Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

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  1. -Hidan
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    Il Premio per gli Affari

    Il Ritorno


    Continua da qui

    Finalmente, dopo tanto tempo, ero a casa.
    Amavo il viaggio, l'avventura, l'ignoto, il dovermi mettermi sempre alla prova... Ma dopo quasi tre settimane fuori da Kiri, con sempre lo zaino in spalla, a seguire voci e pettegolezzi, alla ricerca dell'Artista, anche uno con me era ormai esausto e desiderava solo mettersi con il sedere sopra un'amaca al fresco, riposando tranquillamente senza troppi pensieri. Per il viaggio di ritorno servirono cinque giorni quasi: sbarcai a Kiri nella tarda mattinata del quinto giorno e, senza passare a salutare nessuno, Ryo incluso, mi diressi verso il centro del Villaggio. La strada che dal porto portava a Kiri era una sola, e quel giorno potei notare più gente del solito trafficare lungo il percorso: mercanti, pescatori e ogni altro genere di persone si dirigevano nel Villaggio, oltrepassando il grande cancello. In prossimità di questo, come sempre, un paio di guardiani sopra le mura, e un paio di sotto ai lati del portone stesso, controllavano l'ingressoe l'uscita dal Villaggio. "Controllavano"... Gran parola... Un ninja che avesse avuto intenti violenti o istinti suicidi da kamikaze avrebbe impiegato tempo zero ad eludere le portentose sentinelle delle mura. Gran penuria di ninja a Kiri, come sempre, d'altronde, in quel periodo. Per fortuna avevamo un Mizukage abbastanza attento alla sua popolazione, fatta eccezione per quel momento di buio di quasi due anni, ma tant'è... Ci si poteva ritenere anche fortunati per quel tempo.
    Passato le mura, proseguii dritto versa la Piazza Centrale per il lungo Viale, finché, dopo pochi minuti di strada, l'enorme struttura Amministrativa di Kiri già incominciava a stagliarsi, per altezza e grandezza, rispetto a tutte le altre strutture del Villaggio. Valicai la grande porta, ritrovandomi nell'atrio principale della struttura. L'enorme salone sferico, con il grande bancone con gli impiegati dietro in fondo, era come sempre abbastanza pieno di gente, ognuno con il suo problema da risolvere o questione da rappresentare agli impiegati che, quotidianamente, dovevano subirsi richieste di ogni genere, anche le più disperate... Come, ad esempio, sarebbe stata la mia. La fila non era chilometrica, ma di tempo ne avevo già perso abbastanza. ~ Di sicuro, la fila non la faccio... ~ Quindi incominciai a superare indifferente le due dozzine circa di persone che stavano attendendo in piedi davanti al bancone, tra spallate e/o richieste di permesso, attirando, ben presto, l'ira di molte persone. « Ehi, giovanotto! Ti sembra il modo?! Sono mica scemo io?! » Scrollai le spalle. « Io non l'ho mai detto, eh... L''hai detto tu! » La risposta ad un uomo sulla quarantina con un paio di grossi baffi. « Si-gno-ri-no! Ma come si permette? » « Si si, io la faccio per passione la fila! Pensa che appena arrivo al bancone torno indietro! » « E questo qui adesso che fa?! Insomma! » E via dicendo. Lamenti su lamenti. Imprecazioni e gestacci. La mia risposta però arrivò solamente quando riuscii a raggiungere il bancone. « Signore, Le chiedo gentilmente di fare la fila come tutte le altre persone... » La guardai in modo curioso, quasi come se non avessi sentito, quindi saltai, letteralmente, sulla porzione di bancone davanti a lei. Le urla di protesta aumentarono, a cui si aggiunsero anche degli striduli schiamazzi delle impiegate. « SIGNORI! » Alzai la voce, e al contempo le mani, come a chiedere scusa, in direzione della coda in visibilio. « Scusate, scusate tutti! Ma sono un ninja di Kiri e ho assoluta necessità di conferire immediatamente con il Mizukage! Vengo da una missione importantissima, e questa notizia ne va la sicurezza del Villaggio! Perdonatemi! » Facendo brevi e veloci inchini di scusa verso la folla. Quando si parlava della loro sicurezza tutte le persone erano sempre meglio predisposte a subire degli abusi, piccoli o grandi che essi siano. Scesi dal bancone, andando a finire proprio in mezzo a due impiegate. « Oh, mamma mia! Ma cosa sta succedendo? » Mi chiese l'impiegata che pochi secondi prima soltanto mi aveva ripreso, con un'espressione alquanto preoccupata. « Niente di che, ho bisogno di parlare con il Mizukage... Digli che Akira Hozuki vorrebbe parlargli subito, ha questioni molto urgenti e importanti da riferire... » La donna annuii precipitosamente. « Come "niente di che"? Siamo a rischio attacco? » La guardai come se avesse detto una cosa da pazzi. « Ma che dici! Quando mai! Non pensavi veramente che avessi fatto tutta la fila, vero? Mi dovevo inventare qualcosa, altrimenti mi linciavano... » Risposi, in modo del tutto naturale. Questa mi guardò con un tale sguardo che pensai, per un momento, che avrebbe tentato di istigarmi la folla contro. Per fortuna - mia, soprattutto - ingoiò il rospo e maledicendomi, con tutta probabilità, entrò in una stanza alle spalle del bancone.
    Forse non era così pericolosa come descritta quella situazione, ma ero sicuro che Itai mi avrebbe perdonato.
    Quante volta capita l'occasione ad un Kage di avere, in esclusiva per lui e per il suo villaggio, una fornitrice di artefatti eccezionali?


    Giocata Free GdR tra me e Max.


    Edited by H¡dan - 27/5/2015, 11:42
     
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