I Primi Passi InfuocatiCorso alle Basi

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  1. Shinodari
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    Y Danone
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    I Primi Passi Infuocati


    Essere un gruppo

    III



    Narrato Pensato Parlato di Miyori Uchiha


    YU
    Coraggio
    da
    Eroe

    Il coraggio dell'eroe
    non è cieco.
    E 'intelligente
    e forte.



    Le risposta che le aveva dato il giovane genin durante il viaggio, l'aveva lasciata pensierosa.
    Si soffermò a riflettere sulle sue parole.
    Kyojuro san, avrei dovuto porre fine alla mia vita tempo fa, se avessi voluto riacquistare l'onore mantenendo fede ai precetti che mi furono insegnati da bambina. Se l'avessi fatto, sarei fuggita vigliaccamente dalle mie responsabilità. Osservò nel suo modo pacato di esprimersi. Non distolse lo sguardo. Mi è stata concessa una seconda possibilità. E' difficile, ma vado avanti. Ognuno di noi ha delle cicatrici. Fanno male, ma ora siete qui, assieme a noi. Forse siamo la vostra occasione di riscatto. Kyojuro san se... esitò per un istante …se un giorno vorrete parlarmene, io vi ascolterò. Era stato impulsivo da parte sua e si sentiva in imbarazzo, però... Serviva un “però” per cercare di alleviare l'animo di una persona?

    Era rimasta da sola ed aveva bevuto quello strano liquido. La sua parola era una sola. Nessuna incertezza, solo agire.
    Il mondo mutò attorno a lei. I colori della foresta si sciolsero come acqua gettata su una tela ad acquarello. Le sfumature persero di intensità lasciando colare un liquido corvino, che si appropriò di quel luogo.
    Un'illusione... Da quando i loro sensi erano stati ingannati? Davvero si stupiva? Eppure aveva letto sin da piccola leggende sugli spiriti della foresta.
    L'ambiente si era trasformato. I suoi piedi poggiavano ora su un terreno che terminava in un abisso profondo, da cui si scorgeva una foresta. Il sole rischiarava quel luogo e una sorta di calma la circondava. Dietro di lei un'altissima struttura rocciosa sembrava creare un labirinto naturale.
    Il giovane Hyuga si avvicinò alla ragazzina non appena si accorse che lei li stava osservando.
    La kunoichi per poco non arrossì violentemente quando Kenji la chiamò “Miyori-chan”.
    Si irrigidì per un istante, mentre l'altro si scusava di averla abbandonata al suo destino.
    Avrebbe dovuto essere migliore? Forse... Ma alla fine lo Hyuga aveva agito cercando di proteggere il resto del gruppo che si era gettato verso l'ignoto, senza riflettere troppo.
    Si sentiva a disagio; nessuno si era rivolto a lei in maniera così confidenziale... Nessuno a parte la sua “famiglia allargata”. Non rispose subito. Sarebbe stato scortese chiedergli di usare un onorifico più adeguato al loro grado di conoscenza?
    E strizzarle l'occhio? Seriamente? Non si rendeva conto di aver esagerato? Per non parlare del modo con cui aveva etichettato Arahaki san e Kyojuro san... Una coppietta?
    Kenji...san... Si concentrò per non far vibrare la voce. Non distolse lo sguardo ...Avete preso una decisione, quella che vi sembrava più giusta al momento. Se vi scusate è come ammettere di aver avuto un ripensamento. La strada che scegliamo comporta sempre delle conseguenze che dobbiamo accettare. Voi siete qui e lo sono anche io. Non è successo nulla di cui possiate sentirvi in colpa. Osservò rivolgendo a sua volta un inchino, inclinandosi quel tanto per far capire che lo considerasse un suo pari. Si, avete ragione. Ritengo sia una decisione saggia riunirci al resto del gruppo. Prima che succeda l'irreparabile...
    Non arrivarono in tempo per frenare l'impeto della studentessa rissosa. Non che si potesse bloccare un fiume in piena, però deviarne il corso era ancora possibile.
    Miyori non avrebbe interferito su una replica da parte del genin nei confronti di Arahaki. Era una questione che dovevano risolvere loro due. O almeno così avrebbe dovuto essere. Di parere contrario era lo Huyga che scelse di fare l'eroe cercando una mediazione tra la studentessa e il loro capo squadra.
    Sapienti parole, nulla da eccepire, peccato che in quel modo Kenji stesse mettendo in ombra la leadership di Kyojuro.
    Restò ferma al suo posto, vigile, osservando con attenzione l'evolversi della situazione. Lasciò allo Hyuga il compito di calmare l'irruenta kunoichi, ma se non ci fosse riuscito... Strinse la mano sul dadao, l'istante successivo lasciò ricadere l'arto lungo il fianco.
    Sospirò. Loro erano una squadra e l'equilibrio non si sarebbe mai potuto raggiungere se non si fossero appianati i conflitti interni. Combattere non era la soluzione.
    Per ora avrebbe atteso...

    L'unica via verso le pendici dell'abisso risultava essere una strada dall'aspetto per nulla invitante. Non restava che incamminarsi.

    La dimora di Iro sama.... La Landa del Fuoco Nascosto... Era difficile per la ragazzina mascherare la meraviglia che sgorgava dal suo animo.
    Kyojuro ne aveva già sentito parlare. Era un luogo vivo, che traeva nutrimento dalle virtù delle persone. E quando ci riusciva...
    Una folata di vento distolse l'attenzione della minuta Uchiha. Due bambini, l'uno sulle spalle dell'altro, il primo che arrancava sotto il peso del suo compagno... e dei lupi che l'inseguivano...
    Miyori istintivamente mise mano sull'impugnatura del dadao, pronta a raggiungerli, ma la visione cessò all'improvviso, così come era comparsa.
    Volse lo sguardo verso lo spiritello.
    La terra ricorda... Le memorie sono la sua linfa vitale, ma quei bambini, qualcuno li ha difesi? Qualcuno gli ha porto la mano e li ha protetti? O sono solo un frammento di storia? Considerò, le dita ancora serrate sull'impugnatura.

    Il territorio sottostante si apriva in una radura che si spaccava per dare spazio ad un fiume. Seguendone il percorso, la ragazzina vide che si inoltrava in un intricata foresta. L'attenzione, però, fu attratta dall'arco che la superava di circa il doppio in altezza. Sulla roccia erano stati inscritti dei caratteri in una lingua che non conosceva.
    Iro sama, che significato hanno quelle parole, se mi è permesso chiedere. Domandò con una sfumatura di curiosità nel tono della voce.

    Oltre l'arco sarebbe iniziata la loro prova. Al giovane genin sarebbe toccato il ruolo di spettatore, non avrebbe sarebbe potuto intervenire, né dare consigli.
    Iro sama ha detto che per lui non è tempo... e se invece non fosse così? Se questa fosse una prova anche per Kyojuro san? Considerazioni, che furono interrotte dalla creaturina che planò sui capelli del loro capo squadra. Questo fece scemare l'aura di misticismo che aveva provato fino a quel momento la ragazzina.
    Non ridere Miyori, non ridere.... Non sarebbe appropriato... ripeté mentalmente, sforzandosi di non pensare a quel curioso quadretto.

    Superata l'arcata si dipanava il loro destino.

    Arahaki sembrava incerta se continuare ad assecondare la misteriosa creaturina.
    La ragazzina non riuscì a replicare che lo Hyuga intervenne.
    Erano parole giuste, sensate, non potevano permettere che la landa divenisse un pericolo, non potevano voltare le spalle. Sarebbe stato un discorso perfetto, con il corretto pathos se Kenji non avesse voluto strafare.
    Se però questa sarà la decisione tua e di Miyori vi aiuterò. Non ci credo! Anche se questo volesse dire che dovrò sopportare da solo questo fardello.
    Ancora una volta si era arrogato il diritto di ipotizzare che il dubbio di Arahaki fosse anche il dubbio di Miyori. Che lui si sarebbe eretto a tragico eroe solitario.
    Quanto avrebbe voluto essere alta quella trentina di centimetri in più, con una muscolatura proporzionata ad un fisico più possente, per afferrare le testoline dei suoi compagni di squadra e farle risuonare l'una contro l'altra.
    Non sarebbe stato un atteggiamento corretto rispetto ai suoi compagni di team, questo lo sapeva. Lei era una persona migliore di quello che la sua mente le aveva palesato, ma poteva ogni tanto concedersi il lusso di sognare, oppure no?

    La mia idea l’ho espressa Miyori-chan ma… prima di gettarmi di nuovo a capofitto dietro Arahaki voglio sapere che ne pensi tu.
    La ragazzina lo fissò dritto negli occhi.
    Kenji san, credevo che la mia posizione fosse chiara. Abbiamo bevuto, abbiamo scelto. Nessun ripensamento. Siamo una squadra. Non si lascia da solo un nostro compagno. Per quanto impulsivo possa essere.

    Miyori si concesse un profondo respiro e varcò con passo deciso la soglia, immergendosi in un ambiente oscuro. La foresta aveva sottratto quella luminosità che li aveva accompagnati. Le ombre ghermivano il loro cammino, senza però privarli del tutto della vista.
    Arahaki faceva da apri pista con la solita irruenza che la contraddistingueva.

    In quel limbo di tenebra il tempo fluì in maniera soggettiva, eppure non trascorse che una manciata di minuti quando il gruppo di shinobi si ritrovò davanti ad un bivio. La parte rocciosa offriva due alternative per proseguire il cammino.

    Miyori si concentrò per ascoltare, supplendo a quello che la vista non mostrava loro.
    Il crepitio delle fiamme, forse un fuoco da campo? Dall'altra parte un suono più grave, più inquietante. Il rumore di metallo che sferragliava... catene?
    Quei rumori dovettero passare in secondo piano: i suoi due compagni stavano discutendo su quale percorso fosse il migliore.
    Il fuoco, la luce... No, non era detto che fosse la via più facile. Le fiamme bruciano, inceneriscono le speranze, strappano la vita. I suoi pensieri andarono indietro nel tempo, agli incendi appiccati dai traditori di Suiren che avevano mietuto vittime tra i civili.
    Le catene, la prigionia, la disperazione in cui viveva il suo popolo. La perdita della libertà, l'oscurità...
    Andare incontro alle nostre paure, superarle... dar da mangiare alla Landa... Cosa mi spaventa di più?
    Non era piacevole essere l'ago della bilancia. Su di lei ricadeva una grande responsabilità.
    La luce e l'oscurità sono le facce di una stessa medaglia. Una non può esistere senza l'altra. Io credo che la scelta non sia se andare a destra o a sinistra, quanto piuttosto se essere un gruppo, collaborare per affrontare e superare gli ostacoli oppure lasciarci andare all'egoismo e seguire una direzione incurante degli altri. E se fosse questa la nostra vera prova? Siamo un team, il team 13 di Konoha. Questo dovrà pur valere qualcosa. Siamo il gruppo meno affiatato che possa esistere, ma siamo qui e la nostra possibilità di superare la prova è di farlo funzionare. Si mosse in direzione di Kyojuro, indicando il simbolo della Foglia. Io ancora non comprendo bene il vostro mondo, ma sembra che questo sia un simbolo importante. Onoriamolo. Si voltò, nuovamente, verso i due compagni. Io scelgo le catene, ma non lascerò indietro nessuno. Se le nostre parole non vi hanno convinto Arahaki san, non andrete da sola. Io vi seguirò e spero lo farà anche Kenji san. Mi è stato insegnato a non abbandonare i miei compagni. Concluse.
    Aveva parlato decisamente troppo per i suoi gusti.



    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 2
    • Shuriken × 6
    • Dadao × 1
    • Tonico Coagulante Minimo × 1
    • Tonico di Ripristino Minimo × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Specchietto in Metallo × 1
    • Respiratore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Bottiglietta di Alcool × 1
    • Accendino × 1
    • Occhiali × 1
    • Guanto in Cuoio × 1

    Note
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