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    Tsuya

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    Delirio e Delizia



    Non restava molto altro da aggiungere al termine del briefing con Liashmi, al di fuori di semplici commenti o pensieri personali. Il Sette di Picche ci aveva visto giusto. Un manipolatore dell'argilla poteva generare bombe da qualunque cosa, e più era raffinata la sua abilità maggiore era il grado di pericolosità della sua arte. Di fatto pure il cibo che potevamo mangiare poteva risultare rischioso Personalmente, Shicifuco, ti consiglio di limitare le consumazioni esclusivamente alle tue vettovaglie. Oppure, se ti fidi, dal mio cibo. Non specificai il perché, ma chiaramente avrei usato le mie abilità Iga, in maniera tale da annullare ogni elemento di argilla, per quanto microscopico. La Liberalità di Hayate mi aveva insegnato quanto poteva essere infima la sua abilità speciale.

    In ogni caso il piano relativo ad interpretare due attori famosi, e sfruttare quindi il teatro Kabuki, venne accettato e rifinito nei dettagli aggiunti un po' alla volta da entrambi e si decise dunque di proseguire lungo questo approccio.

    Al netto della missione restava il fatto che il Sette di Picche per sua stessa ammissione aveva conosciuto Kato Yotsuki. Dunque di conseguenza la persona che avevo davanti era un Ninja che avevo già visto. Restava da capire fino a che punto lui conosceva le mie abilità, e viceversa. In ogni caso se conosceva Kato probabilmente era a conoscenza delle mie abilità elettriche, legate al Clan, che tuttavia avevo accantonato. Quindi il fatto di non poterle più usare mi scagionava di molto da eventuali dubbi. O sospetti. Non aggiunsi altro, limitandomi a organizzarmi per l'intervento estetico e poi a indicare un posto dove trovarsi prima di partire alla volta di Tsuya.

    In quel frangente di tempo sia io, che il Sette, ottenemmo svariate informazioni sulle persone che saremmo andati ad interpretare. Da parte mia avrei provato anche a recuperare, magari invitando il Sette a fare altrettanto, eventuali registrazioni vocali così da replicare anche la voce. In teoria non ci sarebbe stati problemi. Shinobu era una persona pubblica, famosa e registrata ovunque. Imparare a parlare come lei, con il suo accento, sarebbe stato un lavoro facile. Chiaramente oltre alla voce mi studiai a fondo il fascicolo su Shinobu, l'attrice che avrei impersonato da lì a poco.

    E una volta pronti non ci resto altro che partire per Tsuya. Sul commento del Sette sul mio Maestro, che avevo chiamato in quell'occasione appunto con il suo nome orientale non feci alcun cenno, limitandomi a sottolineare quanto detto prima Shifu, non è un mio servo. Ma un alleato utile. Non aggiunsi altro, non aveva senso condividere emozioni, sentimenti o informazioni personali ad un membro delle Picche e questo lo sapeva bene anche il Maestro stesso. Nuovamente, si trattava forse di una sorta di provocazione? O era la mia paranoia a vedere fantasmi dove in realtà non ce ne erano? Impossibile a dirlo, ma se Ame mi aveva insegnato qualcosa il fatto che avevo ancora la testa attaccata al collo significava che le mie due identità erano per il momento preservate. Il resto erano pure speculazioni.

    Seguendo le indicazioni utili di Schifuko ci preparammo adeguatamente come vestiario, l'idea era molto semplice ma allo stesso efficace. Non saremmo andati noi da loro, bensì il contrario. Noi avremmo attirato l'attenzione, con la nostra presenza.


    Tsuya



    Durante il percorso rimasi per lo più in silenzio. Solo, quando in lontananza, notai comparire la figura del gigantesco albero chiesi al Sette informazioni generiche Dimmi un po'. Cosa sai degli eventi del Gashadokuro? Quanto ha influito sul gente del posto? E sul mondo Ninja in generale? Si trattava di note di colore, in teoria era una faccenda conclusa (grazie all'intervento accademico e di Hayate).

    Giunti invece alla Locanda, che ci eravamo prefissati, entrammo e ci sedemmo tutti e tre attorno ad un tavolino. Lì ovviamente i miei sensi iniziarono ad attivarsi cercando di cogliere ogni dettaglio utile, scrutare senza dare nell'occhio i presenti e cercare nei loro volti o comportamenti indizi. Lo stesso avrebbe fatto il Maestro, così come non avevo dubbi il Sette.

    Non ci volle molto per riconoscere uno degli elementi chiavi di questa missione, tra i clienti infatti c'era Tawo Kamizuru, il quale stava sorseggiando un thé al gelsomino (il mio olfatto mi aiutava in questo). In tutto ciò una cameriera interagiva con lo scrittore. Sicuramente il Maestro sarebbe riuscito a cogliere la discussione (che mi avrebbe riportato in seguito) e ad occhio e croce dal mio punto di vista sembrava che la donna, alquanto formosa, stesse proprio chiedendo all'uomo un piacere, o qualcosa del genere. Forse era legato alla rappresentazione teatrale?

    E non potei fare a meno di non notare lo sguardo malizioso di Tooru sulla cameriera, oh cielo! Quanto sarebbe stato facile farlo cadere ai miei piedi, se solo lo avessi voluto. Ma non era ancora arrivato quel momento. Non ancora. Comunque quando Zami, la cameriera, si avvicinò a noi per chiederci le ordinazioni dimostrai alla donna un sorriso cordiale, sicuro, e chiesi Ha per caso un thé al gelsomino? Dicono che sia un toccasana per la voce, ma anche per rilassare la mente. Me lo ha consigliato una persona di fiducia. Il mio accompagnatore invece... indicai il Maestro Non prende niente, ora lascerà qui i nostri bagagli e si occuperà di alcune faccende. Era un messaggio chiave che avrei indirizzato all'evocazione. Era arrivato il momento di entrare in gioco. E quando il Corvo si sarebbe incamminato per uscire dal Locale avrei concluso il discorso, dando una giustificazione a quell'azione Sa, stiamo cercando degli alloggi qui a Tsuya dove dormire e sostare. Ho mandato il mio accompagnatore alla ricerca. Per curiosità... Questa locanda offre anche questo servizio?

    Il Maestro sarebbe uscito e a quel punto cercando un luogo discreto, appartato, e privo di occhi o orecchie curiose si sarebbe trasformato in un maschio adulto che dava l'impressione, dall'abbigliamento e dal modo di fare e comportarsi, di un essere un viaggiatore tanto come me e il Sette. Poi sarebbe rientrato e il Maestro si sarebbe accomodato in un tavolo vicino a me e al Ninja delle Picche.

    Dopo aver anche lui ordinato un po' di sake solo allora avrebbe iniziato la recita. Modulando attentamente il tono di voce avrei iniziato piano a parlare Ma... per poi aumentare il tono, facendosi sicuramente sentire da tutti i presenti Voi due... siete il famoso Ichikawa Ebizo e...e la bellissima e straordinaria Terajima Shinobu!!! Vi seguo da sempre, e vi stimo come professionisti indiscussi. Non credo ai miei occhi! Che fortuna! Il Maestro avrebbe scandito molto bene quei nomi, in maniera tale che potessero essere uditi Io sono un vostro grande fan! Di entrambi a dire il vero... scusate un secondo... il Maestro avrebbe raccolto una pagina bianca La prego Shinobu-dono mi conceda una dedica e anche lei Ebizo-sama! Per tutti i Kami! Perdonate l'entusiasmo il Maestro si inchinò, in segno di scuse e di profondo rispetto Cosa ci fanno qui due attori del vostro calibro a Tsuya? Aspetta... Non è che anche voi siete venuti qui per assistere allo spettacolo dello Spettro di Tsuya? Oppure...oppure ne farete parte? Oh cielo! Mi sa che ci hanno scoperto, Ichikawa-chan! Esordii visibilmente imbarazzata Eppure mi avevi assicurato che con questo abbigliamento saremo passati inosservati! Comunque siamo qui per assistere alla rappresentazione e no, non parteciperemo alla recita... anche se potrebbe essere uno spunto interessante. Siamo curiosi di vedere come l'autore rappresenterà lo Spettro della Pioggia. A quel punto sarebbe intervenuto il Maestro Oh, Tara Kamizuru giusto? E' un autore molto discusso. Anche io sono qui per questo motivo, dicono alcune voci che questa sarà la sua ultima possibilità per rifarsi delle precedenti rappresentazioni! Non dire così! Ritengo che il suo impegno sia decisamente sottostimato dalla critica. Personalmente ho sempre apprezzato i suoi lavori, e il suo meta-teatro. Chiaramente ogni mio singolo discorso era aggiustato in maniera tale che Taro potesse sentirmi Mi piacerebbe conoscerlo, spero che ce ne sarà l'occasione. Che ne pensi, Ichikawa-chan? Conclusi lasciando così la palla al Sette. Avevamo raccolto abbastanza attenzione?
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    Carne E Sabbia

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    Oh, certo Ryugi. Cerca di colpirmi più forte che puoi. Dichiarai alla mia giovane allieva, seppur temporanea. La richiesta di attaccarmi lei per prima non era un caso. Non potevo sapere fino a che punto era veloce, forte o resistente e perciò dovevo modulare la mia forza. Se le avessi fatto del male prima ancora di iniziare il torneo sarebbe stato un bel problema!

    Così la osservai, mentre probabilmente stava pensando al modo migliore per colpirmi. E in quel frangente di tempo non potei fare a meno di pensare come le dune di quel deserto, o la sabbia che si intrufolava nei miei vestiti stavano diventando sensazioni meno estranee di quanto potessi pensare.

    In ogni caso Ryugi fece la sua prima mossa, estraendo un ventaglio (arma tipica di Suna, forse?) e nel frattempo sulla mia mano destra andai a concentrare una combinazione di tecniche molto infime. Del resto stavo immaginando che, da lì a poco, mi avrebbe colpito con le sue vampe. Se era la sua tecnica speciale, e se ragionava in maniera convenzionale da Genin, la mia “provocazione” l'avrebbe sicuramente spinta a comportarsi in quel modo.

    E infatti non mi sbagliai, dalla sua bocca venne emesso una specie di fiammata, se così volevamo definirla, la quale tramite una traiettoria non lineare cercò di colpirmi di lato o alle spalle... tuttavia con un rapido gesto della mano e allungando il torace e il braccio verso il costrutto cercai di intercettarlo, proprio mentre si stava avvicinando pericolosamente, e ci riuscii. Lo colpii e grazie alla Mortificazione, e al Dominio, annullai di fatto ogni sua potenzialità. [Slot Tecnica Avanzato]

    In tutto ciò mi caricò frontalmente, a mia sorpresa (i manipolatori non erano del resto famosi in quello). Ritornando in posizione da boxe mi accorsi della sorta di spazzata che stava per eseguire ad altezza delle mie gambe. [S. Difesa 1]E volutamente, in un gesto anti-strategico (almeno per i miei standard), saltai verso l'alto per evitare il colpo basso e vedere se avrebbe sfruttato quell'opportunità e finestra che le avevo creato. E notevolmente lo fece, gettandomi addosso una vampa... che tuttavia annullai, colpendola col pugno destro carico delle mie tecniche.[S. Difesa 2] E il tempo utile per tornare a terra che la Genin di nuovo mi attaccò con il ventaglio cercando un colpo dal basso verso l'alto che prontamente schivai (del resto le nostre differenze fisiche erano nette) muovendomi lateralmente di lato rispetto alla direzione del colpo [S. Difesa 3]e infine, quando potevo considerare la mia valutazione più che buona, Ryugi commise un errore praticamente imperdonabile dal mio punto di vista.

    Terminò la sua serie di attacchi con un colpo blando. Seppur era pensato per squilibriare l'avversario non era un colpo mortale e questo, in uno scontro vero, avrebbe potuto portare a risultati tremendi e così decisi di farle capire quanto era sbagliato. Subendo il danno alla rotula, comunque molto debole e contenuto, allo stesso tempo, concentrando una notevole quantità di chakra avrei eseguito un pugno diretto, un jab nel termine della boxe, mirando al suo collo. [S&M]E in quel minuscolo frangente di tempo avrei estratto splendente del miglior acciaio Ottobre Vuoto, assetata di sangue, puntando il Mese di Meku alla gola di Ryugi. Si sarebbe trattato di un colpo velocissimo, in contropiede, garantito dal fatto che era stata la Sunese stessa ad avvicinarsi a distanza corpo a corpo Morta. Decretai con durezza Ora saresti morta, Ryugi. Aggiunsi, mentre una vampa di ira stava salendo lungo il mio corpo NON. PERMETTERTI. PIU'. DI ATTACCARE. COSI'!!! gridai alla donna in mezzo al deserto; avrei riempito di odio, violenza e terrore l'intera zona... Ryugi l'avrebbe percepito a pelle, realizzando che come la mia voce e l'aspetto avessero assunto le forme di un Orco delle peggiori favole, una versione mitigata del Coraggio, la mia ombra avrebbe avvolto l'esile figura della Sunese L'ULTIMO COLPO... DEVE ESSERE MORTALE. L'ULTIMO COLPO DEVE ESSERE QUELLO CHE PIEGA IL TUO AVVERSARIO! ODIALO. PIU' DI TUTTO E DI TUTTI. DEVI DISTRUGGERLO! DEVI VOLERLO! Scrollai la testa, ritornando al tono di voce truccato O lui ti ucciderà per prima...Mi era piaciuto tutto, il primo attacco con la vampa era stato molto veloce, al netto dei miei riflessi, e la successiva offensiva avrebbe messo in crisi anche un chunin provetto. Veloce, precisa e hai sfruttato un'apertura che hai tu stessa generato. Fino a quel momento ottime mosse. Ma... diavolo! Hai completamente aperto la tua guardia nell'ultimo attacco! Cosa ti passa per la testa?! Se io lo avessi fatto al Coraggio probabilmente la Virtù avrebbe spedito la mia testa sulla Luna Non hai mai avuto un Sensei decente, è evidente. Ma oggi recupereremo questa mancanza. Capisco che vuoi mescolare le tue arti manipolatorie con il corpo a corpo... tra il resto non le avevo ancora detto che, grazie al Dominio, le sue arte manipolatorie erano state limitate (se ne sarebbe accorta?) … tuttavia non dimenticarti la regola base. Rompi la guardia, colpisci, difenditi. Difenditi, ok? Non sei ancora abbastanza potente per permetterti di dimenticare quel punto e quell'ultimo attacco hai creato una finestra temporale al tuo avversario. Anche uno più debole di te sarebbe riuscito a farti del male. Sospirai, cercando di ritrovare la calma e continuare la recita Scusami Ryugi. Perdonami per il mio tono. Ma quando combatto cambio personalità, diventando più crudele. Purtroppo ho visto morire troppe persone per questo errore e da queste esperienze sono cambiata molto. Ed è difficile da gestire... Sono molto stanca di soffrire, Ryugi. in realtà la lettura era opposta: quante persone avevo ucciso per questo LORO errore? E quanto mi aveva soddisfatto? Quanto era stato divertente? [Nota per Shiltar]

    Ora sarò io ad attaccarti, ovviamente modererò la mia forza. Altrimenti rischierei di farti del male! Preparati. Mi sarei allontanata di un paio di metri. E a quel punto come prima azione avrei lanciato ai piedi, con un gesto secco e con la mano destra, una bomba abbagliante. [Slot Azione 1 e 2]Calcolando al millesimo il momento in cui chiudere gli occhi per non subire l'effetto, sarei comunque scattata verso Ryugi [Slot Azione 3]e caricando il pugno destro avrei cercato con un colpo secco di disarmare la Sunese, cercando di colpire la parte del Tessen più vicina alla mano che la impugnava. Non solo, la Nota del Dolore avrebbe diffuso nell'area circostante anche Nota Assordante. Di fatto con due mie azioni si sarebbe potuta trovare virtualmente disarmata, assordata e accecata. [Slot Tecnica 1 e 2]Del resto la forza del Chakra compresso avrebbe sicuramente surclassato la capacità di resistenza della donna, togliendole così la sua arma principale, ma a prescindere dal risultato sarebbe seguito un secondo colpo. Avrei infatti provato a colpire al centro del corpo la donna, con un montante dal basso verso l'alto, portato con la mancina. Un colpo che avrebbe scaricato sulla Sunese la forza del Chakra compresso, notevolmente limitato come forza. In quel gesto avrei provato a modulare il lancio del chakra verso l'alto, in maniera tale da farla letteralmente volare.[Slot Tecnica 3]

    Probabilmente la Genin si sarebbe trovata lanciata in aria o comunque in netta difficoltà e a quel punto scattando verso di lei [Slot Azione 3] magari prendendola al volo ancora mentre stava cascando a terra o comunque si fosse trovata in una posizione complessa avrei cercato di strangolarla portando la mia mano destra sul suo collo, stringendola per giusto un secondo. Chiaramente si sarebbe trattato di un gesto che non avrei concretizzato ma nulla faceva più paura di trovarsi senza fiato, costretti in una morsa terribile. [Slot Azione 4]Mollando poi la presa Questo è quello che intendo per aprire una guardia. Supera i tuoi limiti, Ryugi. Trova dei tuoi metodi per confondere l'avversario. Colpirlo nello stesso tempo su più livelli, toglierli le sue armi principali e attaccarlo con forza e precisione. Un Chunin deve avere questa capacità. Deve avere sempre più di un'arma a disposizione, perché appunto un altro Chunin potrebbe toglierti la tua principale. E poi aggiungi potere. Le tue vampe sono veloci, e precise ma deboli. Non ho nemmeno usato le mie abilità Iga per fermarle. Quella che ho usato è la Mortificazione delle Arti Magiche, è una tecnica comune tra i Chunin esperti in corpo a corpo. Se dovessi affrontarne uno sappi che un attacco così debole è facilmente contrastabile. Dunque devi assolutamente migliorare i tuoi attacchi con le vampe. Potenziale con una Ninjustu specifica. O associale ad un attacco corpo a corpo. Conclusi, lasciando il tempo a Ryugi di realizzare tutto ciò. E di porre eventualmente domande, per quanto difficile per lei.

    In caso contrario Bene, proseguiamo. Ci alleneremo tutta la notte. Se ti va. E così avrei fatto, spingendo la Sunese al suo limite, e oltre. Esercitandoci in mosse e contromosse. In un costante, e sfiancante allenamento, nel corpo a corpo.
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    La Notte del Lupo

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    Era una notte come tante altre ad Ame. E lo stesso valeva per la Lacrima d'Argento. La notte infatti era la fase centrale del locale, dove avvenivano le principali attività. Lì, nelle sale private o negli spazi più aperti, le gente di Ame (e beninteso solo chi poteva permetterselo) godeva dei servizi di una delle case di piacere ormai più rinomate della città. E forse a dirlo del continente conosciuto. Le mie Geishe erano completamente autonome nella gestione del locale, e generalmente il mio intervento era richiesto solo per servizi speciali o per clienti estremamente facoltosi che potevano permettersi la presenza del Fiore Lupo. E senza saperlo la quasi totalità delle volte avevano a che fare con una delle mie copie fisiche. L'originale, io, spesso risiedevo nelle mie stanze private. In primo luogo per una questione di sicurezza, ma anche per studiare o allenarmi. A perfezionare arte e abilità, nella costante e immortale ricerca di potere e forza.


    Al mio fianco molto spesso era presente il Maestro (sempre nella sua forma umana, ovviamente per evitare di farsi scoprire o riconoscere). Era come un mio braccio destro, e sovente partecipava direttamente alle feste, orgie o eventi che si tenevano alla Lacrima. Insomma, il nostro rapporto ormai era diventato speciale. Senza considerare che, ad esclusione di Shin, il Maestro era stato il compagno con il quale avevo affrontato più missioni in assoluto. Dunque senza dilungarsi troppo il rapporto che esisteva tra di noi era di completa fiducia, e di reciproca assistenza.


    Così quando quella notte raccolsi la missiva inviata da Hayate compresi fin da subito l'importanza della missione che andavo incontro. E lo sapeva anche il Maestro, in quanto lo avevo debitamente edotto sul nostro futuro insieme. Posai il mio bicchiere di sake sul tavolo e alzai poi lo sguardo sul capo dei Corvi. Era sdraiato su un letto, avvolto nei fumi della droga (la più selezionata che si poteva avere ad Ame) e attorno a lui giacevano tre donne nude e completamente obnubilate dalle sostanze assunte nell'arco della notte... oltreché sfinite dalla prestazione richiesta per star dietro al Corvo. Si poteva parlare liberamente, difficilmente quelle donne si sarebbero ricordate la sera stessa, figuriamoci il resto.


    Maestro, come ti avevo anticipato. Noi andremo insieme per l'ultima missione, li cercherò la mia via tra i Lupi. Il mio sguardo si fece tremendamente serio Tuttavia ciò non mi toglie dai miei doveri nei tuoi confronti. O il rispetto o fedeltà che vige tra di noi. Giuro che ti riporterò ai vertici del tuo clan. Lo giuro sulla mia vita. Conclusi, alzando il sake verso il Maestro, il quale sembrò apprezzare e accettare il mio voto. Non erano parole vuote, lo sapevamo entrambi. Ed entrambi ci rispettavamo. Il tradimento o la sfiducia erano pensieri che non ci sfioravano nemmeno di striscio. Non dopo tutto, davvero tutto, quello che avevamo passato insieme. Lui era un mio compagno di vita.


    Lasciando le opportune consegne alle Geishe per la gestione del Locale sarei partita alla volta del porto, così come indicato da Hayate, per ritrovarmi con Jins Kaguya. Prima però di lasciare Ame se fosse stato possibile avrei chiesto alla Liberalità (il quale ormai era diventata la mia Virtu di riferimento e quella sulla quale riponevo la mia piu grande fiducia dopo il Coraggio), sempre tramite alle vie oscure di Hayate, di quanto Jins fosse a conoscenza della mia identità o passato in misura tale da comportarmi di conseguenza.


    La Liberalità aveva parlato di una questione di fede. Di un Cuore che richiedeva una prova di fede per essere accettato. Un Cuore che forse era custodito dai Lupi di Hayate. Un Cuore vivo e pulsante che forse avrebbe sostituito quello meccanico che batteva sul mio corpo.


    Ottenute o meno le informazioni sarei comunque partita alla volta del porto, così come indicato da Hayate, per ritrovarmi con Jins Kaguya. Allo stesso tempo non mi sarei presentata con il mio stesso volto e corpo, quello di Yuri Zahard. Sarei stata fin troppo bella, e attraente, tale da richiamare attenzioni di ogni genere. Attenzioni che si sarebbero trasformate in curiosità e curiosità in problemi. Infondo stavamo parlando di una missione di Hayate, per Hayate, ed era bene seguire un percorso legato alla discrezione separando se possibile la mia vita ad Ame con la mia associazione alla Setta. Così mi sarei palesata (grazie alla Trasformazione) come un donna vestita in abiti comodi, definibile carina certo ma non tale da far battere all'impazzata il cuore di uomini e donne.




    E individuando il fratello Hayate grazie alla descrizione fornita dalla Confraternita [Nota per Febh] mi sarei avvicinata a lui, nella fase dell'imbarco, e con un sincero sorriso e un studiato inchino mi sarei presentata, truccando la mia voce [Recitazione] Eccomi, qui. Mio dolce Sato! Spero di non averti fatto aspettare troppo! un gesto che avrebbe avuto un duplice scopo, presentarsi in gran segreto grazie al saluto del Lupo e allo stesso tempo indicare la via a Jins su come relazionarsi. Ovvero come quella di una dolce coppietta, dai nomi falsi. Lasciando ovviamente a Jins la libertà di scegliere il mio. [Hayate]


    Non ci furono problemi nell'imbarco e la sera passò senza particolari eventi. In tutto ciò mentre la nave navigava solcando le onde e portandoci ad una destinazione specifica: Tsukiyama. Il Monte Luna, per dirla in altri termini. Lì, dove in teoria avrei trovato i Lupi di Hayate e il Cuore citato dalla Liberalità.


    Durante la cena non potei fare a meno che pensare a Jins Kaguya, mentre mi intrattenevo con lui parlando di fiori, profumi e vestiti. Forse come effetto collaterale di vivere ad Ame mi sorse il dubbio sulla sua affidabilità. Se da una parte non avevo la ben che minima remora sulle Virtù, e sul loro operato nel quale davo massima e totale devozione... potevo dire altrettanto di Jins? Lui infondo era un mio pari. E cosa lo spingeva a seguire Hayate? Potevo fidarmi ciecamente? Come matrona della Lacrima d'Argento conoscevo bene le Virtù e i Peccati degli Uomini e l'invidia o la gelosia erano tra le bestie più infime che potevano consumare chiunque. Tuttavia rispondere alle mie domande sarebbe stato impossibile da fare, mi trovavo davanti del resto ad un Jonin che aveva vissuto anni sotto copertura, senza lasciare tracce o creare dubbi, e quindi era un attore consumato. Molto più di me. Imperscrutabile. Restava solo un dato certo, se aveva ottenuto la fiducia della Liberalità allora aveva anche la mia... fino a prova contraria.


    A cena conclusa venne il momento di riservarsi del tempo, e per dare credito al nostra recita, ci ricavammo un posto a prua... intenti a scrutare oltre al mare alla ricerca della terra dei Lupi. E fu in quel momento che i miei occhi caddero sul ponte, a guardare chi era presente. E proprio lì che mi accorsi di tre individui singolari, erano Ninja o Samurai? Difficile dirlo, dalle armi e armature vistose che sfoggiavano. Notai poi la presenza di tizio un po' grassotto, un possibile e tipico cliente della Lacrima, sicuramente accompagnato da quella che poteva essere la sua guardia. Poi i miei occhi si spostarono su una giovane coppia, con due figli a carico e infine... infine il mio sguardo si posò su di lei.

    Lei.



    Kairi Uchiha.



    La mia compagnia di Team. Una persona di assoluta fiducia e onestà. Un persona a cui Kato credeva e a cui aveva svelato la sua anima. Aveva rischiato la vita per lei, e Kairi per Kato. Si erano pure affrontati, per conoscersi meglio. Lei era la luce che illuminava Shin e noi tutti. Una luce che quando si spense lasciò il vuoto. L'ombra. I Prodromi dell'Oscurità.

    Dovetti dare fondo ad ogni singola mia abilità e capacità attoriale, ormai frutto di infinite ore passate alla Lacrima, per gestire le emozioni che scaturirono dal mio cuore meccanico per mantenere la calma. Voltai leggermente lo sguardo, facendo finta di niente, restando neutra con il viso ma allo stesso tempo mi resi conto che sarebbe stato impossibile trattenersi completamente... così quando, quasi per fortuna o coincidenza, Jins iniziò a parlare di argomenti seri, in quei precisi frangenti mi avvicinai a lui, e fingendomi come la Lady Giulet Kurogane innamorata del giovane Romeo Iga in Occhi del Deserto, lo abbracciai forte stringendolo amabilmente, dando le spalle al trio di Ninja. Ma non solo, portando il mio indice sulla sua bocca bloccai le sue parole sussurrandogli all'orecchioSato-chan... non parliamo stasera. Godiamoci questo bellissimo chiaro di luna ... che si rifrange sui tuoi occhi. E concentriamoci sul suono delle onde del mare. Era da tanto che aspettavamo una vacanza insieme. Voglio sentire il tuo calore. E da meno di un palmo di mano l'uno dall'altra con un'occhiata velocissima che indicava la direzione, percettibile solo a Jins, suggerii all'Hayate una, anzi più presenze indesiderate. Una possibile minaccia. E lo volontà di ascoltare, raccogliere informazioni. [Nota Percezioni]


    Probabilmente Jins, stretti in quell'abbraccio, avrebbe percepito il mio cuore battere e sussultare. Questo perché avevo visto Kairi Uchiha. Sì. Lei. Jins avrebbe potuto notare una lacrima di sincera commozione scendere lungo il mio volto, memoria di una vita passata.

    Il mio pensiero volò nel passato, dove Kairi Uchiha insieme a Shin, Shunsui e Kato avevano agito alla città della Pietra e lì avevano cambiato le sorti di molti. Kato compreso. Lì, fu l'ultima volta che il team fu riunito. E da quell'evento nulla fu più come prima. Ancora da chunin accademico Kato aveva perso ogni rapporto con Kairi, la quale probabilmente si era allontanata dalla via Ninja. Se solo... se solo fosse venuta all'Abete pure lei, e ne ero certa, sarebbe stata illuminata dalla Luce di Hayate colmando l'oscurità che si era formata nel nostro cuore dopo gli eventi di Iwa. Avrebbe compreso quante menzogne e quante castelli di carta circondavano il mondo accademico. Avrebbe visto la verità nell'azioni del mio Leader! Che spreco di talento incommensurabile!


    Sospirai, ritornando alla realtà. Forzandomi. E mi chiesi il perché della sua presenza, e anche del Jonin suo compagno di Clan. Hangetsu Uchiha, il nostro committente per la missione alla città della Pietra. Sicuramente anche il terzo era legato a loro, oltreché all'immancabile cane compagno dell'Uchiha. Era veramente plausibile che tre Ninja di quel calibro si stessero muovendo per catturare un possibile traditore? E se era veramente così allora di chi stavamo parlando? Tuttavia per un attimo venni colta da un flash. Possibile che anche loro fossero diretti dai Lupi? Infondo Kairi Uchiha era legata ad essi. Ma come era possibile? E perché proprio ora? Tale era la coincidenza?


    Così rimasi in silenzio, abbracciata a Jins, con i sensi in particolare l'udito acuito all'inverosimile e nel frattempo cercai di tranquillizzarmi. Non erano distanti, ma nemmeno troppo vicini. Dunque mi concentrai e cercai di ascoltare ogni loro parola, cogliere ogni dettaglio spingendo sicuramente Jins a fare altrettanto. Sperando di capire chi o cosa aveva spinto Kairi a ritornare in azione.


    Chiaramente non potevamo restare lì all'infinito, o sarebbe stato fin troppo sospetto. Quindi dopo un po' di tempo, e dopo aver provato a cogliere qualche loro conversazione, avrei suggerito a Jins di fare il giro della barca per capire chi fossero i presenti (ovviamente tendendo un orecchio al trio). A braccetto con il mio “fidanzato” mi sarei presentata in maniera cordiale a quello che non sapevo essere il mercante Una notte speciale, vero? Noi stiamo andando a Tsukiyama... come vacanza era da molto che aspettavamo un momento del genere. Lei è del posto? Mi sa suggerire qualche luogo speciale? Qualcosa che è conosciuto solo dai locali? Poi... per tutti i Kami! Ha visto anche lei quei Samurai? Mi incutono paura... non ho mai visto tutte quelle armi... Qualche frecciatina utile a sondare il terreno. Poi chiusa la conversazione con l'uomo passando a fianco del passeggino mi sarei limitata ad un ampio sorriso Chissà se al termine di questa vacanza arriverà una gradita sorpresa... dissi facendo l'occhiolino a Jins Quanti anni hanno? Così piccolo per un attraversata, seppur leggera. Un bel rischio, mamma! Per fortuna che il mare è tranquillo Commentai alla donna. E terminata quella conversazione non ci restò altro che tornare sottocoperta. Evitando ovviamente di incrociarci con il resto dei Ninja/Samurai.


    Chiusa la porta alle nostre spalle, lì avrei iniziato a parlare all'Hayate, sedendomi accanto e con giusto un filo di voce appena udibile Jins, i tre che erano vicino a noi... sono elementi indesiderati. Il primo, con la coda di cavallo, è un Jonin accademico. Hangetsu Uchiha accompagnato dal suo cane ninja. E' un suo valido alleato. La seconda è Kairi Uchiha. E' almeno un Chunin, sempre accademica. Abile anche lei. Non aggiunsi ulteriori dettagli Il terzo non lo conosco, ma presumo sia un loro alleato. E oltre a loro ci sono altri tre Ninja, o forse Samurai. Squadrai dall'alto al basso l'Hayate Ammettiamo che siano qui per ricercare un ladro. Per quale motivo l'Accademia smuoverebbe almeno un jonin e un chunin? Non solo, Kairi Uchiha so per certo che è legata ai Lupi. E io non credo nelle coincidenze, troppa gente in un posto così piccolo. Jins cosa sta succedendo nelle Foreste del Branco? Ti prego... di ascoltarmi e di rispondermi. La mia esperienza mi insegna che è fondamentale ottenere informazioni. Sta succedendo qualcosa sull'isola? Oppure hai ricevuto informazioni dal branco? Allarmi? Preoccupazioni? Hai modo di chiedere alle tue evocazioni? Avrei atteso una sua risposta o affermazioni In ogni caso ti volevo domandare... cosa devo sapere sui Lupi? Abitudini, comportamenti da evitare o doni da portare. Non solo, mi spiego meglio, è come se mi sentissi attratta... da quando avevo incrociato il lupo etereo, e lo avevo sconfitto ma questo forse non era ancora il caso di dirlo a Jins … come se alcuni di loro ululassero al vento e richiamassero la mia presenza. E' strano. Ma allo stesso tempo invitante. Accogliente, caloroso... come essere parte di un branco. Era proprio così. Non avevo al momento altri termini per descriverlo Per i Corvi invece... sono perfettamente consapevoli della mia scelta e non hanno obiezioni, l'importante è che rispetti il patto che ho siglato con loro e lo farò. Ho dato la mia parola. Al termine di quelle domande avrei lasciato Jins rispondere, avevo ancora diverse considerazioni da fare prima di chiudere la conversazione.

    Comunque al termine di tutto, quando sarebbe arrivato il momento di dormireOra è bene che facciamo a turno. Viste le premesse direi che è meglio che uno di noi resti sveglio, mentre l'altro riposa. Sei d'accordo? Ah, evitiamo di mangiare se non dalle nostre vettovaglie. O di muoverci da soli. Potremmo essere già dei bersagli.

    Naturalmente alla mattina, prima di uscire dalla stanza ingannando il tempo mi sarei preparata a dovere, mentre Jins riposava e dormiva. [Preparazione 1] [Preparazione 2][Preparazione 3]



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    Carne E Sabbia

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    Un ampio sorriso, sincero, si dipinse sul mio volto quando, realizzando quanto fosse difficile per Ryugi parlare, la Sunese accettò l'incarico che le avevo affidato. Dentro di me sospirai, pensando che uno degli scogli principali di quella missione era appena stato superato. Ovvero quello di convincere la giovane Ninja a supportare la mia “causa” per quando edulcorata alle sue orecchie Grazie, Ryugi. E' evidente che ora sono io in debito con te. E l'aspettai mentre ritornava al villaggio e si preparava per la missione

    Quanto ingenua poteva essere quella ragazza? In quei frangenti ti tempo mi persi in un profondo silenzio. Sarebbe morta, prima o poi, mangiata viva dagli squali del deserto... se non fosse cresciuta e non si fosse adattata alla dura vita dei Ninja. Potevo forse essere io la sua mentore? Scrollai la testa, realizzando per un attimo che quei pensieri potevano rappresentare una mia debolezza. Lei era Accademica, io ero una Nunkenin. Due realtà molto diverse. Difficilmente conciliabili... ma ciononostante potevo comunque trasmettere qualche lezione alla ragazza. Tsk, maledetta Madama Umezawa. Fu lei la prima a insegnarmi a vivere ad Ame e in qualche modo il suo spirito “materno” mi stava contagiando. Forse... e dico forse potevo, al termine di quella missione dove Ryugi probabilmente avrebbe visto il peggio di quello che riescono e possono fare i Ninja, ad aprire un po' i suoi occhi. A renderla consapevole che già una volta il suo “villaggio” aveva provato ad ucciderla. Era forse una conclusione forte, ma era così. Se non fosse stata per la mia fortunata presenza quella donna sarebbe stata massacrata dal trio di gemelli. Senza ombra di dubbio. Potevo usare quell'argomento, sicuramente, per convincerla. Casomai se ne fosse presentata l'occasione o l'opportunità. Solo il tempo lo avrebbe deciso.

    In ogni caso concluso quel lungo pensiero vidi arrivare la donna e dunque ci incamminammo verso Zutei. Durante il percorso ci fu tempo e spazio per parlare a lungo della missione e giustamente Ryugi chiese alcune informazioni, che tuttavia esulavano dalla mia conoscenza non avendo un quadro completo della situazione e nemmeno non avendo mai assistito una volta a quel torneo.

    Mmm... penso che si possano usare le proprie abilità. Le vampe, giusto? Sappi però che è vietato usare evocazioni, ammesso che tu ce l'abbia, e Genjustu... in quel caso stando a quel poco che conosco verresti squalificata e quindi... uccisa. Risposi, con tono pesante e serio Altre regole non ne conosco, a parte che saremo in quattro. Quindi ci saranno verosimilmente solo due scontri. E' ovvio che superato il girone io e te ci scontreremo e chiaramente nello scontro finale dove ti lascerò vincere. Il piano era già concordato. Io sarei arrivata seconda, vincendo il secondo premio... ovvero un incontro privato con Butei. Ma allo stesso tempo Ryugi avrebbe chiesto di “unirsi” all'incontro “galante”. Non vedevo nessun motivo per Butei per rifiutare quella proposta. Infondo, squadrando dall'alto al basso, la Sunese poteva essere benissimo considerata una donna di classe, e attraente... con alcune giuste e precise accortezze. Qualche trucco, un nuovo taglio di capelli. E dei vestiti decisamente... più alla moda.

    Certo, c'è un problema di fondo. Dobbiamo evitare che io e te ci scontriamo fin da subito, non ho idea su come funzionano i sorteggi e dobbiamo assolutamente escludere questa possibilità. Ecco perché arriveremo prima a Zutei. Mi infiltrerò nella bisca e mi assicurerò che il sorteggio risulterà truccato. Io e te affronteremo nemici diversi. [Nota per Shiltar ]Era un punto assolutamente fondamentale. E giustamente Ryugi aveva colto quell'importante dettaglio Chiaramente non puoi permetterti di perdere lo scontro, Ryugi. Non devi pensare a niente altro che a vincere, mettere in gioco tutta te stessa. La mia prima lezione è questa. Fuori dalle mura di Suna ogni avversario che affronterai potrebbe decretare la tua fine. O il tuo successo.

    Arrivata la sera, e ristorati in una taverna lungo il percorso, invitai la sunese a seguirmi, questa volta senza Kage. Eravamo io e lei. Superando una duna di sabbia e quindi lontani di sguardi indiscreti iniziai a parlare Oggi ti ho detto che ti avrei istruita. Devi migliorare e diventare più forte. Tu sai già che sono un Iga, e al mio livello sfruttando la mia abilità speciale potrei sostanzialmente annullare ogni tua azione legata a quell'abilità che usi... le vampe giusto? Avrei chiesto conferma Uno dei problemi che dovrai affrontare lungo il tuo percorso da Ninja è la capacità di adattarsi. Un vero Ninja è un guerriero in grado di gestire le più disparate situazioni. E' ciò che fa la differenza tra essere un genin, chunin o l'essere un Jonin. Come farlo? La risposta devi trovarla te. Era un mantra che mi stavo ripetendo da anni, e le mie parole erano sincere. Parole che mandai giù a fatica quando furono dette da Zoruto Yotsuki, era un bastardo ma aveva dannatamente ragione Generalmente un buon punto di partenza è ottenere l'esperienza sul campo. Quindi bando alla ciance. Vediamo cosa sai fare. Lasciai passare qualche secondo Attaccami con le Vampe, o con ciò che ritieni più forte in assoluto. Io proverò a difendermi e poi di conseguenza reagirò, modulando la forza. Non voglio di certo farti male... Al termine commenterò il tuo stile di combattimento. Ritieniti fortunata, ho affrontato più scontri mortali di quanti ne ricordi. E ho visto avversari di ogni genere. Ho parecchia esperienza da condividere. conclusi, prima di posizionarmi in difesa portando entrambi gli avambracci davanti al petto nella classica posizione di guardia della boxe.
  5. .

    Kusa

    II




    Delirio e Delizia



    Schifuko. Il Sette di Picche, quindi con estrema probabilità un membro effettivo e attivo dei Semi di Ame. Si scusò subito per la maschera, lasciai correre un sorriso Capisco, e accetto le scuse. Ma del resto... chi di noi non indossa una maschera? Fisica o meno. Conclusi con una domanda aperta ma quantomai vera in quel della Pioggia.

    Kurotempi... non proprio le persone più affidabili di questo mondo dissi in seguito alle parole del Sette di Picche il quale affermò che aveva già avuto degli affari in quei luoghi. Mentre quando commentò sull'intervento accennai ad un sorriso velato, e allo stesso tempo recuperando il mio bocchino d'avorio accesi una sigaretta infilandola in quel prezioso supporto. Iniziando così a fumare del prezioso tabacco proveniente dal Paese dei Demoni mentre Liashi ci accoglieva e ci spiegava la missione.

    Dopo un primo scambio di informazioni e dopo averne ricevute altrettante dalla donna non mi venne da aggiungere molto altro, se non quella di commentare quanto appreso Il Teatro Kabuki, eh? Sì ogni tanto alla Lacrima diamo qualche spettacolo. Le mie Geishe sono esperte anche in quel tipo di opera. Sono molto consapevole riguardo a questo di intrattenimento. E non escludo la possibilità di recuperare informazioni su questa compagnia, facendo le giuste domande nel mio Locale. Ci sono alcuni clienti estremamente informati sul Teatro Kabuki. Con i giusti “incentivi” potrei ottenere qualche dritta. Lasciai passare qualche secondo Quindi... immagino che cercare Vira Tsuke non sarà molto difficile... basterà cercare me. Una donna tremendamente bella e “formosa” per usare le tue parole Laishi. Era una sorta di provocazione amichevole nei confronti del braccio destro di Goemon, che naturalmente non reggeva il confronto con me e con la chirurgia dei Cuori. Inoltre tirai un sospiro di sollievo pensando che non c'era un committente diretto. E quindi eventuali curiosi potevano essere in qualche modo “taciuti”, senza particolari pensieri.

    Infine le domande del Sette furono altrettanto validi, più orientate verso l'aspetto tattico Non ho mai affrontato un Ninja di Taki, in effetti. dissi tra me e me, lasciando scorrere in avanti una piccola nuvola di fumo per poi comprendere come le abilità speciali in gioco potevano essere le più disparate essendo una terra di confine Le affronteremo, è quasi sicuro che dovremo confrontarci con Vira... in un modo o nell'altro.

    Con un profondo inchino salutai Liashmi terminata quella lunga conversazione e rimasti soli io e Schifuko venne il tempo di confrontarci più specificatamente sul piano. Ascoltai attentamente le idee proposte dal Sette e annuii in segno di assenso. Mi sembrava un ottimo approccio e molto sensato Sì, sono d'accordo con te e condivido il tuo piano. Probabilmente il nobile punterà, insieme ai suoi stretti collaboratori, a presentarsi durante lo spettacolo Kabuki. E naturalmente lì sarà un ottima finestra dove colpirlo o comunque intercettarlo. Anzi se una delle sue debolezze sono delle tipe “formose” per così dire... il lavoro nel nostro caso è facilitato, potrebbe pure venire da noi se riuscissimo a farci notare in città ancora prima dello spettacolo. Lo attirerò, grazie alle mia presenza. Lasciai di nuovo scorrere qualche secondo E sì, sono disposta a cambiare con la chirurgia il mio volto a patto che al termine di questa missione dovrà ritornare uguale a prima, esattamente uguale a prima. Sottolineai molto bene quelle ultime parole Potrò assomigliare anche ad un attrice famosa, presa da qualche rivista, ma il mio volto è importante quanto il resto del corpo. E' la mia maschera. Affermai con estrema decisione Quindi non ci resta che mettersi al lavoro. Quando vuoi puoi modificarmi i miei tratti, dopo che ci siamo informati a dovere. Magari, Sette, potresti cercare negli archivi delle Picche qualche informazione su Vika Tsuke o su Kutochi Habuti... dubito fortemente che siano immacolati. In particolare ricattare il nobile Habuti potrebbe essere un'ottima pista.[NOTA PER SHILTAR]

    Terminata invece la discussione del piano Schifuko togliendosi la maschera mostrò quello che, a sua detta, era un volto finto. Un volto che conoscevo molto bene. Questo perché era il volto di Kato Yotsuki. Dovetti dare fondo ad ogni mia singola abilità, sforzo mentale e fisico, per non cedere una sola reazione al Sette di Picche... quando in realtà dentro di me il mondo si stava letteralmente rivoltando contro. [Recitazione]Fu un emozione troppo forte che tentai di sopperire fumando dal mio bocchino ma un conato di vomito tuttavia mi salì dal petto e tossii forte, lasciando cadere a terra il bocchino, il quale rotolo sul pavimento Diavolo! Esclamai Hai mai sentito parlare del Paese dei Demoni? Svoltai completamente la situazione, cambiando il discorso e cercando così di guadagnare un po' di aria e respiro Da lì proviene forse uno dei tabacchi più forti al mondo. Lo sto provando, per inserirlo nel menù della Lacrima... ma credo che lo riserverò solo ad una clientela ristretta. Commentai al Sette, prima di aggiungere qualche altra parola Comunque... tornando a noi dietro quel volto dunque si cela un maschio? Mmmh, potresti assumere le fattezze di un qualche attore famoso, in aggiunta a quanto previsto dal piano. Infondo come hai suggerito, poco fa, se due attori di quella compagnia “si facessero male” poco prima dello spettacolo e la compagnia venisse a sapere che ci sono in città ben due possibili sostituti altrettanto validi, quindi non solo io ma anche te, a disposizione per coprire i posti... beh potrebbe essere un ottima idea. Semplificheremo la nostra missione agendo insieme. Fu il mio commento, logico e sensato, cercando di mantenere più possibile il sangue freddo e quindi spingere il Sette a cambiare volto, ma non solo lo avrei testato per capire quanto fosse legato al volto di Kato.

    Poteva essere una coincidenza? Pensai tra me e me. Oppure quel membro delle Picche stava indagando su di me? E aveva cercato di provocarmi? Ragionai. Solo due erano le persone a conoscenza del mio cambio di vita. Laishmi e Lord Goemon. E con entrambi i rapporti erano ottimi, proficui. Non solo, pendeva un accordo tra di noi, di assoluta riservatezza. Non potevano in alcun modo avermi tradito. Ovviamente nemmeno a pensarlo il Coraggio, o la Liberalità (ovvero le altre due uniche persone della Confraternita a sapere del mio passato), non potevano avermi venduto. Loro erano di fatto la mia famiglia. E il mio più grande orgoglio. Quindi no, non potevano esserci reali dubbi sul fatto che l'identità di Yuri Zahard fosse stata compromessa.

    Perciò l'alternativa rimasta era una. Ovvero quella che Schifuko conosceva Kato Yotsuki, e quindi io di conseguenza avevo avuto modo di incontrarlo in qualche frangente della mia vita passata. Poteva essere un accademico, traditore anche lui.

    Certo, nulla poteva essere provato. Ma una sola cosa era certa, dovevo aumentare il mio grado di attenzione; soprattutto alla Lacrima d'Argento. Da quell'evento non avrei più accettato direttamente i clienti, o fornitori. Una mia eventuale copia fisica, una Kage Bushin, avrebbe gestito il locale insieme alle mie Geishe, e avrebbero tutti agito da filtro mentre io, l'originale, sarei rimasta in disparte. Al sicuro. In ogni caso non tutto il male andava per nuocere. Se qualcuno fosse venuto in cerca di Kato Yotsuki... beh avevo una persona da indicare. Una sorta di capro espiatorio. Un falsa pista sulla quale mandare eventuali curiosi. Per il resto avrei avuto tempo per decidere se avvisare o meno il Lord della Perdizione su questo evento. Infondo anche lui aveva tutto l'interesse di evitare che gli Yotsuki in generale mettessero piede ad Ame.

    Comunque superato quel momento di oggettivo panico, e dopo aver ritrovato la calma, mi sarei accordato con il Sette su dove e come ritrovarci, eventualmente anche per eseguire l'operazione.

    Poi una volta terminati i preparativi e avere lasciato tanto di consegne alla Lacrima sarei partita dal mio locale, insieme al Maestro (evocato per l'occasione). Come appuntato precedentemente alla Lacrima d'Argento avrei chiesto ai miei clienti, fornendo numerosi sconti e "premi" nel caso, se avevano informazioni prima sul nobile Kutochi Habutisu, raccomandando la discrezione. Infondo molti miei clienti erano della fascia nobiliare del continente e quindi c'erano molte conoscenze e relazioni. Poi mi sarei informata sullo spettacolo (magari pure avrei cercato una copia del libretto di quell'opera) e in particolare se avevano notizie sulla compagnia Kabuki in particolare, sui loro attori o caratteristiche particolari. Chiaramente dovevo fare molta attenzione ad un dettaglio particolare. Se dovevamo prendere le fattezze di due attori Kabuki famosi dovevano informarci bene, sui loro modi costumi e abitudini ma soprattutto su eventuali simpatie o meno con la compagnia di attori in questione. Rivalità o amicizie erano fondamentali. Insomma mi sarei documentata a dovere, condividendo poi con il Sette tutto ciò che avrei appreso.


    Infine io e il Maestro ci saremmo presentati a Schifuko. Chiaramente la mia evocazione sarebbe apparsa prima nella sua versione umana, ma a sua volta trasformata in quello che si poteva definire in tutto e per tutto un mio servitore, il cui ruolo ufficiale era quello di trasportare le valigie e i suppellettili. Mi sarei limitato a presentarlo Lui si chiama Shifu. E ci potrà aiutare, in vari modi. Ho cieca e piena fiducia di lui. Trattalo con rispetto, tanto come se stessi agendo con me.

    Non restava che dirigerci verso la Locanda Terrore delle Scimmie e approcciarsi alla missione.


  6. .

    Giochi di Potere

    7






    ---------------- Parte di Diogene - Yuri e il Torneo ----------------



    Seguirono molti sussuri seguiti da scambi fugaci di sguardo e molti, anzi moltissimi, occhi puntati su di me e sul modo in cui mi presentai alla platea di giocatori e spettatori. Fu talmente spiazzante che per un attimo, almeno finché non fece capolino per un istante il Jigoku, che pure Lord Goemon venne completamente sorpreso... lasciandosi poi fuggire una lunga risata nel comprendere chi ero veramente. Solo lui, infondo, poteva averlo capito.

    E sfruttando quell'occasione, nella quale diede mostra del suo essere (seppur limitatamente a quanto era solito fare), mi parlò sottovoce invitandomi a seguirlo in quella partita e a farlo vincere. Non potei accennare che ad un leggero sorriso, in segno di riconoscimento e assenso, e sempre sottovoce, affinché potesse solo lui ascoltarmi pronunciai alcune parole riportando il volere della Rigattiera La nostra amica in comune mi ha invitato a questo tavolo verde per aiutare i Fiori... tuttavia lei vuole il premio finale. Ovviamente Lord Goemon seguirò gli ordini che mi ha appena dato, ma poi dovrà gestire la sua vincita con la Rigattiera. Era proprio così, non ero che un aiuto. Il premio finale difficilmente sarebbe arrivato nelle mie mani, e anche se per sbaglio fossi riuscita ad ottenerlo lo avrei ceduto a Lord Goemon. Il Lord della Perdizione del resto aveva la precedenza, dal mio punto di vista, semplicemente perché era la Regina di Fiori... ma allo stesso tempo era giusto informarlo della volontà della Rigattiera. Avrebbe agito di conseguenza, consapevolmente, in maniera tale da mediare con la madre del Poeta. Io non ero che una pedina, alla fine.

    In ogni caso terminato quel teatrino socializzai con Sumire, scambiando poche parole di convenienza senza così ottenere informazioni particolari. D'altra parte in seguito alla risposta secca del duo mascherato compresi fin da subito che se avessero partecipato al tavolo di certo non potevo considerarli dalla parte dei Fiori.

    Prima tuttavia di aprire le danze feci giusto un salto nei bagni di quell'hotel e chiudendomi in uno dei servizi non feci altro che evocare il Maestro, nella sua forma umana, oltreché due copie. Al Maestro consegnai uno dei miei tonici, e alcuni miei veleni, [Tonici] e poi diedi degli ordini ben precisi. Da lontano, se fosse stato loro concesso di assistere alla partita, mi avrebbero dato una mano. Il Maestro avrebbe prima indossando il D-visor su un occhio e poi si sarebbe trasformato in una signora vestita in maniera consona alla serata. Il compito del Maestro sarebbe stato quindi molto specifico. Sfruttando il D-visor e le sue abilità ormai avanzate nella infiltrazione avrebbe gestito tutta la parte esterna, osservando eventuali giocatori che avrei indicato dal tavolo (nella fattispecie avrei concordato alcuni segnali impercettibili da scambiarci tra di noi) e quindi tramite alcuni suoi segnali mi avrebbe consigliato determinate mosse da fare o meno. Chiaramente si sarebbe trovato sempre in una posizione comoda, distante e insospettabile. Ma non solo, grazie alle sue percezioni e abilità avrebbe cercato anche di cogliere eventuali persone che avrebbero, sicuramente, cercato di aiutare altri giocatori dall'esterno e quindi eventualmente ricattabili (dettaglio non secondario). Avrei poi consegnato il vibratore, lasciando a lui il segnale di Lord Goemon. Un orecchio fine al tavolo infatti avrebbe potuto percepire l'eventuale vibrazione e mettermi in difficoltà. [Il Maestro]

    Le copie, invece indossando prima una maschera per coprire il volto, si sarebbero poi anche esse trasformate in due donne diverse vestite elegantemente e avrebbero agito da supporto al Maestro, una avrebbe fatto da accompagnatrice. L'altra invece si sarebbe posizionata dalla parte opposta al Maestro, così da coprire e sorvegliare quanto più spazio possibile.

    Uscendo poi uno alla volta, con le dovute attenzioni, dal bagno (io per prima) non venne che il momento di entrare direttamente in azione. E quindi seguire le indicazioni che di volta in volta venivano date. La copia isolata nel frattempo avrebbe anche preso in affito una camera di quell'hotel, che avrebbe utilizzato per i suoi piani futuri.

    A presentarsi fu quello che poi si dichiarò come il Mazziere, e dal modo in cui agiva e parlava tradiva una grande esperienza e notevole autorità. Tanto è vero che pure Lord Goemon cambiò completamente registro di comportamento, segnale inequivocabile che le cose si facevano serie.

    Il Mazziere diede piena spiegazione delle regole. Personalmente alla Lacrima d'Argento si poteva provare di tutto ma il gioco d'azzardo non era tra i passatempi e attività predilette. Era un territorio molto pericoloso, tuttavia le mie abilità manuali erano eccezionali e quindi questo mi garantiva comunque un vantaggio. Cosa che venne ben presto al mio occhio in quanto osservai lo scambio di una settimana carta. Ma non solo, osservando il Mazziere colsi i suoi movimenti molto strani. Azioni che se sfruttate a dovere potevano garantirmi un vantaggio fin da subito. [Abilità]

    Tra il resto una volta seduta ricevetti di buon grado il messaggio di benvenuto da parte della Rigattiera, che fu in grado di condividermi alcune importanti informazioni sulla partita che da lì a poco si sarebbe tenuta. Le mani della rigattiera potevano davvero raggiungere qualunque punto ad Ame.

    Quasi prima che il gioco iniziasse fece capolino Gobu. Il mio volto rimase impassibile, non per quello meno sorpreso. Quel maiale era riuscito comunque a partecipare, solo che ci avrebbe messo direttamente la sua faccia e probabilmente i suoi soldi.

    In ogni caso venne il momento di iniziare la partita e guardandomi attorno cercai di ragionare sui giocatori. Escludendo Lord Goemon, di fronte a me, potenzialmente un mio alleato tutti gli altri erano di fatto miei avversari. A detta della Rigattiera era Sumire la più pericolosa e forse quella più esperta del gioco. Muoversi contro di lei fin da subito sarebbe stato troppo rischioso. Molto più curioso sarebbe stato invece confrontarsi con gli altri partecipanti.

    Lasciando giocare prima qualche mano, senza investire particolare somme di denaro se non il minimo del bet di volta in volta, avrei cercato di studiare i miei avversari e assicurarmi che tra me e il Maestro ci fosse sintonia. Solo a quel punto sfruttando le capacità del Maestro nel vedere a distanza (e quindi al di fuori di eventuali sospetti) mi avrebbe iniziato a trasmettere dei segnali su come e quando puntare correttamente. Ovviamente si sarebbe trattato di pochi, precisi movimenti nei quali avrei dato fondo a tutte le mie collaudate abilità attoriali per non dar adito ad un solo dubbio i miei avversari. Quindi in questo modo avrei provato a raccogliere un po' di fisch, giocando d'astuzia. A volte avrei perso e altre volte vinto, ma nel complesso il bilancio sarebbe stato sempre in positivo. O almeno quello sarebbe stata l'intenzione. Il Maestro in più si sarebbe concentrato a cogliere eventuali discussioni, o movimenti sospetti (soprattutto su Sumire), così da raccogliere utili informazioni.

    Non solo, dopo un po' di tempo avrei dato il via ad un gioco parallelo (nel mentre io portavo avanti la partita). La mia copia isolata individuando con attenzione uno sfortunato civile si sarebbe avvicinata, con discrezione, e sfruttando tutte le sue straordinarie abilità sensuali e persuasive (oltreché sfruttando l'ormone) avrebbe cercato di attirare il civile nella sua rete. Raccontandogli un pò chi erano i giocatori presenti in quel momento e chiedendo se conosceva alcuni di loro. E nel caso la copia avrebbe colmato le lacune del civile.[Il Fiore Lupo] Poi invitandolo a mettere da parte il gioco lo avrebbe portato mano a mano in camera così da gustare i frutti proibiti del suo corpo.E se ciò fosse avvenuto beh i due avrebbero consumato il rapporto... in una maniera particolarmente intensa. Infatti durante l'amplesso la copia avrebbe stretto l'uomo a sufficienza per fargli perdere i sensi e lasciare così campo libero al Maestro, che facendo capolino nella stanza, avrebbe imposto due sigilli all'uomo e condannarlo così ad un futuro infausto. La copia si sarebbe trasformata in un altra donna prima di lasciare, insieme al Maestro la stanza e dare il tempo all'uomo di risvegliarsi, da solo. Sicuramente confuso ma allo stesso tempo convinto della sua missione.

    Due pensieri sarebbero entrati nella testa dell'uomo. Il primo sarebbe stato: sei stato pagato da Tawara per aiutarlo nella partita; mentre il secondo pensiero sarebbe stato: suggerisci discretamente a Tawara leggendo le mosse del Daimyo. [Simbolo del Pensiero]

    In pratica avrei colpita Tawara, che si era dimostrato sicuramente contro i Fiori e di conseguenza un nemico da eliminare. Il motivo era presto detto, il Daimyo era osservato a vista dal suo Ninja che sicuramente prima o dopo si sarebbe accorto del tentativo di quel povero civile di barare e verosimilmente lo avrebbe denunciato e di conseguenza avrei osservato come il Mazziere si sarebbe comportato, soprattutto se avesse anche solo minimamente indagato... dando così la colpa a Tawara.

    Poi la mia copia, di ritorno dalla stanza, si sarebbe fermata dal barista. Se era vero che tutto si poteva comprare ad Ame e tutto era concesso sicuramente lo era ancora di più quel giorno e con un dito avrebbe richiesto al barista una conversazione più privata e discreta Ho una domanda ingenua... è possibile condividere con il tavolo e offrire dei cocktail? Un classico giro?



  7. .

    Le Parole del Tradimento







    Alla Pagoda Capovolta...


    Seguendo le indicazioni e sostenendo le azioni di Youshi l'intero gruppo, me compreso, giunse a destinazione. Quella che si poneva come destinazione finale. Il covo di Byakuei. E come era immaginabile non si trovava di certo da solo. Anzi più persone, più o meno vive, supportavano il suo intento di rivoluzionare Kiri.

    E tra tutte risaltò la figura di Urameshi. Non era niente di meno che un Imbattuto. Uno di quei mostri illusori che con tanta fatica avevamo sconfitto nel Paese del Fuoco. Probabilmente nessuno dei presenti, a parte me, sapeva affrontare un essere del genere e altrettanto probabilmente nessuno di loro sarebbe stato in grado di affrontare mentalmente la malia che di sicuro quell'Imbattuto avrebbe generato.

    Affrontate il senso di tradimento con un'emozione opposta... così allenterete la presa su di voi. E non perdete tempo a combattere Uragiri! Sappiate che il Rilascio non potrà funzionare contro di lei o su di voi! Furono le uniche parole di massima che riuscii a pronunciare prima di trovarmi a difendermi dai pericolosissimi attacchi di Urameshi. Se da una parte gli squali che vennero generati dal Collezionista furono di fatto annullati da Kensei altrettanto non si poteva dire della tremenda e poderosa fiammata che stava per coinvolgere tutti i presenti, lasciando ben poca possibilità di schivata. [NOTA DIFESA SQUALI]

    E fu in quel momento, spinto al massimo dalla necessità di sopravvivenza, che intuii uno spiraglio di difesa. Conoscendo fin troppo bene Kensei avrebbe reagito a quella fiammata probabilmente con un attacco altrettanto diretto e quindi... se mi fossi mosso alle spalle, letteralmente dietro di lui, mi sarei sicuramente evitato la fiammata. E così feci. Concentrando il chakra elettrico mi spinsi, tramite un movimento accelerato, verso il Mizukage comparendo letteralmente alle sue spalle ed evitando quindi per un soffio il Katon. Usai di fatto il Jonin come scudo vivente. [Slot Difesa 1, Slot Tecnica 1]

    Tuttavia spinto dalla tremenda necessità, malia, dell'Imbattuto del Tradimento la mano automaticamente scivolò nella sacca ed estrassi due coltelli, e con altrettanta rapidità avrei lanciato le armi contro Kensei mirando a colpire il suo braccio destro, ovvero l'unica parte che forse sapevo non essere corazzata. Odiai me stesso per quel gesto... ma non avevo alternative.[S. Azione 1]

    Non solo quando notai il Mizukage prepararsi per il salto, sempre a causa dell'imposizione mentale dell'Imbattuto, stavo per saltare pure io per difendere in qualche modo il Collezionista e il muro di ghiaccio, ovvero l'obiettivo che sicuramente Kensei si era posto come da colpire. Tuttavia la mia azione venne incredibilmente rallentata dalle azioni di Fudoh, che grazie alle sue abilità mi impedì di intervenire prima che fosse troppo tardi. Tirai un sospiro di sollievo, prima di guardare in alto e concentrarmi sul mio obiettivo. [Slot Azione 2]


    Se Kensei fosse riuscito ad aprire un varco sufficientemente grande per passarci allora prima di agire avrei inondato, battendo i piedi per terra, l'intera stanza della mia Nota Assordante, così temuta. [Nota Assordante - Azione Rapida] Avrei cercato di colpire e assordare letteralmente tutti i nemici presenti, Byakuei compreso, indebolendoli e permettendomi così di focalizzarmi direttamente sul principale nemico: Byakuei. [Volontà Assassina]

    Subito dopo aver eseguito la tecnica sonora, concentrando il chakra elettrico, e anticipando le mosse successive di Kensei mi sarei prima mosso verso l'apertura sul muro di ghiaccio e appena giunto a gittata utile con un movimento accelerato del mio corpo fulmineo sarei scomparso per riapparire a circa quattro metri da Byakuei. [Slot Azione 3]Richiamando sicuramente l'attenzione del Collezionista. E davanti a lui avrei evocato il Corvo più debole, ma allo stesso tempo il più utile! [Tecnica del Richiamo]Shitto sarebbe apparso sulla mia spalla sinistra e con un piccolo balzo [Slot Azione 4] si sarebbe gettato letteralmente contro Byakuei eseguendo un unico sigillo, all'interno dei tre metri di distanza, ma sufficiente per metterlo in crisi. Impossibile non focalizzarsi sul Corvo e quindi nel subire un Genjustu in grado di bloccarlo, niente di peggio per un nemico così focalizzato su gestire tutte le persone lì presenti. [Sguardo del Corvo Paralizzante]

    Forse sarei riuscito a creare uno spiraglio per Kensei, o ancora meglio per Kotaro forse libero dal controllo, di agire e di chiudere quindi quello scontro.

    AMMAZZATE QUEL BASTARDO!





    Avrei gridato ad entrambi, consapevole che probabilmente i miei nemici non avrebbero potuto sentire le mie parole di incoraggiamento.

    Chakra:56/100
    Vitalità:20/20
    En. Vitale:27/30
    Statistiche Primarie
    Forza:650
    Velocità: 775
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 725
    Intuito: 725
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rongusukai × 1
    • Stivali da combattimento × 1
    • Bolas × 1
    • Coltelli da Lancio × 4
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Cartabomba II × 1
    • Elmo Protettivo × 1
    • Gambali in Ferro × 1
    • Maschera × 1
    • Amplificatore Suoni × 1
    • Respiratore × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Tonico di Ripristino Medio × 0
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Tonico di Recupero Medio × 0
    • Rasoio Meccanico × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Sigillo Maledetto del Fulmine × 1

    Note
    ///




  8. .

    Kusa

    I




    Il Musico e il Fiore Lupo



    Jaro Shimasu. Era un nome che non avevo mai sentito, e una persona che non conoscevo ma che ironicamente a mia insaputa mi accompagnava fin dall'inizio delle mie avventure ad Ame, seguendo in realtà le orme dell'Oleandro.

    Quell'uomo mi trovò distesa su una sorta di lungo divano di velluto, di colore rosso, intenta a sorseggiare con molta delicatezza un prelibato saké. Infondo dovevo accertarmi che la qualità degli alcoli che venivano serviti alla Lacrima fosse di primo livello. Tuttavia quando il nunkenin si presentò con un cenno della testa annuii, in segno di rispetto, e accavallando le gambe e con estrema calma mi alzai dal divano. Probabilmente ogni mia singola forma, e curva, sarebbe esaltata mettendo a dura prova l'animo dell'uomo.

    Ascoltai le sue parole e subito dopo risposi, con rispetto Piacere di conoscerti Jaro Shimasu. Come dovresti sapere la Lacrima d'Argento è al servizio dei Fiori. E gratuita per i loro membri di spicco. Accetto l'invito, ovviamente. E altrettanto ovviamente sarò presente per il banchetto. Tuttavia prima di concludere Se posso compensare il tuo disturbo per avermi avvisato io, come Matrona della Lacrima, posso offrirti un buon saké? O qualunque altra cosa tu desideri... Quell'uomo sarebbe stato in grado di rifiutare?

    Da parte mia non avrei mai potuto disobbedire ad un ordine diretto della Regina, e tanto meno ero curiosa di sapere chi altro fosse stato presente visto che Jaro aveva parlato al plurale. Non restava che vedere.

    Delirio e Delizia



    Giunta in pompa magna al Delirio e Delizia, con quanto di più attraente e sensuale potessi indossare o ancora meglio rappresentare come Matrona, mi aggiunsi al banchetto che ben presto si trasformò in una vera e propria orgia, fatta di gesti bestiali perché quello era il Lord della Perdizione. Ovviamente mi mantenni lucida tutto il tempo, evitando sostanze in grado di stordirmi. E nel frattempo cercai in ogni modo di cogliere eventuali informazioni sui presenti e anche su Lord Goemon. Un essere completamente assorbito da se stesso. Dalla sua smania di grandezza. Ma lì la stava la sottile differenza tra me e lui. Io puntavo all'Immortalità, alla Luce di Hayate. Alla sua Rivelazione. Per un attimo mi balenò in testa un idea. E se anche Lord Goemon si fosse messo a cercare l'Immortalità per un vortice infinito di piacere e perdizione? Cosa ne avrebbe pensato Hayate?

    Comunque al termine di quel sontuoso e lussurioso banchetto venne il momento degli affari. Rivestita a dovere, e in termini più consoni, mi presentai a Jaro e lì, forse se non l'avessi incontrato prima, avrei fatto la conoscenza del mio compagno di viaggio. Shichifuko era il suo nome.

    Mi chiamo Yuri Zahard, e sono la Matrona della Lacrima d'Argento. Piacere. Furono le mie parole di presentazione rivolte al nuovo arrivato E' la prima volta che ci incontriamo, mi sbaglio? Terminai, facendo spalline.

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    Nel frattempo ricevemmo una serie di informazioni, molto generiche, su quello che saremmo stati poi incaricati ad eseguire. Si parlava principalmente di tre argomenti: Kusa, Tsuya e infine Masao Wakabe, quello che sarebbe stato il nostro futuro obiettivo. Ma tra tutti spiccava Tsuya, questo perché lì venne distrutta un'arma di Iwa... tanto odiata dalla mia Confraternita. La Mansuetudine dunque aveva collaborato all'epoca con gli Accademici. In effetti tra tutte le Virtù forse lei era quella più diplomatica e abile in quel genere di missioni.

    Comunque non fu Lord Goemon a spiegarci la missione, bensì il suo braccio destro Lashmi. L'unica altra persona, al di fuori della Regina, a sapere del mio passato. Oltreché un'altra portatrice di un Jigoku, anche se in una misura infinitamente meno consapevole di quello che io ero riuscita a fare con il mio, col Serpente dell'Inferno.

    Con lei il mio sguardo si fece serio, e attento. Feci un profondo inchino, in segno di rispetto e restai in ascolto, misurando le sue parole. Una missione estremamente complessa, inficiata da numerosi fattori. Dovevamo appunto trovare un ago in pagliaio. Mi posai la mano sul mento, incrociando le braccia nel mentre. C'erano numerose considerazioni da fare.

    La prima domanda la posi ad entrambi, anche se il mio sguardo si voltò verso Shichifuko essendo lui stesso un affiliato alle Picche e quindi magari più informato Dalla mia esperienza ogni nobile ha i suoi difetti. E il fatto che il suo aspetto sia cambiato non esclude che lo siano anche le sue abitudini. Si sa qualcosa di più preciso dai nostri archivi o dati? Vizi o dipendenze? Amicizie scomode? O ancora meglio qualche amante da poter sfruttare? Dovrà avere una qualche entuourage che lo ha seguito, essendo appunto un nobile di spicco. Potremmo anche partire cercando i suoi servi. Si conosce l'identità qualcuno di loro? Quell'ultimo in effetti era il mio campo migliore Poi cambiare l'aspetto ad una persona... e qui si entrava sulla memoria personale Richiede un laboratorio adatto, risorse e abilità. Diamo per esclusi i membri Cuori irrintracciabili tuttavia loro devono aver agito da qualche parte e quindi le tracce di eventuali sostanze, oggetti o farmaci devono essere presenti. Magari abbiamo qualche connessione? Qualcuno ad Ame che ci possa dire dove sono stati spediti a Tsuya con tanto di indirizzo? Non solo, richiede soldi. Molti soldi. E questo significa che è possibile seguire anche quella traccia. Qualche prestanome? Qualche banca specifica? Bloccare i suoi fondi potrebbe essere un ottimo modo per stanarlo. aspettai ancora qualche secondo Invece... domanda molto più scomoda Lashmi... fino a che punto abbiamo carta bianca? Si sa se qualche Ninja lo difende o lo protegge? Se un Accademico si intromettesse nella nostra caccia o un Cremisi si opponesse come dovremmo agire? Ucciderlo e farlo scomparire è praticabile come opzione? Poi una conferma... i nostri mandanti sono i Cremisi? O in alternativa recuperiamo questo nobile e poi lo rivendiamo al miglior offerente? Nel secondo caso infatti eventuali danni collaterali sarebbero stati più facili da contenere. Lasciai poi il tempo al mio futuro collega di porre le sue questioni.

    Al termine del briefing sarebbe giunto il momento in cui condividere alcune informazioni con il mio alleato, seppur momentaneo Per questa missione, Shichifuko, siamo compagni. Di conseguenza delineo alcune regole base. Non ti tradirò. Non agirò alle tue spalle, né eviterò di condividere informazioni legate alla missione. Se sarai in difficoltà non ti lascerò indietro, ti proteggerò. Possiamo considerarlo un accordo reciproco? Erano i termini di un lavoro, poteva essere scontato tra compagni accademici ma non di certo tra membri dei Semi. Dunque era bene sottolinearlo. E un accordo era un accordo, infrangerlo avrebbe sporcato l'onore di un criminale. Non conveniva a nessuno dei due.

    Se ci fosse stato una sorta di accordo allora avrei proseguito Bene, devi sapere un paio di cose. Sono un'esperta corpo a corpo, e per i miei motivi, anche se mi trovassi in difficoltà lascerò sempre attaccare per primo l'avversario. Fa parte della mia strategia di combattimento. So anche manipolare le persone e Ninja, fino ad un certo punto. So che sei un medico, ovviamente, ma le altre tua abilità? Qualcosa di cui vorresti parlarmi? Non aggiunsi altro.

    Su come muoversi e sulla strategia da adottare una volta giunti a Tsuya c'era da ragionarci sopra, anche in relazione ad eventuali informazioni che avremmo ottenuto dalle nostre domande, prima di partire alla volta della città.

    CITAZIONE
    Shiltar non vado oltre con la narrazione, perché c'è già veramente tanta carne al fuoco. Tra cui l'interazione con il nuovo compagno di Yuri! Buona avventura a tutti!

  9. .

    Giochi di Potere

    5




    ---------------- Parte di Madama Umezawa ----------------



    La conversazione con Madama Umezawa proseguì dopo la serie di domande che posi alla vecchia signora di Ame. E le sue risposte furono molto utili per inquadrare la situazione. E pensare così ad una strada da percorrere. Una cosa era certa, ero arrivata ad Ame per costruirmi una nuova casa e mettersi in mezzo a più Semi non era un'idea geniale. Avessi avuto più contatti, più soldi o comunque più potere potevo considerarla un'occasione interessante.

    Certo, ogni lasciata era persa. Difficilmente sarei mai più riuscita ad infiltrami in un Seme, in particolare nelle Picche... ma ne valeva veramente la pena? Valeva veramente il gioco? Portarsi la guerra nella propria casa? Il primo obiettivo in quel di Ame era costruirmi una reputazione nel Seme di appartenenza. Essere considerata come membro dei Fiori. Giocare tra Picche e Fiori invece avrebbe richiesto un modo di approcciarsi completamente diverso. Fuori dall'ordinario, senza considerare che ogni passo falso poteva costarmi l'ira di uno o dell'altro seme. Senza considerare inoltre che l'Asso di Picche era Ru Wai, almeno stando alle parole di Namae. L'avevo visto in azione all'Abete e di certo non era una persona da sottovalutare. E aggiungendo che davanti alla memoria storica dei Fiori, quella vetusta signora, nessuno era mai sopravvissuto a quel tipo di gioco di Potere allora decisi definitivamente il da farsi.

    No, avrei seguito il consiglio della Rigattiera Madama Umezawa, le sue parole mi hanno fatto riflettere. Non ho il potere, o i mezzi, per giostrarmi tra Picche e Fiori. Non al momento attuale. Il rischio di rovinare tutto è troppo alto. Quello che le chiedo invece è di farmi partecipare per i Fiori. Io cercherò di giocare per lei, con la sua quota e di vincere il premio finale. O almeno provarci, insieme all'altro giocatore dei Fiori chiunque esso sarà. Lasciai passare qualche secondo Per quanto riguarda Gobu... ci penserò io. Le chiedo solo di non divulgare il nome del maiale e del suo compagno. Tenga fuori entrambi, almeno per un po'. Finché le acque non si saranno calmate. Ho un mente un modo molto utile per spremere quel porco. Sorrisi, malefica.

    E dopo aver udito le sue parole finali, quelle sulla carta piazzata, non feci altro che inchinarmi in segno di profondo rispetto davanti ad una criminale di quella caratura. Sentivo che bene o male ci saremmo rincontrate a breve Le mie intenzioni sono chiare Madama, voglio portare onore al Seme. Ed Ame. E' la mia casa, infondo.


    ---------------- Parte di Gobu; Lacrima d'Argento ----------------





    Avrei aspettato quasi all'ultimo per interfacciarmi con Gobu. Lui sarebbe passato da me, alla Lacrima, ogni giorno per ascoltare o ricevere suggerimenti su chi proporre per le Picche per il torneo. Peccato che quella sera sarebbe andata “leggermente” in maniera diversa da come aveva pianificato!

    La mia Geisha avrebbe accolto Gobu e lo avrebbe invitato a raggiungermi nella mia stanza privata. Lì mi avrebbe trovata, perfettamente truccata e sensuale come poche altre volte. Mi ero preparata affinché non potesse resistere. L'intera stanza era satura del mio ormone che rendeva così fragili gli animi più voluttuosi. Appena sarebbe entrato accavallando le gambe avrei posato una mano sul bicchiere di saké e con l'altra avrei invitato Gobu a sedersi sopra di me, battendo le mani sul mio grembo Prego, Gobu-sama, divertiamoci un attimo, beviamo qualcosa insieme. Poi parliamo.

    E se avesse accettato lo avrei accontentato in ogni suo desiderio affinché il suo animo si piegasse, nuovamente. Solo a quel punto avrei proseguito con gli affari Ti mostro un trucco, Gobu-sama. Con un gesto della mano impercettibile avrei fatto comparire una carta. Un Asso di Picche, che avrei appoggiato sul tavolino. Un sorriso malefico a quel punto si sarebbe dipinto sul mio volto Allora, Gobu-sama immaginiamo per un attimo che io sia a conoscenza dell'identità dell'Asso di Picche. Che sappia dove si trova, che ci abbia già parlato e abbia degli affari con lui. Immaginiamo che io possa andare da lui, da quell'omone tutto ossa e muscoli... Avevo dato abbastanza informazioni al Maiale per fargli credere che fossi a conoscenza di chi stessi parlando, e fargli nascere dunque il dubbio … e immaginiamo che io gli riferisca che te, e il tuo compagno, vi siete fatti abbindolare così facilmente. Che avete rivelato informazioni chiave, posizioni delle Picche centrali. Avete mostrato debolezze, e passaggi segreti. Insomma... quello che chiamo un bel casino. E immagino che al nostro Asso non possa andare per niente bene. La mia proposta è la seguente. Il mio silenzio, nei confronti dell'Asso, vale diecimila Ryo. In caso contrario l'Asso di Picche lo verrà a sapere. Erano i soldi che mi servivano per diventare Fante. Non avevo altro modo. Non potevo partecipare al torneo per entrambi i Semi se entrambi i Semi volevano il primo premio. Avrei deluso inevitabilmente uno dei due. Se avessi notato un certo grado di ostilità, o rifiuto avrei incalzato Una mia copia, una Kage Bushin, si sta già dirigendo ad una certa Locanda... per informarlo. Hai ancora poco tempo, Gobu-sama. Non era vero, non avevo una copia ma lo avrei fatto; senza ombra di dubbio.

    Al Maiale la scelta Non è nulla di personale, Gobu-sama. Anzi se siglerai l'accordo di segretezza sarai sempre il benvenuto alla Lacrima! Terminai il discorso con un sorriso, prima di valutare la sua risposta.



    ---------------- Parte della Regina di Fiori, Lord Goemon; Lacrima d'Argento ----------------



    In tutto ciò, in quei giorni, se fossi riuscita ad ottenere i soldi da parte di Gobu per via del mio ricatto, avrei invitato la Regina di Fiori alla Lacrima d'Argento e avrei consegnato il contante, estraendolo da una valigetta contenuta in un rotolo da richiamo Lord Goemon, mio protettore. I miei toni erano aulici, e sottomessi allo stesso tempo. A lui piaceva, e a me andava bene Ecco i dieci mila Ryo, come pattuito, per il mio passaggio a Fante di Fiori. E la Lacrima come può vedere è vuota. Ci siamo solo noi, i miei Servitori e le mie Geishe. Ho imbandito quanto più cibo, droga e alcol potessi fare per festeggiare, privatamente, questo evento. La prego, brindiamo insieme. Divertiamoci, senza se e senza ma. E lì avrei lasciato che etica, onore e rispetto venissero sottomessi alla depravazioni che quell'uomo poteva manifestare. Lì avrei contribuito ulteriormente a rendere la Regina sempre più dipendentemente da me, dalla mia presenza, abilità e sensualità. Mi sarei trasformata in una droga per lui, tanto quanto lo erano tutte quelle che assumeva.



    ---------------- Parte di Namae, Yato; Lacrima d'Argento ----------------




    Ben diverso fu la situazione che si andò a creare dopo aver utilizzato l'Occhio sulla figlia dell'Oleandro. Rimasi in silenzio, e in disparte. Limitandomi ad un velato sorriso nei confronti della domanda di Bokushin prima di rispondergli No, Bokushin. Non è tra le mie priorità.

    Le rivelazioni che Hounko fece ai presenti furono di natura molto, molto importante. Era evidente che si collegavano con quanto avevo sentito in precedenza, tra Madama Umezawa, Gobu e non solo. C'era in atto un piano, che coinvolgeva numerosi Semi e parecchie ingerenze. Ma proprio per quel motivo non avevo intenzione di parteciparvi direttamente, il costo poteva essere troppo alto.

    Non potevo riferire direttamente il mio piano a Namae, non dopo quanto uscì dalla bocca della figlia. Questo perché a conti fatti stavo per partecipare al torneo, per conto dell'Umezawa, e quella donna poteva essere coinvolta se si pensava ad un rapporto tra Fiori e Quadri. Aiutare Namae mi avrebbe portato ad un conflitto di interessi, che non avrebbe aiutato nessuno dei due. Mi limitai ad una risposta neutra La porta della Lacrima d'Argento è sempre aperta, Namae. Io stanotte ho un compito dal quale non posso esimermi. Sono desolata, volevo parlartene ma mi sembra evidente che le tue priorità sono ben diverse. Non ti preoccupare per il pagamento. Mi basta che non parlerai in giro di quello che ho fatto e di come ti ho aiutato, e siamo pari. Conclusi, prima di lasciarlo andare.



    ---------------- Parte di Yuri; Delizia; il Torneo ----------------




    A meno che Madama Umezawa non aveva già pagato per conto mio l'ingresso e mi aveva invece affidato i soldi direttamente allora avrei adottato tutte le misure idonee per raggiungere il posto in sicurezza.

    Quindi dopo aver ricevuto i soldi mi sarei preparata a dovere. Avrei riposto i Ryo dentro una valigetta la quale si sarebbe trovata in una pergamena di richiamo, inoltre mi sarei potenziata a dovere con i simboli. [Preparazione 1][Preparazione 2][Prepazione 3]

    Dall'entrata principale della Lacrima d'Argento la mia copia fisica, identica a Yuri, sarebbe uscita. Io invece, trasformata in un tizia anonima sarei uscita dall'entrata secondaria e quindi lontana da sguardi indiscreti. Seguendo in parallelo, e cambiando spesso tragitto avrei puntato a raggiungere il Delirio mentre l'eventuale esca, la mia copia, avrebbe attirato l'attenzione muovendosi sempre verso il locale. [Copia]

    Augurandomi che non sarebbe accaduto nulla se fosse andato tutto liscio allora le mia copia poco prima di arrivare al locale di Goemon si sarebbero defilata, prendendo un altra strada per poi scomparire mentre io, letteralmente prima di trovarmi di fronte al locale, avrei mantenuto la copertura per poi annullare la mia trasformazione e presentarmi di persona, al massimo del mio splendore, con i soldi nella valigetta (richiamata dal rotolo poco prima).

    Comunque prima di entrare avrei eseguito poi subito dopo un'altra trasformazione che avrebbe mutato solo il mio volto, in una donna pur sempre bellissima ( avrei trasformato solo la mia faccia in maniera tale da preservare la sensualità che sprigionava il mio corpo) e sopra di esso avrei posto una maschera, che avrebbe nascosto il mio viso. Non sapevo se era necessario mantenere l'anonimato o meno, in quel caso avrei agito di conseguenza.

    Non mi sarebbe rimasto altro che giocare la partita.
  10. .

    Il Ritorno dell'Akuma

    4




    Senji Akuma si sarebbe ritrovato inizialmente da solo. Aprendo gli occhi avrebbe allo stesso tempo respirato di nuovo. Davanti a lui si sarebbe trovato una specie di involucro, la sfera di vetro appunto ma chiusa. Mancava così poco ad aver libero accesso al mondo. Al mondo reale.

    Tuttavia il suo passaggio non era ancora finito. Da una parte poteva dirsi soddisfatto del risultato che aveva ottenuto nel suo io interiore. Ma quella non sarebbe stata l'unica difficoltà. L'unica prova. Kojin no Shi non aveva ancora finito di lavorare. Lo sapeva in qualche modo l'uomo che aveva dato il via a tutto. E se dall'io interiore di Senji la connessione si era stabilità tra vita e morte, lo stesso non poteva dirsi della realtà. Il Veleno aveva fame, lo potei percepire letteralmente nella mia pelle. Questo perché avevo tatuato uno dei miei Jigoku no Hebi. Sentivo fremere il Serpente. Sentivo la pelle tirare, quasi dolorante. C'era una connessione, come se una parte del rito ormai dimenticato di creazione del Jigoku fosse in qualche modo legato a quel veleno.

    E da lì ad un attimo l'inferno si scatenò in terra. Dalla spalle di Senji si formarono delle ombre, le quali via via diventarono sempre più definite. Sempre più mostruose. Forme demoniache, che richiamavano le leggende più antiche.

    Ecco, questa è la manifestazione di Kojin no Shi. Pretende un pagamento, in forma di vita umana. Ecco perché abbiamo costruito quell'involucro, così leggero da rompere ma allo stesso abbastanza resistente per limitare quelle... cose. Si stancheranno ad un certo punto. E poi moriranno dallo sforzo, il tentativo di uscire. Questo è il modo per evitare le conseguenze del risveglio... della leggenda di cui avevo parlato.

    Il punto focale della questione fu proprio la parola... abbastanza. Queste ombre iniziarono a vorticare attorno a se stesse, attorno a Senji, come se cercassero un punto di uscito senza però ferire Senji, come se disgustate dalla sua presenza. Come se volessero scappare! Loro cercavano un punto debole per uscire e divorarci. Lo potevo percepire, la loro fame era insaziabile! Tuttavia l'uomo sembrava aver ragione, non c'era verso finché qualcosa non accadde. Si fermarono tra di loro e iniziarono a divorarsi una con l'altra!

    Ma cosa? Non era previsto, preparatevi Ninja! Non fatevi toccare!

    Tre ombre rimasero da quel gesto cannabile, tre ombre più forti e premendo contro il vetro comparve la prima crepa, poi la seconda e infine il vetro si ruppe lasciando uscire quelle bestie oscure. Tuttavia non era veloci, almeno non quanto ci si poteva aspettare ma il loro grido echeggiò talmente forte che mi assordai, con la mia stessa tecnica con Nota Assordante, per non venire ferito ulteriormente da quel urlo di morte. Una di esse provò pure a raggiungermi, ma forse indebolita (come le altre, del resto) dallo sforzo per uscire dall'involucro non fu abbastanza veloce per ghermirmi e riuscii a schivare. Lo stesso valse per gli altri Shinobi che, sforzandosi notevolmente di più, riuscirono anche loro a scansarsi. Attimi di grandissima confusione!



    Le ombre però non si arresero, anzi. Scapparono uscendo dai vari pertugi che quella cantina presentava.

    Kojin no Shi è fuggita. fu l'ovvia conclusione dell'uomo Ma non possiamo permettere che rechi danni ad Ame. Dobbiamo fermare le sue manifestazioni. Lei cercherà di ricomporsi in un unico essere, fisico concreto ma demoniaco. Un Oni rincarnato. Un pericolo per tutti... ma l'unica persona che può fermarlo è lui. L'uomo volse lo sguardo verso Ainashi Dobbiamo recuperare la sua forza. Il più velocemente possibile. Pensai tra me e me che il problema si era, in una frazione di tempo, ingigantito a dismisura. Un problema che quasi sicuramente sarebbe ricaduto anche sulle mie spalle.

    Lo Shinobi, lo stesso che mi aveva parlato e invitato in quella situazione, si avvicinò a Senji e con un gesto della mano, appoggiandola sull'involucro di vetro liberò l'uscita dai residui di metallo e vetro creando un passaggio sicuro in quella sorta di prigione senza veli. Poi l'uomo, con un tono di voce sommesso, allungò la mano verso l'Akuma.

    Bentornato in questo mondo, Ainashi.

    Io non potevo sapere chi fosse veramente, non lo aveva chiamato Akuma oppure Senji. Ma con un nome fittizio. Anzi subito l'uomo diede una maschera al redivivo.

    La prego di accettare questo dono. Dobbiamo mantenere segreta la nostra identità ai nostri ospiti, per quanto possibile. E si copra, ha già... sperimentato abbastanza freddo in questi anni. La prego, mi segua.

    Il suo tono era leggero, quasi debole. Come se provasse reverenza nei confronti di Ainashi. Se lo avessi saputo sicuramente si stava riferendo a nascondermi dagli occhi rossi degli Akuma e dai loro poteri speciali. Io nel frattempo, a braccia conserte, osservavo quanto stava succedendo. Ero estremamente curiosa di ciò stava avvenendo di fronte a me. L'uomo così consegnò una maschera, e un lungo vestito di color verde ramato. Abbastanza caldo per coprire il redivivo e proteggerlo dall'umido di Ame.

    Non servì nemmeno specificarlo che mi limitai ad osservare da distante la coppia mentre si allontanava e si fermava vicino ad un angolo di quella stanza, attrezzato bene o male come una sorta di infermeria. Altri due Shinobi si avvicinarono e si presero cura dell'uomo, misurando i suoi parametri vitali. Controllando il suo stato di salute, fornendo da mangiare se avesse chiesto.

    Ero abbastanza lontana da non essere in grado di udire il loro scambio di parole, anche se avesse urlato. E in tutto ciò il mandante prese parola, rivolgendosi proprio a Senji Io sono Inguroriasu (Il Senza Gloria), anche io figlio redivivo di Kojin no Shi. Lo so che sei frastornato, per quello che hai visto. Per quello che hai passato... è tremendo e sei sicuramente confuso. Ma prima di andare oltre... dirti quello che è successo ti chiedo: ti ricordi chi sei? Come ti chiami? Chi eri? Come è stato affrontare se stessi? Come sta il tuo fisico?

    Domande assolutamente lecite, che meritavano una risposta.

    Allora Leo, come ti ho accennato privatamente è necessario gestire diversamente questa comasterata. Quindi per evitare di infilarci in trame già aperte riprendo in mano la situazione ma la amplifico rendendo la tua situazione decisamente... più complicata! E' il caso di dire che ci sarà da divertirsi, come ai vecchi tempi! Post di transizione per riunire i puntini e preparsi ad un role impegnativa. Ah, ho editato anche il post 3 nella parte finale perché altrimenti cozzava con l'inizio di questo post.

  11. .
    CITAZIONE (Kairi Uchiha @ 21/6/2023, 10:52) 
    Ciao, allora ci sei anche tu! Si, mamma da 3 anni e mezzo, e si, è davvero inconciliabile metterci dentro il gdr se non a ritmi degni di una tartaruga zoppa, ma mi manca davvero davvero tanto giocare. Sono contenta il gdr sia ancora attivo! Vedo se riesco a passare su discord una di queste sere!

    EDIT: e si, belli i ricordi delle nostre ruolate! Mi hanno detto che il tuo pg è diventato femmina (???) e che quello di Historia è diventato Nukenin, Kairi se fosse ancora nel gdr gli darebbe la caccia senza quartiere :P

    Si, sono successe parecchie cose in mezzo da Anime di Pietra XDDDD mentre Historia è al momento assente, da un pò di tempo ormai! Purtroppo anche Hohe latita, ogni tanto qualche post esce ma è molto raro!

    Te ne sei andata e il gruppo si è frantumato XDDD

    Ma non pensarci, comunque come dice Waket 2 post a settimana sono tanti. E sei ancora tra i pg più alti di livello del gdr xD ne avevi fatte di giocate all'epoca ahahah
  12. .

    Il Ritorno dell'Akuma

    1



    A cinque giorni dall'inizio di Giochi di Potere...

    Non era una giornata qualunque, anzi non era una notte come molte altre ad Ame. Al di fuori di quello che stava avvenendo alla Città della Pioggia, i giochi di potere e politici che stavano scombussolando il villaggio qualcun altro era in attesa. Qualcuno che viveva all'ombra, qualcuno che aspettava. Qualcuno che... aveva stretto accordi con più Semi. Persone con le quali non era bene scherzare. Almeno quello era ciò che Lord Goemon, il Signore della Perdizione e Regina di Fiori, mi aveva suggerito e poi ordinato.

    Mi trovavo in un luogo oscuro. Non era stato facile raggiungerlo, si trovava nei meandri di Ame. Nascosto come in un labirinto tra mille incroci e vie oscure. Una porta dava verso il sotterraneo di un palazzo abbandonato e lì bussando tre volte avrei pronunciato le parole per entrarci.


    Le nubi di tanto in tanto
    ci danno riposo
    mentre guardiamo la luna.


    E così la porta, blindata e pesante, si aprì. Non avevo ricevuto alcun genere di indicazioni da parte della Regina sul come presentarmi, se non una maschera per nascondere il volto e portarmi addietro una valigetta. Una speciale valigetta. Davanti a me si palesarono tre uomini, a dire dalla loro corporatura, questo perché una maschera nascondeva il loro volto. Eppure sembravano dei Ninja, a vedere che uno di loro portava sulla cinta una Katana.

    Come d'accordi con il Seme dei Fiori rappresento la persona incaricata a trasportare Kojin no Shi (la Morte del Defunto). Cosa era Kojin no Shi? Tralasciando l'estrema rarità era una droga che neppure Lord Goemon si era azzardato a provare sul suo corpo. Si dicevano molte cose, a partire dal prezzo stellare per sfruttarla e richiederla, motivo per il quale c'era di mezzo una Regina, ma non solo. Si diceva che fosse in grado di spaventare pure la Morte. Ma non sapevo il motivo. Fu il più vecchio di loro tre, a giudicare dal timbro di voce, a prendere la parola e acquisire la valigietta Ringrazia Lord Goemon per la concessione. Te farai da garante. Come d'accordi che poteva significare qualunque cosa. Pure dover uscire da quel sotterraneo con le mani insanguinate nel caso in cui quella droga non avesse funzionato come voluto. Il mio compito, segreto, era quello di osservare gli effetti della droga per conto di Lord Goemon.

    L'uomo, con fare solenne, tutt'altro che plateale come se effettivamente in lui risiedesse un'educazione nobiliare si avvicinò al centro di quella stanza. Con un gesto della mano fece calare la coperta di lino, raffinata e costosa scoprendo quello che era un contenitore. Lì dove era presente un corpo, nudo, richiuso in una bolla di vetro. Una persona che non avevo mai visto prima. E che da contratto non potevo in alcun modo interagire.

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    Si racconta una macabra leggenda su questa droga... iniziò a parlare l'uomo Si diceva che un tempo un membro molto importante di Ame siglò un accordo affinché una volta morto qualcuno iniettasse nel suo corpo questa droga. E ciò avvenne e l'uomo ritornò in vita. Il modo però non fu dei migliori. Uccise tutti i presenti, e il creatore della droga, affinché nessuno potesse più rubare questo segreto. Questo almeno in teoria... finché Lord Goemon non ha trovato una seconda fiala. Ora vedremo se funzionerà. Se le nostre speranze risorgeranno!

    E così avvicinandosi ad piccolo pertugio aprì la serratura che separava i due ambienti e lì pose il becco della boccetta. Poco a poco un liquido nero, come la notte, andò a riversarsi ed evaporare nell'ambiente circostante appoggiandosi nel corpo di quell'uomo. Entrando nella sua pelle. E chissà, cosa altro facendo.

    Sarebbe stato in quel momento che Senji Akuma si sarebbe risvegliato. Ma non nella realtà.

    _______________



    Attorno a lui i suoi occhi si sarebbero aperti nel più profondo nero.

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    Calando lo sguardo verso il basso avrebbe notato un dettaglio atroce. Lì, per terra, era presente la sua testa decapitata. Con gli occhi ancora aperti, rivolti verso il Senji vivo.

    Qualcuno stava battendo le mani, si percepiva una vena sarcastica.

    Il mirabile Senji Akuma. Kage della Nebbia. Per quanto?



    Dall'ombra la figura si avvicinò fino a rendersi visibile. Rideva di gusto.

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    Si sono io. O meglio tu sei me. O lui è noi. Difficile dirlo. L'unica cosa certa è che io sono la versione più forte di tutti e tre.



    Alzò platealmente le mani.

    E quella destinata a scomparire. Per mia sfortuna I suoi occhi divennero rosso sangue. Senji avrebbe presto riconosciuto che a fianco di quel redivivo sarebbero apparsi altri due Senji uguali a lui, che lo avrebbero attaccato cercando di colpirlo uno da un lato e l'altro da l'altro con un pugno sulla fronte. [Attacco]

    E tu eri il figlio mirabile. E tu era la nostra speranza. E tu dovevi essere il più grande tra gli Akuma. Perché proprio tu? Perché proprio io? Perché noi?



    Qualcosa non tornava. Era più che ovvio, certamente. Ma lo stesso sarebbe valso per Senji. Si sarebbe sentito più lento, più debole. Come sarebbe riuscito a contrastare quei simulacri? Più forti più veloci. Più simili a quello che lui era un tempo. [Nota]

    Doveva risolvere la sua situazione in qualche modo. Ma come? Con le parole? Con la violenza? Solo lui poteva deciderlo.

    CITAZIONE
    Eccoci qua Leo ad un momento catartico. In questa giocata slegata in parte da giochi di Potere ha inizio di nuovo il tuo percorso. Per me hai la massima libertà su come sviluppare la psiche del tuo personaggio ora che è redivivo. Almeno in questa prima parte solo nella componente mentale. Lascio ovviamente a te eventuali sviluppi, confronti con il tuo te stesso del passato. Insomma vedi un pò tu, e io seguirò il tuo percorso!

  13. .

    Giochi di Potere

    Interpost per Diogene



    Nonostante l'effetto dei miei ormoni e la fiducia che Gobu ispirava al suo “compagno” fu proprio lui a iniziare a dubitare per primo, e poi Gobu stesso a seguire dopo aver udito la mia proposta. Era comprensibile che davanti a due elementi delle Picche potessero nascere importanti dubbi. Era il loro lavoro, e allo stesso tempo era immaginabile che la confusione del maiale venisse a meno, riportandolo alla realtà più di quanto io volessi.

    Comunque da parte mia avevo ancora la mia maschera a proteggermi. Una maschera che aveva la sua indubbia resistenza. Se fossi riuscita a difendermi da quegli attacchi verbali allora avrei tolto la maggior parte dei dubbi su di me e forse sarei riuscita a cogliere informazioni utili, o quantomeno uscirne senza colpo ferire. Guardai Gobu, preparandomi a inscenare un piccolo teatrino, dopo aver udito le sue domande a bruciapelo. [Recitazione]

    Lungo le mie guance iniziarono a scendere delle lacrime, e il mio volto iniziò ad arrossarsi. Volevo dimostrarmi debole, in difficoltà, assolutamente innocua. Ero capace di farlo, mi ero addestrata. Iniziai a pronunciare, anzi a strascicare delle parole Dieci... dieci... iniziai a piangere Diecimila Ryo! Furono le mie prime parole alle domande richieste dal maiale Gobu-sama! Ho un debito di diecimila Ryo con i Fiori! Non era vero, ma lui non poteva saperlo. Nessuno poteva sapere della mia vera affiliazione con Lord Goemon, certo che potevano esserci dei dubbi lavorando per i Fiori, ma dubbi che avrei presto risolto nella mente della coppia di Picche. Gridai affranta inginocchiandomi davanti a lui mostrando così ad entrambi il mio kimono che poco alla volta stava scendendo sempre di più e lasciando intravedere sempre più carne [Yuri - Il Fiore Lupo] Fin dalla tenera età ho lavorato nei bordelli. E dopo una vita di soprusi un anno e mezzo fa sono scappata dai territori accademici. Mi sono fatta coraggio, e rubando un po' di ryo da un cliente facoltoso sono fuggita e sono corsa ad Ame. Sapevo che era un posto dove ci si poteva nascondere. Poi... lasciai in sospeso il proseguo del discorso portandomi una mano sulla bocca quasi a nascondere la vergogna … poi ho iniziato di nuovo a lavorare qui ad Ame, ma in locali più adeguati. Mi trovavo bene... finché dei tizi si sono presentati durante una delle notti in cui lavoravo. Mi proposero di diventare io stessa una Matrona, una Orian. Forse per la mia esperienza, abilità o bellezza. Infondo... Quale migliore occasione? Fu il mio pensiero. di nuovo presi a piangere, di nuovo il mio kimono scese, fino quasi a scoprire i seni Ed ecco che è nata la Lacrima d'Argento. Ero entusiasta, come non mai nella mia vita. Finché queste stesse persone sono ritornate. E mi hanno presentato il conto: un debito di diecimila Ryo. Da pagare ai Fiori. Erano loro a parlare della Rigattiera mentre... abusavano di me alla Lacrima! Scoppiai a piangere Ma come posso riuscirci? Ogni mese per qualche ragione il mio debito aumenta! Trovano sempre una scusa! Io voglio liberarmi da queste catene, e riscattare la mia libertà una volta per tutte! Non mi interessa nulla della Rigattiera, a me interessa lei Gobu! era quasi una dichiarazione d'amore Non so come potevate essere a conoscenza di queste informazioni sulla Lacrima. Ma avete ragione, è vero. E' legato ai Fiori ma questo non riguarda me! Invece Gobu-sama... Lei è un mio cliente fidato. Non solo mi permette di tirare avanti con i suoi pagamenti puntuali... ma … è stato il primo ad interessarsi di me, al di fuori dall'essere una prostituta! Il primo che mi ha detto che mi avrebbe protetto! Non so bene come funziona ad Ame, ma una cosa è certa se potrò essere d'aiuto e anche magari guadagnare qualche Ryo sarò pronta anche a rischiare! Non dico che vi porterò direttamente alla Rigatteria... ma posso esservi utile! Ditemi come! Posso ascoltare, sono molto brava! stavo giocandomi il tutto e per tutto, nei confronti di Gobu e del suo amico. Una storia come mille altre. Perché dubitare dopo tutto quello? Avevo dato delle motivazioni molto valide. Gobu era un cliente fisso, dava un introito costante utile per ripagare il debito. La sua assenza a causa di Madama l'avrebbe tolto dal mio locale. Ecco perché, da un punto di vista della narrazione, Yuri cioè io avrei preferito rischiare perché tanto valeva! Perdere Gobu avrebbe significato aumentare il debito. Senza contare che finalmente avevo davanti un occasione di guadagnare soldi al di fuori delle mani dei miei "agozzuni" dei Fiori. Secondo una mente criminale, come quella di Gobu, era tutto perfettamente sensato. La mia storia aveva un senso, in effetti non era così distante dalla realtà!

    Alzai lo sguardo cercando di cogliere negli occhi di Gobu ma anche del suo amico, il più teso tra i due, dei sguardi lascivi, sguardi di possessione. E a quel punto mi sarei alzata e lasciando cadere il kimono a terra mostrando così ad entrambi le mie giunoniche grazie avrei pronunciando La Bellezza può essere una maledizione, Gobu-sama! Haichi-sama! La mia bellezza è un fiore pericoloso! Ma per chi mi vuole bene, come lei... posso condividerla! E' la qualità più preziosa che ho! La prego, non mi abbandoni! Avrei pronunciato con gli occhi gonfi di lacrime, e le guance rosse, prima di vedere che cosa sarebbe effettivamente successo.

    Se avessi colto qualche segno di debolezza carnale, di tentennamento o di cedimento in particolare di Haichi... con un gesto impercettibile, vista la vicinanza della mano al mento avrei attivato l'ormone sul collo inondando di profumo la stanza e colpendo probabilmente anche il suo amico, il quale era già in uno stato confusionale dato dal Rombo di Tuono. La droga prodotta da Lord Goemon. La combinazione delle due sostanze sarebbe stata micidiale, avrebbe per entrambi portato a lasciarsi andare. [Il Fiore più Profumato]

    E se Gobu-sama o Haichi-sama si fossero lasciati andare avrei acconsentito a stare dietro ad ogni loro richiesta lasciva, sfinendoli all'inverosimile e sfruttando ogni mia abilità sensuale. Portandoli a usare quanta più droga possibile, a farli perdere i sensi e portandoli in uno stato di coscienza completamente alterato. A farli addormentare nel caso migliore. E solo se fossi riuscita a mettere a terra i due, sfiniti dalla prestazione e fuori gioco, prima assicurandomi che fossero effettivamente addormentati e poi facendo la massima attenzione a non svegliarli avrei cercato di indagare, senza lasciare alcuna traccia e senza raccogliere niente, attorno a quella stanza per accumulare quante più informazioni possibili memorizzandole.

    Infine se quell'ultimo tentativo di confronto con Gobu fosse andato a buon fine una volta ritornata al di fuori avrei agito nella stessa maniera, come pianificato aggiungendo ovviamente la parte di persuasione che era avvenuta a Madama Umezawa. [NOTA PER DIOGENE]


  14. .

    Giochi di Potere

    2



    Come avevo previsto gli ormoni fecero effetto e da lì a poco avrei presto conosciuto per la sua vera identità, o almeno la sua principale, Gobu. Uno dei miei clienti più fidati. Cadde, letteralmente, ai miei piedi e addirittura mi offrì di seguirlo. Così da lasciarmi più tranquilla, e sicura, quantomeno dal suo punto di vista.

    Non poteva che essere l'occasione perfetta per raccogliere informazioni su un elemento che ritenevo decisamente interessante, di conseguenza la mia risposta non si fece attendere Gobu-sama la ringrazio per la premura. La seguirò, e non disturberò. Anzi, se vuole potrà passare la notte con me come compensazione per averle arrecato così tanto disturbo! Mi inchinai in segno sì di rispetto ma anche per mostrare nuovamente le mie forme e convincerlo ulteriormente. Dunque il mio viaggio, in quella notte di Ame, iniziò a portando l'ombrello che coprii dalla pioggia me stessa e il mio cliente.

    Il primo punto in cui ci fermammo fu una casa fatiscente, che sicuramente si mescolava bene in mezzo alle rovine dei bassi livelli di Ame. Rimasi in silenzio, soprattutto quando si riferì al fatto che stavamo per entrare in uno dei posti più riservati di Ame. Cosa intendeva veramente? E quanto avrei rischiato a spingermi così oltre? Per un attimo tentennai, pensando che forse stavo per fare il passo più lungo della gamba ma la curiosità prevalse e con ciò decisi di seguirlo.

    Acuii al massimo i sensi, osservando con molta curiosità e attenzione i gesti e i movimenti del maiale quando si trovò davanti allo specchio, cogliendo quelle strane combinazioni di parole. [Percezione 12] E quando notai che in quel modo lo specchio divenne trasparente compresi che si era aperto un passaggio da qualche parte.

    E attraversando quella specie di portale mi sembrò quasi che il mio respiro si bloccò per istante, per poi riprendere subito e realizzare che ero nella stessa casa, più o meno. Questo perché l'ambiente era migliorato e decisamente più accomodante. Ma non eravamo soli, un altro uomo stava battendo su un registro e una pila di Ryo, decisamente tanti, erano lì appoggiati.

    Sorvolai sul primo commento dell'uomo, consapevole che la passione di Gobu effettivamente si stava rivelando un vero peccato. Comunque ascoltai con la massima attenzione e dovetti sforzarmi al massimo per mantenere uno sguardo gelido all'udire la conversazione.

    In base ai discorsi che stavo udendo Gobu, e quell'uomo, dovevano per forza di cose e per esclusione appartenere alle Picche e io in qualche modo ero finita in uno dei loro covi. Anzi addirittura stavano parlando di una persona a me vicina. La Rigatteria, Madama Umezawa. Stavano indagando su di loro, sui Fiori e sui Quadri. Ero appena stata testimone di una terribile ingerenza! Uno dei peccati più gravi di Ame. Cosa fare, come comportarmi? Rimasi un attimo in attesa. E fu lì che decisi di spingermi oltre, tentare a sfidare l'ignoto.

    Gobu-sama. Lo richiamai contravvenendo al suo ordine e allo stesso tempo mi inchinai verso il basso. In segno di prostrazione e di rispetto, e allo stesso tempo mostrando le grazie e gli odori ammalianti del mio corpo a Gobu (che avrebbe vissuto di nuovo l'estasi carnale) e all'uomo, che sicuramente non sarebbe rimasto impassibile Sono desolata se vi interrompo. Ma conosco la Rigatteria. O meglio ho dei clienti che alla Lacrima lavorano per lei. E nelle varie conversazioni le mie orecchie hanno già sentito parlare di questo nome. La Rigattiera... Madama Umezawa giusto? Stavo spudoratamente puntando ad un doppio gioco. Basandomi sul fatto che nessuno ad Ame, ad esclusione di pochissimi membri dei Fiori, erano a conoscenza dei miei legami con i Fiori Potrei indagare per voi. Discretamente, con abilità e orecchie fine come solo una Geisha come me sa fare. Tengo troppo a lei, Gobu-sama, per esporla direttamente e ho paura che potrebbe rischiare senza ottenere nulla. Mi dia questa possibilità, per ringraziarla della sua fiducia e del suo supporto. Ma mi serve sapere qualcosa, un qualche argomento sul quale intavolare un eventuale discussione. Sapete qualcosa di preciso? Potete dirmi qualcosa? Oppure potrei lavorare per voi. Cercare o scoprire qualcosa, mi basta sapere da dove partire, da quali informazioni. Gobu voglio farmi un nome ad Ame e aiutarti so per certo che può essere la strada giusta! Non mi importa se sarà pericoloso! So in ogni caso che riuscirai comunque a salvarmi... Gobu! Ero di nuovo spudorata ma mi basavo sempre su due elementi tanto banali quanto veri. A loro due non sarebbe mai interessato se una puttana sarebbe morta cercando informazioni su Madama. E allo stesso tempo loro non sapevano quello che avevo intenzione di fare con Madama. Non c'era motivo per loro di non usarmi come talpa. Anzi in me avrebbero visto un'occasione come fonte di informazioni, e quello sarebbe stato il loro errore più grande ma allo stesso tempo la loro certezza più ferma. Io invece volevo condividere tutto ciò la Rigatteria, sia che mi avessero chiesto di indagare su di lei o di lavorare per Gobu. In ogni caso il mio punto di partenza era quello di condividere le informazioni con Madama Umezawa.

    Se avessero accettato allora non mi sarebbe rimasto che ringraziarli Abbiate fiducia di me! Gobu-sama la prego di ritornare nei prossimi giorni nel mio locale. Saprò informarla, eventualmente. In ogni caso poi mi sarei poi silenziata, e rimasta in attesa. Curiosa di vedere quali sarebbero stati i loro passi successivi, se ce ne sarebbero stati.

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    [NOTA PER DIOGENE QM]



    Comunque se Gobu avesse accettato la mia proposta ritornando al mio locale una volta conclusa quella gita con il maiale, tramite contatti fidati nei Fiori, avrei chiesto un colloquio con Madama Umezawa magari chiedendo la raccomandazione da parte del mio signore, Lord Goemon. Non avrei dubitato che sarei riuscita a parlarci, infondo stavamo nello stesso Seme. Se ci fossi riuscita allora ovunque mi avrebbe ricevuta di fronte a lei mi sarei inchinata, questa volta in segno di rispetto. In teoria lei NON era a conoscenza che io ero Kato, e del mio trascorso, questo perché il cambio di identità era avvenuto solo per mano di Lord Goemon e parte fondamentale dell'accordo con Lord Goemon fu proprio la totale segretezza di tale cambio di vita. Gli Umezawa erano rimasti fuori da questo scambio. Di conseguenza nessuno sapeva che ero Kato, a parte Lord Goemon.

    E' un piacere conoscerla, Madama Umezawa. Sono Yuri Zahard proprietaria della Lacrima d'Argento. Kunoichi esperta e protetta di Lord Goemon. La presentazione era dovuta, del resto. Era la prima volta che ci incrociava alla fine dei conti, notai inoltre come le differenze fisiche dei nostri corpi erano abissali Sono intenzionata ad entrare nel Seme dei Fiori e sono qui proprio per questo motivo. Sono venuta a conoscenza di una terribile ingerenza che il Seme dei Fiori sta subendo e che riguarda anche lei, Madama. Ma se Ame mi ha insegnato qualcosa le chiedo in cambio delle mie informazioni, e se necessario del mio supporto nell'affrontare questa ingerenza, una mano a diventare Fante di Fiori. Ho un accordo con la Regina di Fiori: in cambio di diecimila Ryo diventerei una Fante. Tuttavia non ho abbastanza fondi per tale passaggio. Le chiedo una mano per mediare con Lord Goemon o i soldi necessari per diventare Fante. Può essere un accordo valido?

    Nel caso avesse accettato allora iniziato Non so se conosce un certo Gobu. Un essere a forma di maiale che bazzica la Lacrima d'Argento. Sono riuscita a spremerlo... durante la mia attività e seguendo in una delle sue gite ad Ame ho scoperto che probabilmente lavora per le Picche. Ha attraversato uno specchio, in una casa desolata, e ci siamo ritrovati in un posto simile ma abitato. Lì era presente anche un'altra persona, un certo Hachi, e si sono messi a discutere di lei e dei suoi accordi con i Quadri. Hanno citato anche di un certo Miroku...A quel punto avrei riportato a Madama per filo e per segno le parole che avevo udito Ci troviamo davanti ad una notevole ingerenza. La mia idea Madama Umezawa sarebbe quelle di fornire delle piste false a queste persone. Piste valide, che possano avere un senso, ma non reali. Così da sviarli, e impedirgli di indagare ulteriormente guadagnando tempo. O come alternativa Madama Umezawa io sono a disposizione se deve compiere qualche lavoro. Entro i miei limiti, chiaramente. Voglio dimostrare la mia affiliazione ai Fiori. E so che lei è una persona chiave, influente e potente ad Ame. avrei così terminato con una sincera, ma non troppo, adulazione. L'avrei convinta? Ci ero già riuscito una volta, perché non riuscirci di nuovo?

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    [NOTA PER BORE]



    Allo stesso tempo proprio per le informazioni di Gobu cercai di prestare attenzione alle voci di eventuali sparizioni e notai che effettivamente c'era un riscontro. Da parte mia sicuramente non avevo i contatti o i mezzi per indagare ulteriormente, non ero delle Picche del resto, e dunque la mia unica possibilità era quella di agire direttamente per capire cosa stesse succedendo e magari scoprire le motivazioni, in maniera tale da cogliere qualche opportunità per guadagnare Ryo o prestigio per il Seme dei Fiori. E fu in una delle varie serate che camminando tra le strade di Ame notai un certo spettacolo, decisamente insolito pure per la Città della Pioggia. Un piccolo teatrino ambulante faceva capolino in uno dei vicoli dimenticati. Attorno ad esso si radunavano numerosi sbandati, barboni o senzatetto. Una scena alquanto eccentrica che richiamò decisamente la mia attenzione.

    Con l'ombrello sempre aperto mi avvicinai a quel gruppo. E rimasi in attesa, incuriosita dal motivo per il quale così tante persone si erano riunite. Cosa aveva di speciale quel teatrino? Chiaramente mi resi conto che mi distinguevo notevolmente dalla folla, richiamando attenzioni da più parti. Io del resto ero Yuri Zahard, il Fiore Lupo. E i miei vestiti, il mio profumo e la mia presenza si distinguevano notevolmente da tutti i pezzenti che mi circondavano. L'unica cosa che feci, oltre chiaramente ad evitare anche solo di toccare quegli esseri putridi, fu dare una decina di Ryo come donazione e osservare così per bene da vicino il teatrino per notare o ascoltare eventuali dettagli. Poi mi sarei allontanata di qualche metro, e rimasta in attesa.


  15. .

    Contrattacco al Re Rosso

    XXII





    Le doti difensive di Febh furono surclassanti rispetto anche al gesto estremo che la donna aveva perpetrato ai danni degli Accademici e del suo stesso Yosai. Anzi quasi a sfregio del sacrificio che stava per compiere l'Oni, Febh, grazie alle sue abilità sfruttò la resistenza e corpo di Yosai per utilizzarlo a mò di scudo, lanciandolo come una molla carica contro la donna. Spinta nel mentre stava per esplodere allontanò il raggio della deflagrazione riducendo di molto (come previsto dall'Oni) la pericolosità della tecnica. Forse Febh avrebbe notato negli occhi della donna una disperazione ancora più profonda dipingersi in volto prima che il viso diventasse irriconoscibile! Le difese dunque del Kazekage e di Febh furono più che sufficienti per non subire danni. Inoltre il colpo di grazia di Febh a Yosai fu solo che la conferma che quell'uomo era morto, definitivamente morto, durante l'esplosione.

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    Dopo qualche scambio di colpi il Chunin Kensei ebbe la meglio sui suoi avversari, sconvolti e indeboliti da tutti gli eventi nefasti che i Ninja accademici erano riusciti a scatenare sulla città. Anche il suo lavoro era giunto al termine. Così come per Tasaki.

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    Alla fine i Ninja Accademici scelsero di ritornare a casa, giustamente considerando che i loro obiettivi erano stati completati. L'attivazione della Matrice da parte di Febh, quando ormai la nave era a largo dal porto, avrebbe irrimediabilmente attivato le cartebomba distruggendo di conseguenza la principale flotta navale di Kumo. In sostanza quel Paese, così ostile al resto del continente, aveva perso la sua capacità di proiezione navale e perciò la possibilità di invadere evitando o saltando confini più o meno difficili da superare. Nei vari consigli, nei salotti importanti e nei centri di comando una botta del genere non sarebbe passata inosservata, Veterano o non Veterano che fosse. Ci sarebbero voluti anni interi prima di ripristinare tale situazione. Senza considerare lo smacco al prestigio, autorità e valore che i Ninja, ancora rimasti vivi, e preposti alla difesa delle navi subirono. Zeno di certo si sarebbe vendicato, scaricato sulle nuove generazioni rendendo ancora più brutale il loro addestramento.

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    Il ritorno a casa, se così si poteva chiamare, fu indolore. Nessun problema o contrattempo colse gli uomini, Ninja compresi, nel viaggio e una volta che l'intero gruppo, indubbiamente provato, si trovò a completare de-briefing con Saito Uraboki, il quale a braccia conserte sempre dietro al bancone di quella sorta di bar.

    Ottimo lavoro, Ninja. Esortò l'uomo dai capelli brizzolati I miei uccellini mi hanno riferito che le navi sono state distrutte. Come maggior parte del Porto, se non della città stessa... proseguì, senza dare segno se quel commento avesse avuto un accento più positivo che negativo Eppure vi ho inviato, consumando una incredibile quantità di energie e risorse, alcuni Ninja di supporto perché temevo di avervi inviato in un ginepraio ancora peggiore. Dovete sapere che poco dopo che eravate partiti mi è arrivato un messaggio da parte di Shinken Bosu. Un messaggio che ritengo sincero, e che richiedeva di unire quante più forze possibili. Ve lo legg:
    CITAZIONE

    Uniamo le forze, Saito Uraboki. So che degli Accademici stanno per raggiungere Kaido, che sia una coincidenza o meno so che fra poco si svolgerà un rituale in quella città, nel porto. Un rituale che cambierà le sorti di Kumo. E di conseguenza del mondo. Ho bisogno del vostro supporto, a Kaido, e così, forse, avremo modo di fermare tutto ciò. Shinken Bosu.


    Il Jonin attese qualche secondo Non avevo modo di mandare un messaggio così complesso a voi a Kaido, limitandomi a chiedervi di indagare. Ma ciò non è avvenuto. Ma badate bene, non è una critica. I miei ordini erano altri e li avete eseguiti. E quando si è sul campo di battaglia non è di certo facile ottenere informazioni, aggiungere o cambiare i piani. Qualunque cosa intendesse Bosu non credo avremo modo di scoprirla ora. concluse Vi ringrazio, naturalmente. Non sono un tipo che si spreca in parole. Non ho molto altro da aggiungere, a meno di domande specifiche. Viene da sé che resta la segretezza della missione. Per la mia, e la vostra sicurezza. detto quello Saito sarebbe rimasto dietro al bancone, in attesa di qualche eventuale scambio di domande, o opinioni. Poi poco alla volta tutta quella struttura appositamente costruita pezzo per pezzo sarebbe stata smontata mentre i vari Ninja sarebbero andati via, ciascuno per la sua strada o Villaggio.

    Qualunque cosa fosse stata il Re Rosso non era dato saperlo ai Ninja accademici tuttavia dopo qualche giorno un dispaccio sarebbe giunto alle mani dei rispettivi Kage, a cui sarebbe spettata la scelta di aggiornare o meno i diretti interessati del proprio Villaggio.
    CITAZIONE

    I nostri informatori ci hanno avvisato che Kaido è stata, per motivi ignoti, completamente distrutta. Un ulteriore esplosione, nella città, ha coinvolto quasi ogni edificio scavando in profondità. E mettendo alla luce un notevole labirinto di gallerie sotterranee. Riteniamo che sia collegato agli eventi che hanno riguardato l'assalto a Kaido ma fino a che punto non possiamo immaginarlo.


    Tuttavia nel dispaccio non era sottolineato un dettaglio altrettanto importante. Per tutti i Jinchuriki qualcosa di profondo li avrebbe scossi. I portatori di demone accademici se avessero condiviso la loro esperienza con qualcuno, magari con i loro superiori, avrebbero descritto che verosimilmente al periodo dell'esplosione a Kaido il loro demone interiore avrebbe esternato emozioni contrastanti. In pratica il demone avrebbe percepito come se uno dei suoi fratelli demoni si fosse allontanato talmente tanto da perdere quella flebile connessione che infondo legava ogni demone. Una lontananza tale da supporre addirittura che fosse morto. Ma era un'ipotesi plausibile? Impossibile da dire, senza ulteriori indagini. Un mistero che probabilmente avrebbe meritato un missione specifica.

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    Solo il Kazekage durante l'incursione nella prima isola, Shiro, aveva immaginato che uno dei Ninja cremisi affrontati (quello in grado di nascondere quasi completamente la propria impronta, presenza od ombra) potesse rappresentare un problema ma in realtà non furono adottate alcune genere di misure precauzionali per scampare ad una sua minaccia. E dunque cosa successe? Il Ninja individuò la nave e sfruttando le sue notevoli e avanzate capacità di occultamento si intrufolò nell'imbarcazione. Poi quando il gruppo di Shinobi principali entrò in azione a Kaido fu semplice per il Cremisi individuare un marinaio utile al suo scopo. Lo uccise e si sostituì a lui, grazie alle sue abilità di eliminatore. Nessuno avrebbe mai dubitato di lui, e di fatto era avvenuta un'infiltrazione perfetta. Ora non restava che al Ninja scalare i gradi, e farsi strada nell'Accademia iniziando a perseguire scopi ignoti, ma del tutto ostili all'Accademia stessa.

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    Di Shinken Bosu e del suo gruppo invece non vi furono più notizie. Morti o spariti, senza lasciare tracce. Forse addirittura catturati dai Kumo, non era infondo da escludere.

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    Ben diverso invece fu l'indagine che Palazzo Yakushi e i laboratori di Oto fecero su Yosai. L'intero Clan Yakushi, o chi ne fosse stato al corrente, avrebbe tremato per la prima volta quando sarebbe venuto a conoscenza del risultato delle varie analisi che sarebbero state eseguite su Yosai. Ogen si sarebbe sicuramente confrontata con Febh condividendo le scoperte. Yosai era sì uno Yakushi, al cento per cento. Ma era uno Yakushi talmente tanto in profondità che la sua abilità rigenerativa non era frutto di un segreto di Clan bensì del suo DNA. Stavamo parlando di una Kekkei Genkai! Yosai aveva naturalmente sviluppato la sua abilità rigenerativa! Come fosse anche solo lontanamente possibile un'ipotesi del genere non era immaginabile ma era sicuramente auspicabile un'indagine interna al o del Clan, per seguire le tracce che Yosai aveva lasciato e andare alla fonte di tutto ciò.

    La comparazione del DNA avrebbe richiamato certi tratti degli abitanti del Paese delle Valli, ben distanti da Kumo o da Oto. Ma altro non sarebbe stato possibile ricavare, se non la qualità intrinseca della pelle di Yosai. Irriproducibile però, al momento, nei laboratori di Oto. Nessun scienziato o ricercatore avrebbe replicato un tale miracolo scientifico. La mano del creatore di quella pelle era tremendamente e dannatamente superiore a quanto potevano offrire le risorse accademiche. Sicuramente c'erano delle tracce in quella pelle ma anche quello avrebbe richiesto un missione specifica. Del resto l'Accademia, e in primo luogo Oto, non potevano ignorare un elemento del genere, qualcuno in grado di produrre oggetti di tale ed elevata conoscenza. O era con loro o contro di loro, ma bisogna prima di tutto capire chi fosse e da dove provenisse.

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    Dopo diversi mesi, nel continente

    Ahahahah! Questo può essere un bel problema! Una voce metallica ruppe il silenzio del laboratorio, una stanza imponente, immersa in una marea di oggetti, macchinari e ampolle. Luci rosse flebili e intermittenti rappresentavano l'unica fonte di illuminazione. Due uomini, irriconoscibili in quanto coperti da testa ai piedi di una pesante armatura, si stavano confrontando.

    Bilanciere, sono di ritorno da Kaido. il Rituale nella città è riuscito senza problemi. Il Re Rosso è nato, per la gioia di Kumo. Gli Accademici hanno abboccato alla trappola dei Cremisi e non si sono accorti di ciò che succedeva veramente di importante sotto la città. Per sfortuna di Kumo e per puro caso gli Accademici se sono andati prima che fosse troppo tardi. Si sono salvati per il rotto della cuffia, il piatto della Bilancia ha pesato in loro favore decisamente. aggiunse poi Inoltre i Cremisi hanno ottenuto informazioni, dati e abilità dei loro Ninja di punta. Telecamere di sicurezza, occhi indiscreti e diversi Ninja sopravvissuti hanno riferito ogni cosa e lo hanno condiviso con noi. Tuttavia il nostro sistema difensivo di barriere è stato scoperto e distrutto così come la Pelle di Yosai è finita in mano accademica. C'è lo conferma la fonte Cremisi infiltrata nell'Accademia. Ci ha messo un bel po' a cercarla ma è riuscito a trovare qualche documento, analisi di laboratorio ad Oto. Amano la segretezza ma non le misure di sicurezza! Sorrise, ammesso che lo avesse fatto sul serio dietro alla maschera I Cremisi vogliono ancora qualche mio oggettino. Ma lo farò pagare a peso d'oro. L'accordo era che nulla di ciò che avessi prodotto fosse andato perso, questo ci espone no? Già, dovremo spostare questo laboratorio, confondere le tracce Bilanciere Non subito, prima finirò quanto richiesto dai Cremisi e poi svaniremo. Fintanto che pagheranno tutti quei soldi tutto torna utile al nostro scopo. Ai Peccatori e all'equilibrio della Bilancia. Ai Tre Padri. L'altro uomo annuì I Vortici devono essere fermati. I Vortici devono essere fermati. Concluse l'uomo.


    FINE




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