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¬Cruxolo.
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Ufficio Amministrativo
La burocrazia, che brutta bestia. Gente che ti chiede di questo, di quell'altro, di quest'altro ancora, solo per avere tutto sotto banco, per conoscere tutto di tutti. E con tutte le cose strane che succedevano a Kenzo Shimasu, ex Kenzo Shimasu, parlare ad un burocrate sarebbe costato ben più di una giornata di chiacchere. Ma per una cosa del genere, per slegarsi completamente dal suo vecchio Clan, Kuroi Gumo aveva biogno di una mano dell'amministrazione: la sua nuova identità doveva essere riconosciuta non solo dal suo ego, ma da tutto il Villaggio del Suono. Dopo aver strappato un braccio ad un membro del Clan Shimasu, cambiare il proprio nome e rendere il nuovo ufficiale gli avrebbe procurato sicuramente altri problemi. Ma al Ragno questo non importava minimamente.
Ci aveva messo molto molto tempo per arrivare a questa decisione: era scomparso per alcuni mesi, si era perso molto cose, ma era praticamente abituato alla solitudine e al silenzio. Aveva avuto modo di pensare al meglio, a decidere con se stesso che il cambio ufficiale del nome era la cosa giusta da fare; in barba al suo maledetto Clan! Le potenzialità del suo nuovo corpo lo avevano reso fin troppo sicuro di te, arrogante era il termine giusto: se avesse avuto l'occasione, grazie al pensiero di quattro braccia in più avrebbe sicuramente cercato di attaccare anche tutti gli Shimasu messi assieme.
L'ufficio amministrativo sembrava un po' troppo caotico, anche se per il Ragno tutto ciò che comportava la presenza anche solo di due persone era fastidioso. Non aveva voglia di interagire con nessuno, conosceva una persona che lo avrebbe aiutato a passare sopra a tutti i doveri burocratici. Gli era stato accanto per ben due occasioni, sicuramente, anche se era passato molto tempo, si sarebbe ricordato di lui. Alla prima persona che gli avessee rivolto la parola, Kuroi Gumo, senza aggiungere altro, avrebbe rispostoCerco Febh, è una questione burocratica.
Si fidava del ninja del Clan Yakushi, gli aveva insegnato molto ed era stato con lui anche nel momento più duro da accettare della sua vita. A lui avrebbe potuto raccontare cos'era successo in quel laboratorio.. -
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[Per Kenzo] CITAZIONEConsidero la giocata precedente alla parziale distruzione dell'amministrazione ad opera di Febh
Un tizio impalato in mezzo al corridoio dice di volermi parlare? E per una cosa burocratica? Febh inarcò un sopracciglio quando l'impiegato di Oto venne a dirglielo. Era palese come quell'uomo cercasse di ignorare le pile di pratiche non compilate (forse nemmeno aperte viste le ragnatele), quelle usate come comodino, quelle appese al muro con scritto "URGENTISSIMISSIMOMALEDIZIONESENONLAFAIILVILLAGGIORISCHIAILTRACOLLO" in un cerchio rosso...che era stato usato come bersaglio per le freccette. L'impiegato si sforzava di non guardare tutto questo, ma non poteva escluderlo del tutto. Piuttosto, dovresti fare un salto all'ospedale...hai uno strano tic all'occhio...e ti tremano le mani...e stai sorridendo come se avessi una crisi isterica e...ehi, aspetta, FERMO!! L'impiegato si era lanciato dalla finestra aperta, ridendo come un ossesso. Febh si affacciò: sembrava relativamente vivo, poi sospirò. E siamo a tre...di questo passo dovrò far assumere degli stagisti... Per un istante pensò a Pooh, poi cambiò rapidamente idea.
Ehm..Avanti. Tanto valeva far entrare il tizio che voleva parlargli. Non si aspettava di trovarsi davanti Kenzo Shimasu, quello era sicuro
[Per Rinnen]
Come sarebbe morta? Ma io non la ho uccisa! Non vale suicidarsi quando devo essere io a uccidere! Sbottò d'irritazione, battendo un piede a terra. Ci credo che Itai non era triste, quella là era una stronza colossale e il mondo sarà un posto decisamente più allegro senza di lei! Rimase a rimuginare un poco. Forse se lo chiedo con gentilezza potrei farla resuscitare dal Kokage e poi riammazzarla. Lo disse fra sè e sè...peccato che avesse un pubblico. Dopo aver ascoltato la questione, finì per dire l'unica cosa sensata. Credo che dovremo organizzare un pallosissimo incontro. Di nuovo. Chissà se Shaina ci ospiterà di nuovo...l'ultima volta le è saltata in aria l'amministrazione. Troppe bombe nella vita di Febh Yakushi...
Oppure a Konoha...ma quel posto puzza....vabbè, dovrò inventarmi qualcosa.
Se vuoi andare a Kumo non ci sono grossi problemi. Disse poi a Rinnen. Ma forse non è il caso che vai da sola. Portati qualcuno, sei un Genin, e potresti essere una facile preda di qualche nemico...e ce ne sono più di quanti immagini in giro. Magari Jyazu stesso.. -
¬Cruxolo.
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Ufficio Amministrativo
Ehm.. Avanti
Kuroi Gumo riconobbe subito la voce di quello che fu tempo fa il suo primo, vero sensei. La porta che aveva davanti era stata chiusa davanti la sua faccia dall'impiegato dell'Amministrazione che tuttavia non aveva fatto più ritorno; se il Ragno se lo fosse ritrovato dentro la stanza, sicuramente non avrebbe perso due secondi per cacciarlo via a suon di cazzotti. Spinse la porta con cautela, come se incontrare nuovamente Febh fosse un simbolico richiamo al suo passato, a Taka e a tutto il resto, cosa della quale Kuroi Gumo era intimorito. Con un po' di sorpresa il ragazzo trovò all'interno della stanza solamente il vecchio maestro: l'impiegato si era volatizzato, e l'unica via d'uscita era una finestra alloggiata su una parete distante dalla porta d'entrata.Febh...
Fece un cenno col capo, lasciato scoperto dal cappuccio che moscio si appoggiava sulle sue spalle. Anche se i suoi capelli erano diventati tremendamente lunghi - probabilmente avrebbe dovuto farci qualcosa a quella chioma, magari una coda di cavallo - il Ragno era sicuro che il ninja otese l'avesse riconosciuto all'istante. Il volto del ragazzo era tuttavia l'unica parte del corpo visibile, poichè il busto, le gambe e le sei, si, sei braccia erano coperte dal lungo mantello che aveva acquistato recentemente. Sulla prima delle tre braccia sulla sinistra pulsava ancora la cicatrice dell'operazione subita tempo addietro all'Ospedale del Villaggio, dove l'arto di Taka era stato sostituito a quello meccanico precedentemente posseduto dall'ormai ex Shimasu.Voglio cambiare nome, penso che tu mi possa aiutare...
Qualora Febh non se lo fosse ricordato, avrebbe riscoperto subito il classico atteggiamento elusivo del ninja che aveva di fronte. Poche parole, quelle essenziali, solitamente erano le uniche che uscivano dalla bocca del Ragno. Da piccolo addirittura non parlava.Kuroi Gumo andrà bene, ci sarà un cartiglio dove segnalarlo no?
La cordialità non era uno dei punti forti del Ragno. Non rivedeva Febh da tempo, eppure non gli era nemmeno lontanamente sfiorata l'idea di chiedere coma stava, a cosa stava lavorando, cosa gli era successo durante quel periodo. Aveva solo voglia di fare tutto in regola, per poi lasciare l'edificio col cuore in pace, se così si poteva dire vista la sua anomala situazione. Non avrebbe infatti nemmeno dato il tempo al ninja di rispondergli, che già sarebbe passato al punto due della sua visita.Nell'ultima missione per il Villaggio, in un laboratorio poco distante dalle mura, mi è capitata una cosa simpatica. Credo debba essere registrato anche questo da qualche parte...
Lentamente Kenzo estrasse la mano destra da sotto il mantello, per poi portarla al livello del collo, dove giaceva l'attaccatura del mantello e dove bisognava toccare per levarselo di dosso. Con mano ferma il Ragno sfilò dei grossi lacci scuri, e il mantello rapidamente prese a scendere sul pavimento della stanza. La visione non sarebbe stata sicuramente una delle più gradevoli in vita per Febh, visto il corpo che gli sarebbe apparso davanti. La maglia del giovane ninja era strappata in quattro punti lungo le due linee laterali della veste, e quattro braccia spuntavano brutalmente dai fianchi magri del Ragno. Uno scempio per chi aveva pensato l'uomo come un essere a sole due braccia.... -
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Toh, Kenzo Shimasu, no? Sei passato a un look antiquato vedo. Ma non eri stato dato per disperso in quella missione con il ragazzino Mikawa e gli altri? Febh si chiese come mai il pivellino fosse venuto proprio da lui...e per una questione burocratica soprattutto! L'ultima volta che ti ho visto io e Teppei avevamo appena finito di insegnarti due cosette sul chakra adesivo, se ricordo. Sei tornato per dire che sei sopravvissuto? Ma ecco che il ragazzo riprendeva con le sue simpatiche risposte indirette. Talmente indirette che sembrava quasi avesse cambiato argomento.
Cambiare nome, eh? Beh, dopo la storiaccia con quel tuo zio non sarebbe male, già. Puoi chiamarti come ti pare, anche se probabilmente io continuerò a chiamarti Kenzo. Ma ancora non mi hai detto come mai ci hai messo mesi a tornare. Prese un post-it, scrivendo prima il nome Kenzo Shimaru, poi Kuroi Gumo, e infine tracciò una freccia tra i due. Fatto. Lo passerò a un impiegato più tardi. Forse ci sarebbe voluto qualche giorno, ma perlomeno la parte "burocratica" era completata...anche se sembrava una barzelletta. Non ci volle molto poi erchè Kenzo svelasse il perchè di un nome che richiamasse i ragni, slacciando il suo mantello e facendo bella mostra di qualche braccio di troppo.
Febh fece un lungo fischio. Wow. Ne ho già visti di ragnuomini così prima, anche se era da parecchio che non me ne capitava uno davanti. L'amministratore guardava le braccia accessorie con vivo interesse. Penso dovremmo mandare qualcuno in quel laboratorio che hai detto. Potrebbe esserci qualcosa di interessante. Sapresti ritrovarlo? Se si, lascia pure tutte le informazioni agli impiegati fuori, potremmo organizzare una missione in tempi brevi.. -
¬Cruxolo.
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Ufficio Amministrativo
Non rispose sul perchè non si fosse fatto vivo per così tanto tempo. Tanto la risposta era davanti agli occhi di tutti, quattro braccia in più potevano essere un buon motivo in mille svariati modi. Un lungo fischio e occhi ben puntati addosso fecero sorridere leggermente il Ragno, convinto che quella fosse più una maledizione che una cosa da ammirare. Ma dagli occhi interessati di Febh Kuroi Gumo intuì che forse non era così nel mondo dei ninja,Wow. Ne ho già visti di ragnuomini così prima, anche se era da parecchio che non me ne capitava uno davanti. Penso dovremmo mandare qualcuno in quel laboratorio che hai detto. Potrebbe esserci qualcosa di interessante. Sapresti ritrovarlo? Se si, lascia pure tutte le informazioni agli impiegati fuori, potremmo organizzare una missione in tempi brevi.
Una piccola luce si accese nelle pupille ormai spente del giovane ninja del suono. Le parole attraversarono la mente del Ragno, che con lucidità ricordò in un istante tutta la vicenda che lo coinvolse in prima persona. Il gruppo, tutti uccisi (?), il laboratorio disperso nel bosco fuori Oto, la sala operatoria, il vecchio imprigionato, l'abominio inferocito. Tutto gli balzò alla mente, e l'idea di Febh di mandare qualcuno dentro quel luogo non gli piacque per niente. Se qualcuno doveva andare nuovamente dentro quel posto, beh, quello era sicuramente lui. Dal laboratorio erano nate le domande, nel laboratorio sarebbero uscite le risposte. Imprecò sottovoce per aver fatto vedere le braccia all'amministratore; ma averlo fatto avrebbe avuto anche un risvolto molto positivo, se Febh avesse accettato la proposta del Ragno.Posso ritrovarlo, ma se volete organizzare una spedizione io voglio esservi partecipe. Una guida all'interno del luogo farebbe comodo no?
All'interno del misterioso luogo Kuroi Gumo vedeva tante interessanti prospettive. Come mai non ci aveva mai pensato in quei lunghissimi mesi di solitudine a tornare indietro? La sua nuova capacità proveniva dai meandri di quel posto oscuro, solo lì avrebbe potuto svilupparla fino ai suoi limiti massimi. C'era il vecchio, poi, che conosceva fin troppo bene i Geni del Ragno, essendo anch'esso stato vittima degli esperimenti del professore. E se non avesse trovato lui (chissà, divorato dall'abominio), magari avrebbe trovato qualche cartiglio, qualche appunto. Non era possibile che in tutti quei cunicoli non ci fosse qualcosa che lo avrebbe aiutato ad affinare le sue nuove capacità.Lascerò il cartiglio sull'ubicazione del luogo solo se dopo aver trovato una squadra mi lascerete andare come guida. Sono un Genin, lo so, ma avete già inviato Genin in quel luogo. Anche se non sono più tornati...
Si sarebbe poi impuntato al centro della stanza di Febh, aspettando una risposta, nella speranza di un si.CITAZIONEIl tuo ultimo spunto mi ha dato l'idea per l'addestramento Geni del Ragno II, quindi ne ho voluto approfittare
Se vuoi farmi te l'addestramento hai già capito come vorrei far girare la cosa, altrimenti cerco qualcun'altro a cui spiegare il tutto <3. -
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Sicuro di voler partecipare? Da come parlavi mi è sembrato di capire che non fossi tanto contento delle braccia extra, per quanto penso che possano tornare utili. Immaginò sè stesso a fare le faccende di palazzo Yakushi con il triplo della velocità, anche se forse un innocente ascoltatore avrebbe pensato che si riferisse a prodezze ninja piuttosto che a semplici pulizie domestiche. Beh, non penso sarà un problema, ma allora vedi di iniziare a prepare un rapporto e consegnarlo, visto che verrà usato come base per il briefing della missione. Disse con nonchalance. Se è tutto puoi anche andare...non penso che si organizzerà la spedizione prima di una o due settimane...intanto cerca di riambientarti.
Fece un cenno con due dita mentre Kenzo/Kuroi si allontanava. Ah, dimenticavo: bentornato a Oto. Vedi di non sparire di nuovo. Ci serve carne da cannone. Concluse, con una faccia pressochè inespressiva (vai a capire in quale percentuale scherzava e in quale percentuale era serio)CITAZIONEFattibile, tu procurati gli stemmi per l'addestramento e si può organizzare.
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¬Cruxolo.
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Da sotto il lunghi capelli che gli coprivano il viso, Kuroi lasciò andare un mezzo sorriso. Una cosa insolita, per il ragazzo Otese, che col tempo aveva imparato a non lasciar volar via le proprie emozioni, soprattutto per la felicità, dato gli era sconosciuta oramai da anni. Per un ragazzo come lui alzare appena il labbro era un segnale di euforia, era come per un bambino un urlo di gioia dopo aver ricevuto il regalo di compleanno. Febh aveva accettato la sua proposta, e per il Ragno questo apriva le porte a mille opportunità.Beh, non penso sarà un problema, ma allora vedi di iniziare a prepare un rapporto e consegnarlo, visto che verrà usato come base per il briefing della missione. Se è tutto puoi anche andare...non penso che si organizzerà la spedizione prima di una o due settimane...intanto cerca di riambientarti.
Due settimane non era nulla per un ragazzo che aveva imparato a veder scivolare il tempo tra le proprie dita senza far nulla per modificare il corso della monotonia. Gli era successo durante tutti gli anni della fanciullezza, gli era successo durante quei mesi di riflessioni nella tana a Oto. Gli avrebbe dato il tempo per fare altro, informarsi sulle vicende che si era perso, sugli altri Villaggi, sui ninja che si erano affermati nel suo stesso luogo natio. Riambientarsi significava per il Ragno qualcosa di più che oziare per le vie di Oto o fare una passeggiata nel Bosco dentro il Villaggio: voleva dire cominciare a studiare affondo le sue nuove capacità, e quelle degli altri. Con la maledizione benefica che ora portava in corpo, doveva cercare di essere sempre un passo più avanti degli altri, per raggiungere un livello superiore ad un intero Clan. Il suo Clan...
Per un fulminante momento Kuroi Gumo riassaporò la calda stanza dove giocava da bambino, nell'abitazione dei suoi. Era tutto immerso nel suono leggiadro che i suoi familiare si portavano addietro tutto il giorno, suonando incessanti strumenti mistici dalle capacità illimitate. Il padre che osannava la passione che Kenzo nutriva per la musica prodotta dal suo Clan e che urlava a squarciagola alla madre "Questo sarà il migliore tra gli Shimasu" era però solo un ricordo lontano, un sogno effimero che ragni neri come la pece offuscavano durante le calde notti di quel periodo.Febh...
Cenno di capo. L'incontro si sarebbe concluso come iniziato, se non fosse stato per un ultimo, fugace intervento dell'unico, vero sensei che il Ragno avesse mai avuto.Ah, dimenticavo: bentornato a Oto. Vedi di non sparire di nuovo. Ci serve carne da cannone.
Kuroi non perse il mezzo sorrisino che oramai si portava stampato in faccia come un ebete da circa un paio di minuti.Se dovrò essere una palla di cannone, cercherò almeno di essere una dura palla di cannone...
Mentre Febh teneva ben salda la sua espressione inespressiva, il Ragno afferrò il mantello da terra e se lo rimise addosso, alzando il cappuccio in prossimità della fronte striata dai numerosi capelli. Lasciò l'ufficio facendo un cenno con la mano destra, l'unica che veramente gli apparteneva.. -
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Quelli erano giorni davvero di fuoco. Il conflitto con Kumo si era allargato e le nostre squadre erano impegnate sui vari fronti per contrastare la minaccia! A difendere e gestire Oto praticamente rimanevamo solo io e Febh, che stavamo facendo i salti mortali per mantenere ancora alto il livello di sicurezza e organizzazione del villaggio. I cittadini dovevano ancora sentirsi sicuri tra quelle invalicabili mura!
In quel periodo avevo congelato tutti i miei piani e stavo utilizzando Auron e company come guardie aggiunte alle mura e nei luoghi di grande importanza strategia come l'ospedale, i magazzini con le armi e le scorte di cibo; tentativi di infiltrazione all'interno del villaggio erano quantomai probabili ed era necessaria la massima accortezza. Villa Mikawa rimaneva al contempo un luogo sicuro, protetto da Yakiru e altri due dei miei uomini lasciati per ulteriore sicurezza...le katane di Kiri si trovavano ancora nella stanza segreta ed essere derubato era l'ultima delle mie aspirazioni.
Comunque, quel dì Febh mi aveva mandato a chiamare. Ero sicuro si trattasse di un aggiornamento su una o più problematiche che Oto doveva affrontare. Speravo che non mi chiedesse di mettermi a sorvegliare la casa di qualche nobile psicopatico o, peggio, badare agli aspiranti genin dei vari clan che, per motivi si sicurezza, per qualche settimana non avrebbero potuto seguire i corsi accademici...Persino i genin erano stati mandati nelle varie missioni di minore pericolosità, quindi la probabilità di dover adempiere ad incarichi del genere non era così bassa.
Io invece fremevo per andare in battaglia, scalpitavo al pensiero che ninja Otesi stessero sacrificando le loro vite per difendere i confini del Suono...ma il mio ruolo non mi permetteva questo lusso.
Arrivai davanti la stanza dello Yakushi, Bussai ed attesi risposta...meglio non tirare troppo la corda in quei giorni altrimenti di sicuro avrebbe combinato qualcun'altro dei sui catastrofici casini.. -
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Avanti. Disse una voce sepolcrale dall'interno, con un timbro che poteva appartenere a Febh Yakushi, ma c'era qualche dubbio sull'effettiva provenienza, dato che era carico di amarezz e di un senso di abbandono poco affini al bizzarro amministratore. L'interno della stanza era scuro, con le finestre chiuse e giusto due o tre candele accese a spargere una luce appena sufficiente a vedere dove si andava. Inutile sottolineare il sempre presente accuulo di cartacce, pratiche in sospeso e svariati cartelli con scritto "urgentissimo" e "questione di vita o di morte". Febh Yakushi era là, nell'ombra vicino alla finestra con una coperta tesa sulla testa e uno sguardo spiritato. Gene...? Sembrava molto magro e deperito, come in preda ad una crisi di follia mistica.
Sei Diogenes, giusto? Non...non ti hanno seguito, vero? Si alzò, barcollando appena e guardandosi intorno. Nikaido mi sta cercando...sono tre giorni che mi nascondo qua dentro...vuole...insomma, io le ho fatto una cosa e... Beh, non serve approfondire....ma Ogen le sta dando una mano, ne sono sicuro, non aveva tutti quei mezzi prima. Tremava di puro terrore, decisamente una vista patetica. Cosa...cosa ti serve?. -
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" Febh...cosa diavolo stai facendo?!"
Segui una spiegazione rappezzata che non placò affatto le mie domande. Il jonin era chiaramente uscito di senno...si nascondeva nell'oscurità coperto da una buffa coperta blaterando di Nikaido e Ogen...lui che era uno dei ninja più forti dell'intero panorama accademico!
" Tre giorni?! Febh torna alla realtà!!! Mi hai fatto chiamare tu, non ricordi? Probabilmente riguardava Kumo...e accendi questa dannata luce. Guarda queste carte maledizione! Diavolo, usa qualche tuo sguattero per organizzarti il lavoro ed informarti delle situazioni più urgenti! Massima priorità: gli accordi sono falliti, attendiamo nuovi ordini...Urgentissimo: servono rinforzi al confine sud...Febh, dimmi che hai letto almeno un decimo delle pratiche e delle missive che hai su questa scrivania..."
La situazione era più critica di quanto pensassi.. -
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Febh ascoltò le urgenti parole di Diogenes con occhi spenti, quasi fosse un cadavere. Per inciso, dall'odore di sudore era decisamente probabile che fosse davvero là dentro da tre giorni filati. Non capisci...stavo tornando a casa e le ho viste! Stavano confabulando di qualcosa e la vecchia le ha dato una boccetta! Sono sicuro che ora Nikaido la userà per farmi a brandelli, la Vecchia può qualunque cosa! Disse con voce monotona e depressa, lasciandosi abbandonare contro il muro con le mani sulla testa. Non avrei mai dovuto strapparle i vestiti. Non avrei mai dovuto ribellarmi. Non avrei mai dovuto smettere di lavorare all'Hungry Bug. Non avrei mai dovuto diventare amministratore. (beh, questo era ormai appurato) Non avrei mai dovuto aprire il rotolo con la spada di Orochimaru. Non avrei mai dovuto trasferirmi al villaggio. Non avrei... L'elenco sarebbe continuato all'infinito se non ci fosse stato un singoo elemento del discorso di Gene che gli tornò a bussare in testa.
Quali pratiche? Ti ho fatto chiamare io? Ebbe un flash del primo giorno di isolamento, quando uno degli impiegati era entrato urlando dicendo che la situazione di confine era ormai intollerabile e serviva mandare un Jonin di alto rango per riequilibrare la situazione prima che fosse troppo tardi. Lì per lì aveva immaginato di partire lui stesso per evitare la minaccia di Nikaido, ma era stato dissuaso dal fatto che sicuramente lei lo avrebbe raggiunto, guerra o non guerra. Quindi aveva mandato a chiamare Diogenes. Ma era davvero successo due giorni prima o forse erano poche ore? Vattelapesca. No. Cioè, si. Le ho lette. Credo. Più o meno.
Serve andare a rimettere a posto il fronte. Aggiunse, atono. Sono tanti...ma deboli. Grosso modo, ma tanti, e ci sono guai...era una storia del genere. Certo, a quel punto restava un dubbio atroce: se Gene fosse partito, a Oto sarebbe rimasto solo Febh come ninja di alto rango, più qualche anziano capoclan...e nelle sue condizioni sarebbe stato il caso di fare una cosa del genere?. -
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Ok, Febh era in una completa e profonda crisi esistenziale...continuava a parlare di cospirazioni tra la "Vecchia" (probabilmente la sua capoclan) e Nikaido, la locandiera dell'Hungry Bug. Il ricordo dello Stufato di lucertola di tuono venne subito soppiantato dal continuo petulare dello Yakushi...la tentazione di tirargli una botta in testa per farlo smettere fu tanta ma un improvviso momento di lucidità fermò il mio braccio. Guali al confine settentrionale, esattamente come temevo. Fatto stava che Febh aveva bisogno di aiuto, non potevo lasciare Oto nelle sue mani in quello stato!
" Farò chiamare Ledah per darti un sedativo in modo che tu possa calmarti. "
Non lo stavo guardando in volto in quanto già intento a ricercare un documento che accertasse quanto dettomi dal jonin. Le sue informazioni erano confusionarie e poco approfondite, dovevo sapere di cosa si trattasse veramente e quanto difficile fosse la missione. Fortunatamente il foglio in questione era tra quelli più in vista sulla disordinata scrivania...per fortuna era arrivata quello stesso giorno! Tuttavia il mio entusiasmo svanì ben presto: in allegato vi era una missiva proveniente direttamente dal campo di battaglia...
CITAZIONECi hanno schiacciati! Sono troppi, ben organizzati e guidati da esperti shinobi!
Hanno conquistato diversi punti strategici e ci hanno spinto nelle retrovie!
Non ci permettono di recuperare i cadaveri...anzi, non si trovano più!!!
Ci servono urgentemente rinforzi e di alto livello!
Siamo ancora un numero considerevole ma siamo sprovvisti di un comandante e di una squadra di elite!" Febh...hai letto questa missiva o ti sei limitato ad un lato del foglio? Qui si richiede un team! E noi non possiamo di rendere ancora più deboli le difese del villaggio privandole di abili ninja!"
Non c'erano altre soluzioni...avrei dovuto mettere da parte il mio orgoglio e chiedere aiuto agli Alleati. Oto veniva prima di tutto....di tutto.
" Dobbiamo mandare dei falchi a Konoha, Kiri e Suna! Dammi l'ok e me ne occuperò io. Tu...riprenditi. Diamine Febh, riprenditi! Non posso dedidacre la giusta concentrazione alla missione se so di non poter contare su di te!"
Era vero; Febh era tremendamente importante per il villaggio nonostante non sapesse minimamente svolgere il suo compito di amministratore!
" La risposta degli alleati impiegherà qualche giorno ad arrivare. Passerò da Nikaido per sistemare questa storia.". -
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I sedativi non funzionano su di me... Mormorò Febh, lasciandosi andare nuovamente allo sconforto. ormai era un riflesso incondizionato per lui detossificare con la sua tecnica speciale le sostanze che gli somministravano. Diogenes intanto era andato a frugare nella bolgia infernale (la scrivania) estraendone a fatica un foglio fortunatamente recente, ma non per questo poco grave: c'erano guai seri a nord, ma Febh non era in grado di gestire la cosa in quel preciso momento!
Un team? E chi mandiamo? Ci sei solo tu di alto rango, a parte me... Certo, probabilmente loro due assieme avrebbero potuto radere al suolo una nazione, ma non era quello il momento. Non con febh in quelle condizioni. Falchi nei villaggi? Cos'è, vuoi andare a braccetto con Itai, Shiltar e Hoshi? Aggiunse, poco convinto nonostante il suo alterato stato mentale. Comunque, fai quello che vuoi...basta che non dici a nessuno di avermi visto qui! Farò...farò il possibile per risolvere il problema... Poteva scavare un bunker sotterraneo e nascondercisi ad esempio, i piani non gli mancavano. Non sapeva che di lì a poco avrebbe finito per risolvere la faccenda con Nikaido, e qualche giorno dopo ancora avrebbe finito per discutere della sua posizione persino con Ogen Yakushi!
Ma in quel preciso momento non era che un fantasma spaventato e puzzolente nell'angolo, che aveva appena dato carta bianca a uno degli uomini più potenti del mondo.... -
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Non aggiunsi altro. Vedere lo Yakushi in quello stato mi era insopportabile. Il fottutissimo pseudoimmortale intimorito da una barista. Avrei risolto io quella faccenda, per il bene di Oto...non per altro. Chiusi la porta con vigore, lasciando Febh al suo stato d'animo turbolento. Ma davvero aveva parlato della Kusanagi di Orochimaru?! Forse Nikaido avrebbe saputo illuminarmi a riguardo; in ogni caso, che tutto fosse stato in realtà il frutto dell'immaginazione di Febh o che i suoi timori si fossero rilevati fondati, non mi sarei fatto scrupoli ad incontrare persino la capoclan Yakushi, della quale avevo sentito parlare solo da Febh ed Auron. Oto era in guerra, non era tempo per giocare con boccette varie. Avevo un paio di giorni per risolvere quella situazione, prima che i villaggi alleati si fossero fatti vivi. Per prima cosa fermai un impiegato lì in amministrazione, uno di quelli che già altre volte avevo notato fosse un buon lavoratore; gli avrei "chiesto" (ordinato) di monitorare eventuali movimenti del proprio capo, qualora fosse uscito dal suo ufficio. Inoltre gli avrei assegnato il compito di far scrivere il messaggio di soccorso, dettandoglielo parola per parola...
" Assicurati che vengano usati i falchi più veloci e che la missiva sia classificata come prioritaria. Metti un uomo a sorvegliare anche la finestra dell'ufficio, Febh potrebbe anche uscire da li. In ogni caso, nella remota possibilità in cui abbandonasse la stanza manda un uomo a Villa Mikawa, che chieda di Matsumoto e gli spieghi la situazione. Penserà lei a mettergli un uomo alle calcagna...esegui questi compiti al meglio e il tuo stipendio subirà un vertiginoso aumento."
Fatto ciò sarei uscito dall'edificio. Direzione, Hungry Bug.
:::CITAZIONEAll'amministrazione di Kiri/Suna/Konoha,
Oto è sotto attacco. Chiediamo aiuti immediati per fronteggiare la minaccia di Kumo.
La difficoltà della missione rende Chunin con grande esperienza e Jonin gli unici interessati all'appello.
Oto non dimenticherà.
A. D. Mikawa
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"Buongiorno caro Febh"
Una mia kage bushin apparve comodamente seduta su una delle poltroncine che fronteggiavano la scrivania dell'amministratore.
Indossava una tipica divisa di Oto con pantaloni grigio scuri, kimono celeste e una spessa corda legata a fiocco dietro la schiena che faceva da cintura. Il volto era scoperto, i capelli corvini andavano all'indietro e un sorrisetto ambiguo e falso era stampato sul viso - come al solito.
Adoravo le entrate sceniche e per un attimo avevo pensato di utilizzare la shunshin no jutsu.
Esteticamente non sarebbe cambiato nulla, sarei sempre apparso dal nulla, ma considerando che l'ultima volta quel matto mi aveva tirato addosso scrivania e mezzo studio preferii mandare avanti il clone.
Il mio corpo reale era invece rimasto nel corridoio, comodamente poggiato al muro, poco più in là della porta d'ingresso dello studio, con le braccia conserte e gli occhi sbarrati, come se stesse sonnicchiando, quasi fosse scontata qualche reazione imprevedibile dell'amministratore.
"ho bisogno di un permesso speciale per lasciare Oto e raggiungere temporaneamente Sunagakure. Una volta lì vedrò in un modo o nell'altro" - sorrisi malignamente - "di apprendere le loro rinomate conoscenze sui veleni" - conclusi..
