[Accesso] L'entrata di Suna

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  1. sweethinata
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    Un piccolo Turbine




    SPOILER (click to view)
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    Erano passati diversi minuti da quando Norihiro aveva annunciato a gran voce il loro arrivo, ma dal Gate di Suna nessuno sembrava rispondere. Ne si intravedeva l'ombra di alcuna sentinella.

    Strano . . . pensò Sori. Decisa a "guardare un pò meglio" se vi fosse la presenza di qualche shinobi, stava per richiamare a sè il chakra necessario per attivare la sua innata quando le porte si spalancarono sospinte da una leggera brezza che scompigliò un poco i lunghi e corvini capelli della giovane Hyuga.
    Ed ecco apparire dinnanzi ai suoi occhi un giovane ragazzo sui tredici anni dai capelli di un rosso acceso che veloce come il vento si precipitò dinnanzi a lei alla ricerca di un caloroso abbraccio.

    Colta di sopresa Sori indietreggiò di alcuni passi porgendo tuttavia la sua mano in segno di saluto che subito fu accolta dal giovane Sunese il quale si presentò immediatamente:

    Ben arrivati shinobi. . sono Hoshikuzu Chikuma. . . Turbine Rosso di Suna. . nonché Kazekage!. . vi do il benvenuto. . soprattutto a lei signorina. .

    Niente da dire. Gli eleganti abiti che stava indossando sembravano effettivamente appartenere ad un Kage, tuttavia
    non parevano esser della giusta taglia per il ragazzino. Tunica e perfino il sakkat vestivano enormemente grande rispetto alla sua costituzione, inoltre, quale kage avrebbe accolto degli sconusciuti in quel modo?

    L'immediato intervento di Nohiriho chiarì ogni possibile fraintendimento.

    Il ramo materno della mia famiglia appartiene al paese del vento, conosco l'aspetto e l'età dell'attuale Kazekage, spero non si offenda se le faccio presente che la sua interpretazione non ha del convincente.
    Il mio nome è Norihiro Yagi, genin di Konoha. Questa è Sori Hyuga. Posso domandare eventualmente una guida per il villaggio che abbia dimestichezza con il centro abitato? »


    Disse porgendo la lettera al ragazzo.

    Penso che l'abbiamo appena trovata, Norihiro-san disse Sori sorridendo al suo compagno di viaggio.Poi voltandosi di nuovo al ragazzino dai capelli rossi:

    Uhm. . .Noi facciamo finta di non aver visto questa tua bella marachella . . aggiunse avvicinando un poco il suo viso a quello del ragazzino mentre i suoi occhi perlacei lo fissavano con serietà

    Chissà cosa mai potrebbe dire Shaina-sama, la mia sensei, se lo venisse a sapere. . . disse quasi sussurrando

    mentre tu . . appoggiò con delicatezza una mano sulla testolina del ragazzo, scompigliandoli un poco i rossi capelli
    sarai la nostra guida per alcuni giorni, vero Hoshi-kun? un sorriso serafico infine si dipinse sul suo viso.

     
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  2. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-


    -Suna’s Gate-
    ..Guida Turistica..
    Post di Presentazione




    -Il ramo materno della mia famiglia appartiene al paese del vento, conosco l'aspetto e l'età dell'attuale Kazekage, spero non si offenda se le faccio presente che la sua interpretazione non ha del convincente. Il mio nome è Norihiro Yagi, genin di Konoha. Questa è Sori Hyuga. Posso domandare eventualmente una guida per il villaggio che abbia dimestichezza con il centro abitato?-

    -Accidenti proprio uno con i parenti qua a suna doveva capitarmi?.. Yagi e Hyuga.. eheh.. gli Hyuga li conosco ho un amico a Konoha che porta quel nome.. Vergil.. Vergil Hyuga.. è un tipo un po’ serio però è forte.. mentre Yagi.. mmh.. Yagi.. BOH?!.. mai sentito..-

    La ragazza di sicuro non l’aveva mai vista, di certo un bocconcino così non se lo sarebbe mai scordato in vita sua, mentre Norihiro aveva qualcosa di strano che aleggiava attorno alla sua figura, in qualche modo gli ricordava qualcuno o qualcosa che tuttavia non voleva venire a galla. La burla del rosso sembrava non aver trovato impreparati i due ninja della foglia, in poche battute il biondo lo aveva infatti smascherato facendogli fare una vera e propria figuraccia davanti alla splendida konouchi dagli occhi bianchi. Dato che era stato smascherato Hoshi non prolungò oltre la sceneggiata distandosi rapidamente dei pesanti e lunghi vestiti della distilleria ambulante. I due ninja sembravano non conoscere nulla del villaggio e per questo avevano bisogno di un valida guida che li conducesse lungo le svariate vie del paese. Fu Sori ad avanzare la proposta al rosso di fare da guida ai due per il resto della giornata, di certo Hoshi non si sarebbe perso l’occasione di restare appiccicato alla Hyuga.

    -Penso che l'abbiamo appena trovata, Norihiro-san .. Uhm. . .Noi facciamo finta di non aver visto questa tua bella marachella.. Chissà cosa mai potrebbe dire Shaina-sama, la mia sensei, se lo venisse a sapere..-

    -Sei allieva di Shaina Chan?!.. beh se volete riferire quel che ho fatto fate pure.. non ho paura di Gin.. DANNATO GIN HAI SENTITO?!!.. ehm.. scusate lo sfogo.. però non dite niente a Shaina vi pregooo!!!-

    Alla proposta della konouchi di fare da guida il rosso mostrò un gran sorriso pieno di felicità, aveva trovato qualcosa di interessante con cui passare la giornata, ancora una volta la noia non avrebbe governato il suo mondo. Senza esitare quindi il rosso avrebbe tentato di afferrare la mano della konouchi per poi trascinarla verso l’interno delle mura del villaggio, lasciando Norihiro al suo destino se non avesse acconsentito a seguirlo.

    -Dunque.. intanto andiamo all’amministrazione!.. non sarei autorizzato a farvi entrare.. non è un mio compito.. eheheh.. però sono un chunin quindi non credo che Tatsu o Shaina facciano tante storie.. inoltre sei una sua allieva quindi siamo apposto!.. ehi Norihiro forza muoviti o resti indietro!!!-


    SPOILER (click to view)
    Andiamo in Amministrazione ABUSIVI!!!.. anche perchè mi mettono in galera altrimenti^^
    Se volete continuare e fare ancora qualche post qua va benissimo!!!
     
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    -Accidenti proprio uno con i parenti qua a suna doveva capitarmi?.. Yagi e Hyuga.. eheh.. gli Hyuga li conosco ho un amico a Konoha che porta quel nome.. Vergil.. Vergil Hyuga.. è un tipo un po’ serio però è forte.. mentre Yagi.. mmh.. Yagi.. BOH?!.. mai sentito..-


    Trattenne un sospiro sconsolato. Non che non ci fosse abituato, intesi. Gli Hyuuga d'altronde sono un clan rinomato, chiamati anche "i nobili della foglia", gli Yagi sono un piccolo clan originario del paese del vento il cui titolo nobiliare ottenuto per meriti in epoche passate è più un titolo onorifico che un dato di fatto. Norihiro non aveva parenti celebri, ed in realtà non aveva nemmeno molti parenti shinobi. Suo padre ed i suoi zii lavoravano presso i Damiyo, e non come guardie del corpo, bensì come funzionari, burocrati. Non esisteva che il suo cognome fosse conosciuto, e al paragone con la fama degli Hyuga scompariva.

    Frattempo ebbe modo di apprendere come Sori fosse niente meno che l'allieva dell'amministratrice Otori, da cui fra l'altro avrebbe dovuto dirigersi in ogni caso. Accolse con un cenno del capo l'idea di dirigersi in Amministrazione e gli passò per la testa che forse era anche meglio andare prima presso l'ufficio di Suna che dalla piccola Dei. Cercò nelle tasche finché non trovò una lettera ancora sigillata con della ceralacca nera, la soppesò qualche istante con lo sguardo, prese un respiro e si decise.

    « D'accordo, Chikuma-san. »
    Rispose educato ignorando anche tutte le confidenze che si prendeva quella piccola peste rossa.
    « Da parte mia non dirò niente ai tuoi superiori circa il fatto che vai in giro a spacciarti per il kazekage. Sopratutto perché non ci vedo niente di pericoloso. »
    Sottinteso: sei un moccioso quindi è normale che fai queste cose. Annuì e concluse.
    « Ti seguiamo. »
     
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    [GUARDIANI A CONFRONTO]

    A chiunque fosse passato in quel momento per il Gate di Suna uno scenario terrificante si sarebbe aperto ai suoi occhi.
    In quel connubio di macerie e corpi morti, feriti gravi e sangue prendeva posto il guardiano delle difese di Suna, Hohenheim l'artista.

    Oramai erano passati diversi minuti da quando la guardia era corsa a chiamare rinforzi. Gli avvoltoi da un pò sorvolavano la zona aspettando il momento giusto per avventarsi su qualche carcassa. Gli scorpioni giganti erano ancora rintanati nelle propre nicchie quasi impauriti da quello che poco prima era avvenuto lì all'ingresso di Suna. Il tempo stesso, non concedendo a quei corpi stanchi nemmeno un alito di vento, sembrava avverso agli Shinobi della Sabbia.

     
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    Era pieno giorno... cioè, per Deidara, ora di dormire.
    Quando i vetri tremarono e la stanza ebbe un fremito assurdo stava immersa nel mondo dei sogni, era certa di trovarsi su di un prato a dipingere su di una tela di cioccolato utilizzando un pennello di zucchero. Stava cercando di spiegare alla sensei che non le andava di mangiare anche se -tuttavia- ugualmente ciò non significava che non le piacessero i dolci, però lei continuava a guardarla con aria severa dicendole che doveva smetterla di fare i capricci. Quando la casa ebbe quel pessimo fremito come se ci fosse un terremoto, la biondina aprì gli occhi guardandosi intorno e riconoscendo a stento la sua camera da letto. Sembrava di essere in un forno, l'edificio non aveva avuto una collocazione felice e se sottoposta all'afa di Suna la temperatura al suo interno era notevole, e di posizionare nella stanza qualche genere di impianto di aria condizionata come quello che aveva all'ultimo piano, quello che un tempo era stato un locale, non se ne parlava neanche

    image

    « Yaawwwnnn... Il... terremoto? »
    Quasi a risponderle, in lontananza una nuova detonazione fece vibrare i vetri. Deidara gettò uno sguardo in direzione delle esplosioni, rendendosi conto che la direzione era quella del gate. Esplosioni... mura di suna...
    Esplosioni causate da un guardiano delle mura di suna.
    Per quanto ne sapeva, c'era un solo cretino capace di fare quelle cose.
    Altra detonazione, giusto per sottolineare il concetto.


    « E' successo un casino! »
    Il tizio era uno degli addetti. Le stava girando intorno in modo decisamente fastidioso. Deidara era nervosa, aveva dormito poco e svegliarsi in quel concerto di botti da capodanno fuori stagione non era il massimo della vita.

    « Ma non mi dire. »
    Rispose con aria stanca, stropicciandosi un occhio con aria stanca.
    « Dov'è il moccioso? »

    « Prego? »
    Il tizio rispose con un'aria interrogativa. Deidara voltò lentamente lo sguardo su di lui, ribattendo con voce stizzita.
    « Il moccioso. Non il Rosso. L'altro moccioso. Beh, in effetti sono mocciosi uguali tutti e due. Mi riferisco al bombarolo del cavolo. Chi credi che abbia fatto questo disastro? »

    Balzò via senza attendere risposta, uscendo dalle mura. Individuò il corpo del moccioso e per qualche istante credette fosse morto. Wow, grane del cavolo al primo risveglio? Fantastico. L'aveva sempre saputo che quel moccioso le avrebbe portato solo casini, d'altronde cosa ci si aspetta da uno che in un duello di coppia cerca di farti esplodere assieme all'avversario?
    « Se è morto stavolta giuro che lo ammazzo. »
    Non rifletté troppo sulle sue parole e si avvicino con un paio di rapidi balzi, lasciando indietro l'addetto che impiegò alcuni minuti ad arrivare. Nel frattempo Deidara poté chinarsi sul ragazzetto notando le ferite particolarmente gravi all'altezza del collo. Si guardò intorno notando del sangue fra le cicatrici inferte alla terra, ma nessun corpo. Ovvio, il cretino s'era fatto battere, e per di più era stato anche risparmiato dal nemico.

    « Il signor Hohenheim è...? »
    La voce del tizio era allarmata. Deidara rispose con un'occhiata di compatimento. Aveva paura che fosse morto?
    Dette un calcio in mezzo alle costole al ragazzino.

    « E' vivo. Purtroppo per lui. »
    L'afferrò malamente per gli abiti, sollevandolo da terra e avviandosi verso l'entrata di Suna, parlando nonostante probabilmente il ragazzetto non potesse sentirlo.
    « Sei la vergogna dei Sand Scorpions, moccioso. Adesso sai che devi fare, vero? Mi spieghi per filo e per segno chi è stato a fare tutto 'sto casino ed a svegliarmi mentre dormivo. Poi andiamo a cercarlo, lo scoviamo e lo faccio a pezzi. »
    Si soffermò a pensare a quella situazione, mentre si incamminava verso gli edifici medici. Che avrebbe fatto se fosse stata lei a subire quell'umiliazione?

    « Una cosa. »
    Lo tirò su, fino a portare la sua faccia alla pari della sua.
    « Sia ben chiaro che se disgraziatamente per te osi scappare per cercare di ammazzare da solo il tizio che ti ha fatto questo o altre stronzate del genere, il primo che affetto sei tu. Intesi? »

    CITAZIONE

    Continua QuI


     
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    Non avevo mai visto Shinny con quell'espressione in volto.
    Per quanto fosse brava a nascondere i suoi sentimenti, non era riuscita a non farmi capire quanto fosse dibattuta tra il venire con me a Suna o restare a Oto per adempiere ad un'altra missione.
    Non aveva voluto spiegarmi nulla delle lettere che dovevo consegnare all'amministratrice sunese e ad ojisan.
    Neanche quando le avevo detto che poteva benissimo affidarle ad un falco messaggero piuttosto che usarmi come suo fattorino personale.
    Ma l'espressione che assunse subito dopo le mie parole, mi fece rimangiare quello che le avevo appena detto.
    Stava succedendo qualcosa.
    Non voleva dirmi nulla, ben sapendo che odiavo i segreti.
    Mi disse di non fare domande.
    A Suna avrei avuto le risposte che ora lei non poteva darmi.
    Partii quella notte stessa, volando alla massima velocità, in groppa a Ryuchi, uno dei draghi di mia sorella.
    Non ci fu concesso nessun istante di riposo.
    Gli ordini che Shinny aveva impartito al drago erano stati chiari.


    -Dirigetevi alla massima velocità a Suna e fate attenzione. Non fermatevi per nessun motivo. Ryuchi ti affido la sicurezza di Ryucchan. Proteggilo a costo della tua vita.-

    Non riuscii a replicare, che mi ero praticamente ritrovato su Ryuchi abbandonando Oto senza sapere quando l'avrei rivista.

    Raggiunsi Suna...
    Ero stremato.
    Mi feci lasciare dal drago a qualche metro di distanza dall'ingresso del villaggio.


    Resterò fino a quando non sarai al sicuro all'interno delle mura, Ryucchan.

    Mi voltai a fissare il drago.

    -Posso cavarmela da solo. Non pensi che Shinny possa avere bisogno di te?-

    Ryuchi avvicinò il muso fino quasi a sfiorarmi il petto.

    Cucciolo umano, Shinodari ha detto che se la sarebbe cavata senza il nostro aiuto fino a quando tu non fossi stato al sicuro.

    sibilò.

    Era inutile fare un'espressione imbronciata.
    Non l'avrei avuta vinta, solo che...


    Cucciolo ninja, siamo arrivati? Chissà se potrò incontrare quel simpatico ragazzino dell'altra volta!

    Sospirai.

    … Solo che... Perché mi ero dovuto portare appresso anche Ko?
    Con una mano lo infilai nello zaino da dove la sua testa aveva fatto capolino.


    -Ko, non dimenticarti che sei un cucciolo anche tu e che hai promesso di startene tranquillo.-

    osservai con un tono di voce che non ammetteva repliche.

    Mi incamminai a passo deciso fino alle mura.

    Una volta a distanza di voce, mi presentai.


    -Il mio nome è Ryutsuki Kazekumo, sono il fratello minore dell'amministratrice di Oto, Shinodari. E' molto importante che venga portato alla presenza dell'amministratrice Shaina Otori. Ho un messaggio che devo consegnarle con la massima urgenza!-

    esclamai serio.

    Certo il mio aspetto non era esattamente il massimo, ma non avevo tempo da perdere nel darmi una ripulita.

    Restai in attesa...


     
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    *Shaina si trovava sulle mura, e stava parlando con un ragazzo dai capelli biondissimi e la pelle abbronzata. Aveva all'incirca la sua età, ma l'aria preoccupata lo faceva sembrare almeno cinque anni più anziano.*

    image
    Come va con la raccolta dei feriti, Akio?

    *Il ragazzo guardò verso le barelle che facevano avanti e indietro dal gate, le guardie che non erano di turno al momento del fattaccio si stavano impegnando per portare all'ospedale i feriti, le infermiere correvano al fianco delle barelle, ma la maggior parte erano coperte completamente da panni bianchi che risparmiavano alla vista altrui lo stato dei corpi sottostanti.*

    Non bene, Shaina-san. I ragazzi fanno quello che possono, ma per la maggior parte delle guardie non c'è nulla da fare...io...non capisco come sia potuto accadere, eppure abbiamo un allarme potentissimo, avremmo potuto essere tutti qui in un attimo, eppure nessuno lo ha suonato, come se non avessero fatto in tempo...mi spiace, se solo fossi stato di guardia in quel momento...

    *Shaina gli posò una mano sulla spalla.*

    Non preoccuparti, non è colpa tua. Stai sicuro che quando Hohenheim uscirà dall'ospedale mi dovrà dare più di una spiegazione, e sarà meglio per lui che sia convincente.

    *Il ragazzo annuì, poi si voltò verso il deserto.*

    Adesso però è meglio che vada a dare una mano...ma, cos'è quello?

    *Shaina si affacciò a sua volta. Akio aveva una vista migliore della sua, ma la sagoma che vide a qualche metro di distanza dal gate era difficilmente fraintendibile. Quello sembrava un drago, e aveva appena fatto scendere qualcuno.*

    Credo che abbiamo visite. Ci penso io. Tu vai pure.

    CITAZIONE
    -Il mio nome è Ryutsuki Kazekumo, sono il fratello minore dell'amministratrice di Oto, Shinodari. E' molto importante che venga portato alla presenza dell'amministratrice Shaina Otori. Ho un messaggio che devo consegnarle con la massima urgenza!-

    *Sgranò gli occhi, mentre i ricordi di quella sera a Castlevania si facevano strada all'interno del suo animo. Quel bambino dai capelli d'argento...l'aveva visto solo una volta in foto, e adesso si era materializzato sotto il suo Gate. E se Shinodari l'aveva mandato da lei poteva significare solo due cose: o che lei non poteva raggiungerla, o che il ragazzo era in pericolo e aveva bisogno che lei lo proteggesse. In entrambi i casi, era meglio che si sbrigasse a farlo entrare.*

    Aspettami lì Ragazzo! Arrivo subito!

    *gli gridò dall'alto del Gate. Poi lanciò un segno ad Akio per dirgli che andava tutto bene e scese velocemente le scale verso la porta vera e propria. La aprì, trovandosi davanti il ragazzino. A parte il fatto che sembrava quasi che avesse attraversato il deserto a piedi, la cosa che la colpì maggiormente fu la grande somiglianza con "due persone a caso"...caspita, era impossibile non accorgersene.*

    Ryutsuki, giusto? Shin mi ha parlato di te...entra pure, non è prudente rimanere fuori, c'è stato un bel casino oggi a questo Gate.

    *Gli fece cenno di entrare, poi chiuse con cura la porta e si rivolse di nuovo a lui con uno dei suoi enigmatici sorrisi, senza cambiare l'espressione quasi assente degli occhi.*

    Allora, Piccolo Drago, qual'è questo messaggio così urgente?
     
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    La risposta non si fece attendere a lungo.

    Una ragazza all'incirca coetanea di Shinny attirò la mia attenzione, chiamandomi dalle mura.


    CITAZIONE


    Aspettami lì Ragazzo! Arrivo subito!


    Annuii.

    Chissà chi era.
    Probabilmente, uno dei guardiani del gate.

    Mi avvicinai all'ingresso per ritrovarmi davanti la ragazza dalle iridi smeraldo.


    CITAZIONE


    Ryutsuki, giusto? Shin mi ha parlato di te...entra pure, non è prudente rimanere fuori, c'è stato un bel casino oggi a questo Gate.


    Spalancai la bocca dalla sorpresa per poi richiuderla subito dopo.

    -Ehm... si, sono Ryutsuki...-

    annuii meccanicamente

    Normale conoscesse il mio nome.
    L'avevo pronunciato poco prima, però lei mi conosceva per via di Shinny.


    Dunque occhi verdi, capelli neri... sbaglio o una volta onee san mi aveva descritto in questo modo l'amministratrice di Suna?

    Feci istintivamente un passo indietro.

    Non mi piaceva quando degli sconosciuti sembravano sapere tutto di me.
    Dannazione a Shinny!
    E naturalmente Ryuchi aveva approfittato del momento per scomparire.


    -Cosa ti ha esattamente detto Shinodari di me?-

    chiesi, prima di decidermi a seguirla.

    Certo che cosa ironica.
    Shinny mi aveva spedito a Suna, ma a detta della ragazza non sembrava se la stessero passando bene anche loro.

    Una volta dentro, la vidi richiudere la porta alle nostre spalle.

    CITAZIONE


    Allora, Piccolo Drago, qual'è questo messaggio così urgente?


    Trovai interessante quel sorriso.

    Probabilmente Shaina Otori era più simile a me di quando lo fosse mia sorella.


    -Piccolo drago, dici? Drago della Luna, se vuoi essere precisa, io non sono poi così piccolo.-

    sottolineai serio, facendo cambiare le mie iridi dall'ametista all'argento.

    - Tu sei Shaina Otori? Potresti dimostrarmelo? In caso contrario non posso consegnarti il messaggio.-

    aggiunsi.

    Cucciolo ninja, non essere scortese. Lei è Shaina, la riconosco! Shaina ninja per caso sai dirmi dove si trova il ragazzino che mi venne a ricevere tempo fa? Ryo, se non ricordo male.

    Poggiai la faccia sul palmo della mano destra scuotendo la testa.

    Questa Shinny me l'avrebbe pagata.


    -Ma tu Ko, zitto per cinque minuti non ci sai stare?-

    commentai tirandolo fuori per la collottola dallo zaino.

    -Dove eravamo rimasti, Shaina Otori? Uhm, per caso sai dove posso trovare ojisan? Cioè erosen... volevo dire Tatsu?-


    chiesi mentre cercavo di tenere fermo Ko, che voleva gettarsi ad abbracciare la ragazza dalle iridi smeraldo.


     
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  9. Amanimaru
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    [Casa Dolce Casa]
    [Cronologicamente sta ad un paio di giorni dalla giocata di Shin e Shaina. Mi accoglierà Deidy.]



    Alcuni giorni piuttosto piatti ad Oto. Da quando ero tornato dalle terre della Nebbia con Alosyus, non stava succedendo nulla di che, avevo solo visto il reggente andarsene chissà dove, e non rientrare, dato che dopo il macello successo al gate di Yari, tenevo sempre d'occhio quella porta. Facevo avanti e indietro dalla magione al gate, nemmeno fossi un impiegato. Basta mi stavo annoiando, mi sarei preso le ferie. Dopotutto mica ero il guardiano, non era colpa mia se il gate aveva subito perdite, quindi mi recai un attimo a casa prima di partire per qualche terra lontana. Mi sistemai in un mantello beige e mi coprii la testa con delle bende, eccezione fatta per il viso, non volevo nascondere la mia identità, ma solo riparare la testa, dove volevo andare, faceva caldo. Sistemai sulla schiena la mia falce e partii verso ovest alla volta dei grandi deserti di Suna. Non affrettai il passo, non avevo alcuna fretta, anche perchè ultimamente succedevano cose strane in giro, e preferivo andare con calma, ma attento a cosa mi si muoveva intorno. Impiegai un po di tempo a raggiungere il cuore del deserto, erano anni che non mi recavo in quel luogo, eppure era oltre quelle sabbie che ero diventato un ninja, quanti ricordi, quanto sangue. Di tutte le persone che conoscevo in quel villaggio, non sapevo quanti fossero vivi, e quanti no, uno non doveva essere ridotto molto bene, a quanto mi aveva raccontato Gene, ma non avevo voglia di vederlo, avrebbe piantato un gran caos se mi avesse incontrato in giro per il villaggio. Rikter, Haru....la mia vecchia sensei, non avevo loro notizie da anni, Sasori invece, sapevo che era deceduto in missione...Non era rimasto praticamente nulla della Suna che conoscevo, forse tranne un paio di facce. La tipa che mi aveva accompagnato al chunin, sapevo che era di suna, ma non ricordavo nemmeno il suo nome. E poi c'era Shaina, da Shinodari sapevo che lei era viva e vegeta, avrei cercato lei.

    [...]

    Dopo alcuni giorni di passi lungo le sabbie, dopo una grande duna, scorsi le grandi scogliere, la porta di Suna. Non la avevo quasi mai varcata in quella direzione, da straniero, tranne quando ero arrivato a Suna, da bambino. Per evitare problemi evitabili, assunsi le sembianze che avevo quando ero Jotaro di Suna. Non volevo combattere, ma non volevo nemmeno essere combattuto.

    [Trasformazione]


    Quando giunsi in prossimità della porta, notai che erano presenti alcune guardie, e attesi che qualcuno mi introducesse.

     
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    *Il ragazzino sembrò sorpreso nel vedere che lei lo conosceva...a quanto pareva Shin non si era data pena di descriverla bene al suo "fratellino", il che poteva essere indice di una certa fretta che le piaceva sempre meno.*

    CITAZIONE
    -Cosa ti ha esattamente detto Shinodari di me?-

    *E così, il ragazzino era uno a cui piaceva stare sulla difensiva...di certo Shin non le aveva parlato del suo caratterino...se il viso era parecchio somigliante a quello della ragazza, Shaina cominciò a sospettare che il carattere l'avesse preso dall'altra metà del suo pool genetico.*

    Stai tranquillo, nessun segreto scabroso...in realtà non molto tranne il tuo nome e poco altro...del resto la vostra somiglianza mi sembra piuttosto evidente, non trovi?

    *rispose col suo tipico tono freddo ma cortese che non lasciava trasparire nulla di quello che stava effettivamente pensando. Richiuse la porta alle loro spalle, per poi chiedergli cosa avesse di tanto urgente da dirle, solo che sembrava che non gli piacesse molto come lo aveva chiamato.*

    CITAZIONE
    -Piccolo drago, dici? Drago della Luna, se vuoi essere precisa, io non sono poi così piccolo.-

    *Tipica risposta da bambino. Shaina non fece una piega, in fondo le ricordava non poco come era lei quando era poco più piccola di lui...impertinente e con una bella faccia tosta. Certo, le sue iridi non cambiavano colore così facilmente...almeno allora. Quegli occhi d'argento li aveva già visti altrove.*

    CITAZIONE
    - Tu sei Shaina Otori? Potresti dimostrarmelo? In caso contrario non posso consegnarti il messaggio.-

    *stava per ribattere qualcosa, quando una voce familiare uscire dallo zaino del ragazzino.*

    CITAZIONE
    Cucciolo ninja, non essere scortese. Lei è Shaina, la riconosco! Shaina ninja per caso sai dirmi dove si trova il ragazzino che mi venne a ricevere tempo fa? Ryo, se non ricordo male.

    CITAZIONE
    -Ma tu Ko, zitto per cinque minuti non ci sai stare?-

    Ciao Ko...è un bel po' che non ci si vede...Ryo credo che sia al solito in giro per il villaggio, probabilmente è in Amministrazione o all'Ospedale, più tardi magari te lo chiamo.

    *Il rapporto di Shaina con quel draghetto era decisamente conflittuale...da una parte lo trovava simpatico, ma la sua tendenza a parlare troppo nei momenti meno indicati probabilmente rischiava di metterlo nei guai prima o poi, però bisognava dire che aveva avuto un tempismo comico perfetto nello smontare le arie di Ryutsuki...*

    CITAZIONE
    -Dove eravamo rimasti, Shaina Otori? Uhm, per caso sai dove posso trovare ojisan? Cioè erosen... volevo dire Tatsu?-

    *Si chiese per un attimo come mai Ryutsuki chiamasse Tatsu "zietto", anche se tutto sommato la cosa filava abbastanza...ma se il messaggio era così urgente, perché non riferirglielo subito? E come mai voleva parlare con Tatsu...la cosa la preoccupava ancora di più...che fosse successo qualcosa a Yami? In ogni caso meglio non perdere altro tempo, e spostarsi al riparo da occhi indiscreti.*

    Chiamami Shaina...Quanto a Tatsu, credo che a quest'ora sia a casa sua...andiamo a fargli una visitina.

    *Si portò due dita alle labbra, ed emise un fischio lungo e acuto. Un attimo dopo, un enorme avvoltoio grifone scese dall'alto appoggiandosi sul suo braccio.*

    Lui è Tatsumaru...ok, non ridere, l'ho chiamato così una vita prima di conoscere il tuo "zietto". *si rivolse al grosso rapace, e il suo viso si addolcì.* Portaci a casa di Tatsu, per favore.

    *Shaina sollevò il braccio dando all'animale la spinta per rimettersi in volo, poi fece un cenno a Ryutsuki e si mise a correre seguendone la sagoma in aria.*

    Andiamo, Koryu...a quanto ho capito non c'è tempo da perdere...

    *Se lo avesse chiamato così per irritarlo, o perché lo trovava un nome appropriato, probabilmente il ragazzino non l'avrebbe saputo mai.*

     
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    Stai tranquillo, nessun segreto scabroso...in realtà non molto tranne il tuo nome e poco altro...del resto la vostra somiglianza mi sembra piuttosto evidente, non trovi?


    Nessun segreto scabroso?
    E mi stava dicendo che assomigliavo a Shinny con quella sua fredda cortesia?


    -Guarda che ti stai sbagliando! Pensavo che Shinny te l'avesse detto... io sono suo fratello adottivo... non abbiamo legami di sangue... Somiglio a lei, come posso somigliare a qualunque persona che abbia il mio stesso colore di capelli. Io la chiamo onee san, ma non significa nulla...-

    §...come non significa nulla che chiami onii san, Yami...§

    replicai mettendomi istintivamente sulla difensiva.

    Non era la prima persona che pensava che fossi un vero Kazekumo, ma era solo una ironica casualità del destino.


    -...Io sono un orfano... Non so nulla dei miei genitori...-

    mi costrinsi a calmarmi.

    E poi perché lo stavo raccontando proprio a lei?


    Quando Shaina rispose a Ko, il draghetto non stette più nella pelle dall'emozione.
    Bloccare la sua vitalità non fu per niente facile.


    Shaina si ricorda di me. E potrò vedere Ryu? Ko è felice.

    Commentò allegro.

    Beato lui che riusciva a trovare il lato positivo in ogni cosa.


    CITAZIONE


    Chiamami Shaina...Quanto a Tatsu, credo che a quest'ora sia a casa sua...andiamo a fargli una visitina.


    Perfetto, così potevo adempiere al mio compito e sapere finalmente il motivo della mia venuta a Suna.

    -Shaina, ho un messaggio da consegnare anche a Tatsu. Sicura che la casa di ojisan sia un posto tranquillo? Shinny aveva una strana espressione quando mi ha consegnato le lettere. Ma per questa volta mi fiderò del tuo giudizio.-

    commentai.

    D'altra parte non avevo altra scelta.

    La vidi richiamare con un fischio un Tatsumaru con le ali.


    CITAZIONE


    Lui è Tatsumaru...ok, non ridere, l'ho chiamato così una vita prima di conoscere il tuo "zietto".


    Sogghignai.

    Questa non l'avrei fatta passare liscia a ojisan.

    Il volto di Shaina mutò quando si rivolse all'avvoltoio.
    Doveva essere molto legata a lui.
    Allora sapeva essere dolce anche lei...


    CITAZIONE


    Portaci a casa di Tatsu, per favore.


    Mi fece segno di seguirla.

    CITAZIONE


    Andiamo, Koryu...a quanto ho capito non c'è tempo da perdere...


    Non mi chiamo Koryu!

    -Non mi chiamo Koryu!-

    fissai stupito il draghetto e lui me, poi entrambi lanciammo un'occhiataccia verso Shaina che stava correndo seguendo Tatsu con le piume.

    -Ehi, mi chiamo Ryutsuki! Hai capito? Nessun nomignolo da poppante! Quello riservalo a Ko!-

    Poppante a chi?

    Ignorai Ko, che si stava agitando tra le mie braccia, inseguendo l'amministratrice di Suna.



     
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    Segue dal posto di Jotty,
    cronologicamente separato dalla ruolata che coinvolge la sensei e Shinny!


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    « Fa caaaaldoooh... »
    Un brutto risucchio annunciò che il succo di frutta era finito e con esso ogni sua speranza di refrigerio. Si lasciò scivolare giù lungo la parete, rinunciando anche a quei pochi centimetri di ombra che poteva sperare di guadagnare. Maledetto Moccioso Due. Allora già che si è fatto massacrare di botte fino ad essere costretto in ospedale, non poteva già che c'era farsi uccidere del tutto oppure risultare invalido, così avrebbero cercato un suo sostituto e non sarebbe toccato a lei il compito di starsene lì a morire al sole?
    Di suo Deidara avrebbe potuto fare berna senza problemi, non fosse che non osava più farlo da quando tempo prima la sua negligenza aveva quasi fatto morire disidratata la povera Chihou, che era svenuta a pochi passi dalle mura. Dannazione.

    « Mh...? »
    Si schermò gli occhi con una mano, protendendosi in avanti per vedere meglio. C'era qualcuno... una sagoma. « Ehi!! » Si alzò controvoglia, spazzolandosi la gonna lunga fino al ginocchio che portava sotto il mantello nero che la proteggeva dal caldo, sistemando poi alla meno peggio i capelli lunghi del colore del grano in modo da rendersi grosso modo presentabile. Scese di un balzo accogliendo lo straniero a braccia conserte, ergendosi in tutta la sua moderata altezza ed osservandolo con aria severa. « Nome e intenti. »
    Come sempre, Deidara sembrava disarmata. Anche uno sguardo attento non avrebbe rilevato alcunché, non possedeva armi legate alla cinta o alle spalle e non aveva nemmeno le classiche sacche porta oggetti, nemmeno la versione ridotta che aveva impiegato qualche tempo prima. Era strano, perché era d'obbligo per i guardiani dei gate presenziare armati, tuttavia non stava nascondendo niente e anche il mantello era tenuto aperto per via del caldo, lo portava in maniera disinvolta come se non avesse veramente nulla da nascondere.
     
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  13. Amanimaru
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    Improvvisamente mi si fece incontro...una pulce. Non capii bene se si trattasse di un uomo o di una donna data la totale mancanza di prove per decretarlo. In ogni caso risposi gentilmente.

    << Uhm..lei deve essere il guardiano immagino. Molto piacere.>>

    Dissi sorridendo. Non stavo mentendo, ma fingere di essere sempre il vecchio ragazzo di suna era una delle poche cose che ancora mi emozionava. A parte trucidare le persone, ovvio. Quindi rovistai tra le mie vecchie cose e tirai fuori un vechcio documento, di circa sei o sette anni prima, con la mia foto. Un documento che non si vedeva spesso in giro, non era un lasciapassare, più che altro una licenza di uccidere. Un documento che la sabbia forniva ai suoi migliori ninja per le missioni all'estero. E lo avanzai verso il guardiano.

    << E' un vero piacere tornare a casa dopo tanto tempo, il mio nome è Jotaro. Sono una...spia, della sabbia, di ritorno da una missione durata 7 anni. Non vi biasimo se ormai il mio nome è inserito tra i dispersi, o tra i morti. L'operazione è andata peggio del previsto....Sono tornato per salutare i vecchi amici e rilassarmi per un po a casa, nel caldo delle sabbie. Per sicurezza, troverà i miei dati nel registro dei marionettisti della Sabbia. Oltretutto sono un amico personale dell'amministratrice Shaina, ammesso che sia ancora lei a ricoprire tale ruolo. Posso entrare? >>
     
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    « Un amico personale della sensei...? »
    Gettò su di lui uno sguardo obliquo, annoiato. Lo sguardo insofferente di chi non vorrebbe trovarsi lì.
    A malavoglia sollevò la mano esibendo il tatuaggio che la riconosceva come Scorpione delle Sabbie, e con esso la sua autorità.
    « Io sono Deidara Yagi. Sai che significa questo simbolo, giusto? »
    Sospirò, gettò i capelli biondi dietro la schiena e si voltò facendo strada nei cancelli.
    « Mi dispiace ma non posso far entrare gente a casaccio, ovviamente. Specie non in questo periodo, per via di alcuni problemi che abbiamo avuto. Se vuoi entrare devo scortarti, e ovviamente non prima di averti disarmato. Rimarrò con te finché ti trovi all'interno del villaggio. Inoltre è necessario per prima cosa andare in amministrazione per sincerarsi delle tue parole ed aggiornare il tuo status. Fortunatamente se la sensei era già in amministrazione prima che tu partissi significa che i tuoi file saranno tranquillamente reperibili. »
    Fece spallucce, varcando le mura e facendo strada allo shinobi.
    « Se così non fosse allora ci potrebbero essere grossi problemi a trovare i tuoi dati, quindi probabilmente dovrai rimandare la tua gitarella di qualche giorno. » A quel punto si sarebbe fermata, proprio sulla soglia del villaggio a metà del lungo tunnel che perforava le mura naturali che circondavano il villaggio. « accetti queste condizioni? »
    Solo in caso di risposta affermativa avrebbero proseguito, giungendo dopo poco oltre le mura, fino al luogo dove venivano depositate le armi, indicandolo con un gesto della mano. Si sarebbe poggiata sull'ingresso con una mano, ponendo l'altra all'altezza della vita. « Lascia qui tutte le tue armi, compresi tonici, oggetti vari e quant'altro. »
     
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  15. Amanimaru
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    A quanto sembrava alla sabbia avevano imparato cosa era la sicurezza. La ragazzina aveva mostrato il suo tatuaggio. Ma dopotutto sapevo bene chi era, la avevo osservata durante la sua promozione. Risposi quindi con un sorriso.

    << Si si capisco, non ho nesusn problema a lasciarvi tutto ciò che possa causare problemi, allora ho quest'arma, un tirapugni, e alcuni tonici, ecco a te. >>

    Dissi slacciandomi di dosso la grande falce impacchettata, di poco più piccola della ragazza, quindi estrassi il tirapugni e alcuni tonici che avevo, e li accatastai sulle braccia della ragazzina. Quindi speravo di poter entrare il prima possibile per potermi recare alla mia vecchia casa.

    << Ti chiedo scusa, viaggio da molto tempo, potremo passare un attimo nella mia vecchia casa per potermi riposare un po? Potrai restare con me o mettermi delle guardie, ma sono davvero stremato. >>

    Avrei atteso una risposa, nel peggiore dei casi la avrei seguita con una smorfia triste.
     
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674 replies since 9/5/2006, 20:29   18799 views
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