[Accesso] L'entrata di Suna

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  1. Køn
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    F u g a d a S u n a ! 3 . 0
    F i g h t !



    Mi ero ormai immesso nel lungo, lunghissimo vialone che portava al di fuori di Suna, di certo non ero ancora al sicuro, ma ero molto vicino da ciò che stavo aspettando. Corsi all'impazzata verso l'esterno del villaggio, arrivato a quel punto non potevo fare altro, altrimenti sarei stato vittima delle guardie. Diedi una rapida occhiata a ciò che avveniva alle mie spalle: il vuoto più assoluto. Non ero inseguito da nessuno. Tornai a fissare la strada che mi separava dal portone, erano più o meno 250 metri...

    « Vi ho fregati coglioooohhhh!! »



    Mi si pararono davanti due grossi scorpioni. Erano molto grossi, all'incirca sul metro e mezzo e con una coda molto lunga e soprattutto armata, entrambi. La strada era bloccata, di certo non sarei tornato indietro, ma cosa potevo fare? Dall'apparizione di quei simpatici animalucci al loro attacco passarono una manciata di istanti, in cui elaborai cosa fare. Si scagliarono verso di me con una velocità quasi, se non perfettamente identica alla mia. Mi rivolsero entrambi un primo attacco in contemporanea, uno diretto al mio inguine e l'altro allo stomaco. Evitai il colpo spostandomi sulla destra impastando 1/2 basso di chakra nelle gambe. Gli scorpioni non si arresero e tornarono all'attacco portando un attacco al mio quadricipite destro e un altro al quadricipite sinistro. Ancora una volta una quantità di chakra giunse a potenziare i miei arti inferiori, anche questa volta un 1/2 basso mi permise di saltare al di sopra dei due scorpioni atterrando alle loro spalle. Composi i cinque sigilli necessari per utilizzare la tecnica di cui avevo bisogno per far fuori quei due scorpioni: il soffio di vento. Le mie mani si caricarono di una grande massa di energia lunga mezzo metro, esubito la scagliai contro i due scorpioni che si trovavano davanti ai miei occhi.

    Quel getto di vento sarebbe arrivato il prima possibile, sperando di cogliere di sorpresa i due scorpioni. Di certo il fattore sorpresa sarebbe stato molto importate, la composizione dei sigilli sarebe arrivata mentre i due scorpioni si sarebbero girati verso di me, e subito avrei lanciato quella massa di vento verso i due animali. Se fossero stati colpiti sicuramente non avrebbero più potuto creare molti problemi, e avrei potuto continuare la mia fuga. Dovevo lasciarmi dietro quel villaggio il più velocemente possibile e non mi sarei fatto fermare da due scorpioni qualsiasi mandati dal villaggio della Sabbia.

    « Andate all'inferno... bastardi! »

     
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    Gli attacchi degli scorpioni vennero schivati da Itsuki senza grossi problemi. Il ninja quindi rispose con una tecnica caratteristica di Suna che colse di sorpresa le due creature colpendole in pieno. Il fuggiasco aveva ben iniziato quel piccolo duello ma peccò di superbia...di certo quel solo colpo non avrebbe potuto atterrare completamente le due guardie di Suna, per quanto di basso livello potessero essere. Quindi, quando compiaciuto si girò per riprendere la fuga, Ikki fu colpito alle spalle dai due aculei lanciati dalle creature [Ferita medio-leggera X2; Veleno in circolo]. Il ninja avrebbe quindi potuto optare per una fuga, ora che aveva guadagnato qualche metro di distanza oppure continuare nello scontro...in ambo i casi ciò che lo attendeva era tremendo.

    CIK CIK

    Il flebile suono dell'occhio telescopico di Hohenheim.


    I ipotesi: La tormenta

    image

    Rincominciata la fuga, Itsuki avrebbe notato come i due scorpioni dopo aver tentato nuovamente l'inseguimento si sarebbero ritirati, scomparendo attraverso le strette nicchie della roccia. Stava per percorrere gli ultimi metri quando alle sue spalle avrebbe potuto udire una voce:

    " Fermati! Non sai a cosa vai in contro!"

    Era la voce di Hohenheim ancora lontano dal fuggiasco. Se il ninja avesse continuato in quegli ultimi pochi metri sarbbe uscito dallo stretto corridoio naturale, ritrovandosi nel deserto aperto. Ma i suoi occhi gli avrebbero mostrato qualcosa di spaventoso: un mare di polvere avanzaca a velocità e potenza spaventosa verso di lui (1000). In lontanaza si vedevano alcune carovane inghiottite dallo tsunami di sabbia, i kyactus venivano sradicati mentre il cielo iniziava a farsi scuro. Il giovane avrebbe avuto circa 10 secondi per decidere cosa fare, proprio adesso che il veleno iniziava a farsi sentire [-30% a tutti i sensi]...


    II ipotesi: Hohenheim

    Proseguendo nello scontro con i due animali del deserto probabilmente Ikki, a lungo andare, avrebbe avuto la meglio; dopotutto lui aveva avuto un'istruzione ninja...ma il vero pericolo era ormai sopraggiunto. Aggrappato alla parete rocciosa Hohenheim fissava Itsuki. Eppure l'artista era un adolescente di 13 anni, forse il ninja si sarebbe fatto ingannare dall'aspetto del guardiano delle difese di Suna.

    " Combatti e muori o rientra a Suna dove la tua cella ti aspetta! Decidi!"

    I due scorpioni sarebbero scappati ma gli effetti del loro attacco solo adesso iniziarono a farsi sentire, il veleno era entrato in circolo.


     
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    Prese al volo l'acqua e si affrettò a darla alla ragazza, sollevandole la testa con una mano mentre con l'altra aveva qualche piccolo problema a svitare il tappo. Si mosse un po' impacciata cercando di tenere ferma la bottiglia tenendola appoggiata ad una gamba e svitandola con l'unica mano libera, ma ottenne soltanto un moto di irritazione per cui fece quasi per lasciar ricadere la testa della ragazza sulla sabbia pur di avventarsi su quella diavolo di bottiglia che non ne voleva sapere di svitarsi. Incredibilmente però Guardone Uno risolvette la situazione nel modo più tamarro scenico possibile. La prese in braccio con risolutezza e si mosse sicuro di se verso le porte del villaggio.

    Deidara lo guardò allontanarsi che ci mancava soltanto una qualche musica da figo da spiaggia come sottofondo ed il raggio di luce che illumina i volti dei due per rendere il quadro un perfettissimo esempio di fiction televisiva da quattro soldi con l'eroe di turno che salvava la fanciulla in pericolo.
    Sbatté le palpebre, stranita.

    « Ma che è?? »

    Un po' stranita, si riprese dopo qualche attimo di puro smarrimento di fronte ad un evento che non credeva possibile -non quanto incontrare un alieno, almeno- e che quasi la fece ricredere sul conto del porco di Iwa: aveva assistito ad un'azione virile e da vero uomo di Tatsumaru Azuma. Incredibile. Nevicherà?
    Scuotendo il capo seguì il duo in direzione dell'ospedale, stringendo la bottiglia con una mano e svitandola con l'altra.


     
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  4. Køn
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    F u g a d a S u n a ! 4 . 0
    I m p r i s o n m e n t o r . . . F r e e d o m !



    Gli scorpioni furono colpiti in pieno, peccato che avevo sottovalutato la loro resistenza, infatti dando loro le spalle commisi un grosso, grossissimo errore, infatti sentii conficcarsi qualcosa dietro le schiena. Portai il braccio destro verso i punti dove ero stato colpito, senza però fermare la mia corsa. Con i polpastrelli cercai di saggiare la consistenza di ciò che mi aveva colpito, senza purtroppo trovare nulla; si trattava quindi di qualcosa che si era insinuato all'interno del mio corpo, ma cosa poteva essere? Mi voltai verso gli scorpioni, convinto che fossero a terra sconfitti, ma avevo sbagliato, erano ancora in forze e collegai quei due colpi ai loro aculei, piccoli oggetti appuntiti che potevano risultare letale. La mia era stata una distrazione che molto probabilmente avrei pagato appena il veleno fosse entrato in circolo all'interno del mio corpo.

    « Porca puttana, ci mancava solo questo. »



    Le mie gambe, nonostante tutto continuarono a correre verso il deserto presente al'esterno del villaggio, ormai mancava veramente poco all'uscita dal villaggio. I metri che mi separavano dall'esterno del villaggio diminuivano rapidamente, ormai ero quasi fuori dal villaggio. Vedevo finalmente l'orizzonte sabbioso porsi davanti ai miei occhi, ormai era fatta, e quindi potevo sorridere, o meglio era ciò che pensavo dato che non sapevo cosa mi aspettava in mezzo al deserto. Finalmente ero fuori, finalmente potevo attraversare il deserto in direzione Kiri, finalmente potevo gridare al mondo la mia rabbia per ciò che mi ero lasciato alle spalle, l'uccisione dei miei genitori da parte di mio nonno.

    Un urlo prepotente e liberatorio si sarebbe esteso lungo tutto il territorio circostante. Con i pugni serrati e gli occhi chiusi, lanciai il mio grido verso il cielo, perchè potevo finalmente lasciarmi alle spalle tutto ciò che avevo dentro. La mia ira si placò pochi secondi dopo, riaprii gli occhi e solo in quel momento mi resi conto di ciò che mi aspettava, davanti ai miei occhi si presentò un turbinìo di sabbia, un ammasso gigantesco di sabbia che vorticosamente si muoveva nel deserto, con movimenti irregolari, muovendosi prima di qua e poi di là, era una tempesta di sabbia in grande stile, forse una delle più pericolose, visto il modo in cui spazzava via tutto ciò che c'era intorno, qualcosa di sorprendente. Fissai la tempesta di sabbia per diversi secondi, quando all'improvviso sentii giungere una voce alle mie spalle, qualcuno che mi intimava di restare fermo e di non gettarmi in quell'inferno. Mi voltai verso l'interno del lungo corridoio che separava il villaggio del deserto, vi era qualcuno non ben definito che si avvicinava rapidamente.

    « Ora che cazzo faccio! Sono nel peggiore dei guai! »



    Il cuore iniziò a battermi all'impazzata, colpendo sempre più prepotentemente il mio costato, quasi come se volesse uscir fuori dal mio corpo e dirigersi verso la tempesta di sabbia, che mi stesso suggerendo di gettarmi in quel turbine di vento e sabbia? Ormai disperato mossi i primi passi verso il deserto, non mi sarei fatto catturare, perchè ritrovarmi chiuso in prigione sarebbe stato come morire visto che mi sarei ritrovato ancora a Suna, per di più chiuso in pochi metri quadrati a ripensare a tutta la mia vita, e sicuramente avrei pensato giorno dopo giorno alla morte dei miei genitori, finendo per impazzire.
    Il deserto veniva lentamente, ma inesorabilmente, inghiottito dalla tempesta di sabbia che si avvicina sempre di più al villaggio, ma soprattutto, stava per inghiottirmi, e molto probabilmente non sarei mai più uscito vivo da essa. Mossi gli ultimi passi, ormai la tempesta distava poche centinaia di metri, che avrebbe percorso in pochissimo tempo; il vento iniziava a muovermi i capelli e gli abiti, e cominciava ad opporre resistenza ai miei passi spingendo il mio corpo verso ciò che si trovava alle mie spalle. Mi fermai, perchè ormai era praticamente inutile continuare, deciso a farmi inghiottire dalla tempesta sperando di uscirne vivo, mi guardai intorno, con la remota speranza di trovare una via di salvezza dal destino che incombeva.

    Lo ammetto quel giorno potevo considerarmi il ragazzo più fortunato del mondo, una quarantina di metri più in là vidi qualcosa muoversi, quasi come una porta presente all'interno del deserto che si stava aprendo, come era possibile? Rapidamente mi avvicinai cercando di capire di cosa si trattasse... era una botola! Poteva sembrare impossibile, ma la via di fuga che avevo tanto desiderato si era davvero presentata davanti ai miei occhi di sua spontanea volontà. Il vento aveva spalancato quella botola dandomi l'opportunità di sfuggire al destino che incombeva. Non si vedeva praticamente nulla, ma mi fiondai al suo interno. Era un cunicolo non molto grade e lungo, si trovava a circa cinque metri di profondità ed era lungo più o meno il doppio; chiusi la botola alle mie spalle, anche se si sarebbe sicuramente riaperta ancora una volta, ma l'istinto di sopravvivenza mi suggerì di chiuderla per una maggiore sicurezza.
    Giunsi fino in fondo al cunicolo e mi accasciai al suolo piegandomi sulle ginocchia, con lo sguardo fisso nel vuoto e con le orecchie puntate a ciò che stava suggendendo proprio sopra la mia testa. Il rumore del vento era udibilissimo anche dalla mia posizione, e ciò mi avrebbe permesso di sapere quando la tempesta si sarebbe placata.

    Il vento impetuoso continuava il suo vorticare nel deserto proprio alle porte di Suna. Il mio cuore parzialmente rinfrancato dall'essersi messo in salvo conitnuava comunque a battere ad una velocità superiore alla norma, perchè una volta terminata la tempesta sarei dovuto tornare nuovamente fuori e non sarei stato al sicuro finchè non mi fossi trovato al di fuori del Paese del Vento, fuori dalla giurisdizione di Sunagakure.

    « Che sfiga! Tutto oggi doveva capitarmi! »



    Il tempo passava inesorabile e anche il vento diminuiva lentamente la sua potenza, anche se fin troppo lentamente. I secondi si trasformarono in minuti, che a loro volta divennero delle ore... Tante, interminabili ore. Ma dopo tutto quel tempo finalmente sentii cessare il sibillìo del vento che mi aveva accompagnato durante la mia permanenza in quella botola. Mi arrampicai lungo il cunicolo e lentamente alzai la botola di una decina di centimetri, per osservare ciò che vi era all'esterno; era ormai calata la notte, il momento perfetto per allontanarmi dal villaggio. Tutt'intorno non vi era nulla, e quindi uscii nel deserto, dove una debole brezza mi accarezzò il viso e i capelli. Quella brezza era tutto ciò che era rimasto di quel terrbile inferno che mi aveva costretto a rimanere segregato all'interno della botola. Osservai la luna per pochissimi secondi, giusto il tempo per memorizzare quello splendido paesaggio, ma subito mi incamminai lontano da Suna, finalmente lontano dal passato...!

    « Speriamo sia finita! »

     
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    Quel pazzo si gettò nella coltre di Sabbia. Hohenheim trovò ottimo riparo in una delle numerevoli crepe della roccia, in genere rifugio per gli animali del deserto. Non appena la tempestà prese a scemare il giovane si mise alla ricerca di Itsuki...
    Di certo se il genin fosse venuto a contato con la tromba d'aria sarebbe stato spacciato quindi il Sand Scorpion cercò rifugi limitrofi. Ed, in effetti, proprio in mezzo al deserto prendeva posto una botola...incredibile!!!
    Il bimbo la aprì e vi entrò. Trovare il fuggiasco poi non fu difficile: i passi dell'artista venivano coperti dal forte vento ancora non dissipatosi del tutto.

    " Non conosco i motivi per cui intendi fuggire da Suna, ma sono stato incaricato di proteggere queste mura. Quindi adesso o mi affronti o ritorniamo al villaggio. Fatto sta che l'unico modo per trovare la libertà è passare sul mio cadavere..."



    CITAZIONE
    OT/ La fuga è stata valutata, da me e da Hanzo, e ritenuta insoddisfacente. Quindi continuerò a postare qui solo in caso di uno scontro altrimenti la giocata continuerà direttamente al palazzo amministrativo di Suna, dove Shaina deciderà il da farsi. /OT

     
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  6. Køn
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    F u g a d a S u n a ! 5 . 0
    T h e e n d



    Avevo fallito. La botola era stata trovata dal guardiano che mi stava cercando. Era solo un bambino, ma era riuscito a trovarmi. Mi disse che l'unico modo per andar via era passare sul suo cadavere. L'apparenza non doveva tradirmi, per essere un guardiano doveva essere forte, molto forte. Forse sarei addirittura morto tentando il combattimento. Tentai un ultimo disperato tentativo.

    « Ti prego... Lasciami andare, non posso più restare a Suna... Ti scongiuro... »

     
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    "Nulla da fare..."



    CITAZIONE

    Segue qui. A breve posto.


     
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  8. Shu
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    Ritorno a Suna Gakure



    Ero stavo via per qualche tempo dal mio villaggio natale. Prima l'impegno a Kiri e l'addestramento con Kanda, poi la missione nel paese dei bachi da seta mi avevano tenuto decisamente impegnato. Però ero finalmente a casa. Mi avvicinai al portone, aspettando il guardiano del gate. Se mi avesse chiesto le mie generalità avrei risposto così:

    - Sono Shu, genin della sabbia, di ritorno da Kiri. Mi sono perso qualcosa durante la mia assenza? -



    Ovviamente le "merci" che dovevo portare con me erano già dentro al villaggio, al sicuro nella mia diroccata dimora, senza che nessuno ne sapesse nulla. Certe volte era bello avere dei canali paralleli.




     
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  9. Leøn
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    Segue questa giocata.



    Toccata & Fuga



    Eccomi arrivato: Suna era nuovamente dinanzi a me. Il suo calore già mi perseguitava senza nemmeno esser accompagnato da un filo di vento e il parlottio dei suoi abitanti si faceva strada in quell'ampio spazio di deserto. Nemmeno ero entrato e già iniziavo a stressarmi a causa di un'innumerevole quantità di piccole, irritanti, cose. Già immaginavo la mia breve permanenza in quei luoghi, sarebbe stata permeata da più tentativi di omicidio verso quella popolazione così enormemente calma. Se, magari. Da tempo avrei voluto farlo, ma da solo avrei avuto non pochi problemi. Ad ogni modo, quello non era il periodo adatto per prendere iniziative del genere, tanto ben presto i miei pensieri avrebbero vagato altrove.

    Sbuffai.

    Guardando il cancello lanciai un imperativo a chiunque si fosse trovato in quei luoghi, chiedendogli di aprire i cancelli con un tono alquanto rabbioso.


    « Muovetevi ad aprire.. Vado di fretta.. »

     
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    All'unico cancello della Sabbia si presentarono due ninja a distanza di pochi minuti l'uno dall'altro.
    Il vice delle guarde, dato che sia Hohe che il capitano non erano lì in quel momento, pieni dei loro altri impegni, diede dapprima un celere sguardo ai registri di nascita di Suna per poi rispondere a al primo degli shinobi:

    " Shu dei marionettisti, bentornato. La solita aria spira a Suna da tempo a questa parte. Pare solo che il nuovo capo delle difese, Hohenheim, voglia rinforzare le difese del gate con le stesse armi del tuo clan. I lavori sono già iniziati...

    Passa giovane genin e raggiungi i tuoi affetti."


    :::

    Il secondo, invece, esordì più rozzamente.

    " Identificati ninja. Il coprifronte che porti vale solo metà del tuo lasciapassare!"

    Una volta ricevuti i dati e verificatone la presenza nell'elenco, il ninja avrebbe dato ordine di aprire per la seconda volta i cancelli e far passare il Sunese.

     
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  11. Leøn
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    Che seccatura quella bestia il cui compito era aprirmi il cancello. Non bastava la mia figura o il mio coprifronte per donarmi il passaggio all'interno delle mura cittadine? A quanto pare no. Lo dicevo io che quello erano dei deficienti.
    Rilasciai dalle mia labbra un fioco rumore somigliante ad uno sbuffo di impazienza, cosa che in altri momenti sarebbe stata accompagnata da qualche lancio di coltelli. Tuttavia sapevo che non ero nelle condizioni di fare certe gesta. Senza accennare il minimo accordo, gli risposi.


    « Ginga Maruya.
    Basta o vi devo dare anche l'indirizzo di mia madre?
    »



    E - senza graziare la mia ironia tramite qualche tremula parola - mi aprirono il cancello. Evidentemente l'indirizzo del demone che mi aveva messo al mondo non gli serviva. Solcai le mura, dirigendomi verso casa.
     
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    SPOILER (click to view)

    Questa giocata si svolge cronologicamente in un momento diverso rispetto alla precedente.
    Io sto utilizzando un PNG e mi trovo assieme a Sweethinata.

    L'apprensione aveva cominciato a coglierlo verso la fine del tragitto ed ora era nervoso come una corda di violino. Non era tanto il fatto di tornare a suna dopo una vita passata dagli zii nel paese del fuoco, né la presenza di una giovane kunoichi con lui (argh!! Non fissarla, idiota!!!), era il motivo per cui era stato spedito lì ad assillarlo. Se tutto sommato in teoria doveva soltanto riferire una cosa a sua sorella, era la conseguenza diretta di quella notizia a lasciarlo un po' interdetto. Piombare nel villaggio e dirle chiaro e tondo che doveva tornare dagli zii, e probabilmente restarci, poteva significare una condanna a morte per lui. Ma d'altronde quella situazione non era colpa sua! Suo padre era stato un deficiente ad impuntarsi nel volerla diseredare e tutto il resto, quando sapeva benissimo che in capo a pochi mesi se ne sarebbe pentito! Lei di contro era semplicemente uscita di testa nell'essersi impuntata di restare nel villaggio perfino dopo il diploma, quando era stata semplicemente spedita in Accademia per raddrizzarsi dopo quel gran casino che aveva fatto, e non per rimanerci come kunoichi. In pratica doveva essere soltanto una punizione per lei ed invece si era trasformata in un disastro per loro, ed ora chi doveva rimediare? Lui. Ovvio. Massì, scarichiamo tutti i problemi su Norihiro. Tanto che problema c'è??

    Sospirò.
    Vabbeh, tanto Deidara non sarebbe mai realmente capace di uccidere qualcuno.
    E lui la conosceva bene, eh? D'altronde, era pur sempre la sua sorellina.

    Per proteggersi dalle ingiurie della calura infernale del deserto aveva indossato un mantello nero di foggia sunese, altrimenti sarebbe stato fritto dalla luce solare. La carnagione pallida ed i capelli biondo platino non erano esattamente i tipici sunesi, ma tanto lui non aveva granché da essere considerato di quel posto, visto che ormai era uno shinobi di Konoha.
    I portali si stagliarono davanti alla coppia di ninja e fu Norihiro stesso a schiarirsi la voce ed a richiamare l'attenzione dei custodi dei cancelli, sempre che ve ne fossero alcuni.

    « C'è qualcuno? Siamo della foglia, abbiamo un permesso per soggiornare a Suna. »
    Non aveva esattamente la voce più ferma e decisa del mondo, ma era chiara e forte. Adesso, infine, non dovevano far altro che aspettare...

     
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  13. sweethinata
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    Post Attivo




    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Citato
    Flashback




    Dinnanzi a loro, nel bel mezzo di una raduna sabbiosa, si reggevano maestose e imponenti le spesse rocce che costituivano una naturale e invalicabile muraglia intenta a proteggeva da qualsiasi intrusione il piccolo villaggio di Suna.

    Direi che siamo arrivati a destinazione, Norihiro-san

    disse Sori mentre osservava con una certa ammirazione l’imponente struttura naturale che si innalzava dinnanzi a loro.

    Era la prima volta che vedeva con i propri occhi il rinomato Gate di Suna; ne aveva sentito parlare tantissime volte, durante i diversi corsi genin a cui aveva partecipato in qualità di sensei, ma mai aveva avuto l’onore di vederlo in prima persona.

    Una lunga crepatura, disposta verticalmente, divideva esattamente in due blocchi l’intero ammasso di roccia costituendo così l’unico varco che conduceva fino al villaggio stesso, nascosto proprio dietro la montagna.

    Beh . .l’unico accesso sembra appunto esser questo . . . aggiunse volgendo lo sguardo verso il ragazzo che le stava accanto.

    Fu allora che si accorse che qualcosa sembrava stranamente turbare profondamente la tranquillità di quel ragazzo.

    Ne rimase colpita.


    Era un tipetto abbastanza insolito. Lo aveva conosciuto il giorno stesso della sua partenza. Era stato proprio lui ad avvicinarsi alla kunoichi chiedendole di poter fare quel viaggio assieme. Sembrava che l’idea di attraversare gran parte del Paese del Vento da solo, procurasse in lui una certa inquietudine e insicurezza.

    Cerchi compagnia o una guardia del corpo che ti scorti fino a Suna? Una domanda diretta intesa ad eludere qualsiasi scusa o fine secondario.

    La reazione del ragazzo non potè altro che confermare le sue prime impressioni, così che decise di accogliere la richiesta dello sconosciuto.

    Norihiro Yagi, questo era il suo nome.

    Norihiro-san, così Sori era solito chiamarlo, non sembrava affatto esser natio di Konoha. Aveva una carnagione estremamente chiara, i capelli di un biondo platino, era abbastanza alto e esile nella costituzione fisica, decisamente solare e sorridente, forse un po’ troppo chiacchierone, pareva non riuscire a celare una certa timidezza di fondo che molto probabilmente alimentava quelle buffa aria da impacciato che era solito avere.

    Di sicuro, però, non gli mancava una certa parlantina ne una certa e sicuramente non voluta invadenza, forse nata dal voler infrangere quel naturale silenzio che tra i due si creava come conseguenza, almeno inizialmente, di quell'atteggiamento distaccato e freddo che la giovane Hyuga era solita avere in particolar modo con coloro che non conosceva affatto.

    Mi dispiace di averti chiesto così all'improvviso di accompagnarmi. Sarei andato da solo, ma eri proprio vicino a me all'amministrazione e non ho potuto fare a meno di domandarti questo favore... Andrai a suna per motivi di famiglia, immagino aveva chiesto il ragazzo appena iniziato quel viaggio

    Ricerche mediche in campo erboristico . . si era semplicemente limitata a rispondere Sori.

    Sori non sapeva se la curiosità di Norihiro era stata soddisfatta da una risposta simile, di sicuro, però, era evidente che questo argomento era per lei già chiuso.



    Più si avvicinavano all'ingresso della città più Norihiro sembrava colto da un certo nervosismo. Appariva agli occhi della kunoichi particolarmente turbato e pensieroso, come se a Suna qualcosa di angosciante lo stesse aspettando.

    Tutto bene, Norihiro-san? chiese Sori un poco preoccupata dal repentino cambiamento del ragazzo.

    Ma a quanto pare sembrò non sentirla. Si schiarì la voce e urlò verso le sentinelle di guardia al grande portone della città:

    C'è qualcuno? Siamo della foglia, abbiamo un permesso per soggiornare a Suna.
    annunciò con voce chiara e forte.

    Attesero.

     
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  14. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-


    -Suna’s Gate-
    ..WOOW!!!..
    Post di Presentazione



    Non sapeva bene il giovane Hoshi per quale motivo si era recato dalle parti del gate quel giorno splendido giorno. Forse il destino oppure il caso avevano desiderato farlo essere li in quel luogo e in quel determinato momento, bizzarre casualità che spesso si trasformavano per il rosso mere occasioni per combinare qualche guaio. Mentre passeggiava il suo sguardo non riuscì ad evitare la figura del guardiano del gate piuttosto indaffarato e indeciso sul da farsi, era strano che Hohe non fosse presente in quel momento, dopotutto era stato messo a capo dei guardiani del gate. Senza remore il giovine si avvicinò alla guardia in divisa, doveva fare un caldo insopportabile dentro a tutta quella maglieria.

    -Hei guardia c’è forse qualche problema?!..-

    -Mmh?.. togliti dai piedi nano non vedi che sono occupato!!!-

    L’ultima parte della frase venne pronunciata dalla guardia mentre stava già in volo sospinta da una potentissima folata di vento, la rabbia ancora una volta aveva lasciato il segno sul corpo di un povero stolto. Dato che ormai il guaio era stato combinato ad Hoshi non restò che andarsene, lasciava così il gate sguarnito di guardia ma poco importava, di certo sarebbe giunto qualcuno a dare il cambio, stava per andarsene quando una voce lo bloccò.

    -C'è qualcuno? Siamo della foglia, abbiamo un permesso per soggiornare a Suna.-

    Sembrava una voce maschile, il che metteva ad Hoshi ancor meno voglia di stare a guardare chi vi fosse fuori, non sa bene per quale motivo il suo occhio annoiato finì per guardare chi fosse, fatto sta che quella fu forse la più bella cosa contro voglia che avesse mai fatto in vita sua. Fuori dal gate infatti due stranieri stavano aspettando che qualcuno li ricevesse, uno era un ragazzino dai capelli color platino, mentre l’altra figura, beh l’altra figura era forse la konouchi più affascinante e sexy su cui il suo occhio si fosse mai appoggiato. La freccia di cupido aveva irrimediabilmente colpito ancora il cuore del moccioso che ora non vedeva l’ora di andare a conoscere la splendida ragazza, tuttavia come poteva presentarsi in quello stato di abbandono completo, ai piedi portava un paio di infradito mentre addosso teneva una canotta sporca di terra ed un paio di pantaloncini più simili ad un costume che altro, un idea sfavillante gli venne alla mente.

    -Ma certo il ripostiglio con gli abiti della distilleria ambulante!!!-

    Sapeva dove andare e dove trovare il suo lasciapassare per la felicità. Quel pervertito di Tatsu infatti aveva fatto male a mostrare al rosso il luogo dove Gin spesso teneva i suoi abiti da cerimonia, già si era vestito una volta in quel modo per andarsene scherzosamente dal villaggio, non restava che ritentare la marachella nella speranza che nessuno lo venisse mai a sapere. Agghindato da kazekage il rosso sarebbe così tornato al gate, la tunica gli stava enormemente grande come il sakkat con l’effige del villaggio, doveva crescere parecchio se un giorno voleva indossare quegli abiti. Giunto in prossimità del portone con un forte soffio lo aprì lasciando che i capelli dei nuovi arrivati si muovessero come in preda ad un soffio vitale, le porte si spalancarono mostrando ai due in tutta la sua magnificenza il giovane neo kazekage del villaggio di suna.

    -Ben arrivati shinobi.. sono Hoshikuzu Chikuma.. Turbine Rosso di Suna.. nonché Kazekage!.. vi do il benvenuto.. soprattutto a lei signorina..-

    Senza nemmeno accorgersene la konouchi si sarebbe ritrovata il tappo a pochi centimetri da lei intento a stringergli la mano o meglio ancora a ricevere un caloroso abbraccio. Per quanto riguardava il tizio per Hoshi poteva anche esplodere la colpito da una cacca argillosa esplosiva di Hohe, tutto il resto non contava, il rosso per i giorni a venire avrebbe dato tutta la sua attenzione alla prosperosa ninja.

     
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    ... Se quello era il Kazekage allora lui era una divinità antica discesa fra gli uomini a trasmettere un verbo di pace e amore. Ma doveeeeeeeeeeeeeh??? Non esisteva nemmeno fra cent'anni che il Kazekage (non a caso il vecchio Kazekage) dimostrasse tredici anni.

    ...

    « Il ramo materno della mia famiglia appartiene al paese del vento, conosco l'aspetto e l'età dell'attuale Kazekage, spero non si offenda se le faccio presente che la sua interpretazione non ha del convincente. »
    Tono di voce serio, compassato, affatto venato da sfumature di fastidio o di ironia, il tutto mentre cercava nella borsa per poi estrarne una lettera firmata e controfirmata dall'ufficio amministrativo della foglia. I modi con cui rispose ed il suo atteggiamento noncurante rendevano fin troppo evidente che decisamente non aveva un gran senso dell'umorismo, ed era troppo serio per cogliere una burla.
    « Il mio nome è Norihiro Yagi, genin di Konoha. Questa è Sori Hyuga. » Disse porgendo la lettera a quello che pensava essere il guardiano addetto ai cancelli di Suna. « Posso domandare eventualmente una guida per il villaggio che abbia dimestichezza con il centro abitato? »

     
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