Gocce di sangue e petali di Ciliegio[Add TS per Sekiro&Hideo]

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  1. ~Sekiro~
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    Gocce di sangue e petali di Ciliegio


    ~II~



    Reminiscenze



    L'ombra davanti alla quale il Lupo s'era inchinato si rivelò essere un abbaglio. Di fronte a sé non c'era altro che il mare. Nessuna traccia del Mizukage. Tuttavia, un'ombra era effettivamente presente ed oscurava col suo manto gran parte della banchina. Essa s'ingrandiva sempre di più, come se qualcosa di imponente si stesse avvicinando al porto.
    Lo sguardo dello shinobi s'alzo lento. In lontananza, ondeggiando sopra i flutti impetuosi, una nave maestosa era diretta verso Kiri. Le sue vele coprivano alternativamente il sole del mattino, facendo passare raggi solari che creavano giochi di luci del tutto particolari, colorando di sfumature inusuali, rosate, arancio, o violette, il grigiore dell'asfalto e delle assi di legno consumate.
    In quello spettacolo di chiaro e scuro, comparve la Pantera, accanto al Lupo, e poco dopo, il vascello, ormai ormeggiato, torreggiava minaccioso come una imponente fortezza mobile giunta alla conquista di una terra straniera. La nave sembrava essere nuova, appena costruita, ma la scritta Spirito Indomito, esposta fieramente sulla fiancata, non poteva vantare lo stesso splendore. L'impressione era che la trave su cui era inciso il nome del veliero fosse una sorta di materiale di risulta, un rimasuglio di un'imbarcazione precedente attaccato a forza su quella nuova. In netto contrasto, immediatamente accanto a quelle scritte logore, scintillante e radioso, luccicava un II. Qualcosa però stonava. L'atmosfera inquietante, che lo Spirito Indomito II aveva portato con sé, era rotta, spezzata dai suoni che l'accompagnavano. Vetri rotti, schiamazzi, canti marinareschi e ogni sorta di rumori imbarazzanti provenivano dall'interno della nave. Che una ciurma di pirati rozzi e poco puliti fosse stipata là dentro?

    Mai una volta che quella scatoletta di tonno con le gambe decidesse una partenza normale, tipo verso mezzogiorno, quando il mare è calmo ed io ho bevuto le mie cinque o sei bittiglie di vino che mi servono per navigare con cognizione. Sempre all'alba, oppure al tramonto o in notte fonda, quando i venti si alzano e navigare è un cazzo di incubo.

    Una bottiglia, lanciata a velocità impressionante, si diresse senza preavviso verso i due genin in attesa sulla banchina. Il Lupo la schivò con un leggero salto verso la sua destra, ma il collo della stessa lo sfiorò a malapena. Se fosse stato colpito in pieno avrebbe subito un grave danno.

    Volete stare lì impalati ancora per molto? Forza, che il viaggio per Azumaido non è certo una passeggiata ed ho finito le uovomappe.

    Una passerella comparve sul lato corto del veliero, tramite la quale il Lupo e la Pantera salirono a bordo. Lassù, la nave si presentava completamente spoglia, priva della ciurma scalmanata che il Lupo s'era immaginato la popolasse. Grande fu la sorpresa quando si scoprì che quel baccano era prodotto da un solo individuo. Dalla cabina uscì un vecchio marinaio, con in faccia i chiari segni di un alcolismo di vecchia data: chiazze rossastre in volto, metà del quale coperto da una folta barba grigia e rasposa, un unico occhio circondato da sclere ingiallite, chiaramente itteriche, ed un unico braccio, col quale teneva una pipa che fumava avidamente, dall'interno della quale il tabacco s'incendiava e ribolliva rossastro ad ogni inalazione, spiccando contro il cielo ancora oscuro e nebbioso dell'alba kiriana.

    Buongiorno, ragazzi, io sono Samoru.

    Il Mizukage quindi aveva davvero affidato a costui il compito di trasportare i suoi due sottoposti verso Azumaido? Non ci fu tempo per rimuginarci sopra, perchè il capitano aveva già preteso che gli si portasse da sottocoperta una bottiglia di vino. La Pantera acconsentì senza tante storie e andò a recuperare ciò che era stato richiesto. Il Lupo, dal canto suo, rimase fermo là davanti a fissare l'uomo con un sorrisetto nostalgico. Sebbene Ashina fosse ben lontana dal mare, anche tra i monti non mancava chi apprezzava l'alcool. I liquori che aveva scovato nelle sue avventure spesso lo avevano aiutato a sciogliere molti misteri, rabbonendo persone che altrimenti difficilmente avrebbero parlato.
    L'Ōkami s'avvicinò al marinaio e alzò verso di lui la spalla priva del braccio. Un segno di comunione volto a mostrare sin da subito una certa affinità trai due.

    Come saprai, io sono il Lupo.

    Mentre rivolgeva lo sguardo verso la Pantera che nel frattempo era ritornato con la bottiglia di vino richiesta, il ninja senza braccio assunse un'espressione beffarda e al contempo divertita.

    Vino? Mi deludi Samoru. Dovresti provare il Liquore della Scimmia: brucia come fuoco in bocca ed un sorso equivale ad un bicchiere intero di rum.

    […]



    Oh, sì, potrei usare il Mulinello di Repun. Certo, è una manovra rischiosa, credo di essere morto l'ultima volta che ci ho provato.

    Nella cabina di Samoru il puzzo era paragonabile a quello che emanavno le Segrete del Castello di Ashina: la differenza era che il tanfo non era certo di putrefazione, ma di liquidi corporei lasciati a fermentare. Tuttavia il disgusto era il medesimo. Il vecchio pareva non sapere come diavolo fare ad arrivare ad Azumaido, ma un'illuminazione riuscì a dirimere quel nodo che s'era formato nella sua testa: una manovra detta il Mulinello di Repun. Probabilmente affetto da encefalopatia di Wernicke- Korsakoff, Samoru manifestò all'improvviso una amnesia retrograda a breve termine che lo portò a non riconoscere più i due che aveva appena ospitato sulla sua nave. Intimò loro invece di allontanarsi, avvertendoli che una certa Baia di Gaikotsu fosse vicina.
    I due genin lo lasciarono da solo al timone e si diressero senza protestare sul ponte.

    Oddio, ma davvero il Mizukage fa lavorare per lui queste persone così inadeguate?

    Il Lupo scrollò le spalle e guardò il compagno con l'aria di chi la sa lunga.

    Nella mia terra, lo spadaccino più abile che abbia mai conosciuto non era altro che un vecchio ubriacone e...

    Non riuscì a finire la frase. Là sopra, sul ponte, i due erano esposti alle intemperie e alla furia del mare che agitava le mille braccia di cui disponeva, sotto forma di immense onde che facevano ballare a dritta e manca il grande veliero come una fragile barchetta. Il grigio si mischiava con il blu creando una sfumatura di celeste freddo che ammantava tutto l'orizzonte senza che si potesse capire precisamente dove iniziassero le nuvole e dove terminasse la schiuma delle acque in tempesta.
    Poi d'un tratto il viaggio ebbe fine. Almeno questo fu ciò che pensò lo shinobi d'Ashina: infatti l'imbarcazione subì un violento scossone. Non lateralmente, come ci si poteva aspettare, ma verticalmente, verso il basso. Come se all'improvviso il mare si fosse aperto sotto di loro e stessero precipitando verso il fondo degli abissi senza più acqua a sostenerli. Il mare letteralmente si sollevava e i flutti ricadevano violenti in ogni direzione, anche sopra l'imbarcazione stessa, ricoprendo il ponte di un profondo strato d'acqua che smuoveva ogni cosa, creando una sorta di impetuoso torrente. La forza della tempesta e della caduta era inimmaginabile. Il Lupo, usando il Chakra Distruttivo, sollevò il piede per farlo poi ricadere bruscamente sulle assi di legno appena sotto di lui, in modo da creare un'apertura di pochi centimetri. [Nota]Tocco Distruttivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari.
    (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza [Consumo massimo: 2 Bassi])
    [Da genin in su]

    Consumo: 2 Bassi + 1 Basso
    Potenza: 40 + 10 + Forza 375

    Subito dopo estrasse la wakizashi ed infilò la lama completamente nel buco, lasciando fuori solo l'elsa, in modo che questa rimanesse incastrata tra l'esterno e l'interno della nave. Sperava così di creare una specie di appiglio che impedisse che venisse trascinato via. Poi, reggendosi a quel manico di fortuna, chiuse gli occhi e s'immaginò il peggio: la nave era stata soverchiata dalla forza delle onde. Il naufragio era imminente. La loro storia finiva lì. Quelle onde tremende li avrebbero sommersi per sempre. D'altronde c'era da aspettarselo, essendosi affidati ad un ubriaco con la memoria irrimediabilmente compromessa.

    […]



    Ah-ah! Ci siamo, il Paese degli Uccelli!

    Quando lo shinobi da un braccio solo riaprì gli occhi, la sua vista fu pervasa dal candore accecante delle perenni nevi di Azumaido. I monti imbiancati si stagliavano lontani a formare un muro di roccia contro le correnti calde che provenivano da sud-est, lasciando l'isola nel freddo eterno. Lastre di ghiaccio solcavano le acque attorno alla nave, il mare calmo rifletteva i raggi di un sole che accennava a spuntare da dietro le nuvole oscure. Collinette di neve circondavano le casupole emisferiche del familiare porto, alquanto sfregiato, che il Lupo e la Pantera avevano imparato a conoscere tempo addietro. Tenui luci provenivano dall'interno della taverna.
    Samoru era convinto di averli condotti da tutt'altra parte. Una volta sbarcati sull'isola ghiacciata, il Lupo e la Pantera si congedarono dallo strambo capitano.

    Salutatemi Kensei!

    Un giorno ti farò assaggiare il Sakè Fonte di Drago. Vedrai che non potrai farne a meno.

    Ad attendere i due genin al porto, finalmente, c'era il Mizukage, accompagnato da una donna alta dai capelli rosa. In contrasto con il vestiario usuale dell'isola, gli indumenti della donna erano decisamente leggeri.
    Appena giunto al suo cospetto, il Lupo si inginocchiò davanti al Ninja di Ferro.

    Come avete ordinato, mi presento al vostro servizio, Signore.

    Hideo, Sekiro, lei è Yusica, l'Alta Sciamana del Villaggio di cui è originaria una nostra conoscenza comune, Hotene. È lei che ha richiesto il nostro intervento. Seguiteci, vi spiegheremo strada facendo di cosa si tratta.

    E mentre il quartetto si incamminava, la Sciamana iniziò quello che sarebbe risultato essere un lungo discorso. Ella spiegava che in precedenza era stato rinvenuto, ad Azumaido, sotto strati e strati di neve, un villaggio nascosto dal nome di Kotetsu Sakura.

    Come forse sapete, però, la zona limitrofa al villaggio è ricca di un particolare metallo in grado di interagire col chakra, chiamato Eterno Gelo, metallo che era utilizzato dagli abitanti del ciliegio per ogni tipo di funzione, dalla costruzione di case alla forgiatura di armi. Come riuscissero a manipolare tale metallo pare essere ancora un mistero, dato che risulta completamente immune alle alte temperature e quindi fonderlo, semplicemente, come si fa con gli altri metalli e le altre leghe appare impossibile.

    Similmente alla missione precedente, in cui erano andati alla ricerca di Dansei Otoko, man mano che avanzavano, i già rari segni di civiltà dell'isola lasciavano il posto alla natura incontaminata, bloccata, paralizzata, cristallizzata in un involucro di rugiada gelata che sembrava quasi la conservasse eternamente intatta ed inalterata nel tempo. Ancora una volta, il pensiero fu automatico: il Drago Divino stava al Palazzo della Sorgente, come un Dio del Gelo doveva stare ad Azumaido.
    La neve che soffocava il terreno gradualmente aumentò sempre più, fino a divenire una sorta di alta coltre bianca che rendeva faticoso avanzare ad ogni passo. Ma la Sciamana sembrava immune a tutto ciò. Camminava nella neve densa, leggera e sinuosa come in un prato di margherite.
    Ella proseguì. In pratica quel prezioso metallo aveva attirato le grinfie di malfattori d'ogni sorta che erano giunti per derubare l'isola dei suoi giacimenti. Ciò aveva fatto infuriare i Kamui, entità sovrannaturali nate dal Freddo stesso del luogo. I nativi avevano cercato di frenare la razzia che stava avvenendo nella loro terra, ma, a causa di lotte fratricide ed intestine, non riuscivano a contrastare efficacemente le schiere di ladri in continuo sbarco.

    Ed è qui che entrate in gioco voi. Non riusciamo a tenere a bada alcuni individui e quindi lasceremo che siate voi ad occuparvene. Non appena arriveremo al mio kotan vi mostrerò ciò che dovrete sapere.

    Per il momento le nostre strade devono separarsi. Devo far visita alla Tomba e porgere i miei omaggi, come ogni volta che vengo ad Azumaido. Conosco la strada, quindi non sarà per me complesso raggiungervi.

    Il Mizukage di colpo interruppe il loro incedere. Il Lupo, la Pantera e la Sciamana s'erano già incamminati verso la direzione opposta a quella del Ninja di Ferro, quand'ecco che la voce di questi, perentoria, profonda e ovattata dall'elmo che ne nascondeva le fattezze, echeggiò nel vuoto invernale.

    Sekiro... accompagnami.

    Il Lupo si voltò di scatto.

    Come desiderate, Signore.

    Facendosi largo tra la coltre innevata, il gruppo prese strade diverse, lasciando dietro di sé due scie che tagliavano gli strati di neve, facendo trasparire il fondo costituito di terra arida e morta. Lo shinobi conosciuto come Lupo non sapeva esattamente cosa aspettarsi, ma qualcosa dentro fremeva ed una strana voglia di ricoprire di sangue la sua lama lo pervase. Cos'era quella sensazione? I ninjutsu dimenticati, appresi da anni di tradizione shinobi di Ashina, si riaffacciarono alla memoria e, con essi, le parole di Lady Emma...

    Io non uccido le persone. Tuttavia, semmai incontrassi uno Shura, vorrei eliminarlo...



    Edited by ~Sekiro~ - 22/2/2021, 22:19
     
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