Gocce di sangue e petali di Ciliegio[Add TS per Sekiro&Hideo]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    Prologo


    Atto I
    Ricostruire il dimenticato. †



    E ra buio. Un buio pesto, impenetrabile, quasi irreale. L'incapacità di vedere mi fece pensare per alcuni istanti che mi avessero strappato gli occhi, tanto era oscuro il luogo in cui mi ero addentrato. Eppure sentivo di non essere cieco e, soprattutto, ricordavo perfettamente ciò che avevo fatto soltanto un istante prima: avevo raggiunto Kotetsu Sakura e avevo indossato l'Elmo di Momin.
    Eppure perché adesso mi sembrava di essere dappertutto e da nessuna parte? Era una sensazione strana che anche il paragone col mio mondo interiore non riusciva ad esemplificare. Ma poi, d'un tratto, all'improvviso, iniziai a sentire qualcosa: le mie braccia, il mio corpo, le mie mani; riuscii a prendere forma in quella vastità di niente, sentivo di essere qualcosa, di occupare uno spazio. Alzai quindi le braccia e provai a muovermi. Camminavo nel niente, quasi fluttuavo, oniricamente disperso in quel luogo mefitico. Ma così come m'ero percepito d'un tratto, così percepii il pavimento sotto i miei piedi, smettendo di muovermi nel vuoto. Allo stesso tempo, alzando le mani, sentii all'improvviso una parete. Era perfettamente liscia, non riuscivo a distinguere su di essa alcuna impurità, la sua superficie era priva di protuberanze, nient'affatto frastagliata, impossibilmente perfetta. E fu in quel momento che lo percepii: il calore, il potere, l'ardore chiamarmi! Mi desiderava, dietro a quella parete, dietro quel muro dietro quella ... porta!



    ORA!

    Spinsi con forza davanti a me, squarciando quel velo di niente che subito si macchiò di sangue, quasi come se avessi divelto le carni di una fiera cosmica. Davanti avevo qualcosa di ancor più assurdo, luminoso ed infinito. Sembrava un pessimo gioco illusorio, una di quelle tecniche uchiha dove il tempo e lo spazio erano dilatati al punto da non far comprendere a chi vi cadeva vittima che lo strazio che stavano vivendo, in realtà, era soltanto una effimera proiezione della loro mente. Squarciato il cielo precipitai nel vuoto infinito dello spazio in una caduta che parve eterna. Ma lo parve solo per un istante: poco dopo, infatti, mi trovai davanti al Kenkichi reietto. Un Kenkichi. Dopo quanto tempo! Disse il biondo, sogghignando. Avete risolto il vostro problema con le spade? O siete sempre fissati con quelle armi così banalie prive di grazia? Continuava, indispettito ed evidentemente ostile. Certo, per quanto lui non fosse un Kenkichi, come mi avevano riferito Youshi e Fudoh, i suoi abiti avevano il retaggio delle Lame Insanguinate, oltre che le insegne. Momin vestiva degli abiti dei Parìa, coloro i quali non riuscivano a padroneggiare né tantomeno risvegliare i poteri sopiti legati alla tecnica segreta del Clan. Erano, insomma, coloro che venivano rifiutati, la maggior parte delle volte, durante il rituale di Sangue e Acciaio.
    Lo fissavo taciturno, senza volermi, inizialmente espormi. Dunque, dimmi, cosa ci fai qui? Mi chiese direttamente, squadrandomi. Tu sei riuscito a sviluppare una qualche forma di immortalità. Voglio conoscerla. Dissi, senza mezzi termini. Lui rise sguaiatamente. Oh, Kensei, Kensei! Continuava a ridere. Poi d'un tratto s'arrestò ed il suo volto divenne serio. Cosa sei disposto a fare per me perché io condivida con te i miei segreti?

    [...]

    Era passato un po' di tempo da quando ero stato ad Azumaido. L'ultima volta fu per quel colpo di testa di Hotene e la relativa, surreale, questione del Carbonchio Azzurro - rimasta a tutt'oggi, comunque, impunita. Tuttavia, dalle vicende che avevano visto Youshi, Fudoh, Ryuu e Ipokash scoprire un villaggio nascosto sotto metri e metri di neve, Kotetsu Sakura, avevo intrapreso alcune azioni sul territorio dell'isola gemella di Genosha: per prima cosa, avevo ordinato un'opera archeologica per riportare alla luce il villaggio del Ciliegio d'Acciaio al fine di ripopolarlo e godere delle sue gioie e tradizioni rimaste sommerse per secoli sotto la neve. Dopo di che, avevo ordinato la costruzione di alcune strade che collegassero per lo meno i due villaggi più importanti, quello di Ipokash e Munkeke a quello di Yusica ed Hotene al porto, verso Sud, ed a Kotetsu Sakura verso nord.
    Tuttavia, avevo sentito di alcune scorribande accadute proprio durante la costruzione di queste strade. Alcuni indigeni di villaggi minori si erano opposti in modo netto e strenuo a questa operazione perché, a loro dire, i Kamui non ne erano felici. Fu proprio l'Alto Sciamano Munkeke a scrivermi una lettera per richiedere il mio intervento. Dopotutto, le ultime due volte che l'aveva fatto la situazione si era risolta per il meglio ed ero riuscito a guadagnarmi la fiducia di un nuovo villaggio. Era l'occasione giusta per provare ad instaurare nuovi rapporti anche coi villaggi minori. Dopotutto si sa, un popolo scontento è un popolo meno disposto ai grandi sacrifici che il loro capo potrebbe richiedergli. Inoltre era un po' che non passavo al Tempio Kenkichi per meditare e salutare le prime anime che si erano unite alla Yakusoku.
    Per tale missione decisi di accompagnarmi, nuovamente, di due dei migliori e più promettenti Genin della Nebbia: Sekiro e Hideo Nishimura. Una missiva nera sigillata con cera blu e scritta con inchiostro argenteo portata da un piccolo pipistrello avrebbe comunicato loro che, due giorni dopo, la Spirito Indomito li avrebbe attesi al porto di Kiri per una missione. Nella missiva rivolta a Sekiro c'era aggiunto un particolare: "la buona riuscita di questa missione ti garantirà l'arto di cui hai bisogno".




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.



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    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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