Lupi e Iene

La Nota Assordante fece il suo effetto, e la propagazione del suono andò a colpire entrambi i Ninja. Il primo scomparve, quello di Etsuko, fugando ogni mio dubbio a riguardo: si stavano nascondendo e ne avevo appena avuto la prova. Lo Youshi rimanente poteva essere qualunque cosa, una Kage Bushin addestrata a resistere al dolore, o un costrutto illusorio. Ma di una cosa ero certo, era alquanto improbabile che si trattasse del vero Ninja. Quindi entrambi mi stavano osservando da distanza e in qualche modo stavano trasmettendo le comunicazioni al Chunin davanti alla gabbia. Mi guardai attorno e vidi all'estremità della stanza una sorta di tenda dalla quale comparve un altro Etsuko. Era l'originale questa volta? Oppure un altra copia di se stesso e l'originale nascosto dietro? Impossibile affermarlo con certezza. Una cosa però era sicura: gli eventi da lì a poco si sarebbero sicuramente evoluti, in peggio. Con tanto di accuse e minacce da entrambe le parti. Scrollai la testa, deluso e amareggiato. Avrei provato ancora a temporeggiare, non volevo combattere quei Ninja in nome di Hayate e in cuor mio, seppur meccanico, speravo di dirottare l'intera faccenda su un piano meno grave e più alla portata di semplici Accademici. Avrei risposto alle loro affermazioni, comprese le accuse.

Tra tutti i Kato presenti avrebbe parlato la mia copia, quella all'interno della gabbia Invece la mia evocazione è rimasta ferita, e se non si fosse pareggiata probabilmente l'avresti pure dilaniata con i tuoi attacchi a sorpresa. Un colpo basso e vile. Quello è un vero tradimento. Un affronto accademico. Ma a differenza tua non mi sono presentato a Kiri, per chiedere il conto dei danni. E quello che hai fatto è una prova inconfutabile, di un comportamento quantomeno punibile. E con quella frase, che avesse voluto capire o meno avevo escluso una delle varie possibilità che avevo fornito a Youshi. Poi avrei voltato lo sguardo verso l'altro Ninja Mentre te Etsuko, puoi individuarmi. Ma non cambierebbe nulla. Certo Youshi, non mi dispiacerebbe iniziare con te, l'allenamento. Giusto per confrontarti con un avversario in grado di difendersi. Se ne hai il coraggio, ed eviterai di colpire Ninja più deboli. In quel caso sarei ben lieto di annullare le copie. Attesi qualche secondo, quando venne il momento di rivangare tempi passati Onestamente mi ero dimenticato di quel giorno. E solo ora me lo fai tornare in mente. Già, e quelle mie parole sono quanto mai vere. Ripensate esattamente a quello che avete detto. E questo valeva per entrambi i Ninja Se fossi stato forzato a venire qui, da voi, il Mizukage mi avrebbe veramente permesso di presentarmi al massimo delle forze e con tutto l'equipaggiamento al completo? Non ha alcun senso. Se fossi stato prelevato con la forza credete che i Jonin di Oto sarebbero rimasti a guardare imperterriti? Nel migliore dei casi avrebbero gestito LORO il MIO tradimento. Potete anche non credermi, e non ho modo di dimostrarvelo se non ascoltando la parola di Kensei Hito. IO... sono... volontariamente... giunto... a Kiri. Lo volete capire? Era la verità, molto semplicemente. A parte il piccolo tentativo di fuga Ora ammettiamo che io sia stato rapito, di forza dal Mizukage, sarebbe il primo caso in tutta la storia accademica che un Ninja di Oto deve spiegazioni al Kage di un altro villaggio rispetto a quello del proprio. Non ha alcun senso, oggettivamente. Ed era anche quella una verità assoluta. Non c'era molto altro da aggiungere. Si stava parlando a vuoto Quindi non ho nessuna colpa, Etsuko, se non quella di aver accolto un invito di un Mizukage decisamente poco trasparente. Avevo chiesto un po' di aria, dalla solita occupazione di Guardiano di Oto. Un po' di allenamento con dei buoni Ninja, ed eccomi qua. La copia avrebbe alzato le spalle, sconsolata A darvi spiegazioni su cose che non esistono. E su fatti di fantasia. Quando il Mizukage ha citato Hayate ho reputato utile mettere un po' di intensità, e spingervi a dubitare. Ma non avete avuto il minimo dubbio, siete ciecamente convinti del vostro compito e non vi siete posti una minima domanda su ciò che sta veramente succedendo qui. Per me avete fallito, nell'approccio. Lo dirò a Kensei, appena torna. ed era per la terza volta un verità assoluta. Avevano ubbidito, come cagnolini fedeli, all'ordine del loro capo. Quel comportamento li avrebbe condotti un giorno davanti ad un bivio tremendo, una scelta che li avrebbe spezzati. Come era successo proprio a me.

Continuai Quindi signori mi sembra evidente che finché non sentirete qualche informazione a proposito di Hayate non vi metterete tranquilli. Ma proprio tu Youshi, mi sorprendi. L'Abete non ti ha insegnato nulla. O forse non hai incontrato le mie difficoltà. Ma mi sembra evidente che siete decisi di procedere lungo questa strada però IO non ho alcuna intenzione di combattervi sotto questo segno. Non vorrei mai che si dicesse che un Hayate ha tentato di scappare... Niente di peggio per la mia reputazione da Guardiano. Perciò vi dirò quello che so...nell'ottica di un gesto di reciproco rispetto. Finita questa mia storia uno di voi cortesemente andrà a chiamare Kensei. Mi dovrò spiegare meglio con il Mizukage, a proposito di priorità.

Così avrei continuato, alzai il pollice Punto primo: io sono inviso agli occhi di Hayate. Insieme ad altri Ninja abbiamo sconfitto, anche se non ucciso, una dei loro maggiori rappresentanti e se mai mi rivedesse mi strapperebbe il cuore dal petto. Poco ma sicuro. Quindi già questo mi esclude da una loro, diciamo, presa in carico. Ma se questo non vi basta... alzai l'indice Non vi nascondo che all'Abete ho collaborato con Hayate. Tanto quanto te Youshi, e tanto quanto Kensei. O praticamente tutti gli Accademici e membri della Tregua presenti. In quel luogo abbiamo combattuto con la vita e la morte per distruggere l'arma e sì, ammetto che non è stato semplice scendere a compromessi con Hayate e le sue Virtù ma è stato necessario per ottenere il risultato. Sospirai nuovamente Però posso capire il tuo dubbio. Quando ci siamo incrociati io ero fresco di uno scontro contro un Hayate e con Kensei mi ero unito da poco. Praticamente ero già allo stremo delle forze e delle energie, e in quelle condizioni critiche è molto difficile ragionare, ma ho cercato nonostante le diffidenze e i dubbi di portare a casa un risultato. Se questo fa di me un Hayate, allora possiamo definirci tutti membri di Hayate da quella missione in poi. Avrei atteso nuovamente lasciando spazio a loro per elaborare quanto detto Non saprei dirvi altro e spero di aver risolto i vostri dubbi così profondi. Ci alleniamo dunque? Avevo dato quello che volevano, ed era tutta la verità. Davvero, nulla di ciò che avevo detto era falso. E lo potevano constatare solo guardandomi. Non stavo mentendo, stavo solo omettendo una piccola parte. Quella in cui avevo ceduto il mio Cuore ad Hayate e Kensei dato la sua parola di silenzio in cambio delle gambe. Entrambi eravamo Hayate e questo Kensei poteva negarlo ma non evitarlo. E se voleva entrare in Hayate come professava non poteva infrangere una delle regole base della Setta. Il Silenzio e la discrezione.

In ogni caso non avrei annullato le mie copie, mantenendole ferme là dove le avevo posizionate. Sempre sull'attenti e con i sensi acuiti al massimo.