Robatayaki Bistro[ristorante]

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  1. Youshi2
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    Robatayaki Bistro


    III

    Ero un infante quando mia madre se ne era andata, i ricordi dell'ultima volta che avevo ricevuto un abbraccio risalivano al mio quinto anno di vita. Per questo, cercando di far emergere dal mio inconscio momenti di gioia con lei, nella mia mente visualizzavo solo immagini confuse, ma tutte accumunate da un unico elemento: il candore. Non per i suoi abiti, scuri come la tradizione del clan voleva, né per i suoi capelli corvini, ma per quel sorriso splendido e la luce, che nei pochi ricordi che avevo di lei, inghiottiva ogni elemento che ci circondava ponendo quei momenti in un luogo ultraterreno e atemporale.
    Questo momento di reminiscenze fu come un fiume in piena nella mia mente, da quando il severo nonno Ossuri aveva avviato il mio addestramento, non avevo mai avuto modo di ripensare a Hikari. I primi sporadici tentativi di chiedere di lei, gli inevitabili lamenti di un infante che non vede più la madre, vennero ogni volta stroncati sul nascere: il fine dell'addestramento - oltre alla preparazione fisica - contemplava una ferrea educazione sentimentale. Le emozioni, infatti, erano debolezze dell'animo, ostacoli che andavano limitati per rendermi una fredda arma nelle mani di Kiri, la fedele ombra del Mizukage al suo servizio - se mi fossi dimostrato degno - e ninja capace di ogni azione senza la tedia del rimorso. Per raggiungere questo obiettivo, mi venne fatto dimenticare - per lontananza, per ignoranza - ogni emozione o sentimento, strinsi un legame stretto e profondo, già da piccolo, con la morte. Mio nonno, Ossuri-sama, si rese conto del suo successo quando mi trovò sull'altalena, sporco del sangue dei nostri tre cani esanimi riversi a terra ai miei piedi. Fu felice nel vedere tale scena, mi premiò riducendo il carico d'addestramento il giorno successivo, quando si rese conto che non vi era una lacrima a solcare il viso ma solo uno sguardo freddo e un sorriso violento mentre studiavo il sangue tingermi le mani.

    Quel tuffo nel passato mi distrasse da ciò che stava accadendo attorno a me, quando me ne resi conto socchiusi l'occhio maledicendomi della mia leggerezza e stupidità. Fortunatamente Hideo-san aveva preso l'iniziativa conducendo i nostri passi verso un ristorante, il Robatayaki Bistro, un locale per kiriani - privo di inutili abbellimenti usati per attirare clienti stranieri - famoso nell'isola per la sua ottima cucina e i modi semplici con cui avveniva il servizio.
    Muovendomi con leggerezza tra i tavoli vuoti ne indicai uno in cui ci saremmo potuti sedere, si trovava in fondo al ristorante ad uno degli angoli dello stesso. Avrei, con il palmo aperto della mano invitato il nostro ospite a sedersi togliendo la sedia da sotto al tavolo, io mi sarei invece accomodato sulla panca lungo il muro, lasciandomi dunque vedere l'entrata, che sarebbe stata alle spalle di Febh-sama, e tutto il locale.

    Decisi di ingannare l'attesa con qualche domanda al nostro ospite, l'occasione di condividere un pasto con un ninja celebre come lui - sebbene fosse un'esperienza, diversa per la sua formalità, già avvenuta proprio con il Kage di Oto - era una situazione più unica che rara. Accomodai il mantello in modo che il mio braccio destro fosse libero di muoversi, mentre il sinistro rimanesse coperto dallo stesso, non mi piaceva - infatti - mostrare i segni della Bakekujira agli sconosciuti o ai ninja di grado inferiore del mio villaggio Febh-sama, durante una missione - tempo addietro - ho avuto modo di parlare con una sua collega: Hebiko-san dissi con tono leggero sistemando le bacchette sul tavolo Mi ha parlato molto bene di lei aggiunsi, omettendo in realtà come si fosse soffermata sulla sua estrosità e poco senso del lavoro Come sta? Non ho più avuto modo di vederla da allora. Volevo chiederle anche una curiosità, se mi permette domandai implicitamente lasciando che la piega delle labbra prima resasi sorriso tornasse a rendere il viso serio Quando mi disse di essere l'erede di Orochimaru, beh, ho avuto un sussulto. Posso chiederle se è la verità? Sa, lì per lì, ho pensato che fosse un po' una mitomane, non lo nascondo. Non vorrei sembrarle offensivo, ovviamente, è solo mera curiosità Conclusi accennando un sorriso, mentre Jinka usciva dalla cucina muovendosi verso di noi.
    Cosa ci consigli di assaggiare, Hideo-san?


    Perdonate il pippone introspettivo iniziale, ma era un'ottima occasione per dare un po' più di spessore a Youshi
     
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27 replies since 15/3/2021, 10:43   709 views
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