DE-CEPTIONFree tra Shu e Ryugi

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  1. Shiltar Kaguya
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    Shinichi & Shu



    Eccoci ad un'altra avventura di Ryugi.
    Superfluo dire che quando le era stata offerta la possibilità di partecipare ad una qualche missione segretissima in amministrazione, ne fu entusiasta.
    Certo, il fatto di dover andare in amministrazione, senza notizie su questa "segretissima" missione, la portò a supporre che lì avrebbe avuto maggiori informazioni sulla stessa, giustamente. Così, lieta di quella possibilità e curiosa per qualsiasi azione potessero assegnarle, Ryugi arrivò prontamente al centro amministrativo di Suna.
    Qui trovò, oltre l'impiegato che le era stato indicato, tale Kyogu, anche un altro individuo, sconosciuto, che portava in bella mostra, sul suo kimono bianco, lo stemma di un clan, che, però, le era noto.

    Come sapete, il sogno di Ryugi è diventare la prima donna del clan Nekki ad essere Kazekage, questo, direi, riassume a pieno le sue priorità. Inoltre, la nostra giovane amica ha passato molti anni, prima di diventare studente, nelle biblioteche del clan, lì ha potuto apprendere tutto sulla storia dei Nekki e sulle interazione con gli altri casati del villaggio della Sabbia.
    Per tali motivi, non le fu difficile riconoscere il simbolo dei Kurogane sul kimono di quello che gli fu poi presentato come "Shinichi Kurogane".

    Ppppppppppp piapiapia piacere mmmmio., si presentò, senza nemmeno provare a pronunciare il nome dell'altro, ma ipotizzando che sarebbe stato lui il caposquadra per quella misteriosa missione, prima che le offrissero le prime informazioni.

    La missione sembrava riguardare un ninja di Suna, tale Shu Akasuna, altro cognome di un clan, seppur minore, che Ryugi aveva sentito nominare, anche se non conosceva tutti i dettagli a riguardo.
    Il Kurogane, da ciò che raccontava, aveva visitato questo Akasuna e lo aveva trovato privo di sensi.
    Qualcuno si è infiltrato a Suna e lo ha attaccato? , fu il suo primo pensiero, chiedendosi come fosse possibile ed ipotizzando che avrebbero dovuto trovare tracce di questi invasori.
    Il racconto, però, continuava: sembrava che il marionettista avesse fatto un qualche esperimento con dei fuuinjutsu su se stesso e ciò lo avesse ridotto in quello stato, inoltre c'erano delle trappole nei sigilli, un qualche modo per bloccare i ninja di più alto livello che avessero cercato di interagire con l'Akasuna.
    Alla fine dei conti, la segretissima missione era: affidarsi ad un ninja di scarsa esperienza per cercare di sbloccare i sigilli nella testa del marionettista e salvarlo.
    Voi cosa avreste detto a quel punto?

    Ryugi era fedele al suo villaggio e desiderosa tanto di dimostrarsi capace, quanto di apprendere da ogni situazione che le si poneva dinanzi, quindi non disse di no alla missione che le fu assegnata.
    In più c'era da dire che aveva sempre desiderato imparare qualcosa di più sui fuuinjutsu.
    Sì, ssss sasasasa salviamo Sshhhhu-sammmmma., concordò la giovane Nekki, accettando di seguire il Kurogane fino alla casa del marionettista.
    Anche se, in tutto ciò, un dubbio rimaneva a ronzarle in testa: Perché dei sigilli contro i ninja di alto livello? Cosa stava sperimentando?
    Arrivò a supporre che, qualsiasi fosse stato l'incidente, dovevano salvare il Marionettista per ciò che poteva aver scoperto.

    [...]

    Shinichi condusse la kunoichi verso l'abitazione del marionettista, dandole ulteriori informazioni.
    Noonnnn cococo conosco il ccc clan Akaakaaaaa Akasuna, ma nnne ho ssssentito ppppp parlare, sì., confermò con un cenno del capo.
    In effetti era vero: Ryugi aveva letto del clan Akasuna, appunto, fra le famiglie prive di una vera e propria Kekkai Genkai, che avevano fatto del marionettismo la loro arte, un intero casato abile nelle stesse arti del geniale Shunsui, jonin di Suna da relativamente poco tempo.

    In più, Ryugi aveva sentito parlare anche degli ultimi anni degli Akasuna, dei loro lutti famigliari, più che altro dalle informazioni che la madre aveva sentito nel mercato di Suna, più che da ciò che il padre poteva sentire fra i ninja del villaggio.
    E parlando di lutti, la casa del clan Akasuna sembrava una cripta, in effetti, una cripta vandalizzata, probabilmente per effetto di tutte le trappole che il Kurogane aveva disattivato fino a quel punto.
    Al centro di suddetta cripta, sapete cosa c'era? Un corpo pallido dai capelli rossi che, non fosse stato per il respiro, sarebbe parso effettivamente un cadavere, con ai fianchi due anonime marionette.

    La nostra giovane amica non aveva mai visto personalmente una vera marionetta, né dal sapiente Shunsui, né da altri ninja di minor rilievo del medesimo squadrone. Per essere le prime due marionette che vedeva in vita sua, erano piuttosto banali, in vero.
    Quei pensieri furono interrotti dalle parole del Kurogane, che gli porse una lettera e gli preannunciò: non era stato un incidente, ma un atto deliberato di quel marionettista.
    Un tentativo di suicidio?
    Ryugi lesse la lettera e più andava avanti, più quello non sembrava un "suicidio", ma qualcosa di ancora più assurdo: una sorta di esperimento, sì, su come potesse essere la vita di una persona senza più i suoi ricordi.
    Cccc cococo come?, balbettò, nel leggere le ipotesi e le idee su come sarebbe potuto essere ancora se stesso.
    La nota finale, poi, parlava della possibilità che il risultato dell'esperimento fosse solo un bambino senza memorie.
    Sì, ssssss Ssss Shshhhh Shiiini, Shhhi, Shinichi-san, lo ffff farò., confermò a quel punto la kunoichi, facendo poi quanto le fu detto, appoggiando una mano sulla fronte dell'Akasuna e trovandosi, in poco tempo avvolta in fuuinjutsu lungo tutta la pelle.

    La piccola Nekki fu quasi tentata di togliere la mano, ma si trattenne, stringendo i denti e focalizzandosi sul Kiseki che portava con se, forse non un'arma che potesse ancora usare, ma un oggetto che la rendeva una rispettabile shinobi della Sabbia e come tale avrebbe fatto quanto possibile per salvare un compaesano, seppur in questo caso si trattava di salvarlo da se stesso.
    Quelli furono gli ultimi pensieri prima di assopirsi...

    [...]

    Quando riaprì gli occhi, Ryugi era in uno spazio buio e vuoto, non vedeva molto attorno a se, cercò con la mano di accendere una delle sue vampe, ma, inaspettatamente, non si generò alcuna fiamma e poi sentii il pianto di un bambino che, improvvisamente, si palesò in tutto quel buio.
    La giovane Nekki guardò quel bimbo, sette o otto anni, la metà dei suoi anni (che ne aveva sedici) e ci mise poco a riconoscere il marionettista privo di sensi.
    Il figlio..., pensò, anzi disse, senza alcuna balbuzia, avvicinandosi al bambino.
    Ciao, piccolo., sussurrò, chinandosi verso il ragazzino, squadrandolo con lo sguardo preoccupato e teso, ma in qualche modo più sorpresa del proprio non balbettare.
    L'altro si presentò: sembrava ricordare il proprio nome, ma solo quello, non aveva idea di dove fosse.
    Piacere di conoscerti, Shu. Io sono Ryugi. Il tuo amico Shinichi-san mi ha mandato a cercarti, lui purtroppo non è potuto venire a prenderti., esordì la ragazza, optando per un minimo di azzardo: Siamo a Suna, il nostro villaggio. Hai avuto un incidente e per quello che siamo qui... non ricordi niente? Né di Suna, né di Shinichi?, si portò una mano alla fronte e con le dita sentì la presenza del coprifronte con il simbolo del villaggio.
    Slaccio il coprifronte e lo avvicinò al bimbo, Questo te lo ricordi? Sunagakure, il nostro villaggio., stava da vedere come avrebbe reagito il marionettista smemorato.
     
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