Kuro to shiro no te

[Palazzo Amministrativo]

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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Il Male Che Genera LA Nebbia

    le Cronache dell'amministratore



    "Perdete ogni speranza o Voi che Entrate"
    il lettore si ritroverà immerso nella lettura e gli parrà di rivivere parte di un opera di Dantesca penna. eppure solo i luoghi evocano tale richiamo.
    le anime camminavano lascive e rassegnate verso una destinazione ignota. L'oblio, i campi Elisi o l'assegnazione a gironi o cerchi. l'avremmo scoperto a breve, il protagonista passo dopo passo, incapace di forzare l'incedere era destinato a scoprire cosa l'attendeva, a rivivere il suo passato, le sue colpe o i suoi meriti, a pagarne ammenda o riceverne ricompensa d'innanzi a un giudice, che su una bilancia avrebbe soppesato gli uni e gli altri prendendo una decisione.
    il kiriano aveva ancora vivida nella mente la lama che l'aveva privato della vita e ora avanzava verso la luce, consapevole ormai di essere andato oltre, in quel mondo ultraterreno che gli umani possono solo immaginare e già curioso di ciò che sarebbe stato.
    MA Non Tutto sarebbe andato come si aspettava, un essere più alto della media sarebbe apparso tra la fila di anime, creando scompiglio fino a che l'ex consigliere, incapace di cambiare passo o direzione vi si sarebbe trovato difronte.
    Sono uno shinigami, umano, e puoi chiamarmi Ryuk. Sono qui perché non è ancora arrivato il momento del tuo oblio
    il resto della storia sarà il protagonista a narrarvelo. 

    ...ETSUKO...

    la terra ardeva sotto i piedi scalzi, eppure la sensazione che provavo non era di dolore, non avvertivo alcuna sensazione calpestando le appuntite lande dell'ultraterreno mondo. vedevo le anime intorno a me, alcune spaventate, altre forse inconsapevoli di ciò che gli stava accadendo.
    io sapevo bene cosa era accaduto ma soprattutto avevo fisso nella mente il volto del Kiriano che aveva tradito Kiri. si di questo si trattava, mi aveva messo alla gogna per le mie azioni passate, aveva smosso gli'animi dei miei stessi concittadini, opponendoli e spinti all'odio, mi avevano ripudiato. io che nella vita avevo anteposto Kiri a tutto, al potere, alla gloria alla voglia di riscatto.
    Se è vero che esiste una giustizia divina, sarà essa a porre rimedio.
    e colpirà con tutta la sua furia un unico essere vivente, YOUSHI.
    mentre questi pensieri attraversavano la mente mi resi conto di una figura che stonava nella monotonia dei luoghi, non so spiegarvelo con correttezza, benchè non avessi indizi, avvertivo che l'essere non apparteneva a quei luoghi, identificandolo nel mondo che fino a poco prima avevo abitato. era UMANO...
    pochi irreversibili passi mi condussero a lui e una volta che gli fui vicino palesò il suo intento.
    capite bene, non avrei potuto mai sapere che l'evocazione che avevo avanti fosse causa del carnefice che poco prima mi aveva spedito in quei luoghi. d'altra parte, chi sano di mente avrebbe mai potuto immaginarlo? quali erano gli scopi della mano sinistra del Kage? forse neanche lui in persona li conosceva.
    pensai che mi fosse data altra opportunità, che fosse stato Kensei stesso a darmi altra occasione e a porre rimedio alla situazione che si era venuta a creare solo il futuro mi avrebbe rivelato quanto in quel momento mi sbagliavo.
    così decisi di afferrare la mano che mi veniva porta per riportarmi lì dove tutto aveva avuto inizio.
    venni avvolto da un bagliore luminoso, le falangi dell'essere si avvolsero e strinsero il mio braccio, mantenendo salda la presa e avvertì una sensazione di vertigine.
    ero in tutto e per tutto pronto al grande balzo, credetemi...
    pregustavo persino la sensazione di poter rivedere negl'occhi Youshi, riversargli addosso la mia rabbia o meglio la mia totale indifferenza.

    MA...

    Dove credi di andare?
    una voce si insinuò nella mia mente...
    ricordi la tua promessa Etsuko? al Lago... hai giurato!!!a cosa faceva riferimento? di cosa parlava?
    non riuscivo a capire il nesso, ne quella voce che rimbombava nella mia testa ad associarla ad un volto o una persona.
    non mi riconosci?
    disse, conscio del fatto che non serviva parlare, poteva scrutare i miei pensieri.
    sono 復讐 [fukushuu]... ora hai capito?
    V E N D E T T A...
    si bravo, ora ti è tutto chiaro non è vero?
    mi è chiaro ma tu non dovresti essere qui.
    il riferimento agli imbattuti era sottinteso, lo dico per voli lettori che non conoscete la storia. ogni morte violenta di un Akuma, potrebbe generare un essere, che non è ne umano ne illusorio, generato dalle abilità oculari del clan e che richiama il sentimento che caratterizza in fase di morte il portatore.
    dovresti essere rilasciato al momento della morte e non dovresti seguire l'anima per tormentarla.
    Teoricamente dovrebbe essere così ma tu sei particolare... hai un legame con noi, indissolubile, lo sento il filo che ti collega a Shinjitsu, quel folle che cerca di controllarci tutti facendo ricorso anche al tuo potere.
    cosa vuoi da me? dissi capendo a cosa facesse riferimento.
    da te non posso volere nulla... non qui... ma puoi essermi ancora utile.
    ecco COME...
    AHahaHAahahahaaHAHAHAHAAHHahahahah




    prima una sensazione di calore, poi freddo gelido e brividi lungo la schiena, avverti una pressione sul polso poi il bagliore sparì e con essa anche la presa e la presenza ad essa associata. poi il nulla... con l'essere era sparita anche la voce nella mia testa e tutto mi fu chiaro.
    fukushuu il mio imbattuto aveva colto al balzo l'occasione per utilizzare il mio corpo. io mi senti morto per la seconda volta in pochi minuti e tutto prese forma, forse era quello il mio destino.
    VAGARE IN ETERNO PER QUELLE LANDE...

    ...A KIRI...

    era da poco entrato il KAge e scambiato qualche parola con Youshi. quando un bagliore rosso, simile ad un aura, avvolse il corpo del consigliere. sollevandolo da terra e mettendolo in posizione eretta a pochi centimetri dal pavimento. le iridi si disegnarono di un rosso carminio si spalancarono le fauci emettendo raggi luminosi, un'anima stava ripopolando quel corpo era chiaro.
    mentre il corpo si contorceva rianimandosi
    delle lettere fuoriuscirono dalla bocca del consigliere e riempirono la stanza in modo surreale.

    V E N D E T T A

    i presenti avrebbero potuto leggere quella come una esortazione di Etsuko ad una giustizia personale ma in realtà si trattava di altro. l'essere che abitava quel corpo non era il vero consigliere di Kiri.
    un'onda di chakra avrebbe avvolto la stanza, riproducendo gli eventi che si erano susseguiti poco prima nella stanza, dal tentativo del consigliere di Avvisare il kage di un colpo di stato, dalla volontà di Etsuko di evitare la lotta, dalla strategia di Youshi dall'inizio finalizzata ad Uccidere. dall'arrivo di Fudoh e la chiacchierata irrispettosa davanti alle spoglie del Kiriano.
    quande le immagini terminarono, frutto evidentemente del Magan, l'amministratore si accasciò al suolo stremato, con il capo chino e l'unico braccio, penzolante. gli abiti candidi erano macchiati del suo sangue, così come Kiri quel giorno si era macchiata di una onta che l'avrebbe perseguitata per lunghi giorni a venire.
    Questa è la Nebbia di Sangue... questa è la nuova Kiri...
    il sangue Reclama sangue, con esso la sete di potere degli uomini, insaziabili e pretestuosi.
    QUESTO SIETE VOI TUTTI... Colpevoli e complici...


    non avrebbero visto la smorfia di piacere che fukushuu provava in quel momento, cibandosi della vendetta di Etsuko e il risentimento che avrebbe potuto scaturire ogni sua azione.





     
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    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    VIII


    Lo sguardo era serio e freddo mentre le labbra rispondevano simmetricamente a quel sorriso appena accennato da parte di Fudoh Mi stai forse dicendo che non dovrei fornirti informazioni su Maya perché potresti tradire gli abitanti di questo villaggio per lei e per i suoi loschi piani? domandai serenamente, ma esigendo una risposta a quel quesito che le sue parole mi avevano fatto sorgere. Ti prego di lasciare a me considerare se le tue teorie sono tediose o meno, parlamene, mi hai incuriosito Fudoh-san e non possiamo fare altro che attendere Kensei-sama, abbiamo tempo. Cosa pensi stia architettando? Sappiamo entrambi che il ferro dei Tengu non serviva per armare un esercito, bensì per costruire qualcosa di gigantesco, d'altronde lo scoprimmo assieme nella foresta di Taki attesi un secondo Inoltre la sua tentata o riuscita conquista di altri territori accademici o delle sue risorse come non potrebbe rappresentare una minaccia per Kiri? un nuovo sorriso leggero affiorò sul mio volto, se Fudoh effettivamente non considerava un problema diretto per Kiri la caduta dell'Accademia, significava allora che un certo sentimento contro l'alleanza tra i grandi villaggi stava covando in lui. Un cambio di prospettiva che, fino a quel momento, non avevo mai notato nel primario di Kiri, il quale tempo addietro aveva difeso la collaborazione accademica. E se ciò che aveva portato a questo cambiamento era il suo rapporto parentale con la futura condottiera di Taki, allora la lealtà di Fudoh verso Kiri doveva essere accertata.
    Il primario concordò che fosse necessaria una sala ospedaliera per le cure più complesse, Umiko annuì con il capo e proseguì con il rituale.
    Ti sbagli, Fudoh-san. Oppure non mi sono spiegato bene, in tal caso colpa mia dissi scuotendo il capo Non ho ucciso Etsuko perché avevamo idee differenti, no. E' morto perché certe persone imparano solo quando sbattono il muso. La sua insubordinazione e desiderio di vestire le vesti del Consiglio gli hanno offuscato la mente, perdendo di vista ciò che realmente è importante: il bene di Kiri conclusi, allargando le braccia sconsolato e lasciando poi il medico concludere la lista di cose che l'ospedale necessitava.

    [. . .]


    [Nota]
    La sensazione di tormento e angoscia si manifestò prima che lui varcasse la soglia. Mi voltai rapido in sua direzione, il mio sguardo studiò l'elmo e l'armatura che erano diventati i simboli di Kiri, un leggero sorriso anticipò un cenno di rispetto verso il Mizukage. La rabbia che la sua presenza comportava nell'ambiente era una sensazione ormai nota da tempo, forse per questo messa in secondo piano dalla serenità nel vederlo tornare al palazzo amministrativo. La sua domanda fu greve, perentoria e mi fece serrare le mandibole. Quindi espirai, spostai il capo verso Umiko che stava procedendo con il suo rituale e tornai a guardare l'elmo di Kensei. E' stata impartita una semplice lezione a Etsuko, Mizukage-sama risposi lentamente, cercando di far sì che i sentimenti di inquietudine e rabbia non prevaricassero sul mio desiderio di mantenere la calma. Il suo orgoglio e il cieco egocentrismo gli hanno annebbiato la vista. Da quando lei se ne è andato Etsuko ha a stento permesso a Kiri di sopravvivere feci una pausa Ho, per questo, raccolto la volontà degli shinobi di Kiri: avevano bisogno di guide più capaci a sostenerli fino al suo arrivo, Mizukage-sama. Sondato il volere dei nostri shinobi mi sono recato qui, convocando Fudoh-san per caricarlo dello stesso onere, ma ho trovato Etsuko tornato da un viaggio diplomatico il mio sguardo si spostò sul cadavere L'ho invitato a dimettersi per evidenti incapacità, ma mi ha accusato di un colpo di stato sorrisi divertito E' stato inutile spiegargli che il bene di kiri veniva prima di qualunque sua velleità di potere e gli ho fornito due possibilità: dimettersi o morire il mio sguardo si spostò verso l'elmo di Kensei-sama Ciò che ha scelto è evidente, un po' deludente però: abbiamo genin della Nebbia di Sangue strategicamente più abili di questo chunin. Una magra consolazione presi fiato, spostando le mani dietro la schiena e assumendo una posizione marziale, quindi proseguii: Altro mi ha convinto ad agire in questo modo, Mizukage-sama: il suo consigliere ha cercato di disobbedire a dei suoi ordini diretti tentando di far entrare l'Hokage tra le mura di Kiri il viso era serio e lo sguardo appoggiato all'infinito oltre la schiena del capo villaggio Ho dovuto imporre più volte la sua volontà, Mizukage, di fronte al consigliere e a Raizen. Quest'ultimo ha tentato di varcare i cancelli dopo che il primo ha dato il suo beneplacito, malgrado la storia e i fatti ci siano noti a tutti. Ciò che ha evitato che i guardiani iniziassero ad attaccare Raizen fu un evento stravolgente, ma di quello sto ultimando il mio rapporto e lo troverà sulla sua scrivania[Nota] espirai ed inspirai calmo, quindi conclusi: Essendo stata questa la prima volta in cui l'ho rivisto da quei fatti e trovando nuovamente un atteggiamento che esulasse dal bene del nostro villaggio, gli ho mostrato cosa significasse porsi al di sopra di Kiri Attesi ancora un momento, quindi il mio dito divenne affilato e aprì una ferita sul palmo. Lasciai cadere qualche goccia per terra Nel mio sangue la testimonianza che ciò che dico è vero L'arte del Mizukage gli avrebbe permesso di vedere come erano andate le cose sia pochi momenti fa in quella stanza, compreso il dialogo con Fudoh, sia alle mura del villaggio nell'imbarazzante discussione con Raizen e Etsuko fino al momento di quel bagliore verde che inglobò il mondo.

    [. . .]


    Il rituale è concl... Umiko si bloccò finendo, inevitabilmente, avvolta per qualche istante nell'aura di chakra al cui centro vi era Etsuko. Il chunin era tornato nel mondo dei vivi reclamando a gran voce la vendetta per ciò che era appena accaduto, lo guardai incuriosito mentre, grazie alle capacità del suo clan, creava costrutti illusori di ciò che era successo.
    Quindi le sue ultime parole dette con solennità, quasi condannasse i presenti - non solo me - ad una inevitabile pena e punizione. Alzai il sopracciglio, non si poteva certo asserire che il defunto consigliere non fosse un abile teatrante
     
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    Falce dei Kaguya


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    Rancore

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    Sorrisi al Tokugawa alla sua nuova domanda.
    Ti sto dicendo che non sono esperto in rapporti di famiglia, al contrario di voi, cresciuti in delle famiglie e non per strada.
    Dimmi tu, anzi, tuoi parenti non hanno mai cercato di contattare questo tuo zio criminale?
    Se io avessi avuto migliori rapporti con la mia sorella di Taki, forse avrei adesso più difficoltà nel decidere a chi essere fedele.
    , sorrisi nuovamente a Bendino-chan, dopo quelle parole, mentre la discussione sulla Signora di Taki continuava.
    La mia teoria su ciò che sta facendo si basa su quel poco che so, di fatto manca di molti dettagli.
    No, lei non sta cercando di armare un esercito, io credo che voglia creare una sola, gigantesca, Arma, ma non so come potrebbe usarla, seppur azzarderei che quello dei suoi cosi... cavalieri, che è stato mandato al Ferro, abbia un qualche potere che potrebbe aiutarla in qualche modo.
    , spiegai, forse ben più onesto di quanto avrei immaginato di essere con il mio interlocutore.
    Sulla successiva osservazione, rivolsi uno sguardo incuriosito all'altro: Bendino-chan, ricordo che alla riunione indetta dal Mizukage, dove non hai completato quello che hai fatto stasera, era evidente una politica che condividi con il nostro Kage, non troppo favorevole all'Accademia, quindi supponevo che non ti avrebbe toccato minimamente uno scenario del genere.
    In più, non credo che, per quali che possano essere i piani della Signora di Taki, lei si concentrerebbe così presto sul Paese dell'Acqua, data la distanza geografica che ci divide.
    O sei improvvisamente preoccupato per il bene degli altri villaggi accademici?
    , avrei domandato con una nota fra il sarcastico ed il perplesso.
    Seppur, se quello che diceva il Cavaliere Biondo è vero, qualora mia sorella capisca che ci sono anche io, oltre la Bionda, potrebbe puntare a me per qualsiasi cosa voglia fare dell'altra Maya. Per tornare completa., ma questo pensiero non lo condivisi con il Tokugawa.

    In seguito, continuando ad ascoltare l'insano punto di vista di Bendino-chan sui consiglieri e sul "dare una lezione" al povero e defunto Akuma, fummo interrotti dall'esplodere di una sensazione che parve saturare l'ambiente ed anche me.
    Quella sensazione che già conoscevo: l'odio.
    L'odio del Gashadokuro per Pangu, il prepotente che lo aveva intrappolato nella terra, non una, ma due volte.
    L'odio di quel pazzo esaltato del Kappa verso la mostruosa creatura con cui stava combattendo.
    Un odio che sembrava contraddistinguere tutti noi Dei Guerrieri, verso chi ci aveva fatto del male, o ci considerava solo oggetti da nascondere.
    Anche la Bakekujira aveva provato lo stesso odio per chi l'aveva rinchiusa in un'isola? O lo Jorogumo?
    Mia madre, le mie sorelle, e le innumerevoli reincarnazioni che avevano vissuto quella filastrocca prima?
    Io avevo provato odio, oltre a tutto quello percepito mediante un'influenza esterna (per così dire), sapevo che forma aveva il mio odio: quello rivolto al Biondino Infame e, dopo di lui, al Piumino Infame, ed a quelle persone che consideravano gli altri esseri viventi come oggetti, armi, da usare a loro piacimento.

    Fu per quella consapevolezza, assieme al fatto che subito Bendino-chan scattò sull'attenti e si volto verso la porta aperta, che intravedere Elmo-san sulla stessa non mi colse di sorpresa.
    Anzi, non è circondato da topi volanti dispersori di guano., pensai, non notando le sue caratteristiche evocazioni.

    La prima sorpresa fu, invece, la reazione particolarmente iraconda del Kage: sembrava arrabbiato per la morte di Etsuko-san, come se gli importasse di uno dei noi ninja di Kiri.
    Non l'avrei mai detto., considerai fra me, a capo chino, in segno di saluto, verso il Kage della Nebbia.
    La seconda sorpresa fu che Bendino-chan pensò bene di continuare con quella sua insensata risposta sulla lezione da dare al povero Akuma e su tutta quella serie di stupidaggini che aveva detto a me, compresa l'idea di darmi un ruolo da consigliere.
    Alzai leggermente lo sguardo verso il ninja con un occhio solo, chiedendomi se non avesse qualche miopia dovuta al suo di ego, ma prima di poter dire alcunché, alla fine di una versione vagamente più estesa dello sproloquio che mi aveva offerto su Kiri ed il bisogno di migliori consiglieri, fummo interrotti da qualcos'altro.

    E qui arriviamo alla terza sorpresa.
    Ricordate la tizia della Mano Nera che stava sistemando il cadavere dell'Akuma? Ecco, doveva aver fatto qualcosa, perché improvvisamente il corpo del defunto Etsuko-san fu circondato da una strana luce e, subito dopo, quella luce (o forse era una diversa?) prese delle forme.
    Riconobbi l'ex-consigliere, riconobbi Bendino-chan, li vidi discutere fino alla scontro.
    Riconobbi persino me stesso con una smorfia di perplessità per come apparivo da quelle immagini, mentre parlavo con il Tokugawa al suo fianco.
    Almeno sono più alto di Bendino-chan., pensai, con un mezzo sorriso.

    Nel frattempo, l'ex-morto decise di urlare alla Vvendetta, che eravamo tutti colpevoli o complici, mentre si accasciava di nuovo al suolo, probabilmente stremato, supposi.
    Sapete, non so se fu per l'ondata di odio che Elmo-san aveva diffuso nella stanza, o l'assurdità di come mi vedevo attraverso quelli occhi, ma quella richiesta di vendetta, così esagerata, per una singola morte mi sembrò una cosa da poco rispetto alle sofferenze patite dagli Dei Guerrieri miei simili.
    Una vita di trent'anni, o giù di lì, interrotta con un singolo e veloce colpo, certo, c'era stato un tradimento e due egocentrici individui che si disponevano a dire la loro a riguardo, ma Etsuko-san non aveva sofferto tre millenni di consapevole prigionia, com'era capitato alle Seconde Generazioni, no, lui era stato ucciso sul colpo.
    Tenni, però, per me quelle osservazioni, mi concessi giusto una scrollata di spalle ed un leggero cenno di diniego con il capo, avanzando verso il redivivo Etsuko-san.
    Tutto molto scenografico, anzi grazie di avermi fatto più alto del Tokugawa, prima che ti si tiri qualche punto, Akuma-san, fammi controllare come ti hanno curato mentre non eri in vita.
    Più tardi, quando ti sentirai più in forze, ti accompagno in ospedale e riattacchiamo quel braccio, va bene?
    , avrei commentato, avvicinandomi all'altro con l'unico e sinceramente inoffensivo proposito di controllare lo stato delle cure applicate dalla tizia della Mano Nera.
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Capitolo Unico

    Atto II
    Spiegazioni e promesse


    La aveva definita semplice lezione. Sapeva quanto odiassi l'inettitudine ed era abbastanza sveglio da sapere quali corde suonare per farmi sentire ciò che volevo sentire. Dopotutto, si trattava dell'Hidarite. C'era un motivo se ricopriva tale ruolo e, come vi ho detto, c'era un motivo se avevo scelto Etsuko piuttosto che lui per sostituirmi durante quel periodo di assenza. Fudoh, invece, che quasi assisteva inerme, nonostante il suo ruolo, a quella conversazione, si limitò a salutarmi con un gesto del capo. Il suo orgoglio e il cieco egocentrismo gli hanno annebbiato la vista. Da quando lei se ne è andato Etsuko ha a stento permesso a Kiri di sopravvivere. Continuò Youshi, mentre il mio elmo gelido non si scostava dal suo volto. Ho, per questo, raccolto la volontà degli shinobi di Kiri: avevano bisogno di guide più capaci a sostenerli fino al suo arrivo, Mizukage-sama. Sondato il volere dei nostri shinobi mi sono recato qui, convocando Fudoh-san per caricarlo dello stesso onere, ma ho trovato Etsuko tornato da un viaggio diplomatico. Parlava quasi in modo calmo Youshi, nonostante la Kirai Mugen evidentemente obnubilasse il suo limpido elucubrare. C'era una strenua forza di volontà in quel ragazzo che era ammirabile. Ma le sue parole, una dietro l'altra, non facevano che aumentare l'oppressione che il corpo dei presenti percepiva incessante dal mio arrivo. L'ho invitato a dimettersi per evidenti incapacità, ma mi ha accusato di un colpo di stato. È stato inutile spiegargli che il bene di kiri veniva prima di qualunque sua velleità di potere e gli ho fornito due possibilità: dimettersi o morire. Disse, spostando i suoi occhi sui miei prima di proseguire. Ciò che ha scelto è evidente, un po' deludente però: abbiamo genin della Nebbia di Sangue strategicamente più abili di questo chunin. Una magra consolazione. Aggiunse quindi, deridendo il suo compagno morto. Il ragazzo aveva fegato da vendere per parlare così al proprio Mizukage, questo è innegabile. Ma quando stavo per aprire bocca e far capire lapalissianamente la mia posizione, Youshi aggiunse qualcosa che comprò un po' di tempo per i presenti.
    Altro mi ha convinto ad agire in questo modo, Mizukage-sama: il suo consigliere ha cercato di disobbedire a dei suoi ordini diretti tentando di far entrare l'Hokage tra le mura di Kiri.
    Mi voltai verso Etsuko, riverso a terra. Mi stava per caso dicendo il vero, l'Hidarite? Ho dovuto imporre più volte la sua volontà, Mizukage, di fronte al consigliere e a Raizen. Quest'ultimo ha tentato di varcare i cancelli dopo che il primo ha dato il suo beneplacito, malgrado la storia e i fatti ci siano noti a tutti. Ciò che ha evitato che i guardiani iniziassero ad attaccare Raizen fu un evento stravolgente, ma di quello sto ultimando il mio rapporto e lo troverà sulla sua scrivania. Essendo stata questa la prima volta in cui l'ho rivisto da quei fatti e trovando nuovamente un atteggiamento che esulasse dal bene del nostro villaggio, gli ho mostrato cosa significasse porsi al di sopra di Kiri. Il mio sguardo non si mosse dal cadavere dell'Amministratore durante tutto il discorso di Youshi. Poi, però, il Tokugawa fece qualcosa che attirò la mia attenzione. Tagliandosi il palmo della mano, mi concesse il suo sangue affinché io potessi rammentare ciò che era successo. Senza fiatare, dunque, feci lo stesso e, creando un piccolo filatterio, permisi a Youshi di imprimere in quella goccia i ricordi di quanto accaduto. Un dito, poi, mi permise di muovere il filatterio così creato senza doverci direttamente interagire. L'ampolla fluttuò dalla mano dell'Assassino alla mia. Lo strinsi nel palmo, osservando la boccetta di vetro. Ma non lessi i ricordi contenuti al suo interno. Non immediatamente. [Abilità] Completa il rituale. Dissi, semplicemente a Youshi. Poté notare che non avevo sfruttato il sangue che mi aveva fornito. Doveva farlo. E, al contempo, doveva capire perché non lo avessi fatto. Semplicemente non mi importava.
    Quando la Kunoichi chiamata dall'Hidarite era giunta quasi al termine del suo tentativo di recuperare l'anima di Etsuko prima che questa lasciasse definitivamente il corpo, qualcosa accadde. Una sorta di pirotecnico spettacolo di sangue, luci e simulacri si manifestò nella stanza. Gli occhi dell'Amministratore si illuminarono di color rubino mentre una flebile luce della medesima tinta fuoriusciva da ogni suo orifizio. Vidi la discussione tra le due mani, il loro scontro e, infine, il colpo mortale inferto da Youshi. Aveva sfruttato a suo vantaggio l'ambiente e l'effetto sorpresa. Era entrato in quella stanza pronto esattamente a quel risvolto. Rimasi immobile un istante. Tutto molto scenografico, anzi grazie di avermi fatto più alto del Tokugawa, prima che ti si tiri qualche punto, Akuma-san, fammi controllare come ti hanno curato mentre non eri in vita. Più tardi, quando ti sentirai più in forze, ti accompagno in ospedale e riattacchiamo quel braccio, va bene? Fudoh spezzo la prigionia della sua immobilità, andando verso Etsuko e assicurandosi che stesse bene - per quanto poteva star bene uno che aveva appena passeggiato tra gli inferi ed era tornato indietro. Nessuno esce da questa stanza. Dissi. Nessuno. Sottolineai ancora, voltandomi verso Youshi. Hai saputo individuare un ninja debole, impreparato, incapace di svolgere a pieno i suoi doveri. Mossi il capo verticalmente, come ad annuire. Eppure non ti sei reso conto che quelle tue valutazioni erano tue soltanto. La destra spostò il mantello, ponendosi sul fianco, vicino alla Yakusoku. La Promessa non era impugnata ma veniva comunque sfiorata dalla mia mano, mantenendo un contatto. Etsuko ha sempre fatto capi a me. Una lieve brezza avrebbe accarezzato i capelli di Youshi, sfiorandoli dalla nuca. Hai detto di aver agito per preservare il volere di Kiri. La sinistra si alzò, andandolo a puntare direttamente. Ma forse hai dimenticato che io sono Kiri ... e tu non hai il benché minimo diritto di parlare per il sottoscritto. La sinistra si strinse in una morsa, mentre quella che prima era una brezza si tramutò, in un istante, in un vero e proprio turbinio di vento inarrestabile. [Tecniche] Sta' attento a non soffocare nelle tue aspirazioni, Hidarite. Se non si fosse mosso, la presa l'avrebbe investito e, probabilmente, bloccandolo sul posto senza che potesse far niente. Le vesti sarebbero stati stracciate lentamente dalla voracità del vento che lo attanagliava. Hai creduto di poter prendere decisioni per il sottoscritto. E questo, Youshi, è un atto di grande superbia. Avrei detto, a prescindere dall'esito di quell'attacco. Se fosse stato intrappolato nella mia presa, avrei usato il chakra per avvicinarlo, fino quasi ad avere il suo volto sul mio elmo. A quel punto, la presa avrebbe iniziato a togliergli l'aria dalla gola, facendolo faticare a respirare. Quanto hai fatto oggi è considerabile, nella migliore delle ipotesi, un errore. Nella peggiore, tradimento. Non vi era intento di ucciderlo, quello era sicuro. Ma non vi era neanche l'intenzione di andarci piano. Dovrai riguadagnarti la mia fiducia, Tokugawa. Devo ancora pensare come. Ed a quel punto, il mio chakra avrebbe pervaso la sua persona e, se non fosse riuscito a liberarsi da quella presa a distanza, probabilmente sarebbe svenuto nel giro di pochi istanti. [Azione I-II]
    Se non fosse riuscito a liberarsi dalla presa, l'Ombra avrebbe perso i sensi a mezz'aria, accasciandosi sul vuoto, sorretta solo dalla potenza della mia tecnica. Avrei a quel punto stroncato l'afflusso di chakra al mio tantien, lasciando che Youshi cadesse sonoramente al suolo, svenuto. Occupati di lui. È vivo. Avrei detto a Fudoh, pur senza guardarlo. Infine, avrei letto dal filatterio che mi era stato dato.
    Quello che mi colpì, però, non fu il ricordo dell'evento che Youshi, prima, ed Etsuko con la sua probabile emanazione del Magan, poi, mi avevano descritto - ma il ricordo di una discussione di poco successiva: quella con Fudoh. La rabbia, l'odio e le passioni ribollirono con ancor più ardore nello scoprire i possibili legami di parentela che mi erano stati taciuti e sulla natura, per me ignota, del Rosso di Kiri. Ma, in quel momento, dovevo gestire una cosa per volta - la priorità erano l'Hidarite e la Migite. Il Primario avrebbe aspettato.
    Quanto a te ... mi sarei rivolto verso Etsuko. Dimmi perché hai voluto disubbidire ad un ordine diretto su Raizen Ikigami. Mi avvicinai, lentamente ed a passi scanditi. Confido che mi dirai quello che voglio sentirmi dire. Estrassi la Yakusoku, attivandola davanti al mio volto e puntandola verso l'Amministratore a terra. Altrimenti, dopo l'Akuma decapitato il giorno del suo scellerato insediamento a Kage, avremo anche l'Akuma morto due volte nello stesso giorno.





    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 725
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


     
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    Kuro to shiro no te

    I: Problemi in vista



    Ormai era da un po' che osservavo la nebbia attorno all'amministrazione. Pensieri di tutti i tipi stavano fluendo nella mia testa e continuavo ad immaginarmi ciò che stava accadendo li dentro. Chissà se il consigliere si trovava effettivamente a Kiri.. Avrebbe accettato le condizioni di Youshi? e in caso contrario davvero Youshi avrebbe cercato di detronizzare L'Akuma? Come avevo detto a Youshi il mio interesse per lui ormai non era più di quello che si poteva dare ad un traditore di Kiri quindi non mi sarebbe interessato molto di una sua possibile scomparsa ma per Youshi sinceramente ero preoccupato.. Perdere lui voleva dire perdere uno dei miei primi Sensei, il ninja che mi aveva fatto sbocciare grazie alla Nuova Nebbia di Sangue e soprattutto uno dei pochi che avrei potuto un minimo paragonare ad un amico.

    Anche se il mio turno da guardiano non era finito decisi di andare comunque a vedere cosa stesse succedendo. Chiamai uno degli altri guardiani e, con la scusa di andare a parlare con il comandate che era poco prima andato proprio all'amministrazione per consegnare la lettera, riuscii a staccare dal turno di guardia e dirigermi verso il grande palazzo. Fu alle sue porte che incontrai il comandante. Comandate.. fui preso un po' alla sprovvista dalla sua presenza. Hideo, cosa ci fai qui? dovevi staccare tra circa tre ore. effettivamente aveva ragione ma ero troppo preoccupato per continuare a stare fermo sulle mura. Signore, sono venuto a vedere cosa stesse succedendo qui, la nebbia.. e il suo ritorno tardivo mi a fatto pensare che stesse succedendo qualcosa.. a quel punto il comandante mi giardò con uno sguardo preoccupato. Vai via ragazzo.. torna a lavorare.. in amministrazione non sei richiesto. Capii che c'era qualcosa che non andava e lo fulminai con gli occhi. SIgnore, se sta accadendo qualcosa li dentro è nostro dovere intervenire. Come guardiani di Kiri abbiamo il compito di evitare e assicurare la sicurezza della nostra città e, se lei non vuole farlo, ci penserò io. Con il suo permesso o meno! Mi feci spazio urtandolo e continuando la mia marcia verso gli uffici amministrativi. Ero pronto a rispondere a qualsiasi cosa mi si sarebbe parato davanti.. dentro di me pensavo di aver sbagliato.. Quando Youshi era venuto a parlarmi avrei dovuto seguirlo fin da subito e spalleggiarlo ma non avevo avuto abbastanza coraggio di farlo. Era il momento di provare a rimediare all'errore.

    Mi trovai quindi ad ascoltare ciò che riuscivo a sentire dall'esterno dell'ufficio [Investigatore], non fu difficile da identificare e capii subito della presenza anche del Mizukage in quanto percepii i poteri della sua tecnica più famosa. Il suo odio era pressante, facendomi sprofondare in una paura che fu difficile da combattere ma che cercai di sopprimere con tutta la volontà che avevo in corpo. Percepii il discorso di Youshi e uno dei tanti pesi che avevo sul cuore in quel momento se ne andò ma la situazione non era delle migliori. Capii che era stata data una punizione ad Etsuko anche se non mi fu chiaro quale ma la frase che più mi colpì fu quella del Mizukage. Kiri sono io? tu dovresti essere il protettore di Kiri.. Colui su cui tutti possono contare..

    Fu quando il Kage parlo di tradimento che mi feci avanti, entrando spalancando la porta. Tradimento? Youshi è stato forse l'unico subordinato di Kiri a non tradire la sua volontà. E' stato l'unico ad accorgersi dei problemi presenti nel nostro villaggio e l'unico a muoversi per risolverli. Se da delle colpe a lui dovrà estenderle allora ai ninja della mano grigia e della mano rossa che hanno appoggiato l'Hidarite! e la prova di questo sono state portate dai due comandati delle rispettive Mani

    Se la tecnica del Kage fosse riuscita a bloccare Youshi mi sarei accorto della situazione e scattando verso di lui avrei cercato di togliere il corpo dalla presa con un placcaggio che però non avrebbe suscitato nessun effetto vista la potenza del Mizukage. La prego signore. lo lasci andare! In quel caso nella mia testa quello che stava accadendo era l'esecuzione di Youshi e avrei cercato di fermarla in qualsiasi modo. In caso non si fosse fermato avrei quindi generato dalle mie scapole quattro ricevitori [Azione Gratuita] che avrei da subito controllato tramite un collegamento telecinetico per farli volare dritti verso il il nostro Kage. Un'azione data dalla paura di perdere Youshi, dalla paura di perdere quelle poche connessioni che avevo creato nella mia vita. [Tecnica I] Youshi è troppo importante per Kiri! deve capirlo Kensei - Sama!




    Edited by Kaystar - 16/7/2023, 00:16
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    V di VENDETTA

    dì quel che si voglion sentir dire...

    ...Vai all'inferno...



    intorno a lui la desolazione, sterminate lande aride e terra brulla, qualche ceppo scarno e adorno richiamava le ossa umane che segnavano i sentieri sui quali le anime dannate si muovevano in attesa del giudizio. una luce fioca proveniva da là, in fondo. un barlume di speranza che attirava come una calamita al metallo, i trapassati ad essa.
    lì si trovava Etsuko, appena beffato dall'imbattuto che aveva il nome di Vendetta e di quella ora si ricolmava l'anima sua, un paradosso.
    svuotato di quel sentimento da cui l'umana non umana creazione aveva avuto origine, già ribolliva di ricolmo sentimento verso chi l'aveva mandato in quei luoghi, senza gloria, senza onore e solo perchè aveva compiuto il suo compito sino in fondo, incollato alla fedeltà verso il suo signore.
    Verso chi gli aveva voltato le spalle, ignorato, deriso, sbeffeggiato. l'oscurità ora penetrava nelle sue membra, filtrando lo strato adiposo e muscolare, arrivando sino ai suoi organi e di lì al cuore, che si tingeva di nero e offuscava la sua mente.
    è vero forse che una esperienza così tragicamente drammatica ti segna e non si può più tornare indietro, modificando priorità e punti di vista. una prospettiva nuova si apriva all'EX Kiriano. trasformando il sentimendo di dedizione in pura, semplice e rara COLLERA...

    ...A KIRI...

     Fukushuu derubato Etsuko delle sue spoglie mortali si godeva l'aria che rientrava nei polmoni e il teatrino che gli Ex compagni dell'Akuma gli offrivano. già diffondeva tra i presenti il seme della vendetta, una sensazione simile al terrore della tecnica del Kage ma molto più sinuosa e filtrante, quasi irrilevante ma così profondamente presente. avrebbe tratto forza l'imbattuto da ogni sentimento rievocato nelle menti dei Kiriani, istigando in loro il seme del risentimento. mentre l'essere ritrovava forze, abituandosi al nuovo ospite.
    VENDETTA... una voce l'avrebbe fatto sobbalzare. era impossibile non riconoscere la voce di chi l'aveva intrappolato per tempi indefiniti.
    non è possibile... anche qui, come fai a raggiungermi?
    il corpo dell'Akuma è legato al mio e con esso la sua mente, puoi percepire i suoi ricordo, le sue emozioni come lui può percepire le tue e le mie... sa perfettamente cosa stai facendo e a cosa stai bramando. come posso percepirlo io.
    MALEDETTO BASTARDO
    disse imprecando nei confronti di SHINJITSU, l'imbattuto riconosciuto come Verità.
    non riuscirai a portare a termine i tuoi piani, seppur tu sia riuscito nel tuo intento ai sempre il legame all'amuleto... ricordi?
    ai più attenti non sarebbe fuggito infatti un dettaglio apparso sul corpo di Etsuko, un ciondolo legato ad una cavigliera.
    NLiKaViWU
    un lascito probabilmente della lotta al lago, un tentativo goffo di controllare gli imbattuti e di usarli come esercito personale. per il momento Vendetta era padrone della propria anima e del corpo dell'Akuma. questo bisognava riconoscerglielo.
    Fu distolto dal primario che gli si avvicinò offrendosi di curarlo. un ghigno si disegnò sul suo volto.
    ottimo... ottimo... rimetti in forze questo corpo.
    NLiKaYMTB
    sono proprio strani questi Kiriani. pensò dopo aver sottratto tutti i ricordi ad Etsuko.
    un primario disinteressato, la mano sinistra del kage, che agisce contro gli ordini di chi lo comanda uccidendo chi invece i suoi ordini li impartiva, poi un guardiano che accorre in aiuto di chi il Kage intende punire per insubordinazione. in definitiva si trattava di insubordinazione all'insubordinazione.
    Ai tempi del KAguya le cose sarebbero andate nettamente in modo diverso, tra osse intrisa di sangue e arti mozzati. quasi rimpiangeva quei tempi. ora si procedeva per innocue minacce eppure inneggiavano alla NEBBIA DI SANGUE.
    pensò Vendetta pregustando già il dolciastro sapore del risentimento di cui si cibava.
    ora il kage gli rivolse la lama nuovamente contro, chiedendo spiegazioni per qualche situazione.
    Sapeva perfettamente cosa voleva sentirsi dire e mentre Etsuko non l'avrebbe mai affermato, perchè i suoi intenti erano DIPLOMATICI.
    Fukushuu non esitò nell'affermarlo.
    con sguardo assertivo pronunciò quelle parole:
    TIENI VICINO I TUOI AMICI... alzò il braccio ancora utilizzabile verso Youshi, con palese intento irrisorio.
    MA BEN PIU VICINO I TUOI NEMICI... non è vero Kensei Sama... ?
    il mio intento era scoprire i piani di Konoha per sfruttarli a nostro favore e ci sarei riuscito se...
    ancora lo sguardo indicò Youshi.
    se qualcuno come molto spesso succede non si fosse intromesso.
    fece spallucce. indicando chiaramente quanto la mano nera del KAge, intralciasse piani che non lo riguardavano ergendosi molto spesso a paladino di una personalissima GIUSTIZIA.



    Edited by -< Etsuko >- - 16/7/2023, 16:14
     
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    黒と白の手

    Kuro to shiro no te

    VIII

    Non che io sappia risposi calmo a Fudoh, socchiusi un occhio e aggiunsi Sono stato addestrato per un altro scopo, forse il mio defunto nonno è andato a cercarlo. Ma se anche l'avesse trovato - cosa che dubito - non mi riferì nulla. Un nukenin S non è così facile da rintracciare e nemmeno sopravvivergli, non credi Fudoh-san? Serrai la mandibola, risultò piuttosto evidente la difficoltà con cui affrontavo quell'argomento: il tradimento di Yashimata aveva gettato una pesante onta di disonore sulla mia famiglia e, malgrado stessi riuscendo a lavare quel disonore grazie alla mia dedizione per il villaggio e l'ultimo viaggio ad Ame, la ferita non era ancora rimarginata.
    Rispetto ai pensieri di Fudoh circa i piani di Maya feci qualche cenno d'assenso con il capo, quindi confermai i suoi pensieri Sì, direi che con le informazioni che abbiamo recuperato a Taki possiamo azzardare questa ipotesi. Un'unica e gigantesca Arma osservai a lungo Fudoh e ripresi Molto interessante. Credi sia in grado di ricreare un'Arma di Iwa, Fudoh-san? Che abbia a disposizione un... finsi, lasciando cadere lo sguardo nel vuoto, di riportare alla memoria la giusta definizione Un dio guerriero? la mia espressione esprimeva serietà e serenità, come se quell'argomento catastrofico non incidesse effettivamente nel mio animo. Devo ammetterlo, mi ha sempre incuriosito la tua posizione e le tue informazioni riguardo a tutto ciò feci una piccola pausa Come quella volta alle mura di Kiri con il nostro elefante nella stanza qua e Raizen. Mentre io stavo parlando con Etsuko circa la volontà del Mizukage e i suoi ordini, tu hai avuto una fitta e - mi è sembrata - animata discussione con il Kage della Foglia. Beh io non ho avuto modo di seguire la vostra discussione per ovvi motivi, ma l'argomento non è passato inosservato. Riguardava proprio le Armi di Iwa, non posso nasconderti una certa curiosità nel sapere cosa vi siate detti conclusi scandendo lentamente quelle ultime parole, certo era una domanda indiretta, ma il mio obiettivo era piuttosto chiaro.
    Alle parole che seguirono, poi, risi facendo vibrare le mie corde vocali. No, Fudoh-san. Mi stupisce piuttosto come la tua prospettiva sia cambiata tanto radicalmente! tornai serio lasciando un leggero sorriso sul volto Ci sono stati dei segnali, è vero, che qualcosa nella tua prospettiva del mondo stesse cambiando. Basti pensare agli avvenimenti nella foresta di Taki. Ma sei addirittura arrivato a disinteressarti dei morti che la guerra provocherà nel continente? A pensare che, se avessi conosciuto la tua parenti di Iwa, potresti riconsiderare la fedeltà alla gente di Kiri come hai detto poc'anzi? mantenni volontariamente un tono leggero e gioviale, la risata ancora riverberava nella stanza. Il motivo era semplice: Fudoh non era Etsuko. Il primario rappresentava un avversario che non sarebbe stato altrettanto facile sconfiggere seduta stante, inoltre aveva una marea di informazioni che agognavo prima di poter pensare di mettere la parola fine alla sua esistenza. Oltre a queste motivazioni ce ne era un'altra, più intima e coperta dalle stratificazioni del mio Sè: Fudoh era stato un amico. Fudoh la scoperta delle tue origini ti ha cambiato profondamente. Te ne sarai accorto tu stesso d'altronde ancora una volta lasciai che un respiro più profondo spezzasse le mie parole e quindi domandai: C'entra forse il fatto che ti ritieni Sangue degli Dei? il mio sguardo si posò pesante sul suo, riportavo quelle parole che lui stesso aveva gridato nella radura a Taki. Questa consapevolezza che tanti cambiamenti ha provocato in te, cosa comporta? forse per un attimo Fudoh avrebbe riconosciuto un tono di voce, nella mia domanda, che apparteneva al passato a quando l'astio e l'odio non scorrevano ancora.

    [. . .]

    L'elmo del Mizukage non si mosse dal mio viso mentre parlavo, solo quando riferii di ciò che era avvenuto alle mura di Kiri si mosse per un attimo verso il defunto. Mi lasciò parlare, rimase silenzioso e solo poche parole vennero filtrate dalla protezione al volto che era diventata simbolo della Nebbia: "completa il rituale". A mia volta feci un cenno verso Umiko ed ella proseguì, ma il mio sguardo era rimasto verso la piccola ampolla che il Kage ancora reggeva. Non aveva ancora guardato i miei ricordi e non ne comprendevo il motivo, ma un pensiero nefasto si annidò nella mia mente. La proposta di aiuto del primario venne bloccato dal Mizukage che subito riportò l'attenzione su di me. La mano si pose vicino all'elsa e la sua voce cadde come una ghigliottina: definì le azioni di Etsuko sotto la sua diretta volontà ed io non ci volli credere. Rimasi sorpreso e il moto di rabbia che le sue stesse conoscenze stavano alimentando si nutrì di nuovo folgorante odio. Non ebbi il tempo di parlare che, la leggera brezza che fino ad un attimo primo mi sferzava il viso, divenne un potente turbinio che mi afferrò e bloccò completamente. Sentii le ossa scricchiolare sotto la potente e invisibile presa del Mizukage, un prolungato mugugnio di dolore che mi lasciò abbagliato fu la mia risposta involontaria a tutto ciò. Spalancai l'occhio, poi, quando il Kage ventilò le mie azioni come un tradimento, il dolore sembrò scomparire per un momento e solo la rabbia riluceva nella mia pupilla. Come osava dire o pensare una cosa simile? A me, Youshi Tokugawa, che avevo sacrificato tutto nella mia vita, compresa la mia famiglia, per il bene di Kiri. A me, Hidarite, che ero il suo ninja più fedele e utile. Poi una nuova ondata di dolore quando la presa schiacciò le mie carni non mi permise di sputare il mio odio e il dissenso verso quelle sue parole.
    Avvenne poi una cosa imprevista: Hideo. Il giovane genin irruppe nella stanza urlando parole in mia difesa e in difesa della mia fedeltà a Kiri. Vidi cosa stesse tentando di fare, ma io stesso non potevo intervenire per bloccarlo e forse altri avrebbero salvato il guardiano di Kiri. Sfruttai però quell'inaspettato momento per sfuggire alla morsa del Mizukage, l'ombra era quella proiettata dalla scrivania la cui fonte era la finestra e lì mi ci trasportai grazie alle conoscenze segrete del mio clan. [Difesa Totale: Passo di Tenebra]
    Non riuscii a reggermi in piedi e le ginocchia caddero sul pavimento dell'ufficio, il dolore si era fatto più acuto ed ogni osso e muscolo erano indolenziti. Con quella temibile e semplice dimostrazione di forza mi aveva quasi ucciso. Ho fatt... le parole si ruppero per il dolore, serrai la mandibola e tornai ad usare le stesse parole che mi erano state dette nel momento dell'investitura Ho fatto per Kiri tutto ciò che era necessario quando la situazione l'ha richiesto. Tutto il mio sguardo si pose fermo sull'elmo, si pose su Kiri.
     
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    Falce dei Kaguya


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    No, immagino non sia facile., convenni alle parole di Bendino-chan su suo zio, Ma possibilmente la cosa non ha impedito a tuo nonno di provarci, come supponi anche tu., conclusi con una scrollata di spalle.

    Le successive parole del Tokugawa mi fecero un attimo stringere i pugni, non per la domanda in se, ma per l'errore insito nella stessa: Se la Signora di Taki avesse con se un Dio Guerriero, non vedo perché dovrebbe provare a crearne un secondo., spiegai, per poi sottolineare qualcosa per me ovvio: Arma di Iwa è un... sinonimo dispregiativo, penso si possa dire così, di Dio Guerriero. E, onestamente, non so bene cosa fecero millenni fa ad Iwa, ho qualche informazione, ma nessuna parla di ferro preso dalle montagne, per questo, Youshi, la mia è solo una teoria.
    Forse andando a vedere cosa esattamente è successo nel Paese del Ferro, potrò darti un parere più chiaro di qualsiasi cosa la mia probabile sorella abbia in mente.
    , risposi, aggiungendo una proposta, ma evitando un dettaglio di mia conoscenza sulla "nostra" nascita.
    Gli Dei Guerrieri furono creati da degli esperimenti fatti sui Pastori della Terra, i Colossi: forse non è ferro quello che sta sottraendo alle Montagne., quel pensiero, che derivava dalle parole dette tanto dal Gashadokuro a Tsuya, quanto in seguito dall'Hokage, mi lasciava non pochi dubbi sui piani della Bruna.
    Come poteva pensare di fare ad altri Colossi ciò che gli era stato fatto millenni prima ad Iwa? Non sentiva quel senso di colpa che mi mordeva ogni volta che ripensavo al modo in cui eravamo stati generati?
    Noi Dei Guerrieri eravamo figli della violenza perpetrata dagli uomini di Iwa, non ne avevamo colpa, malgrado ciò che pensavano l'Hokage ed altri, ma compiere ulteriori atti simili? Come poteva anche solo pensarlo?

    Quella mia preoccupazione, comunque, fu interrotta dai riferimenti che Bendino-chan fece proprio alle Seconde Generazioni ed alla Montagna di Konoha, accennando che sarebbe stato curioso di sapere il contenuto della mia chiacchierata con quest'ultimo alle Mura, oltre a definire lo sfortunato ex-Akuma in un modo un pò improprio, ritengo.
    Forse, Bendino-chan, data la stazza, sarebbe più corretto indicare l'Hokage come l'elefante, piuttosto che l'ormai defunto ex-consigliere, non credi?, domandai al Tokugawa, alzando perplesso un sopracciglio.
    Ad ogni modo, la Montagna di Konoha mi ha proprio dato alcune delle informazioni che ti incuriosiscono sugli Dei Guerrieri: certo lo ha fatto per cercare di convincermi che il suo punto di vista era quello corretto ed il mio sbagliato, ma se escludiamo questa sua compulsione al dover avere sempre ragione, mi ha fornito moltissime conoscenze che fino ad allora ignoravo., ammisi con un sorriso divertito.

    Il divertimento sembrò prendere anche il Tokugawa, nel proseguire della discussione, mentre poneva nuove domande ed osservazioni, affermando che la mia prospettiva era cambiata in modo radicale, cosa che mi fece indietreggiare leggermente il capo, per meglio squadrarlo, prima di scuotere leggermente la testa.
    Temo di essermi spiegato male, Bendino-chan., valutai, prendendomi qualche attimo per considerare come esporre i fatti, poi arrivai all'unica conclusione possibile.
    Quanto ti ho detto della mia infanzia? Ben poco, credo.
    Lascia che ti dia un attimo di contesto.
    , esordii, I miei primi ricordi riguardano uno dei tanti orfanotrofi di Kiri, non ho idea di come ci sia arrivato, ma sono cresciuto lì, finché, sarà stato intorno ai dodici anni, o qualcosa in meno, assieme ad altri orfanelli che nessuno si voleva prendere, abbiamo ben pensato di scappare.
    Da allora sono cresciuto per strada, inizialmente con altri coetanei, poi, a poco a poco, da solo.
    , spiegai e poi il mio sguardo passò dalla Mano Sinistra davanti a me, a quella Destra, riversa per terra, senza vita.
    Mentre voi crescevate nei vostri clan, con cognomi, genitori, nonni, e tante altre cose, che probabilmente ti potrà sembrare di aver sudato, io e tanti altri a Kiri abbiamo vissuto dei vostri scarti.
    Mi nutrivo, mi vestivo, dormivo in mezzo ai vostri scarti.
    e mentre lo spiegavo, il mio indice destro oscillava fra l'uno e l'altro.
    Ma la cosa buffa era che ai tempi non è che odiassi chi aveva una vita migliore della mia, semplicemente ero consapevole che avere una famiglia implicava qualche differenza rispetto alla mia vita, ma io, bé, non ce l'avevo.
    La consapevolezza di questo, semplicemente, mi faceva scrollare le spalle: avevo problemi maggiori del chiedermi come mai vivessi in quello stato, mi concentravo più sul sopravvivere, che sul rimpiangere qualcosa che non sapevo nemmeno come fosse.
    Quella era la mia normalità.
    Se vuoi, come chi per una forte allergia non ha mai potuto assaggiare uno specifico alimento, quindi non ne sente la mancanza, o la curiosità: per me era lo stesso con l'avere una famiglia.
    Probabilmente era lo stesso motivo per cui tanti vostri ragionamenti e discussioni non mi hanno mai particolarmente interessato.
    E qui arriviamo al punto: lo sai perché sono diventato un ninja di Kiri?
    Non c'era stato nessuno ad addestrarmi per intraprendere quella strada, semplicemente, un giorno ho sentito un anziano senzatetto lamentarsi che quando combatteva per il villaggio aveva tutto il cibo di cui aveva bisogno e così m'è parsa una buona idea cercare di diventare uno shinobi: mi sarei assicurato un futuro, sarei sopravvissuto.
    Io sono diventato un ninja per necessità.
    , raccontai con una nuova scrollata di spalle.
    Questo è il senso di ciò che dicevo: se non fossi cresciuto da solo per strada, se come te fossi stato addestrato per tutto questo da qualcuno, non ho idea se sarei stato altrettanto fedele a Kiri, specie considerando che, appunto, dubito i miei genitori vivessero nel Paese dell'Acqua., elucubrai.
    Relativamente al mio presunto disinteresse, non penso sia vero: io reputo ogni vita importante, ma, adesso, ad esempio, sono arrivato tardi ed esattamente cosa potrei fare? Le mie doti mediche potevano curare Etsuko-san se fosse stato ancora in vita, mi sarei anche messo in mezzo ad interrompervi, potendo, ma che dovrei fare ora? Urlarti contro che hai ucciso un tuo compaesano per una tua qualche illogica fisima? Da Meika-sama ho appreso che ogni vita è importante e finché ne ho modo, farò il possibile per salvarle, ma agitarmi per vite già perse sarebbe stupido, come mi sembra stupido preoccuparmi sulla possibilità che la mia probabile sorella voglia costruire un'Arma di quelle dimensioni per uccidere qualcuno.
    Non è una cosa che avverrà domani e, possibilmente, se avrò modo di incontrarla e parlarci, potrei farla ragionare.
    In fondo non tutti la vedono come il Mizukage, che estende il suo problema con l'Hokage verso l'intera Accademia, cosa che dal mio punto di vista resta un'esagerazione: la Montagna di Konoha non è che il capo di un singolo villaggio.
    , conclusi, trattenendomi dall'aggiungere la mia sul modo di parlare per assoluti e generalizzazioni tanto caro sia ad Elmo-san, sia al suo fidato cagnolino con un occhio solo.

    Il Tokugawa, comunque, continuò ad insistere su come aver scoperto le mie origini mi avesse cambiato.
    Io non ritengo niente, Bendino-chan: io SONO Sangue degli Dei! E' il mio diritto di nascita., sottolineai prima di tutto, quando l'altro finì con le sue domande, Ho scoperto di essere Sangue degli Dei prima dei fatti con la Signora di Taki, incontrando un altro mio parente, prigioniero di una terribile sorte, nei suoi ultimi momenti di vita.
    E' stato un puro caso, ma mi ha aperto gli occhi su come quel mio specifico ramo famigliare, legato al Sangue degli Dei, a causa delle particolarità delle loro abilità, sia stato perseguitato, a quanto pare da parecchie generazioni.
    Quindi sì, questa consapevolezza mi ha cambiato: ritengo ancora che ogni vita sia importante e se posso, cercherò di convincere di questo anche i miei interlocutori, ma sono anche consapevole che per colpa di pochi prepotenti, che si sentivano in diritto di scegliere della sorte dei miei antenati, la Signora di Taki è cresciuta in un tempio della Cascata, come ci dicesse quel suo sgarro, ed io sono cresciuto per le strade di Kiri. Entrambi senza una famiglia, per qualcosa a cui, probabilmente, nemmeno i nostri genitori hanno potuto opporsi.
    , conclusi, memore di quanto appreso tanto dal Gashadokuro, quanto, in seguito, da Sakura-dono.

    Il resto del discorso poi, come sapete, fu interrotto dall'arrivo di Elmo-san.

    [...]

    Le prime parole che Elmo-san mi dedicò furono per sottolineare che non potevo portare fuori di lì Etsuko-san.
    Non risposi, se non con una scrollata di spalle verso l'ex-defunto che aveva ancora un braccio in meno.
    Per il resto, sarei rimasto ad osservare i fatti, o almeno quella fu la mia idea iniziale, mentre vedevo "Kiri" criticare il metro di giudizio del suo fedele seguace con un occhio solo.

    Sapete, non fosse stato per la presenza del Mizukage, che sbilanciava emotivamente l'ambiente, avrei potuto quasi trovare comico come "Kiri" sottolineasse che l'altro aveva fatto il passo più lungo della gamba, nel decidere quale fosse il "volere di Kiri".
    Purtroppo, la rabbia che impregnava la stanza mi impediva di sorridere più di tanto nel vedere quei due esaltati esporre i loro rispettivi punti di vista.

    E parlando di esaltati: ecco che dalla porta apparve il ragazzino puntaspilli che avevo incontrato all'ultima riunione di villaggio, non so se ve lo ricordate.
    Suddetto ragazzino pensò che fosse intelligente urlare il suo parere su Bendino-chan e, a riprovare di tanta furbizia, lanciare quattro chiodi addosso al Kage.
    Lo so che starete pensando: "Fudoh, non perché tu hai scarsa considerazione della politica di Elmo-san e di Youshi puoi criticare chi crede in loro! Ti sembra giusto deridere così quel genin?", personalmente penso di sì, specie considerando che mi mossi per provare a salvargli la vita.

    Aprii, infatti, la mano destra ed usai il chakra naturale-gravitazionale per attrarre verso di me i suoi quattro spilli. [Shinra Tensei]
    Ho sempre pensato che questi chiodi facciano male alla testa di chi li usa, per caso ne hai qualcuno piantato nel cervello per scegliere di fare un'azione così stupida, Puntaspilli?, chiesi al ragazzino, forse con più rabbia in voce di quanto necessario, Ti volevi fare ammazzare? Tu vivi a Kiri, non in un villaggio in cui i pareri sono ben accetti., aggiunsi, lasciando cadere a terra tre chiodi su quattro.
    L'ultimo, dopo averci impresso un sigillo, lo avrei sparato addosso al suo proprietario, puntando allo sterno dello stesso.
    Non riprovare a fare una stupidaggine del genere, per il tuo bene. [Sigillo + Shinra Tensei]
    Forse avrei potuto rendere il suolo sotto di lui liquido, così gli avrei salvato la vita di sicuro., valutai, con l'ennesima scrollata di spalle, mentre, complice quel piccolo teatrino, Bendino-chan si spostava in ombre più sicure, esponendo poi il suo punto di vista davanti alle accuse del Mizukage.

    Elmo-san, nel frattempo, dopo avermi ordinato di andare a curare suddetto Tokugawa, continuò il suo interrogatorio, stavolta con il redivivo Akuma.
    Torno a dire che tutto questo, non fosse stato per le abilità del Mizukage, mi avrebbe fatto tanto ridere: un chunin si sentiva in diritto di decidere cosa fosse il meglio per il villaggio e per il Kage, non accettando che il suo metro di giudizio non era quello del capovillaggio stesso.
    Una follia che aveva portato persino un ragazzino, che credeva in quel chunin, quasi a suicidarsi per sottolineare il proprio punto di vista.
    Forse nel ritenere tutto ciò assurdo, non ero cambiato tanto quanto Bendino-chan ipotizzava? Oppure era effettivamente uno scenario folle, creatosi sulle idee stupide (almeno secondo me) di un singolo?
    Mi sembrò comunque maleducato esporre questo punto di vista, quindi mi limitai al mio ruolo in quella scenetta: il medico, avvicinandomi al mio parigrado con un occhio solo per controllare le sue condizioni.
     
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    Capitolo Unico

    Atto III
    Nuovi (?) inizi †


    Un'incognita che non avevo considerato. L'ardore di un ragazzo ben educato, l'odio acerbo e immaturo proprio di chi è alle prime armi. Un grido, quasi graffiato, grattato, contro la possanza delle mie capacità. Poi una manciata di spiedi e le parole di chi aveva fatto del disincanto la sua unica ancora di sopravvivenza. Provai delusione, come quasi sempre quando si tratta degli scambi emotivi tra me e l'erede di parte dei poteri dell'Eremita delle Sei vie. Ti volevi fare ammazzare? Tu vivi a Kiri, non in un villaggio in cui i pareri sono ben accetti. Disse Fudoh all'appena giunta Mano Grigia. La sua abrasività e schiettezza sfregiò il volto d'acciaio che ero solito indossare. Mi voltai verso di lui, osservandolo. Non sapevo dire se pronunciava tali parole con candida coscienza o se fosse la mia Kirai Mugen a farlo parlare con lingua affilata. C'è da dire che, sicuramente, quanto diceva era, per lui, almeno in parte vero. Ma lui stesso era la negazione della sua affermazione: se le cose fossero state come lui millantava, la sua lunga e incosciente lingua sarebbe stata recisa molto tempo addietro. E fu esattamente mentre mi voltai che Youshi ne approfittò per sfuggire dalla mia presa. Saggio. Dissi, rivoltando lentamente il mio sguardo su di lui. Avevo appena letto dal filatterio di Youshi; lo posai, infilandolo nell'interno dell'armatura. Ho fatt... ho fatto per Kiri tutto ciò che era necessario quando la situazione l'ha richiesto. Tutto... Lasciai la presa sull'aria che vorticava nella stanza, lasciando che la sinistra cadesse al mio fianco. E di questo Kiri ti sarà per sempre grato. Lo scrutai. Ora alzati e vattene. La destra si levò per indicare la porta. Qui hai fatto abbastanza. Quando sarebbe stato vicino alla porta, lo avrei fermato. Riprenditi questo. Avrei detto, lanciandogli il filatterio che mi aveva dato. O meglio, un filatterio simile a quello che mi aveva dato. Il tappo possedeva una peculiare incisione che l'Hidarite non aveva creato quando aveva voluto passarmi le informazioni su Etsuko e Fudoh. Se avesse bevuto dallo stesso, come fatto in precedenza, avrebbe scoperto che su di esso avevo inciso, un attimo prima di lanciarglielo, un solo pensiero: "Ci vediamo sul punto più alto delle scogliere poco prima dell'alba."
    A quel punto, mi sarei rivolto verso Hideo. Hai controllato le tue paure ma non hai controllato la tua rabbia. Sei stato bravo a cedere all'odio ma devi imparare a veicolarlo. Feci una piccola pausa. Devi essere addestrato. Poi mi voltai, tornando a rivolgermi ad Etsuko. Prima, però terminai il mio discorso con la Mano Grigia, anticipando qualsiasi cosa avesse intenzione di pronunciare tra le mie parole. Scuse accettate, Hideo Nishimura. Non c'era bisogno di aggiungere altro. Se voleva rimanere e capire perché ero e sono Kiri poteva farlo, altrimenti poteva andarsene esattamente come il suo beniamino.

    [...]


    La Yakusoku tremava vorticante davanti al volto dell'Akuma. TIENI VICINO I TUOI AMICI... MA BEN PIU VICINO I TUOI NEMICI... non è vero Kensei Sama... ? Disse Etsuko, con una verve ed una vena sadica nella voce che non avrei creduto fosse sua propria. Ma l'estremo evento di cui era stato vittima ed anche spettatore di certo poteva aver rotto o alterato qualche convinzione del Diplomatico. ... se qualcuno come molto spesso succede non si fosse intromesso. Ci fu un attimo di silenzio. Si percepì soltanto il rumore simile tanto ad un ronzio quanto ad un piccolo scroscio d'acqua della Yakusoku per alcuni istanti. La mia mano tremò, nient'affatto salda davanti a tale dispiego di inutilità. [Note] Stavo prendendo una decisione di cui forse, un giorno, mi sarei pentito. Bene. Dissi, lasciando che il sangue della Promessa rientrasse nell'Omero del Figlio. Ma il tuo onore è macchiato, Migite, ed hai evidentemente bisogno di riscattarti davanti agli occhi di Kiri e dei tuoi compagni shinobi. Posai la Yakusoku al fianco, inserendola saldamente nel suo passante. Dovrai sfidare l'Hidarite per la Nebbia di Sangue. Potrai scegliere il luogo dell'incontro e le regole. Dovrai però farlo davanti a tutta Kiri. Sarà un evento pubblico. La proposta che stavo facendo a Etsuko era semplice: vincere un incontro alla pari con Youshi. Poteva scegliere le sue regole, poteva scegliere l'arena, poteva fare quello che voleva. Non aveva lo svantaggio della posizione che ricopriva, seppur temporaneamente, né l'effetto sorpresa contro di lui. Ma perché stavo concedendo quella che pareva, evidentemente, una grazia? Il motivo era semplice. Perdere significava perdere tutto. L'Akuma era già malvisto dai ninja della Nebbia, evidentemente. Hideo ne era una riprova - aveva preferito tentare di salvare Youshi piuttosto che domandarsi cosa fosse successo alla Mano d'Oro a terra e senza un braccio; il suo nome aveva un'onta d'ignominia da lavare. Rimanere con tale vergogna addosso era qualcosa d'insopportabile e che lo avrebbe costretto a gesti estremi.
    C'era, inoltre, un altro dettaglio rilevante da considerare: il ruolo di mano destra del Mizukage non prevedeva dimissioni. Fare passi indietro non era contemplabile. La fiducia ed il potere che si guadagnano arrivano ad un prezzo. L'estrema e eterna lealtà al Capovillaggio. Non deludermi un'altra volta, Migite.
    Ancora una volta, con sufficienza e distacco, mi sarei rivolto a Fudoh. Accertati delle sue condizioni. Se lo ritieni necessario e lui è d'accordo, Kiri dispone di arti artificiali di prima fattura. Ponderate l'eventualità.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 725
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


     
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    Kuro to shiro no te

    II: La Comparsa dell'Odio?



    Rimasi completamente stupito. Mi aspettavo che in qualche modo il Mizukage avrebbe bloccato il mio attacco ma mai avrei pensato invece che sarebbe stato Fudoh - Dono a fermarmi. Il suo potere gli permise di attrarre a se i miei ricevitori, mettendo quindi completamente in salvo Kensei - Dono.. Non che fosse veramente in pericolo vista la differenza che ancora c'era tra me, un giovane genin e il capo del nostro villaggio. Le parole del primario però mi colpirono molto. Inneggiava ad una Kiri che non sembrava quella che avevo in mente io. Una Kiri dove la nebbia di sangue non avrebbe avuto senso se davvero non ci fosse stata la libertà di esprimere un parere.. La nebbia di sangue, uno dei legami più forti che si può creare, si basa su molti pilastri tra cui fiducia, rispetto e una volontà di capire la persona che hai davanti, non solo come ninja ma bensì anche come individuo. Quelli erano i miei pensieri, senza uno scambio di opinioni non si poteva creare questo incredibile legame, era quindi tutta una falsità? era tutto pensato semplicemente per creare subordinazione?

    Non volevo tentare il suicidio. Ne ero certo, ma in quella situazione non solo il mio controllo era venuto a meno per la situazione di pericolo di Youshi, bensì anche altro sembrava spingermi ad essere estremamente più violento.. Sembrava come se tutte le mie sensazioni fossero moltiplicate esponenzialmente da qualcosa..Soprattutto l'odio che stavo provando per qualcuno che stava attentando alla vita di Youshi - San. Che fosse La famosa Kinjutsu del nostro Kage? non ne potevo essere sicuro.. ma sicuramente qualcosa era diverso quel giorno, qualcosa era diverso in quel luogo.. qualcosa che reputavo in qualche modo.. sbagliato.

    Riuscii a malapena a roteare il busto di qualche grado in modo da evitare che il ricevitore di cui aveva preso il controllo Fudoh finisse sul mio sterno, distruggendomi probabilmente buona parte della cassa toracica. L'oggetto però urto il busto all'altezza della spalla sinistra e fin da subito il dolore fu atroce. Capii immediatamente che di sicuro qualcosa non andava.. il colpo, troppo forte, aveva fatto uscire dalla sua guida l'articolazione della spalla. Cercai di resistere e soffocai un gemito mentre le gambe iniziavano a cedere e mi lasciai cadere sulle natiche, spinto sempre dalla forza del ricevitore contro il mio corpo. Ero stato reso inoffensivo nel giro di pochi secondi e utilizzando le mie stesse armi per lo più. Mi sentivo debole, inutile, senza uno scopo ma, quando notai che Youshi era riuscito a sfuggire dalla presa del Mizukage, un piccolo vento di speranza mi colse.. Forse avevo davvero fatto qualcosa in quella situazione.. Forse ero riuscito a rendermi effettivamente utile. [Note]

    Feci un grande respiro, continuando a soffocare il dolore che provavo in quel momento mentre ascoltavo in silenzio il discorso del Kage a Youshi, fino a che non venne congedato e a quel punto fui io il protagonista delle sue parole. Anche questa volta fu strano, Avevo cercato di colpirlo ma non sembrava provare astio verso di me, anzi, le sue parole erano quasi più un complimento.. Mi Aspettavo di essere punito.. addestrato all'odio ivece? L'odio lo ho sempre e solo provato per una persona.. Quell'odio vero che avevo sentito in quella cupa giornata in cui Kimiko era stata rapita. Se davvero L'odio può veicolare tanto potere dovrei davvero arrendermi ad esso? Dovrei tralasciare il mio io per qualcosa di astratto come un'emozione? Nella mia mente vorticavano mille domande e ben poche risposte ma quello non era il momento per rimuginare sull'argomento. Non ebbi nemmeno il tempo di dire qualcosa che subito il Kage mi fulminò con una frase che nuovamente mi colpì molto.. Aveva già accettato delle scuse che ancora non gli avevo posto. Come poteva sapere che sarebbero arrivate.. Mi vergognavo.. avrei voluto effettivamente trovare delle scuse per dare una spiegazione al mio comportamento di quel giorno ma qualsiasi cosa avessi detto non sarebbe servito. Mi sembrò che con quella frase lo stesso Mizukage mi stava dando il suo perdono dopo aver capito le mie intenzioni. Speravo in cuor mio che avesse capito che la mia lealtà al villaggio non vacillava e non sarebbe vacillata facilmente, arrivando persino a scontrarmi, sicuramente in modo stupido, con la carica più potente del villaggio stesso. Feci un segno di intesa con il capo, quasi chinandolo al suo cospetto in segno di rispetto.

    Se Youshi si fosse congedato come chiesto dal Kage avrei seguito le sue orme anche io, congedandomi a mia volta e uscendo dalla stanza. Mi sarei mosso, tenendomi la spalla ancora lancinante con la mano destra, per raggiungere il chunin e cercare di capire qualcosa in più di tutto ciò che era successo quel giorno. Youshi.. Cosa è successo? ero preoccupato per il tuo possibile scontro con Etsuko.. ma non m sarei mai aspettato di assistere a tutto ciò.. Non capisco.. Kensei non era a conoscenza di ciò che avevi intenzione di fare? Avevo capito che eri sicuro di poter provare al Kage le mancanze del consigliere.. Avrei quindi tirato un respiro di sollievo Sono contento che alla fine sia finito tutto bene.

     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    vincitori e vinti

    kage per o di chi?



    ahahahahaahah
    ahahahahahahahahahahah
    ahahahahahahahahahahahaahahaha


    una risata riecheggiava nella mente dell'ex consigliere in quel che dovevano essere i luoghi dell'Ade. in realtà Etsuko non aveva ben capito se fosse solo nella sua testa o se effettivamente l'eco di quelle risa riempisse completamente le lande.

    Sei Esilarante Etsuko... disse la voce dell'imbattuto. il legame che si era creato tra i due e con Verità permetteva almeno ai primi due di provare l'uno i sentimenti dell'altro. quello a cui aveva assistito Vendetta poco prima lo aveva portato ad un vero e proprio scoppio di ilarità.
    Sbigottimento? vogliamo definirlo tale, quello di Etsuko nei confronti della reazione del suo KAge?
    ahhhh mio caro ragazzo, non ti facevo così ingenuo.
    SMETTILA... la voce di Etsuko ribolliva di rabbia.
    ti ha usato, non l'hai capito?
    SMETTILA TI HO DETTO...
    tenerti vicino e accontentarti... usarti per l'amicizia con l'Hokage. mi è bastato osservarlo per capire la malvagità insita nel suo essere.
    DEVI FINIRLA...
    l'estrema strafottenza, noncuranza.
    MI HAI STANCATO...
    il marcato Egocentrismo e l'estremo narcisismo.
    BASTARDO...
    il suo pupillo, cosa ti aspettavi che lo punisse? perchè mai... forse l'essere leale e aver dato la vita per lui ti avrebbe dovuto mettere in una situazione di vantaggio?
    ahahahahahahaah, sei uno stolto.

    BASTAAAAAAAAAAA... l'urlo del Kiriano prepotente aveva squarciato i cieli dell'Ade e persino le anime vicine avevano provato compassione per quel viandante sul cammino della perdizione.
    la rabbia che provava Etsuko era incommensurabile, la delusione, cocente. tutti gli ideali in cui aveva investito erano carta straccia, un inutile groviglio di menzogne.
    sta Tranquillo Etsuko... dopotutto siamo legati... lascia fare a me, ci prenderemo la nostra VENDETTA. ahahahahahahahahaah

    A KIRI

    le parole del Kage non sortirono forse la reazione che si aspettava dal conosciuto Kiriano. Vendetta rimase in silenzio, impassibile, con una espressione persa forse, chissà dove, chissà con chi...
    poì improvvisamente fu di nuovo presente e sorrise.
    il kage proponeva uno scontro per l'onore. a lui dell'onore non importava nulla, si cibava di Vendetta e l'occasione che si presentava era un succulento banchetto.
    una smorfia tra il divertito e l'eccitato. la lingua che si lecca le labbra, e gli occhi rossi che osservano quello che un tempo era il suo Signore.

    se è il sangue che reclamate... il sangue otterrete Kensei.
    ma se mi permettete...


    girò meccanicamente la testa verso il primario.

    se non sbaglio, anche il qui presente Fudoh ha qualche conto in sospeso con l'uccisore di Amministratori... allora chiedo che si disputi in incontro a 4...
    dopotutto il prezzo dell'onore è uno spettacolo a cui tutta Kiri dovrebbe partecipare e più persone diamo in pasto alla massa e più salirà l'interesse degli spettatori.
    che ne pensate?


    osservò entrambi gli interlocutori. leccandosi nuovamente le labbra pregustando già il sapore del sangue.

    era evidente, per chi conoscesse Etsuko, non avrebbe avuto dubbi che qualcosa nel Kiriano non andasse. non era assolutamente in se, nessuna delle parole pronunciate da quell'essere sarebbero potute uscire dalla bocca del Kiriano.

    non è tutto...

    interruppe nuovamente il silenzio.

    è inoltre palese che Kiri, non mi vuole... Youshi mi aveva offerto la possibilità di andare e lasciare il mio ruolo. col senno di poi, la scelta fatta poco fa è decisamente stata un errore.
    come dicevo... è palese che Kiri non mi vuole e che ORMAI, io non voglia KIRI...
    quindi chiedo la possibilità al termine dell'incontro, in caso di vittoria, che mi sia data la possibilità di rivalsa, si ma lontano da qui.
    in caso di sconfitta... potrete fare di me quello che desiderate... dopotutto i perdenti sono inutili qui a Kiri.

    ihihihihihihih...

    una leggera risata, prima di tornare impassibile e con quello sguardo vuoto ora fisso sul kage.

    "Etsuko... ti libero da questo fardello una volta per tutte... prima o poi mi ringrazierai..."

    il messaggio era chiaro e diretto altro e nelle lande desolate, dopotutto quella che si prospettava non era più una situazione così inaccettabile.

    ah... quasi dimenticavo!!!
    si rivolse al Genin che aveva nettamente e chiaramente espresso la sua preferenza prima che potesse abbandonare la stanza.

    Hideo San!!!
    ricordi il nostro ultimo incontro per l'apprendimento del chakra?
    le mie creazioni... così reali, così tremendamente reali, tanto da confondere la realtà con l'illusione e l'illusione con la realtà?
    beh proprio quelle... si... io insisto con loro...
    ma sono tremendamente suscettibili al tradimento. anzi spesso diventano davvero incontrollabili, come se agissero per volontà propria... quindi solo per dire...

    sorrise
    che la prossima volta non potrò garantire per la tua incolumità...
    ihihihihihihihihi


    Bis peccare in bello non licet.
    Abyssus abyssum invocat.




      se il Genin avesse interagito in qualche modo non avrebbe ricevuto alcuna risposta ne attenzione da Vendetta.

     
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    Falce dei Kaguya


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    Idee folli

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    [Nota]

    Ero vicino al Tokugawa, intento a curarlo, quando sentii qualcosa che non mi aspettavo: comprensione nella voce del Mizukage! Lo lasciò addirittura andare!
    L'umore di Elmo-san deve essere migliorato., ipotizzai, mentre ancora mi sentivo vibrare dall'odio che aveva diffuso attorno a se il Kage.
    Sarà perché almeno due su quattro dei presenti sembrano credere veramente a quelle balle della Nebbia di Sangue?, mi chiesi e, anche in quel pensiero, c'era un certo livello di rancore, misto a disgusto, per la follia di quella filosofia kiriana.
    Vidi persino il Kage restituire la fialetta di sangue al suo fido cagnolino con un occhio solo, prima che offrisse addirittura dei complimenti al ragazzino con i puntaspilli nel cervello.

    Lo so cosa starete pensando: "Ma Fudoh, ha quasi soffocato Bendino-chan, prima di lasciarlo andare.", vero, ma è anche vero che il suddetto mitomane con un occhio solo aveva ben pensato di uccidere (e far resuscitare) un compaesano per il puro gusto di dimostrare che lui aveva ragione ed il suo parere coincideva con quello del Mizukage.
    Per "dare una lezione" alla mano destra e, per quanto di per se non mi avesse colpito, la facilità con cui questa follia sembrava essere accettata dai presenti, acuiva la rabbia generata dalla presenza dell'Inquisitore.

    Inquisitore che, nel frattempo, aveva persino accettato le scuse del genin, che non aveva mai pronunciato, per poi lasciar andare via anche lui.
    Ed io? Io osservai ambo i fanatici miei compaesani andarsene, auspicando che mi fosse detto di uscire a mia volta, ma, a quanto pareva, il mio ruolo di medico era ancora richiesto per Etsuko-san.
    Così rimasi a sentire la discussione fra l'Akuma ed il Kage, mentre questi proponeva al "non più morto" di sfidare Bendino-chan nella Nebbia di Sangue.
    E ti pareva..., pensai, alzando gli occhi al cielo, ma evitandomi di sbuffare, giusto perché intuivo che fosse ineducato.
    Quello sbuffo evitato, invece, si tramutò in un'imprecazione soffocata, quando l'Akuma ebbe la "fantastica" idea di mettermi in mezzo per uno scontro a quattro: Che cosa?, chiesi, voltandomi leggermente ed osservando l'ex medico.

    Che c'entro io con i bisticci fra le Mani del Mizukage? A me nemmeno interessa quella stupidaggine della Nebbia di Sangue!, pensai, ma, ancora una volta, tenni per me quel pensiero, scrutando con decisa sorpresa, ed un pò di fastidio il redivivo.
    Se, come sospettavo, Elmo-san non avesse avuto niente da ridire, semplicemente avrei fatto spallucce, comprendendo che non c'erano poi chissà quali opzioni: Va bene, se è l'unico modo per chiarire questa situazione..., accettai non propriamente entusiasta.
    Fu allora che Etsuko mi meravigliò ancora di più in negativo: chiese di potersene andare da Kiri, se avesse vinto, perché Kiri non lo voleva più e lui non voleva Kiri.

    Ora, mi direte voi, in un contesto di persone normali, un comportamento del genere sarebbe stato paragonabile al disappunto di una persona che si sente tradita dal suo villaggio e, probabilmente, seppur giusto un pò esagerato, sarebbe stata una reazione comprensibile.
    Ma qui non eravamo fra persone normali, eravamo fra Kiriani, e considerando che l'uomo in armatura ed elmo con una spada puntata contro l'Akuma tendeva a definirsi "Kiri", quella stessa affermazione suonava un pò come i momenti da mitomane di Bendino-chan, che riteneva di sapere cosa pensasse "Kiri".
    Pensare che gli hanno appena riattaccata la testa., fu il mio successivo pensiero, osservando il "non più morto, ma potenzialmente a breve di nuovo morto" Etsuko-san.

    Se, e per me era un grosso se, Elmo-san non avesse ri-ammazzato seduta stante il suo consigliere, avrei cavalcato l'inatteso suo buon umore: Mizukage-sama, giacché qui sembrano tutti in vena di azioni e richieste egoistiche ed un pò insensate: quale che sia l'esito di questo scontro, le chiedo delle settimane di intervallo dal mio ruolo di Primario, dopo suddetto evento.
    Voglio seguire delle tracce della mia famiglia che conducono fino ad Iwa.
    , affermai.
    La mia non era una richiesta legata a quella buffanata dimostrazione fra le due Mani del Kage, la mia era una necessità che avrei accantonato fino a dopo l'evento, per puro rispetto verso il villaggio ed il mio ruolo di medico nello stesso, che in fondo era probabilmente l'unico motivo per cui ancora mi tenevano lì in vita.

    Elmo-san mi chiese poi di portare l'altro in ospedale per dei controlli, appunto, ed occuparmi del braccio mozzato.
    Così, mentre Etsuko-san diceva qualcosa al puntaspilli, mi avvicinai all'arto reciso e ne scrutai le condizioni. [Abil]
    Uhm..., pensai con un ulteriore controllo del moncone, quindi mi rivolsi al Kage: Mizukage-sama, temo che Etsuko-san avrà poche opzioni di scelta e, soprattutto, che lo scontro dovrà essere leggermente rimandato, a meno che l'Akuma redivivo non voglia combattere con un braccio in meno., esordii verso gli unici due verosimilmente rimasti nella stanza.
    Lo avrà riportato in vita, ma la kunoichi della Mano Nera è poco capace nel curare da un punto di vista medico, o il Tokugawa è molto bravo a tagliare, in ogni caso questo arto non si può riunire al corpo.
    L'arto meccanico è di certo l'opzione migliore, ma non ho mai appreso da Meika-sama come fare un'operazione del genere, mi servirà qualcuno di esperto che mi affianchi, o a cui io mi affianchi, per tale innesto.
    , risposi, attendendo indicazioni dal Kage, che probabilmente era più esperto di me su dove farsi agganciare elementi meccanici al corpo.

    Dopo le parole di Elmo-san su quel tema e qualora ci avesse dato il beneplacido per andar via di lì, avrei accompagnato Etsuko-san in ospedale per un controllo generale delle sue condizioni.
     
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    Capitolo Unico

    Atto IV
    Controproposte


    Il giovane genin mi guardava con un'espressione che risultava essere un misto tra rancore e stupore, tra incredulità e rabbia. Sembrava voler parlare, quasi prendere parola per esprimere qualche concetto, ma poi la gola gli si stringeva e quel vistoso moto d'iniziativa abortiva in una smorfia di sorpresa o disappunto. Eppure, glielo leggevo negli occhi, aveva esattamente compreso quello che gli avevo detto. Gli erano oscure le motivazioni, i motivi profondi, ma aveva accolto le mie parole - e per il momento tanto bastava. La comprensione, e la più radicata adesione, sarebbero arrivati successivamente.
    La mia attenzione verso il Genin non terminò neanche quando l'Hidarite si congedò. Vedevo come lo seguiva con lo sguardo, come ne studiava i movimenti, come considerasse degne di imitazione le sue azioni. Vedevo, quindi, germogliare il seme della Nebbia di Sangue: vedevo la fiducia creata tra maestro e allievo. Vedevo il rapporto irrobustito nel sangue. Mi voltai verso Fudoh, mentre lasciavo ai due retti kiriani poco più che un gesto d'accondiscendenza alla loro imposta volontà di congedo.
    Col primario non era stato possibile costruire alcun tipo di rapporto nonostante, per esempio, le avventure coi due buffoni in calzamaglia o la ricerca del Kappa che ci portò al Villaggio della Bruma. C'era qualcosa che non comprendevo che limitava l'accrescere in lui di quello spirito cameratista tipico dei soldati, dei ninja, degli shinobi. Non capivo quali corde tirare col Rosso di Kiri. Ogni volta che scambiavamo delle opinioni, ogni volta che gli chiedevo qualcosa, sembrava di interfacciarsi con un muro di gomma. Tutto tornava indietro, niente veniva assimilato. Badate bene, non intendo dire che Fudoh fosse un ninja incapace - anzi. Tutti i compiti assegnatigli venivano portati a termine esattamente come richiesto. Ma forse era esattamente quello il problema: li portava a termine solo come richiesto. Non vi era uno slancio ulteriore, un quid aggiuntivo che rendesse il suo lavoro davvero suo. Eseguiva istruzioni quasi come un'arma. E lui era molto più di ciò.
    Ma, per l'ennesima volta in quell'occasione - e credo che, a quel punto, Fudoh avesse iniziato ad intuire qualcosa - dovetti distogliere lo sguardo per concentrarmi sulla risposta di Etsuko. Se è il sangue che reclamate... il sangue otterrete, Kensei. Ma se mi permettete... questa volta fu l'Akuma a voltarsi verso Fudoh. ... se non sbaglio, anche il qui presente Fudoh ha qualche conto in sospeso con l'uccisore di Amministratori... allora chiedo che si disputi in incontro a 4... dopotutto il prezzo dell'onore è uno spettacolo a cui tutta Kiri dovrebbe partecipare e più persone diamo in pasto alla massa e più salirà l'interesse degli spettatori. Che ne pensate? Ascoltai attentamente quelle parole. Non mi piacevano, non mi piacevano per niente. Una mossa di quel tipo rischiava di banalizzare il concetto stesso di Onore e l'Idea della Nebbia di Sangue. Non vi era nessun elevato motivo nel tirare in mezzo altre due persone se non quello dello spettacolo, come detto dalla stessa Migite. Ma quello che intendevo io, con l'idea di mostrare a Kiri l'onore ritrovato degli Shinobi, non era fornire intrattenimento ma sedimentare un concetto di reciproco rispetto. Ma dovevo concedere qualcosa all'uomo che era appena morto per mantenere la posizione che gli avevo chiesto di incarnare. Feci quindi passare alcuni secondi, gettando la stanza nel silenzio. Gli occhi del Diplomatico rimbalzavano smaniosi tra me e Fudoh. Era tutto così strano. Prima che potessi rispondere, però, la Migite riprese parola. Non è tutto... è inoltre palese che Kiri, non mi vuole... Youshi mi aveva offerto la possibilità di andare e lasciare il mio ruolo. Col senno di poi, la scelta fatta poco fa è decisamente stata un errore. Come dicevo... è palese che Kiri non mi vuole e che ORMAI, io non voglia KIRI... quindi chiedo la possibilità al termine dell'incontro, in caso di vittoria, che mi sia data la possibilità di rivalsa, si ma lontano da qui. In caso di sconfitta... potrete fare di me quello che desiderate... dopotutto i perdenti sono inutili qui a Kiri. Il mio sangue ribollì in corpo. Se negli attimi precedenti la presa della Kirai Mugen sul sottoscritto si era affievolita, per un attimo essa divampò come fiamme libere rinvigorite dal vento. Fudoh non era entusiasta ma accettò la strana richiesta dell'Akuma, quasi sentitosi alle strette. Io allora tuonai. Forse la morte ti ovattava ancora le orecchie prima o hai fatto finta di non sentire, Etsuko? Il tono era estremamente carico di emozioni. Nessuna positiva, ovviamente. Il Tokugawa ha sentito e visto il suo collo quasi spezzarsi perché si era arrogato il diritto di poter parlare per Kiri ... di poter parlare PER ME! Feci due passi avanti verso di lui. Tu sei morto conscio di non poterti permettere una vanità come quella. Come in precedenza avevo fatto col corpo di Youshi sollevato da terra, mi avvicinai ad Etsuko abbastanza perché egli potesse vedere la condensa del suo fiato formarsi sul gelido volto di Kiri. Per me il concetto di morte è qualcosa di ... arbitrario. Il tono si fece più disteso ma non per questo meno grave. Quindi non posso certamente dire di comprendere quello che tu possa aver provato. Tuttavia dubito che un breve viaggio negli infermi possa far perdere il senno in questo modo! La mano sinistra si strinse davanti a me, mentre lo sguardo cercava qualcosa contro cui poterla scagliare. Per loro sfortuna non c'era un oggetto a mortata di mano su cui potessi sfogare la mia ira. Tu sei la mano destra del Mizukage. Conosci segreti di Kiri, possiedi i totipotenti occhi del Clan Akuma ... come puoi anche solo pensare che io possa, allo stato attuale delle cose, permetterti di andartene da qui liberamente, come se fossi il primo odiota che cerca di scappare dalle responsabilità della propria vita? Alla rabbia strabordante che quasi poteva percepirsi ad occhio nudo sul mio corpo, circondato da un lieve strato di chakra, quasi come un'aura, oscura che mi avvolgeva, si unì una pressante sensazione di morte. Tanto Etsuko, quanto Fudoh, avrebbero davvero creduto che la morte in persona avrebbe potuto venire a cacciarli per reclamare la loro anima, in quel momento. [Istinto Omicida] Se non morirai in quell'arena e vorrai andartene, dovrai lasciare qui i tuoi ricordi ed i tuoi occhi.
    Con un tempismo tutt'altro che perfetto, anche Fudoh pensò bene di fare richieste in quel frangente. Mizukage-sama, giacché qui sembrano tutti in vena di azioni e richieste egoistiche ed un pò insensate: quale che sia l'esito di questo scontro, le chiedo delle settimane di intervallo dal mio ruolo di Primario, dopo suddetto evento. Voglio seguire delle tracce della mia famiglia che conducono fino ad Iwa. Lo guardai, ancora carico di odio, rabbia e sete di sangue. Quasi ringhiando gli risposi. Ho bisogno di un rapporto più dettagliato delle questioni di Iwa, prima. Ma il permesso è accordato. Poi, tornando sull'elefante nella stanza: Occupati del braccio di questo pazzo. Quando glielo avrai riattaccato, verrò ad accertarmi che le parole che ha pronunciato poco fa siano solo frutto del trauma. Ma Fudoh non aveva bisogno di andare in ospedale per dirmi quanto doveva.
    Mizukage-sama, temo che Etsuko-san avrà poche opzioni di scelta e, soprattutto, che lo scontro dovrà essere leggermente rimandato, a meno che l'Akuma redivivo non voglia combattere con un braccio in meno. Lo avrà riportato in vita, ma la kunoichi della Mano Nera è poco capace nel curare da un punto di vista medico, o il Tokugawa è molto bravo a tagliare, in ogni caso questo arto non si può riunire al corpo. L'arto meccanico è di certo l'opzione migliore, ma non ho mai appreso da Meika-sama come fare un'operazione del genere, mi servirà qualcuno di esperto che mi affianchi, o a cui io mi affianchi, per tale innesto.
    Quelle parole mi fecero balenare altri pensieri in testa e, per fortuna dei presenti, quei pensieri sovrastarono la volontà di distruggere ogni cosa. La presa sulla Kirai Mugen terminò, così come il flusso omicida che fuoriusciva dal mio corpo. Posso indirizzarti io, pur non potendotelo mostrare direttamente. Ma non è di quello che dovremmo preoccuparci: Meika ci aveva lasciato indicazioni chiare per trattare i miei innesti. Feci una breve pausa. Dobbiamo andare a parlare con qualcuno ad Oto. Guardai fuori dalla finestra. Stabilizzalo e prendete il necessario. Partiremo alle prime luci dell'alba. E, così dicendo, mi diressi verso la porta. Erano state spese fin troppe parole. Inoltre, avevo sicuramente qualcosa da fare.

    Quando Youshi giunse alla scogliera, io ero già lì. La Baronessa aveva scansionato l'ambiente ed era certa che nessuno fosse nascosto ed in ascolto. Tu sei l'Hidarite. Non è tuo compito agire alla luce del sole. Dissi, prima che potesse prendere parola. Tu sei la mano nascosta di Kiri. Tu devi agire all'insaputa degli altri. È per questo che, davanti a tutti, sei stato punito. Feci un passo verso Youshi. Non ho mai messo in dubbio il fatto che tu saresti disposto a tutto per Kiri. Per me. Il Tokugawa avrebbe potuto interpretare quello scambio come riteneva più opportuno. Io non aggiunsi altro. Adesso dimmi quello che credi che io debba sapere su Fudoh.



    Kensei Hito
    剣聖

    Statistiche Primarie
    • Forza: 850
    • Velocità: 700
    • Resistenza: 700
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 725
    • Precisione: 700
    Chakra:
    Vitalità:

    En. Vitale: 30/30
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    4:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    3:


    Equipaggiamento
    • D-Visor dell'Elmo da Inquisitore × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Telescopica × 1
    • Lente per D-Visor - Visione Fotocromatica × 1
    • Lente per D-Visor - Fish Eye × 1
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Superiore × 2
    • Corpo dell'Inquisitore × 1
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Ripristino Superiore × 1
    • Equipaggiamento Debilitante × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Simbolo della Stella × 1

    Note
    • [TS] Istinto Omicida disattivato.
      - Unità di Sangue disponibili: 0.

    • Combattere con Handicap Attivo.
      - Numero di Round passati con l'equipaggiamento debilitate indossato: 1.

    • Assetto Gakutensoku: Nessuno.
      - 0 Round rimanenti al prossimo Cambio di Assetto.


     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Forse la morte ti ovattava ancora le orecchie prima o hai fatto finta di non sentire, Etsuko?
    Qello ti sente Benissimo, sbruffone di un Kage
    Il Tokugawa ha sentito e visto il suo collo quasi spezzarsi perché si era arrogato il diritto di poter parlare per Kiri ... di poter parlare PER ME!
    Forse un Tarlo si è fatto strada nel tuo cervello che è l'unica cosa non metallica che hai... non ti è chiaro che quel Cretino di Etsuko ha dato la vita per te, per quello che tu definisci KIRI? il Quasi di cui parli non è LONTANAMENTE SUFFICIENTE

    Ma volersi scontrare con le opinioni di un fanatico, tutta fatica sprecata. Etsuko aveva provato a mediare ma con Vendetta tutto era diverso, le priorità erano di gran lunga differenti.
    “Ci sono due modi per conquistare la felicità, una fare l'idiota, l'altra esserlo.”
    quei Kirinai dimostravano con i fatti di Essere oltremodo FELICI e di contro quindi... insomma, fate voi due calcoli.
    Per me il concetto di morte è qualcosa di ... arbitrario. Quindi non posso certamente dire di comprendere quello che tu possa aver provato. Tuttavia dubito che un breve viaggio negli infermi possa far perdere il senno in questo modo!
    non puoi lontanamente immaginare come si può tornare cambiati, mio caro Kage.
    Tu sei la mano destra del Mizukage. Conosci segreti di Kiri, possiedi i totipotenti occhi del Clan Akuma ... come puoi anche solo pensare che io possa, allo stato attuale delle cose, permetterti di andartene da qui liberamente, come se fossi il primo odiota che cerca di scappare dalle responsabilità della propria vita?
    ahahahahaha... come se la mia fosse un'opzione!
    qui si è quel che conviene che tu sia, nel momenti il cui si decide che tu serva. Questa è Kiri.
    Cazzo Etsuko, lo capisci Vero? devi ringraziare che ho preso il tuo posto, per la prima volta in vita loro i Kiriani e questo Kage capiranno che non c'è modo di tenere al Guinzaglio.
    la Paura, poi la nebbia di Sangue e il suo ideale di cameratismo malato, estremamente patologico, sono solo modi di controllare... Quello stupido Genin è la più plateale dimostrazione.

    il chakra avvampo nel kage, come se quella dimostrazione d'ira, forse sotto effetto della sua stessa tecnica o semplicemente in risposta alle provocazioni di vendetta che di suscitare emozioni simili era maestro, potesse spaventare l'imbattuto.
    di fronte al Kage "contrariato" l'imbattuto sarebbe rimasto impassibile, lo sguardo fermo in quello del signore di Kiri o meglio dire di KIRI, lasciò scorrere la lingua sulle labbra, quasi a degustare il sapore di quel risentimento o forse a inumidirsi le labbra, secche per l'esperienza ultraterrena.
    Se non morirai in quell'arena e vorrai andartene, dovrai lasciare qui i tuoi ricordi ed i tuoi occhi.
    VEDREMO, VEDREMO... dopotutto è più facile sabotare dall'interno... che Epurare dall'esterno. il risultato finale comunque era fissato... Kiri così come la conoscevano doveva essere purifcata e l'erba infestante così come quelle idee sciocche, andava sdradicata... in tutti i modi possibili.
    Se é Tutto... Mizukage Sama.
    disse impassibile, fissandolo fermo negl'occhi.
    si voltò verso Fudoh.
    beh... direi che arrivata l'ora di rimetterci in sesto o hai intenzioni di combattere da solo i paladini della Giustizia?
    aveva in realtà fatto quella richiesta perchè Fudoh era il più assennato dei Kiriani e il più utili agli scopi di vendetta, sarebbe tornato sicuramente utile in futuro.


     
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    Sorrisi sornione a Fudoh-san poiché ammise che Raizen gli aveva fornito diverse informazioni che avrebbero potuto interessarmi, ma non ne rivelò nemmeno una. Speravo le volessi condividere, Fudoh-san Poi il tono della discussione cambiò e il primario ci tenne a puntualizzare un po' di cose, lo fece attraverso un discorso lungo e, sicuramente, non privo di un evidente trasporto emotivo. Condivise con me quella che era stata la sua storia fino a quel momento, meglio, quella che era stata la sua storia familiare: come fosse cresciuto nell'orfanotrofio, la fuga e gli espedienti per sopravvivere. Lo guardai calmo, indeciso se fosse il caso di intervenire o lasciarlo sfogarsi, non era la prima volta che assistevo ad una situazione simile. D'altronde era già successo a Taki, in quel caso l'avevo lasciato sfogarsi rimandando per troppo tempo la discussione, forse era il caso di fare diversamente? Capisco, ciò che mi dici, Fudoh. Anche se, ovviamente, fatico a comprenderlo e rispecchiarmi lo guardai per un attimo, d'altronde la mia famiglia - grazie all'intraprendenza mercantile della defunta nonna - era tra le più ricche del clan Tokugawa Ma c'è una cosa che vorrei chiederti, hai detto che sei diventato un ninja di Kiri per necessità e Kiri - per via della tua costanza e delle tue doti - non solo ti ha dato ciò di cui avevi bisogno, ma ti ha addestrato, ti ha fornito le possibilità per diventare - probabilmente - il miglior medico del villaggio e lo shinobi che sei diventato aggrottai il sopracciglio abbassando lo sguardo Ti ha messo nelle condizioni di diventarlo, non fraintendere il mio discorso pensando che ti stia negando degli evidenti meriti. Quello mi stupisce, voglio dire, è che saresti disposto a considerare di voltare le spalle alla fiducia delle persone di questo villaggio che, tuo malgrado, ti ha ospitato, cresciuto, allevato, per dei legami che - per quanto profondi - stanno affiorando ora stirai le labbra pensieroso E' questo che fatico a comprendere

    Avevo deciso di introdurre l'argomento del Sangue degli Dei come se fosse una questione dubbia, un suo pensiero, ovvero che lui si ritenesse tale. L'avevo fatto perché volevo mi fornisse maggiori informazioni su come avesse scoperto ciò e, malgrado si fosse leggermente sbilanciato, fu bravo a nascondere il tutto nell'indeterminatezza. Indeterminatezza che tentai di eludere con una domanda posta con estrema curiosità: Un parente morente? mi accigliai esprimendo preoccupazione Mi hai parlato delle tue sorelle, non mi avevi mai citato altri. Di chi si trattava? Rimasi sorpreso quando poi mi disse di aver scoperto che una parte della sua famiglia era stata perseguitata, a causa di alcune loro abilità non meglio specificate. Tirai indietro il capo osservandolo meglio e quindi rapido mi frapposi tra le sue parole interrompendolo: Mi stupisci e mi rattrista sentire ciò ammisi sinceramente, non avendo ancora delle certezze tramite le quali decifrare pienamente le sue parole E non credi che un'intera potenza militare ed economica come Kiri possa aiutarti? Il villaggio ti deve più di qualcosa. Io per primo e il Mizukage stesso sarà propenso a fornirti le risorse di cui avrai bisogno. Ma ci sarà bisogno di più chiarezza per fornirti un aiuto concreto, reale ed efficace il mio sguardo si pose sui suoi occhi in maniera ferma Per quanto tu possa pensare il contrario, a Kiri non sei solo.
    Riprese il discorso, aggiustando forse la mira o facendomi meglio comprendere le sue parole precedenti. Devo aver allora mal interpretato le tue parole. Ma il fatto che tu voglia persuaderla, non esclude un tuo fallimento nel tentare ciò. Questo significa che dovremo essere pronti a questa eventualità e, allora, non possiamo non considerarla una minaccia diret... le mie parole vennero interrotte da un forte senso di oppressione e collera: lui era arrivato.

    [. . .]

    Il Mizukage mi concesse la grazia. Guardai un'ultima volta i ninja presenti nella stanza: il capovillaggio, Hideo, Fudoh-san e il redivivo. Il genin era intervenuto in maniera sciocca e scellerata, aveva rischiato la sua stessa vita per la mia, una cosa che certo non avrei dimenticato in futuro. Il mio passo era incerto e Umiko venne in mio soccorso, rifiutai il suo aiuto e claudicante imboccai la porta dell'ufficio. Venni fermato un'ultima volta dal Mizukage che mi lanciò il filatterio, lo guardai dubbioso tra le mie mani domandandomi perché me l'avesse ridato, quindi notai il kanji e, con un cenno del capo, lo salutai. Una volta nel corridoio Umiko si mise al mio fianco e impose di aiutarmi, prese il mio braccio e se lo mise sulle spalle sgravando le gambe dal mio peso. Non è il momento di fare gli orgogliosi, Youshi-senpai mi guardò attraverso la sua maschera Hai bisogno di cure e te le fornirò. Ma non è il caso che tu esca dal palazzo amministrativo in queste condizioni, il popolo non ti deve vedere in questo stat... Taci Umiko le risposi secco, infastidito dalla leggerezza con cui parlò Ma hai ragione, fermiamoci in qualche stanza vuota quindi afferrai la piccola ampolla di sangue e ne bevvi una goccia, ricevendo così il messaggio del Mizukage. Un largo sorriso si aprì sul mio volto sofferente, fu a quel punto che venimmo interrotti da Hideo-san. Guardiano della gente di Kiri... lo salutai con voce leggermente roca, ma non perdendo quel leggero sorriso che prima era affiorato Il consigliere si è dimostrato fin troppo attaccato al suo scranno e ho dovuto fare ciò che non mi auspicavo, come ti avevo predetto alle mura. feci una piccola pausa rallentando anche il passo per il dolore che mi attanagliava Tempo al tempo risposi, poi, quando mi chiese perché non avevo mostrato le mancanze di Etsuko al Mizukage Ogni cosa verrà svelata, ma il fatto che non mi abbia ucciso all'istante dovrebbe già rispondere a questi dubbi che mi poni il mio sguardo si spostò verso quello del genin E credo anche che, in questa sua scelta, abbia pesato il tuo intervento. Ti sono debitore e, bada bene Hideo-san, sono in pochi a godere di credito nei miei confronti. Se in futuro avrai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, sai a che porta bussare feci un cenno con il capo d'assenso. Ora perdonami, ma la mia cara Umiko è una kunoichi premurosa e non posso rifiutare le sue cure. Ci vedremo presto, addio Hideo-san
    Lo salutai così, lasciandomi poi trasportare in una stanza vuota ed affidandomi alle cure della Mano Nera. Avevo un appuntamento all'alba da non perdere e, per allora, avevo bisogno di essere rimesso in forze
     
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36 replies since 30/5/2023, 10:18   952 views
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