Posts written by Roroo 2.0

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    Pronti alla partenza


    Chapter III - Amegakure



    Agli occhi del Fiore, l'Asso di Picche era la persona più gradevole presente ad Ame. Qualunque fosse la proposta o il problema da risolvere, i due riuscivano a trovare la soluzione in un batter d'occhio e i loro incontri non si dilungavano oltre la mezz'ora.
    Per Namae la motivazione del buon rapporto con il mercenario risiedeva sul loro comune interesse a rendere la Pioggia sempre più potente, mettendola al primo posto, cosa che altri Nukenin non facevano, anche se questo significava concedere opportunità di crescita anche a uomini estranei al seme di appartenenza. I Fiori non avrebbero mai diviso un affare con gli altri semi. Tra i due estremi, Namae aveva una posizione intermedia. 
    Dopo aver lasciato trasparire una reazione sorpresa alla notizia che il suo interlocutore fosse originario di Ame, egli spiegò con cura le informazioni di cui aveva bisogno.

    Kiyomaro Sekai e Jaime Shura. Ripetè tra sé e sé, senza domandarsi il motivo di tale interesse verso un guerriero di lancia e un papabile nuovo Capo della Zanna, tra i quattro già presenti.
    Non fu così ingenuo da non pensare a un interesse dell'Asso di sedere come capo della Zanna, ma non gli importava qualora le sue azioni non avessero danneggiato il suo villaggio.
    Infondo è così che una spia agisce. Pensò, scrollandosi di dosso pensieri che non gli riguardavano.

    CITAZIONE
    Ovviamente, Namae-san, quella che ti propongo è una missione commerciale e diplomatica: non una missione che implichi violenza.

    Assolutamente. Annuì. Avrebbero incontrato i ninja più potenti di un villaggio anti-accademico e lo smemorato, consapevole della propria forza, sapeva di non poter competere con loro in uno scontro. Non aveva un'alta autostima di se stesso. Era un semplice Fante, nulla di più, a cui l'Asso aveva dato fiducia, perciò non avrebbe alzato un solo dito verso nessuno.
    Sarò molto prudente. Promise, sincero.

    CITAZIONE
    se non ce ne sarà modo, ti aiuterò comunque nella tua scalata ai Fiori, quanto meno ti darò delle prime indicazioni su come riuscire.

    Saranno sufficienti. Non voleva essere additato come colui che aveva fatto "carriera" solo grazie all'intercessione di un Asso. Doveva farsi spazio nel vasto mondo dei Fiori nella maniera che sapeva essere giusta: con le lame, la carne e il sangue.

    Mi farò trovare pronto Concluse, alzandosi dalla sedia.
    Con il bicchiere in mano, Namae se ne sarebbe andato ringraziando l'Asso dell'opportunità ricevuta. Salutò anche il barista, consegnandogli il bicchierino vuoto.


  2. .

    Si volta pagina...stanza di Takashi


    Post Attivo VI - Villaggio della Cascata



    Coricatosi tra le coperte di pura seta, con il capo appoggiato sul morbido cuscino, Yukine ripensò all'intera giornata. Delusione e tristezza oscurarono il suo volto. Avrebbero dovuto fare e scoprire di più. Senza abbattersi, si promise a se stesso di ottenere risultati migliori il giorno successivo. Non poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto la mattina seguente.

    [...]



    Si alzò di buon ora, come era solito fare nella sua dimora, e dopo essersi lavato, si vestì e uscì dalla sua stanza per riunirsi con i suoi compagni detective.
    Notò l'assenza del vero funzionario della Cascata, ma non gli diede peso. Era così affamato da voler divorare tutto ciò che la servitù aveva preparato per loro. Seppur fredda, la cena era stata squisita.
    Varcata la soglia della sala, affamato come un orso appena sveglio dal letargo, lo sguardo del ragazzino si posò sulla tavola imbandita, con cibo e bevande di ogni tipo. In fondo, a tu per tu, vi erano Masu e Akashi.
    Quando si voltarono verso di loro, Yukine ebbe la sensazione che qualcosa non andava. Si accorse, forse per caso, che attorno alla tavola mancavano le sedie riservate a loro.
    Cosa stava accadendo?

    CITAZIONE

    bene bene, il trio delle meravigli ci degna della sua presenza, abbiamo il ficcanaso
    il pervertito.
    e l'ingenuo..


    Capì subito di cosa stava parlando. I due colleghi si erano fatti beccare. Tra tutte le etichette, l'ingenuo era forse la migliore, ma quale sarebbe stato il prezzo di tale errore?
    Soku non c'è. Pensò, abbastanza maturo da non rispondere alle parole di Akashi, il quale, proprietario e padrone della dimora, avrebbe potuto buttarli fuori in un batter d'occhio.

    CITAZIONE

    non amo ospitare in casa mia estranei, avevo già osteggiato il vostro arrivo, ma lo ritenevano neccessario. non terrò tuttavia in casa mia farabutti e spioni. non farò sedere alla mia tavola chi spia i rapporti interpersonali e chi scopa i miei servi o chi non apprezza l'ospitalità di casa Takahashi. ragione per cui avrete tempo fino a stasera per trarre le vostre conclusioni e togliervi dai piedi. sono stato chiaro?


    Fu come ricevere un mattone in testa.
    Chiaro. Rispose, a bassa voce, con i denti stretti sul labbro inferiore. Quel rimprovero e ultimatum gli aveva lasciato l'amaro in bocca, una sensazione di sconfitta e umiliazione che solo il tempo e qualche indizio avrebbero dissolto. Avevano una decina di ore per trovare il colpevole. Akashi se ne andò e prima che Masu li raggiungesse, per far da Cicerone al gruppo, l'altro otese approfittò della distanza per risollevare il loro morale.
    Yukine ignorò i suoi sproloqui sui colpevoli, ma annuì con decisione quando propose di recarsi a parlare con il rampollo. Per un passo falso, ora sarebbero stati costretti a dividersi e indagare su piste differenti, fidandosi l'uno dell'altro. Anche il sunese approvò la decisione del "ficcanaso", ma per motivi diversi.
    Non fa niente. Ricominciamo da zero. Aggiunse, rivolgendosi ad entrambi.
    Lui non si sentiva in colpa, infondo non aveva commesso alcun errore, se non ritornare in camera qualche minuto dopo l'inizio del coprifuoco. Uno sbaglio perdonabile.
    io penso di vedere la stanza di Takashi. Aggiunse, senza dilungarsi troppo, visto che Masu li aveva già raggiunti, osservandoli con astio e antipatia. Non poteva biasimarlo. Per colpa sua loro aveva sicuramente preso una bella strigliata dal suo padrone.

    [...]



    Facendosi guidare da Masu o dalle guardie, Yukine si sarebbe recato, come promesso, nel luogo in cui Takashi trascorreva (forse) le sue notti di perversione e di svago: la sua camera.
    Concentrato, il ragazzino avrebbe cercato di memorizzare il tragitto a partire dalla sala che avevano lasciato a stomaco vuoto.
    Varcata la soglia della stanza, avrebbe cominciato a curiosare in giro: dal letto, agli armadi, fino alla probabile scrivania, cercando di notare se qualcuno fosse già passato prima di lui a ripulire la camera. Non avrebbe commesso lo sbaglio di indagare con fretta e superficialità. Se fosse stato necessario, avrebbe rivoltato tutto da cima a fondo.
    I suoi sensi allenati gli avrebbero permesso, forse, di accedere ai segreti di Takashi. [Abilità]

    Omicidio o suicidio?



    Chakra: 19/20
    Vitalità: 10/10
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 200
    Velocità:  200
    Resistenza: 200
    Riflessi: 200
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 200
    Agilità: 200
    Intuito: 200
    Precisione: 200
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Kunai × 5
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Lama Interna × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Charkam × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Wakizashi × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note
    ///
  3. .

    Ame e la Zanna?


    Chapter II - Amegakure



    La conversazione era iniziata nel migliore dei modi.
    L'Asso sembrava compiaciuto di sapere che lo smemorato fosse disposto ad aiutarlo.
    Sono felice che hai pensato a me. Commentò lusingato, ringraziando il cameriere per il whisky. Ne bevve subito un sorso, per assaporarne il sapore e l'intensità, senza dimenticare di dedicarlo all'Asso e ad Ame stessa.
    E per questo brindo ad Ame e alla vostra salute. Sorrise, cercando di trattenere dentro di sé l'immensa curiosità per quella proposta riservata, al momento, solo a lui. Non stava più nella pelle.

    CITAZIONE
    Dimmi, tu conosci il Villaggio della Zanna?

    A quella domanda, rispose con un semplice no.
    Strano. Pensò, perché rispetto ad altri Nukenin lui aveva viaggiato in lungo e in largo, dal Paese del Vento fino alla Neve, passando per il Fuoco e il Riso. Non aveva mai udito quel nome e non aveva idea di dove si trovasse.
    Ascoltò con attenzione ogni singola parola pronunciata dal Re delle Picche. Era così interessato che non fu necessario alcun ormone per rimanere concentrato.
    Villaggi anti accademici... Sapeva dell'esistenza di gruppi e organizzazioni anti accademici, ma non di veri e propri villaggi.
    Quella notizia non lo sorprese né lo rese felice. Molti odiavano l'Accademia e ciò che rappresentava. Lo stesso Namae non nutriva ammirazione verso quell'istituzione.
    Senza i quattro semi e il loro potere, si sarebbero già presentati alle porte della Pioggia, con i loro ninja e la loro sete di potere. Ogni qualvolta usciva dai confini di Ame, per evitare di essere ostacolato, era costretto a mentire sulla sua provenienza.
    In passato aveva collaborato con numerosi accademici. Nella Neve aveva persino incontrato il Garth dei Mikawa e tutti quei ninja che nel corso degli anni erano stati promossi al grado Chunin e al Jonin.
    Tuttavia, l'Oleandro non era né una spia né un assassino su commissione, bensì un aspirante imprenditore di sostanze illecite e lecite. Appoggiare fazioni il cui scopo era scatenare una guerra aperta non era una mossa saggia...almeno nel lungo termine.
    Il caos danneggia gli affari. Accavallò le gambe mentre l'altro rivelava la possibilità di poter incontrare e conoscere i capi della Zanna.

    Trattenne una reazione di stupore quando l'Asso rivelò di non avere buoni rapporti con i Quadri, seme con cui lo smemorato si era imbattuto all'Inu no Shonen, quando aveva spulciato da cima a fondo i documenti dell'impero di Kagemashira.
    E se i Cuori erano tipi piuttosto macabri, gli uomini dei Fiori erano perfetti: freddi, calcolatori, leali e in grado di garantire segretezza e concretezza.
    E porteresti un ninja originario di Ame. Aggiunse al suo discorso, serio in volto. Per lo smemorato quel dettaglio non andava minimizzato.
    Quanti Principi o Re erano nati nella Pioggia?
    Namae era pronto a scommettere una grossa cifra che al massimo fossero due o tre, non di più, mentre il resto dei criminali erano giunti lì da altri luoghi solo per cercare fortuna e potere. La loro fedeltà ad Ame era un castello di sabbia tenuto in piedi dal cieco opportunismo.
    Sarò ben felice di accompagnarti e di poter cooperare con questi ninja della Zanna se si dimostreranno interessati. Conosco degli accademici ma non tengo affari con loro. Si potrà partire con il piede giusto Bevve un secondo sorso. La gola si era già seccata.
    E sì, hai ragione, ho intenzione di scalare la gerarchie dei Fiori e di farlo velocemente. Cambiò subito discorso.
    Tranquillo, ho già un debito con te, non ne voglio aggiungere altri. Rise. Solo grazie a lui era stato ammesso nelle fila di Lord Goemon, i cui rapporti non erano idilliaci dopo l'Inu no Shonen.
    Parlami di queste due informazioni che cerchi e farò il possibile... poi, quando vorrai, partiremo. Mi farò trovare preparato e con un po' di merce.
    Tra semplici veleni accademici, allucinogeni e ormoni prodotti dal suo organismo, Namae avrebbe potuto presentare qualcosa ai suoi probabili nuovi clienti.

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  4. .

    L'Asso e il Fante


    Chapter I - Amegakure



    Varcata la soglia dell'Ultimo Rifugio, situato alle porte del Secondo livello di Ame, Tamura si sarebbe trovato all'interno di una taverna sporca e maleodorante, con tavoli rovinati, sedie su cui nessuno avrebbe osato sedersi e un' illuminazione da film horror. L'unico lampadario presente era appeso al soffitto e, a seconda degli spifferi, ciondolava prima in una direzione e poi nell'altra.
    Ciò nonostante, in quel locale frequentato da Namae si respirava gioia e felicità. Su una trentina di persone presenti, più della metà erano bambini, dagli 8 ai 15 anni. Giocavano, urlavano, qualcuno mostrava i muscoli per sentirsi grande, come se nella Pioggia servisse la forza bruta per sopravvivere. Poveri stolti. 
    Gli adulti bevevano e parlavano del più e del meno. Gli anziani? Bhè...Ame non è un paese per vecchi.
    Nessuno fece caso al tizio con la chitarra sulle spalle e senza braccio.
    Poté avanzare indisturbato fino al bancone, che in realtà era più simile a un grosso tavolo - raccattato da qualche bar in disuso - su cui erano stati sistemati bicchieri e liquori, a portata di tutti.
    Il barista aveva l'aria di essere uno che si trovava lì per caso. Alla richiesta dove fosse l'Oleandro, gli avrebbe indicato l'uomo che stava cercando. Seduto dietro una muraglia di bambini urlanti, tra cui vi era anche sua figlia adottiva, Namae aveva il braccio destro disteso su un tavolo, con il palmo rivolto verso l'alto. Con l'altra mano sistemava con cura i dardi nel Lanciaspiedi, dopo averli avvelenati infilandoli in alcune fiale disposte davanti a lui, piene di liquido prezioso e letale.

    Si accorse della presenza del tizio quando questo gli fu davanti. L'Oleandro alzò lo sguardo e lo squadrò da capo a piedi. Molti si rivolgevano a lui per droghe, favori o altro. Lo sconosciuto sfoggiava un aspetto migliore rispetto agli sbandati di Ame, ma il fatto che fosse privo di un arto lo incuriosì. Ricordava di aver incontrato qualcuno con quel tipo di menomazione, ma era trascorso troppo tempo e non riuscì a ricollegarlo al Veri Batuman.
    Quando vide il simbolo sulla carta da gioco, Namae sobbalzò, sorpreso.
    Asso di Picche....Ru Wai.
    Aveva un debito con quell'uomo. Un ghigno felice deformò le sue labbra.
    Certamente
    Prese la carta, la infilò in una delle sue tasche e dopo aver richiuso le ampolle fece segno a una bambina dai capelli rosa di provvedere alla sistemazione della merce. Lei non fiatò. Si staccò dai bambini senza farsi notare e in un battibaleno ripulì tutto il tavolo. Non aveva problemi a giocare con dei veleni nelle tasche. Possiamo andare.

    [...]



    Dieci minuti dopo l'incontro, Namae e il musicista menomato varcarono la soglia del Veri Batuman.
    Prima di raggiungere il padrone di quel luogo rustico, migliore in tutti i sensi rispetto all'Ultimo Rifugio, il Fiore spese qualche secondo ad assaporare i ricordi del giorno in cui aveva deciso di chiedere aiuto al Mercenario. Respirò a pieni polmoni l'aria carica di alcool, poi, dopo aver dato uno sguardo in giro, avanzò a passi lenti verso la stanza dietro al bancone.
    Ru-Wai troneggiava nello stesso sgabuzzino di tre anni prima. Seppur fosse un luogo umile, non sfarzoso, per certi versi irrispettoso per un uomo di potere, Ru -Wai riusciva a far capire a chiunque di non giudicarlo dal locale in cui tirava le fila delle Picche.
    Namae sapeva già con chi aveva a che fare. Il suo rispetto verso quella figura era assoluto.

    CITAZIONE
    Piacere di rivederti, Namae Taiyo.

    Piacere mio. Disse, senza accennare alcun inchino, con le braccia distese lungo i fianchi. Lo sguardo scivolò sulle grosse casse indicate dall'Asso. Cosa contenevano?

    CITAZIONE
    Ho sentito dire tante ottime cose su di te negli anni, come il tuo coinvolgimento in quel dell'Inu No Shoben.
    Siediti, accomodati, posso offrirti da bere? Avrei una proposta che potrebbe, forse, interessarti

    Non se lo fece ripetere due volte. Prese la prima sedia a tiro e si accomodò, chiedendo del whisky, di cui andava matto. Non si stupì che Ru-Wai sapesse della sua impresa. Compiaciuto dalla "fama", Namae si limitò a commentare ciò che aveva ricavato da quell'omicidio.
    Eh si, ho guadagnato un po' di prestigio.
    Purtroppo solo quello. Avrebbe voluto aggiungere. L'incontro richiesto con Goemon non era stato concesso e da tempo sentiva di avere le ali tarpate dal Seme.

    Come posso aiutarti? Di certo il Mercenario non si era dimenticato del suo credito.


  5. .

    Simboli strani


    Bosco dei Sussurri - Chapter III



    Immerso nell'oscurità del tunnel, con Hebiko al suo fianco, Yukine mantenne calma e sangue freddo.
    In caso di pericolo avrebbe potuto aggrapparsi al suo abito in meno di un secondo, ma non lo avrebbe mai fatto, perché sapeva di dover dimostrare di essere un abile e coraggioso ninja. Senza la megera alle calcagna, il ragazzino si sentì sollevato. Lo sguardo di lei era freddo, glaciale e lasciava spazio alla sua immaginazione, la quale riusciva a spingersi ben oltre i suoi undici anni di età. Era nato ad Oto, conosceva il villaggio e solo un anno prima aveva assistito alla proclamazione del Kokage, con annessa consegna dei sigilli (molto traumatica) e la minaccia di Febh di far saltare in aria mezzo quartiere.  

    Avanzò senza proferir parola, concentrato come mai lo era stato prima. Non ci sarebbe stato spazio per scherzi o battute.
    Erano in territorio nemico e chiunque si nascondesse in quel luogo spettrale doveva essere neutralizzato di sorpresa. Passo dopo passo, con la mano in prossimità dell'elsa della wakizashi che ondeggiava al suo fianco, Yukine riuscì a intravedere una luce in lontananza. Seguendo per filo e per segno le indicazioni della Vipera, forse ignara del sigillo tracciato sul corpo del bambino, essi raggiunsero la sorgente della luce. Si ritrovarono in una stanza piuttosto ampia, scavata nella roccia, con quattro aperture davanti a loro e uno strano simbolo disegnato a terra. Alle pareti vi erano cinque candele.
    Se Hebiko avesse voluto procedere in una delle quattro strade, il neo Genin avrebbe eseguito le sue indicazioni, altrimenti, nei primi momenti di perplessità generale, egli avrebbe camminato attorno al disegno, in senso orario.
    Qui c'è un occhio. Ci possono osservare da qui?Sussurrò ad Hebiko, indicandolo.
    Dici che...dobbiamo donare il nostro sangue? Perché farlo? Avrebbe aperto un altro passaggio?
    Oppure potrei cancellare questo simbolo...o anche solo coprire l'occhioLa scelta di cosa fare era nelle mani della collega. Non avrebbe avuto paura a percorrere una delle gallerie, donare il proprio sangue (con pre-disinfettazione) o a manomettere quel sigillo. 

     

    Chakra: 29/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Lama Interna × 1
    • Kunai × 5
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Charkam × 2
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Wakizashi × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note
    ///

  6. .

    Kiseki!


    Chapter VIII - Villaggio della Sabbia



    Aveva provato a salvare il sacerdote della Canzone in ogni modo e non poté incolparsi di nulla quando l'esplosione del Wurm lo disintegrò, polverizzando ogni cellula del suo corpo.
    Il boato mise a dura prova le fondamenta del quartiere e l'onda d'urto fece esplodere le vetrate che si affacciavano sulla piazza.
    Con il braccio destro disteso davanti al volto, evitò che le schegge gli si infilassero negli occhi.

    Quando la nube di polvere si diradò, non vi era traccia né del verme né dei nemici. Insoddisfatto del breve combattimento ma felice di non aver ceduto alle lusinghe del demone, il ragazzo si avvicinò al cratere. Poco lontano, Ryugi e Saru erano sane e salve. Erano state più che brave, forse anche più di lui. Quel giorno, però, decise di non essere troppo duro con se stesso: aveva protetto l'edificio alle sue spalle e quel coraggioso gesto aveva contribuito a salvare le vite di numerosi civili.

    Poco lontano, mentre la squadra medica prelevava l'unico sopravvissuto tra le fila nemiche, consegnato subito al team dei torturatori, i ninja del villaggio misero in sicurezza il perimetro.
    Lo sfortunato avrebbe rimpianto di non essere morto per mano del Jinchuuriki o dei suoi amici.
    Ce l'abbiamo fatta! Sorrise. Avrebbe voluto dire di più ma il dolore alle gambe stava aumentando d'intensità.
    Dovrò farmi medicare. E a passi lenti si diresse verso la stazione medica, montata a tempo record. Pensò all'amministratore, comparso dal nulla durante lo scontro. Avrebbe voluto ringraziarlo per il suo aiuto. Se non fosse stato per lui, il combattimento avrebbe avuto esito tutt'altro che certo.
    Avete visto Daishin? Avrebbe chiesto alle kunoichi, qualora anche loro avessero approfittato dei medici giunti dall'ospedale.

    L'adrenalina rilasciata nelle fasi più concitate della battaglia falsò la percezione del tempo del sunese. A suo dire, la lancetta corta dell'orologio impiegò solo venti minuti a compiere un giro completo. E fu in quel momento che dalla tenda d'ingresso entrò il neo Kazekage. Aveva un aria stanca e il motivo fu subito chiaro: quei sacerdoti avevano attaccato con l'appoggio dei Kurotempi e uno di loro era riuscito a impossessarsi, in qualche modo, della struttura dei Kiseki, potenti pietre colorate che aveva contribuito a recuperare anni prima.
    La loro assenza nel combattimento del Wurm era giustificata. Nemici più potenti della Canzone aveva osato attaccare il villaggio.
    A sentir nominare il nome "Kurotempi", Masayoshi ripensò alla missione a Soyo. Lì aveva avuto l'incontro con Incendio, il Veterano e la sua schiera di amici. Fece per chiedere se fosse necessario rispondere subito all'attacco ricevuto, ma poi decise di chiedere informazioni sui membri della Canzone.
    Perché i membri della Canzone ci odiano? Sono alleati dei Kijin Il sacerdote aveva urlato tutto il suo risentimento verso Suna.

    Una volta soli, con il Kazekage lontano, il Genin avrebbe scherzato su quella giornata che mai avrebbe dimenticato.
    Dovremmo formare un team! Abbiamo salvato il villaggio. Ridacchiò.


    [....]


    Qualche giorno dopo l'attacco della Canzone, Masayoshi venne convocato in amministrazione.
    La vita del Jinchuuriki era stata stravolta da una busta proveniente dall'Accademia.
    La missiva era stata scritta dal consiglio e con due sole righe aveva annunciato la sua promozione a Chunin.
    Le emozioni lo avevano travolto e a distanza di giorni ancora non riusciva a crederci. Aveva riso, pianto e ringraziato il cielo.
    Per di più, il sigillo del Vuoto acquisito nelle terre umide della Nebbia sembrava chiamarlo altrove, lontano da Suna, verso Ovest, verso l'Anarouch.

    Quella mattina d'estate si presentò in amministrazione in compagnia di Koinu, seduto sulla sua spalla destra.
    Il suricato aveva espresso il desiderio di visitare la Sabbia e l'evocatore l'aveva accontentato, a patto del suo silenzio e di non fare storie se il Kazekage le avesse chiesto di sparire.
    Trovare l'ufficio del Kazekage fu un gioco di ragazzi.
    Buongiorno Hohe-sama. Salutò, inchinandosi insieme a Koinu. La mia evocazione...Koinu, suricato dell'Anarouch. Lo presentò, indicandolo con la sua mano destra.
    È un onore. Aggiunse la creatura, meravigliata dalla giovane età del Kage.

    CITAZIONE
    Avete adempito al compito di proteggere le persone di questo villaggio e vi siete distinti. Ora il villaggio ed io personalmente metto nelle vostre mani quanto di più prezioso tra i nostri tesori.

    Lo vide aprire un cofanetto in legno appoggiato davanti alla sua figura. All'interno, separati da dei cuscinetti di piccole dimensioni, alloggiati in delle rientranze realizzate su misura, vi erano i famosi Kiseki, carichi di energia. Quattro pietre per tre ninja.
    Masayoshi sgranò le palpebre, emozionato.
    Arancione, Rosso, Giallo e Nero. I suoi occhi smeraldo si posò su quello Arancione. Ne ignorava le peculiarità ma sembrava chiamarlo a sé. La sua affinità con l'elemento Doton era cosa risaputa e tutti i suoi jutsu ne sfruttavano i punti di forza.
    Quella pietra sembrava intuirlo.

    Ti vedo interessato al potere.


    Non rispose al Rokubi, ma annuì alle parole della Nekki.
    Prese il Kiseki Arancione e dopo aver estratto il braccio dalla manica sinistra, lo incastonò lentamente davanti al cuore senza emettere alcun gemito di dolore.
    I suoi occhi rimasero fissi su quelli del Kazekage.
    Quel gesto valeva più di mille rassicurazioni e promesse: il Kiseki sarebbe stato suo fino alla morte e se qualsiasi nemico di Suna avesse cercato di sottrarglielo sarebbe dovuto passare sopra il suo cadavere.
    Attese la decisione di Saru e Ryugi, poi prese parola:
    Kazekage-sama. Ricordo la riunione nel magazzino con Hoshikuzu e le nuove leve. Il cambiamento sperato è avvenuto Le due kunoichi erano troppo piccole per ricordare.
    Sappi che ho rinunciato alla mia vendetta sui Kijin. Nel profondo Anarouch non mi è rimasto nessuno di caro, se non il deserto, che proteggerò perché è casa mia, come lo è Suna. Lasciarsi tutto alle spalle era stato un modo per neutralizzare l'influenza del Rokubi, sempre pronto a servirsi dei suoi ricordi per torturarlo.

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    Io...vorrei essere il Guardiano di Suna.
    Rivelò, annuendo con decisione.

    Usciti dall'ufficio, Masayoshi avrebbe chiesto alle due kunoichi quali fossero i loro progetti futuri.

  7. .

    Di nuovo in marcia


    Villaggio Sconosciuto - Chapter IX



    La risposta di Mayari al suo grido carico di angoscia lo colse di sorpresa.
    Meravigliato da ciò che aveva udito in lontananza, spostò lo sguardo verso di lei e i suoi scagnozzi, bruciati vivi da Ryugi.
    Fece per ringraziarla, in modo sincero, ma l'uomo armato di martello giocò di anticipo e con un colpo discendente frantumò il suo capo.
    L'impatto liberò schegge e polvere nell'aria.
    Arricciò il naso, infastidito dall'irriverenza del membro dell'Aimedacca.
    A cosa era servito ucciderla?
    Non contento, seppur fissato da un Namae piuttosto adirato, l'uomo ridusse la dimensione del suo martello e lo lanciò a mò di freccetta al volto del tizio con cui il ninja di Ame aveva combattuto.
    L'arma si mosse rapida, roteando, e con sorpresa frantumò anche quel viso, lo stesso che non era riuscito a rompere con il suo pugno carico di chakra e di ormoni.
    Dal collo mozzato non fuoriuscì nemmeno una goccia di sangue.
    Notevole. Giudicò, un po' sorpreso dal risultato ottenuto con quell'attacco a distanza. Ne seguì affascinato il suo ritorno nella mano del proprietario, innescato con uno schiocco delle dita. Non era un'arma normale. Forse, in futuro, ne avrebbe chiesto l'origine.
    Poco più in là, il foglioso era disteso a terra, privo di sensi.

    CITAZIONE

    Dodododododododo... dobbiamo aaaaaaaaaa aiuaiuaiuaiuaiuaiu.... aiutarrrrrrrlo!


    Forse sarebbe riuscito a rianimarlo con un'iniezione di adrenalina, ma perché rivelare la sua abilità innata?
    Ignaro di cosa Mayari avesse detto a Kao prima di morire, si avvicinò ai suoi alleati mentre la sunese proponeva di proseguire per la costa.
    Cosa ne pensi Kiyomi? Dove lo lasciamo Satoru? Chiese, fregandosene della sua risposta. Come ninja della Foglia, sarebbe toccato a lei pensare al suo compaesano.

    [...]



    Con un elemento in meno, in fila indiana, il gruppo costeggiò la spiaggia rovente.
    Namae rimase in silenzio e di tanto in tanto lanciò un occhiata all'arma di Kao, entusiasta all'idea di poter mettere mano a un prodotto del genere, da comandare a distanza. Ne avrebbe potuto avvelenare una dozzina in una manciata di secondi.
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    È un' arma fantastica la tua. Dove l'hai trovata? Chiese, dopo aver incrociato i pescatori di ritorno all'accampamento. Per colpa del sopravvissuto, avrebbero saputo di aver incontrato gli autori della strage. Chissà se si fossero messi in viaggio per vendicarsi.
    Curiosità di un mercante. Aggiunse, grattandosi la nuca.
    Poi spostò la sua attenzione su Ryugi.
    E tu li hai bruciati vivi. Quella balbuzia nasconde una kunoichi con le palle. Ridacchiò. Kiyomi non fu presa di mira. Di lei avrebbe potuto chiedere del chocobo o del vestito che indossava.
    Davanti al cumulo di detriti, prodotti dalla frana, Ryugi propose di usare le sue corde. Una sopra l'altra, le rocce formavano una barriera molto alta, ma non invalicabile, e si sentì un novellino a dover ricorrere alla soluzione tirata in ballo dalla sunese..
    Aveva sentito parlare del chakra adesivo ma gli affari dei Fiori assorbivano tutto il suo tempo.
    Ottima idea Ryugi Servendosi del filo e della forza bruta, Namae riuscì a scavalcare l'ostacolo, portandosi oltre. Si asciugò il sudore dalla fronte con la manica del suo abito.
    Il viaggio sarebbe stato lungo e faticoso.

    [...]


    Prese la carta ninja tra le mani e ne lesse il contenuto.
    Sebbene una parte di sé lo obbligasse a proseguire anche di notte, specialmente ora che avevano raggiunto le porte di un villaggio, l'Oleandro fu abbastanza lucido da accettare la sosta.
    Dopo aver marciato così a lungo, il corpo meritava di riposare anche solo per qualche ora; per di più, Il sole stava calando e le tenebre avanzavano minacciose, sempre di più.
    Devo essere in forze quando sarà il momento. Sospirò, preoccupato. Cercò di non distrarsi, di non pensare a sua figlia in situazioni che non riusciva a sopportare.
    Per sua fortuna, la dopamina gli avrebbe permesso di schiacciare un pisolino, altrimenti sarebbe rimasto sveglio tutta la notte.
    Per me va bene riposare qui, fuori da quel villaggio che potrebbe esserci ostiieAnnuì. Direi di accendere un fuoco, coprirlo in modo che non sia visibile e fare turni di guardia di un ora perché, forse, quei pescatori che abbiamo incontrato saranno sulle nostre tracceSi scrocchiò il collo e la schiena, in attesa di commenti.
    Inizierò io il turno di guardia, poi Kao, Kiyomi e Ryugi, che la vedo stanca Aggiunse, con tono serio e severo. Avrebbero fatto meglio a non mettere parola sull'ordine deciso da Namae.
    A differenza loro, abituati ai giacigli caldi, ai buonanotte e alle attenzioni di una donna o un uomo, lui era nato e cresciuto nel villaggio della Pioggia, in un luogo in cui ogni notte si è predatori o prede. E l'Oleandro era un predatore.
    Si mise a disposizione per trovare un giaciglio adatto, della legna e un modo per accendere un fuoco. [Abilità]
    Accovacciato davanti alla fonte di luce, con i sensi in allerta, Namae avrebbe controllato i dintorni e il sonno di Ryugi, Kiyomi e Kao. [Abilità]Percezione 6

    Si sarebbe fidato degli accademici ma non di Kao.
    Se avessero accettato i turni decisi dal mercante, l'Oleandro avrebbe svegliato Kao per il cambio e poi, con una piccola recita, avrebbe fatto finta di non riuscire a dormire. Si sarebbe girato sul fianco sinistro, poi sul destro, poi nuovamente sul sinistro, sbadigliando.
    Mph..non ci riesco, il mio cervello non si spegne Avrebbe sussurrato, passandosi la mano sul volto.
    Sai, mi dispiace non averti aiutato davanti le mura di Konoha In parte fu sincero.

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    Raccontami qualcosa di questa organizzazione...Aimedacca. Sillabò. Tanto non ho sonno...quante organizzazioni criminali avete raso al suolo? Raccontami, magari dopo aver recuperato mia figlia, per ripagare il vostro aiuto, potrei fare richiesta di entrare tra le vostre fila. Non dovreste essere in molti, no? Avrebbe ascoltato ogni sua parola, in modo da farsi un'idea di quella presunta organizzazione segreta accademica, dedita alla distruzione di gruppi criminali.

    Giunto il momento di guardia di Ryugi, Namae si sarebbe finalmente addormentato.



    Chakra: 85.75/100
    Vitalità: 16.5/18
    En. Vitale: 28.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 4 Dosi
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 9

    Note
    Allucinogeno 4 Dosi
    -1.5 Gamba SX

    /
  8. .

    La confraternita


    Bosco dei Sussurri - Chapter II



    Vuoi il cerotto? Chiese con gentilezza e professionalità. Tra le sue manine aveva una striscia sterile lunga pochi centimetri, con un po' di cotone nel mezzo. Avrebbe dovuto decidere subito se accettare il dono perché la strega era apparsa e la sua attenzione si sarebbe focalizzata su di lei.

    Alla sua domanda infantile, ella affermò di essere una strega, di nome Shindayuri, appartenente a una famiglia di malvagie signore.
    Intimorito dai frequenti sguardi della donna priva di occhi, la manina di Yukine strinse il vestito di Hebiko, senza strattonarlo. Quelle cavità nere prive di occhi lo mettevano a disagio. Che volesse cucinarlo? Conosceva fin troppe favole e le streghe non avevano mai meritato la fiducia dei protagonisti.
    Hebiko non sembrò accettare di buon grado l'essere stata definita un "umana". Il ragazzino non disse nulla a riguardo né notò lo sguardo bruciante della consigliera. Fissava la vecchia come ipnotizzato, o forse aveva imparato a concentrarsi esclusivamente sulle minacce.
    Ascoltò ogni parola di Shindayuri, pronunciate con una preoccupazione che stonava con il suo aspetto da film horror.
    Parlò di una congregazione segreta, interna al villaggio di Oto, i cui obiettivi erano principalmente due: interpretare il volere degli Dei e accrescere il loro potere. E come ci si poteva attendere, qualcuno di loro aveva ritenuto giusto spingersi oltre, alla ricerca di un potere che andava al di là di ogni limite, qualsiasi fosse il costo richiesto.
    Più e più volte reagì alle informazioni sgranando le palpebre.
    Avrebbe voluto stringere l'abito della Vipera anche con l'altra mano, ma cercò in tutti i modi di apparire coraggioso, con scarsi risultati. Seppur intimorito dagli "sguardi" insistenti della strega e dall'idea che metà Paese del Riso venisse spazzato via, Yukine elaborò le informazioni ricevute. Nulla di comparabile alla capacità di Hebiko di tracciare una lista di abilità in possesso della strega.
    E non l'hanno uccisa? Domandò, incuriosito dalla "bontà" delle altre streghe.

    Hebiko lo spinse a sé, appoggiandogli il braccio sulle spalle. Sorpreso dal comportamento della donna, dapprima s'irrigidì come un pezzo di legno ma poi, pian pianino, si sciolse, come un gelato al sole, e ricambiò quel gesto di protezione con un sorriso.
    Quando la strega chiese di buttare un capello nell'Ibishi, egli seguì l'esempio di Hebiko. Non ebbe problemi a staccarsi un capello e a gettarlo nella pozza, in ebollizione al centro della stanza. A contatto con il "sacrificio", la melma smise di bollire e cambiò colore, passando dal nero puro al grigio antracite.
    Cosa significava quel cambiamento? Le attenzioni si fecero più insistenti.
    Io...io...non sono degno? Chiese, con voce tremolante.

    Al di là del risultato ottenuto, uscirono dall'albero e dopo una breve camminata nella fitta nebbia raggiunsero una piccola imbarcazione a remi. Ci pensò Hebiko a remare e non sembrò prenderla bene, solo che, a dispetto di quanto avesse creduto, avrebbe dovuto farlo con uno Yukine attaccato alle costole. Aveva ancora paura della bizzarra donna che sedeva di fronte a loro, ma più il tempo passava, più si sentiva di poter interagire con essa, dando voce ai mille pensieri che affollavano la sua mente.
    Non pensò minimamente di infilare un dito nell'acqua. Il suo aspetto torbido non prometteva nulla di buono.

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    Se fossero contro di loro...i vostri Dei potrebbero aiutarci no? Si rivolse alla strega, con le mani sopra le sue piccola ginocchia.
    Non fu necessario molto tempo per raggiungere l'entrata, costituito da un muro di mattoni ricoperto di muschio umido, sorvegliato e protetto da un albero che s'innalzava dietro di esso.
    Ma se vi vengono a tagliare gli alberi? Non sanno che abitate lì. Una parte di sé aveva già intuito quanto gli alberi fossero importanti per la confraternita.
    Quando capì che la strega li avrebbe abbandonati lì, Yukine intervenne, infastidito da quella ritirata.
    Perchè rimani qui? Non ci vieni a dare una mano? Bofonchiò, arrabbiato. Forse, non ci sarebbe stato modo di convincerla a proseguire con loro.
    Non moriremo. Lei è tanto forte e potente E indicò Hebiko, consigliera di Oto, in attesa della sua medicazione, che arrivò dopo aver estratto cotone e alcool. Sarebbero entrati insieme, nello stesso istante.

    Si ritrovarono in una specie di tunnel immerso nell'oscurità. La prima mossa di Yukine fu tracciare due sigilli sul braccio, utili in caso di pericolo. [TA]1 Basso +10
    La Vipera era al suo fianco.



    Chakra: 29/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità: 300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Lama Interna × 1
    • Kunai × 5
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Charkam × 2
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Wakizashi × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note
    ///

  9. .

    Scorpions and Robot


    Amegakure - Chapter IV



    Gli spiedi si conficcarono nella schiena di Akoi, nei punti in cui aveva mirato.
    Lo scontro era iniziato nel migliore dei modi e quel pensiero continuò a rallegrarlo fino a quando realizzò di essere caduto in una trappola. Quel corpo possente, forgiato da ore e ore in palestra, non si era mosso al colpo ricevuto. Seppur non si trattasse di un colpo di katana, una reazione minima sarebbe stata naturale e invece era rimasto immobile come una statua.
    L'Akoi davanti a sé si rivelò essere una copia.
    Merda.
    Non fu difficile intuire dove si fosse nascosto e il bagliore lunare, seppur flebile, sommato all'immensa stazza del tizio, si rivelarono utili: un ombra avanzò sotto di lui, sul terreno bagnato, e i suoi riflessi sovrumani gli permisero di schivare con un semplice balzo laterale il colpo sferrato in caduta libera. [SD I]Riflessi: Viola
    Con la spinta della gamba destra e uno sforzo degli addominali riuscì ad imprimere al corpo una rotazione antioraria che gli permise di atterrare frontalmente al nemico, che ora, per qualche ragione sconosciuta, aveva le sembianze di uno scorpione umano, dotato di chele al posto degli arti superiore e di una lunga coda metallica.
    Ma cosa sei? Chiese, un po' sconvolto. Quell'uomo sembrava aver deturpato il proprio corpo per trasformarlo in un'arma orrenda.
    L'attenzione dell'Oleandro si posò sui suoi occhi, neri come la notte, da cui sgorgava una furia familiare, simile a quella che lo governava quando l'adrenalina fluiva nel suo organismo.
    Avevano molto in comune, ma non tutto: quel tizio sarebbe morto quel giorno, ai suoi piedi, colpevole di aver sottratto soldi ai Fiori.

    Lo scorpione vivente non attese un solo istante. Tra le crepe generato dal suo pugno, agitò la sua coda lucente nel tentativo di squarciargli il petto con un colpo di aculeo, da destra verso sinistra.
    Grazie ai suoi riflessi e al chakra sulle gambe, il Fiore non si fece cogliere impreparato. Ai suoi occhi, quella coda si muoveva al rallentatore. Con un abbassamento sulle ginocchia, si portò fuori dalla traiettoria del colpo. [SD II]Riflessi: Viola+2
    Sul secondo fendente, il Fante balzò all'indietro, servendosi degli arti già piegati. [SD III]Riflessi: Viola+2
    Akoi non aveva scampo e presto lo avrebbe capito.
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    Chi ti ha ridotto così? Chiese con tono serio, incuriosito dai tre innesti. Per mesi, al fine di aumentare la sua abilità da untore, aveva pensato di farsi installare lancia spiedi e lame retrattili su tutto il corpo.

    Nulla e nessuno avrebbe cambiato il suo destino.
    Namae scattò in avanti con il braccio destro davanti al petto e il sinistro disteso sul fianco, dove ciondolava la sua arma ad ampio raggio. [SG]Velocità Viola A distanza da corpo a corpo, il Fiore estrasse la sua arma e con un unico movimento, dal basso verso l'alto, cercò di conficcare una delle due lame sotto lo sterno di Akoi, con un'angolazione tale da poter raggiungere il suo cuore. La rapidità e la forza contenuta in quell'affondo andava oltre ogni capacità del nemico, salvo suoi assi della manica. [ST]Velocità e Forza Viola+3
    Potenza 25

    Sugli attacchi successivi, il Fiore non si risparmiò. Un attimo prima di eseguire il secondo attacco, le pupille del Fiore si allargarono a dismisura per effetto dell'adrenalina, la quale aveva iniziato a circolare nel suo corpo. Dal collo emersero le vene e i tendini, tesi come cavi d'acciaio.
    Allargando il braccio armato verso l'esterno, egli sferrò un fendente orizzontale, da sinistra verso destra, con l'obiettivo di mozzare il braccio destro del nemico, all'altezza della sua spalla. [SA I]Velocità: Viola + 3 (Basso) + 1 (Adrenalina)
    Forza: Viola

    Poi, senza concedere un attimo di respiro al nemico, con una lieve rotazione del corpo, egli tentò di frantumare denti e ossa facciali del nemico con un montante sinistro al mento. Riuscì a trattenere a stento un ringhio animalesco. [SA II]Velocità: Viola + 3 (Basso) + 1 (Adrenalina)
    Forza: Viola

    Porgo i saluti di Lord Goemon Fu ciò che sussurrò un attimo prima di ruotare il corpo nel tentativo di colpire i genitali di Akoi con una possente ginocchiata destra. Chissà se Akoi si fosse accorto degli effetti della somatotropina, uno dei tre ormoni che Namae era in grado di rilasciare a comando. Il ginocchio del guerriero diventò enorme, gonfiandosi dall'interno, e ciò avrebbe reso più difficile una schivata dello scorpione. Consapevole della possibilità di un disperato contrattacco, l'Oleandro pose il braccio sinistro vicino al volto e il destro vicino al pettorale destro, con l'arma inclinata di traverso. [SA III]Velocità: Viola +3 (Basso)
    Forza: Viola +3 (3 Unità di Somatotropina)
    +2 Unità
    1.75 Basso


    [...]



    Era giunto il momento per Jou di dimostrare all'Oleandro di che pasta fosse fatto. Davanti a sé aveva due scagnozzi, sui quarant'anni, a cui l'esperienza non doveva mancare.
    Il presunto esperto di ninjutsu digrignò i denti quando lo spadaccino si portò fuori dalla traiettoria del Fuuton. Esso si disperse alle spalle dell'obiettivo, dissolvendo per un istante una piccola porzione della pioggia che flagellava la piazza.
    Toccava all'altro Harada sconfiggere l'esperto erborista, ma quest'ultimo si dimostrò un osso duro. Con piroette, balzi e un estrazione di wakizashi a dir poco fulminea, egli uscì vivo dalla prima offensiva rivale.

    Nessuno di loro conosceva le abilità di Jou, perciò quando lo spaccino cercò di conficcare il kunai nelle scapole del nemico, sorpreso da quell'attacco fuori dall'ordinario, che per un momento aveva sottovalutato per la strana traiettoria dell'arto, lo scagnozzo ruotò il busto verso destra rispetto al suo asse frontale, con una quantità modesta di chakra a irrorare i suoi addominali obliqui. [SD I]Riflessi: 500
    2 Bassi. -0.5 Vitalità al busto

    La punta d'acciaio non si conficcò al centro della scapola, bensì sul muscolo della rispettiva spalla e tanto bastò per impedire allo scagnozzo di concentrarsi sul secondo attacco sferrato con la wakizashi. [SD II]Riflessi: Rossa+3
    Il fendente orizzontale, alla base del capo, permise al nemico (rispetto a un affondo, s'intende) di salvarsi abbassandosi sulle gambe, anche a costo di peggiorare la situazione sulla spalla ferita. [DnT Medio]
    In un attimo, il chakra fluì sui quadricipiti, danneggiandoli, ma l'energia rilasciata dai due arti gli permise di pareggiare la velocità della lama avversaria.
    L'arma sibilò a qualche centimetro dalla testa del nemico e un brivido di paura mista ad eccitazione percorse la sua schiena sudata.
    Sull'affondo al cuore, con un po' di fortuna lo scagnozzo dell'Harada riuscì a deviare la lama mediante una spazzata da sinistra verso destra. [SD III]Riflessi: Rossa+4
    2 Bassi. -0.5 Vitalità al busto

    L'impatto fu intenso, violento ma rinviò la sua sconfitta al secondo successivo, quando non poté far nulla contro l'attacco speciale del Satoshi. Le gambe furono squarciate poco sopra il ginocchio. Pelle e muscoli si aprirono come burro e le grida di dolore echeggiarono per tutta la piazza.
    Cercò di ricomporsi, di attaccarlo con qualche jutsu ma l'altro prese parola, interrompendo il suo tentativo disperato di uccidere Jou.
    Lascialo a me.
    Il secondo scagnozzo lo osservava glaciale, freddo, per nulla intimorito dallo spettacolo che era stato inscenato dallo spadaccino del vuoto.
    Non si avvicinerà al nostro capo. E le sue parole, piatte e vuote, non avrebbero fatto cambiare idea al sunese. Quel tipo non conosceva emozioni.
    Con una spinta della gamba destra, egli iniziò a correre verso di lui.
    Un istante prima di trovarsi a distanza di fiato con il sunese, il collo aumentò di dimensioni e la testa ruotò di scatto, in senso antiorario, mostrando a Jou un volto completamente nuovo, terrificante, su cui spiccava uno strano kanji. [TS]Quattro Volti.
    Rabbia (Forza+1)


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    Ciò che si pensava essere un semplice uomo sferrò un gancio sinistro al viso dello spaccino, ruotando le spalle e il busto. [Finta]Velocità: Rossa
    Il suo obiettivo non era frantumargli lo zigomo, ma incatenare il suo viso con la catena spessa ad anelli circolari nascosta dentro al suo braccio, rilasciata mediante uno dei tanti meccanismi di espulsione nascosti nel suo corpo. Il pugno si staccò dal polso e jou avrebbe dovuto trovare un modo per sfuggire alla catena che in un lampo si sarebbe stretta attorno al volto.[SA I]Meccanismo Catena [Meccanismo]
    Questo meccanismo è inserito al posto dell'osso di un arto e consente di aumentare il raggio d'azione di tre metri. Tramite uno slot gratuito veloce è possibile riavvolgere la catena.
    Tipo: Da Incremento - Supporto
    Dimensione: Nulla
    (Potenza: 0 | Durezza: 0 | Crediti: 50)
    [Da genin in su]

    Velocità: Rossa
    Forza: Rossa+1
    Potenza 10 Durezza 3


    Indipendentemente dall'esito del suo primo attacco, il ninja sfruttò la presa, la sorpresa e/o la distrazione offerta dalla "fune" metallica per rilasciare una cartabomba, attorcigliata attorno a una grossa biglia, da uno sportellino realizzato sull'avambraccio destro, davanti all'arto superiore sinistro del nemico.[Abilità]Furtività 3 Ovviamente, il dardo esplosivo non fu scagliato contro il corpo dello spadaccino, ma più a sinistra, all'esterno, in modo che l'esplosione avvenisse dietro di lui e a un metro e mezzo dall'uomo marionetta. Avrebbe avuto poco tempo per scappare prima della detonazione. [SG]Lancio Biglia + Azione Rapida [SA II]Meccanismo Attacco a Sorpresa [Meccanismo]
    Questo meccanismo consente all'utilizzatore di occultare gli oggetti all'interno del proprio corpo e di scagliarli da qualsiasi angolazione prestabilita. La potenza è variabile, massima quella consentita dal grado dell'utilizzatore per la tipologia . Il costo in crediti è 20 ogni 5 di potenza.
    Tipo: Da Incremento - Supporto
    Dimensione: Nullo
    (Potenza: 0 | Durezza: 0 | Crediti: 0)
    [Da genin in su]

    Cartabomba I [Bomba]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 1,5 metri quando attivata; entro un raggio di 3 metri causa danni dimezzati. L'attivazione è percepibile tramite udito, vista e tatto; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.
    Tipo: Speciale - Ustione
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 30 | Durezza: 1 | Crediti: 45)
    [Da genin in su]

    Mezza Leggera per lui.


    Ti aggiungerò...alla mia collezione. La sua risata si sovrappose allo scatto di una molla. Dal polso destro fuoriuscì una lama retrattile, lunga venti centimetri.
    Se Jou fosse riuscito ad allontanarsi dal raggio d'azione dell'esplosione, il nemico avrebbe attivato il meccanismo di propulsione per lanciare l'arma verso il suo cuore [SA IIIa]Forza: Rossa+1
    Potenza 15+10(Bonus Precisione)+ 10 (4 Volti)
    , altrimenti, a distanza da corpo a corpo avrebbe provato a perforargli il cuore con un semplice affondo frontale. [SA IIIb]Forza: Rossa+1
    Velocità: Rossa+3
    Potenza 15+10 (Bonus Precisione) + 10 (4 Volti)





    Chakra: 92.75/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Schivata
    3: Schivata
    Slot Azione
    1: Fendente
    2: Montante
    3: Ginocchiata
    Slot Tecnica
    1: Estrazione Mortale
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (4 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
    ///



  10. .

    La fuga di Jins e la Riunione


    Chapter XXII - Villaggio dell'Abete



    La scimitarra tranciò il collo dell'Hayate senza incontrare resistenza. Come aveva promesso a se stesso, quel ragazzo aveva terminato i suoi giorni in quella sudicia e umida grotta, lontano dal Paese del Fuoco da cui proveniva.
    Alle sue spalle, crepitanti di energia demoniaca, i costrutti di inchiostro si erano sciolti come neve al sole. Non ci furono esultanze o grida di giubilo.
    Avvolto da una sottile aura bluastra, Masayoshi rimase calmo, concentrato, freddo...glaciale. Con la scimitarra insanguinata inclinata davanti al busto, Il Genin posò il suo sguardo sul Lupo Dorato. Era giunto il suo turno. Se i due ninja lo avessero tenuto occupato, il Jinchuuriki avrebbe potuto colpirlo con tutta la sua forza.
    Nel mondo interiore che condivideva con il Rokubi, il Potere di Lianshi aveva fatto breccia nel "cuore del demone", permettendo al ragazzo di assorbire sempre più energia. Anche il Bjuu aveva subito gli effetti del bizzarro potere della guerriera: la sua rabbia nei confronti del genere umano era diminuita, assorbita dal Vuoto, e si sentiva uno sciocco ad aver nutrito per anni un odio così viscerale e snervante per ogni essere umano, a partire da Haruki. D'altro canto, l'idea di combattere al fianco di un ragazzino lo faceva rabbrividire.

    Accerchiato da tre accademici, senza più altri Hayate a spalleggiarlo, Jins optò per una ritirata.
    Un denso fumo nero coprì la sua corsa verso la più vicina via di fuga.
    Sul momento Masayoshi pensò di inseguirlo, di immergersi nella nebbia senza pensare alle trappole escogitate dal nemico, forte della sua incredibile velocità, ma poi decise di lasciarlo scappare. Con una fugace occhiata constatò lo stato di salute di Saru, bravissima nel combattere contro i lupi dell'Hayate.
    Tasaki derise il fuggitivo, giurando una vendetta contro lui e ogni uomo dell'organizzazione, ma Jins non cadde nella provocazione. Con una serie di cartebombe, si chiuse il cunicolo dietro di lui, in modo da rallentare la loro risalita.
    Lasciò a Tasaki l'onere e l'onore di prelevare la Chiba, ancora distesa a terra, priva di sensi.
    Solo un momento. Sussurrò al suo demone, dopo essersi allontanato dal duo.
    In superficie, se saremo fuori pericolo, disattiverò il potere. E stranamente il Rokubi non rispose.
    Ritorniamo a rivedere il cielo ahah. Esclamò, accennando un sorriso rilassato, il primo dopo molto tempo.

    [...]


    Rattoppato e riposato, con il demone assopito dopo l'uso del potere del Vuoto, Masayoshi si diresse verso la casa dei coniugi Yukimune, dove era stata organizzata una riunione molto importante. Notò subito l'assenza delle venature bluastre. Non poté non chiedersi che fine avesse fatto Lianshi e i suoi amici.

    Il Jinchuuriki pensò a un incontro riservato ai soli accademici perciò fu sorpreso di trovarsi davanti a una trentina di ninja, alcuni mai visti, tra cui spiccavano gli Hayate con cui aveva combattuto nella grotta. Dietro un tavolo piuttosto lungo sedevano la Speranza, la Magnanimità e due tipi strambi, di cui uno inquietante con quello sguardo folle incorniciando da una folta chioma riccia. Di Jins non vi era traccia.

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    Nessuno aveva ancora estratto le spade, ma la tensione tra gli schieramenti era palpabile.
    Lanciò un'occhiata carica di astio alla bambina immortale e ai suoi scagnozzi, poi concentrò la sua attenzione sui ninja accademici, raggruppati attorno a un secondo tavolo, alla ricerca di Daishin e di Shunsui. Il primo era scomparso mentre il secondo riuscì a intravederlo in lontananza, un attimo prima di scorgere la figura di Lianshi, seduta comoda alla sinistra di una donna misteriosa, mai vista prima.
    Era viva, illesa e felice a giudicare dal suo volto. Cercò di farsi notare, spostandosi di qua e di là, senza successo.

    La Montagna del Fuoco apparve davanti a lui e a Saru.
    Tutto bene Hokage-sama, lei? Se la sua amica avesse menzionato Jins e la sua identità, lo Shokuto avrebbe aggiunto.
    È stato messo in fuga Non spese parole riguardo alla Chiba e alla Muuga. 

    Il volto del ragazzo si illuminò quando, tra la folla in movimento, emerse Feng Gu. Strinse la sua mano dura come l'acciaio e si chiuse sulle spalle quando l'altro lo ringraziò per essergli stato d'aiuto. Emozionato dai complimenti, ridacchiò.
    Non so come si sia concluso lo scontro. Mi sono svegliato tutto ustionato ahahah assaggerò il tuo talento di fabbro anche se non mi sono mai sdebitato per il tuo aiuto nella missione per i Kiseki.Ripensò ad Hoshikuzu.
    Farò prima a venire ad Ame... Hoshikuzu è inafferrabile ahah Esplose in un' altra fragorosa risata. Il ninja più sfuggente di Suna era proprio lui, il Jonin dai capelli rossi, in grado di ingurgitare litri e litri di birra.
    Ame...Sapeva fosse un covo di traditori e tagliagole, ma ne ignorava ogni dettaglio. Per un drink con il suo amico mercenario, non si sarebbe fatto problemi a raggiungerlo nella Pioggia, vestito con venti sciarpe e pesanti vestiti per le precipitazioni torrenziali che flagellavano quella terra.
    Ci si rivede...e grazie Accennò un inchino, lasciandolo solo con Saru-san, che forse avrebbe rivelato anche a lui la vera natura di Jins.

    Si accomodò alla destra di Saru, dietro l'Hokage, con gli occhi fissi sulla cara Lianshi. Non lo aveva ancora notato, ma non importava. Prima che la riunione ebbe inizio, una voce familiare risuonò dietro il ragazzo. Alle sue spalle si era accomodato Shunsui Abara. Masayoshi si voltò quel poco che bastò per essere udito, dal lato opposto al braccio mancante.
    Stiamo tutti bene Sospirò, poi allungandosi verso di lui avrebbe indicato con discrezione la Speranza di Hayate.
    Io e Saru abbiamo combattuto contro di lei...e Jins ...che si è rivelato essere un Hayate Sussurrò, ignaro del suo doppio gioco. Come avrebbe reagito alle parole del Genin?
    E qualche ora prima, con il mercenario, contro Akira Gen Aggiunse, spocchioso. Forse Saru lo avrebbe accusato di eccessiva spavalderia, ma era fiero di ciò che aveva fatto, anche se in quei momenti aveva preferito pagare per trovarsi altrove. Accorgendosi di avere l'Hokage davanti, che lo aveva salvato più volte, si affrettò ad aggiungere.
    Fortuna l'Hokage eheh. Poi pensò all'amministratore. Daishin non so dove sia in effetti. Un bel guaio per Suna.

    A dare inizio alla riunione fu la donna che sedeva al fianco di Lianshi. Dopo essersi alzata in piedi, prese parola, proponendo una nuova Tregua  sottoscritta da ogni paese accademico. Sebbene non si fosse presentata, il ragazzo impiegò meno di un minuto per capire che si trattava di Natsuhime, colei che aveva accettato Lianshi nella sua famiglia.
    Come aveva fatto a ritornare in vita?
    A turno intervennero la Speranza, il Mercenario, il cui grido finale fece infuocare l'animo dello Shokuto; Akira Hozuki, che sedeva poco lontano da lui e poi Shunsui, il quale si limitò a informare che il Kazekage sarebbe stato aggiornato.
    Akira Hozuki... Lo squadrò da capo a piedi. Non era riuscito a condurre Lianshi-sama da lui.
    Ma ecco che lei si alzò, catturando il suo sguardo stanco. Si aspettò un discorso al veleno contro gli Hayate, invece, si avvicinò al sunese. Si sentì osservato da tutti i ninja presenti e la cosa lo emozionò al punto da fargli abbassare lo sguardo, per nascondere quell'emozione che non riusciva a controllare. Si sentiva le guance in fiamme, in disagio ma felice.

    CITAZIONE
    Senza di te e senza il tuo coraggio tutto sarebbe andato perduto. Accogli la mia eredità, Masayoshi, Guerriero del Vuoto. Rifletti e studia, trova la tua Declinazione del Vuoto. Akira ti guiderà.

    Si bagnò le labbra, in fiamme, vibranti del potere che gli era stato concesso qualche ora prima. Il Sigillo scese su di lui, fino a scomparire, assorbito dal suo spirito. Il Rokubi tentò di divincolarsi ma il Genin lo ignorò. Si sarebbe scusato con lui per averlo usato in quel modo, anche se nulla sarebbe cambiato. L'odio del sei code bruciava in eterno e non si spegneva con delle scuse.
    Lo farò Lianshi-sama. Dimostrerò di essere degno di questo dono Disse, con la voce rotta dall'emozione. La sua pelle vibrò per un istante come una corda di violino, poi il calore alle labbra scomparì.
    Grazie. Sussurrò con un filo di voce, mentre osservava un secondo ninja dell'accademia ricevere il potere del vuoto. A fine riunione, avrebbe dovuto parlare con lui e l'Hozuki, incoronato primo di una nuova schiera di guerrieri.
    Userò questo potere per liberare la mia terra dai Kijin. Promise a se stesso. 


    png



    [...]



    La riunione terminò dopo qualche altro intervento. Qualsiasi fosse la decisione finale, era una questione riservata ai Kage e ai ninja più potenti. Lui era solo un soldato senza potere decisionale. Vide Saru allontanarsi con l'Hokage e un altro ninja.
    Fece spallucce seppur incuriosito da ciò che dovevano dirsi, ma lui doveva trovare l'Hozuki. Decise di avvicinarsi a Youkai, il ragazzo che aveva ricevuto il potere del vuoto da Xu Shu. Avrebbe voluto presentarsi ma Akira li riunì al suo cospetto. Osservandolo da davanti, era un ragazzo della sua età, con uno strano ciuffo rivolto verso il cielo.
    Sono colui che ha scortato Lianshi-sama per trovarti Rispose scherzoso quando il kiriano gli chiese chi diavolo fossero.
    Lo lasciò parlare senza interromperlo.
    Voglio imparare, aiutami a intuire la declinazione del .... Il trattamento fu lo stesso per i due neo Guerrieri. La mano dello spadaccino si schiantò con forza  sulla sua spalla dolorante.
    Ahia...ehy, sono ferito! Brontolò, massaggiandosi la spalla con cui aveva lanciato la cartabomba.
    Non esiterò comunque! Lo salutò.
    E io dovrei andare a Kiri per incontrarlo? Perché proprio a Kiri? Si chiese, allergico al freddo umido di Kirigakure. La risposta alla sua domanda retorica non si fece attendere. Una voce familiare echeggiò alla sua sinistra. I suoi occhi si illuminarono come due stelle.
    Era lui. Era Fudoh, l'incredibiile e magico Fudoh, proprio quel barbone con cui aveva combattuto divertendosi un mondo.
    ANCHE TU QUIIIII!! Saltellò sul posto, felice. Si sporse alla ricerca del maledetto Fuuma Kunai con cui l'aveva sconfitto in passato.
    Dove tieni quell'arma maledetta? il fuuma kunai intendo ahah

    [...]



    Sarebbe tornato a casa con Saru e Shunsui-sama, dopo aver salutato il mercenario, Youkai, Fudoh, l'Hokage ma sopratutto Lianshi-sama.
    In cammino verso le navi con cui erano arrivati in quell'isola, il Jinchuuriki si accorse che il marionettista aveva perso un arto. Cercò di rincuorarlo, di ricordargli che se l'arto mozzato si fosse deteriorato con il viaggio, grazie le sue strabilianti abilità da meccanico avrebbe potuto fabbricare una protesi più efficiente in battaglia, con trappole e veleni.
    Sarebbe rimasto volentieri qualche giorno all'Abete per cercare Daishin, scomparso nel nulla, ma la decisione spettava a Shunsui. Non sembrò interessato al destino dell'amministratore.



  11. .

    Alternative


    Amegakure - Chapter III



    La lite perdurò un altra manciata di secondi, prima che Jou si offrisse volontario per recuperare il bambino caduto in mani nemiche. Namae sbuffò, sconfitto dalla mossa del sunese, e dopo aver assaporato l'ultimo goccio di vino nel suo bicchiere, scrollò le spalle e prese parola.
    Ok, va bene. Andiamo a salvarlo L'eccitazione di Jou era palpabile, come il desiderio di vendicarsi del pestaggio subito in casa.
    Namae era calmo, pacato e il motivo non era la dopamina in circolo, già assorbita dal suo organismo, ma dalla necessità di elaborare le informazioni ricevute.
    Amegakure non era Konoha, Kiri, Oto o Suna. Un errore nei Fiori significava morte certa e fino a quel giorno l'Oleandro non aveva sbagliato una mossa.
    Per un attimo aveva dovuto trovare qualcosa per scartare l'idea che Jou fosse una spia. A differenza di altri Nukenin, Namae era ben conosciuto tra i ninja accademici e aveva collaborato con loro in diverse occasioni. Difficilmente avrebbero agito in quella maniera per catturarlo.

    I bambini avevano ripreso a giocare nel loro angolo.
    La loro perdita non era stata notata, o forse, avevano imparato la dura vita nel Primo Livello, periferia di una città senza un apparente ordine.
    Seppur nata e cresciuta tra quelle baracche fatiscenti, Hounko era diversa. Aveva ottenuto l'accesso al Secondo Livello e in compagnia di Namae aveva viaggiato in buona parte del territorio accademico, dal Paese dell'Erba fino all'estremo Ovest del Fuoco, osservando e imparando come si svolgeva la vita nei villaggi civili. L'aver perso un bambino la faceva soffrire.
    Dimmi dove si trova. Addosso, sotto il lungo abito nero che lo avvolgeva da capo a piedi, aveva tutto il necessario per svolgere la missione di recupero.
    Verrò anche io... Ribatté la bambina, subito interrotta dal padre.
    Vai dai nostri e riferisci che ci penserò io. A quelle parole, la bambina annuì senza protestare. Da come l'aveva vista litigare, con la ferocia e la determinazione di una tigre, forse l'afro si sarebbe atteso delle proteste o tentativi maldestri di convincerlo della sua utilità, ma non fu così.
    Se non si fossero sbrigati, probabilmente li avrebbero già trovati con la gola squarciata. Con loro, anche il bambino.
    I Fiori di Ame non avevano mezze misure. Chi osava invadere il loro campo veniva falciato fino alla terza generazione.
    Piazza dei martiri.
    Bene. Tirò un sospiro di sollievo. Gli spacciatori dei Fiori preferivano altre zone, più affollate e frequentate. Forse sarebbero riusciti ad anticiparli.
    Andiamo Jou.

    [...]

    Il sole era sceso oltre le montagne senza mostrarsi ai loro occhi, coperto da un mantello di nuvole nere, cariche di pioggia, che ben presto si sarebbe scaricata su Amegakure.
    Camminarono fianco a fianco per una decina di minuti, su strade larghe e vicoli stretti, incrociando tossici, prostitute e gente innocua, dedita a qualche furto o truffa. Nessuno osò disturbarli o fermarli.
    Al Primo Livello di Ame era facile perdersi. Le case venivano costruite e abbattute a cadenza settimanale. Dall'alto, era possibile notare i cambiamenti perenni delle strade che, come una ragnatela, si districavano su tutta la periferia. Jou sarebbe rimasto sconvolto dalla velocità con cui la geografia di quella parte del villaggio mutava. Solo gli abitanti riuscivano a orientarsi con facilità e Namae era uno di loro, nato e cresciuto in quella terra dimenticata dalle divinità.

    La piazza apparve ai loro occhi dopo aver girato l'angolo di un vicolo anonimo.
    Davanti ai loro occhi vi era un piccolo spiazzo circolare, privo di panchine, alberi e monumenti, ad eccezione di una fontana malmessa, rubata chissà dove, installata al centro. Nulla di paragonabile agli scorci mozzafiato di Konoha e ai salotti eleganti di Suna.
    Attorno a loro non vi era anima viva.
    L'attenzione di Namae si posò su un edificio a Nord, da cui provenivano grida e schiamazzi.
    Sono lì dentro? Pensò mentre scivolava insieme a Jou dietro un tendone verde, sporco e puzzolente, squarciato in più punti. Da lì, come due tossici pronti a scippare un'anziana signora, i due riuscirono a scorgere delle figure su una terrazza.
    Erano in cinque, seduti attorno a un tavolo piuttosto ampio.
    Nessuno di loro era un volto conosciuto all'Oleandro. Ciò non significava che non vi fossero implicati i Fiori. Sebbene appartenesse a quel Seme, non conosceva l'intera gerarchia. Prima di sguainare le lame avrebbero dovuto approfondire la situazione.

    CITAZIONE
    Potrei fare da esca. Se mi metto sotto al loro terrazzo ad urlargli contro e incitandoli a scendere, secondo me scenderanno. E tu nascosto nell'ombra potrai attaccarli senza che loro neanche se ne accorgano. Potrebbe funzionare... dimmi te

    Ottima idea Rispose, entusiasta all'idea di avvelenarli, in maniera precauzionale, prima di un possibile combattimento. Il lanciaspiedi era già carico con dardi avvelenati.
    Voglio sapere a chi sta vendendo la tua roba. Se c'è di mezzo qualche potente boss dei Fiori ho le mani legate. Mise le mani avanti seppur fosse un opzione altamente improbabile. Il suo boss aveva serre e laboratori sparsi ovunque. E non era uno dei più potenti.
    ma escluderei un loro coinvolgimento tra sé e sé, come risultato dei suoi ragionamenti.
    Approfittando degli sguardi concentrati su Jou, avanzò di soppiatto a Nord, verso l'entrata dell'edificio, con le orecchie tese a captare ogni parola che ben presto i tre si sarebbero scambiati. Si nascose dietro una pila di barili accatastati sotto l'impalcatura del locale.
    Con Jou di fronte, a urlare come un pescivendolo, Namae cercò tutti i possibili angoli di tiro.
    La piazza si era ammutolita all'istante. Il baccano proveniente dall'edificio sopra di lui aveva lasciato posto al rumore del vento, freddo e umido, che soffiava da Est verso Ovest.
    Non dovette attendere molto l'arrivo degli Harada. Dalla porta disposta alla sua destra, uscirono prima due uomini sulla quarantina, coperti da lunghi mantelli neri, poi il tizio che doveva essere il loro capo. Alto, calvo, massiccio come una statua ellenica, con diversi tatuaggi sul collo e sul capo che gli donavano un aria da duro e da pazzo.

    CITAZIONE
    Sarà bello pestarti per una seconda volta Satoshi
    Sarà bello riportare le vostre teste a Suna

    Dalla zona d'ombra alle spalle di Akoi, qualcuno ghignò senza emettere alcun suono.
    Dai bauli posti di fronte a Jou, a una distanza di circa venti metri, emerse una figura umana resa gigantesca dall'abito immenso che Namae era solito indossare. Sorrideva come un pazzo. L'assenza di protezioni come corpetti o bende giocava a suo favore: i suoi spiedi si sarebbero conficcati al centro delle spalle senza incontrare alcuna resistenza.
    Con il bracco sinistro teso in direzione del nemico di Jou, il meccanismo di Namae scattò. Due spiedi uscirono in successione, uno dietro l'altro, diretti ad alta velocità verso la spalla destra e il fianco sinistro del bestione. Ogni ago era stato imbevuto con una sostanza velenosa, in grado di rallentare i riflessi e limitare la funzionalità del suo Tantien. [Abilità][SA I]Velocità Spiedi: Viola
    1 Dose Veleno C1+1 Dose (Allucinogeno) per spiedo. Malus Riflessi -3 Tacche + Status Scoordinato (Allucinogeno) per due round


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    Sciocco da parte vostra essere qui. Non ci fu un secondo attacco a sorpresa. Indipendentemente dall'esito della sua prima mossa, Namae sarebbe uscito da sotto l'impalcatura con le mani sui fianchi, ghignando.
    Avete due alternative Alzò l'indice della mano sinistra.
    Ridate l'erba a Jou e consegnatevi. Sarete uccisi come il Signore della Perdizione deciderà. Si va dalla decapitazione all'impalamento. In futuro...forse...la vostra organizzazione potrà stringere accordi con noi Alzò il medio.
    Se volete combattere, vi ucciderò uno a uno, i vostri corpi verranno esposti in questa piazza per un mese e la vostra organizzazione verrà cancellata.

    Se la loro scelta fosse ricaduta sulla prima opzione, Namae avrebbe atteso l'arrivo di una sentinella.
    Se avessero scelto la seconda, il Fiore sarebbe scattato in avanti alla massima velocità, bruciando quei sei metri in un batter d'occhio. [SG]Slot Gratuito 6 metri. Velocità Viola
    Sul lato destro di Akoi, l'Oleandro avrebbe sferrato un gancio sinistro al fianco destro, utile per costringerlo a spostare la guardia in basso, lontano dal volto, minacciato l'istante successivo da un gancio destro. [SA II e SA III]Velocità Viola+3 Forza: Viola Un uno-due semplice, forse prevedibile, ma perfetto per studiare le potenzialità del nemico.

    Uno degli scagnozzi si gettò contro Jou, con la wakizashi sguainata e distesa sul fianco destro.
    L'altro era rimasto fermo, limitandosi a porre le mani al volto, con le dita davanti alle labbra socchiuse, da cui fuoriuscì un vortice di aria tagliente diretta verso la spalla destra di Jou. [TA]Statistiche Rossa
    Un invito a schivare verso sinistra, dove lo avrebbe atteso l'altro scagnozzo, con la wakizashi pronta a perforare il suo cuore con un affondo dal basso verso l'alto. [SA I]Forza: Rossa
    Velocità: Rossa+3
    Potenza 20

    La manovalanza degli Harada era piuttosto valida. Se fosse riuscito a evitare il colpo mortale, con un rapido abbassamento del baricentro, l'uomo avrebbe sferrato un fendente orizzontale in direzione del suo collo. [SA II]Forza: Rossa+3
    Velocità: Rossa
    Potenza 20

    Il terzo attacco fu un fendente obliquo, dall'alto verso il basso, che puntava a mozzare il braccio destro all'altezza della spalla [SA III]Forza: Rossa+3
    Velocità: Rossa
    Potenza 20


    Cosa stava facendo l'altro scagnozzo? Come si sarebbe difeso Akoi?


    Chakra: 98/100
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Spiedi
    2: Gancio
    3: Gancio
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lancia Spiedi × 1
    • Veleno Debilitante C1 (4 dosi) × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Antidoto Base × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Proiettili Leggeri × 5
    • Spiedi × 10

    Note
    ///



  12. .
    Benvenuto :asd:
  13. .
    Benvenuto :asd:
  14. .

    La strega delle favole


    Bosco dei Sussurri - Chapter I




    Avanzava alle spalle della consigliera, con le dita strette sulle fasce dello zaino che aveva deciso di portarsi dietro, come se quella missione nel Bosco dei Sussurri fosse una piacevole scampagnata organizzata dall'Accademia.
    La valigetta con gli strumenti da medico ciondolava lungo il fianco destro, appena dietro la wakizashi, avvolta in un fodero nero.
    Nella prima parte del viaggio, Yukine si comportò bene. Non si lamentò del freddo, dell'oscurità né del puzzo che aleggiava in alcuni tratti. Fu abbastanza astuto da non allontanarsi per seguire le lucciole che tanto amava. Si comportò come un bravo soldato. Hebiko non poteva lamentarsi. Ogni suo ordine era stato eseguito alla lettera.
    Il volto serio e attento del neo Genin nascondeva sia paura, per le creature che di tanto in tanto si muovevano nelle zone più oscure del bosco, sia eccitazione, per ciò che stava facendo a soli undici anni e a pochi mesi dalla sua promozione a Genin.

    Giunsero al punto segnalato sulla mappa dopo qualche ora di cammino.
    Davanti ai loro occhi vi era un albero gigantesco, alto come due palazzi messi uno sopra l'altro, e largo come la sua casa, poco distante dal Palazzo del Demone distrutto da Febh Yakushi.
    Non vi era nessuno ad attenderli e ciò era strano. Si guardò intorno, cercando di spingere la vista al di là dei suoi limiti, alla ricerca di qualcosa o qualcuno in attesa.

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    Perché non c'è nessuno? Avrebbe chiesto, con il volto a pochi centimetri dalla mappa che Hebiko stava consultando. Lui era bravo con le cacce al tesoro, meno a percepire la rabbia e il fastidio che ribollivano dentro la Vipera. Per sopravvivere alla missione avrebbe dovuto pareggiare presto le due abilità.
    Dobbiamo trovarlo Hebiko-sama? Si è nascosto? È una caccia al tesoro? ...Oppure...è una trappola...Uff..tutto questo cammino per niente...non ci torno a casa E continuò fino a quando la donna dai capelli rossi non notò il sangue rappreso sulla corteccia dell'albero.
    Alla vista della macchia, lunga alcuni centimetri, appena sotto a una scritta incisa sul legno che li invitava a offrire il loro liquido vitale, Yukine sbiancò.
    Non la tocchi. Il sangue porta malattie.

    CITAZIONE
    Ugh! Mi toccano sempre gli stramboidi. Faccio io, forse basta solo il mio di sangue.

    Il biondo abbassò lo sguardo sulla sua cassetta da medico. L'aprì e rovistò alla ricerca del cotone. Alzò lo sguardo per chiedergli se desiderasse pungersi con una siringa sterilizzata, ma la serpe aveva già eseguito il "sacrificio": con l'estremità appuntita di un pugnale si era ferita l'indice della mano destra e una goccia di sangue era in procinto di cadere sulla corteccia.
    Eresia per il piccolo Yukine.
    COSA FAI? TI devi disinfettare! Esclamò con la sua voce stridula, da bambino, dimenticandosi che si stava rivolgendo alla Consigliera di Oto!!!
    Oh scusa...però è importante, i germi devono essere eliminati. Lei se n'era già andata.
    Devo farlo anche io. A differenza di Hebiko, lui avrebbe perso tempo a disinfettarsi il dito. I protocolli medici non erano stati realizzati per hobby.

    [...]


    Apparve a pochi passi dalla donna, con la siringa e il cotone sulla mano destra.
    Con le dita della sinistra sul suo piccolo naso all'insù, lo sguardo del Genin scivolò su ogni dettaglio e oggetto della stanza, umida e sporca, scavata nel cuore dell'albero.
    Due lampade ad olio illuminavano l'area.
    Lungo la stanza vi erano numerose mensole, su cui erano stipate numerose ampolle. Dentro nuotavano piccoli arti, organi e pezzi di strane creature. Il bambino riuscì a scorgere un corno, degli aculei e delle zanne.
    Qui puzza.
    Non sembravano esserci aperture con l'esterno. L'odore insopportabile era imputabile al pozzo costruito al centro della stanza, colmo di un liquido denso in ebollizione, nero come la pece.
    Afferrò l'abito di Hebiko, pronto a chiederle di andare via, ma venne interrotto dall'inquilina, apparsa all'improvviso al di là del pozzo. Di umano la vecchia aveva solo la postura e i lineamenti facciali. Carnagione grigia, tendente al bianco, capelli lunghi e radi, cavità oculari vuote e mani con unghie lunghe e affilate...una strega in carne ed ossa.
    Si sorreggeva a fatica grazie a un lungo bastone in legno.
    Yukine sgranò le palpebre, intimorito. Non era l'aspetto in sé a terrorizzarlo, ma la voce gracchiante con cui diede loro il benvenuto.

    CITAZIONE
    ...Non salteremo qui dentro. Ma ci dica pure cosa possiamo fare per aiutarla. Io sono Hebiko Dokujita, consigliera di Oto, mentre lui è il mio assistente medico. Su, presentati

    La piccola spintarella alla nuca lo fece avanzare di un passo.
    Oh...sì...io sono Yukine Hinawa, Genin medico. Eseguì un piccolo inchino, come sua madre gli aveva insegnato. Gambe unite e tese, rotazione del solo busto, senza dimenticare le braccia attaccate ai fianchi.
    Lei...la indicò con il suo piccolo dito indice. È la strega cattive delle favole che mi racconta mamma prima di andare a dormire? Chiese, con fare innocente, forse intimorito da una possibile risposta affermativa.

    jpg



    Chakra: 30/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Lama Interna × 1
    • Kunai × 5
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Charkam × 2
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Wakizashi × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note
    ///

  15. .

    Come si sveglierà domani Noriaki?


    Post Attivo VI - Villaggio della Cascata



    Le ragazzine erano troppo ubriache per sospettare dei due ninja.
    Forte della sua giovane età, Yukine aveva un aspetto molto più raccomandabile rispetto a Noriaki. Era impossibile scrutare della malvagità su quel viso dolce, pulito e incorniciato da lunghe ciocche di capelli biondi. Le risposte secche e sicure del falso sunese permisero ai due di dissolvere l'alone di diffidenza delle ragazze.
    Tranquillizzate, esse avanzarono verso di loro, ammiccando, con la mora che avvolse in un tenero abbraccio il piccolo Yukine.
    Eh?! I suoi occhi innocenti si posarono sul davanzale della giovane, sfoggiato senza pudore sotto il naso del neo-servitore. Pensò di cingerle i fianchi, per ricambiare l'abbraccio, ma la vergogna e la timidezza ebbero la meglio. Cercò di ignorare il contatto fisico, il calore della sua pelle, ma non ci riuscì e le guance divennero subito rosse.

    Oltre ad averle rese provocanti, l'alcool aveva sciolto le loro lingue: senza aver posto domande dirette, i ninja scoprirono che il forte e sicuro Akashi era solo una macchietta; le redini della famiglia erano strette attorno alle mani della moglie.
    Yukine reagì alla notizia senza scomporsi; era cresciuto in una famiglia matriarcale, in cui sua madre aveva sempre governato su tutti, compreso suo padre, morto in missione.
    L'unica perplessità che punzecchiava la mente dei fanciullo era la mancata presentazione della donna. Si era nascosta? Perché Masu non aveva introdotto quella figura? Sopratutto, perché avrebbe dovuto uccidere il secondogenito?
    È tanto cattiva? Chiese, con finta preoccupazione, per sapere se la donna fosse in grado di progettare e realizzare un omicidio.
    Nella mente del bambino investigatore, il movente più probabile era un fidanzamento tra l'Arpia e Takashi, da nascondere con ogni mezzo necessario, ma le ragazzine continuarono a fornire informazioni, mentre le loro lingue si intrecciavano attorno alla fetta d'arancia. Troppo piccolo per interpretare quei "messaggi", Yukine ascoltò confuso i loro profondi discorsi sul dare piacere. Noroi aveva qualche anno in più sulle spalle e i suoi occhi brillavano.
    Sarà bene fare il punto della situazione in camera. Non si sentiva lucido. Ciò che aveva visto lo aveva...eccitato.

    CITAZIONE
    Ma noi abbiamo bisogno d’affetto… perché non vi fermate con noi qui?

    Deglutì. Avrebbe voluto tornare in camera, parlare con l'altro otese, prepararsi al giorno dopo, quando avrebbero chiesto della padrona, ma il desiderio di trascorrere delle ore con le ragazze era piuttosto forte. Fortunatamente, sua madre non le aveva ancora parlato di sesso e sul suo corpo non erano ancora comparsi i primi peli.
    Nella sua piccola mente ingenua, rimanere in camera con loro significava trascorrere del tempo a parlare...o a baciarsi, nulla di più. Nulla a cui non poteva sottrarsi con un po' di volontà.
    Sulla soglia della loro camera, Yukine si fermò.

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    Io vado.. Disse.
    Ritorno da Kyuke..fai attenzione. E se ne andò, senza attendere un commento sulla sua decisione..
    Con l'oscurità che iniziava a conquistare metri nella magione, Yukine tornò in camera, al piano superiore. Forse il coprifuoco era già iniziato, ma un ritardo di pochi minuti sarebbe stato tollerato. Peggio sarebbe stato farsi beccare mentre cercava di sgattaiolare senza farsi vedere.

    Scusate il ritardo. Sono ospite e non conosco bene la casa. Avrebbe risposto alla guardia in caso di lamentele sull'orario di rientro. Prima di consumare il pasto che la servitù gli aveva lasciato davanti alla camera, bussò alla porta di Kyuke. Una volta entrato, avrebbe impiegato meno di un minuto per aggiornarlo sulle ultime novità.
    Chissà se fosse corso dal sunese per partecipare al'evento.



    Chakra: 19/20
    Vitalità: 10/10
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 200
    Velocità:  200
    Resistenza: 200
    Riflessi: 200
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 200
    Agilità: 200
    Intuito: 200
    Precisione: 200
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Kunai × 5
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Lama Interna × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Charkam × 2
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Wakizashi × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note
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