Votes taken by Bartok

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    Bentornato!
    Da nessuna parte. Le schede ora vengono salvate nell'app. Clicca in alto a destra - nel creaschede - "Crea Nuovo Personaggio" e segui le istruzioni. ^^
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    Rivelazioni

    Haruki, Itai & Hohenheim - II



    Itai non stava mentendo. Su questo non aveva dubbi, anche se Haruki avrebbe preferito pensare il contrario. Credere che ciò che aveva appena sentito non fosse altro che un vile inganno per minare la sua fiducia in Hoshikuzu sarebbe stato molto più semplice per lui. Per qualche istante era addirittura riuscito a convincersi che la verità fosse menzogna e la menzogna verità, ma nel profondo del suo cuore sapeva. Sapeva che i suoi sensi non si sbagliavano. Sapeva di non essere vittima di nessun genjutsuPercezione del Vero [2]
    Arte: L'utilizzatore può individuare la presenza di genjutsu e fuuinjutsu valutando il sistema circolatorio proprio e delle persone entro 9 metri.
    (Consumo: Medio)
    . Quella che aveva difronte non era altro che la pura realtà: un macigno che l'aveva appena travolto con forza sufficiente a sradicare la maggior parte delle sue convinzioni. Un nemico di Suna era riuscito ad infiltrarsi nel villaggio usando come pedina il futuro Kazekage, il suo Maestro, l'unica persona di cui si fidava ciecamente e per cui avrebbe sacrificato tutto. Aveva dovuto ripetere più volte quel pensiero nella propria mente, prima di comprenderne totalmente il significato e le conseguenze. Tutto ciò lo faceva sentire violato nel profondo. Debole. Fragile. Indifeso. Come aveva potuto non accorgersi di nulla? Aveva riposto eccessiva fiducia in un uomo che non conosceva. Era stato sciocco, ma non avrebbe mai più ripetuto un errore del genere.
    Dopo l'incredulità e la vergogna, giunse la rabbia. L'Haruki di un tempo, l'ingenuo sedicenne che aveva conosciuto Shizuka Kobayashi alla soglia dell'accademia, non sarebbe riuscito a tenere a freno l'ira. Lo sdegno e l'indignazione avrebbero guidato la sua lingua e le sue mani. Avrebbe esortato il Mizukage a punire immediatamente Diogene e a far giustiziare il Chikuma per l'imperdonabile vergogna di cui si era ricoperto. Anche Hohenheim non sarebbe stato risparmiato dalla sua furia. Avrebbe desiderato frantumargli il cranio con le sue stessa mani. Era il capo delle dannate forze speciali, eppure non aveva mai pensato di avvisarlo di nulla o di iniziare delle azioni di controspionaggio. Probabilmente, se fosse stato sostituito da un cactus, nessuno avrebbe notato la sua mancanza.

    Nel bene e nel male, quella persona aveva cessato di esistere.

    Spesso aveva sentito qualche abitante del villaggio dire che nel consiglio di Suna si nascondono più serpi e scorpioni che in tutto l'Anauroch. Haruki aveva avuto modo di verificare personalmente quel detto popolare quando era stato nominato Consigliere. Sopratutto, aveva imparato che se si voleva sopravvivere tra gli scorpioni e i serpenti, era necessario imparare a comportarsi come uno di loro. All'inizio si era rifiutato di invischiarsi in quel mondo fatto di maschere e intrighi, ma presto aveva capito che ciò non sarebbe stato di alcun aiuto. Se davvero avesse voluto riuscire nella sua missione, avrebbe dovuto rinunciare a parte della sua integrità. Doveva desistere dal volersi allontanare il più possibile dal mondo materiale per mantenere la sua anima pura, anzi, si doveva immergere completamente in esso, accedendone i limiti e le storture. Quello era il prezzo da pagare, il sacrificio che la Fiamma gli aveva richiesto. Così, giorno dopo giorno, Haruki aveva imparato a padroneggiare le regole del gioco che gli scorpioni e le serpi avevano creato. Alla fine ne era diventato così esperto da poterle piegare al proprio volere. Era arrivato ad usarle per sedare il dissenso, cancellare l'opposizione e accentrare il potere nella sua figura, preparando la via che avrebbe portato Hoshikuzu a sedere sullo scranno più alto.


    Obbedì a quelle regole anche quel giorno, rimanendo totalmente impassibile difronte alle terribili notizie di cui Itai si era fatto portatore. Aveva scelto la stabilità e la sicurezza, invece della Verità, poiché il contrario li avrebbe fatti apparire deboli e disorganizzati. Soffocò il disprezzo e il disgusto che provava per Hoshikuzu e Hohenheim, ripristinando la fermezza ieratica con cui era solito condurre le questioni politiche. Nessuno doveva sapere che, a differenza del Kakita, non aveva mai sentito parlare di quelle cose. Come le ha detto Hohenheim, terremo d'occhio Hoshikuzu, ma non vi è dubbio che le sue intenzioni fossero delle migliori. Se ha scelto di non occuparsi immediatamente di Diogene è perché crede che sia il meglio per il Villaggio e l'intera Accademia. Non avrebbe mai mentito spudoratamente, ma avrebbe lasciato che il silenzio suggerisse ad Itai la bugia che non poteva e non voleva dirgli. Ciononostante, come lei, anch'io penso non sia saggio ignorare totalmente la questione. È evidente che gli obiettivi dell'organizzazione fondata da Diogene non coincidano con quelli di Kiri, Suna e Konoha. Credo che dovremmo essere pronti ad un nuovo attacco, in caso Hoshikuzu si sbagliasse. Forse anche Hoshikuzu aveva deciso di piegarsi alle regole degli scorpioni e delle serpi, scegliendo di rimandare la vendetta in nome di una vittoria più grande, ma ciò non significava che Haruki sarebbe rimasto a Suna senza far nulla. Diogene aveva tramato nelle ombre per anni, ora sarebbe toccato a lui restituirgli la cortesia. È al corrente di qualche dettaglio che potrebbe aiutarci ad affrontarlo? Conosce forse le capacità del Mikawa e dei suoi alleati? Siete riusciti a scoprire se e come ha sfruttato il suo controllo su Hoshikuzu? Il monaco sarebbe stato molto felice di ricevere una risposta ad ognuna di quelle domande, ma era l'ultima che lo interessava particolarmente. Cosa poteva volere il Colosso di Oto dal Turbine Rosso di Suna?


    Lentamente la rabbia mutò, trasformandosi in qualcosa di ben più spaventoso. Qualcosa che strisciando si era insinuato nei meandri della sua mente, paralizzandola completamente. Alimentandosi con i dubbi che le rivelazioni di Itai avevano seminato in lui, la paranoia cresceva, facendogli vedere nemici ovunque. Poteva fidarsi di Hoshikuzu che l'avevano tenuto all'oscuro di una cosa così importante? Di Hohenheim, che l'aveva assecondato? Era l'unico a cui non aveva detto niente? Aveva forse preferito confidarsi con quell'inetto di Hamano, piuttosto che con lui? E, sopratutto, perché l'aveva fatto? Perché non aveva chiesto il suo aiuto? Inoltre, difronte a quelle azioni, come avrebbe dovuto reagire? Avrebbe dovuto ignorare tutto, fingendo che la cosa non l'avesse turbato? Doveva perdonarlo? Oppure era giunto il momento di vedere Hoshikuzu per ciò che era? Un incapace che non sarebbe mai dovuto diventare Kage. Raccolse le forze che gli rimanevano e scacciò quei pensieri sulla sua mente. Non voleva dare ascolto alle terribili risposte che la parte più oscura del suo io gli sussurrava. Doveva concentrarsi sul presente e su quello che Itai gli avrebbe detto. Appena concluso quell'incontro, sarebbe andato direttamente a cercare Hoshikuzu. Aveva bisogno di parlargli. Soltanto dopo aver ascoltato la sua versione, avrebbe deciso cosa fare.

    Ad ogni modo, non aveva alcun dubbio su una cosa: Diogene doveva essere annientato. Di lui e di tutto ciò che aveva costruito non doveva rimanere altro che cenere.
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    La penso come jotty.
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    Benvenuta! :solerò: Hai già qualche idea sul pg?

    Scegli Suna. :solerò: :solerò: :solerò:
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    Oltre ciò che possiamo vedere

    Masayoshi e Haruki - IV



    Per portare a termine il rituale, Haruki aveva fatto appositamente allestire una stanza del Palazzo del Kazekage. Si trattava di una sala circolare di circa venti metri di diametro, priva di qualsiasi arredo. Era illuminata soltanto da alcune torce poste ad intervalli regolari lungo le pareti. La luce prodotta dalle fiamme blu, unita all'intenso odore di incenso emanato dal grosso braciere al centro della struttura, contribuiva a creare un'atmosfera particolarmente inquietante. Sul pavimento di nuda pietra erano stati tracciati i sigilli necessari a contenere gli effetti dell'antico rituale a cui il monaco rosso aveva intenzione di dar vita quel giorno. Complesse formule nere andavano a delimitare una zona circolare dal diametro di 20 metri il cui centro corrispondeva a quello della stanza. Altre linee convergevano verso il braciere, creando un circolo anche attorno a quest'ultimo. Tutti quegli arabeschi disegnati con precisione maniacale dall'Amministratore avrebbero agito come barriera, in caso qualcosa fosse andato storto. Il monaco rosso voleva scongiurare a tutti i costi la possibilità che uno spirito malissimo usasse quel processo come porta per penetrare nel loro mondo. Infine, Haruki dovette completare l'intruglio che gli avrebbe permesso di amplificare le sue percezioni. Aggiunse qualche goccia di veleno di Kitsune Cremisi, importato direttamente dal Paese del Fuoco, polvere di corno della Lucertola Mangia-Uomini di Kumo e pochi millilitri di inchiostro verde del calamaro a tre teste del Mare Kaizoku. Mischiò tutto e versò la sostanza densa e nera in un becher di dimensioni paragonabili a quelle di un bicchiere. Occupatosi di queste faccende, sarebbe ritornato nel suo ufficio, attendendo il ritorno di Masayoshi.



    Una volta che il Genin gli avesse portato ciò che gli aveva chiesto, Haruki gli avrebbe detto di seguirlo nella stanza precedentemente allestita. Chiusa a chiave la porta, avrebbe iniziato i preparativi finali prima di entrare nel vivo dell'esperimento. Non entri all'interno del sigillo. Per nessun motivo. Avrebbe detto, mentre si posizionava difronte al braciere. Soltanto nel caso estremo in cui lei inizi a temere per la mia vita, le sarà permesso di disobbedire a quanto le ho appena detto. Aggiunse, prima di lanciare al ragazzo due tonici di forma sferica. Uno era nero, il secondo rosso. In caso di grande pericolo, prenda la pillola rossa, impedirà agli spiriti di prendere possesso del suo corpo, e mi dia l'altra. Tutto chiaro? Se il Genin non avesse fatto qualche domanda, Haruki sarebbe andato avanti senza dirgli altro. Bene, ora possiamo cominciare. Sentenziò con tono solenne, buttando il ciondolo del nonno di Masayoshi all'interno del contenitore della pozione. Poi, in un solo sorso, ingollò tutto quell'intruglio nero. Attese una decina di secondi prima di estrarre un coltello cerimoniale appositamente preparato per l'occasione. Colpita dalla luce delle torce, la lama sottile risplendeva tenebrosa. L'elsa, invece, era elegantemente istoriata. Anche se Masayoshi non poteva saperlo, quelle che sembravano semplici decorazioni erano in verità antichi fuuinjutsu. Il mio sangue come sacrificio. Il monaco si tagliò le vene del polso destro e poi del sinistro, lasciando che il suo sangue gocciolasse all'interno della fiamma. La sostanza che aveva ingerito, venendo assorbita dal suo corpo, si era mischiata al suo sangue, generando il medium necessario ad attivare il rituale. Appoggiato a terra il coltello, aveva preso a cantilenare in un'antica lingua, componendo una preghiera rivolta a Colui-Che-Arde-In-Eterno.


    Il monaco aveva iniziato a salmodiare da circa un minuto, quando Masayoshi poté finalmente vedere gli effetti del rituale. La temperatura all'interno della stanza calò sensibilmente, mentre la fiamma del braciere cominciò a bruciare molto più intensamente. Il corpo dell'Amministratore venne scosso da forti convulsioni, ma, invece di crollare a terra, avrebbe prese a levitare a mezz'aria. Con le braccia e le gambe a penzoloni, pareva adagiato su un piano invisibile. Nonostante tutto, la sua voce continuava a ripetere parole del tutto incomprensibili e ormai sembrava che avesse completamente perso contatto con il mondo esterno. Mentre l'intensità delle contrazioni muscolari calava progressivamente, dalla bocca e dal naso iniziarono ad uscire ampie volute di fumo bianco. La nube nastriforme generata da quelle emissioni si mosse sinuosamente, attraversando l'aria fino a raggiungere i limiti del sigillo, in corrispondenza di Masayoshi. Col passare del tempo, si sarebbe addensata in quel punto, fino a raggiungere dimensioni umane. In quella massa evanescente, il genin vi avrebbe intravisto le forme di una persona a lui molto cara. Sei cresciuto molto in questi anni, nipote. La voce dello spettro benché fosse chiaro, sembrava provenire da un posto molto lontano. Se non gli fosse stato già chiaro, il giovane membro del clan Shokuto in quel momento avrebbe capito che Haruki era davvero riuscito a metterlo in contatto con il suo defunto nonno.


    Nel frattempo il sangue del monaco continuava a gocciolare sul pavimento e, se il ragazzo l'avesse guardato, avrebbe sicuramente visto che Haruki stava diventando sempre più pallido. Quello non era di certo un buon segno.



    Vitalità: 10/16 Leggere

    Allora, Haruki ha perso 6 leggere di vitalità per le ferite ai polsi. Ad ogni turno di rituale oltre a questo, ne perderà altre 5. Arrivato a 0, sverrà e succederà qualcosa di molto brutto anche per Masayoshi. :guru: Hai a disposizione 3 domande ogni round, quindi giocati bene il tempo. Per le risposte legate al bg del tuo personaggio, direi che possiamo coordinarci su discord.
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    Puzza di Vomito, Serpente e Umidità.

    II




    Haruki si occupava della sua divisa con cura maniacale. Non ci teneva perché gli importasse veramente della sua apparenza o del costo di quell'indumento, ma perché rappresentava l'Ordine e la sua appartenenza al Culto della Fiamma. Quando la indossava, non era soltanto Haruki Miyazawa, l'orfano di Suna, ma la manifestazione terrena della volontà di Dio. La Voce e la Mano di Colui-che-Arde-in-Eterno. Per questa ragione, se ne occupava con solerzia, la indossava con onore e non tollerava che si macchiasse o stropicciasse.


    Ovviamente, a causa della sua ossessione e della sua totale incapacità nel gestire una normale vita sociale, il gesto di Zong Wu avrebbe provocato una reazione del tutto esagerata, benché transitoria. Sbigottito dal getto di liquido maleodorante, per un istante sarebbe rimasto immobile, congelato in una posa rigida e del tutto ridicola, come se il tempo si fosse fermato. Stava sperimentando le stesse emozioni di un coniglio che all'improvviso si ritrova difronte ai fari di un camion: a causa di quell'affronto, il suo cervello era andato totalmente in corto circuito. Solo la benda che portava sul volto l'avrebbe salvato dall'imbarazzo, impendendo che gli altri leggessero la risposta emotiva nei suoi occhi sbarrati. Fortunatamente, quello stato di paralisi non durò più che un battito di ciglia e Haruki riuscì a riacquistare il controllo sul suo corpo e sulla sua mente. Respinse il desiderio impellente di andare immediatamente a lavarsi per sputare una frase di circostanza degna di un automa. Sono contento che stia meglio, anche se sarebbe stato preferibile che vomitasse altrove. Poi, avrebbe gentilmente chiesto al suo Sensei di prestargli una maglia a maniche lunghe. Ripose l'indumento sporco in un rotolo e si cambiò nel bagno. Il povero monaco non poteva saperlo, ma sul nero del tessuto, al centro del torace, era presente un grosso cuore rosa. All'interno di quel simbolo, alcuni Kanji recitavano: "I Love Milfs".


    Ritornato nella sala in cui si trovavano tutti gli altri, rivolse un saluto formale ai due nuovi arrivati. Lo shock, per qualche strana ragione, gli aveva fatto dimenticare il fatto che Akira Hozuki fosse piovuto dal cielo, sfondando il tetto della casa e che Febh era stato raggiunto da una giovane donna dallo strano odore. Poi si sedette accanto al suo maestro come se niente fosse successo. D'altronde, ora che era di nuovo pulito, non gliene importava più nulla. Anche se una persona comune avrebbe potuto considerarla un'umiliazione o un'offesa personale, ad Haruki non interessava sprecare energie per assecondare sentimenti mondani e impuri. Quell'evento non era altro che un insignificante inghippo lungo il suo cammino verso l'Illuminazione. Niente che poteva preoccuparlo o indispettirlo. Ovviamente, tutto ciò non aveva per nulla aumentato il rispetto che aveva per il Kaguya. Ciononostante, ormai gli era chiaro che le persone come lui non capivano altro che il linguaggio della violenza, quindi, essendo conscio del divario che li separava, decise di trattenersi dal cercare di insegnargli come un ninja doveva comportarsi. Presto anche lui si sarebbe piegato difronte alla Volontà di Dio: non avrebbe avuto senso sprecare tempo per occuparsene in quell'occasione.


    Accomodatosi a fianco di Hoshikuzu, Haruki rifiutò gentilmente le bevande che gli vennero offerte, rimanendo in totale silenzio. D'altronde era lì soltanto per scoprire perchè tutti quegli stranieri avevano improvvisamente deciso di ritrovarsi a Suna per una bevuta. Ormai era chiaro che non fosse solo una visita di piacere, ma data la poca familiarità che aveva con gli argomenti di cui i tre shinobi avevano preso a discutere, Haruki preferì limitarsi ad ascoltare, cercando di apprendere il più possibile.
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    Allora, per prima cosa ti consiglio di dare un'occhiata al regolamento e alle liste, così ti puoi fare un'idea delle cose che hai a disposizione. Magari usa il tutorial per la creazione del pg (basta cliccare sulla sezione "Creazione Personaggio" per arrivarci). È molto utile per qualcuno che non gioca da anni o è alle prime armi.

    Nessuno viene a uccidere i nuovi pg, quindi se vuoi, puoi fare tranquillamente il nukenin. Ricordati che qui sulla legend, nukenin non vuol dire necessariamente essere un criminale. Semplicemente, non fai parte di uno dei grandi villaggi e quindi dell'accademia.

    Per forgiare l'equipaggiamento, serve una competenza specifica che devi ottenere giocando, ma anche con quella non potrai creare armi leggendarie fino al grado Jonin/Nukenin A. Se vuoi una spada speciale prima di allora, dovrai fartela forgiare da un pg che può farlo, oppure ottenerla come premio di una quest. In questo caso, non potrai deciderne completamente i poteri. Non ti consiglio di pensare a queste cose prima di aver fatto un po' di esperienza nel gdr. Il materiale personale è complesso da creare. Ora concentrati sul pg in sé, più avanti avrai tutto il tempo del mondo per pensare all'equipaggiamento leggendario.
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    Benvenuta anche qui! Ti ho già stressata su discord, quindi non ti linkerò i topic a cui sarebbe bene che tu dessi un'occhiata. :luv:
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    Chi è Isaka? :look:
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    Shinken puzzi
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    Kairi li ha indovinati tutti tranne Sanjuro. :zxc:
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    CITAZIONE (kane-hell1 @ 30/9/2016, 21:23) 
    Ok ora ricordo perchè :what:
    Comunque il mio nuovo PG è in attesa di essere approvato

    Non più. :zxc:

    Ti consiglio di iscriverti al corso delle basi. Ti aiuterà a prendere confidenza con il nuovo regolamento.
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    Benvenuto! Vedrai che dopo esserti ambientato, non vorrai più lasciare la Legend. :zxc:

    Non temere, a meno che tu non decida di insultare un Kage, per poi minacciare di farti saltare in aria come un Kamikaze, dovresti essere al sicuro.

    Hai già qualche idea sul pg?

    Edited by Bartok. - 25/9/2016, 23:45
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    Doveri Istituzionali

    I



    Seduto dietro la sua scrivania, Haruki attendeva in silenzio l'arrivo della sua ospite. Non era la prima volta che in qualità di Consigliere gli toccava dover accogliere un ninja straniero, ma in quell'occasione si era proposto volontariamente per occuparsi di quell'incarico. Era stata la sua paranoia a spingerlo a farsene carico. Il clan Uchiha aveva mandato una lettera al Palazzo del Kazekage informandoli che uno dei loro aveva lasciato Konoha senza fornire spiegazioni. Qualche giorno più tardi era stato individuato nel deserto dell'Anouroch. I dirigenti del clan avevano quindi chiesto di poter mandare un ninja per conoscere i suoi motivi ed, eventualmente, ricondurlo al villaggio. Per portare a termine quell'incarico era stata scelta Kairi Uchiha, una giovane da poco promossa a Genin. Ovviamente, pur non potendo negare una richiesta simile, non le avrebbe mai permesso di ficcanasare in giro per il Paese senza qualcuno che la controllasse. Il Miyazawa aveva decisamente poca fiducia nei suoi compatrioti, figuriamoci in uno straniero. Pertanto, con la scusa di voler apparire gentili e ben disposti nei confronti di un alleato, Haruki, in qualità di Consigliere di Suna, aveva risposto che non solo gli sarebbe stato concesso il permesso di eseguire le ricerche, ma che lui avrebbe personalmente aiutato la kunoichi che avevano scelto di inviare. Considerata la sua posizione, il clan non aveva osato rifiutare una tanto generosa offerta. Anche perché era risaputo che pochi potessero sopravvivere all'Anouroch e che quelle terre fossero particolarmente crudeli con i forestieri ingenui.


    Una volta che la ragazza fosse giunta al Palazzo del Kazekage, nell'elegante hall avrebbe trovato Shizue Chikuma571b54072b33c ad accoglierla. La segretaria, confermata la sua identità, l'avrebbe condotta fino all'ufficio del Consigliere. Il forte odore d'incenso che caratterizzava quella stanza le avrebbe riempito le narici non appena la porta fosse stata aperta. Inoltre, Kairi avrebbe potuto notare facilmente che la temperatura era ancor più alta che all'esterno a causa dei due grossi bracieri che bruciavano agli angoli della stanza. Dietro ad una scrivania in legno di buona fattura avrebbe visto Haruki, avvolto dagli abiti monastici. Il resto dell'arredamento non avrebbe attirato la sua attenzione poiché era costituito da semplici scaffali ricolmi da libri e un grosso baule in cui il consigliere teneva i suoi strumenti di preghiera. Appena si fosse avvicinata, il monaco si sarebbe alzato in piedi, così da poter piegare il capo in un rapido inchino. Buongiorno, Kairi-san. Siamo onorati di averla come ospite qui a Suna. Spero che il suo viaggio sia stato piacevole. Si sarebbe quindi rimesso a sedere, mentre lei non avrebbe potuto imitarlo, visto che non v'erano altre sedie nella stanza. Conclusi i convenevoli, avrebbe immediatamente preso a discutere della questione che l'aveva condotta fino a quelle terre. Come sempre il suo tono sarebbe apparso cordiale, ma freddo, troppo serio e formale per un ragazzo di diciassette anni. Immagino che gli Anziani del clan vi abbiano informato del fatto che sarò io a farvi da guida. Sfortunatamente non ci sono state fornite molto informazioni sulla locazione dell'uomo che state cercando, né sulla sua identità. Spero converrete con me nel dire che non mi sarà possibile aiutarvi se non so nemmeno che cosa ci attende. Poi non avrebbe aggiunto altro, attendendo che la kunoichi mettesse fine alla sua ignoranza.
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    Domani posto, stasera non so se riesco. :alkz:
82 replies since 6/9/2014
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