[Accesso] L'entrata di Suna

[Free GdR] [Macro GdR]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted



    Il Caso Animalesco di Deidara Yagi

    Sunagakure. Un bel posto per certi versi.. ventilato nei giorni migliori e soleggiato per quasi tutto l'anno. Tanta sabbia e tante persone simpatiche ma, soprattutto, tanta sabbia. Durante il tragitto fino alle mura mi ero rigirata almeno una dozzina di volte la missiva tra le mani. Era carta bollata dell'accademia che mi aveva generosamente affidato l'incarico di andare a Suna a sistemare un qualche problema con degli animali capricciosi. La voce delle mie strane tendenze a parlare con i Gatti e con le Mucche si era diffusa rapidamente nell'ambiente, visto anche la Gaffe al Corso Genin, ma infondo era meglio così: Avevo l'opportunità di fare un piccolo lavoretto, guadagnare qualche soldino per i miei studi e visitare Ame e Yuki. Avevo promesso loro che sarei andata il prima possibile a visitarli ma, alla fine, ero stata costretta ad attendere quel "lavoretto" per avere un attimino di respiro dalla soffocante, ma bella, vita della Foglia.

    Le mura della Sabbia si ergevano davanti ai miei occhi, oramai le avevo riconosciute grazie a quella famosa notte.. ed un senso di serenità mi pervase senza apparente motivo. Per l'occasione mi ero messa i vestiti più leggeri che avevo, di cotone bianco e finissimo, con un cappello rosso che si intonava benissimo ai capelli, anche questo di cotone leggero e inamidato, per ripararmi da sole cocente. La carovana su cui viaggiavo trasportava vettovaglie, come al solito, ed il tintinnio dei cocci mi cullava dolcemente assieme alle onde della sabbia.

    Chissà chi era Deidara Yagi e cosa avrei dovuto esattamente fare a Suna, visto che la mia esperienza in campo animale era si evoluta ma non ai livelli di certi Inuzuka.. che, tuttavia, difficilmente si sarebbero accollati la richiesta di consulenti fino alle porte del Pese del Vento. Scesi dal carretto, ringraziando i gentilissimi proprietari, dirigendomi verso l'ingresso. Tra l'altro, come è ovvio, non avevo portato con me armi, ma solo la tracolla piena di simpatici ricami a forma di gatto che conteneva il Kit Medico e i documenti necessari ai guardiani del villaggio. A differenza di molti altri, viaggiando per carovane di mercanti, mi risultava estremamente stupido tirarmi dietro un quintale di armamenti.. per poi dover fare la consulente!

    Avvicinandomi al Cancello avrei atteso l'arrivo di qualcuno e, mostrando i documenti ed il permesso di soggiorno, mi sarei presentata. - Salve, io sono Shay Hyuga, Genin della foglia in visita a Suna per fornire una consulenza alla Signorina Deidara Yagi.. con me ho solamente questa borsa.. - La tolsi porgendola. - Che continente unicamente strumenti di medicina ed un Kit di primo soccorso che porto dietro per le emergenze. Posso tenerlo? - Domandai abbastanza ingenuamente. Non ero solita fare storie, ma non conoscendo gli animali in questione era un rischio: Magari mordevano o graffiavano ed un buon disinfettate pronto è sempre ottimale!

     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    3,146
    Reputation
    +64

    Status
    Offline

    A differenza della kunoichi che si stava approssimando al villaggio, la dozzina di shinobi di basso rango addestrati da Hamano Iga che prestavano servizio permanente all'unico ingresso di Suna non erano esperti di animali, ma sapevano ugualmente che se volevano avere a che fare con bestie feroci era meglio avere con se una scorta di garze, medicinali e disinfettanti. Questo perché di tanto in tanto l'allieva dell'Amministratrice Otori prestava servizio in qualità di loro superiore per espletare il suo dovere di Sand Scorpions, e quando era nervosa diventava peggio di una tigre con l'acidità di stomaco e tendeva a... graffiare... con le wakizashi.
    In giorni no quando Deidara era di cattivo umore in tanti rimpiangevano le giornate di duro lavoro sotto il sole cocente quando il fin troppo zelante Iga li costringeva a carichi di lavoro quotidiani oppure i giocosi colpi di testa dell'estroverso Hoshizuku Chikuma, perché se con il primo c'era da sudare come degli schiavi e con il secondo si rischiava di finire in situazioni assurde, con la biondina si rischiava di perdere una mano o di ritrovarsi improvvisamente con la capigliatura rasata a zero da una sforbiciata di spade, dunque non stupiva che per avvisarla dell'arrivo imminente della carovana mercantile avevano tirato a sorte per decidere a chi sarebbe toccato il triste destino di messaggero con lo stesso spirito che si usa per scegliere colui che avrebbe dovuto affrontare una missione palesemente suicida.

    « Pagliuzza corta. Vai tu. »
    Lo sventurato guardò la striscia di stoffa ricavata da un vecchio straccio ed usata come "pagliuzza", poi si guardò attorno nella speranza di scoprire che si erano sbagliati.
    « Mapporka di quella... »
    Si rese conto che non c'era nessun errore e si avviò verso gli spalti delle mura, da dove era visibile la chioma color grano della Yagi. Avevano imparato tutti quanti a riconoscere i segni di quando era nervosa, e quel giorno ad occhio e croce era MOLTO nervosa -vallo a capire il perché-, ed il fatto che per qualche strana ragione non si era mossa per tutto il tempo dal fissare l'orizzonte con aria assorta non prometteva nulla di buono.

    « Ehm. Visto che... »
    « Chissenefrega. »
    Rimase fulminato sul posto, nel dubbio su cosa dire. La giovane genin non aveva mosso un muscolo ed era rimasta immobile a fissare il vuoto davanti a se, con quella risposta secca che non aveva nulla di amichevole in se.
    « Nel senso... La carovan- »
    « Impiccateli. »
    Ci rimase di sasso, per la seconda volta.
    Guardò alle sue spalle, in cerca di supporto, ed i suoi colleghi che stavano fissando la scena finsero improvvisamente di guardare altrove. Frattanto però la carovana era ormai vicino alle mura ed era necessario avere il permesso del Guardiano per farli passare.
    « Ecco... Eh...? »
    « Impiccateli, poi magari già che ci siete tiratevi giù dalle mura e spiaccicatevi tipo marmellata sul fondo!! Ma che diavolo volete da me, devo darvi anche il permesso di andare al bagno perché altrimenti ve la fate sotto??! Che cacchio siete, mocciosi delle elementari?? Volete che vi canto la ninnananna e vi rimbocco le coperte??! Ma siete nati deficienti o vi siete cotti il cervello al sole, branco di... »

    CITAZIONE

    - Salve, io sono Shay Hyuga, Genin della foglia in visita a Suna per fornire una consulenza alla Signorina Deidara Yagi.. con me ho solamente questa borsa... Che continente unicamente strumenti di medicina ed un Kit di primo soccorso che porto dietro per le emergenze. Posso tenerlo? -


    « ... E' arrivata!!! »
    Interruppe bruscamente la sua invettiva, puntando di colpo gli occhi verso il basso, in direzione di una sagoma vestita di bianco e con un cappellino rosso calcato sulla testa. Il poveretto che aveva a che fare con Deidara in quel momento ci rimase di sasso, non riuscendo a capirci granché visto che là sotto c'era la carovana che aspettava di entrare e lui non aveva ancora avuto una risposta da parte del Guardiano del gate.
    « ... Aprite!!! Branco di deficienti del cavolo, vi spezzo le gambe una ad una, vi riduco a grumi di sangue, vi accorcio la testa di venti centimetri, vi alleggerisco il corpo di qualche chilo di ossa e interiora, vi stacco il -ARRIVO SUBITO!!!- » urlò in direzione di Shay mentre attorno a lei tutti si affannavano sotto le sferzate delle minacce di Deidara « se quella dannata porta non si apre entro tre secondi io vi riduco talmente male che se andate dal macellaio rischiate di essere scambiati per bistecche di manzo che camminano!!! »
    Fondamentalmente non aveva mai attuato veramente le sue minacce (anche se di tanto in tanto c'era andata vicino), quindi probabilmente per lei valeva il detto "can che abbia...", però era pur sempre lo shinobi con il grado più alto là in mezzo, e non c'era nessuno che voleva testare fino a che punto diceva sul serio.

    Fatto sta che in un batter d'occhi la porta si aprì davanti a Shay ed alla carovana, e ne uscì una trafelatissima Deidara che si era fatta di volata la distanza che la separava dagli spalti delle mura fino al gate.

    « Sono io Deidara Yagi!! »
    Disse mentre correva, sbracciandosi.
    « E' tutto il giorno che aspetto! »
    Disse in un tono che non era di accusa, ma trasmetteva apprensione e foga. Quale fosse il problema, la biondina era intenzionata a risolverlo in fretta. L'affiancarono due guardie, una delle quali indicò la carovana cercando di richiamare l'attenzione del suo superiore, che si era concentrata unicamente sulla kunoichi di Konoha.
    « Ehm, questi... »
    « Chissenefrega di quelli, fatene quel che volete, io ho da fare. »
    Senza troppi complimenti avrebbe cercato di afferrare Shay per il polso per trascinarla via da lì, lasciando i suoi sottoposti abbastanza interdetti.
    « Ma... »

    Nel giro di trenta secondi scarsi giacché aveva avuto modo di conoscerla, Shay ebbe modo di apprendere che il termine "pazienza" non faceva decisamente parte del vocabolario di Deidara Yagi...

     
    .
  3. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted



    Effettivamente la mia corrispondente Sunese, dai modi a dir poco violenti, mi era venuta a prelevare alla porta.. un po' come si fa con un pacchetto atteso da tanto tempo. Ero un pochino sconcertata da quei modi, ma del resto poteva benissimo essere arrabbiata per i suoi animali.. io avrei reagito così se stessi aspettando il dottore ed i miei cuccioli fossero feriti o malati, quindi non mi preoccupavo più di tanti di certe razioni violente. Mi Lasciai prendere per il polso con allarmante semplicità, vista la possente foga della giovane Kunoichi. - Salve Deidara-San!.. Ehm Si sono arrivata il prima possibile, dovevo sistemare delle cose, chiedere ferie a Lavoro.. - Intanto venivo strattonata dalla fanciulla verso luoghi inesplorati di Suna. - Vi chiedo, quale è il problema che mi accingo ad affrontare? Conosco molto bene i felini e mi occupo anche di animali come volatili e canidi.. ma se non conosco il problema non posso dirvi con certezza come agire! - Cercavo di illuminare la situazione, sotto le facce sgomente dei guardiani che mi fissavano come se stessi per affrontare il patibolo.

     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    3,146
    Reputation
    +64

    Status
    Offline
    CITAZIONE

    - Salve Deidara-San!.. Ehm Si sono arrivata il prima possibile, dovevo sistemare delle cose, chiedere ferie a Lavoro... Vi chiedo, quale è il problema che mi accingo ad affrontare? Conosco molto bene i felini e mi occupo anche di animali come volatili e canidi.. ma se non conosco il problema non posso dirvi con certezza come agire! -


    « E come faccio a sapere che roba è?? L'esperta di certe bestiacce sei tu, faccio prima a farti vedere!!! E niente onorifici, niente di niente!!! »
    Sbottò con il tono già esasperato a venti secondi giacché avevano fatto conoscenza.
    Anche se questo Shay non poteva saperlo, negli ultimi due anni Deidara ne aveva avuto fino alla nausea di etichetta e modi forzatamente cortesi, al punto da trovarli repellenti quando una volta -in un'altra vita- aveva massacrato di botte uno shinobi di suna perché aveva osato chiamarla per nome senza il dovuto onorifico.
    « Dammi del tu e chiamami come ti pare, basta che non siano nomignoli del cavolo, che mi danno sui nervi. Tu seguimi, ti porto direttamente da quella piattola di cui mi devi liberare. »

    Altre novità. Primo: Deidara non era un amante degli animali, lo si capiva dal modo in cui aveva apostrofato la misteriosa creatura di cui Shay doveva occuparsi. Secondo: ne aveva accennato con un tono pericolosamente simile a quello che un'altra persona avrebbe usato per descrivere un'infestazione di scarafaggi. E aveva detto proprio "me ne devi liberare", quindi non c'era nessun cagnolino con una zampina spezzata e nessuna rarissima bestia affetta da chissà quale morbo per cui nessun medico ordinario può fare alcunché. Ad occhio e croce si trattava di... beh, "disinfestazione".

    CITAZIONE
    Continua qui

     
    .
  5. Yami Kaguya
        Like  
     
    .

    User deleted


    ¬ S a n ¬
    Stranger Girl
    Bad Try

    CITAZIONE
    Anche tu sei in giro dalle prime ore dell'alba, difficoltà a dormire o ami le passeggiate mattutine?

    ...Diciamo entrambe le cose.

    A dire il vero la quantità di motivi che mi avevano condotto al Gate era decisamente alta, rispetto alle solite nottate insonni. Comunque, non era il momento per fare conversazione, evidentemente. La visitatrice iniziò a parlare di Kami e templi, ma dalla replica dell'amministratrice, la cosa non sembrava convincerla.
    yukilook1
    E anche se sembrava stesse ragionando a voce alta più che parlando con me, la replica mi arrivò alle labbra comunque. Tendevo a essere puntiglioso, di prima mattina.

    Veramente, a ben guardare quella spada è rimasta sotto la sabbia fino a che non ha visto che eravamo in due...
    Però concordo con lei, non sembra avere cattive intenzioni.


    Comunque, subito dopo la ragazza iniziò a presentare una o due richieste di "supporto", tipo il noleggio di una guida o le indicazioni per arrivare a un centro termale. Quando però cercai di capire se sapesse che non c'erano bagni pubblici in cui poter entrare svestiti, la risposta fu a tratti spiazzante. E con ogni parola condita alternativamente di irritazione e un bel pò di orgoglio, a primo acchitto.
    O forse era disprezzo che ripeteva "idiota" a ogni virgola. Mah.
    CITAZIONE
    «Vi pare una richiesta da formulare davanti ad una fanciulla? E forse sarebbe cortese da parte vostra presentarvi prima di parlare a sproposito.
    In ogni caso per educazione risponderò alla vostra domanda. Ho un costume da bagno con me. La vostra curiosità è stata soddisfatta?»

    ..Accidenti che caratterino. Avrebbe spodestato Yagi dal suo trono di regina intrattabile, se fosse stata lì.
    yukihem
    Guardai Shaina un secondo, giusto per vedere se mi stava rivolgendo pure lei uno sguardo di rimprovero, ma così non mi parve, dunque cercai di mettere da parte la scontrosità, e di rispondere senza frecciatine.

    ..Signorina, non sò cosa abbia pensato, ma di norma chi và alle terme, non ci và in costume. Quindi sì, per garantirle di non fare un viaggio a vuoto, ritengo che la domanda fosse dovuta, e che la mia curiosità sia soddisfatta. Mi scuso se ho dato luogo a dei fraintendimenti di qualunque tipo.

    Feci un lieve inchino nella sua direzione, ma non aggiunsi il mio nome. Aveva detto di farlo prima di parlare a sproposito, ma non avendo ancora fatto la seconda cosa, non vedevo perchè fare la prima. O perchè fare altre mosse, a ben vedere.
    Tanto ero solo un passante che non avrebbe mai rivisto, che le dicevo il mio nome a fare? Sapevo riconoscere a pelle, quelle che non ci stavano nemmeno dopo il terzo appuntamento. E se parlare di costumi suscitava quella reazione ogni volta, un pomeriggio estivo all'oasi potevo scordarmelo. Insomma quando ci si mettevano di mezzo le consuetudini, c'erano straniere che diventavano difficili da trattare. Lei doveva essere una di quelle, e dunque troncai ogni pensiero che potessi avere, sul nascere. Mi limitai a quell'inchino, e dunque al rimanere in silenzio così da evitare altri problemi.
    O almeno, rimasi in silenzio fino a che Shaina non decise di spostare la conversazione a un livello più paritario. O quanto meno paritario in termini di altitudine, visto che si infilò nelle scale dopo aver chiesto a miyori un attimo di pazienza.
    La seguii con lo sguardo per un pò, indeciso su cosa fare, ma alla fine pensai fosse meglio essere presente. Alla fine, non avevo di meglio da fare.
    yukiglasses4k
    yukiglasses1
    L'unico accorgimento che presi, fu di tirare fuori e inforcare gli occhiali da sole, così da creare una lieve barriera psicologica fra me e la visitatrice. Il rischio era che Shaina finisse per congedarmi notando il fastidio di Miyori, ma se me ne stavo immobile, a occhi coperti, e senza aprire bocca, forse avrei evitato ulteriori battibecchi. Ci mancava solo che l'Otori pensasse fossi un tipo litigioso.

    ..E speriamo non sia davvero una portatrice di guai o che non me ne porti altri solo ed esclusivamente a me.

    Inforcati gli occhiali, scesi dalle mura a mia volta, percorrendo poi gli scalini a quattro a quattro, fino a sbucare dietro a Shaina quando quest'ultima aprì la porta che dava sull'esterno. Rimasi leggermente indietro rispetto alla Otori, pensando che magari mettermi fianco a fianco a lei avrebbe causato ulteriori problemi con la nuova arrivata. Peccato però che a quanto sembrava, avesse da dire qualcosa pure a Shaina, almeno a giudicare da come iniziò e da come concluse il discorso. Mi voltai leggermente verso l'amministratrice, ma almeno lei sembrava saper gestire il carattere di Miyori.
    Forse per quello, Yagi le stava sempre appresso. E forse avrei fatto bene a tenere a mente la cosa, in futuro.

    In ogni caso, alla fine il verdetto di Shaina fu per il libero ingresso. Iniziai dunque a riflettere a proposito del continuare a stare appresso a quelle due o meno, ma il fatto di venire interpellato direttamente mi strappò dalle mie riflessioni, e mi fece suonare un campanello d'allarme in testa. Fissai prima Shaina, poi Miyori, e poi ancora Shaina mentre cercavo di valutare pro e contro di una risposta o dell'altra.
    Essendo praticamente "nato" da una grotta sottoterra, avevo dimestichezza con l'Anauroch, quello sì. Se però avessi risposto in quel modo, potevo prevedere la logica di affibbiarmi alla ragazza, anzichè mettersi a cercare qualche altra guida disponibile. Potevo però anche prevedere, che per ragioni a me sconosciute l'avevo offesa in precedenza, e con tutta probabilità l'avrei fatto di nuovo nel corso dell'"accompagnamento".
    yukiglasses5
    yukiglasses3
    Al che pensai che forse la soluzione era a portata di mano. Riportai lo sguardo su Miyori qualche secondo, e dunque tornai per l'ennesima volta su Shaina, prima di rispondere.

    Credo di poter fare una passeggiata nel deserto senza perdermi, Amministratrice. Non ricordo di aver visto templi in passato, ma finchè si tratta di orientarsi non ho problemi. Se alla Signorina vado bene come guida, allora le chiedo il permesso di accompagnarla durante la visita, Shaina-sama.

    Arrivati a quel punto, non c'era nulla di diverso dal tirare una moneta. Rimasi fisso con lo sguardo sulla Sunese, ma allo stesso modo rimasi in attesa per il responso della visitatrice, su cui a quel punto ero curioso. Mi avrebbe mandato a quel paese in via definitiva, o avrebbe accettato la prospettiva di farsi accompagnare?
    Davvero, arrivati sin lì ero curioso e quasi divertito, sia per una che per l'altra prospettiva.
     
    .
  6. ¬Chris
        Like  
     
    .

    User deleted


    I passi si perdevano nella sabbia, portata dal vento cancellava ogni mia orma; la camicia di lino, con gli ultimi tre bottoni non abbottonati, danzava in balia della brezza calda. Una sciarpa scura, marrone, mi copriva le vie respiratorie e gli occhiali mi permettevano di guardare dove camminavo. Era da diversi kilometri che le inponenti mura prevalevano sul paesaggio, ci volle qualche ora prima di arrivare. In una mano tenevo la valigia di pelle, rigida, nera, nel frattempo con l'altra mano cercava di pulirmi dalla sabbia che si era infilata tra la vesti: era il mio primo appuntamento da mercante, dovevo fare bella figura. Faceva strano non vedere nuvole nel cielo, a konoha erano una costante, barocche gonfie, quando si avvicinava l'ora del tramonto si coloravano di rosa, rimanevo ore a osservarle.
    Durante il viaggio verso Suna mi ero fermato in una Oasi, mi maledii di non aver portato dell'erba, sarebbe stato magnifico: fumare senza nessuno in un raggio di diversi kilometri. Solo nel nulla. Sorrisi cercando di trovare un guardiano appostato vicino al portale poi con voce arroccata dalla gola secca parlai, dopo aver spento la sigaretta, coprendola con la sabbia. -Ehi guardiano?- Mi tolsi la sciarpa e la aggiustai al collo - Sono Danzou Kanji, genin del villaggio della foglia. Sono venuto qui perché ho intenzione di vendere dei tonici ad un negozio di cui ho sentito parlare, i tonici sono in questa valigia- Allungai il braccio per mostrare la 24 ore -Sono disposto a lasciare giù tutte le armi, se ciò sarà necessario. Non ho intenzione di fermarmi più di qualche giorno, giusto per riprendere fiato dal lungo viaggio.-
    Quindi mi sarei avvicinato lasciando le mie armi a chi di dovere, se me lo avessero chiesto avrei mostrato anche i tonici, non c'era nulla di irregolare, o almeno così speravo.
     
    .
  7. Manu ©
        Like  
     
    .

    User deleted


    Hamano ascoltò attentamente le parole dei visitatori ma più che altro si immaginò il Kazekage arrabbiarsi con lui per aver lasciato fuori dal villaggio dei doni per lui, doni che a lui sarebbero sicuramente piaciuti.

    No, aspettate, credo di essere stato un po' precipitoso.

    L'ultima cosa che voleva era avere delle grane con il Kazekage, ricordava ancora piuttosto bene come con un rutto aveva fatto volare il suo amico Hoshi.
    In più una delle due ragazze cominciò quello che Hamano trovò come un consapevole spogliarello. Staccò subito gli occhi dalla mezza nudità della ragazza, anche perché erano atteggiamenti che Hamano trovava fastidiosi.

    Sentite, non sia mai che lasci qualche sventurato in mezzo al deserto. Entrate, riposatevi e fate quello che dovete fare.

    Detto questo fece segno di far aprire il portone ed evitò di pensare alle possibili ripercussioni della sua decisione.

    [...]

    Una guardia stava osservando con il binocolo in cerca di qualsiasi cosa che potesse essere importante, lavoro abbastanza noioso tenendo conto che la quasi totalità del panorama era un'enorme distesa di sabbia.
    Improvvisamente una figura comparve in mezzo a quel panorama monocolore cosa che fece ridestare la guardia dal suo torpore e la fece chiamare Hamano siccome sembrava che il visitatore in arrivo fosse un ninja accademico.
    Rapidamente Hamano scese dalle mura per incontrare il visitatore che sembrava provenire dal villaggio della foglia. Forse una volta ogni tanto non avrebbe avuto grane nel far entrare qualcuno. Questo perché nonostante il tono non troppo amichevole dello straniero questi aveva spiegato per filo e per segno il suo nome e il motivo della sua visita senza bisogno che Hamano glielo richiedesse. Decisamente un punto a suo favore.
    Senza dire nulla diede una rapida occhiata alla borsa che il foglioso si portava dietro per controllare che dentro ci fosse esattamente ciò che aveva riferito.
    Soddisfatto del tutto Hamano fece cenno ai suoi di aprire il portone.

    Non c'è bisogno che lasci qui le armi, basta che all'interno del villaggio tu non faccia casini.

    Detto questo gli fece cenno di entrare nel villaggio.

     
    .
  8. ¬Chris
        Like  
     
    .

    User deleted


    Sorrisi in direzione del guardiano e dopo un leggero inchino mi diressi verso suna che mi accolse a braccia aperte nella cacofonia di rumori del mercato che riempiva l'aria, satura di umidità ma ricca di odori.
    Ci si vede, Guardiano
     
    .
  9. Manifest
        Like  
     
    .

    User deleted


    L'imbarazzo sulla strada verso casa ...

    Camminavo a testa bassa, attirata dagli allegri sbuffi di sabbia prodotti dalle punte dei miei stivali. Abbassai il cappuccio bianco e mi sistemai un ciuffo ribelle. Il sole, come sempre, usciva sconfitto dalla lotta con il canale tra le rocce, l’incredibile miracolo dalla natura che permetteva l’ingresso al villaggio, e mi consentiva così di esporre il viso all’aria. Bentornata Suna. L’allenamento che mi aveva condotto fuori dalle porte del villaggio non aveva dato i frutti sperati, non riuscivo ancora a padroneggiare i movimenti che mia sorella Akiko aveva cercato di insegnarmi due settimane prima ma in compenso quella notte avrei dormito come una bimba. Ero stanca a dir poco. Trascinavo i piedi verso il cancello, lasciando una scia di polvere non indifferente. Mentre alzavo gli occhi in direzione del cancello pensai:

    “ecco Suna, questa è la mia debole firma, che presto verrà spazzata via dalla brezza. Ma un giorno tornerò al villaggio da eroe e ti sarà difficile cancellarla. “

    Sorrisi, ero quasi a casa, potevo permettermi di scherzare. Il portone di legno era al solito chiuso, dovevo farmi aprire. Cominciai a rallentare l’andatura e portai gli occhiali protettivi sopra la testa, sperando di essere riconosciuta dai guardiani. Mentre spostavo gli occhi da destra a sinistra rapidamente, cercando di individuare la posizione di uno dei suddetti guardiani, inciampai sui miei stessi piedi e finii rovinosamente a terra. Se volevo farmi ridere in faccia dai guardiani ero sulla buona strada. Mi vergognavo come una ladra. Ad una decina di metri dal portone mi fermai. La vergogna si era tramutata in quell’orribile sensazione che alberga tra l’imbarazzo e la rabbia. Avrei preferito trovarmi in una bettola dei bassifondi, all’una di notte, circondata da borseggiatori piuttosto che rivolgermi ai guardiani dopo una caduta.

    « Ehy lassù, pote-potete aprirmi? »


    Il mio lato tranquillo e calcolato era sprofondato sotto il peso dell’umiliazione. Avevo persino dimenticato di identificarmi. Giornatina no.


    Narrato
    "Pensato"
    «Parlato»
     
    .
  10. Manu ©
        Like  
     
    .

    User deleted


    Probabilmente se qualcuno avesse visto la caduta della ragazza si sarebbe messo a ridere ma stranamente non si sentirono rumori di risate dalle mura. Il motivo era che le guardie se la stavano semplicemente prendendo molto comoda. Da quando il loro capo Hamano era in missione a Kiri a consegnare un nukenin tutti ne avevano approfittato per battere la fiacca in grande stile, e abituati come erano a lunghi turni di guardia senza sosta a fissare il deserto sembrava loro il paradiso poter riposare, giocare a carte e quant'altro.
    Improvvisamente uno si accorse dell'arrivo della ragazza solamente perché si era sporto per sputare fuori dalle mura.
    Dopo averla fissata per qualche secondo, e dopo aver bevuto tutto d'un fiato il boccale di birra che aveva, le rivolse la parola.

    Chi sei? Provenienza e motivo della visita.

    Se Hamano fosse stato lì li avrebbe presi a schiaffi uno per uno e avrebbe fracassato suolle loro teste tutti i boccali di birra che avrebbe trovato. Però lui lì non c'era.

     
    .
  11. Manifest
        Like  
     
    .

    User deleted


    Finalmente un guardiano si sporse dalle mura. Mi aspettavo un appello e invece ottenni una scaracchiata. Lo sputo cadde a diversi metri di distanza da me. Ben gentile. Dopo il simpatico gesto il guardiano portò alle labbra un boccale, sicuramente contenente qualcosa di alcolico. Di bene in meglio. Infine si decise a rivolgermi la parola:

    Chi sei? Provenienza e motivo della visita.

    Come da copione mi chiese di identificarmi. Di positivo c’era che non stava ridendo sguaiatamente di me, magari non se ne era accorto, forse per via dell’alcool o forse semplicemente non stava osservando. Questo mi sollevò il morale, permettendomi di riguadagnare una discreta lucidità e fermezza di voce. Mi schiarii la gola e ripresi a parlare.

    « Sono Suzue Kimura abitante di Suna, residente alla casa famiglia della signora Kimura Yuu. Mi sono allontanata stamane verso le sei per un allenamento e ora chiedo il permesso di rincasare »

    Dissi con voce ferma e, finalmente, rilassata. Spostai lo sguardo sull’impolverato portone in legno. Mi chiesi se si sarebbe aperto o se il guardiano fosse troppo sbronzo per comprendere le mie parole. Un guardiano sbronzo. Un guardiano sbronzo porta solo guai. Ma era davvero sbronzo? Forse stavo facendo correre troppo l’immaginazione. E se fossi stata una Nukenin assetata di vendetta? Ti fai troppi problemi Suzue, vai a casa, fatti una doccia e un the e riposati, è stata una giornata faticosa.
     
    .
  12. Manu ©
        Like  
     
    .

    User deleted


    Alla risposta della ragazza la guardia abbozzò un sorriso, forse per via dell'alcool.

    Ti è andata bene signorina, se ci fosse stato il nostro capo, Hamano Iga, ti avrebbe fatto il quarto grado. Da quando gli hanno staccato il braccio è diventato piuttosto paranoico e controlla chiunque si avvicini alle mura.

    La birra lo stava facendo parlare troppo ed infatti alcuni colleghi se ne accorsero tanto che la ragazza poté vedere spuntare delle mani alle spalle della guardia per poi afferrarlo e farlo sparire da lì.
    Dopo qualche secondo di assoluto nulla fece capolino il volto di un ragazzo, più giovane e probabilmente meno lavativo dei più anziani.
    Aveva in mano un il registro delle entrate e delle uscite, e sembrava sentirsi scomodo in quella posizione, ovvero con il potere di far entrare o meno una persona al villaggio. In fondo era guardiano delle mura da poche settimane.

    Ehm, sì, ho visto che sei sull'elenco delle persone uscite perciò puoi rientrare... ehm... penso...

    Detto questo scomparve oltre alle mura e dopo un buon minuto si sentì l'inconfondibile cigolio dei portoni delle mura che si aprivano per poter fare entrare la ragazza.

     
    .
  13. Manifest
        Like  
     
    .

    User deleted


    Finalmente a casa



    Ti è andata bene signorina, se ci fosse stato il nostro capo, Hamano Iga, ti avrebbe fatto il quarto grado. Da quando gli hanno staccato il braccio è diventato piuttosto paranoico e controlla chiunque si avvicini alle mura.

    Parole a casaccio, provocatorie ed inconsapevoli fuoriuscirono dalla bocca impastata d’alcool del guardiano, il quale sfruttò i suoi sensi annebbiati per dimostrare ulteriormente la sua superiorità nei miei confronti. L’umiliazione mi colorò le guance, ma non feci a meno di registrare ogni parola; un capo, Hamano Iga, braccio staccato, paranoia. La stanchezza stava divorando ogni brandello della mia solita e selettiva attenzione, ma informazioni del genere non potevano passare inosservate. Non avevo sentito parlare di niente del genere, dunque diedi la colpa ad un probabile delirio birroso del soldato. Tuttavia, questa versione fu sconfessata dall’improvvisa scomparsa del guardiano, sapientemente fatto sparire e liberato momentaneamente dal suo compito dai suoi colleghi. Al suo posto comparve un ragazzetto spaurito, che reggeva senza troppa convinzione un grosso registro, che probabilmente conteneva l’elenco di chi entrava e di chi usciva dal villaggio. Lo osservai; doveva avere poco più della mia età, dato il lieve accenno di baffi e la figura priva di armonia.

    Ehm, sì, ho visto che sei sull'elenco delle persone uscite perciò puoi rientrare... ehm... penso...

    La voce acuta e tremolante acconsentì finalmente il mio rientro a Suna, e prima che trovassi il tempo di proferire parola il ragazzo sparì, lasciando che il cancello si aprisse con uno spaventoso ma confortante cigolio. La spossatezza mi impedì di rimpiangere la possibilità di fare luce sul mistero del capo senza un braccio; decisi che, in fondo, non era così importante. Avanzai, oltrepassando le grandi mura che circondavano il villaggio, immaginando di lasciare impronte profondissime nella sabbia dorata. Ero a casa.



    Edited by Manifest - 21/2/2012, 03:36
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    4,963
    Reputation
    +728

    Status
    Offline

    Suna
    ..Hamanuccioooo!!!..
    Free GDR





    Continua da qui..



    Il rosso aveva trascinato il gruppetto fino al Gate di Suna. Le altissime mura lanciavano una piacevole ombra su tutta la zona rendendo il caldo afoso meno insopportabile. La vita del posto era attiva e caotica, gli scambi commerciali e le carovane passavano sempre tutte di li ed i guardiani al gate avevano sempre un gran da fare. Solo ad un idiota come Hoshi poteva venire in mente di andare a disturbare il responsabile supremo della zona per scroccare una colazione.

    -Yo!.. siamo quasi arrivati.. ehi Deidi.. sai se Hamano è di turno oggi?!..-


    Il rosso manco sapeva gli orari che doveva fare il suo amico. Per qualche strano motivo Gin e i vecchi del consiglio non avevano mai voluto affidare al rosso la tutela delle mura del villaggio, forse consci che la cosa poteva solo portare ad una catastrofe di proporzioni bibliche. Il ragazzino dai capelli rossi procedeva con passo leggero e disinteressato verso il gate quando una voce lo bloccò.

    -EHI HOSHIKUZU!!!.. HOSHI DA QUESTA PARTE!!!..-


    Dalla parte opposta della strada un vecchio commerciante si stava sbracciando dietro ad una bancarella ambulante, era uno di quei posti dove ci si poteva fermare a mangiare del ramen o dei semplici spiedini o bocconcini. Uno dei luoghi preferiti del rosso.

    -Hoshi-Kun!!! BUONGIORNO!!!.. sei venuto anche oggi a scroccare la colazione al povero Hamano?!.. quel ragazzo un giorno te la farà pagare vedrai?!..-


    -Già!.. WAHAHAHAH!!!..-


    -E chi sono tutti questi giovani ragazzi?.. nuove leve del nostro glorioso villaggio?!..-


    -Proprio così.. ehi senti mi prepari il solito.. e anche un po’ di roba varia per i miei amici.. prendete un po’ quello che vi pare!!!.. intanto andiamo a chiamare Hamano!!!..-


    Il rosso si sarebbe quindi avviato assieme al resto della ciurma sotto al Gate di Suna. Li si sarebbe fermato a scrutare la situazione cercando di intravvedere l’amico. Quel pelandrone stava sicuramente dormendo o giocando a carte, poco ma sicuro. Il rosso cominciava a spazientirsi, non restava che provare a chimarlo.

    -HAMANO!!!.. EHI HAMANO SCENDI DALLE MURA!!!.. HAMANO IGA E’ DESIDERATO AI PIANI BASSI!!!..-


    Niente da fare Hamano non rispondeva, eppure doveva essere li per forza. Non restava che un’unica soluzione possibile, l’Iga molto probabilmente sapeva bene che ci era andato a fare il Chikuma li, sapeva che era li per sgraffignare l’ennesima colazione ed era per questo che molto probabilmente non si voleva far vivo. Hoshi però aveva un piano subdolo e meschino in mente. Voltata la testa verso Deidi e gli altri avrebbe sorriso con sguardo beffardo, che aveva in mente adesso.

    -Ora farò un po’ di casino.. cercate di non finire schiacciati dalla folla!..-


    Il rosso avrebbe inspirato con tutta la sua potenza, quindi trattenuto il respiro avrebbe cominciato ad urlare come un pazzo, sembrava quasi che avessero acceso della casse amplificate da concerto. Sapere respirare come un compressore aveva i suoi vantaggi.

    -AIUTOOOOOO!!!! IL VILLAGGIO E’ SOTTO ATTACCO!!!.. DEI NUKENIN CI STANNO ATTACCANDO!!!.. MORIREMO TUTTIIIII!!!!..-


    Il rosso aveva scatenato il panico più totale. Le persone li presenti all’avvertimento erano scoppiate in un boato e in grida disperate cominciando a correre qua e la in maniera selvaggia. I presenti si sarebbero trovati sommersi da una moltitudine di persone in preda al panico che avrebbe tentato di schiacciarli spingendo verso l’interno del villaggio. Hoshi intanto usando la sua manipolazione del vento si era alzato in volo a qualche metro da terra dove nessuno poteva lederlo. Ora si che Hamano non poteva più rifiutarsi di presentarsi al rosso.



     
    .
  15. Aki Chikuma
        Like  
     
    .

    User deleted


    Arrivo o Partenza
    La, dove tutto iniziò

    Faceva maledettamente caldo. Le montagne di Kumo, rispetto a quell'immensa distesa di sabbia, sembravano essere ghiaccio puro. Quanto mi mancava la sensazione rinfrescante del venticello invernale che levava via ogni sensazione di calore.
    Certo, generalmente lo maledicevo perché gelido come l'ultimo dei gironi dell'inferno, ma in quel momento, mentre venivo consuama dall'afa, ne avevo un desiderio disperato.
    per fortuna che le mura di Suna si ergevano ormai dinanzi a me. Da qualche parte lì, la donna che mi aveva partorito e l'uomo che l'aveva ingravidata (non avrei mai potuto chiamarli genitori) mi avevano lasciato nel deserto, probabilmente a morire, con gli unici ricordi di un braccialetto e un coprifronte.
    In un certo senso tornare a Suna era come tornare a casa.
    ...
    Si, come no.
    La verità è che dei miei genitori biologici me ne interessava poco, così come mi interessava poco del deserto e di ciò che i sunesi ci avevano costruito sopra. Per me era impellente sapere il perché ero stata abbandonata. Perché avevano cercato di uccidermi in quel modo gretto. E possibilmente, dare un calcio nelle palle a "mio padre" e un pugno in faccia "a mia madre".
    In alternativa, se erano morti prima, sarebbe stato quantomeno sufficente ballare sulle loro tombe.
    La vita da Kunochi, inoltre, era allettante e a Suna avrei potuto iniziare, anche grazie al cognome che mi ritrovavo. Cognome acquisito da poco, ma a detta di qualcuno era abbastanza importante. Chissà perché, poi. Di certo non potevo avere lo stesso cognome del Kazekage!
    « C'è nessuno qui? »
    Domandai al nulla. Non sembravano esserci guardie e le mie parole cozzarono contro la pietra delle mura e la sabbia del deserto.
    Avevo bisogno di un letto, di un bagno gelido e di una lunga dormita. Arrivata a quel punto, attendere qualcuno, mi faceva irritrare. Incrociai quindi le braccia al petto e iniziai a battere un piede per terra, guardando insistentemente verso il villaggio.
    E se non mi avessero fatta entrare?
    Piuttosto li ammazzo!
    Pensiero eloquente, insomma.

     
    .
674 replies since 9/5/2006, 20:29   18801 views
  Share  
.