Il Ritorno dell'Akuma

Comasterata

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    Il Ritorno dell'Akuma

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    Senji Akuma si sarebbe ritrovato inizialmente da solo. Aprendo gli occhi avrebbe allo stesso tempo respirato di nuovo. Davanti a lui si sarebbe trovato una specie di involucro, la sfera di vetro appunto ma chiusa. Mancava così poco ad aver libero accesso al mondo. Al mondo reale.

    Tuttavia il suo passaggio non era ancora finito. Da una parte poteva dirsi soddisfatto del risultato che aveva ottenuto nel suo io interiore. Ma quella non sarebbe stata l'unica difficoltà. L'unica prova. Kojin no Shi non aveva ancora finito di lavorare. Lo sapeva in qualche modo l'uomo che aveva dato il via a tutto. E se dall'io interiore di Senji la connessione si era stabilità tra vita e morte, lo stesso non poteva dirsi della realtà. Il Veleno aveva fame, lo potei percepire letteralmente nella mia pelle. Questo perché avevo tatuato uno dei miei Jigoku no Hebi. Sentivo fremere il Serpente. Sentivo la pelle tirare, quasi dolorante. C'era una connessione, come se una parte del rito ormai dimenticato di creazione del Jigoku fosse in qualche modo legato a quel veleno.

    E da lì ad un attimo l'inferno si scatenò in terra. Dalla spalle di Senji si formarono delle ombre, le quali via via diventarono sempre più definite. Sempre più mostruose. Forme demoniache, che richiamavano le leggende più antiche.

    Ecco, questa è la manifestazione di Kojin no Shi. Pretende un pagamento, in forma di vita umana. Ecco perché abbiamo costruito quell'involucro, così leggero da rompere ma allo stesso abbastanza resistente per limitare quelle... cose. Si stancheranno ad un certo punto. E poi moriranno dallo sforzo, il tentativo di uscire. Questo è il modo per evitare le conseguenze del risveglio... della leggenda di cui avevo parlato.

    Il punto focale della questione fu proprio la parola... abbastanza. Queste ombre iniziarono a vorticare attorno a se stesse, attorno a Senji, come se cercassero un punto di uscito senza però ferire Senji, come se disgustate dalla sua presenza. Come se volessero scappare! Loro cercavano un punto debole per uscire e divorarci. Lo potevo percepire, la loro fame era insaziabile! Tuttavia l'uomo sembrava aver ragione, non c'era verso finché qualcosa non accadde. Si fermarono tra di loro e iniziarono a divorarsi una con l'altra!

    Ma cosa? Non era previsto, preparatevi Ninja! Non fatevi toccare!

    Tre ombre rimasero da quel gesto cannabile, tre ombre più forti e premendo contro il vetro comparve la prima crepa, poi la seconda e infine il vetro si ruppe lasciando uscire quelle bestie oscure. Tuttavia non era veloci, almeno non quanto ci si poteva aspettare ma il loro grido echeggiò talmente forte che mi assordai, con la mia stessa tecnica con Nota Assordante, per non venire ferito ulteriormente da quel urlo di morte. Una di esse provò pure a raggiungermi, ma forse indebolita (come le altre, del resto) dallo sforzo per uscire dall'involucro non fu abbastanza veloce per ghermirmi e riuscii a schivare. Lo stesso valse per gli altri Shinobi che, sforzandosi notevolmente di più, riuscirono anche loro a scansarsi. Attimi di grandissima confusione!



    Le ombre però non si arresero, anzi. Scapparono uscendo dai vari pertugi che quella cantina presentava.

    Kojin no Shi è fuggita. fu l'ovvia conclusione dell'uomo Ma non possiamo permettere che rechi danni ad Ame. Dobbiamo fermare le sue manifestazioni. Lei cercherà di ricomporsi in un unico essere, fisico concreto ma demoniaco. Un Oni rincarnato. Un pericolo per tutti... ma l'unica persona che può fermarlo è lui. L'uomo volse lo sguardo verso Ainashi Dobbiamo recuperare la sua forza. Il più velocemente possibile. Pensai tra me e me che il problema si era, in una frazione di tempo, ingigantito a dismisura. Un problema che quasi sicuramente sarebbe ricaduto anche sulle mie spalle.

    Lo Shinobi, lo stesso che mi aveva parlato e invitato in quella situazione, si avvicinò a Senji e con un gesto della mano, appoggiandola sull'involucro di vetro liberò l'uscita dai residui di metallo e vetro creando un passaggio sicuro in quella sorta di prigione senza veli. Poi l'uomo, con un tono di voce sommesso, allungò la mano verso l'Akuma.

    Bentornato in questo mondo, Ainashi.

    Io non potevo sapere chi fosse veramente, non lo aveva chiamato Akuma oppure Senji. Ma con un nome fittizio. Anzi subito l'uomo diede una maschera al redivivo.

    La prego di accettare questo dono. Dobbiamo mantenere segreta la nostra identità ai nostri ospiti, per quanto possibile. E si copra, ha già... sperimentato abbastanza freddo in questi anni. La prego, mi segua.

    Il suo tono era leggero, quasi debole. Come se provasse reverenza nei confronti di Ainashi. Se lo avessi saputo sicuramente si stava riferendo a nascondermi dagli occhi rossi degli Akuma e dai loro poteri speciali. Io nel frattempo, a braccia conserte, osservavo quanto stava succedendo. Ero estremamente curiosa di ciò stava avvenendo di fronte a me. L'uomo così consegnò una maschera, e un lungo vestito di color verde ramato. Abbastanza caldo per coprire il redivivo e proteggerlo dall'umido di Ame.

    Non servì nemmeno specificarlo che mi limitai ad osservare da distante la coppia mentre si allontanava e si fermava vicino ad un angolo di quella stanza, attrezzato bene o male come una sorta di infermeria. Altri due Shinobi si avvicinarono e si presero cura dell'uomo, misurando i suoi parametri vitali. Controllando il suo stato di salute, fornendo da mangiare se avesse chiesto.

    Ero abbastanza lontana da non essere in grado di udire il loro scambio di parole, anche se avesse urlato. E in tutto ciò il mandante prese parola, rivolgendosi proprio a Senji Io sono Inguroriasu (Il Senza Gloria), anche io figlio redivivo di Kojin no Shi. Lo so che sei frastornato, per quello che hai visto. Per quello che hai passato... è tremendo e sei sicuramente confuso. Ma prima di andare oltre... dirti quello che è successo ti chiedo: ti ricordi chi sei? Come ti chiami? Chi eri? Come è stato affrontare se stessi? Come sta il tuo fisico?

    Domande assolutamente lecite, che meritavano una risposta.

    Allora Leo, come ti ho accennato privatamente è necessario gestire diversamente questa comasterata. Quindi per evitare di infilarci in trame già aperte riprendo in mano la situazione ma la amplifico rendendo la tua situazione decisamente... più complicata! E' il caso di dire che ci sarà da divertirsi, come ai vecchi tempi! Post di transizione per riunire i puntini e preparsi ad un role impegnativa. Ah, ho editato anche il post 3 nella parte finale perché altrimenti cozzava con l'inizio di questo post.

     
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