Al termine della sua pirotecnica esibizione l'Amministratore di Oto si aspettava, come ogni pallone gonfiato autoinflato che si rispetti, una serie di gridolini di stupore, magari degli applausi o persino un minimo di genuflessione con professioni di ammirazione senza limiti. E invece si sentì dire che il suo lavoro era stato "accettabile". E' da capire che nel suo complesso labirinto morale (chiamarlo bussola sarebbe una semplificazione assolutamente inappropriata) ricevere una simile valutazione era poco meno grave della distruzione di beni di proprietà e richiedeva una rappresaglia immediata e asperrima. Accettabile? Sbottò. Accettabile? Era un dannato capolavoro! Uno spettacolo per gli occhi e la mente, ecco cosa era, razza di cervello in lattina! Diplomatico e fine come sempre.

Prima hai fatto quella mezza schifezza con il tuo chakra che a malapena barcollava invece che girare e io sono stato propositivo e fiducioso, e tu vieni a parlarmi di Accettabile? L'autocritica era qualcosa che lo yakushi faceva proprio solo ogni tanto, quando era in vena, ed era evidente che a dispetto dello spettacolo il risultato fosse di qualità appena accettabile, essendo il primo tonico che faceva in vita sua, ma ovviamente non lo avrebbe mai e poi mai ammesso, a costo di radere al suolo qualcosa a caso. Guardò il suo tonico, che era vicino a quello di Kensei. Era evidente quanto il secondo avesse molte meno impurità e un colore assai più brillante. Anche senza essere esperto era evidente che probabilmente l'efficacia di quel medicamento fosse superiore almeno del 30%, in modo innegabile. Dopo qualche istante impegnato a mantenere un'espressione indignata il ninja passò alla fase successiva della sua strategia (semi-inconscia) di deviazione dell'argomento: Ma ammetto che non era superlativo, essendo il primo tentativo. In effetti tutti hanno bisogno di esercizio, il talento è solo per i falliti. Sono bravo coi veleni perchè ci ho sputato sangue sopra, non per qualche regalo del caso. Anche per i tonici sarà così. Scosse il capo. Sfortunatamente solo il ballo e il canto sono mie prerogative sin dalla nascita, scritte a fuoco nelle pagine del mio destino! Si era fatto epico nei toni e distante nella posa, nemmeno fosse a teatro.

La parte finale con cui processare il Nido di Spezia era oltremodo semplice, trattandosi solo di modellare l'impasto finale a mano, nel suo caso specifico fino a ottenere dei sottili vermicelli che avrebbe poi sciolto nel suo calderone. Bah, alla fin fine bastava bollirlo, più o meno. In realtà il procedimento era stato nettamente più complesso e uno alle prime armi avrebbe buttato via metà dell'ingrediente, ma spesso capita agli esperti di scordare come funzionino le cose all'inizio. Successe poi qualcosa che non si aspettava: di sua sponte Kensei gli porse un libro che fungeva da breviario per l'arte dei tonici...parziale ma certamente di immensa utilità. Uh...eh? Replicò, francamente preso alla sprovvista: era abituato a prendersi i regali o esigerli, ma molto di rado gliene avevano fatti senza cercare secondi fini. Ovviamente non poteva perdere la faccia e mostrare il suo imbarazzo, quindi fece del suo meglio per dissimulare. Beh, ehm, mi sembra un giusto scambio, si assolutamente uno scambio equo. Dovuto, anzi! Molto bene, hai i miei...ehm...ringraziamenti! Borbottò intascando il piccolo tesoro.

Tks! A Kiri? Io? Non mi avete MAI fatto entrare voi pescivendoli! Troppo spaventati dal vedere una persona di successo! O per essere più precisi: poco interessati a far entrare uno che OGNI volta si è presentato sul dorso di una lucertola minacciando di bombardare il villaggio se non gli avessero dato uno o due kiriani da picchiare a morte, ma era tutta acqua passata, no? Ma visto che me lo hai chiesto con tanta insistenza e struggimento, potrei trovare del tempo da dedicare alla questione. Aggiunse, tsundere come pochi, prima di finire il suo lavoro. Bene. Vediamo adesso. Preso uno dei vermicelli composti con quell'impasto lo inghiottì senza perdere troppo tempo a pensarci, assaporandolo per qulche istante e restando poi in attesa, nemmeno fosse un sommelier o qualcosa del genere. Uhm...Si, si direi che è perfetto. ora...dividiamo sessanta a me e quaranta a te? Non aveva bisogno di provarlo per garantirne l'efficacia: ingerendolo poteva studiarne facilmente le caratteristiche senza perdere tempo, detossificandolo prima di ricevere danno.