Posts written by Shakur

  1. .

    nella tana del coccodrillo: l'incontro con hana yamaguchi

    Sottotitolo Post



    L'uomo massiccio che gli aveva aperto la porta con uno sguardo scrutatore non suscitava in lui alcun timore. Nonostante le sue imponenti dimensioni e l'intensità del suo sguardo, Kuroshi manteneva un'aria di calma. Attraversò la soglia senza esitazione, forse anche con troppa leggerezza, nonostante sapesse che anche il più piccolo errore poteva rivelarsi fatale.

    Il corridoio in cui si trovava esalava un'atmosfera cupa e misteriosa, con le pareti di roccia nuda che sembravano chiudersi su di lui. Le lampade elettriche sparse lungo il percorso proiettavano una luce pallida che creava ombre oscure e inquietanti, rendendo il suo cammino ancora più sinistro. Il tracciato del corridoio sembrava disegnato appositamente per confondere i visitatori, con curve inaspettate e cambi di altitudine che mettevano alla prova persino i sensi più acuti.

    Nonostante la sensazione di oppressione che avvolgeva il luogo, Kuroshi notava con curiosità le immagini stilizzate di coccodrilli sparse lungo il pavimento e le pareti. Era come se quei simboli avessero un significato più profondo, ma in quel momento non poteva permettersi di indugiare a decifrarli. Doveva concentrarsi su ciò che lo attendeva alla fine del corridoio.

    Il miagolio di Mei, risuonava a intervalli regolari nel buio, fungendo da guida attraverso l'oscurità. Kuroshi seguiva il suono con determinazione, consapevole che ogni passo lo avvicinava sempre di più alla verità che si nascondeva all'estremità del corridoio, e su ciò che stava accadendo quel giorno a Suna.

    L'otese si fermò di fronte alla semplice porta in legno che si ergeva di fronte a lui, il cuore accelerato dall'anticipazione di ciò che avrebbe trovato oltre. Ispezionando attentamente la porta, gli parve di non notare null'altro che la sua apparente semplicità, senza alcun trucco o segno di pericolo.

    Con un movimento fluido, spalancò la porta, rivelando uno scenario completamente diverso da quanto si sarebbe potuto immaginare. Lo studio che si apriva davanti a lui era un tripudio di eleganza e raffinatezza. Il pavimento in legno finemente lavorato conferiva alla stanza un'aura di calore e comfort, mentre un mappamondo antico dominava lo spazio centrale, testimone silenzioso di viaggi e avventure passate.

    Due imponenti librerie, colme di tomi antichi e volumi ingialliti dal tempo, abbracciavano la stanza con la loro saggezza accumulata nel corso degli anni. Oggetti d'arte e di valore adornavano ogni angolo, conferendo un tocco di classe e sofisticazione all'ambiente circostante.

    Ma ciò che catturava davvero l'attenzione di Kuroshi era l'enorme vetrata che si affacciava sul deserto. Attraverso di essa, poteva ammirare lo spettacolo maestoso delle tempeste di sabbia che si scatenavano all'esterno, come giganti furiosi che danzavano sulla landa arida. In quel momento, due correnti particolarmente forti sembravano allontanarsi dal villaggio con una velocità impressionante, e Kuroshi non poté fare a meno di interrogarsi sul loro significato.

    Quella stanza, con la sua atmosfera suggestiva e la vista mozzafiato sul deserto, lo avvolgeva in un'aura di mistero e incanto. Era come se ogni dettaglio raccontasse una storia, una storia che il genin non vedeva l'ora di scoprire.

    un leggero miagolio confermò la presenza di Mei. La sua compagna felina si trovava sulla sola scrivania presente, accoccolata su un cuscino di velluto rosso che emanava un'aura di comfort invitante.

    Attraversando la stanza con lo sguardo, gli occhi di Kuroshi si posarono sulla figura seduta dietro la scrivania. Una donna dall'aspetto attraente, con una matura bellezza che trasudava sicurezza in sé stessa. Benché avesse almeno dieci anni in più di Mikita, il suo fascino era innegabile, e ne era perfettamente consapevole.

    Le sue lunghe gambe erano distese davanti a lei, appoggiando due tacchi a spillo sulla scrivania in un gesto che rivelava una certa sfacciataggine e un dominio del proprio magnetismo. La gonna striminzita che indossava metteva in risalto le sue forme sinuose, mentre lo sguardo penetrante e deciso fissava il ragazzo con un'intensità che neanche lui poteva ignorare.

    In quel momento, Kuroshi si rese conto di trovarsi di fronte a qualcuno di molto più pericoloso di quanto avesse immaginato. La donna emanava un'aura di potere e intrighi, e la sua presenza nella stanza lo faceva sentire come una preda intrappolata nella tana del predatore.

    Kuroshi rimase in silenzio, osservando la donna con attenzione mentre lei parlava con una voce che trasudava autorità. Era evidente che fosse consapevole del suo potere e della sua influenza, e la sua dichiarazione confermava quanto l'otese temeva: Mikita aveva messo in moto qualcosa di molto più grande di quanto avesse immaginato.

    I suoi occhi scorrevano lungo il viso della donna, notando ogni dettaglio della sua bellezza matura. I suoi lunghi capelli neri incorniciavano un viso dai tratti delicati, con un naso che conferiva un'aria aristocratica e occhi blu penetranti che sembravano scrutare l'anima di chiunque li incontrasse.

    Quel momento di osservazione fu sufficiente per far capire a Kuroshi che quella donna non era solo una bellezza affascinante, ma anche un avversario formidabile. Il suo sguardo aveva un'intensità che non poteva essere ignorata, e il tono della sua voce trasmetteva una determinazione che non lasciava spazio a dubbi.

    Direi proprio che non sono qui per giocare! Forse sarebbe più corretto dire che sono qui per affari! Nonostante la tensione nell'aria, si sforzò di mantenere un tono di voce sicuro e risoluto, dimostrando alla donna di fronte a lui che non era un semplice ragazzo da sottovalutare.

    Con un leggero inchino di rispetto, rispose con cortesia:Il piacere è mio, signora Yamaguchi. Il mio nome è Kuroshi Kumori soldato del villaggio del suono. Si presentò alla donna, utilizzando un cognome falso, aveva deciso di tenere fuori da questa storia il suo clan. Ho incontrato Mikita nella zona commerciale, nella piazza adiacente alla Hoshi e co.Anche se il suo tono era cortese e rispettoso, Kuroshi mantenne uno sguardo penetrante e determinato

    Ed è lì che un jonin....un certo Ko, se non erro, ha dato vita ad uno spettacolo niente male. Dove inveiva e aizzava la folla a quello che si potrebbe definire un cambio di rotta a livello governativo.Si fermò un istante, scrutando attentamente la reazione di Hana Yamaguchi.

    In quel trambusto, ho notato Mikita. Mi sono subito reso conto che fosse una persona interessante, probabilmente proprio ciò che cercavo. A quanto pare, però anche lei aveva notato me. continuò il suo racconto con fermezza, sapeva che doveva rimanere cauto e vigile, consapevole che i giochi di potere in quel luogo erano intricati e pericolosi.

    Ci siamo scambiati qualche opinione in merito alla situazione, e prima di separarci.... deduco mi ha dato il lasciapassare per il party parincipale! concluse lasciando che un sorriso che tendeva al malvagio.



    Sappiamo tutti dei trascorsi dei nostri Kage, e già questo dovrebbe darti da pensare...Kuroshi simulò un brivido di disgusto al solo pensiero di dover parlare del Kazekage. continuando a mostrare quel sorriso che rifletteva la sua profonda avversione per Hohenheim Kakita e tutto ciò che rappresentava.

    Proprio per questi trascorsi, ad Oto ci chiedevamo il perchè nessuno avesse fatto nulla a riguardo. Non averlo più tra i piedi significherebbe consolidare l'alleanza tra i nostri paesi....così com'era prima dell'arrivo di quell'impostore.Le sue parole erano taglienti come lame affilate, cariche di disprezzo nei confronti del Kazekage e della sua presunta autorità.

    Quando giunse il momento di affrontare la domanda sul Kazekage, Kuroshi mostrò una rabbia repressa che lo fece serrare i pugni con violenza. Hohenheim Kakita... mormorò con una voce carica di disgusto, Un uomo che non merita il titolo di Kazekage. Viene da un altro villaggio, un estraneo che ha osato mettere piede nelle vostre terre e arrogarsi un potere che non gli spetta.

    Il suo tono era tagliente, la sua cattiveria palpabile nell'aria circostante. Non ho alcuna simpatia per lui né per i suoi scontri con Garth dei Mikawa. La sua presenza è una macchia indelebile sulla storia del villaggio e degli shinobi, un'umiliazione per tutti noi che siamo cresciuti sotto un vero kage.

    Con uno sguardo intenso e determinato, Kuroshi rispose con fermezza all'ultima domanda della donna: Sono disposto a rischiare tutto, soprattutto se ciò significa portare benefici anche ad Oto. Le sue parole erano cariche di determinazione e coraggio, mentre si preparava a fronteggiare qualsiasi sfida si presentasse sul suo cammino. Era consapevole dei rischi che correva, ma sapeva anche che non poteva voltare le spalle alle sue convinzioni, neanche di fronte alla donna più potente della Cascata d'Oro.

  2. .

    spirito indomito: kuroshi e la battaglia per la gloria

    Sottotitolo Post



    Il momento era giunto. L'otese si trovava nel cuore della battaglia, circondato da avversari pronti a colpirlo da ogni angolo. I loro attacchi venivano lanciati con una precisione che lasciava poco spazio all'errore, e lui doveva essere rapido, agile, per sopravvivere.

    Con ogni movimento calcolato, era riuscito a schivare i colpi, sentendo il vento sfiorare la sua pelle mentre si muoveva con grazia tra gli attacchi che piovigginavano su di lui. Era una danza mortale, una lotta per la sopravvivenza in un territorio ostile.

    Ma l'otese non era solo difesa. Con determinazione feroce, caricò il suo attacco, lasciando che l'energia elettrica si accumulò nelle sue mani. Con tre sigilli rapidi, scatenò una scarica potente contro il suo nemico più vicino, colpendolo con forza devastante.

    Il nemico, sorpreso e sbigottito, non poté fare altro che reagire con stupore mentre l'energia lo travolgeva. Persino il compagno di battaglia sembrava incredulo di fronte alla potenza dell'attacco.

    Ma per Kuroshi, non c'era tempo per esitazioni. Aveva dimostrato la sua forza e ora doveva continuare a combattere con tutto ciò che aveva, senza pietà ne remore. Era una battaglia che non poteva permettersi di perdere, e avrebbe fatto tutto il necessario per emergere vittorioso.


    Il colpo era stato perfetto. Ora osservava con soddisfazione il nemico paralizzato, incapace di reggersi sulle proprie gambe mentre cercava disperatamente di arretrare. Era un momento di vulnerabilità, un'opportunità che Kuroshi non avrebbe lasciato sfuggire.

    Con precisione fredda, si mosse per conficcare la sua lama nel braccio del nemico. Quest'ultimo tentò un debole movimento di difesa, ma era troppo tardi. La lama di Kuroshi colpì il bersaglio, infliggendo un danno significativo.

    Come previsto, la wakizashi del ninja cadde a terra, e il genin ne approfittò per calciarla lontano dal campo di battaglia. La lama scivolò via, precipitando sulle scale e finendo anche al piano di sotto. Era irrimediabilmente fuori dalla portata del suo possessore.

    Ma mentre osservava la lama allontanarsi, un pensiero gli attraversò la mente. Era stata davvero una buona idea allontanarla così lontano? Forse sarebbe stato più saggio neutralizzarla in modo più sicuro, evitando il rischio che potesse essere recuperata da altri avversari. Un attimo di incertezza, poi l'otese respinse il dubbio. Non c'era tempo per rimpianti o esitazioni. Doveva concentrarsi sulle sfide presenti, lasciando alle spalle ciò che era stato fatto.

    Il momento era critico. Mentre Kuroshi si concentrava sul suo attacco, lo shinobi di Ame, con una mossa fulminea, distese la mano in un gesto rapido, lanciando un colpo diretto verso la guancia del genin. Quest'ultimo avvertì il movimento nell'istante in cui stava calciando la spada.

    Mentre il colpo del ninja si avvicinava con la rapidità di un fulmine alla sua guancia, Kuroshi intravide il pericolo nel movimento del nemico. Il tempo sembrò rallentare, le sue percezioni affinate dall'adrenalina che pulsava nelle sue vene. Con la precisione di un predatore in agguato, si preparò a schivare l'attacco imminente.

    I muscoli di Kuroshi si contrassero come corde tese di un arco, pronti a scattare in una danza letale. Con una mossa fluida e coordinata, l'otese si abbassò rapidamente con il corpo, piegando il busto verso il basso mentre i piedi rimanevano saldamente ancorati al terreno. Era una sequenza di movimenti che sembrava coreografata da un maestro marziale, una sinfonia di agilità e destrezza.

    L'attacco del ninja sembrava quasi sfiorare la sua guancia, tanto vicino che Kuroshi poteva percepire il vento generato dal suo passaggio. Ma il guerriero, con un controllo impeccabile del proprio corpo, evitò l'impatto diretto, permettendo al colpo di passare di poco accanto a lui.

    In quel momento di movimento rapido e preciso, l'otese sentì il cuore battere furiosamente nel petto, il sangue che ruggiva nelle orecchie mentre l'adrenalina alimentava la sua determinazione. Era stata una risposta istintiva, un riflesso acquisito attraverso anni di addestramento e combattimento. In quel momento, il ragazzo sapeva di essere vivo, pronto a rispondere con ferocia agli attacchi dei suoi nemici. [Slot Difesa I]

    Senza esitazione, l'altro ninja si mosse velocemente in soccorso del suo compagno. In un battito di ciglia, Kuroshi si trovò di fronte il suo avversario, il suo sguardo freddo e determinato mentre si preparava al confronto corpo a corpo. Era una danza di morte, un duello di volontà e abilità che avrebbe determinato il destino di entrambi.

    Il riflesso di una lama che brillava sotto la luce del corridoio attirò la sua attenzione. Era una wakizashi, tenuta con fermezza dal nemico che si preparava a colpire. Il cuore accelerò ancora di più, il rumore delle loro respirazioni affannate riempiva l'aria mentre il destino dei combattenti pendeva su un filo sottile.

    Il colpo era partito e si dirigeva verso il collo del giovane ninja. Il metallo affilato che tagliava l'aria con intenti letali. In un istante, il suo istinto di sopravvivenza lo guidò a reagire con un'agilità impressionante.

    Con una mossa rapida e precisa, Kuroshi inclinò il corpo leggermente verso sinistra, mentre alzava rapidamente il braccio destro per intercettare l'attacco. quest'ultimo avrebbe impattato sul braccio armato del nemico, in modo che lo portasse a deviare il colpo fuori dalla su traiettoria originale. Sentì la lama del nemico sibilare nell'aria, sfiorando il suo collo con una minaccia mortale. [Slot Difesa II]

    Nel frastuono della battaglia, Kuroshi si trovò improvvisamente di fronte a un nuovo pericolo, mentre il suo nemico preparava un attacco ancora più temibile. Con una determinazione ferrea, l'otese si preparò a fronteggiare la minaccia imminente, consapevole che avrebbe richiesto ogni singola risorsa di cui disponeva per sopravvivere.

    Con un'eleganza sinistra, il nemico canalizzò il proprio chakra nell'arma, conferendole una nuova forma di potenza. Un bagliore luminescente l'avvolgeva, amplificandone la forza e la portata. La lama, già minacciosa di per sé, ora brillava con una luce intensa, emanando un'aura di energia pura.

    rapidamente scagliò il colpo verso il suo obiettivo. Il raggio d'azione sembrò estendersi, alimentato dalla potenza del fascio luminoso che lo avvolgeva. La velocità dell'attacco era impressionante, rendendo difficoltoso per il nemico schivare o evitare l'impatto imminente.

    il fendente tagliò l'aria con un sibilo acuto mentre si avventa verso Kuroshi con una ferocia inarrestabile. Con una prontezza impressionante, l'otese valutò la situazione in un battito di ciglia e reagì.

    Con un movimento audace e coordinato, si lanciò in una capovolta, il suo corpo eseguendo una rovesciata acrobatica nel tentativo disperato di schivare l'attacco in arrivo. L'aria vibrava intorno a lui mentre si contorceva nell'aria, una danza pericolosa tra la vita e la morte.

    La lama del nemico sibilò nell'aria, sfiorando la gamba sinistra di Kuroshi con una pericolosa prossimità. Il suo taglio affilato rasentò la stoffa dei pantaloni dell'otese, lasciando dietro di sé una leggera lacerazione che testimoniava la vicinanza dell'attacco.

    Con un respiro affannoso, Kuroshi completò la sua capovolta, rialzandosi in piedi con un movimento fluido e controllato. Il suo cuore batteva furiosamente nel petto mentre valutava la sua fortuna, grato per essere sfuggito per un soffio alla ferita mortale. [Slot Difesa III]

    Dopo essersi liberato dall'attacco nemico, si trovò in piedi, respirando affannosamente mentre valutava rapidamente la situazione circostante. Con uno sguardo acuto, osservò i suoi avversari, cercando il punto debole che avrebbe potuto sfruttare a suo vantaggio.

    Con un istante di riflessione, decise che sarebbe stato meglio liberarsi prima del nemico più debole. Ovvero quello il cui era stato ferito e il veleno adesso era in circolo nel suo corpo.

    Un'energia crepitante avvolse il suo corpo mentre si preparava a scagliarsi verso il suo avversario con una velocità impressionante. Kuroshi si lanciò in avanti, muovendosi come un fulmine attraverso il campo di battaglia. Il suolo tremò sotto i suoi passi, il vento fischiava alle sue orecchie mentre si avvicinava al suo bersaglio.

    A una distanza di tre metri, eseguì una rapida circonferenza attorno al suo avversario, misurando la sua preda con uno sguardo acuto. Sentì l'energia pulsare nelle sue vene, alimentata dalla determinazione di sconfiggere il suo nemico. [Slot tecnica I]

    Poi, con un movimento deciso, Kuroshi concluse la sua corsa, scagliandosi verso l'avversario.
    Sarebbe sbucato alle spalle dell'avversario scivolando sulle sue ginocchio, avrebbe provato a lacerare la gamba sinistra del suo avversaria eseguendo un fendete verticale da destra verso sinistra con la sua lama. [stat. attacco]

    Con il nemico nell'orbita della sua tempesta, decise di ribaltare il corso della battaglia con un movimento fulmineo e deciso. Con un'abilità acrobatica sorprendente, avrebbe sollevato la gamba destra dal suolo e la fece oscillare verso l'esterno. La sua azione sarebbe stata rapida e potente, mirata a colpire la gamba del nemico con una spazzata precisa.

    Il contatto fu fulmineo. La gamba avrebbe colpito la parte inferiore della gamba del nemico con una forza calcolata, interrompendo il suo equilibrio con un impatto contundente. Il nemico avrebbe perso il suo equilibrio e sarebbe caduto inevitabilmente al suolo, sbattendo con forza sul pavimento del corridoio. [Slot Azione I]

    Dopo aver fatto perdere l'equilibrio al nemico con la spazzata precisa della gamba, Kuroshi non avrebbe esitato nemmeno per un istante. Con la determinazione impressa sul suo volto, si sarebbe scagliato avanti con ferocia, pronto a sfruttare ogni opportunità per concludere la battaglia.

    La sua lama, una estensione della sua volontà e della sua forza, brillava alla luce del conflitto, pronta a infliggere il colpo finale. La lama dell'otese si sarebbe prima diretta verso il torace del nemico. Un fendente rapido e potente, mirato a penetrare le difese del suo avversario e infliggere una ferita che avrebbe indebolito la sua resistenza. [Slot Azione II]

    Ma Kuroshi non si sarebbe fermato qui. Avrebbe sollevato nuovamente la sua fedele lama per un secondo colpo, questa volta puntata verso il collo del nemico. Era il colpo finale, quello che avrebbe messo fine alla battaglia e ridotto il numero dei suoi avversari.

    La lama si sarebbe abbattuta verso il collo del nemico, determinata a tagliare attraverso le sue difese e porre fine alla sua resistenza una volta per tutte. E così, con fermezza e decisione, Kuroshi avrebbe completato il suo attacco, determinato a emergere vittorioso dalla battaglia che aveva affrontato con coraggio e abilità. Era un momento cruciale, e l'otese non avrebbe mai esitato nel perseguire la sua vittoria con tutta la sua forza e la sua determinazione. [Slot Azione III]



    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 300
    • Velocità: 300
    • Resistenza: 300
    • Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 300
    • Concentrazione: 300
    • Intuito: 300
    • Precisione: 300
    Chakra
    21/30
    Vitalità
    10,5/12
    Slot Azione

    1. spazzata

    2. lama

    3. lama

    Slot Difesa

    1. Schivata

    2. Deviazione

    3. Salto

    Slot Tecnica

    1. Corsa Fulminea


    Note




    [----]



    Mentre le nuvole si addensavano nel cielo, oscurando la luce del sole, Kyoshiro sentiva un brivido di anticipazione correre lungo la sua spina dorsale. Era come se il cielo stesso stesse rispondendo al suo desiderio di oscurità, piegandosi alla sua volontà. Un sorriso di soddisfazione si formò sulle sue labbra, un'espressione di compiacimento di fronte alla vista dell'Oscurità prendere forma di fronte ai suoi occhi.

    Mentre la grandine iniziava a cadere con violenza, senza esitazione, pronta a travolgere tutto ciò che incontrasse. Takamoto fu rapido si sostituì con la roccia che aveva individuato. Fu un movimento fluido, quasi impercettibile, come se fosse sempre stato lì, parte integrante della struttura stessa.

    Il suono della grandine che colpiva la roccia riempì l'aria, mascherando il suo movimento e confondendo probabilmente il nemico. Quest'ultimo osservava la scena con un sorriso di compiacimento dipinto sulle labbra. Era come se la tempesta che si scatenava sopra di loro fosse la manifestazione stessa del suo potere, un tributo alla sua abilità nel manipolare le forze della natura.

    Con uno sguardo fiero e soddisfatto, osservava la grandine colpire il terreno circostante con una forza implacabile. Ogni goccia di ghiaccio sembrava una testimonianza del suo dominio, una dimostrazione della sua forza e della sua determinazione nell'ottenere ciò che voleva.

    Era come se la grandine stesse danzando al ritmo dei suoi comandi, piegandosi alla sua volontà con una precisione spaventosa. E lui, nel mezzo di tutto questo, si ergeva con un'aria di supremazia, il suo potere palpabile nell'aria che circondava la scena.

    Con un gesto di mano, il mio nemico sembrava quasi accarezzare l'aria, come se fosse lui stesso il maestro di questa tempesta selvaggia. Era un momento di puro piacere.

    In tutto quel caos e fracasso, Takamoto stava progettando il uso contrattacco. Scampato alla temibile tempesta di giacchio, e fatto in modo di tenere ancor in pugno nelle stretta delle sue catene lo scagnozzo di Kyoshiro, che ormai aveva gravi ferite alle braccia, si era mimetizzato nel terreno.

    muovendosi furtivamente, si era spostato dal punto in cui la grandine stava travolgendo qualsiasi cosa. Nel frattempo preparava la sua trappola per ridurre il numero di nemici da affrontare. Con un gesto deliberato, creò un'illusione della sua forma sulla posizione originale, un'impressionante riproduzione di sé stesso con ferite apparenti e un'apparente espressione di sconfitta. Era un'illusione così perfetta che anche i nemici più accorti avrebbero potuto cadere nell'inganno.

    Mentre l'illusione parlava con voce apparentemente esausta, concedendo la vittoria ai suoi nemici, si allontanò rapidamente, posizionandosi sotto il terreno proprio di fronte alle bombe che aveva piazzato. Rilasciate le catene, il nemico iniziò a muoversi, anche se la mobilità non era fluida a causa delle ferite subite.

    un sorriso si abbozzò sul volto dello scagnozzo, credendo che il suo superiore avesse annientato quel verme che aveva osato sfidarli. Sfortunatamente per lui non aveva capito che era tutt'opera del suo avversario e che nel giro di pochi passi sarebbe saltato in aria.

    Mentre l'illusione sembrava esprimere sconfitta, le bombe erano pronte, silenti sentinelle lì sotto la terra, pronte a esplodere con una forza devastante.

    E poi, il momento giusto arrivò. Con un cenno impercettibile, Takamoto attivò le bombe, causando una potente esplosione che squarciò il terreno e scosse l'aria con un fragore assordante. La terra si sollevò in una pioggia di detriti, mentre l'onda d'urto si propagava con violenza.

    Con un botto assordante, la terra tremò e l'aria si riempì di fumo e polvere. Era il suono della sua vendetta. Lo scagnozzo esplose e scompari tra le fiamme e il caos. Da lì a poco quando il fumo si sarebbe diradato di lui sarebbero rimasto nient'altro che cenere portata via dal vento.

    Mentre la furia della grandine diminuiva e la pioggia si trasformava in una piacevole e rilassante doccia, la stessa che caratterizzava il clima di Ame da sempre, Kyoshiro udita l'esplosione si voltò in direzione della stessa.

    La rabbia pervase lo spirito di quest'ultimo, e una furia sempre più crescente iniziava ad avvolgerlo per la perdita del suo sottoposto. Si voltò nuovamente in direzione dell'illusione che Takamoto aveva creato, nel giro di poco tempo il corpo si dissolse in un mucchio di farfalle che si volatilizzarono. La rabbia aumentava a dismisura ora che lo shinobi di Ame aveva scoperto l'inganno.

    Le parole e l'entrata in scena del fantomatico mercante di Kumo non fecero altro che peggiorare la situazione. Tu lurido verme, come hai osato? ruggì con veemenza Te ne farò pentire amaramente Con un grido di comando, il nemico spronò il suo possente uccello evocato, il vento fischiava tra le piume mentre l'animale mentre si preparava ad attaccare. Con un battito di ali potente, si lanciò in avanti con una velocità impressionante, sollevando il suo cavaliere verso il cielo con grazia e potenza.

    Il nemico si chinò in avanti con determinazione, gli occhi fissi sull'avversario che si ergeva di fronte a lui. Il vento gli sferzava la maschera mentre si avvicinava sempre di più al suo obiettivo, il cuore batteva all'unisono con il ritmo delle ali del suo fedele compagno. [Slot azione I]

    Non appena si fosse trovato a 6 metri dal suo avversario, con uno sguardo intenso e un gesto deciso delle mani, il nemico canalizzò il suo potere, generando un'energia gravitazionale concentrata nel palmo delle sue mani. Un'aura oscura e sinistra le avvolse.

    Kyoshiro puntò le mani verso l'avversario, scagliando avanti con furore la generando un attrazione gravitazionale. L'aria intorno a lui sembrava piegarsi mentre l'energia gravitazionale si materializzava in una forza poderosa e irresistibile.[Slot tecnica I]

    una forza invisibile attirava il corpo di Takamoto verso il nemico, anche se avesse posto resistenza sarebbe stato arduo liberarsi di quella forza. [attrazione gravitazionale]

    Il corpo di Takamoto si sarebbe diretto verso Kyoshiro che non appena lo avrebbe avuto a distanza ravvicinata circa un metro avrebbe preparato il colpo successivo con un sorriso malizioso sul volto. Con un gesto fluido e preciso, sollevò il palmo della mano verso l'avversario, concentrandosi sulla sua tecnica.

    L'energia gravitazionale ancora avvolgeva il corpo del nemico, tirandolo verso di lui con una forza irresistibile. Era come se il terreno stesso si stesse piegando alla sua volontà, trascinando il nemico verso il suo destino. [Slot tecnica II]

    Con un movimento rapido e potente, scagliò il suo colpo verso l'alto con il palmo della mano. L'aria si spezzò con il suono di un'onda d'urto mentre l'attacco si materializzava, diretto verso il corpo del nemico con una forza devastante. [Stat.]

    Il colpo avrebbe scagliato l'avversario in aria per circa 6 metri, e proprio in quell'istante Kyoshiro avrebbe preso dalla sua sacca un oggetto [Azione gratuita] che avrebbe lanciato contro il malcapitato Takamto.

    La fiala emanava un bagliore freddo e sinistro, mentre l'azoto liquido e gli agenti chimici al suo interno brulicavano, pronti a scatenare il loro potere congelante.

    L'aria intorno sembrava congelarsi mentre questa si avvicinava, creando un'aura di ghiaccio e freddo intenso. Quando la fiala avrebbe colpito il nemico, l'impatto avrebbe fatto scaturire una reazione chimica istantanea. Un'ondata di freddo glaciale si sarebbe diffusa rapidamente, avvolgendo l'area circostante in una prigione di ghiaccio.

    L'avversario si sarebbe trovato intrappolato nella prigione di ghiaccio, le membra imprigionate dal freddo implacabile. Il gelo si sarebbe diffuso rapidamente, congelando l'aria stessa e riducendo ogni movimento a un lento e tormentato sforzo.

    Era una tattica subdola e spietata, un'arma che congelava l'avversario nel suo posto, rendendolo completamente impotente di fronte al potere glaciale della fiala di Genosha.[Slot Azione I]




    Edited by Shakur - 2/5/2024, 19:29
  3. .

    l'arte dello spionaggio

    Sottotitolo Post



    Kuroshi si muoveva con la grazia di una tigre nell'oscurità del Quartiere dei Piaceri. Il tessuto mimetico dei suoi abiti si fondeva con l'ombra, rendendolo una presenza sfuggente persino agli occhi più attenti. Mentre si avvicinava alla fonte dei sussurri, un fremito di eccitazione lo attraversava, sapendo di essere a un passo dal cuore di una conversazione che potrebbe svelare segreti cruciali per il suo clan.

    Con orecchie tese, captava ogni inflessione, cercando di trarre indizi anche da ciò che non veniva detto. Il suono di due voci, una straniera e una del Paese del Fuoco, si intrecciava nell'aria carica di tensione. L'accento della donna risuonava nei suoi timpani, vagamente familiare ma difficile da identificare. Forse proveniva dalle terre orientali, ma senza ulteriori indizi era un mistero irrisolvibile per il momento.

    Kuroshi si spostò con cautela verso la stanza adiacente, sfruttando ogni ombra disponibile per mascherare i suoi movimenti. Trovò un angolo tranquillo, scrutando attraverso un minuscolo foro nella parete. Il suo occhio si adattò al buco, cercando di cogliere qualsiasi movimento o gesto che potesse rivelare il contenuto della stanza accanto.

    La tensione aumentava mentre rimaneva immobile, la mente affollata di domande. Quanto avrebbe potuto apprendere da questa delicata conversazione? E cosa avrebbe significato per il suo clan? Con il fiato sospeso, si preparava a scrutare più a fondo nel mondo oscuro dei segreti che si celavano dietro quelle mura.

    Attraverso il buco nel muro, Kuroshi catturava un'istantanea della stanza. Le pareti erano avvolte nella penombra, illuminate solo da una tenue luce proveniente dalla finestra che aveva individuato poco prima. Davanti a lui, il soggetto della sua osservazione: il mercante, circondato da bottiglie di alcolici vuote e almeno due teiere ormai vuote. La sua espressione, seccata per l'interruzione di qualcuno che aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza, tradiva una certa impazienza. Non appena varcò la soglia, Kuroshi poté riconoscere la figura che aveva appena varcato la soglia.

    Saragi celato da una nuova identità data dalla sua trasformazione, era entrato in contatto con il bersaglio. Ben fatto! Saragi ha fatto la sua mossa. si congratulò mentalmente con il compagno per come stava svolgendo la sua parte, mentre un sorriso compiaciuto apparve sul suo volto.

    La voce femminile che poco prima aveva udito, ora aveva un viso. Sembrava avere l'aspetto di una di quelle cameriere che lavoravano lì. Sedeva accanto a lui con grazia, lo shamisen riposato sulle sue cosce. Emanava un'aura di eleganza mentre sedeva con la sua postura raffinata e sicura di sé. Indossava una veste tradizionale dai colori vivaci, i tessuti morbidi che si drappeggiavano con grazia attorno al suo corpo. I suoi capelli, che elegantemente incorniciavano il suo viso, aggiungevano un tocco di delicatezza al suo aspetto.

    Con un movimento fluido, la cameriera posò lo shamisen sulle sue cosce, trattandolo con una cura quasi reverenziale. Lo strumento emetteva una nota di mistero e tradizione, il legno lucido e le corde tese pronte a vibrare con melodie antiche. Le sue mani, agili e sicure, sembravano pronte a far risuonare le corde con maestria, anche se al momento erano immobili, come se aspettassero il momento giusto per iniziare la loro danza musicale.

    Nel modo in cui si muoveva e si comportava, la cameriera trasmetteva un'aria di calma e compostezza, come se fosse abituata a fare parte di scenari simili. Il suo sguardo, fermo e penetrante, sembrava scrutare oltre la superficie delle cose, come se avesse visto e vissuto molto più di quanto potesse sembrare. Kuroshi si chiese quale ruolo avesse in quel luogo e in quella situazione, consapevole che la sua presenza non era solo decorativa, ma portava con sé un'enigmatica profondità che avrebbe potuto rivelarsi cruciale per comprendere gli eventi in corso.

    Nascosto dietro il sottile schermo della parete, Kuroshi osservava la scena con attenzione, mentre la voce melodiosa della cameriera, Tsukino, riempiva l'aria. La sua presenza trasudava una combinazione di grazia e fiducia, come se fosse abituata a muoversi in ambienti di alto livello.

    Con le dita agili, Tsukino accarezzava lo shamisen, creando una melodia leggera che sottolineava il suo discorso. Il suo sorriso gentile trasmetteva un'atmosfera di accoglienza, ma Kuroshi poteva percepire una sottile tensione nell'aria, come se qualcosa di più profondo stesse per emergere.

    Dall'altra parte, l'uomo di fronte a Saragi manifestava la sua irritazione con un'espressione stizzita. Tuttavia, concedeva al visitatore di sedersi e gli offriva del liquore di riso, anche se con evidente riluttanza. Le sue parole erano cariche di scetticismo e disinteresse, mentre chiedeva le ragioni di quella visita improvvisa e l'importanza del suo status.

    Kuroshi ascoltava attentamente, cercando di cogliere ogni sfumatura di significato dietro le parole scambiate. La domanda dell'uomo era diretta e sottolineava la mancanza di motivazioni valide per trattare Saragi come un cliente VIP. Tuttavia, l'implicita menzione di qualcosa di speciale da parte del genin aveva suscitato un lampo di interesse nell'uomo, che si preparava a valutare attentamente la situazione.

    La tensione nell'aria era palpabile mentre Kuroshi si preparava a scoprire cosa avrebbe risposto e come avrebbe influenzato l'andamento della conversazione. Presto, i veli del mistero si sarebbero sollevati, rivelando il destino di quella riunione clandestina nel cuore del Quartiere dei Piaceri.

    L'Otese era immerso nell'ascolto della conversazione quando improvvisamente captò dei rumori provenire dall'esterno della stanza. Un brivido di allerta gli percorse la schiena mentre si rendeva conto che qualcuno stava per entrare. La sua mente stavano già valutando le opzioni: dovrebbe restare fermo e sperare di non essere scoperto, o tentare un'azione rapida per risolvere la situazione?

    Mentre la tensione cresceva e i rumori provenienti dalla porta diventavano sempre più vicini, i suoi occhi saettavano da una parte all'altra della stanza, in cerca di qualcosa che potesse aiutarlo. Fu allora che il suo sguardo si posò di fronte a una piccola mensa di legno, accanto alla porta, proprio alla sua sinistra, colma di libri. Un lampo di genio lo colpì. Si mosse velocemente verso quest'ultima, e iniziò scrutare i vari libri posti su quella mensola. [Slot Azione I]

    I libri che Kuroshi aveva davanti a sé erano una raccolta di antichi volumi di poesia giapponese, preziosi tesori della cultura e della letteratura. Tra essi c'erano anche libri di sonetti per lo shamisen e haiku, riccamente decorati con eleganti calligrafie e illustrazioni tradizionali. Le copertine erano ornate da disegni di ciliegi in fiore, raffigurazioni di montagne innevate e scene di vita quotidiana del Giappone antico.

    Uno dei libri che spiccava tra gli altri, e attirò l'attenzione del giovane shinobi. Era un volume di sonetti per lo shamisen, dal dorso spesso e rigido. La copertina era decorata con motivi floreali stilizzati, e le pagine, pur conservando un aspetto antico, erano ancora piuttosto robuste. Rapidamente lo prese, aprì il libro e lo posizionò tra le due ante della porta. Esattamente nel punto in cui quest'ultime si sovrapponevano e giusto al centro del binario che faceva soccorrere l'una sull'altra; Sfruttando la sua consistenza per bloccarle e impedire loro di aprirsi facilmente. [Slot Azione II]

    La combinazione di questi libri antichi e preziosi come parte della barricata improvvisata aggiungeva un tocco di storia e cultura alla scena, mentre la loro utilità pratica nel bloccare la porta, forse, avrebbe fornito a Kuroshi un vantaggio cruciale nella sua lotta per la sopravvivenza.

    Con la porta ora bloccata da questa barriera, Kuroshi si ritirò nell'ombra della stanza restando accanto alla mensola, ancora mimetizzato nella sua veste. Restò in attesa, i sensi tesi mentre gli intrusi si avvicinavano, cosa sarebbe accaduto? Il cuore gli martellava nel petto mentre aspettava, i sensi all'erta per cogliere ogni minimo suono o movimento. Con un'adrenalina che gli faceva fremere le mani.

    Se il suo stratagemma avesse funzionato, avrebbe avuto la possibilità di ritornare a spiare dal buco cosa stava accadendo nell'altra stanza.

  4. .

    tra illusioni e fuoco: la battaglia a taki

    Sottotitolo Post



    I guai erano arrivati sin da subito, non appena varcato il confine che separava il paese delle risaie dal territorio di Taki. Neanche il tempo di godersi il nuovo scenario che, Kuroshi si trovava già ad affrontare un gruppo di nemici. Forse un po' a causa della sua ingenuità o sfrontatezza, forse perché ogni qual volta se ne andava in giro con Takamoto si trovava sempre in uno scontro che minacciava la sua incolumità.

    Probabilmente anche se avesse accettato di pagare, quello che si può definire una vera e propria estorsione, quella banda di criminali non avrebbero di certo lasciato in pace i due ninja. Lo scontro era sicuramente inevitabile. Ciò che non sapeva il giovane genin, era che Taki risuonava per la vastità della sua popolazione criminale. Erano semplicemente una massa informe di scarti umani.

    Il ninja di Taki non si lasciò impressionare dallo spettacolo messo su da Kuroshi per intimorirlo. Anzi si lanciò subito all'attacco, che però l'otese evitò magistralmente senza troppi problemi. Per quanto fosse ancora inesperto, battaglia dopo battaglia sembrava migliorare sempre di più. Acquisiva esperienza e la usava a suo vantaggio, negli scontri successivi.

    L'aver conosciuto Takamoto lo aveva di certo aiutato, nonostante fosse però sempre sul filo del rasoio durante le loro imprese. D'altro canto era innegabile che certe esperienze gli fossero servite, e l'avessero reso, sotto un certo aspetto, un ninja diverso.

    Pur essendo riuscito facilmente ad evitare gli attacchi, la prudenza gli suggeriva di non sottovalutare minimamente gli individui che aveva di fronte. Infatti gli attacchi di Kuroshi, se pur andati a segno nn avevano inflitto il danno massimo che il ragazzo aveva premeditato.
    L'avversario, non fu da meno nella sua prontezza d'azione: sollevò istintivamente due barriere protettive sulle sue gambe, trasformandole in un'improvvisata difesa contro l'attacco elettrico. L'elettricità, pertanto, trovò un'improbabile via d'uscita, colpendo il suolo e generando solo delle effimere scintille che rapidamente si dispersero nell'aria circostante.

    Nonostante il danno inflitto al nemico fu abbastanza esiguo, questo non impedì agli eventi di susseguirsi. Quando la ginocchiata fu scagliata con fulminea potenza, l'avversario cercò di difendersi, ma la forza del colpo fu tale da causando qualche danno anche alle sue braccia.
    Lo stratagemma di effettuare un colpo per distrarlo dalle mosse successive, fu un giusta intuizione. Infatti, quando il kunai fece la sua improvvisa apparizione sulla scena, il nemic ne ebbe solo un fugace accenno visivo, quasi un istante sfuggente. Solo dopo un breve istante, riuscì a cogliere il rapido movimento della lama, ma ormai era troppo tardi per reagire adeguatamente: la punta si conficcò nella parte della gamba che era protetta dalla dura roccia, la quale protesse lo shinobi da una ferita grave.

    Prontamente l'avversario, scampato per un pelo il colpo, ne approfittò per contrattaccare. Rapidamente si allontanò di alcuni metri formando una serie di sigilli con abilità e precisione. Con un movimento fluido, sollevò la mano alla bocca, esalando un flusso concentrato di fuoco. La fiamma prese forma di una sfera compatta, pronta a sprigionare la sua potenza distruttiva. La palla di fuoco che, era diretta verso il genin, minacciava di avvolgerlo completamente se non avesse reagito tempestivamente.

    Con un istinto di sopravvivenza acuto che pulsava nelle sue vene, l'otese si preparò ad affrontare la minaccia imminente con una risposta fulminea. Proprio mentre la palla di fuoco si avvicinava con violenza, sfruttando la sua maestria nel controllo del chakra, concentrò rapidamente la propria energia per eseguire un movimento accelerato. In un istante, la sua figura sembrò quasi dissolversi nell'aria, lasciando dietro di sé un vuoto momentaneo occupato solo da una roccia, la cui forma si fondeva con l'ambiente circostante.

    Il fuoco si abbatté sul bersaglio sostitutivo, bruciando e facendo esplodere tutto ciò che avesse incontrato nel raggio di 1,5 metri. Kuroshi comparve alla destra del nemico a circa 6 metri già pronto a reagire. Ma proprio mentre stava per attaccare, un'esplosione di chakra, si propagò rapidamente attraverso l'aria circostante come un'onda di puro potere. Il chakra prese forma, creando un'illusione intricata che distorceva la percezione sensoriale dei presenti. [Slot Tecnica I]

    L'illusione si estese generando un'enorme sfera di influenza intorno a Takamoto. Questa sfera diventò il palcoscenico dell'inganno, pronto a intrappolare gli avversari ignari.

    Con il suo potere genjutsu in pieno vigore, l'ambiente circostante iniziava a contorcersi e deformarsi sotto l'effetto della magia illusoria. Le menti dei presenti vennero ingannate e confusi da visioni distorte e irreali. Una pioggia di piume iniziò a danzare nell'aria, mentre increduli i presenti sul campo di battaglia, la osservavano.

    Mentre l'illusione si diffondeva, gli avversari e Kuroshi stesso, cominciavano a sentirsi sopraffatti da una crescente sonnolenza. Le palpebre diventano pesanti e il loro pensiero diventa annebbiato, trascinandoli in un sonno profondo e irresistibile.

  5. .

    diplomazia e scontri: il percorso verso taki

    Sottotitolo Post




    I due ninja si trovano di fronte a un percorso intricato e impegnativo mentre si dirigeva dai confini di Oto al territorio di Taki. Inizialmente, attraversano una fitta foresta caratterizzata da alberi maestosi e arbusti densi. Il terreno era accidentato, con radici sporgenti e rocce nascoste che richiedono attenzione mentre procedono. Lungo il sentiero, evitavano i percorsi principali e optano per strade meno battute, utilizzando sentieri segreti e nascosti tra gli alberi per ridurre al minimo il rischio di essere botati.

    Dopo diverse ore di cammino attraverso la foresta, i ninja raggiungono un fiume che separa i confini di Oto da Taki. Si avvicinarono silenziosamente alla riva, scegliendo un punto nascosto dove le acque sono meno profonde e la corrente è più lenta.

    Emersero dalla foresta in un territorio più aperto, caratterizzato da vasti prati e colline ondulate. Le praterie si estendono all'orizzonte, punteggiate da alberi sparsi e macchie di vegetazione. I ninja procedono con cautela attraverso questo paesaggio aperto, mantenendo un profilo basso.

    Di tanto in tanto si scambiavano qualche parola per rompere il silenzio. Takamto sembrava interessato alle ideologia ninja del giovane genin. In realtà non ho mai incontrato nessuno dei due disse volgendo lo sguardo verso il cielo in un espressione pensierosa. Ne ho sentito parlare....e dire che siano particolari credo si possa definire un eufemismo. E tu che mi dici, hai avuto il piacere di conoscerli?

    Mentre si avvicinano ai confini di Taki, il terreno diventa più accidentato e montuoso. Affrontano salite ripide e discese pericolose. Lungo il percorso, passano attraverso piccoli villaggi e insediamenti isolati, dove gli abitanti vivono di agricoltura e pesca. Evitano il contatto diretto con la popolazione locale, preferendo rimanere nell'ombra e non attirare l'attenzione su di loro.

    Infine, i ninja raggiungono i confini del territorio di Taki, fu lì che iniziarono i primi problemi. Questa volta Kuroshi aveva adottato un approccio più aggressivo e minaccioso, cose che sembrò stupire il suo compagno. Evidentemente quella era stata un pessima scelta, e ben presto se ne sarebbe reso conto.

    Pensava che con quella dimostrazione di "forza" avrebbe potuto intimorire e far desistere quei criminali, ma cosi non fu; e il giovane se ne pentì quasi immediatamente.

    L'atmosfera era tesa, carica di minaccia e di una certa dose di provocazione da entrambe le parti. Il gruppo di cinque individui sembrava deciso a estorcere loro del denaro, ma il giovane di Oto non si era lasciato intimidire.

    Dall'altro lato Takamoto sembrava essere più diplomatico, cose che sorprese Kuroshi. Si aspettava una reazione totalmente di versa da lui, visto i loro precedenti.

    Uno dei banditi rispose immediatamente alle minacce del genin e a sua volta sfoderò una dimostrazione di un chakra elettrico particolare. Da un lato l'otese ne fu impressionato dato che non aveva mai visto una tecnica del genere, anche se non lo diede molto a vedere.

    Tuttavia, prima che il conflitto potesse degenerare ulteriormente, Takamoto cercò di calmare la situazione, ma la sua offerta fu respinta con ostilità.

    Il giovane di Oto non si lasciò scalfire dall'insulto. Riconoscendo che lo scontro era ormai inevitabile. Annuì alla richiesta del suo compagno, di non neutralizzarli tutti.

    Il giovane di Oto osservò con attenzione la reazione che le sue parole avevano scatenato. Prese rapidamente consapevolezza delle dinamiche che si stavano svolgendo di fronte a lui.

    Subito dopo quelle mie parole... pensò, mentre le azioni si dispiegavano di fronte ai suoi occhi. Il costrutto a forma di cane, creato con maestria dalle sue abilità, si lanciò verso di loro con una velocità sorprendente. In un istante, Takamto lo evitò senza troppi problemi.

    Il costrutto tentò di colpirlo con una zampata al volto, ma Kuroshi reagì prontamente, effettuando un balzo all'indietro di due metri [Slot Difesa I].

    Subito dopo il nemico attivò la detonazione della sua tecnica e il costrutto esplose lanciando un forte scarica di energia elettrica che si propagò per 3 metri. L'energia oscura si diffuse rapidamente, generando un forte boato e creando una zona di turbolenza e caos attorno all'otese. Dalla sua posizione Kuroshi, per evitare che venisse investito da quell'esplosione di elettricità, appena percepì il segnale della detonazione, si lanciò in un rapido balzo verso l'alto, sfruttando la potenza delle sue gambe per saltare con agilità e precisione.

    Nel corso del suo salto, il giovane di Oto mantenne il controllo del proprio corpo, dirigendo il suo movimento con maestria attraverso l'aria. Con un movimento fluido e controllato, l'otese abbassò il proprio corpo mentre si avvicinava alla terra, preparandosi per l'impatto. Con un'accuratezza millimetrica, calcolò la traiettoria del suo salto e l'angolazione del suo atterraggio, mirando a posizionarsi alle spalle del nemico.

    Si trovava ora a una distanza di un metro dal bandito, e ancora in posizione di atterraggio, piegato sulle gambe, si preparò al contrattacco. Una volta che il chakra fu stato adeguatamente concentrato, rilasciò l'energia accumulata, facendo sì che l'elettricità si diffondesse rapidamente attraverso il terreno.

    Il cono di elettricità si estese in avanti, formando un'onda d'urto che attraversa il terreno con una potenza devastante. Qualsiasi oggetto o individuo all'interno del raggio d'azione sarebbe stato investito dall'energia elettrica, subendo danni elettromagnetici e possibili paralisi temporanee. [Slot Tecnica I]

    Se la tecnica avesse avuto successo, e il nemico fosse stato investito dall'elettricità,, quest'ultima lo avrebbe reso più lento oltre che averlo ferito. E allora Kuroshi non avrebbe esitato a concludere la sua azione. Per prima cosa avrebbe provato a colpire il suo nemico con una ginocchiata allo stomaco [Slot Azione I]. Il colpo doveva essere una distrazione per quanto sarebbe accaduto dopo. infatti nel frattempo avrebbe infilato una mano nella sacca delle armi e avrebbe estratto un kunai [Azione gratuita] [Abilità]. Con rapidità sovrannaturale avrebbe spostato l'arma da una mano all'altra senza che l'avversario capisse cosa stava per accadere. Per poi conficcarlo nella gamba destra con forza [Slot Azione II]. Se l'attacco sarebbe andato a segno con un colpo effettuato con il palmo della mano avrebbe conficcato l'arma ancor più affondo in modo che fosse difficile da estrarre in breve tempo [Slot Azione III]




  6. .

    inseguimento nella giungla: ninjutsu contro istinto primordiale

    Sottotitolo Post



    Kuroshi aveva finalmente ridotto la distanza tra sé e la scimmia. Portandosi al luogo dove si stava svolgendo lo spettacolo. Lì, tra le alte palme, la battaglia era in corso e il panorama era tutto tranne che ordinario. Vedere l' Uchiha, essere preso a bananate, poteva sembrare quasi surreale e per un certo senso esilarante.

    Il ragazzo di Oto, giunto appena in tempo, osservava la scena con occhi increduli. Lo shinobi della Foglia aveva subito un morso e poi un calcio alle parti basse. Era una sequenza di eventi che avrebbe fatto impazzire gli storici, se solo avessero avuto la fortuna di assistere a un tale spettacolo.

    La situazione si stava evolvendo in modo piuttosto inaspettato. Di fatti le mosse dell'Uchica, avevano permesso al Kuroshi di arrivare sul campo di battaglia con una velocità sorprendente, cogliendo di sorpresa persino Ayako, che ora li osservava con uno sguardo misto tra lo stupore e l'incredulità. Era chiaro che la situazione stava prendendo una svolta imprevista ai danni della povera Ayako ovviamente.

    Il genin del Suono, con un misto di eccitazione e ansia, si avvicinò alla scena mentre l'azione era già in corso. Vedeva Ayako, presa alla sprovvista dall'attacco dell'Uchiha, subire un colpo diretto alla testa. L'impatto aveva provocato chiari danni, anche se non sembrava volersi arrendere facilmente. Era evidente che aveva ancora del fiato e della forza rimasti nonostante il duro colpo ricevuto.

    Con l'arrivo di Kuroshi, la situazione sembrava volgere definitivamente a favore dei due ninja. Ayako, visibilmente indebolita e praticamente sconfitta, offriva una resistenza sempre più debole. Le azioni che compiva erano maldestre e poco efficaci, segno inequivocabile della sua imminente sconfitta. Quando la mano dell'otese si avvolse attorno alla sua, la scimmia trovò finalmente un ostacolo che le impediva di continuare il suo combattimento. Era stata disarmata, in balia dei due ninja.

    Il momento culminante arrivò quando Ayako, ormai priva di forze, perse i sensi, trasformandosi in un corpo inerme e incapace di resistere. Era diventata poco più di un peso morto, pronto ad essere portato via dai vincitori di quella singolare ma intensa battaglia.


    Il ragazzo di Oto lasciò sfuggire un sospiro stanco mentre si sforzava di recuperare il fiato dopo l'intenso scontro. Puoi dirlo forte!, ammise con voce affannata, mentre si passava una mano sulla fronte per asciugare il sudore. Senza dubbio è una tipa tosta e tenace Avevano dovuto effettuare un gioco di squadra che sfiorava la perfezione per poter avere la meglio su quel primate, e la caccia si era rivelata molto più impegnativa del previsto. Inoltre, non aveva mai affrontato una situazione simile prima d'ora. Dare la caccia a una scimmia addomesticata o ammaestrata era stata una sorpresa per le sue abilità.

    Direi che mi sembra una buona idea. Recuperiamo qualche casco di banane e riportiamola dalla sua padrona! rispose alla proposta del suo compagno.


    Kuroshi avvertì un brivido di preoccupazione mentre il rumore della battaglia si dissipava, lasciando spazio al sinistro silenzio della foresta. La caduta di Ayako, seguita dai rumori delle foglie che si muovevano e dai suoni strani provenienti dall'oscurità della vegetazione circostante, lo avvertirono dell'imminente pericolo. La tensione nell'aria era palpabile, e la sensazione di essere osservati da occhi invisibili lo fece rabbrividire.

    Con uno sguardo frettoloso tra le fronde delle palme, intravide movimenti sospetti e udì il crescendo delle voci stridule di altre scimmie, avvicinandosi sempre più velocemente. Era evidente che qualcosa di minaccioso si stava avvicinando, e non potevano permettersi di rimanere lì a lungo.

    È ora di andare, disse con voce ferma, l'urgenza evidente nelle sue parole.
    Le altre scimmie si stanno avvicinando rapidamente. Dobbiamo prendere Ayako e andarcene prima che sia troppo tardi. Sentiva il cuore battere forte nel petto, consapevole che ogni istante di indugiare aumentava il rischio di diventare preda anziché cacciatori.


    Aiutami a caricarla sulle spalle e.....filiamo!!Con gesti rapidi, si chinò per sollevare il corpo inerte di Ayako, pronto a fuggire nel fitto della foresta prima che le creature che si stavano avvicinando potessero raggiungerli. La sicurezza della fuga era ora la loro unica speranza di evitare un destino oscuro nelle mani delle scimmie selvagge che si preparavano ad attaccare.

    Con un rapido movimento, il ragazzo di Oto concentrò il chakra nei suoi muscoli, attivando la Tecnica dello Scatto Rapido [Slot Tecnica]. Improvvisamente, la sua velocità aumentò in modo impressionante, come se fosse stato spronato da una forza invisibile. Le sue gambe si mossero con una rapidità incredibile, consentendogli di coprire distanze che altrimenti avrebbero richiesto molto più tempo.

    Senza esitazione, si lanciò in avanti, superando le radici degli alberi e saltando sopra le rocce con una grazia felina. Il terreno sotto di lui sembrava scorrere veloce, mentre il vento sfiorava il suo viso con un sibilo. Dietro di lui, Ayako giaceva nella sua presa.

    Il ragazzo di Oto avvertì l'adrenalina scorrere nelle sue vene mentre guidava il loro fuggitivo percorso attraverso la foresta. Le voci stridule delle scimmie che li inseguivano si facevano sempre più forti, ma lui non si fermava. La determinazione bruciava nei suoi occhi mentre si concentrava unicamente sulla fuga, consapevole che il successo della loro missione dipendeva dalla loro abilità nel portarli fuori da quel pericolo imminente, e seminare gli inseguitori [Note].

    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 100
    • Velocità: 100
    • Resistenza: 100
    • Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 100
    • Concentrazione: 100
    • Intuito: 100
    • Precisione: 100
    Chakra
    6/10
    Vitalità
    8/8
    Slot Azione




    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Scatto rapido

    2. ///

    Note


  7. .

    il sentiero del coraggio: un viaggio da oto a taki

    Sottotitolo Post



    Il giovane ninja avanzava con determinazione, i suoi passi leggeri e silenziosi come quelli di una pantera nella giungla. I suoi occhi brillavano di una luce che tradiva l'emozione che pulsava dentro di lui. Le parole e il racconto di Takamoto aveva attivato l'immaginazione del ragazzo, che già pensava a come sarebbe stato esplorare Taki e a tutte le cose fantastiche che avrebbe visto durante il viaggio.

    Takamoto poteva percepire l'energia che emanava l'otese, come se fosse un fiume in piena, pronto a travolgere tutto ciò che gli si parava davanti. Ogni tanto, lanciava uno sguardo al cielo, immaginando e sperando di individuare il volo sinuoso di un drago. Le uova di quel misterioso animale erano il loro obiettivo, ma sicuramente che ottenere ciò che volevano sarebbe stato solo l'inizio di una serie di prove ancora più difficili.

    L'adrenalina gli bruciava nelle vene, alimentando la fiamma della sua determinazione. Era come se nulla potesse fermarlo, come se il solo pensiero della missione imminente lo trasformasse in un essere invincibile. Aveva però ben ascoltato le parole del suo compagno, in quanto quella non sarebbe stata una passeggiata qualsiasi, e la loro ricerca avrebbe portato a scontri con pericoli che non potevano essere sottostimati.

    Nonostante la sua fantasia vagasse, d'altro canto sapeva bene che unendosi a Takamoto avrebbe affrontato pericoli che minavano la sua stessa vita, come già accaduto in passato. Doveva però ammettere che da quando lo aveva conosciuto era di certo divento più forte e un ninja più abile.

    Il respiro si fece più rapido mentre le parole del suo compagno gli facevano da eco nella testa. Era come se il mondo si fosse fermato per un istante, lasciandolo solo con il peso delle sue parole. La sua mente riecheggiava delle sue avvertenze, una litania di pericoli e sacrifici che lo attendevano nel torneo a cui si stava dirigendo. Ad un tratto l'immagine fantasiosa del mistico drago che sorvolava sulla sua testa, si diradò, portandolo nuovamente alla realtà.

    Si sforzò di mantenere lo sguardo saldo, di non mostrare alcuna incertezza di fronte a lui. Era un ninja, e come tale dovevo affrontare ogni sfida con fermezza e determinazione. Ma dentro di lui iniziò bruciare un fuoco di dubbi e timori, un'ombra che minacciava di offuscare il suo slancio.

    Le sue parole risuonarono nella mente del genin come un'eco lugubre. "Se starai per morire, non potrò aiutarti." Era solo. Solo di fronte alla tempesta che si stava avvicinando. Ma doveva andare avanti, non c'era altra scelta. Era la una prova da superare, doveva continuare a migliorare e diventare più forte, se voleva raggiungere i suoi obiettivi.

    Lo so, rispose con voce ferma, anche se il suoo cuore martellava nel petto. Sarò pronto.

    Si alzò e si mise a seguire quello che per certi versi poteva definire una mentore nelle profondità dell'oscurità. Sentiva il peso delle sua armi al suo fianco, un ricordo costante del pericolo che lo circondava. Avrebbe potuto avere tutto ciò che gli serviva al torneo, ma non poteva fare a meno di sentirsi più sicuro con le sue armi tra le mani.

    Partiamo, disse, cercando di ignorare il nodo che si stringeva nella sua gola. Non c'è tempo da perdere.

    E così, si incamminarono lungo il sentiero verso il torneo, consapevole che ogni passo lo avrebbe portato più vicino alla sua prova finale. La sua mente era un turbine di pensieri, ma sapeva che dovevo restare concentrato, pronto a tutto ciò che il destino avrebbe lanciato contro di lui.

    La strada si snodava davanti a loro come un serpente oscuro, una serie di curve e tornanti che li avvicinavano sempre di più alla loro destinazione. L'otese guardò il suo compagno di viaggio, erano entrambi immersi nel silenzio, si domandò come faceva e restare sempre cosi calmo, nonostante i pericoli che li aspettavano alla fine del loro viaggio.

    Quando raggiungemmo il confine del Paese delle Risaie, Takamto forse sentì il bisogno di rompere il silenzio che li circondava. Kuroshi si fermò un attimo nel valutare la risposta. Ci penso una decina di secondi: Direi proprio di no! Son sempre di quell'idea e credo che difficilmente cambierà! le parole uscirono quasi involontariamente dalle sue labbra. Mostrava ancora la stessa determinazione che lo aveva spinto a intraprendere la vita di un ninja. La strada che avevamo scelto di percorrere non era certo per i deboli di cuore, e non aveva mai avuto dei dubbi sulla sua scelta e del perché lo facesse.

    So che a Oto le cose sono un pò particolari, diciamo cosi......ma resto convinto del fatto che anche un posto fatto di feccia e criminali possa cambiare. Nonostante la sua storia da emarginato e le innumerevoli difficoltà affrontate nel corso della sua breve vita, dovute al fatto di essere mezzo Kunese di discendenza non aveva perso fiducia. Si augurava di poter cambiare Oto, ingenuamente e infantilmente? forse.....ma questo lo avrebbe deciso solo il futuro.

    Improvvisamente, un gruppo di criminali sbarrò la strada al duo. A un primo sguardo sembravano dei delinquenti da quattro soldi, ma erano comunque armati. Avanzarono la pretesa di volere essere pagati per aver messo piede in quello che definivano il loro territorio.

    La tensione nel mio petto del genin si acuì mentre i suoi occhi si incontrarono con quelli del suo compagno per un breve istante. Non c'era tempo per esitazioni, doveva decidere rapidamente come affrontare la situazione. Le parole dei cinque individui che li stavano affrontando rimbombavano nell'aria, una minaccia sottolineata dalla loro presenza intimidatoria.

    Le catene tintinnavano mentre si avvicinavano, i loro volti contorti dalla prepotenza. Kuroshi lasciò che un'espressione di calma si diffondesse sul volto, mentre cercava di leggere la situazione. Siamo due ninja del suono in missione, non è consigliabile intralciare il nostro lavoro, e ne tantomeno abbiamo l'obbligo di pagare dei banditi., disse con voce calma. Minacciare degli shinobi è reato, e in tal caso potremmo intervenire secondo l'autorità conferitaci. continuò in modo molto professionale come si compete a uno shinobi disciplinato. Lasciateci passare senza problemi, e fingeremo di non aver visto nulla! concluse, squadrando uno a uno i componenti della banda in attesa della loro risposta.

    Se i criminali si fossero opposti, o avrebbero continuato nelle minacce e nel tentativo di sbarrare loro la strada, la situazione sarebbe cambiata. Un sorriso malizioso danzò sulle sue labbra, incurvandole in un'espressione di pura sfida mentre il suo sguardo si oscurò, trasmettendo una promessa silenziosa di conseguenze devastanti per coloro che osassero sfidarlo. I suoi occhi brillavano con una luce sinistra, una fiamma che bruciava con intensità, rivelando il suo animo risoluto e inarrestabile.



    Con un movimento fluido, il giovane ninja si liberò del mantello che lo avvolgeva. Le sue mani si sollevarono lentamente, i muscoli tesi come archi pronti a scoccare la freccia. L'energia elettrica incominciò a raccogliersi intorno a lui, un brulicare di potenza che rispondeva al suo comando. Il fuoco del suo spirito ardeva nel cuore, il giovane ninja cercava di intimorire e far desistere quei criminali dalle sue pretese. Una piccola dimostrazione del suo potere, in modo che capissero che avevano scelto le persone sbagliate con cui cazzeggiare.

    gif



    Fatevi da parte!











  8. .

    sotto l'ombra del suono: kuroshi in azione

    Sottotitolo Post



    Il ninja del Suono si trovava in una situazione delicata, intrappolato nell'illusione tessuta dai suoi avversari. La percezione della sua presunta sconfitta si diffondeva nell'aria come un sottile veleno, mentre i due nemici si avvicinavano, convinti di aver raggiunto la vittoria.

    Kuroshi però non sembrava volersi arrendere, nonostante la situazione fosse molto delicata. Aveva imparato che la vera forza risiedeva nell'adattabilità, nell'essere in grado di trasformare la sconfitta apparente in una vittoria travolgente. L'atteggiamento dei suoi avversari tradiva la loro convinzione di averlo braccato. Ma il ninja del Suono sapeva meglio di chiunque altro che le apparenze potevano ingannare.

    Quando i due nemici si riorganizzarono per porre fine alla sua resistenza, l'Otese non mostrò segni di panico o esitazione. Era come se la calma che emanava fosse un riverbero della sua fiducia incrollabile.

    I due confabulavano tra di loro, Il primo, con lo sguardo concentrato e il mento sollevato in un'aria di superiorità, trasmetteva un senso di trionfo imminente. Le sue labbra si allungavano in un sorriso sottile, mentre gli occhi brillavano di una luce maliziosa, convinto di aver ingannato completamente il suo avversario.

    Il secondo nemico, invece, mostrava un'espressione più severa e decisa. Le sopracciglia aggrottate tradivano una determinazione ferrea, mentre il suo sguardo scrutava attentamente il suo avversario, pronto a cogliere qualsiasi segno di debolezza per sfruttarlo a suo vantaggio. Nonostante il suo volto fosse privo di sorriso, si poteva percepire un'aura di sicurezza e autocontrollo che emanava dalle sue movenze, come se fosse anch'egli già certo della vittoria; Ma il ninja del Suono sapeva che la partita non era ancora finita.

    il giovane genin sentiva gli sguardi penetranti dei suoi avversari posarsi su di lui, generando una sensazione di oppressione nel suo petto. Era come se avesse cercato di ingoiare un pezzo troppo grande, una massa di tensione che minacciava di soffocarlo. Ma non c'era tempo per esitare o riflettere su quella strana sensazione.

    Nonostante la distanza di dieci metri che lo separava dai suoi nemici, il richiamo del luogo in cui si era trovato continuava a esercitare il suo fascino, anche se la sua volontà di rimanervi cominciava a scemare.

    Tuttavia, prima che potesse fare qualsiasi mossa, doveva affrontare gli attacchi imminenti. Uno dei nemici estrasse rapidamente otto shuriken, e li lanciò tutti insieme in direzione del ninja. L'aria vibrò con il suono affilato dei proiettili di metallo mentre si dirigevano verso di lui, ognuno mirando a un punto diverso del suo corpo

    Kuroshi si trovava nel bel mezzo della tensione, con gli shuriken nemici che fendevano l'aria verso di lui. Con una concentrazione assoluta, mise in atto una mossa audace e acrobatica per schivare gli affilati proiettili.

    Le sue gambe si tesero con potenza, spingendolo verso l'alto con una forza sorprendente. I muscoli delle sue cosce e dei suoi polpacci si contrassero con fermezza mentre il suolo si allontanava rapidamente sotto di lui. Il suo corpo sembrava fluttuare, sospeso in un momento senza tempo, mentre l'adrenalina pulsava nelle sue vene.

    Nel culmine del suo balzo, il ninja del Suono si trovava capovolto, con il mondo che ruotava intorno a lui. Sentì l'aria sibilare attorno al suo corpo, i suoi occhi, acuti e vigili, fissavano gli shuriken che si avvicinavano con velocità letale, pronti a infrangere la loro traiettoria con una precisione millimetrica.

    La sua mente lavorava a una velocità vertiginosa, calcolando ogni angolazione e movimento con precisione matematica. Con una flessibilità innata, il ninja del Suono compì una rotazione fluida e precisa di 360 gradi, il suo corpo snodato e agile eseguì il movimento con una grazia impeccabile.

    Nel momento in cui completò la sua rotazione, si ritrovò a volare verso il basso, pronto ad atterrare con la stessa leggerezza con cui si era sollevato. Ogni muscolo del suo corpo era teso e pronto, mentre la terra si avvicinava rapidamente sotto di lui. Con un impatto delicato e controllato, i suoi piedi toccarono il suolo con precisione, assorbendo l'impatto con perfezione. [Slot Difesa I]

    Il cuore di Kuroshi accelerò mentre sentì le parole del mio avversario, pronunciate con una determinazione che gli fece stringere i pugni. Annunciando la sua intenzione di affrontare direttamente la situazione. Lo shinobi nemico si lanciò in avanti con una velocità impressionante, sfruttando una tecnica che l'otese stesso conosceva molto bene.

    Il genin Misurò con attenzione la distanza tra lui e l'avversario, osservando mentre compiva una circonferenza intorno a lui, mantenendosi a una distanza strategica di circa tre metri. Era una mossa intelligente, limitava le possibilità di fuga e manteneva una posizione vantaggiosa da cui attaccare.

    Con un movimento fluido e preciso, il ninja di Ame estrasse nuovamente la wakizashi dalla sua cintura, la lama scintillava alla luce fioca del corridoio. Con un rapido movimento, cercò di conficcarla nel collo dell'otese con una ferocia determinata. Con il pericolo che si stagliava minaccioso davanti a lui, reagì con un istinto primitivo, guidato dalla necessità immediata di sopravvivere. I suoi occhi si allargarono in un attimo di puro terrore misto a determinazione, mentre il suo cervello elaborava una risposta istantanea alla minaccia imminente.

    In un movimento che sembrò durare un battito di ciglia, piegò la testa rapidamente verso un lato, inclinandola in un angolo acuto e preciso. Il suo collo si protese leggermente, come se fosse stato un serpente che schivava il colpo di un predatore.

    L'aria intorno a lui sembrò condensarsi, carica di tensione e anticipazione mentre la lama affilata della wakizashi fendeva l'aria verso di lui. Il tempo sembrò rallentare, ogni attimo dilatato fino a diventare un'eternità, mentre l'otese concentrava ogni fibra del suo essere nel compiere quel movimento vitale. La lama passò a pochi millimetri dal suo collo, quasi carezzandolo con la sua minacciosa presenza. L'otese poté avvertire la leggera brezza che ne accompagnava il passaggio, un sussurro sinistro che gli faceva correre un brivido lungo la schiena. [Slot Difesa II]

    Il cuore del ninja del Suono batteva con una ritmica intensa, la sua mente era concentrata al massimo mentre si preparava a difendersi dalla carica del suo nemico.
    Che si riposizionò rapidamente, tenendo saldamente la spada nella mano, pronta per il confronto che si stava svolgendo nel corridoio buio.

    Kuroshi osservò con occhi attenti il suo movimento, tentando di calcolare ogni possibile mossa del suo avversario e preparandosi a rispondere con fermezza e abilità.

    Mentre l'aria vibrava di tensione e il suono metallico del fendente si faceva sempre più vicino, il ninja del Suono si preparò a reagire. spostò il piede destro di qualche centimetro posizionandolo verso destra a 45 gradi rispetto la sua posizione trasferendo rapidamente il peso del corpo su di esso per usarlo da perno per spostarsi. Questo movimento gli permise di inclinarsi leggermente verso destra, spostando il suo centro di gravità per guadagnare centimetri preziosi e sfuggire alla traiettoria della lama che si avvicinava pericolosamente.

    Nel mentre, tirò indietro la pancia con un movimento controllato e fluido, utilizzando questo movimento per aumentare la distanza tra sé e l'attacco. Questo sottile movimento del corpo gli permise di schivare la lama con precisione millimetrica, sfuggendo al pericolo imminente per una frazione di secondo vitale. La lama anche questa volta gli passò vicino, anche più dell'attacco precedente, infatti si ritrovò una parte della tuta tagliata. [Slot difesa III]

    Il ninja di Ame stava cercando di metterlo alle corde, imperversava attacchi su attacchi senza dare tregua al povero genin. Si lanciò in un nuovo attacco, questa volta puntando alla gamba.

    Mentre il suo attacco si dirigeva verso il bersaglio, Kuroshi mantenne la sua compostezza ancora una volta. L'adrenalina scorreva nelle sue vene mentre gli occhi roteavano tra i vari movimenti che il suo avversario stava compiendo. La sua mente lavorava veloce, sembrava una fucina che tentava di sfornare strategie di difesa per l'attacco che stava per arrivare.

    Nel frattempo, l'altro ninja osservava la scena con un interesse apparentemente distaccato, ma il suo commento non sfuggì all'attenzione del l'otese. Le sue parole erano cariche di sarcasmo e disprezzo, ma non si lasciò distrarre.

    Con il fendente dell'otese che si avvicinava minaccioso alla sua gamba, il genin reagì con una prontezza straordinaria, anticipando il pericolo imminente. Con gli occhi fissi sul pericolo, il suo corpo si mosse con una grazia e una precisione sorprendenti.

    In un istante, il ninja del Suono sgusciò lateralmente con un movimento, come se il suolo sotto di lui fosse diventato improvvisamente scivoloso. Il suo piede destro si piantò saldamente nel terreno, agendo come un punto di ancoraggio mentre il resto del suo corpo si inclinava leggermente verso il basso. [Slot difesa IV]

    Dopo aver evitato con successo l'affondo del nemico, il ninja del Suono si lanciò in un'azione rapida e decisa per neutralizzare l'attacco avversario. Trovandosi a corta distanza, circa un metro, dopo aver schivato per un soffio tutti i suoi attacchi, era il momento di contrattaccare. Con una velocità impressionante, si mosse con determinazione verso il nemico, anticipando ogni sua mossa con fermezza e agilità.

    Con un movimento fluido e preciso, il ninja del Suono mirò al braccio del nemico che brandiva la wakizashi mentre rientrava dal colpo andato a vuoto, sfruttando le sue abilità uniche e la sua padronanza del chakra elettrico.

    Concentrò il suo chakra, facendolo fluire attraverso il suo corpo. Un sottile ma palpabile bagliore bluastro lo avvolse, segno che lo strato di energia elettrica stava ricoprendo la sua forma, conferendogli una potente aura di elettricità.

    Con la sua abilità nel manipolare il chakra elettrico, il ninja del Suono trasferì abilmente la sua energia, facendo sì che l'elettricità fosse condotta direttamente al corpo del nemico. L'energia scaturì dalle mani, attraversando il braccio dell'avversario con una scintilla elettrica visibile, causando un formicolio doloroso e paralizzante nel corpo del nemico. [Slot Tecnica I]

    L'attacco probabilmente avrebbe fatto si che il ninja di Ame avrebbe perso la presa sulla spada, lasciandola cadere al suolo. Subito dopo, avrebbe fatto nuovamente affidamento sulla sua fedele [Lama] ancora impregnata del [veleno] di mandragora per procurargli un ulteriore danno. Con un fendete dall'alto verso il basso l'avrebbe conficcata nel braccio dell'avversario [Slot Azione I]

    Al contempo se la spada dello shinobi di ame fosse caduta, con un rapido movimento della gamba l'avrebbe allontanata dalla portata del suo possessore per evitare che la recuperasse. [Slot Azione II]



    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 300
    • Velocità: 300
    • Resistenza: 300
    • Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 300
    • Concentrazione: 300
    • Intuito: 300
    • Precisione: 300
    Chakra
    22/30
    Vitalità
    11/12
    Slot Azione

    1. Presa

    2. Lama

    Slot Difesa

    1. Salto

    2. Schivata

    3. Schivata

    4. Schivata

    Slot Tecnica

    1. Folgorazione


    Note




    [------]



    Concentrazione totale, il vento sfiorava il volto di Kyoshhiro, mentre gli occhi scrutano ogni minimo movimento intorno a lui. E poi, eccolo: il lampo argentato del kunai che si avvicinava, veloce come un falco in picchiata al suo avversario. La mente di Takamoto agisce con la rapidità del fulmine, richiamando la sua abilità con un gesto fluido. Un'esplosione di chakra, e quattro kunai si materializzarono nuovamente per potersi difendere dall'attacco in arrivo. Un eco sordo e stridente, avverte della collisione tra le armi in volo, un tintinnio dolce le accompagna mentre si conficcano nel terreno. Però le carte bomba che erano legate alle armi non esplosero.

    L'altro ninja di Ame, a differenza di Kyoshiro, si trovava in una situazione svantaggiosa. Bloccato dalle catene di Takamoto in una stretta ferrea, che gli limitava ogni movimento, tentava invano di liberarsi. Dimenandosi e sbraitando, mentre il suo carceriere non faceva altro che saldare la presa. Poteva sentire il potere delle mie catene stringerlo sempre di più [Danno].

    La battaglia stava entrando nel vivio, e Takamoto nonostante la sicurezza che spesso denotava, sembrava essere in difficoltà. Si resi conto che dovevo affrontare il problema alla radice: l'evocazione. Quella creatura alata era la chiave per il successo del suo avversario, da un punto di vista strategico. Furbamente, Kyoshiro ne aveva tratto vantaggio, cosa che non era capitata al suo scagnozzo, che si era lanciato all'assalto dell'intruso buttando via la sua posizione strategica sul dorso del uccello. Ecco spiegato perché Kyoshiro era il capo.

    Sembrava che Takamoto cercasse freneticamente una soluzione. Doveva agire rapidamente prima che il volatile diventasse ancora più pericoloso. Con un dei nemici ancora intrappolato, decise di allontanarmi il più possibile. Con un'azione istintiva, prese le distanze tentando ti prendere tempo e ideare una strategia che potesse portarlo alla vittoria dello scontro.

    si riposizionò sul palazzo accanto, e vigile e pronto all'azione, sembrava invitare il nemico a fare la sua mossa. Si Bravo fai bene a scappare.....lurido topo di fogna imprecò Kyoshiro vedendo il suo avversario allontanarsi. Subito dopo con un cenno della mano indicò al volatile si seguire il nemico. Ti rispedirò da dove sei venuto! l'Uccello iniziò a muoversi rapidamente nella direzione indicatagli. [Slot Azione I]

    Si sarebbe fermato a 16 metri da Takamoto, concentrò il proprio chakra, sentendolo brulicare nelle vene come una corrente elettrica pronta a essere scatenata. Con uno sguardo fermo e determinato, sollevò la mano verso il cielo, mentre i segni del chakra danzavano intorno al suo corpo come fiamme vivide.

    Con un movimento fluido e preciso, disegnò una serie di sigilli, evocando le forze naturali a suo comando. L'aria intorno a lui cominciò a raccogliersi in una spirale turbolenta, carica di elettricità statica e anticipazione. Le nuvole nel cielo si addensarono, un presagio dell'imminente tempesta che sta per abbattersi.

    E poi, con un gesto deciso, liberò il suo chakra, dando vita alla tempesta. Dal cielo la pioggia che incessante batteva su Ame, si in ghiaccio, le dimensioni della grandine aumentavano man mano che si avvicinano al suolo, trasformandosi in proiettili letali. Un fragore assordante riempie l'aria mentre la grandine colpiva con ferocia, demolendo tutto ciò che trova sul suo cammino.

    Il terreno trema sotto il peso degli impatti, il ghiaccio si frantumava contro qualsiasi cosa incontrasse. Era un'esplosione di potenza primordiale, scatenata su Takamoto che si espandeva dalla sua posizione per un raggio di 9 metri. [Slot tecnica I]

    [note]




    Edited by Shakur - 23/4/2024, 11:11
  9. .

    alba su oto: l'inizio di una nuova avventura

    Sottotitolo Post




    L'alba sorgeva su Oto, tinta di sfumature rosate e arancioni che danzano sulla città. Le prime luci del giorno penetravano attraverso le finestre semiaperte del dojo dal clan Akodou, gettando un bagliore dorato sul pavimento di legno levigato. Il suono leggero del vento che accarezzava le foglie degli alberi si mescolava con il ritmico respiro del Ninja di Oto, immerso nei suoi addestramenti mattutini.

    Il dojo è un luogo sacro, un santuario in cui la disciplina e la concentrazione regnano sovrane. Le pareti sono adornate con pergamene antiche, testimoni silenziosi dei grandi maestri che hanno camminato prima di lui. L'aria è impregnata di un'energia intensa, palpabile, come se ogni angolo custodisse segreti millenari pronti ad essere svelati solo a coloro che sono degni.

    Il Ninja, vestito in abiti neri che si fondevano con le ombre circostanti, si muoveva con grazia felina. I suoi movimenti erano fluidi, precisi, il risultato di anni di allenamento e dedizione. Ogni colpo, ogni parata, era eseguito con una perfezione senza pari, riflettendo la sua maestria nell'arte marziale.

    Mentre il sole continuava il suo lento risalire nel cielo, il Ninja sentiva il richiamo del dovere crescere dentro di sé. Sa che la giornata sarà densa di impegni, ma per ora, si concentrava solo sul presente, lasciando che il calore dei primi raggi solari lo avvolgesse in una sensazione di pace e tranquillità.

    Poi, con un respiro profondo, riprese i suoi esercizi, lasciandosi trasportare dalla danza silenziosa della sua arte. Ogni movimento era un'offerta alla notte che si era appena dissolta, un tributo alla luce che prometteva un nuovo inizio. E mentre la sua mente si librava libera come un falco nel cielo, il Ninja sa che sarà pronto ad affrontare tutto ciò che il destino gli riserverà.

    Un ragazzino poco più giovane di Kuroshi, si avvicinava al dojo del Ninja. La sua figura era avvolta da un mantello nero che ondeggia leggero al vento. Ha il compito di consegnare il un messaggio al giovane genin. Intento nei suoi esercizi, percepisce la presenza del ragazzino prima ancora che questi abbia varcato la soglia del suo santuario.

    Quando si avvicinò e gli porse la busta con un inchino rispettoso, il Ninja accolse il dono con gratitudine silenziosa. Una strana tensione lo avvolse mentre il sigillo veniva rotto, e il cuore gli batteva un po' più forte nel petto, anticipando quello che potrebbe essere scritto all'interno.

    Le parole scritte con inchiostro nero su carta bianca catturano la sua attenzione immediatamente, come se avessero il potere di incantare la sua mente e rapirne i pensieri. Riconobbe immediatamente la calligrafia, era senza dubbio quella di Takamoto.

    Il Ninja lesse con attenzione, le sopracciglia aggrottate in una espressione di concentrazione intensa. Come al solito gli inviti del ninja di Kumo erano sempre celati dal mistero e avvolti in un enigma. La lettera menzionava solo una certa possibilità di migliorare le capacità di Kuroshi. Cosa che non gli dispiaceva affatto, il problema era che le trovate di Takamoto avevano sempre un lato pericoloso.

    Si trovò a riflettere anche sul fatto che ogni volta che lo aveva convocato, lo aveva fatto tramite missiva. Non si era mai avvicinato al villaggio del Suono. Ciò gli parve strano, e si chiese chissà come mai? Ma alla fine decise di andare ad incontrarlo e sentire cosa avesse da proporgli.

    Il Ninja di Oto sollevò leggermente lo sguardo quando la voce del suo compagno lo raggiunse. Era nel solito punto in cui si davano appuntamento: il bosco che fiancheggiava l'ospedale in cui si erano conosciuti. Hey, sto bene, grazie per chiedere, rispose con calma, è un pò che non ci si vede!. Poi, mentre ascoltava attentamente la proposta del torneo a Taki, i suoi occhi si accesero di interesse misto ad inquietudine.

    Sembra interessante, rispose, il tono della sua voce trasmettendo un mix di curiosità e ansia. Come al solito Takamto nascondeva sempre l'altro lato della medaglia. Era sicuramente un evento più brutale di quanto volesse ammettere.

    Un torneo di arti marziali potrebbe davvero essere un'ottima opportunità per migliorare e testare le mie capacità. La prospettiva di vincere soldi era allettante, ma il Ninja era mosso più dall'opportunità di crescita personale che dall'aspetto finanziario.

    Tuttavia, quando il suo compagno menzionò la natura sanguinosa del torneo, il Ninja annuì con comprensione. Capisco, disse con serietà. Ma a volte bisogna affrontare i rischi per ottenere grandi ricompense. La sua mente era già in movimento, ponderando le implicazioni della competizione e valutando se valesse la pena il rischio. Aveva pronunciato, forse, ingenuamente quelle parole, visto e considerato che non aveva la minima idea di cosa aspettarsi da quell'evento.

    Quando il compagno gli raccontò della leggenda del Drago Nero e dei tesori che si diceva fossero nascosti tra le montagne di Taki, gli occhi del Ninja brillarono di eccitazione. Una leggenda interessante, commentò, il suo desiderio di avventura bruciando dentro di lui. Sembra che ci sia molto da scoprire oltre alla competizione stessa. La prospettiva di avventurarsi in terre sconosciute alla ricerca di tesori perduti avrebbe sicuramente accresciuto il suo interesse per il torneo a Taki.

    Il Ninja di Oto era pronto ad accettare la sfida, consapevole dei pericoli che avrebbero accompagnato il viaggio verso Taki e il torneo di arti marziali. Ma la promessa di avventura, crescita e gloria era troppo allettante per resistere. Con una determinazione ferrea e uno sguardo risoluto dietro la sua maschera, il Ninja si preparò mentalmente per l'ardua strada che lo attendeva.


  10. .

    ombre nel deserto: il destino di suna

    Sottotitolo Post



    Kuroshi osservò la scena con occhi penetranti, il foglietto stretto tra le dita tese. Akuki, la sua compagna felina, si trovava di fronte a lui, il suo sguardo scuro e intenso fissava il piccolo pezzo di carta con il simbolo di individuazione. L'aria attorno a loro sembrava carica di un'energia silenziosa, come se il destino stesso stesse aspettando il verdetto di quella gatta nera.

    Akuki emise un miagolio sommesso, i suoi occhi luminosi scrutarono Kuroshi per un attimo prima di accettare il foglietto con un movimento rapido della zampa. Il ninja poté percepire un'approvazione tacita nel modo in cui lei si girò con grazia, la coda alta e svolazzante, per dirigersi verso il vicolo con una fluidità felina che lo lasciava senza parole.

    Nel frattempo, Mei, la giovane gatta, emise un miagolio vivace, manifestando la sua gioia nell'abbracciare la missione affidata loro. La sua energia era contagiosa mentre si lanciava in avanti con agilità, diretta verso sud.

    Il sole ardentemente brillante disegnava ombre taglienti lungo le strette strade di Suna, mentre Kuroshi, con passo deciso e agilità felina, seguiva da vicino la giovane gatta. Il villaggio sembrava più vivace del solito, con un'atmosfera carica di eccitazione e tensione palpabile nell'aria. Tutto stava a mostrare che gli eventi avvenuti quel giorno avevano scosso l'intero villaggio. Una serie di "incidenti" aveva agitato la popolazione con una velocità allarmante, ciò che il giovane genin non sapeva era che aveva assistito solo ad uno di quest'ultimi.

    Nonostante il caos circostante e l'atmosfera carica di tensione, il ninja manteneva la sua concentrazione, determinato a raggiungere il suo obiettivo. Ogni passo era calcolato, ogni movimento misurato mentre si immergeva nel flusso tumultuoso del villaggio, consapevole che il destino di Suna pendeva su un filo sottile.

    Kuroshi si adattava agilmente al flusso frenetico del villaggio, sfiorando le persone con un'eleganza silenziosa mentre teneva d'occhio la sua compagna felina. Mei si muoveva con una grazia naturale, saltando tra le ombre e i rifugi offerti dalle merci esposte lungo le strade.

    Il ninja si sforzava di non perdere di vista la piccola gatta, il cui entusiasmo contagioso la spingeva sempre più avanti lungo il percorso.

    Le case di argilla rossa si affollavano lungo il percorso, creando un labirinto di vicoli e strade tortuose. Ogni tanto, il fruscio di un mantello o il suono di passi frettolosi lo avvertiva della presenza di altri abitanti del villaggio. Le sue scarpe ninja battevano ritmicamente contro il terreno roccioso, mentre il vento caldo del deserto frustava il suo viso.

    La vista delle torri di sabbia, simboli distintivi di Suna, lo incoraggiava a continuare, a spingersi sempre più avanti verso la sua meta.

    Kuroshi si muoveva con cautela attraverso le vie intricate di Suna, seguendo le tracce lasciate dalla sua compagna felina. La gattina sembrava condurlo in un intricato gioco di nascondino, conducendolo da un'estremità all'altra del villaggio con una precisione apparentemente casuale.

    Mentre seguiva le istruzioni ricevute, Kuroshi non poteva fare a meno di sospettare che Mei stesse deliberatamente cercando di disorientarlo. Le sue tracce sembravano condurlo in direzioni apparentemente casuali, facendolo correre da un punto all'altro del villaggio senza uno schema chiaro.

    Che gioco stai giocando, piccola? pensava Kuroshi, il suo sguardo scrutando attentamente l'ambiente circostante mentre cercava di decifrare le intenzioni della gattina. Forse vuole confondermi!

    Fu mentre si dirigeva verso nord che notò una casetta dall'aspetto trasandato, situata al di sotto di uno sperone di roccia. Di fronte alla casa, vide un individuo estremamente muscoloso che stava consegnando qualcosa a una kunoichi. La folla che si era radunata attorno a loro offriva una copertura involontaria, consentendo a Kuroshi di origliare alcune parole della loro conversazione.

    La parola che più attirò la sua attenzione fu: Sharingan. Quella parola fece scattare una scintilla di interesse nella mente del ninja. Conosceva il potere e la fama dello Sharingan, anche se non lo aveva mai visto in azione. Ma perché veniva menzionato qui, a Suna? Questa storia coinvolgeva ninja di Konoha?

    Mentre correva, la sua mente agiva come una ruota dentata, analizzando ogni possibile significato di quella parola. La presenza di ninja di Konoha aggiungeva ulteriore confusione al mistero. Cosa stavano facendo qui? Era un'azione congiunta? Un'operazione sotto copertura? O c'era qualcosa di più oscuro dietro tutto ciò? Kuroshi si sentiva sempre più coinvolto nel mistero che si stava svelando davanti ai suoi occhi.

    Fu destato dai suoi pensieri dal miagolio distinto di Mei. Alzò lo sguardo per individuarla e la vide girare in un vicolo poco lontano, con la sua tipica agilità felina. Il ninja, istintivamente, la seguì senza esitazione, determinato a non perdere di vista. Per il momento la sua priorità era capire cosa stesse succedendo, e incontrare nuovamente Mikita.

    Il vicolo si restringeva mentre si avvicinava, terminando in una porta dove era appoggiato un uomo dall'aspetto losco, dai capelli scuri e dal fisico imponente. Era alto quasi due metri e sembrava riconoscere la piccola gattina, aprendo la porta per lei con un gesto amichevole.

    Kuroshi, stando dietro l'angolo del vicolo, osservò la scena con cautela. Nel momento in cui l'uomo si accorse della sua presenza, lo scrutò dall'alto in basso con uno sguardo che trasudava sfida e sospetto. Il ninja si sentì penetrato da quell'occhiata scrutatrice, consapevole della tensione nell'aria.

    Decise di avanzare con determinazione, anche se consapevole del rischio che comportava avvicinarsi a quell'energumeno. Con passo deciso, si avvicinò alla porta, pronto a seguire la gattina all'interno della casetta e a scoprire cosa si nascondeva dietro quei loschi avvenimenti.


  11. .

    razionalità contro seduzione: kuroshi e il richiamo ammaliante

    Sottotitolo Post



    La tensione nel campo di battaglia era palpabile mentre osservava la situazione con occhi concentrati. I Suoi due avversari avevano lanciato un attacco combinato ma la scaltrezza e la rapidità di pensiero avevano fatto si che Kuroshi evitasse entrambi gli attacchi. Il paletto con cui il genin si era sostituito rimase polverizzato dall'attacco.

    Comparve silenziosamente a una distanza sicura dal suo avversario. Come un fantasma emergente dalle ombre, l'adrenalina gli scorreva nelle vene mentre stava per effettuare la sua conto offensiva. Decise di attaccarlo all'istante, approfittando del suo momentaneo smarrimento, pianificando un attacco fulmineo.

    Dopo essersi avvicinato, tentò di metterlo fuori gioco con la potenza del suo attacco. Tuttavia il colpo fu un totale fallimento. Lo shinobi riuscì ad avvertire un senso di frustrazione mentre il suo movimento si rivelava troppo lento per colpire il bersaglio.

    Il nemico, con una prontezza impressionante, schivò il calcio con agilità sorprendente. Guardandolo negli occhi, poté percepire il suo ghigno di sfida dipinto sul volto. Tentò di incalzare il nemico con un colpo a sorpresa usando la sua fidata lama, ma anche quell'attacco fu un fiasco. Lo shinobi della pioggia saltò agilmente in aria, lasciando che la lama passasse
    proprio sotto di lui. La frustrazione dell'tese aumentava mentre vedeva il suo piano sfumare davanti ai suoi occhi. Era evidente che doveva rivedere la sua strategia se voleva avere una possibilità di prevalere in questo scontro.

    Quando in ninja di Ame ha estratto la sua wakizashi e l'ha mossa con rapidità assassina verso il collo del genin, quest'ultimo reagì con una prontezza fulminea. Fu costretto a servirsi di tutta la sua abilità nel taijutsu per evitare di farsi decapitare.

    Un brivido di adrenalina iniziò a scorrere nelle mie vene mentre il mio corpo si preparava a reagire con la massima velocità possibile. Con un'esplosione di energia concentrata, Kuroshi lanciò se stesso verso un lato, spostandomi con una velocità che sfidava la percezione umana.

    Il mio movimento fu stato un'esplosione di potenza e agilità, uno scatto fulmineo. La lama ha fenduto l'aria con una ferocia omicida, mancando il suo bersaglio per un soffio mentre L'otese si librava fuori dalla sua portata con eleganza e sicurezza. L'attacco che avrebbe potuto essere letale si era rivelato completamente inefficace per fortuna del ragazzo [Slot tecnica I].

    Con l'attacco successivo diretto verso il petto, il ragazzo reagì istintivamente con la stessa prontezza e determinazione. Percepì il pericolo imminente osservando i movimenti del nija avversario e agì di conseguenza, senza esitazione.

    Mentre la lama dell'avversario si avvicinava con ferocia, istintivamente valutò la situazione e pianificò la sua risposta con precisione millimetrica.

    In un battito di cuore, con un balzo laterale verso sinistra, spostò il suo corpo lontano dal pericolo imminente. Il mio movimento è stato fluido e preciso. Si sentito l'aria sibilare attorno al corpo mentre si spostava con una velocità che solo un vero maestro del combattimento poteva raggiungere, mentre tentò di creare una distanza tra lui e il pericolo.

    Mentre l'avversario si trovava ancora impegnato nell'affondo respinto, Kuroshi ne approfittò di quel breve istante per riallineare la posizione. [Slot Difesa I]

    Quando il ninja di Ame ritirò il braccio e tentò il successivo fendente da sinistra verso destra, la mente del genin era concentrata, i sensi acuti. Con un rapido movimento rotatorio del corpo, inclinò il mio busto verso destra, lasciando che la sua lama sfiorasse appena la sua guancia. Riuscì addirittura a percepire il suo colpo tagliente fendere l'aria accanto a lui mentre continuava il movimento rotatorio. [Slot Difesa II]

    Infine, quando ha provato a chiudere la sua serie di attacchi, con un ennesimo non meno letale degli altri, Kuroshi si fece trovare pronto. attese che la lama fosse partita e poi abbassò il corpo con grazia, permettendo a quest'ultima di sfiorare la parte superiore della sua schiena mentre continuava il suo movimento verso il basso. Con un controllo fluido e preciso, fece scivolare la lama sopra l'otese, evitando qualsiasi contatto diretto.[Slot Difesa III].

    Mentre l'attenzione era focalizzata sul combattimento con il primo avversario, Kuroshi non poté fare a meno di percepire una presenza inquietante che si avvicinava alle sue spalle. Un senso di allerta scosse i suoi sensi mentre percepiva un suono forte e chiaro che echeggiava nell'aria, come un richiamo sinistro che lo invitava a voltarsi.

    Quel suono improvviso e penetrante risuonava nell'aria, catturando la sua attenzione come una forza irresistibile. Il suono sembrava provenire da dietro di lui, un richiamo ammaliante che lo invitava a voltarsi e ad avvicinarsi a un punto preciso in quel corridoio.

    Nonostante la sua mente fosse allenata alla razionalità e alla determinazione, Kuroshi si sentì attratto dal suono con una forza magnetica, come se fosse impossibile resistere al suo richiamo seducente. L'invito sembrava quasi ipnotico, spingendolo a ignorare temporaneamente ogni istinto di autoconservazione e a cedere alla tentazione di avvicinarsi.

    L'effetto della tecnica si faceva sempre più pressante, offuscando la sua razionalità e spingendolo a lottare contro la sua stessa volontà.

    Nonostante ogni sforzo, Kuroshi si ritrovò inevitabilmente a muoversi verso il punto da cui proveniva il suono, una marionetta nelle mani dell'utilizzatore della tecnica del Richiamo Ammaliante. La sua determinazione e la sua forza di volontà stavano per essere messe duramente alla prova mentre si avvicinava sempre di più al suo destino incerto.

    Nell'illusione del richiamo ammaliante del suono, Kuroshi si trovava in uno stato di confusione e incertezza, intrappolato in un labirinto di inganni e menzogne che minavano la sua percezione della realtà. Le sue abilità e la sua determinazione erano messe duramente alla prova mentre cercava disperatamente di distinguere la verità dall'illusione.

    Il suo cuore batteva veloce mentre si muoveva attraverso il mondo distorto, i suoi sensi affinati tesi al massimo per individuare le trappole nascoste che minacciano di intrappolarlo. L'aria intorno a lui era carica di tensione, ogni suono sembrava amplificato e distorto, ogni ombra sembrava nascondere un pericolo imminente.

    Kuroshi si sentiva come se fosse in balia delle forze oscure che lo circondavano, una marionetta nelle mani del suo avversario che lo spingeva a lottare contro l'inganno e la menzogna. La sua mente era una tempesta di pensieri mentre cercava disperatamente un modo per liberarsi dall'illusione e ritrovare la sua libertà.

    Le pareti sembravano muoversi e cambiare forma mentre si muoveva attraverso il corridoio, ogni passo lo portava più a fondo nel cuore dell'inganno. Colori e suoni si mescolavano in un caleidoscopio di illusioni, confondendo i sensi e rendendo difficile distinguere la realtà dalla finzione. Tuttavia, nonostante la sfida apparentemente insormontabile, Kuroshi continuava a combattere con fermezza e determinazione, determinato a trovare una via d'uscita da questo labirinto di oscurità e tornare alla luce della verità.

    Le trappole, concepite con ingegno da un avversario astuto, sono come artiglierie occulte. Tuttavia, nonostante la confusione dell'illusione, Kuroshi non si lasciava sopraffare dalla menzogna che lo circondava. Il suo istinto si accendeva come una fiamma nel buio.

    Ogni passo che compie era un gioco di intelligenza e prontezza di riflessi. Con occhi attenti e orecchie tese, tetava di individuare i segni subdoli che tradiscono la presenza delle trappole.

    La prima trappola si presentava sotto forma di un pavimento instabile, camuffato con abilità per sembrare solido e sicuro. Avvertì un leggero scricchiolio sotto i suoi piedi, un segno che il terreno potrebbe non essere così stabile come sembrava. In quel momento, la sua concentrazione era massima. Osserva attentamente il terreno, scrutando ogni dettaglio, cercando indizi che possano rivelare la trappola nascosta.[Abilità]

    Con abilità acquisite in anni di addestramento, Kuroshi individua le zone pericolose e tracciò mentalmente un percorso alternativo. Con passi cauti e misurati, iniziava ad avanzare, distribuendo il suo peso in modo uniforme per evitare di attivare la trappola. Ogni passo era un calcolo preciso, ogni movimento era controllato e ponderato. [Slot Difesa IV]

    Il suo cuore batteva forte mentre si avvicinava alla zona sospetta. Ogni secondo contava mentre Kuroshi affrontava la sfida con determinazione. Finalmente, raggiunse la fine del tratto pericoloso, sentendo un senso di sollievo mentre superava la trappola con successo. Respirava profondamente, consapevole che la sua prontezza e la sua astuzia lo avevano portato oltre l'inganno, preparandolo per affrontare la prossima sfida con fermezza e determinazione.

    La seconda trappola si presentava sotto forma di un intricato sistema di fili sottili tesi lungo il corridoio, pronti a intrappolare chiunque osi attraversarli. Ogni filo era un potenziale pericolo, pronto a intrappolare chiunque osi attraversarli. Con la sua mente acuta e i suoi sensi affinati, tentava di individuare la sottile tensione nell'aria, un segno sicuro della presenza dei fili nascosti tra le ombre.

    Ogni passo che compie era un balletto delicato, una danza tra i fili mortali. Utilizzando le sue abilità ninja, si muoveva con agilità e precisione, evitando abilmente i fili che potrebbero intrappolarlo. Ogni movimento era controllato e calcolato, ogni gesto era una risposta rapida e decisa alla minaccia che lo circondava.

    Con grazia e destrezza, Kuroshi navigava attraverso il corridoio, sfiorando i fili con un tocco leggero ma determinato. Ogni volta che si avvicina a un filo, i suoi sensi erano in allerta massima, pronti a reagire istantaneamente per evitare la trappola imminente.

    Finalmente, quando raggiunge la fine del corridoio, Kuroshi tirò un sospiro di sollievo. Sembrava aver superato la seconda trappola con successo, dimostrando ancora una volta la sua abilità e la sua fermezza di fronte all'inganno e alla sfida. [Slot Difesa V]




    [---]




    Quando i kunai con le bombe volarono verso di Seinji non esitò. Con un gesto rapido e sicuro, creò quattro kunai e li lanciò verso i proiettili in arrivo dall'alto. La precisione dei suoi movimenti era impressionante, lo shinobi di Ame osservava con fremito mentre il suo attacco veniva deviato e disperso, senza riuscire a colpire l'avversario.

    Quando vide le armi deviare, decise di non far esplodere le carte bomba. Di fatti i kunai si conficcarono nel terreno a circa 6 metri di distanza da Seinji. Fai poco il gradasso, da qui non uscirai vivo! sbraitò il ninja disturbato da tanta spavalderia.


    L'aria intorno a loro era carica di tensione, mentre quest'ultimo si rialzava a una distanza sicura del nemico. I suoi movimenti erano controllati, calcolati, e si potevo percepire il suo sguardo che scrutava attentamente la situazione.

    Non appena i suoi occhi incontrarono quelli di Seinji, intuì il pericolo imminente che rappresentavano. Freddi e determinati, trasmettevano un messaggio chiaro: era qui per sconfiggerlo.

    Era come se le loro anime si confrontassero, ciascuna pronta a lottare per la propria causa. Il suo sguardo concentrato rivelava la prontezza a sfidare Seinji. Sei troppo sicuro di te pivello. Era chiaro che il tempo per le parole era terminato. Con un cenno del capo impercettibile, si preparò a muoversi, pronto a dare il via al prossimo capitolo della battaglia.

    Nello stesso momento in lontananza a tutta velocità, l'uccello che aveva portato il ninja sul campo di battaglia, stava ritornando. Da lontano era ben visibile che qualcun altro stava viaggiando sul dorso dell'animale. Probabilmente Seinji non lo aveva notato intento com'era a cercare di togliere la vita al suo avversario. La figura si ergeva alta e snodata, con capelli neri corvini e occhi freddi come il ghiaccio. Indossava una lunga tunica nera decorata con motivi di fiamme rosse e teneva una spade appese alla sua cintura. Il suo volto era coperto da una maschera nera, che nascondeva la sua espressione, e indossa guanti di pelle nera con artigli affilati che emergono dalle dita. [Slot azione I]

    Una volta avvicinatosi Seinji si sarebbe sicuramente reso conto che quel personaggio non era altro che Kyoshiro, il ninja che aveva rubato la pianta dell'ospedale, proprio la persona che stava cercando, ma questo sarebbe accaduto poco dopo, perché in quel momento i stava preparando per giustiziare il ninja caduto nella sua illusione.

    Seinji fu però più lesto, si preparò per la sua controffensiva, decise quindi di sfruttare la sua ingegnosità e le sue abilità tattiche per affrontare la situazione. Con una calma sorprendente, concentrò la sua energia negli occhi, e dal nulla generò quattro catene, che si avventarono verso il ninja avversario con una velocità fulminea, sorprendendolo con la loro improvvisa aggressività. [Danno]

    La morsa delle catene era formidabile, esercitando una pressione crescente sui polsi del ninja avversario, minacciando di danneggiarli se avesse tentato di resistere. Le catene agivano anche come vincoli, impedendo al suo avversario di muoversi con agilità o di eseguire i complicati sigilli che erano parte integrante delle sue tecniche.

    La strategia del ninja era chiara: immobilizzare il suo avversario, limitandone le opzioni e impedendogli di contrattaccare efficacemente. Con le sue abilità e la sua astuzia, aveva dimostrato ancora una volta di essere un avversario formidabile, pronto a sfruttare ogni debolezza del suo nemico per ottenere la vittoria.

    Con un movimento fluido e preciso, il ninja ricaricò la sua balestra pronto a scoccare il colpo fatale. Con la sua mente concentrata e senza esitazione, puntò dritto verso la fronte del suo avversario. La tensione nell'aria era palpabile mentre premeva con fermezza il grilletto.

    Il dardo, carico di una potenziale devastazione, fu scagliato con una rapidità impressionante, con la precisione di uno scatto di fucile. Attraversò lo spazio tra loro come una freccia, dirigendosi verso la testa del nemico con determinazione. Nel frattempo, la carta-bomba legata al dardo era pronta a esplodere non appena si fosse avvicinata al collo del suo avversario.

    Un rapido spostamento d'aria, una forte corrente arrivava dalle spalle di Seiji. Il volatile scendeva in picchiata verso il luogo dell'azione. La scena sembrava congelarsi per un attimo, mentre il dardo si avvicinava alla sua tragica destinazione.

    Una sottile aura di energia gravitazionale si materializzò intorno alle mani di Kyoshiro, emanando un'aura mistica e potente. Arrivato 6 metri da Seinji, con un gesto preciso e concentrato, diresse questa verso il dardo in movimento, mentre con la mano sinistra lo diresse verso uno dei kunai conficcati a terra a due metri di distanza

    Era come se una forza invisibile li stesse manipolando. La gravità, solitamente una costante silenziosa, diventava improvvisamente una forza palpabile e manipolata dall'utilizzatore. Gli oggetti potevano essere essere sollevati e scagliati via come se fossero foglie portate dal vento, costringendoli a muoversi contro la loro volontà. [Slot tecnica]

    Una volta soggiogati alla propria volontà, Kyoshiro scagliò le armi verso il nemico. quest'ultime tagliarono l'aria con un'agilità sorprendente, tracciando una traiettoria imprevedibile verso il loro bersaglio. La spinta gravitazionale li accelera con una forza inarrestabile, conferendo loro un'incredibile letalità e una ferocia implacabile.

    Seinji si trova improvvisamente di fronte a due proiettili mortali che si avvicinano con una velocità travolgente. La forza gravitazionale conferisce loro una spinta aggiuntiva, aumentando la penetrazione e l'impatto dei kunai una volta colpiti.

    Con un impatto devastante, hanno lo scopo di perforare le difese del nemico con una precisione micidiale, infliggendo danni significativi e mettendo in pericolo la sua incolumità. La combinazione di velocità, potenza e precisione rende questo attacco incredibilmente letale. È un'esibizione straordinaria di abilità ninja, dove la manipolazione della gravità si fonde perfettamente con la maestria nel combattimento con le armi. [Slot Azione II]

    Come osi venire fin qui e attaccare il mio covo e i miei uomini?? Ruggì contro il suo avversario, furiose e con brama di vendetta e sangue. Quest'ultimo non avrebbe potuto riconoscere Seinji che ora si faceva chiamare Takamoto. Il suo volto era diverso, ma nonostante ciò, quando i due si erano incrociati per la prima volta in ospedale, indossava una maschera. La sua identità era celata dal mistero, ma probabilmente a Kyoshiro questo importava poco. [Note]



    Edited by Shakur - 14/4/2024, 21:11
  12. .

    segreti sussurrati: l'uomo nel quartiere dei piaceri

    Sottotitolo Post



    Dopo aver memorizzato il nuovo aspetto di Saragi, e averlo osservato entrare nella sala da the; Kuroshi, dal suo nascondiglio sul tetto fatiscente dell'edificio nel Quartiere dei Piaceri, osservava silenziosamente la vita che si svolge al di sotto. Le sue vesti mimetiche si adattavano perfettamente all'ambiente circostante, permettendogli di sfuggire alla vista anche nel cuore della città. Fisso lo sguardo sull'edificio di fronte a lui, cercava con attenzione eventuali varchi da cui potersi infiltrare.

    Dall'alto, poté distinguere almeno due punti di ingresso plausibili al piano superiore, anche se avrebbero richiesto un'arrampicata discreta per non destare sospetti. La sua attenzione si spostò quindi verso il piano inferiore, dove una finestra socchiusa sembrava promettere un accesso più agevole.

    Mentre osservava attentamente dalla sua posizione nascosta, una figura emerse dalla finestra traforata dell'edificio di fronte. Un uomo dal volto arrossito, con un aria vagamente familiare si sporse. È lui, l'uomo che stiamo cercando. Si disse tra sé e sé comparando quell'uomo alla foto che Yayoi gli aveva consegnato. Un po' sbronzo, una sorta di figura sbilenca, come se il peso dell'alcol lo tirasse verso il basso, e il suo volto arrossato era una prova evidente dei suoi eccessi, ma di sicuro era l'obiettivo dei due genin. Un sorriso ebete danzava sulle sue labbra, mentre parlava con qualcuno all'interno.

    La sua presenza diede al ragazzo un brivido di eccitazione. Questa era l'opportunità che stavano aspettando. Si sarebbe cosi avvicinato con cautela al vicolo sottostante, i suoi movimenti erano fluidi e silenziosi come quelli di un'ombra. Il suo udito era all'erta, pronto a captare ogni parola che viene scambiata all'interno dell'edificio.

    Appostato proprio sotto la finestra con le spalle appoggiate al muro, e [mimetizzatosi] nel medesimo modo, se ne stava acquattato. Il suono delle loro voci lo raggiunse, filtrando attraverso le pareti sottili. Poteva distinguere le loro parole, quasi come se fosse dentro la stanza con loro, un fantasma invisibile che ascolta senza essere visto.

    Le parole dell'uomo ubriaco risuonavano nel vicolo, accompagnate dal suono roco della sua risata. La sua voce era pesante, carica di una certa baldanza alimentata dall'alcol. Era possibile percepire la sua sicurezza traballante mentre si vantava dei suoi successi. Naga-Sama? gli fece eco nelle sua testa, mentre si appuntava mentalmente quel nome. Una risposta giunse da una figura invisibile all'interno, una voce femminile che riecheggiava con calma ed eleganza. La sua presenza era solo udibile, priva di un volto tangibile, ma confermò l'identità del sospettato. Ora non vi era alcun dubbio.

    L'uomo, nel frattempo, sembrava che continuasse a bere, e il suono di un contenitore di vetro che veniva posato rumorosamente a terra riempiva l'aria del vicolo. La conversazione si stava rivelando un tesoro di informazioni preziose, e Kuroshi restò immobile nell'ombra, ascoltando ogni parola con attenzione, pronto a cogliere ogni dettaglio utile alla sua missione.

    Dopo aver ascoltato attentamente la prima parte della conversazione tra l'uomo e la voce femminile dall'interno, il suo cervello iniziò immediatamente a elaborare e analizzare ogni dettaglio udito. La sua mente si trasformava in un laboratorio di analisi, dove ogni parola, tono e inflessione venivano dissezionati e sottoposti a un'analisi approfondita.

    Le parole pronunciate dall'uomo confermavano i sospetti di Yayoi sospetti riguardo al non essere solo un mercante di cosmetici, ma ad un coinvolgimento in attività illegali. Il fatto che abbia ricevuto un bonus suggeriva che i suoi compiti erano stati eseguiti con successo, un chiaro segno del suo ruolo chiave in quella che poteva essere una sorta di organizzazione.

    Dall'altra parte, la voce femminile manifestava una certa preoccupazione per la necessità di ulteriori fondi e sottolineava l'importanza di procedere con cautela. Questo indicava che l'organizzazione potrebbe essere in cerca di nuove risorse finanziarie e che l'attenzione era focalizzata sulla sicurezza delle loro operazioni.

    La richiesta di individuare nuovi bersagli invece, suggeriva che l'organizzazione potrebbe essere alla ricerca di nuove fonti di profitto o che stava cercando di consolidare il proprio potere nell'area. La menzione di "andare coi piedi di piombo" indicava che forse questo tale Naga-sama desiderava evitare l'attenzione indesiderata e agire con discrezione. Ma era troppo tardi, aveva già attirato l'attenzione dei piani alti di Oto.

    Le parole sprezzanti dell'uomo riguardo alle due donne suscitarono una gamma di emozioni contrastanti nello shinobi. Da un lato, la sua razionalità lo spingeva a considerare le informazioni in modo obiettivo e distaccato, mentre dall'altro la sua parte umana non poteva evitare di provare una certa empatia per le donne oggetto di tali disprezzi. Le loro vite complesse e ambigue lo avevano colpito in un certo senso, e si domandava quali fossero le loro storie dietro le descrizioni dell'uomo.

    La prima donna, sembra vivere una vita di lusso ma intrisa di insoddisfazione, coinvolta in relazioni extraconiugali che suggeriva un vuoto emotivo o una ricerca di qualcosa che le sfugge. Si chiedeva quali potessero essere i suoi veri desideri e quali le sue motivazioni per agire in questo modo.

    Al sentire la menzione della vedova del clan Akadou, la sua reazione fu istantanea e intensa. Un brivido freddo gli percorse la schiena, mentre la sua mente si riempiva di domande e sospetti. Essendo anch'egli parte del clan Akadou, la menzione di un membro coinvolto in attività sospette solleva una serie di preoccupazioni e interrogativi.

    La sua lealtà al clan e il suo senso di appartenenza si scontrano con la necessità di indagare su questa figura misteriosa e il suo coinvolgimento nelle attività criminali. Si interrogava se la vedova fosse una persona che conosceva personalmente, se fosse coinvolta direttamente nelle operazioni del clan o se agisse in modo indipendente.

    Sarà meglio andare in fondo a questa storia. Se qualcuno del clan sta commettendo dei reati e bene che subisca le conseguenze che merita. Kuroshi tentò di mantenere la calma e la lucidità anche sotto pressione, ma la tensione cresceva dentro di lui mentre rifletteva sulle implicazioni di questa scoperta. La sua mente era una tempesta di pensieri e emozioni, mentre cercava di elaborare un piano d'azione che proteggesse sia il clan che il suo dovere di combattere il crimine.

    Tuttavia, la sua priorità restava quella di rimanere nascosto e di continuare a raccogliere informazioni senza destare sospetti. Era fondamentale agire con cautela e astuzia in questa situazione delicata, e si preparò a osservare attentamente gli sviluppi futuri mentre si adattava alla nuova realtà che si era presentata.

    Con il cuore che batteva veloce nel petto, il genin si mosse con furtività cercando il momento perfetto per infiltrarsi nella stanza accanto. Si avvicinò silenziosamente alla finestra, sfruttando l'oscurità dell'ombra per fondere la sua figura con quella circostante.

    Una volta all'interno, La stanza della sala da the rifletteva l'estetica elegante e raffinata della tradizione giapponese. Le pareti erano rivestite da pannelli di legno lucido, delicatamente decorati con disegni floreali stilizzati che aggiungevano un tocco di grazia e armonia all'ambiente.

    Al centro della stanza si trovava un tatami, un tappeto di paglia intrecciata, su cui erano disposti eleganti cuscini rotondi per sedersi. La delicatezza del tatami trasmette una sensazione di calma e benessere.

    Nel punto focale della stanza si ergeva un basso tavolino di legno scuro, semplice ma elegante nel suo design. Su di esso era posizionata una teiera di ceramica smaltata, fiancheggiata da piccole tazze dal bordo sottile.

    Kuroshi si avvicinò di soppiatto alla parete che comunicava con la stanza accanto. Con mano ferma, estrasse un [Kunai] dal suo equipaggiamento e lo usò con destrezza per creare un piccolo foro nella parete accanto alla finestra. Lavorò con precisione chirurgica, assicurandosi che il foro fosse abbastanza grande da permettermi di osservare senza essere scoperto, ma abbastanza piccolo da non destare sospetti.

    Una volta completato il lavoro, si spostò con cautela verso il foro, mantenendosi nascosto grazie alla mimetizzazione del suo [rivestimento]. Con il cuore che batteva ancora più forte, si affacciò con attenzione attraverso il piccolo spazio appena creato per osservare la scena all'interno.


  13. .

    ombre e sospetti: kuroshi alla scoperta dei piani di mikita

    Sottotitolo Post



    Mikita rideva apertamente alle parole del genin, e quel sorriso era quasi contagioso. I suoi occhi brillavano di complicità mentre si scambiavano quelle parole. Sembrava apprezzare il tentativo di capire cosa stesse succedendo a Suna, anche in linea di massima si era fatto un idea.

    Cercava di crearsi un opportunità per ottenere un qualche vantaggio da quella situazione, e forse avrebbe avuto l'occasione di vederci più chiaramente in quell'intricata matassa di eventi.

    Capisco! ripose lasciando che un filo di malizia colorasse il suo tono. La scelta del verbo non era casuale, questo diede un informazione non da poco a Kuroshi. A quanto pareva Mikita era in grado di copiare o far proprie tecniche altrui. Un piccolo dettahlio che rivelava alcune delle sue capacità.

    Quando si parlò dei guardiani e del trattamento che gli avevano riservato all'ingresso di Suna, notò mutare l'espressione della donna. Forse, mormorai con fermezza, alle sue parole riguardo le contro misure. Intanto nella sua mente cercava di valutare le prossime mosse e cosa avrebbe fatto per guadagnarsi la fiducia della donna.

    Quando Mikita scoppiò in una risata per il commento su detronizzare l'impostare, non poté fare a meno di unirsi a lei. Era parte della sua strategia, dando corda ai suoi umori e alle sue reazioni per poter ottenere la sua fiducia e, allo stesso tempo, comprendere meglio ciò che stava architettando. Era intenzionato ad alimentare quel lato della donna premendo sulla frustrazione di avere come Kage una persona ritenuta non degna e soprattutto non di sangue Sunese.

    La sua risata echeggiò nell'aria come una melodia, e Kuroshi fece eco al suo divertimento. Dietro il mio sorriso complice, però, c'era una mente che analizzava ogni sfumatura delle sue espressioni, ogni intonazione della sua voce.

    la sua finzione di complicità con Mikita gli dava l'opportunità di scavare più a fondo nei suoi pensieri e nei suoi piani. La sua risata, per quanto genuina potesse sembrare, era per lui una fonte preziosa di informazioni.

    Guardandosi intorno, in senso metaforico, osservava la scena con una mescolanza di emozioni contrastanti. Rifletteva su come gli eventi in corso, apparentemente estranei ai suoi affari, avessero comunque un impatto sul suo stato d'animo. L'odio viscerale che alcuni manifestavano verso il Kaga con sangue non sunese lo colpiva profondamente.

    Non poteva ignorare il dolore e la discriminazione che permeavano le relazioni tra i diversi gruppi etnici. Avendolo vissuto egli stesso sulla sua pelle in passato, capiva bene il peso delle parole offensive e delle azioni discriminatorie. Era un riflesso della società in cui vivevano, un problema che andava ben oltre le dispute politiche o le rivalità tra villaggi ninja.

    La sua esperienza personale lo rendeva particolarmente sensibile a queste dinamiche, e sentiva il dovere morale di fare la sua parte per combattere. Anche se gli eventi attuali non lo coinvolgevano direttamente, sapeva che non potevo voltare lo sguardo dall'altra parte. Era una questione di integrità.

    Il discorso poi si spostò sul sigillo che il genin di Oto aveva ricevuto all'ingresso di Suna. Cercò di convincere il ragazzo a liberarsene, almeno questi erano i patti e voleva far parte o saperne di più sul ciò che stava avvenendo nel villaggio. Kuroshi ascoltava attentamente le sue parole, notando la continua risatina di Mikita che, nonostante il tono leggero della conversazione, sembrava nascondere una certa determinazione.

    Forse davvero Mikita non ne era a conoscenza, o forse fingeva, di fatto neanche lo shinobi del suono poteva sapere che a Suna si erano presentati altri due ninja di Oto, tra cui uno sotto mentite spoglie. La fortuna forse lo aveva assistito questa volta, fatto sta che la sua bugia aveva un fondo di verità.

    L'occhiolino della donna non sfuggì a Kuroshi, che lo osservò con attenzione, cogliendo un leggero sospetto nell'insolito comportamento. Tuttavia, decise di non lasciarsi sopraffare da paranoia eccessiva, continuando a mantenere un'attitudine neutra.

    Poi, Mikita replicò alle parole del genin in modo enigmatico, introducendo una nuova variabile nell'equazione.

    Non vuoi crearmi problemi con i sand scorpion eh? ma questo non puoi garantirmelo Non sapeva a questo punto quali fossero le intenzioni della donna, visto che all''orizzonte un gruppo di guardie si avvicinava al camp di battaglia.

    Non era neanche troppo sicuro che si fosse bevuta la cazzata che il suo partner era il falco che sorvolava la zona dello scontro. Di sicuro non avrebbe potuto individuare Youshi la sua tecnica lo rendeva praticamente invisibile, e questo era un piccolo vantaggio per loro. Kuroshi sperava che in qualche modo fosse nei paraggi, e stesse assistendo alla scena. Se avesse deciso di seguire la donna, probabilmente sarebbe stata una buona strategia lasciarlo ancora per un po' fuori dai giochi.

    Mi sembra che abbiate gli stessi obiettivi, e le stesse intenzioni. rispose osservando la sua reazione. Ho solo supposto che se entrabi siete qui un motivo ci sarà. Questo non esclude che tu sia venuta qui per muovere i fili nell'ombra e dare supporto a quel energumeno. Continuò esponendo le sue congetture. Non sei una a cui piacciono le luci della ribalta o sbaglio? concluse riferendosi a come Ko aveva dato vita a quello spettacolo da oratore.

    La scena si svolgeva con un'aura di mistero mentre il gatto nero di nome Azuki appariva nella piccola nuvoletta di fumo. Il felino, dall'aspetto elegante, emanava un'aura di calma e saggezza mentre si puliva con noncuranza una zampa, dimostrando di non essere disturbato dalla presenza degli altri.

    Mikita continuava a parlare, introducendo una serie di istruzioni dettagliate riguardo al ruolo di Azuki nel piano. Il gatto si muoverebbe nel villaggio fingendo di essere il genin di Oto, consentendogli di spostarsi senza problemi.

    Da dietro Azuki emerse un altro gatto, più piccolo e dal colore del deserto, chiaramente un cucciolo. Il suo nome era Mei, e sarebbe stata la guida di Kuroshi verso il luogo dell'incontro. La piccola gattina lo osservava con occhi curiosi e un po' timidi, pronta ad adempiere al suo compito.

    Mikita aprì l'ombrello nonostante l'assenza di pioggia, e con un'abilità impressionante, scatenò una corrente ascensionale che la circondò completamente. Kuroshi osservava con stupore mentre Mikita, sostenendosi con l'ombrello e grazie alla leggerezza del suo corpo, si elevava in aria con velocità sorprendente. Gli rinnovò l'invito mentre scompariva rapidamente dalla vista dell'otese, lasciandolo a contemplare la scena con una miscela di ammirazione e perplessità.

    Cosa fare ora? i due gatti lo guardavano in attesa di una sua decisione. La scelta era tra: indagare a fondo di quella faccenda e infilarsi tra le fila dei complottisti, o restare a Suna e trovare un modo alternativo per ottenere informazioni sulla faccenda.

    Era sicuramente un salto nel buoi, non sapeva cosa aspettarsi o cosa sarebbe accaduto da lì in poi. Si sarebbe cacciato nei guai? probabilmente, avrebbe finito per incrinare ancor di più il rapporto tra Oto e Sune? forse. Ma il richiamo di un grosso mistero e il senso di giustizzia e dovere premevano sull'accettare l'invito.

    Così alla fine si voltò verso Mei: portami al luogo dell'incontro! disse mentre dalla tuta cerava il foglietto con il sigillo impresso che avrebbe dovuto porgere al gatto nero.

  14. .

    sotto assedio: la battaglia di kuroshi

    Sottotitolo Post



    Kuroshi osservava attentamente la scena, i suoi occhi penetranti scrutavano ogni movimento dell'avversario. Il terzo attacco era iniziato, e l'idea astuta stava sortendo gli effetti desiderati, almeno in parte.

    Sfortunatamente uno dei due fu più lesto e riuscì ad evitare la tecnica del genin. Tuttavia, il ninja nemico che aveva lanciato la sua tecnica non fu altrettanto fortunato. Prima che potesse reagire, Kuroshi scatenò una scarica elettrica che colpì il suo corpo. Il danno inflitto fu ampio e diffuso, concentrato soprattutto sulle gambe. Era chiaro che avrebbe avuto seri problemi nei futuri movimenti.

    Stesso discorso, valeva per il giovane ninja del suono, che circondata di acqua caramellata si vedeva i suoi movimenti rallentare, e resi più difficoltosi. Difatti gli attacchi successivi furono un completo fallimento.

    Kuroshi concentrò la sua energia per lanciare il suo attacco, la sensazione di lentezza era opprimente, resa ancora più difficile dall'effetto del jutsu. Nonostante il suo sforzo, il colpo che scagliò non ebbe alcun effetto tangibile. Il nemico si piegò sulle ginocchia, osservando il suo attacco sfiorare la sua fronte di poco.

    Raggiungere l'altro ninja fu un compito arduo, complicato dalla vischiosità della sostanza gelatinosa che ora intralciava i suoi movimenti. Avvicinandosi al nemico, tentò di sferrare una combinazione di pugni, ma si rivelarono del tutto inefficaci e vennero deviato abilmente dal suo avversario.


    Lo shinobi del suono si ritrovò intrappolato nell'Acqua Caramellosa, sentendo la viscosità della sostanza ostacolare ogni suo movimento. Il suo sguardo era concentrato sui due ninja che si muovevano con agilità intorno a lui, apparentemente immuni agli effetti negativi del jutsu che lo limitava.

    Realizzò subito che doveva fare qualcosa per invertire la situazione. Gli avversari stavano cercando di approfittare della loro maggiore libertà di movimento per attaccarlo. Con la mente rapida, valutò le loro mosse osservando attentamente i loro movimenti e tenendo sotto controllo l'ambiente che lo circondava.

    La determinazione bruciava nei suoi occhi mentre pianificava la sua risposta. Con un'agilità sorprendente. Mentre un dei ninja si lanciava in avanti pronto per colpire, in un istante di pura istintività, Kuroshi osservò il calcio volante del suo avversario avanzare verso di lui. Senza esitazione, il suo corpo reagì con una velocità sorprendente.

    In un movimento fluido e coordinato, inclinò il busto all'indietro, inarcano la schiena fino a raggiungere un angolo quasi impossibile. Le sue spalle sfiorarono appena il suolo mentre il suo sguardo si alzava, puntando dritto verso il calcio in arrivo.

    Le gambe dell'avversario sembravano muoversi in slow motion mentre il genin osservava da sotto il loro passaggio. Il calcio del nemico sfiorò il vuoto sopra il suo corpo inarcato, tagliando l'aria vicino al suo volto con una grazia spettrale.

    Kuroshi era una visione di agilità e determinazione, mentre riusciva a schivare il pericoloso attacco con un movimento che sembrava quasi coreografico. La sua mente tentava di rimaneva lucida, pronta a reagire al prossimo movimento dei suoi avversari. [Slot Difesa I]


    Dopo aver scampato al primo attacco, rimase ad osservare la situazione con un mix di determinazione e apprensione. Si ritrovava ora con entrambi gli avversari posizionati ai lati opposti.

    Il ninja che prima si trovava sulla parete iniziò a eseguire una serie di sigilli. Kuroshi poté vedere chiaramente l'energia concentrarsi intorno alle sue mani mentre preparava la sua tecnica. Un brivido di preoccupazione gli percorse la spina dorsale.

    Subito dopo dalla sua bocca esplose una palla di fuoco. Kuroshi poté percepire il calore emanato dalla sfera infuocata, consapevole del pericolo che avrebbe rappresentato se l avesse colpito nelle strette condizioni del corridoio.

    Ma la minaccia non si fermava lì. Anche il ninja dall'altra parte del corridoio stava completando i suoi sigilli, e immediatamente dopo qualcosa apparve in alto, proprio sulla testa del ragazzo. Kuroshi alzò lo sguardo verso il soffitto, vedendo gocce dense e viscose cominciare a cadere lentamente.

    La tensione nell'aria era palpabile mentre la palla di fuoco si dirigeva verso l'otese, e le gocce di pioggia nera cominciavano a bruciare al contatto con il fuoco. Kuroshi sapeva che avrebbe dovuto trovare un modo per sfuggire da quella situazione potenzialmente letale, altrimenti sarebbe stato gravemente danneggiato. La sua mente lavorava freneticamente, cercando una soluzione mentre la minaccia si avvicinava sempre di più.

    Con la coda dell'occhio, alle spalle del ninja A, il ragazzo notò un dei paletti di acciaio usati poco prima per superare la scalinata e fu allora che ebbe l'idea. Lo shinobi del suono non era certo un ninja da sottovalutare. Con un'abilità pronta e una mente affilata, sapeva che doveva agire rapidamente per sopravvivere a quel doppio assalto. cosi sfoderò la sua Tecnica della Sostituzione. [Slot Tecnica]

    Il suo corpo sembrò quasi svanire nel nulla, sostituito da quel paletto di acciaio. Le due tecniche nemiche si scontrarono violentemente nel punto in cui Kuroshi si trovava poco prima. La Palla di Fuoco Suprema entrò in contatto con la Pioggia Nera, causando un'esplosione spettacolare. Le gocce di pioggia infiammata si sprigionarono in tutte le direzioni, avvolgendo l'area circostante in una voragine di fiamme e oscurità.

    Kuroshi, invece, si sarebbe trovato al sicuro, ricomparso alle spalle del ninja che era stato ferito dalla sua tecnica, mentre lo spettacolo dell'esplosione imperversava in quel corridoio. Silenzioso come il vento emergeva dal nulla come una figura eterea a mezz'aria. Il suo aspetto era immerso nell'oscurità, con i tratti del viso mascherati dall'ombra che avvolgeva la sua figura. Solo i suoi occhi, brillanti di determinazione e concentrazione, erano visibili, fissando intensamente la schiena del nemico.

    Avendo le gambe ancora leggermente fuori usa dalla tecnica precedete, Kuroshi sperava di coglierlo di sorpresa, e non dargli il tempo di difendersi o fuggire. Concentrò il suo chakra per eseguire una mossa letale. La sua gamba si caricò di energia elettrica, emanando un bagliore bluastro. [Slot Tecnica II]

    Sfruttando la potente Tecnica della Folgorazione avvolse il suo corpo con un'aura elettrica. L'elettricità crepitava intorno a lui, pronta a essere scaricata con un tocco mortale.

    lanciò cosi contro il nemico, la sua gamba in un calcio frontale. Con un movimento elegante e letale, lo sferrò preciso e potente verso il punto vulnerabile del nemico, le vertebre.

    L'elettricità si sarebbe scatenata al contatto con il corpo del nemico, scaricandosi con una forza distruttiva. Il nemico sarebbe stato travolto da un'onda di energia elettrica, mentre il potere di Kuroshi lo circondava con una intensa corrente.



    L'attacco sarebbe stato come un fulmine, rapido e letale, colpendo il nemico con una potenza devastante. La sua abilità nel combinare il taijutsu con la Tecnica della Folgorazione dimostrava la sua maestria nel controllo dell'elettricità e la sua determinazione nel sconfiggere il nemico.

    Successivamente, avrebbe continuato a non dare tregua al suo nemico. Dopo aver sfoderato la sua fedelissima lama [Azione Gratuita veloce] avrebbe provato ad indebolire ulteriormente in ninja della pioggia. Dalla sua sacca avrebbe tirato fuori una piccola boccetta [Azione Gratuita Veloce + Slot Azione I] e con un movimento fluido e impercettibile, usando un tocco lieve ma deciso, impregnò la lama con il veleno contenuto nella boccetta stessa [Abilità] [Azione Rapida].

    La sostanza si diffondeva rapidamente sulla lama, pronta a essere utilizzata. Con un ulteriore gesto rapido, la lama eseguì un fendente verticale, mirando alle gambe già compromesse del suo nemico. Non doveva per forza essere un colpo risolutivo, a Kuroshi bastava anche ferirlo leggermente in modo tale che il veleno penetri nel suo corpo e faccia il lavoro per il quale era stato creato [Slot Azione II].

    Una volta che la lama avrebbe oltrepassato la seconda gamba, con un movimento repentino si sarebbe abbassato sulle gambe piegando le ginocchia per ottenere una stabilità ottimale. I suoi movimenti erano silenziosi, quasi eterei, mentre si preparava ad eseguire la mossa successiva. Con un movimento di rotazione del corpo, eseguì una giravolta elegante e precisa. La sua agilità era sorprendente, e la sua forma era una combinazione perfetta di forza e grazia. Mentre la sua figura si inclinava verso il basso, la lama era già in posizione, puntata con precisione verso la gamba destra del suo avversario. [Slot Azione III]


    [----]



    Mentre il giovane shinobi del suono era impegnato un una battaglia all'ultimo sangue, Takamoto nascosto nell'ombra, scrutavo il campo di battaglia con occhi affilati come lame, conscio che aveva bisogno del suo supporto.

    Mentre il nemico si avvicinava, il suo istinto guerriero si accese. La mente analizzò rapidamente la minaccia, riconoscendo nel nuovo avversario una pericolosa presenza. Senza esitazione, la sua mano si mosse verso la balestra che giaceva silenziosa accanto a lui.

    Con la precisione di un falco che colpisce la sua preda, puntò la balestra verso la finestra dove il nemico si stava per passare. I dardi fischiarono nell'aria, tagliando lo spazio con una ferocia silenziosa. Il suo obiettivo era chiaro: il petto del mio nemico. Doveva neutralizzarlo istantaneamente, prima che potesse costituire una minaccia per Kuroshi e per la missione.

    Non appena il ninja della pioggia passò accanto alla finestra, i dardi erano già in rotta di collisione [Abilità] ma, lo spostamento di aria fece drizzare le orecchie al nemico che con il suo udito riuscì a percepire l'attacco imminente a circa sei metri prima dell'impatto. Con un movimento rapidissimo lo shinobi della pioggia si abbassò quel tanto che bastava per evitare i dardi. Questi ultimi infatti sfiorarono la sua testa e si conficcarono nel muro di fronte [Slot Difesa I].

    Immediatamente si rialzò, e iniziò ad osservare al di là delle finestra in cerca del cecchino che aveva osato tentare di freddarlo. La distanza era notevole, ma analizzando la traiettoria e la direzione, si rese conto che l'unica direzione possibile da cui erano stati scagliati quei dardi era dalla torre di fronte.

    Irritato e con una vena di vendetta che bramava nella sua espressione minacciosa, decise di scoprire chi fosse cosi stupido da tentare di assassinarlo. Il ninja con un balzo si lancia letteralmente dalla finestra, al contempo si porta una mano alla bocca e subito dopo inizia a comporre una serie di sigilli [Slot tecnica I].



    Un leggera coltre di fumo nasconde la sua presenza per pochi instanti, per poi ricomparire sul dorso di un enorme uccello. Con un'apertura alare che oscurava il cielo e un grido che riecheggiava nei recessi dell'anima, si presentava come una forza imponente e spaventosa. Le sue piume nere come la notte sembravano assorbire la luce stessa, mentre il suo becco e gli artigli erano affilati come lame pronte a lacerare qualsiasi ostacolo sul loro cammino.

    La sua presenza in campo aveva un che di intimidatorio, causando un'ondata di terrore tra i nemici. Con le ali poderose, avrebbe potuto sollevare un'intera squadra di combattenti e portarli ovunque desideri. La sua velocità era stupefacente mentre si avvicinavano alla torre in cui era appostato Takamoto [Slot Azione I]

    Uccello%20Gigante



    Il ninja e il volatile iniziarono a muoversi in tondo sulla testa di Takamoto: Devi essere davvero stupido nel venire sin qui ad attaccarci dall'alto la sua voce rude e aggressiva faceva eco alla pioggia battente. Immagino abbia delle manie suicida....eh bastardo?? Tuonò in quella che sembrava una domanda retorica.

    Poi sussurrò qualcosa al sua bestia da richiamo, qualcosa che sarebbe stato impercettibile per Takamoto. Senza perdere altro tempo Il ninja della pioggia tirò fuori della sacca quatto Kunai [Slot Azione Gratuita] e li lanciò verso il suo avversario. Le armi non avrebbero colpito direttamente il ninja ma si sarebbero conficcate ai quattro lati di quest'ultimo precisamente a 1,5 metri di distanza dal bersaglio: uno dietro, uno davanti e gli altri due ai lati, quasi a creare un rombo [Slot Azione II] . Solo allora l'alleato di Kuroshi avrebbe notato che su ogni kunai vi era legata una carta bomba. Non appena le armi ebbero toccato il suolo, lo shinobi della pioggia le fece detonare cercando di imbrigliare il sui nemico in una esplosione devastante che lo avrebbe cancellato dalla faccia della terra [Slot Azione III].

    Subito dopo si sarebbe lasciato cadere dall'uccello, lanciandosi in picchiata come una meteora che sta per schiantarsi al suolo. L'animale avrebbe fatto un mezzo giro in tondo e poi si sarebbe diretto nuovamente verso la torre.....Cosa gli aveva ordinato?





    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 300
    • Velocità: 300
    • Resistenza: 300
    • Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 300
    • Concentrazione: 300
    • Intuito: 300
    • Precisione: 300
    Chakra
    25/30
    Vitalità
    12/12
    Slot Azione

    1. Veleno

    2. Lama

    3. Lama

    Slot Difesa

    1. Schivata

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Sostituzione

    2. Folgorazione

    Note


  15. .

    il contrattacco

    Sottotitolo Post



    Intanto che il ninja della foglia procedeva con la sua strategia, cercando definitivamente di catturare la scimmia. Kuroshi doveva avvicinarsi ancor di più al suo obiettivo. Cosi Ayko mentre era distratta, intenta a difendersi dal tentativo di presa dell'uchicha, l'otese ne approfittò.

    Concentrandosi profondamente, il ninja canalizzò il proprio chakra, sentendo l'energia pulsare attraverso il suo corpo. Senza esitazione, si lanciò in avanti con un'agilità sorprendente. Le sue gambe si mossero in una frenesia controllata mentre attraversa la distanza che lo separa dal suo obiettivo con una velocità impressionante, quasi sfiorando il suolo con leggerezza [Slot Tecnica I].

    Durante lo scatto il ninja si sarebbe cambiato di posizione con il suo clone più volte, come un mazziere che mescola e rimescola le carte, per confondere la povera scimmia. una volta a pochi centimetri da Ayko, sbucando alla sue spalle, con un movimento scattante e si avvicinò al braccio in un istante. La sua mana agì come un serpente, avvolgendosi intorno al polso dell'avversario con una precisione impressionante. [Slot Azione I]

    Con un movimento fluido, avrebbe blocca l'avambraccio, sfruttando la situazione, l'otese avrebbe ruotato rapidamente il corpo, utilizzando la forza rotazionale per disinnescare qualsiasi tentativo di fuga e portare l'avversario in una posizione di svantaggio, mentre al contempo quel movimento avrebbe funto anche da disarmo. [Slot Azione II]

    Infine avrebbe provato a bloccare totalmente ogni movimento della scimmia, così che il suo compagno avrebbe potuto agire liberamente e catturarla una volta per tutte. Con la presa ancora salda sul polso Kuroshi, percepì lo squilibrio imminente e decise di sfruttare quella opportunità a suo vantaggio.

    Con un'accelerazione improvvisa e un controllo perfetto del proprio corpo, si spostò con grazia intorno all'avversario, mantenendo la stretta presa sul polso. Le sue gambe si muovevano in un movimento coordinato, posizionandosi strategicamente per sfruttare al massimo l'impeto dell'attacco avversario.

    Con un rapido movimento dei fianchi e una torsione del corpo, abbassò il proprio baricentro, esercitando una forza continua e controllata sull'articolazione del polso della povera scimmia. Questo movimento, eseguito con una maestria impressionante, sfruttava la forza del corpo dell'avversario contro di lui stesso, aumentando la sua vulnerabilità e limitando le sue opzioni di reazione.

    Con un'efficacia implacabile, avrebbe completato la sua mossa, portando Ayako a terra con una precisione chirurgica. L'animale, ora immobilizzato, si sarebbe ritrova a lottare per mantenere la propria dignità mentre l'otese, con una calma inalterabile, avrebbe mantenuto la presa salda sul polso, rendendo l'avversario completamente impotente e sotto il suo controllo assoluto, mentre le gambe in una serrata morsa avrebbero bloccato gli arti inferiori. [Slot Azione III]

    Kuroshi Akodou

    Statistiche Primarie
    • Forza: 100
    • Velocità: 100
    • Resistenza: 100
    • Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 100
    • Concentrazione: 100
    • Intuito: 100
    • Precisione: 100
    Chakra
    7/10
    Vitalità
    8/8
    Slot Azione

    1. Presa

    2. Disarmo

    3. Presa

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Scatto rapido

    2. ///

    Note


58 replies since 26/5/2023
.