Il Ritorno dell'Akuma

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    Il Ritorno dell'Akuma

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    A cinque giorni dall'inizio di Giochi di Potere...

    Non era una giornata qualunque, anzi non era una notte come molte altre ad Ame. Al di fuori di quello che stava avvenendo alla Città della Pioggia, i giochi di potere e politici che stavano scombussolando il villaggio qualcun altro era in attesa. Qualcuno che viveva all'ombra, qualcuno che aspettava. Qualcuno che... aveva stretto accordi con più Semi. Persone con le quali non era bene scherzare. Almeno quello era ciò che Lord Goemon, il Signore della Perdizione e Regina di Fiori, mi aveva suggerito e poi ordinato.

    Mi trovavo in un luogo oscuro. Non era stato facile raggiungerlo, si trovava nei meandri di Ame. Nascosto come in un labirinto tra mille incroci e vie oscure. Una porta dava verso il sotterraneo di un palazzo abbandonato e lì bussando tre volte avrei pronunciato le parole per entrarci.


    Le nubi di tanto in tanto
    ci danno riposo
    mentre guardiamo la luna.


    E così la porta, blindata e pesante, si aprì. Non avevo ricevuto alcun genere di indicazioni da parte della Regina sul come presentarmi, se non una maschera per nascondere il volto e portarmi addietro una valigetta. Una speciale valigetta. Davanti a me si palesarono tre uomini, a dire dalla loro corporatura, questo perché una maschera nascondeva il loro volto. Eppure sembravano dei Ninja, a vedere che uno di loro portava sulla cinta una Katana.

    Come d'accordi con il Seme dei Fiori rappresento la persona incaricata a trasportare Kojin no Shi (la Morte del Defunto). Cosa era Kojin no Shi? Tralasciando l'estrema rarità era una droga che neppure Lord Goemon si era azzardato a provare sul suo corpo. Si dicevano molte cose, a partire dal prezzo stellare per sfruttarla e richiederla, motivo per il quale c'era di mezzo una Regina, ma non solo. Si diceva che fosse in grado di spaventare pure la Morte. Ma non sapevo il motivo. Fu il più vecchio di loro tre, a giudicare dal timbro di voce, a prendere la parola e acquisire la valigietta Ringrazia Lord Goemon per la concessione. Te farai da garante. Come d'accordi che poteva significare qualunque cosa. Pure dover uscire da quel sotterraneo con le mani insanguinate nel caso in cui quella droga non avesse funzionato come voluto. Il mio compito, segreto, era quello di osservare gli effetti della droga per conto di Lord Goemon.

    L'uomo, con fare solenne, tutt'altro che plateale come se effettivamente in lui risiedesse un'educazione nobiliare si avvicinò al centro di quella stanza. Con un gesto della mano fece calare la coperta di lino, raffinata e costosa scoprendo quello che era un contenitore. Lì dove era presente un corpo, nudo, richiuso in una bolla di vetro. Una persona che non avevo mai visto prima. E che da contratto non potevo in alcun modo interagire.

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    Si racconta una macabra leggenda su questa droga... iniziò a parlare l'uomo Si diceva che un tempo un membro molto importante di Ame siglò un accordo affinché una volta morto qualcuno iniettasse nel suo corpo questa droga. E ciò avvenne e l'uomo ritornò in vita. Il modo però non fu dei migliori. Uccise tutti i presenti, e il creatore della droga, affinché nessuno potesse più rubare questo segreto. Questo almeno in teoria... finché Lord Goemon non ha trovato una seconda fiala. Ora vedremo se funzionerà. Se le nostre speranze risorgeranno!

    E così avvicinandosi ad piccolo pertugio aprì la serratura che separava i due ambienti e lì pose il becco della boccetta. Poco a poco un liquido nero, come la notte, andò a riversarsi ed evaporare nell'ambiente circostante appoggiandosi nel corpo di quell'uomo. Entrando nella sua pelle. E chissà, cosa altro facendo.

    Sarebbe stato in quel momento che Senji Akuma si sarebbe risvegliato. Ma non nella realtà.

    _______________



    Attorno a lui i suoi occhi si sarebbero aperti nel più profondo nero.

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    Calando lo sguardo verso il basso avrebbe notato un dettaglio atroce. Lì, per terra, era presente la sua testa decapitata. Con gli occhi ancora aperti, rivolti verso il Senji vivo.

    Qualcuno stava battendo le mani, si percepiva una vena sarcastica.

    Il mirabile Senji Akuma. Kage della Nebbia. Per quanto?



    Dall'ombra la figura si avvicinò fino a rendersi visibile. Rideva di gusto.

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    Si sono io. O meglio tu sei me. O lui è noi. Difficile dirlo. L'unica cosa certa è che io sono la versione più forte di tutti e tre.



    Alzò platealmente le mani.

    E quella destinata a scomparire. Per mia sfortuna I suoi occhi divennero rosso sangue. Senji avrebbe presto riconosciuto che a fianco di quel redivivo sarebbero apparsi altri due Senji uguali a lui, che lo avrebbero attaccato cercando di colpirlo uno da un lato e l'altro da l'altro con un pugno sulla fronte. [Attacco]

    E tu eri il figlio mirabile. E tu era la nostra speranza. E tu dovevi essere il più grande tra gli Akuma. Perché proprio tu? Perché proprio io? Perché noi?



    Qualcosa non tornava. Era più che ovvio, certamente. Ma lo stesso sarebbe valso per Senji. Si sarebbe sentito più lento, più debole. Come sarebbe riuscito a contrastare quei simulacri? Più forti più veloci. Più simili a quello che lui era un tempo. [Nota]

    Doveva risolvere la sua situazione in qualche modo. Ma come? Con le parole? Con la violenza? Solo lui poteva deciderlo.

    CITAZIONE
    Eccoci qua Leo ad un momento catartico. In questa giocata slegata in parte da giochi di Potere ha inizio di nuovo il tuo percorso. Per me hai la massima libertà su come sviluppare la psiche del tuo personaggio ora che è redivivo. Almeno in questa prima parte solo nella componente mentale. Lascio ovviamente a te eventuali sviluppi, confronti con il tuo te stesso del passato. Insomma vedi un pò tu, e io seguirò il tuo percorso!

     
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