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« Vediamo... »
Fece un sospiro e dette un'occhiata ai due tonici ed al tirapugni, riponendoli in un sacchetto di plastica che appoggiò in uno dei tanti scaffali, in uno scatolone, dopo averci infilato anche un'etichetta con scritto "tizio sparito anni fa". Normalmente vi si inseriva il nome, ma Deidara aveva una pessima memoria per quanto riguardava i nomi, e quello di Jotaro l'aveva già rimosso. Dopodiché dette un'occhiata al grosso oggetto che sembrava un sigaro, chiedendosi con un'alzata di sopracciglio di cosa si trattava e decidendo un attimo dopo di non volerlo sapere. Ci mise un po' di fatica ad infilarlo in un angolo, in uno scampolo di muro lasciato libero dagli scaffali. Anche in quel caso, scribacchiò qualcosa su di un pezzo di carta e lo infilò fra le pieghe delle bende.CITAZIONE<< Ti chiedo scusa, viaggio da molto tempo, potremo passare un attimo nella mia vecchia casa per potermi riposare un po? Potrai restare con me o mettermi delle guardie, ma sono davvero stremato. >>
« No way!! » Rispose acida, tornando a voltarsi verso lo straniero. « Se sei un amico intimo della sensei saprai anche che cosa può fare se non rispetti le regole, no? Adesso andiamo in amministrazione, ti fai fare i permessi di cui hai bisogno e poi vai un po' dove vuoi... senza di me, ovviamente. »
Sbatté le mani l'una sull'altra per pulirle dalla polvere che regnava sovrana in quel piccolo magazzino, mentre usciva dall'edificio tirandosi dietro l'uomo. Quando uscì e fece per richiudere la porta con la chiave, però, si bloccò. Aveva ricordato una cosa "un pochino" importante.
« Cavolo. Le mura. Non posso lasciarle così... »
Sospirò, irritata come poche persone al mondo, riaprendo con stizza e dirigendosi di nuovo verso la piccola scrivania dove, in piedi, scribacchiò qualcosa su di un pezzo di carta che ripiegò sbrigativamente, prima di uscire di nuovo cercando con lo sguardo uno dei tanti inservienti alle mura.
« Tu!! Ehi, coso!! »
Fermò il primo che le capitava fra le mani mettendogli in mano il foglietto con un gesto brusco.
« Vai a cercare il Moccioso e Cherry Boy e dai loro questo foglio. »
Il tipo la guardò, senza capire.
« Intende... il giovane Hoshizuku ed il signor Honeheim? »
Deidara sbuffò, irritata.
« Ma no, demente! L'altro!! Quello che fa la faccia da bravo ragazzo!! »
Pausa.
« Il signor Hamano Iga? »
« Quello. »
Si avviò verso Suna, invitando Jotaro a seguirla.
« E datti una mossa, se non ti sbrighi ti ammazzo. »
Infine si voltò verso l'uomo che da quel momento era incaricata di scortare.
« Allora, andiamo? »
Edited by Deidara - 26/8/2009, 01:03. -
Amanimaru.
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Dio che odio. Nemmeno tutti gli dei delle stragi di questo mondo avrebbero potuto trattenermi dal segare la testa di quella mocciosa. Ma per quale motivo non l'ho trucidata nel deserto quel giorno. Dio, che odio. Così con un bel sorriso la accontentai, la avrei seguita in amministrazione per farci fare questi permessi, ma se avesse detto qualcos'altro di irritante la avrei scuoiata in mezzo alla strada parola mia. Aveva un tono di voce davvero insopportabile. Per qualche minuto almeno non sembrò degnarmi di attenzione mentre coordinava la difesa delle mura, voleva che fosse un certo Hamano Iga a sostituirla. Iga
Era di qualche ora prima la notizia che uno di noi ci aveva lasciati. Poche ore prima del mio arrivo a Suna il giglio nero tatuato su uno dei miei bicipiti mi aveva trasmesso un forte dolore al braccio, era il segno che uno dei membri della Legione era morto. Un vero peccato, Kenji era sempre stato un ottimo informatore, non capisco perchè si sia fatto catturare ed eliminare di proposito. Indagherò, per quanto possibile.CITAZIONE« Allora, andiamo? »
§ Piccola idiota io sono qui che aspetto te...Forza che ho fretta.§
<< Ma certo. >>. -
.CITAZIONE
Continua QUI
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//ally//.
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L'ultimo addio
Shinici era andato in amministrazione quel giorno. C'era andato perchè, dopo le sue scoperte sulla sua famiglia, decise di abbandonare il villaggio per andare a konoha.
In amministrazione gli avevano rigato il coprifronte e lo avevano pure avvertito di non farsi più rivedere nel villaggio. Questo lo sapeva benissimo. Aveva già preparato tutto per trasferirsi.
Ora l'unica cosa che mancava era passare dal gate. Lui in teoria non era già più uno di suna perchè aveva
il coprifronte rigato. Sapeva che di solito al gate come guardia c'era Deidara. Aveva sentito che era una kunoichi cattivissima e senza pietà.
Ora Shin si diresse verso il gate. Arrivato cominciò a parlare all'aria, come se volesse attirare l'attenzione di qualcuno.
Chiunque sia di guardia, io devo andare via... sono un traditore.
Aspettò una qualunque risposta e qualuncue sia stata continuò il suo cammino per attraversare il deserto e arrivare a konoha.
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Il bimbo non era nella migliore condizione fisica.Camminava su per il portale di Suna, con un braccio bendato, mentre altre fasciature gli decoravano la testa e il busto...
Arrivò un ragazzo con il simbolo di Suna rigato e la faccia tosta di chiamarsi traditore.In quel momento diversi pensieri attraversarono la testa del ninja.Da una parte anche lui era un traditore, e quindi poteva comprendere...dall'altra le ferite sul suo corpo non potevano he ricordargli Diogenes, uno dei più potenti ninja che avessero tradito, sebbene in un remoto passato, la sabbia...
Doveva agire? Fare qualcosa?
Ci riflettè un attimo: in fondo non poteva fare nulla.Il coprifronte era già stato rigato.Parlare non avrebbe risolto la situazione e usare le maniere forti avrebbe condotto al medesimo risultato.
Diede quindi semplicemente l'ordine di aprire i cancelli... e tornò alla sua ronda.. -
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AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Un urlo disumano che cresceva in intensità, come se qualcosa o qualcuno si stesse avvicinando di gran carriera alle porte del villaggio..eppure anche guardando, l'unica cosa che si poteva vedere era una figuretta umana che strisciava sul terreno, come se trainata da un qualche carro invisibile ad altissima velocitàAAAAAAIUUUUUUTOOOOOOO!!!!!!
Gridava...era proprio quel tizio a gridare, mentre la sua schiena veniva grattugiata sul terreno arido che circonda il villaggio. Qualunque cosa lo stesse trascinando, non la si riusciva minimamente a vedere o sentire..eppure era innegabile che quel tizio fosse tutt'altro che contento della situazione, e soprattutto si stava letteralmente precipitando verso le mura!AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eppure non si vedeva nulla! Salvo interferenze, il poveraccio sarebbe stato trascinato fino ad arrivare estremamente vicino a suna..per poi sollevarsi di botto a mezz'aria, come se ciò che lo trainava si fosse arrestato all'improvviso! Per effetto fionda..o forse aquilone, quell'uomo avrebbe compiuto un alto arco oltre le mura, senza smettere un attimo di gridare...fino a sfracellarsi al suolo dall'altro lato, dentro al villaggio, a meno che non venisse fermato.
Ora si vedeva qualcosa almeno..aveva del nylon legato a un piede, ma ora il filo era tranciato..e il tizio stranamente respirava ancora...e si muoveva, almeno un poco...
Aveva un coprifronte di Oto, ma gli abiti laceri e le numerose abrasioni lo rendevano irriconoscibile...chissà da quante ore veniva scarrozzato a quel modo?
Aiut.... Sussurrò ancora una volta, sollevando la mano verso le guardie che presumibilmente gli sarebbero andate incontro.... -
Manu ©.
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Lo avevano chiamato di gran fretta e lui non poteva di certo negare il suo aiuto.
A quanto pareva i suoi colleghi Sand Scorpion non erano presenti alle mura, perché altrimenti Hamano non sarebbe mai stato convocato così di urgenza a fare la guardia del cancello principale di Suna.
La guardia che aveva raggiunto la sua abitazione di corsa continuava a parlare di un uomo catapultato all'interno del villaggio che dopo un volo enorme era ancora vivo, ma il ragazzo capì che per capire bene cosa stava succedendo doveva vedere coi propri occhi l'accaduto.
Staccatosi dalla guardia corse il più veloce possibile verso le mura.
Nelle sue prossimità alcune guardie gli indicarono gesticolando come pazzi il luogo dove un uomo era steso sulla sabbia.
Se come diceva quello che era venuto a chiamarlo, dopo un volo che gli aveva permesso di superare le mura in volo, di certo non dovrebbe essere ancora vivo dato l'atterraggio non proprio perfetto.
Però il tizio si muoveva ancora, e sorpresa ancora più grande era qualcuno che Hamano conosceva.
Riconosciuto Febh, colui che lo aveva addestrato un tempo e che non gli stava particolarmente simpatico, fece allontanare le guardie che gli puntavano armi addosso e intimò a gran voce di chiamare subito un medico.
Mentre tutti fecero come aveva ordinato Hamano si avvicinò al suo ex-sensei e si chinò su di lui.
Adesso arriva un medico, stia tranquillo sensei. Ma potrebbe gentilmente spiegarmi cosa ci fa qui e come mai è in queste condizioni? E poi che diavolo fa, mi spaventa gli uomini? Mi sono venuti a chiamare dicendomi che è piovuto dal cielo.
Mentre gli parlava gli porse anche una borraccia d'acqua. Tutti gli stranieri che affrontavano il deserto arrivavano al villaggio sempre completamente disidratati, e Febh non era di certo un'eccezione.. -
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Lucertola...caldo...acqua...spavento...volo....splat...io.. I commenti dell'otese non erano esattamente coerenti, al punto che nemmeno si era messo a rigenerare le sue ferite (per quanto le avesse ridotte all'impatto inconsapevolmente, anche se nessuno avrebbe potuto accorgersene)
Già bere quelle poche gocce d'acqua gli diede la forza di rialzarsi un poco, per quanto strapieno di tagli e ancora parecchio stordito
Ed intanto si udì un tremendo impatto, che fece vibrare le il portone di Suna.
BAM! BAM! BAM!
Qualcosa, non visto, stava perquotendo pesantemente l'ingresso, e con una forza decisamente notevole..non si poteva sapere quanto ancora sarebbero durate.
Bussano? Chiese lo Yakushi, col capo che ondeggiava pericolosamente... Non vai ad aprire Yasu? Allungò la mano per cercare di afferrare Hamano per la collottola e avvicinarselo al viso strapieno di tagli. NON PENSERAI CHE CI VADA IO DI NUOVO, EH??? Gridò con gli occhi vacui, mentre nuove botte risuonavano contro le mura..qualcuno..o qualcosa di invisibile stava provando a sfondarla!. -
Manu ©.
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Balbettava come uno che aveva appena attraversato il deserto. Niente di nuovo davanti ad Hamano. Solo uno straniero non abituato al loro ambiente.
Non diede neanche peso alle sue parole farfugliate a casaccio, erano i tipici discorsi di una persona stordita.
Nonostante i vari graffi e botte sul corpo però non sembrava veramente messo così male, infatti riuscì a rialzarsi dopo aver bevuto un po' d'acqua.
Ma improvvisamente si sentì bussare alla porta del cancello in un modo assordante.
Immediatamente le guardie si ritrassero spaventate e guardarono con terrore il portone che separava loro e il deserto.
Anche Febh sembrava spaventato tanto da afferrare compulsivamente per la collottola e urlargli addosso qualcosa.
Sembrava che fuori ci fosse qualcosa che lo spaventasse.
Non molto gentilmente Hamano spinse l'ex-sensei per terra e gli gettò un'altra borraccia davanti ai piedi, guardandolo con un misto di pena e indifferenza.
Vedi di recuperare un po' il senno.
Guardò nuovamente i suoi uomini ordinando loro di muoversi con il chiamare il medico. Non sopportava quando tutti rimanevano imbambolati. Soprattutto perchè nessuna delle guardie voleva avvicinarsi al portone.
Hamano aprì le braccia esterefatto.
Bhè, non farete sul serio? Ma cosa volete che ci sia la dietro?
Scocciato da quella situazione si avviò di gran passo al gate per mettere fine a quella storia una volta per tutte.
Arrivato pochi metri del portone parlò ad alta voce.
Ehy, tu là dietro! Dimmi chi sei e cosa ci fai qui e perchè vuoi entrare a Suna. E poi piantala di bussare così forte, ti abbiamo sentito!
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Nessuna voce avrebbe risposto dall'altro capo delle mura, ed anzi nuove pesanti botte si abbatterono sul portone. Ogni assalto era decisamente pesante [Potenza 30 con forza da Blu] e l'oggetto che percuoteva era sicuramente di dimensioni enormi, quanto ancora avrebbe resistito l'ingresso del villaggio?
Febh intanto beveva avidamente dalla sua borraccia, ben poco consapevole dei dintorni, anche se si chiedeva perchè mai quel tipo gli avesse detto di recuperare il seno. Mica era una donna. O no?
Il nemico invisibile che lo aveva trascinato per il deserto ancora pestava..ma poi sembrò esserci un attimo di pausa..e un rumore un poco più sinistro si fece sentire. Era molto flebile, probabilmente non tutti avrebbero potuto sentirlo..ma qualcosa..forse quello stesso qualcosa che batteva, ora si stava lentamente arrampicando sulle mura... -
Manu ©.
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Non ricevette nessuna risposta se non nuovi battiti sul portone, e la cosa cominciò a farsi preoccupante. La porta che divideva lui e la cosa che stava lì fuori sembrava accusare i colpi, e per un momento temette che avrebbe ceduto.
Fu un sollievo sentir fermarsi quei potenti colpi.
Ma fu meno sollevato quando capì che qualcosa stava risalendo sul muro.
Era il suono di qualcosa che strisciava, ma non sapeva dire se si trattasse di qualcosa dalle grosse dimensioni. Doveva accertarsene immediatamente.
Si girò di scatto verso le guardie che lo stavano osservando a diversi metri di distanza.
Uomini! Emergenza! Vi voglio immediatamente in assetto da difesa sulle mura ORA!
Impartito l'ordine scalò rapidamente la parete con l'ausilio del chakra per arrivare velocemente sulle mura.
Da lì si sporse per vedere cosa stesse minando la sicurezza del villaggio che proteggeva.
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Manu ©.
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Non seppe se essere sollevato o preoccupato nel non vedere nulla di strano dalle mura.
Sia in lontananza che lì vicino era tutto normale, c'era solo la normale sabbia che si estendeva per chilometri e chilometri.
Hamano pensò che forse se lo era solo immaginato quel rumore, anche se gli era sembrato di sentirlo bene.
Intanto le guardie con lo scorrazzare delle loro armature cominciarono ad avvicinarsi a lui, abbastanza timorosi di quello che poteva esserci, ma non vedendo nulla si rilassarono.
Il ragazzo stava quasi per far ritornare tutti dal loro visitatore quando attaccato alle mura comparve un gigantesco camaleonte, e cosa più preoccupante, anche la sua enorme lingua appiccicosa.
L'animale la fece scattare senza tante cerimonie verso Hamano che fece in tempo solo ad urlare ai suoi uomini di stare indietro.
Cercò di schivare quella lingua, ma venne colpito di striscio alla spalla destra, abbastanza per far si che rimanesse completamente attaccato.
Venne trascinato con forza verso la bocca del camaleonte che sembrava intenzionato a mangiarlo.
Non così presto, maledetto animale.
Nonostante la situazione Hamano sapeva che se la sarebbe cavata. Disponeva di quei occhi tanto rari quanto potenti che avrebbero fermato quella bestia. In men che non si dica i suoi occhi si illuminarono improvvisamente di luce propria, e come Hamano puntò il suo sguardo verso il camaleonte dalla bocca spalancata, questa si fermò, immobile.
Utilizzando il chakra adesivo Hamano restò in piedi sul muro del gate, mentre i suoi uomini cercavano di capire le sue condizioni.
Tutto a posto ragazzi, ma voglio che ora prendiate il nostro visitatore giunto dal cielo e lo trattiate alla pari di un attentatore, però prima dovete portarmelo qui sulle mura.
Dette queste parole un gruppo di cinque guardie si mosse velocemente per accerchiare Febh e puntare contro di lui delle wakizashi di ordinanza.
Vieni sulle mura. Il signor Iga vuole vederti.
Lo avrebbero scortato fin sulle mura e nel caso avesse opposto resistenza due guardie lo avrebbero afferrato con poca cura dalle spalle per cercare di trascinarlo.
Hamano lo aspettava ancora fermo sul muro con una spalla ricoperta dalla lingua del camaleonte che non si voleva staccare in alcun modo.
Appena l'uomo si fosse fatto vedere dalle mura il Sand Scorpion lo avrebbe chiamato.
Ehy, prima di mandarti in galera per aver attentato alla sicurezza del villaggio ti sarei grato se facessi sparire il tuo animaletto. Per correttezza non te l'ammazzo, ma di certo non posso restare con la sua lingua sulla mia spalla per sempre, ti pare?
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Nemmeno il tempo di rimettersi in piedi, e il ninja venne circondato da shinobi di suna, tutti abbastanza minacciosi..e tutti con una wakizashi puntata nella sua direzione.
Posso farvi notare che con quelle potreste al massimo tagliarmi le unghie.. Disse con sufficienza Senza contare che nel mentre vi avrei già ammazzati..e poi.. Si guardò intorno. Uhmm...che ci faccio a Suna? Chiese un pò spaesato
Quelli non sembrarono particolarmente colpiti dalle sue parole, borbottando giusto qualcosa sul "la vuole il capo" o roba simile. Boh..ok..Poggiando le mani sulle ginocchia si aiutò a rialzarsi, quindi si stiracchio. A parte le escoriazioni sul volto e i vestiti laceri, lo si sarebbe detto in perfetta salute..possibile che non si fosse nemmeno rotto un osso? Però levate qusta roba o rischiate di farvi male . commentò, scostando due o tre lame zenza troppo impegno, mentre cominciava a camminare.
Lo portarono nientemeno che al cospetto di un vecchio allievo: Hamano Iga. Un raccomandato. Per nulla impressionato dalle sue parole, Febh piuttosto guardò incuriosito la scena. Il Sunese era appiccicato alla lingua di SSalshape, una delle Lucertole Camaleonte..la quale a sua volta era completamente paralizzata. Ma come diavolo hai fatto a finire in questa situazione? Chiese, palesemente stupito.
Comunque, dubito che potresti ammazzarlo anche volendo...ma che gli hai fatto agli occhi? Normalmente la creatura aveva gli occhi di numerosi colori, come macchie di varie vernici mischiate. Comunque Febh compose un sigillo per rimandare a casa l'animale. Non accadde nulla. Non sparisce... Commento, inarcando le sopracciglia, quindi incrociò le braccia. Questo è strano...che si fa?
Di certo non avrebbe permesso che venisse tagliata la lingua all'animale, e men che meno avrebbe lasciato che lo picchiassero fino a farlo sparire.
Una cosa...come mai sono qui?. -
Manu ©.
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Una cosa che odiava era essere preso in giro, e dopo le avventure con la Pecora Nera degli Iga questa sua intolleranza era aumentata parecchio, ma non voleva certo fare una scenata davanti ai suoi uomini e men che meno davanti ad uno come Febh. Era comunque stato un suo sensei.
Gli chiedeva come fosse finito in quella situazione. Normalmente avrebbe sbraitato qualche insulto, ma per questa volta ingoiò il rospo ed evitò commenti inappropriati.
Guarda che è stato il tuo camaleonte ad attaccarmi, io non ho fatto assolutamente nulla, e siccome voleva mangiarmi ho ben pensato a bloccarlo per evitare di finire in un qualche casino amministrativo per aver attaccato il villaggio.
Detto questo vide Febh tentare di rimandare a casa l'animale, ma la tecnica ovviamente non ebbe alcun effetto.
Ah già, finché la tua bestiola e sotto il mio sguardo non può fare assolutamente nulla di nulla. Ora, nel momento in cui sciolgo la tecnica vedi di rimandarla a casa.
Fu quasi pronto di distogliere il suo sguardo quando sentì il commento dell'ex-sensei, che a quanto pare non sapeva come mai fosse qui.
All'udire quelle parole Hamano cominciò a spazientirsi, fece passare una mano sul viso sudato per cercare di rimanere calmo.
In fondo poteva essere vero quello che diceva.
Senti, mi pare che ora tu mi stia prendendo un po' in giro, perché venire in questo posto in mezzo al deserto senza sapere per quale motivo mi sembra un po' difficile. E poi come mi spieghi la presenza della tua evocazione?
Parlò con voce un po' stanca e insofferente. Ma proprio oggi gli altri Sand Scorpions dovevano essere tutti irreperibili?
Comunque preparati che per prima cosa voglio che il camaleonte se ne vada.
Detto questo sciolse la tecnica e fece riacquistare all'animale tutte le sue facoltà.
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