Privilegi di Famiglia[Free Kensei & Sho]

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    Privilegi di Famiglia


    Prologo


    Atto I
    Il figlio del Kage



    Tutte le persone che avevo convocato in quella missione erano per me importanti, in qualche modo. Non solo, come ho già detto, rappresentavano tutte qualcosa che il precedente esploratore del S.O.M.A. aveva in qualche modo vissuto, incontrato o sperato: ognuno di loro era un importante pezzo della mia attuale vita. Youshi, l'ultimo arrivato, rappresentava ciò che volevo fare di Kiri: un villaggio freddo, calcolatore, spietato e chirurgico nelle sue operazioni; Akira era l'amico di sempre, il ninja con cui avevo passato i momenti più segnanti della mia carriera ed il compagno di missioni segrete nonché speculare mano del precedente Mizukage; per ultimo, ma non per importanza c'era Sho, mio figlio. Seppur ci fossimo reincontrati di recente mi sembrava di conoscerlo da una vita, mi sembrava che fosse sempre stato al mio fianco, che avesse passato con me ogni momento importante della mia vita, che ci fossimo sempre supportati a vicenda, che avessimo sempre coltivato le stesse passioni, riso, scherzato e, perché no, litigato come due amici fanno - anche spesso - se davvero si ritengono tali. Forse per tutti questi motivi la richiesta di convocazione che mandai al ragazzo della foglia non citava la sera del giorno seguente ma il prima possibile. Il luogo dell'incontro, inoltre, non era l'amministrazione ma una zona poco boscosa sopra la costiera di Kiri.
    Avevo intenzione di parlare ancora con lui, magari di allenarmi un'ultima volta prima di partire per quell'importante spedizione nei fondali marini tra Kiri e Konoha e, possibilmente, di testare le sue capacità ninja.
    Era paradossale - pensavo bivaccato sul trono d'ebano nel mio ufficio - come iniziassi ad avere molti allievi ma non avessi mai neanche tentato di insegnare qualcosa a mio figlio. Tuttavia, da quanto avevo visto al Lucchetto, forse i nostri modi di combattere non erano congeniali ad essere equiparati ma potevano ben ritenersi complementari. Cosa potevamo ricavare dunque da un nostro incontro di quel tipo? Fiducia, conoscenza ed esperienza.
    Mi riposai un po', dopo tutto quello scrivere e pensare. Ne avrei approfittato, dopo qualche minuto, per avvantaggiarmi sul tempo e portarmi sul luogo d'incontro.

    Alle prime luci dell'alba ero lì che meditavo sotto l'unico edificio presente in quella vallata. C'era silenzio e quiete. Almeno per il momento.






    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    ///



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    Privilegi di Famiglia


    Post primo




    La convocazione di Kensei mi aveva preoccupato, mio padre non era uomo da convocarti con così poco preavviso se non per un motivo molto importante e questo SOMA pareva esserlo davvero; persino Raizen, quando gliene avevo parlato, dato che anche lui vi era precedentemente acceduto, mi aveva caldamente sconsigliato di andarci evidenziando la miriade di pericoli che quel luogo custodiva, ma il suo rapporto ufficiale lo avrei riferito alla riunione che si sarebbe tenuta . Era mattina quando giunsi al villaggio della Nebbia, il freddo di quel luogo mi coglieva sempre impreparato, eppure quel giorno e nel luogo il cui ero stato convocato l'ambiente pareva essere diverso, più mite, quasi simile alle pianure del paese del fuoco.
    Le costiere, punto dell'incontro, erano anche il luogo dove anni prima avevo conosciuto il fu Keiji, senza sapere che si trattasse di mio padre. Dio quante cose erano successe, nessuno di noi due era più la persona di un tempo eppure, nonostante questa continua metamorfosi di entrambi, il nostro legame si faceva più forte, che si trattasse del simbolo della stella che ci marcava entrambi? Le avventure al Lucchetto di certo avevano contribuito a rendere ancora più solido il rapporto con mio padre, anche se non nel più facile dei modi. Era passato poco tempo da allora, eppure avevo un'informazione di vitale importanza da riferirgli: nella mia vita era arrivato Kotei.
    Il lupo bianco mi poggiò delicato il muso sulla coscia destra, come se mi vedesse particolarmente pensieroso e mi volesse aiutare a diminuire la pressione sulle mie spalle; risposi passando le mani sul suo folto pelo, facendola scorrere sotto l'armatura da combattimento che avevo fatto preparare per lui dal clan Inuzuka; le ferite riportate nel combattimento con Obo mi avevano fatto capire che si trattava di una precauzione necessaria.

    Arrivai infine sul luogo dell'incontro, dove trovai ad attendermi mio padre. Il posto era deserto, se non per la sua persona, ma riconoscerlo non sarebbe comunque stato difficile, era un tipo che tendeva a distinguersi tra la folla.

    Kensei, padre, sono arrivato il prima possibile e porto con me le opinioni di Raizen sul luogo dove ci dovremo recare, ma perché questo luogo come punto d'incontro? E dove sono gli altri membri della spedizione?


    Di fianco a me il grande lupo bianco si era seduto e silenzioso scrutava l'uomo vestito di nero che presto avrebbe preso la parola.
     
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    Prologo


    Atto II
    Sotto il segno della Stella



    Quando Sho arrivò non era solo ma accompagnato da un grande lupo bianco che quasi lo seguiva come un'ombra. Dalle vicende del Lucchetto avevo scoperto come fosse legato a quegli animali con un contratto d'evocazione quindi non mi parve assurdo né strano, sebbene non compresi come mai non si facesse portare in sella, risparmiando tempo ed energie. I suoi modi di fare calmi e pacati - decisamente differenti dai miei - non erano scomparsi ma anzi, si erano fatti più maturi e saldi. Rispettavo quel genere di persone per quanto non le condividessi. La mia esperienza con un altro foglioso, Yato Senju, era emblematica a tal proposito: saper attingere alle proprie emozioni era un potere infinito e terribile ma anche un'arma a doppio taglio che sarebbe potuta risultare letale a chiunque.
    In ogni caso, squadrando rapidamente lui e il suo canide gigante, risposi alle sue domande sinceramente. Da quando siamo tornati dal Lucchetto c'è qualcosa che mi assilla. Dissi, portando una mano al lato dell'Elmo e spengendo il modificatore di voce perché almeno lui potesse sentirmi con la mia voce. Siamo padre e figlio ma io non sono mai ... non sono mai stato un padre per te. Proseguii, mentre il pugno destro si serrava vicino al mio fianco. Non ti ho mai insegnato ad andare in bicicletta, non ti ho mai sgridato, non ti ho mai aiutato a fare i compiti. Non ho mai avuto la possibilità di insegnarti niente, di svolgere la mia funzione di padre nel suo ruolo più puro: l'educazione. Era evidente come ci fosse del rammarico in quelle parole e come tutto quel discorso fosse portato da sentimenti contrastanti e forti rimorsi. Ora che siedo sullo scranno più alto di Kiri mi rendo conto di poter insegnare a chiunque me lo chieda ma non a chi più desidererei farlo. Ci fu una piccola pausa. I nostri stili di combattimento sono completamente diversi, è vero. Ma forse possiamo trovare un punto di incontro, proprio come la Stella ci ha insegnato. Portai una mano sul collo, nel luogo del sigillo. Un istante dopo il mio corpo venne circondato di scariche elettriche, venne irrorato di chakra affine al mio elemento, il raiton. Credo che questo sia un segno della nostra discendenza: una tecnica così semplice come la Manipolazione della Natura del chakra. Una delle prime tecniche che un ninja apprende, una delle tecniche che ho perfezionato e migliorato. Che ne dici, figlio mio?




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
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    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
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    2: ///
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    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
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    Post secondo




    Vulnerabile, così apparve Kensei. Dietro al metallo ed all'odio ancora batteva il cuore di un padre, non nego che mi compiacqui della cosa, anche se rimasi abbastanza impassibile alle sue parole, se non per un sorriso. Sapevo che ulteriori gesti avrebbero fatto rendere il mizukage più cosciente delle sue parole di quanto già non fosse e non volevo che quello potesse offrire un motivo per interrompere questa situazione.

    Non è stata colpa tua, lo sappiamo entrambi. Non ho mai portato astio nei tuoi confronti, non sapevo della tua esistenza e tu non sapevi della mia, biasimarti per la tua assenza in ambito genitoriale sarebbe stupido ed egoista da parte mia. Posso rassicurarti sul fatto che ho comunque avuto gli insegnamenti e l'infanzia che solo pochi possono sognare, almeno per il mondo in cui viviamo. La tua richiesta mi coglie di sorpresa, ma non nego che mi renda felice, trovo che non sia mai tardi per costruire un legame, soprattutto in un caso come il nostro.


    Con un gesto della mano feci cenno a Kotei che il ninja che aveva davanti era un amico.

    Padre, questo è Kotei. Mio compagno di viaggio e di battaglia, non so spiegarti del legame che si è venuto a creare tra noi, ma è come se lo conoscessi da una vita intera.


    Kensei stesso avrebbe potuto, osservando gli occhi del bianco, cogliere in essi una scintilla della mia anima, come se quelle iridi dorate fossero un portale che conduceva alla mia anima.
    Sollevai la mano destra, ricoperta dal nero artiglio fino al gomito, questo decisamente mi dava un aspetto più simile a mio padre ed una parte di me, forse sciocca, pensava che anche una cosa così semplice avrebbe potuto fargli piacere. In un istante l'arma passò dal colore dell'ossidiana ad un rosso incandescente, fino a produrre una piccola ed effimera fiamma, a testimonianza della mia affinità.

    Direi che è un'ottima idea, padre.
     
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    Prologo


    Atto III
    Semplici dimostrazioni †



    Sho si dimostrò piuttosto comprensivo anche se le sue parole andarono a toccare, pur inconsciamente, forse, un tasto decisamente dolente. Posso rassicurarti sul fatto che ho comunque avuto gli insegnamenti e l'infanzia che solo pochi possono sognare, almeno per il mondo in cui viviamo. La mano destra si serrò ancora con più violenza e se non fosse stato per il guanto di cui disponevo forse mi sarei addirittura trafitto le carni per via dell'intensità di quel gesto. Sho lo fece indubbiamente senza malizia ma il suo accennare d'aver avuto un padre diverso dal sottoscritto e di aver comunque goduto di esso mi rese ancora più iracondo con me stesso - se questo fosse possibile - e ancor più infastidito del passato di cui ero stato privato. Se si crede in qualcosa, non è mai troppo tardi. Dissi, mentre il ragazzo alzava la mano, presentandomi, di fatto, a quello che poteva essere definito un grazioso cane. Padre, questo è Kotei. Mio compagno di viaggio e di battaglia, non so spiegarti del legame che si è venuto a creare tra noi, ma è come se lo conoscessi da una vita intera. E, osservandolo, mi parve di notare qualcosa di assai affine a Sho. Quell'animale dialogava tacitamente con me proprio come faceva il Jonin della Foglia, trasmettendomi le stesse emozioni e le stesse sensazioni. Un legame particolare il vostro. Dissi, mentre prendevo in mano la mia spada e la osservato. Tu, a differenza mia, hai sviluppato a pieno i poteri che Kenzo aveva predisposto per noi. Io, invece, come ben sai, ho sviluppato i poteri di Daigoro Kenkichi, anch'egli nostro antenato. Le Lame Insanguinate con cui noi membri del Clan veicoliamo le nostre conoscenze sono dotate di un'anima e una identità. È qualcosa di molto complesso che forse richiederebbe più tempo di quanto ne voglio dedicare alla questione in questo momento. Sappi che, comunque, credo di comprendere il legame che lega te e Kotei. Io e la Promessa siamo legati, forse, allo stesso modo. In lei risiede parte della mia anima e viceversa. E, dopo quelle parole, riposai l'osso al mio fianco.
    Sho, a quel punto, acconsentì alla mia proposta - quella di provare ad apprendere una forma più avanzata della Manipolazione della Natura. Bene, partiamo da qualcosa di semplice. le scintille che contornavano la mia armatura smisero improvvisamente di crepitare, acquietandosi dapprima, per poi, letteralmente, sparire. Non ho rilasciato la tecnica. Dissi, indicando l'armatura. Ne ho solo alterato la forma e l'aspetto. Dato che la tecnica è largamente utilizzata dai ninja di tutto il continente, la sola visione di un'equipaggiamento o un'arto circondato da fuoco, aria, fulmine o terra può creare non poche aspettative nel tuo avversario. Ho dunque imparato a incanalare l'essenza del mio chakra nell'equipaggiamento stesso, senza che la sua natura apparisse visibile all'esterno. [Abilità]Insidia Naturale
    Speciale: L'utilizzatore può controllare la manifestazione visiva della tecnica. La Manipolazione della Natura non avrà alcun effetto visivo sull'arma ma sarà comunque visibile e percepibile da abilità in grado di vedere e percepire il chakra.
    [Da genin in su]
    Scrutai poi il ragazzo con fare interrogativo. Tu sei in grado di vedere il chakra o di studiarlo? Non mi pare di averti mai visto fare una cosa del genere, a differenza di Oda. Le vicende del Paese dei Demoni erano ben stampate nella mia mente. Te lo chiedo perché chi è in grado di identificare, vedere o percepire manifestazioni di chakra sarà in grado di svelare questo mio piccolo sotterfugio. Alzai poi il braccio sinistro, mostrandolo in tutta la sua ingegneristica perfezione a Sho. Per riuscire a manipolare la manifestazione del chakra, prova a pensare di dipingere l'oggetto su cui la stai applicando: prova ad immaginare ad una patina che ad esso aderisca nel profondo, che si insinua nella sua composizione materiale e ne diventa parte, legandosi ad essa in modo perfetto. Pensa alla potenza che diventi in grado di scatenare non come la manifestazione del chakra stesso ma come l'effetto del tuo modo di incanalarlo. A quel punto, poi, avrei indicato l'edificio sotto il quale ci trovavamo. Cerca di capire alla svelta come si fa: abbiamo quest'edificio da abbattere. Quello spazio, infatti, mi serviva per la futura costruzione di un ente pubblico destinato alla Mano Bianca. Ah, quasi dimenticavo. Aggiunsi, prima che il ragazzo potesse iniziare a cimentarsi nel compito che gli avevo assegnato. Scegli un unico oggetto, per quest'oggi, su cui applicare la Manipolazione. Impara, intanto, ad avere confidenza con essa. Avrai tutto il tempo, poi, per perfezionarla.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
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    Slot Azione
    1: ///
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    3: ///
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    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
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    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
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    Post terzo




    L'elmo sul volto mi impediva di vedere le reazioni di Kensei alle mie parole, ma la sua voce, come sempre, era inalterata. Osservai con attenzione ed interesse le modifiche che il suo chakra acquisì, ascoltando quindi la successiva spiegazione. Arguto, chi non sa di essere attaccato non sa di doversi difendere. L'idea era tanto semplice quanto intelligente: la manipolazione era fatta per distruggere gli oggetti, ma era una tecnica che tutti conoscevano ed alla quale quindi non era particolarmente difficile opporsi, un'abilità del genere poteva rivelarsi estremamente utile. Il suo fare generalmente aggressivo e la sua grande forza, a volte, mi facevano scordare che mio padre era anche uno shinobi molto intelligente.
    Sollevai entrambe le mani, mostrando gli artigli di ossidiana simili a peculiari Nekote che le ricoprivano. Scelgo queste, sono le armi che più si adattano allo stile di combattimento che sto sviluppando. Cercherò di essere celere, mi andava proprio un po' di ristrutturazione padre figlio. Ed era vero. Un'attività così semplice, nascosta dietro un vero addestramento, era quella piccola dose di semplicità e spensieratezza che serviva ad entrambi, soprattutto dopo le esperienze del Lucchetto.
    Kotei, in quell'occasione, non poteva di certo aiutarmi, pertanto era inutile vincolarlo in quel luogo inutilmente. Sentiti pure libero di esplorare in giro se ti va, mangia qualcosa, però tieniti a portata d'orecchio. Dopo un breve cenno della testa il grande lupo bianco part' rapido verso le boscaglie, dalla sicurezza dei suoi movimenti era facile capire che era già da un po' che aveva percepito una preda.
    Portai le mani davanti al volto ed ancora una volta utilizzai la manipolazione per rendere il nero metallo di un colore rosso acceso, quasi fiammeggiante; il consiglio di mio padre era certo adeguato, ma era il modo in cui lui aveva fatto propria tale abilità, se davvero volevo possederla dovevo trovare un modo tutto mio per renderla possibile.
    Mh? No, non possiedo le abilità di mio fratello, un trucco del genere mi avrebbe decisamente colto impreparato. Risposi brevemente, ero molto assorto dalla spiegazione e la domanda era sfuggita inizialmente alla mia attenzione, tuttavia in essa si poteva nascondere un modo per aiutarmi.
    Osservai il rosso chakra crepitante davanti a me con attenzione, come se volessi coglierne ogni sfumatura, ogni singolo dettaglio, senza per il momento, fare nient'altro. Mi concentrai su di esso per un paio di minuti, esaminando anche il flusso che scorreva nelle mie braccia, conoscevo da molto quella tecnica, ma non l'avevo mai davvero studiata, dovevo pertanto prenderci vera confidenza.
    Provai gradualmente a ridurre l'intensità del flusso, diminuendo così l'evidenza della sua presenza, ma inevitabilmente si comprometteva anche il potenziale offensivo: non andava bene.
    Ritornai alla sua forma originale, osservando ancora una volta le lingue di fuoco guizzare come onde. Ma certo! In quella forma liberavo la forza della natura come dei poderosi cavalloni che s'infrangevano sugli scogli, quello che avrei dovuto fare era invece strutturarli come un mare in tempesta: calmo in superficie, ma insidioso nel profondo.
    Cominciai a modificare la direzione del flusso del chakra in emissione: invece di lasciarlo libero di estendersi perpendicolarmente al suo punto di uscita, gradualmente lo inclinai per poi torcerlo ancora generando quindi un vortice di fuoco che, seppur presente, non si estendeva oltre l'equipaggiamento prescelto ma ne era invece completamente contenuto! Un altro paio di prove per prendervi confidenza ed ero pronto, ero riuscito a far mia l'abilità che mi aveva mostrato mio padre. Allora? Come ti pare?
     
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    Capitolo Unico


    Atto IV
    Semplici applicazioni. †



    Sho era una di quelle persone incredibilmente rapide nel mettere in pratica concetti che richiedevano forse molto tempo e dedizione per essere assimilati: una propensione pragmatica che certamente non aveva preso dal sottoscritto; benché avessi sempre dimostrato una certa propensione allo studio, alla critica analitica dei concetti che la mia carriera ninja, il mondo e finanche la vita stessa mi avevano letteralmente lanciato contro durante la mia esistenza, il lato pratico della conoscenza mi era sempre risultato ostico. Per riuscire a fare qualcosa avevo bisogno di più e più tentativi, di più e più ore da gettare sull'esercizio. Certo, da quando il mio corpo era divenuto più macchina che carne, le cose erano cambiate: avevo sviluppato una sintonia diversa con me stesso e le mie capacità, forse figlia della mia nuova consapevolezza e dei miei poteri.
    In ogni caso, quando il Jonin lasciò libero il suo animale da compagnia mi limitai ad aggiungere una piccola cosa: Sta' lontano dai pipistrelli, per favore. Una piccola manifestazione d'affetto e cura che difficilmente sarebbe stata udita in una circostanza diversa.
    Osservai quella sorta di nekote che Sho mi mostrò, incuriosito. Sembrano di ottima fattura. Commentai. Dove li hai presi? Chiesi poi, con un po' di curiosità. Il legame che doveva avere con quell'arma, o almeno, la sintonia, era molto forte dato che nel giro di pochi istanti e soltanti alcuni tentativi - come ho già detto poco fa, elogiandolo - mio figlio, per lo meno a parole, riuscì a nascondere la natura della sua tecnica. Bene. Dissi, con una nota di soddisfazione. Ma adesso vediamo se davvero sei in grado di incanalare il tuo chakra. Un breve sbuffo di chakra fuoriuscì dalle mie gambe che, in una frazione di secondo, mutarono d'aspetto, mostrando delle brevi e direzionabili ali ai lati, scintillanti nelle proprie cromature argentee, necessarie per una migliore aerodinamicità delle prestazioni per cui erano pensate. Un secondo sbuffo di chakra preannunciò il salto che seguì: rapido, impensabile, data l'immobilità assoluta del corpo nel momento della partenza e inumanamente alto. Fui così sul tetto dell'edificio. Puoi anche usare il chakra adesivo se non riesci a saltare così in alto. [Note]Il meccanismo delle gambe è solo scenico, per il momento. ç_ç
    Quando fu nuovamente accanto a me, Sho poté vedere le gambe mutare ancora di aspetto, questa volta tornando alla loro forma originaria. Partiamo da qualcosa di semplice. Esordii, iniziando a battere col piede sul tetto della struttura. Entriamo dal tetto. Utilizzando una combinazione di Chakra distruttivo e Manipolazione della Natura non dovresti avere troppi problemi a distruggere il tetto su cui ci troviamo. Tuttavia noi vogliamo farlo nel modo meno dispendioso possibile in termini di risorse e fatica, dunque, cerca di evitare di affidarti a qualsiasi tipo di impasto di chakra che non sia quello derivante dall'utilizzo della tecnica. Ora fa' qualche passo più in là. Dissi, aprendo leggermente un braccio come a volerlo far allontanare. E così facendo alzai un piede, il quale si tempestò di fulmini - non avevo motivo nel non fargli vedere che non stavo utilizzando la tecnica -, tirando un violento calcio al suolo e creando una grossa voragine che mi inghiottì, facendomi sprofondare al piano di sotto. Atterai senza troppi problemi sulle mie gambe d'acciaio. Le numerose finestre facevano trapassare la luce che si scontrava con l'incredibile quantità di pulviscolo che avevo alzato con quel piccolo crollo. Con la manipolazione, solitamente, si è in grado di amplificare enormemente i danni che siamo in grado di fare contro gli oggetti oppure si è in grado di concentrare della potenza extra in una zona circoscritta. Vorrei che provassi a fare entrambe le cose insieme: pensa ad una applicazione simile a quella del chakra distruttivo, con l'esplosione di chakra dall'arto che ti permette di rendere più catastrofici i tuoi colpi: lascia che la tecnica esploda contro gli oggetti che cerca di colpire. Lascia che ti renda capace di disintegrare tutto ciò che tocchi. [Abilità]Completezza Naturale
    Talento: L'utilizzatore può scegliere entrambi i bonus offensivi concessi dalla Manipolazione della Natura. Utilizzabile una volta ogni tre round. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]
    [Note]Potenza 30, Durezza 5.
    Costruiamo gli edifici perché durino a Kiri.
    Il tono della mia voce, mano a mano che la giornata proseguiva, si faceva meno duro e tagliente, mostrando una parte di me che solo Sho era in grado di tirare fuori.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
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    Slot Azione
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    Slot Tecnica
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    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
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    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
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    La richiesta di mio padre per Kotei non sarebbe stata un problema, non si trattava di una preda per lui comune o che comunque avrebbe potuto facilmente reperire a quell'ora del giorno. Certo, l'affinità di mio padre verso quell'animale era comunque la cosa che sanciva l'intoccabilità totale di quell'animale. Sorrisi verso il lupo, mentre con un cenno della testa assecondavo la richiesta di Kensei.
    Questi? Portai avanti le mani e le ruotai, per permettere a mio padre di osservare bene l'equipaggiamento che le ricopriva. Hai buon occhio, sono di una fattura meravigliosa. Li ha forgiati Raizen estraendone il metallo da una particolare roccia individuata durante una nostra missione. Sorrisi. E' divertente, sembra che anche questi arrivino dalle stelle. Ovviamente sapevo bene la differenza tra un meteorite ed una stella, ma la concomitanza di quell'equipaggiamento ed il simbolo che portavo alla base del collo erano una coincidenza a dir poco ironica, spero quindi che mi perdonerete per l'imperfezione.

    Kensei sembrò soddisfatto dei miei risultati, ma mio padre non è di certo il tipo che perde tempo in convenevoli e si concentrò pertanto immediatamente sulla fase successiva dell'addestramento. Osservai curioso e stupito mentre le protesi che aveva sulle gambe cambiavano di fattezza ed assumendo la un assetto che si rivelò essere predisposto al salto. Con un solo gigante balzo mio padre su sul tetto dell'edificio che dovevamo abbattere. Esagerato come sempre eh? Dissi forte ridendo, in modo che mi sentisse nonostante la distanza. Chakra adesivo.. pff... guarda te se mi faccio umiliare così. Sussurrai quindi accovacciandomi sulle gambe per poi distenderle mentre mi piegavo in avanti, come a riscaldare i muscoli.
    Se c'era una cosa che stavo affinando in quel periodo era uno stile di combattimento peculiare che mi permettesse una perfetta affinità con Kotei, questo richiedeva che le mie movenze fossero più bestiali che umane e, forse, quella era proprio la cosa di cui avevo bisogno in quel momento.
    Flessi le gambe e spostai il baricentro in avanti fino a che non assunsi una posizione quadrupede; con forza contrassi i muscoli di tutti e quattro gli arti, tanto da far affondare mani e piedi nel terreno inumidito che mi sosteneva, per poi fletterli con forza. Spiccai un enorme balzo verso l'edificio, raggiungendone ben più della metà in altezza; entrato in contatto con la parete laterale dello stesso poggiai il peso su di esse e spinsi verso l'altro, usandola come base d'appoggio. Il mio corpo fu nuovamente sparato verso l'alto, rapido mossi il busto in avanti mentre slanciavo in dietro le gambe in modo da generare un momento che mi permettesse una rotazione in avanti così da allungare l'altezza del salto stesso. Atterrai in piedi davanti a mio padre, probabilmente avrei potuto usare il chakra repulsivo per ottenere il medesimo risultato con minore sforzo, ma dopo lo spettacolo offerto da Kensei era più una questione di principio. Ero comunque figlio di mio padre dopotutto.

    Ascoltai la spiegazione del Mizukage e l'osservai mentre veniva inghiottito dalla voragine che lui stesso aveva creato. Non avrei potuto riprodurre lo stesso movimento visto che avrei dovuto usare i sankon tessou, pertanto mi misi in ginocchio poggiando il pugno destro sulla superficie che volevo distruggere.
    In quella situazione mi tornarono a mente le utili parole che la montagna della Foglia mi aveva detto durante l'addestramento per il chakra distruttivo: tutto è vuoto.
    Ancora una volta immaginai il mio chakra infiltrarsi nel vuoto di cui era composta la minima parte del tetto, questo fu facile, oramai lo avevo già fatto mio in precedenza. Adesso dovevo semplicemente utilizzare la tecnica della manipolazione invece del chakra distruttivo, ma sfruttandone entrambe le peculiarità. Dovevo usarla due volte nello stesso momento, poteva sembrare impossibile, ma la soluzione era già davanti ai miei occhi.
    Mentre dal pugno rilasciavo la potenza bruta della tecnica, avrei bruscamente richiamato il chakra che stavo espandendo da prima, concentrandolo esclusivamente sulla superficie del pugno ed utilizzando quello per il secondo effetto. Più facile a dirsi che a farsi, ovviamente, era necessaria una coordinazione molto precisa. Mi esercitai per un paio di minuti sulle tempistiche per essere sicuro che i due effetti si sommassero in una frazione di tempo infinitesimale, così da massimizzarne l'effetto. Quando fui pronto sollevai il pugno verso il cielo. Arrivo. Sussurrai mentre abbattevo il pugno sul tetto, distruggendolo grazie alla tecnica passata da mio padre. [Nota] 10 per pugno + 40/2 per Sankon Tessou + 20 per Manipolazione effetto 1 * 3 per Manipolazione effetto 2 = 150.
    Sprofondai, come mio padre prima di me, atterrando in piedi davanti a lui. Anche questa è andata bene. Ho la fortuna di avere un buon insegnante.
     
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    Capitolo Unico


    Atto V
    Applicazioni avanzate



    Il metodo che avevo usato per raggiungere la cima dell'edificio era plateale e molto poco consono ma anche le abilità che Sho dimostrò di possedere si rivelarono del tutto peculiari: se io ero in grado di incanalare la mia forza ed il chakra attraverso gli arti meccanici di cui disponevo, Sho era in grado di muoversi agilissimamente, quasi come una bestia feroce, in presenza di un appoggio o di qualche semplice appiglio. Immediatamente mi parve evidente una certa somiglianza con l'animale che mi aveva presentato, Kotei, e già mi prefiguravo i due che combattevano insieme col loro fare ferale e predatorio. Anche se forse, se devo trovare una qualità accostabile a Sho tra tutte quelle dei canidi addomesticati, più che la ferocia direi che il ragazzo disponeva di una sconfinata fiducia nel prossimo e di una estrema lealtà per le persone con cui si legava. Non necessariamente queste erano dei difetti - ma neanche dei pregi. L'occasione del Lucchetto ebbe modo di illuminarmi a riguardo. Mi sarebbe dispiaciuto se questa sua indole lo avesse lasciato in qualche modo ferito. Tuttavia non è possibile cambiare ciò che si è - ed io lo so bene.
    Sfondato il soffitto e sceso al piano di sotto, attesi che Sho completasse quanto gli avevo spiegato e chiesto. Benché dalla mia posizione non riuscissi a scorgere molto, le mie percezioni mi permisero di comprendere come il ragazzo stesse provando a prendere le misure con l'esercizio e la tecnica, sferrando prima dei colpi a vuoto preparatori. Dopo un po' meno di una manciata di minuti, un unico e preciso colpo si dipanò tra le spesse tegole del soffitto, mostrandomi una serie di venature rosso fuoco che si irradiarono rapide ed effimere dal centro del colpo fino a circa tre metri tutt'intorno, per poi spengersi e far crollare il tetto che reggevano. Sho cadde accanto a me, in piedi, soddisfatto e pronto ad una nuova prova. Anche questa è andata bene. Ho la fortuna di avere un buon insegnante. Disse, generandomi un moto d'orgoglio sotto l'Elmo, che tuttavia nessuno poté mai scorgere. Ti ho solo mostrato la via. Il percorso è il tuo, così come il merito. Dissi, mentre mi spostavo verso la stanza successiva.
    L'edificio in cui eravamo entrati era una sorta di gigantesco ufficio in disuso: ovunque erano presenti sedie, fogli, scrivanie, penne gettate ovunque, cartelle accatastate una sull'altra, equipaggiamento logoro e arrugginito che spuntava da cassetti e armadi divelti. Se l'occhio di Sho fosse caduto su uno dei fogli impolverati che erano presenti si sarebbe reso conto che eravamo in una vecchia azienda di commercio del pregiato metallo kiriano, famoso in tutto il mondo per il suo utilizzo nelle migliori spade dei continenti. Tuttavia non era la sua unica applicazione: quell'azienda gestiva e smerciava anche shuriken e spiedi potenziati, cotte di maglia rafforzate, ginocchiere in acciaio e moltre altre cose. Come mai adesso fosse nient'altro che un cumulo di mobilia vandalizzata e polvere non era dato saperlo. Ci sono solo due zone che ho interesse a vedere e perlustrare prima di demolire completamente quest'edificio. Si tratta di due camere blindate: a quanto ho saputo era lì che venivano custoditi i progetti in via di sviluppo che quest'azienda avrebbe voluto lanciare sul mercato. Una camera ospitava i progetti di prototipi difensivi, una quelli dei prototipi offensivi. Continuando a muoverci per il corridoio, l'aria e la luce filtrava dalle numerose finestrelle presenti sul muro. Ad un certo punto fu evidente che stavamo percorrendo il piccolo corridoio soprelevato che dava alla piccola torretta separata dalla struttura. Dopo una sorta di porta girevole - probabilmente destinata al controllo di oggetti metallici o pericolosi per la tutela dei prototipi ma ora in disuso e spenta - due giganteschi caveau chiusi si palesarono davanti ai nostro occhi.

    Per distruggere queste credo ci voglia molto più di quanto abbiamo messo in pratica fino ad adesso. Ma, almeno per me, non dovrebbe essere un problema. Estrassi la Yakusoku, che lentamente creava il suo filo di sangue nutrendosi della mia energia. Utilizza pure ogni conoscenza a tua disposizione: unisci la manipolazione della natura a impasti per rendere più forti i tuoi colpi, al chakra distruttivo e a tutto ciò che ritieni utile per sfondare questa porta. Feci due passi avanti, portandomi verso la porta di destra. Tu prendi l'altra. Dissi, mentre nuovamente le saette tipiche del raiton incominciarono a crepitare intorno alla Promessa: questa volta però lo fecero in un modo nuovo, inaspettato e strabordante di forza ed energia. Porta la manipolazione della natura al limite, Sho. Inonda l'arma che riveste le tue braccia del tuo chakra, rendila un prolungamento del tuo tantien, falla esplodere d'energia! [Abilità]
    Reverbero Naturale
    Talento: L'utilizzatore può aumentare il moltplicatore del danno contro gli oggetti concesso dalla Manipolazione della natura. Il danno è quadruplicato anziché triplicato. Utilzzabile una volta ogni due round. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da jonin in su]
    E, così dicendo, la Yakusoku si mosse saettando verso l'alto in una frazione di secondo con un movimento difficilmente visibile per il Jonin di Konoha: nessun rumore fu prodotto da quel fendente ma, immediatamente, la parte superiore del caveau fu tagliata a metà in modo netto e perfetto, scivolando verso il basso e schiantandosi a terra. Dovrei riuscire ad entrare, anche se con qualche difficoltà. Dissi, osservando il buco appena fatto. Adesso tocca a te. Fammi vedere cosa sai fare. [Danni]Un paio di conti al volo, facendo finta che possa usare l'ultimo slot della manipolazione per i modici fini di trama.

    Potenza Yakusoku: 40 + 25 (Tributo di Sangue) + 20 (Manipolazione della Natura) + 80 (Chakra Distruttivo) + 80 (Taglio Distruttivo Avanzato) + 30 (Diff. Forza vs Reistenza) = 275.

    Completezza Naturale
    Talento: L'utilizzatore può scegliere entrambi i bonus offensivi concessi dalla Manipolazione della Natura. Utilizzabile una volta ogni tre round. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Ninjutsu Perfette [0]
    Speciale: L'utilizzatore può utilizzare 2 abilità "Talento" applicandole alla stessa ninjutsu, 1 volta ogni 2 round. [Da chunin in su]

    Reverbero Naturale
    Talento: L'utilizzatore può aumentare il moltplicatore del danno contro gli oggetti concesso dalla Manipolazione della natura. Il danno è quadruplicato anziché triplicato. Utilzzabile una volta ogni due round. Non è possibile utilizzare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da jonin in su]

    Potenza Yakusoku: 275*4 = 1.100.

    E non ho neanche usato tutte le conoscenze che potevo usare. :ghu:
    [Note]Cerca di fare il massimo danno possibile, non ti metto un valore di durezza e potenza.



    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    ///



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    Post Quinto




    Sorrisi ai complimenti di mio padre, probabilmente quel lato dell'inquisitore di Kiri era noto solo a me. A nessun altro era dato sapere che, sotto la minacciosa armatura nera, era nascosto un cuore, straziato dall'odio e colmo di rancore, certo, ma pur sempre un cuore che non poteva esimersi dal rapporto padre figlio che stavamo riscattando.
    Lo seguii nella stanza successiva, curioso di sapere quale sarebbe stata la successiva abilità che mi avrebbe mostrato e quindi chiesto di utilizzare, fino a quel momento i suoi insegnamenti erano stati preziosi e, se conoscevo mio padre, si stava tenendo il meglio per ultimo.
    Il palazzo in cui ci trovavamo aveva l'aspetto di essere in disuso da molti anni, non solo, ma la posizione di fogli ed equipaggiamenti mi faceva pensare che fosse stato abbandonato di fretta, altrimenti perché lasciare tutto in mezzo così? Curioso lasciai che l'occhio vagasse per esso, notando molteplici documenti che parevano attestare l'identità di quell'edificio come un'azienda di commercio del rinomato metallo kiriano. Osservai meglio l'equipaggiamento che era stato lasciato, orfano, a giro per le stanze, in effetti la fattura sembrava pregiata, perché abbandonare così dei pezzi ultimati e verosimilmente di grande valore? So che non siamo qui per questo, ma perché questo posto è stato abbandonato? Pare che sia pieno di oggetti che, almeno un tempo, erano ricchi di valore.
    La breve spiegazione di mio padre mi fece capire che il nostro vero obiettivo era il recupero di progetti importanti all'interno di due stanze blindate, questo mi fece presupporre anche la successiva prova a cui Kensei mi avrebbe sottoposto. Non posso negare che la possibilità di osservare dei progetti per armi future mi intrigò alquanto, se interessavano ad un tipo come mio padre doveva davvero trattarsi di oggetti dalla grande potenzialità.
    Continuammo il nostro percorso in quello strano posto che ricordava la sede perfetta per l'ambientazione di uno dei film dell'orrore che Oda amava tanto, fino a quando non giungemmo davanti ai due caveau di cui mi aveva parlato Kensei. Le strutture gemelle sembravano essere estremamente resistenti, forse anche indistruttibili... ma non per il mizukage.
    Dopo aver estratto la sua spada di sangue mi spiegò come fare per superare un ostacolo apparentemente insormontabile, prima di mostrarmelo: con un singolo fendente la porta di uno dei due caveau venne squarciata, come se fosse fatta di burro. Non riuscii a trattenere un'espressione esterrefatta, ma quella dimostrazione di potenza fomentò il mio spirito: dovevo farcela anche io.
    Senza parlare mi posizionai davanti alla porta che avrei dovuto abbattere mentre lasciavo che le mani discendessero tranquille lungo i fianchi, come a sciogliere ogni minima parte del mio corpo.
    Conoscevo il chakra distruttivo ed avevo a disposizione le abilità che avevo appena appreso, ma dovevo fare di più, molto di più. Dovevo fare letteralmente esplodere di energia la manipolazione, portandola a livelli che non avevo mai utilizzato prima. Chiusi gli occhi, concentrandomi sul flusso del chakra direzionato alle mani, che infondeva i neri artigli che le sovrastavano. Immaginai un fiume in piena che scorre rapido, il flusso doveva essere così, ma non sarebbe stato sufficiente, per riuscire avrei dovuto massimizzare la sua forza e , per farlo, c'era un modo perfetto:
    Se il mio chakra era come un fiume, avrei potuto usare una diga. Avrei accumulato tutta la forza del flusso di chakra sulle mie mani , trattenendola fintanto che il mio corpo ne sarebbe stato in grado, per poi liberare la manipolazione della natura in un singolo e poderoso colpo.
    Serrai la mandibola, mentre il mio aspetto si faceva più ferino e zanne ed unghie parevano crescereattivazione ts e i sankon tessou mutavano il loro aspetto, unendosi alle mie carniArtigli del Lupo
    Speciale: All'attivazione della tecnica delle quattro zampe i due guanti si fonderanno alla pelle dell'utilizzatore, manterranno le loro caratteristiche ma saranno considerate a tutti gli effetti parti del corpo dell'utilizzatore.[Da genin in su]
    fino a divenire parte di me. Lentamente sollevai entrambe le mani sopra la mia testa, d'un tratto aprii gli occhi ed urlai con forza mentre abbattevo violentemente i miei artigli sulla porta davanti a me con un movimento ad X in modo che i mie colpi si incrociassero al centro della stessa. [Nota]Attacco doppio. Impasto MedioAlto in Forza. Potenza:

    [(10 da attacco base + 40 da ppcc + 10 da fisico selvaggio + 20 da manipolazione della natura) * 2 per attacco doppio + 80 per chakra distruttivo + 40 per differenza forza- resistenza] * 4 da manipolazione (abilità appena appresa) = 1120

    Le mie mani affondarono nello spesso metallo, dilaniandolo come una debole preda sotto gli artigli di un predatore e generando al centro della porta un grande buco.
    Respiravo affannosamente, imparare quel tipo di colpo mi era costato non poca energia, intanto il mio corpo tornava normale ed i neri artigli riassumevano il loro aspetto originale. Eheheh... Sembra che ce l'abbia nel sangue...
     
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    Capitolo Unico


    Atto VI
    Intrusi †



    Dopotutto Sho era figlio di suo padre e dopo essere riuscito abilmente a superare le prove che gli avevo messo davanti - decisamente più per questioni didascaliche che altro, dato che possedevo la chiave di quella struttura ed avrei potuto entrare e fare ciò che dovevo senza consumare neanche una briciola di chakra -, immediatamente notò come qualcosa non tornasse: perché quell'edificio così importante era stato abbandonato di fretta e furia? E perché nessuno prima di allora aveva pensato di fare ciò che io, quel giorno, assieme a lui, mi ero adoperato di fare? Poni le giuste domande, figliolo. Dissi, mentre avanzavamo. Quest'edificio, prima di oggi ... non c'era. Una frase alquanto strana la mia, senza dubbio. È scomparso qualche anno fa, durante l'attacco di Cantha a Kiri. Adesso era anche più chiaro perché avessi scelto quel luogo e non un altro posto qualunque. Un jutsu rituale di sicurezza da parte di una delle più alte cariche delle squadre speciali ha permesso di trasportare lontano tutto l'edificio, lasciando il vuoto intorno. Scomparve, come se non fosse mai stato qui. Una tecnica senza dubbio utile. Quando stanotte è riapparso, però, le sue condizioni erano quelle che stai vedendo. Un gruppo di Anbu mi ha avvisato dell'evento straorinario mentre stavo convocandoti qui a Kiri. Ho dovuto cercare le carte di Itai per venire a conoscenza della questione. Ci fermammo davanti alle porte girevoli che davani sui caveau. Dove siano finiti tutti quanti coloro che lavoravano qui dentro è tuttavia un mistero. Per questo devo recuperare i progetti: devo proteggere i segreti kiriani. Feci una pausa, proseguendo davanti alle camere blindate e avventurandomi nella descrizione che già vi ho raccontato su come cercai di far capire a Sho come utilizzare la manipolazione della natura al massimo del suo potenziale.
    Esibitomi nella mia dimostrazione di potenza, tagliata a metà la mia porta, fu il momento per Sho di fare lo stesso. Rimasi impressionato nel vedere come quegli oggetti penetrarono nelle sue carni quando, feralmente, incrociò le braccia sopra la testa, prima di discendere e sferrare il suo potentissimo colpo. Non ero l'unico, a quanto pareva, ad avere un oggetto peculiare che interagiva in modi diversi con la tecnica speciale, dipendentemente dal suo utilizzo. Le unghiate profonde del colpo di Sho sciolsero il metallo delle camere blindate lungo tutto il loro spessore, come se fossero poc'altro che burro. Guardai il giovane senza dire una parola. Era ovvio che fossi orgoglioso di quanto avesse appena fatto ed aggiungere parole a quel momento così magico poteva spezzarne l'atmosfera. Fu per questo che agii come se niente fosse successo, procedendo subito con il resto di ciò che mi ero programmato di fare.
    Rapidamente portai le mani verso il petto componendo i cinque sigilli necessari alla tecnica del richiamo. Fa' lo stesso, se non ti dispiace, ed evoca più creature possibile. Il motivo di quell'azione sarebbe divenuto evidente da lì ad un istante. Nella nuvola della tecnica del richiamo apparve lo stormo di Kakuresata, il pipistrello cangiante ed ingannevole che si era legato a me durante gli eventi delle Grotte del Silenzio. Di cosa hai bisogno, Kensei? Chiese atono e distaccato il Kuei completo. Prendi tutti i progetti che trovi in questa stanza e riportali con te ad Azumaido. Mettili in un luogo dove chiunque dei membri del contratto possa accedere, ne avrò bisogno presto e non so chi sarà disponibile. Sho avrebbe dovuto fare lo stesso.
    Non appena il procedimento fu concluso, tuttavia, accadde qualcosa di inaspettato: dipendentemente da quanto il legame tra Kotei e Sho fosse forte, probabilmente il ninja della Foglia si era già accorto di qualcosa di strano. Il grande Lupo Bianco infatti stava correndo a gambe levate dietro un ninja ben più veloce di lui che, nel giro di un istante, lanciò qualcosa di molto potente verso la struttura in cui eravamo io e Sho: un esplosivo che letteralmente dilaniò il corridoio soprelevato in cui io e mio figlio eravamo, facendo rapidamente crollare la struttura al suolo. Se avessi visto mio figlio in difficoltà avrei cercato di raggiungerlo, afferrarlo, e sbalzarci fuori da quella trappola d'acciaio e macerie attraverso il chakra repulsivo. In fine, una volta in aria, avrei nuovamente mutato l'aspetto delle mie protesi cosicché fosse in grado di atterrare attutendo l'impatto nella sua totalità. Sho non era tuttavia uno che necessitasse di aiuti, ne ero certo.
    In ogni caso, una volta atterrati sani e salvi, ci trovammo davanti un uomo decisamente peculiare: non portava nessun coprifronte, era basso e grasso e viaggiava a tutta velocità su dei pattini. Vestiva di una gigantesca armatura che gli copriva praticamente tutto il corpo fin sopra il naso, lasciando giusto gli occhi e la sua calvizie in bella vista. In una delle due mani aveva un bicchiere pieno di vino da cui sbucava una cannuccia, forse l'unico modo in cui gli era concesso bere per via della sua particolare "uniforme".


    Sapevo che prima o poi la Mishima Corp. sarebbe riapparsa. Le sue armi ed i suoi progetti ci spettano di diritto. Che quel ciccione attempato stesse parlando con me era evidente. Che non capissi esattamente a cosa si riferisse lo era altrettanto. No. Replicai, sguainando la Yakusoku ma non era lui colui che quel giorno avrei combattuto. Che faccia tosta! Disse l'uomo, ridendo poi sguaiatamento poco dopo. Dev'essere per quell'ammasso di ferraglia che porti sul muso! AH-AH! Diede un sorso al vino dalla cannuccia. Io ed il mio capo abbiamo bisogo di questi progetti. Ci sono cose che non potresti neanche capire... né te né il tuo capo. Voi accademici siete così sprovveduti. Sorrisi sotto l'Elmo. Io di certo non avevo capi, specialmente a Kiri.
    A quel punto, udii altri passi in avvicinamento dietro di me. Mi rivolsi quindi a mio figlio, sottovoce: se era ancora in grado di fare quanto aveva fatto durante le vicende del Lucchetto, di lì a poco avremmo probabilmente smesso di parlare. Occupati tu del panzone. Io mi occupo di quest'altro. Tanto sembrano aver voglia di chiacchierare.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
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    Epilogo


    Atto VII
    Eredi del Figlio †



    Cosa accadde esattamente quando lo strano uomo coi pattini ed il suo compare apparirono, forse, non è vicenda per questi lochi. Tuttavia i motivi che spinsero tali uomini alle azioni che intrapresero, i mandanti e quello che successe quando vennero sconfitti - ma non uccisi - è bene raccontarlo.
    Intanto, l'uomo che accompagnava l'obeso pattinatore era un ragazzo dai capelli rossi, privo di un occhio e con una vistosa bandana verde. Aveva delle abilità peculiari legate al legno, non era in grado di sanguinare ed combatteva con un interessante martello in grado di aumentare incredibilmente di dimensione, moltiplicando la sua potenza, o diminuirla rapidamente, divenendo in grado di perforare con estrema facilità l'acciaio che mi rendeva e rende la macchina di morte quale ero e sono. Infatti fui io ad affrontarlo lasciando che Kotei e Sho si occupassero dell'uomo sui pattini. Il combattimento non fu estremamente difficoltoso quanto insidioso, avendo saggiato il potere devastante che quei colpi avevano sul mio equipaggiamento ma non su di me. Lo stesso si poté dire per mio figlio che, dovendo combattere con un uomo in grado di gestire egregiamente il campo di battaglia e capace di violentissime esplosioni, si vide costretto a manovre tutt'altro che elementari, imbastendo una strategia efficace e puntuale. Tuttavia non riuscimmo a sconfiggerli e Sho mi impedì di infierire su di loro quando entrambi ci aprimmo una voragine nella loro difesa: la sua indole buona ed il potere della Stella che ci legava riuscì a intercedere sulle mie più forti volontà, non permettendomi di far scendere la spada sul corpo ligneo del mio avversario, troncandolo e spaccandolo quale il tronchetto di legno che era. Dunque i due scapparono, feriti nel corpo e nell'orgoglio ma di certo vivi e capaci di ordire nuove pericolose azioni.
    Non ho idea di chi fossero quegli uomini. Dissi, sincero, a Sho. Ma le loro informazioni erano evidentemente ... vecchie, dato che non mi hanno riconosciuto come Mizukage. Questo era evidenziato dal fatto che mi avesse detto di non avere diritto alle armi tanto quanto non ne aveva il mio capo. Eppure sapevano che in quel giorno, a quell'ora, il jutsu temporale della Mano Nera kiriana sarebbe terminato, rimostrando il laboratorio segreto ed ormai dimenticato della Mishima Corp., il laboratorio dato per distrutto e depredato dai Canthiani anni orsono.
    Riuscivo a darmi un'unica spiegazione per giustificare la presenza di quei due uomini in quel luogo: i due avevano contatti diretti con qualche figura dell'azienda tempo-traslata. Itai si era impegnato a tal punto nel coprire e nascondere la notizia che soltanto una persona informata dei fatti (ma, verosimilmente, non all'interno del sistema kiriano) poteva agire con tale capillarità. Dovevo dunque indagare sulle figure di spicco della Mishima Corp., sui suoi affari, suoi suoi investitori, sui suoi scienziati. Dovevo capire cosa e chi avrebbe potuto minacciare Kiri. Avrei dovuto capire, soprattutto, cosa cercavano quegli uomini in quel laboratorio.
    Spero riusciremo, in futuro, ad avere altre giornate come queste, Sho. Senza anziani da salvare, spadaccine leggendarie da aiutare, impostori da svelare. Soltanto noi due e del sano esercizio. Dissi, mentre il potere della Stella lentamente lasciava il mio corpo, tornando sopito nel sigillo che Kenzo aveva ideato per me e la mia stirpe. Adesso, dovrai perdonarmi, ma i doveri di Kage mi chiamano. Intrattieniti quanto vuoi qua a Kiri, sarai mio ospite fino alla nostra partenza. Lo guardai mentre lo stormo di Kakuresata volava verso il sottoscritto, richiamato da un gesto del braccio. Grazie ancora.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Tonico Coagulante Medio × 2
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
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    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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11 replies since 22/5/2020, 17:12   180 views
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