La Prova del Nove[Hideo Vs Sanada]

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  1. -RexDraco-
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    La Prova del Nove


    Presentazione


    Il giovane mercenario dai capelli neri girovagava con la testa fra le nuvole tra le persona distratte a fare acquisiti nel mercato che si svolgeva una a volta alla settimana in quella piccola piazza. Una piazza dalla curiosa e inconsueta forma ottagonale al cui centro si ergeva una fontana zampillante di acqua sorprendente cristallina. La fonte aveva una conformazione veramente strana: un ananas su un vassoio.

    Forse a indicare un prodotto famoso del villaggio o l'opera di un eccentrico artista sui generis; fatto sta che era al limite del comico.
    Sanada non si accorse nemmeno di quel monumento perché perso nei suoi ricordi, si potrebbe dire che era praticamente perseguitato da quelle vestigia di un passato. Anche se in particolare non riusciva a rimuovere dalla mente la reminiscenza di un dolce bacio, prima e al momento unico, scambiato quasi per gioco con lei. Un gesto manifestazione di un amore andato oltre un limite normalmente invalicabile, oltre il consentito, al di là delle regole della società. Un sentimento corrisposto; un crimine anche all'occhio dei kami punito con un sonno inspiegato e oblio di un senso di colpa senza fine.

    Il nukenin fu riportato alla realtà dallo scontro con un passante. Ovviamente un incidente niente affatto fortuito, così come il passante non lo era affatto; un abile agente sotto copertura che con un fulmineo gioco di prestigio passò al diciottenne una busta sigillata con cera nera. Nessuno dei presenti notò la cosa o comunque nessuno se ne curò. Era ora per lo Yukimura di mettersi all'opera, d'altronde un mercenario non poteva permettersi di restare fermo per molto tempo.

    Il ragazzo si defilò dalla folla e in pochi istanti lasciò quel villaggio di cui non ricordava neanche il nome. Appena sicuro di non essere seguito si infilò nella boscaglia e si mise a sedere su una roccia. Per qualche momento osservò la missiva chiedendosi cosa avrebbe dovuto fare: spiare, minacciare, picchiare, truffare, rubare, proteggere o uccidere? Una cosa valeva l'altra. Rapidamente la busta venne aperta e il contenuto fu letto con attenzione, era un incarico relativamente semplice anche se lievemente in usuale: un combattimento amichevole in quel di Kiri con uno shinobi del luogo. Un scontro era proprio qualcosa di utile per un mercenario, mettere alla prova le proprie capacità e abilità senza correre grossi rischi. Quindi senza perdere tempo il nukenin partì immediatamente per Kiri.

    Circa 5 minuti dopo l'orario stabilito il mercenario raggiunse il luogo stabilito per l'incontro. Lentamente si avvicinò all’avversario osservando con attenzione e circospezione il terreno, l'ambiente circostante e il kiriano suo oppositore. Sanada si sarebbe fermato a circa 20 metri dal genin e rispose al suo "saluto".

    Si. Sono Sanada e nemmeno io mi tirerò indietro. Vai quando vuoi.

    Disse con tono serio e calmo mostrando un sorriso lievemente sinistro. Preventivamente il mercenario aveva fissato su ogni uno dei suoi kunai tranne uno un sigillo di dislocazione.



     
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