Kuro to shiro no te

[Palazzo Amministrativo]

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    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    Il respiro e il battito del cuore non tradivano l'emozione che mi stringeva al petto. Avvolto nella nebbia correvo lungo Kirigakure, lunghi balzi mi portavano da un tetto all'altro in direzione dell'amministrazione, oramai quell'insolito banco di nebbia che si muoveva tra la città aveva attirato l'attenzione dei più curiosi. Qualcuno aveva provato a mettere il naso tra quella nebbia, ma si muoveva rapida senza attendere nessuno ed io avevo imparato con duri addestramenti a non farmi individuare all'interno del Velo [Furtività 9] [Furtività nella Nebbia]; altresì, se qualche sensitivo avesse provato a scandagliare quali e quante fonti di chakra vi fossero al suo interno, avrebbe osservato un'indistinguibile ammasso di chakra oscuro, del mio chakra oscuro. [Abbraccio della Nebbia]
    Il mio piano stava funzionando alla perfezione, ero infatti riuscito ad avere la fiducia e la lealtà di Akuraguri-san e Hideo-san; i due genin avevano accettato di promuovere la mia immagine tra le fila delle loro Mani e, non di meno, avevano indicato al loro capitano di fare riferimento a me per tutte le loro esigenze. Nel giro di poco si sarebbero presentati a loro volta in amministrazione e, nel consegnare quelle buste da me richieste, avrebbero sugellato ciò che stavo andando reclamare.
    Non mi ero ancora confrontato con Fudoh-san, ma il motivo era semplice: con lui avrei dovuto affrontare la discussione in maniera completamente diversa, sapevo come avrei potuto guadagnarmi la sua fiducia, ma sarebbe stato un passo da fare una volta completata l'operazione. D'altronde, da quando eravamo tornati da Taki, aveva perso fiducia nel sottoscritto, anzi, aveva iniziato a nutrire un sentimento equiparabile all'antipatia, non solo per le scelte individuali, ma anche per le scelte che riguardavano il villaggio di Kiri e il suo rapporto con l'Accademia. Ed è proprio lì che avrei giocato le mie carte per averlo dalla mia.
    Saggiai l'elsa di Utsubo, la sua lama già una volta si era posata alla gola dell'Akuma nell'ufficio del Mizukage, mi domandai se mi avrebbe spinto a tanto. Sospirai leggero, riflettendo che avrei potuto banalmente non trovarlo a lavoro oppure che avrebbe accettato serenamente quella solida realtà. Speranze in cui non riponevo molta fiducia, Migite mi aveva sempre dato l'impressione di essere una persona tanto orgogliosa quanto piena di sé, nemmeno ponendolo di fronte alla volontà degli shinobi che componevano il villaggio avrei potuto farlo ragionare lucidamente, se messa a repentaglio la sua posizione di potere.

    Mi fermai sul limitare della piazza che dava sul palazzo amministrativo, composi pochi sigilli e - feritomi il dito - evocai kenku-sama. Il Karasutengu comparì avvolto da una leggera nube, mosse le ali elegantemente e così le braccia volteggiarono seguendo l'aria di una musica presente solo nella sua testa. Youshi-sama! si prodigò in un inchino molto accentuato Quale onor... la creatura si guardò attorno e con aria perplessa mi domandò Questa nebbia è troppo fitta pure per la ridente cittadina in cui sei solito vivere Siamo a kiri, ma il Velo di Nebbia è mio, dovevo mandare un messaggio alla popolazione. E ora tu, dovrai andare all'ospedale di Kiri per me, da Fudoh-san NO! mi interruppe Kenku, agitando stizzito le ali e portando le braccia conserte al petto Quel tipo è un maleducato, gretto, ignorante e... La mia non era una richiesta Kenku-sama aggiunsi, poi proseguendo Non è colpa sua se non si è fermato ad ascoltare il tuo concerto l'ultima volta, sicuramente ci trovavamo in una situazione d'emergenza e non si poteva trattenere. Chissà quali sentimenti ed emozioni, altrimenti, avresti suscitato in lui con la tua arte il Karasutengu mi guardò di sott'occhio e sembrò lasciarsi scappare un sorriso sentendo quelle parole di miele Sì, beh, pressoché impossibile rimanere impassibili. Certo, certo. Ma non è quello! riprese, minacciando di colpirmi il capo con il flauto Quel rude mi ha scambiato per... per... Un pipistrello, un gufo o un gabbiano, manco mi ricordo! A me! Guarda le mie ali lucenti, guarda il mio portamento fece qualche piroetta rimanendo in perfetto equilibrio sui suoi sandali atipici. Via, non essere così permaloso, il nostro primario è solo un po' tocco dissi cercando di tranquillizzare il karasutengu, il quale a quelle parole alzò un sopracciglio dubbioso Uhm.... Comunque non ti preoccupare ripresi Devi tornare al suo ufficio, quello dell'altra volta, e dirgli di venire alla Sala del Consiglio qua in amministr... IONONSONOILTUOPOSTINO! urlà il karasutengu che tentò di colpirmi con il suo flauto usato a guisa di randello, rapido schivai il colpo e gli dissi Grazie mille, Kenku-sama. Ti devo un piacere quindi balzai giù dall'edificio e mi avvicinai rapido verso il palazzo amministrativo QUESTA ME LA PAGHI! sentii urlare in mia direzione, mentre già un centinaio di metri ci separava. [Nota]

    La nebbia di cui mi ero fatto portatore avvolse il palazzo amministrativo e, nell'aprire la porta dell'edificio, una parte di essa seguì i miei primi passi tenendosi all'altezza delle ginocchia. Attirai diversi sguardi perplessi che ignorai, quindi con passi calmi e senza dire nulla mi diressi nella sala del consiglio, accedendovi senza bussare.
    Se non avessi trovato Etsuko lì o nel suo ufficio, avrei atteso Fudoh-san mentre alcuni uomini della Mano Nera si occupavano di fare ciò che gli avevo comandato.
    Se avessi trovato Etsuko, invece, l'avrei guardato per qualche secondo e poi con voce calma e lenta gli avrei detto Etsuko-san la voce era filtrata dalla maschera delle squadre speciali che in quel momento tolsi mostrando il mio viso E' giunto il momento di consegnare le dimissioni dal ruolo di Consigliere del villaggio
     
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    IL Vuoto che riempie la nebbia

    Dimettiti



    i venti sbattevano contro la vetrata dell’ufficio amministrativo, irrequieti quasi a presagire l’evento che di li a poco si sarebbe palesato in quei luoghi. la figura che da poco era riapparsa negli uffici, dopo perigliosi viaggi nel continente che avevano richiesto un faticoso dispendio di energie e mezzi. ora era in piedi ed osservava nel buio, con la mente altrove… si ma dove? il corpo fasciato nelle vesti era teso, come la corda di un violino pronto a suonare l’ultima nota dolente di una lontana e suadente nenia che si perpetrava in quelle terre, forse da troppo a lungo.
    così all’’udire il richiamo, voltò leggermente il capo.
    Etsuko-san
    il labbro si distorse a udire l’appellativo usato dall’oscuro figuro, un simil sorriso a sottolineare la falsità di quel richiamo.
    l’aveva evitato da quando era rientrato a Kiri, non per timore… ma per ribrezzo…
    avrebbe preferito strisciare con una veste bianca e candida nella melma, da raffinato esteta narcisista qual’era, piuttosto che sfiorarlo in uno dei luoghi più affollati della nebbia.
    odiava il suo essere bigotto, poco incline al dialogo, infingardo e leccapiedi, opportunista, estremista e così tanto conservatore.
    la benda che gli fasciava l’occhio, pareva fasciargli così serratamente il cervello da impedirgli anche la più semplice forma di riflessione.
    gli rispose… per educazione:
    Youshi…
    le parole che seguirono furono solo l’escalation più probabile che avrebbe potuto avere il loro rapporto, dopo che Mizukage sama, gli aveva permesso più volte di slinguazzare con quella insolente lingua nelle sale della città.
    E' giunto il momento di consegnare le dimissioni dal ruolo di Consigliere del villaggio
    non si voltò e rimase ad osservare il vuoto… unico elemento a parte il sottoscritto che evidentemente riempiva la stanza.
    poi sbuffò e decise di parlare.
    dici davvero? io rispondo solo alla volontà del Mizukage, KENSEI SAMA… ti ricordi di lui? si voltò indirizzandogli uno sguardo interrogativo.
    è lui che ha il potere di dimettermi a meno che…
    lasciò che le parole tuonassero nell’aria…
    questo non sia un COLPO DI STATO.
    si volto poggiando i pugni sulla scrivania
    dimmi YOUSHI in quale ipotesi devo far ricadere il tuo “invito”?







     
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    Kuro to shiro no te

    Sospirai, stanco e annoiato, alle parole di Etsuko-san. Abbia il coraggio di fare un passo indietro. Prenditi le tue responsabilità davanti al villaggio e davanti al Mizukage scossi il capo, sebbene prevedessi un atteggiamento del genere da parte del fu consigliere, non mi aspettavo certo avesse il coraggio di porre a sua difesa lo stato. La Mano Nera, la Mano Rossa e la Mano Grigia non ti vogliono. Il prolungamento del viaggio di Kensei-sama ha messo in luce la tua inadeguatezza, il villaggio è stato lasciato alla sopravvivenza. Ancora sono ruderi gli edifici cittadini distrutti da Byakuei e la sua cricca; senza considerare che tanto le mura quanto le prigioni hanno bisogno di lavori di restauro e aggiornamenti che non ti sei nemmeno degnato di avviare. Il popolo ha bisogno di sentirsi sicuro, soprattutto ora che il Mizukage è distante dalla città e tu hai fallito, Etsuko la mia mano indicò la finestra da cui si poteva vedere la città Non sei la persona giusta per questo ruolo, sospetto che la tua intelligenza possa mettere a tacere l'orgoglio e riconoscerlo. Non c'è niente di male, anzi... dissi, alzando le spalle tranquillo.
    Porto la volontà del villaggio, la stessa volontà che ha portato alla morte di Seinji Akuma corrucciai improvvisamente il sopracciglio, quasi turbato e ripresi A tal proposito, una falla nel sistema di sicurezza, ha permesso a qualche ninja di mettere le mani sui tuoi documenti riservati. La notizia che sia stato tu ad aiutarlo a scappare, a impiantargli nuovamente gli occhi che Shiltar gli strappò, si sta diramando per la città le labbra si piegarono in una smorfia mentre le braccia si chiudevano al petto Certo, ho cercato di tranquillizzare le persone dicendogli che il Mizukage avrà avuto ogni motivo di prendere questa decisione, che ne so, magari che eri in una missione segreta per il villaggio, qualche tipo di doppiogioco, ma alla gente non gliene frega niente e non mi hanno dato bado mentii serenamente allargando le braccia Ma cosa vuoi, la tua pessima amministrazione non ti ha creato una buona reputazione e questa sembra essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso alzai il sopracciglio simulando sorpresa Hideo-san, quando ha espresso la sua fiducia e fedeltà nella mia persona, pensa, ha addirittura ammesso che la tua morte l'avrebbe lasciato indifferente, forse addirittura se l'augurava scossi il capo pensoso e poi riportai lo sguardo verso l'Akuma, quindi proseguii: Le possibilità che hai, ora, sono tre: dimetterti e rimanere nel villaggio in attesa del giudizio del Mizukage; andartene da Kiri; morire qui e ora Le tre dita della mano si erano alzate ognuna ad ogni possibilità elencata. Ma è una scelta che devi prendere in fretta, devo mettermi all'opera quanto prima per rimediare alla tua nullafacenza. Ho convocato i capi della Mano Rossa, Grigia e Bianca, dovrebbero essere qui a momenti e dobbiamo discutere su come rialzare Kiri dalla palude in cui ci hai infilati
    Il pollice alzò di qualche centimetro Utsubo dal suo fodero e conclusi: Non hai il lusso di una quarta opzione, non dopo tutto quello che non hai fatto per Kiri e i suoi abitanti

    [. . .]

    Per Fudoh sarebbe una giornata tutto sommata normale in ospedale, non si erano presentate particolari emergenze e il suo turno di visita ai pazienti, se non l'avesse voluto delegare ad un suo sottoposto, non avrebbe messo in risalto criticità. Furono due, però, le cose particolari che avvennero quel giorno, ovvero due notizie che, tra i corridoi dell'ospedale o nelle sale di lunga degenza, venivano mormorate tanto tra i dottori e infermieri, quanto tra i pazienti. La prima che gli arrivò all'orecchio fu quella che riguardava un velo di nebbia che si muoveva rapido tra la città, alcuni dicevano che era partito dall'amministrazione poi si era mosso fino alla mura e quindi alle prigioni del villaggio, altri sostenevano che il tragitto era stato il contrario, solo in pochi cambiavano completamente l'ordine. Nessuno sapeva, in realtà, dare informazioni maggiori su quel particolare avvenimento, solo che era iniziato poco dopo l'alba, in un giorno in cui il sole splendeva sulla città non filtrato dalle basse nubi. La seconda notizia che lo raggiunse, invece, riguardava il passato del Consigliere del villaggio: Etsuko-san infatti, da quello che mormorava la gente, aveva aiutato a fuggire Seinji Akuma, il momentaneo Kage che, dopo essere stato un nukenin ed essere ritornato a Kiri, durante l'attacco di Cantha si era rivoltato ai suoi shinobi e si era unito all'opera di distruzione dell'invasore. [Nota]
    Qualunque fosse stato il pensiero di Fudoh riguardo a tutto ciò, sia che si fosse trovato nel suo ufficio quanto nei corridoi dell'ospedale, avrebbe visto Kenku-sama raggiungerlo. Il karasutengu teneva le spalle abbattute e il capo in avanti, il taglio degli occhi e la prossemica testimoniavano chiaramente il suo desiderio di non essere lì in quel momento. Appena avesse incontrato lo sguardo di Fudoh avrebbe schioccato il becco frustato No, no io sono un karasutengu e non ti permetto di insultarmi nuovamente disse agitando il flauto minaccioso nei confronti del primario Beh poco importa disse cercando di calmarsi e alzando le mani verso Fudoh, ricordandosi che Youshi gli aveva detto che il capo della Mano Bianca era un po' tocco, poi proseguì Comunque, Youshi mi ha mandato a chiamarti. Ti attende nella Sala del Consiglio insieme agli altri capi delle Mani di Kiri... incrociò le braccia al petto Ah, per favore digli che non sono il suo postino, io sono un maestoso Karasutengu e un ottimo suonatore di flauto, non mi abbasserò più a fare certe cose una luce illuminò lo sguardo di Kenku e, assunto un atteggiamento di complicità, disse a Fudoh Se vuoi gliela facciamo pagare con un tuo piccolo ritardo all'appuntamento, vuoi essere testimone della mia grandezza di musicista? Potrei alleviare le sofferenze di qualche tuo paziente, sai?

    Se Fudoh avesse rifiutato l'invito di Kenku, avrebbe trovato il palazzo amministrativo ancora in parte avvolto da un velo di nebbia. Direttosi verso la Sala del Consiglio, avrebbe trovato i capi della Mano Rossa e Grigia in attesa, tra le mani reggevano delle buste e salutarono Fudoh con un cenno del capo. Sembra che le cose stiano andando per le lunghe, aspettavamo te prima di entrare... Vabbè però io sono stufa di aspettare, ci pensi tu Fudoh-san ad aprire? domandò la kunoichi vestita con le vesti cremisi della Mano Rossa, il suo sguardo e voce tradiva un po' di tensione.Sembra che l'Akuma non l'abbia presa bene aggiunse poi lui, confidandosi con il chunin Qualcuno dice che ha addirittura parlato di colpo di stato! Avanti, avanti, fai tu strada Fudoh-san quindi tentò di spingerlo con fermezza verso la porta ponendosi dietro di lui.
     
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    Il vuoto OLTRE la Nebbia

    decisioni e scelte 




    hei… hei… Piano… con calma!
    disse il consigliere afferrando una penna dalla scrivania per porre indelebili le parole del capo della mano nera di kiri su un foglio.

    _ istigazione al tumulto, accuse di inadeguatezza ai compiti assegnati…

    cominciò a scrivere i primi appunti sul foglio candido. con calma, senza mai perdere l’eleganza che lo contraddistingue.
    fammi capire una cosa Youshi…
    il Mizukage è assente… quindi non può adempiere ai suoi compiti di capo del villaggio, ne devono rispondere i suoi più fidati consiglieri… corretto?
    il sottoscritto è rientrato poche lune fa, per delle missioni diplomatiche nel continente.
    ritengo quindi che tu abbia riservato il medesimo trattamento alla Kunoichi figlia del nono, non è così? lei cosa ha deciso di fare?


    attese curioso di conoscere quello che aveva da dire a riguardo.

    avrai convocato allo stesso modo le squadre speciali per discutere dell’inadeguatezza istituzionale del KAge, che in un momento così delicato abbandona il suo popolo. lo stesso che riversa le sue speranze in una figura carismatica e popolare come la tua, paladino della rinascita di Kiri e promotore della Celeberrima NEbbia si Sangue.

    riprese a scrivere sul foglio…

    _Minaccia al potere Precostituito.

    mio caro amico… mi sorprendono le parole che dici! una falla nel sistema… un fascicolo privato che vien fuori, guarda caso proprio ora.

    _inadeguatezza nel controllo dei sistemi di sicurezza della città e dei fascicoli secretati.

    non è forse compito della mano nera di Kiri, lo spionaggio? se un fascicolo secretato dal kage è di così facile consultazione per chiunque, dobbiamo davvero preoccuparci, forse e dico forse… l’essere inadeguati è una cosa che ci accomuna.

    _ creazione di un corpo armato fedele alla sua persona…

    dovrebbe essere il parere di un Genin o i tumulti di un popolo a spingermi a tradire il mio Kage? sai Youshi è proprio questo il difficile…
    la Fedeltà… incondizionata, anche nei momenti più impensabili…


    mi offri 3 possibiltà:
    questo presuppone che tui sia nelle condizioni di offrirmi qualcosa, in tal caso potrei fare una scelta. non è però quello il caso.


    _irruzione negli uffici amministrativi, minacce, TENTATIVO DI COLPO DI STATO.

    pose un punto al documento e vi appose il sigillo amministrativo del kage. un gufo spuntò alle spalle del ninja, attraversando la vetrata e scomponendosi in 5 animali identici diretti in diverse direzioni.

    bene, torniamo a noi Youshi.
    sono io dunque il tuo capro espiatorio? non avrai mica timore dei poteri forti? non avrai mica paura di esporti in contrasto diretto con il tuo kage… o con il Nono e la sua figlia.
    non è il tuo caso vero?


    io al contrario di te, ho mantenuto un rapporto epistolare diretto con Kensei, 3 giorni fa al mio ritorno ho inviato una missiva in cui specificavo le incombenze del villaggio e la situazione in cui l’avevo ritrovato.
    la cosa ti sorprenderà… mi ha risposto…


    lo fissò negli occhi!

    non dovremmo attenderlo a lungo, ormai dovrebbe essere quasi a Kiri.

    alzò un braccio, indicando una sedia al di là della scrivania.

    vuoi accomodarti o preferisci sgozzarmi nell’attesa? Kensei ha ben chiaro l’odore del mio sangue e lo rintraccerebbe nonostante tutto, sia esso sparso sul pavimento e le pareti di questo ufficio o ancora preservato nelle vene del mio corpo.



     
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    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    III

    Decisi di lasciargli quell'ultima gioia e, di conseguenza, rimasi al gioco: Ah la ragazza... Sarà anche lei in qualche missione diplomatica, a questo punto sorrisi calmo, mentre Etsuko dava voce ad una deduzione che non aveva alcuna fondatezza e senso. A quel punto lo guardai incuriosito, domandandomi se fosse la paura a creargli quei voluminosi castelli di carta. Poi mi sorprese: era davvero in contatto con il Mizukage? Possibile che Kensei-sama avesse rivelato la propria posizione a quel ninja e non a me? Abbassai gli angoli della bocca e ammisi Questo non me l'aspettavo. Mi porti un'ottima notizia, Etsuko, davvero
    Mi avvicinai alla sua scrivania con passo calmo un sorriso, che poteva trasmettere tanta gioia e serenità quanto un pazzo istinto omicida, era stampato sul mio volto. [Slot movimento gratuito] Pensi davvero che lo nasconderei al Mizukage? scossi il capo Gli indicherò la tua tomba appena avrà appoggiato piede sull'isola, te lo assicuro alzai e abbassai il sopracciglio. [Volontà Assassina]
    La mano destra, che reggeva l'elsa della spada che si trovava sul medesimo fianco, si mosse rapida estraendola e minacciando la gola del deposto consigliere con un fendente che, però, se non avesse trovato ostacoli, si sarebbe mosso solo a qualche centimetro dalla gola di Etsuko. [Slot Azione Gratuita Istantanea - Finta | Vel 675] [Fintare Migliorato]
    Il movimento aveva il solo scopo di attirare l'attenzione dell'Akuma, mentre il vero attacco era velato dal lungo mantello che copriva la mia figura: in contemporanea con la finta, la mano si aprì lasciando cadere una piccola sfera gialla che in un attimo toccò il terreno provocando un forte e istantaneo bagliore. La scrivania in legno che ci divideva aveva un classico pannello che nascondeva le gambe di chi stava seduto, per questo motivo l'ordigno non avrebbe attentato alla vista del ninja o intaccato gli altri suoi sensi e, allo stesso modo, il mantello tenuto con la mancina protesse la mia vista. [Slot Gratuito Veloce - Lanciare un oggetto senza volontà offensiva | For 600]
    Il bagliore, sebbene non avesse creato alcun problema ai sensi dei due presenti nella stanza, allungò e provocò una serie di ombre, tutti possibili ponti per il mio passo di tenebra. Il condannato a morte conosceva le mie capacità, mi aveva visto molteplici volte sfruttare le ombre per teletrasportarmici, avrebbe solo dovuto capire in quale di esse sarei comparso. Il sorriso che potè vedere mentre il bagliore illuminava la stanza, sparì in una insignificante nuvola d'oscurità. Infatti, sfruttata l'arte segreta del mio clan, mi spostai nell'ombra della scrivania proiettata sul soffitto, esattamente sopra all'Akuma. [Slot Tecnica - Passo di Tenebra | ½ Basso] [Furtività 9]
    Il resto lo fece la gravità, caddi verso il corpo ancora respirante tenendo la punta della lama verso il basso, il mantello era tenuto fermo dalle ascelle per evitare che il suo svolazzare potesse allarmare l'Akuma. Una discreta quantità di chakra attivò un'illusione a me cara, infatti, appena il chunin si fosse accorto della mia presenza - vuoi perché alzasse lo sguardo oppure perché percepisse all'ultimo il mio attacco -, nella sua mente si sarebbero proiettate una serie di cruente e violente immagini di me mentre lo trucidavo e, se fosse caduto nell'illusione, allora il suo corpo sarebbe risultato intorpidito e bloccato da una paura ancestrale. [Slot Tecnica Avanzato - Istinto Omicida]
    Nei pochi metri che mi separavano dalla mia vittima, lasciai cadere un altro piccolo ordigno che sarebbe esploso a contatto con il terreno, cosa che sarebbe avvenuta nel medesimo momento in cui io stesso sarei atterrato al fianco dell'Akuma. [I Slot Azione - Bomba Specchio | For 675, Basso]
    Lanciata la bomba afferrai l'elsa con entrambe le mani e mi lasciai cadere atterrando al fianco sinistro di Etsuko, l'attacco con Utsubo sarebbe giunto assieme alla mia caduta, la lama sarebbe dovuta penetrare tra la spalla sinistra e il collo dell'ex primario di Kiri con l'obiettivo di spaccargli il cuore, provocando una ferita verticale e mortale. [II Slot Azione - Attacco con Arma | For 675, Vel 750, Mediobasso; Pot 40] [Utsubo] [Percezione vs Furtività] [Taglio scoordinante della Murena]
    Se non fossi riuscito ad ucciderlo con quell'unico attacco, la mia mano destra avrebbe lasciato rapidamente l'elsa e con il gomito avrei fintato un attacco allo zigomo di sinistra dell'Akuma. [Slot gratuito veloce - finta | Vel 675] [Fintare Rapido] Salvo poi distendere completamente il braccio e, con la mano che improvvisamente era diventata tagliente quanto una katana, avrei tentato di ferirlo mortalmente al collo provocando una larga ferita su di esso. [III Slot Azione - Attacco senz'arma | Pot 10 +20 Oltraggio +10 Precisione, Basso; For 700, Vel 750, MedioBasso] [Oltraggio] [Mossa Kansas City] [Colpo Possente]

    Era la tua vita ciò che ti offrivo, Etsuko-san dissi a denti stretti, assumendo una posizione difensiva brandendo la lama nera di Kiri e preparandomi al prosieguo dello scontro.

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    67,5/80
    Vitalità
    17/17
    Slot Azione

    1. Bomba Specchio

    2. Utsubo

    3. Oltraggio

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Passo di Tenebra

    2. Istinto Omicida

    Note

    E si menano le mani! :riot:
    Come concordato con Etsuko, Fudoh arriverà al termine del terzo round di combattimento.


     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    L'assassino della Nebbia

    storie da raccontare ai posteri

    Che quello fosse l’unico epilogò possibile l’avevano capito entrambi sin dal momento in cui l’assassino di Kiri aveva varcato la soglia.
    cosa potevano aspettarsi da un uomo la cui forma massima di diplomazia consisteva nel puntare una lama alla gola, qualsiasi fosse, concetto, idea, motivazione o gusto differente dal proprio?
    e così andarono le cose
    rimase fermo Etsuko, quasi sorpreso dall’incedere calmo del Kiriano che come un felino bramoso, ora fissava la sua consapevolissima preda. si, sorpreso, perchè il fendente di cui potè assaporare lo spostamento d’aria necessariamente non aveva capacità offensive data la distanza segnata dalla scrivania che li separava, neppure se la lama fosse rivestita di una qualsiasi forma del chakra. le intenzioni tuttavia gli furono ben note pochi istanti dopo, quando la deflagrazione illuminò la stanza investendola di una grande quantità di ombre.
    avrebbe potuto fare incetta di tutti quei ponti per la sua abilità. aveva ragione l’io narrativo di Youshi, si conoscevano bene i due, avevano affrontato innumerevoli missioni, sfidato nemici difficili, combattuto coesi i traditori di Kiri, tutto fino a che non aveva deciso che fosse il consigliere il prossimo bersaglio, puntandogli un target spudoratamente sul petto.
    non avrebbe potuto mai immaginare in quale ombra si sarebbe trasportato il suo avversario, sparendo improvvisamente alla sua vista ma avrebbe invece potuto facilmente intuire l’unico punto in cui invece non sarebbe potuto materializzarsi.
    così senza attendere un’attimo, consapevole di quanto il suo avversario fosse abile nel combattimento corpo a corpo e quanto fosse prezioso ogni secondo per provare a imbastire una strategia che gli consentisse di voltare la situazione a sua favore, facendo perno sugli arti superiori e imbastendo del chakra adesivo in essi, si lasciò scivolare sotto la scrivania, [movimenti inodore] prima però di aver, tramite le sue innate abilità creato una nuvola di fumo (2 unità simulacro demoniaco) che avrebbe avvolto l’aria lì dove si trovava il consigliere, e facendo apparire instantaneamente due simulacri (5 unità) [slot difesa 1]del tutto simili al suo creatore, che rapidi (velocità 650) si sarebbero spostati indietro ognuno rispettivamente 30* a destra e 30* a sinistra della posizione di partenza, disegnando una V dal punto di origine e fuoriuscendo dal fumo che si sarebbe così dissipato. [movimento gratuito]
    il consigliere invece sarebbe rimasto nascosto sotto l'ampia scrivania grazie all'ausilio del chakra adesivo completamente aderente al ripiano inferiore e celato allo sguardo dei presenti. 
    a quel punto a nulla sarebbe servito il Genjutsu dell'assassino che non avrebbe avuto effetto decadendo il medium illusorio. 
    riapparso su quello che avrebbe considerato essere Etsuko, avrebbe lanciato un ordigno che deflagrato ai piedi del simulacro avrebbe dovuto creargli impedimento. balzato su di esso e brandendo la sua lama assassina, avrebbe sferrato il suo colpo mortale. avrebbe tentato una inutile schivata il simulacro, con un repentino movimento oscillatorio del busto [slot difesa 2] deviando però il punto d'accesso della lama nella carne, avrebbe poi sfruttato la mancata presa sull'elsa per terminare il movimento, a quel punto  la spada sarebbe dovuta scivolare via andando a ultimare la traiettoria sulla parete retrostante dove era posizionato l'altro simulacro, non interessato nello scontro. aveva inoltre modificato la forma del simulacro coinvolto nello scontro, [slot difesa 3]che assumeva ora l'aspetto amorfo di un busto dimezzato, con due arti  ulteriori adesso spuntati sui fianchi (modifica del simulacro illusorio), mandando così a vuoto l'ultima offensiva di Youshi.
    qui sarebbe cominciata l'offensiva del consigliere attivando quella che era la sua [Velo di nebbia], l'esecuzione dei sigilli sarebbe stata congiunta per tutti i protagonisti in gioco e al termine una fitta nebbia si sarebbe posata nella stanza. contemporaneamente gli arti del simulacro amorfo avrebbero tentato un affondo ai rispettivi fianchi dell'assassino a destra e sinistra [Slot azione 1]per terminare l'offensiva sferrando un calcio dal basso verso l'alto diretto all'addome nel tentativo di spingere indietro il ninja [Slot azione 2] tutto ciò se la strategia non avesse trovato intoppo, l'altro simulacro rapido avrebbe tentato di afferrare la spada del nemico disperdendosi nella nebbia[slot azione 3]. l'offensiva non sarebbe tuttavia terminata, c'era ancora una carta da giocare e l'avrebbe pagata sulla sua pelle la mano nera di Kiri.  [Tecnica rapida] [Tecnica della nebbia soffocante]

    non ho mai accettato doni dagli sconosciuto... dovresti conoscermi ormai Youshi...
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    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    IV

    Quello che avvenne poco prima che la mia lama colpisse la sedia dell'ufficio mi diede da riflettere: un'esigua nube di fumo nascose la figura del deposto consigliere e due cloni comparvero ai suoi lati. [Nota] Questi si mossero rapidi, dividendosi, verso la finestra da cui in precedenza erano usciti i costrutti messaggeri, notai che non ebbero difficoltà a muoversi sulla scivolosa lastra di ghiaccio che, dopo la detonazione, aveva coperto la quasi totalità della stanza (raggio 6 metri). Estrassi rapido la lama dalla sedia, riflettendo che l'Akuma, con quella rapida mossa diversiva, era riuscito a sparire dalla mia vista ed ora stava cercando di portare un vantaggio numerico dalla sua. Il mio sguardo si spostò su quelli che rappresentavano la minaccia più diretta e manifesta, ma i miei sensi cercavano di cogliere qualsiasi cosa segnalasse la presenza del mio nemico.

    [Fase Difensiva]

    Fu così che, quando un fitto velo di nebbia riempì la stanza limitando la mia vista costringendomi ad utilizzare solo gli altri sensi, potei percepire la terza presenza nella stanza, sebbene non mi fosse ancora chiaro dove fosse nascosto. [Percezione 9 vs Furtività 3] In compenso la scelta del consigliere mi portò nel mio ambiente naturale, quasi rilassai le spalle sorridendo e godendo della nebbia che ci avviluppava. [Furtività 12] [Furtività nella Nebbia] [Nota] Non percepii alcun movimento da parte dei cloni, ma altro invece attirava i miei sensi. Sentivo chiaramente la presenza del fu consigliere lì vicino a me. Avevo potuto escludere facilmente che si fosse trasformato nella sedia, poiché la mia lama lì aveva colpito quando era sparito, così come la possibilità che fosse uno dei due cloni vicino alla finestra, poiché la nube di fumo non ne aveva coperto completamente la comparsa. Eppure era lì, vicino a me, troppo vicino perché non potessi trovarlo. E così fu, il felpato rumore di palmi e dita che si incrociavano drizzò i miei capelli e un sorriso malvagio si aprì sul mio volto. [Percezione 9 vs Furtività 3] [Nota importante]
    Il movimento fu rapido e repentino per non lasciargli il tempo di concludere l'esecuzione di qualsiasi tecnica il consigliere stesse componendo. Ruotai il busto e il corpo in direzione della scrivania, che fino a qualche attimo prima mi dava la spalle, alzai Utsubo e rapidamente la abbattei sulla scrivania con il chiaro intento di frantumarla e uccidere lo shinobi che ivi si nascondeva. [AdO: I slot Azione - Attacco con Arma | For 675 Vel 750, Medio | Pot 40 +10 Precisione] [Utsubo] [Taglio Scoordinante della Murena] [Sovraimpasto]

    [Fase Offensiva]

    Ora che il nascondiglio era stato distrutto l'Akuma sarebbe stato alla mia mercé: lo strato di ghiaccio dell'esplosivo attivato precedentemente avrebbe potuto ridurre gravemente la sua mobilità, trovandosi probabilmente lui su di esso. Lo guardai con gioia e odio, cercando di cogliere le possibile ferite che quell'attacco dato in controtempo avrebbero potuto causargli, nel frattempo rinfoderai Utsubo. [Slot Gratuito Istantaneo - Estrarre/riporre un'arma] Quindi le mie mani si mossero velocemente componendo i pochi sigilli necessari, Drago, Tigre e improvvisamente una nube di tenebra proruppe dalla mia bocca riempiendo una buona parte della stanza. [Slot Tecnica Avanzato - Nube delle Tenebre | Raggio: 4,5 metri] Eravamo vicinissimi, per questo motivo Etsuko avrebbe potuto agilmente vedere che stessi continuando a comporre altri sigilli, tre per l'esattezza: Cane, Scimmia, Tigre. A quel punto la mia mano mancina si illuminò di un'ancestrale oscurità, l'ombra della Bakekujira, una delle Armi di Iwa, fece la sua comparsa nell'amministrazione Kiriana. Sorrisi violentemente. Quindi con un unico movimento fluido portai la mano all'elsa di Utsubo e la estrassi con forza tentando con un fendente di decapitare Estuko. Mentre la lama veniva nuovamente sfoderata, il consigliere avrebbe potuto notare che il Potere dell'Ombra della Bakekujira stava passando dalla mano all'arma. [Slot Tecnica - Mano Nera dell'Abominio][Tecnica Rapida] [II Slot Azione - Attacco con Arma | For 675 Vel 750, Medio | Pot 40 +10 Ninjutsu, Penetrazione: 3] [Utsubo] [Sovraimpasto]

    Se, precedentemente, avesse tentato di scappare alla mia presenza durante il caricamento di quelle due tecniche, l'avrei seguito ridendo e non lasciandogli il tempo di scappare da me, ormai già con la lama in pugno trasudante di quell'antico potere oscuro, per poi tentare di decapitarlo. [Slot movimento Gratuito - fino a 9 metri | Vel 675] [Scatto Migliorato] [Percezione 9 vs 3 Furtività]

    Se non avesse tentato di scappare o se, in tal caso, fossi riuscito a raggiungerlo, avrei continuato la mia offensiva finché il suo corpo non sarebbe giaciuto a terra morto o esanime. Così continuando il movimento rotatorio del busto, dovuto al fendente con cui avevo tentato di decapitarlo, proseguii la rotazione del corpo e repentina la gamba opposta alla mano che reggeva la spada simulò un attacco alle sue caviglie dato con il tallone, salvo poi fermarsi e appoggiarsi a qualche centimetro dal suo piede. [Slot movimento gratuito Veloce - Finta | Vel 700, Bassissimo] A quel punto la mia piroetta era completata e rapido avrei tentato un affondo direttamente al cuore dell'Akuma con la katana oscura. [III Slot Azione - Attacco con Arma | For 725 Vel 750, Medio | Pot 40 ] [Utsubo] [Colpo Possente] [Sovraimpasto]
    La furia omicida lasciò il posto all'adrenalina del combattimento e il divertimento che tutto ciò, naturalmente, provocava in me.

    Rialzata la lama reggendola in una posizione difensiva, osservai infine se i miei colpi avevano messo la parola fine alla vita di Etsuko Akuma.

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    55,5/80
    Vitalità
    14/17
    Slot Azione

    1. AdO

    2. Utsubo

    3. Utsubo

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Nube delle Tenebre

    2. Mano Nera dell'Abominio

    Note


     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    lotta di Abilità

    la mano destra e la mano sinistra

    sebbene Etsuko avesse posto in essere una strategia per poter disorientare l'assassino, quello non abboccò all'esca. decidendo di mandare a vuoto il suo fendente effetto sorpresa, nonostante i simulacri si fossero spostati prima che l'assassino iniziasse la controffensiva.
    allo stesso modo la bomba gelo fu scaraventata in direzione della scrivania ove ormai non vi era apparentemente nessuno. Che l'aggressore avesse appreso qualche abilità che gli permetteva di vedere oltre la realtà? questa non gli era dato saperlo, forse semplicemente si trattava di semplice FORTUNA. [NOTA]
    ciò che successe poco dopo allertò il consigliere della nebbia, la vicinanza al nemico era allarmante. egli aveva in primisi ignorato i simulacri che ora si sarebbero dissipati nella nebbia, nell'inconsapevolezza dell'assassino. sapeva che non sarebbe potuto sfuggire alla percezione di Youshi, come già narrato in precedenza si conoscevano.
    aveva Fallito Etsuko, forse dal primo momento, quando per amore fraterno aveva anteposto il bene dei più a quello di un fratello. ora avvertiva odio, tutto intorno.
    avrebbe dissipato il velo di nebbia prima che il fendente colpisse la scrivania squarciandola in 2. non si sarebbe opposto a Youshi, non lo prevedeva il suo ruolo, ne per quanto non lo apprezzasse come persona, aveva motivo di fargli del male.
    quel racconto sarebbe passato ai posteri come il giorno in cui, la mancina aveva moncato la destra. la mente non era stata in grado di mantenerle legate a sufficienza. quello era il fallimento di tutti.
    si spostò di lato, senza pero impedire che la lama gli tranciasse di netto il braccio.
    dolore profondo, odore acre di sangue, ora sparso sull'abito del consigliere. avrebbe avuto però la calma di rimettersi in piedi, nonostante tutto. mantenendo ferrea la sua volontà davanti alla morte. trovata la forza di osservare negli occhi colui che si vantava di essere il salvatore di Kiri. come avrebbe salvato Kiri?
    iniziando la costruzione sul sangue di un fratello. dopotutto cosa ci si poteva aspettare da colui che bramava il ritorno della nebbia di sangue?

    Hai Vinto... sei soddisfatto Adesso?

    avrebbe fatto in tempo a pronunciare quelle parole prima che un verso gli si strozzasse in gola e la lama gli tranciasse di netto la carotide. poi fu Buio... buio profondo e di Etsuko, in quel giorno i narratori avrebbero solo raccontato bugie... chissà se qualcuno mai avrebbe conosciuto la Verità.
    ora però finalmente lui, era in PACE.




    Edited by -< Etsuko >- - 15/6/2023, 00:32
     
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    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    V

    Il Velo di Nebbia si sciolse in concomitanza con il potente attaccò che squarciò la scrivania. Il braccio del consigliere deposto giaceva a terra mozzato, sbattei le palpebre pensando che quello che stessi vedendo fosse un'illusione dell'Akuma: lo schizzo di sangue provocato da Utsubo stava assumendo stato gassoso. Non sapevo quale altro trucco Etsuko avesse elaborato, ma non avevo intenzione di dargli il tempo di attuarlo e per questo, una volta rialzatosi in piedi con una calma notevole, compii la finta e l'ultimo colpo recise la sua carotide mentre nell'aria ancora le sue parole: "Hai Vinto... sei soddisfatto Adesso?"
    Il fiotto di sangue provocato da quell'ultima mortale ferita cosparse il mio volto e, una volta che il corpo cadde privo di vita, notai come ancora la linfa vitale dello shinobi kiriano che fluiva dal suo corpo non rimaneva liquido. Mi osservai attorno, cercando di comprendere come avesse fatto a salvarsi e cosa stesse architettando, fu così che potei notare quella nube rossa crescente riempire sempre di più la stanza fino a celare ogni cosa vi era al suo interno. La mia attenzione si concentrò sull'udito e gli altri sensi, per cercare come in precedenza di individuarlo, e sul mio tantien successivamente, notando un flusso di chakra che non avevo attivato coscientemente. [Slot Tecnica | Velo della Nebbia di Sangue] Era una tecnica che avevo attivato senza rendermene conto, qualcosa che aveva iniziato il suo effetto quando il sangue nemico era entrato in contatto con una parte del Velo di Nebbia. Respirai calmo, cercando di rallentare il battito cardiaco e realizzare ciò che stava accadendo: estrassi la lingua dalla bocca e assaggiai l'aria, la nebbia rossa che mi circondava era composta di sangue, potei capacitarmene per via del gusto ferroso che mi rimase in bocca. Qualcosa di incredibile era avvenuto, qualcosa le cui cause e ragioni avrei dovuto ricercare in un secondo momento. Bloccai il flusso di chakra e la nebbia di sangue scomparve, lasciandomi solo di fronte al cadavere, lo guardai per qualche attimo mentre pulivo e rinfoderavo la lama, poi con voce gelida risposi alla domanda lasciata sospesa: Non ancora, sarebbe troppo semplice, Etsuko.

    Le cose per Fudoh sarebbero andate diversamente da come preventivato. Raggiungendo l'amministrazione, infatti, avrebbe notato che - all'altezza degli uffici dei consiglieri - un solido e largo Velo di Nebbia copriva tutto il piano dell'edificio, tanto l'esterno quanto l'interno tra i corridoi e le altre stanze. Imboccando le scale avrebbe notato diversi shinobi muoversi rapidi e con una certa fretta, alcuni sembravano spaventati altri, invece, sembrava stessero eseguendo semplicemente degli ordini e non mostravano alcun tipo di preoccupazione nel loro volto. Salendo, poco prima di imboccare il corridoio dove vi era la Sala del Consiglio, incontrò gli altri due Capi delle Mani di Kiri e subito la kunoichi vestita di rosso si rivolse a lui: Fudoh-san! Finalmente, mi sa che è successo qualcosa tra Migite e Hidarite... Sembrava... Sembravano rumori di scontri disse preoccupata guardando l'uomo con l'uniforme grigia, che annuì Non... Non ci sembrava il caso di intervenire. Ma magari tu puoi fare qualcosa, ecco. Tieni queste però strappò una lettera dalle mani dello shinobi vestito di grigio e la consegnò insieme a quella che reggeva lei, era una semplice busta bianca chiusa e con scritto unicamente: "all'attenzione di Hidarite". Si precipitarono giù dalle scale senza attendere domande o fornendo risposte, ma forse qualcosa avrebbe distolto ogni domanda dalla mente del primario: la Bakekujira. Improvvisamente, infatti, il primario poté sentire fortemente la presenza dell'Arma di Iwa e questa si trovava proprio lì a meno di una decina di metri da lui. Realizzato che si trattava veramente della presenza della Bakekujira, tanto che il suo tekken iniziò come a vibrare, la nebbia si tinse di sangue.

    ... troppo semplice, Etsuko. Il primario di Kiri avrebbe sentito chiaramente quelle mie parole entrando nella sala. Lì avrebbe visto i segni di una rapida battaglia: la sedia del consigliere era ribaltata all'indietro, la sua scrivania divelta a metà e uno strato di ghiaccio, le cui origini erano facilmente deducibili da Fudoh, ricoprivano il pavimento. Lì giaceva Etsuko in un bagno di sangue. Il sangue fluiva dal collo e dalla spalla dove una volta vi era il braccio che, in quel momento, si trovava inerme vicino alla scrivania.
    Lo shinobi mi trovò che ancora osservavo la mia vittima, davo le spalle al ninja dai capelli rossi e così gli dissi quando lo riconobbi: Ti stavo aspettando, Fudoh-san mi voltai calmo verso di lui, non volevo che potesse considerarmi una minaccia, sebbene il sangue di Etsuko imbrattasse completamente il mio volto, un sorriso candido si aprì e aggiunsi Non ti preoccupare, non ti ho certo chiamato per essere il testimone di un omicidio. Va tutto bene, ho scoperto che la morte può essere uno stato transitorio e questo è il caso dissi indicando il cadavere e poi pulendomi il viso con il mantello In realtà non abbiamo nemmeno fretta, potrei parlarti del motivo per cui ti ho chiesto di venire qua prima che arrivi Umiko. Cosa ne dici? chiesi, indicando la finestra che dava sul villaggio e invitandolo a seguirmi al suo capezzale per osservare la città e allontanarci dal corpo.

    Se il primario si fosse attivato per cercare di salvare il cadavere, mi sarei avvicinato a lui e appoggiandogli la mano, gli avrei detto: La vita ha abbandonato questo corpo, credo che nemmeno tu, primario di kiri, potrai riportarlo in vita solo grazie alle tue arti mediche. Ma non ti preoccupare ora, abbiamo cose più urgenti di cui parlare a quel punto l'avrei invitato nuovamente a raggiungere la finestra e osservare la città

    Hai per caso trovato il capo della Mano Grigia e la capa della Mano Rossa? Avevo chiesto anche a loro di venire qua, mi chiedo come mai siano in ritardo domandai, leggermente stupito mentre osservavo i comignoli della città di Kiri.
    Da quello che so il Mizukage dovrebbe essere di ritorno, ma ci sarà tutto il tempo per sistemare quanto è successo feci una piccola pausa, quindi ripresi calmo: Dopo gli eventi di Taki percepisco come un leggero astio da parte tua, fidati di me vedrai che le mie parole verranno confermate anche da Etsuko quando tornerà a respirare. Ma dico di approfittarne di questo suo assordante silenzio per parlare prima tra di noi, con tutta calma un leggero sorriso increspò le labbra.



    Png approvato dall'amministrazione e valido per questa giocata: www.narutogdr.it/creaschede/?s=NLschedaHIltdi
    Pagato 6500 Ryo, lo stipendio - essendo l'app rotta - mi è stato accreditato privatamente previa approvazione, ovviamente, dello staff.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Dall'Idilio all'Astio



    Era una normalissima giornata, o almeno così era iniziata: avevo finito il mio giro di visite, riletto alcune relazioni sui malati presenti in ospedale e gli esiti di operazioni fatte nei giorni passati dallo staff medico.
    La prima nota storta, però, furono alcune voci che sentii girare per i corridoi dell'ospedale durante i giri di visite di cui sopra.
    C'era chi parlava di un diffondersi di nebbia per il villaggio, il ché, permettetemi di dire, se decidi di vivere a Kiri, non dovrebbe generare tutto questo stupore.
    Oppure c'era chi parlava di Etsuko-san e di qualche suo problema, dovuto all'aver aiutato dei consanguinei.
    Su questa seconda tematica, quando arrivò alle mie orecchie, mi voltai verso l'infermiera che l'aveva detto e, con una semplice alzata di spalle, risposi: Non ci si sceglie la propria famiglia, si cerca solo di convivere con quelli che hai la fortuna di conoscere.
    Magari è una visione semplicistica, ma dopo essere cresciuto come un barbone orfano ed aver scoperto che la mia "famiglia" erano creature descritte dai più come le "Armi di Iwa", non mi sentivo in diritto di giudicare i problemi dei clan altrui.
    Ergo, escluse quelle chiacchiere, mi sarei dedicato a questioni più frivole importanti.

    Quindi, Fudoh-san ha fatto posizionare Tong, Badassanu, Lio, Gyoza e Don, tutti sulla stessa linea, dietro di me, o almeno ci ha provato..., il piccolo Myk poggiato sulla scrivania nel mio ufficio, si cercava di trattenere dal ridere, con Shitsuki, l'anziana mamma tartaruga, poggiata sul divanetto lì accanto che ascoltava.
    In verità, ho cercato di spiegargli quella cosa che mi avevi detto tu, Mamma-Tsu-dono, quella del paradosso: ho fatto partire Myk per primo, ma loro non riuscivano nemmeno a stare tutti su una stessa linea!
    Dovevi vederli!
    Tong ha iniziato a muoversi in tondo, spintonando Badassanu che gli urlava contro con quel suo buffo accento: non ho la minima idea di cosa si sono detti, ma sono stati per 5 minuti buoni a parlarsi!
    Lio e Gyoza, intanto, avevano iniziato a guardarsi intorno in cerca di questo dosso da parare, con quel poverino di Gyoza, tutto ossequioso verso l'altro tartarugone con la spada.
    , aggiunsi, ricordando quella piccola esperienza di qualche settimana prima e ridacchiando sulla mia poltrona con le ruote..
    E Don? Che ha fatto?, rise Mamma-Tsu-dono, chiedendo del figlio.
    Bé..., Myk si fermò un attimo, mentre gli facevo un cenno affermativo con il capo, Ha iniziato a sbattere i piedi a terra e poi mi ha quasi sepolto in quella sua strana tecnica con i sassi, per trovare questo dosso.
    E su quella descrizione dei fatti, ricominciammo a ridere tutti e tre, mentre offrivo all'anziana tartaruga bianca un altro pò del thé che le avevo fatto preparare da un'infermiera.

    L'idilliaco momento fu, però, presto interrotto da un rumore di passi: un'infermiera mi informò di un nuovo messaggero che mi cercava.
    Ad essere sincero? Ne fui sorpreso: era da parecchio che i topi volanti di Elmo-san non si facevano vedere in ospedale, per fortuna di chi doveva pulire i muri dopo il loro passaggio, ma in effetti nemmeno io avevo più avuto informazioni del Mizukage... forse persino dai fatti del Piumino Infame.

    Il messaggero, però, non si rivelò una delle creature di Elmo-san, bensì quello strano pennuto mal riuscito al seguito di Bendino-chan.
    Avete presente? Quel brutto incrocio fra uomo e gabbiano che si mise a cantare prima dei fatti del Tengu?
    E proprio di "Tengu", iniziò a parlare quel "coso", chiedendo di non essere insultato, io da parte mia feci spallucce e lo lasciai continuare a parlare, pensando a come, quando era stata l'Hayata, all'isola dell'Abete, a puntarmi contro un flauto, glielo avessi rotto senza troppi complimenti.
    Ma sto divagando, scusate.

    Il messaggero piumato mi avvisò che Bendino-chan voleva vedere me e gli altri "capi delle Mani" nella sala del Consiglio.
    Una riunione indetta dal Tokugawa per tutti i capi delle Mani... quasi quasi vedo se serve fare qualche rettoscopia, potrebbe essere più divertente., pensai fra me, mentre il piumato messaggero esponeva prima delle rimostranze su come il suo evocatore lo trattava e poi proponeva di lasciar stare la richiesta di Bendino-chan e, piuttosto, portare un pò di musica in ospedale.
    Lo so che cosa state pensando: "Fudoh, hai dei doveri verso Kiri, dovresti vedere come mai si richiede una riunione dei diversi gruppi delle squadre del villaggio." e probabilmente avete ragione, ma l'idea di incontrare quel il Tokugawa, con le sue tante eccessive certezze su come dovesse andare il villaggio ed il mondo, mi attirava, appunto, quanto una rettoscopia.
    Fu per questo che, sull'onda dell'idillio rovinato dal pennuto, mi rivolsi allo stesso: Aspetta un attimo qui., quindi tornai nel mio ufficio e recuperai le due tartarughine, ritornando poi dal messaggero.
    Mamma-Tsu-dono, Myk-chan, questi è un... un messaggero canterino, che ha scelto di rallegrare un pò i malati qui in ospedale. Gli facciamo un pò compagnia, che ne dite?, avrei proposto alle due evocazioni, ricevendo un cenno affermativo dal secondo, mentre la prima e più anziana, prendeva la parola.
    Ooohh un KarasuTengu! Non incontro qualcuno della loro specie dal mio ultimo viaggio nel Paese del Ferro, parecchi anni fa. Don era ancora un cucciolo ai tempi., esclamò stupefatta Tsumaki.

    Ah, interessante., dissi verso la tartaruga che fra le mani, mentre l'altro si stazionava in mezzo ai miei capelli, quindi mi rivolsi al messaggero: Allora, escluderei il reparto di maternità, non vorrei traumatizzare dei bambini, ma che ne dici di... com'era? Alleviare sofferenze, nel reparto di urologia? Direi che sia perfetto per te., avrei iniziato a suggerire, prima di sentirmi mordere un dito.
    AHI!, avrei esclamato.
    Fudoh-chan! Vedi di mostrare più rispetto per questa onorabile creatura del Paese del Ferro! La loro stirpe ha il compito di difendere i Tengu del Ferro dai nemici!, mi avrebbe rimproverato con quel tono così inquietante, che usava spesso con Don.
    Va bene, Tsu-dono., avrebbe concordato, chinando la testa poi verso il pennuto, Messaggero-san, allora, vogliamo andare a fare visita al reparto di Medicina Generale? C'è di certo più di una persona lì che ha bisogno di qualche distrazione piacevole., avrei proposto all'evocazione di Bendino-chan.

    E se la creatura non avesse avuto niente da ridire, avrei passato la successiva decina, o poco più, di minuti, ad ascoltare la musica che offriva ai malati del reparto, prima di lasciare lì le mie due tartarughine con il pennuto e dirigermi, mio malgrado, al Palazzo del Consiglio.

    [...]

    Dirigendomi verso il Palazzo avrei notato anch'io che, nelle vicinanze dello stesso, c'era più nebbia del solito, o meglio, avrei visto quello che sembrava un eccessivo, e non naturale, velo di Nebbia, persino all'interno dell'edificio, come avrei scoperto poco dopo.
    Il Tokugawa sta facendo lo sbruffone?, mi chiesi, mentre la gente intorno a me scendeva le stesse scale che io stavo salendo.
    Questo finché non trovai due tizi, uno vestito tutto di grigio e l'altra di rosso: i capi delle due "mani" create da Elmo-san.
    Un vero peccato non ricordami i loro nomi., pensai fra me, mentre li ascoltavo, o meglio, ascoltavo la tizia in rosso, accennare a scontri nella sala del Consiglio e, di fatto, lasciare tutto nelle mie, di mani, compresi dei messaggi da parte di entrambi per la "Mano Sinistra".
    Aveva ragione il Pennuto..., pensai, guardando quelle buste chiuse, prima che qualcosa mi distraesse: la Bakekujira alla mia cinta sembrava vibrare.
    Fui un attimo perplesso, lo ammetto.
    Il Gashadokuro, che indossavo sotto gli abiti, non aveva dato segni di reazione, né io percepivo l'effettiva presenza di qualche mio parente, ma il tirapugni stava, decisamente, vibrando, seppur leggermente, in risposta ad una traccia di se che, quello lo avvertivo, sembrava essere oltre le porte dello "scontro".
    Così, mi diressi anch'io in quella direzione.

    [...]

    Quando aprii la porta tutto si congelò: l'allegria della chiacchierata con le due tartarughe; la vaga curiosità nel sentire il pennuto cantare; la perplessità e noia per quella riunione; la perplessità di capire la reazione della Bakekujira.
    Tutto si congelò e poi evaporò davanti alla scena che trovai: Etsuko Akuma a terra, morto, ed il suo assassino, Bendino-chan, in piedi sopra di lui.
    Ammetto che non mi concentrai molto su ascoltare il Tokugawa: il mio essere medico ebbe il sopravvento e mi avvicinai al corpo, privo di un braccio quanto della vita, controllando la gravità delle ferite e deducendo che non potevo fare niente per l'Akuma, nemmeno con il mio tirapugni che curava le ferite.

    Ora c'è da dire che con il fu Etsuko io non ho avuto moltissimo a che fare: lo avevo incontrato tre volte, o almeno solo tre eventi mi vennero in mente in quel momento.
    L'ultimo, alle mura del Villaggio, poco prima dei fatti del Tengu, quando lo curai dopo la sua interazione con l'Hokage, e prima di quel breve incontro, avevamo scambiato qualche parola durante il viaggio verso la Bruma.
    Se proprio dovevo pensare ad un momento che mi era realmente rimasto impresso dell'ex medico, era stato al nostro primo incontro, durante la riunione indetta dal Mizukage.
    Etsuko era stato l'unico altro shinobi ad obiettare alle farneticazioni di Elmo-san, cosa che mi aveva impressionato in positivo: segno che a Kiri c'era ancora chi usava la testa in autonomia, peccato che poi aveva abbozzato alle spiegazioni portate dal Kenkichi.
    Quel giorno l'Akuma mi era sembrato il più ragionevole dei ninja di Kiri, il ché, considerando la media degli shinobi miei compaesani, non è che indicasse chissà quale alto standard qualitativo.
    E parlando di standard di qualità, il Tokugawa mi richiamò dalle mie divagazioni mentali, invitandomi a non "preoccuparmi" ed avvicinarmi a lui alla finestra.

    Sinceramente? C'era qualcosa di surreale: un individuo che si era opposto apertamente al Mizukage ed al suo fidato cagnolino con un occhio solo era a terra morto e quello stesso fidato cucciolotto mi invitava a guardare i tetti di Kiri dalla finestra, come se niente fosse.
    Probabilmente manco della vena poetica e delirante di Elmo-san e Bendino-chan, mi dissi, mentre l'altro parlava e parlava, accennando alle altre due "Mani" e poi persino ad un ritorno del Mizukage.

    Sia chiaro, come vi dicevo: il fu Etsuko-san lo avevo incontrato solo tre volte ed il fatto che fosse l'unica persona dotata di un pò di libertà intellettiva a Kiri non lo rendeva chissà quale amico per cui portare rancore a Bendino-chan, per quanto, ammetto, che l'idea di un ninja della Nebbia che ne uccideva un altro era disgustosa ai miei occhi, così come lo era tutta la stupidaggine della "Nebbia di Sangue".
    Motivo di vero rancore, fu, invece, quando Bendino-chan pensò bene di rivangare i nostri trascorsi a Taki.

    Percepisci un leggero astio, Youshi? Ed è perché, quando non ci sono ninja di altri villaggi, ormai ti chiamo sempre Bendino-chan, ad averti offerto questa geniale intuizione, o il fatto che, in presenza di gente di altri villaggi, uso un più neutrale Tokugawa-san, più per rispetto verso Kiri che non verso di te?, probabilmente trasudò un bel pò di sarcasmo da quelle mie parole, mentre mi portavo al suo fianco, ma sul lato dove aveva la benda, giusto per sottolineare la questione dell'astio.
    Quello che ho detto allora, te lo ripeto: ti sei intromesso in affari di famiglia.
    Della mia famiglia.
    E' un pò come se mi mettessi a giudicare qualsiasi problema ci possa essere fra te e qualche altro Tokugawa: fuori luogo ed ingiusto per chi vede la questione da fuori, come potrei fare io.
    , avrei spiegato con un tono più pacato, per poi voltarmi verso il cadavere, O giudicassi il defunto Etsuko su qualsiasi cosa stessero cianciando in ospedale riguardo lui e qualche altro Akuma., continuai, con un cenno all'ex medico, ex consigliere, ex vivente.

    A proposito..., ripresi a guardare il tipo con un occhio solo, ricordandomi delle missive nella mia tasca, Gli altri due si scusano, ma si sono spaventati e sono scappati via. Ed il tuo messaggero pennuto vorrebbe sottolineare che non è il tuo postino., aggiunsi, porgendogli quanto consegnatomi dai capi delle altre mani, Né, lo sono io, malgrado l'occasione faccia supporre il contrario., conclusi con tutta calma.
     
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    Kuro to shiro no te

    VI

    L'espressione di sincero stupore scomparve dal viso del primario quando, nel vedere il corpo a terra e imbrattato del suo stesso sangue, si ricordò della sua natura di medico e studiò il cadavere ancora tiepido cercando uno spiraglio di vita. Ebbi, prima di quel momento, la netta sensazione che le mie parole rappresentassero un lontano brusio nella mente del primario, stava evidentemente elaborando la situazione e, da lì, il tentativo di coltivare una speranza. Malgrado la sua indole di medico che, più di una volta, aveva dimostrato nelle varie missioni, così come il rifiuto di violenza gratuita, mi stupì la sua sostanziale reazione a quel pittoresco momento. Non nascondo che non pensavo mi avrebbe lasciato parlare liberamente, mi immaginavo piuttosto un suo tentativo di immobilizzazione ai miei danni o una aggressione verbale, ma non avvenne nulla di tutto questo. Sorrisi sommessamente ritenendo che le mie parole e il mio atteggiamento lo avessero portato a non avere le reazioni preventivate, si trattava di una prima vittoria che avrebbe portato il dialogo sui binari studiati. E così fu.

    La provocazione diede, infatti, i risultati sperati: sentii il primario finalmente esporre direttamente il motivo per cui avevo perso il suo rispetto. In risposta a quelle prime parole lasciai sorgere un leggero sorriso tra le la labbra: Sì, diciamo che sono stati tutti buoni indizi, Fudoh-san voltai completamente il viso cercando di guardarlo in volto, si era posto sul mio lato buio e non era certo stata una scelta casuale. Quindi riprese a parlare ed io tornai a guardare la città e il suo brulichio, lo ascoltai attentamente quando parlò di come non potesse perdonarmi il fatto che mi fossi messo in mezzo alle sue questioni familiari, come lo avesse ritenuto inopportuno e fece un parallelismo con la mia famiglia, i Tokugawa. Lasciai scorrere qualche attimo di silenzio gonfiando i polmoni, quindi espirai dal naso e tornai a guardare il primario volgendo il corpo e appoggiando la schiena alla finestra, così da non averlo più sul lato bendato e incrociando le braccia al petto. Credo che tu sappia chi è - o era - Yashimata Tokugawa, vero? cercai un cenno di assenso, difficilmente Fudoh in qualche modo durante la sua carriera di shinobi non aveva sentito almeno una volta nominare quel nome: forse il traditore di Kiri che aveva portato più terrore, morte e distruzione negli ultimi cent'anni. E' mio zio dissi secco, quel celeberrimo ninja era il secondo genito di Ossuri-sama Quindi so cosa significa quando il villaggio interviene in - come dici tu - affari di famiglia piegai il labbro, quindi rapido aggiunsi: Maya sì, a differenza di Yashimata non ritengo sia un'altrettanta diretta minaccia mentii, considerando che lei era a capo della Nuova Taki e che si stava muovendo sia sul territorio del Paese della Cascata che su quelli limitrofi, addestrando validi shinobi e elargendo suoi doni che li rendevano ancora più temibili, con chiari intenti espansionistici. Ma non può non essere considerata una pericolosa potenziale minaccia cercai il suo sguardo e poi, nel caso avesse fatto cenni di diniego, avrei ribattuto: Avanti, Fudoh, guarda cosa sta facendo a Taki e come si è mossa nel Paese del Ferro. Se non è già riuscita a prendere il controllo del Paese della Cascata poco ci manca e non possiamo nemmeno mentirci nel dire che abbia intenti pacifici. Non manchiamo di rispetto alla nostra intelligenza, suvviaavrei concluso allargando le braccia. Tornando però a parlare dei fatti avvenuti nel bosco... ripresi, lasciando che il mio sguardo venisse catturato da quel cadavere riverso a terra Sì, ho preso quella decisione e me ne assumo ogni responsabilità. Sarebbe stato inimmaginabile lasciarti in territorio e mano nemica, io e Yato-san ci saremo fermati a nostra volta nel Paese delle Cascate e avremo dovuto organizzare un'eventuale azione di estrazione, se le cose fossero andate nella peggiore delle ipotesi. Ipotesi che, come ben sai, quando si è in missione non si possono escludere sciolsi le braccia che erano rimaste incrociate al petto e con la destra mi grattai la tempia Comunque sia Kenku-san mi ha detto che i ragazzi si sono ripresi e sono ancora sul monte Tengu. Abbiamo ciò che lei brama, ma - come ti dicevo - considerandola una potenziale minaccia, non potevo (non potevamo) darle ciò che voleva senza sapere a che fine gli servissero mossi lo sguardo verso di lui Una volta capito a cosa le servono, saranno in tua custodia e potrai - per quello che mi riguarda - usarli come pedine di scambio per incontrarla. Se è ciò che vorrai Mi feci zitto riflettendo sulle parole successive, quindi mossi qualche passo nella stanza riprendendo a parlare: Non ti dico tutto questo per trovare delle scuse o tentare di riappacificarmi con te, Fudoh. Vorrei solo che ti fosse chiaro perché ho agito in un certo modo. Per quanto ciò possa averti ferito o offeso, non pensavo che avrebbe fatto esaurire il rispetto che avevi per il sottoscritto ammisi guardandolo in viso.
    Prima di tornare alle questioni più impellenti... mossi il capo verso il corpo di Etsuko Ritengo che i tempi potrebbero essere maturi per andare a fare una visita a quel ragazzo [Nota] Magari scopriremo il motivo per il quale era stata data a loro la caccia. Ti va bene, Fudoh-san?

    In quel momento due rapidi colpi di nocche sul legno della porta riportarono la mia attenzione sul presente, mi voltai e con voce calma invitai la persona ad entrare, come immaginavo era Umiko. La ragazza vestiva l'uniforme della Mano Nera e una maschera bianca con pennellate rosse le copriva il volto, la ragazza fece due brevi inchini, prima verso Fudoh e quindi verso di me: Fudoh-sama. Youshi-sama si guardò attorno senza proferire altro, attendendo ordini e così fu: Procedi con il piano C, Umiko-san le dissi, tenendo lo sguardo verso Fudoh-san. Sì, senpai! Scandì la ragazza in risposta e, rapida, si mise all'opera. Si inginocchiò vicino al cadavere di Etsuko e, dopo un breve rituale che richiese tutta la sua attenzione, i segni della precedente battaglia sparirono: scomparve il sangue che imbrattava le pareti, il pavimento e i nostri corpi; l'ombra tenue dello zolfo esploso in precedenza che aveva macchiato il pavimento scomparve a sua volta; così le schegge e i frammenti della scrivania si ricomposero perfettamente. [Slot Tecnica Avanzato - Epurazione delle Tracce]
    Dopo di che iniziò a lavorare sul cadavere, irrorò le mani di chakra curativo e iniziò prima dalla spalla rimasta monca e poi si spostò sullo squarcio mortale al collo. [Tecnica delle Mani Curative] [Indole Guaritrice]

    Nel frattempo la mia attenzione sarebbe rimasta sul primario e così tornai a parlare, con voce calma e in maniera diretta, fidandomi ciecamente di Umiko e non preoccupandomi minimamente che sentisse i nostri discorsi. Mostrai le buste chiuse a Fudoh e dissi: Ti sconsiglio di chiamarlo pennuto in sua presenza, è tanto orgoglioso quanto permaloso scossi il capo Sì, sì si è lamentato anche con me, ma è un po' una prima donna. E' fatto così il mio caro Kenku sorrisi, pensando che egli - dopo la morte di Ossuri - era l'unico essere che potevo considerare parte della mia famiglia, certo, escluso Yashimata. Comunque queste buste contengono una serie di richieste da parte dei capi delle varie Mani. Tutte le ristrutturazioni o innovazioni che le strutture a loro affidate hanno bisogno per rimanere efficienti spiegia, riprendendo: Ti avevo fatto chiamare qua per due motivi: il primo era questo, ovvero sapere di cosa ha bisogno l'ospedale per rimanere una struttura al passo con i tempi; la seconda mossi lo sguardo verso Umiko che si apprestava a ultimare la chiusura della carotide era per eleggerti Consigliere lo guardai seriamente e, dopo qualche attimo di silenzio, ripresi: Etsuko si è dimostrato inadeguato, credo che questo sia piuttosto evidente. Così l'ho invitato a dimettersi, una volta scoperto che era tornato a Kiri, in favore di tre shinobi che sarebbero stati in grado di sostituirlo fino al ritorno del kage: tu, io e Minarai. scrollai le spalle Non credere che questa scelta sia stata presa in autonomia, mi sono confrontato con gli altri shinobi del villaggio e ritenevano questa la strada migliore per far sì che Kiri non venisse lasciato al degrado dell'amministrazione dell'Akuma sorrisi calmo Certo, non mi sarei permesso di invitarti a lasciare il tuo lavoro all'Ospedale, come io non avrei smesso di coordinare la Mano Nera. Minarai avrebbe compiuto il lavoro di primo amministratore e noi due avremmo vagliato e controllato il suo operato. Dispari, perché nessuna questione rimanesse irrisolta aggrottai il sopracciglio Ti ripeto, non voglio che tu veda questa mia iniziativa come una mano tesa, un tentativo di riappacificazione. No. Se è a te che è ho pensato è perché abbiamo prospettive differenti e così avremo amministrato in maniera più giusta Kiri, mediandoci vicendevolmente abbassai lo sguardo verso l'Akuma e conclusi:Ma come dicevo non ci sarà bisogno di tutto ciò, Etsuko mi ha informato che presto avrebbe fatto ritorno il Mizukage e saprà lui guidarci nel modo più corretto mi guardai attorno come cercando il prossimo argomento e, trovato, dissi: Sì, lì sulla scrivania ci dev'essere qualche pezzo di carta e una penna (ne aveva usata una prima Etsuko). Annota ciò di cui l'ospedale ha bisogno, la consegneremo assieme alle altre a Kensei-sama

    Mi voltai verso Umiko e, con un cenno del capo, la invitai a proseguire.

    [Nell'aldilà]


    Fu un battito di ciglia. Il sorriso divertito di Youshi. La chiusura delle palpebre; la loro apertura. E ciò che si presentò allo sguardo di Etsuko fu un mondo che non apparteneva ai vivi.
    Era un luogo immenso e senza cielo: una tenebra infinita si rispecchiava su quella crosta di terra secca e rossa su cui Etsuko, assieme a milioni di persone, si trovò camminante. Quell'oceano di persone e lo shinobi stesso stavano muovendo lenti e coordinati passi, tutti nella stessa direzione: un enorme portale bianco e splendente, luce piena e pura. Attorno a lui avrebbe potuto vedere le altre anime, nessuno gli prestò attenzione perché tutti ammaliati da quella folgorante visione all'orizzonte. Vi erano persone di ogni speme, uomini e donne, vecchi e bambini, persone morte nel sonno che non presentavano ferite, altre annegate che presentavano un colore bluastro della cute, altri che - come lui - erano morti in battaglia. Una volta notato ciò l'Akuma avrebbe realizzato che la sua figura riportava a sua volta le ferite che l'avevano strappato dalla vita terrena.
    Se lo shinobi avesse tentato di volgersi e muoversi in direzione opposta o differente dal portale, si sarebbe reso conto che ciò era impossibile: ovunque si voltasse il portale si trovava di fronte a lui e i suoi passi non si sarebbero fermati all'incedere della marea.
     
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    Su Passato e Futuro



    Sapete, la morte di Etsuko non mi aveva lasciato propriamente di buon umore.
    Aggiungete a questo il fare di Bendino-chan, con la surreale noncuranza per l'accaduto e la successiva risposta che mi aveva rivolto.
    Tutto questo mi aveva colpito poco in positivo, ma la cosa che realmente mi disturbò? Il Tokugawa pensò che la cosa migliore fosse paragonare le nostre "situazioni famigliari"!
    Gli avevo detto che non ritenevo corretto intromettermi nei problemi degli altri clan e lui cosa fa? Cita un caso in cui il villaggio si era intromesso nei problemi del suo di clan, usandoli come "scusante"!
    Non sapevo che tale "Yashimata Tokugawa" fosse suo zio finché non me lo disse lui, ma il fatto che il villaggio si occupasse di un suo traditore, non implicava che fosse giusto impedire a due fratelli, o ad uno zio ed un nipote nel suo caso, di interagire!
    Più di questo, più di tutto anzi, la cosa che mi dovetti trattenere dal sottolineargli era l'abissale differenze fra le nostre famiglie!
    Suo zio era stato torturato e maltrattato? Imprigionato in un albero, in un'isola, o peggio, durante gli ultimi tremila anni, come era successo agli Dei Guerrieri? E poi era stato ucciso senza alcun riguardo?
    Il Tengu era stato prosciugato di tutto il suo chakra dall'Hokage, per salvare i draghi bianchi.
    Il Gashadokuro era stato drenato della sua vita dallo stesso prepotente che lo aveva imprigionato per millenni, Pangu.
    La Bakekujira, la povera e gentile Bakekujira, aveva avuto il proprio cuore spaccato dai ninja accademici.
    Ed a suo zio cosa avevano fatto? Lo avevano cacciato da Kiri!
    Ma sto divagando, scusate.

    Ad ogni modo, probabilmente, Bendino-chan aveva intravisto il mio disappunto nel suo esporre i fatti, disappunto che però aveva mal interpretato, poiché replicò che "Maya" poteva essere una minaccia potenziale ed io non dovevo negarlo.
    Non lo nego affatto, Bendino-chan, la mia probabile sorella ha tutte le potenzialità ed i contatti per essere un vero rischio per l'intera Accademia., confermai alla fine delle sue parole, Soprattutto se vuole ottenere ciò che immagino con le gigantesche quantità di ferro ricavate dalle montagne dei Tengu!, pensai fra me, senza aggiungerlo ad alta voce.
    Perché, ammettiamolo, condividere l'idea che forse la mia presunta sorella vuole ricreare il nostro corpo ancestrale, usando il Ferro delle montagne dei Tengu, non è un buon modo di portare avanti una conversazione costruttiva.
    Il Tokugawa, comunque, riprese a parlare dei fatti avvenuti a Taki e delle difficoltà strategiche che lui aveva visto nel lasciarmi indietro, oltre ad offrirmi qualche informazione in più sulle sorti del bambino che avevano salvato, tanto dal Cavaliere Dorato, quanto da me.
    Non erano mani nemiche: abbiamo un legame di Sangue con la Signora di Taki, sono propenso a pensare che avremmo avuto modo di comprenderci., avrei esordito, poi avrei un attimo sbuffato, memore dell'esperienza con l'Esteta Tentacolare a Genosha e dei modi di fare del Gashadokuro a Tsuya, Ammetto, Bendino-chan, che probabilmente è una visione ottimistica delle mie possibili interazioni famigliari, specie considerando i miei precedenti, ma allora la mia priorità era incontrare quella che ipotizzo sia mia sorella, di certo non la salute di ragazzini dispersi nei boschi., concessi all'altro con una scrollata di spalle.
    Tutto questo, però, non nega che lasciare proprio nel luogo che i samurai alleati di Maya stanno attaccando per suo ordine, cioè il territorio dei Tengu del Ferro, potrebbe non essere stata la più furba delle idee. Lo ammetterai, spero., avrei aggiunto con una leggera preoccupazione (di perdere una leva verso la "Bruna"), Per quanto andare a visitare questo ragazzino, va bene, ma ricordi cosa aveva detto Fiammetta? L'interesse della sua Signora era legato ad una qualche acqua del Paese delle Cascate, che questi bambini conoscevano indirettamente, o mi sbaglio?, avrei domandato, leggermente più interessato all'eventualità di avere un modo per incontrare la Signora di Taki, che non della sorte di quel ragazzino.

    Fu più o meno a quel punto che arrivò una qualche tizia della Mano Nera, che il Tokugawa chiamò "Umiko", e, dopo averci salutato ed aver ricevuto ordini da Bendino-chan, si mise a ripulire il corpo del fu Akuma.
    Almeno hanno un pò di rispetto per i morti., pensai, scrutando un pò perplesso alcune delle sue operazioni, riconoscendo un evidente uso delle Mani Curative su quello che era, di fatto, un cadavere.

    Quando poi la discussione virò verso le "altre mani" e le missive che mi avevano lasciato, dopo una piccola nota sul vanesio carattere del Pennuto canterino, il Tokugawa mi accennò a voler sentire cosa poteva servire di utile all'Ospedale, di fare un elenco, cosa che non mi sembrò tanto una cattiva idea, anche se non sapevo bene come lui, che si occupava della "Mano Nera" dovesse gestire tali richieste.
    Probabilmente le darà ad Elmo-san per offrire a tutti un contentino., pensai, prima che l'altro parlasse e captassi "eleggerti consigliere": probabilmente spalancai parecchio gli occhi dalla sorpresa.
    Non ho capito la battuta., fu il mio primo commento, ma lo lasciai continuare: considerava il defunto Akuma come "inadeguato", gli aveva proposto di ritirarsi, Ed ora è a terra con il corpo a pezzi.
    Il piano di Bendino-chan era di avere tre amministratori: Minarai e noi due a "supervisionarlo".
    Minarai? Lo spadaccino con il casco che c'era ad Azumaido quella volta? , chiesi leggermente perplesso, però lo feci finire di parlare.
    Va bene, non stai cercando di riappacificarci, ma mi stai offrendo il posto di Etsuko-san, con il corpo senza vita del suddetto Akuma qui accanto a noi? Sì, in effetti, non lo vedo come un modo di riappacificare., gli concessi con leggero sarcasmo.
    Personalmente, penso che avresti potuto fare questo governo a tre con Minarai ed Etsuko-san stesso, senza bisogno di... come dire... liberarmi un posto?
    Anche perché, lui potrà aver avuto un qualche cugino traditore, come tu avevi uno zio, ma voi siete kiriani di nascita: le mie probabili sorelle sono tutto fuorché di Kiri e ho validi sospetti che i miei parenti per parte di madre provengano da Konoha ed Iwa.
    , osservai verso il capo della Mano Nera.
    In ogni caso, se effettivamente il Mizukage sta per tornare, direi che potrà essere lui stesso a dirti quanti e quali consiglieri vorrà per il villaggio., conclusi con un'alzata di spalle, tornando a controllare cosa esattamente "Umiko" stesse facendo, prima di cercare con gli occhi una penna ed un foglio ed aprire la mano per attirarli verso di me.

    Avrei appuntato eventuali macchinari, o altro, che potessero servire per l'ospedale.
     
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    Kuro to shiro no te

    VII


    Osservai leggermente stupito Fudoh mentre asseriva che non poteva considerare "mani nemiche" quelle della Signora di Taki, mi domandai se ci fosse altro che mi teneva nascosto per affermare ciò. I miei dubbi vennero acquietati quando ammise che era una prospettiva ottimistica, sebbene il tarlo era stato piantato e avrei fatto di tutto per escludere che fosse in possesso di informazioni a me ignote. Feci un breve cenno con la testa e risposi calmo: Devo ammettere che la salute dei ragazzi non rientrava nemmeno tra i miei interessi ammisi calmo, malgrado aver sentito quella frase provenire dal pacifista primario di Kiri mise in chiaro fin da subito le sue priorità e quindi proseguii Ma la breve alleanza, anzi, l'unica cosa che convinse la Fukuro a combattere con noi invece che fuggire, fu proprio la salvaguardia dei ragazzi. Se mi fossi tradito, dopo lo scontro, si sarebbe rivoltata contro di noi, rischiando o di prolungare un combattimento che ci aveva già provati abbastanza, oppure di perdere un potenziale alleato socchiusi l'occhio e respirai calmo, mostrando così al compaesano tutte le carte della mano che mi avevano portato a prendere determinate scelte e quindi rincarai: La scelta non era stata dettata, allora, da salvare quei ragazzi da Maya, piuttosto - invece - toglierle delle potenziali fonti di informazioni che sicuramente vertevano sui suoi piani. Quanto meno per rallentarla. Quando mi parlò del Paese del Ferro e dei samurai che, su ordine di Maya, erano intenzionati ad attaccare il Monte Tengu, risposi serenamente in un sorriso: Io stesso e Yato-san, in una missione per conto dell'Accademia, abbiamo eliminato l'amministratore del Ferro che aveva stretto patti con Maya e stava organizzando l'invasione il mio sguardo si pose sul suo Ho saputo che era riuscito ad avviare una prima ondata e che non aveva portato risultati per loro, dopo di che io e il Senju l'abbiamo tolto dalla scena politica del Ferro alzai il sopracciglio aggiungendo in un sospiro Non possiamo escludere che abbia già inserito nella propria ragnatela altri politici o generali, ma da parte dei Karasutengu non sono giunte altre richieste d'aiuto né sono stato informato di un innalzamento della tensione sui confini, come vedi ho un contatto piuttosto vicino alla questione. Comunque sia, in entrambe le occasioni i Tengu e le loro ombre protettrici si sono affidati all'Accademia, non credo che se dovesse succedere nuovamente qualcosa di simile non si rivolgerebbero nuovamente a noi. Conclusi, muovendo lo sguardo nella stanza e fermandomi ad osservare la maschera che copriva i bei lineamenti di Humiko.
    Esattamente, quei ragazzi sono collegati all'Acqua degli Eroi, una delle fonti di potere degli Yuusha di Taki i quali appartengono al vecchio ordine del Paese delle Cascate. E' probabile che l'interesse di Maya fosse quello di rubare quel segreto per acquisire completo potere su Taki, oltre che potenziare ulteriormente le proprie milizie dissi, ripensando alle parole del tirapiedi di Nikaido. Durante la ricerca di questi, nella foresta insieme alla kunoichi Fukuro, ho conosciuto uno di questi Yuusha che accompagnava una donna proveniente dal Paese della Luna. Era la loro madre. Una donna potente che a sua volta conosceva la realtà dell'Acqua degli Eroi e che, sospetto, stesse insegnando ai ragazzi ad usarla, tant'è che parlò di un loro addestramento il mio sguardo si spostò sul primario e osservandolo senza battere ciglio ripresi: Puoi ora comprendere i molteplici motivi che mi hanno portato a fare questa scelta? Quella donna e il suo tirapiedi rappresentano un contatto con le sfere più alte della politica di Taki, stiamo parlando di un altro potenziale potente alleato che potremmo avere dalla nostra grazie al non aver portato il bambino da Maya! Fornii quel quadro completo della situazione a Fudoh perché potesse vedere, valutare e ragionare sull'insieme delle cose e potesse uscire da quella prospettiva tubolare con cui considerava quegli avvenimenti. Certo, come gli avevo detto in precedenza, la mia non era una mano tesa in segno di pace, mi bastava che comprendesse ciò che mi aveva portato ad agire in una determinata maniera.

    L'arrivo di Umiko ci distrasse solo per qualche attimo, la kunoichi aveva ripulito completamente la stanza eliminando ogni prova di ciò che era avvenuto, ovviamente solo il cadavere era rimasto a memoria. La ragazza aveva chiuso, grazie alla tecnica delle mani curative, la ferita alla giugulare e aveva riformato la vena, in modo che il sangue potesse nuovamente fluire. Dopo di che si fermò per un secondo e, trovando un momento di silenzio tra i due shinobi della nebbia, disse rivolgendosi a me: Ricollegare il braccio richiede attrezzature particolari e una sala operatoria, i tendini e i muscoli vanno ricuciti con il supporto della tecnologia ospedaliera. Mi limiterò a chiudere e disinfettare la ferita, ma solo in un secondo momento sarà possibile riattaccare nuovamente il braccio. Nel frattempo posso iniziare il rituale, Youshi senpai Non dissi nulla, semplicemente guardai il capo della Mano Bianca, se fosse stato in grado di riattaccare efficacemente il braccio mozzato Umiko si sarebbe fatta da parte, se avesse concordato che sarebbe stata necessaria una successiva operazione chirurgica, invece, Umiko avrebbe fatto un cenno d'assenso con la testa e detto Molto bene, Fudoh-sama. Allora procedo

    Lo stupore di Fudoh mi divertì e così anche lui mostrò un sorriso tra le labbra, quindi feci un cenno d'assenso con il capo quando mi chiese di Minarai: Sì, è un valido ninja della Mano Nera risposi con tono leggero, avevo preparato una cartella segretata sulla sua persona: praticamente non vi era nulla di ciò che vi era scritto in chiaro se non pochi e inutili elementi, tanto meno una foto che non lo ritraesse senza elmo. Un documento che avevo preparato e certificato con i timbri della Mano Nera per essere pronto ad ogni evenienza.
    Poi lo lasciai parlare, lasciai che esprimesse tutti i suoi dubbi e infine gli risposi: Etsuko era inadeguato, come ti ho detto. Incapace di dare valore alle parole: fossero esse ordini del suo Kage o minacce di un suo superiore dissi calmo, reputandomi sopra di lui nella scala gerarchica del villaggio, ma senza affermarlo apertamente a Fudoh. Inoltre, anche poco fa, ha dimostrato quanto sia un egocentrico. Pensa, ha tentato di accusarmi di voler avviare un colpo di stato piuttosto che accettare e considerare la sua incapacità ad amministrare Kiri e farsi da parte. D'altro canto tu, Fudoh-san mossi qualche passo nella stanza ti ricordo come uno shinobi generoso e attento verso la popolazione e i suoi ultimi, anche se - come dici - la tua gente non è natia di queste terre sbuffai arricciando le labbra in un sorriso Cosa che non vedo come un limite, giacché sei uno shinobi fedele Kirigakure, alle sue tradizioni e alla sua gente. Itai stesso era un ninja strettamente legato a konoha, questo non toglie che ha amministrato e difeso Kiri strenuamente socchiusi l'occhio e allargai le braccia lasciandole poi ricadere lungo i fianchi Ma ti dico tutto questo solo perché tu sappia il motivo per il quale ti avevo convocato, motivo che non sussisterà più una volta che il nostro kage sarà tornato, come hai detto tu stesso

    Nel frattempo Umiko aveva congiunto le mani d'avanti a sé, intrecciato tra le dita una collana Mala lignea che si chiudeva in un ciuffo nero. A seguito di una breve ma ritmata litania la ragazza venne scossa da dei profondi brividi che lo sguardo del medico avrebbe potuto pensare convulsioni, durò un momento e, poco dopo, la testa della ragazza cadde sul torace quasi fosse svenuta e un volto tanto bestiale e terribile quanto intangibile, sbucò dalla schiena della Kunoichi: Perché mi cerchi, Umiko? [Ryuk] Oh sì, capisco. Sì, come vuoi tu Umiko, alla fine mi diverte sempre un mondo rispose lo shinigami al dialogo con la ragazza. La kunoichi mosse le braccia e pose una mano sul capo e l'altra sul cuore del cadavere, quindi il chakra e la vitalità fluirono dal suo corpo verso quello del destituito consigliere.

    In quella eterna marcia verso la luce Etsuko avrebbe notato un essere che non solo spiccava in altezza di un metro rispetto a tutte le altre teste che lo circondavano, ma anche era rivolto in posizione opposta rispetto alla luce e alla direzione che tutti avevano. Nessuno sembrò notarlo, non creò nessuno scompiglio tra la marea di anime che continuarono a muoversi placidamente. Nuovamente qualsiasi tentativo da parte di Etsuko di cambiare strada sarebbe risultato vano, così come di fermarsi e si trovò allora la strada sbarrata dallo Shinigami. Sono uno shinigami, umano, e puoi chiamarmi Ryuk. Sono qui perché non è ancora arrivato il momento del tuo oblio attese un attimo, quindi gli tese una mano Prendi la mia mano, ti riporterò là dove l'aria riempie i polmoni.
    Se avesse seguito le indicazioni dello Shinigami un lampo di luce avrebbe abbagliato l'Akuma che, una volta sbattute le palpebre, avrebbe iniziato a riconoscere i contorni del mondo. [Strumento del Dio della Morte][Nota 2]
     
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    Attendendo Elmo-san



    Il Tokugawa argomentò che, per quanto nemmeno a lui importasse troppo dei ragazzini durante i fatti di Taki, per mantenere l'alleanza con il trio, che avevamo incontrato all'inizio di quella stessa missione, era stato necessario dimostrare tale falso interesse.
    Ammetto che alla fine dello scontro con il Cavaliere Dorato ero messo male, affrontare anche le due kunoichi sarebbe stato impossibile., concordai, valutando quel dettaglio che, ai tempi, m'era sfuggito, probabilmente per la foga di incontrare la mia probabile sorella.
    Non aggiunsi niente sul suo piano di rallentare "Maya": quel giorno non me ne sarei preoccupato, mentre ora, sapendo ciò che avevo scoperto sullo Jorogumo e tutto il resto, un pò mi chiedevo perché la "Bruna" volesse il controllo di quei due ragazzi legati all'Acqua degli Eroi.
    Il Sangue degli Dei dovrebbe essere più efficace di qualsiasi pozzanghera del Paese delle Cascate., ipotizzai fra me, anche se vaghi ricordi di un incontro con un bizzarro tizio a Genosha, facevano sorgere un dubbio diverso sul perché gli servisse l'Acqua.
    Ma erano informazioni che al Tokugawa non servivano, ritenni.

    Ben più interessante fu la spiegazione su ciò che lui e Yato-san avevano fatto nel Paese del Ferro, per indebolire i collegamenti della Signora di Taki, oltre a quanto riguardava le due persone da lui incontrare nei boschi della Cascata, fino, non ultimo, ai suoi "propositi" di alleanze in quel Paese contro... mia sorella.
    Quindi stai dicendo che hai troncato due mezzi di sostentamento della mia presunta sorella? Avessi un qualsiasi tipo di rapporto con lei, probabilmente non sarebbe saggio darmi queste informazioni., avrei esordito con un mezzo sorriso, Certo, capisco sia un potenziale pericolo per la stabilità degli stati di quella zona, ma, al netto di un paio di mie teorie, con cui non ti tedierò, non vedo quale effettivo problema possa lei essere per Kiri., avrei sottolineato all'altro.
    Ammetto, però, che, senza l'urgenza di allora e con queste nuove informazioni, posso capire la logica dietro l'aver voluto tenere il bambino lontano dai sottoposti della Signora., affermai con un cenno affermativo del capo.
    Evito di dirti della possibilità che voglia ricreare il nostro corpo ancestrale con il metallo sottratto alle tue evocazioni, o che magari voglia usare l'Acqua degli Eroi per potenziare in qualche modo il Sangue degli Dei... sono teorie azzardate. , mi dissi fra me, rivolgendo un semplice sorriso bonario al mio interlocutore con un occhio solo.

    A quel punto, la tizia della Mano Nera di nome Umiko ci interruppe, accennando a voler riattaccare il braccio del defunto Akuma.
    Alzai un sopracciglio, perplesso, mentre guardavo prima la maschera sul viso della kunoichi, poi il corpo mutilato, ma ora ripulito, dell'ex consigliere, ed infine la benda (ed il resto del viso) del suo assassino.
    Capisco il rispetto dei morti, anche se forse non ucciderlo avrebbe evitato il tutto, ma adesso vuole riattaccargli il braccio?, pensai fra me, scacciando poi quella nota forse troppo polemica, per una risposta più semplice: Servono decisamente strumenti adatti per un'operazione chirurgica, non è qualcosa che si possa fare qui, a meno che non ci preoccupiamo di quanto possa essere presentabile il corpo con un arto riattaccato alla buona. [Nota]

    Il discorso, poi, virò verso l'altrettanto assurdo piano del Tokugawa: rendermi un consigliere di Kiri assieme a lui e Minarai, che scoprii essere un altro membro della Mano Nera.
    Chissà se alla Mano Nera sono obbligatori coperture facciali, come elmi, maschere o bende, in onore di Elmo-san, o c'è di più del solo stile?, mi chiesi fra me, prima di esporre il mio punto di vista ed ascoltare le risposte di Bendino-chan.
    Ho capito che non ti vuoi riappacificare, non servono queste sottili note su come Etsuko-san fosse egocentrico nel non concordare con il tuo punto di vista., esordii con un tono abbastanza pacato verso l'uomo con un occhio solo.
    Sono lieto che mi ricordi come generoso ed attento ai kiriani, ma spero che tu mi valuti anche sincero se ti dico che, nel dirmi che di fatto hai ucciso l'Akuma perché non concordava con il tuo punto di vista, non mi sembri offrire una lunga vita, permettimi la metafora, ad un consiglio composto da due membri della Mano Nera e me., spiegai con una leggera alzata di spalle.
    Come concordiamo, comunque, Bendino-chan, sarà il Mizukage al suo ritorno a decidere il da farsi, quindi il problema pare non doversi porre., avrei concluso verso l'altro, restando in attesa, o di sue parole, o dell'arrivo di Elmo-san, se veramente era rientrato a Kiri.
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Capitolo Unico

    Atto I
    Antitesi
    [Note]



    Tutte le decisioni che avevo preso quando avevo distribuito i nuovi Abiti della Nebbia erano frutto di lunghe e ripetute ponderazioni: alcuni shinobi erano stati scelti per le loro capacità, altri per le loro inclinazioni, altri ancora perché ritenevo di poter sfruttare loro o qualcuno o qualcosa che con loro avesse a che fare. Etsuko era stato scelto perché diligente e perché, in secondo luogo, sapeva starsene al suo posto.
    Il suo ruolo di Mano Destra, e quindi Consigliere ed Amministratore nel caso di una mia assenza, era fondamentale e io dovevo assicurarmi di non far scaldare il mio scranno da qualcuno che potesse sciaguratamente affezionarvisi troppo. Etsuko era saggio e sapeva come agire rettamente. Dava anche a Kiri quel bagliore, quella luce che tanto ricordava lo schiarirsi del cielo che s'agogna tra una nuvola carica di pesante pioggia e l'altra durante le giornate autunnali.
    Ma, come detto, anche perché Etsuko si era dimostrato un uomo che non poneva troppe domande e non aveva manifestato una eccessiva intraprendenza. Questo mi permetteva di giustificare le mie assenze come più mi aggradasse. E quella volta fu proprio un'occasione di questo tipo.
    Avevo riflettuto, dopo gli avvenimenti delle Parole del Tradimento e di Uragiri, su come fossero vasti e variegati i poteri che una manciata di uomini erano riusciti a incidere nel DNA dei loro discendenti o, più semplicemente, in straordinari testori attraverso l'utilizzo di inchiostro e materiali rari; avevo riflettuto su come il Potere della Stella mi permettesse di manipolare contemporaneamente la catastrofica lava che costituiva il sangue del Quattro Code e quel briciolo di acqua vecchia e stagnante che sgorgava a fatica dalle foci del mio tantien senza che quest'ultima evaporasse immediatamente ma, anzi, convivendo armoniosamente e vivacemente con esso; avevo riflettuto, infine, su come non avessi mai davvero voluto dedicare tutto me stesso al cercarle una cura. Perché? Bhè, questa è una domanda complessa. Il suo stato vegetativo mi ricordava il fallimento. Mi ricordava Byakuei e quello che era successo. Mi ricordava la demenza di mia madre, mi ricordava Sho, mi ricordava ... Keiji Kagome. Potevo indugiare su di lei, su Ahri, soltanto nella mia Camera di Sospensione, mentre meditavo e coltivavo il rancore che provavo verso me stesso, verso Cantha e verso tutti i nemici della Nebbia. Potevo indugiare su di lei soltanto quando potevo controllare e annichilire la vita passata.
    Ma venne il giorno in cui il rimorso ebbe la meglio.
    Mi odiai ancor di più, nei giorni seguenti, ma feci quel che andava fatto. Chiamai Etsuko e gli dissi esattamente dove sarei andato e cosa avrei fatto. Devo recarmi al Villaggio del Lucchetto. Devo studiare i Tesori dello stesso, devo capirne i segreti, devo scioglierne gli arcani. Kiri ha bisogno di quella conoscenza. Gli dissi, mentre stava dinnanzi a me nel mio ufficio, da dietro la spartana e spessa scrivania d'ebano. Ma questo richiederà tempo ed energie. Ci vorranno giorni ... settimane. Forse, addirittura mesi. Ed è giusto che Kiri abbia una guida illuminata e austera, nella mia attesa. Prima dela sua promozione ero solito inchiodare Kyobi, il Capoclan Kenkichi, nel mio ufficio, costretto in una lunga e tediosa Henge. Ma non era più il momento. Nella mia assenza, tu non potrai allontanarti da Kiri. Dovrò avere un modo sicuro per contattarti al mio ritorno. Farò giungere Kyofu, il Messaggero delle Grotte del Silenzio, alla tua dimora per comunicarti il mio ritorno, un giorno prima della mia partenza. Mi alzai dalla grossa sedia in legno, girando intorno al tavolo e arrivando davanti all'Akuma. Confido in te. So che farai ciò che va fatto. Gli posi l'avambraccio, attendendo che l'afferrasse e, una volta fatto, me ne andai in quello stesso momento. A presto, Etsuko.
    Ciò che avevo detto sulla mia ricerca era, in parte, vero. Ma qualcun altro, al posto di Etsuko, si sarebbe indubbiamente insospettito. Sono pur sempre Kensei Hito, il volto d'acciaio della Nebbia, il pugno duro dell'Accademia, l'uomo dietro la Nuova Nebbia di Sangue - perché mai avrei dovuto lasciare all'improvviso Kiri? E perché avrei dovuto farlo con motivi così ... vaghi?
    Se avessi raccontato quella semplice storia all'Hidarite, ad esempio, ma anche a quel sempliciotto di Fudoh, probabilmente, si sarebbero indubbiamente insospettiti. Il legame che ci univa era più saldo di quello con Etsuko - dopotutto con quest'ultimo non avevo mai avuto modo di combattere direttamente fianco a fianco sul campo di battaglia e, come insegna la Nebbia di Sangue, niente forgia guerrieri più del sangue versato in comunione.
    Infatti non andavo al Lucchetto per Kiri. No. Andavo al Lucchetto ... per lei.

    NLiJE017n


    Passai giorni al suo capezzale. Sho mi aveva detto dove era stata portata. Non c'era niente che facesse effetto. Era ormai in coma da anni. Il Dono della Signora le aveva consumato ciò che ella le aveva chiesto in cambio delle sue capacità. Era un involucro vuoto, incapace di alcunché eppure ancora perfetto come il giorno in cui aveva smesso di possedere flemma. Era evidentemente un potentissimo jutsu. Un jutsu che non riuscivo a comprendere neanche nel suo minimo funzionamento. Non riuscivo ad ipotizzare assolutamente niente sulla sua natura. Sapevo solo che era successo e non capivo come farlo smettere di succedere.
    Quando non ero ai piedi del suo letto ero nelle stanze del mio Bisnonno a dialogare col suo eccentrico fantasma, a farmi indicare le più astruse combinazioni alchemiche con cui infondere il mio inchiostro ed il mio sangue. Eppure ... eppure, come sempre era stato in tutto quel tempo, niente sembrava avere alcun effetto. Niente.
    Finché un giorno rinsavii. Non potevo stare ancora fuori da Kiri. Dovevo tornare. Ahri mi avrebbe perdonato, pensavo. E se non lo avesse fatto ... bhè, non mi aveva mai davvero amato, innanzi tutto. Inviai Kyofu a Kiri, come promesso ma non passai l'ultimo giorno dalla Yamanaka. No, andai alla Biblioteca del Lucchetto, ancora in ristrutturazione dopo i fatti che videro coinvolti me, mio figlio, i vecchi Kagi, Byakuei e Kotaro. La passai a studiare, a cercare qualcosa che potessi portare a Kiri. Ma, come tutto quel viaggio, anche quell'ultima, matta e dispiratissima ricerca, risultò un buco nell'acqua.
    Sfogliando l'ultima pagina dell'ultimo poderoso tomo su dei caratteristici fuuinjutsu trappola del Lucchetto, il sole s'intrufolò da una crepa vicino alla finestra, riportando la mia attenzione là dove doveva essere sempre stata. Salii sul tetto, feci i cinque sigilli per la tecnica del richiamo e mi librai in aria tra lo stormo della Baronessa. A Kiri.

    [...]

    Dire che quel viaggio fosse stato infruttuoso era un eufemismo. La mia capacità di bilanciare e contenere le emozioni violente della Kirai Mugen era per questo fortemente compromessa. Ma quando arrivai a Kirigakure no Sato, di Etsuko non c'era l'ombra. Almeno non dove avevo dettogli per bocca dell'Albino delle Grotte del Silenzio di aspettarmi. Ma Kyofu non si fece attendere. Kensei, Etsuko è nel suo ufficio in Amministrazione. Ho anche visto una strana nebbia alzarsi tutt'intorno al palazzo. Nebbia? Pensai. Qualcosa non tornava. La Baronessa mi avvolse nuovamente e, in men che non si dica, fummo davanti al palazzo a vetri del Potere.
    C'era qualcosa di strano nell'aria. Lo percepivo. Ma in un attimo fu altro ad attirare la mia attenzione. Quando la Baronessa si disperse, facendomi posare i piedi a terra, sentii sull'armatura lo sguardo di ogni singoli ninja e burocrate presente nell'Amministrazione. Sentivo stupore, terrore, ansia e finanche estasi.
    C'era sicuramente qualcosa che non andava. Digrignai i denti sotto l'elmo. A passi lenti e cadenzati, senza perdere la pazienza, arrivai davanti alla porta dell'ufficio. Era aperta ed io potevo benissimo vedere cosa stesse accadendo all'interno.
    Etsuko giaceva a terra in una pozza di sangue, senza un braccio e con la carotide recisa, ormai incapace di far fuoriuscire sangue. Una kunoichi che non conoscevo ed una sorta di demone erano nella stanza. Fudoh presenziava, per qualche motivo. Youshi brandiva una insanguinata Utsubo e vestiva abiti lerci di liquido cremisi. C'era un solo indiziato in tutto quel subbuglio.
    Prima ancora che la mia presenza si manifestasse, tutti i presenti nel mio ufficio avrebbero potuto sentire una straziante sensazione di tormento, pesantezza e malessere cingergli le membra. Il rancora e la rabbia sopito ma mal gestito di tutti quei giorni esplosero in un'unica, irruenta e gargantuesca manifestazione. [Slot Tecnica I-II & Note] Mi mossi lentamente, lasciando che le ombre mostrassero il chiaroscuro delle mie insegne.

    COSA È SUCCESSO QUI?





    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 725
    • Intuito: 700
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.




    Edited by Ade Geist - 11/7/2023, 00:16
     
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36 replies since 30/5/2023, 10:18   952 views
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