Ufficio Amministrativo

[Amministrativo]

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  1. Amanimaru
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    Ufficio Postale



    Giunse alla voliera di Oto un falco nero, proveniente da nessun luogo, con attaccata alla zampa destra una piccola annotazione con un sigillo. Se qualcuno della squadra addetta lo avessi decriptato, e ci avesse impastato del chakra, lo avrebbe attivato facendo apparire al suo posto un rotolo da richiamo di colore cremisi. Qualcora avessero deciso di aprirlo, data la sua non pericolosità, si sarebbe attivato un secondo sigillo che avrebbe fatto apparire vicino al rotolo, il cadavere di Yari Yakushi, in ottimo stato, privo di ferite, se non quelle che gli erano state fatali. Le nudità coperte da un panno, e vicino a lui, gli effetti con i quali era morto, i suoi oggetti, e tutto ciò che si portava dietro. Nessuna nota. Nessun biglietto.
     
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    Non appena Febh e il suo riluttante cugino varcarono la soglia, una sirena prese a suonare, non fortissimo, ma abbastanza alta da essere notata in ogni ambiente degli uffici. Al contempo una luce rossa pulsante si era accesa in diversi punti del muro. Era l'allarme deputato all'arrivo di una particolare persona che già quattro o cinque volte aveva demolito l'ampia sala d'aspetto col bancone principale. Quella stessa sala dove due impiegati spalancarono gli occhi vedendo lo Yakushi e presero a frugare i cassetti e spostare i documenti più importanti al sicuro.

    Dovreste proprio ripararlo questo allarme! Ogni volta che vengo qui suona senza motivo. Tecnicamente LUI era il motivo, ma nessuno osava spiegarglielo...anche se in effetti lui non avrebbe proprio compreso. In ogni caso Febh avanzò scuotendo il capo Ecco, vedi cosa succede quando c'è gente che non si sa organizzare? Commentò col cugino, avvicinandosi a una pila di fogli alta quasi quanto una persona, ammucchiata per terra. Strano che ci siano così tanti fogli accumulati... Ma lì per lì non stette a pensare al significato di tutto quel lavoro arretrato. In effetti la sua maggiore preoccupazione fu l'aver inciampato in una piega del tappeto e urtato la suddetta pila di fogli.

    Erano lettere dall'Accademia o da altri mittenti, già controllati e ritenuti sicuri, ma non ancora portati all'attenzione dell'amministrazione. Là in mezzo un rotolo rosso aspettava da giorni e giorni di essere aperto..e quando cadde a terra, continuò a rotolare fino al centro della stanza, aprendosi.

    Un unico simbolo brillò, attivandosi autonomamente per cause poco chiare, ma che vista la situazione non ha senso indagare...piuttosto era da indagare la comparsa improvvisa, in una nuvola di fumo, di un corpo umano nudo, coperto solo da un panno, con una pelata sfavillante che rifletteva la luce!

    ....
    Febh lo guardò a lungo, in silenzio. Poi guardò Yari al suo fianco. Poi di nuovo il cadavere

    ......

    Ok, come devo interpretarlo? Nello specifico ho tre grossi punti interrogativi:

    Punto primo. Se questo è Yari..tu chi sei?

    Ed ecco un'ondata di intento omicida che si librava dal viso apparentemente tranquillo dello Shinobi, e sarebbe stato come un'onda di spiedi ghiacciati per tutti quelli suscettibili.

    Punto secondo. Il sakki si calmò un poco. Mettiamo per un attimo che tu mia dia una spiegazione convincente...dove è stato il tuo corpo nel mentre?

    E punto terzo... Puntò un dito verso le parti basse del corpo, ovviamente ancora coperte dal panno. Sei liscio come il culetto di un bambino anche da quelle parti?

    Chiarito l'equivoco (o almeno si sperava, per il bene del redivivo) Febh si sarebbe appoggiato al bancone degli impiegati con l'aria di un esperto di quelle situazioni. (e a chi non capita di ricevere cadaveri per posta?) Allora...avete visto chi lo ha portato? C'è shinodari? Come sarebbe a dire che si è allontanata un attimo!!!???!!! Sbottò lo Yakushi, rendendosi in effetti conto della pila infinita di scartoffie che stavano accumulate su banconi e sedie...molte più del solito, per non parlare delle occhiaie pesanti sotto gli occhi degli impiegati...e di quella loro strana aria terrorizzata, ma a cui era abituato (lo guardavano sempre a quel modo, chissà per quale motivo....)

    In pratica non c'era nemmeno un amministratore...e con la scomparsa di Yami in pratica Oto non aveva nemmeno uno straccio di funzionario per mettere firme.

    Oh, fantastico! Sbuffò Ehi mappamondo! Fece un cenno al cugino. Con tutto questo casino mi sa che chiarire la tua situazione sia un tantino complesso...che palle! Ascolta, ti va di andare fuori e almeno spiegarmi cosa... Il "ti va" era chiaramente un imperativo, ma la frase venne spezzata dall'arrivo di un nuovo volatile, stavolta recante insegne di Kiri, che dopo aver fatto un giretto per la stanza, sotto gli occhi di tutti, si andò a posare proprio sulla pelata di Yari, scambiandolo forse per un trespolo.

    Febh soffocò una risata, mentre gli impiegati guardavano l'uccello con apprensione. Sembrava avere un messaggio. Sbaglio o quel coso ha un foglio?
     
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  3. ~Shiro
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    Cadaveri e tragedie



    Seguii a fatica il mio cugino, che ovviamente aveva declinato la mia proposta di dirigerci all'Ospedale, quindi fui costretto a prendere il mio Tonico di Ripristino Minore, che mi fece sentire un pò meglio. Una volta arrivati all'Amministrazione uno strano allarme suonò non appena entrammo. Io sobbalzai dallo stupore, ma Febh sembrò abituato a quel particolare fenomeno, anche se non sapeva spiegarne il motivo. Avanzammo diretti attraverso l'edificio e notavo che tutti gli impiegati guardavano Febh con paura. Rimasi stupito di quelle reazioni, mi cominciai a chiedere quanto fosse potente per scatenare la paura con la sua sola presenza. Ovviamente mi sbagliavo completamente in quel giudizio, erano ben altre le cause di quella paura, ma io non potevo saperlo. Arrivammo davanti ad una pila di documenti che Febh urtò per sbaglio. Ciò fece cadere dal tavolo uno strano rotolo rosso che si aprì rivelando un simbolo. Ciò che accadde dopo però provocò lo stupore in entrambi gli Yakushi. Infatti il simbolo brillò e dopo pochi secondi comparve sopra di esso un cadavere. Il mio cadavere. Io rimasi paralizzato dallo stupore, era quasi come guardarsi in uno strano specchio a tre dimensioni. Il silenzio calò, interrotto dopo poco dalle parole di Febh e da una forte sensazione di istinto omicida che proveniva da lui. Le tre domande che mi fece furono tutte appropriate, eccetto la seconda, e dovetti rispondere subito per calmare i suoi intenti molto pericolosi nei miei confronti.

    - Io sono Yari. Quello è solo il mio precedente corpo. Quando sono morto una donna, una specie di strega, ha bloccato la mia anima prima che finisse nell'aldilà e l'ha impiantata in un altro corpo. Poi Ledah mi ha ridato il mio vecchio aspetto con un'operazione chirurgica. -

    Feci una piccola pausa per riprendere fiato. Avevo parlato il più velocemente possibile per far capire subito a Febh che doveva calmarsi. Ripresi poi con tono più calmo, ma incerto.

    - Per quanto riguarda la seconda domanda, non so come risponderti. Non so nulla del mio corpo quando sono morto, sono stupito quanto te per la sua apparizione ora... E la terza domanda ha come risposta no. -

    Chiarita quella situazione, Febh cominciò a chiedere informazioni agli impiegati su cosa era accaduto, o meglio su come era arrivato il mio cadavere lì, ma non ebbe molte risposte. Poi tornò a rivolgermi a me e stava per darmi un altro compito da eseguire, come se non avessi già fatto abbastanza, quando un volatile si posò tranquillamente sulla mia testa. Rimasi per un attimo immobile.

    - Ma che cazzo... -

    Cominciai quindi a sbraitare come un forsennato, mentre scrollavo inutilmente la testa per toglierlo.

    - LEVATI! LEVATI! TOGLIETI UCCELLO MALEDETTO! -

    Il volatile tuttavia rimase aggrappato saldamente alla mia testa, era addestrato in modo perfetto. Febh, trattenendo le risate per quello spettacolo, mi fece notare che aveva un messaggio attaccato alla zampa. Io mi bloccai, quindi andai a rimuovere il messaggio dall'uccello. Non appena feci ciò, lui si tolse e volò via. Rimasi quindi immobile con il messaggio in mano. Aveva il Sigillo di Kiri e, anche se non era il mio compito, decisi di aprirlo. Non appena finii di fare ciò però sbiancai e assunsi un espressione inorridita. Rilessi un'altra volta i messaggio inviato dal Mizukage di Kiri per essere certo di ciò che avevo appreso, quindi parlai con voce atona.

    - Yami Kabane è morto. E' stato ucciso dal Mizukage Shiltar Kaguya. -

    Quindi porsi il messaggio al primo che avesse voluto prenderlo, mentre mi ricordavo le poche cose che sapevo di quell'uomo. Si ridussero in veramente poche cose, la più importante di quelle era la sua concessione di fiducia nei miei riguardi, mettendomi a guardia dell'East Gate. Ma non fu quello a farmi salire la rabbia che mi stava prendendo. Pochi giorni prima avevo cominciato ad odiare l'Accademia per ciò che aveva fatto ad Oto cambiando il nostro Kokage, ora venivo a scoprire che qualcun altro, stavolta di Kiri, aveva interferito con il nostro Villaggio, uccidendo un altro membro importante di Oto.

     
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    Una strega? E esattamente perchè avrebbe scelto proprio te? La storia non era esattamente delle più credibili, ma perlomeno Yari ne sembrava veramente convinto [Interpretazione] quindi almeno per il momento lo Yakushi preferì lasciargli il beneficio del dubbio.

    Dovremmo fare delle indagini per saperne qualcosa di più...come è arrivato qui il tuo corpo dall'East Gate? Ma già dal suo tono si capiva che aveva ben poche speranze di trovare una risposta. E ancor meno intenzioni di impegnarsi a fondo per quella faccenda.

    Ed intanto era arrivato il volatile, con tanto di messaggio. Cos'è? Una lettera d'amore da qualche fanatica della calvizie?

    Sfortunatamente non era nulla del genere.

    Dopo un attimo di completo e assoluto silenzio, lo Yakushi sussurrò appena un ...cosa?

    Nemmeno una frazione di secondo, e già tese la mano per farsi dare il foglio, quasi strappandolo dalle mani del cugino. Avrebbe letto avidamente quelle poche righe. Più e più volte..poi avrebbe semplicemente lasciato cadere il messaggio. Si era aspettato che Yami fosse stato fatto prigioniero o al più torturato o deturpato o altre cose del genere. Ma che fosse stato ucciso...era decisamente inaspettato.

    Era strano definire quello che provava. Per uno che è abituato a una famiglia in cui la morte dei propri cari è un evento quantomeno improbabile, per non dire impossibile, lo shock della perdita è qualcosa di poco conosciuto, a cui non si sa come reagire. E in questo caso lo shock era triplice.
    Innanzitutto non si aspettava di considerare Yami una persona poi così importante.
    In secondo luogo Shiltar era stato suo Sensei, e lo rispettava come shinobi
    In terzo luogo

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    Dopo l'iniziale vuoto emotivo, della durata di qualche secondo, alla fine optò inconsciamente per una reazione di rabbia. Battè pesantemente la mano sul grosso bancone alle sue spalle, incrinando il legno, quindi, impastando quantità abominevoli di chakra, unite alla sua già notevole forza fisica, sollevò l'intero mobile con un solo braccio, scaraventandolo contro il soffitto con una violenza incredibile.

    Sotto la spinta del chakra i muscoli cedettero e si sfilacciarono, ma era poca roba per uno che può ricucirli con un semplice atto di volontà. Quello che però era strano era la sua espressione, iniettata di un'ira che forse Yari non gli aveva mai visto negli occhi, mentre dall'alto piovevano frammenti di legno e fogli di carta.

    Per inciso, con quel gesto Febh aveva appena demolito l'unico archivio i cui documenti fossero in perfetto ordine, già firmati e approvati, in attesa solo di essere copiati su altro supporto o copiati, dato che esistevano in singola copia. Esistevano, esattamente.

    Uno degli Impiegati al vedere quella scena sbiancò, crollando a terra per la sopresa e la violenza del gesto. L'altro più semplicemente vide tutto il lavoro distrutto, il bancone distrutto, il soffitto distrutto...e ne ricavò un sistema nervoso distrutto, tanto che si rannicchiò al suolo in posizione fetale, piagnucolando e sbavando schiuma al contempo. Un'immagine poco felice.

    Ok...ok...vediamo di calmarci tutti quanti... Mormorò Febh dall'alto della sua ipocrisia magistrale. E' una cosa seria...molto seria. Direi anche troppo per uno come me. Dopotutto non centro nulla.. Ma l'idea di dare una ripassata a Shiltar si affacciò più volte nel suo cervello. Per ora calmiamoci un poco....e vediamo il da farsi...

    Dovrei parlarne col kokage....si, ma chi sono io per andare dal Kokage?....forse dovrei passare per altri canali, tipo uno dei Guardiani, visto che Shinny non si vede...

    L'immagine dell'enorme Diogenes, con quel suo sorriso sadico gli si affacciò alla mente. Mi sa che dovrò passare a trovare il guerrafondaio... Scosse il capo. Quindi guardò Yari. C'era anche la faccenda della sua morte da spiegare, in effetti. Così come la faccenda della sua resurrezione, che non era esattamente delle più semplici.

    Odio dover pensare a troppe cose assieme... gemette. Ma perchè non c'era Shinodari?
    Sentite, potete mandare qualcuno a chiamare Diogenes al South gate? Chiese agli impiegati, ma quelli non sembravano il massimo della socievolezza. Beh, non posso mica andare io! Fondamentalmente non ne aveva voglia.

    Ok..ok..meglio fare una cosa per volta.... Andiamo un attimo in uno degli uffici e spiegami tutto dall'inizio. Come ti hanno ammazzato. Chi lo ha fatto e cosa è successo dopo. Disse al cugino...era meglio cominciare dalle cose di minor conto.
     
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  5. Daisuke Yotsuki
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    Amministrazione






    Varco la porta dell'ufficio dell'Amministrazione, a testa alta. Mi avvicino quindi al banco.

    « Buongiorno, sono Daisuke Yotsuki, Genin. Durante il viaggio da cui torno è stato fatto il censimento. Volevo farmi registrare. Mi ha mandato qui Diogenes Mikawa, del South Gate, accennando a Shinodari, ma forse la disturberei soltanto. Può registrarmi lei? »



    Accompagno le parole ad un lieve sorriso, per poi aspettare la risposta dell'impiegato. Shinodari, probabilmente, aveva di meglio da fare che registrare un umile Genin del Villaggio.
    Quell'uomo è abbastanza per me, non sono né famoso, né di alto grado, c'è poco da fare.
    Anche se, l'idea di conoscere una Chunin del Villaggio mi attira non poco. No, ciò che voglio io deve sottostare a quello che vuole il Villaggio. Oto comanda.
    Io obbedisco.
     
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    L'impiegato era un uomo impegnato. E stressato. E sommerso da una quantità impressionante di documenti in disordine sul bancone, tanto che si scorgeva appena la sua testa e una mano dal di sopra delle pile di carta.

    Gettò un'occhiata di sbieco al Genin che era appena arrivato. Shinodari-sama non c'è.. Replicò un pò stizzito. E anzi, se la vedessi, dille che qui siamo disperati! Dici che devi essere registrato? Hai un documento? Un permesso?

    Era improbabile che un guardiano lo avesse lasciato passare senza una giusta causa, e al momento la sua testa era completamente impegnata nel trovare un senso nei conti dell'ospedale, quindi avrebbe probabilmente preso per buona anche una figurina autografata.

    In ogni caso, dopo un'occhiata nemmeno troppo interessata ai documenti di Daisuke, avrebbe preso un foglio dalla pila, timbrato un pò a caso, firmato e poi avrebbe detto. Ok, è fatto, ora vai, ho da fare!


    CITAZIONE
    Faccio qui le veci dell'impiegato di Oto. Il giorno prima dell'evento che coinvolge Febh e Yari
     
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  7. Daisuke Yotsuki
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    Amministrazione2






    Vengo invitato a mostrare un documento qualsiasi, il permesso d'uscita basta e avanza, e a compilare dei fogli.
    Mentre scrivo penso alle parole dell'impiegato. "Qui siamo disperati" non è certo una bella situazione. Sfortunatamente non conosco Shinodari e, anche volendo, non posso avvertirla.
    Consegno quindi i fogli completi di tutti i dati richiesti, anche quelli facoltativi. Sfortunatamente non ho una mia foto da allegare, ma prima o poi la allegherò.

    « Fatto, serve altro? »



    L'impiegato, evidentemente nervoso, mi risponde velocemente, dicendomi poco gentilmente che avevo fatto e che me ne potevo andare.
    Benissimo, non chiedevo altro. Mi giro ed esco dall'edificio, diretto al quartiere Yotsuki, dove tornerò alla vita di sempre, al solito allenamento.
    Dovevo diventare più forte ed era solo questione di tempo.
     
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  8. ~Shiro
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    Conseguenze distruttive



    L'annuncio che avevo appena dato provocò in Febh una rabbia probabilmente simile a quella che provavo io, anche se per motivi probabilmente diversi. Diverse furono però anche le conseguenze di tale rabbia. Mentre io rimasi paralizzato dallo shock, il mio parente dimostrò di nuovo la sua enorme forza, distruggendo quasi tutti gli sfortunati oggetti che si trovavano intorno a lui.
    Gli ci vollero alcuni minuti di folle azione distruttiva per fermarsi, quindi cominciò ad intimare la calma a tutti i presenti. Per lui dovevano essere avvertiti il Kokage e l'altra Amministratrice, rimasta ormai sola in quel ruolo, però poi decise che doveva essere un certo Diogenes, quindi lo mandò a chiamare. Mentre un impiegato inorridito dall'accaduto si avviava lentamente fuori dall'Amministrazione, Febh mi portò in un ufficio vuoto e mi chiese della mia di morte. Io lo guardai intontito e stupito, non riuscivo a capire cosa c'entrasse ancora tutto quello con la notizia molto più importante dell'assassinio di un Amministratore, ma non mi rimase che rispondere.


    - Non c'è molto da dire. Sono morto durante l'attacco all'East Gate, come credo tu giù sappia. Devo essere stato il primo ad esser stato attaccato e ucciso, almeno mi sembra che pochi secondi prima dell'attacco gli altri stessero bene. Non so cosa sia successo dopo però, come non so chi mi abbia ucciso, ho solo sentito qualcosa di tagliente recidermi completamente la gola. Deve esser stato qualcuno di molto potente ad uccidermi, perché non ho visto né sentito proprio nulla prima di esser attaccato. -

    Feci una piccola pausa per ricordare altro, ma non mi venne nulla in mente, quindi continuai.

    - Per quanto riguarda il momento del mio ritorno in vita, ho dovuto aiutare la strega che mi ha aiutato in un compito. Poi mi ha portato da Ledah e gli ha dato dei soldi per far avere al corpo in cui mi aveva messo, che ovviamente non è il mio, il mio aspetto originale con un intervento chirurgico. Non c'è altro.

    Lo guardai con aria seria, tutto quel parlare mi aveva fatto riprendere. Ora però non sapevo che altro sarebbe successo.

     
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    Dopo il mio ritorno dal Paese del The e la mancanza di notizie da parte di Yami, che sembrava essersi volatilizzato nel nulla, tanti pensieri affollavano la mia mente e nessuno mi piaceva troppo.
    Dubbi, sfiducia, cominciavano a farsi strada senza che riuscissi più ad arginarli.
    Due morti ed una persona scomparsa e tutto era stato messo a tacere come la migliore delle cospirazioni.
    Non avevo giustificazioni, ma cominciai a defezionare dai miei obblighi.
    La situazione ad Oto mi stava nauseando.
    Sapevo che avrei dovuto agire in prima persona, ma non sapevo a chi rivolgermi, non più.
    Ledah...
    Febh...
    Avrei dovuto parlare loro dei miei timori, dei miei dubbi?
    O me ne sarei stata seduta sotto il portico della mia villa a sorseggiare un the mentre tutto si disgregava intorno a me?
    Inspirai profondamente.
    Non era da me mollare tutto così.
    Decisi di far ritorno in amministrazione.
    Un giorno come un altro per rientrare nella vita di Oto.
    Non avrei mai immaginato di vedere gli impiegati con un'espressione del genere dipinta sul volto.
    E di certo non pensavo fosse appena passato un tornado dentro gli uffici amministrativi.
    Chiesi spiegazioni, ma non sembravano molto disposti a collaborare con una specie di fantasma vivente che li aveva abbandonati nel momento del bisogno.
    E come potevo dargli torto?
    Potevo seguire la scia di distruzione, ma non avrei avuto molte informazioni se non il supporre che fosse stata opera di uno Yakushi di mia conoscenza.
    Ma a che pro?
    Non mi andava di usare le maniere forti, ma afferrai per un bavero uno degli impiegati e gli domandai con aria seria, molto seria.


    -Chi è stato e dove è andato!-

    Una richiesta che ammetteva una risposta concisa e rapida.

    Da...quel...la par...te...

    balbettò l'uomo, indicando con il dito tremante uno degli uffici.

    Lo lasciai andare cercando di essere delicata, ma non ci riuscii molto.

    Ero arrabbiata con me stessa.
    Era mia la responsabilità di non aver tutelato quelle persone.

    Mi diressi a passo spedito verso l'ufficio indicatomi e aprii la porta di scatto.
    Non ci andai molto leggera, per cui non mi resi conto se fosse stata chiusa o meno dall'interno.

    Mi bloccai sulla soglia.


    -Si può sapere con che diritto avete distrutto e spaventato i miei impiegati?-


    OT

    SPOILER (click to view)
    Sorry, avevo promesso a Shiro di postare prima della sua replica, ma non ho fatto in tempo. ç___ç
    Posso ancora ancora partecipare?
     
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    Erano andati nell'ufficio più vicino, e qui Febh si era seduto sulla scrivania, facendo cenno a Yari di spiegarsi un pò meglio. Non che il cugino fosse stato particolarmente illuminante.

    image
    Sei un guardiano utile come un calcio in bocca, sai? Commentò, prima di sbuffare. Quanto alla spiegazione sulla strega, altrettanto nebulosa, sollevò un sopracciglio prima di chiedere. Definisci "ho aiutato una strega". Bizzarri pensieri di rituali altrettanto bizzarri si affacciarono alla mente dello Yakushi, ma preferì metterli da parte. E poi dovrò fare due chiacchiere con Ledah...certo che poteva anche degnarsi di dirlo a qualcuno, no?

    Ed in quel momento qualcuno spalancò la porta, facendo saltare il passante che la reggeva, tanta era la forza che venne impressa. L'ultima cosa che Febh si sarebbe aspettato era di trovarsi davanti Shinodari, dopo tantissimo tempo. Perdipiù una Shinodari furente al punto da sfondare una porta (qualcuno nel corridoio urlò pure qualcosa del tipo "oh no! Lo yakushi ha rotto qualcos'altro!") Shi...shinodari....ciao.... Febh era sbiancato, senza parole.

    image


    Io..cioè..noi...tu..tu non c'eri e quindi.. Indicò yari E' colpa sua se è resuscitato! Una sola cosa al mondo riusciva a inibire quasi completamente le facoltà mentali di Febh Yakushi: una donna dotata di potere, che fosse arrabbiata con lui e che lo cogliesse di sorpresa.

    E poi gli impiegati erano spaventati per un intruso! Stava di nuovo suonando quell'allarme rosso! Spiegò, cercando di trovare scuse decenti. E poi...beh...per il bancone mi spiace ma ho un pò perso la pazienza per colpa della lettera e... Si tappò immediatamente la bocca. La lettera sulla morte di Yami non solo era una patata bollente..ma perdipiù la avevano aperta loro....quando invece era diretta a lei!
     
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  11. noi.
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    Non ci fu verso, nemmeno le minacce fisiche riuscirono ad impedirgli di camminare un passo avanti al suo "compagno" di viaggio, certamente il Campione di Kuma non avrebbe fatto da scorta a quel bell'imbusto. Così, giunto alle porte dell'Amministrazione, canticchiando fra sé sempre il solito motivetto, venne raggiunto da una poderosa pedata nel di dietro. Sobbalzò più per la sorpresa che per la reale potenza del colpo, portandosi entrambe le mani sulla parte del corpo indolenzita.

    «Muoviti!»

    Evidentemente con i nervi a fior di pelle, lo shinobi del Suono non riuscì a trattenersi dal colpire Kaku, il quale di tutta risposta si voltò, puntandogli l'indice sotto il naso in un faccia a faccia pericoloso, per il novellino.

    [...]

    Ruzzolò per mezzo atrio, seguito di gran carriera dall'uomo che lo scortava.

    «Questo ragazzino deve compilare i documenti d'ingresso, trovatemi un impiegato libero»

    Esordì il tizio, tirando un altro calcio al giovane che si stava per rialzare.

    «Diamine! Che mod»

    «Un'altra parola e il mio stivale te lo infilo in bocca»

    Deglutì, mentre un sibilo s'inerpicava su per la gola pronto a tramutarsi nell'ennesima risposta quando, chissà per quale fortuna divina, il suo cervello comprese una semplice verità. Il silenzio gli avrebbe risparmiato qualche livido. Tacque così, con difficoltà, quasi soggetto ad una forza erculea che dalle viscere spingeva per erompere sotto forma di qualche stupida affermazione provocatoria. Tossì, schiarendosi la voce e spolverandosi le vesti con cui aveva ripulito l'intera stanza in attesa di concludere quell'immensa rottura di scatole.
    Tentò un ultimo approccio con l'uomo, che per tutta risposta lo fulminò con lo sguardo, evidentemente al limite ultimo della sopportazione.
    Sì, forse era meglio starsene zitti.


    Continua da qui. NoteHo impostato le mie azioni fermandomi ad un possibile atrio, così da non intralciare eventuali giocate in corso^^
     
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    Avrei dovuto aggiungere alle riparazioni anche la porta praticamente scardinata, ma al momento non era nelle mie priorità fare una stima dei danni.
    Diciamo che volevo una spiegazione rapida e concisa di quanto era accaduto prima del mio arrivo in amministrazione.
    Ignorai la disperazione insita nel commento di uno degli impiegati ed entrai nell'ufficio, richiudendo la porta alle mie spalle.
    L'intenzione era quella, peccato che il risultato non fu quello da me desiderato.
    L'ultimo cardine che reggeva la porta decise di arrendersi e sentii dietro di me l'inconfondibile tonfo di qualcosa di pesante che andava ad impattare sul pavimento sottostante.
    Scrollai le spalle, ormai il danno era fatto.
    Piuttosto non distolsi gli occhi dall'imputato principale, che non appena mi vide cominciò a balbettare tentando di dare una spiegazione alquanto confusa alla mia domanda.
    D'accordo, mia la colpa di essere stata poco presente.
    Mia la responsabilità di non aver chiesto a Yami prima della sua partenza se mi indicava il suo fornitore di dispositivi anti-intruso, che forse avrebbero reso più tranquilli gli impiegati alla vista di Febh.
    Ma la parte della resurrezione... quella non la capivo molto bene...
    Non che non mi fosse già capitato... la mia sensei e Sakiji potevano essere considerati dei validi esempi... ma lo Yakushi aveva il particolare dono di travisare le cose.
    Lasciai vagare lo sguardo su entrambi, senza abbassare la guardia, ma provare a capire qualcosa dai discorsi di Febh era arduo anche con il mio addestramento sul comprendere la psiche umana.


    -Suppongo di essere entrata in maniera poco discreta, ma qualcuno non mi ha dato molta scelta al riguardo. Non credo che l'amministrazione possa permettersi altre assenze per crisi nervose.-

    Mi avvicinai puntando il dito contro il petto di Febh.

    -Si sto parlando di te e...-

    mi voltai ancora una volta a fissare il “resuscitato”.

    -...e si, naturalmente mi aspetto una spiegazione anche da parte tua. Più chiara di quella appena datami da lui!-

    esclamai seria.

    CITAZIONE
    E poi...beh...per il bancone mi spiace ma ho un pò perso la pazienza per colpa della lettera e...


    Mi tornarono in mente le ultime parole pronunciate da Febh.


    Mi voltai di scatto verso di lui.

    -Aspetta... che stavi dicendo del bancone?-

    Lo Yakushi si era scusato; in genere non ammetteva mai di essere lui la causa di qualche calamità all'interno dell'amministrazione.

    E poi c'era la lettera...


    -Lettera? Di quale lettera stai parlando?-

    Perché all'improvviso quella sensazione di disagio?
     
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    In un altro momento...


    Era davvero raro che soffrissi di emicrania, ma quando succedeva nessuna medicina era in grado di lenire il continuo dolore martellante che avevo in testa.
    Cercare di venire a patti con la burocrazia in quelle condizioni era un'impresa persa in partenza.
    L'unica soluzione era cercare di provare a rilassarmi con una tazza di the verde.
    Peccato che non fosse possibile.
    Qualcuno bussò alla porta dell'ufficio provocandomi ulteriori fitte lancinanti.


    -Che succede?-

    domandai, cercando di massaggiarmi le tempie con i polpastrelli.

    Amministratrice, la sua presenza sarebbe richiesta all'ingresso.

    Riconobbi l'inconfondibile voce di Sato, che per qualche geniale intuizione si era ben guardato dallo spalancare la porta.

    -D'accordo, arrivo.-


    Mi alzai dalla poltroncina e questa non fu esattamente una delle mie idee più brillanti.

    Camminai verso la porta facendo attenzione ad aprirla e a richiuderla con la massima delicatezza, per evitare che il mal di testa continuasse nel suo doloroso crescendo.

    Massaggiandomi la fronte mi diressi verso l'atrio alla ricerca del motivo della mia convocazione in quel luogo.


    Mi trovai ben presto davanti una delle guardie di sorveglianza ai Gate e un ragazzo all'incirca della mia età, forse di poco più grande.
    Occhi e capelli neri e due profonde occhiaie lo caratterizzavano.


    Mi rivolsi alla sentinella.

    -E' per caso un intruso?-

    chiesi, scoccando un'occhiata penetrante in direzione del ragazzo.


    OT

    SPOILER (click to view)
    Benvenuto ad Oto anche da parte mia.^^
     
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  14. noi.
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    All'ingresso della ragazza Kaku non potè fare a meno di squadrarla da cima a fondo, curandosi bene di non farsi notare dall'uomo di scorta, già fin troppo alterato, ma si rivelò una precauzione del tutto inutile poichè questi si era piegò in un rispettoso inchino. Chiedendosi se quella bellezza fosse la figlia di qualche alto papavero della burocrazia, dato il saluto che gli era stato riservato, si senti crollare il mondo addosso appena la guardia aprì bocca.

    « Buongiorno Amministratrice, Mi dispiace abbiano disturbato direttamente lei per quest'inezia. Il ragazzo deve solamente compilare le carte per regolarizzare il suo ingresso. »

    Amministratrice? La mandibola precipitò, facendogli assumere un'espressione da ebete particolarmente indicata per un idiota come lui, ma si riprese non appena notò lo sguardo di lei rivolto nella sua direzione, non che il repentino recupero di contegno fosse riuscito a nascondere una qualsiasi delle reazione che aveva avuto dall'arrivo di Shinodari, ma questo non lo preoccupò più della voglia che ora, sempre più intensa, lo spingeva a domandarsi quanti anni potesse avere quello schianto.

    « Il suo nome è Mugiwara Kaku, dice di provenire dal villaggio di Kuma, situato nel settore F3. »



    Grazie mille *-*
     
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    Sentii una vena pulsarmi sulla tempia, segno che la mia emicrania non aveva la benché minima intenzione di attenuarsi.

    Percepii gli occhi del ragazzo puntati addosso, per non parlare dell'espressione che assunse dopo che la guardia mi ebbe rivolto la parola, inchinandosi al mio cospetto.
    Si trattò di un fugace istante, il tempo che lo sconosciuto ci mise a riacquistare un po' di contegno, altrimenti gli avrei potuto calpestare la lingua srotolata a terra se solo mi fossi mossa di un passo.
    E non era un eufemismo.


    Congedai con un cenno la guardia una volta che mi ebbe ragguagliato sulla presenza del ragazzo in amministrazione.
    Certo che tutta questa solerzia per un nuovo shinobi...


    Questa volta fui io a squadrarlo attentamente.
    Che tipo era se aveva smosso una delle sentinelle del Gate per accompagnarlo... o meglio scortarlo, fino a qui?


    -Allora Mugiwara Kaku, a quanto pare hai avuto il piacere di viaggiare sotto scorta. Mi domando se tu sia una persona importante oppure...-

    socchiusi gli occhi per un istante

    -...un tipo che abbia la tendenza a combinare guai...-

    Gli girai attorno per poi proseguire verso la scrivania di Sato.

    -Seguimi, se vuoi regolarizzare la tua posizione qui ad Oto.-

    dissi senza voltarmi verso di lui.

    Una volta raggiunta la scrivania presi uno dei fogli che porsi a Kaku.


    -Sato, ti dispiacerebbe farlo accomodare un attimo al tuo posto mentre compila il documento con i suoi dati? Nel frattempo potresti andare a prendere uno dei coprifronte nel magazzino? Preferenze sul colore?-

    chiesi, voltandomi verso il ragazzo.
     
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