L'avventura del carbonchio azzurro[Chakra adesivo per Hotene]

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  1. Kaystar
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    Mercato di Kiri


    Nuova Missione?



    Passeggiavo per le vie piene di bancarelle, quel giorno il grande mercato era arrivato al villaggio e l'affluenza era stata da record, si potevano vedere moltissime tipologie diverse di persone.
    Donne, uomini, bambini e anziani stavano tranquillamente passando la loro giornata tra quei profumi inebrianti che in strada si potevano sentire.
    Ero stato assegnato come sorveglianza per la fiera e per fortuna dovevo occuparmi della parte migliore, la parte in cui si erano stabilite le bancarelle dello street food che, costantemente, sfornavano prelibatezze di ogni genere.
    Quel compito era arrivato abbastanza da un momento all'altro, come un po' tutte le missioni e missive che mi venivano affidate dal villaggio, un modo molto impersonale per comunicare con i proprio Shinobi ma effettivamente consono alla nostra amata e nebbiosa Kiri.
    Anche il Lupo era stato assegnato, insieme a me, a questo compito ed era con lui che mi ero messo d'accordo nel dividerci i posti da sorvegliare.
    Era incredibile come alla fine ci ritrovavamo sempre a lavorare insieme, beh anche se la prima volta più che un lavoro era stato semplicemente un duello all'ultimo sangue, forse proprio quello ci aveva legato in un qualche modo speciale agli occhi dell'amministrazione, forse la nebbia di sangue significava qualcosa di più di una semplice e mortale prova per i Genin del villaggio.
    Sembrava essere un lavoro molto facile alla fine, per ora avevo dovuto rincorrere solo un ladruncolo che aveva cercato di rubare la cassa di una delle tante bancarelle, una passeggiata che si era risolta con una bella ramanzina e con le scuse del ragazzo che voleva utilizzare la situazione per allenare i suoi movimenti furtivi, strani Ninja nascono a Kiri.
    Nella monotonia della giornata però mi iniziai a preoccupare quando vidi il mio compagno, il Lupo, in lontananza camminare verso di me accompagnato da una creatura piuttosto strana e quasi spaventosa, la gente si spostava dalla loro traiettoria in modo da evitare di entrare in contatto con quella bestia che portava sul suo dorso una donna dal volto aggraziato e dai colori olivastri.
    I miei occhi rossi si spalancarono alla vista di quella creatura cavalcata dalla giovane donna, ero stato ammaliato da quella figura così imponente e cavalleresca.
    Quello che sembrava un pipistrello albino si muoveva mantenendo la stessa velocità del Lupo, stando alla sua destra e seguendo i suoi movimenti come un compagno animale, tipo quelli che venivano usati a Konoha, sapevo di un clan di quel villaggio che utilizzava proprio degli animali per combattere ma non ne avevo mai visto uno, chissà se era quello il caso.
    Appena si avvicinarono e dopo aver accennato un saluto al Lupo, cercai di salutare la ragazza nel miglior modo possibile e inchinandomi cercai di trovare le parole per presentarmi al meglio a quella figura così maestosa.

    Hideo Nishimura, Genin di Kiri, è un onore conoscerla signorina Hotene

    Quando iniziai a parlare il Lupo mi aveva già informato di chi avevo davanti e di cosa era successo, nuovamente il Mizukage richiedeva la nostra presenza per un compito e Hotene sarebbe stata una nostra compagna in questa piccola avventura.
    Sarebbe stato un onore avere nuovamente un terzo membro con cui lavorare, e accettai di buon grado il dover allontanarmi da tutto quel frastuono dovuto alle bancarelle e allo sfrigolare dei piatti preparati dai cuochi, per fortuna me ne sarei andato senza aver speso tutti i miei averi in cibo.
    Mi lasciai quindi guidare dalla ragazza e dalla sua strana e spaventosa cavalcatura fuori del mercato e dalla fiera, fino ad arrivare al porto del villaggio, oramai lo conoscevo bene, i ricordi del mio primi compito insieme a Youshi-san e Fudoh-san, che mi aveva portato sulla strada per diventare un Genin, si era svolto proprio in quei moli umidi e impregnati dell'odore dei pesci appena stipati al di fuori dei pescherecci Kiriani.
    Li ci aspettava una nave dalle piccole dimensioni, pronta a partire e sulla quale salii senza esitazioni, pronto alla prossima avventura che mi avrebbe portato a raggiungere quella forza che cercavo da molti anni.



     
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