Team 1 - Campo di allenamento

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Sesshomaru25
        Like  
     
    .

    User deleted


    Capitolo I
    La lettera




    Era una giornata come tante a Kiri, nebbia e pioggia era quello che attendeva a chi si avvicinava al Paese dell'Acqua! Takeshi era in camera sua e guardava la pioggia picchiettare con insistenza sul vetro della sua finestra; era sdraiato sul letto con entrambe le braccia dietro la testa e le gambe incrociate stese su di una coperta che copriva per intero il materasso, comodo giaciglio per le notti insonni dell'ultimo Yamamoto!
    Da quando era tornato dalla sua vecchia casa con quel maledetto pezzo di carta con quello stramaledetto codice non aveva fatto altro che pensarci!
    Quella parole non avevano alcun senso! Come faceva l'arma ad essere vicino alla luna ed ad un passo dalla nebbia?!
    Ci sarebbe voluta una ricerca storica ma lo studio non era esattamente la cosa su cui mi ero concentrato di più negli anni dell'Accademia.
    D'improvviso qualcosa iniziare a battere sulla finestra. Non qualcosa, un piccolo falchetto stava insistentemente "bussando" col suo piccolo becco aguzzo.
    Aprii la finestra e lasciai entrare il piccolo volatile, alla zampa destra era legata una piccola scarsella cilindrica di cuoio, con delicatezza slegai il piccolo oggetto dal falco e ruotando in senso orario aprii il piccolo cilindro per carpirne il contenuto.
    Una lettera.
    Parlava della formazione di un team e che il luogo di incontro sarebbe stato nel Paese dell'Erba vicino ad un fiume, mi voltai e il piccolo falco era già sparito e con se la piccola scarsella di cuoio.

    Un team? Quindi oltre me saranno stati convocati almeno altri due Genin, chissà se sono di Kiri.. Se voglio scoprirlo non mi resta che andare! Per quanto mi riguarda qui non ho nulla da fare se non impazzire con questo dannatissimo rompicapo! Mi farà bene incontrare altri ninja e iniziare a farmi un nome!

    Mi tirai su dal letto con un colpo di reni ritrovandomi in piedi davanti all'armadio, aprii le ante di legno marrone e tirai fuori il mio vestiario per l'addestramento: una maglia nera aderente, pantaloni a tre quarti, fasce protettive per stinchi e caviglie, gilet protettivo bluastro, paracollo nero di tessuto; poco dopo essermi cambiato mi infilai gli anfibi e per ultimo, ma non per importanza, legai al collo il simbolo di Kiri che mi identificava come Genin del Paese dell'Acqua.
    Presi ed uscii di casa dopo aver velocemente spiegato a mio zio dove stavo andando e con chi.
    Si limitò a salutarmi con un cenno della mano.
    Attraversai tutta la città fino a raggiungerne i confini, la pioggia era incessante e la nebbia era anche peggio! Ma superato il confine la nebbia si dirado e le grigie nuvole cariche di pioggia iniziavano a cedere il passo al sole che si faceva sempre più luminoso e forte.

    Bene! Ora vediamo di darci da fare!


    Alcune Ore dopo...

    Arrivai in una foresta, gli alberi era alti è verdi, a Kiri non c'era niente del genere! Gli alberi erano grigi, coperti di nebbia, con i rami cadenti e spogli.
    Quel posto dava un senso di pace che mai avrei pensato di provare! Dopo qualche minuto la foresta finii e mi si parò davanti un fiume, le acque erano furiose e si scontrano con forza contro i margini del letto; poco più avanti lungo la riva vidi un uomo, era vestito di tutto punto, pantaloni neri eleganti, scarpe lucide, una camicia bianca accoppiata con una cravatta nera, smoking nero e dei guanti bianchi, anzi, bianchissimi!!!

    Oh mio dio! Chi cazzo è questo damerino?! Ma che caz... Un momento...

    Le scarpe nere e lucide, i guanti bianchi intonsi, la giacca perfettamente stirata e pulita. Com'era possibile? Guardai le mie scarpe ed erano completamente sporche di terra e sul gilet si erano incastrate foglie e rametti secchi.

    Com'è possibile che non ci sia una sola traccia di sporco su di lui?! Ok, posso capire che può aver fatto un'altra strada, ma le scarpe così pulite... Come se non avesse mai pestato nè terra nè erba... Il tipo deve essere più in gamba di quello che fa sembrare...

    Mi girai verso "il maggiordomo" e mi diressi verso di lui.
    Eravamo a meno di cinque passi l'uno dall'altro e lui mi fissava. Non disse niente per un bel pò, ero pronto a rompere quel silenzio impassibile; all'improvviso sentii dei passi alle mie spalle, mi voltai ed un ragazzo ed una ragazza si era aggregati a me.
    All'improvviso il maggiordomo parlò.

    Team 1...
    Io sono Asmodai Akuma. Il vostro sensei. Siete stati scelti dall'Accademia come membri di un Team. Il Team 1. Credo che la lettera vi sia arrivata. Non so se la scelta o casuale o meno, e credo che dobbiate conoscervi... Ma da oggi in poi dovrete essere una famiglia.Dovrete imparare a collaborare ed essere una squadra. A tal proposito ho qualche idea... Ma prima presentatevi a me e agli altri. Chi siete, da dove venite, perché siete diventati dei ninja e qual è il vostro scopo nella vita.


    Ascoltai le parole del sensei Akuma, era chiaro cosa volesse dire ma il lavoro di squadra era proprio il mio forte. Sapere chi siamo e cosa vogliamo, certo che ne vuole sapere di cose.
    Presi fiato a pieni polmoni e feci un passo avanti.

    Il mio nome è Takeshi Yamamoto, vengo da Kiri e sono diventato Genin da poco, sono orfano, mia madre è morta che ero ancora in fasce e mio padre è impazzito del dolore ed anni dopo se n'è andato anche lui. Da allora vivo da mio zio e mi alleno per la maggior parte di tempo nelle arti ninja. Il mio cuore era colmo di rancore e rabbia, sentivo come se i miei genitori mi avessero abbandonato al mio destino! Itai Nara il Mizukage mi ha aiutato a superare questo buio momento della mia vita e mi ha donato tutto ciò che volevo; uno scopo da perseguire! Da allora cerco di aiutare in tutti i modi possibili il mio paese natale e il mio scopo è quello di diventare abbastanza forte da poter aiutare il Mizukage e ripagarlo di tutto quello che ha fatto per me..

    Questo fu quello che dissi. Naturalmente adulterai la parte in cui cercavo di uccidere il Mizukage perchè convinto che avesse ucciso mia madre e avesse portato mio padre alla pazzia per poi scoprire che in realtà era l'esatto opposto! Ma le parole che dissi erano sincere, volevo davvero rendere il favore che il Mizukage mi aveva fatto dandomi la possibilità di rendere i miei genitori, fieri ninja Kiriani, fieri di me!
    Feci qualche passo indietro ed aspettai che i miei compagni parlassero, ora era il loro turno.

    Chissà cosa spinge questi due ad essere qui..

    Tirai le braccia dietro le spalle e strinsi il polso sinistro con la mano destra formando un triangolo equilatero con le mie braccia e le mie spalle.
    Era davvero ansioso di ascoltarli.
    Il secondo ninja avanzò.





    Narrato
    Parlato
    Pensieri
    Parlato Altri
     
    .
28 replies since 29/9/2016, 11:41   349 views
  Share  
.