sua prossima mossa, cercando di prendere i bambini. Akuraguri, poco prima di assorbire il colpo, aveva dunque urlato al chunin:
Etsuko, pensaci tu a lui, io prendo i bambini !
E dopo essersi liberato dell'attacco, sarebbe scattato verso gli innocenti, provando a prenderli e metterli in salvo dalle grinfie di quella creatura. Se fosse riuscito a prenderli, avrebbe fatto un salto[Slot Azione 1] all'indietro, cercando di mettere quanta più distanza possibile tra se ed la creatura.Chakra: 19,50/40Vitalità: 2,5/14En. Vitale: 18,5/30Statistiche Primarie Forza: 475Velocità: 400Resistenza: 400Riflessi: 400Statistiche Secondarie Concentrazione: 400Agilità: 400Intuito: 400Precisione: 400Slot Difesa 1: Schivata 2: Resistenza 3: ///Slot Azione 1: Movimento 2: ///3: ///Slot Tecnica 1: ///2: ///Equipaggiamento - Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
- Tonico Coagulante Inferiore × 1
- Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
- Spiedi × 5
- Kakute × 1
- Veleno Debilitante C2 (5 dosi) × 1
- Tonico di Ripristino Inferiore × 1
- Wakizashi × 1
- Guanto in Cuoio × 1
- Kunai × 4
- Lama Insanguinata (Livello I) × 1
- Accendino × 1
- Corpetto in Cuoio × 1
- Bottiglietta di Alcool × 3
Note
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La SanguinariaSPOILER (click to view)Legenda:
Parlato/Pensato Akuraguri
Parlato/Pensato Haremashita
Parlato/Pensato Satsubatsu. -
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La scena consumatasi nel buio antro al centro di quell’isola non la definirei per i deboli di stomaco. se da una parte, il duo accademico era riuscito nell’intento di dimezzare l’offensiva avversaria, cancellando definitivamente uno degli antagonisti. L’uomo giaceva infatti al suolo in una pozza di sangue, che prosperoso sgorgava dalla cute lacerata . Dall’altra avevano subito una grave perdita e a uno dei neonati, offerto come agnello sacrificale, era spettata la medesima sorte.
Odore di morte misto a disperazione… eppure quello al quale assistevano non era il peggio che si potevano aspettare, l’appena citato infatti, sarebbe sopraggiunto subito dopo.
FANATISMO… o chiamatelo follia, l’uomo che della setta era l’esponente di spicco, cavatosi gli occhi, aveva avviato il macabro rituale. L’evocazione che ne era derivata, avrebbe squarciato in due il corpo dell’evocatore, nascendo da esso. Come placenta ne aveva dato i natali e la creatura che ora gli si palesava aveva raggelato il clima già non troppo mite della caverna.
La sua natura ultraterrena e la provenienza d’infernale menzione Dantesca, non era l’unica caratteristica a incutere terrore. La Voce, gutturale e spettrale tagliava l’aria, stridendo sin nei timpani come vetri infranti.
Le azioni che ne derivarono son già state citate dall’autore, l’essere aveva un unico obbiettivo, I NEONATI… il recuperarli era propedeutico alla MORTE del duo Kiriano. Ne i due fattori potevano escludersi l’un l’altro, erano complementari piuttosto. Quale uomo dotato di animo avrebbe potuto abbandonare così palesemente quelle creature al loro destino?
Di sicuro NON i due ragazzi che ora avrebbero lottato per portare a favore personale il futuro disegnato infausto.
Il come? Ve lo descriverò io nelle prossime righe.
ETSUKO
Vidi, seppur avrei voluto non vedere… I Piranha di Akuraguri, accanirsi senza rimorsi sul corpicino esanime. Pensai, come iene nella savana, loro erano gli spazzini delle acque. Che esseri infimi, mi avevano sempre fatto paura. Non tanto nell’aspetto. Ma nell’idea che celati nella protezione delle acque, potessero essere portatori di morte.
Le acque… elemento che amavo, da sempre metafora di rinascita, di vita. Sapeva anche riservare sorprese… i miei pensieri prolissi, come sempre non avevano tempo di soffermarsi su quella situazione.
Il rituale era terminato e l’offensiva aveva avuto inizio, vidi il mio compagno di missione adoperarsi per non restarne vittima, poverino, non sarebbe stato semplice per lui… aveva già subito dei danni ma non avrei potuto aiutarlo. Era un elemento valido, lo aveva dimostrato in più di una occasione se la sarebbe cavata.
“La prova non ci mostra mai il volto che ci aspettavamo.”
Mi venne subito in mente questa frase… ma la scacciai immediatamente, dovevo fidarmi di lui a tal punto che la mia strategia, prevedeva di affidargli la vita dei neonati.
Evitai la prima offensiva con un rapido spostamento laterale cimentandomi in una schivata, dopotutto quello era un attacco senza troppe pretese visto la velocità con il quale era sferrato. Lo stesso fece la mia creazione demoniaca che aveva un vantaggio in parametri ancor più accentuato.
Dovetti impegnarmi maggiormente per evitare l’offensiva successiva, in tutto e per tutto simile alla prima ma lanciata ad una velocità sensibilmente più elevata. Dovetti impastare una quantità di chakra, per velocizzare il mio spostamento difensivo spiccando un SALTO in avanti andando a ricongiungermi con il costrutto che con ulteriore spostamento ora si era portato a protezione di Akuraguri lì dove poco prima aveva depositato i neonati.
Fu in quel frangente che adoperai la mia strategia, mentre il mostro si preparava ad allungare gli arti che come serpenti al suolo avrebbero presto raggiunto il luogo in cui eravamo.
Coperti da me e il mio costrutto raccolsi i neonati dal suolo, passandoli rapidamente nella mani di Akuraguri… ma ciò che agl’occhi di chi fosse presente nella caverna sarebbe apparso era diverso:
2 costrutti copie identiche dei neonati, in braccio al finto Etsuko, io cercai di afferrarne uno per farlo sfuggire alla presa del mostro… il realtà la mia azione ne celava un’altra. Estratta la Cartabomba, l'attivavo, depositandola sul costrutto, assorbita in tutto e per tutto dall’illusione. Così mentre l’Etsuko che reggeva i neonati, si sarebbe voltato in direzione del mostro restando sorpreso nel ritrovarsi le braccia ai suoi piedi, non avrebbe potuto evitare il sequestro delle creature.
Sottratte al custode, come avrebbe immaginato che ciò che tanto bramava erano in realtà la trappola dell’illusionista? Per render più credibile la scena… il finto Etsuko, si sarebbe lanciato all’inseguimento degl’arti che tuttavia ben più rapidi tornavano in direzione dell’evocatore, conducendo alla famelica bocca i corpicini degl’infanti.
Il vero Etsuko sarebbe rimasto fermo a celare il balzo indietro del compagno di missione, badando bene a celare il contenuto tra le sue braccia.
Se tutto fosse andato come preventivato, l’esplosione sarebbe avvenuta poco dopo… non prima però che i corpicini sarebbero stati inghiottiti da quell’essere o per lo meno fossero vicino ad esso.
Se invece le cose fossero andate diversamente dal previsto. Etsuko avrebbe indietreggiato rimanendo sulla difensiva assieme al suo costrutto. Pronto a imbastire una nuova strategia.
DOVRAI PRIMA PASSARE SUI NOSTRI CADAVERI.... -
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Una Nera Follia
Parte XIIL'abilità oculare di Etsuko, del Chunin della Nebbia, fu decisamente utile in quei frangenti così concitati. Forse inconscio della sua scelta, o consapevole della sua forza sfruttando l'illusione il Ninja e la finta realtà che andò a creare riuscì allo stesso tempo a cogliere uno dei pochi punti deboli di quella creatura.
Infatti il mostro, composto da visceri d'ombra e oscurità, andò a inseguire le costruzioni illusorie, come una falena verso una luce nel buio più nero della notte. Tutto questo mentre Akuraguri, praticamente al limite delle sue forze ed energie, portò in salvo i due neonati grazie sempre all'aiuto del Chunin decisamente più fresco e illeso. Il Genin scomparve alla vista, scappando lungo la stessa direzione dalla quale era giunto mentre allo Shinobi più esperto toccò il compito di chiudere quella faccenda.
Come detto precedentemente il mostro venne ingannato dall'illusione e il costrutto consegnò letteralmente in mano la cartabomba attivata. Forse per un attimo la creatura d'ombra dimostrò una certa logica, o intelletto, perché sicuramente alle percezioni all'erta di Etsuko non sarebbe scappato qualche momento di timore o di paura da parte del mostro. Magari si era accorto, ormai troppo tardi, del pericolo incombente. Questo perché l'esplosione lo coinvolse pienamente, la deflagrazione infatti si propagò dall'altezza della sua testa inglobando il resto del corpo. Lo spettacolo non fu di certo sensazionale, pezzi indistinti neri e viscosi schizzarono un po' ovunque coprendo di una sorta di sangue, nero, l'intera caverna. Le frattaglie si posarono anche su Etsuko, anche se nel giro di poco tempo a contatto con il suo corpo iniziarono ad evaporare come se in qualche modo contrastanti con il Chakra, a differenza invece degli altri pezzi che spinti dalla gravità scivolavano verso il basso portandosi dietro una lunga macchia nera.
Lo scontro era finito e il campo di battaglia mostrava i suoi segni. Il corpo del Genin era a terra, sfinito e praticamente privo della scintilla di vita, mentre quello che sembrava il luogo di rituale a causa del sacrificio e della bomba esplosa aveva perso del tutto il suo significato. Non solo, il corpicino del neonato era stato sbalzato via, dalla deflagrazione, ed Etsuko l'avrebbe individuato ai margini della caverna. Niente e nessuno l'avrebbe interrotto, qualunque azione avesse deciso di intraprendere. Il nemico era stato sconfitto.
Akuraguri invece uscendo dalla caverna si sarebbe subito accorto della presenza di un uomo, uno spadaccino a vedersi dalla Katana che impugnava con la mano sinistra... peccato però che era svenuto. E privo di conoscenza. Il Genin non poteva sapere nulla della sua identità e del patto di non belligeranza e collaborazione che Hikito ed Etsuko si erano scambiati poco prima. Come avrebbe reagito? Avrebbe dato priorità ai neonati, fuggendo senza guardarsi indietro?
Comunque fosse andata Etsuko ritornando alla luce del sole avrebbe potuto fare qualunque cosa ad Hikito, svenuto dallo sforzo e della stanchezza. E solo il tempo, una buona nottata di sonno avrebbero permesso all'uomo di riprendersi.
Inoltre restava da decidere il destino del terzo genin, l'unico ancora in vita. Almeno in teoria, questo perché se Etsuko fosse ritornato al luogo in cui l'aveva legato, attorno ad un albero, non avrebbe trovato nessuno. Era scomparso, e non solo. Non avrebbe individuato alcun genere di traccia, come se qualcuno di esperto fosse riuscito a eliminare il proprio passaggio. Come avrebbe reagito alla notizia della sua preda fuggita Hikito? Di fatto Etsuko prendendo quella decisione aveva infranto alla promessa dello spadaccino.
L'ingresso al villaggio sarebbe stato decisamente diverso, a seconda di come i due Ninja ed eventualmente Hikito avrebbero deciso di entrare e di che versione e spiegazioni fornire... Soprattutto a Shuppo e Yukko. L'unico appuntamento fisso sarebbe stato quello di Akuraguri, che aveva promesso al capovillaggio di ritornare da lui appena le cose si fossero sistemate. Certo, ammesso e non concesso che il giovane Genin avesse deciso deliberatamente di evitare l'incontro.
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La distrazione fornita dal chunin fu fondamentale, permettendo al giovane di portare in salvo i due neonati. La creatura iniziò a inseguire le illusioni del kiriano, lasciando spazio e tempo ad Akuraguri di prendere in braccio gli innocenti ed iniziare la sua fuga da quella stanza, che era stata luogo di uno scontro feroce, ma che aveva visto i due kiriani trionfare.
Attraversando con non poca fatica il lungo e scuro corridoio, facendo diverse pause per riprendere il fiato e scacciare la paura che, subdola, si era infilate nelle piaghe della sua mente, dall'apparizione di quella creatura, il giovane continuò con lentezza attraverso il percorso. Chissa se il chunin fosse riuscito a sopraffare quella creatura, il genin si chiese, il rumore di un esplosione rimbobando alle sue spalle.
Al di fuori della grotta, per terra, un uomo, chiaramente svenuto e fuori dai giochi. Il ragazzo lo ignorò quasi immediatamente, dopo essersi accertato della vera situazione. La sua assunzione fu che lo spadaccino fosse un rinforzo dei suoi nemici, messo fuori gioco dal chunin mentre stava entrando nella caverna. Akuraguri dunque, si avviò verso il paese, portando con se i due neonati.
Si era quasi dimenticato della promessa compiuta in precedenza al vecchio, ma, continuando a guardare i due neonati, aveva in mente quella sensazione di aver dimenticato qualcosa, qualcosa di importante. Finalmente, si ricordò e, di fretta e furia, si avviò alla dimora del sindaco, ignorando gli sporadici sguardi dei passanti. Entrato all'interno, egli si sarebbe fatto strada fino alla stanza dove il primo incontro era avvenuto e avrebbe passato all'uomo, se lì presente, i due neonati, prima di parlare.
Salve. Mi dispiace di informarla che...sfortunatamente, uno dei neonati è perito durante il recupero, per un errore da parte mia.....non so che altro dire se non che mi spiace e che vorrei che non fosse mai successo.....mi rimetto al suo giudizio.
E così, con la testa leggermente inclinata in basso, egli aspettò le parole del sindaco.
La SanguinariaSPOILER (click to view)Legenda:
Parlato/Pensato Akuraguri
Parlato/Pensato Haremashita
Parlato/Pensato Satsubatsu. -
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Le frattaglie, ricordo dell’essere che avevo combattuto si diffusero nella stanza subito dopo l’esplosione. Chiaro segno quello, che la strategia aveva dato i suoi frutti. Alcuni imbrattarono le mie vesti, sino a lambire le mie carni… ma per poco. Il contatto con il chakra infatti portò a evaporazione completa i resti.
Chiaro segno di quanto il mostro ne fosse attratto era stata poco prima la sua reazione sconsiderata ai costrutti illusori, per mia fortuna.
Lanciai una occhiata al campo di battaglia con il chiaro intento di trovarlo! Mi bastarono pochi secondi e lo vidi ai margini della caverna, quel corpicino esanime, svuotato della sua innocenza e privato di un fato che neppure aveva avuto il tempo di compiersi. Mi avvicinai… e ne osservai le esequie, prima di raccoglierlo e adagiarlo in un tessuto che copriva il giaciglio in cui l’avevo trovato.
“Alla sua tomba come a tutte quelle su cui piansi, il mio dolore fu dedicato anche a quella parte di me stesso che vi era sepolta.”
Recitai una piccola preghiera e lo adagia lì, in una piccola fossa che avevo creato, quel luogo sarebbe stato per lui riposo eterno.
...Il percorso di uscita dalla caverna non fu privo di tormenti e rimorsi per non esser riuscito ad arrivare in tempo per salvare quell’animo innocente. La mente si sarebbe spostata sullo spadaccino che non li aveva raggiuti a sostegno nella lotta, Eppure era chiara la sua sete di vendette che non gli mancava a differenza delle forze, infatti l’avrei trovato stremato all’ingresso della grotta. Sovrastato dalla fatica e bisognoso di una buona dose di riposo. Non l’avrei di certo lasciato lì.
Fattomi carico del peso dell’uomo, mi sarei poi diretto al villaggio… entrandovi senza avere né timore, né considerazione degli sguardi degli abitanti. Di certo avevano assistito all’arrivo di Akuraguri, lo sgomento nei loro volti e gli interrogativi che celavano ne erano la tangibile prova. Mi sarei diretto alla nave che ci aveva accompagnati fin lì… richiesto al comandante un alloggio per il nuovo passeggero, portatolo in cabina, l’avrei privato delle armi e legato in modo che non potesse nuocere a nessuno, prima che a se stesso…
Voglio un uomo di guardia davanti alla sua porta… di sicuro sarò di ritorno prima che abbia ripreso conoscenza.
Dissi al comandante. Le mie conoscenze mediche mi lasciavano intuire che avrebbe avuto bisogno di una non breve convalescenza.
Prepariamoci a salpare… il nostro lavoro qui è terminato!
Sarei sceso dalla nave… avevo un altro corpo da recuperare… giaceva ferito su una spiaggia poco distante!
… LA SPIAGGIA…
Bastardi…
L’avevano prelevato, era impossibile si fosse liberato da solo. Qualcuno aveva persino con abile maestria cancellato ogni sorta di traccia e probabilmente aveva già lasciato l’isola.
La cosa che mi preoccupava adesso era la promessa che avevo fatto ad Hikito, le promesse si sa, vanno mantenute.
Non avevo più nulla da cercare lì. Così poco dopo della mia presenza in quel luogo sarebbero rimaste solo le orme sbiadite sulla sabbia e una piccola imbarcazione affondata e posata sul fondale basso.
… Alla Ricerca di Akuraguri …
Di ritorno al villaggio avrei attivato l’innata abilità per intercettare il Genin. Era stato scortese da parte sua non attendermi fuori dalla grotta e alcune sue scelte avventate erano da ridiscutere. Dopotutto poteva essere scosso dall’accaduto e volevo semplicemente sincerarmi delle sue condizioni. L’avrei atteso fuori dalla casa nel quale si trovava, discuteva con un vecchio. Meglio non intromettermi in faccende di cui pareva avere il controllo.
Se tutto fosse andato per il meglio, una volta uscito, avrei chiesto che fine avevano fatto i neonati, pur conoscendo perfettamente dove fossero, la mia domanda era mirata a sapere perché gli avesse consegnati proprio lì e non nelle mani delle forze deputate a difesa dell’isola, GLI AGENTI DI POLIZIA.
… A BORDO…
Una volta tornati a bordo avrei vigilato sulle condizioni di Hikito. Badate bene non era mio prigioniero ma volevo capire quali sarebbero state le sue intenzioni al risveglio.
Così quando avrebbe riaperto gli occhi, io sarei stato lì accanto per spiegare.
È fuggito… o meglio, qualcuno l’ha preso…
Sarebbero state le prime parole che avrebbe udito dopo un po'. Speravo che gli fosse chiaro quanto mi dispiacesse e che ero pronto a rispettare la mia parola non appena vi si fosse ripresentata l’opportunità.
So quello che ti avevo detto e so perfettamente quello che provi… che intenzioni hai adesso?
Dissi, gettando uno sguardo ai suoi polsi legati, sicuro che ormai se ne fosse accorto anche lui.
È solo precauzione, tranquillo! Ma capisci bene che una reazione sbagliata mi costringerebbe a portarti davanti alla giustizia di Kiri, dopotutto non vedo segni di graffi sul coprifronte…. -
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Una Nera Follia
Parte XIIILa scelta della coppia di Ninja accademici fu molto precisa: nessuna spiegazione ufficiale una volta giunti al villaggio di ritorno da quell'incursione. Inutile dunque fu il tentativo di spiegazioni e di chiarimenti da parte di Shuppo e Yukko, che rimasero di fatto con un pugno di mosche in mano e con la responsabilità, tutt'altro che banale, di gestire quantomeno nell'immediato la vita futura dei pargoli, recuperati da quella mattanza.
Nel mentre Etsuko preparò il comandante della nave alla partenza Akuraguri si diresse dal vecchio, memore della promessa che gli aveva fatto. L'anziano signore ascoltò con tristezza il racconto del giovane Genin e stranamente non fu particolarmente colpito dalla morte dei uno dei tre bambini, sospirò amaro Siete riusciti a salvare due persone, due giovani innocenti. Considerato tutto lo ritengo un miracolo. Siano lodati i Kami e spero che i mostri dei mari inghiottiranno i mostri che hanno generato questa circolo di violenza... Ma allo stesso tempo voglio lasciarmi alle spalle tutto questo. Mio giovane Genin tuttavia io ho un'altra richiesta, una domanda, un gesto che le chiedo di fare nei confronti, nei confronti di un vecchio lupo di mare. Uccidimi. Una sola parola che ruppe l'atmosfera di cordoglio che si era generata fino a quel momento Mia moglie non lo farà mai. Né nessun altro del villaggio. Non vogliono sporcarsi le mani. Ti prego, uccidimi. Soffocami con il cuscino, voglio porre fine a questa vita. Sono infermo, e non posso essere d'aiuto per nessuno. Sto soffrendo troppo e la vita mi pesa in una misura che non puoi immaginare. E' il prezzo che ti chiedo, per il mio supporto alla tua missione Ninja di Kiri. Non ti preoccupare, a nessuno di questi bifolchi verrà in mente un tuo coinvolgimento. E nessuno indagherà classificando la mia dipartita come una semplice fine. Ti scongiuro, Ninja. So che tu puoi farlo. Da lupo di mare, da marinaio la cui pelle ha solcato mille onde. Evitami una morte priva di significato.
Solo se Akuraguri avesse acconsentito poco prima di agire avrebbe espresso le sue ultime parole Grazie, dal profondo del cuore.
Qualunque fosse stata la decisione Akuraguri si sarebbe riunito con il Chunin sulla barca e una volta solcato il mare con Etsuko l'amara scoperta non avrebbe tardato a presentarsi. L'unico testimone ancora in vita era fuggito, in qualche modo, e di conseguenza Etsuko non poté mantenere la parola data. Ci volle qualche tempo prima che Hikito riprendesse conoscenza e subito fu preso dall'agitazione nel ritrovarsi legato, ma le parole del Chunin Kiriano permisero allo spadaccino di ritornare alla realtà e realizzare quanto era successo.
Profonda delusione sarebbe stata colta dall'espressione del suo volto. Sospirando e cercando di spostare la schiena per ritrovarsi in una posizione meno scomoda Hikito si rivolse all'Accademico Etsuko-sama come le avevo detto non stiamo combattendo contro due briganti qualunque. Ma stiamo parlando di una organizzazione, meticolosa e fanatica. Non avranno lasciato alcuna traccia dietro di sé. Ed è un problema. Ci ho messo mesi per seguire questa pista, che ora è morta. Non ho altre parole da aggiungere, questo perché ti ho già detto tutto quello che so della Bilancia Nera. Ora... Puoi portarmi a Kiri, e così uccidermi. Questo perché come ti avevo detto sono stato ingiustamente condannato, e non ho prove se non la mia parola e la tua fiducia. Fiducia che hai rotto tu, nei miei confronti. Tuttavia la situazione per me è decisamente sfavorevole. Ti chiedo di lasciarmi andare e considererò la faccenda del genin scomparso chiusa, saremmo di nuovo in pari. Nel frattempo io continuerò a scovare tracce o piste fresche sui Kuro Tenbin. E' un accordo accettabile?
Se avesse accettato Hikito avrebbe chiesto di essere lasciato al largo, alla prima occasione. Poi sarebbe sparito nella nebbia, senza voltarsi.Epilogo
Per il duo Accademico restava comunque un compito necessariamente da eseguire. Stilare un rapporto sulle faccende che avevano riguardato le isole Shota al loro mandate della missione: Iko Tsuko. Fatto quello i Ninja sarebbe stati liberi di ritornare alle faccende personali e Accademiche. Certo, consapevoli che a causa e per via delle loro scelte forse avevano salvato molte vite, ma allo stesso tempo forse avevano perso numerose e preziose informazioni.
Solo dopo diverso tempo il cadavere del terzo genin sarebbe stato ritrovato, privo di lingua, occhi e orecchie a riva dell'isola Shota. Era morto, da tempo. E qualunque tentativo di rianimarlo con tecniche speciali o ninjustu sarebbe stranamente fallito.
Nella Caverna in cui si erano svolti i sanguinosi eventi, all'isola Shota, un rumore di tacchi echeggiò poco alla volta fino a che due figure spuntarono dalle ombre per raggiungere il centro di quella caverna rituale.
Sarebbero state riconosciute da Akuraguri, se fosse stato presente anche se a quell'ora era già in mare da tempo. Già, perché la prima non era altro che la donna che aveva insinuato alla sua verginità. La puttana del porto. Ma forse ben più di quello.
Oh, oh, oh. Toku-sama. Possiamo considerare questa iniziazione un vero fallimento. Sembravano promettenti ma non sono riusciti a combinare nulla... se non quella cosa. E punto il dito verso il corpicino del neonato. O meglio del mostro che si era generato. Questo perché tutti i pezzi dell'essere che erano esplosi a causa della cartabomba, in qualche modo, si erano mossi e si erano impossessati del corpo esanime, trasformando quel neonato in una creatura molto simile a quella che aveva attaccato Etsuko e Akuraguri ma in dimensioni molto più contenute. Respirava e dalle sue narici usciva vapore, nero come la notte. Non si muoveva come se si trovasse in uno stato catatonico Tra l'altro si sono rivelati decisamente stupidi. Il nostro credo aberra il sacrificio totale, e la prova consisteva anche in quello. Hanno fallito, ma allo stesso tempo si sono resi utili. Non trovi, Toku? Passò qualche secondo, come se ci fosse stato uno scambio di opinioni ma nulla uscì dalla voce del protettore Sì, hai ragione. In quanto Peccato Capitale non posso sprecare il sacrificio... ma da questo Demone non credo che il Pazzo Bilanciere potrà recuperare qualcosa di veramente utile. Forse una Serie Maledetta minore, ma nulla di più. Peccato. Pronunciò quell'ultima parole con un enfasi particolare, come se per lei avesse un valore ben superiore all'accezione comune. In seguito avrebbe estratto da dietro la schiena una ampolla e dopo aver tracciato con un kunai numerosi funjustu attorno alla creatura la stessa venne letteralmente polverizzata e tutta l'essenza negativa rifluì, come sabbia nel vento, all'interno dell'ampolla Oh, fatto! esclamò, contenta del risultato ottenuto Forza, Toku-sama. Dobbiamo incontrarci con gli altri Peccati Capitali, certo... Superbia e Accidia mi stanno decisamente antipatici ma non si discute giusto davanti al volere dei tre? Concluse, prima di voltarsi e scomparire dalla vista.
Una nuova minaccia era sorta, un pericolo molto subdolo avrebbe ghermito il mondo intero. E alla fine dei conti non eravamo che all'inizio di una tempesta silenziosa che presto si sarebbe abbattuta sull'Accademia, su Hayate o su Ame, o su Kurotempi o... su qualunque Ninja che si potesse definire tale.
SPOILER (clicca per visualizzare)Ed eccoci al post finale! Grande giocata, introduttiva a quella che sarà di fatto la mia ambientazione personale. Grazie per la vostra passione e partecipazione Etsuko e Akurarararaguguguguri! Ad maiora!. -
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ci volle un po' prima che l’uomo riprendesse conoscenza, periodo nel quale fui combattuto nel prendere una decisione sul suo destino. Hikito si era fidato, mantenendo di fatto la parola e se quello che aveva detto corrispondeva al vero, doveva essere innocente. Kiri significava un processo e quasi probabilmente la morte. Poi c’era quello a cui avevano assistito, cosa vi era dietro, chi era l’organizzazione della bilancia nera?
Così quando aprì gli occhi la mia mente era assalita da quesiti e ben capì l’espressione di delusione e rammarico che si disegnò sul volto del ninja.
Capisco bene la tua delusione Hikito…
Dissi mentre lui ribadiva che la scelta sarebbe stata solo mia. Aveva ragione persino la mia vista e le mie capacità non avevano trovato alcuna prova sulla spiaggia, doveva essere opera di qualcuno davvero abile. Così quando mi propose il patto, ritenendolo un congruo scambio, risposi.
No, non mi pare equo…
E lascia la stanza.
Qualche ora dopo, un gruppetto di uomini avrebbe prelevato dal giaciglio Hikito, portandolo al mio cospetto sul ponte della nave.
Eccoci alla resa dei conti Hikito… tu ti sei fidato di me ed io ti ho dato la mia parola, ti avevo detto che ti avrei aiutato e per me la parola è sacra e quindi ti aiuterò.
Dissi indicando la scialuppa che navigava al lato della nave sulla quale si trovavano.
Questa sarà la tua via di fuga… ma il nostro non è un addio… voglio essere informato di ogni tuo progresso, il mio supporto e aiuto sarà valido finche non riusciremo a scovare e distruggere questa organizzazione. La morte a cui abbiamo assistito nella caverna non sarà vana.
Questo è uno scambio alla pari, lo ritieni fattibile?
Proposi senza una reale possibilità di controbattere…
Hikito… conosco il tuo chakra e la tua energia vita… non mi sarà difficile rintracciarti e tu conosci me… sai dove trovarmi… basterà un corvo per informarmi dei tuoi progressi e quando tu chiamerai… io ci sarò!
Se il ninja avesse accettato l’offerta, l’avrei visto scendere sulla scialuppa allontanandosi progressivamente all’orizzonte. Quella organizzazione aveva dimostrato di avere accesso ad un’ arte oscura, dal potere sconosciuto… dovevo conoscere quel potere… chissà, forse mi sarebbe potuto tornare utile.
Poi mi sarei rincontrato con Akuraguri per stilare il rapporto ufficiale, avremmo tralasciato qualche punto, facendo particolare attenzione sulle parti in cui in genin aveva interagito in autonomia… probabilmente ci era sfuggito qualcosa o qualcuno, ogni dettaglio sarebbe potuto diventare importante.
La via di casa era intrapresa e lì avremmo goduto del meritato riposo, quanto sarebbe durato e quanto oltre sarebbe riuscito ad arrivare Hikito? Solo il tempo avrebbe dato le sue risposte a noi non restava che attendere.. -
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Il genin ascoltò le parole del vecchio con serietà, fino a quando arrivò il momento della sua richiesta. Per un momento il cervello del giovane non registrò le parole che l'uomo stava pronunciando, ma la gravità di esse si impose sul ragazzo, che immediatamente, come prima reazione, si ritirò, andando a toccare con le sue spalle il muro della stanza. Una sola parola però, continuò a risuonare nella mente del ninja, quasi come una cantilena.
"Vecchio lupo di mare". In un attimo, quel vecchio uomo sul letto era suo padre, invecchiato, incapace di muoversi, di provvedere alla sua famiglia. Molto probabilmente non gli avrebbe detto niente, taciturno come al solito, ma i suoi occhi gli avrebbero comunicato la stessa volontà del marinaio adesso steso sul letto. Un uomo sempre abituato ad essere in giro, ad utilizzare il suo corpo, costretto all'immobilità, senza possibilità di recupero. Forse anche suo padre gli avrebbe chiesto di compiere quell'estremo gesto, per donargli la pace dell'altro mondo.
Il cuore del ragazzo batteva nel suo petto, ed egli consumava il pavimento della stanza, andando avanti ed indietro per qualche minuto, cercando di calmarsi, di trovare una soluzione logica al dilemma che gli era stato presentato. Non voleva macchiarsi di un crimine tale, contro qualcuno di indifeso. Il suo passo si interruppe per un secondo ed egli si mosse davanti al letto, cercando di confermare la situazione del vecchio.
Sembrava che egli non si potesse proprio alzare dal letto e fosse costretto ad aspettare la sua morte. Il genin decise dunque, di porre fine alla sua sofferenza, trattando la situazione come se stesse ponendo fine alla vita di un cavallo zoppo. Afferrò il cuscino con entrambe le mani e, dopo aver salutato l'anziano, inizio la sua sinistra azione, con una lacrima solitaria che si faceva strada attraverso la sua guancia. Non ci volle molto prima che l'uomo smettesse di agitarsi, e, con una mano sulla sua trachea il genin confermò il suo decesso.
Lasciando l'isola con un sapore amaro in bocca, Akuraguri comprese meglio la storia di ciò che era successo dal resoconto del chunin, spiegando anche la sua parte, ma omettendo la sua ultima interazione con il vecchio sindaco. I due, una volta arrivati nuovamente a Kiri, si affrettarono a consegnare il proprio rapporto, prima di separarsi con un caloroso saluto.
D'altronde, il chunin gli era molto simpatico e, nonostante le difficoltà della missione, era stata un piacere lavorare con lui. Una volta liberatosi dei suoi impegni, il giovane corse nella direzione di casa sua e, con un salto, si avvinghiò al padre, che con una faccia sorpresa, si chiese il perchè della speciale attenzione. Il ragazzo si asciugò gli umidi occhi e poi, senza parlare, aiutò il padre a concludere la giornata.
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Parlato/Pensato Haremashita
Parlato/Pensato Satsubatsu.