Gocce di sangue e petali di Ciliegio[Add TS per Sekiro&Hideo]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Gocce di sangue
    e petali di Ciliegio


    Capitolo Uno


    Atto V
    Scontri del Destino



    [Hideo]

    Avrebbe potuto gridare quanto voleva il giovane Hideo: Momin se ne era andato, per il momento definitivamente, ed anche se avesse impiegato giorni a cercarlo, setacciando tutta l'isola gemella di Genosha, difficilmente sarebbe riuscito a scovarlo. Le sue capacità erano enormemente più avanzate di quelle del giovane Genin kiriano e sarebbe riuscito ad essergli un passo avanti praticamente in ogni circostanza. Come se non bastasse, il paria Kenkichi era anche una mente piuttosto brillante. Il gioco di destini, sadismo ed arte in cui la Pantera era stata tirata nel mezzo era qualcosa che, al momento, risultava per lui inaffrontabile. Ma un giorno, forse, sarebbe riuscito a riscattarsi, a mantenere la promessa che il suo cuore ed il suo animo lo costrinsero a fare sulla candida neve in quell'occasione: vendetta.
    Quando il gigantesco orso si approcciò sul luogo del massacro, Hideo non si scompose ma anzi, forte delle sue nuove capacità, guardò il terrore dritto nel profondo e caricò a testa bassa. Estraendo dal proprio corpo due grossi ricevitori proprio come il suo atipico maestro gli aveva insegnato, il ragazzo corse, rapidissimo iniziando a girare intorno all'orso mentre il suo Mondo alato, dopo aver preso quota, scendeva in picchiata verso l'animale. L'attacco coordinato mirava a due zone distinte, per quanto avvenisse in contemporanea, impedendo, dunque, una difesa realmente efficace dell'Orso. Infatti, questi, abbassandosi leggermente, riuscì ad evitare l'animale che discendeva verso il suo volto - forse anche per via di un certo qual senso di sopravvivenza - ma non poté niente contro i due colpi di ricevitore che Hideo riservò per lui: le armi penetrarono nelle carni dell'orso senza tuttavia ferirlo e questo fu per l'animale motivo di grande paura e sgomento. Infatti si difese con pessima coordinazione dell'attacco successivo del kiriano e il ripresentarsi dell'aquila rese le cose soltanto più difficili: il ricevitore che spuntò dal Mondo di Hideo viaggiò rapidissimo ma, nuovamente, per via del colpo del giovane, l'orso riuscì a difendersi girando su se stesso mentre le Wakizashi impattavano nella sua carne: un doppio fendente all'altezza dei legamenti degli arti posteriori recise ogni possibilità per l'orso di muoversi, lasciandolo vivo, a terra, che rantolava e si agitava in modo convulso e violento.
    Hideo e la sua aquila avevano appena vinto lo scontro: stava a lui decidere come lasciar morire l'animale, se dissanguato o ponendo fine alle sue sofferenze. Certo, avvicinarsi alla creatura sarebbe potuto risultare fatale, data la sua mole e l'aggressività che ancora dimostrava mentre la vita stava fuggendo dal suo corpo. Inoltre c'era anche da considerare che, se voleva usare l'Orso come animale sacrificale per l'ingresso nel villaggio di Yusica, riuscire ad ucciderlo preservando al meglio le sue condizioni era a dir poco fondamentale. Il colpo che aveva inferto in precedenza all'animale aveva creato due grossi solchi e macchiato parte della sua pelliccia, compromettendo un po' la qualità della stessa, ma le parti più importanti ed utili erano ancora intatte. Un buon artigiano avrebbe forse potuto ricavarci comunque un tappeto d'alta qualità, per esempio. [Note]La scelta avrà delle piccole ripercussioni sull'ipotetico finale di giocata.
    Qualunque fosse stata la sua scelta, la candida neve che scendeva dal cielo avrebbe riportato il silenzio in quel piccolo anfratto di bosco che aveva fatto da spettatore al destino d'Hideo. Non gli restava che tornare là dove i passi che aveva percorso fino a quel momento avevano un senso profondo e preciso: da Yusica.

    [...]

    Un regalo importante il tuo, Hideo, ti ringrazio. Seguimi. Il tuo compagno ed il tuo Mizukage ancora non sono arrivati, guadagniamo qualche minuto. C'è del Ohaw caldo che ci aspetta. Il giovane e la donna percorsero qualche metro tra la neve scostata ai margini della strada dagli abitati per migliorare la viabilità a piedi e con quelle sorta di risciò su legno che si vedevano passare saltuariamente. Arrivarono davanti ad una piccola casupola, in legno anch'essa come tutto quel che si vedeva ad occhio nudo in quel villaggio, e, senza che Yusica la toccasse, la porta si spalancò delicatamente, lasciando che i due riuscissero ad entrare in tranquillità e richiudendosi nello stesso modo magico.

    [Sekiro]

    A due a due, shinobi e Lame insanguinate, stavamo io, Sekiro, la Yakusoku e Miko, intenti a studiarci ed a confrontarci, mentre i segreti del Clan e la storia persa delle radici del Lupo rivenivano alla luce attraverso le parole mie e del suo Maestro. Le usanze del suo paese mi erano meno oscure grazie alle parole spese in precedenza dal ragazzo ma le trovavo comunque poco adatte ad essere mantenute ora che la sua vita si svolgeva a Kiri. Ma la decisione in merito spettava al giovane di Ashina e finché tali comportamenti non si fossero posti di traverso rispetto alle mie direttive ed al bene dell'Acqua e della Nebbia, non ci sarebbero stati problemi a riguardo.
    Ma prima che qualunque altra cosa potesse essere approfondita se non un breve scambio di battute tra il ritrovato Kenkichi, la sua parte Acciaio e Sangue ed il sottoscritto, un Demone della Prova totalmente diverso da quanto non avessi visto in passato si presentò nel mio mondo interiore non solo minacciando attivamente Sekiro ma anche parlando. E quella cosa, più di ogni altra, mi risultò assurda. Capii però che c'era qualcosa che non andava nel momento in cui l'uomo posò la mano sulla sua spada ed il drago che lo accompagnava iniziò a muoversi ancor più agitatamente, con i suoi occhi che s'accendevano di una luce nera e sinistra. Il fendente che quell'essere eseguì era troppo rapido perché fosse una creazione della Yakusoku e del Rituale dell'Unione. La Promessa, infatti, sonda sempre le capacità del ninja che si unisce al Clan, che ritrova la sua parte d'anima che è Acciaio e Sangue e crea una prova mentale coerente con le capacità dell'esaminando. Quel Demone, però, era forse una prova impegnativa anche per il sottoscritto. Non riuscivo a capire cosa stesse accadendo ed il fatto che il figlio di Kenkichi Mikawa interruppe le mie azioni quando cercai di andare in soccorso all'Ookami mi fece gelare brevemente il sangue. Era davvero una prova quella che stavo vedendo? Perché Sekiro non sarebbe indubbiamente riuscito a superarla e la Yakusoku questo lo sapeva bene. Che allora si trattasse di un tentativo di epurazione, da parte della spada, di un candidato indegno, marcio, forse di retaggio impuro o il figlio di un qualche traditore? Tali conoscenze, per il momento, mi erano precluse, non essendo ancora il legame con la mia Spada perfetto ed Unico ma quando quei pensieri attraversarono la mia mente, una sensazione di blocco, di interferenza, di amnesia mi raggiunse: una sorta di deja vu. Avevo l'impressione di essermi già posto quelle domande ma di non ricordarmi la risposta - risposta che in passato avevo già ottenuto. Era come se qualcuno me l'avesse strappata dalla mente.
    E fu allora, con quella consapevolezza, che percepii una risata draconica, malvagia e gaudente giungere dalle mie spalle, mentre una richiesta d'aiuto, lontana, ardente e preoccupata, unita ad un desiderio di rivarsa e ad una agonia straziante, dilaniarono la mia psiche. Te l'avevo detto, Kensei. Tu mi servivi. Ti avrei usato finché non fossi stato abbastanza forte per agire da solo e quanto hai fatto al Lucchetto mi ha permesso di recuperare, anzi, di superare tutte le mie forze passate. Sono più forte di te, adesso. Posso persino piegare la Yakusoku al mio volere! Alle mie spalle come se la Promessa avesse effettuato una qualche tecnica di trasformazione, la maschera color dell'avorio macchiata dalle lacrime di sangue, il lungo abito nero e la regalità di quella frazione della Yakusoku che albergava in me mutarono lentamente, prendendo le forme di un gigantesco, serpentiforme ed armato drago nero. Un Drago che Sekiro aveva visto più e più volte.

    Ma il drago era l'ultimo dei problemi di quel ragazzo: il Demone della prova gli stava davanti e doveva rispondere a quel suo primo assalto se non voleva morire inerme sotto le offensive avversarie. [Note]Ho cercato qualche Fan Art del Drago Divino di Sekiro. Questa è molto, molto interessante perché ha la Nanatsusaya no Tachi (Chiamata Nanatsusaya no Mitama no Tsurugi in altre giocate del mio PG, avendo come riferimento Angel Sanctuary) ben distinguibile in mano, oltre che apparire completamente nero (cosa che ci serve per collegare il tuo bg con i draghi del GdR). Kutsu non è il Drago Divino, però. Diverrà tutto un po' più chiaro col proseguo di questo post. Con un rapido movimento del braccio, la neonata Lama Insanguinata di Sekiro si mosse per volere del suo frammento di Carne e Sangue, disegnando una retta obliqua direzionata verso il petto avversario. Il movimento, molto famoso tra tutti gli spadaccini del continente, era quello tipico di una potente e letale Taijutsu, l'estrazione mortale. Il suo avversario, però, scattò indietro di un semplice passo, alzando l'elsa della spada sopra la testa e lasciando che il filo cadesse davanti ai suoi occhi ed al suo petto, bloccando il percorso della lama a metà strada, senza permettere che il colpo toccasse la sua carne. Il movimento difensivo, se ne sarebbe accorto Sekiro, era fluido, semplice ed elegante, per quanto, evidentemente, troppo più veloce delle abilità del Lupo. Il cozzare delle due armi creò una piccola onda d'urto sonora che andò ad intaccare l'oscurità che celava il volto dell'avversario. Quasi come una maschera che si crepava, si spezzava, si sgretolava sotto i colpi delle spade che s'incontravano, il volto del ninja avversario del Lupo diveniva leggermente più scrutabile.
    Quando poi il genin di Kiri caricò nuovamente il braccio per eseguire un colpo del tutto speculare al precedente, il Demone portò avanti la gamba destra, guadagnando una posizione di maggior forza e più salda, che gli permise di parare anche il successivo colpo senza dover modificare di un singolo centimetro la precedente azione difensiva. Ancora una volta, il velo d'oscurità sul volto del suo avversario s'abbassò leggermente.
    Il terzo assalto del ninja di Ashina fu ben congegnato ed eseguito: se il suo avversario fosse stato un ninja del suo livello avrebbe sicuramente indotto l'uomo ad una qualche difesa mirabolante per evitare una ferita fatale ma la disparità di capacità e prestazioni era tale che nonostante la sorpresa per la finta, un piccolo riassetto delle braccia ed un movimento rapido verso il suolo permisero alla sua spada di intercettare quella del Lupo. Il suono metallico delle due armi che impattavano anticipò di un singolo istante il movimento difensivo di Sekiro che, rapido e lungimirante, scattò indietro per riacquistare una posizione di controllo sul campo di battaglia. Tale movimento gli diede modo di vedere soltanto la cortina di tenebra cadere del tutto sul volto del suo avversario ma non riuscì a scorgerne comprensibilmente i lineamenti, essendo già in moto per allontanarsi. Ma il Demone gli avrebbe dato modo di osservarlo molto bene soltanto un istante dopo. Tremando, la neonata Lama Insanguinata anticipò di un istante ciò che gli occhi di Sekiro avrebbero scorso immediatamente dopo. Lupo Fedele ... disse l'Erede Divino ... quell'uomo è Etsuya Kenkichi, non è un Demone della Prova! Quell'uomo è il mio maestro. E sul terminare di quelle parole, la figura ammantata del cremisi drago scattò rapido e funereo verso l'Ookami, caricando sopra la sua testa la sua Lama Insanguinata. La velocità era troppo elevata perché il genin potesse qualcosa contro quel colpo. Avrebbe percepito la sua Kenkichi irradiarlo dei più profondi poteri e delle più intense capacità, avrebbe, per un istante, percepito il tempo dilatarsi mentre la spada del maestro del suo signore discendeva funerea sopra la sua testa, sancendo l'ultimo istante della sua vita.
    Avrebbe chiuso gli occhi, Sekiro, prima di morire o avrebbe affrontato la morte ad occhi aperti? Avrebbe accettato il suo destino o, in un gesto di sopravvivenza, avrebbe cercato di parare quel colpo mortale, magari frapponendo la sua arma? Qualsiasi fosse stata la sua intenzione, nel momento in cui la morte avrebbe dovuto prenderlo, l'ennesimo rumore metallico interruppe il silenzio assoluto che albergava nel mio mondo interiore. Un'eco risuonò quasi eternamente in quel luogo mentre la spada di Etsuya si schiantava poderosa contro la mia armatura, all'altezza della spalla sinistra. Con un rapido movimento m'ero portato davanti a Sekiro, lasciando che il colpo del suo demone s'infrangesse contro di me. Questa non è la tua prova. Dissi, grave. Ma la mia punizione. E mentre pronunciavo tali parole, la mano sinistra s'aprì, sprigionando un gigantesco getto d'aria ad una distanza praticamente nulla verso il mio avversario, lanciandolo ad una decina di metri lontano da colui che voleva soltanto apprendere i segreti delle sue radici. E mentre quell'essere era ancora in volo, scattai nuovamente, impugnando la Yakusoku e lasciando che essa si formasse nelle mie mani, pronto a sferrare due letali fendenti contro il mio avversario: quando lo raggiunsi, un primo colpo corrispondente al movimento d'estrazione della mia spada, esattamente come aveva fatto il Lupo in precedenza, cercò di squarciare il petto dell'uomo - e ci riuscì. La spada penetrò nelle carni, tagliandole nel profondo, ferendolo al punto che pensare che fosse sopravvissuto sarebbe stato impossibile. Ma ciò era esattamente quello che Kutsu voleva accadesse: voleva che difendessi Sekiro da una finta manifestazione di un ninja morto perché lui potesse agire inosservato e liberarsi dalla zavorra che ero diventato per lui. Nell'istante, infatti, in cui il finto Demone cadde sulle ginocchia, stroncato dal mio fendente, il Dragone rosso che gli vorticava intorno scattò rapido verso Sekiro, questa volta senza che io potessi davvero fare niente. Le fauci gigantesche della creatura si aprirono, ingoiando intero il giovane ragazzo. NO! Gridai mentre, quasi con forza, venni strappato fuori dal mio mondo interiore.

    [...]

    Bene, bene, bene. Una voce sembrava parlare dalla profondità della mente del giovane Ookami. Finalmente ho modo di incontrarti, Sekiro. Una voce roca, gutturale, profonda e terrificante si levava dalla testa del giovane che, presto, si rese conto d'essere dentro il suo mondo interiore. Una mano calda gli toccò la spalla, quasi a tranquillizzarlo. Aprendo gli occhi si sarebbe accorto d'essere seduto, a gambe incrociate, al cospetto del gigantesco drago d'odio Kutsu. Al suo fianco c'era il suo precedente Signore, adesso sua Lama Insanguinata. [Note]Lascio a te l'eventuale descrizione del tuo mondo interiore e, soprattutto, di Kutsu.Tu sei il mio ricettacolo. Una risata terrificante gelò l'atmosfera dell'ambiente, facendolo quasi tremare. Sei nato, sei stato addestrato ed educato per questo. Lascia che ti spieghi. Un lungo artiglio nero toccò la testa del giovane, quasi immobilizzandolo. Io sono Kutsu, Drago Nero dell'Odio, figlio di Jigoku, Re dei Draghi Rossi, e Chikushou Shoujo. Molti anni or sono venimmo benedetti dal siero di un uomo che ci diede rabbia infinita e poteri oltre ogni immaginazione. Qualcuno dice che queste capacità siano state una maledizione per noi draghi ma io ti dico che tali persone sono soltanto miopi sprovveduti. In ogni caso, questo potere e questa rabbia inesauribile ci fecero avvicinare agli uomini, creando con loro un legame speciale e permettendoci di condividere i frutti della Benedizione di Tenson Korin, colui che ci fornì il Siero Benedetto. Dovresti conoscere tale siero, o meglio, un vago e imperfetto tentativo di replicarlo, col nome di Verme della non-vita. Il suo Signore, lì al suo fianco, annuiva, senza togliere la mano dalla spalla del giovane lupo. Gli uomini che creano questo profondo legame con noi draghi prendono il nome di Ryuukishi. Tu sarai il mio Ryuukishi, Sekiro, quando avrò completato la mia fase di ristoro. L'artiglio si abbassò, carezzando delicatamente il ragazzo sulla guancia prima di tornare nuovamente sulla testa del ninja. La nostra potenza però, fu invidiata dai nostri altri fratelli al punto che Ryujin, il Drago del Mondo, cercò di addormentarci tutti, incarcerandoci in un silenzio di pietra eterno. Mio padre, però, era troppo furbo perché Ryujin potesse prenderlo alla sprovvista. Jigoku, prima di essere imprigionato nel sonno indotto del Drago del Mondo, creò un fuuinjutsu molto potente, in grado di far muovere le sue membra e quelle di mia madre Chikushou anche quando il piano di Ryujin sarebbe stato compiuto e loro si fossero addormentati. È così che lui e mia madre si decisero a generare un uovo nato dalla volontà di preservare la Benedizione e fu così che mia madre e tale uovo furono condotti ad Ashina, la tua terra. L'uovo conteneva il segreto per trasmettere e replicare il Verme ma non solo: conteneva me, la creatura perfetta nata dalla totale accettazione del dono benedetto. Mia madre creò un jutsu illusorio, un volto fittizio, un sistema di venerazione quasi religioso che il suo Ryuukishi, Etsuya, si impegnò a trasmettere e stabilire in tutte le terre d'Ashina prima di venire barbaramente ucciso da un gruppo di uomini originari di queste terre, Azumaido. Il Drago tolse la mano dalla testa di Sekiro, spalancando poi le braccia verso il cielo mentre il giovane Miko si esibiva in un inchino di riverenza. Chikushou, mia madre, è il Drago Divino di Ashina. Io sono l'immagine che lei ha proiettato di tale drago, sono il piano di mio padre per salvaguardare la stirpe dell'Odio, sono il custode dell'Eternità e della Vita nella non-morte. Io sono Kutsu, drago dell'Odio di Ashina! La boria ed la sfrontatezza di quell'essere erano secondi a nessuno: ma Sekiro poteva percepire la potenza disumana che quella creatura, ora parte di sé ed ospite più o meno desiderato, emanava. E con quella conclusione tronfia e carica di pathos, il Drago destinato a divenire Drago Divino cacciò Miko e Sekiro, rispedendo l'uno nel mondo interiore meno profondo dello Shinobi e l'altro nel mondo reale.

    [...]

    Con un sussulto, sia io che Sekiro riaprimmo gli occhi in contemporanea, notando come la Yakusoku, ancora fluttuante davanti ai miei occhi, vorticasse nell'aria assieme a Kusabimaru, ora nuova ed appena riforgiata dal Sangue della Lama Insanguinata lì presente. La ferita che il Demone della Prova poi rivelatosi Etsuya Kenkichi aveva causato a Sekiro era viva sul corpo del nuovo Kenkichi, pur non provocandogli dolore. È il tuo sangue che ha permesso alla lama di riacquisire le sue passate forme e di riaffilarsi. Noi Kenkichi creiamo un legame speciale tra le nostre armi ed il sangue nostro e degli avversari. Attraverso il sangue infatti, riusciamo a migliorare le nostre capacità difensive ed offensive. Le parole mi uscivano di bocca automaticamente, quasi come se il mio impegno didascalico mi facesse dimenticare la stranezza di quanto era accaduto durante la Prova. Tuttavia la spada di Sekiro era pronta, quindi significava che era riuscito a sconfiggere il suo personale Demone. Cercai di interrogare la Lama Insanguianta del figlio del Fondatore ma ricevetti soltanto un breve segnale di stanchezza ed aiuto. Forse stava ancora riprendendosi dal gioco giocatoci da Kutsu. Dovevo darle del tempo. Raccogli la tua arma e riuniamoci ad Hideo e Yusica. Abbiamo una missione da portare a termine. Dissi, alzandomi in piedi, prendendo la Yakusoku e dirigendomi verso l'uscita del tempio. Quando anche Sekiro ebbe fatto lo stesso, varcato il primo passo oltre il limitare di quel luogo di culto così mistico ed antico, la pesante porta in pietra e ghiaccio si chiuse con facilità e leggerezza esattamente come si era aperta alcuni minuti prima.

    [...]


    [Insieme]

    Fummo accolti grazie all'intercedere dell'Alta Sciamana, una volta giunti al villaggio, e fummo accompagnati da due grossi e burberi uomini alla casa in cui la donna e Hideo ci stavano aspettando. Il genin e la sciamana erano su due grandi divani in paglia e pelli d'animale, seduti intorno ad un fuoco sul quale era adagiato un grosso calderone dentro cui bolliva un'odorosa zuppa. Vi stavamo aspettando, accomodatevi. Presi posto accanto alla Sciamana. I tuoi ninja qui presenti ... sono diversi da poche ore fa. Te ne sei accorto? Mi disse Yusica, indicando prima Sekiro e poi Hideo. Sì, Immagino di sì. Dissi, mentre aggiustavo il mantello di modo che non rimanesse impigliato sotto le altre vesti mentre ero seduto. Sembrano abilità promettenti. Sicuramente ci torneranno utili. Lo sperava tanto quanto lo speravo io. O per lo meno, speravo che quanto avessi accettato fosse valso il prezzo che mi ero detto disposto a pagare. Quattro piatti volanti ed altrettante forchette si alzarono da una dispensa lì vicina, posizionandosi sulle ginocchia dei presenti. Una piccola sensazione di freddo avrebbe accompagnato quelle ciotole di legno.Dunque, i due uomini che vorrei eliminaste si trovano uno al margine nordest di Kotetsu Sakura ed uno al margine sudovest. Sono dunque ai due versanti opposti. Nonostante questo, entrambi vivono da soli, in una zona piuttosto boschiva, circondata da alberi e vicina ad alcune insenature naturali dove potersi nascondere e riparare. Sappiamo che possiedono capacità ninja, anche se non abbiamo visto fargli fare niente di eccezionalmente complesso. Un lavoro per dei genin, dunque. Versò la zuppa preparata nei piatti di tutti. Avrei ringraziato, senza tuttavia poter gustare quanto offertomi data l'impossibilità di mostrare il mio viso. Quello nella parte nord si chiama Daisuke Uzuki, e sappiamo essere originario di Konoha, quello nella parte sud invece si chiama Keido Donketsu e sappiamo essere originario di Suna. Lascio a voi decidere quale dei due affrontare. Vi consiglio di fare un po' di ricognizione, se potete, per cercare di studiare l'ambiente e la routine dei vostri avversari, così, magari da coglierli di sorpresa. Qui Allungò loro una mappa c'è l'esatta posizione dei loro accampamenti. Andate e, per favore, risolveteci questo scomodo problema. Io ed il vostro Kage penseremo ad alcune situazioni più ... complesse. Con un cenno della mano Yusica congedò i due. Una volta finita la loro zuppa sarebbero stati nelle condizioni di muoversi autonomamente e come preferivano. Entrambi, infatti, avevano la possibilità di gestire al meglio le proprie risorse: potevano tentare un approccio furtivo, tendendo magari trappole o nascondendosi nel punto giusto al momento giusto - Sekiro poteva sfruttare la leggerezza dei passi concessa della sua nuova ts, Hideo poteva sfruttare la silenziosità dell'aquila sua compagna e la distanza da cui poteva manovrarla - oppure optare per un approccio più diretto e frontale, attaccando il loro avversario non appena se ne fosse presentata l'occasione. Il da farsi, però stava tutto alle loro volontà. [Note]Post di ricapitolo prima della parte finale. Un po' di interazioni varie con le cose che accadono e poi inventate pure l'arena per il prossimo combattimento. Potete anche stilare una strategia a lungo termine, che però deve sfruttare necessariamente la vostra ts, per cercare di risolvere la cosa con un approccio non diretto e che evita il combattimento frontale. Se la cosa mi piace, vi premierò senza problemi. :)





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Equipaggiamento
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Spiedi Potenziati × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Tonico Coagulante Superiore × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Simbolo della Stella × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Gakutensoku × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Unagi × 1

    Note
    Combattere con Handicap Attivo.

    Assetto Gakutensoku: Nessuno.




    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Pipistrelli
    Yakusoku

     
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26 replies since 11/2/2021, 00:25   931 views
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