Prigione di Kiri

[Gestionale]

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  1. Impiegato di Kiri
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    "Ehi! Ma lo senti anche tu?" domandò il guardiano al suo collega.

    "No...cosa?" rispose incuriosito

    "Sembra come un lamento..." disse perplesso, come se solo lui udisse qualcosa.

    "Io non sento nulla..."

    "E' come se provenisse dalle celle. Che sia mica il prigioniero? Vah che il carcere gli fa l'effetto sperato a quel pivello."

    "Dai dai...non crederai mica che un traditore sia così malleabile d'animo?!?" lo incalzò.

    "Sarà..."

    La discussione morì in quel momento. I due guardiani tornarono ai propri compiti.
    Il suono delle urla giungeva lontano quasi ovattato alle orecchie dei carcerieri. Solo un'ora dopo, infastiditi, tornarono sull'argomento.

    "E' meglio se vai tu che altrimenti quello lo picchio all'istante..." ammise infastidito.

    "Vabbè...sto giro me lo faccio io."

    Il guardiano dall'animo più gentile s'incamminò dal piano superiore verso le celle del piano inferiore.
    Superate diverse porte e barriere apposite per contrastare eventuali fughe, giunse alle celle dove, verso la metà del corridoio, era stato rinchiuso il traditore Shinretsu.
    Le urla che chiedevano di liberarlo giungevano sempre più forti man mano che ci si avvicinava.

    "Taci! Idiota di un traditore. Cos'hai da lamentarti? Forse non sei trattato bene?" gli sbottò in faccia.
     
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    Il mio tempo è scaduto,ho capito il mio errore.
    Gli dissi.
    Ero stanco di subire,volevo agire.Un mese di inattività più totale,ridusse di molto la mia forza.Ormai non mi ricordavo il sapore del pane,il soffice vento era solo un sogno per me.Basta!Era l'ora di finirla.Era il più grosso errore della mia vita,e avrei rimediato,a qualsiasi costo.Anche al costo della vita.Avevo tradito,avevo fatto ciò che non avrei mai dovuto fare,e provavo un'immensa vergogna.I sogni di diventare grande sparirono e d'avanti a me c'era una crudele realtà.Chiuso,lontano dal mondo,dalla luce del sole.
    Fammi uscire.Non ho fatto nulla di male,sono innocente.
    Il tono disperato,e la "bugia" dell'innocente,era solo un modo per uscire,per respirare aria fresca.Era meglio la morte.Volevo morire,non sopportavo più il piccolo spazio tra le 4 mura,e il buio che ogni giorno mi affliggeva sempre di più la mente.Topi,inutili topi,ecco cos'era il mio cibo.Ma dovevo nutrirmi,per non morire.Dovevo aggrapparmi ad ogni speranza di vita,piccola o grande,per non perdere tutto ciò che avevo.
     
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  3. Impiegato di Kiri
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    "Il tuo tempo non è affatto scaduto! E se eri innocente non finivi qua dentro! Cos'hai da lamentarti!!! Sarà l'amministrazione a decidere se e quando scarcerarti. Ma non prima di aver sentito diversi pareri. Per te si potrebbero prospettare altri giorni qua in prigione."

    La guardia se ne sarebbe andata lasciando là com'era successo per i giorni precedenti.

    Una volta al piano superiore si sarebbe diretto verso un telefono.

    "Che voleva?" domandò l'altro guardiano. Sollevando lo sguardo notò il gesto del collega "Ma chi stai chiamando?"

    "L'Amministrazione...no, non voleva niente...le solite cose...Si? Pronto? Qui le prigioni. Possiamo parlare con l'amministratore?" domandò alla persona dall'altra parte della cornetta.

    Delle risposte poco udibili.

    "Mhm...capisco...potete riferire? Ok, grazie" e riagganciò.

    "Che hanno detto? Ma che gli volevi chiedere?"

    "Ma niente...gli amministratori non ci sono e il sostituto neppure. Riferiranno. Volevo sapere per quanto ancora dovremo sopportare quel traditore. Non facevano prima a infilargli una spada in gola?"
     
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  4. Yasame
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    "Parlato altri"
    "Rumori"
    "Pensato"
    "Parlato"



    Continue From HERE


    Kiri riservava spesso molte sorprese ai suoi ospiti, quella mattina la sorpresa era stata riservata a Kaii, il giovane aveva contemporaneamente visto sfumare l'idea di un buon sake e la noia di una giornata tranquilla, l'impiegato incontrato quella mattina aveva proposto una svolta alla giornata e Kaii l'aveva abbracciata al volo, così adesso si ritrovava a camminare con altri due shinobi entrambi molto più esperti di lui verso le prigioni di Kiri per prendere parte al processo di non sapeva ancora quale feccia traditrice, all'ultima cosa detta dall'impiegato alla locanda il giovane rispose
    "Sa, una volta un uomo disse che finchè non sapremo rincorrere i nostri sogni fino alla fine, non potremo definirci completamente liberi...il mio sogno è diventare uno shinobi utile a Kiri...bè, io ho intenzione di sentirmi libero e mai e poi mai potrei tradire il villaggio che mi ha allevato e reso quello che sono...nel bene e nel male..."
    I tre proseguirono verso le prigioni e l'altro shinobi cercò di fare un po'di conversazione presentandosi allo studente
    "Piacere di conoscerti Kaii, io sono Drio Akuma."
    "Piacere mio...è sempre un piacere per me stare in mezzo a ninja forti e capaci, c'è sempre qualcosa da imparare..."
    Nel frattempo le prigioni si stavano avvicinando e is incominciava ad intravederne le strutture, Kaii dopo aver risposto all'Akuma si rivolse all'impiegato
    "Scusi, potremmo sapere esattamente cos'ha fatto esattamente il traditore al cui processo ci stiamo dirigendo e quale sarà il nostro ruolo nella vicenda?"
    Posta questa domanda il giovane avrebbe proseguito sulla strada ascoltando attentamente l'eventuale risposta, una volta arrivati al cancello d'ingresso della prigione il giovane si sarebbe sorpreso delle immense misure di protezione e della porta apparentemente senza serrature che si trovava davanti.


    SPOILER (click to view)
    O.T:
    Spero di aver fatto bene a continuare qui dalla locanda visto che ormai eravamo andati via, mi scuso per il "mura" del messaggio precedente, ma ero appena tornato a casa da due ore di verifica...
     
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  5. -DARK GOD-
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    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Legenda:
    -INFORMAZIONI GENERALI DEL POST-
    *Narrato.*
    "Parlato."
    §Pensato.§
    [...]Citazione[...]

    -GIUDIZIO-
    -01-


    CITAZIONE
    "Scusi, potremmo sapere esattamente cos'ha fatto esattamente il traditore al cui processo ci stiamo dirigendo e quale sarà il nostro ruolo nella vicenda?"

    "Ha tentato di fuggire forzando il punto di controllo al cancello ovest, scusate l' intrusione nel discorso, io sono Tetsuo Kaguya."

    *La voce del giovane arrivò dall' alto, lungo i cornicioni del primo piano delle abitazioni adiacenti, Tetsuo e Keiji erano arrivati al luogo prestabilito per l' incontro; il ragazzo si ricordava quando diversi giorni addietro aveva portato il complice del fuggitivo e lo aveva consegnato, non aveva più sentito parlare di lui, chissà che fine aveva fatto.*

    "Ce la siamo presa comoda, tanto sapevamo di dover aspettare lei per entrare, giusto?"

    *Aveva un sorrisetto sul volto mentre si rivolgeva all' impiegato con queste parole, scese in strada e si unì al gruppo ignorando la direzione che avrebbe preso Keiji, con la mano destra fece cenno di saluto ai presenti; l' uomo aveva radunato un discreto gruppetto, non potevano servirgli per protezione, tra loro c'erano anche studenti. Tetsuo cominciò ad intuire che la loro non sarebbe stata una prova di forza, un consulto, una testimonianza, probabilmente un porcesso.
    Si sentiva calmo e rilassato, era solo curioso di vedere all' opera la macchina della giustizia di Kiri, è importante sapere come si svolgono ache certi procedimenti, informarsi sapere conoscere. La mente del ragazzo era pronta ad immagazzinare.*
     
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  6. Impiegato di Kiri
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    Alle belle parole dello studente l'impiegato voleva replicare ma preferì tacere limitandosi ad un sorrisetto.
    Giunsero in breve tempo alle prigioni.
    Lo studente domandò il motivo per cui erano stati convocati e che cosa fosse successo per far avviare un processo.
    Un po' di suspence non guastava ma l'arrivo di uno dei due guardiani dimezzò l'attesa.
    Spiegò esattamente cos'era successo. Se non altro ancora non sapevano come si sarebbe svolto tutto.

    "Grazie Tetsuo" disse l'impiegato senza far trasparire se il suo messaggio era più sarcastico o più conciliatorio.

    I presenti si sarebbero trovati di fronte alle prigioni. Un alto muro rozzo circondava l'edificio. Il suo stato abbandonato suggeriva la desolazione del luogo. Così come il giardino contenuto dalle mura.
    Anch'esso abbandonato e trascurato.
    Solo un sentiero, breve, conduceva ad una enorme porta in acciaio. Non si poteva nè entrare nè uscire senza il permesso di chi poteva aprire quelle porte.

    L'impiegato camminava davanti a tutti facendo segno di seguirlo qualora fossero rimasti fermi.

    Applicò del chakra nelle mani e le adagiò alle fredda struttura.
    In breve successe quello che già avevano potuto osservare precedentemente sia l'impiegato sia il Kaguya.
    Rumori metallici, stridii e tonfi. La porta si aprì con lentezza verso il gruppetto.
    Quando essa fu totalmente aperta i cinque presenti poterono entrare e trovare all'interno una stanza vuota. Solo le foto dei ricercati erano appese alle pareti.

    I loro passi rimbombavano lungo tutta la stanza. Poi, il solito addetto, venne incontro loro attraverso un'altra porta in fondo al muro.

    "Signore!!! Quale sorpresa! A cosa dobbiamo questa visita inaspettata? E come mai tutta quella gente al seguito? Non sarà mica scappato un altro kiriano?" domandò quasi allarmato il carceriere.

    "Niente di così grave. Tranquilli. Siamo venuti qui per processare il traditore. Preparate la stanza degli interrogatori." ordinò all'altro.

    "Accipicchia! E' un po' in disordine...piena di polvere...sa...di questi tempi...ma provvederemo a prepararla il prima possibile." replicò agitato.

    "Dimenticavo...non servono gli attrezzi, eh eh!" sorrise divertito l'impiegato.

    Nel frattempo, il gruppo avrebbe atteso liberamente in quella stanza vuota.
    L'impiegato invece sarebbe andato in un'altra stanza seguendo il carceriere.

    "Tornerò non appena sarà pronto. Intanto fate come siate a casa vostra" scherzò il funzionario di Kiri.

    Poi uscì entrando in un'altra stanza.
     
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  7. Yasame
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    Narrato
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    4 Men In A Room


    "Ha tentato di fuggire forzando il punto di controllo al cancello ovest, scusate l' intrusione nel discorso, io sono Tetsuo Kaguya."
    Così si presentò un ulteriore ragazzo la cui voce risuono dai tetti soprastanti, non appena sentì quel nome tutti i nervi del giovane Koga si misero in allarme, era un Kaguya e quindi appartenente al clan che aveva portato il padre alla morte
    "Accidenti, non ci voleva..bè, dopo tutto sono passati molti anni...e poi questo ragazzo è giovane e non tutti i Kaguya sono uguali...bè, meglio stare a vedere come procede la situazione, dopo tutto sembrava informato dei fatti ed in buoni rapporti con l'impiegato"
    "Piacere, io sono Kaii Murasaki Koga"
    Il ragazzo enfatizzo il proprio cognome, anche se probabilmente l'altro non sapeva assolutamente nulla della triste storia successa ormai molti anni prima, il nuovo arrivato non era da solo, c'era anche un altro ragazzo ancora sui tetti, nel momento in cui si fosse presentato Kaii avrebbe risposto come al Kaguya anche se senza l'enfasi sul cognome.
    Dopo che i convenevoli furono sbrigati l'impiegato ringraziò Tetsuo con una lieve nota di sarcasmo nella voce e poi condusse i quattro giovani all'ingresso delle prigioni, ci volle un po' di tempo per cui il Koga si abituasse all'edificio che aveva davanti, un alto muro trasandato, un grande stupore lo colse inoltre quando l'impiegato avvicinandosi alla porta d'acciaio senza serrature applico del chakra sulle mani appoggiandole alla porta che si aprì, all'interno era sempre tutto molto trasandato ed un giardino per niente curato inorridiva il tutto, appena entrati nell'edificio vero e proprio delle prigioni un inserviente salutò l'impiegato e dopo qualche scambiodi battute i due se ne andarono dicendo ai quattro ragazzi di aspettarli, non appena si furono trovati da soli Kaii avrebbe chiesto agli altri
    "Bene, qualcuno di voi sa l'esatto motivo per cui siamo qui? l'esatto nostro compito?

     
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  8. Drio
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    Alla locanda



    CITAZIONE
    "Parente di un certo Etsuko Akuma?"

    Guardai la guardia e dissi:

    Si esattamente signore, facciamo parte della stessa famiglia.

    [...]



    CITAZIONE
    "Piacere mio...è sempre un piacere per me stare in mezzo a ninja forti e capaci, c'è sempre qualcosa da imparare..."

    Hehehe... adesso non esageriamo, avrò certe capacità ma non sono sempre forza e capacità a renderti forte.

    Dissi con la faccia un pochino arrosita per l'imbarazzo.

    CITAZIONE
    "Scusi, potremmo sapere esattamente cos'ha fatto esattamente il traditore al cui processo ci stiamo dirigendo e quale sarà il nostro ruolo nella vicenda?"

    All'improvviso un altro Kiriano si unì al discorso.

    CITAZIONE
    "Ha tentato di fuggire forzando il punto di controllo al cancello ovest, scusate l' intrusione nel discorso, io sono Tetsuo Kaguya."

    Piacere Tetsuo, il mio nome è Drio Akuma.
    Vedo che alla fine siamo pochi ma buoni.


    CITAZIONE
    "Ce la siamo presa comoda, tanto sapevamo di dover aspettare lei per entrare, giusto?"

    CITAZIONE
    "Grazie Tetsuo"

    Mentre discutevamo ci dirigemmo tutti verso le grandi mura della prigione, era la prima volta che andavo in questo luogo e per fortuna non ero li per essere imprigionato.
    Dopo qualche minuto arrivammo al grande portone d'acciaio, la guardia posò la mano sul portone che non aveva ne maniglie ne serrature e l'aprì.
    Entrammo per poi venire accolti da un altro degli impiegati che stava all'interno.


    CITAZIONE
    "Signore!!! Quale sorpresa! A cosa dobbiamo questa visita inaspettata? E come mai tutta quella gente al seguito? Non sarà mica scappato un altro kiriano?"

    CITAZIONE
    "Niente di così grave. Tranquilli. Siamo venuti qui per processare il traditore. Preparate la stanza degli interrogatori."

    CITAZIONE

    "Accipicchia! E' un po' in disordine...piena di polvere...sa...di questi tempi...ma provvederemo a prepararla il prima possibile."

    CITAZIONE

    "Dimenticavo...non servono gli attrezzi, eh eh!"

    Spera di spaventarci?...

    I due impiegati lasciarono la stanza e uno dei due prima di uscire disse:

    CITAZIONE

    "Tornerò non appena sarà pronto. Intanto fate come siate a casa vostra"

    Dopo che se ne andò Kaii disse:

    CITAZIONE
    "Bene, qualcuno di voi sa l'esatto motivo per cui siamo qui? l'esatto nostro compito?

    Be penso che siamo qui per interrogare e fare da giuria a colui che ha tentato di andarsene tradendo dunque allo stesso tempo il villaggio e tutti noi.
     
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  9. Impiegato di Kiri
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    Mezz'ora più tardi

    L'impiegato tornò a prendere i congiunti.

    "Scusate l'attesa ma la stanza degli interrogatori era pressochè sottosopra."

    Scherzava il funzionario. Di lì a poco però la massima serietà sarebbe tornata padrona dato il caso da affrontare.
    Fece cenno ai presenti di seguirlo. Dalla stessa porta dalla quale era uscito ed ora rientrato, passarono tutti.
    La stanza in cui si trovavano era l'ufficio delle guardie. Un modesto ufficio poco differente rispetto la stanza precedente. Di più piccole dimensioni, due tavoli e apparecchiature per il controllo delle prigioni e per le comunicazioni.
    Priva di finestre come il resto dell'edificio, un impianto di ricircolo aria era attivo ogni ora del giorno.
    Proseguirono per un'altra porta. Una delle diverse presenti in quell'ufficio.

    Acceduti nel locale un odore di chiuso avrebbe colto i loro nasi.
    Erano state fatte disporre 4 sedie lungo della parete destre. Se i presenti lo volevano potevano sedersi, ognuno alla propria.
    In mezzo alla stanza una grossa croce orizzontale in marmo. Essa veniva usata per gli interrogatori difficili.
    Dalla parte opposta una singola sedia con a fianco uno degli altri guardiani.
    Esso salutò i giunti con un sorriso formale.

    "Ben arrivati!"

    Di fronte all'ingresso, a ridosso dell'altra parete, un tavolo in legno con alcuni fogli di carta sopra e strani oggetti appuntiti e di ferro. Dietro due sedie.

    Quando i presenti si furono abituati all'odore e al clima di quella stanza, l'impiegato avrebbe detto loro parole serie.

    "Potete sedervi su quelle sedie" disse indicandole alla loro destra "altrimenti rimanete pure in piedi. Tra poco faremo arrivare il traditore."

    Poi si diresse verso il tavolo, in fondo, dove da dietro prese posto compostamente.
    Estrasse da un cassetto della scrivania una penna e appuntò alcune cose sui fogli.

    "Portate pure il traditore" ordinò al guardiano rimasto alla porta, quello che li aveva accolti sin dall'inizio.

    "Agli ordini signore."

    Si diresse fuori chiudendo la porta. Avrebbe così proseguito per il piano inferiore dove ad attenderlo come fosse stato annunciato ci sarebbe stato il traditore dietro a delle sbarre.

    "E' giunto il tuo momento" disse gravemente il guardiano.

    Aprì la cella richiudendola dietro di sè poi ordinò al traditore di portare avanti le mani, vicine.
    Fatto ciò le avrebbe rinchiuse in speciali catene controllate da del chakra.
    Solo successivamente avrebbe riaperto la porta conducendo a strattoni il prigioniero.

    Attraversarono la stanza in cui tutti quanti attendevano giungesse l'imputato.
    La porta si aprì e i due fecero capolino.

    "Eccoci signore. Giuria, a voi il traditore" annunciò ironico il guardiano.

    "Per favore, evitiamo certe uscite" tagliò secco l'impiegato che nel mentre aveva alzato la testa dai compiti in cui era immerso. "Fatelo sedere!" ordinò ancora.

    Alle spalle del traditore ora si era posizionato pure l'altro guardiano.
    L'impiegato si alzò dalla sedia abbassandosi verso un altro cassetto. Ne estrasse uno strano oggetto.
    Si portò presso il traditore e, attivato un pulsante in messo all'oggetto, esso prese a funzionare.
    Con una forte spinta lo schiacciò proprio sopra la zona del tantien.

    SPOILER (click to view)
    Chakra Device[Vario]
    Macchinario che, posto sul tatien di un individuo, ne sigilla la fuoriuscita di chakra, impedendo allo stesso di impastare alcun tipo di chakra, può essere distrutto dalla vittima con un consumo pari ad alto, o sciolto da un secondo individuo mediante un’immissione di chakra pari a medio.

    "Potete pure togliergli le manette ora" disse l'impiegato.
    "Con questo aggeggio non potrà fare molto" suggerì sempre in tono serio.

    Ritornò quindi al proprio posto.
    Un momento di silenzio calò nella stanza.

    "Ha luogo il processo che vede l'imputato Raven Shinretsu del Clan Shinretsu, non ancora riconosciuto dallo stesso, accusato di tradimento nei confronti di Kiri" aveva iniziato a parlare.
    "Di contro, una giuria popolare kiriana eletta in maniera casuale e non di parte, avrà il compito di giudicare la posizione dell'imputato.
    Presiede l'Amministrazione kiriana su mandato dell'Amministratore Shiltar Kaguya."


    Le parti chiamate in causa erano state citate.

    "Il qui presente Raven Shinretsu ha oltrepassato le mura di confine di Kiri senza un permesso alcuno. All'intimazione di un guardiano delle mura esso l'ha ignorato costringendo quindi il guardiano stesso ad abbandonare il posto di guardia per bloccare la fuga." Un attimo di pausa.

    "L'imputato ha quindi ingaggiato volontariamente un combattimento alla morte contro un compaesano. A ciò si è aggiunto un complice dell'imputato, ora catturato e rinchiuso anch'esso nelle prigioni in attesa di verdetto. Il guardiano, vedendosi in difficoltà ha prontamente chiamato rinforzi i quali non son tardati a giungere.
    Grazie ad essi la situazione è stata contenuta.
    A favore dell'imputato dobbiamo ammettere una remissione di colpa con conseguente consegna spontanea al guardiano il quale, successivamente, l'ha condotto come da regolamenti alle prigioni."


    La verità era da dire tutta. In effetti il prigioniero si era arreso credendo in una pena meno severa. Da quel che sapeva l'impiegato, non era stato maltrattato durante il "soggiorno" in cella.

    "Giuria popolare, questo è quanto accaduto." spiegò così ai quattro testimoni.

    Poi si rivolse a Raven.

    "Raven Shinretsu. A te la parola. La giuria vuole sentire la tua voce e sapere come ti dichiari. Colpevole od innocente?"

    Ora toccava al prigioniero parlare. Dopo le sue parole avrebbe ripreso voce l'impiegato.
     
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    E cosi,mi portarono fuori dalla cella,dove mi attendenvano alcune figure.Non sapevo chi fossero,e non me ne importava.Era chiaro,che,mi avrebbero rimesso dentro per sempre,sè non fossi stato capace di spiegare al meglio la mia situazione.Mi portarono in un'altra camera buia,e attaccarono uno strano aggeggio alla zona del mio stomaco.Non sapevo cosa fosse,ma subito,ebbi la sensazione che il mio chakra si gelò.Non riuscivo più sentirlo nè comandarlo.Ma non mi sarebbe servito,in quel occasione,visto che non puntavo minimamente alla fuga,e c'erano altri 4 individui nella stanza.
    Ascoltai in silenzio tutto il discorso fatto dall'impiegato,ma acceccato da un immenso buio,seppi solo riconoscere la sua voce sentita in diverse occasioni.Chiusi gli occhi,ero imperdonabile,ma un'ultima speranza continuava a vivere dentro di me.Aprii la bocca,e cominciai a parlare:


    Colpevole.Spinto da un senso di rabbia e di potere,ho voluto scappare dal villaggio.Ammetto la mia colpa.Tuttavia,devo chiarire alcune cose da voi già dette.
    Chiarisco,intanto,il fatto di non aver oltrepassato le mura di kiri,perchè al momento del tradimento,mi trovavo già oltre a queste.Successivamente,come lei ha ben chiarito,sono stato pregato di lasciare le armi e di costituirmi,cosa che ammetto di non aver fatto.


    Presi una boccata d'aria,aprendo gli occhi,e cercando di intravedere i volti dei presenti shinobi,senza però riuscire nell'impresa.Poi,ricominciai:


    Inoltre,dichiaro di non aver avuto una minima volontà nell'uccidere il guardiano,inquanto costui era il mio sensei nonchè un amico.
    E sottolineo,di non aver iccominciato lo scontro.
    Ammetto,inoltre,di aver fatto intervenire un amico,Goku,che lo fece per la semplice amicizia nei miei confronti,quindi,chiedo che la sua pena sia minore della mia.


    Mi pentivo per aver messo nei guai un amico,era solo un mio affare e lui non ne faceva parte.Provavo un senso di profondo dolore e di colpa,per quello che gli è capitato.Volevo il suo rilascio,inquanto,non aveva colpe.


    E tutto,spero che ho chiarito alcune cose ancora oscure.Lascio la parola alla giuria,e all'accusa.

     
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  11. Impiegato di Kiri
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    L'impiegato ascoltò con attenzione le parole di Raven.

    "Colpevole si dichiara l'imputato. Prima di passare la parola a voi giurati vorrei porre alcune domande al traditore."

    In quel momento si alzò in piedi avvicinandosi ad esso con passo cadenzato e lento.

    "Vorrei sapere come mai ti trovavi fuori dalle mura. Quale permesso ti era stato concesso per essere fuori da Kiri?"

    Attese una risposta alla sua domande. Solo dopo avrebbe proseguito.

    "Se non volevi ucciderlo, se era un tuo sensei, se era un tuo amico...perchè hai combattuto e non ti sei consegnato subito?"

    Un'altra domanda a cui doveva rispondere. Ancora una volta l'impiegato attendeva per continuare l'interrogatorio.

    "Il tuo amico è venuto in tuo soccorso consapevole della situazione e quindi conscio di ciò che sarebbe successo qualora fosse stato catturato. E ciò è avvenuto. In questa sede stiamo parlando di te, non del tuo amico. Ha avuto la punizione che si meritava."

    Spiegava irretito l'impiegato andando avanti ed indietro di fronte all'imputato.

    "Tuttavia" riprese il discorso "c'è una soluzione. Se vuoi il tuo amico libero, tu dovrai rimanere a vita in prigione al posto suo. Se vuoi puoi accettare una delle alternative che ti si prospettano. Ma sappi che il verdetto finale sarà della giuria!" esclamò il funzionario ritrovando pace nei suoi passi che presto lo riportarono alla scrivania.

    Aggiunse altri appunti ai fogli attendendo eventuali repliche di Raven.

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    Unica cosa leopolis. Non sei in una stanza buia...o almeno non credo di averlo scritto ^^
     
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    E cosi,avrei dovuto stare a vita in prigione,per far uscire un amico.Non sapevo cosa dire,ma prima di rispondergli,decisi di chiarire ancor meglio le cose:


    Nessun permesso.Precedentemente,ero riuscito a scppare dal villaggio,dirigendomi nel Paese del vento,per un torneo.Tuttavia,a metà strada,ho capito che quel torneo non era per me,e cosi tornai a kiri,trovando chiusa la porta.


    Presi un bel respiro,per poi rispondere alla seconda domanda:


    Per poter sperare,appunto,di scappare dalla mano della giustizia.Tengo a sottolineare,però,che non ho mai cercato di procurargli dei danni permanenti o delle ferite mortali,anche sè rischiavo di essere decapitato.
    Ancora una volta,decisi di pensare un pochino.Mi era stato posto un difficile quesito,la mia vita o la vita del mio amico?Era difficile,ma non potevo sopportare l'idea di aver un amico in cella,per colpa mia,mentre io sono libero.E nemmeno altra soluzione mi andava bene,perchè non volevo rimanere rinchiuso in una cella per sempre.Ma ero un ninja,dovevo essere pronto,per ogni evenienza,per saper reagire e anche per morire.Dopo un pò di riflessione,e con le lacrime sugli occhi,decisi di rispondergli,con voce calma e tranquilla,accettando la morte.
    Il mio,è un gesto di cui me ne pentirò per il resto dei miei giorni.E stato l'errore piu grande della mia vita,ma non posso far rimanere nella cella,il mio miglior amico,che non c'entra nulla.La colpa è mia,mia e soltanto mia.
    Perciò,chiedo che lui venga rilasciato.
    Tuttavia,non sono disposto a stare per sempre in una cella,perchè allora considerei la morte come una liberazione.Perciò,chiedo di essere giustiziato.

    Nonostante questo,ho un ultimo desiderio da esprimere.Vorrei essere ucciso a Genosha,dove nessuno potrà venir a piangere sulla mia tomba.Ma sopratutto,vorrei morire velocemente,decapitato.

     
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  13. Impiegato di Kiri
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    L'impiegato ascoltava sempre con attenzione la difesa solitaria dello Shinretsu. In effetti, era lui contro tutta la macchina della giustizia kiriana.

    "Traditore remissivo. Che cosa assurda!" sbottò il kiriano. "E io che pensavo fossi un traditore con le palle. Bah..."

    Ad un tratto Raven pianse. Non era dato sapere se quelle lacrime erano vere o finte.
    Di certo era insospettabile come potesse scegliere di sacrificare la propria vita per quella di un compagno.
    Se ciò era vero dimostrava di aver ancora un briciolo del significato di "shinobi" al suo interno.

    "Giuria. Avete sentito da costui" indicò con la destra l'imputato "dichiararsi colpevole di fronte a voi. Lo avete sentito giustificarsi per l'atto compiuto. L'avete anche sentito confessare tutte le sue colpe. L'avete sentito, inoltre, piangere per un proprio compagno, un amico, benchè anch'esso traditore. L'avete sentito, infine, supplicare di esser ucciso a Genosha in cambio della libertà del suo amico."

    Si fermò un attimo. Avrebbe detto le ultime parole con tono calmo e con lentezza. Stava per imporre un'unica scelta senza ritrattazione ai suoi giurati.

    "Keiji Eisuke Shinretsu, Tetsuo Kaguya, Drio Akuma e Kaii Murasaki Koga a voi, per concessione dell'amministrazione kiriana, delego la facoltà di giudizio in un'unica sentenza.
    A voi chiedo di giudicare o meno la colpevolezza di Raven Shinretsu. Chiedo inoltre la condanna definitiva. Vi si prospettano tre scelte."


    Una pausa prima di elencarle.

    "La condanna a vita del prigioniero nelle carceri di Kiri"

    "..."

    "La morte per mano del boia, a Genosha, con la liberazione dell'altro traditore"

    "..."

    "...oppure..."

    "...la liberazione dell'imputato ma non del compagno. All'imputato, in questo caso, verrà commissionata una sorveglianza stretta."

    Li guardò dritti negli occhi, uno ad uno.

    "Siate equi nelle vostre scelte e non lasciatevi guidare dal risentimento. State pur sempre giudicando colui che una volta era un compagno a tutti gli effetti.
    Kiri vi chiede lealtà."


    "..."

    "...a voi, Shinobi della Nebbia"

    L'impiegato si voltò tornando alla scrivania.
     
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  14. -DARK GOD-
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    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Legenda:
    -INFORMAZIONI GENERALI DEL POST-
    *Narrato.*
    "Parlato."
    §Pensato.§
    [...]Citazione[...]

    -GIUDIZIO-
    -02-



    *A tutte le possibili domande che vennero in mente ai presenti, risposero le stanze della struttura e le comlplete spiegazioni dell' impiegato, si ritrovarono tutti in quella che anni addietro era stata usata quasi sicuramente come stanza delle torture; adesso però era stata sistemata in maniera più "umana", dopo alcuni minuti il prigioniero venne introdotto e gli venne applicato un Chakra Device, Tetsuo ne aveva sentito parlare ma era la prima volta che lo vedeva in uso.
    Poi cominciò il lungo monologo dell' impiegato, spiegò per filo e per segno la vicenda, l' accusa e le possibili soluzioni al caso; tutti attesero in silenzio mentre l' accusato esponeva le sue ragioni, il botta e risposta aveva chiarito almeno le idee a Tetsuo, una lunga pausa di silenzio.*


    "L' accusato ha confessato la sua colpevolezza, ma a mio avviso non ha portato giustificazioni per le sue azioni, da un ninja del suo grado si presuppone una consapevolezza maggiore per quanto riguarda sia un tradimento che un pentimento, l' imputato è risultato talmente immaturo da non meritare nemmeno la morte.
    La mia decisione è di trattenerlo nelle prigioni fino a che non abbia maturato una maggiore consapevolezza di se, la sua morte sarebbe un grave errore anche da parte nostra, abbiamo il dovere di renderlo cosciente."


    *Fece una pausa nessuno intervenne, aggiunse una postilla doverosa.*

    "Per quanto riguarda il complice, propongo lo stesso trattamento, ma con un limite di tempo alla permanenza, al termine del quale verrà rilasciato anche senza aver raggiunto la condizione del traditore Raven, sei mesi."
     
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  15. Yasame
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    "Parlato altri"
    "Rumori"
    "Pensato"
    "Parlato"



    Dall'abbandono della sala al rientro dell'impiegato passò una buona mezz'ora, qul tempo passò lentamente, l'aria era tesa e tutti sapevano che presto si sarebbero trovati davanti ad una persona lacerata dai rimorsi, ma che avrebbero dovuto giudicare senza pregiudizi nè positivi nè negativi.
    Dopo una breve scusa per il ritardo i quattro Kiriani vennero fatti entrare in quello che sembrava essere l''ufficio delle guardie ed in seguito in un ulteriore stanzetta che puzzava di chiuso, vi erano quattro sedie evidentemente per loro e di fronte una grande croce di marmo che inqutè una lieve sensazione di inquietudine in Kaii, appena entrati vennero accolti con un saluto da un guardiano di fianco ad un ulteriore sedia, Kaii osservò uno per uno i suoi "compagni", era indeciso se sedersi o no, ma poi prese posto in una delle due sedie centrali, l'impiegato diede il via libera all'ingresso del prigioniero ed una guardia andò a prelevarlo per fare ritorno qualche minuto dopo con un ragazzo, il prigioniero non era per niente come se lo aspettava il Koga che pensava di trovarsi di fronte uno shinobi pieno di se o un ladruncolo che implorava pietà, invece era un ragazzino all'apparenza molto normale con occhi e capelli neri, la cosa colpì il giovane che si incuriosi del motivo per cui una persona simile avesse commesso un atto tanto grave, le guardie condussero l'imputato sulla sedia e gli impressero un attrezzo all'altezza del tantien, Kaii non sapeva esattamente cos'era, ma immaginava che fosse un inibitore del chakra e che dovesse provocare una buona dose di dolore, presto iniziò un lungo dialogo fra accusatore ed imputato, in primis ci fu l'arringa iniziale da parte dell'accusa che elencò per filo e per segno il crimine commesso dall'imputato Raizen Shinretsu, finita l'accusa tocco alla difesa articolata dal suddetto, la difesa non fu particolarmente brillante nè troppo convinciente, ma aveva dei punti interessanti, così al termine del discorso l'impiegato prese di nuovo la parola chiedendo al shinretsu alcuni dettagli a cui il giovane rispose aggiungendo una richiesta di grazia per il suo amico e la pena di morte per se, l'amministratore rispose duramente a queste parole per poi interpellare la giuria, vennero date tre opportunità tutte con punti tragici, Kaii doveva riflettere e si prese qualche minuto anche se aveva già una mezza idea in testa di quella che secondo lui era la pena migliore, intanto il Kaguya prese la parola annunciando la propria proposta, non appena ebbe finito il Koga si alzò lentamente dalla sedia e schiarendosi la voce con un leggero colpo di tosse prese la parola
    "Dunque...io fra voi tutti della giuria sono di certo il meno esperto, ma non per questo il più ingenuo e stolto e per questo vi chiedo gentilmente di ascoltare le mie parole"
    Una lieve pausa per far capire che quello che stava per fare non era un discorso campato per aria poi riprese
    "Probabilmente la tesi che ora esporrò non convincerà molti di voi ed alcuni potrebbero trovarla crudele, ma secondo me è la cosa migliore...Allora, prima di tutto vorrei focalizzare la vostra attenzione su un fatto che mi ha colpito, la giovane età dell'imputato, quanto avrà? di certo non più di quattordici anni non ostante il suo grado, quindi secondo me questa può essere considerata un'attenuante poichè è possibile che una persona tanto giovane commetta degli errori a causa della sua giovinezza, non ostante questo l'atto commesso è decisamente grave e la precisazione che ha fatto l'imputato riguardo alla sua amicizia col sensei con cui ha combattuto sono per me un aggravante poichè non solo ha tradito Kiri cercando di fuggire, ma nel farlo ha anche combattuto con una persona che avrebbe dovuto cercare di difendere ad ogni costo, detto questo arriva l'altra attenuante che è la pena per l'alleato, questo shinobi è disposto a sacrificarsi per l'incolumità dell'amico il che ci fa notare come ci sia ancora un tratto di umanità comunque in lui..."
    A questo punto un altra pausa per un po'di suspance
    "In conclusione io propendo per la liberazione dell'imputato e per la galera a vita del compagno...il motivo è semplice, il compagno ha secondo me compiuto un azione ancora più grave aiutando Raizen nella tentata fuga quando invece avrebbe dovuto cercare di fermarlo e di riportarlo alla ragione, in secondo luogo l'imputato mi sembra abbia dimostrato il suo pentimento e la morte sarebbe comunque una scappatoia troppo facile per il suo crimine, secondo me la pena peggiore per lui sarà sapere dell'amico che marcisce in cella a causa sua, il che lo terrà attaccato a Kiri che difenderà con tutte le sue forze per rimediare agli errori del passato e lo scoraggerà da futuri tradimenti...ricordo ancora che il ragazzo ha quattordici anni e che dovrebbe vivere per tutta la vita con il suo compagno sulla coscenza...penso che sia una pena più che sufficente ed una precauzione più che efficace per il futuro..."
    Dette queste parole il giovane si sarebbe di nuovo seduto per ascoltare le repliche degli altri presenti.

     
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78 replies since 9/5/2006, 20:52   3166 views
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