Posts written by -Max

  1. .

    L'Arte di Sorreggere i Muri


    VII

    Il suo aiuto lo aveva dato. Il lavoro che fece era, tutto sommato, impeccabile. Così mi voltai verso di lui, con ancora le mani impegnate sul paziente.
    Lascia perdere Fudoh, finisco io. Sei stato bravo, nella gestione, in questo intervento. Hai fatto tutto bene. Lo studio era servito. Non sarebbe di certo mai terminato, quella era la condanna del medico e doveva ancora imparare molto per aveva iniziato quel percorso che avrebbe finito.
    Scriverò al Mizukage, gli raccomanderò di nominarti membro di questa squadra. Non ci saranno problemi di sorta. Alla fine i muri non li aveva realmente sorretti. Aveva scoperto che chi studiava medicina, ad un certo punto, smetteva di essere una parte integrante della struttura dell'ospedale ed iniziava a salvare vite per davvero.



    Dopo alcune ore, alcuni tonici e diverse garze il paziente era quantomeno stabilizzato, seppur grave. Fudoh era stato condotto, esausto, in camera sua. Bussai, attendendo risposta e quando la ebbi entrai, con i mano una lettera chiusa. La lettera ricava il sigillo del Mizukage [Nota]Evito di fare un post con Itai, se posso, ma uso l'abilità:

    Disposizione del Kage
    Speciale: L'utilizzatore può assegnare i Ruoli Guardiano, Squadra Interrogatori, Squadra Medica, Squadra Speciale e Consigliere ai ninja del proprio villaggio e può assegnare l'Equipaggiamento Speciale di Villaggio. L'assegnazione può richiedere una prova a piacere del Kage. Ogni villaggio può avere massimo 3 PG con lo stesso ruolo.
    [Da chunin in su]

    .
    Questa è da parte del Mizukage, per te. La lasciai sul tavolo ed uscii. Sorrisi, contenta di ciò che Fudoh aveva fatto ed ottenuto in quei mesi di studio.

    Come dietro suggerimento del Capo della Squadra Medica, Meika Akuma, nomino Fudoh - cognome ignoto -, grado Genin, membro della Squadra Medica di Kiri.
    Presterà servizio presso l'Ospedale di Kiri e sarà sotto il comando diretto di Meika Akuma.

    Nono Mizukage, Itai Nara.


    p.s., Meika mi ha detto cosa è successo in ospedale. Sono certo della mia scelta, e del contributo che potrai dare alla Squadra. Complimenti, Fudoh.



  2. .

    And the Time will be his Spouse


    V

    La giusta dose di alcool e chiacchiere poteva rendere un uomo abbastanza loquace ed alcuni degli uomini che erano lì avevano già onorato il dio Bacco abbastanza per quella sera. La storia di Youshi, alle orecchie di un sobrio già credibile di suo, aveva fatto abboccare tutti.
    Certo però che l'accenno, sebbene non diretto, a gioielli avrebbe potuto far insospettire qualcuno. Però, gioielli e cristalli non erano la stessa cosa. Il cristallo era una pietra, il gioiello era arte. Ed a quella domanda risposte un uomo baffuto, con pochi capelli che gli coprivano solo le tempie, che batté sul tavolo il boccale di birra dopo averla scolata con la giusta dose di godimento.
    Gioielli, ragazzo? Questo posto è povero. Niente gioielli. Siamo per lo più agricoltori, fabbri, tutto ciò che ruota attorno alla lavorazione della terra. Gli altri annuirono. Non sembravano esserci realmente gioielleri lì. Un altro, uomo più alto, magro ed arcigno, anche lui abbastanza pelato, completò la risposta: Basta vedere dove viviamo per capire che il lusso non è cosa nostra. Sembra un posto davvero strano per chiedere di beni di lusso. Ma ehi, alzò il bicchiere che conteneva un liquido ambrato. Chiedere non fa mai male, immagino.
    Un altro, un uomo con una lunga barba e dei capelli disordinati, scuri ma striati di grigio, era in quel gruppetto. Beveva, ma restava in silenzio. Più volte lanciò un'occhiata a Youshi, poi agli altri, dunque bevve ancora la sua birra.
    La quotidianità, pft. Fece un verso derisorio. Vado a svuotarmi la vescica. Lanciò ancora un'altra occhiata a Youshi, dunque si alzò, diretto verso il bagno. Era evidente che voleva lo seguisse.

    Se lo avesse fatto, di fatti, Youshi non lo avrebbe trovato vicino gli orinatoi con l'arnese in mano. Anzi, avrebbe bloccato subito la porta.
    Se vuoi farti ammazzare, questo è un ottimo metodo. Questo villaggio non è fatto per gli stranieri che vengono a fare domande. Non più. Dunque si avvicinò veramente all'orinatoio, per espletare i suoi bisogni.



    Ero circondato da circa quattro uomini. Tutti erano ubriachi come delle spugne. Non sono qui per lottare. Dissi con tranquillità. Era vero. Non volevo scatenare una rissa, ma avevo fatto una domanda semplice e quegli uomini aveva reagito in quel modo. Mi avevano messo una mano sulla spalla, provando a tirarmi via ma ero stato sfuggente. Avevo detto loro di andare fuori.
    Forse potevo cavare qualcosa dalla loro bocca. Forse.
    Beh, peccato per te. Noi sì. Il primo si lanciò contro di me. Scompostamente. Il suo attacco era così pieno di aperture che avrei potuto ucciderlo quando ancora era lontano tre metri da me, ma mi limitai a schivarlo, fargli lo sgambetto e farlo cadere.
    Vi sembra il caso di aggredire un onesto avventore che ha chiesto le ultime novità? Suvvia.
    L'uomo, umiliato si alzò dalla polvere. Altri due cercarono di assalirmi alle spalle ma con un balzo passai tra di essi ed afferrai i loro vestiti, trascinandoli a terra. Non poetete battermi.
    Tu...
    Sono un ninja che si è ritirato a vita privata che vuole viaggiare verso ovest. Ma ricordo ancora i trucchetti del mestiere, per cui, lasciatemi perdere.
    Fu decisamente abbastanza per quei bulli senza quartiere. Si alzarono, scapparono. Sospirai e mi misi in un angolo, concentrandomi per cercare il chakra di Youshi... e sentii qualcosa di strano. Qualcosa di sbagliato. Lanciai uno sguardo sotto di me. Proveniva da lì. Ma dovevo raggiungere il Tokugawa prima. Scoprire se aveva ottenuto qualche informazione.

  3. .

    La Trama della Vita


    X


    [La Botola]
    Le parole di Daishin erano sincere, convincenti eppure Yobu pareva reticente a rilassarsi davvero. Li aveva condotti in trappola e qualcosa gli diceva che, se voleva continuare a vivere così come aveva vissuto negli ultimi quarant'anni allora doveva semplicemente aprire un varco nel pavimento e bruciarli vivi. Poteva farlo.
    Ma non lo fece.
    Yamina mi ha trovato, quando ero un bambino. Non ricordo da dove vengo, o come mi chiamassi prima. Forse Yobu era sempre stato il mio nome non ricordo. Ricordo però... ricordo le stelle, un mare cristallino senza fine. Poco altro, parve nostalgico in quel momento. Nel Laboratorio c'erano molti scienziati. Ricordo un dottore, mi insegnava cose. Cose sulla scienza, mi fece capire qualcosa del mio potere. Restai lì un po' di tempo, mesi, forse un anno, non ricordo finché beh..., sospirò, cercando di ricordare qualcosa di doloroso forse. Mi fidavo di Yamina. Era stata lei a trovarmi, a condurmi qui. Sarei morto, mi ha salvato. Così quando mi ha condotto davanti ad RT-01, non mi sono chiesto se mi stesse usando o meno. Ero un ragazzino. Yobu allungò una mano e in essa comparve una provetta che conteneva un liquido trasparente, che emetteva un baluginio azzurrognolo. Un tappo impediva alla provetta di chiudersi. Un'etichetta recava scritto RT-01. Ricordo che la provetta era così... sì. Mi disse di provare ad usare i miei poteri. Mi diede alcune istruzioni semplici. Non ho mai capito cosa fosse, ma capii cosa voleva farmi fare abbastanza da permettermi di comprendere l'effetto delle modifiche che voleva apportare ad RT-01... ed io lo feci, perché mi fidavo di lei. L'acqua nella provetta iniziò a bollire. La luce divenne rossa. Mi disse che RT-01 doveva sopravvivere sempre, mi disse che doveva assumere l'aspetto di una cellula. A quel punto sapevo qualcosa, così riuscii a creare una cellula da RT-01 che doveva sopravvivere sempre. Poi Yamina scomparve e successe il finimondo. Il dottore era furioso, però poi si calmò. Iniziò a studiare RT-01, iniziò a trascurarmi. Un giorno sentii un'esplosione, un sacco di ninja sciamarono qui dentro... ed io mi nascosi, creandomi un nascondiglio. Non ho più saputo che fine abbia fatto RT-01, ma so che probabilmente vive e cercherà sempre di sopravvivere.
    Poi il discorso si spostò sulla pietra. Yobu parve agitarsi un attimo e si osservò attorno circospetto. Poi si tolse la bandana, rivelando una pietra incastonata sulla fronte, tinta di rosso come il sangue.
    Non sono nato con questa. Non so chi, ma circa un anno fa una fiamma verde è apparsa davanti a me. Ne è uscito un uomo, alto, pelato, scuro di pelle. Molto alto, a dire il vero, sicuro più di due metri. Sembrava affaticato, ma sorrise nel vedermi. Mi ha detto "la Realtà ha preso la forma di un piccolo, piccolo uomo", ho provato a fuggire ma nemmeno un istante dopo mi sono trovato disteso sul pavimento, con questo cristallo incastrato sulla fronte. Si è chinato e mi ha detto "tra un anno verrò a riprendermelo" e dopodiché è sparito di nuovo nel fuoco verde. Beh, indovinate, è passato quasi un anno. Sono sicuro che quello è un socio di Yamina. Ne sono sicuro!

    [Alla Yoku Nemoru]
    Ecco, quella era un'azione avventata. Entrare all'improvviso con due uomini che stavano discutendo poteva sicuramente scaldare gli animi, ma fino a quel punto... chi poteva dirlo? L'avventore lanciò uno sguardo verso il Presidente (riconoscibile dal fatto che come ogni presidente stava dietro la scrivania) e dunque verso il nuovo arrivato. Inspirò profondamente e rivolse le spalle all'uomo dietro la scrivania, torreggiando su Daishin, avvicinandosi di alcuni passi. Aveva la pelle scura, corti capelli chiari ed un vestito elegante. Sembrava ben piazzato.
    Cosa hai sentito?, domandò velenoso, mentre la tensione nella stanza aumentava fino al punto di "tagliabilità con un coltello".
    Attenda fuori per favore, disse il presidente, un uomo basso e grassoccio, col fisico schiavo delle sue abitudini poco salubri.
    No. Entri. Subito. A quelle parole un Kunai comparve all'improvviso nella mano dell'uomo, impugnato con la destrezza di chi sa come usarlo. Avanti.

    [Alle Macerie]
    La lotta era terminata. L'impavido assalitore si era ritirato, forse resosi conto che i numeri non giocavano a suo favore.
    Tutto sembrava essere in fermento e lo Yotsuki prese in mano la situazione ed il Commissario rispose dilatando le narici furiosamente. Dov'è la zona di sicurezza? Questo... attacco ha confermato ciò che ho detto. Non esistono posti sicuri. La Tayo non è di certo un fortino. Dimmi, ninja, scommetto che in trenta secondi sei capace di pensare a dieci modi diversi con cui uno di voi può entrare all'ultimo piano della Tayo no Warai ed ammazzare mio fratello prima che i suoi brutti ceffi mettano piede nel suo studio. Mio fratello è protetto, se è in pericolo, da qualcosa di più di un normale civile oppure non è un pericolo. Ho mandato i miei uomini a scortarlo, sarà qui presto. Se volete unirvi alla scorta fate pure. Nel mentre, io costruirò un perimetro qui intorno. Ed il discorso si chiuse lì. I suoi uomini avrebbero scortato lì suo fratello, costi quel che costi.

    [Fuori dalla Tayo no Warai]
    Gli uomini assegnati alla scorta di Gatou Warai sciamarono negli uffici della compagnia così rapidamente che nessuno ebbe modo di chiedere loro cosa stessero facendo. Che Kato, Kunihiro ed altri fossero stati presenti non sarebbe servito a molto, poiché Gatou Warai sarebbe stato condotto all'esterno rapidamente, attorno ad un cordone di uomini che dovevano proteggerlo. Altri tre erano fuori ed avanzarono per controllare la strada qualche metro in avanti, altri due rimasero nella retroguardia.
    Alla fine, come disse il Comandante, nessuno aveva cercato di uccidere Gatou Warai. Tutti giunsero nuovamente nel punto in cui tutta quella storia era iniziata.[Nota]Nn posso proseguire oltre perché creerei

    sparità di tempi eccessive tra ciò che succede alla Yoku Nemoru ed alla Botola. Per cui per il momento andranno avanti solo quei due pezzi.



  4. .

    And the Time will be his Spouse


    IV

    Domani, prima dell'Alba. Vieni qui davanti in Amministrazione, fu la mia risposta. Quando il ragazzo fu uscito, tornai a giocare con il cristallo tra le dita. Quello si illuminò leggermente per un secondo ma quasi non lo notai, poiché lo strinsi nel pugno rapidamente.



    L'alba non era ancora molto lontana, ma il cielo era ancora scuro. Ad est, nella direzione verso la quale ci dovevamo dirigere, il sole illuminava leggermente la notte sfumando il blu scuro di tinte leggermente più chiare. Yogan, ancora in forma umana, attendeva con me l'arrivo del giovane Tokugawa.
    Tra le dita avevo ancora il cristallo dalle strane proprietà. Nessuno sembrava essermi stato di aiuto.
    Quando Youshi arrivò attesi che, come da protocollo, mi rivolgesse il saluto. A quel punto feci un cenno a Yogan la quale, ancora in forma umana, partì a piedi in direzione delle mura, ma dalla parte opposta rispetto al cancello.
    Per quanto comodo, un drago che decolla dal Villaggio è sempre ben visibile, tutti a Kiri vedevano spesso Yogan partire ed arrivare dall'Amministrazione. Volevo che nessuno sapesse che fossi partito il più tempo possibile, prima che la notizia che il Mizukage non fosse a Kiri si spargesse. Non per protezione del Villaggio in se (contavo di essere di ritorno molto presto, del resto) ma per proteggere le copertura il meglio possibile.
    Indossavo un mantello con un cappuccio, avevo già avvisato le guardie di non fare troppo caso. Avevo una strana sensazione riguardo quella storia, ed il cristallo che avevo in tasca sembrava scottare per qualche ragione.
    Usciti dal Villaggio ci incamminammo verso il centro dell'isola.
    Corriamo ora, Yogan ci starà aspettando. Così iniziammo a correre verso nord, ovviamente adattai la mia andatura alla sua per evitare di lasciarlo indietro e trenta minuti dopo Kiri non era più visibile mentre Yogan, già trasformata, ci attendeva.
    Lenti! Disse pigramente la dragonessa facendo fuoriuscire una fiamma dalle sue narici.
    Mi divertirò a farti mangiare la polvere un'altra volta simpaticona. Andiamo Youshi, salta su. Non preoccuparti, non ti mangia.



    Nella sala dai drappi rossi il tavolo frantumato era stato rimosso. C'era solo il Veterano, seduto sul suo scranno. Nessun altro. Aveva la fronte aggrottata e si grattava vagamente il mento, battendo il piede quasi a sfogare una leggera tensione, ma nel suo complesso sembrava tranquillo.
    Poi, una fiammella verde comparve lì davanti e qualcosa cadde ai piedi del Veterano.
    Un grosso Cristallo. Il Veterano lo prese tra le dita, sorrise con una luce ambiziosa negli occhi e si incamminò all'esterno della sala.
    Il destino stava prendendo il suo corso.


    Kessho era un Villaggio fin troppo semplice. Qualcosa, tutto sommato, non sembrava giusto. Avevano parlato dei cristalli Mugen come se fossero un'arma pericolosa, avevano parlato di un enorme pericolo ma lì sembrava andare tutto come se nulla fosse mai accaduto. Yogan era tornata in forma umana e guardava attorno a se sospettosa, quasi annusando l'aria, ma non sembravano esserci pericoli in vista.
    Il Villaggio arroccato su una collina pietrosa che si stagliava attorno ai campi coltivati come una strana guardiana. Aveva mura di legno e le luci indicavano che il Villaggio sembrava essere vivo.
    Sappiamo che è successo qualcosa alla Cava, ma non capisco nemmeno dov'è. Non l'ho trovata nelle mappe. Non ho trovato informazioni su questi Cristalli. Questa storia è un enorme punto interrogativo. Sembrerebbe uno scherzo di pessimo gusto se non avessimo una vittima ed una sensazione... strana che non riesco a togliermi di dosso. Le dita cercarono il Cristallo Mugen tra le dita. Dobbiamo cercare informazioni, ed abbiamo più possibilità di farlo separati. Uno dei compiti delle Squadre Speciali è mentire ed infiltrarsi. Ottenere informazioni è importante quanto uccidere, se non di più. Entriamo assieme, fingiti mio cugino. Unii le mani, trasformandomi, occultando il mio aspetto forse troppo noto. Ero un uomo di circa venticinque anni, ma dai capelli corti scuri ed il viso anonimo. Non volevo attirare l'attenzione. Siamo mercanti di passaggio diretti verso ovest. Non specificare dove se non lo chiedono, ma se dovessero, dì Kiri. Conosci il Villaggio, per cui saprai mentire in maniera convincente. Cerca di capire ciò che puoi dei Cristalli, ma valuta la situazione prima si sbattere in faccia ciò che sai. Anche informazioni sugli ultimi avvenimenti sarebbero utili... andiamo.



    Il Villaggio Kessho non era molto grande. Come molti villaggi c'era una grande piazza centrale, fulcro della vita e del commercio del Villaggio ma che di fatti era davvero quasi tutto il Villaggio che si spandeva circa tre o quattro isolati di distanza dalla casa.
    C'erano molti commercianti, anche se ormai le botteghe erano chiuse, ma rimaneva aperta la taverna ed alcuni posti più o meno malfamati. Superato il cancello, mi rivolsi a Youshi: La Taverna è tutta tua. Io cerco qualcos'altro. Ti troverò io se necessario, nel caso, prendi un stanza lì.
    Detto ciò mi voltai, silenzioso, sparendo tra i vicoli. Ero serio e preoccupato, con una sensazione addosso strana che non riuscivo a comprendere.
  5. .

    Star Legend


    Link: www.narutogdr.it/star-legend

    Istruzioni



    Primo ingresso
    Al primo ingresso nel gioco vi ritroverete con una schermata bianca davanti. Il vostro mondo non esiste ancora, non avete creato nulla. Una Entità vi chiederà di completare il codice inserendo parole, numeri, qualsiasi cosa che vi viene in mente nel codice stesso.
    Verrà creata una stella da tale codice. La vostra prima stella, un puntino di 1 click in una mappa che ne conta mille miliardi di superficie.

    Ottieni Codici Sorgente
    Cliccando su www.narutogdr.it/random e completando il form, cliccando su "Get Link" otterrete 5 Codici Sorgente. Potete collegarvi una volta l'ora per ottenere Codici Sorgente.

    Esplora la mappa
    Adesso avete la vostra stella. Cliccate sul bottone Mappa Galattica per avere uno zoom entro 1000 click di distanza dalla stella selezionata. Selezionare una stella salverà la vostra posizione e quando riaprirete il gioco, ripartirete da lì. Viaggiate tra le stelle.
    Ricordate che la galassia che esplorate e create è condivisa tra tutti gli utenti che partecipano, che la arricchiscono di stelle man mano che il gioco va avanti. Potrete imbattervi in stelle altrui, esplorarle, usarle come punto di lancio per esplorare altre stelle ed allontanarvi dal cluster iniziale che avete creato con più rapidità.

    Crea nuove stelle
    Se hai dei Codici Sorgente a disposizione comparirà il pulsante "Crea Stella" che vi consentirà di creare una nuova stella. La posizione della stella è casuale, ma è entro una certa distanza dalla stella in cui vi trovate.... Ma non così casuale forse. Le stelle create hanno una tendenza. Cercano qualcosa. Lo spirito di creazione cerca di mettere le stelle verso un obiettivo... quale?

    Ed in futuro...
    In futuro il materiale che sta attorno alle vostre stelle potrebbe condensare e dei pianeti potrebbero formarsi attorno ad esse. In futuro... chissà cosa donerà l'Entità.



    Lo scopo di questo gioco è dare un premio, se di premio di può parlare, a chi aiuta la Legend tramite la pubblicità.
  6. .
    Itai è troppo buono. Sebbene possa essere cattivo (la sua bontà non è da confondersi con ingenuità ma con la voglia di cercare una soluzione alternativa al conflitto senza cedere all'ira). È diventato così dopo aver realizzato diverse cose della sua vita. Questo gli crea problemi quando qualcuno crede che si possa abusare di quella bontà, cosa che costringe Itai ad essere più duro, cosa che tendenzialmente odia.
  7. .

    Infiltrazione
    III



    Ora, non c'era molto che la povera Nukenin potesse fare contro il fin troppo rapido Kunihiro. Il primo attacco, un rapido fendente, non permise alla donna nemmeno di protestare che la testa le rotolò orribilmente dalle spalle, schiantandosi nel suolo fangoso con un viscido splat.
    Dunque la missione di Saki era bella che fallita e la reazione istintiva, rabbiosa fu avvicinarsi alla testa di Yumiko, girarci attorno fino a metterla tra se e Kunihiro e dunque calciarla a piena forza per farla volare, con un destro degno dei migliori calciatori, dritta in faccia al foglioso [Azione]Forza e Velocità: 300. Ovviamente una testa non avrebbe ferito nessuno gravemente, anche se l'impatto non sarebbe stato dissimile da una portentosa craniata senza precedenti.
    TU MALEDETTO HAI ROVINATO TUTTO! Sibilò Saki. Ah, sono una Kunoichi di Oto e questa, diede un colpetto col piede al cadavere Doveva rimanere viva, dovevo avvicinarla e spiarla, avere informazioni sulla sua rete. Ed invece... bleah. Adesso dimmi, che sei un Nukenin? Intendi uccidermi? Aveva visto quanto era rapido il ragazzino. Anche se avesse iniziato a correre non sarebbe scappata da nessuna parte. Se avesse voluto ucciderla lo avrebbe fatto, ma Saki avrebbe affrontato la morte a muso duro e se sopravvissuta, avrebbe rubato kunai e stivali a Yumiko.
  8. .

    La Trama della Vita


    IX


    L'Iga aveva rischiato molto contro un apparente avversario di cui non sapeva nulla e che presentava fin troppe stranezze. Ad esempio, quella capacità di manifestare quelle spade nonostante il suo chakra fosse apparentemente così debole.
    Anche la scelta di parole fu quantomeno azzardata, ma furba. Nulla di specifico. Aveva raccolto tutte le informazioni in suo possesso, aveva creato una teoria, una storia e l'aveva presentata all'uomo che minacciava lui ed i suoi due compagni. Eppure, non ci volle molto. Ci volle solo un nome per far vacillare il loro aguzzino.
    Yobu.
    Yobu... sì... come fai a saperlo? Quella rivelazione lo sbilanciò abbastanza da fargli perdere la concentrazione. Quelle spade caddero e nel cadere il clangore del metallo che impattava contro il pavimento diede prova della loro effettiva realtà. Ma come posso aiutarvi io? Dite di voler fare qualcosa per Soyo, parlate di crimini. Bah. Però se qualcuno sta usando questi tunnel senza che io lo sappia, direi che è anche affar mio... non che io riesca a far molto, dopotutto. Ciò che ho fatto prima beh... finché comprendo ciò che voglio creare, posso crearlo ed io non sono mai stato addestrato. Per cui non ho mai sorvegliato con chissà quale arte questi tunnel. Sono un labirinto, si trovano sotto Soyo, sbucando in vari punti della città e si estendono ben al di la. Quasi quarant'anni fa, durante la guerra, tutta questa era una base segreta... ora, beh, è casa mia.
    Le armi dietro i tre si dissolsero in una fine polvere che si sollevò, sempre più leggera, fino a scomparire del tutto. Ho sentito... ho sentito dell'esplosione. Ho chiuso il tunnel che portava a Soyo, tanto non lo uso mai, per paura. Ehi, alzati, che ci fai ancora lì. Seguitemi.
    Condusse i tre lungo il corridoio dal quale era comparso. Non sembrava esserci alcuna porta finché l'uomo, fermandosi davanti ad un muro, si concentrò. Il muro si trasformò in una porta all'istante, che fu aperta. La stanza era illuminata da una luce e recava i segni di un vissuto non esageratamene ordinato. C'erano i resti di cibo e dei piatti sporchi sul tavolo. L'uomo li fissò per un istante e tutta quella sporcizia scomparve. C'erano dei fornelli, un divano con alcuni giornali.
    Quando furono dentro la porta scomparve, sia che fosse stata chiusa o meno, e tornò il muro. Trovo più comodo e sicuro sia così. Tu, hai detto di sapere di me. Nessuno sa di me, a parte Yamina e quelli che lavorarono qui. Avanti, spiegami rapidamente come sai tutto ciò, prima che non trasformi il terreno sotto di voi in lava. Lo sguardo minaccioso faceva capire che lo avrebbe fatto. Come lo avete saputo. Cosa avete saputo. Sputa fuori il rospo. Quel lampo di gentilezza di poco prima era scomparso. L'uomo aveva forse intenzione di trasformare quel posto nella loro tomba?


    Prossimamente il post per ciò che succede alla Yoku :zxc:
  9. .

    L'Arte di sorregge i muri


    VI

    Fudoh era stato bravo. Il suo primo intervento era stato adeguato perché, di fronte ad un'ustione del genere la prima cosa da fare era idratare il paziente.
    Quando dopo circa un paio d'ore arrivai in medicheria, notai con piacere ciò che Fudoh aveva fatto.
    Ben fatto Fudoh. Dissi al ragazzo, guardando poi le ustioni del paziente che ormai era svenuto. Bisognava medicarle al più presto e non potevamo farlo lì. Preparati Fudoh, andiamo in sala.
    E con sala non intendevo quella di un ristorante.



    Meno di venti minuti dopo ed il paziente era sotto i ferri. Beh, per essere più preciso, sotto chakra curativo. Avevo lavato il materiale necrotico con un getto d'acqua ad alta pressione, ma a quel punto il meglio che potevamo fare era iniziare a trattarlo col chakra.
    Ascolta Fudoh, dissi al ragazzo con la voce ovattata dalla mascherina. Adesso voglio che lo trattiamo. Non ti dico che non sarà stancante, ci vorrà un po' di tempo e chakra, ma voglio che tu mi dia una mano. Sei stato bravo col primo soccorso, i liquidi infusi erano quelli corretti e la diuresi era quasi normale. Gli hai salvato la vita. Avvicinati al petto ed inizia a trattarlo. La mano è una zona delicata, me ne occuperò io. Quello era l'inghippo per Fudoh.
    Perché trattare il petto era semplice, perché si trattava solo di ampia pelle bruciata senza esagerate strutture importanti. Il problema era che la superficie era ampia. Mentre io dovevo occuparmi della mano che invece era piena di tendini e sopratutto di vitale importanza per la qualità di vita del pover'uomo ustionato.
    Hai notato che grado di ustione è? Ricorda cosa ti ho insegnato, ferite più profonde richiedono un trattamento più lungo. Ricostruisci tutti gli strati fino all'epidermide. Io i dovrò concentrare sulla mano. Avanti Fudoh, sbaglio o ormai sei un membro di questa squadra? Beh sì, quella somigliava molto ad un'investitura.

    Ora per l'operazione in se, a seconda dell'ustione ci sarebbe voluto più tempo e le mani curative potevano trattare solo una zona limitata di quell'ustione per volta [Note]2 Leggere per grado d'ustione per ogni ¼ Unità di superficie di pelle.: Non sapevo se avesse resistito fino alla fine, ma chissà quanto si sarebbe spinto in avanti per salvare al vita di quell'uomo, dopotutto.
  10. .

    And the Time will be his spouse


    III

    Rimasi sorpreso (ma non costernato) nell'apprendere il suo stretto grado di parentela con Yashimata. Ricordavo ancora il giorno del suo tradimento a Kiri. Ero presente, alla Riunione, quando minacciò Godsan e l'allora Mizukage, Shiltar. Ricordavo l'inquietudine che provavo davanti, figlia della mia debolezza. Ad oggi le cose sarebbero diverse. Molto diverse. Ma prima di perdermi in pensieri di nostalgica (ed inutile) rivincita contro il mio passato, dovevo basare alle inquietudini del presente di un ragazzo fin troppo onesto per il suo stesso bene.
    Le colpe di Yashimata sono le sue. Non vengono trasmesse da padre in figlio, da fratello a fratello e meno che meno da zio a nipote. Ma apprezzo il tuo sforzo per redimere il nome del clan. Sebbene io pensi che non sia infangato, molti del villaggio la pensano diversamente da me ed io beh... sono solo un uomo.
    Stavo per proseguire con le mie parole quando Yogan mi interruppe. Arriva qualcosa.
    Mi voltai verso di lei che mi indicò un'esile figura che si avvicinava rapidamente da est. Diventava sempre più grande man mano che si avvicinava ad alta velocità. Guardai Youshi per un breve istante e gli feci un cenno con la mano.
    Sta indietro. Yogan... Mi rivolsi alla dragonessa la quale comprese senza che parlassi. Corse verso il vuoto e vi saltò, ma anziché cadere in preda alla gravità iniziò a levitare e schizzò verso l'alto, mutando la forma da quella di una giovane ragazza ad una enorme e possente dragonessa di colore rosso, lunga decine di metri, che si dispose pronta alla battaglia.

    Ma non ce ne fu bisogno. Qualunque cose fosse che andava avvicinandosi a quella rapidità iniziò a rallentare, rivelando due ali su una figura umana che si fermò davanti la dragonessa.
    Io... devo... devo parlare col Mizukage... la sua voce sembrava rotta ed affaticata. Non riuscivo a distinguerne i tratti.
    A Kiri si entra dalle mura, non dai cieli. Se entri dai cieli sei un mio spuntino. Yogan fece uscire un'innocua fiammella dalla bocca semiaperta.
    Io sono il Mizukage. Yogan, fallo atterrare. La dragonessa regerdì nuovamente alla sua forma umana e l'uomo, muovendo le ali piumate nere si avvicinò al suolo, atterrandovi per poi crollarvi. Le ali scomparvero e l'uomo si distese sulla schiena. Aveva addosso vestiti laceri ed insanguinati. Il viso era pesto e sporco di sangue incrostato. Non portava insegne di nessun tipo.
    Vengo da Kesshō... nel Paese del Miele, mi chiamo... mi chiamo Yasuo... sono... sono uno delle guardie della cava di Cristalli Mugen... Siamo stati assaltati, Mizukage... c'era una grave urgenza nella sua voce e mi inginocchiai vicino lui, posandogli una mano sulla spalla.
    Sta calmo, sei stanco e confuso. Andiamo in ospedale, mi dirai meglio lì. Ma la mano dell'uomo artigliò il mio braccio.
    NO! Mizukage, ascolti... l'uomo cercò qualcosa con la mano libera e si strappò una collanina di metallo, il cui ciondolo era un cristallo grezzamente lavorato, di colore bianco opaco. I cristalli Mugen non devono... non ancora una volta... L'uomo parlava a fatica. Erano... erano in tre, non sappiamo chi... chi siano. Sono comparsi davanti la cava... hanno ucciso molta gente... hanno rapito... hanno rapito il capomastro Zhuo. Lui mi ha detto... va... nelle terre Accademiche... volta e mi ha dato questo agitò il cristallo. Pericolo... c'è un grande... pericolo... ad un tratto la mano destra dell'uomo artigliò il petto, sul lato sinistro. Ci fu un urlo strozzato, poi spirò.

    Quella era una situazione davvero confusa e poco chiara. Ero certo che se mi fossi pizzicato un braccio mi sarei svegliato nel mio letto, vicino ad Ayame, certo che nulla di tutto ciò fosse accaduto.
    Questo è peggio che strano. Yogan, va a chiamare Meika Akuma, quest'uomo deve subire un'autopsia per comprendere le cause della morte. Dobbiamo scoprire cosa diavolo sono questi cristalli Mugen. Youshi, mi dispiace rimandare il nostro discorso, ma a quanto pare i problemi sono volati dal cielo. Feci per avvicinarmi alla porta, ma mi fermai all'improvviso. Anzi, questa faccenda mi ha messo addosso una strana sensazione. Preferirei non avvisare troppa gente di cosa è accaduto ed ormai sei a conoscenza di ciò. Le squadre speciali investigano ed uccidono, Youshi. Fanno ciò che fa qualsiasi ninja, ma sono considerate il meglio in queste cose. Perseguono il loro obiettivo, per quanto spiacevole possa essere la via da percorrere. Ma per ora l'unico morto nella storia ha deciso di fare tutto da solo. Resta pronto.



    Il referto autoptico di Yasuo parlava chiaro. Morto per un infarto acuto del miocardio con un cuore perfettamente sano. Stando a quanto aveva riassunto Meika Akuma, Yasuo non aveva problemi cardiaci di sorta ed evidentemente il cuore non aveva retto lo sforzo a cui era stato sottoposto. Il che sembrava strano a lei tanto quanto a me. Poi c'era la questione dei cristalli Mugen e quello strano cristallo che avevo ricevuto da Yasuo, che sembrava solo un brutto ornamento.
    Youshi era stato mandato a chiamare ed ormai doveva essere lì a momenti. Erano passati tre giorni da quando Yasuo era atterrato sul tetto ed era arrivato il momento di fare qualcosa, qualcosa di cui volevo occuparmi personalmente.
    Youshi dissi una volta che il ragazzo fu arrivato, Credo sia il momento di analizzare meglio quella tua richiesta. Posso anche accettarla, ma non s nulla di te. Non so come ti comporti in missione e le tue qualità, per cui, preferisco osservarti prima di prendere una decisione ed intendo farlo molto presto. Andremo a Kesshō. Ho fatto ricerche e di questo Kesshō ho trovato solo che si tratta di un piccolo villaggio del Paese del Miele con una piccola di cava di minerali. Non ho trovato nulla riguardo questi cristalli Mugen. Non voglio sottovalutare nulla, né allarmare nessuno, per cui... andremo a farci un giro lì. In incognito. Quattro occhi sono meglio di due. Domande?


  11. .

    Infiltrazione
    II



    Quando la terza figura comparve, chi reagì per prima fu Yumiko che, voltandosi verso Kunihiro urlò abbastanza forte da farsi sentire dal foglioso, dall'otese ed anche ad una certa distanza.
    CHI DIAVOLO SEI! Dunque, allarmata, si voltò verso Saki, fulminandola con lo sguardo. TU SEI STATA TU A CONDURLO QUI. ERA TUTTA UNA TRAPPOLA!

    In mente sua Saki imprecò bestialmente. La sua missione sarebbe fallita prima di iniziare se Yumiko pensava che lei stesse cercando di farla catturare. Di certo intendeva usarla, ma non in quel modo. Si voltò anche lei verso l'avventore ed allungò una mano verso Yumiko, con fare rassicurante.
    No, non so chi sia, lo giuro! Disse disperata Saki, che vedeva, con una certa rapidità, la speranza di una missione sfumare.
    Chi sei? Non stiamo facendo nulla di male. Speravo che lui non sapesse di Yumiko, ma la sua taglia ed il suo aspetto erano noti. Se fosse stato un mero cacciatore di taglie avrebbe certament e fatto in modo di assicurarsi le centinaia di Ryo che pendevano sulla teta della Nukenin, se consegnato il corpo agli accademici. Un pensiero però le nacque in testa... e doveva rischiare a quel punto, se ne fosse valsa la pena.

    A quel punto però la situazione era assai simile a quella di uno stallo alla messicana. La tensione era palpabile ed ognuno sembrava pronto a fare la prima mossa. Cosa avrebbe fatto Kunihiro?
  12. .

    Assalto ai rifornimenti
    III



    Era bastato poco per ottenere una reazione da parte dei due. Un attacco, di certo non letale, ma convinto. Doveva ferirli, per far comprendere che la sua lealtà era ancora nelle mani di Kurotenpi - anche se non era davvero così -.
    Kimie fu davanti a lui in un istante e scimitarra in mano cercò di ferire con un rapido affondo il Devoto, il quale decise di affrontare la donna faccia a faccia senza timore. Allungò una mano prima ancora che la Maestrina fosse arrivata e creò diversi fogli di carta che si condensarono in una barriera che lo coprì completamente, sfaldandosi al colpo di Kimie [Difesa]3 Unità di Carta
    Potenza 30
    Riflessi 400 + 1
    . Il secondo attacco costrinse Mitsuzuka ad una schivata verso destra, un balzello di circa mezzo metro estremamente rapido [Difesa]Riflessi: 400 + Basso->475 ed il movimento usato per ruotare attorno a lui fu sufficientemente prevedibile da consentirgli di girarsi assieme a lei, torvandosi di fronte estraendo il Kusari Gama per intercettare la lama di lei con la falce-...
    Tuttavia lei non era sole come il Devoto voleva: sarebbe stato difficile fallire una missione con un avversario così debole e così finse. Finse di lasciarsi sorprendere alle spalle dall'altro ragazzo e grugnì di dolore (invocando il bene di Suna per tenere a bada i nervi) quando la mano con tanto di Tekken gli si abbatté sul capo [Ferita]Ferita Leggera + ½ Leggera al Capo ed il Kusaigama non fece mai ciò che doveva ed accerchiato fu colpito dalla lama della Maestrina [Ferita]Ferita Media alla schiena.
    Ora è il momento di scappare. Pensò dolorante, voltandosi verso Fudoh per affrontarlo faccia a faccia.
    Schivò entrambi i ganci con rapidi movimenti laterali [Difesa x2]Riflessi: 400 + Basso->425 e la testata fu schivata da un salto all'indietro [Difesa]Riflessi: 400 + Basso->475.
    ...Merda, fise Mitsuzuka, facendo un passo indietro. Me la pagherete, statene certi. E detto ciò, scomparve, sostituito da una roccia [Tecnica] Tecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente (5)
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso )
    [Da genin in su]
    . Scomparve, per riapparire ventuno metri indietro e quindi iniziare a correre, più veloce dei due, sebbene ferito alla schiena [Azione]Velocità: 400 + Mediobasso->500, allontamento.
  13. .

    And the Time will be his spouse


    II



    Il suono della porta che si apriva mi distrasse per un istante, l'istante che fu sufficiente a Yogan per puntarmi la spada alla gola dopo aver superato la mia guardia. Peccato che, nel far ciò, reagii puntando sia Garyuuka, la lama rossa che Nishikigoi, la Spada della Nebbia, all'addome della dragonessa.
    Fortunata.
    Non dovresti farti distrarre, Mizukage, il tono ironico con cui aveva calcato l'ultima parola si sarebbe potuto percepire anche da sordi. Così mi voltai verso il nuovo arrivato, asciugando il sudore con un panno che avevo poggiato lì vicino. Combattere contro Yogan poteva essere sfiancante, del resto.
    Ascoltai le sue parole con attenzione, altisonanti e cariche di significato. Un po' troppo, forse, per richiedere di mettersi al servizio di Kiri. Dopotutto lui era già al servizio di Kiri, ma immaginavo cosa volesse dire.
    Perché hai abbandonato la tua famiglia? Domandai allora, incuriosito. Per colpa di Yashimata? Per quanto quell'essere spregevole avesse causato danni in ogni dove, dubitavo che in quanto membro del clan Tokugawa potessi incolpare un intero clan per le colpe di un folle deviato. Certo, la propensione per l'assassinio dei Tokugawa li rendeva particolarmente inquietanti, dal mio punto di vista, ma era uno sciocco pregiudizio facile da soffocare: quante vite aveva preso Garyuuka? Per cui, per quale motivo aveva abbandonato la sua famiglia? Prima di tutto. Era stato un gesto significativo, poteva dire molto sul tipo di uomo che era.
    Dovevo saperlo.

  14. .

    And the Time Will be his spouse


    I



    [A diverse miglia di distanza da Kiri - Alcune settimane fa]
    Nella Sala delle Colonne c'era un grande tavolo. Duro legno nero, resistente come metallo, dalla insolita forma di una goccia. Un simbolo, interpretabile in diversi modi. Un tavolo perfettamente rotondo non avrebbe avuto un capotavola, così chi si fosse seduto attorno ad esso avrebbe non avrebbe avuto chiaro chi tra gli astanti era gerarchicamente superiore. Un tavolo rettangolare aveva il problema opposto: creava due capotavola, così da non far comprendere chi, tra i due, fosse in comando di quella combriccola.
    Ma un tavolo a goccia no.
    L'arco del cerchio perdeva la sua forma nei punti dove - se il tavolo fosse un orologio - si trovavano le ore due e le ore dieci e da li proseguivano dritte, ad unirsi in un angolo acuto mozzato all'improvviso per renderlo squadrato. Un tavolo strano.
    Brutto.
    Ma simbolico.
    Nel resto della stanza grandi drappi cremisi scendevano dal soffitto, donando un aspetto sanguinante dalle pareti a causa della luce riflessa sulla stoffa.
    Cinque individui stavano seduti attorno al tavolo a goccia. Quattro di loro erano attorno alla parte tonda, l'ultimo, il più massiccio, era seduto in maniera scomposta al posto riservato al padrone su di un trono di ferro dall'aria antica e pesante. Era un uomo alto quasi due metri, dalle larghe spalle ed i capelli corti, quasi azzerati dal crudo taglio di un rasoio. In fronte c'era una specie di buco, dall'aria inquietante, dove evidentemente mancava qualcosa. La pelle era marrone chiaro, una versione sbiadita della carnagione tipica di Kumo.
    Sul tavolo davanti a lui c'erano diversi fogli sparsi.
    Un uomo, in piedi dietro il capo, era avvolto nell'ombra di un pesante cappuccio.
    Quindi? Avete perso il mio chakra? La voce del capo rimbombò. Tutti quanti rimasero in silenzio. Nessuno stava direttamente difronte lui, ma ai due lati del suo sguardo c'era un uomo alto, nero, dai folti e lunghi ricci ed una donna dalla pelle diafana ed i capelli bianchi. Entrambi si scambiarono occhiate preoccupate, dunque rivolsero lo sguardo verso il terzo uomo. Aveva i capelli biondi e baffi scuri, con una benda sull'occhio destro.
    Perché guardate me? Disse l'uomo (che per inciso, era lo Tsuchikage) Ciò che è successo a Kawakin è stato un errore, ma non mio. Non sapevo che il guanto fosse lì.
    Avresti dovuto saperlo. Disse la donna.
    Beh, indovinate, non lo sapevo, lo Tsuchikage era profondamente irritato.
    Dopo la guerra le cose non sono andate come dovevano. Intervenne il Raikage, cercando di fermare il fuoco prima che partisse. Il capo stava ancra a guardare.
    Per fortuna che lo ammetti! Mio Signore, non avrei mai riportato a galla il vostro Chakra se avessi saputo che era lì. Ricordo la profezia, non l'ho mai scordata. Il Chakra veniva per ultimo, dopo le sue Memorie ed il suo Corpo.
    Possiamo ritenerci fortunati che almeno i primi due non siano andati perduti. Ginsuke, ottimo lavoro.
    L'uomo alla destra del Capo annuì. Era un uomo di mezz'età dall'aspetto forte e rigido. Aveva lunghi capelli bianchi e profondi occhi neri. Dietro di lui c'era un uomo che sembrava non avere colore. Pelle bianca, capelli neri. Solo i suoi occhi risaltavano: viola. L'unica macchia di colore in una persona altrimenti del tutto anomala.
    Credo che ormai sia opportuno pensare a cosa fare riguardo la storia del Chakra. Konoha lo ha in mano. Potrebbero scoprire come accedervi. Potrei tirare qualche stringa per avere qualche informazione.
    Sarebbe opportuno, convenne la donna dalla pelle diafana e dal nome sconosciuto.
    Non mi sembra il caso prendere decisioni affrettate. Konoha potrebbe sospettare qualcosa, specie dopo che tuo figlio ha mandato all'aria le nozze con i Kobayashi.
    Per quanto ti piacerebbe pensare una cosa del genere, Tsuchikage e so che ti piacerebbe, immagino che tu sia malinformato. È stata la donna Kobayashi a far saltare tutto. Masaki non c'entra nulla.
    In ogni caso, dobbiamo muoverci nella giusta direzione per recuperare il Chakra...
    Avete perso il mio chakra. Quell'affermazione fu una gelida promessa di furia. Non ci fu bisogno che l'uomo alzasse la voce. Tutti tacquero all'istante. La tensione divenne palpabile, soffocante come acqua nei polmoni.
    Avete l'uomo si alzò in tutta la sua stazza imponente. perso sottolineò quella parola con voce tremante di rabbia il mio il pugno si sollevò minaccioso CHAKRA!
    Il pugno si abbatté sul tavolo a goccia, che si frantumò sotto il peso della furia del Veterano.
    Tutti quanti scattarono in piedi all'improvviso, spaventati, ma quella furia sembrava essere già svanita. L'unico a non essere spaventato era l'uomo in piedi alle spalle del Veterano.
    ...Forse c'è una soluzione, disse proprio quell'uomo. Ricordate il Canto del Veterano?
    Il Canto del Veterano?
    L'uomo camminò tra i detriti del tavolo, ponendosi al centro di quella congrega di potenti uomini.

    Cinque volte cento vite forgeranno la sua Carne
    E da Cinque Vite trarrà la sua Saggezza.
    E dalle Cinque Forze trarrà il suo Chakra


    A parte Ginsuke qui tutti conoscono il Canto del Veterano.
    Caro Tsuchikage, permettetemi di dire una cosa. Voi non sapete nulla. Quella frase accese l'ira nello sguardo del Kage della Roccia che fece un passo in avanti, ma il Raikage lo tenne per una spalla.
    Idiota, vuoi attaccare lo Stratega? Continua. Lo Tsuchikage parve calmarsi.
    Tutti abbiamo sempre pensato che il Canto del Veterano fosse storia. Una breve storia di cosa fu, creata a posteriori dopo la nascita del Veterano. Ma quanti anni sono passati da che il Primo Veterano mise piede sulla terra? Ah, così tanti anni... Lasciò quella frase in sospeso, poi allontanò il pensiero con un gesto della mano. Dopo che il buon C ha risvegliato il Veterano unendone le Memorie al suo Corpo, ho fatto una visita al mio caro predecessore presso il tempio di Kami Senketsu. È stato duro estorcere la giusta informazione, ma lì, tra i rotoli polverosi della nostra storia, ho trovato. L'uomo prese a camminare in cerchio, per poi fermarsi vicino al suo padrone. Una storia antica. Ho riflettuto sul significato della parola "Forze". Furono cinque grandi Shinobi che donarono la loro vita per creare il Chakra. Perché cinque? Furono scelti a caso o seguirono delle istruzioni? Perché poi la parola forza. Così ho ricercato. E nella storia antica, ho compreso che il Canto del Veterano non è un racconto. Sorrise. I denti bianchi splendettero sul viso oscurato dal cappuccio. È una profezia, incompleta. Che continua così.

    Ed allora la Realtà sarà il suo scudo
    La Vita albergherà nel suo cuore
    Di Chakra splenderanno i suoi occhi
    Lo Spazio sarà il suo promesso


    Dunque prese a camminare fino a trovarsi davanti allo Tsuchikage. Ed il Tempo sarà la sua sposa.

    [A Kiri, fine Maggio]
    Il mondo era diventato uno posto davvero strano ultimamente. Le notizie delle Shinka nel lontano ovest avevano inquietato molti, ma gli avvenimenti lì non erano che l'inizio. C'erano cose che si muovevano, lì ad est, di cui nessuno era minimamente a conoscenza. Gli Shinobi proseguivano i loro obiettivi, senza sapere quanto ciò che era successo nella Sala delle Colonne avrebbe sconvolto la vita di tutti, dall'est all'ovest.
    Per ora però, la vita proseguiva tranquilla. Ed il Mizukage era a Kiri, allenandosi sul tetto dell'Amministrazione con Yogan - in forma umana - che, armata di spada, lo assaltava mentre lui faceva altrettanto cercando di maneggiare due spade al meglio, una per ogni mano.
    Per chiunque avesse voluto trovarlo, ad esempio, un Tokugawa dall'animo tanto tetro quanto scrupoloso, avrebbe potuto trovarmi lì.

  15. .

    Infiltrazione
    I



    Come nella più classica delle storie cupe, la pioggia cadeva copiosa quella notte. Grosse gocce d'acqua che inondavano le strade di un piccolo Villaggio su una piccola isola che, sovrastata da un vulcano perennemente in eruzione, era un luogo tutto sommato particolare.
    Lì, nel cratere di quel vulcano, oltre la coltre di cenere, dei grandi e pericolosi osservatori volteggiavano per l'aria, rossi e squamosi, con denti affilati come spade e dal fiato infuocato come la bocca del vulcano stesso in cui risedevano.
    Saki era stata incaricata di trovare Yumiko e diventare sua amica. Entrare nella congrega dei nukenin, agire come loro, raccogliere informazioni e sabotare le loro azioni. Un incarico pericoloso che la rendeva allo stesso tempo orgogliosa.
    Era mezzanotte passata.
    Yumiko teneva l'elsa della spada saldamente tra le dita, senza muovere un muscolo, osservando la figura incappucciata di Saki che si avvicinava, illuminata di tanto in tanto da sparuti sprazzi di luce abbagliante dei lampi del possente temporale che stava investendo l'isola. Erano condizioni pessime di visibilità e la pioggia battente copriva i rumori più leggeri [-4 alla Percezione].
    Così tu vuoi lasciare Oto? Di certo non devi chiedere a me il permesso, per coprire i sei metri che separavano le due Yumiko doveva quasi urlare per sovrastare il fragore della pioggia.
    Saki digrignò i denti.
    Già, perché doveva farsi amica proprio lei? Aveva pensato molto a quella domanda. Perché puoi aiutarmi.

    Nel mentre, Kunihiro, per ragioni non meglio chiarite si trovò da quelle parti. Non sapeva - né poteva sapere - dell'intento di Saki. Quando le due avrebbero iniziato a parlare il foglioso si sarebbe trovato ad una dozzina di metri, forse troppo lontano per ascoltare - o forse no, a seconda di quanto buone fossero le sue orecchie -.
    Da lì, era tutto da vedere cosa sarebbe accaduto.
    Una pagina ignota di storia.
9094 replies since 15/5/2006
.