Un favore lava l'altro[Kensei e Febh]

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Penso che ora ti scardinerò...


    Febh Yakushi e Kensei Hito

    Ai tentativi di risposta razionale di Kensei Febh replicò solo con un sorrisetto beffardo, quello di chi la sapeva lunga o perlomeno ne era convinto, ma non aggiunse altro. Registrò l'idea di mandare Tasaki a essere picchiato da qualcuno come un fatto estremamente positivo per Oto e per la formazione dell'ex nukenin, e si ripromise di mandarlo contro Kensei senza specificare esattamente che si trattava di un addestramento, giusto per rendere la cosa un pò più piccante. Perforare il cranio a Gene? Non sono del tutto convinto che il suo cervello sia là. Minimizzò alzando gli occhi al cielo, come sempre quando voleva cambiare argomento. Ma se vuoi metterti a picchiarlo di nuovo fai pure, solo che stavolta non credo sarete due contro uno. Frecciatina, ma ci poteva stare, e sicuramente non si era risentito per non essere considerato "carica del villaggio degna di discutere con un kage", quello era esattamente il suo obiettivo: stare nelle retrovie!

    Durante la dimostrazione di forza e la dichiarazione di intenti verso Cantha però accadde qualcosa di imprevisto: non solo Kensei riuscì a liberarsi dalla stretta (ben pochi al mondo ne erano capaci, anche se non la aveva esercitata al massimo delle sue potenzialità) ma per una frazione di secondo, proprio mentre si sottraeva alla pressione, lo Yakushi ebbe la chiara e netta volontà di distruggere quel miserabile kiriano dalla faccia nascosta, liberando la Fine Inevitabile per frantumare a suon di sberle la stupida maschera e magari conficcargli poi tutti i frammenti a uno a uno in bocca per farglieli ingoiare. Tu... Sibilò, mentre dalla manica stavano per emergere dei serpenti, quando improvvisamente quella sensazione svanì nel nulla, lasciando l'Amministratore un secondo dubbioso delle sue stesse emozioni, ma consapevole che la liberazione di Kensei non sarebbe stato qualcosa che gli avrebbe fatto avere maggior rispetto, semmai atti di bullismo più intensi. Quella cosa...che era? Forse aveva già percepito qualcosa di simileLascio il dubbio perchè magari la usi al Re Rosso e Febh è presente, ma non sulla sua persona. C'era una certa assonanza con la Fine Inevitabile, quasi una sinergia, e questo lo rese immediatamente sospettoso, oltre che decisamente più serio, con occhi che da svogliati e confusionari si fecero affilati come rasoi. Bada, pescivendolo. E' meglio se mi dai una spiegazione: da dove arriva quel potere? Ha qualcosa a che fare con il clan Hakai? Disse, con palese urgenza, ovviamente minaccioso e senza offrire alcuna sponda per il dialogo. Scosse il capo, cercando di scacciare quell'aggressività che era apparsa dal nulla: non era divertente essere seri. Dico sul serio. Tempo fa ho...vissuto...una capacità simile, legata a un clan molto, molto importante per me. Quindi se sai qualcosa dillo. Potrei considerare ripagato il favore che mi devi.

    [...]

    In qualche modo superarono quella crisi momentanea, portando il discorso su temi assai più leggeri e con l'animo molto più quieto. Dopo la dimostrazione sulla più basilare Arte della Rotazione Kensei ammise di non essere tagliato per il combattimento in squadra, o qualcosa del genere, ottenendo uno sguardo dubbioso da parte dello Yakushi. E non ti annoi? Combattere da soli rende tutto più facile, senza seccatori nè affini e puoi far esplodere cose senza che nessuno poi venga a chieder conto, ma è decisamente meno divertente. Inoltre senza spettatori che possano restare a bocca aperta dopo che disintegri il nemico che senso ha esagerare? Singolare punto di visto, e decisamente lontano dal concetto di guerriero-ombra ma più affine a un qualche gladiatore. Tks, posso combinare la mia tecnica con quasi tutte le ninjutsu, visto quanto è semplice. Ma non per questo poco potente.

    [...]

    Beh, come diceva sempre quel vecchio pazzo al monastero assieme alla Sensei Iron, quello che fa il veleno sono la dose e il mezzo di somministrazione. Disse lo Yakushi mentre faceva cenno al Mizukage di seguirlo nel bosco, fatto che sotto parecchi punti di vista sarebbe potuto risultare sospetto. Ma penso di non aver mai considerato che la stessa fonte possa dare anche effetti benefici. Un bel paradosso. Il laboratorio in questione era ricavato nel tronco di un albero cavo e aveva tutto l'aspetto di una casa delle streghe delle leggende...e anche entrando avrebbero trovato piante appese a essiccare, altre in vaso, animali più o meno rari morti e appesi mentre qualche altro (perlopiù insetti) stavano in delle gabbie. Se si unisce questo alla presenza di una scopa il paragone con le streghe occidentali era assolutamente intuitivo. Però mancava un tavolo con apparecchiature moderne o altri sistemi di precisa processazione chimica. C'era però un grosso calderone al centro della sala, e una cucina apparentemente molto ben fornita, con tanto di frigorifero e microonde. Mancava del fuoco però (in effetti erano dentro un albero). Ah si, un tempo usavo anche io quella roba. Poi ho visto che facendo a occhio con la roba che trovavo in casa uscivano bene lo stesso, più o meno. Ma se faccio qualcosa di elaborato uso quello là! Indicò un piccolo calderone portatile con treppiede, vecchio e rovinato dall'uso ma con una strana aria solenne [Immagine]. Per il fuoco in genere ci pensano le lucertole. Una è come un cavo elettrico e l'altra come un fornelletto. In quel momento sia Ssalar che Ssalschnell avrebbero avuto un brivido: detestavano essere usate a quel modo. In realtà quel metodo non era così assurdo: un calderone tramandato da un maestro poteva avere effetti particolari e le fiamme di una creatura erano controllabili con maggior precisione di qualunque macchinario, a patto di avere un buon affiatamento con l'evocazione. Nondimeno era una scena bizzarra. Nel cassetto tengo ampolle e provette però. Sono più comode per il trasporto dei sacchetti da freezer. E in quell'angolo c'è l'affare per comprimere le polveri in pillole.

    In ogni caso si avvicinò a un tavolino in legno. Diede una pulita alla buona con un panno umido e trasse dal tatuaggio che aveva sul dorso della mano (seminascosto dalla manica) un'erba dall'aspetto molto bizzarro, a metà tra una pannocchia e un ananas, con una serie di bacche rosse distribuite a caso lungo la superficie. Ecco qua. Fammi vedere un pò.
     
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