La Malavita di Kiri 2

[Chakra Distruttivo per Youshi]

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  1. Youshi2
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    霧の地下世界

    Kiri no chika sekai

    II

    Mi limitai a qualche cenno di assenso in risposta alle parole del primario, poi lo seguii quando citò un edificio come luogo adatto da cui iniziare le nostre ricerche. Lungo il tragitto mi raccontò della missione in cui, scoprii, conobbe il futuro Mizukage, considerò superflui i dettagli e raccontò, invece, i fatti più salienti. Lo ascoltai incuriosito e poi, alzando lo sguardo verso il cielo e riflettendo, dissi con calma: Mah... Gli Isaka si definivano figli di Kiri, pagavano sostanzialmente una tassa ad un'altra organizzazione più grossa del continente per evitare che questa interferisse con gli affari kiriani feci una piccola pausa grattandomi il mento Questa tassa erano abitanti dell'isola sputai quelle parole con disgusto Li consegnavano vivi, quindi anche all'epoca non è che uccidessero in senso stretto, anche se condannavano indirettamente i nostri compaesani a schiavitù o morte riflettei un secondo Se non ricordo male... Sì, li utilizzavano per degli esperimenti, ma la memoria mi gioca brutti scherzi, è successo qualche anno fa, non vorrei darti informazioni sbagliate. Però potremmo approfondire più avanti, quanto meno per assicurarci che, senza gli Isaka in circolazione, non abbiano esteso la loro influenza su Kiri
    Ci muovemmo verso Est e Fudoh mi fece vedere una pasticceria che apparteneva a Ryuu, guardai l'edificio e annusai l'odore dei dolciumi che scaturiva dai forni Non lo sapevo ammisi rispetto al fatto che gestisse un esercizio commercialeCerto, mi ricordo di lui. E ricordo anche che era il jinchuriki del Sanbi, lo scoprimmo - quanto meno io - sempre ad Azumaido riflettei un momento e poi ripresi, con voce calma Tu l'hai più visto? Penso si sia ritirato dalla vita ninja tentennai un momento e proseguii: Mi chiedo se il Sanbi sia ancora sigillato nel suo corpo, sono informazioni riservate - questo è ovvio -, ma non ho sentito niente dal Mizukage o tra i vertici della Mano Nera a tal proposito mi richiusi in un breve e meditabondo silenzio attendendo una risposta da parte del primario. Io e lui eravamo, all'interno del nostro villaggio, ninja di alto grado e sapere dove fosse confinata una delle forze portanti sarebbe stata un'informazione utile da avere in caso di attacco ai danni del villaggio. Da quello che mi era dato sapere il Sanbi rientrava nei patti stipulati con il Kokage, ma non sapevo se lo scambio era avvenuto, né se Harumi - la controparte all'interno dello scambio con il condottiero di Oto - fosse ancora a Kiri. Aprii allora il dialogo su quell'argomento, incuriosito di sapere cosa ne pensasse Fudoh-san Come valuti le forze portanti e il fatto che i demoni codati siano - a tutti gli effetti - proprietà dei villaggi accademici, Fudoh-san? il mio sguardo cercò repentino il suo e la mia mente si aprì a parallelismi su situazioni che riguardavano più da vicino il primario.

    Dalla pasticceria non ci volle molto a raggiungere la zona abbandonata indicata da Fudoh-san, diversi edifici imponenti si stagliavano sull'orizzonte brunito dal tramonto. Fu una scossa di terremoto ad allertarci, guardai lo shinobi e le due creature che ci accompagnavano, quindi lo seguii quando scattammo verso l'edificio più imponente. Guardai nella direzione indicata da Fudoh-san e potei intravedere due figure, sebbene ne riconobbi solo i contorni e non riuscii a ricavare altre informazioni. Allo stesso modo non riuscii a capire che una delle due figure stava componendo dei sigilli, per questo gli aculei e le spaccature del terreno mi colsero alla sprovvista. Dannazione! urlai, mentre la tartaruga più piccola venne sbalzata in mia direzione e gli aculei ci divisero dall'altra creatura e il suo evocatore.
    Una fiammata liquida, la cui natura non sembrava essere dissimile da quella della Mizukage appartenente ad un'epoca passata, spaccò ulteriormente l'edificio e lo plasmò in una cupola che intrappolò me e la piccola tartaruga. I tentativi di sfruttare il passo di tenebre per uscire da quella prigione risultarono inutili, scossi il capo deluso valutando quali altre opzioni mi restavano e una risposta mi venne suggerita proprio dall'evocazione del primario. La guardai interdetto e poi ammisi, leggermente irritato dal dover rivelare un limite della mia formazione Non ho mai imparato a sfruttare il chakra distruttivo, sebbene sia a conoscenza della possibilità di sfruttare il chakra in questa maniera mi avvicinai alla cupola studiandola, malgrado tutto non emanava calore e sicuramente non mi sarei ferito nel colpirla Malgrado questo mio limite mi rincuorai ad alta voce Non sono estraneo ai più avanzati controlli del chakra, sono capace di declinarlo nelle altre due forme e, forse, questa conoscenza mi permetterà di apprendere rapidamente come sfruttarlo per distruggere dissi, forse  rivelando una speranza piuttosto che una certezza. Bene... Devo concentrarmi, lasciami qualche attimo chiesi, non volendo essere disturbato, mlagrado la situazione richiedesse tempestività.
    Riportai allora alla memoria gli addestramenti passati: a Suna, quando il maestro Shunsui mi spiegò come convogliare il chakra al fine di creare una patina adesiva; al largo di Kiri, quando Etsuko mi parlò del movimento da imprimere al chakra per renderlo repulsivo e utile a spiccare poderosi balzi. Inspirai ed espirai, facendo fluire e concentrando il chakra agli arti superiori. Lavorai a levare, una volta convogliata una discreta quantità sulle mani, sapendo che il controllo dei chakra richiedeva una giusta quantità che non fosse né minore né maggiore al necessario. Una volta ritenutomi soddisfatto da quella operazione, iniziai a controllare il chakra che avevo accumulato, la tartaruga mi aveva detto solo di rilasciarlo con forza durante l'impatto e così feci, in quantità minime, prima di tentare di colpirlo. Dovevo comprendere come espellerlo con forza, la patina di chakra sulla mano iniziò a vibrare in un caotico turbinio, mentre provavo a controllarlo in questa maniera. Non era dissimile a quando lo sfruttavo per compiere notevoli balzi, la differenza stava nel riuscire a rilasciarlo e propagandarlo contro la struttura che ci aveva intrappolato. Provai, tirando pugni al vento, di rilasciare il chakra nel momento in cui portavo al massimo l'estensione del braccio, valutai allora che le nubi oscure di chakra che rilasciavo ad ogni tentativo dovevano imprimere la forza necessaria a distruggere le strutture. Durante quei tentativi, mi concentrai nel far esplodere il chakra a partire dalle mie nocche, ripiegando su sé stesso il chakra concentrato nella sottile patina che mi copriva le mani, sarei dovuto riuscire a creare un'improvvisa pressione che avrebbe potuto rilasciare una sorta di chakra esplosivo. Dopo vari tentativi, decisi di provare finalmente contro la struttura e mi avvicinai ad essa regolando il respiro e concentrandomi sul flusso di chakra. Mi posizionai a meno di un metro di distanza, alzai le mani nella classica posizione di guardia da boxeur, inspirai concentrando il chakra nella mano destra e lo manipolai in una sottile patina densa di chakra, espirai compiendo un movimento rotatorio che iniziò dal tallone, coinvolse il bacino, il busto, le spalle, quindi il braccio che si distese carico dell'energia cinetica di quel movimento e poi verso il pugno che si abbatté sulla struttura. Quando le nocche entrarono in contatto con la struttura, aumentai improvvisamente la pressione sulla patina di chakra che, se fosse andato come avevo pensato in precedenza, sarebbe dovuto esplodere in pura energia.

    [. . .]

    Non ebbe modo di rendersi conto di ciò che era appena successo, mentre alti spuntoni dividevano il primario dal suo compaesano che una seconda scossa di terremoto fece tremare la terra. Improvvisamente una voragine si sarebbe aperta sotto i piedi di Fudoh e lo avrebbe fatto precipitare diversi metri nel vuoto. [1 leggera per gamba e Azzoppato per due turni. A meno che tu non riesca a trovare un modo per evitare il danno da caduta] Raggiunto il terreno il ninja avrebbe visto, sopra di lui, la voragine che lo aveva inghiottito richiudersi completamente, ancora una volta con lo stesso materiale incandescente simile a del magma che, lentamente, iniziò a raffreddarsi. Così, trovandosi nel buio più totale, gli ci volle un po' a capire dove si trovasse e cosa lo circondasse [+3 furtività, -3 Percezione], ma dopo qualche attimo si rese conto di trovarsi in un corridoio, molto probabilmente appartenente ad una rete sotterranea di quella zona abbandonata di Kiri.
    Il silenzio, spezzato solo dal lento e costante gocciolio dell'umidità che alleggiava in quella zona, fu rotto da una voce roca e non molto distante: EHI! Che succede?! ci fu qualche attimo di silenzio e poi nuovamente Fudoh potè sentire la voce maschile rimbombare tra le mura del corridoio SIAMO QUI! LIBERACI SIAMO QUI!
    Il primario avrebbe potuto seguire quella richiesta d'aiuto oppure voltarsi dalla parte opposta del corridoio dentro cui era stato catapultato, certo era che diversi ostacoli si sarebbero posti davanti a lui. Primo, tra tutti, alcuni grossi portoni chiusi a chiave che avrebbero limitato il passaggio. [Pot 30, durezza 4]


     
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