Votes taken by Dorian Pavus

  1. .
    Credo mi sia saltata ogni immagine possibile su questo profilo rip
  2. .

    Ferite


    - XI -

    Nessuno intervenne mentre l'Hokage parlava. Le lance rimasero alzate e gli sguardi torvi mentre la Montagna metteva un passo dietro l'altro dentro quella Montagna per uscirne. L'Araldo lo seguiva come un'ombra, sembrava quasi che non gli permettesse di voltarsi. Ogni tanto biascicava qualche parola, come se stesse parlando con qualcuno - il Bendu o forse se stesso, chi può dirlo a quel punto?
    Perché tanta ostilità? Perché quel popolo viveva da solo, emarginato? Perché era pronto a vivere da reietto pur di stare lontano dalla civiltà? Davvero non erano altro che una setta religiosa? Stavano per caso nascondendo qualcosa? Il Bendu forse? Tutte domande, queste, che non avrebbero trovato risposta quel giorno. Quando Raizen raggiunse la cima della montagna e varcò l'ingresso che dapprima aveva oltrepassato, una velocissima manipolazione creò una spessissima roccia, difficilmente penetrabile, che chiuse il passaggio. Il Cuore della Montagna azzurra era stato sigillato e probabilmente sarebbe rimasto tale per molto tempo.
    Il vento che colse l'Hokage all'uscita della grotta fu rinfrescante sì, ma gelido a tal punto da portargli via moltissimo chakra. Il luogo in cui si trovavano era inospitale, è vero, ma era pur sempre abitato e il grande numero di persone che vi vivevano doveva suggerire qualcosa al ninja più esperto della foglia - ed infatti lo faceva eccome. Peccato avesse le idee sbagliate sul posto. La Volpe, interrogata sulla questione, rispose piuttosto dubbiosa. Ne sono inondato. Disse, alla prima domanda. Non è affatto poco, Raizen, almeno, non qui dove siamo adesso. Non posso dire di aver provato lo stesso al villaggio, anche se la sua assenza non mi turbava affatto. La domanda sul Genjutsu lo lasciò traviato. Non da quando siamo in questo villaggio, almeno.

    Una volta rientrato al villaggio, Raizen avrebbe sentito quello che aveva già sentito o poco altro dai passanti interrogati. Tutti sapevano cosa fosse il Bendu: era ciò che stava tra tutte le cose, alcuni dicevano che era ciò che stava tra il bene ed il male, altri ancora che fosse l'essere di mezzo tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Riguardo alla tribù di indigeni, alcuni preferivano non parlarne, altri, come un arzillo anziano, rispondevano cose piuttosto colorite, al limite del mito e della leggenda urbana. Tutte però vertevano su di un punto: Si sono allontanati da noi molto tempo fa ed hanno abbandonato la vita quotidiana per votarsi alla vita spirituale. Percepiscono una forza scorrere in tutti gli esseri al punto di aver deciso di smettere di mangiare tutto ciò che è animato per nutrirsi solo della roccia azzurra della montagna. Che anche questa fosse una leggenda, un mito? Oppure che, come tutte le altre cose, era una mezza verità?
    Tornato dalla moglie di Raikegi, Raizen pose diverse domande, senza scomodarsi sul chiedere se disturbasse o meno. Trovò la piccola donna intenta a stare sulla sua poltrona, bevendo il suo tè. Era sola e sembrava pensierosa. Quando l'Hokage parlò, tuttavia, l'espressione di rammarico sul suo volto leggermente svanì, lasciando il posto al suo solito vetusto sguardo di compassione: Nessuno ha mai cacciato dentro la montagna e tutti sanno di quel popolo. Non te l'ho voluto dire soltanto per il tuo bene perché fossi in grado di scindere le dicerie del popolo da quello che sono realmente quelle persone. Se sei entrato ed hai parlato con loro, sai che sono in grado di sapere tutto. Se avessi avuto qualche pregiudizio se ne sarebbero accorti e forse, adesso non saremmo neanche qui. Tacque, con la voce leggermente spezzata dal dolore. Speravo che potessi aiutarci, Raizen. Ma mi sbagliavo. Non dubito delle tue capacità ma forse abbiamo bisogno di qualcuno più puro di cuore. La frecciatina si soldi fu accolta con un sorriso amaro. Non sono i soldi che ci interessano, né a me né a mio marito. Le lacrime solcavano il suo volto. Vogliamo solo ricongiungerci. Io non so come uscire da qui perché se lo facessi, il mio tantien prosciugato, oltre la cascata, mi ucciderebbe. Il palmo della mano si aprì, creando un piccolo fazzoletto. Com'era possibile, se realmente quella donna non aveva più neanche un briciolo di chakra che le scorresse in corpo? Attendi pure quanto vuoi. La caccia dovrebbe avvenire stasera, non torneranno tardi, se Hebiko si dimostrerà scaltra. Adesso, ti prego, lascia che stia sola. Kira salì le scale con la tipica velocità di una donna anziana, congedandosi. Sarebbe riapparsa soltanto qualche ora dopo quando il più bel ninja di Oto avrebbe bussato alla porta.

    Bhè, non proprio bussato. L'avrebbe piuttosto sfondata, cadendoci sopra a peso morto, con Hebiko in spalla. Erano entrambi ricoperti di sangue dalla testa ai piedi, pieni di ferite ovunque.
    Hebiko era riuscita a schivare l'albero che le stava cadendo addosso ma lo stesso non si può dire della testata dell'animale né dei suoi successivi due attacchi. La ragazza infatti, si accorse del movimento del fyrnock ed abbassò lo sguardo per intercettarlo, finendo così per ricevere un potente colpo nell'occhio destro. Sbalzata in aria, l'animale riuscì a raggiungerle la gamba destra, afferrandola con le sue potenti fauci ed inferendo una letale ferita all'Otese. Non era il suo ultimo assalto, tuttavia. Con quel poco di forze che le rimaneva in corpo, Hebiko riuscì a schivare il fendente diretto al ventre ma non abbastanza da evitare totalmente l'attacco che colpì la sua parte destra del corpo. In quel momento i due fyrnock più piccoli finirono l'operazione di sutura e cura in cui erano intenti e con un verso richiamarono l'attenzione del grande. La figlia di Orochimaru era a terra, immobile, inerme. I Fyrnock erano animali territoriali, come gli era stato comunicato, ma non erano soliti nutrirsi dei loro ospiti indesiderati. La lasciarono perdere e se ne andarono. Dorian corse verso di lei stremato e con le lacrime agli occhi mentre vedeva quello che era successo al suo corpo e in quella situazione infranse l'unica promessa che si era fatto: ricorrere alla tecnica di suo padre, quell'uomo che tanto aveva odiato e che aveva tentato più e più volte di usare su di lui per correggere le sue deviazioni. Fu così assalito anche lui, ferocemente, dagli stessi fyrnock ma fu abbastanza bravo da fingere quasi subito di essere stato colpito a morte mentre le sue labbra continuavano a muoversi e dei sigilli ad apparire sul corpo martoriato della giovane donna serpente.
    Il rumore che Raizen avrebbe fatto correndo dalla piccola consigliera di stato Otese avrebbe destato Kira che si sarebbe precipitata di sotto. Osservando i due, col cuore in gola, l'Hokage avrebbe scoperto che Hebiko aveva ricevuto gravissime ferite. Le mancava un occhio ed entrambi gli arti destri, arti dove una sconosciuta serie di sigilli vorticavano in una danza di luci, limitandone i monconi. Hebiko era rimasta menomata in più parti ma le funzioni vitali del suo corpo erano intatte, come se congelate nel tempo. Dorian parlò, con un filo di voce. Non sono in grado di mantenere la tecnica a lungo ... stava molto male anche il Nostro, sfortunatamente. Era ... coff ... tanto tempo che non alteravo il tempo così profondaente... coff un piccolo rivolo di sangue uscì dalla sua bocca. Per ancora qualche ora al suo corpo non succederà niente ma devi riportarla ad Oto ... coff ... ed in fretta, se non vuoi che accada il peggio ... Kira compose una rapida serie di sigilli ed evocò fuori dalla stanza un gigantesco Gufo con degli occhiali da vista altrettanto gradi. Il suo contratto era piuttosto particolare ed aveva a che fare con la saggezza degli animali. Inutile dirvi che quello era il capocontratto. Diede poi a Raizen una manciata di tonici. Mangiali varcando la soglia. NON mangiarli al Villaggio per nessun motivo. Danne qualcuno anche a Dorian o potrebbe perdere il collegamento con Hebiko! Indicò poi rapidamente la sua creatura. Monta su Fukuro e vola verso la cascata il più velocemente possibile ... forza!

    A Raizen non restava che ubbidire ed alla svelta. A quel punto le opzioni che aveva erano molteplici: tornare da Raikegi e sperare che avesse qualche opzione per curare i due ninja di Oto oppure affidarsi alla Foglia o, ancora, al Villaggio del Suono. Questa scelta però, racconta un'altra storia e non è il tempo che venga raccontata.

    Chakra: 10/10
    Vitalità:8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Note
    Hebiko ha ferite permanenti e necessita di cure. Vedete voi come gestirla.
  3. .

    L'Amministratore


    - II -

    Rise, quando il Kiriano specificò a quel modo il suo nome. Con l'acca? Ho tante amiche, che fanno lavori piuttosto onesti, benché forse assai peculiari, che hanno l'acca in fondo al nome. Deborah, Samantah ... l'AnalGore è un posto così accogliente. Poco dopo la presentazione dell'Anaga e del Kiriano, una figura in abiti informali e con evidenti - ma molto teneri - occhiali da vista finti si presentò davanti ai due, farneticando riguardo un circo. Eh? Fu la prima reazione del Pavus, iniziando a guardarsi intorno. Se ne sarebbe accorto se fosse arrivato il circo, aveva appena attraversato la città per arrivare in amministrazione. Si girò quindi verso Fudoh Sono per caso arrivati mentre ero svenuto? Domandò interdetto, ponendo il mento tra l'indice ed il pollice della mano destra. Lo stupore più grande sopraggiunse, però quando quel ragazzino si presentò come l'Amministratore e quindi il famoso Febh Yakushi! Certo, la fama lo precedeva, come ho appena detto, ma non sempre - eufemisticamente parlando - per motivi buoni, piuttosto spesso, invece per la sua catastrogena, se mi passate il neologismo, sbadataggine. Dorian lo guardava con uno sguardo sognante e piuttosto strano: era combattuto, infatti. Sebbene non amasse più di tanto gli uomini mingherlini ed apparentemente poco virili, lo sguardo perverso e, appunto, la suddetta fama, gli creavano fantasiose immagini di lui e lo Yakushi nella sua stanza rossa mentre subivano e vicendevolmente facevano subire più di un interessante giochetto. Ci mise un paio di secondi a realizzare che gli era appena stata posta una domanda. Io sono Dojin Riku Anaga ma ... nuovamente un vistoso occhiolino, questa volta però in direzione di Febh per gli amici Do-ri-an. Scandì bene la parola per far capire l'acronimo e la semplificazione geniale con cui usava appellarsi. Ovviamente era stato appena presentato da Fudoh ma lui neanche se ne era accorto. Attese poi che il simpatico - per quanto strano ma adesso almeno profumato - kiriano finisse il suo discorso per aggiungere poche altre parole, tra cui qualche offesa per la generosità non apprezzata. Prima di tutto ... mosse il dito e si atteggiò con faredva inequivocabile. ... quello è uno dei capi dell'ultima collezione della Gilda dei Sarti, vedi di non sputarci sopra. diede una schicchera rapida sulla spalla dell'Ospite, guardandolo piuttosto male. In secondo luogo ... si girò verso Febh Confermo quanto ha detto, esclusa la parte sul vestito, ovviamente. Avrà sentito parlare della maestosa festa che c'è stata per il genetliaco di Oto, no? Sa' la organizzavo io. Si aggiustò il colletto leggermente. Dopotutto, la festa era stata un successo, pestaggio dei suoi figuranti da parte di Fudoh escluso.

    Chakra: 8.5/10
    Vitalità:7/8
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Note
  4. .

    Il Migiore dei Risvegli


    - VI -

    Quando qualcosa era troppo ... era troppo. E l'Anaga era uno insaziabile, quindi, insomma, doveva essere VERAMENTE troppo. Neanche la coltellata nel collo servì a qualcosa, quella donna era animata da una potenza probabilmente immonda. La morte del giovane mascherato dall'aspetto estremamente sexy lo aveva sconvolto, nonché gli aveva lasciato un amaro in bocca irrimediabile, in quanto aveva perso una discreta possibilità di divertimenti, ma quella situazione si stava rivelando impossibile da gestire. Ormai arreso alla impossibilità di vincere, Dorian lasciò la presa sul kaiten. In quel momento però, qualcosa lo toccò sulla spalla ma la sua coda dell'occhio non riusciva a scorgere niente: lo interpretò come un segnale del destino, lui che coltivava la cultura dei morti, e volle credere che fosse qualche entità a dargli la forza, proprio come quella donna si era data alle fiamme ed era tornata viva ed invincibile. Allora strinse il suo pugnale e provò ancora, e ancora, e ancora e ancora e ancora a pugnalarla al collo, alla testa, agli occhi, nel naso, nelle orecchie, fino a quando qualcosa di duro, probabilmente un sasso o un lungo pezzo di marmo, non lo colpì sulla guancia, facendolo volare a diversi metri dalla donna. Dorian svenne.
    Ma non era morto. Anche perché era troppo carino per morire.
    Ed anche se lo fosse stato era certo che, in qualche modo, si sarebbe potuto auto-evocare grazie ai suoi riti necromantici.
    In ogni caso un nuovo colpo sulla guancia lo riportò alla realtà. La prima cosa che vide fu un gigantesco, venosissimo pene, davanti ai suoi occhi. Non che fosse la prima volta che si svegliava con una visione di quel tipo né sarebbe stata l'ultima. L'arma contundente apparteneva all'uomo mascherato, quello che era convinto fosse morto (non potete capire che soddisfazione fu per lui sapere che non aveva ancora perso quella fantastica opportunità). Il suo fare becero e strafottente era molto carino e grazioso, lasciava intravedere un'anima corrotta capace di qualsiasi amenità - sia fuori che dentro quattro silenti mura. La questione, comunque, era che l'Anaga era stato pesantemente drogato e si era fatto prendere dal un raptus folle al punto da deturpare in modo orribile - ma non sessuale - il cadavere di un vecchio - tendenzialmente perché la gerontofilia era forse l'unica cosa che mancava al Nostro.
    Un po' disgustato, dopotutto era abituato a subordinare ad altri questi atti, scosse il capo, ancora frastornato dal risveglio al tempo dolce e traumatico.
    AnalGore ... che nome grazioso. Disse Ci farò un salto senza dubbio. Il baffo di Dorian tintinnò imbarazzato, senza che questi potesse controllarlo. Era un evidente segno per l'uomo mascherato. Quando quest'ultimo si congedò, nonostante la allusioni del ragazzo, Dojin si portò verso Hebiko e se la caricò in spalle. Era un gentiluomo e non avrebbe permesso che le succedesse niente. Era piccola e graziosa, andava protetta. La portò fino a casa sua, entrò in casa, dopo avergli frugato nelle tasche per trovare la chiave, e la poggiò delicatamente sul letto. Le imboccò le coperte e le lasciò un odoroso fiore bianco sul comodino. Era l'inequivocabile segno del suo passaggio.
    Nonostante tutto, le palpò un paio di volte il sedere durante il tragitto per tornare ad Oto. Tanto è svenuta!

    Chakra: 8.5/10
    Vitalità:7/8
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Note
  5. .

    Doveri d'ufficio


    - I -

    Bhè, Dorian non si aspettava che quel viaggio verso l'amministrazione fosse piacevole dopo aver effettivamente tastato di che pasta era fatto il kiriano che aveva rovinato ma anche abbellito i suoi piani per la festa di Oto, ma non si aspettava neanche di trovarsi davanti un completo analfabeta. Voleva andare in amministrazione a farsi riconoscere dei meriti, probabilmente, ma l'Anaga era convinto che al momento della firma dei cartigli necessari alla burocrazia ed a tutte quelle cose di cui si occupavano, quando ancora viveva nel suo paese, i suoi servi - più precisamente schiavi, in realtà - , il kiriano avrebbe suggellato il tutto con una vistosa "x". Molto confuso da tutte le frasi che il ragazzo stava apportando per rispondere alle proposte da lui fatte, cercò di rigirare la questione da un'altro punto di vista, mancando totalmente il bersaglio. Bhè, Amico mio, se hai bisogno di denaro ho tanti amici a Kiri che mi devono cose. Ed omicidi. E anche qualche giro con le migliori squillo aumentate di Oto. Ad Oto di solito, comunque, le fontane sputano sangue, non acqua. A volte serpenti. A volte sono semplicemente spente ... meglio di no. La deviazione per casa del Pavus non pareva essere contemplabile. Peccato, era da tanto che non mostrava a qualcuno la sua stanza rossa. Facciamo allora che ... te li presto, ok? E in quel momento, se Fudoh avesse distolto lo sguardo anche solo per un istante, avrebbe notato come Dorian aveva dei nuovi abiti addosso. Erano i suoi preferiti per le missioni ufficiali: un duro corpetto di cuoio, del colore di quel materiale in versione grezza, numerose borchie dorate, spallacci pesanti, pantaloni larghi di un marrone più tenue, tenuti insieme da strette fasciature del medesimo cuoio. Degli stivaletti decorati a mano in pendant con il resto del vestiario chiudevano la sua fantastica figura. Ma il vero problema non era il nuovo abito di Dorian - comunque difficilmente giustificabile - quanto quello di Fudoh! Il Sarto era riuscito a vestirlo senza che lui se ne accorgesse [Note.]Lascia fare a Dorian il suo mestiere. È solo temporaneo. u_ù Un vestito azzurro intenso, largo, dotato di uno scollo a V profondo, gonfio sulle spalle, che non lasciava intravedere la figura del giovane, con dettagli verde acqua e decorazioni ancora dorate troneggiava su uno strello pantalone verdastro, molto chiaro ed un paio di scarpe semplici, anch'esse sul verde. Dorian mosse leggermente la testa verso il basso, facendo comparire sotto i suoi perfetti baffi un sorrisetto compiaciuto per il lavoro svolto. Per l'acqua di colonia ... aveva bisogno di una scusa che potesse funzionare. ... è un particolare tipo di acqua che sgorga da un fiume qui vicino e che passa per il Villaggio di Colonia disse di primo acchito, mettendo su la prima cosa che gli veniva in mente, Lo usiamo per lavare i vestiti, quindi stai tranquillo, non c'è n'è più bisogno. L'occhio del Pavus si illuminò di una luce sinistra, quasi fosse estremamente contento del subdolo sotterfugio che aveva messo in atto.
    Quando entrò nell'Amministrazione con il suo ospito, lo indirizzò subito ad un "addetto ai lavori" e durante le poche parole spese dal ragazzo si rese immediatamente conto del grande misfatto che aveva compiuto. Poggiò il dorso della mano sinistra sopra la fronte, portando leggermente indietro la testa. Era molto dispiaciuto. Oh, me tapino! disse, piuttosto teatralmente, Il mio nome è Dojin Riku Anaga ma tu chiamami pure Dorian. Anche Baffetto non è male. Seguì un inequivocabile occhiolino. Tu, piuttosto, come ti chiami?

    Chakra: 10/10
    Vitalità:8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Note
  6. .

    Risveglio


    - II -

    Per il Pavus non era certo una situazione nuova quella. Se ne era andato dal suo villaggio d'origine proprio per quel motivo: i bulletti, gli idioti del quartiere che utilizzavano la violenza o il turpiloquio per imporre la loro idea. Si era stufato di dover convivere con gente che gli scriveva "frocio" con le uova sulle mura del suo regale palazzo da Mortalitasi; si era stufato di dover assoldare sgherri per gambizzare, mutilare, uccidere chi gli faceva torto. Era un atteggiamento che non amava avere, eppure eccolo lì ad assoldare assassini, a tramare trappole ed agguati. La sua pelle era liscia tanto quanto era violenta la sua anima vendicativa. C'era un motivo se tra tutti i villaggi accademici, egli avesse scelto proprio Oto, il villaggio del Suono. Sembrava normale, sembrava tranquillo, sembrava innocente. Ufficialmente fu bandito per la sua stravaganza sessuale - cosa che, davvero, non era ben vista nel suo paese d'origine ma i suoi sforzi per occultare quei vizi e quei gusti particolari erano sempre riusciti. Quando però uno dei suoi sgherri fu catturato e iniziò a fare il suo nome, la famiglia si mosse d'anticipo, con la paura che una macchia ancor più grande sulla loro dignità potesse imbrattare il loro nome, lo esiliò con una ... scusa. Questo Dorian lo sapeva, o almeno, lo intuiva. Per quanto suo padre avesse cercato di "curare" la sua malattia, per quanto la madre cercasse continuamente di presentargli avvenenti ragazze - con cui sovente copulava perché ... la carne è carne, ma l'anima esige spiritualità -, questi ultimi erano quasi riusciti ad accettarlo, semplicemente facendo finta che non fosse vero.

    Quando riaprì gli occhi, l'Anaga vide il kiriano chinato su di lui mentre curava le sue ferite col chakra. Facevo qualcosa di simile con gli Igashi ... non sono convinto di ricordarmi come si fa, però. Disse flebilmente, recuperando le forze. Poi rispose alla prontissima domanda del suo "amico". Certo, amico mio. Lo guardò con gli stessi occhi con cui un adulto guarda un bambino che cerca di camminare ma cade in continuazione. Però prima ci facciamo un bel bagno, ci mettiamo qualcosa di presentabile e ci profumiamo con una buona acqua di colonia. Vieni con me.
    Non disse altro ma s'alzò e con un cenno della mano lo invitò a seguirlo.

    Chakra: 10/10
    Vitalità:2/8
    En. Vitale: 22/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Note
    Aggiunta la tabella di fine post con le spese di chakra anche del post precedente.
  7. .

    Dilatatori & Cadaveri
    Un Paradiso Inaspettato


    - IV -

    A quanto pareva il Pavus aveva trovato ciò che stavano cercando ma aveve anche disturbato il jonin maniaco - che, secondo lui, si era messo a fantasticare su quella sedia su ciò che, una volta trovato l'attrezzo del peccato, avrebbe potuto fare con Dorian. Tuttavia, alle parole dello studente, il ninja parve infastidirsi - che fosse come quegli strani asessuali che prima corteggiano per lungo tempo e poi dopo, quando possono avere la loro preda, la lasciano andare? Ma a quanto pare, le cose erano più serie di uno strano giochino sessuale per l'Anaga. La folla che poco tempo prima avevano superato all'ingresso dell'ospedale, adesso pareva voler entrare. Perché? Bhè, il Jonin non lo specificò proprio con chiarezza ma citò, dal niente, un genjutsu. Dovevano essere dentro qualcosa di molto al di fuori della portata del Nostro, anche se sarebbe stato un ottimo campo di battaglia per la sua naturale propensione alle illusioni. Non ho idea di come si sigilli una porta! Lo vedi che mani morbide e delicate che ho? Pensi che chiunque, nella mia posizione, sarebbe propenso a farsi venire degli orribili calli? Seccato da quella insinuazione, Dorian si voltò ed eseguì gli ordini come richiesto ... ma a modo suo. Scese rapidamente tutte le rampe di scale con una serie di balzi fino a tornare al pian terreno dove iniziava, dalle vetrate della porta d'ingresso, a vedere la folla avvicinarsi. Aveva un vantaggio, ma era minimo. Si arricciò i baffi con la mano sinistra mentre la testa iniziava a scrutare in tutte le direzioni le direzioni. Cominciamo. Un sorriso di sfida comparve sul volto del Pavus. Rapidamente si infilà nella stanza accanto e, con non poca fatica, iniziò a trascinare l'armadio pieno di medicinali che vi era. Per fortuna le porte erano abbastanza larghe da far passare quel mobile senza troppa difficoltà. Lo posizionò subito davanti al cardine destro della porta, di modo da bloccarne una parte in modo piuttosto stabile. Nella stanza adiacente prese tutti i lettini d'ospedale e li portò dalla parte opposta della porta, così da formare un corridoio con una piccola strettoia. Si accertò di rimuovere tutte le ruote dai lettini di modo che non potessero essere facilmente spostabili. Una volta che la folla fosse riuscita ad oltrepassare la prima fila di letti - e già questo avrebbe richiesto un lungo tempo, visto che erano stati riposti di modo da bloccare la porta d'ingresso - si sarebbe diretta verso i piani inferiori, al dire di Shinken. Dunque ciò che era da fare era piuttosto semplice: cercare la strada più breve per i sotterranei e tentare di deviare quella sorta di gruppo di zombie in un altro ambiente. Per quanto avessero cercato di sfondare la barricata, indubbiamente si sarebbero prima sparpagliati, magari cercando strade alternative limitrofe. Dorian entrò in ogni stanza, cercando di bloccare la porta con tutti i mobili presenti, preferendo i più pesanti. Non era estremamente forte, questo è certo, ma indubbiamente era più forte di una persona normale e tanto bastava a non rendergli quel lavoro estremamente faticoso. Le scale che portavano al piano di sotto, dopo una manciata di minuti, erano bloccate da un mobiletto basso, usato come archivio, un pesante apparecchio per la rianimazione, la gigantesca lampada utilizzata durante gli interventi chirurgici, un peluche di una bambina ricoverata lì in precedenza di una my little kitsune e l'ennesimo armadietto contenente stetoscopi (eh eh eh, scopi) e abiti del mestiere. Non c'è niente di mio in tutto questo. Sembra una creazione anonima. Disse il Sarto. Corse velocemente davanti all'ingresso ed, in un attimo, mise le mani nella sua borsa con l'equipaggiamento. Iniziò a spargere le sue fastidiose biglie tutt'intorno all'ingresso, scrivendo con esse il suo nome. Perfetto. Incrociò le braccia soddisfatto.
    La mandria iniziava ad essere vicina e del jonin, neanche l'ombra. Forse, a quel punto, l'Anaga avrebbe fatto bene ad allontanarsi e cercare riparo.







    Chakra: 10/10
    Vitalità:8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Note
    ///



  8. .

    Cena col delitto

    - II -



    Tredici. Tredici era il numero di sere che l'Anaga aveva passato a circa sei metri dall'uscio di porta di Hebiko, con un grandissimo mazzo di rose rosse come il sangue dei Mikawa in mano, uno smagliantissimo sorriso, un gilet bianco, di sete, a coprire una camicia fine ed attillata, gessata, nera come la più tenebrosa kageton. Il pantalone di seta aveva vibrato centinaia di volte alla leggera brezza del vento ed il Pavus aveva sperato più e più volte che quel lieve alito d'aria fosse generato dallo spalancarsi della porta cui sostava di fronte. Se la immaginava con un lungo abito da sera nero la sua Hebiko, un abito nero con ricamature dorate e rosse come la chioma fluente di capelli che le contornava il viso. Un po' di tacco a slanciare la gamba tonica da kunoichi e due lunghi orecchini pendenti alle orecchie. Dal nervosismo si aggiustava dieci, cento, mille volte il ricciolo dei suoi baffi per poi, impensierito, estrarre il suo specchietto dalla tasca del gilet - specchietto agganciato con una sfarzosa catena di vetro al passante del fine pantalone - e controllare di non aver sciupato il lavoro che aveva impegnato le sue ore precedenti. Quella porta, però, non si aprì mai.
    Il quattordicesimo giorno, alla consegna dell'ennesima lettera, però, accade l'imprevedibile. C'era andato quasi rassegnato, tuttavia non senza il solito sorriso stampato sul volto, vestito in modo piuttosto banale ma non per questo poco fine. Si chinò il necessario per sollevare lo sportellino delle lettere ed ebbe giusto il tempo di rendersi conto che tutte le altre epistole che aveva scritto erano scomparse. Ma fu questione di un istante e Dorian fu afferrato e scaraventato all'interno della casa da qualcosa di lesto, rapido e micidiale. Se però su di una cosa si può essere sicuri è che è impossibile cogliere Dorian Pavus - Dojin Riku Anaga - alla sprovvista. Se Hebiko si fosse accorta dell'abbigliamento che il giovane ragazzo dalla carnagione olivastra aveva indosso prima di essere scaraventato nella stanza, le sarebbe subito balzato agli occhi come adesso l'uomo fosse vestito di tutt'altri abiti. Era un uomo dalle mille risorse, il Pavus. Se ne stava sprofondato sulla poltroncina della padrona di casa, un po' colpito da quanto accaduto ma composto nonostante tutto. Il suo vestito bianco era accompagnato da una cravatta verdolina ed una camicia color petrolio. Ancora niente di eccessivamente formale ma qualcosa che potesse fare la sua figura. La guardava con lo sguardo perso mentre lei si esprimeva nervosamente. Tranquilla, Cara, non c'è nessun problema. La forza e la violenza dell'azione avevano reso Dorian ancora più deciso riguardo le sue intenzioni. Doveva averla, in un modo o nell'altro. La kunoichi gli diede le spalle e si avviò in cucina. Un piccolo esserino iniziava a giocare con le sue gambe. Sorrise, sentendo una certa affinità con quell'animale. Quando rialzò la testa Hebiko aveva un grande vassoio con molte bevande odorose. La ragazza lo invitò a servirsi e lui scelse il thè più chiaro presente tra quei liquidi. Aggiunse una frase fuori luogo che fece quasi andare di traverso il primo piccolo sorso che il Pavus diede alla sua bevuta. Non l'ho pensato neanche per un secondo. Però per un attimo ho sperato che fossi una donna dal polso saldo. disse, sorridendo, alludendo al fatto che una donna risoluta è sembre qualcosa di estremamente eccitante. Quanto seguì successivamente fu come ostacolato dall'udito del nostro: si badi bene che Dorian non è un uomo che si può convincere a parole. Molto spesso fa orecchie da mercante e mostrando di aver capito le motivazioni del suo interlocutore asserisce alle loro affermazioni tutt'altro che vinto dalla loro dialettica. Era esattamente quello il caso. Ma certo, ma certo, non preoccuparti dolce Viperella. Si alzò brevemente dalla sedia, cercando la sua mano esattamente come aveva fatto al primo incontro. Dopotutto da qualche parte dobbiamo cominciare, mi sbaglio? sorrise, mentre tentava un ennesimo baciamano - questa volta esente da volgarità. Dorian poggiò poi la tazzina ricevuta - non vuota, non è signorile ripulire completamente i piatti ricevuti - e si diresse verso l'uscita con una mano nella tasca, sollevando leggermente la giacca aperta sopra il polso. Domani sera, qui, alle otto. Passo a prenderti, va bene?

    Se la ragazza avesse accettato, il Dorian che per le tredici sere precedenti sostava davanti alla porta sarebbe stato nuovamente lì, per la quattordicesima sera consecutiva. Le avrebbe porto i fiori, semplicemente, per poi allargare leggermente il braccio, come ad invitarla ad incrociarlo con il suo. Vogliamo andare?
    La passeggiata sarebbe stata breve, il ristorante non distava molto da quella zona di Oto, come abbiamo già detto. Dorian durante il viaggio avrebbe lanciato alla donna numerose occhiate e numerosi sorrisi accennando molto poco a parlare ma rimanendo a disposizione per qualsiasi eventuale domanda della giovane. Arrivati alla Rosa Candida, il caposala sembrava quasi attendere il Pavus. Oh, signor Anaga! La stavamo proprio aspettando, è sempre un piacere averla tra noi. Inutile dire che quello era il locale preferito del nostro - ovviamente mi riferisco al locale preferito per approcciarsi con entrambi i sessi. Tutta la sala era illuminata da enormi lampadari in cristallo, i muri, le tovaglie, i tovaglioli, erano di un fresco color panna e tutti gli infissi di un mogano intenso. La parete più esterna di tutta l'enorme sala era una vetrata gigantesca che dava su un peculiare strapiombo del Bosco dei Sussurri dove sullo sfondo si poteva scorgere una piccola cascata di acqua innaturalmente azzurra.

    RestaurantPetrus


    I due furono fatti sedere al tavolo più vicino alla vetrata: Dorian ovviamente porse la sedia ad Hebiko, facendola sedere per prima e solo successivamente mettendosi anche lui al tavolo. Furono portati loro due menù. Ordina pure quello che vuoi, tesoro. Le disse il nostro mentre lentamente apriva il menù e si immergeva nella carta. Ma durante la lettura delle prime pietanze, il suo sopracciglio destro iniziò a tremare vistosamente in modo quasi nervoso. Hebiko si sarebbe potuta accorgere benissimo che qualcosa non andava. Dorian diede due profondi respiri col naso, divaricando le narici. Sento ... sento ... disse quasi sottovoce, contorcendo la faccia un disastro di moda! e concluse quasi urlando e battendo la mano sul tavolo mentre gli occhi si voltavano verso l'ingresso del locale. [IMG] Nel frattempo anche Hebiko, se avesse avuto capacità particolari riguardo l'indagine, avrebbe potuto notare la stranezza delle pietanze nell'ultima pagina del menù.

    Dorian non si sbagliava. Era entrato da poco un vero disastro della moda. Qualcuno che basava la sua eleganza sul chakra, visione del mondo totalmente poco consona per la raffinatezza Otese. Prima che la Montaglia della Foglia potesse anche solo raggiungere il caposala, un uomo gli si parò dinnanzi con un foglio di carta in mano ed una bottiglia. Il capo sala, nel frattempo, venne chiamato da una voce nelle cucine che lo fece indietreggiare e perdere alla vista dell'Hokage. Qui dentro non si usa il chakra. Gli avrebbe detto l'uomo con il foglio di carta in mano, porgendogli la bottiglia. Non c'era ostilità nelle parole di quello che sembrava un misero cameriere ma il fatto che sapessero che l'uomo stesse utilizzando una tecnica doveva suggerire qualcosa a Raizen. Seguimi Aggiunse, porgendo anche il foglio di carta. Finché non li avesse entrambi presi, il cameriere sarebbe rimasto in quella posizione. Una volta afferrati gli oggetti, il ragazzo avrebbe indicato la Montagna da testa a piedi con l'indice della mano destra per poi indicare il suo stesso occhio destro. Un messaggio non chiaro ma inequivocabile. Il tutto il più lontano possibile dagli occhi dei presenti in sala.
    L'uomo avrebbe portato Raizen dapprima in cucina poi, passando accanto agli chef - e vedendo l'eleganza e la pulizia generali ed incredibili di quel posto (infatti gli chef erano perfettamente puliti ed in ordine, quasi a prova del peggiore Amministratore di Oto) - si sarebbero diretti alla cella frigorifera. Tieni giù la testa. Questo cunicolo non è fatto per quelli come te. E neanche per quelli come me, a dire il vero. Indicò il cameriere, facendo spallucce, infine portò le mani al petto formando il sigillo dell'Ariete e dal centro della cella frigorifera si aprì una minuscola porticina. Era davvero piccola, non più grande di quella necessaria per passare un uomo sotto ai cinquanta centimetri d'altezza. Dopo una rapida osservazione, si sarebbe potuto notare come il corridonio non fosse più lungo di cinque metri.Qui invece è consentito l'uso del chakra. Aggiunse il cameriere mentre, componendo il sigillo della tigre, spariva davanti agli occhi dell'uomo. L'Hokage aveva una frazione di secondo per fermare il cameriere e chiedergi delucidazioni. L'uomo avrebbe interrotto il suo procedimento ed avrebbe fatto qualsiasi cosa il foglioso gli avesse chiesto ma non gli avrebbe rivelato il segreto di quella porticina per nessun motivo al mondo. Doveva trovare un modo per andare dove quella fessura lo portava. Non perda quegli oggetti per nessun motivo al mondo.

    Se fosse riuscito ad arrivare dove l'uomo si era appena teletrasportato, davanti a lui avrebbe potuto notare un vecchio tavolo di legno illuminato da una forte luce giallastra proveniente da un lampadario tutt'altro che nuovo, in netto contrasto con quei lucernari presenti nella sala principale del locale. Lo zotico è arrivato, signore. Raikegi era solito usare dei nomigloli molto particolari per i suoi bersagli. L'Hokage non faceva eccezione. Sii svelto, Raizen Ikigami. Dimmi perché c'erano spie di Konoha nel mio territorio ed io cercherò di non privare uno dei quattro villaggi del suo Kage. La Montagna avrebbe potuto sentire distintamente questa voce molto leggera ma gracchiante provenire con forza dalla stanza, anzi, dall'ombra davanti a lui, ma non sarebbe stato in grado di vederne la fonte. Fino a che essa, con agilità sorprendente data l'età e soprattutto la statura, non saltò sul tavolo, rivelandosi in tutta la sua piccola maestosità. Era l'uomo della foto del suo osservatore, il signor Raikegi. Dal tono, però, egli sembrava tutt'altro che amichevole. Perché la sua risorsa l'aveva mandato da quello che, a prima vista, non sembrava altro che un signorotto malavitoso come se ne vedono tanti a Oto? E soprattutto, come mai si poteva permettere di minacciare l'Hokage in persona?



    Parlato
    Pensato


    Edited by Dorian Pavus - 18/5/2017, 00:36
  9. .

    Giochi Proibiti

    - III -



    Non appena insinuai al fatto che l'artista mascherato presentatosi col nome di Kuso avesse potuto spiarmi, l'Otese che aveva malamente declinato le avanche del Pavus - che non si sarebbe certo arreso lì ma la situazione non gli permetteva di agire come avrebbe voluto - si scagliò contro il primo, allungando il suo corpo in modo assai peculiare. Scommetto che nell'intimità sa come divertirsi, la ragazzina. Pensò Dorian, mentre un sorriso malizioso compariva sul suo viso. La vista di quella scena, cioè di un uomo nudo che veniva malmenato da una donna elastica, facevano viaggiare la sua immaginazione fino agli angoli più remoti: già si figurava un paradiso di donne dominatrici con le stesse abilità dell'Otese, sottomettere uomini ben dotati ma, aimhè, impotenti davanti a cotanta superiorità attraverso punizioni corporali, morali e totale negazione della propria individualità; insomma, un mondo dove donne vestite in lattex portavano a spasso per un doppio, turgido guinzaglio di pelle i loro cagnolini libidinosi.
    Poi la kunoichi decisamente più abile di lui gli rivolse parola, facendolo ricadere dalle nubi sulle quali si era rintanato a masturbare le sue fantasie. Oh, lo apprezzo molto ... sì ... continua pure. Nuovamente Dojin incrociò le braccia e si mise nella sua posizione contemplativa. C'era un particolare però che la ragazza ed anche Kuso avrebbero potuto notare di diverso: nell'istante in cui i due avevano iniziato a scontrarsi, Dorian si era cambiato d'abito. Sì, era vestito diversamente. Come fosse stato in grado di modificare il suo vestiario senza che i due se ne accorgessero ed in modo così radicale e completo rimaneva un mistero. La lunga tonaca bianca con i riferimenti beige era stata sostituita da un completo nero con rivestimenti d'oro ed un particolare colletto squadrato ed a punta alto fino a sotto la mandibola.
    Il Ninja mascherato provava a parlare con la sua assalitrice portando argomentazioni che a chiunque sarebbero potute sembrare piuttosto sensate ma non all'Anaga: non tanto perché non concordasse, quanto perché era nuovamente tornato a fantasticare, quindi, semplicemente, non gli stava prestando ascolto. Finché, nuovamente, l'essere direttamente chiamato in causa non lo riportò coi piedi per terra. Hey! Esclamò interdetto. Mi hai preso per uno così facile? Ricordate il discorso fatto poco fa? Il corteggiare le donne e l'essere corteggiato dagli uomini? Per Dorian era sacro. Non mi sembri un ninja di Oto, non credo tu possa entrare in città con tanta sicurezza. Quindi ... Ma la voglia di cazzo rimaneva voglia di cazzo. E se invitassi anche la mia salvatrice? Pensò il Pavus. Poi però si rese conto della stupidaggine dell'idea. È ancora troppo pura per questo. Ogni cosa a suo tempo, Dojin, ogni cosa a suo tempo ... Tuttavia quello che sarebbe successo di lì a poco li avrebbe, sotto un certo punto di vista, uniti.


    Che ne dite di far arrivare dei banditi dal bosco da combattere? :zxc: Se avete altre idee per la giocata, portate avanti le vostre eh.


    Parlato
    Pensato

  10. .
    Io voglio giocare con Dorian. Qualche mezzasega di Oto che vuole farmi farmare i primi stemmi?
10 replies since 25/7/2016
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