Posts written by -Max

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    Il Mostro che Dorme nel Profondo

    III - Scambio




    [Poco prima]
    Il Sette Code rimase solo dinanzi al cancello del Sanbi. Quando la mia presenza si fu diradata allora il Sanbi si rifece avanti, rendendo visibile il suo grugno attraverso le sbarre. Non era al massimo della sua felicità, a dir poco.
    Isobu, non voglio che tu finisca di nuovo nella reliquia. Disse il Sette code, con decisione. Credo che la cosa migliore sarebbe semplicemente far sì che tu ti liberi.

    Il solo atto di liberarmi causerebbe la morte di Itai, Chomei. Credo sia l'unico qui che capisca... Il Sanbi fece una pausa, riflessivo. Ma hai mandato via Itai. Hai un'idea, Chomei, un'idea che a lui non piacerebbe.

    Infatti. Non sarebbe d'accordo. Forse l'ha intuita, non ne sono sicuro. Il Sette code allungò un'ala, poggiandola sul sigillo che chiudeva la gabbia di Isobu. Se non può essere libertà, allora, non sarà il deserto di una reliquia, Isobu. Sarà un nuovo Jinchuuriki.

    Il Mizukage? Isobu era incuriosito, ed in parte, anche stupito. Parve ponderare l'idea per qualche istante.Lui avrebbe la forza. Ma non credo avrebbe l'attitudine del Jinchuuriki. Potrebbe essere un convivenza difficile...

    Sarò franco, Isobu, lui ci vede come armi e difficilmente cambierà idea. Le ali di Chomei fremettero con fastidio al ricordo della conversazione avuta qualche settimana prima. Per questo voglio che lui comprenda, in prima persona, e l'unico modo di farlo è renderlo un Jinchuuriki.

    Capisco. Il Sanbi fece una lunga pausa. Ma non intendo semplicemente sigillarmi dentro di lui. Non sarò compagno di un'altra vittima inconsapevole e recalcitrante, Chomei.

    Come preferisci. Sarà sufficiente un collegamento allora. Puoi sfruttare Itai come guida. Del resto aveva creato un collegamento tra se ed il Mizukyo e tra se ed il Kage, motivo per, senza volerlo, aveva collegato anche il presto ex-Jinchuuriki del Sanbi con il papabile nuovo Jinchuuriki.


    IL MONDO IN FIAMME



    La pioggia battente, furiosa, creava in quel mondo arido e fiammeggiante una sinfonia di suoni che, nell'esperienza umana, mal si accompagnava a quell'evento. Il suono della pioggia che batteva sul suolo e sui vetri era stato cancellato a favore di uno sfrigolare continuo e fastidioso che veniva prodotto ogni volta che una goccia toccava il magma incandescente, evaporando in una piccola nube che spariva subito dopo, portandosi con sé parte dell'immenso calore di quel materiale. Il continuo bombardamento, tuttavia, avrebbe fatto salire il tasso di umidità di quel luogo trasformandolo, in brevissimo, da un arido deserto di fuoco ad un'insostenibile ed asfissiante bagno di umidità in cui anche solo respirare era difficoltoso.
    E da quelle nubi discese il Sanbi, sebbene qualcosa di quell'immagine non fosse normale. Era incompleta, come se le parti terminali delle zampie e delle code sfumassero verso l'alto, come diversi cordoni che tenessero l'enorme BIjuu legato all'esterno di quel luogo.
    Mizukage La voce del Sanbi squarciò i pensieri del Kage, limpida al di sopra del fracasso di quel mondo. Fianlmente abbiamo modo di parlare, io e te, faccia a faccia. Metti via quell'arma, è inutile.

    Lui non è realmente qui Disse Kutsu al Mizukage, alzandosi in volo leggermente.

    E tu cosa saresti? C'era dispresso nella voce di Isobu. Una qualche vestigia che ha creato questo deserto? Hai infettato Kensei, forse gli hai dato forza, ma a che prezzo? Il Sanbi parve concentrarsi ed, all'improvviso, una colonna d'acqua emerse dal suolo colpendo Koutsu, intrappolando i rimasugli del Drago in una sorta di prigione acquatica circolare. Mizukage, sarò sincero, non intendo tornare in quel vaso. Ho... sfruttato, così per dire, il collegamento che ha creato Itai per raggiungerti e poterti parlare, faccia a faccia. E mentre parliamo, una parte sempre maggiore del mio chakra sfrutta quel collegamento per raggiungerti. Il Sanbi si abbassò di quota sempre di più, toccando il suolo ormai bagnato. Questo... posto è un piano inconscio, qualcosa che i Bijuu sfruttano per parlare con i loro Jinchuuriki. Generalmente, quando un umano non è un Jinchuuriki, questo posto è vuoto. Per te, invece, non è così. Qualcosa l'ha occupato e plasmato, sfruttando la tua mente ed il tuo inconscio. Sospetto che sia opera di quel lucertolone, anche se lui non è più qui, vero? Ti ha lasciato solo un mondo che arde dentro ed una traccia della sua esistenza... Isobu alzò lo sguardo verso Koutsu che si contorceva nella prigione d'acqua, troppo debole per pensare anche solo lontanamente di liberarsi. Chomei mi ha prospettato una soluzione alla nostra situazione, Mizukage. Anziché andarmene in un vaso, vado via di qui con te. Il problema è che tutto questo fece un gesto col capo, come ad indicare il mondo attorno a se. Mi impedisce di legarmi a te. Non voglio farlo farlo in maniera forzata, Mizukage, questa è l'opportunità che ti sto dando per uscire di qui in pace. Ma, per farlo, questo mondo di fuoco deve essere spento.
    Ciò che in realtà il Sanbi satava chiedendo al Mizukage era scelta ben precisa: un sacrificio. Da tutti i discorsi che erano stati fatti fino a quel momento sarebbe stato facile comprendere che quel mondo che aveva occupato il piano inconscio riservato ai Bijuu era, in realtà, la manifestazione della Kirai Mugen. Ciò che il Sanbi stava chiedendo a Kensei era uno scambio: sacrificare il suo potere nato dall'odio in cambio del potere di un BIjuu. Qualcuno potrebbe vederlo come uno scambio equo, eppure, qualcosa di sinistro aleggiava nell'aria. Quel genere di richieste recavano con se una condizione, in genere esplicita, legata al rifiuto di sottoporsi allo scambio. Cosa sarebbe accaduto se Kensei avesse rifiutato?
    Con ogni probabilità una sfida degno di due Kage.
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    Il Ritorno del Nono

    VII - Fine


    Sapevo che quella richiesta avrebbe avuto un costo. Un costo ben più alto della battaglia che mi si proponeva dinanzi: era la battaglia contro i miei stessi principi, le concessioni che ero disposto a fare alla mia stessa morale per pagare la vicinanza di Jukyu. Emotivamente sapevo sarei stato disposto a pagare qualsiasi prezzo, ma razionalmente?
    Quella era la prima sfida che Kensei mi stava mettendo dinanzi: concedermi a Kiri secondo quelle nuove usanze che per me erano ancora estranee. Stavo per rispondere a Kensei quando, all'improvviso, un nuovo movimento attirò la mia attenzione. Quella volta, tuttavia, non fu un attacco bensì Jukyu a planare sulla scena.
    Mi ero chiesto, vagamente, se fosse lì ma, data l'interazione della notte precedente, ero stato anche abbastanza certo che in realtà avesse deciso di ignorare gli evidenti segnali che avevo mandato. Eppure era lì. La vidi, riconoscendone il viso, la nostra somiglianza e vi lessi tutte le emozioni che non riusciva ad esprimere.
    Come avevo detto poco prima a Kensei, io conoscevo Jukyu. Meglio di chiunque altro. E sapevo che, sebbene arrabbiata, il fatto che avessi deciso di tornare e rimanere avrebbe smosso qualcosa in lei ma che l'orgoglio era troppo grande.
    Fu Yogan, tornata in forma umana, a muovere un passo verso di lei, fermandosi incerta su come comportarsi.
    Ciao, nanetta. La salutò la dragonessa, tristemente, rendendosi conto solo in quel momento di quanto fosse cresciuta in quegli anni. Non era più nemmeno certa che quel vezzeggiativo le sarebbe ancora piaciuto o se, banalmente, l'avesse accettato da Yogan. Feci un passo in avanti anche io, posando una mano sulla spalla di Yogan e lei si volse verso di me, triste. Si rendeva conto di quanto quella situazione fosse complicata... e dolorosa.

    Sì, Jukyu. Sono qui per restare. Dissi alla ragazzina ed indirettamente a tutto il villaggio. Allora mi rivolsi a Kensei, che era ancora in attesa di una mia risposta alle mie parole. Se questo è ciò che bisogna fare per tornare, allora, lo faremo Kensei. Dammi solo una data ed un luogo, sarò lì. Del resto avevo scelta? Ero tornato, non sapevo se ero pronto a combattere ed a quel punto lo avrei presto scoperto.
    Ma ero tornato a Kiri. Per rimanervi. Perché era la mia casa e perché tutto ciò che ancora mi teneva ancorato alla vita era lì. Riluttante, rabbiosa, carica di risentimento, ma era lì, davanti a me. Sono tornato.




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    Il Ritorno del Nono

    La Figlia


    Mi feci spazio tra la folla, quasi spingendo diverse persone che, incuriosite, avevano creato una sorta di barriera tra me - che ero arrivata tardi - e la scena del Kage e di mio padre. Avevo visto Yogan urlare il ritorno del Nono, ma, a differenza di molti, avevo deciso di ignorare quel richiamo... per un po'.
    Alla fine il richiamo era stato troppo forte: la curiosità si mescolava al rancore e ad altre emozioni che non riuscivo a definire. Che fosse paura? Di certo, data la peculiare situazione di mio padre, fare ritorno a Kiri era pericoloso: le sue idee erano troppo in contrasto con quelle di Kensei per consentirgli di accettare di rimanere pacificamente, sottomettendosi al Decimo con calma, rinunciando a tutti quanti gli ideali di cui si era fregiato da anni a quella parte. Kensei avrebbe potuto vedere la minaccia e decidere di attaccarlo, metterlo del tutto fuori combattimento per cercare di strappargli il sette code e quella sensazione era, ora che ci pensavo, intollerabile ed incongrua. La rabbia che provavo verso mio padre avrebbe dovuto schermarmi dai timori che riguardavano la sua sicurezza. Se ciò era vero perché avevo paura di cosa avrei visto una volta superato quel muro di gente?
    Non sentivo nulla ma, ad un tratto, ci fu un'enorme fiammata verso l'alto, seguita da una pioggia di cenere. Fuoco. Sapevo benissimo cosa significava, nessuno a Kiri poteva usare il fuoco meglio dell'unione tra Yogan e mio padre. Che stessero combattendo?
    Senza riflettere ulteriormente presi la giara d'acqua che portavo al fianco e ne feci uscire una piccola quantità, espandendola e ghiacciandola fino a formare una tavola di ghiaccio sulla quale saltai. [Tecnica x 2]
    Lasciatemi passare! Dissi stizzita, iniziando a far levitare la tavola, con me sopra, schizzando verso l'alto. Itai e Kensei non stavano combattendo. Suo padre tendeva il fodero di Nishikigoi verso il Mizukage, il quale, subito dopo pronunciò parole che riuscii a captare, chiare e precise. Mi fiondai verso il basso, atterrando nel cerchio di persone, formando il terzo vertice di un triangolo isoscele tra me, Kensei e Itai, tenendomi equidistante tra i due. Così hai deciso di tornare? Dissi allora, con tono carico di una mistura di emozioni. Hai deciso di rimanere? Sentivo di star perdendo il controllo e ciò, per me, per ciò che ero, non andava bene. Feci un profondo sospiro, fissando mio padre con occhi carichi di emotività inespressa con le parole.

    Bene, Kiri ha bisogno di ninja potenti. Pronunciai quelle parole con la freddezza di chi esegue un mero calcolo, spogliandole di qualsiasi sollievo che avrei potuto metterci riguardo che, dopo anni, mio padre aveva deciso di tornare per restare e, data la completa assenza di motivi per rimanere lì, lo aveva fatto probabilmente per rimanere vicino a me. Ma non gli avrei lasciato la soddisfazione di comprendere quanto quel gesto avesse fatto sbandare le mie certezze. Feci alcuni passi verso il Kage e poi mi voltai, fronteggiando mio padre e Yogan. Ed entrambi poterono vedere la fredda determinazione nei miei occhi che, almeno speravo, riusciva a mascherare il tormento che portavo dentro, a metà tra la furia più nera ed il primo, vero, accenno di felicità che avevo provato da anni.




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    Il Ritorno del Nono


    VI -La Spada di Kiri


    Che scampo aveva quel misero essere umano dinanzi al potere combinato di due Kage della nebbia? Che cosa avrebbe potuto ottenere se non essere brutalmente incenerita? Che avesse deciso di gettare via la propria vita era stato chiaro: quell'enorme consumo di chakra che avevo percepito era stato insostenibile, ma allo stesso tempo, era equivalso ad un grido ammonitore che aveva catturato la mia attenzione e, in ultima istanza, posto fino a quel tentativo.
    Molta gente era fuggita, tutti erano arretrati dinanzi all'insostenibile calore che, pur doloroso, era stato motivo della loro salvezza. Il brusio che fino a quel momento aveva accompagnato quell'incontro era cessato, come se, dopo quel momento, l'intero villaggio avesse preso fiato.
    Mi voltai allora verso Kensei, quietando il mio chakra. Uno dei nuovi Kiriani, il giovane ragazzo dagli scuri capelli, aveva bloccato un uomo. Un complice? Lanciai uno sguardo al vecchio, senza però scorgere in lui un viso famigliare. La triste realtà di un uomo che aveva costruito un delirio attorno a qualche mia idea del quale, purtroppo, non avevo mai saputo l'esistenza.
    Il mio istinto di Kage, sopito, per un attimo si destò dicendomi di ordinare di portarlo in prigione ed interrogarlo. Ma tenni facilmente a bada da lingua, lasciando che fosse Kensei ad occuparsi di quella faccenda, come giusto che fosse.
    Se e quando l'avesse fatto e l'attenzione fosse quindi tornata sul motivo di quel parapiglia (il mio improvviso ritorno), avrei cercato di riprendere il punto del discorso da dov'era stato così brutalmente interrotto.
    Juudaime usai il suo titlo, anziché il suo nome e non lo feci per caso. Sono pronto a tornare a casa. Ero e rimarrò, una spada al servizio di Kiri. E, quasi a voler sottolineare quelle parole, sciolsi il fodero di Nishikigoi dalla cintola, afferrandola per il fodero e porgendola, in orizzontale, al Mizukage. Restituisco questa spada alla Nebbia, così tu possa farne ciò che il Mizukage deve fare. La mia proposta gli era stata fatta ed ero certo non l'avrebbe dimenticata. Il mio status attuale imponeva scelte particolari e, paradossalmente, essere un Sannin, il campone di Kiri, eppure senza alcun reale potere del Villaggio mi avrebbe imposto altri doveri. Di gettare ancora il mio sangue per Kiri.
    Per Jukyu. Ma, una volta che Kensei ebbe preso la spada feci un passo verso di lui, avvicinandomi. Ho saputo della carica di Jukyu, Kensei. Come padre, ne sono orgoglioso. Quelle parole poteva sentirle solo lui. Eppure, conosco mia figlia, anche se lei fa finta del contrario. La conosco meglio di quanto lei stessa crede di conoscersi. Il peso la schiaccerà, almeno non finché non avrà l'animo libero da quel dolore. Non dissi cosa avrebbe dovuto fare. Io avrei solo preferito che Jukyu fosse una semplice Kunoichi, o ancora meglio, che fosse totalmente fuori da quel mondo sanguinario. Eppure il suo precoce talento ed il suo potere traboccante, emersi sin da un'età fin troppo tenera, assieme a due genitori che non sapevano fare altro che quello non le avevano lasciato via di scampo. Ma non avrei interferito con la sua vita. Non finché non sarebbe stata in pericolo, per davvero: allora nessuno, nemmeno l'Eremita delle Sei Vie in persona avrebbe potuto impedirmi di proteggere quella che, ai miei occhi, sarebbe sempre rimasta la mia bambina.





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    Gli Abiti della Nebbia

    VI


    Il Mizukage, fortunatamente, riuscì a trovare un punto di equilibrio tra quelle che erano le visioni di Etsuko, forse troppo ottimiste ed a tratti leggermente ingenue e le mie, passionali, schiette ma anche più rigide ed assolute. Nessuno dei due approcci, forse, era quello realmente corretto e per questo era meglio che il Mizukage riuscisse, con la sua esperienza, a trovare la sintesi tra le due posizioni contrastanti.
    Ascoltai in silenzio le parole del Mizukage, quasi affannandomi a mandare a mente quelle informazioni. Aveva fatto ricucito i rapporti con Oto, cosa che mio padre non era riuscito a fare o forse non aveva mai voluto fare. Tuttavia, a differenza di mio padre, i rapporti con Konoha erano a dir poco pessimi.
    Le parole di disprezzo che riservò all'Hokage avevano un che di poetico per la struttura della frase, la scelta dei termini e l'intonazione che aveva usato. Non era la sola prosodia a trasmettere il netto disprezzo del Mizukage per il suo pari del Fuoco, ma il sentimento puro e sincero che vi era dietro.
    Capisco, Mizukage-sama. Dovrò imparare molto ancora, la mia inesperienza è... Feci solo una piccola pausa, per cercare un termine che descrivesse il mio stato senza squalificarmi troppo. Palese. Mi alzai, chinando il busto in avanti, le mani distese sulle gambe, in un perfetto inchino, profondo e rispettoso verso il Mizukage. Guidatemi, Mizukage-sama. Sono uno strumento nelle sue mani, per il bene della Nebbia. Era chiaro che stessi offrendo i miei servigi al Kage ben oltre il difficile compito che mi aveva assegnato. Mi ero messa nelle sue mani perché, conscia della mia stessa attuale inutilità avevo bisogno di crescere e volevo farlo in un modo che mi consentisse, oltre ad essere un utile strumento per la Nebbia, di essere me stessa e, finalmente, uscire fuori dalla troppo ingombrante ombra di un padre le cui azioni - nel bene e nel male - avevano ripercussioni su tutto il continente, ancora oggi.

    Rialzai il capo, guardando il Kage seduto sul suo nero scranno. Avevo passato in quell'ufficio molte ore, tenendo compagnia a mio padre, allenandomi sotto il suo vigile occhio. Ero abituata ad un'atmosfera diversa, più pacifica, meno tetra. Eppure, quando il pensiero andava su passato in brevi passaggi rimbalzava fino a ciò che era accaduto a Kurohai. I tagli sulle mie braccia iniziavano a bruciare ed in me nasceva la voglia di continuare a rinnovarli, finché tutto l'acido che portavo dentro non fosse uscito assieme al mio sangue. Era tutto così diverso, eppure, forse, in quel modo avrei smesso di soffrire ogni istante della mia vita.





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    Il Mostro che Dorme nel Profondo


    II - Il Mondo in Fiamme


    Kensei era arrivato preparato a quell'appuntamento così pericoloso, ma non ero certo di quanto fosse consapevole del pericolo che stava correndo. Estrarre un Bijuu era un'operazione lunga e complicata, soprattutto quando si decideva di sigillarla contestualmente in una reliquia. Il Sanbi aveva dichiarato con assoluta certezza di non avere alcuna intenzione di facilitare il processo e questo, ovviamente, amplificava esponenzialmente i rischi: non solo la difficoltà intrinseca dell'atto di gestire quell'assurda quantità di chakra, ma anche l'opposizione attiva dello stesso.
    Kensei si trafisse con la spada per prelevare il sangue dalle sue carni. Non mi sorprese, ma qualcosa di gelido mi attraversò la spina dorale. Il sangue mi ricordava l'uomo che avevo giurato, fallendo, di contrastare. Ascoltai il Kage con attenzione, parte di me compiaciuto del fatto che non ritenesse del tutto la vita di Ryuu totalmente da gettare senza riguardo, ma la facilità con cui affrontava la cosa era pericolosa.
    Se il Sanbi forza una trasformazione, non sarà il Genin che affronterai. Vorrei tanto che fosse così semplice, ma purtroppo la realtà è che se dovesse perdere il controllo, sarà molto peggio di quanto tu creda. Dissi quelle parole con il tono di chi sapeva fin troppo bene di cosa parlava. Purtroppo era qualcosa che avevo già visto accadere, più volte. Diversi anni fa, addestrai un Genin di Oto, Jyazu Yama, era il Jinchuuriki dell'Hachibi. Non era un vero e proprio mio allievo, ma riuscii a spiegargli qualcosa su come utilizzare il potere del Demone. Era, tuttavia, un sociopatico che dopo qualche anno scappò e prese in ostaggio un intero piccolo villaggio, stuprando ed uccidendo quanto più possibile. Io ed altri tre Shinobi di Oto riuscimmo a localizzarlo e lo sopraffeci abbastanza facilmente, ma l'Hachibi, pur di non essere nuovamente imprigionato nella reliquia che ci portammo dietro distrusse il suo Jinchuuriki e si liberò. Morirono due persone per riuscire a sigillarlo nella nuova Jinchuuriki. Il racconto, forse, era la cosa migliore per fargli comprendere il pericolo a cui andavamo incontro. Ma sei ben preparato, Mizukage. Per cui altro non possiamo fare che procedere.
    Lanciai uno sguardo a Ryuu, che giaceva immobile. Volevo bene al ragazzo, ma Kensei aveva ragione: non poteva essere il Jinchuuriki del Sanbi. Lo era diventato per caso, ed avevo tentato di addestrarlo, ma i suoi limiti caratteriali erano evidenti. Non dissi nulla, né contraddicendo né confermando le parole del Kage su Ryuu, ma la mia collaborazione era eloquente: libero dal Sanbi quel ragazzo avrebbe potuto vivere una vita ben più normale rispetto a quella che, purtroppo, era stato costretto a condurre fino a quel momento.
    Estrarre il Bijuu sarà faticoso, Kensei. Dobbiamo fare in modo che il chakra del Sanbi venga indirizzato verso la reliquia con precisione. In genere sarebbe stato meglio avere almeno un altro paio di Jonin a disposizione. Ma per fortuna, hai me. Socchiusi gli occhi, cercando il potere sopito dentro di me, rompendo la barriera del mio stesso chakra per lasciarlo fluire dentro e fuori me, consentendo a quell'energia di raggiungere altri. [Tecnica - Jishin no Jutsu III]. Posai una mano sulla fronte di Ryuu e gli diedi una piccola quantità di chakra, così da stabilire un contatto. Mi avvicinai a Kensei, posando una mano sulla sua spalla, lasciando che ricevesse tutto il chakra in più che avevo estratto dal mio corpo nell'attivare la Jishin no Jutsu. Poi, mi immersi nel mio mondo interiore, per parlare con Chomei.


    Il vento roboante in quel vasto cielo senza terra a porne un limite verso il basso non impedì alla voce del Settecode di giungere alle mie orecchie chiara e limpida. Si poteva dire che parlavamo sfruttando le nostre corde vocali ma, in realtà, era solo un costrutto che il nostro cervello adottava per dare senso ad una situazione per la quale non si era evoluto. Quel mondo era un'illusione creata da un inconscio che necessitava di libertà, ma era una prigione. Una in cui Chomei aveva scelto di rimanere, ma pur sempre una prigione. I cancelli del Sanbi erano costrutti metafisici di manifestazioni esterne all'inconscio del Sanbi stesso e, per questo motivo, intrusi in una dimensione che non prevedeva la loro esistenza e, come tali, percepiti come dolorosi e fastidiosi. Nella reliquia sarebbe stato infinitamente peggio.
    Sono passati molti anni da quando sono stato rinchiuso in una Reliquia, Itai. Non è un'esperienza piacevole. Le ultime parole del Bijuu avevano un che di sarcastico che lasciava intendere quanto in realtà quello fosse una reale tortura. Nessun Jinchuuriki ha mai vissuto il mondo nella Reliquia. Sono costruite in maniera tale da sopprimerci, distruggerci così da non ribellarci. C'è un motivo per cui aprirne è sempre pericoloso. Nelle Reliquie tutto è il contrario di ciò che desideriamo. Per me, Itai, era come essere intrappolato sotto terra, senza potermi muovere. Per Isobu... immagino sia un deserto.

    Cosa potremmo fare, Chomei? Non posso liberare Isobu del tutto. Sarebbe un disastro. E se non è libero, avremmo bisogno di un altro Jinchuuriki. La soluzione, ovvia, non la stavo nemmeno prendendo in reale considerazione. Ma Chomei, che si era visto minacciare dello stesso destino di Isobu qualche settimana prima, aveva un certo dente avvelenato verso Kensei. Potevo percepirlo con chiarezza e la realizzazione mi colpì come un pugno nello stomaco.

    Già, Itai. La soluzione è proprio quella. Abbiamo bisogno di un nuovo Jinchuuriki. Ma non temere, lascia a me il compito di rovinare la vita del Decimo Mizukage. Qualcosa nel tono di voce di Chomei mi fece riflettere. Era una certezza che non poteva avere, io, del resto, ero un Jinchuuriki da molto tempo, la mia vita era stata rovinata da ben altre cose, non da Chomei. Compresi ciò che intendeva dire il Bijuu. In un essere così carico d'odio come Kensei la vita come Forza Portante sarebbe potuta essere intollerabile. Io però, non ne ero così sicuro. Ma, tuttavia, c'era una parte di me che preferiva quel destino alla prigionia nella Reliquia per Isobu.

    Condanneresti tuo fratello ad altri anni di vita miserabile. Immagino che dentro Kensei non sia rimasto altro che rabbia, odio ed orgoglio.

    Oh Itai, non conosci Isobu bene come lo conosco io... Una risata proruppe nella mia testa, con la voce del Settecode che cancellò il roboare del ventro. Ci sguazzerà... eccome...


    Quando riaprii gli occhi erano passati solo pochi secondi ed avevo richiamato anche il chakra di Chomei. Nuovamente mi immersi nel mondo interiore di Ryuu, ritrovandomi, con Chomei, dinanzi a quei cancelli. Ryuu, ancora svenuto, era lì, inginocchiato dinanzi al Sanbi, Non si vedeva nulla oltre le spesse sbarre di metallo, Isobu aveva deciso di congedarsi; tuttavia, Chomei avrebbe sicuramente richiamato la sua attenzione.
    Ehi, Isobu, vieni fuori. Ho un'idea. Poi Chomei si rivolse a me. Torna su, ma non interrompere il contatto. Tieniti pronto.

    Tenni ancora gli occhi chiusi, quasi fingendo di essere ancora immerso nel mondo dei Bijuu, finché il corpo di Ryuu non fu scosso da un profondo tremito prima, per poi muoversi con uno scatto. I muscoli di gambe, tronco e braccia si contrassero, probabilmente con dolore, e busto e gambe si inarcarono verso l'alto. Ryuu gridò, un urlo di dolore strozzato ed il sigillo inciso sul suo ventre divenne dapprima ben evidente e poi iniziò ad emettere una sinistra luce azzurrina. Fu allora che mi allontanai, interponendomi quasi tra il Sanbi e Kensei, allungano una mano in maniera quasi afinalistica come se, con quel gesto, avessi potuto fermare la furia del Sanbi che era in arrivo. Un ribollente chakra quasi solido emerse da Ryuu, accumulandosi in una sfera sopra il corpo del giovane per diversi, interminabili secondi, prima di scattare.
    Non andò verso la giara.
    Mi si scagliò verso Kensei ad una velocità folle, tanto folle che persino i nostri cervelli abituai a registrare movimenti estremamente rapidi giunsero alla conclusione che il movimento era avvenuto quando ormai era concluso. Il vischioso chakra blu si avvinghiò attorno a Kensei, stringendoglisi attorno. Se avesse cercato però di afferrarlo per rimuoverlo avrebbe notato che le mani sarebbero affondate in quella sostanza come se non esistesse. Poi, l'avrebbe notato: una sensazione di intrusione mentale, come se all'improvviso nel suo essere ci fosse un'altra identità che prese a controllare i suoi pensieri che, non più sotto il rigido controllo della sua volontà, presero a divagare sempre più rapidi e sconessi in un turbinio sempre più rapido, e si sentì trascinare dentro di sé, come se il suo essere fosse risucchiato dal nero pozzo profondo che era la sua anima.




    UN MONDO IN FIAMME



    Quando Kensei si riebbe era solo in un mondo tossico. Era su alcune rocce bollenti ed avrebbe respirato a fatica un'aria bollente e sulfurea. Il cielo era inesistente, completamente inondato da ceneri vulcaniche e tutto intorno fiumi di magma avevano sostituito ciò che, in un piena vivibile, sarebbe potuta essere acqua in un clima rigoglioso. Forse Kensei si sarebbe domandato se non fosse finito all'inferno, quando una voce famigliare giunse alle sue orecchie. Dall'alto scese una nera figura serpentiforme di grandi dimensioni, eppure eterea, come se non fosse corporea.
    TU... La voce del Drago del Tormento raggiunse Kensei. L'ombra di ciò che era stato un tempo alleggiava in quel luoghi. Non più lì, ma legato al Kensei per via di ciò che il suo potere gli aveva trasmesso, il fantasma di Koutsu scese dai cieli tossici fino a trovarsi di fronte dal Kenkichi. Cosa hai fatto... Cosa hai portato qui... C'era qualcosa di simile a timore nella voce del drago.

    Poi quel mondo si ruppe. Le nubi cineree si fecero più spesse e dal cielo iniziò a cadere, scrosciante, l'acqua. Poco dopo un vero e proprio temporale investì quel mondo dove la pioggia sembrava essere stata bandita da sempre ed una minacciosa voce raggiunse Kensei dall'alto, dal punto in cui un chiaro baluginio azzurro comparve.

    ADESSO, MIZUKAGE, CI DIVERTIREMO.


    Era il Sanbi.



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    L'Erba Tinta di Sangue




    [Nota per tutti!]

    [IL MISTERO DI SHIDA]

    [ORE 13.15 - ORE 15.00]


    Qualcosa era accaduto in quel Villaggio. Shida era già ricolmo di profughi dalle regioni Settentrionali nel Paese dell'Erba ed ognuna delle persone che vi risedeva, profugo o meno, sembrava estremamente scontento della situazione. Del resto, era difficile pensare che un paese invaso in quel modo e, del resto, brutalizzato in quel modo potesse avere una popolazione felice. Ma lì a Shida, stando alle informazioni ricevute dal gruppo, trecento persone non erano mai arrivate. [Note]
    Un uomo, emaciato, dal viso distrutto e con un solo braccio, rispose alle domande di Masayoshi. Siamo a Shida, anche se non si direbbe. Non so un granché di questi trecento, ma ho sentito che un gruppo ne parlava. Alzò la mancina, l'unica mano che gli rimaneva, ed indicò un gruppo di tende per metà ancora smontate.
    Se i tre si fossero diretti in quella porzione dell'accampamento avrebbero potuto notare alcune cose. Masayoshi avrebbe percepito mormorii al loro passaggio, diverse occhiate apparentemente scontrose da parte di molte persone, per lo più adulti ed anziani. Perché bambini non ce n'erano.
    Affatto.

    Ninja Accademici, qui, per favore. A parlare era stato un uomo anziano, dalla chioma ingrigita dal tempo ed uno sguardo grave, ma non ancora disperato, sul viso. Siamo ciò che rimane nei profughi che dovevano giungere a Shida. Eravamo circa quattrocento, ma siamo stati divisi. Fece un alro sguardo grave, come se stesse ricordando, e giudicando, qualcosa accaduta non troppo tempo prima. Da noi stessi. Nessuno ci ha rapito. Ma una donna di nome Byōki ci ha incrociati per strada. Non so come, ma è riuscita a convincere tutte le donne con dei figli a seguirla e con loro, anche i padri di quei bambini. Eravamo una piccola comunità a settentrione, non abbiamo mai pensato di dividerci, ma quella donna... l'ha fatto succedere. Ha detto che i bambini sarebbero stati al sicuro... L'uomo sospirò, stringendo le dita con forza attorno ad un nodoso bastone. Rispose alla domanda che gli avrebbero fatto prim'ancora che glie la facessero. A metà strada tra qui a Kusa. C'è un bivio, ci sarete passati. Una strada conduce verso sud est, l'altra a Shida. Loro hanno preso la strada verso sud-est.






  8. .

    L'Erba Tinta di Sangue


    [AIUTARE NELLA PACE]

    [ORE 13.05]


    L'uomo si bloccò all'improvviso quando vide il Mizukage. Il Kage della Nebbia era una figura imponente, con un'aura intimidatoria, una naturale conseguenza della sua statura fisica e dell'armatura completa che indossava e che gli nascondeva il viso.
    Fermarsi fu l'unica cosa che l'uomo poteva fare e che, di fatti, fece. Si voltò a fronteggiare il Kage e, qualche parte ben seppellita più primitiva di sé raccolse l'offerta del Kage come una provocazione. Il bruto si sporse verso Kensei, stringendo la verga di legno tra le dita con fare minaccioso.
    E tu chi saresti? Il tono di sfida in quelle parole era evidenti. Tutto il Villaggio sembrò trattenere il fiato. Non immischiarti in affarti che non ti riguardano, Shun.
    Però poi una voce femminile e rabbiosa proruppe dalla folla. Una donna, in evidente stato di gravidanza, vestita con poco più di stracci si fece spazio tra la folla avvicinandosi ai due uomini. Il suo sguardo era animato da un furore malcelato, ma anche da una sorta di paura mista a disperazione. Doveva essere stata bella, con biondi capelli color del grano ed intensi occhi azzurri, pelle pallida spruzzata di lentiggini, ma la sporcizia, la fatica e la paura avevano mascherato quella bellezza. Ma c'era una fierezza in lei che in qualche modo aveva trovato il coraggio di uscire.
    Certo che non vuoi che si immischi, tu non vuoi la verità, tu vuoi picchiare Kotaro per farci andare via. Perché sei un bruto idiota che si preoccupa del suo orticello quando il Villaggio attorno sta andando a fuoco!
    L'uomo si irrigidì a quelle parole ed alzò la verga. Kotaro però urlò, rabbioso e disperato. Lasciala fuori da questa storia tu, prenditela con me!
    Ma poco servivano le parole di un uomo legato e senza potere. Il bastone sarebbe calato sulle braccia della donna, alzate a protezione. Il Bruto senza ancora un nome non sembrava propenso a preoccuparsi di Kensei. C'era una furia nelle sue azioni. E mentre abbatteva il bastone sulla donna parlò. QUI NON STA NESSUNA GUERRA, PUTTANA! [Statistiche colpo].




    [IL FLAGELLO]

    [ORE 12.15]


    Il Flagello li avrebbe percepiti. Nella sua mente i Bijuu avrebbero risuonato come un canto, un prurito, qualcosa che gli avrebbe fatto capire che erano lì. Masayoshi, Kamine, Raizen. Non gli era dato capire, però, chi fossero. Poteva comprendere, da quella sola sensazione, che vi erano tre Bijuu nell'area e poco altro. Avrebbe dovuto dedurre il resto utilizzando altre informazioni eventualmente in suo possesso. Ma circa quindici minuti dopo Masayoshi si allontanò, diretto verso Shida.






  9. .

    DataSpoiler




    Che cos'è
    Il DataSpoiler è uno strumento utilizzato per nascondere informazioni nei post che altrimenti occuperebbero notevole spazio e interromperebbero la struttura del testo. Queste informazioni possono essere, ad esempio, i testi delle conoscenze utilizzate o le specifiche delle statistiche/potenza di un attacco.
    L'utilizzo dei DataSpoiler è fortemente incoraggiato, in quanto aiuta a mantenere il testo del post più ordinato.

    Esempio di DataSpoiler
    [Testo Visibile]
    HTML
    <a class="nl-dataspoiler" data-spoiler="DTSPLNLhj3DWKEY">[Testo Visibile]</a>


    Funzionalità
    Il DataSpoiler consente di:

    1. Reperire le conoscenze dalla propria scheda o dal Cerca Conoscenze (sul Post Creator) senza necessità di copiare il codice html delle stesse ed inserirle nel DataSpoiler.

    2. Inserire del testo o del codice HTML (ad esempio, grassetto, corsivo, colori, immagini...).

    Queste due funzioni non sono mutualmente esclusive: in un DataSpoiler è possibile inserire sia del testo personalizzato che delle conoscenze.


    Come usare il DataSpoiler

    Glossario dei Termini
    Al fine di rendere più chiara la spiegazione, qui sono spiegati alcuni termini tipicamente usati in relazione al DataSpoiler.

    1. DataSpoiler Creato: Un DataSpoiler è creato nel momento in cui ne viene generato uno nuovo, da zero. Un DataSpoiler Creato è dotato di un id unico, presente nell&#039;attributo data-spoiler del tag, come spiegato dall&#039;esempio

    2. DataSpoiler Aperto: Un DataSpoiler, nel momento in cui viene Creato viene anche Aperto. Il DataSpoiler aperto è un DataSpoiler non ancora Inserito e Chiuso. Qualsiasi Conoscenza che viene aggiunta dal + vicino al nome delle Conoscenze in Scheda o nel Cerca Conoscenze, viene aggiunto al DataSpoiler aperto. L&#039;utente può avere un solo DataSpoiler aperto in qualsiasi momento.

    3. DataSpoiler Inserito: Un DataSpoiler viene Inserito nel momento in cui viene generato il codice HTML nel Post Creator ed inserito nel Post che si sta scrivendo. Per Inserire un DataSpoiler nel Post si deve cliccare sul tasto
      nel Post Creator.
    4. DataSpoiler Chiuso: Quando un DataSpoiler viene inserito viene anche automaticamente chiuso. In un DataSpoiler Chiuso non è più possibile aggiungere Conoscenze direttamente dalla scheda ma occorre seguire il procedimento specificato nella sezione modifica.



    Creare un DataSpoiler
    Ci sono due modi per creare un Dataspoiler:
    1. Utilizzare il + vicino le conoscenze dalle Schede o dal Cerca Conoscenze. Se non presente alcun DataSpoiler aperto, questo verrà Creato. Vi verrà chiesto se volete o meno associare gli stili della scheda di uno dei vostri personaggi al DataSpoiler (questa opzione potrà essere sempre modificata successivamente)
    2. Dal tasto
      nel Post Creator, qualora non abbiate alcun DataSpoiler aperto. Il DataSpoiler viene inserito nel post, per cui viene chiuso appena creato. Tips: Usate questa funzione per inserire DataSpoiler senza conoscenze.

    Modificare un DataSpoiler
    Un DataSpoiler aperto e non ancora inserito può essere modificato cliccando sul bottone
    nel Post Creator. Se non presente alcun DataSpoiler aperto vi verrà restituito un messaggio di errore.

    Un DataSpoiler inserito e chiuso può essere modificato, aggiungendo del testo o delle conoscenze successivamente alla chiusura. Per modificare un DataSpoiler è necessario cliccare sullo stesso nell&#039;anteprima dello stesso nel Post Creator.


    Le possibili modifiche di un DataSpoiler sono:
    1. Aggiunte di un testo o di un html. Basta compilare il campo di scrittura e cliccare sull&#039;apposito bottone.
    2. Aggiungere altre conoscenze: si aprirà in automatico il Cerca Conoscenze da dove potrete inserire le conoscenze. Questo è l&#039;unico modo per inserire conoscenze in un DatasSpoiler chiuso.
    3. Riorganizzare il DataSpoiler: nella metà sinistra la lista di tutti gli elementi inseriti può essere riordinata tramite trascinamento per mettere in ordine il contenuto del DataSpoiler.
    4. Cancellare gli elementi del DataSpoiler tramite l&#039;apposito bottone presente nella lista, di fianco al nome.



    Edited by -Max - 26/6/2022, 12:52
  10. .

    Nuova NLApp



    Ringraziate i miei pensieri ossessivi, perché altrimenti questa cosa non sarebbe mai successa. Ma mi dispiaceva, un sacco, aver lasciato un lavoro brutto ed incompleto. Per cui, per essere bravo e coerente, ho fatto un lavoro leggermente meno brutto e comunque incompleto.
    L'unico motivo per cui sono riuscito a completare l'App è stato un periodo tranquillo a lavoro che tuttavia finirà, con certezza, il 31 Maggio. Per cui ho pensato "ora o mai più", e mi ci sono messo. Così ho sequestrato Fenix per gli ultimi credo due mesi e mezzo, ed insieme abbiamo partorito la nuova versione dell'App.
    Come funziona è merito mio colpa mia.
    Come appare è merito di Fenix.
    Come sempre, io sono una chiavica in design (si capisce da ciò che ho creato da solo) e lui è una chiavica con i codici. Insieme riusciamo a fare un quarto di webdesigner.
    L'impostazione generale me l'ha dato Kawo, che con questo genere di cose ci lavora, e lo ringrazio per la guida ed i suggerimenti. Spero che questo lavoro sia più facilmente debuggabile in futuro. Dubito sia perfetto, che segua le linee guida al 100%, ma ho fatto il meglio che potevo.
    Bene, per comprendere cosa è cambiato leggete le varie sezioni sotto perché.. è cambiato un sacco.


    Pagina Utente


    [Link]
    La pagina Utente è il centro della nuova app. Dalla vostra pagina utente potrete gestire tutto ciò che riguarda i vostri pg ed i vostri png, lo Staff GdR e voi avrete accesso nella vostra pagina utente a tutte le moderazioni (stemmi, tratti, schede, eventi ecc...)
    La pagina utente è anche molto più personalizzabile. Oltre l'avatar, si può anche impostare un'immagine di copertina. E niente più immagini distorte per farle stare in un cerchietto, con un apposito strumentino potrete regolare le immagini (non solo avatar e copertina, ma anche immagini dei pg e dei png).

    Gallery


    Rappresenta una delle più grosse novità. Per ragioni di sicurezza non sarà più possibile impostare come immagine del profilo, o degli eventi, immagini provenienti da link esterni. Andranno caricate nella Gallery. La Gallery si arricchisce di una nuova funzionalità: gli Album dove potete organizzare le immagine come preferite e La Privacy, cioè se rendere l'immagine pubblica o meno. Ad ora tutte le immagini credo siano private. Nel vostro profilo vedrete tutte le immagini, ma chi vedrà il vostro profilo vedrà solo le immagini pubbliche. Le immagini pubbliche si vedranno nel box del profilo a sinistra nella pagina utente (almeno, le ultime 9 inserite).
    Lo strumento per caricare le immagini nella Gallery, unico in tutto la App, consente di caricare le immagini dal pc, fornendo un link, copincollandole in un apposito spazio oppure semplicemente trascinandole sullo strumento. L'uso della Gallery è caldamente consigliato perché aiuta a tenere una traccia delle immagini caricate e quindi recuperarle più facilmente se correttamente organizzata.
    Cancellare le immagini dalla Gallery non le fa sparire dal web però.

    Stemmi


    Gli Stemmi cambiano leggermente. Non nella sostanza dal punto di vista GdR ma per come è ragionata la loro logica di inserimento sulla App. Prima ogni stemma richiedeva un link all'evento in timeline. Adesso lo stemma ASSEGNATI AI PG (semplice/onore/elite) vanno assegnati all'evento del personaggio. Andate nella Timeline del personaggio, cercate l'evento a cui volete assegnare gli stemmi ed assegnateli.
    Una volta approvati, inoltre, compariranno nella timeline, sotto l'evento! Questo non può essere fatto nella Timeline Generale.
    Gli stemmi ai QM si assegnano, invece, dal portfolio stemmi.

    Tratti


    I tratti di base non cambiano un granché, ma per consultarli sarà necessario cliccare sul tratto. Per maggior ordine i tratti cumulabili sono stati raggruppati insieme.
    Inoltre il protfolio Tratti mostra, in b/n, anche i tratti anche ancora non avete, così da dare la netta sensazione di quanto ancora il vostro personaggio deve crescere.

    Timeline


    La Timeline, sia le personali che le generali, si arricchiscono di un nuovo elememento: i tag. I tag sostituiscono le vecchie cronache, e sono molto molto più semplici da usare. Assegnate lo stesso tag ad eventi con lo stesso filo comune e selezionando tale tag dalla timeline avrete la vostra storia. Potete assegnare più tag ad ogni evento!

    Nuova Scheda


    La Scheda cambia aspetto! Le cartelle personalizzate, inoltre, mantengono solo la copia delle conoscenze messe nelle stesse. La personalizzazione della scheda è abbastanza compatibile con il vecchio modello, ma potrebbe essere necessario rivedere alcuni colori.
    Inoltre l'Archivio Schede mostra una copia statica della scheda. Il Vecchio modello potrebbe vedersi sformato, ma le informazioni della scheda saranno tutte lì. In questo modo in caso di patch sarà sempre possibile reperire il vecchio materiale. Utile per i QM.

    Discussioni Materiale Personale


    Ad ora ogni discussione è una pagina a sé stante. Da ora in poi ogni discussione è inclusa in un post, non dissimile da quelli di Facebook, in cui è possibile (per chi è autorizzato) commentare sotto. Molto più leggero come design.

    Nuovo Creaschede


    [Link]
    Stranamente ci è voluto meno del previsto per rifarlo. Questo Creaschede è un erede solo spirituale del vecchio: è stato fatto da zero, al fine di evitare di riportare bug. Ci sono alcune novità sostanziose, ma quella più sostanziosa di tutte è che, in teoria, dovrebbe funzionare. Non che il vecchio non lo facesse, ma aveva problemi che le schede si trascinavano dietro. Conoscenze che buggavano la scheda quando cancellate, ordine totalmente sparso con cui venivano aggiunte in scheda. Quando ho riscritto il creaschede l'ho fatto con il preciso scopo di evitare questi stessi vecchi problemi.
    Per cui, adesso, funziona. Al netto di bug delle vecchie schede che non ho previsto, la compatibilità con il vecchio creaschede è completa (dovreste poter caricare qualsiasi vecchia scheda anche nel nuovo).

    Bugfix
    • Sistemata la cancellazione delle conoscenze
    • Sistemato il conteggio dei crediti, che ora compare sempre corretto anche al caricamento della scheda.
    • Risolti problemi di duplicazione delle conoscenze. Se vi trovate conoscenze duplicate dovreste poterle cancellare.
    • Risolti i problemi di aggiunta delle conoscenze che generava "undefined".
    • Migliorata la stabilità generale, ora il creaschede, specie con le schede più grosse, non da più l'impressione che possa crollare da un momento all'altro.
    • La personalizzazione è stata lievemente snellita. Non è più possibile personalizzare lo sfondo della tabella, che è sempre trasparente.
    Novità
    • Il Creaschede è stato alleggerito. Ora esiste una sola "scheda" che racchiude in se le impostazioni generali della scheda, tratti (consultazione per i pg, modifica per i png) e personalizzazione.
    • La Scheda non è più una mera anteprima, ma rappresenta un vero e proprio campo di modifica e navigazione. Il creaschede si naviga usando i selettori della scheda. Grado, Energia, Villaggio, Spec, Statistiche, Nome, BG, Descrizione, si moidificano direttamente nella scheda
    • Le Schede vengono salvate in locale ad ogni modifica fatta. Se chiudete inavvertitamente il creaschede, la scheda rimane salvata sul vostro browser e sarà automaticamente ricaricata quando riaprirete il creaschede. Se caricate una scheda salvata sul database ed avete una scheda salvata in locale, vi verrà chiesto conferma.
    • Le Schede, specie quelle più grosse, ci impiegano un po' di tempo a caricare. Le Schede con centinaia di conoscenze possono metterci una quindicina di secondi. Una progressbar vi informerà dello stato di caricamento della scheda.
    • Non sarà più possibile utilizzare i font installati sul PC per le schede. Le Schede sono elementi che devono essere consultati da tutti, per cui la loro visualizzazione deve essere garantita a tutti. Sarà possibile usare solo i font nella lista oppure aggiungerli SOLO ed esclusivamente da Google Fonts. Chi ha usato in passato Font non presenti su Google Fonts li dovrà cambiare perché il CreaSchede non li caricherà.

    Nuovo Post Creator


    [Link]

    Questa è stata una bestia.
    Il vecchio funziova benissimo, ma nell'ottica di un rifacimento generale ho voluto ripartire da zero anche da qui, per creare qualcosa di nuovo, ordinato e, come piace a Fenix, in linea con tutto ciò che stiamo tentando di fare.
    Ne ho approfittato, quindi, per ammordernarlo, alleggerirlo e dotarlo di nuove specifiche funzioni, spero apprezzate.

    DataSpoiler 2.0


    Il DataSpoiler si rinnova, profondamente. Nella sua configurazione attuale il DataSpoiler richiede all'utente di reperire gli id delle conoscenze ed inserirle o manualmente o con il + vicino le conoscenze stesse. Questo era un metodo semplice, ma che aveva alcuni difetti che rendevano il DataSpoiler problematico sotto certi punti di vista. Specie sul versante user-friendly.
    Ora il DataSpoiler cambia. Qui un esempio [Data Spoiler]
    E qui il codice:

    HTML
    <a class="nl-dataspoiler" data-spoiler="DTSPLNLhj3DR3wu">[Testo Visibile]</a>


    Come potete vedere a dispetto di tutto ciò che vi è contenuto, questo DataSpoiler è caratterizzato solo da un id unico. Il contenuto è salvato nel Database.
    Come funziona?

    Ogni utente può avere un dataspoiler aperto.  Un DataSpoiler aperto è un DataSpoiler che non è stato ancora inserito nel post e nel quale state aggiungendo conoscenze. Un dataspoiler viene aperto in automatico quando viene cliccato sul pulsante + vicino alle conoscenze dalla Scheda o dal Cerca Conoscenze. Se non è presente alcun dataspoiler aperto, vi viene chiesto di scegliere, se volete, un personaggio da cui reperire gli stili del DataSpoiler (font, colori...). Se invece è aperto, verrà semplicemente aggiunta una conoscenza al DataSpoiler.

    Il DataSpoiler può essere chiuso cliccando sul pusante di aggiunta nel PostCreator.viene chiuso quando è aggiunto al post. Da quel momento in poi aggiungere una conoscenza dalla scheda causerà la creazione di un nuovo DataSpoiler.
    Ma Max, come si fa a modificarlo allora?
    Sarà sufficiente aprire il DataSpoiler dall'anteprima del post nel Post Creator. Si aprirà un pannello che vi consentirà di aggiungere le conoscenze, del testo personalizzato (ad esempio, per specificare la potenza dell'attacco), di scegliere il pg a cui associare il DataSpoiler e riordinare il modo in cui le varie parti devono comparire. Una volta chiuso è possibile aggiungere ancora conoscenze al DataSpoiler tramite questo pannello, ma solo ed esclusivamente tramite il Cerca Conoscenze che si aprirà subito dopo.
    Sembra complicato, ma in realtà, a ben pensarci, funziona esattamente come prima, ma non vi chiede di smanettare con i codici. Ed è più figo.

    Nuovi Template


    Non esiste più il Template automatico creato a partire dalla Scheda. La funzione del "Template" è stata unificata, ed è possibile creare solo Template nuovi. Tuttavia è possibile, nel momento in cui si crea un Template, reperire gli stili della Scheda ed usarli per creare un nuovo Template.
    Perché questa modifica? Semplicemente perché a volte lo stile della scheda non è perfettamente adeguato ad un template di un post, per cui, se si vogliono fare delle piccole modifiche, questo è lo strumento migliore.
    Ma non è finita qui. Il Template personalizzato sostituisce anche la "Grafica Personalizzata dei Post", in quanto attiva in automatico lo script che sostituisce la colonna sinistra nel post con quella personalizzata dei post. Per disattivare questa opzione è sufficiente cancellare il "data-template-id" nella prima riga di codice del template.
    Infine, le Tabelle di fine post prendono lo stile di qualsiasi template in cui sono utilizzate, a prescindere dal PG, risolvendo anche il problema di avere tabelle personalizzate necessariamente legate al pg.
    Se aggiunto un Template, inoltre, il creaschede reperirà in automatico il colore del parlato. E questo vale anche per i post caricati!
    Per i Template, ma per tutto in realtà, vale la regola "solo font da Google Fonts".


    Profili Parlato/Pensato


    Funzione mai realmente usata se non da me probabilmente. Adesso, è molto più utilizzabile. Il Profilo è un insieme di stili per il parlato ed il pensato, che comprendono font, colore, grassetto/corsivo, dimensioni del font ed opzionale, un'immagine.
    Ora i profili vengono salvati sul database, per cui è semplicissimo recuperarli. Compaiono quando volete aggiungere un parlato/pensato, come alternativa alla scelta dei colori. Con anche un'anteprima.
    L'immagine è circolare e richiede degli aggiustamenti per farla entrare nel cerchio, ma ad ora potete caricare immagini anche non quadrate e farle entrare in un cerchio direttamente dall'app, senza necessità - come succedeva prima - di tagliare immagini per avere dei quadrati.

    Ed i Turbospoiler? Ed i Neospoiler? Ed i vecchi template?


    NLit3nKpze
    Non posso mantenere qualsiasi cosa obsoleta, al massimo posso garantire che i vecchi post non esplodano, e questo lo garantisco. I vecchi template sono perfettamente funzionali, a patto che abbiate cura di salvarne il codice. Ovviamente, non portano con loro tutti i vantaggi dei nuovi codici.






    Questo dovrebbe essere tutto. Esploratela, segnalatemi eventuali bug (che ci saranno) e malfunzionamenti strani. Grazie per l'attezione!      
  11. .

    Il Mostro che dorme nel profondo


    I - Promesse


    L'aver lasciato Kiri per un periodo di tempo così lungo aveva permesso che molteplici cose venissero lasciate in sospeso. Una tra queste era l'addestramento del Jinchuuirki del Sanbi. Ryuu Mizuko era diventato il portatore del Tre Code per errore e come tale, non aveva mai apprezzato pienamente il suo ruolo né era stato il più adatto degli Shinobi a divenire una Forza Portante. Lo avevo sempre sospettato e sapere che il Sanbi era ancora dentro di lui, ma di fatti relegato ad un ruolo passivo, mi sorprese: aveva resistito molto, ma di fatti, aveva deciso di ignorare il demone per sopravvivere. Ryuu non era adatto ad essere il Jinchuuriki del Sanbi e quella situazione era, come molte cose, colpa mia.
    Era stato mio allievo ed ero conscio delle sue debolezze di carattere. Troppo buono ed avventato, troppo dolce per il sanguinoso mondo degli Shinobi, di carattere troppo debole per reggere il peso di un Bijuu. Mi ero prefissato di correggere quei difetti con l'addestramento, con il tempo e con i consigli, ma gli eventi avevano fatto sì che, purtroppo, abbandonassi quella strada e Ryuu a sé stesso.
    Ed ora, il tempo ed un nuovo Kage, ne chiedevano il conto. Ed io avrei dovuto accettare di aiutarlo.



    Kensi aveva preso residenza nella casa che avevo occupato in quanto Kage, Jukyu, invece, era tornata nell'appartamento dove avevamo vissuto nei suoi primi anni di vita, prima della mia nomina a Mizukage. Avevo deciso, il giorno del mio ritorno, di evitare di farla soffrire imponendole la mia presenza e discretamente la stavo osservando da lontano barcamenarsi in un ruolo più grandi di lei. Kensei aveva deciso di fare di lei una delle sue più strette collaboratrici, l'aveva posta al secondo posto della gerarchia di Kiri, al di sotto solo di lui stesso ed allo stesso livello di un veterano come Etsuko che era uno Shinobi da anni prima che Jukyu nascesse.
    Per cercare di tenere fede alla promessa di lasciarle vivere la sua vita pur cedendo all'impulso di protezione, avevo affittato un appartamento nello stesso quartiere, a mezzo chilometro di distanza dal vecchio complesso che ospitava la casa di mia figlia. Un modesto bilocale all'ultimo piano, così da avere facile accesso al tetto del palazzo per poter partire direttamente in volo senza essere costretto a scendere in strada.
    Fu su quel tetto che il Mizukage mi trovò. Non passavo molto tempo nell'appartamento. Era totalmente spoglio, fatta eccezione per dei mobili strettamente essenziali. Dormivo su un futon, mangiavo cibo acquistato fuori su un tavolino basso nella stessa stanza da letto. Mi sforzavo di mantenere il posto in ordine, ma era ben misera cosa rispetto la mia precedente sistemazione. Non che mi importasse realmente: una parte di me sentiva che la sistemazione più giusta sarebbe sotto terra, in una tomba. Vivere in un bilocale era un notevole miglioramento.
    Kensei giunse avvolto in uno stormo di pipistrelli e mi trovò seduto sul parapetto, gambe penzoloni nel vuoto, con lo sguardo rivolto verso il mare che si coglieva a malapena nella foschia Kiriana.
    Salve Kensei, dissi con tono tranquillo e neutro. Da quando ero tornato mi comportavo così: in maniera neutra. Era il meglio che Kensei potesse sperare da me, del resto e decisamente molto meglio della violenta opposizione che forse aveva temuto quando aveva visto Yogan solcare Kiri. Immaginavo andasse bene, del resto. Certo, mi sto annoiando ultimamente e fare qualcosa di utile ravviverà le mie giornate. Risposi alla sua "richiesta" (che richiesta non era). Avrei potuto rispondere un ben più militare "signorsì", sarebbe stato appropriato in egual misura a quello che di fatti era un ordine. Andiamo pure. Aggiunsi poi, componendo i sigilli della Tecnica del Richiamo per far comparire Yogan. Non era nella sua forma umana, né in quella completa, bensì in un forma "ibrida", che mi consentiva di salirvi in groppa ed a lei di muoversi con rapidità ed agilità.




    Faceva freddo, e quel posto era miserevole, buio e triste. E tristi sarebbero stati gli avvenimenti che avrebbero avuto luogo nelle viscere dell'edificio nella freddissima Genosha.
    Perché ciò che sarebbe accaduto, era, come già detto, colpa mia. Di fronte alle parole del Mizukage reagii con un silenzio lungo quasi trenta secondi, un'immobilità che non era però rigidezza. Stavo metabolizzando le implicazioni e le conseguenze di quella giornata e, come troppo spesso mi capitava, i motivi per cui le cose stavano cambiando in quei modi inattesi, ritrovandovi, quasi sempre, una mia responsabilità in tutto ciò.
    Mi avvicinai, silenziosamente, al lettino dov'era legato Ryuu. La ferita sulla sua testa non era vecchia, tutt'altro. Mi voltai verso Kensei, cercando la maschera che gli copriva il viso, poi fissai la giara che ora comprendevo, essere un Reliquia. Sentii Chomei agitarsi dentro di me, ma il Bijuu non protestò vistosamente alla prospettiva che suo fratello venisse rinchiuso.
    Certamente risposi, senza commentare la presenza di Ryuu, la sua ferita o il fatto di dover trasferire il Bijuu in un prigione orribile come una Reliquia. Lasciami parlare con il Sanbi un attimo. Forse posso... feci una breve pausa, quasi volessi cercare le parole. ...Convincerlo ad accettare le cose con più grazia. Non aspettare il permesso del Mizukage, quello era il mio campo. Mi avvicinai al giovane ninja di Kiri, posandogli una mano sul petto. Lui, svenuto, non parve accorgersi di nulla ed io chiusi gli occhi, lasciando che la mia presenza fluisse nella dimensione inconscia che condivideva con il Bijuu.
    Quando riaprii gli occhi l'acqua mi arrivava quasi alle ginocchia ed un enorme cancello mi sbarrava la strada. Ryuu era svenuto, ma in ginocchio, davanti al sigillo che chiudeva quel cancello.
    Isobu dissi con voce piatta, cercando di non far trapelare il disgusto che sentivo per ciò che avrei dovuto fare. Il Sanbi si avvicinò da dietro le sbarre, mostrandosi in tutta la sua imponenza.




    Itai... Il Sanbi mi rispose da dietro le sbarre. Avevo cercato di fare in modo che due miei allievi potessero utilizzarne i poteri e per due volte avevo fallito. Era la storia triste dei Jinchuuriki: individui come me e Raizen Ikigami erano rari, fin troppo. Da quanto tempo che non ci vediamo. Chomei? A quelle parole il Sette code comparve alle mie spalle, le ali rinchiuse, in una posa del tutto inusuale per lui.

    Ehi fratello disse il Sette Code, con un tono di voce che lasciava trapelare, al contrario del mio, tutta la sua irritazione per ciò che stava per succedere. Hai bruciato anche lui? Chomei toccò il corpo di Ryuu con delicatezza, ma il Mizukyo non si mosse.

    No, questo ragazzino aveva deciso di far finta che non esistessi, per questo è durato anche troppo Una risatina proruppe dalla bocca distorta del Sanbi, che puntò il suo occhio verso di me. Sei sei qui immagino che sia quel momento in cui mi tirate fuori da qui.

    Esatto. Purtroppo però, io non sono più il Mizukage. Immagino tu lo sappia... Ed il nuovo, beh, non ha ancora trovato un sostituto per Ryuu. Sospirai, chinando il capo, avvicinandomi alle sbarre per mettere una mano contro il freddo metallo. Mi dispiace Isobu. Non voglio che vada così. Il Sanbi però non parve farsi bastare quelle scuse. Aveva compreso che, senza un nuovo Jinchuuriki, l'alternativa era la prigionia immobile in una reliquia. Lui era stato per molti anni libero: prima Naruto Uzumaki lo aveva liberato al termine della battaglia contro Madara e Sasuke Uchiha e quando era stato catturato e sigillato di nuovo aveva sventrato un povero Ryo Aokawa per essere libero! Ed ora, il pensiero di tornare in una prigione ancora più stretta di quella in cui si trovava lo disgustava. La furia del Bijuu proruppe in un urto violento contro le sbarre che si trasmise alla mia mano, facendomi volare contro Chomei. Isobu, troverò un Jinchuuriki. Te lo prometto, ma non rendere la cosa difficile. Non voglio che Ryuu muoia.

    Non è un problema mio! L'esclamazione del Sanbi sembrò più ragionevole della mia promessa. Voi umani, tutti voi, anche tu! Non siete degni di ALCUNA FIDUCIA!

    Isobu... Non è una mia scelta. Ma posso trovare un nuovo Jinchuuriki. Te lo prometto. Lo avrei fatto. Non avrei permesso che il Sanbi soffrisse per anni dentro una Reliquia, non avrei permesso che altro odio alimentasse la distanza tra i Bijuu e gli essere umani.


    Quando riaprii gli occhi nulla era cambiato, non erano passati che pochi istanti da quando avevo poggiato la mano sul petto di Ryuu. Mi voltai verso Kensei, scuotendo il capo in un gesto di rassegnazione.
    Purtroppo non intende facilitare le cose Kensei. Dovremo procedere senza il suo consenso. Cercherò di tenere in vita Ryuu donandogli una grossa quantità di Chakra, sperando che basti. Forse servirebbe anche un medico per evitare che finisca male. Gli importava? Lui era un patriota, aveva a cuore tutti i cittadini di Kiri... ma Ryuu era debole. Della peggior specie di debolezza, quella che probabilmente disprezzava e, di fatti, liberarsi di lui avrebbe persino rafforzato Kiri. Come intendi procedere? Perché sarà pericoloso. Il Sanbi si opporrà all'estrazione, nella migliore delle ipotesi, forzerà una trasformazione parziale usando Ryuu come marionetta, nella peggiore, si libererà. Dobbiamo agire presto.

    [Note]Andiamo, per il momento, ancora "in introduzione". Spiega cosa ha preparato Kensei per questa estrazione.
  12. .

    L'Erba Tinta di Sangue





    [KUSA - CENTRO DI COMANDO]

    [ORE 11:45]


    L'Hokage stava dando ai profughi di Kusa una grande possibilità: quella di stabilirsi nel paese del Fuoco, anche solo per il momento, e vivere di ciò che la natura avrebbe messo loro a disposizione. Zassou incrociò le dita sottoil mento, riflettendo su quell'opportunità che avrebbe potuto voler dire, anche, depopolare Kusa. Non solo Kusagakure, ma l'intero paese. Se i cittadini profughi avessero avuto modo di trovare miglior fortuna nelle terre del Fuoco, che motivo avrebbero avuto di tornare? A meno che l'Hokage non li avesse cacciati, creando tensioni, ripercorrendo un ciclo di violenza che non aveva mai fine. Zassou sospirò, e poi, parlò.
    Hokage-sama, ti ringrazio con tutto il cuore dell'offerta. Per il momento voglio sperare che i cittadini di Kusa riescano a prendersi cura dei loro. Non so se la guerra si spingerà più a sud di così, se Kusa dovesse cadere probabilmente sarà tutto finito.. ed allora, solo allora, vorrei che buona parte della popolazione abbandoni il Paese. Sono uomini, donne, bambini. Ma anche braccia, cervelli e futuro. Il nostro futuro. Chinò il capo, sperando che l'Hokage non cogliesse insulti nelle sue parole. Sapeva che era stata una proposta in buona fede, così come in buona fede era stato il seppur momentaneo rifiuto.
    Le parole di Masayoshi fecero sorridere amaramente molti dei presenti. Il ragazzo avrebbe voluto stabilire un canale diplomatico con i Cremisi, per cercare di comprendere le loro intenzioni, il che, forse, sarebbe stato perfettamente normale in una guerra in cui in gioco non ci fosse il dominio totale spinto da un fanatismo quasi religioso. Fu Mirai a parlare, per spegnere le flebili speranze di una qualsiasi risoluzione pacifica del conflitto.
    Quanto desidererei che tu avessi ragione, ma il loro attacco è stato potente, frontale e codardo, non preceduto da una formale dichiarazione di guerra. Sono entrati in casa nostra con il solo intento di conquistarci. Se avessero voluto qualcosa che poteva essere risolto diplomaticamente lo avrebbero fatto sapere prima della guerra. Nessuno vuole i conflitti, sono costosi, sia dal punto di vista umano che economico. Per cui... a conti fati, l'unica cosa che avrebbero potuto chiederci era la ocmpleta sottomissione e, consci che non ci saremmo mai piegati, hanno pensato bene di attaccarci direttamente. E non cheideranno meno della nostra resa completa, specie a questo punto: stanno vincendo. Mirai guardò la mappa, con sguardo triste, quasi assente. Forse però il vostro intervento potrebbe spostare gli equilibri... Lo spero, almeno.

    Zassou continuò rivolgendosi poi allo Yakushi di Oto, che gli aveva chiesto informazioni riguardo i carri dei rifornimenti dei Cremisi.
    Che io sappia la loro insegna è solo una bandiera rosso cremisi ed i loro carri, tutti, la portano. Purtroppo il nostro esercito ha affrontato solo l'avanguardia di quello nemico e sinceramente non è stato facile reperire le poche informazioni che abbiamo, non abbiamo davvero resoconti su come segnalino i loro carri dei rifornimenti. Ma, se la tattica militare vale anche per loro e dato il loro numero, potrebbe essere una lunga fila di carri che segue l'esercito, lunga anche diversi chilometri. O più file, se hanno separato le loro forze. Soltanto che al di là del fronte siamo quasi del tutto ciechi.



    [KUSA - OSPEDALE]

    [ORE 11:45]


    La notizia che alcuni ninja medici dell'Accademia si stessero unendo allo sforzo medico parve sollevare l'aria pesante che tirava in quel luogo. Il primario di Kisi si sarebbe rivolto direttamente a Fumi, chiedendo se qualche ferito avesse riportato informazioni riguardo altri ninja di rilievo. La donna si asciugò la fronte e scoccò allo shinobi di Kiri un'occhiataccia.
    Io non mi occupo delle informazioni. Mi occupo dei feriti. Qualsiasi cosa questi disgraziati avevano da dire è già stata raccolta e riferita al centro di comando. Il suo sguardo si addolcì, forse rendendosi conto di essere stata troppo brusca. Purtroppo lì fuori, nel caos della battaglia, ci sono migliaia di Shinobi. Ci saranno moltissimi nemici di alto livelo, ma questi poveretti sono già provati ed hanno già subito un duro interrogatorio. Zassou ha tutte le informazioni, al centro di comando.
    Contestualmente, ad una certa distanza da Fumi, uno degli shinobi inviati da Masayoshi a raccogliere informazioni parlava con una Kunoichi seduta sul suo letto, con una notevole benda sull'occhio sinistro ed un colorito pallido che probabilmente significava "scarsa quantità di sangue rimanente nel corpo, per fortuna che sono stata tappata".
    Lì fuori è... Ci hanno travolti, non abbiamo potuto fare nulla se non battere la ritirata. È stato brutale... brutale...
    Però Fumi intervenne, bloccando quell'interrogatorio sul nascere. Smettetela di infastidire i feriti maledizione!


    [KUSA - PER LE STRADE]

    [ORE 11:45 - 12:30]


    Le lucertole inviate ad esplorare la zona da Febh non avrebbero poi molto di diverso da ciò che ci si poteva attendere da una cittadina disabitata, trasformata nel centro di comando di una guerra che si stava per abbettere su di essa in maniera repentina. Quasi tutte le abitazioni private erano ormai disabitate, alcuni caparbi cittadini non intendevano lasciare la loro abitazione nonostante il grave pericolo, ma erano una percentuale che forse non arrivava al cinque percento del totale. Le attività commerciali erano state requisite dall'esercito con la loro merce da tempo, ed ormai giacevano abbandonate, incapaci di attirare persino gli sciacalli.
    [NOTA PER FEBH]Per ora le lucertole ti danno qualche generica informazione ricavata dnel tempo fino alle 12:30. Se vuoi continuare a farle esplorare specificalo nel tuo post.


    [RECUPERATE BALTO]

    [ORE 12:30 - 13:20]


    Le indicazioni della missione erano semplici: lungo la strada, a sud. Il tempo necessario ad arrivare all'obiettivo sarebbe dipeso, dalla velocità con cui il gruppo si sarebbe mosso. Il trio di Genin della foglia avrebbe potuto notare come, lungo la strada, i segni della guerra permanevano, come brutte ferite in un bel paesaggio verde. Molti carri con le ruote rotte erano stati abbandonati per strada. i campi ai lati della strada, un tempo coltivati, adesso erano stati deturpati dal passaggio delle persone che vi si erano accampate durate la migrazione verso sud, lontano dal fronte.
    La prima ora di viaggio non produsse risultati. Non c'era quasi nulla che viaggiava verso sud, solo qualche sparuto contingente di uomini che si dirigevano al fronte per dare una mano, coraggiosi inconsapevoli che il loro piccolissimo numero non avrebbe fatto lacuna differenza. Procedendo alla massima velocità che le loro gambe consentivano, i tre avrebbero percorso quasi quaranta chilometri, ma il carro non sarebbe stato avvistato. Ma il paesaggio attorno loro era caotico e lo diveniva sempre di più man mano che si dirigevano verso sud. Gli accampamenti improvvisati di profughi divenivano sempre più frequenti e nessuno di loro sembrava guardare i tre con favore, nonostante fossero lì per dare una mano. Una giovane coppia che camminava verso sud si sarebbe dimostrata più incline a parlare se avessero voluto far loro domande. Potevano avere poco più di vent'anni, lei vistosamente incinta, lui carico di tutti i loro beni, che faticava arrancando sulla strada [Note - Orari]Iniziate ad incontrare accampamenti abitati alle 13, incontrate la coppia alle 13.20.
    [Note]Usate tutte le abilità che potete se le avete, siete liberi di interagire come volete con gli elementi descritti. Non importa far post lunghi, potete fare post brevi, Vi ricordo che le vostre azioni non devono superare le 13.30 e che siete partiti alle 12.30 da Kusa.


    [AIUTARE NELLA PACE]

    [ORE 12:30 - 13:30]


    Dirigersi verso meridione avrebbe fatto sì che, procedendo alla stessa velocità del gruppo inviato a recuperare i medicinali, il Team 13 avrebbe viaggiato in compagnia di Kyojuro, Asami e Kamine. Sempre che qualcuno non avesse deciso di accelerare e lasciare i più lenti del gruppo indietro. All'andatura del Genin della Foglia non avrebbero potuto percorrere che poco più di quaranta chilometri in un'ora di tempo, se non si fossero mai fermati e sarebbero stati ancora a settanta chilometri prima di giungere a destinazione presso il Villaggio di Yashinoki, il più settentrionale di quei problematici villaggi che stavano trattenendo truppe necessarie allo sforzo bellico.
    [Note]Questo post è ovviamente fatto partendo dall'assunto che si procede alla velocità dell'elemento più lento del gruppo. In caso di soluzione alternative specificatelo nel post e sarò lieto di rettificare tramite interpost.
    Il Mizukage ci mise ben poco ad arrivare, circa trenta minuti, nel posto sbagliato. Era troppo ad est rispetto i Villaggi di cui Mirai aveva parlato e, di fatti, non aveva ricevuto informazioni. Non sapeva, nel dettaglio, la situazione nel paese ma forse avrebbe potuto racimolare qualche briciola utile lì. Quando il Mizukage atterrò si trovava in villaggio di medie dimensioni, costruito sul fondo di una dolce vallata tra le colline, lungo un fiume che scorreva verso sud-est e che scorreva placido. Ogni singolo abitante di quelle poche centinaia che abitava il Villaggio era fuori dalle loro abitazioni, riunito in una calca nella piazza dove, legato ad un palo, c'era un uomo pesto in viso con pochi stracci indosso, macchiati di sangue. Altre persone, straccioni come lui, si tenevano vicine tra di loro ed alla scena, guardandola esterrefatti. Un energumeno camminava avanti ed indietro, brandendo una verga di legno tra le mani.
    Sei stanco? Confessa e ti lascio tornare dalla tua gente. Confessa! E fece seguite a quella parola un colpo di verga sulle gambe dell'uomo che urlò di dolore, piangendo disperato.
    Lo giuro... Lo giuro che non sono stato io...


    [RICOGNIZIONE]

    [ORE 12:30 - 13:15]


    La distanza tra Kusa ed il fronte era assai ridotta a ci sarebbero voluti circa quarantacinque minuti di corsa sostenuta, con la giovane Yuki a rallentare il gruppo, a raggiungere il fronte ad una distanza considerabile "di sicurezza". L'avanzata dei Cremisi ed il mancato contrattacco di Kusa avevano lasciato una striscia di terra ancora intonsa, in cui ancora l'erba cresceva. Chi avrebbe avuto una visione più chiara di cme le forze del nemico erano spiegate sarebbe stato Kubomi, in alto. Ciò che il drago vedeva avrebbe consentito, non appena qualcuno avesse avuto carta e penna ed a chiunque avesse avuto orecchie per sentire ciò che Kubomi poteva comunicare, di disegnare una mappa per quanto approssimativa di un'organizzazione piuttosto schematica del fronte Cremisi. Arroccati dietro una lunga palizzata che si estendeva per almeno tre chilometri di lunghezza e che difendeva l'esercito sul versante meridionale, i Cremisi incombevano sull'Erba con meticolosa preparazione. Un numero troppo grande di tende per essere contato era organizzato secondo uno schema preciso che prevedeva otto file da dieci tende tagliate perpendicolarmente da una strada separate da un largo piazzale in cui incombevano altre sei tende, ben più grandi delle altre, la cui funzione però non riusciva ad essere dedotta dall'alto.
    Chi sarebbe giunto da terra, invece, avrebbe visto la colossale palizzata bloccare completamente la visuale del gargantuesco campo nemico. Se qualcuno avesse potuto osservare in vicinanza, arrischiandosi ad avvicinarsi o tramite jutsu o binocoli, avrebbe visto che vi erano aperture regolari nella palizzata, circa ogni duecento metri, ma molto strette, grandi a sufficienza per lasciar passare un uomo e difese da due Shinobi. Altri ninja pattugliavano l'esterno della palizzata. Uno shinobi pattugliava lentamente la zona tra i due ingressi, camminando senza fretta, mettendoci circa quattro minuti ad andare da una parte all'altra. Talora il ninja scambiava due chiacchiere con chi era di guardia, ma senza metterci mai più di un minuto.
    Era una piccola fortezza, ma del resto, quella era una missione di ricognizione.


    [IL MISTERO DI SHIDA]

    [ORE 12:30 - 13:10]


    Il gruppo composto da Masayoshi, Fudoh e Samui raggiunse il Villaggio di Shida dopo circa quaranta minuti, se non avessero deciso di fermarsi. Shida era un piccolo paesello con scarsissima tradizione militare e notevole tradizione agricola. ostruito sulla sommità di una dolce collina che svettava a circa duecento metri sul livello del mare, Shida dominava il territorio pianeggiante pieno di immensi campi erbosi. Anche lì la guerra aveva segnao il territorio, ma meno rispetto a ciò che si poteva vedere dirigendosi direttamente verso sud. Un secondo piccolo Villaggio stava nascendo, come una brutta appendice, di fianco al secondo, scendendo il pendio verso settentrione. Quel secondo villaggio non era fatto di abitazioni n legno o pietra, come Shida, bensì di tende raffazzonate e carri. Un fetore di essere umani e cavalli avrebbe assalito le narici di chi vi avrebbe messo piede e la miseria negli occhi dei profughi era straziante. Avevano perso tutto e probabilmente c'era altro che li stava preoccupando.
    L'aria a Shida era pessima. Tutti sembravano arrabbiati, scontenti e scontrosi e quando videro tre forestieri, tre ninja, le cose non migliorarono. Qualcosa era accaduto in quel Villaggio.


    [INFILTRAZIONE E SABOTAGGIO & IL RE DELLE ARMATURE]

    [ORE 12:30 - 13:00]


    Infiltrarsi nel territorio nemico forse non sarebbe stato semplice. Esisteva un "fronte" perché era stata creata una linea che, in linea teorica, non sarebbe stato facile superare per attaccare l'esercito alle spalle. Ovviamente l'esercitoin quella fase di stallo non sarebbe stato dispiegato tirato lungo diverse decine di chilometri, ma era accampato n quattro grandi complessi, uno dei quali, l'avanguardia, era oggetto della ricognizione richiesta da Zassou. Se gli altri accampamenti fossero organizzati in maniera simile non era dato saperlo ma, del resto, le informazioni raccolte dai ricognitori non erano in possesso del gruppo che partì per dirigersi dietro le fila nemiche.
    Di certo l'accampamento dell'avanguardia era il primo che avrebbero trovato dirigendosi verso il fronte da Kusa proseguendo lungo la strada principale. Il mastodontico accampamento era costruito proprio sulla strada, di fatti, interrompendola. Sembravano esserci ampi spazi da cui aggirare l'esercito, ma una osservazione anche solo distratta avrebbe chiaramente mostrato che tutto il fronte era pattugliato. Si potevano vedere uomini che percorrevano continuamente una linea immaginaria che andava verso nord-ovest, poi dall'accampamento e quindi verso est. Non erano molti e talora entravano nell'accampamento e ne uscivano ninja diversi. Ottenere però maggiori dettagli avrebbe richiesto avvicinarsi, proprio al fronte, nella bocca nel nemico.




    OT
    Tutte le vostre azioni dovranno terminare alle 13:30. Per qualsiasi dubbio, richiesta di chiarimenti o errori scrivetemi.
    Vi ricordo che non dovete necessariamente fare azioni per tutto il tempo disponibile, e che la possibilità di interpost è accetta, anzi, gradita. Interagite con l'ambiente, anche in maniera minimale. Vi lascio una minima possibilità di inventiva verso eventuali PNG non-ninja abitanti dei posti citati (che tuttavia comanderò io nel momento di dare informazioni).


  13. .

    Titolo del Topic


    Sottotitolo del topic





    In realtà è un update minore, che riguarda solo la funzionalità del data-custom. Avrete notato che utilizzare il data-custom per i post con dei pg creava un brutto stacco tra il gradiente del template e quello del post. Il motivo per cui ciò accadeva era che il gradiente laterale utilizzava come primo colore quello del parlato pensato.
    Se si era bravi, com'è stato Tezzu qui con a giusta combinazione di colori si poteva comunque ottenere un effetto gradevole, ma andava decisamente sistemato.

    Per far ciò, da ora in poi, il codice personalizzato per i post cambia così:

    HTML
    <a class='pg_post' data-pgid='ID DEL PG DA ASSOCIARE ALTRIMENTI LASCIATE 0 O CANCELLATE' data-custom='{"link":"LINK A CUI VOLETE RIMANDI L'IMMAGINE ED IL NICK","sfondo":"COLORE DELLO SFONDO DEL POST","colore_principale":"PRIMO COLORE DELL'HEADER ","colore_testo":"COLORE DEL TESTO NON EVIDENZIATO", "immagine":"IMMAGINE CHE SOSTITUISCE L'AVATAR", "font_testo":"FONT DEL TESTO", "colore_header":"COLORE DEI TESTI CHE COMPAIONO IN ALTO ALL'INTERNO DELL'HEADER", "colore_titoli":"COLORE DEI TESTI IN GRASSETTO", "font_titoli":"FONT DEI TESTI IN GRASSETTO", "titolo": "TITOLO CHE APPARIRA' AL POSTO DEL NICK [NON METTETE SE USATE IN COMBINAZIONE CON IL VOSTRO PG]", "versione":"1.5"}'>



    Codice esempio usato per questo post:

    HTML
    <a class='pg_post' data-pgid='618' data-custom='{"link":"https://www.narutogdr.it/pg/618/scheda","sfondo":"#002255","colore_principale":"#aaccee","colore_testo":"#FFFFFF", "immagine":"https://i.imgur.com/7t7rEVN.jpg", "font_testo":"Calibri", "colore_header":"#d70e7d", "colore_titoli":"#00ff72", "font_titoli":"Marcellus SC", "versione":"1.5"}'></a>


    Ciò che è stato aggiunto sono i parametri:

    colore_header: (colore #d70e7d nell'esempio) è il colore dei testi che hanno come sfondo il primo colore dell'header e coincide al colore del titolo/sottitiolo del post.
    colore_titoli: (colore #00ff72 nell'esempio) è il colore dei testi in grassetto e della parte variabile del grafico delle statistiche, coincide con il colore del parlato che impostate come predefinito nel template dei post.
    versione: serve a garantire la retrocompatibilità dei vecchi data-custom. Questo parametro rappresenta la versione del data-custom, ed è 1.5. NON MODIFICATELO!

    Sono stati modificati :

    colore_principale: (colore #aaccee) colore prima prendeva il colore del parlato, adesso prende il primo colore del gradiente dell'header

    Coda dovete fare
    Nulla! I vecchi funzioneranno ancora. I template del creaschede vi restituiranno le versioni corrette e non dovrete fare nulla.




  14. .

    Gli Abiti della Nebbia


    V



    Feci un sospiro alle parole di Etsuko. Quell'uomo mi esasperava. Si dispiaceva che io non avessi seguito l'ideologia di mio padre? E perché avrei dovuto. Ero una persona diversa da lui. Inoltre, continuava a parlare come se mi conoscesse, come se avesse compreso tutto del mio malessere e della rabbia che mi portavo dentro. Come se credesse che fossi pronta a distruggere il mondo per placarla. Non aveva compreso nulla di me, e quelle sue parole più che alimentare quell'irritazione precedente si limitarono... ad un sospiro.
    Non riesco più a credere alla visione delle cose di mio padre. Non ho più fiducia in lui. Dissi secca, ma prima che qualcuno potesse anche solo pensare di interrompere aggiunsi subito delle parole. Come sfogo la mia rabbia, non ti deve preoccupare. Sta certa che non intendo bruciare il mondo solo per dimostrare che mio padre aveva torto. Sarebbe stupido, ed uno spreco. Il Mizukage parlava di costruire, con mezzi differenti da quelli che avrebbe usato il Nono, ma sempre di costruire si parlava. Ed io non volevo distruggere altro che la mia stessa carne. Riuscivo ancora a controllare l'istinto furioso di gettarmi alla gola di chi mi irritava, anche se, quel giorno, avevo perso il controllo. Non riuscivo però a controllare lo stesso impulso diretto verso di me. Ma finché era il mio sangue ad essere versato in segreto, ad Etsuko non sarebbe dovuto importare e le sue dotte opinioni su cosa fare della mia vita avrebbe potuto con tranquillità ingoiarsele. Il Mizukage, a quel punto, si alzò interrompendo quell'inutile dibattito.
    Era incredibile come, alla fine, ciò che mi aveva fruttato quell'inaspettata promozione fosse ciò che di me stessa mi disturbava più di tutto. La mia rabbia. La furia che covavo dentro, l'inquietudine che non potevo placare e che, senza preavviso, mi portava ad estraniarmi dal mondo, dal mio stesso corpo, costringendomi ad usare il dolore come mezzo per riconnettere la mia psiche fuggiasca alla realtà. La stessa che poco prima Etsuko aveva insultato. Ascoltai le parole dei due Shinobi, chiedendomi come avrei fatto ad essere utile al Mizukage con la mia totale inesperienza e come avrei potuto anche solo reggere il confronto con Etsuko. La cosa saggia da fare, per il momento, era soltanto ascoltare, imparare...
    Rendere meno austero il Mizukage? Perché non forgiamo un paio di maestosi baffi a manubrio e non li saldiamo sull'elmo? Il sarcasmo in quelle parole era così evidente da essere quasi doloroso. E buona pace al "limitarsi ad ascoltare". Era chiaro che non ne ero minimamente capace. Mi spiego meglio. Io mi ricordo del Mizukage, da prima del ritorno ed il sentimento che mi ha sempre trasmesso era... paura. Mi ha sempre fatto paura. Ma era la paura di una bambina di fronte ad una figura oscura, austera. Ed oggi la figura del Mizukage non è cambiata affatto. Credo che i Kiriani, ed anche fuori Kiri, si siano tutti così abituati al suo modo di essere che cercare di modificarlo sembrerà una forzatura che farà perdere credibilità al Mizukage. Lo farà apparire come qualcuno che cerca di vincere forzatamente la simpatia degli altri. Ed è ciò che fanno i deboli. Oggi ho capito che il Mizukage ispira fedeltà, non importa il suo aspetto, lasciamo che la cosa continui così. Poi, le altre questioni, tasse, aria austera nel Villaggio, cercare di rendere i Kiriani più felici va bene, possiamo discutere ma il nostro emblema Guardai il Kage. La nostra guida... Egli deve rimanere ciò che è. Non è un politico, è un leader militare! Dopo quelle parole mi interruppi per un momento, accorgendomi di essermi un attimo scaldata. Mi ricomposi sulla sedia, bloccando il tremore delle mani stringendone una nell'altra. Posso... posso avere informazioni riguardo la situazione politica? Riguardo l'Hokage, il Kazekage, il Kokage. Non so nulla, non so come essere utile altrimenti. Lì, in quel momento, si vide tutta la mia inesperienza. Non solo ero rimasta disinteressata dalle questioni del mondo per anni, ma anche se così non fosse stato, fino a poco tempo prima semplicemente... non me ne sarebbe importato. E da quando aveva iniziato ad importarmene, era passato troppo poco tempo per farmi avere contezza della situazione politica dell'Alleanza Accademica. Il compito che mi era stato affidato era complicato ed avevo paura che fosse troppo complicato per me. Avrei dovuto studiare, spremere le meningi, farmi rispettare da Shinobi più grandi, più esperti di me, che probabilmente avrebbero visto in me solo una bambina graziata dai suoi natali. Ero conscia di tutte quelle implicazioni, ed il primo passo per lasciarsele alle spalle era... studiare.



  15. .

    Il Ritorno del Nono


    V - Morire da soli



    Avevo parlato con poca gente. Il Lupo ed Hideo. Due giovani Shinobi erano troppo poco per lasciare che le loro idee influenzassero le mie, ma poterono darmi la conferma che la nebbia di sangue non era la "Nebbia di sangue" in senso più stretto del termine. D'altro canto, solo due voci non rappresentavano la maggioranza. Cosa pensavano altri di quella pratica? Cosa pensavo io stesso di quella pratica?
    Sekiro sembrava una persoa rotta, aggrappata alla cosa che aveva dato senso ad un'esistenza travagliata. Hideo non lo avevo inquadrato, ma avevo il sospetto che l'inesperienza del Genin potesse giocare un fattore nel considerare come "buono" solo ciò che veniva presentato dinanzi.
    Non ebbi tempo di continuare a languire su quei pensieri, il Mizukage non ebbe modo rispondermi. Qualcosa, successe. Il passato, un passato del quale io stesso ero all'oscuro, venne a fare i conti con me. Non avevo idea di chi fosse l'uomo che aveva strappato gli occhi di sua moglie, usando come scusa le parole distorte di un concetto che con la perfezione non aveva nulla a che fare. Né lui si era mai presentato al Monte Gekido, né un uovo si era mai schiuso per lui. Non sapevo chi fosse. Il Mizukage era il capo del Villaggio ma era un solo uomo, e come avrei mai potuto conoscere ogni abitante e le sue storie, i loro difetti e porvi così rimedio?
    Fu un suono ad attirare la mia attenzione. Distorto nel mentre che arrivava, e veniva dall'altro. Diveniva via via più acuto, segno che qualsiasi cosa lo stesse producendo era in movimento verso di me. Inconsciamente scrutai il cielo e quando vidi la figura catapultarsi verso il basso, immediatamente ne scrutai il chakra [Abilità], notando che la riserva andò sparendo, rapidamente, come un incendio che divampi in un istante, lasciando solo braci ardenti. Come un'esplosione, che libera la sua energia in un istante.
    Immediatamente feci un cenno a Yogan, che comprese le mie intenzioni [Abilità], mettendomi una mano sul braccio. Immediatamente un'esplosione di chakra mi avvolse e del chakra che fluì in me finì immediatamente a Yogan [Tecnica - Attivazione Jishin no Jutsu III]

    Vincoli attivi:


    utilizzerà la tecnica speciale solo se combatte assieme ad altri;
    deve donare all'alleato che ha consumato più chakra nel round precedente almeno un quarto del chakra consumato dallo stesso in tale round;
    deve donare immediatamente il chakra extra ottenuto da questa tecnica speciale

    +2 Concentrazione
    Dono del Chakra: Dono 9 bassi di chakra extra a Yogan.


    Kensei, quella cosa sta per fare qualcosa di grosso, ha consumato tutta la riserva di chakra. Farò in modo che non si avvicini oltre. Mentre parlavo stavo già componendo i sigilli e Yogan stava già caricando la tecnica. Non c'era tempo di coordinarci meglio di come l'ispirazione del momento avrebbe potuto fare, così mi limitai a spiegare brevemente cosa avrei fatto. Grossa colonna di fuoco.
    Fui decisamente breve nello spiegare l'essenza della mia combinazione più potente che potevo tirar fuori dal mio arsenale assieme a Yogan senza alcun preavviso. Un istante dopo io e Yogan puntammo il viso verso l'alto ed emettemmo due tecniche assai simili, eppure, di elementi diversi. Fatte per unirsi, fondersi grazie all'alchimia che solo Drago e Ryuukishi possedevano [Tecnica - Itai]Concentrazione: 700 + 2 tacche (Jishin no Jutsu) + 4 tacche (Eruzione Esplosiva) = 850
    Bonus Concentrazione: +20 (Guru)
    Impronta Vento: +10
    Ninjutsu Inarrestabile: +20 (2 talenti)
    Potenza: 90 + 50 = 140

    [Tecnica - Yogan]
    Impronta Fuoco: +20 (Combinata con Fuuton)
    Concentrazione: 700 + 4 tacche (Eruzione Esplosiva) = 800
    Bonus Concentrazione: +10
    Dono dello Spirito: +20
    Potenza: 90 + 50 = 140

    [Tecnica Combinata: Statistiche] Gittata: 24 metri
    Diametro: 18 metri
    Potenza: 140 + 140 = 280
    Velocità: 800
    .
    Una colonna di fuoco si sarebbe diretta verso l'alto. Anche Kensei stava contribuendo allo sforzo. Qualsiasi cosa fece, rese quel Jutsu una mostruosità immonda in grado di carbonizzare qualsiasi cosa si fosse trovato sul proprio cammino. Tutti avrebbero sentito un intenso calore , molti avrebbero dovuto distogliere lo sguardo, forse qualcuno avrebbe visto qualche ciuffo di capelli ritrarsi raggrinzito sotto la furia di quella tecnica, ma l'attentatrice senza nome avrebbe incassato il colpo. Si dirigeva troppo velocemente verso il basso secondo una banale linea retta per modificare l'andatura in tempo. L'inerzia non era dalla sua e la velocità relativa combinata della mia tecnica e della sua discesa non avrebbero consentito ai suoi riflessi di agire in tempo. Avrebbe impattato contro quel muro di fiamme, disintegrandosi come se avesse messo piede sulla superficie del sole. E così, a meno di sorprese, si sarebbe conclusa la vita di quella donna senza nome, segnata dall'odio verso uomini che nemmeno sapevano chi fosse, per tragedie per le quali non avevano colpe. Una fine tragica, inutile, sicuramente evitabile. Una fine senza gloria, come quasi sempre è la morte.
    Da soli, nel proprio dolore.
    Senza qualcuno ad ascoltare i pensieri. Senza qualcuno a cui raccontare i ricordi, a cui confessare le proprie angosce.

    Chakra: 163/175
    Vitalità: 18.5/18.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 700
    Velocità:  775
    Resistenza: 625
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    4: ///
    Slot Tecnica
    1: Attivazione Jishin no Jutsu
    2: Dai Tatsumaki
    3: Katon: Karyuu no Todoroki
    Equipaggiamento
    • Kunai × 10
    • Tonico di Recupero Superiore × 1
    • Cartabomba III × 2
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Bracciale-Lama Retrattile × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Bomba Abbagliante × 2
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Nishikigoi × 1
    • Kutsū - Tormento × 1
    • Garyūka × 1

    Note
    Yogan: Chakra 18/18 Bassi


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