DE-CEPTIONFree tra Shu e Ryugi

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  1. -Shu
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    DE-CEPTION


    Post Settimo



    La kunoichi della sabbia non sembra interessata al mio commento su quel ricordo. Forse non ritiene di avere il diritto di esprimere il proprio pensiero, oppure semplicemente non è poi così interessata. Eppure decide di restare. Eppure decide di continuare.

    La sabbia ci avvolge nel suo caldo abbraccio.

    [Suna, Novembre 0028]


    Oh... stai per assistere alla decisione più importante della mia vita. dico, rivolto a Ryugi. Riconosco quelle figure, ma sarebbe basta la presenza di Gin Chikuma per identificare il ricordo.

    Immagino tu abbia riconosciuto Agashi, nonostante gli anni passati. Ovviamente quello è il kazekage, no, ex-kazekage, Gin Chikuma. Gli altri due forse non ti sono conosciuti. Quello dissi indicando Joel E' Joel, uno dei jonin più potenti al servizio del nostro villaggio mentre quello... quello è Shin Kurogane.

    Ricordo perfettamente questo momento, ora che inizio a riviverlo.

    E' stato quando ho accettato la missione.

    Lascio che i quattro uomini parlino, ricordando con loro quei momenti. Alla domanda di Ryugi sul pazzo rivoluzionario le avrei risposto: Probabilmente tu non lo sai, ma sono stato uno dei primi membri di un gruppo di nukenin. Dopo tutti questi anni saranno sicuramente stati debellati. Probabilmente non avrai neanche mai sentito parlare di Kurotenpi.

    Avrei lasciato alla ragazza la possibilità di replicare, prima di proseguire con il ricordo.

    Dopo che Joel mi spiegò o meglio, spiegò al mio io passato, al mio ricordo, la missione fu il kazekage a guardarmi negli occhi. A guardare lui negli occhi. Noi. In qualche modo strano mi sembrava di sentire cosa stessi provando al tempo. Cosa stava vivendo lo "Shu ricordo". Strano.

    Sta a te la scelta, ragazzo, puoi rifiutare. disse il Kazekage. Buffo. Ha uno sguardo pieno di umanità, non sembra affatto un ninja. Chissà che fine ha fatto Gin Chikuma.

    Come puoi intuire ho accettato la missione, anche se per motivi molto particolari. In un certo senso c'entra la nostra comune conoscenza, Shinichi Kurogane.

    Mi giro verso Ryugi, mentre la scena dietro di noi si fermava.

    Non mi ricordo ancora tutti dettagli, ma aver rivisto Shin mi ha fatto ricordare anche quella cosa...


    [Suna, Gennaio 0028]



    La sabbia avrebbe ricoperto quelle figure delle quali sarebbe rimasta solo Shin Kurogane, accompagnato da un altro membro di quel clan. Un uomo dai capelli castani e un sorriso molto amichevole.

    Aizen e Shin Kurogane. Capoclan il primo, e suo braccio destro il secondo. Entrambi utilizzatori della kekkei genkai del clan, cosa più rara di quel che loro vorrebbero far credere.

    Il Kurogane dai capelli neri, Shin, si sarebbe avvicinato a me (proprio a me, non ad un altra ricreazione dei ricordi)



    Shu Akasuna, corretto? Io sono Shin Kurogane e parlo per conto di Aizen-sama, leader del clan più nobile della sabbia

    Iniziò quindi a dire come gli Akasuna avevano un grosso debito nei confronti dei Kurogane e che se gli eredi di Sasori, traditore della sabbia ed assassino del terzo kazekage, coinvolto nella morte del quarto e del rapimento del quinto kazekage volevano vivere nel villaggio della sabbia...

    Dovrete ripagare i vostri debiti nei confronti dei Kurogane. Il vostro antenato, che vostro padre continua a nominare, ha portato via ben tre Kazekage al clan Kurogane. Ora voi ne risponderete.

    Mi sarei quindi rivolto a Ryugi. Come puoi immaginare ho scelto la via diplomatica, ed ho accetto di compiere per loro una missione segreta. Recuperare un loro erede perduto, nel mezzo del deserto dell'Anauroch. Quell'erede perduto era Shinichi. Non è stata una missione particolarmente difficile, ma mi ci è voluto molto tempo per riuscire a rintracciarlo. E' tramite me se Shin e Agashi si sono conosciuti, ed è a causa di questa mia missione che quando si è parlato di mandare qualcuno ad infiltrarsi tra questi rivoluzionari è venuto fuori il mio nome. Non voglio però che tu sia confusa. Io ho deciso di accettare. Lo volevo. Era sia un modo per servire il villaggio della sabbia, sia per allontanarmi da Agashi.

    Con un gesto congedai le due figure polverizzandole in sabbia nera. Un altra scena si stava materializzando davanti a noi.

    ***

    [Paese dell'Erba, Febbraio 0029]


    Quello sono io. Kotei Sasori. Dico a Ryugi indicando un uomo di età più grande rispetto a quello che dimostravo, dai lineamenti un po' allungati ed i capelli neri. Ho scelto io l'aspetto, ed è stata mia l'idea di sembrare più vecchio rispetto alla mia vera età dico a Ryugi con una punta di orgoglio. Ancora non so che cosa comporti questo ricordo, anche se c'era qualcosa di strano. Ma... non avrei dovuto non ricordare questa parte?

    Mi avvicino a Kaze e lo aiuto a staccare il suo vecchio braccio, sostituendolo con una mia nuova creazione. Ci ho messo un vecchio trucco di noi marionettisti gli dico Grazie ad una carica... Il volto di Kaze scattò di nuovo, questa volta lo soverchiava il kanji dell'ira

    Non me ne frega un cazzo di come funziona Kotei, ci devi pensare te a queste cose! L'importante è che faccia quello che voglio! Nuovamente il volto sarebbe scattato, mostrando il kanji della goia Ho sempre adorato dar fuoco alle cose!

    E' quello Kaze? Ti hanno scelto per le tue abilità nella creazione e riparazione di marionette? Per questo hai iniziato questa missione?

    Si, è quello Kaze. Ma no, non è per questo che ho iniziato questa missione. In un certo senso... volevo staccarmi dalla mia vita. Volevo stare lontano da Agashi, e da Suna. E quello mi sembrava un buon modo per aiutare il villaggio, anzi, tutta l'accademia. Poi, certo, le mie conoscenze mi avranno sicuramente aiutato ad avvicinarmi a Kaze. Purtroppo i dettagli ancora mi sfuggono ma...

    Mi scaglio, assieme ai miei colleghi di allora, a ricreare quel massacro. Vivo il ricordo per la prima volta, e mi lascio trascinare dalle emozioni. Dato il non luogo in cui ci troviamo forse anche Ryugi avrebbe potuto percepire, oltre all'orrore per quelle nefandezze, come al tempo anche io, Kotei Sasori, provavo un'immensa sensazione di libertà. Se Ryugi avesse voluto indagare ulteriormente quella strana trasmigrazione di sensazioni forse si sarebbe potuta accorgere di come, in fondo a tutto, c'era solo un'immensa solitudine.

    Non dovevo rendere conto a mio padre, al villaggio o all'accademia. Non avevo le responsabilità di un ninja, o di un membro della famiglia Akasuna. Non avevo debiti da ripagare con il clan Kurogane, a causa di un antenato del quale non mi interessava nulla.

    Non avevo nessun legame. Ero solo, libero di spiegare le mie ali.

    L'unica cosa che mi era richiesta... era dar sfogo ai miei istinti più bassi. Non avevo mai avuto un gran interesse nel sesso ed infatti violentai le donne solo quando dovevo.

    Ma uccidere? Uccidere non era mai stato un problema per Shu Akasuna. E neanche per Kotei Sasori. Nonostante il mio numero di uccisioni fosse stato tra i più alti quel giorno grazie alla mia marionetta Karasu (avevo scelto quel modello in quanto molto comune tra tutti i marionettisti) le mie mani non si sporcarono di sangue.

    Kireina Te no Sasori, Sasori dalle mani pulite. Così mi chiamavano. Anche se in realtà... forse ero uno di quelli con la coscienza più sporca. dico a Ryugi mentre una delle lame da polso della marionetta taglia la gola ad un anziano che si era frapposto per consentire la fuga di un bambino, presto raggiunto da uno dei kunai della marionetta alla schiena.

    Il segreto in battaglie del genere è usare il meno possibile le armi a distanza della marionetta, così da averne sempre a disposizione in caso di bisogno. Oppure assicurarsi di poterle recuperare. avrei continuato mentre raccolgo il kunai dalla schiena del bambino che si divincola, poco prima di spirare. E non lasciare testimoni concludo mentre Karasu sfonda la testa del cadavere contro un sasso li vicino.

    Queste persone sono morte nel momento in cui Kaze decise di attaccare il villaggio. Che le uccidessi io o qualche altro nukenin non avrebbe fatto differenza. Io almeno... ho dato loro una morte rapida ed il più possibile indolore.

    Dissi, cercando di giustificarmi, forse più con me stesso che con Ryugi. Tutto questo... è stato necessario. Si, è vero, non me ne importa granché delle vite di un gruppo di contadini del paese dell'erba ma... le lacrime iniziarono a rigare il volto di Shu Akasuna Non erano questi i patti, Kotei. Tu saresti dovuto sparire, assieme a questi ricordi. Che fosse per questo... Che Shu Akasuna ha fatto quello che ha fatto? Ha ricordato e ha cercato di dimenticare?

    Kotei si avvicinò a me e a Ryugi, mentre attorno a lui Kaze godeva nel dar fuoco ad un paio di capanne.

    Andiamo... credi veramente che fosse possibile fare una cosa simile?rise Kotei Per me ci hanno sempre e solo preso il culo. Non che mi lamenti, abbiamo reso Suna un posto più sicuro. E poco importa se abbiamo dovuto ammazzare un sacco di gente.

    O perdere la nostra umanità replico io abbassando le spalle.

    L'umanità è sopravvalutata. Pensa a Sasori, è diventato il più grande marionettista della storia proprio perché ha rinunciato alla propria umanità. O pensa ai nostri cugini Shura. disse Kotei, indicando Kaze.

    Vorresti veramente portare Kaze come esempio da seguire? digrignai i denti, faticavo a trattenere la rabbia. Sappiamo entrambi che quel pazzo psicopatico non sarebbe riuscito a far nulla senza di noi!

    E la cosa non ti esalta? disse Kotei sorridendo. Su, dai nostri esperimenti su Kaze abbiamo raccolto una quantità di dati interessante... per non parlare della fine che ha fatto lui... uno schiocco di dita da parte del ninja dalle mani pulite e la sabbia avvolse nuovamente me e Ryugi.



    [Gennaio 0030: L'Attacco all'Accademia]

    Non sei contento di essere entrato nella storia? dico, con la voce di Kotei Sasori, mentre Karasu trafigge al corpo un ninja del clan Hyuga di Konoha. Il suo Juuken non poteva nulla contro la marionetta.

    Non perdere tempo con queste cazzate Kotei, e pensa ad uccidere altri accademici! replica un mio alleato del sole nero.

    Già, proprio un bel modo di entrare nella storia. dico io, mentre sono vicino a Ryugi. In questo caso la mia "doppia essenza" è ancora più enfatizzata. Ehi, o mi mettevo ad uccidere qualche foglioso oppure mi spostavo verso il buon Shinichi. Non è che ho avuto molta scelta... replica il mio doppio.

    Shinichi? C'era anche lui? gli rispondo stupito. I ricordi di Kotei Sasori entrano nella mia mente e la scena viene ricreata. Lo possiamo vedere, io e Ryugi, mentre convinco un nostro alleato ad andare più verso est e seleziono un altro ninja del sole nero, più consono da affrontare per il nostro conoscente. Non posso essere così tanto una merda no?

    In lontananza possiamo vedere Shinichi mentre vola su una piastra di sabbia nera avvicinarsi verso di noi. Il Kurogane scende al suolo e deforma il suo mezzo di trasporto fino a creare un bastone di ferro. A questo punto il ricordo si interrompe, evidentemente Kotei non è interessato a mostrarci il destino di Shinichi.

    Che senso avrebbe? Sappiamo entrambi che è sopravvissuto. Anzi, tutti e tre. Ryugi, giusto? disse Kotei rivolto alla nostra ospite. Ti sento molto silenziosa... tu che ne pensi? Puoi reputarmi un mostro finché vuoi ma rispondi a questa domanda... avresti mai avuto tu il coraggio di compiere queste azioni, per il bene dell'Accademia e di Suna?

    Una volta ricevuta una risposta dalla kunoichi, o anche no a seconda della sua intenzione, Kotei Sasori avrebbe continuato la sua filippica. Sai invece chi non ce l'ha fatta? Il nostro caro, buon amico Kaze. Peccato. Tutto quel lavoro sprecato.

    Ci alzammo in volo, oltrepassando uno dei draghi di argilla poco prima che si schiantasse sull'accademia.

    Perché hai continuato questa farsa? chiese Ryugi

    Perché ormai non era più una farsa. Shu Akasuna era morto, c'era solo Kotei Sasori. E gli piaceva anche esserlo! A questo punto sbotto Stava chiedendo a me, stronzo. soffio, cercando di calmarmi. Pensavo che se mi fossi fatto valere avrei potuto prendere il posto di Kaze. Acquisendo più potere all'interno dell'organizzazione avrei potuto sabotarne meglio i piani. Per tutta risposta Kotei si mise a ridere Lo ammetto, forse sono stato un po' ingenuo. Forse... forse un po' mi piaceva essere Kotei Sasori. In un certo senso sentivo che stavo facendo qualcosa di importante. Molto più importante che costruire marionette o fare delle patetiche missioni. Ed era una cosa che mi piaceva.

    Sentito ragazzina, te l'avevo detto. Brutte azioni per un bene superiore...

    Interrompo Kotei prima che possa continuare Questo non scusa minimamente tutte le nefandezze che abbiamo fatto. Le persone che abbiamo ucciso per puro divertimento, nostro o altrui. Le donne violentate. I bambini... Dei, i bambini. Comunque, alla fine, qualcosa lo abbiamo combinato. dico a Ryugi indicando Kaze, il mio "boss" nell'organizzazione. Ucciso dal Mizukage.

    Ma allora perché non hai abbandonato la recita?

    Quel giorno, nonostante avessimo in parte contribuito ad abbattere Kaze... l'attacco dei Kurotenpi non si fermò. L'accademia non era stata abbastanza per fermarli. Mi sentivo in dovere di fare tutto il possibile per impedire che una simile tragedia avvenisse di nuovo.

    Il dragone di argilla si schiantò, distruggendo l'edificio accademico.

    Dimmi, Ryugi, se tu avessi il potere di passare delle informazioni all'accademia, delle informazioni che potrebbero impedire che dei tuoi compagni possano morire... non lo faresti? Non sacrificheresti qualunque cosa?

    La missione prima di tutto, ragazzina. Non c'è tempo per i dilemmi morali. Sapevamo a cosa andavamo incontro. Siamo Akasuna, una volta compreso quello che dev'essere fatto non ci fermiamo di fronte a nulla. Non importa quanto mostruoso possa essere.

    Io e Kotei completiamo i nostri pensieri. Per quanto possa essere difficile ammetterlo, lui è parte di me. E quelli, a suo tempo, devono essere stati gli stessi pensieri del nostro omonimo. Sasori della sabbia rossa. L'unica differenza è che noi eravamo al servizio del villaggio di Suna. Della parte buona. O, forse, era solo una giustificazione per continuare ad evitare i miei problemi.

    La sabbia ci avvolse di nuovo. Questa volta siamo all'interno di una prigione.

    Sento dei passi, mentre Kotei Sasori ghigna. E' pieno di botte, incatenato, distrutto dalle torture ma ghigna. Ghigna verso di me, come se mi avesse in scacco. Come se lui volesse che io guardassi quello che sta per succedere.

    Cose di cui io non ho la minima idea.

    La botola si apre, e dopo che veniamo abbagliati dalla luce facciamo in tempo ad abituarci e a riconoscere la figura.

    Shin Kurogane.

    Ti sei fatto catturare, ma abbiamo apprezzato il tuo lavoro. Tuo padre ha analizzato il cadavere di Kaze, o quello che quello psicopatico dell'Ottavo Mizukage ed il suo coccodrillo hanno lasciato.
    Dei barbari quei kiriani ed il loro Kage Kaguya, che strappa le ossa dei nemici per trofeo.
    Tuo padre, comunque, ha confermato che molti dei macchinari nel corpo di Kaze erano guasti, dapprima che iniziasse lo scontro, ipotizza.
    Buon lavoro, inutile, per salvare l'Accademia dall'attentato dei Kurotenpi, ma buono.


    La cosa buffa è che, a memoria. Hahahaha, buona questa dico ridendo della mia stessa battuta A memoria questo è stato il più gran complimento che io abbia ricevuto per qualcosa che ho fatto.

    Mi giro verso Ryugi Non che questo scusi le mie azioni ma... è piacevole sentirsi apprezzati ogni tanto, no? Il mio lavoro è finito e quindi posso tornare a Suna...

    Non così in fretta. Non abbiamo finito di ascoltare quello che ha da dirci il nostro amico Shin. mi interrompe Kotei

    Che c'è da dire? Ci siamo fatti catturare, la missione è finita. Non possiamo tornare nei Kurotenpi senza destare troppi sospetti... è il tempo di essere estratti e...

    Ora puoi scegliere: Kotei Sasori sarà trasferito in ogni caso fra una settimana, ma potrai decidere, tornare a Suna, riapparire come Shu e questo te scomparirà nella storia dei nukenin, oppure, puoi dirigerti ad Ame a permetterci di scoprire cosa sta effettivamente succedendo lì. Gli Iga sarebbero in debito con gli Akasuna, se lo facessi.
    Inoltre ti hanno buttato in questa buca perché hai ucciso tre prigionieri nella doccia, ho sentito dire, il tuo ruolo, lo stai gestendo bene.
    Cosa mi dici, ragazzo?


    Mi blocco. Com'era possibile? No, la mia missione era finita... potevo tornare a Suna. Avevo fatto un buon lavoro.

    HAHHAAHAHAHAAH sghignazza Kotei Ti sei ricordato eh? Hai ricordato quello che hai pensato in quel momento, Shu?

    Cado ginocchia a terra sussurrando La storia di Kotei Sasori non è ancora finita. Voglio fare di più. Ne ho bisogno. Voglio andare ad Ame. A Suna non c'è più niente per me. Cosa dovrei fare? Tornare con la coda tra le gambe da Agashi?

    Ripeti più forte, che la signorina non ti ha sentito. mi incalza lui

    E' vero! Potevo uscirne ma ho rifiutato! Volevo essere Kotei, volevo sentire quel brivido quando uccidevo un innocente. Sapevo che stavo facendo qualcosa di sbagliato ma sapevo che avrei potuto fare qualunque cosa perché poi avrei potuto semplicemente cancellare "Kotei Sasori" e tornare a Suna... con le mani pulite. Poggio anche le mani a terra ed inizio a piangere.

    Come ho potuto... come ho potuto compiere delle azioni così orribili? Adesso capisco perché ho voluto dimenticare... perché ho rischiato il tutto per tutto.

    I legami di Kotei si sciolsero ed il mio doppio si avvicina a me. Arrivato alla giusta distanza mi tira un calcio sul ventre. Questo perché sei un debole! Mi accascio al suolo, perdendo il fiato Le uniche cose buone che hai combinato nella vita le ho fatte IO! continua Kotei battendosi il petto Di la verità! Non hai minimamente pensato al bene di Suna, vero? Volevi solamente essere ancora Kotei Sasori... perché Shu Akasuna è una nullità! Una merda! Io sono il migliore!

    Mi tira un altro calcio per poi avvicinarsi a Ryugi Tu che ne pensi, bellezza, dovrei essere io a gestire questo spettacolo vero? Dillo anche tu a Shu che dovrebbe solo chiudersi nella sua piccola scatoletta di miserie e lasciare che sia io, Kotei Sasori, a prendere il controllo del nostro corpo!

    Forse, in fondo, ha ragione. Ricordo esattamente quello che dissi a quel tempo.



    Beh, Shin-san, se il clan Iga ha bisogno dei servigi di Kotei Sasori chi sono io per negarglieli?

    Già pregusto il sangue delle mie future vittime. La sofferenza ed il dolore che causerò. Tutto per il bene di Sunagakure, ovviamente.
     
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