Gocce di sangue e petali di Ciliegio[Add TS per Sekiro&Hideo]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    Capitolo Uno


    Atto II
    Rito di navigazione. †



    Contrariamente da quanto si aspettavano, non c'ero io ad attenderli al porto. [Note]Infatti non vi ho detto niente a riguardo nel post precedente! :P
    Tuttavia non sarebbe stato difficile, per loro, trovare la Spirito Indomito II. Saranno estraniati, i miei lettori o ascoltatori, nell'udire che la famigerata Spirito Indomito di Samoru avesse avuto un'erede anche se, bisogna essere precisi, non si trattava di una barca diversa da quella che accompagnò Akira Hozuki e Meika Akuma a Genosha per la ricerca dei materiali necessari alla forgiatura delle nuove Sette Spade di Kiri né tantomeno era un flute diverso da quello che Fudoh, Youshi Tokugawa e Ryuu Mizukiyo avevano utilizzato per giungere ad Azumaido durante i fatti che portarono alla riscoperta di quel luogo che ancora una volta, adesso, sarebbe stata la meta di Sekiro ed Hideo, ovvero Kotetsu Sakura, il Ciliegio d'Acciaio, conosciuto anche come il Tempio del Gelo. Ma non facciamoci prendere da quisquiglie che i più acculturati tra di noi potrebbero anche trovare interessanti (conoscete il Paradosso della Nave di Teseo?) e rimaniamo focalizzati sui nostri due nuovi ninja alla ricerca di un trasporto per la gelida isola gemella di Genosha.
    La Spirito Indomito II fu un mio dono al suo proprietario sia per i servizi svolti in tutti quegli anni sia per l'inestimabile valore del suo intervento durante le vicende della Settima Riunione di Kiri e l'attacco dei canthiani. Tuttavia, praticamente nessuno era a conoscenza dell'identità di quell'uomo, anzi, di quello shinobi dalle capacità incredibili che aveva preferito, spettatore non pagante dei tristi eventi della sua vita, di continuare il tempo che gli rimaneva su questa terra come umile uomo di mare, tra il platonico affetto verso la moglie scaturente dai lunghi periodi in mare e ... le sbornie moleste, per le quali era davvero famoso in tutta Kiri, essendo udibili dal porto in quasi tutti gli angoli del villaggio.
    Quella volta, infatti, non sarebbe stato diverso. I due ninja, giunti al porto, avrebbero sentito una serie di schiamazzi, rumori di vetri che si infrangevano e canti marinareschi provenire da un grosso flute, particolarmente nuovo e lucidato, portante il nome che tanto stavano cercando sul lato del porto. Si sarebbero accorti che il nome Spirito Indomito era un po' logoro e trascurato mentre il II che lo seguiva era nuovo, nonché scritto su di un'asse di legno diversa, più giovane.

    Mai una volta che quella scatoletta di tonno con le gambe decidesse una partenza normale, tipo verso mezzogiorno, quando il mare è calmo ed io ho bevuto le mie cinque o sei bittiglie di vino che mi servono per navigare con cognizione. Sempre all'alba, oppure al tramonto o in notte fonda, quando i venti si alzano e navigare è un cazzo di incubo. Avrebbero sentito imprecare Samoru, dall'alto della Nave. E pochi istanti dopo, una bottiglia vuota sarebbe volata, invisibile o quasi, proprio verso la loro direzione, cercando di colpirli! Volete stare lì impalati ancora per molto? Forza, che il viaggio per Azumaido non è certo una passeggiata ed ho finito le uovomappe.
    La nave sarebbe stata accessibile da una passerella posta sul lato corto di essa che dava sul porto, passerella che si affacciava presso il Molo 7. Da lì, salendo, avrebbero notato come la nave fosse particolarmente vuota per le sue dimensioni. Infatti il vecchio Samoru non aveva mai avuto di una imbarcazione così grande, non gli era mai servita a niente, soltanto che io avevo pensato che, essendo lui, negli anni, divenuto il mio uomo di fiducia per le questioni di mare, avrebbe necessitato di una imbarcazione degna di questo nome, specialmente perché se avesse dovuto ospitare un gran numero di ninja per una qualsiasi evenienza - come le prossime guerre di conquista di cui vi ho raccontato in altra sede -, egli sarebbe dovuto essere pronto ed avrebbe dovuto avere i dovuti e giusti mezzi. Ah, siete nuovi! Disse il marinaio, ancora invisibile al duo. Sarà un viaggio divertente. è sempre bello vedere come reagisce la gente al rito della navigazione. Continuò, mentre usciva dalla sua cabina, mostrandosi in tutto il suo splendore marinaresco: un vecchio lupo di mare che sembrava averne viste davvero molte, parecchie delle quali per via del troppo rhum e della troppa poca esperienza in mare, uscì dalla cambusa, per presentarsi ai ninja. Gli mancava un braccio, aveva infatti la manica destra appuntata alla spalla, senza niente al suo interno, e un occhio gli era stato chiaramente portato via. Nella tranquillità della sua nave non era solito portare alcun tipo di protesi o indumento che coprisse le sue storpiaggini. Buongiorno, ragazzi, io sono Samoru. Un sorrisetto beffardo comparve sul suo volto, mentre si portava la pipa alla bocca.



    E ora rendetevi utili ed andate a prendermi una bottiglia di vino sottocoperta.

    [...]

    Salpati dopo aver consegnato il caldo liquore al peculiare capitano, furono invitati a seguirlo nella sua cabina. Uno strano odore di vomito, urina e alcool si mischiava in quei pochi metri quadrati di abitacolo, rendendo il sostare in quel luogo schifosamente ripugnante. L'uomo stava a gambe leggermente divaricate davanti al timone e con l'unico braccio disponibile, teneva il timone della nave. Come facesse a reggere peso delle manovre con un unico arto era un segreto che nessuno avrebbe osato chiedergli. Dunque, ho finito le uovomappe. Rosita è morta alcuni mesi fa, santa gallina. Devo ammettere che alla griglia era davvero squisita ... allo stesso tempo ho finito le lemonbussole. Una strana pausa seguì, come se l'uomo stesse ripensando a qualcosa. Ah, il rhum con una fetta di limone è proprio un toccasana per la propria anima. Lasciò un secondo il timone, carezzandosi la barba. Dunque, non ho proprio idea di come portarvi ad Azumaido. Il Mizukage vi ha detto qualcosa tipo un percorso, la direzione ... boh, qualcosa? Immagino che a quel punto la sensazione di sgomento ed estranietà fosse piuttosto elevata per i due ragazzi: com'era possibile che il loro leader li avesse affidati ad un ubriacone molesto e incapace? Certo, loro avevano già coperto il tragitto Kiri-Azumaido in nave, ma era stata Hotene ad indirizzarli nel luogo giusto, quindi sarebbe stato piuttosto complesso riuscire a dare indicazioni adeguate, senza contare che nessuno dei due aveva esperienza in mare e quindi fornire indicazioni navigazionali era assolutamente impossibile. Ma proprio mentre i dubbi sarebbero affiorati nella mente dei nostri due shinobi, una piccola esternazione di sollievo sarebbe fuoriuscita dalla bocca del capitano. Aaaah. disse, spalancando la bocca e tirando indietro la testa, mentre un rumore come di acqua che scorreva unitamente ad un acre odore, iniziavano a penetrare le narici dei presenti. Samoru non si scompose neanche di una virgola. Oh, sì, potrei usare il Mulinello di Repun. Certo, è una manovra rischiosa, credo di essere morto l'ultima volta che ci ho provato. Il tono era interrogativo e pensieroso. Oh, e voi chi siete? Disse, dimentico di aver altri due passeggeri su quella nave. Si era immerso così tanto nei suoi pensieri da dimenticarsi quel che doveva fare? Andate sul ponte, lasciatemi lavorare in pace. Tra poco arriveremo alla Baia di Gaikotsu come mi avete chiesto. No, la Baia di Gaikotsu non era affatto il posto in cui gli avevano chiesto di arrivare. Tuttavia Samoru sarebbe divenuto improvvisamente intrattabile, se non lo avessero lasciato in pace, dunque era meglio fare come diceva se non volevano finire in mare, dovendo poi arrivare ad Azumaido a nuoto.
    Sarebbero trascorsi alcuni minuti in cui i due ninja avrebbero potuto scorgere la maestosità del mare agitato. Onde alte manciate se non decine di metri si scorgevano in lontananza, mentre i loro flutti si schiantavano contro altri flutti di altre onde, generando a loro volta onde e schiuma, muovendo la gigantesca tavola salmastra che avevano davanti. Il cielo, oscuro per via della notte ma non nuvoloso - per fortuna -, era di buon auspicio per la loro missione. Se i due avessero intrattenuto un qualche tipo di discorso, d'un tratto, però, sarebbero stati interrotti da un brusco movimento della nave: un movimento per verticale, terribile, per niente dissimile da una caduta, come se stesse muovendo velocissimamente, cioè, verso il basso. Avrebbero dovuto, in qualche modo, aggrapparsi a qualcosa vicina a loro per non rischiare di venir spazzati via dal vento e dall'accelerazione improvvisa della nave. [Note]Potete usare il chakra adesivo, se lo avete, altrimenti descrivete qualcosa di coerente, vi dirò eventuali ripercussioni al prossimo round. D'un tratto si ritrovarono come in un tunnel d'acqua, con le onde che vorticavano sopra la loro testa, sotto i loro piedi ed al loro fianco: era come se qualcuno avesse aperto una voragine circolare nel mare, facendoci cadere la nave. Yuu-hu! un grido di gioia ed euforia si sarebbe udito provenire dalla cabina di Samoru, mentre il proprietario dello Spirito Indomito se ne stava, come per magia, ancorato col suo piede di legno alla nave, con la mano rimasta alta, sopra la testa, come chi si stesse divertendo su un qualche tipo di giostra. La caduta nel vuoto sarebbe durata soltanto alcuni istanti ma per i presenti sarebbe parsa durare una vera e propria eternità. All'improvviso, però, la nave si sarebbe riaddrizzata, ancora cadendo, tornando perpendicolare al verso della caduta e, all'improvviso, i flutti che li circondavano sparirono mentre la nave si infrangeva con la sua parte inferiore violentemente contro l'acqua, facendo volare alcuni pezzi di legno in tutte le direzioni. Ah-ah! Ci siamo, il Paese degli Uccelli! Gridò Samoru, uscendo dalla sua cabina e guardando con l'unico occhio funzionante dentro ad un cannocchiale. I due ninja si sarebbero accorti che, in lontananza, c'era il porto di Azumaido che già avevano visto. Benché la loro guida fosse convinta di averli portati da tutt'altra parte, era riuscito, in modo piuttosto rocambolesco, c'è da dirlo, ad adempiere ai suoi doveri. Cinque minuti di lenta e tranquilla navigazione dopo e la Spirito Indomito II ormeggiò al porto dell'isola ghiacciata.
    La mia figura si stagliava oscura e tetra al limitare del mercato, accompagnata da una alta donna dai capelli rosa e dalla figura snella e slanciata. Salutatemi Kensei! Io sarò qui ad aspettare che torniate, nel frattempo mi intratterrò come posso. Disse il vecchio lupo di mare, togliendosi lo stivale dall'unico piede sano rimasto ed iniziando a tagliarsi le sporche unghie del suo piede. Una visione poco lieta.
    Una volta raggiuntomi, la donna che mi accompagnava avrebbe assunto tratti più chiari e visibili. I suoi capelli, come detto, erano corti e rosa ed il suo vestiario appariva molto leggero, in diretta antitesi rispetto agli indumenti che avevano visto indossare ai molti uomini indigeni durante la loro breve precedente avventura ad Azumaido. Hideo, Sekiro, lei è Yusica, l'Alta Sciamana del Villaggio di cui è originaria una nostra conoscenza comune, Hotene. È lei che ha richiesto il nostro intervento. Seguiteci, vi spiegheremo strada facendo di cosa si tratta. Avrei lasciato che i due si presentassero, prima di iniziare a camminare con la Sciamana e lasciare che essa prendesse parola.


    Il mio nome, come vi ha anticipato il vostro Kage, è Yusica e sono la tuskur del villaggio di Hotene che, da quel che so, avete già incontrato. Durante la missione di tre vostri compagni, Youshi, Fudoh e Ryuu, è stato rinvenuto un villaggio nascosto sotto metri e metri di neve, seppellito dalle intemperie del tempo e dalle costruzioni dei popoli che sono venuti dopo i suoi abitanti. Il Mizukage ha ritenuto vitale il riportare alla luce del villaggio, che sappiamo avesse il nome di Kotetsu Sakura e tutti i luoghi ad esso connessi. Come forse sapete, però, la zona limitrofa al villaggio è ricca di un particolare metallo in grado di interagire col chakra, chiamato Eterno Gelo, metallo che era utilizzato dagli abitanti del ciliegio per ogni tipo di funzione, dalla costruzione di case alla forgiatura di armi. Come riuscissero a manipolare tale metallo pare essere ancora un mistero, dato che risulta completamente immune alle alte temperature e quindi fonderlo, semplicemente, come si fa con gli altri metalli e le altre leghe appare impossibile. Mentre la donna parlava, il quartetto passava attraverso luoghi già visti da tutti i presenti: il mercato, la taverna, la zona più esterna del bosco che dava verso la posizione nota dell'insediamento di Dansei Otoko - almeno alcuni mesi prima -, fino ad inoltrarsi in quell'ambiente del tutto inospitale e inadatto alla vita. La neve, man mano che camminavano, diveniva sempre più alta, rendendo più faticoso il cammino, cosa che non parve minimamente indispettire la nostra guida, la quale camminava tranquillamente, quasi come se la neve si spostasse un attimo prima che lei muovesse i suoi passi. Gli alberi tutt'intorno erano rigogliosissimi sempreverdi il cui odore pungente e piacevole inebriava i sensi e rendeva il viaggio meno tassante. Come delle persone potessero vivere in un'isola con quei climi e quelle rigide temperature, comunque, era un mistero. Non era un caso che la sua isola gemella, Genosha, fosse disabitata ed adibita a carcere punitivo. Ma col proseguire dei lavori, con la costruzione della prima grande via commerciale di Azumaido, le voci si sono diffuse rapidamente, portando all'orecchio di molti mercenari ed uomini senza scrupolo la notizia dell'Eterno Gelo e delle sue proprietà. Non ci è voluto molto, quindi, perché malfattori e sbandati iniziassero ad appestare i nostri boschi e i nostri angoli di paradiso, attirando su di noi le ire dei nostri protettori, i Kamui. Interruppi la Sciamana, prendendo parola, a quel punto. I Kamui sono gli spiriti e le creature che abitano Azumaido. Sono degli esseri che nascono dall'essenza stessa del Freddo e dell'Inverno, entità che abitano più di ogni altra queste isole. Feci poi un cenno della testa, come a voler indicare all'Alta Sciamana di poter continuare. I più sprovveduti tra gli uomini che tentano la sorte in queste lande muoiono, per nostra fortuna, quindi il problema più grande non è il numero di questi individui quanto le loro capacità. Certo, così dicendo sembrerebbe che vi stia parlando di uomini e donne imbattibili ma non è quello che voglio dire: il punto è che i villaggi che abitano Azumaido, i kotan, non sono in buoni rapporti tra loro molto spesso, anzi, diciamo che condividiamo il terreno coi nostri fratelli e ne rispettiamo la presenza ma non vorremmo mai mischiarci l'un l'altro. Abbiamo tradizioni diverse, crediamo in Kamui diversi, siamo diversi. E perfino in casi di estremo pericolo facciamo fatica a collaborare tra noi perché i più belligeranti vedono le disgrazie come chiari segni della perdita del favore dei Kamui. Dunque abbiamo poche risorse per contrastare questi uomini e non possiamo dispiegarle tutte, rischiando di lasciare i nostri villaggi privi di protezione. Inoltre, molti dei miei uomini sono divisi tra il kotan e il Kotesu Sakura-kotan, quindi abbiamo ancora meno possibilità. Ed è qui che entrate in gioco voi. Non riusciamo a tenere a bada alcuni individui e quindi lasceremo che siate voi ad occuparvene. Non appena arriveremo al mio kotan vi mostrerò ciò che dovrete sapere.
    In quel momento mi fermai, facendo un cenno con la mano al gruppo. Per il momento le nostre strade devono separarsi. Devo far visita alla Tomba e porgere i miei omaggi, come ogni volta che vengo ad Azumaido. Conosco la strada, quindi non sarà per me complesso raggiungervi. Ma mentre mi esibivo in un inchino di congedo, la Yakusoku al mio fianco vibrò intensamente, trascinandomi alcuni istanti nel mio mondo interiore. La maschera ossea del ricettacolo Kenkichi mi si parava davanti, ammantata nel suo stuolo nero che le faceva da mantello, seria e irreprensibile come poche volte l'avevo vista. Porta con te lo Spadaccino da un braccio solo. Il suo passato è intrecciato a questo luogo. Mi disse, solamente, senza darmi possibilità d'appello o di replica, ricacciandomi poi nuovamente fuori, come un ospite indesiderato del mio stesso mondo. Sekiro ... accompagnami. Pronunciai allora, posando il mio sguardo metallico sul giovane monco. Hideo, segui Yusica. Sei in buone mani, non preoccuparti.
    Così ci separammo, prendendo strade diverse per un breve periodo: ma nonostante la brevità di tale lasso di tempo, né Hideo né Sekiro sarebbero stati gli stessi quando si sarebbero rivisti.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.




    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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