I Primi Passi InfuocatiCorso alle Basi

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  1. Shinodari
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    I Primi Passi Infuocati


    Il Messaggero dei Kami

    II



    Narrato Pensato Parlato di Miyori Uchiha


    REI
    Rispetto

    La vera forza
    di un guerriero
    diventa evidente
    durante i momenti difficili.



    La minuta Uchiha rivolse un inchino formale Kyojuro, dopo che si fu presentato. La ragazzina soppesò l'onorifico da utilizzare nei confronti del giovane genin. Era superiore a lei dal punto di vista della gerarchia accademica, ma non lo era dal punto di vista nobiliare. Lei era stata educata a i riservare gli onorifici “sama” e “dono” solo ai membri della corte di rango superiore. L'unica eccezione era stata per lo zio paterno.
    Kyojuro... san, mi affido a voi. Disse semplicemente con la massima educazione.

    Il loro compagno più esperto, caposquadra secondo la terminologia che gli aveva insegnato Susumu, li aveva definiti un team, il team 13. Non era un qualcosa che le dispiacesse, ma era inusuale. Non aveva mai fatto parte di un gruppo. Il rapporto che aveva con i suoi attendenti era diverso, loro erano la sua famiglia, il suo legame con il mondo che era stato costretta ad abbandonare.
    Kenji san, Arahaki san. Si inchinò riservando ad entrambi un inchino meno reverenziale di quello riservato a Kyojuro. Il primo era sì uno Hyuga appartenente ad una delle più importanti casate di Konoha, ma non le era superiore né dal punto di vista nobiliare, né come grado accademico. Usare un onorifico come “sama” o “dono” era fuori questione.

    Si soffermò a riflettere sui suoi compagni. Il genin sembrava incerto, forse a disagio per non essere stato informato di tutti i particolari della missione. Tendeva a sminuirsi. Un leader non poteva concedersi il lusso di permettersi un simile atteggiamento. Però le piaceva quello che percepiva dal giovane, aveva una bella luce negli occhi. Cortese, disponibile... altruista?
    L'altra kunoichi era uno spirito indomito. Era ossessionata dai suoi muscoli che metteva in bella mostra in ogni occasione. Impulsiva? Molto. Attaccabrighe? Decisamente. Quando la definì uno scricciolo, lei non batté ciglio; non le andava di mettere altra paglia su un fuoco che potesse trasformarsi in un incendio. Arahaki aveva un modo superficiale di valutare le persone.
    Lo Hyuga era più complesso da inquadrare. Non era caduto nella “trappola” di Arahaki. Le aveva rivolto parole che ne gonfiavano l'ego, peccato sembrasse una palese presa in giro. Almeno dal suo punto di vista.
    Perché le persone non possono essere dirette? La parola dovrebbe avere un solo significato, non sottintenderne altri. Considerò mentalmente la ragazzina.
    Pensava di essersi lasciata alle spalle quel tipo di comportamento. La giovane Uchiha non era abituata a pararsi dietro un atteggiamento diplomatico per evitare uno scontro. Lei preferiva essere sincera, se non poteva restava in silenzio. Non metteva in discussione l'irrompente fisicità della sua collega, ma a volte l'ostentazione di tutti quei muscoli poteva risultare esagerata.
    Sarebbe stata un valido elemento del team? La sue qualità fisiche erano indubbie. L'acume, beh... quello andava affinato. Kenji sembrava racchiudere quella dote. La perfetta controparte della rissosa kunoichi. Riguardo se stessa... Non spettava a lei dare un giudizio sulle sue capacità.

    Si misero in marcia, spronati dal giovane capogruppo. Durante il viaggio entrambi i suoi compagni si affiancarono al genin. La ragazzina si mantenne in disparte per concedere loro un minimo di riservatezza. E fu una fortuna che il termine “nobilina” non arrivò alle sue orecchie. Era un commento che macchiava il suo status nobiliare. Significava non essere in grado di portare onore alla casata, al regno.
    Attese il suo turno per rivolgersi al genin.
    Kyujuro san, spero di non risultare indelicata, ma preferisco essere franca. Un leader deve dare l'esempio. Se ha dei dubbi, delle incertezze non le deve mai palesare. Non parlo di nasconderle, ma di affrontarle. Un leader è lo stendardo che dà forza al gruppo. Le sue parole sono un riflesso dell'animo. Kyojuro san abbiate fiducia in voi stesso, se ci hanno affidato a voi è perché siete degno di questo compito. Non comprendo ancora il significato dei gradi, ma la parola “solo” sminuisce quello che voi siete, il vostro percorso, i vostri sacrifici. Osservò, sempre in quel suo modo calmo di parlare. Era controllata, le era stato insegnato ad esserlo. Si rese conto di essersi lasciata trasportare. Perdonatemi, non avrei dovuto. Non vi conosco e vi ho giudicato sulla base di una prima impressione. Aggiunse arrossendo visibilmente, senza distogliere lo sguardo dal genin.
    Parlare con i suoi due compagni di team le risultò complicato.
    Intavolare una conversazione con Arahaki sarebbe stato come cercare di entrare volontariamente in un tornado, senza mai raggiungere l'occhio del ciclone. Ogni minima parola poteva far scattare la kunoichi e lei non voleva problemi da quel punto di vista. Non erano lì per una dimostrazione di forza tra loro. In teoria...
    Lo Hyuga era una serie di domande senza risposta, ma sarebbe stato scortese porgliele. Si erano appena conosciuti.
    Kenji san, spero in una collaborazione che metta a frutto le capacità di ciascuno di noi. Commentò educatamente. L'ideale sarebbe stato coordinarsi per compensare i punti deboli di ciascuno di loro, con i punti di forza degli altri.
    Mentre si dirigevano verso il luogo prefissato, le cui informazioni erano avvolte nel mistero, il genin pose loro una serie di domande.
    Perché voglio diventare uno shinobi? Cosa mi ha spinto ad iscrivermi all'accademia? Ripeté senza dare un suono a quelle parole.
    Arahaki fu la prima a rispondere. Non era mossa da un qualche nobile desiderio, ma dall'accettare una sfida. Era positivo, no? Significava che non era tipo da tirarsi indietro.
    Kenji fu il secondo a replicare. Le motivazioni del giovane non erano così dissimili dalle sue.
    Kyojuro san io sono cresciuta con un diverso credo, seguendo una strada che non ha molto in comune con l'essere una kunoichi. Perché sono qui? Per un duplice motivo: conoscere il mondo in cui ha vissuto mio padre e portare onore alla sua casata, gli Uchiha. Ho fatto una promessa. La mia parola è una sola, non esiste il ripensamento. Essere uno shinobi è pericoloso? Lo è altrettanto crescere seguendo la via del bushido. Una risposta onesta.

    Trascorsero delle ore prima di raggiungere il punto stabilito. Un luogo anonimo all'interno della foresta.
    Per un breve istante Miyori ebbe la sgradevole impressione che si fossero inesorabilmente persi, una sensazione derivata all'osservare il giovane genin alle prese con la mappa. Non aveva l'aria di uno che avesse tutto sotto controllo.
    Dubbio rapidamente fugato da un'apparizione che lasciò senza parole la ragazzina.
    I suoi occhi si spalancarono dall'emozione e dovette concentrarsi per evitare di restare a bocca aperta.
    Una luce bianca aveva fatto la sua comparsa. Miyori seguì con lo sguardo i movimenti tra un ramo e l'altro. Le iridi scintillarono quando si palesò da quella luminosità una creaturina, che si soffermò ad osservarli.
    Un Kami? No, è più probabile si tratti di un messaggero dei Kami. Rifletté, sforzandosi di prestare attenzione alle parole di Iro, il nome con cui l'esserino si era presentato loro.
    Prima di poter replicare la creaturina si posò sulla testa della ragazza rissosa.
    Pessima scelta. Ed ecco ripartire un altro siparietto di Arahaki, in cui volarono minacce in un forbito linguaggio da scaricatore di porto.
    Miyori si portò il palmo della mano destra sulla faccia, scuotendo la testa.
    Possibile che la kunoichi rissosa non si fosse resa conto dell'onore che il messaggero dei Kami le aveva fatto?
    Quando lo spiritello si posò sulla sua testa, la ragazzina balbettò un E' un onore per me ricevere la vostra visita Iro sama. Il mio nome è Miyori... Uchiha... Non appena si fosse levato in volo gli avrebbe riservato un inchino degno di un daimyo.
    Molto più educato fu Kenji nei confronti della creatura. Comprendeva l'onore della presenza di Iro sama? Non ne era sicura.
    Il messaggero dei Kami si rivolse a Kyojuro, mostrandosi dubbioso sulle capacità dei tre studenti.
    Stiamo per essere messi alla prova. Miyori senti poco e niente del discorso sull'essere di Konoha e della replica che non era il villaggio a dare loro la forza... o quello che era. Per la ragazzina contava solo che Iro sama si fosse manifestato loro.
    Una sfida!
    Il primo passo era di bere il contenuto all'interno della foglia.
    Kyojuro fu il primo, svanendo alla loro vista. Le sue ultime parole si persero nell'aria.
    Eh? Miyori si sforzò di restare impassibile, ma non era facile dopo quello di cui era stata testimone.
    Dovevano compiere un atto di fede?
    La kunoichi rissosa ripartì con uno dei suoi monologhi, soliloqui, dialoghi a senso unico. Se ne uscì con un discorso sul liquido velenoso, prese a male parole sia Iro sia Kyojuro, fino a raggiungere il culmine con l'offrirsi volontaria per recuperare il suddetto genin scomparso.
    Miyori dovette ammettere che lo Huyga provò a calmare l'esagitata compagna, ma non ottenne esattamente l'effetto desiderato.
    Arahaki scomparve a sua volta, colorando le sue gesta con un'invocazione fuori luogo ai Kami e le minacce di morte ai bisnonni di Kyojuro.
    Rimasti in due, la ragazzina osservò basita lo Hyuga e Iro.
    Provò a replicare sull'insania della loro collega, ma lo shinobi prese per primo la parola.
    Le sorrise.
    La ragazzina distolse lo sguardo imbarazzata. Non era il momento per essere cortesi.
    Soppesò le sue parole, rendendosi conto che il suo compagno aveva messo in dubbio la sua volontà di seguirli.
    Non replicò, lasciandolo andare. C'era rimasta male.
    Io non tradisco la parola data. Se sono qui è per una mia scelta. Obiettò. Si concesse un sospiro. Non sono piccola, non sono indifesa. Diresse lo sguardo verso la creatura luminescente. Ci avete scelto, Iro sama, e per me è un onore. Kenji san mi ha chiesto di avvisare la sua famiglia se fosse successo qualcosa, ma io non intendo restare indietro. Se farò in modo che lui torni indietro, non avrò alcuna richiesta da rispettare, giusto? Rivolse un inchino al messaggero e bevve a sua volta la bevanda.


    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 2
    • Shuriken × 6
    • Dadao × 1
    • Tonico Coagulante Minimo × 1
    • Tonico di Ripristino Minimo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Respiratore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Accendino × 1
    • Occhiali × 1
    • Guanto in Cuoio × 1

    Note
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