Posts written by Yato Senju

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    Yato

    Kinoko non era persona da contraddire o da stuzzicare, vista la risposta lapidaria con cui interruppe il mio tentativo di affermarmi o portarmi almeno moralmente al pari con loro. Non replicai, cercando di mantenere la calma e continuando a mangiare. La domanda infastidita di Miya mi fece comprendere chiaramente di chi era stato lo strano scherzetto con la macchia, ma feci del mio meglio per non guardarla storto e anzi fingere irritazione a mia volta. I tre morti che camminano, come li hai chiamati, me li hanno fatti trovare macchiati. Non sono un lord nè un Daimyo, ma chissà cosa hanno toccato con quelle manacce...ho preferito tenere i miei. Pensavo di aver evitato così quell'offensiva psicologica, e di fatto la cena frugale si concluse senza altri eventi di rilievo.

    [...]

    Non ero dispiaciuto per il sangue che mi bagnava le mani. Il ragazzino-anziano era uno sconosciuto e non rappresentava nulla ai fini della Missione, se non un mero ostacolo da superare, o un mezzo per arrivare al risultato. La sua morte era stata pulita e indolore, non avrebbe potuto chiedere di meglio...tutto stava ora a chiarire la situazione con Kinoko e Miya, e con gli altri due mozzi che, se tutto andava come previsto, avrebbero fatto la stessa fine entro il tramonto successivo. Esatto. Confermai quando lui ripetè la domanda. Ancora non sapevo cosa capitasse qui...spero non vorrai farmene una colpa se ho cercato un piano B prima di scoprire che l'alleanza con voi era la scelta migliore, no? Non avresti forse fatto lo stesso? Accettai comunque la ramanzina e subii atterrito la punizione...possibile che a quell'uomo bastasse un mero contatto per privarmi di ogni energia? Dovevo assolutamente sperare che tutto andasse per il meglio, e per farlo dovevo far sentire Kinoko al sicuro.

    Serrando le labbra avrei chinato il capo, palesemente scosso (e lo ero). Sono mortificato, Kinoko-san Ma so come stare al mio posto, te lo assicuro. Se i mozzi mi guardavano storto, sicuramente io li avrei guardati anche peggio, con la freddezza di chi osserva degli animali da macello. Prima di riposare comunque mi sarei assicurato che non avessero buttato frutti o polline nella mia stanza: meglio essere previdenti. Miya rincarò la dose tornando poi nella sua stanza. Speravo che i suoi insetti fossero stati distratti almeno quanto lo era stata lei da quel piccolo teatro. Quanto a Roh, mi congedai con poche parole, sussurrate lontano da orecchie indiscrete. Potevi anche avvisarmi delle capacità di Kinoko...se avessi rilasciato il potere degli alberi mi avrebbe potuto scoprire. Fai attenzione Roh. Se non altro aveva fatto la sua parte, o così disse.

    [...]

    Era mattina, e mi trovavo sul ponte, circospetto, non senza prestare attenzione ai due mozzi finti-anziani (meglio evitare sorprese dell'ultimo minuto) ma comunque di ottimo umore. Kinoko era sembrato enormemente indebolito dopo quella notte, ma mi sembrava strano che non se ne fosse accorto...forse non aveva uno specchio nella sua camera? In ogni caso quando mi era passato accanto ordinandomi di controllare avevo usato tutte le mie conoscenze dell'arte medica per cercare di cogliere possibili "errori" se quella fosse stata una Henge o qualcosa del genere [Abilità]. Se confermato che l'indebolimento era realistico, non avevo motivo di temere colpi bassi. Roh-san, controlla pure Miya-san, ti aspetto sul ponte. Avevo quasi la speranza che fosse morta nel sonno. Dopotutto è lavorando assieme che possiamo ottenere il raccolto migliore. Intanto cercavo di capire se ci fossero meno insetti nella zona.

    Comunque andasse, a meno di una stretta sorveglianza da parte degli insetti all'arrivo di Roh mi sarei avvicinato a uno dei mozzi, intenti nelle loro attività. Che Kinoko fosse stato visibile o meno, la mia intenzione era attirare nuovamente la sua attenzione...ed eliminare possibili fonti di chakra da cui lui potesse attingere. Composti i sigilli della Percezione Falsata cercando di non dare nell'occhio, programmai un'illusione che si verificasse nel giro di qualche istante. Poi gridai a pieni polmoni! EHI TU! COSA STAI FACENDO? Il Kunai che avevo recuperato dal mozzo ucciso la sera prima saettò verso la gola del malcapitato, cercando di porre fine alla sua vita, e subito dopo prese il volo verso la gola dell'altro mozzo (mi ero assicurato che fossero vicini). MALEDETTI TRADITORI, ERA QUESTO IL PIANO, ALLORA?

    Certamente Kinoko sarebbe accorso, come era successo nella notte. E forse anche Miya. E una volta sul posto avrebbero chiaramente visto che dalle tasche dei mozzi sporgevano dei pezzi dei frutti maledetti e dei semi...uno era anche rotolato di qualche centimetro al di fuori mentre questi cadeva. L'illusione aveva generato quella roba a partire dagli abiti dei malcapitati, ovviamente, ma non c'era bisogno che lo sapessero. Kinoko-san! Miya-san, Roh-san, guardate! Li avevano con loro...io credo che volessero metterli nel nostro cibo o nelle nostre stanze mentre eravamo distratti. Guardai Kinoko, simulando imbarazzo e deglutendo. Kinoko-san...voi...vi siete visto allo specchio stamattina? Uno dei barili dell'acqua sul ponte era strategicamente vicino alla mia posizione: lui avrebbe potuto facilmente usarlo per specchiarsi se la mia domanda lo avesse indotto a farlo.

    Roh aveva detto che assieme avremmo potuto battere Miya, quindi dovevo fare in modo di colpire Kinoko e abbatterlo prima che fosse tardi. Mi serviva un'apertura: una banalissima distrazione, come il suo guardare la sua immagine riflessa, o forse l'avvicinarsi per studiare i mozzi uccisi, o anche solo un attimo di frustrazione. Poi sarei scattato con tutta la velocità di cui ero capace per accorciare le distanze e menare un singolo fendente [Gratuito, Azione 1 e Tecnica 1]Statistiche: Scatto con Velocità Viola, Fendente con Velocità Viola - Forza Blu+3 tacche (non ricordo se sono blu o rossa..nel caso riduci di un'energia XD)

    Creazione e Modellamento: Creo Wakizashi con Potenza 30
    Tecnicamente se la creo che mi esce dal fianco non è impugnata nè estratta, quindi credo che la tecnica sia applicabile!
    Impasto Basso +3 Vel per lo scatto.
    . Ero disarmato, ma potevo generare un'arma dal nulla, quasi come se il mio corpo fosse un fodero, e la lama di legno affilata che creai, estraendola al contempo in un gesto estremo, avrebbe cercato di conficcarsi in profondità nella gola di Kinoko. Avevo solo una chance. Roh poco distante avrebbe potuto supportarmi in caso di fallimento, e speravo riuscisse, anche perchè immediatamente dopo del legno generato dalla mia mano sinistra, disarmata, avrebbe cercato di trapassargli il cranio [Azione 2]Statistiche: Mokuton, 2 Unità, Potenza 20, Velocità Blu +1 tacca per quanto fosse solo una distrazione per il vero attacco che partendo dal ginocchio sinistro avrebbe cercato di conficcarsi come un palo di legno nel suo addome, inclinato verso l'alto per trapassare il diaframma, e se andava bene anche il cuore o il polmone [Azione 3]Statistiche: Mokuton, 3 Unità, Potenza 30, Velocità Blu +1 tacca, salvo poi concludere l'offensiva con un ramo che uscendo dal primo attacco diretto alla testa, quasi fosse un germoglio Killer, avrebbe cercato di trapassare un occhio. [Tecnica 2]Statistiche: Mokuton, 3 Unità, Potenza 30, Velocità Blu +1 tacca

    Se fosse stata là, speravo restasse solo Miya da combattere. E, mio malgrado, avevo fiducia in Roh. Speravo solo fosse stata ben riposta.
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    Crisi nel Ferro


    Ombre di Fuoco e Nebbia 6

    Non si tratta di un solo corvo ma di uno stormo intero, Youshi-sama, tuttavia mi sembra un buon piano. Non appena mi darai il segnale io cercherò di distrarre gli stormi dei miei fratelli maggiori, al meglio delle mie possibilità. Se non altro potrei coprire la vostra ritirata dopo l'assassinio. Convenì Kenku, ammettendo di non avere ancora capacità necessarie per la comunicazione a distanza. Potremmo convenire di usare un drappo colorato dalla porta sul retro, o qualcosa del genere. Stava a Youshi organizzarsi.

    [...]

    Sostituirci ai nostri bersagli era stato oltremodo semplice: non erano che civili di una terra in cui i ninja non erano diffusi nè facevano parte dell'esercito regolare, quindi ciò che io e il Kiriano eravamo capaci di fare superava anche la loro più fervida immaginazione. Non li uccidemmo, non era necessario per poche ore di sostituzione (inoltre non era nei parametri della missione), e quella mattina prendemmo il loro posto al ristorante. Il proprietario non creò eccessivi problemi, e usando la Percezione Falsata cambiai l'aspetto di alcuni degli alimenti del magazzino facendoli sembrare adulterati o deteriorati, lasciando così a Youshi il tempo di riorganizzare le luci e le suppellettili della sala come meglio credeva prima che arrivassero i clienti. Per un colpo di fortuna a mezzogiorno il proprietario, convinto di essere stato buggerato dal verduraio, uscì per fare nuovi ordini lasciandoci campo libero nel locale: la situazione era perfetta.

    Non so come mai tu abbia cambiato le luminarie...ha qualcosa a che vedere con le arti del tuo clan o con quei corvi? Chiesi mentre lui entrava in cucina a prendere un'ordinazione, ovviamente sottovoce, ma ammetto che ero impegnato a star dietro ai fornelli (decisamente più impegnativo di quanto mi aspettassi, un utile addestramento per migliorare la concentrazione) e non mi potevo permettere il lusso di badare anche a cosa stesse facendo Youshi. Aspettavo il suo Genjutsu e l'arrivo delle nostre vittime designate per dare il via allo scontro.

    Quando arrivò, la somministrazione del veleno fu rapida ed efficace: i loro piatti erano tutti adulterati in modo da ridurre il loro tempo di reazione, eccetto quelli del bersaglio e del suo assaggiatore, esattamente come promesso. Secondo Youshi solo pochi secondi erano necessari per vederne gli effetti. Io rimasi dietro la porta, focalizzandomi sulla posizione della pianta nascosta dall'illusione e pronto a colpire. Improvvisamente il bersaglio e le sue guardia si alzarono, proprio dopo che il kiriano mi diede il segnale: aveva attivato il suo genjutsu! Probabilmente sia Motonari che le sue guardie avrebbero visto una persona cara entrare nel locale insanguinata o qualcosa del genere, alzandosi di scatto per la preoccupazione. Quello strisciare di sedie era il MIO segnale. Due sigilli e presi il controlo di quel legno, generando una lancia di legno di che si sarebbe conficcata senza pietà nella nuca dell'uomo o nel suo torace, alle spalle. Avevo preso accuratamente le misure e sapevo bene come sfruttare l'anatomia grazie alle mie conoscenze mediche.

    All'esterno qualcuno avrebbe probabilmente sentito un gran gracchiare di corvi, ma ormai era fatta! Dovevamo solo verificare che fosse morto e poi scappare...ma ecco che sentii chiaramente il legno da me controllato che veniva tranciato di netto! Una delle guardie? Possibile? La mia arma aveva colpito Motonari, quello si, ma qualcosa era emerso improvvisamente dalla sua ombra, o per meglio dire qualcuno, qualcuno che vi si era nascosto da almeno un'ora e che, senza che lo sapessimo, lo teneva d'occhio estremamente da vicinoKage no Shakuyō - Ombra in Prestito
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Topo, Tigre, Cane, Serpente, Cane (5)
    L'utilizzatore può entrare nell'ombra di un bersaglio inconsapevole o consenziente. Potrà sentire ciò che avviene nei dintorni con Percezione ridotta di 3. Se immerso in un'ombra la distanza minima di percezione è annullata e la sua furtività aumenta di 6, inoltre il suo chakra si confonde con quello del bersaglio. Non può usare Passo di Tenebra nè attaccare. Uscire dall'ombra richiede slot tecnica avanzato e provoca AdO. può restare nell'ombra per un'ora per livello pari di tecnica speciale.
    Tipo: Ninjutsu - Kageton
    (Consumo: MedioAlto)
    [Richiede Mondo di Tenebra III]
    [Da chunin in su]
    . Il vecchio Ossuri, bardato con una tunica completamente nera e un cappuccio, emerse all'ultimo istante dall'ombra sotto il tavolo e anche se con difficoltà riuscì a spingere via Motonari, che si trovò con una brutta ferita alla spalla, ma vivo! Tranciò il mio legno, tentai un secondo attacco solo per vederlo bloccato, quindi guardai verso Youshi: cosa potevamo fare? Ritirata? o attacco? Ossuri era in piedi sul tavolo e Motonari era stato buttato a terra accanto ad esso, ferito. Le guardie erano confuse e rallentate dal genjutsu e dal veleno ma si sarebbero riorganizzate presto. Il tempo di un secondo. Dove si trovava Youshi? E cosa avrebbe fatto?

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    Yato

    Mi trovai a sospirare nel vedere il bagno con l'acqua non esattamente limpida raccolta in una tinozza. Non ero schizzinoso, avevo dovuto vivere due mesi in cell arrangiandomi con quello che c'era come fase del mio addestramento, ma questo non significava che non ambissi a qualcosa di meglio, ad averne l'opportunità. Inoltre pur avendo raggiunto un'intesa con Roh non potevo certo dire di fidarmi. Gettai verso il soffitto il getto d'acqua dell'unico Suiton che conoscevo, finendo per farmi una doccia di riflesso. Una volta fuori notai subito la strana macchia sugli abiti che mi avevano preparato, convincendomi che giocare secondo le loro regole, come avevo fatto fino alla recita davanti al marionettista, non era una buona idea. Sbattendo vigorosamente i miei abiti fuori da un oblò cercai di rimuovere quante più spore possibili, salvo poi indossarli nuovamente. Non era l'apice dell'igiene, ma meglio che affidarmi troppo a quei criminali. Questo dopo aver controllato che non ci fossero macchie inopportune come quella che avevano approntato per me.

    [...]

    Stavo mangiando un boccone quando Kinoko, con la gestualità e le parole, mi fece intendere che quantomeno aveva sentito parlare del Sensei. Solo uno dei tanti allievi. Liquidai la faccenda con una scrollata di spalle. Il Sensei non ha particolari pretese: a patto di non essergli di intralcio o di ostacolo, lascia libertà d'azione. Se non danneggio le Picche, posso anche dare il via a una guerra civile, se voglio. Li guardai con estrema serietà, salvo poi spezzare il volto in un sorriso. Ahahah! Dovreste vedervi...vi pare che un ninja al livello di un genin possa fare qualcosa del genere? In generale però è vero, non ho regole di comportamento particolari. Ne' vincoli. Anche perchè non ero un membro delle Picche. Non ufficiale, almeno.

    Mangiai con cautela, e solo dopo che lo avessero fatto gli altri, ma assicurandomi di servirmi per primo. L'etichetta era l'ultimo dei miei problemi in quel contesto, ma dovevo evitare in ogni modo possibile di finire avvelenato o sotto controllo. Abbiamo un accordo, quindi? La mia libertà e una notte di sonno sono bene accetti. Domattina valuteremo il resto. La cena si concluse senza eventi significativi, tutto stava a giocare la nostra partita al meglio.

    [...]

    Sapevo dove dormivano e mi ero riunito con Roh semplicemente bussando sul muro che separava le nostre stanze e aspettando che lui entrasse, facendo il minor rumore possibile sia nell'aprire che nel chiudere la porta. E' il momento. Devo supporre che tu non sia affatto affezionato a quei tre mozzi condannati a morire di vecchiaia a breve, vero? Gli spiegai a grandi linee il piano e le sue tre varianti. Non erano di semplice esecuzione. La tua marionetta riesce a controllare le cose anche a distanza, vero? Tenevi d'occhio i bambini senza troppi problemi. Mi serve sapere se gli oblò delle camere di Kinoko e Miya sono chiusi o meno. E se stiano dormendo o meno.

    SE fossero stati aperti o facilmente apribili senza far rumore, e gli occupanti fossero stati addormentati
    Il piano sarebbe stato quello più semplice, anche se avrebbe richiesto grande coordinazione da parte mia. Utilizzando la percezione falsata avrei reso semitrasparenti i frutti stipati dentro la marionetta di Roh, quindi lui li avrebbe avvicinati con i suoi fili (o io usando i piccioli e la Crescita Controllata) fino a posarli delicatamente vicino ai due addormentati, almeno cinque o sei frutti, alcuni sopra di loro, altri sotto il letto o ovunque ci fosse spazio, cercando comunque di riempirli di spore il più possibile. Sarebbe stato molto impegnativo muovermi senza vedere, basandomi solo sulle indicazioni di Roh, e certo se lui fosse stato capace o in grado di far tutto, mi sarei limitato a lasciargli fare. Non mi fidavo di lui. Ma della sua cupidigia e frustrazione, allettate davanti a una facile vittoria, di quelle mi sarei fidato.

    Sperando che i due non si svegliassero, avremmo lasciato che le spore facessero lo sporco lavoro per noi, preparandoci a cosa sarebbe successo la mattina successiva.


    SE fossero stati aperti o facilmente apribili senza far rumore, e gli occupanti fossero stati svegli
    Il piano avrebbe richiesto una maggiore complessità e un piccolo sacrificio da parte mia. Tutto stava ad attirare Kinoko e Miya fuori dalla stanza, mentre Roh usava i suoi fili per inserire i frutti resi trasparenti dalla mia illusione nel letto, spargendo spore ovunque, ma non in punti tali da essere facilmente rilevati. Mi serviva un diversivo che fosse sufficientemente rumoroso e preoccupante da farli uscire, ma non al punto da farli restare svegli e farli quindi tornare a letto. Chiesi a Kinoko di portarmi uno dei tre mozzi e di dargli in mano un Kunai o un'arma improvvisata, e di darne un'altra a me, possibilmente presi da quelli che erano i miei averi prima della cattura. Il moribondo inconsapevole sarebbe stato la vittima sacrificale.
    Mentre Roh si occupava di trasportare i frutti io sarei andato nel bagno, muovendo un pò l'acqua, dopo un poco mi sarei affacciato dalla porta facendo cenno al mozzo di avvicinarsi, parlando sottovoce, ma non al punto da non essere sentito. Ehi tu! Questa roba è macchiata! Mi sono lavato di nuovo ma non va bene, vieni qui e aiutami a sistemare! Parole come tante altre. Ma non appena il tizio fosse stato vicino avrei gridato improvvisamente. AAAAAAAHHHH!!! Con un colpo netto gli avrei piantato la mia arma nel collo [Azione]Velocità Blu + 4 tacche (Impasto Basso) allungando del legno per obbligare l'arma che aveva lui contro il mio fianco, ottenendo un graffio [Danno]!

    Sicuramente Kinoko e Miya avrebbero cercato di capire come mai si urlava davanti alla loro stanza. Mi ha colto di sorpresa...avrei detto con occhi sgranati, mostrando spavento...ho dovuto ucciderlo! Io non... Scossi il capo. Non so cosa avesse in mente o dove abbia preso l'arma, forse era tra le cose che mi avete tolto, non so. Ammetto che gli avevo promesso aiuto per trovare la sua famiglia ieri, volevo ingraziarmeli pensando di fuggire, ma era prima di cambiare idea e di decidere di fare affari con voi. Deglutii...se la sarebbero bevuta? Se gli insetti di Miya (avevo tenuto la porta aperta per impedire loro di vedere esattamente cosa avessi fatto con il mozzo) non potevano vedere attraverso il legno e avevano origliato le mie conversazioni del giorno prima potevo avere una possibilità. Se non altro era un morto che cammina, no? Avrei guardato i due, cercando una reazione. Devo...devo chiamare gli altri due per far pulire? L'assenza di Roh non sarebbe stata sospetta: gli avevo chiesto di lasciare la sua porta aperta, con la marionetta-contenitore appena visibile oltre lo spiraglio, così che sembrasse presente a sua volta. Speravo che quei pochi minuti bastassero a piazzare le trappole...molte cose potevano andare storte. Ma se avessimo avuto successo, il giorno dopo avremmo, e qui il gioco di parole è sprecato, colto i frutti del nostro piano. Mi sarei persino offerto di trascinare il corpo dagli altri due mozzi se necessario. E per pulire per bene e evitare troppi piagnistei e rumori molesti mi sarei assicurato che anche loro smettessero di respirare. Definitivamente.


    SE fossero stati chiusi o non facilmente apribili, indipendentemente da cosa stessero facendo Miya e Kinoko
    Temevo questa possibilità. E il piano più difficile da attuare che mi sia venuto in mente. Speravo che col caldo tenessero le finestre aperte, anche solo per cambiare aria. Un peccato. Dovremo farli uscire dalle stanze con il piano che ti ho detto...e tu dovrai far entrare i frutti resi trasparenti con i tuoi fili di chakra. Lascia da parte almeno quattro frutti, per ogni evenienza. Se verremo scoperti li animerò e li userò per attaccare. Come ti ho detto, sono tutt'uno con quegli alberi maledetti. Il piano era simile al precedente, ma immensamente più rischioso.

    Tutto stava a vedere come sarebbe andata.
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    Fudohcracy


    Improbabili Spie
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    Un Senju traditore tra gli Hayate? O magari uno a cui hanno trapiantato le nostre capacità... Commentai, raccogliendo quell'informazione. Non credevo che Hayate sarebbe stato utile per la Missione ma meglio ricordare certi dettagli. Ascoltai attentamente le sue parole cercando di rammentare se la Valle del Guscio fosse un luogo a me noto, ma così non era, tuttavia rimasi ammirato dallo scoprire che il mio compagno di missione era un ninja talmente abile da essere stato nominato guardiano di un luogo mistico. Deve trattarsi di una tecnica estremamente complessa se persino tu hai difficoltà a sfruttarla. Commentai, più parlando tra me e me che con lui, a conti fatti.

    Durante uno dei tentativi, Fudoh cercò di fare nuovamente qualcosa, mentre esplorava le complessità della sua tecnica, finendo per emettere talmente tanto chakra da farlo scorrere intorno al corpo, tanto visibile quanto inutile, ma in effetti ci fu un effetto un pò strano: un attimo prima di atterrare rallentò bruscamente, anche se non certo per via del rivestimento che aveva generato...io stesso provai ad avvicinarmi trovandomi col piede terribilmente impacciato, come se decine di piccole mani lo trattenessero. Fudoh-san, non so cosa tu abbia fatto ma è come se in questo pezzo di tolda ci fosse melassa fluttuante... Dopo pochi istanti l'effetto si dissolse, non era ancora stato strutturato o sfruttato a dovere. Non penso dipenda dal chakra che stavi emettendo...ho più l'impressione che tu abbia fatto qualcosa al terreno. Dissi, senza però approfondire più di tanto: cosa potevo saperne io delle tecniche di un ninja dotato di così tanta esperienza? Il mio addestramento proseguì, con qualche risultato (merito delle basi trasmesse dal Sensei, evidentemente), anche se alla fine dovette esibirmi delle tecniche del Mokuton per rimettere le cose a posto.

    Sono terribilmente spiacente dei danni causati, in alcune cose sono inesperto. Ma posso riparare qualunque cosa in legno, Dake-san. Come se fosse nuova. Avevo messo in conto la cosa sin dai primi segnali. Fudoh-san, non preoccuparti: io sono abituato a sistemare le cose che metto in disordine. Mangiai un pò dopo di lui, ma in fondo non impiegai più di qualche minuto per concludere le riparazioni grazie alla mia tecnica. Il pasto frugale nonostante la crociera di lusso aiutava a restare concentrati, e in generale non vedevo il cibo come un premio ma come un mero combustibile per il mio corpo. Necessario alla Missione, nulla di più. Dopo un breve riposo per rinforzare le scorte di chakra, il mio temporaneo insegnante mi illustrò la fase successiva dell'addestramento. Credo di poter capire che questo Yakushi sia un insegnante...particolare. Sicuramente saprà come motivare i suoi allievi, ma ti sono grato per la tua indole. Dissi sfoggiando un sorriso cordiale: Fudoh era gentile e premuroso, oltre che saggio, ma sarebbe stato improbabile portarlo dalla mia parte in un ipotetico attacco all'Hokage, nè avrei potuto usarlo come mia marionetta, quindi meglio tenere un atteggiamento amichevole.

    La sua dimostrazione era molto semplice, ma avrei avuto bisogno di parecchio esercizio. Afferrai una pietra, trattenendola senza troppi problemi con il chakra adesivo. Quindi lo dosai volutamente male, un pò come nella mattina, quando volevo sfruttare il salto repulsivo...ma ottenni solo che la pietra schizzasse in una direzione a caso. Tks! Mormorai, stizzito. Pensavo che fare come con i piedi fosse sufficiente, ma qui non ho il corpo a bilanciare la spinta e trovare un equilibrio per la direzione...il sasso fa dove vuole lui. Non penso sia una questione di quantità però... Commentai. Fudoh-san, sei proprio sicuro che vuoi fare da bersaglio? Ma mi morsi subito la lingua: un ninja tanto potente da camminare al fianco dei più grandi non poteva certo essere impensierito da quattro sassetti lanciati da un genin. Distolsi lo sguardo Chiedo scusa...ho parlato senza ragionare. Mi concentrerò sul mio compito.

    Non era una questione di quantità di chakra, ma di frequenza di impasto, il trucco con cui si poteva ottenere un effetto repulsivo controllato, ma con il corpo si poteva poi ottimizzare la spinta e usare l'equilibrio per controllare la direzione...come potevo fare con il sasso? Era inerte e non mi avrebbe coadiuvato, quindi dovevo trovare una qualche alternativa...come per esempio ridurre la frequenza. I tentativi non furono incoraggianti: la spinta ottenuta era infima. Tentai quindi di accelerarli ma ebbi ancora meno controllo sulla direzione...non restava che pensare ad altro. Essere vicini al bordo dell'acqua mi fornì l'intuizione giusta: acqua che si muoveva. Onde. Se oltre a impastare il chakra con la frequenza adeguata lo avessi fatto muovere come delle onde concentriche...avrei creato una sorta di rampa o comunque sfruttando la struttura avrei potuto indebolirne un punto facilitando il lancio in quella direzione. Ovviamente la teoria era semplice. Nella pratica prima di riuscire a dirigere un sasso come volevo impiegai almeno sei tentativi, ed era comunque un gesto goffo. Ci sarebbe voluto un gran numero di ripetizioni.

    Dal suo lato Fudoh aveva usato una sorta di copertura di capelli per intrappolare gli attacchi in arrivo, ma credo stesse contemporaneamente cercando di usare il chakra per una sorta di effetto-molla. Certo, rendendo adesivi i capelli si potevano trattenere le armi per poi lanciarle con la sua tecnica segreta, ma avevo come l'impressione che ci fosse altro che lui potesse fare. E se invece di catturarli con i capelli li facessi tutti convergere nello stesso punto sulla mano? Una volta riuniti i detriti potresti spararli in avanti un pò come faccio io ora...ma magari in tutte le direzioni come un colpo a frammentazione, anche di grandi dimensioni! Questo il mio timido contributo, prima di tornare al mio addestramento.

    [...]

    Ore dopo, mentre rientravo in camera, una frase oltremodo sospetta giunse alle mie orecchie. Mi soffermai a vagliare le mie possibilità. Entrare in mensa e indagare forse sarebbe stata la cosa più etica, ma di fatto i difensori di quel viaggio erano altri, io dovevo solo occuparmi di rammendare i feriti. Far presente la cosa poteva coinvolgermi in faccende coi cui era meglio stare alla larga...e inoltre non faceva parte della missione. Tuttavia danni troppo estesi avrebbero potuto influenzare negativamente il mio curriculum, anche se di poco. Indagare significava esporsi troppo. Non farlo poteva essere deleterio nel lungo periodo. Restava quindi solo una possibilità.

    TOC TOC.

    Fudoh-san, mi spiace disturbarti...possiamo parlare? Avrei riferito la frase udita tale e quale, una volta nella sua cabina, senza fronzoli o dettagli, ma lontano da orecchie indiscrete. Fudoh era saggio, avrebbe saputo cosa fare...e alla peggio avrebbe assunto la responsabilità di cosa era successo. Personalmente, io proposi di non cercare rogne e di limitarci a ciò per cui eravamo stati assunti.
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    Storie di Famiglia
    Kiri - 3


    Seguire le orme fu semplice anche per me che non ero addestrato in quello specifico campo: il clima era, per quanto avverso in generale, assolutamente accomodante per quella particolare necessità. Vestito di nero come la notte in cui mi spostavo, cercai di evitare altri contatti nascondendomi nei cespugli quando scorsi quattro villici che scappavano nella direzione da cui arrivavo, segno che se quella faccenda aveva creato problemi, evidentemente nessuno li aveva ancora risolti. Non avevo molto da guadagnarci nell'immischiarmi, ma controllare e valutare rischi e benefici era qualcosa che poteva tornarmi utile in futuro. Le orme si avvicinavano: chiunque stessi seguendo aveva rallentato...e presto sentii anche delle voci indistinte. Mi acquattai, tendendo le orecchie [Abilità] anche se mi trovavo a quasi dieci metri. Gran parte della discussione era ovattata, ma accorciando un poco le distanze, sempre mantenendomi quanto più nascosto possibile [Abilità].

    Parlavano con qualcuno. Uno che chiamavano "orbo"...forse qualcuno che conoscevo ma al momento dovevo cercare di capire meglio di cosa si stesse parlando. Dal discorso mi parve di capire che c'erano dei traffici di persone, o qualcosa del genere. Loro fornivano persone, che poi tornavano, per tenere lontano gli Igashi, qualunque cosa fossero. Figli di Isaka che aiutavano gli Igashi a star lontani...e Isaka Igashi che era una persona del passato. La faccenda mi sembrava contorta e non avevo mezzi per approfondirla al momento. Ma la cosa importante era che l'Orbo dalla voce familiare era un membro delle Squadre Speciali. In questo senso, aiutarlo era sicuramente più utile che lasciar perdere, essendo lui alle dirette dipendenze del mio Maestro.

    Con un voluto frusciare di foglie mi feci avanti, mascherato e vestito di nero. La somiglianza della mia maschera con quella del Maestro sicuramente avrebbe fatto colpo (inoltre ero a Kiri da giorni e qualcuno sapeva della mia esistenza). La voce roca e metallica, camuffata dalla copertura, interruppe i discorsi dei presenti. Posso aiutare, membro della Squadra Speciale. Pochi passi, senza curarmi dei tre figli di Isaka. Sono al servizio del Maestro Kensei. Il mio addestramento è ancora incompleto, ma sarò lieto di fornire aiuto. Tutto stava a vedere come avrebbero reagito.
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    Crisi nel Ferro


    Ombre di Fuoco e Nebbia 5

    Al momento del Briefing Youshi aveva procurato i veleni necessari, e passammo qualche tempo a riorganizzare le idee e sistemare i dettagli, con la supervisione del Jonin Uchiha che, tuttavia, ci lasciò una discreta autonomia. Concordo, lasciamo che la vittima e l'assaggiatore siano puliti. Non ci sono piante vicino a quell'angolo, dovremo metterci qualcosa, anche solo un bonsai. Aggiunsi, anche se alla domanda sulla mia capacità di manipolazione mi morsi appena le labbra, distogliendo lo sguardo. Non sono ancora sufficientemente abile...mi spiace. Sentivo quell'incapacità bruciare nel profondo, alimentare quella parte di me che remava contro ogni cosa. Per quanto ancora avrei dovuto portarmi dietro la mia inadeguatezza? La tua illusione potrebbe combinarsi con la mia... Aggiunsi, cercando di distrarmi. Io posso cambiare l'aspetto esteriore delle cose...potremmo mettere la pianta e farla apparire come altro...con la tua distrazione non si accorgerebbero di nulla. Ma in questo caso, se dobbiamo colpire domani, allora stanotte dovremo sostituirci ai due lavoratori, per sicurezza. E trovare la pianta. Ma quello era il meno, potevamo anche prenderne una dall'albergo in cui stavamo: non c'erano segni di riconoscimento.

    Ottima la strategia per coprire la fuga, senza contare che la Henge sarebbe stata più che utile. Posso restare nella cucina: da là si intravede il tavolo del bersaglio, e usare le mie arti di manipolazione dalla distanza mentre non vedono. Uno spuntone di legno gli trapasserà il collo e un'altro il cuore, da dietro, per poi marcire rapidamente. Sarà un lavoro pulito. E poi fuggiremo dalla cucina. Non ho fumogeni ma potrei utilizzare nuovamente l'illusione e creare degli ostacoli. Continuammo per qualche minuto, definendo gli ultimi dettagli come i segnali da farci con le mani, e i principali elementi che potevano andare storti, così come il modo in cui affrontarli, e poi ci separammo. Un pò di riposo, poi saremmo andati a sostituire il personale del ristorante (non sarebbe stato difficile, ma non contavo di ucciderlo: solo stordirlo nel sonno e legarlo da qualche parte, avevo già sentito la voce del cuoco durante la giornata).

    Ma se io riposavo nel letto per qualche ora, Youshi aveva invece dei polli più grandi da spennare. In senso letterale. Non usare un onorifico sarebbe estremamente disdicevole, Youshi-sama. La mia è una casta di ombre. Di servitori che trovano gloria nel servire la comunità dei Tengu senza che essi nemmeno lo sappiano. Non usare un onorifico per chi appartiene al nobile clan dei Tokuwaga sarebbe un grande disonore per noi. Allo stesso modo, potete chiamarmi senza alcun onorifico. Avrebbe detto, chinando il capo, mentre il giovane esponeva le sue ragioni. Accettate? Il mio cuore è pieno di gioia, Youshi-sama! Si chinò a terra, intabarrato in quegli abiti che lo camuffavano come umano e nascondevano le sue ali corvine. Io forse ne trarrò disonore, ma sono pronto a seguirvi per il bene di tutti.

    Sono un addestratore di corvi. E' esatto. La mia casta è specializzata nel movimento furtivo e nell'uso delle armi da taglio, ma rispetto ai tengu più comuni abbiamo una specialità: ognuno di noi è legato a uno stormo di corvi che nutriamo tramite il nostro chakra, e un pò come voi ninja evocate noi creature vincolate al contratto, così noi evochiamo uno stormo, più o meno grande in base alla nostra abilità. Possiamo usarli per ricognizione o per attaccare, o trasformarci in un corvo più grande e mescolarci in esso, potenziandolo. Ammetto di non essere ancora sufficientemente abile per questo, ma farò quello che posso. Anche se inesperto, farò il possibile per ostacolare gli stormi dei miei fratelli, se me lo chiederete. Poi alla domanda finale Kenku sollevò gli occhi neri e inespressivi (come leggere in fondo emozioni nel volto di un volatile?). Si, Youshi-sama. Il vostro onorevole nonno è qui. E ha evocato come supporto due miei fratelli, assai più abili di me.

    [Il giorno dopo]



    La mattina era andata bene e il proprietario non sembrava essersi accorto di nulla. Kenku era pronto e appostato là dove Youshi gli avrebbe detto, con il suo stormo pronto all'azione, mentre io avevo cucinato senza dare nell'occhio. Erano entrati i primi clienti e non c'erano stati problemi e nel giro di dieci minuti sarebbe arrivato il bersaglio, prendendo posto dove concordato. La pianta era stata piazzata e trasformata dalla mia Percezione Falsata in modo che sembrasse uguale alle altre decorazioni del locale che stavano agli altri angoli.
    Dieci minuti appena, io stavo in cucina pronto al segnale, Youshi serviva tra i tavoli...se voleva essere pronto aveva poco tempo per verificare tutto, specie per capire se quel nostro piano era a prova di Tokugawa.
  7. .
    Yato

    Meglio se non ti riferisci a me come "compare" ma continui a trattarmi come prima. Se proprio non puoi farne a meno, attribuiremo il tutto alla raccolta miracolosa, che ha migliorato la tua opinione di me. Commentai con tono piatto mentre ci allontanavamo. Si, meglio parlare con i bambini. Tu stai lontano come al solito. Cercai uno dei più grandetti, dicendo di convocare tutti là. Stanotte resterete qui sull'isola. Non fate scherzi e non girate a caso, l'isola è pericolosa. Continuate a fare ceste e procuratevi un posto per dormire. Qualunque cosa facciate non allontanatevi da queste case. Vi faremo avere da mangiare domattina. Un cenno del capo come a far capire loro che faceva parte del piano e che dovevano fidarsi, poi io e Roh ci allontanammo, di ritorno alla nave.

    Ci accolsero freddamente, per nulla entusiasti della mancanza dei bambini nonostante il carico immensamente superiore. Mi limitai a stare zitto e seguire le indicazioni di Roh, guardando i due ninja a capo dell'operazione. I tre mozzi arrivarono a sistemare le cose. Entrai con loro, chiedendo degli abiti di ricambio, se ne avevano, possibilmente puliti, mentre Roh si allontanava e a giudicare dai rumori stava uscendo dalla sua marionetta. La mia intuizione era stata corretta, ma se abbindolare quel sempliciotto era stato semplice, ora veniva la parte più difficile: sarei stato in grado di mettere zizzania nel gruppo o far loro abbassare la guardia per quella notte, almeno il tempo che bastava per metterli in contatto coi frutti?

    In ogni caso quando Roh mi raggiunse con una maschera sul volto lo seguii, pur chiedendo: Vorrei cambiarmi e lavarmi prima, anche se non mi sono esposto direttamente ai frutti. E' un problema? Kinoko e Miya erano sicuramente a portata di voce. Se mi avessero concesso del tempo ne avrei approfittato per impiegarci qualche tempo in più e riordinare le idee, oltre che per spazientirli un poco, magari. Prima di allontanarci dal frutteto avevo chiesto conferma a Roh dell'organizzazione della nave e della posizione delle cabine, giusto per essere sicuro di quanto avevo memorizzato nei giorni precedenti, e avrei dovuto usare ogni informazione al massimo.

    Comunque andasse era il momento della verità e del confronto. Li guardai intensamente, dopo che Roh mi lasciò la parola. Soci. Credo che il vostro metodo finora sia stato poco efficiente. Con Roh abbiamo piazzato le ceste sotto i frutti. Il mio maestro è esperto nell'uso delle falci e mi ha insegnato bene. Ho raccolto tutto con un jutsu, anche se mi ha stancato, preferirei eseguirlo nuovamente domani. Abbiamo lasciato i bambini a preparare delle ceste, e se avessimo una buona notte di sonno e dei tonici domani potrei raccogliere anche il doppio. Nulla di falso, se non fosse che il jutsu che avevo usato non aveva niente a che vedere con le falci, ma meglio distogliere la loro attenzione dal Mokuton. Cercai un posto a sedere, ma in sua assenza mi sarei appoggiato a un muro. Io posso amplificare i vostri profitti senza rischi. Ma a questo punto ne voglio una fetta...avere solo la mia libertà non mi basta più. Guardai Miya, sorridendo. Non mi dovete rispondere subito, avete mezza giornata. Ripetei le sue esatte perole. Possiamo parlarne domani a colazione dopo una buona notte di sonno.

    Avevo un piano, riferito a Roh prima di rientrare lontano da insetti indiscreti, ma dipendeva dalle risposte degli altri due...e dal fatto che fossero andati a dormire o meno. Sfruttando una combinazione di percezione falsata sul mio letto per far credere che ero addormentato associata alla tecnica dell'occultamento e alla furtività mentre mi spostavo, avrei potuto muovermi per la mano e coordinarmi con Roh, ma ancora troppi fattori erano in dubbio.
  8. .

    Fudohcracy


    Improbabili Acrobati
    3

    Tanta condiscendenza da parte di un ninja tanto superiore, che conosceva anche personalmente il Kazekage, mi fece arrossire ancora di più. Quanto ero patetico! Le mie piccole vittorie non erano niente a confronto della vera esperienza e del vero potere...e senza di essi la Missione, il mio unico scopo nella vita, sarebbe rimasta solo una luce all'orizzonte, irraggiungibile! Cercò di consolarmi dichiarando che lui stesso aveva appreso quello specifico controllo del chakra per ultimo, ma anni addietro pur essendo praticamente mio coetaneo...mi sentii ancor più avvilito. Te ne sono enormemente riconoscente, Fudoh-san. Dissi serrando poi le labbra e trattenendo a stento una lacrima di frustrazione. L'addestramento aveva la precedenza al momento, e avevo memorizzato i nomi e i volti di chi dovevamo soccorrere in caso di bisogno.

    Dopo un breve sopralluogo sulla nave e dopo aver posato le nostre cose partimmo. La traversata si prospettavia piacevole anche se avremmo dovuto tenere gli occhi aperti. La disposizione delle stanze, con me e Fudoh-san praticamente centrali, ci permetteva di intervenire rapidamente se ci fosse stata un'emergenza per qualunque ospite, in ogni caso tenni qualcosa del mio equipaggiamento medico nella mia cabina, giusto per sicurezza. Qualcuno provò ad attaccare bottone, ma salvo qualche risposta cortese evitai di approfondire le chiacchiere. Non eravamo là come guardie del corpo, non era nel mio interese fraternizzare con i presenti, ma solo soccorrerli in caso di bisogno. Non persi troppo tempo a parlare con il personale di bordo o con gli ospiti: volevo solo che quella missione finisse in maniera efficiente.

    E l'efficienza includeva l'addestramento. In un momento di pausa, addudendo la volontà di allenarci, iniziammo la lezione sul ponte. Spero di non attirare troppo l'attenzione degli ospiti...potrebbero volerci imitare o chiederci di dare dimostrazione di altre arti ninja. Sbuffai, non avevo poi tanta scelta. Non conosco questo Yakushi, ma mi pare che correre evitando degli spiedi sia un metodo efficiente di addestramento. Mi rimetto comunque alle tue competenze, Fudoh-san. Lo osservai mentre saliva sull'albero maestro, usando il Chakra adesivo che avevo già imparato a gestire, per poi saltare con una spinta nettamente superiore, ma senza danneggiare la superficie su cui si trovava. Capisco...quando ho cercato di usare le arti repulsive ho sempre rotto il punto di partenza...probabilmente serve un metodo più raffinato. Fudoh-san doveva essere un genio, di quelli che riescono grazie al talento, e mi spiegò per sommi capi il da farsi, senza entrare purtroppo nel dettaglio. Temo di non avere le tue capacità, Fudoh-san, ma ti ringrazio. Andrò per prove ed errori, fino a capire esattamente come fare.

    La sua dimostrazione intanto andava avanti, anche se fece qualcosa di poco chiaro impastando tanto chakra da renderlo visibile, pur senza effetti chiaramente evidenti. L'espansione del chakra adesivo era forse troppo avanzata per le sue pur ragguardevoli conoscenzeIl chakra esteso di febh è da Jonin, un'abilità simile quindi sarebbe per forza da Jonin, a meno di creare una tecnica, piuttosto che un'abilità ma riuscì ad attirarsi con la mera Shinra Tensei, raggiungendo il ponte più rapidamente, anche se con un pò di stress per le sue ginocchia nell'ammortizzare l'impatto. Hai accelerato la caduta...intendevi questo come "chakra gravitazionale"? Intanto cercai di imitarlo, ma al momento decisivo del salto finii per crepare il legno e spingermi troppo oltre. Tkz! Riacquistai rapidamente l'equilibrio, ammortizzando il mio atterraggio estendendo del legno dai piedi per afferrare la tolda della nave prima dell'impatto, di fatto riducendo di quasi sei metri la caduta. Appunto...impastando troppo rapidamente mi spinge via, ma non quanto vorrei. Avevo già sperimentato quel metodo, senza riuscire, durante la missione della Colonna Evanescente con il Sensei. Ora dovevo concentrarmici e riuscire.

    La ripetizione sarebbe stata fondamentale. Tutto stava a impastare con frequenza superiore, ma trovando la giusta via di mezzo. Con i consigli di Fudoh-san e del Sensei non servivano altri trucchi, solo ripetere, ripetere e ripetere. Anche se l'albero maestro non sarebbe stato poi così ben messo quando avessi finito. Grazie al Mokuton le cadute non erano un problema, anche se avrei consumato una discreta quota di chakra, ma dovevo continuare così fino a raggiungere un buon compromesso. Fudoh-san... Dissi, dopo un'ora di tentativi. ...penso di essere molto vicino. Pochi tentativi ancora e riuscirò. Temo dovremo sottrarre i lavori di restauro dell'albero maestro dal mio compenso...anche se forse potrei ripristinarlo con il mio Mokuton. La tecnica del Manufatto Perfetto in fondo poteva servire per riempire i punti scheggiati, anche se sarebbe stato un pò uno spreco.
    Nel mentre lui mi aveva osservato, forse meditando sulle sue capacità e sulle sue doti. Chissà se nel vedere il Mokuton che si estendeva dal mio corpo avrebbe pensato che forse lui stesso, capace di estendere i capelli tramite una speciale tecnica, magari avrebbe potuto combinarla con le sue capacità attrattive o con il chakra adesivo, attirando i nemici sugli spuntoni e poi respingendo lateralmente per allargare le loro ferite, come una sorta di trappola magnetica inevitabile...

  9. .

    Crisi nel Ferro


    Ombre di Fuoco e Nebbia 4

    Congedatosi dal caposquadra, Youshi si apprestò a proseguire la sua missione. Mi raggiunse quando eravamo sul tetto, ma non sembrava intenzionato a chiacchierare più di tanto, e io stesso preferivo concentrarmi sul nostro sopralluogo, quindi lo assecondai proseguendo in silenzio. Dopo una prima analisi cercammo di tirare le somme. Sono addestrato per infiltrarmi. Non sono al livello di uno chef di prima classe ma posso cavarmela con un posto del genere, l'unico problema sarà replicare qualche ricetta che non conosco, ma potremmo sabotare gli ingredienti e aggirare il problema, nel caso. Dissi, indicando poi, dall'alto, l'edificio accanto al ristorante. Abbigliamento, credo bruci bene...basterà una cartabomba piazzata all'esterno, magari nel vicolo a sud. Quanto al colpire di sorpresa...io sono in grado di manipolare il legno entro una certa distanza...se mettiamo un bonsai o qualcosa del genere vicino al bersaglio lo posso colpire senza che abbia modo di scappare e senza coinvolgere le guardie. La tua idea del veleno poi mi pare ottima in questo contesto.

    Poi venne il momento della sua confessione, che mi strappò uno sguardo carico di sospetto. In che senso? Una talpa? Non si trattava di talpe ma di corvi, a quanto sembrava, cosa che mi fece rizzare più di un capello sulla nuca, vista l'anomala quantità di pennuti che abitava i tetti della cittadina. Questa...è una cosa che non ci voleva. Ma abbiamo solo tre giorni e dobbiamo comunque andare avanti. Mi fermai a ragionare qualche secondo, gettando delle occhiate di sbieco ai corvi tutto intorno. Se non altro attaccando durante il giorno dovremmo avere un vantaggio sui volatili: attirerebbero troppo l'attenzione all'ora di pranzo, o almeno credo. Conclusero con l'idea di usare il giorno successivo per infiltrarsi nel ristorante e studiarne gli ambienti, preparandosi all'attacco.

    Tornammo al nostro alloggio, e dopo un breve rapporto (a quanto sembrava i samurai conoscevano solo tecniche rudimentali col chakra, e certo non metodi per percepirlo) andammo a riposare. Mi ero abituato a dormire anche in situazioni di stress, il mio addestramento lo richiedeva, ma non potei fare a meno di sognare dei corvi in volo. S fosse solo suggestione o piuttosto un presagio, onestamente, non avrei saputo dirlo.

    La giornata successiva ci diede numerose informazioni. Il menù conteneva piatti che ero in grado di replicare, niente di elaborato, e il ristorante non era poi così grande, senza sale private o separatorie, e semplicemente un bagno e la cucina con annesso magazzino, niente di ingestibile, e dalla cucina si poteva osservare la sala, specie l'angolo in cui stava il tavolo su cui sedeva sempre il nostro obiettivo. Entrò nel locale all'ora di pranzo come previsto, sedendo con tutte le sue guardie...un tavolo circolare con lui che dava le spalle all'angolo tra i due muri e le quattro guardie negli altri posti a sedere. Una quinta guardia sedeva al tavolo accanto, tenendo d'occhio la sala e il portone di ingresso. Questi assaggiava anche per primo le pietanze destinate a Motonari, ma nessuno assaggiava quelle delle altre guardie. I corvi tacevano ma erano presenti, sui tetti del palazzo amministrativo...e il loro silenzio era anche più strano della loro presenza. Innaturale.

    Ero molto nervoso quando quella sera tornammo in albergo, e rimasi nella mia stanza, cercando di ripassare mentalmente le ricette. il giorno successivo ci saremmo sostituiti al cuoco e al cameriere, per cercare l'assassinio nella terza e ultima giornata disponibile, salvo novità.
    Al suo rientro in stanza però Youshi avrebbe trovato nuovamente una sgradita sorpresa: un corvo stava lasciando una nuova foglia con scritto "Andatevene" sul suo letto, salvo volare via all'ingresso del ninja...solo che stavolta una mano artigliata afferrò la creatura, spezzandole le ali. Con un movimento fluido, una sagoma umanoide non più alta di un metro e mezzo si intrufolò nella stanza, con il corvo ferito ancora in mano. Nella penombra non sarebbe stato facile notarlo, ma il Kiriano era abituato a tenebre assai più fitte: quello non era un essere umano. [Immagine]



    Non intendevo spaventarti. La voce era gracchiante e un pò roca, il volto che inizialmente pareva mascherato era in realtà un becco che si muoveva ad ogni sillaba. Il corpo era avvolto da abiti di poco conto che coprivano piume tozze e poco eleganti, ma che certo aiutavano a nascondersi nel buio. Youshi aveva davanti una sorta di corvo umanoide...palesemente un KarasuTengu. Il mio nome è Kenku. Youshi-sama. Si inchinò un poco: aveva un coltello alla cintura e artigli affilati, ma non sembrava ostile, pur avendo aggredito il corvo che cercava di scappare. Ammaestratore di corvi e sabotatore al servizio del sommo Ura-Sojobo. Sono qui perchè il nostro clan è dilaniato da un grave dilemma, e pensiamo che tu possa essere la soluzione.

    I samurai di queste terre hanno aggredito la nostra gente e c'è stato un conflitto. La mia casta, i KarasuTengu, è dedita alle azioni nell'ombra e abbiamo avuto l'incarico di uccidere Motonari Fuumi da parte del nostro leader. Tuttavia siamo anche vincolati alla casata di Ossuri Tokugawa per assisterlo in ogni sua missione. E il vostro onorevole nonno è stato ingaggiato da Motonari per la sua protezione, invocando un antico favore tra le due famiglie. Per il vostro onorevole nonno l'onore è qualcosa di fondamentale.
    Attese qualche secondo, lasciando che il Tokugawa comprendesse il problema: i Tengu dovevano uccidere Motonari, ma contemporaneamente dovevano proteggerlo dalle uccisioni, ed entrambi gli incarichi avevano la medesima forza e valenza. Comprenderete il nostro dilemma. Il vostro onorevole nonno ritiene di poter gestire la cosa, dice di avere un piano, ma alcuni di noi, specie i più giovani, come me, non sono convinti.

    Noi crediamo che non ci sia una soluzione valida...ma se per caso voi, che siete una forza esterna, riusciste a uccidere Motonari, il nostro incarico sarebbe un successo. E contemporaneamente, essendo voi della stessa casata dell'onorevole Ossuri, per antiche regole di clan il suo fallimento nel proteggere Motonari non sarebbe fonte di disonore, essendo i Tokugawa in prima misura degli assassini.
    Si sarebbe inchinato, congiungendo le mani artigliate in un saluto. Uccidere Motonari implicherà affrontare le difese di vostro nonno, sfidarlo apertamente, forse anche in uno scontro diretto. Tuttavia a costo del mio disonore, io sono pronto ad aiutarvi in questa impresa, se me lo concederete. I KarasuTengu che seguono vostro nonno e i loro corvi ammaestrati controllano tutto e dietro suo ordine volevano dissuadervi dal partecipare, ma io credo fermamente che con il vostro intervento potremmo risolvere tutto.

    Ve ne prego, considerate la mia offerta.
    Era un pò troppo tutto in una volta, ma Youshi aveva il potere di scegliere. Ed eventualmente di cambiare i piani, o inserire il Tengu in essi, se lo avesse voluto.
  10. .
    Storie di Famiglia
    Kiri - 2


    Il guardiano era una creatura felina che probabilmente era legata all'effettivo ninja responsabile di quelle mura. Inevitabilmente mi trovai a ripensare a Ryuu, inizialmente conosciuto come Izumo, durante una missione mesi prima. Non ero a Kiri come Yato Senju ma come Apprendista, quindi non c'era stato modo o motivo di incontrarlo: dovevo concentrarmi sul mio addestramento. Capisco. Dissi, laconico, mentre un ninja si fece avanti dietro il felino...forse un secondo guardiano, ma assai più informato dei fatti. Dietro la maschera mi trovai ad aggrottare la fronte: di cosa stava parlando?

    E' corretto, sono l'Apprendista. Tuttavia temo di non conoscere i retroscena...di che messinscena parlate? Chi è questo Isaka Igashi che è morto? Col petto divelto poi... Cosa più importante: sembrava fossi incappato in un problema che affliggeva Kiri da tempo. Magari dare una mano nel risolverlo poteva essere qualcosa che il Maestro avrebbe apprezzato, e poteva essere importante come addestramento. Sarei ben felice di dare una mano, seguirò questi Figli di Isaka, ma prima vorrei capire se hanno qualcosa a che fare con le impronte insanguinate...è una specie di culto?

    Avute le informazioni necessarie mi sarei rapidamente incamminato nella direzione indicata. Un gruppo di gente stramba seguita da quattro civili non doveva poi essere così difficile da rintracciare, no?
  11. .

    Fudohcracy


    Improbabili Bodyguard
    2

    Dunque conosceva anche il Maestro, senza parlare delle missioni certo eroiche nei mari del nord, niente a che vedere con i rapimenti degni di un debole e sciocco genin quale ero. Ma scossi la testa, cercando di scacciare quei pensieri: stavo crescendo anche se lentamente, e presto sarei stato più forte, appoggiandomi sia al Sensei che al Maestro. Sono onorato di fare la tua conoscenza, Fudoh-san. Spero che impareremo entrambi da questa esperienza.

    [...]

    Feci un cenno d'assenso quando il capitano annunciò la sua autorità dopo aver dato prova della trasparenza di quel viaggio, anche se non tutti sembravano soddisfatti della nostra presenza. Il padre del festeggiato, per esempio, era tutt'altro che lieto di non avere dei jonin di alto rango a bordo...mi trovai a serrare i denti cercando di non lasciar trasparire la mia frustrazione: Fudoh doveva essere potente ma io ero solo una mezza calzetta al confronto e probabilmente non gli bastavo, ma non avrei dato a quel pomposo signorotto la soddisfazione di apparire umiliato. L'età non ha nulla a che vedere con le arti ninja, Ushiro-sama. Il Kage di Suna non ha più di quattordici anni, ma potrebbe obliterare un villaggio intero con le sue doti, se lo volesse. Un commento rispettoso ma fermo, con gli occhi azzurri saldamente puntati sulla sua persona. Il capitano comunque aveva motivo e modo per difendere la nostra posizione, cosa che apprezzai. Annuii quando ci rammentò che il nostro scopo era più di prevenzione e di decorazione: non cercavo certo scontri ad ogni costo, ma miravo solo a portare a termine la missione. Ero stato addestrato per quell'unico motivo.

    Poi però saltò fuori il problema dello star dietro ai nostri bersagli: solo un chunin sapeva modulare le capacità adesive del chakra per sostenersi sull'acqua...fortunatamente Fudoh aveva un'idea alternativa. Già con il Sensei avevo vagliato la possibilità di dosare volutamente male il chakra per ottenere un effetto di repulsione, ma di fatto non avevo mai perfezionato quella capacità...cosa che lì per lì mi fece sbiancare, specie dopo la mia sparata di poco prima sull'abilità dei ninja. Deglutii, ricorrendo alla menzogna. Certo. Mi pare un piano eccellente. Serrai la mano...alla prima occasione avrei dovuto chiedere al ben più esperto Fudoh di aiutarmi, pur ingoiando l'orgoglio.

    [...]

    Presi mentalmente nota di tutti i presenti sulla nave: i marinai mi sembravano rozzi e le ragazze un pò superficiali mentre i ragazzi erano abbastanza innocui, almeno a un primo sguardo. Avrei potuto provare a sedurre le ospiti se necessario, ma dubitavo che un simile approccio fosse utile o sensato ai fini della missione. Quando il festeggiato ci mise al centro dell'attenzione mi limitai a fare un inchino e poi fissarlo. Sono Yato, del clan Senju. Se tutto andrà come deve, non ci sarà alcun bisogno di me e di Fudoh-san, cosa che speriamo. Solo quando avessi avuto un briciolo di tempo libero mi sarei rivolto al Kiriano, possibilmente senza farmi notare, sussurrando. Fudoh-san...potrei aver esagerato un pò prima. Io conosco le arti del chakra adesivo...e so che un dosaggio inadeguato può essere sfruttato per aumentare la forza del salto. Deglutii, in imbarazzo. Solo che...non lo ho mai effettivamente appreso o messo in pratica...avresti...avresti qualche suggerimento? Arrossii: detestavo mettere in mostra la mia incompetenza!


  12. .
    YatoLa mia messinscena stava funzionando, arrivando persino a sfondare il muro amimico della marionetta. Avevo colpito nel bersaglio e seminato sospetti là dove necessario. Tutto stava a battere il ferro finché era caldo, senza lasciarselo sfuggire di mano. Siete criminali che rapiscono bambini per vendere merci pericolose...credo che la fiducia reciproca sia l'ultimo dei vostri valori. Io però sono un criminale che commercia in vite e informazioni, ho una mia etica e soprattutto rispetto sempre gli accordi presi. Miya non esiterebbe un attimo a recidere i rami secchi, se capisci a chi mi riferisco. Aggiunsi, alludendo evidentemente a lui. Dopotutto ti ha mandato qui con me, uno sconosciuto. Ripetere le sue stesse parole ma in termini diversi, in quel momento di confusione, non poteva che alimentare le sue paranoie e indurlo a concentrarsi solo su quegli aspetti e non vagliare altre ipotesi. Dovevo rinchiuderlo nel labirinto delle sue stesse paure per poterlo manipolare a mio piacimento. Curioso che fosse un manipolatore di bambole a danzare sui fili altrui.

    Sei intelligente, Roh-san. Bene accarezzare il suo ego e lodarlo. E fai bene a dire che non hai nulla per fidarti di me. Eppure hai appena visto il mio potere...e hai visto come sono riuscito a portarti lontano sia dai bambini che dagli insetti nel villaggio. Occhi indiscreti, non trovi? Aveva citato gli insetti parlando di Miya, rafforzando i miei sospetti nati parlando coi mozzi. Potevo usarlo. La differenza è che potevo attaccarti e farti avvizzire a mio piacere ma non lo ho fatto, perchè non ho interesse nell'ucciderti. E' evidente che sei il capro espiatorio di quei due. Indicai il raccolto. Ma a me non interessa il raccolto, voglio solo salvare uno dei bambini. E tu da capro espiatorio potresti invece diventare quello che si prende tutta la torta, oltre ai bambini che non mi servono e alla soddisfazione di rivalerti su chi ti ha usato come una pedina sacrificabile. Ossia ciò che volevo fare io di lui, ma non approfondiamo l'argomento.

    Il mio alleato può combattere alla pari con l'Hokage di Konoha e può volare liberamente per giungere fino a qui. Sorrisi, deforme nei lineamenti. Penso che ucciderli sia più facile che catturarli. Inoltre a differenza tua io ho un piano per farlo senza che servano aiuti esterni, Roh-san. Guardati attorno...non servirà nemmeno combattere: ci hanno mandato qui a prendere le armi che useremo contro di loro. E indicai i frutti tutto intorno. Ho lasciato parte dei piccioli, se noti. Posso manipolarli come legno, ancora senza necessità di svelare il potere che ho appena raccolto. E tu hai quella tecnica con cui hai mosso le ceste: cosa ti vieta di applicarla ai frutti stessi? Un contatto prolungato, anche mentre dormono...e saranno inermi. Potremmo anche nascondere alcuni frutti in una marionetta per ridurre i sospetti: loro non si aspettano certo un raccolto così abbondante, no?

    Kinoko può essere forte, ma nessuno è più forte del tempo che passa. E noi stringiamo quel potere nelle mani, Roh-san. Io e Te.
    Volevo galvanizzarlo, presentargli un piano senza falle per convincerlo, ma non bastava, il Marionettista voleva ulteriori assicurazioni prima della ribellione. Era stupido, ma non abbastanza. Mi accigliai. Come ho detto, una Picca di Ame porta sempre a termine il suo contratto. Ma non intendo offendermi per le tue parole. A braccia conserte lo guardai a lungo, meditando. Chiunque ad Ame ammazzi qualcuno sotto la protezione del Fauno lo fa a suo rischio e pericolo. Non citai affatto il rischio che IO lo facessi amazzare, meglio escludere dalle possibilità quella frase, così da ammorbidire i suoi timori. E sono certo che uno abile come te manderebbe prima una marionetta per tastare il terreno ed evitare guai. Ma sei furbo a non fidarti. E sia...il bambino è la ragazzina di nome Mirza. Dissi, con un sorriso. Salvo poi aggiungere dopo poco. E anche Jijo. E Tero. E gli altri. Roh-san, sei un uomo accorto e intelligente, ma non insultare la mia intelligenza: se ti rivelassi il nome del ragazzino potresti prenderlo in ostaggio e ricattarmi, schierandoti con Kinoko e Miya.

    Ti faccio una proposta differente: lasciamo tutti i ragazzini sull'isola, così che nè io nè tu possiamo raggiungerli facilmente, e torniamo con il carico sulla nave. Diremo a Miya e Kinoko che i prigionieri stanno preparando delle ceste per il carico di domani, altrettanto abbondante, e che sarebbe uno spreco di tempo farli salire e scendere dalla nave, visto che non possono certo scappare. I piccoli sarebbero al sicuro, per quello che interessa me, e contemporaneamente non potrei prendere quello che interessa a me e scappare. Cosa ne pensi?
    In realtà potevo scappare fregandomene altamente di tutti loro, ma questo non era qualcosa che gli avrei certo detto.
  13. .

    Crisi nel Ferro


    Ombre di Fuoco e Nebbia 3

    Forse era un pò rischioso lasciarci una sola possibilità di agire, ma era pur vero che due giorni di preparativi erano meglio di un giorno, solo, e che comunque la sicurezza, in caso di fallimento, sarebbe aumentata enormemente. Il piano di colpire il ristorante poteva funzionare.

    Poco dopo ero sul tetto, scrutando la cittadina senza dare nell'occhio, accucciato, mentre il Tokugawa poggiava i suoi averi e si organizzava. Non potevo quindi sapere di come avesse ricevuto un messaggio misterioso e si fosse quindi recato dal caposquadra per chiedere consiglio. Hangetsu col suo cane erano intenti a riposare quando il giovane kiriano bussò alla porta e venne invitato a entrare. Ah, Youshi, dimmi pure! Disse, cordiale, salvo poi rabbuiarsi quando l'altro gli porse la foglia con il messaggio. Perchè scriverlo su una foglia? E solo a te? In ogni caso siamo compromessi... Sembrava molto concentrato sul da farsi mentre Youshi continuava la sua spiegazione, come se cercasse di mettere assieme i pezzi di un puzzle senza però poterli vedere. Uhm...qualche sospetto mi viene. Non ho risposto alle domande su Ossuri perchè ci siamo conosciuti diverso tempo fa e non ho licenza di parlare di quella missione con un ninja di grado inferiore. Però qualcosa posso dirtelo: lui era legato a un contratto di richiamo: i KarasuTengu. Sono una casta minore dei Tengu che abitano in queste regioni...e la loro tecnica caratteristica riguarda usare uno stormo di corvi. Restituì la foglia. E' possibile che i corvi ti seguano su suo ordine, anche se non avete più rapporti, magari per vegliare su di te. Però questo non spiega come mai vogliano farti star fuori da questa missione...un uomo avrebbe scritto il messaggio su della carta...usare una foglia è più da creature di altro genere.

    Se Ossuri usa i corvi per dissuaderti penso che la missione non sia compromessa in sè e per sè. Il nostro bersaglio è tra coloro che hanno fomentato la guerra contro i Tengu per il ferro delle loro regioni, magari Ossuri non vuole che ti immischi con questioni che riguardano lui o il suo contratto. In ogni caso sei libero di ritirarti dalla missione se desideri, continueremo solo con Yato. Ma la missione deve andare avanti.
    Lo congedò a quel modo, e poco dopo il Tokugawa mi raggiunse sul tetto.

    Ho una cartina recuperata in un'edicola poco distante. Fortunatamente era ancora aperta. Annunciai, porgendola al mio compagno di squadra. Ne avevo procurato due, proprio per ogni evenienza. Non distante, alcuni corvi volavano nella notte o si appoggiavano sui tetti vicini. Pensavo che il clima fosse un pò freddo per i corvi...devo ricredermi. Commentai, ignaro delle implicazioni di quei volatili, ma dopo un cenno di intesa partimmo. Correre tra i tetti senza dare nell'occhio era la prerogativa di numerosi ninja, e io nello specifico ero abituato a muovermi furtivamente almeno quanto il Tokugawa, sempre che questi non ricorresse alle sue peculiari capacità segrete. Farei prima un sopralluogo sul posto che abbiamo scelto per l'assassinio, se sei daccordo. Proposi, non che avessimo molti altri possibili obiettivi.

    La strada principale separava la sede del governo locale da un gruppo di edifici più bassi, tutti a un piano, che confluivano in una sorta di piccolo quartiere chiamato (secondo la cartina) Rione dei Monaci, in quanto un tempo era una zona appartenente a degli ecclesiastici. Il ristorante era dirimpetto al municipio, con affianco un negozio di abbigliamento e dall'altro lato una lavanderia, entrambi separati da un vicolo che proseguiva su retro (dove era anche presente l'uscita dal retro del locale. Tutto intorno delle semplici case e un bar, raggiungibili navigando fra vicoli un pò angusti, poco più larghi di tre persone affiancate. Il ristorante stava chiudendo, a quell'ora della notte, ma dopo pochi minuti di appostamento fu facile individuare il proprietario, andato via per primo con l'incasso, due camerieri e tre cuochi. Un cameriere e uno dei cuochi vivevano in una delle case del circondario ed erano abbastanza giovani...sarebbe stato semplice sfruttare la notte o il giorno successivo per intrufolarci in casa loro e sostituirli. Una cosa però mi preoccupava. Ci deve essere stata una migrazione o qualcosa del genere...mai visti tanti corvi tutti assieme. Sul municipio numerosi corvi erano appostati, così come quelli che ci seguivano e che stavano vicino al nostro albergo, e anche recandoci a casa del nostro bersaglio avremmo notato un buon numero di quegli oscuri volatili.

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  14. .
    Storie di Famiglia
    Kiri - 1


    Sangue. Nonostante la pioggia battente lo vedevo con chiarezza, e per quanto la Nebbia di Sangue fosse una comune definizione di quel luogo, dubitavo che un simile evento fosse qualcosa di naturale. Ero stanco e accaldato, avendo appena terminato l'allenamento nei boschi vicino al villaggio, e sarebbe stato complesso individuarmi a meno che non lo avessi voluto: vestito con una tuta completamente nera e col viso nascosto da una maschera

    esattamente come da indicazione del Maestro.

    Ero a Kiri da circa una settimana, in quanto il Maestro Kensei aveva deciso che prima di insegnarmi direttamente voleva mettere alla prova il mio fisico, con due settimane di esercizi di base quali la corsa, l'acrobazia e mera ginnastica, con l'unica indicazione di non toccare la spada fino a quando non avessi avuto l'indicazione di farlo. Non ero un allievo impaziente, avevo accettato la divisa che mi era stata fornita e avevo vissuto in anonimato, identificandomi solo come Apprendista del Maestro Kensei Hito, se interpellato. Nessuno aveva visto il mio volto e non c'erano stati comunque problemi, grazie a una lettera del Mizukage stesso che autorizzava la mia presenza. Quanto a Konoha, risultava in Amministrazione che mi ero recato a Kiri per un addestramento, senza ulteriori approfondimenti. Non erano necessari. Avevo con me solo il Bokken, usato solo e unicamente per coadiuvare gli esercizi: non ero un allievo impaziente, o almeno cercavo di non esserlo, e se per apprendere la spada dovevo apprendere la pazienza allora lo avrei fatto. Messa da parte la frustrazione attendevo il momento in cui avrei avuto il permesso di cominciare ad approfondire l'arte della spada, anche se ci fosse voluto un anno. Certo però non mi aspettavo di trovare sangue sulla mia strada. Una traccia di sangue che anche un principiante poteva seguire.

    Nascosto nei cespugli raggiunsi le mura, dove doveva essere avvenuto un piccolo tafferuglio, viste le numerose orme (non ero un genio nel trovare tracce, ma sembrava ci fosse stata una folla agitata davanti a quello specifico ingresso) che si erano poi disperse. La pioggia rendeva morbido il fango, ma non ero in grado di capire quando fosse successo di preciso. Ehi delle mura! Dissi, uscendo dal nascondiglio, la voce appena un pò alterata dalla maschera. Cosa è capitato qui? C'è del sangue che arriva fino alle mura e qui una folla...un linciaggio, forse? Ero uscito da quel punto delle mura ed ero vestito in modo abbastanza caratteristico, sicuramente non serviva spiegare chi fossi, avendo già mostrato le carte del Mizukage. Forse non avrei dovuto immischiarmi in quella faccenda, ma se ci fosse stata una battaglia o degli eventi che potevano disturbare il mio addestramento era bene mettere subito in chiaro cosa fosse fuori posto. Le tracce più rilevanti andavano tutte in una direzione...quelle di tre o quattro persone che erano rimaste in gruppo anche dopo che la folla si era dispersa...volevo capire se valesse la pena seguirle o meno.
  15. .
    Yato

    Anche se provato, grazie ai tonici fornitimi da Rho avevo potuto usare la tecnica della Crescita Controllata per un tempo prolungato e senza esaurire le mie riserve, suo malgrado.
    Intanto avevo fatto mente locale questo mi aveva fornito indizi estremamente importanti sulla persona con cui avevo a che fare. Aveva dei tonici appresso, quindi evidentemente chi muoveva la marionetta era vicino per poterli utilizzare. Ma non era scomodo che fosse la bambola ad averli? Inizialmente sospettai di Mirza o di uno degli altri bambini, ma fu quando bussai sul legno di Rho, causando la sua reazione, che ebbi la prova definitiva: la marionetta era un mezzo sicuro per gli effetti di quell'isola perchè agiva da scafandro per Rho stesso, o almeno questo era il mio principale sospetto. Oh, scusa, scusa! Non volevo irritarti. Ricevetti comunque i tonici, così da premunirmi al meglio per il dopo. Quanto ai bambini che adescava e di cui parlava con tanta leggerezza non commentai. Avrei avuto modo di sfruttare quei suoi gusti così particolari in seguito.

    Il raccolto era terminato e Rho, entusiasta, stava cercando di convincermi a unirmi a loro, vista l'efficienza nettamente superiore rispetto all'uso dei bambini. Era il momento di mettere in campo una piccola recita. Durante la teatrale raccolta dei frutti avevo avviato anche per ben due volte la tecnica della Percezione Falsata, programmando due illusioni cicliche con un lungo periodo senza alcun evento, e poi due immagini che dovevo cercare di sfruttare appieno [Tecniche]. Ah, sono lieto che tu voglia offrirmi questo ruolo, Roh-san. Dissi con tono assai più deciso e per certi versi minaccioso, usando un registro più formale, mentre manipolando del legno dal corpo modificavo i miei tratti facciali, andando a ricomporre l'immagine deforme e lignea del Fauno che avevo interpretato per parecchio tempo ad Ame. Ma disgraziatamente il mio capo ha altri piani per Kinoko-san. L'illusione cominciò, alterando i miei abiti come se del polline denso iniziasse a fuoriuscirne, mentre il legno dal mio corpo cresceva, fino a sviluppare foglie e frutti del tutto analoghi a quelli appena raccolti anche se più piccoli.

    Vedi, gli utilizzatori del Mokuton sono tutt'uno con gli alberi. Io manipolo loro, e divento come loro. In questo momento il mio fisico contiene ogni singola caratteristica di questi alberi. Tutte, compreso il poter far invecchiare rapidamente qualunque cosa. Mi avvicinai di qualche passo fino all'albero più vicino, "toccandolo" con la mano avvolta da legno illusorio, e di fatto senza alcun reale contatto, e in quel momento la seconda Percezione Falsata cominciò il suo ciclo ripetitivo, facendo avvizzire l'abero come se invecchiato rapidamente, nel punto in cui era stato toccato e tutto intorno. Vedi? Ho il potere di distruggere questo luogo adesso...e ovviamente di distruggere anche te, se ti toccassi. Anche gli oggetti come la marionetta di cui ti rivesti invecchiano, dopotutto. Mi voltai a fissarlo, deforme e carico di illusorio potere. Ma non ho alcun interesse nel danneggiarti. Il mio capo mi ha mandato da voi per una questione differente: i bambini.

    Avete pestato qualche piede di troppo rapendoli indiscriminatamente. Uno di loro, e non sono così stupido da rivelarti chi sia, è legato a un pezzo grosso della Pioggia e ha incaricato le Picche di recuperarlo e uccidere i rapitori. Se mi dici che Kinoko e la donna sono gli ideatori, evidentemente tu non sei un mio bersaglio.
    Allargai le braccia, avvicinandomi appena. Pensaci...trovate un naufrago che per puro caso è un ninja e che per puro caso ha capacità che gli rendono enormemente più semplice il raccolto. Non ti sembrano un pò troppe le coincidenze? Io qui sono stato mandato, Roh-san. E non so se sei familiare con Ame, ma in quel caso qualche voce ti sarà pur giunta sull'esistenza del Fauno delle Picche di Ame.

    Avrei atteso qualche istante per vedere l'effetto della mia recita. Poi avrei rincarato. Stando a bordo ho scoperto che non siete tutti sullo stesso piano, Kinoko e soprattutto Miya ti vedono solo come un sottoposto facilmente sostituibile...sai che lei prende parte del carico per sè e lo rivende per un compenso maggiorato? Me lo hanno detto i mozzi-non-più-bambini. Io lo avevo detto a loro, ma loro avrebbero certo detto che era una voce che girava, specie se lui avesse chiesto qualcosa sul genere "ma è vero che Miya fa la cresta sul carico?". Dissolsi la mia illusione, ma non quella dell'albero (che sarebbe rimasto alterato per un'ora prima di dissolversi) anche se ovviamente avevo ancora i tratti del Fauno. Puoi chiedere pure in giro, basta saper ascoltare. Loro ti metteranno da parte alla prima occasione non appena scopriranno che le Picche sono sulle vostre tracce. Un mio alleato è in arrivo, infatti. E il potere che ho appena accumulato grazie a te mi sarà estremamente utile. Speravo di averlo intimorito a sufficienza, anche se non potevo certo vedere oltre la marionetta. Tesi una mano. Ho una proposta per te, Roh-san. Mi sei simpatico e sei stato utile in questo evento, oltre ad avermi concesso di raccogliere così tanto potere. Aiutami a catturare o uccidere Kinoko e Miya, e riportiamo i bambini al sicuro. A quel punto potrai andare ad Ame a mio nome, ed entrare sotto la protezione delle Picche. Un passo ancora, fino a essere a sette metri di distanza. Cosa ne pensi?
295 replies since 27/8/2015
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