Schiavi della Sete

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  1. - Hohenheim -
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    La porta


    IV



    Dopo aver lasciato Miraka a chiudere il suo chiosco, un ulteriore giro del mercato e della città non fece notare alla Nekki niente di particolarmente interessante. Questo le diede il tempo di tornare al suo alloggio, esercitarsi nel chakra repulsivo, e poter riposare prima del grande giorno.

    [...]

    Eheh sei una ragazza sveglia e curiosa...mi piace! Questo è lo spirito! Avrebbe detto Tezzu. L’ uomo era sulla cinquantina e quasi pelato, ma aveva negli occhi la giovialità di un ragazzo. Una cartabomba è un semplice foglio di carta su cui è imposto un sigillo di richiamo. Cos’è un sigillo di richiamo? E’ una formula ninja per richiamare qualcosa che è stoccata da un’altra parte. Per le carte bomba si utilizza una particolare polvere di pirite. La carta ha una consistenza tale per cui, facendola bruciare, ci vuole un certo tempo perchè la fiamma arrivi a corrompere il sigillo, che rilascia la polvere esplosiva, e quindi fa detonare la cartabomba. Il sigillo lo stampiamo tramite quelle presse, ma per inserirvi il materile esplosivo serve un minimo di competenza nel controllo del chakra. Ho un paio di persone nel mio gruppo che erano degli studenti dell’accademia una volta e sono specializzati in questo! Da te Rai ho bisogno che le linee di montaggio abbiano sempre carta e materiale combustibile così che non si intoppino. Devi controllare il livello del materiale e istruire l’addetto del magazzino di portare questi due componenti nelle quantità e nei tempi corretti...ti faccio vedere come... L’uomo avrebbe l’avrebbe quindi istruita su quelle procedure molto templi. L’avrebbe inoltre introdotta a Ken, un ragazzo di 3 anni più grande di lei che si occupava della movimentazione manuale delle merci con il supporto di un muletto. Le guardie...no sono milizia privata...ahah non potrebbero mai essere ninja con quelle panze! Scoppiò quindi in una sonora risata!

    Mirai era un uomo alto, con i capelli lunghi che ricadevano piatti sui fianchi della sua testa. Occhiali poco spessi erano poggiati su un naso aquilino. Aveva labbra sottili, ed un’espressione cordiale ma di tolleranza. Le avrebbe spiegato senza entrare troppo nei dettagli, che il materiale dei plastici poteva essere composto da diverse sostanze composite. Cambiando la struttura di quei compositi, si potevano ottenere delle esplosioni localizzate o direzionali, che potevano essere molto ultimi, per esempio per sfondare porta, quindi agire in luoghi stretti. Così come Tezzu, le diede una lista di materiali e la istruì sulle quantità e le tempistiche che la ragazza avrebbe dovuto far rispettare.

    Saru era una donna energica sui 35 anni, chiaramente una fanatica del fitness. Anche se era una caporeparto, aveva le mani immerse nei congegni che stava costruendo tanto quanto i suoi sottoposto. Le sue dita erano nere per i vari olii che usavano. Ah ecco la nuova arrivata! Bene, ci mancano delle ragazze da questa parte. Ti hanno messo a portare i materiali eh? Lavoro onesto...ma poco divertente. Se vuoi vedere qualcosa di fico e sportasti le mani fammi sapere eh! Le mostrò diverse mine, sia per terra che per acqua, ed i relativi detonatori che potevano essere a distanza o incorporati nella bomba stessa. In quest’ultimo caso servivano elementi esterni per farle detonare, come una variazione di pressione o temperatura. Anche lei le diede una lista, come tutti gli altri.

    Per la giovane Nekki capire il lavoro non doveva essere affatto complesso. Certo, gestire tutte le liste e gli ordini l’avrebbe tenuta impegnata. A pranzo si ritrovò a mangiare con Saru, la quale commentò la questione dell’acqua: Eh...non è proprio consentito al 100%, ma ogni tanto lo facciamo. Questa storia dell’acqua è davvero brutta. Intendi la falda..? Diciamo...bho...due mesi fa? Diciamo che a quel tempo avevamo tutta un’altra serie di problemi..soprattuto nelle miniere si erano lamentati delle condizioni di lavoro, dei turni massacranti...in effetti stavano davvero lavorando troppo, c’erano anche stati degli scioperi...un disastro per la produzione, chiaramente...ma li capisco. Poi la falda si è prosciugata, e siamo passati da male in peggio. L’azienda ha aiutato molto in effetti. Non so ora quanto i turni siano migliorati in miniera, ma gli scioperi sono finiti. Dobbiamo davvero tanto all’azienda.

    Mentre tornavano a lavorare, Ryugi avrebbe visto un volto noto, contornato da lunghissimi capelli neri, Miraka stava spingendo un carrello di metallo, all’interno del quale Ryugi avrebbe scorto le medesime piante che aveva acquistato il giorno prima. La ragazza si trovava davanti ad una delle due porte alle quali la sunese non aveva accesso. Infatti, si limitò a consegnare il carrello alla guardia, la quale passò prima un badge per aprire la porta alle sue spalle, quindi vi entrò con il carrello. Passati 5 minuti, tornò indietro con il carrello vuoto che diede nuovamente a Miraka. La ragazza era palesemente scocciata di essere lì, tuttavia Ryugi scopì che, per qualche motivo, quando la guardi aveva aperto la porta, la mercante aveva cercato di spiare dietro di essa, come se stesse cercando qualcosa. Una volta che ebbe indietro il carrello si levò di mezzo il prima possibile. Nei giorni successivi, Ryugi avrebbe potuto vedere la scenetta ripetersi, più o meno con le stesse modalità. Se avesse chiesto ai suoi colleghi cosa ci fosse dietro la porta, avrebbe per lo più ricevuto alzate di spalle. Secondo me è uno dei punti diretti di accesso alle miniere. Ne hanno costruiti parecchi negli anni. Lo terranno chiuso per motivi di sicurezza, immagino...mah chi lo sa.

    [....]

    Quella sera il Kazekage le avrebbe fatto visita, chiedendo un rapido aggiornamento della situazione. Se la ragazza avesse menzionato la porta, il Kage bambino avrebbe fatto un cenno di assenso: Mmmm cunicoli tra la miniera e la fabbrica...capisco. In effetti, anch’io ho tentato di ricavare qualche informazione dal mio giro di ricognizione. Sono stato nelle miniere...in effetti mi hanno detto che alcuni passaggi portano direttamente alla fabbrica, ma non ho notato guardie...non capisco davvero perchè tutta questa segretezza. Credi di riuscire a passare la guardia e sbirciare oltre la porta? Ho fatto un giro intorno alla struttura, di notte gli accessi sono sorvegliati, ma non penso che ci siano pattuglie stazionarie anche all’interno. Hohenheim le avrebbe chiaramente lasciato libertà di azione su come procedere, e si sarebbe offerto di darle tutto il supporto necessario, purchè il suo coinvolgimento non fosse pubblico. Se la Nekki non gli avesse fatto ulteriori domande, sarebbe stato lui a chiedere: Allora, come va con il ragno?

     
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