La Bocca dell'Inferno

Taki - Confine Meridionale

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  1. Boreanz
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    I due tetri figuri procedevano senza una parola nella foresta.

    Gli stivali di entrambi, in quella notte a sud dell'Erba, non producevano che un quieto frusciare di foglie bagnate. Aveva da poco smesso di piovere e la temperatura si era abbassata notevolmente. Presto timide gocce di rugiada si sarebbero formate sui petali, i rami ed i muschi della vegetazione lì attorno. O lo avrebbero fatto, se uno di quei due viandanti non fosse stato il Flagello Immortale. Tale era il suo nero potere che, ad ogni passo, dato che egli non prendeva la briga di contenersi, l'erba sotto i suoi piedi avvizziva ed anneriva. La corteccia degli alberi impallidiva e si staccava dai tronchi al suo passaggio, nella grottesca imitazione di un inchino ad un padrone crudele.

    Era divertente essere di nuovo lì, a calpestare quella terra, dopo il massacro che aveva perpetrato a danno del Culto della Felce Lunare.

    Forse il secondo pellegrino se ne sarebbe accorto prima del Flagello stesso che, a causa di quei pensieri, prestava solo una moderata attenzione all'ambiente circostante, ma qualcuno evidentemente li aveva seguiti. Era abile, e non poco, poiché non ci fu traccia alcuna della sua presenza - non un odore, un rumore o un'ombra - finché la figura si materializzò davanti a due, quasi come dall'etere stesso. Eppure, anche se era lì, al contempo pareva non esserci: nessuna sensazione di calore emanava dalla figura, che, però, era inconfondibilmente reale e - fatto strano - si era presentata di spalle.

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    L'uomo o la donna, una figura alta e longilinea, era fiocamente illuminata dalla luce della luna, che permise ai due viandanti di scorgere una lunga chioma biondo cenere, stivali da guerra ed un mantello mimetico sporco di sangue rappreso. « Ancora voi. », commentò il Flagello, arrestando il proprio passo. Questo, quanto meno, avrebbe potuto far riflettere il secondo pellegrino, l'unico mortale che l'Avatar aveva invitato a camminare assieme a lui; chi mai, e per quale motivo, avrebbe potuto far scegliere a Jeral di fermare la sua avanzata?

    « Flagello Immortale. », disse la figura, la cui voce non aveva nulla di umano. « Come ti avevamo detto, noi sappiamo aspettare. L'esistenza di cui ti accompagni ci ha attirato. Egli, anche, potrebbe esserlo. Come te, e la goccia cremisi di quella notte insanguinata. »

    A quelle parole il Flagello sorrise, come piacevolmente colpito. In effetti, non v'era dubbio alcuno che Shiltar Kaguya, il Risorto, fosse un'esistenza unica e misteriosa. Egli aveva viaggiato nella terra più oscura di tutte, quella in cui l'Avatar non avrebbe mai messo piede, ed aveva chissà come fatto ritorno. Che quella setta di fanatici dagli oscuri obiettivi ma dai potenti mezzi potesse interessarvisi non era impensabile, rifletté Jeral. La cosa non lo toccò più di tanto. Dopotutto, nella Città Dolente il Risorto aveva dimostrato di sapersi difendere egregiamente, e a ragion veduta: l'uomo che un tempo si era seduto sul trono nascosto nella Nebbia non sarebbe di certo potuto essere uno dei tanti sciocchi alla mercé della grande mietitrice.

    « Nobile monaco. », proseguì la voce, snervante per più di un verso da quanto era impersonale. « Permettete che ci presentiamo. », disse la figura, e la sua mano sinistra si sollevò, scostando il mantello mimetico e rivelando un oggetto a dir poco inquietante, che Jeral riconobbe: la maschera dell'Onda.

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    « Noi siamo Namida.

    Non abbiamo credo.
    Non abbiamo identità.
    Non abbiamo pietà.

    Noi serviamo il Demone.
    »


    Chissà, si chiese Jeral, come avrebbe reagito la figura del Risorto ad una simile apparizione, data la sua nuova identità di pseudo religioso.

    « Desideriamo, se lo permetterete, mettervi alla prova. », proseguì la figura, sempre di schiena. « Entrambi. », aggiunse. « Diverse migliaia di passi a ovest da qui, persa tra i boschi al confine di questa realtà geopolitica che voi chiamate Erba, troverete una voragine. Essa divora ogni cosa, luce e ombra, terra e fuoco, acqua e aria. Quattro diversi corsi d'acqua finiscono tra le sue grinfie, perduti nelle profondità della terra. Essa è la Bocca dell'Inferno, come la chiamiamo noi. »

    A quelle parole il tono della figura asessuata ancora di spalle si fece, se possibile, solenne.

    « La sua esistenza non è un segreto, ma nessuno in queste terre osa avvicinarvisi. A decine sono periti nel tentativo di esplorarla. Essa custodisce un antico segreto di Namida: là, nelle profondità oscure del nero pece dell'oblio, l'obolo con le qualità necessarie può aspirare a confrontarsi con il Demone. »

    La figura bionda parve quasi inchinarsi in avanti, verso qualcosa di invisibile agli occhi pure sovrannaturali di entrambi i pellegrini.

    « Per questo noi esistiamo.
    Per questo noi aspettiamo.
    Per questo noi osserviamo.

    Per il Suo ritorno.
    Per presentare il giusto obolo.
    »


    Nella radura cadde il silenzio. Un silenzio molto breve.

    « Fuori dai piedi. », sibilò il Flagello, seccato, disegnando allo stesso tempo un semicerchio con il polso per scacciare la figura. Quel semplice gesto rilasciò, senza alcun preavviso, una discreta esplosione di potere: il mantello militare venne falciato in due da una potente lama di vento, che attraversò e recise diversi tronchi nel raggio di una decina di metri [POT:40Tecnica Focalizzata [2] (Concentrazione)

    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata con un bonus di 3 tacche ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione dell'abilità; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    ][Aria TaglienteAria Tagliente
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può emettere un violento getto di vento cilindrico, ampio mezzo metro, oltrepassando qualsiasi ostacolo presente. Ha gittata pari a 12 metri. La potenza è pari a 30.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    [Livello: 4 | Consumo: Medio]
    [Da Genin in su]

    Manipolazione della Forma
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può aumentare (x1.5) le dimensioni della prossima ninjutsu o genjutsu eseguita, oppure può aumentare (x1.5) la gittata oppure può aumentare (x1.5) il raggio d'effetto. L'utilizzatore può cambiare le dimensioni con modifiche eque, ad esempio diminuendo la lunghezza a favore di una maggiore larghezza. Le modifiche non dovranno essere sleali o antisportive.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo:Basso )
    ]
    . Della figura, però, non c'era più alcuna traccia se non i lembi di stoffa a terra, a prova della sua natura reale e non illusoria.

    « Maledetti lunatici. », imprecò Jeral.

    Per qualche motivo, quella specie di vassallo di Namida lo irritava. Il loro potere, però, era innegabile. Il Flagello stesso era ancora sorpreso dalla continua capacità che dimostravano di trovarlo senza alcun anticipo o traccia che tradisse la loro presenza. Semplicemente, apparivano e sparivano a volontà, come spiriti di defunti ancora legati al mondo terreno. Erano un mistero bello e buono, ma uno a cui Jeral era ben poco interessato. C'era da dire, però, che egli aveva anche un'infinità di tempo a sua disposizione e, visto come quegli insolenti si permettevano di continuare a rintracciarlo così sfacciatamente, decise che punirli nel modo più atroce - e sproporzionato rispetto all'offesa - sarebbe stato divertente. E la figura aveva parlato di confrontarsi con il Demone.

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    « Penso che andrò ad ammazzare il loro dio. », disse, e si avviò verso ovest.

    « Se ti può interessare, Risorto. », aggiunse, fermandosi un istante. « So che sono collegati al primo Demone del tuo precedente regno. » Riprese a camminare. Nel Paese dell'Onda, l'Araldo di Namida aveva impedito a Jeral ed al guerriero la cui lama Jeral teneva ancora in serbo di apprendere di più, ma prima che morisse il comandante del forte aveva fatto in tempo a rivelare loro che il Demone a cui si riferivano altri non era che Zabuza Momochi, lo storico possessore della Tagliateste. L'avidità del falso monaco era ancora bene impressa nella mente di Jeral, che ricordava come l'altro avesse subito tenuto a reclamare parte dell'oro che avrebbero potuto ricavare rivendendo Chitei, l'assalitore a sei braccia della Città Dolente.

    Chissà se avrebbe resistito alla tentazione di apprendere qualcosa in più su un simile cimelio.

    OFF GAME

    Lanciamoci in questa stupenda avventura di oscurità, potere e morte, come si confà a veri jonin.

    Qua puoi trovare la precedente apparizione di Namida (分かつ)Kanji for tear, divide, separate, part, distinguish, disconnect.

    A te la mossa!



    Edited by Boreanz - 5/1/2016, 23:55
     
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