[Accesso] L'entrata di Suna[Free GdR] [Macro GdR]

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    ehm...da qualche parte

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    Parlato Ryuu
    Parlato Hamano


    Visita ad un vecchio amico

    Misure di sicurezza


    La assente voglia di vivere del capo dei guardiani, era quasi contagiosa, ma per fortuna il genin era troppo impegnato a soffrire il caldo e domandarsi chi glielo avesse fatto fare, di lasciare Kiri per addentrarsi nel luogo più inospitale del mondo. L'ispezione almeno fu breve, ma prima di essere lasciato andare, gli venne detto di dover compilare un modulo e la cosa lo lasciò un tantino perplesso.
    Benvenuto a Suna, se permetti ora me ne torno nel mio ufficio.
    Certo, certo. E grazie.
    Non aveva mai pensato di far compilare dei moduli alle persone che entravano al villaggio, per registrarne i dati, ma dovette ammettere che non era un'idea tanto brutta. Il suo amico, che lo aveva ricevuto, si mise a disposizione per fargli firmare e compilare il foglio che gli mise davanti, e nonostante la trovò una cosa strana da fare per accedere ad un villaggio, in quei momenti pensò che sarebbe potuto essere un buon modo per aumentare i controlli di sicurezza al suo villaggio. Avrebbe potuto sfruttare quelle conoscenze, unite a ciò che aveva appreso dal guardiano di Konoha, per amentare la sicurezza delle mura di Kiri, magari visitando anche Oto per informarsi di più sui loro modi di agire.
    Nel frattempo, dopo aver salutato il guardiano, non gli restava altro da fare che trovare il suo amico.
    No, no, prima le priorità: voglio una granita gigante.
     
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    ....ma che bel gruppo... pensò il marionettista vedendo i tre mercenari farsi avanti alla porta di Suna. Non capitava molto stesso che tutte quelle persone si presentassero al villaggio, ma sicuramente erano bene accette. In particolar modo se erano disposte a spendere qualche soldo entro i loro confini. Ad ogni modo, la motivazione economica non poteva certo avallare l'entrate di chiunque all'interno del villaggio di Suna, a maggior ragione se chi voleva entrare non faceva parte della coalizione accademica. I mercenari tuttavia, non essendo ninja, erano trattati con un' attenzione poco superiore a quella che si sarebbe data ad un mercante. Ed esattamente così si sarebbe comportato anche Shunsui. Okasada...nome familiare...dove si trova esattamente? Il genin consegnò ai mercenari i moduli per registrare il loro ingresso, ed avrebbe controllato i loro documenti. Quando introdussero il discorso delle armi, Shunsui avrebbe detto:Ah bene, è bello per una volta non dover intimare a chi viene di lasciare le proprie armi. E' la prima volta che venite a Suna? O in un villaggio ninja in generale? Avrebbe quindi preso le armi che gli vennero consegnate, e le dispose in un rotolo all'esterno del quale scrisse il nome dei tre viandanti nella sua scomposta calligrafia.
     
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    Rivelazioni

    Haruki, Itai & Hohenheim - II



    Itai non stava mentendo. Su questo non aveva dubbi, anche se Haruki avrebbe preferito pensare il contrario. Credere che ciò che aveva appena sentito non fosse altro che un vile inganno per minare la sua fiducia in Hoshikuzu sarebbe stato molto più semplice per lui. Per qualche istante era addirittura riuscito a convincersi che la verità fosse menzogna e la menzogna verità, ma nel profondo del suo cuore sapeva. Sapeva che i suoi sensi non si sbagliavano. Sapeva di non essere vittima di nessun genjutsuPercezione del Vero [2]
    Arte: L'utilizzatore può individuare la presenza di genjutsu e fuuinjutsu valutando il sistema circolatorio proprio e delle persone entro 9 metri.
    (Consumo: Medio)
    . Quella che aveva difronte non era altro che la pura realtà: un macigno che l'aveva appena travolto con forza sufficiente a sradicare la maggior parte delle sue convinzioni. Un nemico di Suna era riuscito ad infiltrarsi nel villaggio usando come pedina il futuro Kazekage, il suo Maestro, l'unica persona di cui si fidava ciecamente e per cui avrebbe sacrificato tutto. Aveva dovuto ripetere più volte quel pensiero nella propria mente, prima di comprenderne totalmente il significato e le conseguenze. Tutto ciò lo faceva sentire violato nel profondo. Debole. Fragile. Indifeso. Come aveva potuto non accorgersi di nulla? Aveva riposto eccessiva fiducia in un uomo che non conosceva. Era stato sciocco, ma non avrebbe mai più ripetuto un errore del genere.
    Dopo l'incredulità e la vergogna, giunse la rabbia. L'Haruki di un tempo, l'ingenuo sedicenne che aveva conosciuto Shizuka Kobayashi alla soglia dell'accademia, non sarebbe riuscito a tenere a freno l'ira. Lo sdegno e l'indignazione avrebbero guidato la sua lingua e le sue mani. Avrebbe esortato il Mizukage a punire immediatamente Diogene e a far giustiziare il Chikuma per l'imperdonabile vergogna di cui si era ricoperto. Anche Hohenheim non sarebbe stato risparmiato dalla sua furia. Avrebbe desiderato frantumargli il cranio con le sue stessa mani. Era il capo delle dannate forze speciali, eppure non aveva mai pensato di avvisarlo di nulla o di iniziare delle azioni di controspionaggio. Probabilmente, se fosse stato sostituito da un cactus, nessuno avrebbe notato la sua mancanza.

    Nel bene e nel male, quella persona aveva cessato di esistere.

    Spesso aveva sentito qualche abitante del villaggio dire che nel consiglio di Suna si nascondono più serpi e scorpioni che in tutto l'Anauroch. Haruki aveva avuto modo di verificare personalmente quel detto popolare quando era stato nominato Consigliere. Sopratutto, aveva imparato che se si voleva sopravvivere tra gli scorpioni e i serpenti, era necessario imparare a comportarsi come uno di loro. All'inizio si era rifiutato di invischiarsi in quel mondo fatto di maschere e intrighi, ma presto aveva capito che ciò non sarebbe stato di alcun aiuto. Se davvero avesse voluto riuscire nella sua missione, avrebbe dovuto rinunciare a parte della sua integrità. Doveva desistere dal volersi allontanare il più possibile dal mondo materiale per mantenere la sua anima pura, anzi, si doveva immergere completamente in esso, accedendone i limiti e le storture. Quello era il prezzo da pagare, il sacrificio che la Fiamma gli aveva richiesto. Così, giorno dopo giorno, Haruki aveva imparato a padroneggiare le regole del gioco che gli scorpioni e le serpi avevano creato. Alla fine ne era diventato così esperto da poterle piegare al proprio volere. Era arrivato ad usarle per sedare il dissenso, cancellare l'opposizione e accentrare il potere nella sua figura, preparando la via che avrebbe portato Hoshikuzu a sedere sullo scranno più alto.


    Obbedì a quelle regole anche quel giorno, rimanendo totalmente impassibile difronte alle terribili notizie di cui Itai si era fatto portatore. Aveva scelto la stabilità e la sicurezza, invece della Verità, poiché il contrario li avrebbe fatti apparire deboli e disorganizzati. Soffocò il disprezzo e il disgusto che provava per Hoshikuzu e Hohenheim, ripristinando la fermezza ieratica con cui era solito condurre le questioni politiche. Nessuno doveva sapere che, a differenza del Kakita, non aveva mai sentito parlare di quelle cose. Come le ha detto Hohenheim, terremo d'occhio Hoshikuzu, ma non vi è dubbio che le sue intenzioni fossero delle migliori. Se ha scelto di non occuparsi immediatamente di Diogene è perché crede che sia il meglio per il Villaggio e l'intera Accademia. Non avrebbe mai mentito spudoratamente, ma avrebbe lasciato che il silenzio suggerisse ad Itai la bugia che non poteva e non voleva dirgli. Ciononostante, come lei, anch'io penso non sia saggio ignorare totalmente la questione. È evidente che gli obiettivi dell'organizzazione fondata da Diogene non coincidano con quelli di Kiri, Suna e Konoha. Credo che dovremmo essere pronti ad un nuovo attacco, in caso Hoshikuzu si sbagliasse. Forse anche Hoshikuzu aveva deciso di piegarsi alle regole degli scorpioni e delle serpi, scegliendo di rimandare la vendetta in nome di una vittoria più grande, ma ciò non significava che Haruki sarebbe rimasto a Suna senza far nulla. Diogene aveva tramato nelle ombre per anni, ora sarebbe toccato a lui restituirgli la cortesia. È al corrente di qualche dettaglio che potrebbe aiutarci ad affrontarlo? Conosce forse le capacità del Mikawa e dei suoi alleati? Siete riusciti a scoprire se e come ha sfruttato il suo controllo su Hoshikuzu? Il monaco sarebbe stato molto felice di ricevere una risposta ad ognuna di quelle domande, ma era l'ultima che lo interessava particolarmente. Cosa poteva volere il Colosso di Oto dal Turbine Rosso di Suna?


    Lentamente la rabbia mutò, trasformandosi in qualcosa di ben più spaventoso. Qualcosa che strisciando si era insinuato nei meandri della sua mente, paralizzandola completamente. Alimentandosi con i dubbi che le rivelazioni di Itai avevano seminato in lui, la paranoia cresceva, facendogli vedere nemici ovunque. Poteva fidarsi di Hoshikuzu che l'avevano tenuto all'oscuro di una cosa così importante? Di Hohenheim, che l'aveva assecondato? Era l'unico a cui non aveva detto niente? Aveva forse preferito confidarsi con quell'inetto di Hamano, piuttosto che con lui? E, sopratutto, perché l'aveva fatto? Perché non aveva chiesto il suo aiuto? Inoltre, difronte a quelle azioni, come avrebbe dovuto reagire? Avrebbe dovuto ignorare tutto, fingendo che la cosa non l'avesse turbato? Doveva perdonarlo? Oppure era giunto il momento di vedere Hoshikuzu per ciò che era? Un incapace che non sarebbe mai dovuto diventare Kage. Raccolse le forze che gli rimanevano e scacciò quei pensieri sulla sua mente. Non voleva dare ascolto alle terribili risposte che la parte più oscura del suo io gli sussurrava. Doveva concentrarsi sul presente e su quello che Itai gli avrebbe detto. Appena concluso quell'incontro, sarebbe andato direttamente a cercare Hoshikuzu. Aveva bisogno di parlargli. Soltanto dopo aver ascoltato la sua versione, avrebbe deciso cosa fare.

    Ad ogni modo, non aveva alcun dubbio su una cosa: Diogene doveva essere annientato. Di lui e di tutto ciò che aveva costruito non doveva rimanere altro che cenere.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Tagliare le Ali al Vento
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    Cos'era quello orgoglio, fiducia oppure cecità?
    Era davvero possibile che, dinanzi a quello che avevo raccontato decidessero di non agire e fidarsi di Hoshikuzu? Forse però era orgoglio: non volevano dire nulla davanti a me per non indebolire la posizione di Hoshikuzu ai miei occhi, posizione che per quanto mi riguardava era bella e compromessa. Quel ragazzo era spontaneo, sapeva volersi far bene, ma c'era un limite a quanto l'affetto poteva sopperire alla stupidità. L'istinto che il Kakita aveva tirato in ballo andava contro ogni possibile logica e non parlavo di certo con l'animo carico di emozioni negative!
    Dunque sapevate Almeno, sicuramente Hohenheim sapeva. Haruki aveva usato il vecchio trucco politico di parlare senza dire realmente nulla. Quel ragazzo era una carogna consumata che sembrava in grado di insegnarmi più di qualche cosa su quel campo.
    Io ero lì quando Hoshi si è ripreso dal lavaggio del cervello che gli è stato fatto. Lui spera nella pace e sapete? Anche io. Socchiusi gli occhi alzando la mano destra che si illuminò in una piccola fiamma dorata che scomparve subito dopo.
    Ogni uomo ha le sue convinzioni ed i propri principi. Io ho legato la mia vita ad un ideale di pace prima del conflitto. Ho dovuto farlo, ho dovuto vincere l'odio e la voglia di vendetta. È il giuramento che ho fatto ai Draghi ed ai mio Bijuu. Ancora una volta Haruki non avrebbe potuto rilevare la benché minima traccia di menzogna nelle mie parole.
    La pace viene prima di ogni altra cosa. Questo è ciò che crede anche Hoshikuzu. Si è dimostrato saggio a non cercare vendetta personale, a spezzare il ciclo di violenza, ma la sua scelta rischia di far più male che bene e quell'accenno di saggezza rischia di diventare stupidità: un atto di fede verso colui che ha tentato di manipolarti fino al giorno prima, insomma. Se il suo atto commuovesse Diogene al punto da farlo desistere sarebbe perfetto, ma il mondo è più complesso di una storia scadente e deporre le armi contro il nemico significa la morte e nel caso dei Kage, non solo la propria morte. Dette quelle parole mi alzai dalla sedia, posando le dita sul tavolo davanti a me.Haruki-san, ti parlo da Mizukage a Consigliere. Se i quattro Villaggi non saranno uniti nell'affrontare questo pericolo l'Accademia è bella che andata. Ho già chiesto all'Hokage di parlare con il Consigliere Yakushi di Oto. Non c'è tempo per rimandare, non c'è tempo per l'orgoglio. Sono venuto qui sia per avvisarvi, sia perché intendo iniziare ad agire subito.
    Avrei a quel punto spostato lo sguardo fisso sul consigliere. La sua cecità forse gli impediva di cogliere la mia espressione risoluta, ma se era vero che i sensi rimanenti si acuivano dopo la perdita della vista allora il suo fine udito avrebbe percepito chiaramente la durezza e la convinzione inarrestabile nelle mie parole.
    Ho detto tutto ciò che so, ma questa minaccia non dovremo affrontarla da soli. Quando il mio messaggero avrà ricevuto risposta dall'Hokage vorrei che noi tre ci incontrassimo per discutere della questione e delineare un piano d'azione comune e condiviso. Consigliere Miyazaki, ho la sua conferma che qui ed ora Suna e Kiri saranno alleateAlleati
    Abile: L'utilizzatore può creare una sua rete di Alleati. L'inserimento nella lista degli Alleati dell'utilizzatore richiede una giocata che lo confermi. I sottoposti ed i ninja del proprio Villaggio non possono essere Alleati. L'utilizzatore o un alleato possono rompere l'alleanza con una giocata contraria.
    [Da Genin in su]
    per contrastare questa minaccia?
    Perché era una minaccia e le speranze di contrastare Diogene passavano proprio dalla necessità di accantonare l'orgoglio ed imparare, con umiltà, ad accettare l'aiuto che veniva offerto nonché con generosità a dare quello che si poteva.




     
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    Hohenheim capiva perfettamente la posizione del Mizukage, e non poteva certamente biasimare la sua preoccupazione. Diogenes era chiaramente un pericolo, ed il solo fatto che fosse riuscito a mettere gli artigli su un ninja del calibro di Hoshikuzo era allarmante. Inoltre, questo aveva compromesso la posizione di Hoshikuzo stesso, ed era chiaro che, agli occhi del Mizukage, il Rosso era diventato una variabile più problematica che altro. Forse, se il jonin di Suna si fosse schierato apertamente per combattere il Mikawa, questo avrebbe potuto salvargli la faccia, ma le cose erano andate diversamente.

    Tuttavia, se il Mizukage aveva perso fiducia nel Rosso, lo stesso non si poteva dire per Hohenheim, il quale era arrivato a capire le motivazioni che avevano spinto il Chikuma a non imbracciare le armi. Ma era inutile per lui cercare di spiegarlo al kiriano: solo Hoshi ci sarebbe potuto riuscire, seppure! Inoltre il jonin bambino aveva davvero una cieca fiducia nelle capacità di Hoshikuzu: il Kikuma poteva essere cascato una volta nel tranello del Suono, ma difficilmente lo stesso trucco, qualunque fosse, avrebbe funzionato una seconda volta su uno shinobi esperto come lui.

    Ad ogni modo, Itai non era venuto solo a consigliare, ma anche ad avvisare. Arrivò con un po' di stupore la notizia che una riunione tra le alte cariche di tutti e quattro i villaggi ninja, due Kage e due Consiglieri, era in programma per discutere di un solo argomento: come risolvere la questione del Colosso! Una misura chiaramente necessaria, che eventualmente avrebbe portato all'eliminazione del Mikawa. Tuttavia non era proprio quello che il Rosso voleva evitare? Che le attenzioni di tutti si concentrassero su Diogenes, mentre altri e ben più grandi problemi si ammassavano all'orizzonte. Forse Itai non era stato a Kumo, ma Hohenheim sì: ed aveva visto che il pericolo dei Cremisi era molto più vicino di quello che ci si sarebbe potuto aspettare.

    Tuttavia doveva immaginare che i Kage avrebbero preso misure di sicurezza adeguate, nell'eventualità che un attacco all'accademia si sovrapponesse all'evento. Ma Suna? Senza Kage, con Hoshi appena partito per una missione pericolosa, che chiaramente non faceva stare tranquilli nessuno dei due, chi avrebbe provveduto alla difesa del villaggio? Rimaneva solo lui ed Hamano su cui contare, più qualche genin promettente, ma nulla di più. Voltò lo sguardo verso Haruki, il quale doveva ancora dare la sua risposta e sperò che stesse considerando tutte queste cose, prima di darla.
     
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    × Legenda
    Narrazione
    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    Arrivare a Suna non era così difficile come poteva sembrare a prima vista. I lunghi e turgidi deserti gli toglievano il fiato; il costante sole sopra la testa lo faceva incazzare e non poco. Alla fine aveva deciso di viaggiare soltanto di notte, restando nascosto all'ombra di un'oasi nel deserto, una palma, di giorno. Era quello il tempo del riposo; quando la notte era il tempo del lavoro, di quel che sarebbe stata una bella vendetta se il tutto fosse andato come doveva. Suna era il villaggio in cui cresciuto dopo Ame. Il villaggio che aveva odiato e che aveva odiato lui. Non ci era mai stata una bella relazione tra Minoru Satou e Sunagakure e se ora ci stava andando era giusto per vederla bruciare, danneggiarne una zona, una parte, distruggerne gli edifici e ridere guardando il tutto. Fu per quello che partì da Oto dicendo al Mikawa che presto sarebbe tornato, portandoselo con sé. Fu per quello che si costruì non pochi piani e tante idee su come avrebbe utilizzato il suo potenziale bellico per raggiungere l'unica estasi dell'Arte Vera proprio in quel villaggio in cui non aveva compreso a lui, alla sua arte. In quel villaggio in cui l'avevano sottovalutato, non vedendo in Minoru l'artista che per davvero era. Non osservando nella sua anima quella nota fragile e in contempo delicata del Poeta delle esplosioni. Ma il Poeta dalla memoria lunga non perdonava; il Poeta avrebbe continuato a comporre le proprie sotto forma di esplosioni finché non si sarebbe saziato di quella visione particolare facendo vedere il tutto anche al Mikawa perché gli alzasse la paga. Alla fine dei conti, quando raggiunse Sunagakure in piena notte, l'animo del Poeta e del Pittore sussultò di gioia. La notte lo avrebbe nascosto; le ombre gli avrebbero dato modo di passare oltre le mura, oltre il cancello, completamente inosservato. Prima, però, si preparò affinché la sua arte non potesse essere scambiata per qualcos'altro; si preparò per dar vita a una delle sue opere di maggior rilievo. "Suna in Fiamme", ecco come aveva deciso di chiamare quell'opera. Aveva pensato anche ad altre opzioni, tipo "Suna Esplosa" o "Suna e la distruzione", però le fiamme avevano un fascino che gli altri nomi non potevano vantare. Del resto le fiamme erano pur sempre fiamme: ardevano! Preparandosi al notevole sforzo d'artista disegnò sui palmi delle proprie mani 3 Simboli della Psiche potenziandolo uno con il Chakra Oscuro.

    CITAZIONE
    Simbolo della Psiche
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo, l'utilizzatore può potenziare le ninjutsu o genjutsu eseguite. Una genjutsu o ninjutsu avrà un incremento di potenza o efficacia di 5 per grado ninja posseduto. Una volta sfruttato il bonus, il relativo simbolo scomparirà. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza effetto. È possibile attivare massimo un sigillo sulla stessa tecnica.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo: ½ Basso ogni potenza 5 )
    [Simboli Massimi: 1 ogni grado]

    [Da studente in su]
    2 simboli potenza 25 (15+bonus concentrazione)
    1 simbolo potenza 45 (15+bonus concentrazione+Chakra Oscuro)
    Chakra speso: 5 bassi

    Arrivato nei pressi delle mura si sarebbe nascosto dietro a un ostacolo: una duna, una roccia o qualcos'altro sarebbe andato bene, anche se comunque era coperto dalla notte. Non voleva rischiare. A quel punto avrebbe ammirato le mura di Suna cercando di trovarci dei punti deboli: dov'erano i guardiani? Nascosti oppure no? Quanta distanza c'era tra di loro? Un buco comunque doveva scovarlo, altrimenti non sarebbe riuscito entrare nel villaggio senza essere individuato.

    CITAZIONE
    Visione Notturna [2]
    Arte: L'utilizzatore, impastando una minima quantità di chakra negli occhi, può vedere perfettamente in zone di buio naturale assoluto o poco illuminate, come se fosse giorno, distinguendo anche i colori.
    (Mantenimento: ¼ Basso)

    Una volta che avrebbe osservato le mura, si sarebbe mosso camuffandosi grazie alle proprie abilità

    CITAZIONE
    Camuffamento Oscuro
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può migliorare la propria capacità di nascondersi. L'utilizzatore ha un bonus pari a 3 alla Furtività ; se presenti ombre consistenti, la Furtività ha un bonus pari a 9.
    Tipo: Ninjutsu - Kageton
    (Livello: 4 / Consumo: Medio - Mantenimento: ½ Basso)
    [Da chunin in su]

    Corpo Oscuro: Nelle zone d'oscurità l'utilizzatore è considerato parzialmente occultato: può essere furtivo anche senza occultamenti ambientali.

    Movimenti Silenziosi [2]
    Maestria: L'utilizzatore annulla l'udito perfetto avversario se presente, altrimenti ottiene un bonus +3 alla Furtività. Il bonus alla Furtività non è cumulabile con quello concesso da 'Movimenti Invisibili' o 'Movimenti Inodore'.

    Furtività: 6(base)+3(Movimenti Silenziosi)+3(Tecnica Speciale)+9(Camuffamento Oscuro)=21

    Solo a quel punto si sarebbe rapidamente mosso verso le mura, superando velocemente la distanza di circa 20 metri che lo divideva dalla difesa di Sunagakure. [1°SA-2°SA(Azione Rapida)-3°SA – Slot Gratuito – Movimento Repulsivo(1/2Basso X3) – Chakra Adesivo (Bassissimo x3)] Avrebbe scelto una porzione di mura apparentemente incontrollata; ciononostante si sarebbe comunque mosso molto cautamente, utilizzando la sua vista per controllare la posizione dei guardiani sulle mura. Nell'oscurità non lo avrebbe né sentito, né visto. Ma se ci fosse passato troppo vicino, avrebbero potuto percepirlo. Avrebbe percorso le mura di Suna in verticale con il suo chakra adesivo e se fosse stato necessario a circa 5 metri dal punto più alto delle mura sarebbe rimasto "incollato" per aspettare che i guardiani si spostassero lasciandogli il varco necessario per andare oltre. Non appena avrebbe visto un varco di almeno 6 metri tra un guardiano e un altro l'avrebbe utilizzato per sgattolaiare dentro. Quindi avrebbe rapidamente percorso le mura arrivando dall'altra parte. Sarebbe sceso in verticale di muovo utilizzare il chakra adesivo e, se il tutto fosse andato come doveva, si sarebbe ritrovato nella piena notte sunese all'interno del villaggio. Quel primo tentativo d'intrusione gli sarebbe servito anche per testa la robustezza delle loro difese. Altrimenti aveva anche altri metodi per entrare a Suna senza essere visto.
    Ancora avvolto nell'oscurità della notte, vi era molto tempo prima dell'alba.


    Vitalità: 14 leggere
    Chakra: 75 bassi – 5 Bassi (Simboli della Psiche) – 1/4(Visione Notturna) -3(Camuffamento Oscuro) - 2bassi e 1 bassissimo (Chakra Adesivo e Repulsivo)=64.5 Bassi

    Equip.: CartaBomba II x7/7
    Tonico di Recupero Medio x2
    Tonico di Ripristino Medio x1
    Tonico di Riprstino Minore x1

    Sigilli Rimasti:

    Attese:



    Slot Azione:
    I Spostamento
    II Spostamento (Azione Rapida)
    III Spostamento

    Slot Difesa:
    I ///
    II ///
    III ///

    Slot Tecnica:
    I- Camuffamento Oscuro (Tecnica Rapida)
    II- Simbolo della Psiche

    Slot Gratuito: Spostamento
     
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    La ronda di notte non era certo il più gratificante dei compiti di un guardiano. Costringeva a stare alzati in ore teoricamente dedicate al riposo, molto spesso solo per guardare il vuoto delle tenebre, e rendeva praticamente inutilizzabile il giorno successivo. Inoltre, sebbene ci fossero stati davvero pochi avvenimenti di quel tipo, era anche il turno più pericoloso. Infatti, era ragionevole pensare che, se qualcuno avesse voluto portare un attacco al villaggio, lo avrebbe fatto di notte. Per lo meno questo è quello che avrebbe fatto il marionettista. Il fatto poi che i lavori di ristrutturazione delle mura non fossero ancora terminati non facilitava decisamente le cose. Erano ormai passati mesi da quanto i nuovi finanziamenti per quell'opera erano stati stanziati, ma il ninja più alto in grado che si sarebbe dovuto occupare della faccenda, Hamano Iga, ancora non aveva provveduto. La presenza dell'Iga stesso era altalenatene in quei giorni, e Shunsui non avrebbe saputo dire se il suo capo stesse lavorando o meno. Un peccato, perchè quella sara il suo intervento sarebbe servito.

    CITAZIONE
    Mura di Villaggio
    Speciale: Il villaggio dell'utilizzatore ha una cinta muraria che lo circonda completamente: le mura sono alte 9 metri, hanno potenza difensiva 20 e durezza pari a 4; la presenza delle mura è indipendente la conoscenza di questa competenza. Se un qualunque PG o PNG vuole attaccare o penetrare le mura, troverà sempre un PG con la competenza Guardiano ad ostacolarlo: il Guardiano non percepirà automaticamente un invasore furtivo ma l'invasore dovrà aggirare il guardiano per accedere furtivamente al villaggio.[Da genin in su]

    Infatti, nonostante i sensi del genin fossero vigili nel cercare di adempire al suo dovere, non riuscì a percepire l'ombra oscura e furtiva che si mosse a circa sei metri alle sue spalle. Shunsui continuò la sua ronda come se nulla fosse, inconsapevole del fatto che una grave minaccia alla sicurezza del villaggio era appena riuscita a penetrare oltre la sua guardia.


    Leo aspetta qualche giorno a rispondere perchè Hamano potrebbe farsi sentire e postare a sua volta. Per quanto riguarda Shunsui, non riesce a percepirti.

     
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    Il Prezzo della Pace

    Haruki, Itai & Hohenheim - III



    Per quanto non potesse ammetterlo, Haruki condivideva il giudizio del Mizukage. Il comportante di Hoshikuzu era intollerabile e indegno di un Kage. Forse, lasciata sfumare la rabbia, il monaco sarebbe riuscito a vedere il suo maestro con occhi diversi, ma in quel momento l'idea che potesse diventare Kazekage lo disgustava. Fidarsi di Diogene era stato come affidare ad un lupo il compito di sorvegliare un gregge per paura che qualcuno potesse venire a rubare le pecore. I Cremisi erano una minaccia che non poteva essere presa alla leggera, ma, se nessuno si fosse premurato di tenere a bada il Colosso, correvano il rischio di non aver più nessun villaggio da difendere. Oppure Hoshikuzu sapeva qualcosa che loro non poteva immaginare. Qualcosa che gli avrebbe permesso di riscattare il suo onore agli occhi dei suoi compagni di Villaggio. Benché gli portasse sollievo intrattenersi in quella fantasia, Haruki non aveva basi per credere una cosa simile. Infatti, anche se Hoshikuzu era conscio dell'importanza delle sue scelte e del fatto che in sua assenza il comando sarebbe ricaduto sul monaco, non si era degnato di metterlo al corrente nemmeno degli eventi più basilari. Una simile condotta avrebbe fatto sospettare a chiunque che il Chikuma non avesse in mente il benessere di Suna e dell'accademia, ma un'infantile e del tutto irrealistico desiderio di "pace". Eppure, Haruki non voleva abbandonare la speranza. Era ancora troppo presto per accettare l'idea che Hoshikuzu avesse scelto di infischiarsi dei suoi doveri, scaricando l'enorme peso delle sue responsabilità su di lui e tutti i Sunesi. Non v'è dubbio che Suna e Kiri siano alleate, Mizukage. Se vorrà organizzare un incontro insieme agli altri capi Villaggio, saremo lieti di partecipare. Allo stesso modo, se Diogene dovesse davvero tentare di conquistare Kiri, saremo i primi a correre in vostro soccorso. Se da una parte Hoshikuzu l'aveva messo in un casino enorme, anche il Mizukage si stava impegnando per rendergli le cose difficili. Suna non era pronta ad affrontare una guerra. Era chiaro a lui e a chiunque altro nel villaggio. Sfortunatamente, il monaco rosso aveva l'impressione che sia i loro alleati che i loro nemici fossero della stessa opinione. Tuttavia, in nome della nostra alleanza, anche io ho alcune richieste da farle. In primo luogo, vorrei che Kiri condividesse con noi qualsiasi scoperta passata e futura su Diogenes e i suoi potenziali collaboratori. Sono sicuro che converrà con me nel dire che ciò beneficerebbe entrambi. Kiri non otterrebbe alcun beneficio dal collaborare con individui impreparati. Con la sua voce lenta, da predicatore, avrebbe proseguito a snocciolare le richieste di Suna. In secondo luogo, vorrei che condividesse con noi le informazione su Jeral che possedete. Quel Nukenin è un pericolo che non possiamo trascurare, tantomeno in una situazione come questa. Il Flagello immortale aveva già arrecato abbastanza danni a Suna ed era ora di porre rimedio all'incresciosa situazione dello Yonbi. Quello era un fronte che andava immediatamente chiuso. Non poteva permettere che il villaggio venisse minacciato contemporaneamente da Diogene, dai Cremisi e perfino da un Bijuu lasciato in libertà. Haruki covava il desiderio di riportarlo a Suna da quando aveva conosciuto Atasuke Uchiha ed ora era giunto il momento di agire. Appena il mizukage se ne fosse andato, avrebbe chiesto a Hohenheim di localizzarlo. Per quanto la cosa lo irritasse, avrebbero dovuto richiedere l'aiuto di Kiri o Konoha. Lui e Hohehein non potevano farcela da soli. Poi si sarebbe occupato di Zong Wu, il un mercenario. Il jinchuuriki non si era mai fidato molto di lui e tantomeno l'avrebbe fatto ora, mentre la paranoia stava iniziando ad impossessarsi della sua mente. Voleva assolutamente scoprire se sapeva qualcosa ed era invischiato nella questione, oppure era sinceramente e semplicemente amico di Hoshikuzu. Per ultima cosa, vorrei chiederle se ha mai sentito parlare di un certo Zong Wu. È un mercenario e amico di Hoshikuzu. Non ho motivo per dubitare di lui, ma penso sia chiaro a tutti i presenti quanto peculiari possano essere le frequentazione del Turbine Rosso.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Tagliare le Ali al Vento


    IV

    Era ovvio che il consigliere di Suna avesse delle condizioni ed io ero abbastanza incline a quella facile trattativa. Non avevo motivo di trattenere informazioni sul Mikawa, l'unico mio dubbio era se per caso Suna fosse già collusa con lui. Si trattava di un atto di fiducia che poteva essere visto come buono o come stupido. Sapevo bene che spesso il mio comportamento poteva essere visto più come stupido, tuttavia fino a quel momento aveva ripagato, almeno tra i miei alleati.
    Condividerò tutto ciò che so, non ho interessi a tenervi all'oscuro e non credo ci siano informazioni che potrebbero danneggiare Kiri. Farò in modo di farvi avere tutte le informazioni per iscritto, le consegnerò nelle sue mani Consigliere. Per quanto riguarda Jeral... non ne ho davvero molte, ha avuto uno sfortunato incontro con un mio shinobi e poco altro. Dovrò ricercare in rapporti, ma avrà tutto ciò che ho. Spero che se Suna ha informazioni a riguardo che Kiri non ha siano ugualmente condivise.
    Lanciai un'occhiata al Consigliere, anche se lui non poteva vedermi. Il rimarcare l'Alleanza significava che non dovevo mettere sul tavolo solo io delle offerte. Quell'alleanza non avrebbe di certo giovato solo a Kiri, il nemico era un nemico comune. I nemici, erano nemici comuni anzi.
    Poi il discorso si spostò su Zong Wu. Un mercenario amico di Hoshikuzu ovvero l'uomo che sapevo possedere un'infinità di informazioni su Kiri e che le aveva dette in giro, rischiando che Kiri perdesse la Samehada.
    L'uomo che sembrava essere probabilmente Shiltar Kaguya.
    Non fidatevi di lui.
    Quelle parole calarono perentorie e serie. Il mio tono tradiva le mie conoscenze e del resto se dicevo ciò significava che evidentemente sapevo ben più di qualcosa.
    Questo Zong Wu è un mercenario che sembra essere interessato unicamente alla vendetta contro qualcuno. Possiede una ignobile quantità di informazioni su Kiri che ha già regalato in giro. Non è un diretto nemico dell'Accademia o dei nostri villaggi, ma se ho inquadrato che tipo di persona è anche grazie al racconto delle mie squadre speciali, è ossessionato dalla vendetta e farebbe qualsiasi cosa per essa il mio tono era duro. Quella storia continuava a provocarmi una certa dose di fastidio misto a stupore.
    Non so cosa è disposto a fare per ottenerla, ma un uomo così è pericoloso. Tenga Hoshikuzu lontano da lui, anche se non credo sia possibile. Il suo buon cuore spesso offusca il suo giudizio e la loro amicizia potrà essere sincera, il che non impedirebbe a questo Zong Wu di sfruttarla per i suoi scopi e danneggiare il vostro Villaggio se per caso ciò lo aiutasse nei suoi scopi.

     
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    Trattative


    IV


    La conversazione tra Itai e Haruki proseguiva rapidamente considerando che i due erano sulla stessa pagina. Quella era la prima volta che il jonin bambino osservava il Monaco della Fiamma destreggiarsi nella carica di amministratore che pure svolgeva da parecchio tempo. Ne rimase piacevolmente colpito. Il Monaco non si era limitato a compiacere il Mizukage, ma era riuscito a strappargli promesse di collaborazioni su più fronti che interessavano entrambi. Tra questi, la questione del nukenin conosciuto come il Flagello era particolarmente interessante. Hohenheim era venuto a conoscenza dell'uomo solo dai rapporti che il Villaggio aveva stilato. Jeral aveva una fedina impressionante, e non nel senso positivo del termine: stando ai rapport, aveva compiuto azioni riprovevoli sia nel Paese del Vento che in quello delle Risaie, e l'Hokage aveva messo una bella taglia sulla sua testa. Un avversario pericoloso, che il jonin avrebbe tentato di fermare ad ogni costo se se lo fosse ritrovato davanti.

    Oltre questo, il bombarolo fu stupito nel sentire che Haruki stesse chiedendo di Zong Wu. Il mercenario gli era stato presentato nell'occasione della missione per la ricerca dei Kiseki. All'inizio, Hohenheim era stato decisamente sorpreso dalla presenza di un ronin in una missione tanto importante per il villaggio, ma aveva tollerato la sua presenza in virtù del benestare di Hoshi. Nonostante la sua reticenza, il ronin aveva però servito Suna molto bene in quell'occasione, e la missione era stata un successo. Inoltre, al momento di riscuotere i meriti della stessa, l'uomo non aveva avanzato nessuna pretesa sulle Pietre di Suna, sebbene in seguito fossero state assegnate a ninja, originari del villaggio, decisamente meno capaci di lui. Che le cose fossero andate in questa maniera era totalmente normale nell'opinione del jonin: era impensabile che un ronin potesse mettere le mani su uno dei Kiseki. Ad ogni modo, il comportamento del Mercenario era stato esemplare e lo aveva riscattato ai suoi occhi. Evidentemente questo non era bastato a placare l'intrinseca diffidenza dell'amministratore sunese. ...Haruki che diavolo ti passa per la testa? Chiaramente la sua paranoia stava sfociando nell'esagerazione, o per lo meno così pensava. Fu per questo che si ritrovò spiazzato nel sentirsi mettere in guardia dal Mizukage contro quell'uomo.

    pXM0JID


    Guardando prima Haruki e poi Itai, Hohenheim avrebbe detto: ...mi stupisce sentir parlare di Zong Wu in questi termini...per quanto ne so, l'uomo non ha mai creato problemi qui a Suna, ed anzi è stato di grande aiuto in questioni in cui non aveva alcun interesse... Quell'incontro stava aprendo delle nuove prospettive su persone verso le quali Hohenheim non provava il minimo sospetto. Prima Hoshi ed adesso Zong Wu...ci si poteva davvero findare di qualcuno in quel mondo?




     
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    Il Sospetto

    Haruki, Itai & Hohenheim - IV



    Convincere Itai a consegnargli tutte quelle informazioni non era stato difficile, ma Haruki era rimasto profondamente deluso dalle parole pronunciate su Zong Wu. Il Mizukage non era riuscito a saziare la paranoia del consigliere, anzi l'aveva alimentata, ingigantendola enormemente. La ringrazio per la sua disponibilità. Le assicuro che faremo pervenire a voi e al vostro villaggio qualsiasi informazione rilevante di cui entreremo in possesso. Ignorando totalmente la seccante e del tutto non necessaria esternazione di Hohenheim, Haruki ricominciò a travolgere Itai con un fiume di parole. Sfortunatamente, temo ci siano ancora una cosa che non mi è del tutto chiara. D'altronde, io sono soltanto un umile monaco, niente più che uno strumento nelle mani della Volontà di Dio, quindi spero lei abbia la pazienza e la comprensione necessarie per adattare le sue parole alle mie possibilità. Continuando a salmodiare con quel suo fare a metà tra il predicatore e il consumato burocrate, Haruki avrebbe proseguito ad ammorbare i presenti con il frutto della sua paranoia. Quanti degli attuali ninja di Oto sono asserviti al colosso? Kato Yotsuki è uno di questi? La domanda potrà sembrarvi strana, ma qualche settima fa l'ho trovato a girovagare per il deserto. Non ho elementi per sospettare che sia un traditore dell'accademia, ma non posso che chiedermi se fosse una spia venuta per tenerci d'occhio. Se Diogenes è riuscito a manipolare Hoshikuzu, penso sia da dare per scontato che abbia avuto i mezzi e l'opportunità per fare lo stesso con i suoi compatrioti. Non credete? Ormai si era completamente convinto del fatto che ogni Otese fosse in combutta con il Colosso. Se era riuscito a traviare la mente di un ninja come il Chikuma, non aveva dubbi sul fatto che sarebbe stato un gioco da bambini fare la stessa cosa ad un genin o ad un chunin. Tutti gli abitanti di quel villaggio erano diventati un potenziale nemico e li avrebbe trattati come tali. Sperava fortemente che Itai non si mostrasse debole e facesse la stessa cosa. Non potevano permettersi passi falsi.

    Su Zong wu non aggiunse altro. Il racconto del Mizukage non l'aveva per niente convinto. Gli sembrava che ci fosse qualcosa che non gli aveva detto e che intendeva tenergli nascosto. Ad esempio, perché non si era già occupato di lui se sapeva benissimo che aveva spifferato ai quattro venti informazioni riservate su Kiri? Itai non aveva specificato la natura dei dati diffusi dal mercenario, ma visto che la cosa l'aveva turbato, ad Haruki sembrava ovvio che si trattasse di preziosi segreti. Per queste ragioni, credeva fosse inutile proseguire lungo quella via. Avrebbe indagato da solo sull'identità di quel mercenario.
     
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    Tagliare le Ali al Vento


    V

    La reazione del Kakita non mi sorprese, ma non risposi subito, attendendo le parole di Haruki.
    Hohenheim, Zong Wu non l'ho mai incontrato dal vivo, posso dire solo ciò che mi è stato riferito e nonostante le sue intenzioni possano sembrare nobili, la realtà è che il suo interesse primario è questa vendetta. Non ho avuto modo di confrontarlo direttamente ancora, spero di riuscirci. In ogni caso, il problema non risiede in ciò che ha fatto ma in ciò che sarebbe disposto a fare per ottenerla. Dunque rivolsi la mia attenzione ad Consigliere di Suna.
    Non ho idea di quanti siano i ninja di Oto asserviti al Mikawa. Né chi siano. Di per certo so di Eiatsu Nai, ma poco altro. Haruki, io ad ora non riesco a fidarmi a fondo di alcun Otese. Mettiamola così: ha dovuto manipolare Hoshikuzu perché con ogni probabilità non lo avrebbe convinto a parole, ma per gli otesi? Vale la stessa cosa? Chissà, ma è più facile pensare che un otese aderirebbe spontaneamente ai piani di conquista del Mikawa piuttosto che costringerlo a manipolargli i ricordi. Il che significava solamente che qualsiasi Otese era un potenziale sospetto. Non voglio scatenare una guerra, Consigliere, per cui stiamo attenti. Queste sono azioni del Mikawa, non di Oto. Attualmente il Mikawa sta agendo contro ciò che Oto stessa dovrebbe essere... a meno che Febh Yakushi non sia nelle sue mani. Kiri ha fatto già una volta l'errore di aumentare le tensioni con un Villaggio e per anni ne ha pagato lo scotto. La pace richiede rischi, Consigliere. Le farò sapere al più presto quando ci sarà questi riunione.
    Dunque avrei lasciato il Villaggio dopo aver evocato Yogan. Quel primo passo - allertare Suna - era stato fatto, ma le reazioni non mi erano piaciute un granché. Ma che mi aspettavo, del resto? Avevo sbattuto in faccia ai sunesi che Hoshikuzu aveva subito un lavaggio del cervello. Probabilmente avevano cercato di mantenere la dignità. Hohenheim del resto lo sapeva già.
    In ogni caso, tornavo a Kiri con un'alleanza rafforzata. Quello, forse, valeva più delle reazioni stupite che non avevo avuto modo di vedere.


     
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    All'estremo Sud del Paese. Non è il luogo ideale per una gita ma immagino che per dei Ninja sia molto stimolante.

    Un guardiano acerbo...probabilmente non era nemmeno mai uscito da Suna. Ad ogni modo, Finnian (il "giardiniere" nei panni da mercenario) non esitò a prendere i moduli e iniziare a compilarli mentre Matsumoto e Gennosuke rimasero a parlare con il genin. Erano irriconoscibili anche per chi come Hohenheim era stato più volte a contatto con quei gregari di Diogene...Eiatsu con loro ci si era messo d'impegno, soprattutto perchè il bomberman sarebbe stato un ostacolo per l'operazione. A dirla tutto, l'eliminatore avrebbe voluto ridurre anche il seno alla prosperosa ragazza! Dopotutto quello era un tratto caratteristico più unico che raro.

    No, abbiamo lavorato spesso con i ninja. Nulla di così pericoloso, scorta di carro merci o anche difesa di personaggi illustri...i soldi migliori si fanno con voi, dopotutto. Però è la prima volta che vediamo le imponenti mura di Suna, dopotutto trovarla e raggiungerla non è poi così facile.

    " Abbiamo da poco ultimato un incarico ed è per questo che le nostre tasche sono così piene e il nostro unico desidero è quello di spassarcela. Piuttosto, puoi consigliarci qualche locale dove mangiare bene e ascoltare della buona musica? "

    Tutto come previsto. L'assenza del jonin aveva inevitabilmente abbassato il livello di pericolosità della missione ma Matsumoto e compagni erano estremamente concentrati sul non commettere errori. Avevano passato settimane ad Okasada, un villaggio unico nel suo genere poiché misto di culture e gente molto diverse tra di loro. La Città mercato era stato solo il primo passo per dare consistenza alla loro interpretazione...Suna era il gradino successivo.

    Solo quando il ragazzo con la bandana avesse ultimato di compilare i moduli, tutti e tre avrebbero consegnato il loro arsenale...pugnali da lancio, lame di media dimensione e balestre con proiettili pesanti; un equipaggiamento che, sebbene per un ninja non fosse di grandissima qualità, in mano a gente addestrata poteva procurare non pochi danni. Il trio si sarebbe anche fatto perquisire, qualora fosse stato necessario, e avrebbe eseguito tutta la procedura nei modi che il guardiano avrebbe man mano indicato: negli zaini che portavano non vi era nulla di pericoloso e l'unico altro elemento degno di nota era la gabbia con il corvo che Gennosuke portava con se. Dopotutto non serviva nient'altro per concludere quello che erano venuti a fare.

    Abbiamo finito qui? Dovrei andare anche in bagno.

     
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    Shunsui annuì mentre sentiva la storia dei tre mercenari: ..come darvi torto... disse in riferimento ai soldi che si guadagnavano con le missioni in cui anche dei ninja era coinvolti. ...ah bhè non ce ne sono tantissimi di posti dove andare a divertivi, ma sono sicuro che qualcosa troverete. Ci sono molti negozi che però vendono equipaggiamento militare. Abbiamo aperto da poco il DESERT, un centro tecnologico all'avanguardia che vi consiglio di visitare, ed anche io ho un mio negozio... avrebbe detto il genin facendosi un po' di pubblicità. Collezionate le armi e tutti i documenti, Shunsui avrebbe proceduto con una rapida ispezione, trovando i tre completamente puliti. Poi i suoi occhi caddero sul corvo dal becco rosso che uno di loro portava con sè, e si paralizzò per un secondo. L'ultima volta che aveva visto un corvo con quel tipo di becco, ne erano uscite solo cose spiacevoli: Hoshi aveva ricevuto un messaggio, che lo aveva fatto impallidire e fuggire dal villaggio. Poi il Mizukage era arrivato chiedendo di lui, e successivamente si era chiuso in riunione segreta con le alte cariche del villaggio? Che fosse la stessa tipologia di corvi? Se sì che altro voleva il mandante di quei messaggi ancora da Suna? Il genin si rese conto di trovarsi davanti ad un bivio, avrebbe potuto attaccare immediatamente i tre uomini, metterli agli arresti sulla base del solo sospetto, oppure cercare di scoprire la verità. Pensò tuttavia che quegli uomini erano ora probabilmente in stato di allerta, se davvero avessero avuto secondi fini, e sarebbe stato difficile coglierli di sorpresa con un attacco. Decise quindi di agire diversamente. Tornò a comportasi normalmente Recitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica. [Da genin in su]
    ed avrebbe detto: Bene! Tutto in ordine! Godetevi la vostra permanenza a Suna. Avrebbe quindi lasciato passare i tre mercenari, osservandoli mentre entravano nel villaggio. Forse era davvero chi dicevano di essere, ma mettere una squadra a pedinarli non avrebbe fatto male. Avrebbe quindi discacciato un messaggio all'interno del villaggio, in cui si richiedeva di vigilare sui tre appena arrivati.


     
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    " La prima cosa da fare sarà proprio rilassarsi in qualche albergo e bere qualcosa di fresco, questo caldo torrido sfianca davvero. "

    E come darle torto: Matsumoto aveva sempre vissuto ad Oto e lì il clima era completamente diverso da quello del Paese del Vento! Ad ogni modo, il guardiano sembrava aver appagato ogni suo dovere di controllo e aveva fatto aprire le porte del villaggio militare per accogliere il gruppo di mercenari. Gennosuke e Finnian già sentivano la vittoria a portata di mano ma la ragazza, ben più esperta dei due in questo genere di cose, sapeva che il pericolo era dietro l'angolo. Quindi continuò ad osservare l'atteggiamento del ragazzo anche quando posò il suo sguardo sul corvo che portavano con loro: sapeva che quello era l'unico legame che li poteva ricondurre in qualche modo con Aloysius ma non riuscì ad intravedere un cambio di espressione significativo. Sembrava davvero che tutto fosse andato liscio...

    " Arrivederci guardiano! "

    Sentirono le grosse ante del gate chiudersi dietro di loro e allora la cosa fu ufficiale, erano entrati a Suna. Ora dovevano attenersi al piano, cercando di non dare nell'occhio per un paio di giorni comportandosi come gente normale. Avrebbero affittato due stanze, una doppia per i ragazzi e una singola per la la giovane donna, dopo aver sostato al Desert Bar, consumato qualche cocktail e fatti consigliare un albergo di medio-alto livello. Avevano del denaro con loro sufficiente a godersi la vita per circa due settimane quindi non aveva senso avere il braccino corto, soprattutto dopo quanto dichiarato all'ingresso del villaggio.
    La sera andavano per locali, cosa che di certo la "metropoli" più grande del Vento doveva di certo avere e Gennosuke si passò anche lo sfizio di frequentare qualche harem di primo livello...anche per lui l'assenza di Oto si faceva sentire e da buon abbonato del quartiere a luci rosse non poteva non provare cosa aveva da offrire la Sabbia. Per Finnian invece sarebbe stata la prima "gita fuori porta" e ogni cosa sarebbe sembrata eccezionale: da anni svolgeva il ruolo di giardiniere e già il fatto di stare in un villaggio che di verde aveva davvero zero era sorprendente!

    Alcuni giorni sarebbero passati così, senza intoppi, fin quando Lui finalmente si sarebbe fatto vivo...

     
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