Dopo la mia presentazione mi guardo con un istinto omicida e due occhi che mi sembravano due sharingan che mi rabbrividirono il sangue e pensai subito fosse un nemico ma da come reagì dopo non sembrava cattivo verso i miei confronti, anzi sembrava come colto di soppiatto e mi disse che era esagerato chiamarlo capo-squadra e aggiunse:
"Quindi tu sei uno dei ninja che Konoha ha schierato, per della così tanto decantata mi sembri un po'... giovane?" Di solito questa domanda mi da fastidio perché sta sottintendendo che sta valutando le persone senza neanche conoscerle e quasi quasi mi disgustava ma non aggiunsi altro fino a che non mi domando se mancava qualcun altro e, da come avevo dedotto, arrivò qualcun altro ma non sembrava un shinobi bensì una kunoichi dal suo fisico.
Prima di conversare con la ragazza, il ragazzo si abbasso il cappuccio del mantello facendomi notare i suoi capelli corvini e domando alla Kunoichi:
"Arrabbiata per qualche motivo? è una così bella giornata!"
La ragazza sembrava quasi infastidita dalla affermazione dell'altro ragazzo fino a che non aggiunse:
"E' semplicemente la mia faccia" incrociando le mani sotto il suo seno e il shinobi affianco a me inizio a presentarsi dicendo:
"Il Piacere e mio, Mi chiamo Hideo, Discendente dell'antica famiglia Nishimura del villaggio della nebbia, sarà un onore lavorare al vostro fianco." Senza neanche accorgermene arrivo un'altra persona, vestita di una seta rosa, con capelli lunghi fino alle spalle e occhi color smeraldo che disse:
"Non abbiamo tempo da perdere!" Estrasse una pergamena e si avvicino al magazzino dove si aprirono le porte e apparve un grosso carro trainante delle casse con la scritta fragile e ci disse di salire a bordo in fretta.
Non mi piaceva per niente neanche l'atteggiamento e il tono di voce della signora ma era una missione perciò era meglio che mi tenessi tutto per me e salii con le mani dentro le tasche dei miei pantaloni e mi sedetti di fianco a Hideo.

Durante tutto il viaggio verso il molo tenni la testa rivolta verso il cielo per potermi rilassare un' attimo se non fosse per la guida da pazzi della ragazza che mi faceva venire una voglia pazzesca di vomitare fino a che Hideo non gli domando:
"Ora che siamo in viaggio, si può sapere cosa stiamo trasportando?" lei rispose:
"Si tratta di un carico di massima importanza! porterà felicità e ricchezza sia Konoha che a Kiri in un modo che non potete neanche immaginare!" Non mi interesso molto la sua risposta dato che ero più concentrato a trattenere il vomito. Dopo qualche minuto Hideo ci domando:
"Beh ragazzi, ditemi, perchè siete voluti diventare dei ninja? E da dove venite?, so così poco dei miei compagni di squadra al momento! Sapete, non sono abituato a conoscere così al brucio altri Shinobi, l'ultima volta che è successo mi hanno lasciato un delizioso sovenir." Abbassai lo sguardo e vidi la ragazza che stava impugnando un kunai che era rivolto verso il collo di Hideo, stavo per prendere un kunai ma prima di estrarlo lei mi tiro una occhiataccia repentina per poi ritornare seduta e riprendere a roteare il kunai. Dopo Hideo mi domando:
"E tu Nuraku, sei un Uchiha, siete molto famosi anche tra la mia gente, deve essere dura essere uno dei detentori di una delle arti oculari più potenti dell'intero globo." Gli risposi:
Io vengo da un piccolo quartiere di Konoha nella zona Sud-Ovest e principalmente sono diventato ninja per scoprire tutte le oscure verità sullo sharingan e prima o poi riuscire a risvegliarlo e portarlo fino alla sua ultima forma. Subito dopo Hideo annui e ognuno si rimise per i fatti suoi.

Era orami notte fonda, eravamo in carrozza dalle 9 circa, fino a che non vidi un gigantesco mercantile e ci fermammo, la donna ci disse:
"Voi andate a riposare sulla nave, io mi occuperò del resto." non sembrava per niente stanca ma non mi importava molto, mi bastava scendere da quella carrozza della morte che non mi aveva fatto chiudere occhio per colpa del mio mal di carrozza. La Kunoichi sorpasso Hideo e si diresse subito nella sua cabina mentre io salii dopo Hideo, non avevo neanche troppo sono pur non avendo dormito. Trovata la mia stanza mi tolsi tutto l'equipaggiamento e mi sdraiai sul letto pensando a che avrei fatto il giorno seguente e a chi avrei voluto fare delle domande.