Posts written by -Max

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    Evasione


    II


    L'atterraggio di Kensei fece tremare il terreno. Quel misto di carne e ferraglia alimentato ad odio si intromise in una scena come un provvidenziale oscuro salvatore, giacché l'inferiorità numerica cui era costretta Ochiyo la rendeva alquanto soggetta ad una rapida terminazione della sua vita. Forse.
    Il Devoto, del resto, segretamente pregava affinché non fosse costretto a lottare. Voleva fuggire e proseguire la missione e dunque tornare al suo Villaggio in pace.
    Certo che devono stare dietro le sbarre gracchiò Ochiyo con rabbia, traendo dalla sua sacca una piccola ocarina che portò alle labbra, ma non ebbe tempo di iniziare a suonare che la situazione precipitò rapidamente.
    Del resto i Kurotenpi aveva il difetto di essere generalmente poco attenti alle conseguenze delle loro azioni. Specie quando queste potevano causare il più elevato numero di morti ed il maggiore dolore possibile. Così Ayame, senza perdere tempo, caricò rapidamente una tecnica lanciandola contro il nuovo arrivato [Tecnica]. La lancia, un misto compresso di chakra e virbrazioni si sarebbe diretta assai rapidamente verso Kensei, cercando di colpirlo al ginocchio destro. Un'area ristretta ma aveva uno scopo preciso: permettere alla lancia di esplodere poco alle spalle del kiriano se l'avesse schivata a seguito dell'impatto al suolo.
    Dobbiamo scappare Ayame! Disse allarmato Mitsuszuka alla donna, la quale però non sembrava intenzionata a voltare le spalle ai nemici.
    Ci inseguiranno! Dobbiamo ucciderli rapidamente! Insomma, ciò che Mitsuzuka non cercava. Ayame dunque, rimanendo sempre a circa sei metri da Kensei e dalla gattara, iniziò a far scorrere il suo chakra nella terra al fine di ridurre la stabilità dei suoi avversari [Manipolazione della Terra: Terremoto Umano]8 Unità usate,
    raggio 12 metri
    -5 tacche in riflessi
    e dopo aver tratto un Chigiriki si avventò verso i nemici [Azione Gratuita Istantanea]Movimento 6 metri, giungendo di fronte ad Ochiyo che cercò di avvolgere la catena attorno al collo della gattara [Azione]Velocità: 600+Basso->675
    Forza: 600
    e, se la cosa fosse andata a buon fine, tirarla a se per cavarle gli occhi con l'indice ed il medio della mano sinistra armate di Nekote [Azione]Velocità: 600+Basso->675
    Forza: 600
    . Infine, senza volgersi verso Kensei fece partire un proiettile largo circa due metri a circa un metro e mezzo di distanza dalle spalle di Kensei. Il proiettile si sarebbe diretto rapidamente contro la schiena dell'uomo, cercando di abbatterlo al suolo. [Azione]Velocità: 650
    Potenza: 40 (4 Unità)
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    VAI MITSUZUKA1! FINISCILI!
    Ma Mitsuzuka non si mosse.
    Folle idiota! Scappa!
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    Buona parte di noi odia Naruto. Ama solo l'ambientazione u_u
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    La Chiamata


    IV


    Tra tutto ciò che venne dopo, Kensei fu quello che - più di tutti - attirò la mia attenzione e creò in me un moto di fastidio che urgeva chiarire. Potevo comprenderlo: comprendevo il suo desiderio di vendetta, la sua voglia di rivalsa verso chi aveva ferito così tanto il suo Villaggio e gli aveva portato via tutto. Ma io - a differenza sua - avevo chiuso la mente alla vendetta. Freddamente non consideravo la voglia di far soffrire coloro che mi avevano fatto soffrire, preferendo un approccio più pragmatico alla questione.
    Prima risposi a Raizen, quando fui interpellato, riguardo la possibilità di unire il Chakra della Volpe a quello del Veterano. Aggrottai le sopracciglia alla domanda e mi presi qualche secondo per rispondere.
    Non lo so. Devo analizzare questo Chakra. Se è un Cristallo Mugen, come credo che sia, è assolutamente indistruttibile, almeno con i metodi che conosco. Si potrebbe sperimentare Raizen, ma non ti assicuro nulla. Forse però, se è solo Chakra con un certo livello di consapevolezza potresti provare a soggiogarlo. Era l'unico suggerimento che potevo dare così, su due piedi.
    Poi venne il suggerimento riguardo i Bijuu. No. La mia parola fu secca. Attualmente, solo lo Yonbi è libero. I Bijuu sono già distribuiti equamente tra i quattro Villaggi, quando Suna avrà rimesso mani sullo Yonbi. La situazione da te descritta creerebbe squilibri in quanto c'è il rischio che un Villaggio possa avere più Bijuu degli altri e, come ha detto il Kazekage, la fedeltà è prima verso il Villaggio, poi verso l'Accademia.
    Dunque, mi rivolsi a Kensei.
    Kensei..., sospirai, non ero arrabbiato. Lo comprendevo. Io capisco cosa cerchi. Ti assicuro che anche io, dentro di me, profondamente, desidero che Shiro riceva la giustizia per i torti che ha subito, ma forse non sono stato sufficientemente chiaro riguardo il Veterano. Una nuova piccola pausa, per riorganizzare le idee. Lui ed i Cremisi ci travolgeranno come un'onda prima di riuscire a mettere piede a Chanta. Ci colpiranno e divisi, verremo distrutti prima di riuscire a capire dove si trova Shiro, in questo mondo. Forse non sono stato sufficientemente chiaro, o colorito nella mia spiegazione poco fa, per cui permettermi di essere cristallino: il Veterano è il nemico più potente che io abbia mai affrontato. Noi, in questa stanza, unendo le forze, avremo un briciolo di possibilità forse, ma niente di più. È in grado di controllare forze primordiali del mondo e, sopratutto, ha detto chiaramente che siamo il suo obiettivo. È alle nostre porte, ha un esercito ed è pronto a tingere il mondo di rosso. Se seguo la vendetta per ciò che è successo a Kiri, Kiri soccomberà sotto i colpi di un nemico. Io ho visto, ciò che è in grado di fare ed io, che sono il Mizukage, non sono stato in grado di fare nulla contro di lui. Ridotto ad un inutile straccio senza possibilità, umiliato nonostante la mia forze, nonostante il Nanabi. Ho visto e visto che non sono stupido, lo temo. Lo temo più di Shiro, Kensei. Sento il suo fiato sul collo e sono certo che presto questa sensazione sarà condivisa da parte di tutti noi. Sospirai, tamburellando un attimo le dita sul tavolo. Non ho mai inteso ignorare Chanta. Ma dobbiamo agire con ordine, Kensei. Il che significa avere tutto il Villaggio dalla mia, perché altrimenti non mi sarà possibile difenderci contro i Cremisi, attaccarli e scoprire di più su Shiro. Sostanzialmente su di lui non sappiamo nulla, per cui per iniziare, dobbiamo raccogliere informazioni su Chanta e su Shiro. Questo compito non esclude l'intervento contro i Cremisi, non di certo. Dunque mi rivolsi a tutti gli altri. Molti di noi si sono scontrati contro questi nemici, è facile pensare che essi siano la priorità. Io ho combattuto contro la Zanna, ne sono rimasto ferito. Ho combattuto contro i Cremisi, ho combattuto a Chanta e contro Chanta, come Diogene ricorderà. Unendo le forze, potremmo lanciare una missione di infiltrazione a Chanta, al solo scopo di raccogliere informazioni su Shiro in maniera tale da preparare una difesa ad una controffensiva. Stava agli altri approvare quel piano. Una missione di infiltrazione a Chanta, accuratamente preparata, poteva essere utile e poco rischiosa. Avremmo messo a rischio la vita di pochi uomini senza affrontare di petto un nemico di cui non conoscevamo nulla se non che era tremendamente potente. Questo ci avrebbe dato la conoscenza, necessaria a muovere guerra.
    I Cremisi sono sul'offensiva, di questo ne sono certo. Per cui le difese hanno la priorità. Diogene, lanciare lo Yonbi nel cuore di Kumo è inutile. Perderemmo solo lo Yonbi, il Veterano è in grado di metterlo a cuccia senza problemi e sospetto che, grazie ai suoi poteri sullo Spazio, non abbia grossi problemi a raggiungere qualsiasi luogo in cui decideremo di liberarlo. No, sarà una Guerra. Un'altra Grande Guerra contro gli stessi nemici che quarant'anni fa ci hanno fatto alleare. Motivo per cui, il mio suggerimento è espandere le nostre aree di influenza nei territori limitrofi extra-Accademici. Iwa, Taki e Kumo, che fanno parte di questa alleanza, avranno lo stesso obiettivo. La battaglia inizialmente si giocherà lì. Per quanto riguarda Ame, preferisco ascoltare prima di proporre. La mia conoscenza attualmente limitata. Dunque mi rivolsi ad Akira.
    Akira, cosa intendi fare? Sembra che tu stia parlando come se tu fossi una parte neutra qui, al pari di Jotaro. Hai delle responsabilità verso Kiri, ricorda. La Spada che porti con te non è tua.


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    Patch 3.5



    Questa patch è parecchio grossa, perché prende coscienza del fatto che c'è del marcio sulla Legend. Quel marcio sono i Genjutsu. I Genjutsu non li usa nessuno ed in genere i pochi che li hanno usati non sono riusciti a farne l'uso tremendo che sarebbe concesso ma, chiunque li abbia affrontati in quest o altro sa che i Genjutsu avevano certi problemi.
    Tipo, l'assoluta autoconclusività.
    Il fatto che non potessero essere rilasciati se non a spese pesantissime dopo che ci cadi - autoconclusiviamente - ed il fatto che potesse essere davvero difficoltoso quantificarne gli effetti.

    Per cui abbiamo (in buona parte Febh) riscritto i Genjutsu e modificato alcuni concetti del regolamento.
    Andiamo per gradi:

    Introduzione dei sottotipi delle tecniche


    Accanto alla Classe delle tecniche (Nin/Tai/Gen/Fuin) ed al tipo (Katon/Sui ecc...) abbiamo aggiunto, per ogni tecnica, dei Sottotipi che faciliteranno la comprensione, l'equilibrio e la ricerca delle tecniche.

    Modifica dei Genjutsu


    Tutti i Genjutsu sono stati modificati. Tutti i Genjutsu personali devono essere modificati per adeguarsi a queste nuove regole dei Genjutsu.
    In particolar modo è stato chiarito che il Genjutsu non può essere autoconlusivo in tutte le sue componenti se causa un danno/deficit alla vittima. Ciò significa che uno tra medium ed effetto dovranno essere ipotetici.
    Queste regole non fanno parte del Regolamento, ma delle guide per la modifica del materiale personale e devono intendersi come linee guida generali per la creazione delle tecniche.
    Modificati anche i concetti di efficacia e mantenimento.
    Modificata anche la tecnica del Rilascio.

    Di seguito lo specchietto completo con le modifiche al regolamento delle tecniche avanzate:

    Revisione tipologie Jutsu

    Come sapete i jutsu si dividono in 4 categorie fondamentali: Taijutsu, Ninjutsu, Genjutsu, Fuuinjutsu.
    Ognuna di queste si può dividere in due o più sotto tipi, dipendentemente dalle modalità di esecuzione della tecnica, dai suoi effetti o dalla sua durata.

    Taijutsu: si possono dividere in Mossa o Potenziamento.
      Mossa: tipologie di Taijutsu che consistono nel portare attacchi singoli diretti. Possono consistere in un singolo colpo o anche più colpi successivi, i cosiddetti vecchi rendan -categoria che è stata eliminata - per capirci; ogni colpo successivo al primo richiede slot azione.

      Potenziamento: tipologie di taijutsu che non si esauriscono in un unico colpo, ma che aggiungono effetti e bonus agli attacchi dell'utilizzatore, di fatto potenziandoli. Rientrano in questa categoria tutte le tecniche che aumentano le sfere di capacità del ninja, come aumentare la Percezione o gli Slot Azione. Le tecniche rientranti in questa categoria costano chakra per ogni colpo portato; l'utilizzatore può comunque impastare chakra. Il consumo massimo di chakra per ogni colpo è pari a Basso-Mediobasso-Medio-MedioAlto ogni grado.


    Ninjutsu: si dividono in Emissione, Potenziamento, Rivestimento e Supporto.
      Emissione: tipologia di ninjutsu dove il chakra viene utilizzato per creare un costrutto - di forme e dimensioni variabili - dotato di Potenza ed effetti propri.

      Potenziamento: tipologia di ninjutsu dove il chakra viene utilizzato per aumentare la potenza di un colpo singolo, sommandolo alla potenza del colpo stesso.

      Rivestimento: tipologia di ninjutsu dove il chakra viene utilizzato per ricoprire una o più parti del tuo corpo oppure un oggetto per potenziarlo, in questo caso, infatti, la potenza sostituisce quella che avrebbe avuto il colpo prima della tecnica.

      Medico: effetti curativi.

      Supporto: effetti vari non altrove classificabili, la categoria residuale.


    Genjutsu: si dividono in Debilitanti e Dispercettivi.

      Debilitanti: tipologie di genjutsu pensati per causare effetti e status sull'avversario, ovvero imporgli regole o condizioni; possono avere effetti sensoriali per ingannare ma non devono essere preponderanti. Il medium deve essere complesso (guardare negli occhi per un tempo ragionevole, osservare i sigilli mentre vengono compiuti, toccare un oggetto, entrare in contatto con qualcosa) e possibilmente non autoconclusivo (ad esempio il trovarsi entro una certa distanza dall'avversario che esegue la tecnica non è più un medium accettato), l'effetto deve poter essere schivabile dall'avversario (catene che cercano di avvinghiare l'avversario, polveri che cercano di colpire il viso del nemico, altre similari).

      Dispercettivi: categoria di genjutsu pensati per ingannare o creare false sensazioni e percezioni nell'avversario. Non causano status direttamente o malus, oltre alla percezione alterata di sè, ma possono farlo indirettamente (per esempio l'illusione crea una condizione che se non viene rispettata causa malus). Possono avere attivazioni anche autoconclusive se non causano status, in caso contrario devono avere medium complessi.

      I Genjutsu hanno tre elementi fondamentali:
        Medium: guardare negli occhi per un periodo di tempo, osservare i sigilli mentre vengono compiuti, toccare un oggetto, entrare in contatto con qualcosa o altre attivazioni; nei Genjutsu debilitanti, se l'effetto è autoconclusivo il medium non deve esserlo.
        Effetti: determinati dal consumo di chakra e dalle posizioni magiche. Si calcola come per i Ninjutsu per stabilire la potenza e il consumo. Un Genjutsu può causare danni alla vitalità ma se rilasciato solo metà del danno rimane, l'effetto "danno" è applicabile solo a Genjutsu Debilitanti o a quelli Dispercettivi se le condizioni o i limiti imposti vengono ignorati. Nei Genjutsu debilitanti, se il medium è autoconclusivo l'effetto non deve esserlo.
        Efficacia: Rappresenta il grado di resistenza e di durata nel tempo della tecnica. Un genjutsu può rimanere attivo anche senza Mantenimento, ma se interrotto il Mantenimento l'illusione che resta attiva riduce di 20 la sua Efficacia ogni round; all'esaurimento la tecnica si scioglie. Il Rilascio permette solo a chi ha rilasciato di percepire oltre il jutsu, ma spezza sempre il mantenimento di quest'ultimo.

    Fuuinjutsu: Si dividono in Potenziamento, Debilitanti, Sigillanti e Speciali

      Potenziamento: Sigilli in grado di potenziare le capacità di chi lo subisce.
      Debilitanti: Sigilli in grado di debilitare chi lo subisce.
      Sigillanti: Sigilli in grado di bloccare e limitare l'accesso o i movimento di qualcosa, sia fisicamente che non.
      Speciali: Categoria residuale.



    Correzioni nell'Archivio Liste


    TS
    Manipolazione Argilla e Inchiostro: Modificate per inserire Trasmutazione nell'ultimo slot. Chiarito che anche essere devono creare/avere il materiale da manipolare.

    Equip
    Giara di Elemento: Costo ridotto a 10 Crediti per unità. Non è più una giara, bensì un contenitore di aspetto variabile, a gradimento dell'utilizzatore.
    Sapone Liquido: Eliminato, basta prendere la Giara di Elemento.

    Tecniche Base
    Creazione della Forma: Depotenziata, ed anche molto. Addio armature durature.
    Rilascio: Modificato per adattarsi alle nuove regole dei Genjutsu.
    Occultamento: Sistemata e depotenziata.

    Tecniche Avanzate
    Modifiche varie, equilibrate in generale.
    -Lame di Chakra
    -Comunicazione Mentale
    -Simbolo della Memoria
    -Danza del Salice - Yanagi no Mai
    - Interrogazione Mentale: Spostata in Ninjutsu. Era un Ninjutsu, non un Genjutsu :zomg:

    Abilità
    Premonizione: Equilibrata, depotenziandola.
    Inarrestabile: Equilibrata e modificata.


    Disposizioni generali per il materiale personale


    I Genjutsu personali vanno tutti rimandati in valutazione e modificati secondo le nuove disposizioni.

    Le altre tecniche richiedono SOLO l'aggiunta del sottotipo: può essere fatto rapidamente da questa pagina, dove compariranno le vostre tecniche personali.
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    La Trama della Vita


    IX



    Era indubbio che quegli attacchi non fossero che ridicoli avvertimenti per ninja di quel calibro. Del resto, quelle Shinka non erano che bestiole isolate dall'aspetto disgustoso, senza alcun reale senso di sé e del pericolo che stavano correndo.
    Non ebbe modo di difendersi dal colpo del Kaguya che la decapitò dopo averla paralizzata. Il sangue eruttò in maniera disgustosa verso l'alto e l'infame testa rotolò comicamente verso il basso mentre la Shinka si paralizzava, inginocchiandosi e seccandosi via via che perdeva sangue.
    Il fetore sarebbe stato insopportabile. Chiunque si fosse trovato entro trenta metri avrebbe subito colto una puzza così forte ed indescrivibile, un misto tra uova marce, pesce marcio, feci e fogna, putrefazione avanzata, qualcosa di così forte che avrebbe stordito i presenti all'istante [Note]Status Stordito per 2 round e se non fossero allontanati da quel cadavere entro breve [1 Slot Azione] la cosa sarebbe peggiorata e sarebbero stati colpiti da conati di vomito che li avrebbero lasciati spossati [Note]-4 tacche in tutte le primarie + Affaticato.

    Il sangue di quella Shinka era forse la sua arma più tremenda e pericolosa. Ma per fortuna, non sembrava averne altre. La situazione si sarebbe calmata, l'assalto sarebbe finito e la marcia sarebbe potuta proseguire. Man mano che però si avvicinavano al rifugio notarono alcune case, abbandonate. Al loro interno, se si fossero voluti fermare, non avrebbero trovato un granché se non chiari segni di aggressione. Nemmeno un corpo, alcune macchie di sangue stantio, qualche vestito lacero ma poco altro. Finché, dopo un altro paio d'ore di marcia, sarebbero giunti presso un piccolo villaggio che si affacciava sul fiume.
    Il fiume scorreva proprio alla destra del Villaggio. C'era un piccolo molo con due barche attraccate, legate ai piloni di legno da robuste corde. Erano piccole imbarcazioni da pesca, vuote e tristi.
    Il Villaggio constava di pochi edifici, forse si trattava di una piccola comunità di pescatori. La via che stavano percorrendo, e che correva parallela al fiume, attraversava il villaggio da parte a parte. Sulla destra, nell'esiguo spazio tra il fiume e la strada, c'erano due piccole case in legno, sulla sinistra invece, in file due file ordinate, c'erano altre sei case che guardavano verso la strada.
    Tutto era vuoto. Le case erano state assaltate: le porte erano scardinate, le finestre rotte. L'ultima casa del Villaggio aveva il tetto completamente divelto, le travi bruciate.
    Nulla sopravviveva in quella rovina. Non c'era segno di vita, non c'erano Shinka. Qualsiasi fine percezione avrebbe se non altro confermato quella che era l'impressione iniziale: c'era solo desolazione.

    Ad esplorare le case ci avrebbero perso forse un'ora, ma non avrebbero trovato nulla di diverso rispetto a quanto già incontrato su quegli sparsi casolari di contadini lungo la via per il Lago. Lì si era consumata violenza e cosa fosse stato degli abitanti di quella piccola comunità di pescatori non era più dato sapere.
    Il pomeriggio ormai era inoltrato, il sole iniziava a cadere verso ovest, alla loro sinistra. Lì non c'era altro da vedere, potevano solo proseguire.

    Dopo circa cinque chilometri il fiume iniziò ad allargarsi. La vegetazione divenne più folta ed il terreno, fino a quel momento pianeggiante, iniziò a sollevarsi in verdi colline che circondavano il lago. Il Lago Ketsueki riempiva il fondo di una valle circondava da lussureggianti colline. Vi era un effluente, ma non affluenti.
    Sulla cima di una collina si poteva osservare il panorama della valle. Il lago era molto grande, largo circa dieci chilometri, lungo circa trenta. A circa una decina di chilometri dalla loro posizione si poteva intravedere qualcosa: del fumo che saliva ed una grande costruzione ma che da quella distanza appariva davvero minuscola: il Covo delle Shinka, esattamente nella posizione che era stata indicata loro.

    A quel punto, dovevano solo avvicinarsi, senza essere notati.

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    Il terreno davanti a loro proseguiva verso il basso, fino a fondovalle dove poi c'era il lago. Le Shinka si trovavano più a nord in quella che sembrava essere un'ampia insenatura lungo il profilo del lago. Alle loro spalle, la collina lussureggiante sembrava rovinata, una macchia marrone chiaramente artificiale si spandeva verso l'alto, chiaramente il segno di un recente disboscamento, per cui il terreno attorno al covo era totalmente brullo.
    Osservando invece l'acqua avrebbero notato come questa si sarebbe increspata dolcemente per un attimo, nonostante l'assenza di vento e subito dopo avrebbe ribollito per qualche secondo. Ciò però succedeva spesso, in punti casuali e qualche volta anche in vicinanza del Covo.

    Se avessero usato delle percezioni avanzate [Note]Visioni di TS (Magan o Byakugan) oppure Percezione 15 o 12 con Tatto Perfetto avrebbero notato qualcosa di strano sotto di loro. Il terreno sembrava quasi vuoto. Non ci sarebbe voluto molto a trovare uno dei numerosi ingressi ad un complesso di caverne sotterranee che attraversavano completamente il ventre profondo di quelle colline. Ma per sapere dove portavano e fin dove si estendevano, l'unica cosa da farebbe stata esplorare.

    Infine - ma non meno importante - bisognava fare un importante accenno alla flora ed alla fauna di quel posto. Gli alberi non erano quelli che ci si potrebbe aspettare in collina o montagna, non erano alti pini vetusti, bensì la vegetazione era costituita da un tappeto di alte palme dall'aspetto esotico, dai tronchi spessi e contorti, alte dai dieci fino ai cinquanta metri. Non cerano rami, ma le ampie foglie potevano raggiungere dimensioni mastodontiche ed essere così forti da sostenere il peso di un uomo, per gli alberi più grandi.
    La fauna, invece, era costituita da animali mai visti prima. Piccoli uccelli dai colori sgargianti, insetti fastidiosi che lasciavano spesso punture pruriginose e schivi mammiferi a metà tra gatti e volpi. Un grido, simile ad un ruggito di un drago ma più acuto, avrebbe attirato la loro attenzione verso l'alto. A non più di una trentina di metri dal più alto degli alberi, circa ottanta dal suolo, una maestosa creatura alata avrebbe solcato le loro teste, volando in circolo per poi, cn un battito di ali, dirigersi verso nord.

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    Una Shinka? O forse era un esemplare autoctono?


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    La Chiamata


    III


    Poco ci mancò che mi alzassi e lasciassi quella conferenza e con essa, tutta Kiri e l'alleanza. La faccia menzognera di Diogene mi disgustò al punto che sentii fisicamente una sensazione di nausea attanagliarmi lo stomaco. Non so quale Kami mi trattenne, forse solo il mio buonsenso ed il tempismo di Raizen che, a conoscenza di molte più cose rispetto a me, parlò, denunciando pubblicamente quanto prima avevo richiesto. Il rotolo che mi aveva passato Diogene era tra le mie dita ma non lo aprii ancora, non ero incuriosito da quelle informazioni se la base su cui si fondava l'Accademia era puro fango di fogna.
    Parlarono anche altri. Jotaro sottolineò il disprezzo di il Mikawa aveva per tutti noi - di certo era reciproco - e quasi mi venne da ridere al pensiero di non aver avuto polso di non essermi mosso contro di lui. Non lo aveva fatto nemmeno lui, nemmeno nel momento di massima fragilità di Kiri, ed i motivi erano un paio.
    Il primo, era il supporto di Febh che a quanto avevo capito in quella conversazione, mancava. E senza il supporto di Febh abbattere me era tutt'altro che un'impresa semplice. Ero il Kage di Kiri perché ero il suo Shinobi più forte, perché come tutti gli altri tre Kage in quella stanza ero il deterrente nucleare che fungeva da scudo contro inutili battaglie.
    Nessuno aveva avuto le palle di combattere gli altri perché tutti sapevano che chiunque sarebbe stato in grado di arrecare tali danni all'altro da rasentare la reciproca annichilazione.
    Diogene, quando tutti avemmo terminato di parlare, la mia voce, chiara ma non alta, fredda ma non rabbiosa, riempì quella stanza. Io sono qui ad offrire la pace. Ma la prossima menzogna sarà anche l'ultima. Kiri non rimarrà in un'alleanza basata sul prendersi in giro in questa maniera barbara. Meritiamo rispetto, tutti quanti.Non spiegai il perché, lasciai quell'avvertimento cadere nell'aria, avevamo altre cose più importanti. Avevo solo detto di non mentire. Non ce n'era bisogno.
    Perché i nemici erano tanti e terribili.
    Febh, sei sicuro che questi artefatti possano essere distrutti? Domandai. Al di là della convenienza. Perché continuiamo a parlare di Shiro, ma qui ci troviamo di fronte ad un altro problema, tra gli altri. Il Veterano ed il Cremisi. Poggiai i gomiti sul tavolo, unendo le mani. Qualche tempo fa un uomo è atterrato a Kiri. Letteralmente. Aveva ali da uccello e portava con se un Cristallo, chiamato "Cristallo Mugen" e diceva di venire da un villaggio, Kessho, nel paese del Miele. Kiri era il posto più vicino a quanto pare. Mi ha detto che la cava da cui sono estratti questi Cristalli è stata conquistata da tre uomini ed il Mastro, l'unico in grado di lavorarli, rapito. Mi sono recato lì per indagare assieme ad un mio Shinobi. La Cava era in mano ai Cremisi e dopo una serie di eventi mi sono ritrovato teletrasportato nel Paese della Terra, presso un piccolo sperduto Villaggio sul confine occidentale. Lì, a quanto ho compreso, avveniva uno strano fenomeno: il tempo passato qui viene conservato. Il Veterano era lì con il suo luogotenente, lo Stratega. Avevano bisogno di un Cristallo ed io ne avevo uno con me, ho combattuto spingendomi verso questo posto mistico dove il tempo non esiste e lì, ho perso il Cristallo. Feci una pausa. Quell'uomo è pericoloso. Feci ancora un'altra pausa. Ha usato il Cristallo per prosciugare quella forza, acquisendo il potere di controllare il tempo, non so bene in che estensione. Ed a quanto ho potuto vedere, ne aveva un'altra per controllare anche lo spazio. Con queste due Forze nelle sue mani, è diventato superiore a qualsiasi avversario che io abbia mai affrontato. Ho provato a distruggere il Cristallo, ma è stato inutile. Non poteva essere distrutto. Forse nemmeno il Cristallo in quel guanto poteva essere distrutto. I ricordi nel mondo senza tempo erano confusi e dolorosi [Nota]Non sappiamo ancora come va a finire dopotutto, per cui non aggiunsi altro per il momento. Per cui, signori, come vogliamo procedere? Chanta? I Cremisi? Sono tutti nemici che bussano alle nostre porte. Posso dire per certo che i Cremisi si muoveranno per conquistare ed espandere qui, sul Continente. Dobbiamo essere pronti se non vogliamo farci attanagliare. E dobbiamo trovare un modo per sconfiggere il Veterano perché - tra le altre cose - è Immortale. Almeno, tale è il suo corpo. Suppongo che il Cristallo che ha trovato Raizen fosse il suo Chakra e che questo nuovo potere fosse... una sostituzione, di qualcosa che gli è stato sottratto. Abbiamo un'arma del nemico, forse dovremmo capire se riuscire ad usarla.

  7. .

    Evasione


    I


    Quanto ancora si sarebbe dovuto attenere alla follia della missione che gli era stata assegnata? Si era infiltrato, me era stato catturato. La missione non era andata a buon fine, aveva raccolto informazioni ma poi era stato catturato da Kato Yotsuki. Ed ora? Suna intendeva usarlo ancora?
    La missione esigeva una fuga, e così avrebbe fatto.

    Con fatica riuscì a mandare messaggi all'esterno, a Kurotenpi. La risposta giunse grazie ad un inserviente corrotto e minacciato, un inserviente che aveva trascorso le vacanze estive presso il Paese dell'Erba e lì era stato avvicinato da una donna. Poco prima della fine dell'anno, sarebbero arrivati a prenderlo.

    Quella sera digiunò come offerta al Dio della Fiamma. Non toccò acqua o cibo al di fuori delle sue celle. Rafforzò il suo spirito, sperando di non essere costretto a ferire chicchessia. Attese che si facesse notte e che gli altri detenuti andassero a dormire, dunque raccolse il cibo che aveva ricevuto, nascondendolo sotto al letto. Ringraziò il Dio della Fiamma, pregò e si avvicinò al muro. Era spesso, troppo, non sarebbe riuscito a crearvi un buco solo con la carta. Però poggiò le mani sulla roccia e lentamente iniziò a tramutarla in fogli di carta finché non ne ebbe creata una piccola quantità [1 Unità] [Arte degli Origami III]. Dunque avrebbe fatto volare un origami a forma di airone al di fuori della finestra, sperando che il segnale fosse colto.



    Fuori dalla prigione una donna, attendeva. Aveva lunghi capelli biondi ed era vestita in maniera anonima. [PNG in Supporto / Ayame l'Ipocondriaca, Potere: 24]. Quando vide l'airone colse il segno e lo raggiunse. Si era infiltrata fin lì, adesso doveva liberarlo. Così semplicemente, posò due cartabombe sul muro [Equip] e disse, senza preoccuparsi di tener bassa la voce: Allontanati dal muro! Dunque le attivò, allontanandosi anche lei di corsa.

    L'esplosione sventrò il muro e Mitsusuka saltò fuori dal buco che si era creato, avvicinandosi alla compagna/non compagna. Grazie Ayame.
    Scappiamo prima che...
    VOI! Una voce gelò il sangue ad entrambi. Una Kunoichi vecchia ed esperta, con un gatto sulla spalla, li bloccò.
    Sembra che dobbiamo combattere, Mitsuzuka pregò il Dio della Fiamma affinché tutto andasse bene. Non voleva uccidere quella donna. Voleva solo terminare la sua missione.
    Ehi vecchia, siamo in vantaggio. Sparisci!

    L'esplosione, di certo fragorosa, avrebbe attirato sicuramente qualcun altro nell'ampio cortile della prigione. Come, ad esempio, un metallico Kiriano...
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    Sistema Genesis 2



    Ok, ci ho lavorato un po' e questo è - per il momento - il mio ultimo lavoro grosso sull'app prima di una lunga pausa.
    Il Sistema Genesis ha riscosso un discreto successo. Ha creato gioco, ma aveva dei difetti. I PNG spesso non avevano senso, le missioni sono esageratamente facili e non rappresentano una sfida adeguata per i PG.
    Sono tutte problematiche che ho affrontato in questa nuova concezione del Sistema Genesis, al fine di renderlo più funzionale.

    Ecco una lista delle modifiche effettuate!

    CREAZIONE DEI PNG


    La creazione dei PNG è profondamente cambiata. Si tratta di una generazione procedurale, che non è più basata sulle classi create da voi, bensì su classi che - dati certi parametri - effettuano precise ricerche su tutto il materiale di gioco, di lista.
    Per motivi abbastanza ovvi, non ci sono PNG che hanno Demoni e Marionettismo (quest'ultimo perché richiede solo materiale personale per essere usato).
    Inoltre è profondamente cambiato anche il modo in cui vengono assegnati i tratti: questi non saranno più dati casualmente, ma seguiranno una progressione specifica (un tratto abilità, un tratto tecniche, un tratto equipaggiamento ecc...). Non saranno assegnati altri tratti all'infuori di questi tre durante la crescita del PNG.

    I PNG hanno subito un RETCON TOTALE, mantenendo costante solo la TS. Le loro conoscenze e le loro classi sono state azzerate.
      Statistica nascosta: Talento del PNG.
      Non tutti i PNG sono uguali. Alcuni più talentuosi possono avere di base un maggior numero di tratti. Ci sono tre livello di talento
      Talento nella media: Il PNG non ha altri tratti se non quelli cumulabili acquisiti con la crescita
      Talento sopra la media: Il PNG ha di base i tratti Slot Tecnica/Azione ed uno tra Instancabile/Duro a morire
      Talento Eccezionale: A quelli si aggiunge anche il tratto TS Extra

      Le classi


      Le classi saranno due per ogni PNG: Una Classe BASE, che raccoglie in genere un più ampio numero di conoscenze ed una AVANZATA, più specifica.
      Il punto di congiunzione tra le due classi è la/le TS del PNG: la classe base sceglie la TS, la classe avanzata viene scelta tra le classi che possono acquisire quella TS.

      Bug fixing
      Il sistema di creazione dei PNG non crea più PNG troppo insensati. Le impronte vengono acquisite in base alla TS dove necessario, stessa cosa per gli equipaggiamenti di TS.


    Missioni


    Modifica già effettuata: le missioni in cooperazione sono state eliminate. Quelle iniziate dai PG possono essere concluse, ma non ne verranno aperte di nuove. Questo consentirà di avere due missioni in cui due parti si scontrano tra loro, anziché una missione dove effettivamente due parti cooperano.

    Taglie


    Le taglie sono state ridotte in quanto giudicate troppo alte.

    PNG NELLE MISSIONI


    Un vantaggio della generazione procedurale è poter creare, date certe condizioni (una specifica missione, uno specifico villaggio, un certo potere) un PNG che è sempre uguale, anche se è casuale.
    I QM potranno vedere, nel pannellino di gestione della Quest, un nuovo strumento che consente di generare una scheda casuale in maniera estremamente rapida. Il PNG può avere grado ed energia variabile a seconda del potere che decidete di assegnargli.
    In questo modo potrete avere altri PNG per alzare il livello della missione ed infittire la trama

    STEMMI GENESIS


    Da ora in poi le Missioni Genesis che prevedono la presenza di un solo PG potranno essere premiate, per il QM, solo con lo stemma Genesis a meno che la missione non sia stata particolarmente bella/difficile ed impegnativa tanto per il PG quando per il QM (in tal senso, consiglio di usare i PNG di cui parlo sopra!).

    Gli Stemmi Genesis valgono 1 Onore o 2 Semplici e valgono come Stemmi Lode Oro/Argento in termini del computo degli stemmi lode utilizzabili in un tratto.

    BUG


    Ovviamente ce ne saranno. Segnalateli che provvederò a risolverli.
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    La Fonte della Vita Eterna


    V



    Perché c'erano altri membri di Kiri lì all'Abete? Ero stato seguito? Non aveva senso, chi altri tra i Kiriani avrebbe potuto evocare qualcosa in grado di competere con Yogan in termini di velocità?
    Non ho idea di cosa stia succedendo, risposi, lasciando trapelare la mia sorpresa. Sarebbe opportuno scoprirlo. Qualcosa potrebbe averli attirati qui.

    Poco dopo giunsero alcune indicazioni. Kitori, il Kenkichi che avevo addestrato nell'arte della spada, era presente sull'isola. Quando la comunicazione giunse, la Muuga suggerì di andare ad incontrare Kitori e quasi fosse un ordine, disse che sarebbe venuta con me.
    Forse è la cosa migliore, risposi, ponderando le parole. Non potevo di certo negare che fossimo noi quelli che erano in difetto in quel momento. Non ci sarebbero dovuti essere altri Kiriani sull'isola.
    Potevamo rompere la tregua ed andare allo scontro se le cose si fossero complicate, ed uno scontro era ciò che non volevo in quel momento.
    Akira propose di creare tre team diversi. Forse sovrappensiero per l'arrivo di Kitori e l'ansia che mi provocava la vicinanza con la Muuga, annuii all'Hozuki. Va bene Akira. Muuga-sama, io direi di andare a recuperare questi Genin al più presto. Dissi alla donna della Zanna.
    Dopo che tutti furono usciti io e la Muuga, più altri eventuali accompagnatori e da lì ci saremmo recati dove erano sbarcati Kitori e chiunque altro fosse con lui.



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    Titolo del Topic


    Sottotitolo del topic

    Mi aveva attaccato. Non aveva percepito la minaccia che proveniva dalla mia persona ed aveva deciso di caricare a testa bassa. Di certo non potevo - non senza dargli un pieno assaggio delle mie reali capacità - pretendere che lui comprendesse ciò che significava vincere con la spada nel fodero.
    Si avventò contro di me, con la spada già estratta e quando fu davanti a me, a distanza di fendente, fece un affondo che si trasformò in fendente. Io avevo ancora la mano su Garyuuka e rimasi in quella posizione, pronto ad estrarre la spada, schivando il suo fendente con un movimento rapido, un quarto di cerchio in senso antiorario facendo perno sul piede destro, rapido, più rapido di quanto lui poteva al momento sperare di essere [Difesa]Riflessi: 700 e da quella posizione, troppo vicino a me, cercò un fendente alla gola che schivai anch'esso, semplicemente abbassandomi [Difesa]Riflessi: 700, senza mollare la presa dalla mia spada.

    A quel punto arretrai di un paio di metri con un rapidissimo balzo [Azione Gratuita Istantanea]Movimento gratuito e ripresi a posizione iniziale dello Iaido. La mano destra non aveva mai lasciato l'elsa della spada, la sinistra non aveva mai lasciato il manico.
    Tu credi di potermi sconfiggere? Sorrisi, mentre l'aria attorno a me si faceva rovente, vuoi per il vulcano, vuoi perché effettivamente quel sorriso era una promessa. Una promessa di sangue. Lo sai, puoi arrenderti quando vuoi. Il piede sinistro, più avanzato, mosse appena la terra lavica sotto il piede, quasi a pregustare lo scatto. Stavo aumentando la tensione, la stavo caricando di una promessa letale: se la lama fosse stata estratta, la tua testa sarebbe rotolata nel vulcano. Cercavo di dire questo con il linguaggio del corpo, con la la lama ancora nel fodero. I muscoli erano tesi, pronti allo scatto e se in quel secondo non sarebbe giunta la resa di Kitori lo scatto sarebbe giunto.
    Invisibile. [Tecnica x2]Fendente: Forza 850, Velocità 925
    Sarei letteralmente scomparso dalla sua vista, ricomparendo a distanza utile per il fendente e una volta che l'arma fosse stata estratta sarebbe stata un fulmine infuocato [Abilità]. Ma, fortuna per Kitori, la lama si sarebbe fermata ad un centimetro dal suo collo, giusto per fargli sentire il calore tremendo che emanava. Mi sarei rilassato a quel punto, rinfoderandola.
    Se però invece si fosse arreso, l'attacco non sarebbe mai avvenuto, ma il risultato e le parole sarebbero state le stesse.
    Avrei potuto ucciderti tre volte in un secondo se avessi voluto. La tua tecnica è ridicola Kitori. Attacchi l'avversario senza criterio. Avevi di fronte me, non un bandito da quattro soldi. Non ho usato nemmeno un decimo del mio potere ora. Hai attaccato per uccidere un avversario che sapevi di non poter sconfiggere... o credevi di poterlo fare? Per quanto dure fossero le mie parole, non c'era reale cattiveria in essere. Attaccami, prova ad uccidermi se credi di poterlo fare. La lezione che volevo darti era questa. Dosa la forza di chi hai di fronte e fai la scelta migliore. E l'altra lezione, credo che tu l'abbia capita: un avversario può eruttare fuori di se tutto il suo potere senza nemmeno estrarre la spada. Può far capire all'altro quanto è pericolosa la situazione, da all'altro una possibilità di non combattere. Nello iaido la spada deve rimanere nel fodero, sempre, finché non sei costretto ad estrarla. Rinfodera la tua lama Kitori. Sei destro, no? Il fodero va a sinistra, non a destra, come pensi di estrarre la spada adeguatamente?
    Dunque mi misi al suo fianco, assumendo la posizione di base dello Iaido. Gamba sinistra leggermente in avanti, piegata. Mano destra sull'elsa, presa salda, non deve mai sfuggirti. Mano sinistra che tiene il manico.
    Una volta che anche lui avesse assunto quella posa mi sarei messo di fronte a lui. Memorizza questa posizione. Ora, la spada, nel fodero non potrà rimanere sempre. Sarai costretta ad usarla, ma devi essere veloce: un solo fendente, rapido, l'estrazione e l'attacco devono essere lo stesso movimento. Devi cercare di creare il massimo danno in quel breve momento e dopo, la spada deve essere rinfoderata. Mi misi a tre metri da lui, assumendo una posa difensiva. Avanti, attaccami. Continua a farlo finché non ti dirò che hai fatto un attacco soddisfacente. [Note]Visto che non possiamo sapere in che modo farai un attacco soddisfacente, la prova è semplice: descrivi l'attacco meglio che puoi, secondo ciò che ho detto. Mi baserò su ciò per decidere se va bene o meno.


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    La Chiamata


    II


    I problemi erano tanti, ed io ero a conoscenza di molti di essi. Le notizie oltre a viaggiare rapidamente per i canali normali, giungevano - come ad ogni altro Kage - in forma di rapporti dettagliati delle missioni che venivano svolte. Sapevo cosa stava succedendo nel mondo. Ma avevo anche assistito in prima persona ad alcuni di questi eventi: nel Mondo Senza Tempo i Cremisi avevano dichiarato guerra al mondo con le loro azioni e ben presto questa avrebbe arso tutto il mondo.
    Un'altra guerra.
    Forse trentotto anni di pace erano stati davvero troppi.
    Ma al di la del fraterno spirito che poteva unire i presenti, aiutato da un certo istinto di sopravvivenza che richiedeva che noi fossimo uniti per affrontare chi voleva distruggerci, c'erano questioni intestine all'Accademia che dovevano essere risolte immediatamente. Non si poteva sperare in un clima di collaborazione se non c'era sincerità ed unità d'intenti. E mentre per qualche ragione il Kazekage condivise immediatamente tutte le informazioni, quando ebbe terminato, presi parola.
    Grazie Kazekage, dissi con sincerità. Avevo appreso diverse cose, ma il punto primo della mia agenda non erano informazioni. Non ho intenzione di tenere nulla per me. Detto senza mezzi termini, siamo nella merda.
    Conoscevo tutti lì dentro, era una riunione ufficiale ma poteva essere tranquillamente una tavolata di vecchie conoscenze. Prima di ogni altra cosa, però, nello spirito che la collaborazione richiede vorrei domandare al Kokage una cosa. Il mio sguardo lentamente si spostò su di lui. I miei occhi incrociarono i suoi e sostenni lo sguardo senza difficoltà.
    Lo avevo temuto, un tempo. Lo temevo ancora, solo un folle avrebbe finto di non avere paura del Mikawa. Ma adesso sapevo che anche lui doveva temere me. Adesso eravamo pari.
    Cosa ti è passato per la testa negli ultimi anni? Sia chiaro, nessuno di noi è esente da colpe. Se l'Accademia è un coacervo di persone che non fanno altro che sospettare le une delle altre anziché chiamarsi alleati, questa non è solo colpa tua. Ma nessuno, nessuno, si è prodigato quanto te nel tentativo di distruggere questa alleanza. Le parole erano dure e dirette. Dammi una ragione, Aloysius. Una ragione per cui dovrei fidarmi di te. Un nemico comune? Chi mi dice che tu non ci tradisca, alleandoti con quel nemico. Una ragione per cui io dovrei credere a te dopo tutto ciò che hai fatto e ciò che progettavi di fare. Basta con i rancori, e basta con le stronzate. Dobbiamo sopravvivere e se dobbiamo farlo, la prima cosa da fare è avere uno straccio di vera fiducia l'uno nell'altro.
    C'erano questioni irrisolte che non potevano essere ignorate. Avrebbero logorato quell'alleanza fino ad ucciderla. Quello era il momento giusto. Il momento di chiarire, prima di condividere e decidere.




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    Ragazzi, basta con il necroposting dai XD sono topic vecchissimi!
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    Missione chiusa per attesa troppo lunga
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    - Missione sbloccata per troppa attesa di un QM -
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    La Chiamata


    I


    Come si può riassumere in poche parole uno statoo di continua preoccupazione verso un futuro catastrofico? Ansia? Terrore? Avevo provato quelle sensazioni in passato e negli anni, avevo imparato a gestirle, a non lasciarmi sopraffare.
    Quella volta non era così.
    Dormivo poco e si vedeva. Ciò che avevo vissuto in prima persona era un'esperienza che andava ben oltre la semplice comprensione umana. Avevo visto l'essenza del tempo, avevo vissuto in uno spazio dove questo non avevo significato. E da lì ne ero uscito con una sola certezza: guerra.
    I Cremisi avrebbero marciato su ogni cosa, avrebbero bagnato di sangue la erra ed il Veterano era un nemico troppo forte e troppo furbo per essere sconfitto, almeno attualmente.
    C'era bisogno di unità, c'era bisogno di un'Accademia forte ed in quel momento l'unica cosa forte erano le divisioni tra i quattro villaggi che componevano detta "alleanza".
    Raizen era un animale ferito. Privato di Kurama, privato del Daimyo e probabilmente, del suo orgoglio.
    Avevo saputo delle elezioni del Kazekage e del Koage. Una buona ed una pessima - ma scontata - notizia. Il Kakita era una scelta migliore di Hoshi, se non per forza, per il semplice fatto che non era compromesso con il Mikawa.
    Diogene invece era una pessima notizia. Qualcosa a cui però ero mentalmente preparato. Affrontare il Mikawa per difendere la mia patria non mi spaventava.
    Ma se avessi dovuto combattere Oto ed i Cremisi, pur con l'aiuto di Konoha e Suna... che speranze avremmo avuto? Non ero certo che i quattro Kage assieme avrebbero potuto uccidere il Veterano, figurarsi tre. Figurarsi se avessero dovuto combattere su due fronti o peggio, se i loro nemici si fossero alleati.

    Anche quella notte erano le tre quando aprii gli occhi. Sapevo che il sonno non sarebbe arrivato, il suono del mio cuore che batteva forte non mi avrebbe lasciato tregua. Mi alzai a sedere silenziosamente, mi girai verso Ayame che dormiva placidamente al mio fianco. Non la svegliai, con cautela scesi dal letto, uscendo dalla camera. La porta di quella di Natsu era aperta: il bambino era troppo piccolo per dormire in un letto vero, avevo ancora una culla. Ci entrai e mi avvicinai alla struttura di legno, posando le mani sul bordo.
    Natsu aveva preso parecchio da me. A differenza delle sorelle maggiori aveva i capelli biondi, biondissimi, simili ai miei quando avevo la sua età. Si sarebbero scuriti nel tempo. Forse la carnagione era più simile a quella di Ayame. Era un bambino attivo, curioso, impavido. Aveva tutta la vita davanti, una vita che doveva essere felice e libera.
    Io ero suo padre.
    Era compito mio far sì che ciò accadesse.
    Ero suo padre e non ero più sicuro di poterci riuscire.

    Un lieve rumore di passi mi svegliò. Mi voltai e nella penombra vidi una piccola figura in piedi davanti la porta aperta. Si strofinava gli occhi e sbadigliava. Potevano essere Jukyu o Nana, non ne avevo idea, senza luce erano praticamente impossibili da distinguere.
    Papà? La voce, assonnata, era quella di Jukyu. Mi voltai ed andai da lei, accarezzandole piano i capelli, piegandomi sulle ginocchia.
    Ehi piccola, perché sei sveglia?
    Dovevo andare in bagno, mi rispose sbadigliando. E tu perché sei sveglio?
    Avevo sentito qualcosa dalla stanza di Natsu e sono venuto a controllare, mentii, non potevo dirle che il peso e la paura mi stavano schiacciando. Direi che tu devi tornare a letto.
    Va bene, disse semplicemente la bambina. Vieni con me?
    A quella domanda sorrisi, il cuore colmo di quell'immensa tenerezza ed amore paterno che solo un figlio può suscitare. Misi le mani sotto le sue braccia e la sollevai. Andiamo.
    Ce la dovevo fare.
    Per loro.
    Solo per loro.



    Più tardi quella notte un corvo beccò la finestra del mio studio privato in casa. Era seduto dietro la scrivania, leggevo documenti ufficiali, cercavo di trovare una soluzione che sapevo non avrei trovato rimanendo lì.
    L'unico modo era incontrarci tutti. Definire le alleanze. Ma avevo timore, timore di non essere pronto all'estrema prova che mi attendeva. Timore che tutto ciò che avevo creduto fosse inutile. Mai prima la guerra. Mai prima la vendetta. Mai prima la rabbia.
    Ma sarebbe stato così di fronte al Mikawa?
    Il corvo beccò ancora.
    Non era un animale comune: mi alzai ed aprii la finestra. L'uccello balzò dentro ma non scappò, mi guardo con aria misteriosa, attendendo. Alla zampa portava legato un rotolo. Lo presi ed in quel momento il corvo gracchiò, uscendo dalla finestra aperta. La richiusi per bloccare l'aria gelida e tornai alla scrivania con il piccolo messaggio in mano.
    Mentre lo leggevo sentivo prudere vecchie cicatrici, precisamente, vecchie cicatrici dietro le gambe. Speravo che a Jotaro facesse male l'orecchio almeno.

    Sospirai, bruciando il biglietto subito dopo. Una riunione dei Kage. Era ciò che ci voleva... e dunque, era giunto il momento.
    Il momento della verità.
    Il momento di capire se questa Alleanza poteva essere ancora definita come tale



    Il messaggio per Kensei giunse il mattino dopo seguente. Mi trovai il tetro spadaccino nel mio studio. Avrei chiamato Akira. Era stato promosso a Jonin, sarebbe stato quello il suo posto. Ma Akira non c'era. Dopo la missione nel Paese del Gelo, qualcosa in lui si era rotto. Non era ancora tornato al villaggio ed io avevo deciso di dargli tempo.
    Però aveva responsabilità. Verso il Villaggio, verso le persone che stava lasciando lì. Aveva le responsabilità della spada che i portava dietro.
    Ma c'era Kensei. Quando la mano destra non era amputata, la sinistra sarebbe rimasta lì, pronto a sostituirla. Per qualche motivo Kensei mi inquietava, come se qualcosa in lui fosse del tutto opposta a me. Ma ciò non mi impediva di fidarmi completamente di lui.
    Una riunione segreta tra i quattro Kage, Kensei. Io, Raizen Ikigami, Hohenheim Kakita e Diogenes Mikawa. Saprai cosa significa. Voglio che tu venga con me come mia scorta... non mi aspetto combattimenti, ma la fiducia è una merce rara ultimamente. Spiegai al Kenkichi, che poi mi ricordò di Akira. Lo so. Diamogli tempo, almeno un altro po'. A volte, quando le cose vanno tremendamente male, serve. Scostai lo sguardo dallo spadaccino, sospirando. Parlo per esperienza personale.



    Eravamo a circa trenta chilometri dal luogo prestabilito quando dissi a Yogan di atterrare. Proseguiremo a piedi, spiegai. La riunione è segreta ed un drago è un ottimo segnaposto. Torna pure Yogan, dobbiamo essere solo io e Kensei. Dissi alla dragonessa la quale fece un verso di disappunto, ma scomparve. Andiamo.

    Un luogo freddo, spartano. Cibo pessimo. Nessuna comodità. Nessuna guardia. Nessuna richiesta di cedere le armi. Eravamo lì, con i nostri capelli, con le nostre armi e tutte le migliori intenzioni che potevamo mostrare verso gli altri. Mi trattenni forse troppo a lungo nella mia stanza, racchiuso in una forzata meditazione. Quando ne uscii, cappello in testa, camminai fino ad entrare nella stanza. La mano di Kensei mi toccò la spalla, ma non mi voltai. La mia attenzione fu catturata dai due che entrarono: Jotaro ed... Akira.
    Sentii Kensei sussurrai il nome dell'Hozuki, io, invece, non dissi nulla.
    Ci fu solo uno sguardo, lanciai al ninja di Kiri, severo.


    Presi posto, silenziosamente, dove mi spettava, poggiando il capello di Mizukage sul tavolo, unendolo a quello degli altri. Solo allora guardai i presenti, fermamente.
    Lì non c'era più Itai Nara.
    Non c'era più un uomo. Non c'erano più sentimentalismi o personalismi. Non c'era spazio per null'altro che non fosse Kiri.
    Ero l'incarnazione del Villaggio. Solo e nient'altro che il Mizukage, l'idea astratta di esso fatta carne.
    Quella riunione poteva iniziare.
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