Posts written by Munisai

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    La Decisione


    La Più Grande delle Minacce • Capitolo IV

    Inaspettatamente fu l'uomo seduto accanto a lui a rispondere alla seconda domanda di Munisai, affermando che ai Daimyo, e tanto valeva anche per quello delle Risaie, non interessava entrare nelle faccende interne ai Villaggi, fintantoché un Kage era presente e mandava avanti la baracca senza creare problemi a loro. Anche l'Amministratore, successivamente, non avrebbe fatto altro che confermare quella tesi.
    Uhm, ma pensa disse il rosso grattandosi il collo, mentre si rivolgeva all'uomo dalla lunga chioma corvina.
    Si direbbe che questi ricconi dal sangue blu, che conducono vite agiate e che si sono ritrovati in grembo l'enorme potere di cui godono, senza aver dovuto mai lottare per esso, provino scarso interesse nell'esercitare la propria autorità.
    Immagino che le vicissitudini della gente comune come noi debbano sembrar loro particolarmente insignificanti.

    Il tono era pacato, di chi faceva una tranquilla constatazione.
    Non aveva scoperto l'acqua calda, né gli era stata rivelata chissà quale verità sconvolgente, anche se, in tutta onestà, restava sempre abbastanza interdetto di fronte a chi era troppo incapace o indolente per mettere a frutto i propri doni. E quale dono più grande del potere politico di un Daimyo?
    Tanto meglio per noi scrollò le spalle, facendo poi cadere il discorso.

    Giusto in tempo per accorgersi che l'attenzione del suo interlocutore era stata catturata da qualcosa alle sue spalle. Il giovane si voltò e ciò che vide lo fece sbiancare. Perse un battito o due.
    Ma che ca--?!
    Un'onda di proporzioni titaniche stava per infrangersi sulla piazza. Era come se d'un tratto tutti loro fossero stati trasportati dal centro di Oto ad una spiaggia che stava per essere colpita dal più tremendo dei maremoti. Eppure quella non sembrava acqua, né salata né dolce.
    Ma il nuovo arrivato non ebbe tempo di porsi domande. Quel muro liquido era talmente veloce che non poté neanche solo pensare di mettersi al riparo.
    Tutto ciò che gli riuscì fu incrociare le braccia davanti al viso e prepararsi all'impatto. Impatto che, tuttavia, non subì. Nell'onda si creò una fessura grande quanto la sagoma del ragazzo, che venne dunque risparmiato, e passò oltre, abbattendosi sulla scalinata e sui cloni ma graziando gli otesi presenti. Le lucertole reagirono a un gesto dello Yakushi contrastando l'attacco, salvando così il loro evocatore e tutti i duplicati.

    Munisai era incredulo.
    Quello non era stato un fenomeno naturale, poco ma sicuro. Quella non era assolutamente acqua. Sembrava avere una maggiore viscosità, oltretutto era di un colore molto scuro, quasi nero si sarebbe detto, malgrado l'oscurità della notte potesse falsarne la percezione. Ciò che non poteva ingannare, però, era l'olfatto. L'intera piazza, infatti, era stata improvvisamente invasa da un forte odore, molto particolare e altrettanto riconoscibile.
    Vi ero mancato?
    Una nuova figura si fece avanti, un uomo dall'aria vissuta, grande e grosso, anche più alto del rosso. Lui ne aveva sentito parlare ed era uno degli otesi sul quale aveva raccolto informazioni. La stazza, l'aspetto e quella tremenda tecnica basata sul sangue non lasciavano dubbi. Ad aver fatto il suo ingresso era il Colosso dei Mikawa.
    Questi, senza troppi giri di parole, accettò la nomina a Kokage esortando poi i presenti a venire alle mani con quel manipolo di copie contraffatte.
    Ma che, scherziamo?
    Il giovane non ci teneva affatto a prendere parte a una mega-scazzottata con quegli affari. Certo, in caso le loro capacità fossero state equivalenti ai rispettivi originali, avrebbe potuto vedersela col suo alter ego, ma riguardo a tutti gli altri non si sentiva affatto tranquillo. Aveva ogni ragione di credere che ognuno dei presenti, ninja fatti e finiti, avrebbe potuto sconfiggerlo senza troppi problemi, e anche solo partecipare a una battaglia di quelle proporzioni recava, per lui specialmente, il rischio di rimetterci la pelle.

    Fortunatamente Febh pose un freno al pugnace entusiasmo del Kage, almeno momentaneamente.
    Dopo aver investito ufficialmente il Garth del nuovo incarico, egli raccontò con dovizia di particolari delle sue avventure all'interno del Palazzo del Serpente, di ciò che vi aveva rinvenuto e dell'uso che intendeva farne, o che già ne aveva fatto, come nel caso della famigerata macchina copia-persone.
    Il rosso ascoltò con estremo interesse tutto il discorso, che fu per molti versi anche istruttivo per uno che si era appena stabilito lì. Inutile dire che c'erano molti punti a lui oscuri in quel racconto, e avrebbe avuto bisogno di porre diverse domande per cercare di mettere insieme i pezzi, ma quello non era chiaramente il momento più adatto.
    Di sicuro erano stati recuperati molti tesori da quei sotterranei, molti testi e reperti di valore storico, ma soprattutto dal potenziale bellico non indifferente. Tra questi spiccavano dei rotoli appartenuti a Indra Ootsutsuki, figura quasi mitologica del mondo ninja, che contenevano conoscenze e istruzioni per realizzare strumenti e jutsu dalla potenza inaudita. Un lascito che Oto avrebbe avuto il privilegio di custodire e di sfruttare, si sperava, con la dovuta accortezza.
    Ecco, quella fu una cosa che colpì il cadetto. Il clone dell'ormai ex Amministratore era partito con una filippica interminabile sui rischi che avrebbe comportato attingere al potere di Orochimaru o servirsi delle conoscenze che si era lasciato alle spalle, proponendosi perfino di radere al suolo l'intero edificio che l'aveva ospitato, tanto per stare tranquillo.
    E poi questo?
    Veniva fuori che Febh stesso si era recato in quei luoghi in rovina in cerca di armi da usare contro i nemici del Suono, portandole poi alla luce e al cospetto di tutti loro. Non contento, aveva addirittura rimesso in funzione un'ultima volta la Macchina costruita dal Sannin.
    Che fine aveva fatto il "germe della rinascita" che poteva risvegliarsi ad un incauto utilizzo di una qualsiasi delle eredità lasciate dalla Serpe? Mah.
    O le idee del clone dello Yakushi differivano da quelle dell'originale o quel tizio non era proprio un campione di coerenza. C'era anche da dire che tutta la sceneggiata dell'attacco era stata da lui orchestrata, si era poi scoperto, unicamente per il proprio sollazzo.
    Munisai non poté che sorridere tra sé e sé, pensando che forse quel tipo era realmente potente quanto incomprensibile come si diceva in giro.
    Riguardo la sfida di affrontare il proprio doppleganger, il ragazzo l'avrebbe probabilmente raccolta, prendendosi però la settimana di tempo a disposizione per prepararsi adeguatamente.

    Arrivò allora il turno del Kokage, il quale dimostrò ancora una volta di non essere uno che si perde in chiacchiere. Subito mise a disposizione, o in palio potremmo dire, quelli che erano stati definiti Sigilli Maledetti.
    Il rosso non sapeva bene di cosa si trattasse, le sue informazioni al riguardo erano scarse e frammentarie, ma fortunatamente il Mikawa decise di dare una dimostrazione pratica.
    In un istante il suo corpo subì una metamorfosi. I suoi occhi e la sua pelle cambiarono, la sua figura si fece ancora più inquietante, simile a quella di un youkai. Il Sigillo permetteva si superare i propri limiti elargendo un potere ragguardevole, ma il prezzo poteva essere molto salato. C'era la possibilità che il procedimento uccidesse l'ospite immediatamente, ma anche se ciò non fosse avvenuto era facile presagire che quella cosa avrebbe segnato l'individuo a livello fisico e psicologico per lungo tempo, se non a vita.

    Munisai scrutò a lungo quella specie di mezzodemone, ponderando il da farsi.
    Al ragazzo non fregava un tubo dell'aspetto poco accattivante della trasformazione, poiché sicuramente la potenza che conferiva era eccezionale.
    Se c'era una cosa che aveva scoperto nelle sue ricerche era che i Juinjutsu di Oto erano in numero esiguo. Potevano contarsi sulla punta delle dita, pertanto solo pochi eletti potevano aspirare a detenerne uno.
    Tuttavia, il rosso era pronto ad una prova del genere?
    Lui, che era un pivello appena arrivato, aveva ciò che serviva per contrastare quella forza feroce e oscura?
    Molte volte, in passato, aveva rischiato la propria incolumità e le numerose cicatrici ne erano una palese testimonianza. Forse stava per fare il passo più lungo della gamba per l'ultima volta.
    Il suo ultimo, folle passo.


    Eppure era lì, nel grande Villaggio del Suono.
    Se avesse tardato di un giorno si sarebbe perso tutto quello che stava succedendo, quella grande opportunità, e invece era lì. In mezzo a coloro che, intimamente sapeva, un giorno non lontano lo avrebbero considerato un loro pari.
    Forse era il destino, forse mera casualità, ma lui non avrebbe mai gettato al vento un'occasione del genere.

    C'è un tempo per la cautela e un tempo per l'azzardo, e un buon giocatore sa sempre quale mossa darà maggior profitto.
    La posta in gioco era altissima. Però...
    Al diavolo la prudenza, io vado a prendermi uno di quei cosi.



  2. .

    Stai sereno, Vecchio


    Evasione - Mittsu no Umi • Capitolo II

    Nemmeno il tempo di calare lo sguardo e osservare più da vicino il prigioniero che le corde che, in teoria, avrebbero dovuto impedirgli ogni movimento si disfecero del tutto nel momento stesso in cui Munisai lo raggiunse. Questi si alzò dunque di scatto tirando un pugno all'otese, appena sotto lo sterno.
    Il ragazzo aveva continuato a scrutare il prigioniero mentre gli si avvicinava, dato che gli stava proprio di fronte, ma quella improvvisa liberazione e conseguente attacco furono comunque inaspettati.
    Possibile che Ikku avesse fatto un lavoro così approssimativo che l'uomo fosse riuscito a slegarsi e senza dare nell'occhio, per giunta? Evidentemente sì. E meno male che quell'idiota si era dato tutte quelle arie.
    Ti supervisiono di qua, ti faccio rapporto di là...più tardi gliene avrebbe cantate quattro a quell'incompetente, altroché!

    Fortunatamente per loro su una cosa il Genin dai capelli verdi non aveva toppato: Sugimoto era senz'altro un pesce piccolo, e il suo disperato tentativo di squagliarsela non sarebbe finito bene per lui.
    Lo capì subito il rosso quando decise di subire il pugno, forte della propria superiorità fisica e della cotta di magliaCotta di Maglia Inferiore [Protezione]
    Indossabile sotto dei vestiti, questa leggera cotta di maglia costituita da sottili anelli di ferro intrecciati ricopre e protegge il busto e gli arti superiori.
    Tipo: Protezione - Supporto
    Dimensione: Grande
    Quantità: 1
    (Potenza: 30 | Durezza: 3 | Crediti: 135)
    [Da genin in su]
    che indossava. Quell'attacco, già lento di per sé, gli fece solo il solletico.[Danno]
    Ne approfittò per mettere subito l'avversario in una posizione di svantaggio, agendo in controtempo. Nel momento in cui il colpo avversario andò a segno, infatti, egli stesso sferrò un pugno diretto destro verso il grugno dell'anziano.[S&M]• Slot Difesa 1 e Slot Azione 1
    Impasto Basso
    For 225(Gialla+1) / Vel 250(Gialla+2)
    [Nota]Il S&M va a negare il successivo tentativo si scappare di Sugimoto e, dato che il suo attacco è andato a segno, considero che non si attiva l'ipotetica del Geyser

    Il giovane continuò ad incalzare il nemico. Portò un calcio rapido e insidioso, simile a una frustata ascendente, verso il basso ventre del seguace di Hayate, cercando di colpirne i genitali.[Slot Azione 2]Impasto 1/2 Basso
    For 200 / Vel 250(Gialla+2)

    A quel punto allentò leggermente la stretta sul cordameCorda di Canapa [10m] [Vario]
    Una corda molto robusta capace di reggere un peso notevole. Si può lacerare tramite tagli trasversali. I nodi hanno durezza 4.
    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 2 | Crediti: 5)
    [Da studente in su]
    che aveva precedentemente preso e che teneva nella mano sinistra, e questo immediatamente parve animarsi come se dotato di vita propria. Ancora da distanza irrisoria, la fune si proiettò verso e attorno al vecchio, tentando di avvolgerlo dalle braccia alle caviglie come un salame, o comunque di immobilizzarlo nel migliore dei modi, rapida ma con la stessa perizia di un lavoro fatto a mano da Munisai stesso, che tra l'altro con corde e nodi se la cavava bene.[Slot Tecnica 1]Tecnica delle Corde - Ayatsuito no Jutsu
    Villaggio:
    Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può immettere il chakra verso i fili di nylon e corde, aumentando le capacità di utilizzo: sfruttando dei supporti potrà spostarsi come fossero liane, o evitare una caduta appigliandosi a sostegni solidi senza utilizzare rampini. Può imbrigliare facilmente un avversario causandogli sempre un Intralcio Leggero; la vittima dovrà usare la forza e 1 slot azione per liberarsi dalla presa, oppure usare la propria manualità per disfare i nodi, tramite uno slot gratuito lento. Ogni azione sopra descritta richiede almeno uno slot azione per essere effettuata dall'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]
    [Slot Azione 3]For 200 / Vel 200 / Con 200


    Manualità [1]
    Abile: L'utilizzatore può fare e disfare facilmente i nodi, creare oggetti in rapidità, compiere altri lavori di precisione con discreta velocità. Creare oggetti richiederà slot gratuito Veloce anziché Lento.
    [Da genin in su]


    L'otese non ci era andato troppo leggero, ma voleva sedare immediatamente e senza appello quel tentativo di fuga.
    Dopotutto, fintantoché non lo ammazzava, il rosso riteneva di avere carta bianca col prigioniero.
    Ikku, dal canto suo, si limitò a fare qualche passo indietro e posizionarsi in modo da frapporsi tra Sugimoto e il percorso che conduceva all'uscita, e anche ai detriti, pronto ad intervenire laddove il compagno fosse riuscito in qualche modo a farsi sfuggire la preda.
    Smise un attimo di suonare il kazoo, giusto il tempo di ridacchiare ed esclamare divertito.
    Forza pivello, sei tutti noi!



    Chakra: 17,5/20
    Vitalità: 9,7/10
    En. Vitale: 29,7/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 200
    Velocità: 200
    Resistenza: 200
    Riflessi: 200
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 200
    Agilità: 200
    Intuito: 200
    Precisione: 200
    Slot Difesa
    1: S&M
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: S&M
    2: Calcio
    3: Cattura con corda
    Slot Tecnica
    1: Tecnica delle Corde
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Fuuma Kunai × 1
    • Kunai × 4
    • Coltelli da Lancio × 3
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Occhiali × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1

    Note
    ///


  3. .

    Sabotaggio Missione di Protezione


    Otafuku • Capitolo III

    Kikunojo era sul punto di dare il colpo di grazia al grassone quando l'otese s'intromise, arrivandogli di lato.
    Il seguace di Hayate riuscì a percepirlo con la coda dell'occhio e dalla leggera vibrazione del vagone che aveva preannunciato l'arrivo dell'altro. Nonostante fosse piuttosto preso dalla foga di far fuori la sua preda, riuscì comunque a reagire in tempo deviando l'attacco nemico con il proprio dadao, anche se non del tutto e la lama riuscì ad intaccare parzialmente il suo fianco destro.[Slot Difesa 1]Rif 225(Gialla+Impasto Bassissimo)[Danno]
    Quando baffetto rispose all'attacco portando a sua volta un fendente, questi andò a segno, ma non trovò il torace dello shinobi come sperato. Invece, la spada si abbatté su una inconsapevole pecora comparsa al suo posto, affondando nella soffice e candida lana. Con un belato straziante, l'ovino stramazzò in mezzo alla carrozza rantolando, mentre il rosso del sangue ne tingeva il vello. Il maledetto aveva sicuramente usato la Kawarimi no Jutsu, non c'erano dubbi, ed infatti ricomparve ad oltre cinque metri di distanza, restando lì fermo in guardia ma non intervenendo ulteriormente nello scontro, almeno nell'immediato.[Nota]Per il futuro, ricordati che quando usi una tecnica o un'abilità da Tecnica Speciale con dicitura "Difesa Assoluta", ovvero che ti permette di evitare automaticamente e del tutto un attacco e potenzialmente anche quelli successivi, poi non puoi fare altre azioni e il round per te termina lì. In pratica è un jolly da giocare quando difendersi è davvero difficile. Eviti l'offensiva nemica sacrificando il resto del tuo turno. Nel nostro caso, le azioni di Kasai successive alla Sostituzione non si verificano.

    Poi fu il turno di Emiko.
    Anche lei balzò sul carro, calando la sua kama sulla testa del criminale, ma quest'ultimo stavolta non ebbe problemi e gli bastò sollevare il dadao, tenuto orizzontalmente, sopra il proprio capo per parare il colpo.[Slot Difesa 2]Rif 200
    A quel punto, su sollecitazione del compagno, la donna compose un sigillo e una fitta coltre di nebbia si propagò immediatamente attorno a lei e al suo nemico, che erano ancora in mezzo alla carrozza a distanza da mischia.
    Kikunojo infatti non era arretrato di un passo, e avrebbe tentato ancora una volta di portare a compimento la propria personale missione.

    Data la distanza irrisoria dalla kunoichi poteva ancora distinguere bene la sua figura malgrado la nebbia, così portò subito un ampio fendete orizzontale all'altezza della vita di lei, come se avesse voluto tagliarla a metà.[Slot Azione 1]Vel 225(Gialla+Impasto Bassissimo) | Dadao: Pot 15
    Sperava che quell'attacco la inducesse a schivare indietreggiando, facendola uscire dal suo campo visivo. A prescindere dall'esito dell'offensiva, baffetto avrebbe rapidamente portato il dadao alla propria bocca stringendo la lama tra i denti, giusto il tempo di compiere un singolo sigillo, per poi riafferrare l'arma con la destrorsa. In un attimo la donna avrebbe visto apparire, se si fosse trovata in una posizione che glielo consentisse data la nebbia, due copie esatte dell'assalitore, e anch'esse brandivano la spada corta.[Slot Tecnica 1]Passo della Luna
    Villaggio:
    Konoha
    Posizioni Magiche: Capra (1)
    L'illusione si attiva se la vittima è presente entro 9 metri. La vittima vedrà due costrutti illusori identici l'utilizzatore; le prestazioni saranno pari all'utilizzatore. I costrutti effettuano azioni offensive parallelamente l'utilizzatore anche con diversa traiettoria. Una volta portato il colpo, l'illusione avrà termine. L'efficacia è pari a 20. Può essere combinata con la tecnica "Danza della Luna" sfruttando uno slot tecnica base per attivarla.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]

    Immediatamente, i tre Kikunojo avrebbero attaccato il pappone, eseguendo un affondo col dadao ognuno in un punto anatomico diverso: testa, cuore e addome, dove era già presente la ferita precedentemente infertagli. Per inciso, l'attacco reale era quello indirizzato a quest'ultimo bersaglio, ma per Emiko sarebbe stato assai arduo capire quali dei tre colpi, e corpi, fosse quello vero e quali no, sia per la natura stessa dell'illusione che per la scarsa visibilità.[Slot Azione 2]Vel 250(Gialla+Impasto 1/2 Basso) | Dadao: Pot 15
    Oltretutto uno qualunque di quegli attacchi era potenzialmente mortale, quindi anche affidarsi al caso era un enorme azzardo.

    Che l'assassinio fosse riuscito oppure no, a quel punto il seguace di Hayate avrebbe tagliato la corda. Senza dare le spalle all'avversaria, avrebbe fatto un balzo all'indietro uscendo dal carro e si sarebbe messo a correre addentrandosi nel bosco, sfruttando a proprio vantaggio la copertura data dalla nebbia evocata dagli accademici per dileguarsi.[Slot Azione 3]Movimento | Fuga
    Come ulteriore precauzione, riposta la lama, avrebbe composto dei sigilli e due suoi cloni si sarebbero mescolati con lui, sempre sotto la cappa di nebbia, fuggendo fianco a fianco tutti insieme a distanza di tre metri gli uni dagli altri, così da rendere problematico un eventuale inseguimento.[Slot Tecnica 2]2 Cloni | Consumo 1/2 Basso


    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin
    Villaggio:
    Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane (4)
    L'utilizzatore può creare dei cloni di se composti da chakra; saranno identici all'utilizzatore al momento dell'esecuzione. Le copie non possono produrre suoni, lasciare impronte o muovere oggetti al loro passaggio, posseggono un'ombra, hanno Velocità pari energia l'utilizzatore. Le copie possono essere create entro 3 metri dall'utilizzatore e possono allontanarsi entro 15 metri dal luogo di creazione. Se colpiti o scontrati contro una superficie solida si dissolvono in una nuvoletta bianca che rimarrà presente per circa un secondo. I cloni possiedono la controparte inoffensiva di qualsiasi arma del ninja che le ha create; non hanno potenzialità offensive e tutti gli attacchi sono considerate finte. Il movimento effettuato va conteggiato come movimento dell’utilizzatore, salvo non compia una traiettoria simile o speculare. Il clone può rimanere attivo massimo 3 round.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ¼ Basso per copia )
    [Cloni Massimi: 2 per grado ninja]
    [Da studente in su]

    In realtà, però, i due ninja avevano ben altro a cui pensare, mentre i tempo scorreva inesorabile.

    Infatti, se in qualche modo Kisuke si fosse salvato dall'ultimo attacco, avrebbe avuto bisogno di cure tempestive in una struttura adeguata.
    E ci siamo forse dimenticati delle due prostitute fuggite? Per estensione, assieme all'uomo, anche loro erano clienti e gli shinobi non potevano lasciare che vagassero da sole in quei luoghi, anche perché non c'era certezza che l'assalitore non avesse dei complici nei paraggi. Andavano dunque subito ritrovate e portate a casa sane e salve.


    CITAZIONE
    Se riesci a difendere Kisuke dall'attacco puoi dire che lo portate all'ospedale più vicino e puoi descrivere anche come trovate le prostitute scappate. Dopo il tuo post seguirà un ultimo mio minipost per descrivere eventuali esiti delle azioni. Ovviamente puoi scegliere di tentare l'inseguimento se vuoi, ma in quel caso i clienti farebbero una brutta fine. XD

    CITAZIONE
    Kikunojo il Maestrino
    En. Vitale
    : 29/30
    Vitalità: 9/10
    Chakra: 16/20

  4. .

    Sabotaggio Missione di Protezione


    Otafuku • Capitolo II

    Stia dentro la carrozza, è più sicuro.
    Ewww, che puzza queste pecore! si lagnò la più giovane delle due prostitute, tappandosi il naso.
    Cose dell'altro mondo! sbottò l'uomo sbattendo i palmi sulle cosce flaccide, rosso in viso.
    Cocchiere! Travolgi quelle bestiacce se serve, io non ho tempo da perdere qui! intimò, ma il conducente, un uomo sulla quarantina con un bel paio di baffi biondi, non poté certo ottemperare. Era impossibile avanzare senza aver prima liberato il passaggio.

    Quando Kasai si rivolse al pastore, questi non rispose. Non ebbe alcuna reazione, in realtà, come se non avesse sentito. Era forse duro d'orecchi?
    Poi d'un tratto, una botta secca e il tetto della carrozza volò via. Quattro esplosioni simultanee in corrispondenza di altrettanti spigoli del vagone lo scoperchiarono del tutto.
    Le cariche usate, piazzate ad arte e concepite per produrre un danno ben circoscritto, furono abbastanza potenti da danneggiare il mezzo di trasporto ma non chi si fosse trovato nelle immediate vicinanze, inclusi i passeggeri.
    Però il rumore fu bello forte, e molti degli ovini scapparono sparpagliandosi, pur non liberando del tutto la strada.
    Anche il pastore fuggì, ma non perché spaventato dal rumore. Egli, infatti, non era stato che un riluttante complice di quanto stava succedendo. Quando sei un povero cristo ed un uomo senza scrupoli ti chiede un "favore" minacciando te e la tua famiglia, beh, non è facile tirarsi indietro.

    Kisuke e le due ragazze sobbalzarono e il tetto della carrozza precipitò poco a lato, casualmente proprio dove si trovavano i due ninja, i quali avrebbero fatto bene a spostarsi prima di finire schiacciati. Contemporaneamente, però, il cocchiere saltava al centro della carrozza ormai aperta, conficcando un dadao che aveva tenuto nascosto sotto le ampie vesti nelle budella dell'imprenditore.[Slot Azione 1]For 200 | Dadao: Pot 15


    Dadao [Mischia]

    Il dadao è una particolare sciabola di tradizione cinese, lunga circa mezzo metro. È definita a una mano e mezza, in quando è utilizzabile sia con una che con due mani.
    Tipo: Lama - Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 15 | Durezza: 3 | Crediti: 45)
    [Da studente in su]

    Le due guardie non avrebbero avuto il tempo per scongiurare quell'attacco, essendo successo tutto troppo in fretta e dovendo anche difendersi dal pezzo di vagone che gli sarebbe finito addosso.

    L'attentatore si era nascosto in piena vista, ed era riuscito a portare a segno un duro colpo.
    Tuttavia gli accademici avrebbero potuto, e dovuto, scongiurare il peggio, tentando di bloccare l'aggressore quando egli portò un secondo affondo col dadao, stavolta diretto al cuore, che se andato a segno avrebbe decretato la fine del loro cliente ed il fallimento della missione.[Slot Azione 2]For e Vel 200 | Dadao Pot 15

    Perisci, malnato!

    Se l'assassinio fosse stato portato a termine con successo, il nukenin avrebbe poi tentato di darsela a gambe nel bosco che costeggiava il sentiero.[Slot Azione 3]Vel 200 | Fuga

    ~

    Se invece gli shinobi fossero riusciti a fermarlo, il baffuto li avrebbe guardati con disprezzo, preparandosi ad attaccarli.
    Come osate ingerirvi, canaglia?
    - Se almeno uno dei due fosse stato a portata di dadao, avrebbe tentato un fendente diretto al petto.[Slot Azione 3]For 200 / Vel 250 (Gialla+Impasto 1/2 Leggera) | Dadao Pot 15
    In caso lo fossero stati entrambi, avrebbe scelto di attaccare Kasai.

    - Se invece entrambi fossero stati fuori portata da mischia, avrebbe riposto la spada e estratto un Uchiha shuriken con la sinistra e due kunai con la destra, effettuando poi un doppio lancio, mirando a colpire i visi di entrambi. L'Uchiha shuriken diretto a Emiko e i due kunai a Kasai.[Slot Azione 3]Attacco a Distanza
    For e Vel 250 (Gialla+Impasto 1/2 Leggera) | Uchiha Shuriken: Pot 10 / Kunai(x2): Pot 8


    Uchiha Shuriken [Distanza]

    Arma che richiama nelle forme un Fuuma Shuriken, di dimensioni pari a 2 kunai. La gittata massima è 15 metri.
    Tipo: Da Lancio - Taglio
    Dimensione: Mediopiccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 10 | Durezza: 3 | Crediti: 20)
    [Da studente in su]

    Kunai [Distanza]
    Piccoli pugnali a lama quadrangolare, affilati sui due angoli stretti; alla fine dell'impugnatura (grande appena per una mano) si trova un buco, per permettere di utilizzarli con fili o in combinazione con altre armi. I kunai hanno gittata pari a 15 metri. Possono essere utilizzati anche come AdCC.
    Tipo: Da Lancio/Lama - Taglio/Perforazione
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 4
    (Potenza: 8 | Durezza: 3 | Crediti: 10)
    [Da studente in su]

    In caso i due bersagli non fossero stati abbastanza vicini tra loro, i lanci si sarebbero concentrati, ancora una volta, su Kasai.

    In tutto ciò, le due ragazze erano scappate strillando terrorizzate subito dopo che Kisuke era stato ferito. Quest'ultimo dal canto suo, anche se avesse subìto solo il primo attacco, l'affondo all'addome, aveva sostenuto danni interni e c'era una seria emorragia in atto.
    A meno che uno dei due ninja avesse conoscenze mediche e potesse tentare un soccorso di fortuna, l'uomo non sarebbe sopravvissuto se non fosse stato condotto al centro medico più vicino in più in fretta possibile.



    CITAZIONE
    Kikunojo il Maestrino
    En. Vitale
    : 30/30
    Vitalità: 10/10
    Chakra: 20~19,5/20

  5. .

    Sabotaggio Missione di Protezione


    Otafuku • Capitolo I

    Kisuke Murata era nato e cresciuto a Otafuku, nel Paese del Fuoco. Qui, grazie alla sua intraprendenza e alla predisposizione nello sfruttare i quanto mai labili, a tratti inesistenti, confini tra lecito e illegale vigenti nel losco quartiere, egli si era arricchito.
    La sua base era Kakicho, il rinomato quartiere a luci rosse, ed era sicuramente uno degli imprenditori di maggior successo del posto. Anche se non era tra gli individui più popolari al mondo, e la gente alle spalle lo chiamava magnaccia e pappone, lui si definiva come agente dei talent che metteva a disposizione dell'avida clientela, una sorta di benevolo manager, e il tizio era determinato a espandere la propria influenza nel ricchissimo mercato che era il Suono e il suo Quartiere dei Piaceri.
    Come se servisse la mercanzia di uno straniero a Oto, che era probabilmente il luogo nelle terre conosciute, o comunque nei territori accademici, dove la prostituzione legalizzata era più fiorente.
    Tuttavia l'uomo, come già detto, era intraprendente e ambizioso, così decise di portare i suoi due migliori "esemplari" con sé in un viaggio d'affari nel tentativo di strappare un accordo di fornitura per una lauta percentuale sui profitti, e per stare tranquilli, avrebbe pagato una scorta coi controfiocchi.

    [ ... ]


    Fu così che due Genin, una proveniente da Kiri, Emiko, e uno proveniente proprio dalla destinazione del viaggio, Kasai, furono mandati a fare da scorta all'uomo e alle sue due ragazze.
    Quando i due ninja arrivarono al punto d'incontro, la villa di Kisuke, trovarono già una carrozza trainata da due cavalli con tanto di cocchiere già sistemato alla postazione di guida, e i clienti accanto ad essa.


    Signori, allora conto su di voi. Se il vostro servizio mi soddisferà, potrei concedervi un piccolo bonus e fare in modo che le mie micette qui soddisfino voi.
    Ahr Arh Ahr!
    rise rauco l'uomo.
    Era sulla cinquantina, obeso, e indossava abiti pregiati anche se un po' kitsch. Occhiali da sole con la montatura dorata, come dorata era una catenazza che portava al collo, e la pelata era coperta da un fedora viola.
    Le ragazze erano ovviamente bellissime e procaci, una appena maggiorenne, l'altra sui venticinque anni, e quest'ultima accompagnò le parole del suo protettore con un occhiolino allusivo rivolto all'otese.

    Emiko, dal canto suo, sembrava essere alquanto schifata dal dover proteggere un verme simile, ma ehi, gli alcolici costavano, e lei era costantemente al verde. Aveva bisogno del compenso per quella missione.
    Questo non le impedì di mettersi a bere sul lavoro, sorseggiando sake da una bottiglietta come se niente fosse. A dirla tutta, aveva già dato segni di essere mezza ubriaca al suo arrivo.

    Ora agli shinobi spettava concordare il modo migliore di disporsi e organizzare la scorta, dopodiché i tre clienti sarebbero saliti a bordo della carrozza e dato ordini al cocchiere di mettersi in marcia.

    [ ... ]


    Dopo circa quattro ore di cammino, il gruppo incontrò una moltitudine di pecore che strava attraversando quel sentiero, probabilmente diretta ad un pascolo nelle vicinanze.
    Gli ovini procedevano compatti ma lentamente, ed erano talmente tanti che ci sarebbe voluto un pezzo per poter riprendere il viaggio. Non era neanche possibile cambiare strada arrivati a quel punto, e Kisuke subito si spazientì.
    Insomma, fate qualcosa, per tutti i Kami!
    Ai ninja spettava decidere come gestire la cosa. Si sarebbero improvvisati novelli pastori?
    E a proposito, il pastore ovviamente era lì con il suo bestiame, a condurre con il bastone ed un cane le sue pecore, mentre buttava un'occhiata alla carrozza ferma di tanto in tanto, il viso nascosto da un cappuccio.



    CITAZIONE
    Da qui lascio a te il controllo di Emiko, di tutti gli altri PNG me ne occupo io.
    Have a nice game!

  6. .

    Ritiro a Domicilio


    Evasione - Mittsu no Umi • Capitolo I

    La tanto attesa lettera era infine giunta.
    A meno di un mese dal suo arrivo al Villaggio, a Munisai fu comunicato tramite posta che gli era stato assegnato il rango di Genin. Ora non gli restava che andare a ritirare il coprifronte del Suono e la nomina sarebbe stata ufficiale a tutti gli effetti.
    Il ragazzo strinse il foglio tra le mani, sorridendo fiero di sé e prendendosi qualche momento per godersi quel risultato.
    Sapeva bene che quello non era che il primo passo di un lungo cammino, e sapeva anche che andando avanti nel suo viaggio il sentiero da percorrere si sarebbe fatto mano a mano sempre più impervio. Ma lui era tremendamente motivato a proseguire senza farsi intimorire, talmente affamato da divorare qualsiasi ostacolo gli si fosse parato davanti.

    Notò subito che vi era una seconda lettera allegata alla comunicazione di promozione, un incarico che assegnava il giovane alla scorta di un prigioniero, giù nella penisola a sud del continente, nei territori del Fuoco. Avrebbe dovuto portare al Villaggio un membro di un'organizzazione criminale affiancando un altro Genin di Oto, artefice della cattura e che ora attendeva rinforzi per il trasporto.
    Fu così che il neo-Genin fece arma e bagagli e, dopo essere passato in Amministrazione per sbrigare le ultime formalità burocratiche inerenti al suo nuovo grado, si mise immediatamente in cammino.

    [ ... ]


    Il rosso raggiunse senza problemi Mittsu no Umi dopo circa un giorno di cammino.
    Seguendo le indicazioni riportate sulla missiva localizzò un vecchio edificio dismesso a un solo piano. Munisai vi entrò usando la massima cautela e guardandosi bene intorno, pronto a individuare eventuali pericoli. Si trattava di un ex magazzino, probabilmente di un mobilificio. Il ragazzo dovette superare mucchi di detriti lasciati sul pavimento per giungere al centro del locale, dove lo attendevano due figure.

    La prima sulla quale pose la sua attenzione era quella di un anziano legato ad un pilastro, evidentemente il prigioniero in questione. Gli tornò subito in mente la recentissima missione a Genosha, dove aveva sconfitto e ucciso un nukenin ultrasessantenne.
    E che cazzo, ma gli appioppavano sempre dei vecchi?
    A quanto aveva scoperto, l'organizzazione di cui il lì presente faceva parte, Hayate, aveva come obiettivo la ricerca della vita eterna. Il giovane si chiedeva se quel gruppo di persone fosse stata ispirata dalla figura di Orochimaru e dal suo sogno, ad ogni modo supponeva che per un vecchio con un piede nella fossa la possibilità, pur remota, di scacciare l'ombra della morte doveva essere più che allettante.

    L'altre figura era evidentemente il suo compaesano, Genin di qualche anno più giovane di lui, a occhio e croce.
    Tu devi essere lo studentello che hanno mandato dalla base.
    Piacere, mi chiamo Ikku
    disse il ninja dai capelli verdi, con espressione annoiata.
    Lo so replicò Munisai, avanzando verso di lui.
    Era stato informato delle generalità del suo compagno di missione.
    Io sono Munisai, e sono un Genin.
    Checcosa? Mi prendi per il culo?! reagì l'altro, improvvisamente inalberato.
    Io sapevo che dovevano mandare uno studente, e tu te ne esci che-
    Il rosso gli mostrò un palmo a dita unite, come ad invitarlo ad ascoltare prima di partire per la tangente.
    Sono stato promosso appena ieri, probabilmente non hanno avuto tempo o non hanno ritenuto necessario inviarti aggiornamenti al riguardo.
    Dato che la cosa non cambia di una virgola il nostro compito
    aggiunse, con tono tranquillo.
    E...e va bene, non hai tutti i torti. Ahahah, perdona la mia irruenza si scusò, passandosi una mano dietro la nuca.
    Adesso sembrava la persona più amabile del mondo.
    Senti, il viaggio è stato tranquillo? Hai avuto difficoltà a localizzarci?
    Liscio come l'o-
    NON ME NE FREGA UN CAZZO DI COME E' ANDATO IL TUO VIAGGIO, CHIARO?! sbottò all'improvviso, rabbioso.
    Diamoci un taglio con i convenevoli e pensiamo al da farsi. Che poi, non ho ancora capito perché mi hanno mandato qualcuno a supporto, potevo cavarmela perfettamente da solo! Quel tipo è solo un pesce piccolo. E' che...
    In un battito di ciglia la rabbia si trasformò in una deprimente tristezza.
    E' che non si fidano di me, vero?
    Ai piani alti pensano che io sia un buono a nulla, di' la verità
    piagnucolò affranto.

    Ancora una volta al rosso tornò alla mentre l'incarico a Genosha, dove il suo alleato era stato un ragazzino, tra l'altro anche lui dai capelli verdi, con un carattere a dir poco bambinesco e decisamente odioso. Stavolta capì di avere a che fare con un personaggio dalla personalità quantomeno schizofrenica.
    E che cazzo 2, la vendetta: ma gli appioppavano sempre dei compagni psicolabili?
    Non saprei rispose candidamente Munisai, mantenendo una certa flemma.
    Credo che il Villaggio voglia semplicemente continuare a farmi fare la gavetta, affiancandomi a shinobi di maggior esperienza in missioni almeno sulla carta semplici.
    Ma certo, certo che è così concordò l'altro improvvisamente di buon umore.
    Sei ancora un pivellino, ma non temere! Sotto la mia sapiente supervisione te la caverai alla grande.
    Puoi chiamarmi sensei, se vuoi!

    ...
    Comunque stando così i fatti, e dato che quell'allocco non dovrebbe darci troppi fastidi indicò il prigioniero, lascerò a te le redini.
    Occhio però. Se combini casini, la responsabilità sarà solo tua.
    E io ti farò rapporto di conseguenza
    ghignò.

    Il rosso lo guardò sorridendo sornione, per nulla intimorito dalla responsabilità che gli era stata messa sulle spalle.
    D'accordo. In questo caso, faremo così.
    Si avvicinò ulteriormente al compagno così da potergli bisbigliare all'orecchio, coprendosi la bocca e assicurandosi di non essere sentito dal vecchio.
    Ora lo sleghiamo dal pilastro e, mentre tu lo minacci con una lama, io lo perquisisco.
    Sicuramente l'hai già fatto, ma se devo assumermi la responsabilità dell'esito della missione, voglio accertarmi di ogni dettaglio personalmente.
    Fatto quello, lo legherò per bene, lo imbavaglieremo e gli butteremo un sacco sopra la testa. E se mi gira, gli metto anche un cappio con nodo scorsoio al collo, così gli faccio passare la voglia di tentare qualche scherzetto.
    Poi ci mettiamo in cammino, restandogli incollati addosso a destra e a sinistra. Percorreremo una strada poco conosciuta che ho scovato e che poi ti mostrerò.

    Tirò fuori del cordame che aveva con sé e si avviò verso il seguace di Hayate.
    Tutto chiaro?
    Era a pochi attimi dall'accorgersi che le corde attorno al vecchio erano stranamente lente e dal capire cosa stava succedendo, reagendo di conseguenza.
    Amico mio, lo sai che mi sei proprio piaciuto? replicò l'altro estasiato, mentre lo seguiva a un paio di metri impugnando un coltello da lancio con la sinistra e ficcandosi in bocca un kazoo verde pisello, soffiandoci dentro.



    Chakra: 20/20
    Vitalità: 10/10
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 200
    Velocità: 200
    Resistenza: 200
    Riflessi: 200
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 200
    Agilità: 200
    Intuito: 200
    Precisione: 200
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Fuuma Kunai × 1
    • Kunai × 4
    • Coltelli da Lancio × 3
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Occhiali × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Corda di Canapa [10m] × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1

    Note
    ///


  7. .

    The Reveal


    La Più Grande delle Minacce • Capitolo III

    L'uomo del mistero continuò a negare la propria appartenenza al Villaggio o la sua volontà di guidarlo, ribadendo che il suo solo desiderio fosse far riflettere gli otesi sulle loro circostanze, mettendoli in guardia sul pericolo che ancora costituiva la figura di Orochimaru e l'eredità che si era lasciato alle spalle, indirizzandoli così verso una decisione che avrebbe fatto voltare pagina al Suono e aperto le porte ad un avvenire migliore.

    Puttanate.
    Febh o non Febh, quel tizio doveva avere i propri fini personali per essere lì, per fare quello che stava facendo.
    Munisai doveva ancora incontrare un essere umano che agisse in maniera del tutto altruistica e disinteressata, men che meno quando si parlava di equilibri e interessi che si estendevano ben oltre i confini di Oto, ma che avrebbero, nel bene o nel male, influenzato le sorti dell'intero continente.
    E il rosso doveva bersi che quel tipo fosse lì per hobby?
    Che non avesse di meglio da fare che ficcare il naso negli affari di un Villaggio con il quale non aveva relazioni e senza un tornaconto per sé o per chissà chi?
    Nossignore, le favole erano per i bambini.

    Dopo che l'intruso ebbe avallato le voci che erano giunte all'orecchio del neo-otese riguardo ai due ninja più influenti del Paese, il ragazzo si avviò come aveva deciso verso il muretto dove si trovava Jotaro, sedendosi al suo fianco a braccia conserte, in disparte mentre seguiva l'evolversi della situazione, e in particolare le parole che lo sconosciuto rivolse alle due kunoichi là davanti, esprimendo le problematiche che avrebbero comportato la candidatura e la possibile elezione alla carica più alta della ragazza dai capelli scuri, accennando a una certa maledizione che gravava su di lei.
    Inutile dire che il nuovo arrivato non aveva idea di che cosa diavolo parlasse.
    L'uomo proseguì sottolineando l'importanza per gli otesi di unirsi sotto la guida di un leader forte per poter far fronte alle minacce provenienti dall'esterno. Al culmine di quel monologo, delle sagome cominciarono a stagliarsi in lontananza, uscendo dal Palazzo della Serpe con incedere lento e minaccioso. Quando finalmente i loro lineamenti furono distinguibili, tutti si sarebbero trovati di fronte a dei perfetti duplicati di loro stessi.

    Il rosso assisté alla scena attonito, sgranando gli occhi e sporgendosi un poco in avanti.
    Non gli ci volle molto ad individuare il suo replicante nel mucchio e, malgrado l'oscurità notturna, non poté che constatarne la perfezione della "fattura".
    Mi prendete per il culo? sussurrò tra sé e sé, a metà tra lo sbalordito e il divertito.
    Quei cosi li avrebbero attaccati?
    Difficile dirlo, anche se i toni tutto sommato pacifici del dialogo tra gli otesi e il demolitore lasciavano spazio ad un cauto ottimismo.
    In ogni caso, Munisai non avrebbe alzato un dito, decisamente propenso ad evitare uno scontro. Se le cose avessero preso una brutta piega avrebbe anche tentato di filarsela, probabilmente.

    Ma dal nulla, la sua attenzione fu catturata da una voce dall'origine ignota.
    Io vedo due possibilità: o quelli attaccano i loro cloni e ci si diverte un mondo...oppure impazziscono e sbavano. In ogni caso: la migliore riunione di sempre!
    Era come se qualcuno si trovasse vicino alla figura ammantata seduta accanto a lui e gli avesse parlato.
    Il giovane si guardò intorno con espressione interrogativa, quasi dimentico della scena sconvolgente che si era appena palesata davanti a tutti loro. Si sporse oltre il muro, ma non vide nessuno.
    Eppure era certo di non avere avuto le allucinazioni, qualcuno aveva parlato, con tono rilassato e scherzoso. La cosa che più lo aveva colpito, però, era il timbro di voce stranamente familiare. Provò una curiosa sensazione, come sentire il medesimo strumento musicale suonare con due accordature diverse altrettanti brani di genere completamente opposto. Difficile sospettare l'origine comune, ma un cambio di registro e di ritmo poteva avere effetti sorprendenti. Questo valeva anche per le persone.

    L'arcano fu presto svelato quando tutto quel ben di Dio di bordello si rivelò essere una elaborata quanto inspiegabile messinscena dell'Amministratore, il quale, in un tripudio di effetti pirotecnici, fece il suo ingresso trionfale.
    Dopo aver confermato che quanto detto dal suo doppio era vero e che alla luce della morte del Nidaime fosse necessario eleggere un nuovo Kage, diede anch'egli il suo voto, come molti prima di lui, al capoclan Mikawa, lasciando poi la parola agli altri, ma non prima di un monito dal sapore di una aperta minaccia. Se Diogene avesse mai messo nel proprio mirino l'Accademia, tradendo quindi i trattati di alleanza vigenti, lo Yakushi avrebbe tolto di mezzo lui e i suoi seguaci con le proprie mani.
    Fatto sta che con la sua preferenza e le sue parole, Febh aveva praticamente messo il cappello puntuto sulla testa del Garth. Di domande il rosso ne aveva alcune, ma non riteneva che quello fosse il luogo o il momento migliore per esternarle. Troppe persone, troppi possibili fraintendimenti.
    Lui era un pivello appena arrivato e doveva volare basso. Quella era la sua carta vincente, e avrebbe continuato a sfruttarla il più possibile.
    Del resto, i giochi erano fatti.
    Ma quindi quegli affari..? chiese con nonchalance, indicando il manipolo di cloni con un pollice.
    Attese una risposta, poi aggiunse.
    Il Daimyo quanto sa di tutto questo? Della morte del Nidaime e del resto.
    Ed è stato interpellato sulla eventuale elezione di un nuovo Kokage, o siamo in piena autogestione?
    concluse con un mezzo sorriso ironico.
    Autogestione. La cosa non gli sarebbe dispiaciuta affatto.
    Chiaramente era ignaro del fatto che in quel momento fossero presenti ben tre guardie personali dell'uomo più potente del Paese delle Risaie.



  8. .

    Il Primo Passo


    Trial By Fire • Capitolo VI

    E giù il mostro andò.
    L'offensiva del ragazzo non fu delle più eleganti e ad ogni azione non corrispose il risultato meditato, ma era comunque riuscito ad ottenere ciò che voleva. In particolare i due attacchi col dadao si dimostrarono risolutivi, sfigurando, dilaniando le carni e quasi staccando la testa dal collo all'energumeno.
    La bava schizzò ovunque, il sangue spruzzò addosso a Munisai, imbrattandone corpo e viso, e dopo orribili lamenti e spasmi incontrollati, l'orso finalmente stramazzò a terra, privo di vita.

    Il giovane esitò un momento mentre osservava la pozza di fluido purpureo espandersi sulle assi di legno del pavimento, ansimando e stringendo più che mai l'elsa dell'arma. L'altro tizio era anch'egli riverso a terra, apparentemente privo di sensi.
    Il rosso fece per avviarsi verso quest'ultimo per prelevarlo, ma non ne ebbe il tempo.
    Bene, vedo che la guardia ti ha dato un po' di problemi.
    Munisai quasi sobbalzò, voltando la testa di scatto.
    Non si era accorto che la compagna di missione avesse fatto capolino, evidentemente mentre ancora stava combattendo.
    Fanculo, mi hai fatto prendere un colpo rise, scuotendo la testa e abbassando la spada.
    Apprese di come lo stato del nemico appena trucidato fosse stato effettivamente indotto da una sostanza stupefacente, come lui del resto, pur con qualche scetticismo data la potenza degli effetti prodotti, aveva ipotizzato.
    Dunque si trattava davvero dell'effetto di droghe... mormorò più che altro tra sé e sé, ancora impressionato dalla potenza degli effetti di quella roba.
    Quando la kunoichi lo invitò a prendersi una pausa all'esterno mentre lei si occupava del resto, il rosso accettò l'offerta di buon grado.
    Mentre si dirigeva verso la porta, cercò con un braccio di pulirsi il viso dal sangue che non gli apparteneva, gesto maldestro, c'è da dire, dato che anche le sue braccia ne erano lorde.
    Tutto liscio là fuori, presumo.
    La sua domanda indiretta era anche retorica, e non avrebbe necessitato una risposta.

    Lui stesso sapeva cosa aspettarsi mentre varcava la soglia e usciva alla tenue luce della radura.
    Due uomini legati e imbavagliati erano adagiati seduti contro il muro della stamberga, svenuti.
    Un lavoro decisamente più pulito del suo, ma era anche vero che la donna probabilmente non aveva dovuto vedersela con una furia scatenata come era successo al cadetto.
    L'effetto del genjutsu sulla spada era stato fatto cadere da un po', ormai restava solo il molto reale e tangibile sangue del gigante a bagnare la lama. Munisai ne passò il piatto di ambo i lati sui vestiti di uno dei due prigionieri, rinfoderando l'arma e proponendosi di pulirla più accuratamente una volta a casa.
    Dopo un rapido giro attorno alla struttura, per controllare che tutto fosse in ordine, si appoggiò al muro della capanna restando di guardia. Ne approfittò anche per ingerire un tonico.

    La Genin non lo fece aspettare troppo, tuttavia, uscendo con il terzo truffatore bello che imbacuccato come i suoi complici.
    La ragazza valutò positivamente l'andamento e l'esito della missione, rivelando poi che avesse agito in modo da mettere il cadetto proprio di fronte ad un avversario che, sapeva bene, per lui sarebbe stato ostico, al fine di testarne le capacità.
    Il rosso l'aveva immaginato, basandosi sulla noncuranza con la quale Kamine aveva assistito agli ultimi istanti del duello e su come fosse a conoscenza della condizione alterata di quel colosso. E non solo, ne conosceva anche sommariamente la storia.
    Raccontò di come quella persona fosse stata un Genin di belle speranze che poi aveva smarrito la strada a causa della propria arroganza, votandosi al crimine e all'uso di droghe che ne avevano distrutto la personalità, trasformandolo nella belva senza cervello che aveva affrontato.

    Lascia che ti dia un consiglio. Qualunque cosa, specialmente ad Oto, ti prometta potere istantaneo e con il minimo sforzo, tornerà a chiederti il conto presto o tardi.
    La kunoichi sembrava parlare per esperienza personale, o almeno il suo tono e la sua espressione diedero questa impressione al ragazzo. Avrebbe voluto saperne di più, chiederle quale fosse stata la sua esperienza, ammesso che ci avesse visto giusto. Ma si trattenne dal porre domande, ritenendo che avrebbe avuto maggiori possibilità di farla aprire con lui, magari più in là nel tempo, se non si fosse dimostrato invadente.
    Le rispose guardandola in faccia, con espressione seria.
    Che senso ha raggiungere il potere se il prezzo è perdere se stessi?
    Non intendo sacrificare la mia identità e la mia autonomia in cambio di una strada più breve o più facile.
    Otterrò ciò che desidero a modo mio, alle mie condizioni. E di nessun altro.


    Nel frattempo arrivò una squadra ninja con un carro, sul quale furono caricati sia i criminali che la refurtiva, e le varie prove estratte dalla cassaforte.
    A Munisai fu anche offerto un tonico dai nuovi arrivati, accettato e sfruttato senza troppi complimenti.
    Quando la donna ordinò al cadetto di salire anche lui sul mezzo di trasporto per sorvegliare le loro prede, questi non fece una piega.
    Volentieri.
    Salì a bordo, sedendosi di fronte ai tre senza perderli d'occhio per un momento, malgrado fossero ancora tutti nel mondo dei sogni.
    Il rosso era ben lieto di risparmiarsi la scarpinata di ritorno attraverso il Bosco. Dopo tutto il casino consumatosi non gli dispiaceva prendersela un po' comoda, oltretutto la sua posizione sarebbe stata innegabilmente la migliore per fare la guardia al bottino.

    Ad ogni modo, il viaggio fu tranquillo e privo di sorprese, e in breve tempo si ritrovarono tutti sulla strada principale del Villaggio.
    Il ragazzo smontò lasciando che gli shinobi proseguissero verso le prigioni e, ovviamente, gli addetti agli interrogatori.
    Beh, credo che mi aspetti un rapporto in Amministrazione. Come ti dicevo, saranno loro a farsi sentire, sicuramente. Alla prossima Munisai. Cerca di non farti ammazzare.
    Non rientra nei miei piani disse lui mentre si allontanava in direzione opposta a quella di Kamine, appena un cenno della mano a suggellare il suo commiato.
    Decisamente non era un tipo da smancerie.
    Al loro successivo incontro Munisai sarebbe stato un Genin, proprio come lei. Il ragazzo ne era certo.
    Altro che farsi ammazzare. Quello era solo il principio.



    Chakra: 4,25/10
    Vitalità: 7/8
    En. Vitale: 29,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 3/4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    NoteLe bende sono indossate sul braccio sinistro, il marchingegno elettrico è installato sul dadao.


  9. .

    Evasione





    Territorio: Mittsu no Umi
  10. .

    Berserker: From Bad to Worse


    Trial By Fire • Capitolo V

    Gli attacchi di Munisai andarono tutti a segno.
    Un dadao nella testa, nella coscia, una potente spazzata e ancora una dadao nel petto.
    Eppure, incredibilmente, a parte un leggero barcollamento iniziale, la violenta aggressione non sembrò produrre l'esito che ci si sarebbe aspettati: morte immediata. In compenso riuscì a far incazzare l'avversario come una belva, e non è una figura retorica.
    Il gigante sembrava realmente aver perso il senno e ogni parvenza di umanità. Gli occhi erano orbite che scintillavano di una luce rossa alquanto sinistra. I versi che emetteva erano peggiori di quelli di una bestia e la bava gocciolava copiosa dalla sua bocca. Lasciò perdere perfino i suoi Jitte, strumenti giustamente più adatti ad un uomo che ad un animale.
    No, la creatura avrebbe dilaniato con le sue nude membra colui che con arroganza aveva cercato di distruggerlo.

    Quello che si trovò davanti il giovane cadetto, però, non era affatto normale.
    Con le ferite che gli aveva inferto, il suo nemico sarebbe dovuto crepare, o come minimo accasciarsi a terra in gravissime condizioni. E invece sembrava non aver minimamente accusato, se non a livello psicologico. Di cosa poteva trattarsi?
    Forse una qualche droga che inibiva i ricettori del dolore e trasformava chi ne faceva uso in una macchina da guerra senza cervello. Oddio, era comunque difficile credere che una droga potesse avere effetti così potenti.
    E se si fosse trattato di un'arte ninja di qualche tipo?
    Bah, non aveva senso stare a rifletterci troppo in quel momento, doveva concentrarsi sul da farsi, sulle cose di più urgente importanza. Tipo tenere duro fin quando Kamine non si fosse fatta viva e non farsi ridurre in poltiglia da quell'abominio umanoide.
    Ma certo, aveva ancora la situazione sotto controllo. L'altro tirapiedi era a terra quasi in lacrime, era troppo terrorizzato anche solo per pensare di approfittare dello scompiglio per filarsela. Mentre il suo avversario poteva essere grosso e incazzato quanto voleva, ma la sua mancanza di lucidità era un handicap grosso quanto una casa. Non si sarebbe fatto sopraffare da una bestia rabbiosa priva di senno.
    Il rosso non si fece intimidire e non cedette di un passo, alzando il dadao e piegando le ginocchia, pronto a reagire. Sapeva che ora, se possibile, gli attacchi ricevuti sarebbero stati ancora più semplici, diretti.
    E quindi, prevedibili.

    C'era qualche passo di distanza fra i due, e Munisai subito si preparò a una alquanto probabile carica del nemico.
    Carica che puntualmente arrivò.
    Il giovane non ebbe difficoltà a scartare di lato all'ultimo momento facendola andare a vuoto.[Slot Difesa 1]Schivata
    Rif 100

    A seguire l'orso allungò velocemente il braccio verso di lui, forse nel tentativo di afferrarlo, ma il ragazzo prontamente inclinò leggermente il busto all'indietro per distanziare il bersaglio mentre simultaneamente deviava il pericolo con un colpo di palmo sul polso nemico, deviando e portando il braccio fuori traiettoria.[Slot Difesa 2]Parata
    Rif 150(Bianca+1/2 Basso)

    Infine un poderoso quanto veloce pugno, e qui il rosso fu costretto ad incassare, riuscendo solo a frapporre gli avambracci, uniti e paralleli, a scudo tra la propria faccia e la zampata.[Slot Difesa 3]Parata
    Rif 150(Bianca+1/2 Basso) | Bende Rinforzate: Pot 10
    [Danno]

    A quel punto era stato di nuovo incalzato fino a un paio di passi dalla porta, ma non si accorse del calo di illuminazione nella capanna.
    Era troppo preso da un avversario ben più ostico di quanto si sarebbe aspettato e dalla foga del combattimento. Cominciava a essere provato da quello scontro, le batoste subite e la fatica si facevano sentire.
    Doveva farlo fuori alla svelta, abbatterlo come l'animale idrofobo che era diventato.

    Con un gesto improvviso della mano sinistra, estrasse un kunai e portò un fendente orizzontale all'altezza degli occhi del bestione, da sinistra a destra, tentando di colpire entrambi gli occhi con la sua punta, sperando di accecarlo.[Slot Azione 1]For e Vel 100 | Kunai: Pot 8
    Cosa che, eventualmente, l'avrebbe fatto inferocire ancora di più, ma al rosso poco importava.
    Era il momento di giocarsi il tutto per tutto.
    Senza perdere un secondo, sferrò un rapido montante con la destra, quella che impugnava il dadao, cercando di farne penetrare la punta tra mento e pomo d'Adamo, e proseguendo nel movimento ascendente con l'intento di squarciare il palato arrivando così al cervello.[Slot Azione 2]For 100 / Vel 150(Bianca+ 1/2 Basso) | Dadao: Pot 15
    A prescindere dall'esito dell'attacco, se ciò ancora non fosse bastato, avrebbe lasciato cadere a terra il kunai che teneva nella sinistra per impugnare la spada corta con entrambe le mani, tentando, con un vigoroso fendente orizzontale da destra a sinistra rivolto al collo, di decapitare l'orso impazzito.[Slot Azione 3]For 150(Bianca+ 1/2 Basso) / Vel 100 | Dadao: Pot 15

    Munisai ansimava e digrignava i denti, pronto a qualsiasi cosa.
    Una parte di lui era quasi affascinata da quello scontro dai contorni sovrannaturali, ma il sentimento dominante in lui era senz'altro la voglia di trionfo.
    Il mostro doveva andare giù.



    Chakra: 4,25/10
    Vitalità: 4/8
    En. Vitale: 26,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Parata
    3: Parata
    Slot Azione
    1: Fendente Kunai
    2: Affondo Dadao
    3: Fendente Dadao
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 3/4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    NoteLe bende sono indossate sul braccio sinistro, il marchingegno elettrico è installato sul dadao.


  11. .

    Consegna Tra i Ghiacci


    Assalto ai Rifornimenti - Genosha • Capitolo IV

    Il vecchio dimostrò di possedere capacità di evasione fuori dal comune, sicuramente inaspettate.
    Solo uno degli attacchi dell'otese lo colpì, provocando un profondo taglio sul petto, ma almeno nell'immediato non mortale. L'aggressore dunque si salvò, ma ormai era giunto al capolinea.
    Crollò in ginocchio ansimando, esausto. Un alito di vento l'avrebbe fatto sbattere a terra.
    Munisai ce l'aveva in pugno, ma prima che riuscisse a dargli il colpo di grazia Masujiro saltò fuori dal nulla trafiggendo ripetutamente alle spalle il criminale, il quale stramazzò con la faccia nella neve.
    Amico ecco dove eri finito! Stavi giocando con lui...Non prenderti tutto il divertimento tu!

    Il rosso non disse nulla, limitandosi a guardarlo in cagnesco, mentre riprendeva fiato dallo scontro appena terminato. Non aveva più tanta voglia di scherzare come all'inizio di quella spedizione.
    Il genin gli chiese se volesse uccidere la sua preda, al che il cadetto voltò il corpo del vecchio con un piede, mettendolo pancia all'aria. Respirava ancora. Lo perquisì e gli sequestrò ogni arma. Poi lo afferrò per una caviglia e cominciò, senza troppo sforzo, a trascinarne il corpo sulla neve, diretto alla sua slitta.
    Ogni cosa a suo tempo si limitò a dire mentre camminava.
    L'uomo era chiaramente stremato, probabilmente aveva dato fondo a quasi tutta la propria riserva di chakra. Oltretutto aveva riportato delle ferite che, seppur non letali prese singolarmente, erano numerose e continuavano a perdere sangue. Sarebbe comunque morto per emorragia se non soccorso, tanto valeva sfruttare il prosieguo del viaggio per cavargli qualche informazione.
    Tu sei stato attaccato?
    Il compagno rispose negativamente, quindi già si poteva dire che quel tizio avesse agito in solitaria.

    Ad ogni modo l'otese utilizzò un po' di corda per legare il prigioniero, tanto per essere sicuri, per poi occuparsi del tronco d'albero. La strada fu liberata e in men che non si dica le due slitte furono di nuovo in marcia, stavolta procedendo a una velocità più ragionevole.
    Lungo il tragitto il ragazzo pose delle domande al barbuto, ormai a malapena cosciente, ma riuscì solo a scoprire che si trattava di un nukenin senza alcuna affiliazione, assoldato da qualcuno che aveva interesse nel danneggiare economicamente la miniera di Genosha.
    Forse un mercante d'armi di dubbia moralità al quale era stato negato l'acquisto del pregevole metallo che veniva lì estratto, ma il vecchio Norinaga, questo il suo nome, non avrebbe neanche avuto modo di risalire al suo committente, essendo stato avvicinato da un intermediario.
    Non del tutto soddisfatto di quanto aveva appreso ma capendo che non avrebbe scoperto altro dal nukenin, alla fine il giovane fece l'unica cosa che riteneva ragionevole.
    Pose fine alle sue sofferenze.
    Hai combattuto bene, vecchio disse serio, guardandolo negli occhi mentre gli spingeva il dadao tra le costole, togliendogli la vita.
    [Munisai uccide Norinaga il Cleptomane]

    Arrivarono a destinazione senza altri imprevisti, e il responsabile dei lavori alla miniera si congratulò e ringraziò profusamente per la consegna puntuale del carico a dispetto dell'attacco subìto.
    Il genin se ne andò per la sua strada e Munisai lasciò l'isola facendo visita all'Accademia dove avrebbe lasciato la salma del ricercato e avrebbe riscosso la taglia sulla sua testa. Una somma esigua, ma sicuramente un bonus gradito da aggiungere al compenso della missione.
    Prima di tutto ciò, però, chiese ed ottenne un giro "turistico" della miniera.
    Il responsabile della struttura, indubbiamente per ringraziarlo dei servigi offerti, gli fece da guida personalmente, illustrandogli la storia del sito, i loro metodi di estrazione e le proprietà di quello specifico metallo.
    Un tour decisamente interessante.
    E quando nessuno guardava, il rosso sgraffignò, da un vagone che ne era colmo, una roccia mineraria con una grossa percentuale del pregiato metallo allo stato grezzo, dalle dimensioni di una grossa arancia. La fece sparire sotto il mantello di pelliccia e dentro una sacca.
    Un piccolo souvenir, alla luce delle sue gesta eroiche, se lo meritava. No?



    Chakra: 4,25/10
    Vitalità: 5,5/8
    En. Vitale: 27,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 1/2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [7m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    Note///


  12. .

    Rissa Tra i Ghiacci


    Assalto ai Rifornimenti - Genosha • Capitolo III

    Il colpo di dadao intaccò le carni dell'assalitore ma senza procurare il danno sperato, mentre il calcio fu del tutto schivato.
    Malgrado entrambi indossassero un cappuccio, i due combattenti, a così breve distanza l'uno dall'altro, riuscirono quantomeno a guardarsi in faccia, percependo una notevole differenza d'età. Un giovane e, Munisai si rese conto, un uomo di una certa età.
    Quali motivazioni avevano potuto spingere quello stramaledetto vecchio ad attaccare quel carico?
    Era chiaro che fosse un ninja, o comunque lo fosse stato in passato, anche se non certo un fenomeno, come stava constatando.
    Cos'è, il tipo si annoiava? Non voleva finire i suoi giorni bloccato in un letto, a bere brodino e a farsi pulire il culo da un'infermiera?
    Be' se desiderava così ardentemente finire due metri sotto la neve, aveva fatto bingo.
    Il rosso poteva anche essere un novellino del mestiere, ma quel rimbambito lo stava decisamente sottovalutando.

    A onor del vero, fu anche la dea bendata a dargli una mano.
    Quando l'avversario cominciò a comporre sigilli il ragazzo li osservò, e li riconobbe immediatamente.
    Serpente, Scimmia, Cane.
    Era un novellino e conosceva pochissime tecniche, ma si dava il caso che proprio quella appartenesse al suo arsenale. Sicuramente il vecchio avrebbe detto qualcosa o fatto rumore, per attivare il jutsu.
    E così fu.
    Brutto moccioso!!
    La prova del nove. Tra l'altro fu anche ingenuo, avrebbe potuto attivare la tecnica con la sola voce, tralasciando le posizioni magiche.
    Il giovane non sprecò quel vantaggio e, sfruttando la sua conoscenza dell'attacco, schivò facilmente l'emissione sonora scartando con tempismo lateralmente e fuori dalla sua traiettoria.[Slot Difesa 1]Rif 125(Bianca+Impasto Bassissimo)
    A quel punto Munisai estrasse un kunai con la sinistra mentre il nemico impugnava un nunchaku con la destra. Questi, dopo averlo fatto roteare, attaccò mirando alla testa dell'accademico.
    Non era un colpo insidioso, e al rosso bastò alzare il braccio sinistro, piegato e con il gomito che puntava al cielo, incassando sul tricipite, una parte dell'arto non interessata dalle comunque lievi ferite da kunai.[Slot Difesa 2]Rif e Res 100 | Protezione Bende: Pot 10
    Danno: Nullo

    Quando partì la ginocchiata Munisai era già pronto a frapporre la propria gamba in difesa dei gioielli di famiglia, ma l'attacco non fu portato a termine. Una distrazione che complicò le cose con l'attacco di nunchaku seguente, più veloce e, a breve avrebbe scoperto, più insidioso.
    Ma il giovane non si perse d'animo e, anzi, cercò di ribaltare la situazione a proprio vantaggio.
    Nemmeno provò a schivare, beccandosi il colpo in pieno. Si limitò a mitigare il danno con l'ausilio del chakra.[Danno]
    Sentì una piccola scarica intorpidirgli appena il busto, probabilmente anche l'avversario si serviva di un marchingegno elettrico come lui, ma nulla di troppo preoccupante. Nel momento stesso in cui subì l'attaccò, Munisai fece scattare il braccio destro come una molla, agendo in controtempo, cercando di trafiggere il petto del vecchio e, possibilmente, il cuore.[S&M]•Slot Difesa 3
    Res 125(Bianca+Impasto Bassissimo)

    •Slot Azione 1
    For 100 / Vel 150(Bianca+Impasto 1/2 Basso) | Dadao Pot 15

    Se l'attacco per qualche ragione non si fosse dimostrato risolutivo, l'otese si sarebbe fatto sotto ancora di più portando avanti la gamba sinistra e tentando di pugnalare l'occhio destro dell'uomo col kunai che teneva nella mancina.[Slot Azione 2]For 100 Vel 150(Bianca+Impasto 1/2 Basso) | Kunai Pot 8
    Nonostante la corrente elettrica che aveva ancora in corpo, riuscì a portare un ultimo attacco. Approfittando dell'estrema vicinanza tra i due, fece ruotare il busto verso sinistra sferrando una gomitata orizzontale circolare verso la tempia sinistra della sua vittima.[Slot Tecnica 1]For 175 / Vel 100

    Note del Dolore: Do! Re!

    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, colpendo l'avversario, può allontanare la vittima fino a 9 metri di distanza tramite il chakra compresso. La Forza del colpo sarà incrementata di 3 tacche. Può essere utilizzata a mani nude o con [Potenziamenti]. È possibile combinarla con le tecniche "Note del Dolore: Mi! Fa! Sol!" e "Note del Dolore: La! Si! Do!" sfruttando un singolo slot tecnica avanzato per attivare le tecniche insieme, sullo stesso colpo.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]

    Crepa.



    Chakra: 4,25/10
    Vitalità: 5,5/8
    En. Vitale: 27,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: Parata
    3: S&M
    Slot Azione
    1: S&M
    2: Affondo Kunai
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Note del Dolore: Do! Re!
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 1/2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [7m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    Note///


  13. .

    Berserker


    Trial By Fire • Capitolo IV

    La tattica intimidatoria di Munisai funzionò, ma solo a metà.
    Dei due uomini che trovò all'interno della capanna, infatti, uno, il piccoletto armato di un misero bastone, pareva a dir poco terrorizzato e sul punto di issare bandiera bianca senza fare troppe storie, non fosse stato per il suo compare.
    Un bestione ben più alto del cadetto, che è tutto dire, e parecchio più massiccio, il quale si dimostrò del tutto refrattario alle parole udite, come del resto a quelle del complice, che aveva suggerito di arrendersi, atterrito.

    Munisai abbassò la lama, mentre guardava minaccioso il gigante.
    Dubitava che avesse scoperto il suo inganno. Riteneva piuttosto che volesse semplicemente ammazzarlo, a prescindere di cosa fosse stato dei suoi colleghi, sfruttando quella stazza che sicuramente gli aveva sempre dato sicurezza e risultati negli scontri fisici. Almeno fino a quel giorno.
    Era anche possibile che fosse un bue ottuso che avrebbe attaccato qualsiasi cosa ritenesse sua nemica senza stare troppo a perdersi in ragionamenti, ma queste valutazioni non servivano poi a molto a dire il vero.
    Le sole cose a cui pensare in quel momento erano portare a casa la pelle e completare la missione.

    Quando il nemico caricò il rosso già era in posizione di guardia.
    Il primo attacco fu un colpo discendente con un jitte che mirava alla sua testa. Il giovane si limitò ad alzare il braccio destro parando con il dadao, la lama parallela al terreno. [Slot Difesa 1]Rif 100
    Dadao Pot 15


    Dadao [Mischia]

    Il dadao è una particolare sciabola di tradizione cinese, lunga circa mezzo metro. È definita a una mano e mezza, in quando è utilizzabile sia con una che con due mani.
    Tipo: Lama - Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 15 | Durezza: 3 | Crediti: 45)
    [Da studente in su]

    Dall'impatto percepì subito la forza fisica maggiore dell'avversario, ma se l'era aspettato.
    Seguì un attacco con l'altro jitte verso il busto, e ancora una volta Munisai parò con la spada corta, abbassando semplicemente il braccio e ruotando leggermente il busto verso destra. Quel secondo attacco fu più veloce pel precedente, ma chi lo subiva era praticamente già in posizione e non ebbe difficoltà a sventarlo. [Slot Difesa 2]Rif 125(Bianca+Impasto Bassissimo)
    Dadao Pot 15

    Infine quell'orso d'uomo gli piombò addosso con una spallata, e per qualche maledetta ragione sembrava che più attaccasse e più guadagnasse velocità nei movimenti, come una belva rabbiosa sempre più presa dalla frenesia dello scontro.
    In un istante, Munisai capì cosa doveva fare. A livello inconscio, probabilmente, era già giunto a quella conclusione al loro primo scambio.
    Decise di subire la carica, comunque troppo veloce e portata troppo da vicino per essere evitata efficacemente, ma tese i suoi muscoli fino a quanto poteva e oltre per resistere meglio al colpo.
    Data l'altezza dell'avversario, la spallata lo colpì più o meno al centro del petto [Danno], e fu tutt'altro che indolore, ma appena avvenne il contatto, il braccio destro scattò come una molla in un movimento simile a un gancio, un affondo con il dadao che avrebbe tentato di trafiggergli il cranio lateralmente.[S&M]•Slot Difesa 3
    Res 175(Bianca+Impasto Basso)
    Sovraimpasto - Danno a Vitalità 1/2 Leggera

    •Slot Azione 1
    For e Vel 100
    Dadao Pot 15

    L'attacco del bestione lasciava infatti la sua testa completamente vulnerabile e vicinissima a quella del giovane.

    Era vero che Kamine gli aveva chiesto di non uccidere i bersagli se poteva evitarlo, ma quello non era certo un nemico che il ragazzo potesse trattare con i guanti di velluto. Era grosso, forte e anche più veloce di quanto ci si sarebbe aspettati da un uomo di quella taglia. E probabilmente non avrebbe mai accettato di collaborare.
    Munisai contava sul fatto che la kunoichi avrebbe neutralizzato i tirapiedi all'esterno risparmiandoli, come aveva predicato, essendo lei probabilmente molto più forte di tutti i presenti. E poi, c'era il tizio magrolino che già se l'era fatta sotto all'ingresso del rosso, figurarsi se avesse visto cadere il gigante per sua mano.
    Poi gli avrebbe raccontato anche di che colore erano i mutandoni di sua nonna.
    L'orso sarebbe stato più utile da morto che da vivo.
    Sì. Doveva morire.

    La spallata fece barcollare all'indietro Munisai, ma trovò sostegno nella parete dietro di lui.
    Se il colpo mortale del giovane non si fosse rivelato risolutivo, sarebbe subito scattato verso l'energumeno riportandosi a distanza di mischia, portando subito un affondo con il dadao diretto alla coscia sinistra.[Slot Azione 2]For e Vel 100
    Dadao Pot 15

    Seguì subito un gancio con il pugno sinistro diretto alla mandibola, che però arrestò la sua corsa poco prima di colpire.
    Una distrazione volta a far distogliere l'attenzione da un poderoso calcio circolare basso portato con la destra, che avrebbe tentato di colpire tra il ginocchio e il polpaccio sinistro.[Slot Tecnica]Note del Dolore: Do! Re!
    Villaggio:
    Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, colpendo l'avversario, può allontanare la vittima fino a 9 metri di distanza tramite il chakra compresso. La Forza del colpo sarà incrementata di 3 tacche. Può essere utilizzata a mani nude o con [Potenziamenti]. È possibile combinarla con le tecniche "Note del Dolore: Mi! Fa! Sol!" e "Note del Dolore: La! Si! Do!" sfruttando un singolo slot tecnica avanzato per attivare le tecniche insieme, sullo stesso colpo.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]

    Anche se non fosse riuscito a far cadere il bestio a terra, contava almeno di minare il suo equilibrio, laddove l'attacco fosse andato a segno.
    Sfruttando la possibile apertura, ma a prescindere dal successo dell'azione precedente, avrebbe concluso con l'ennesimo affondo di dadao, che stavolta avrebbe cercato di trafiggergli il cuore.[Slot Azione 3]For 100 - Vel 150(Bianca+Impasto 1/2 Basso)
    Dadao Pot 15


    Avrebbe poi indietreggiato di un passo, tirando il fiato.
    Doveva darsi una mossa, aveva perso fin troppo tempo per dei truffatori da strapazzo.



    Chakra: 6,25/10
    Vitalità: 6/8
    En. Vitale: 28,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Parata Dadao
    2: Parata Dadao
    3: S&M
    Slot Azione
    1: S&M
    2: Affondo Dadao
    3: Affondo Dadao
    Slot Tecnica
    1: Note del Dolore: Do! Re!
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    NoteLe bende sono indossate sul braccio sinistro, il marchingegno elettrico è installato sul dadao.


  14. .

    Imboscata Tra i Ghiacci


    Assalto ai Rifornimenti - Genosha • Capitolo II

    Il viaggio procedeva senza intoppi. La trovata di mettersi a correre come degli ossessi su delle slitte relativamente fragili e un carico importante da proteggere non era forse frutto della mente più illuminata, leggasi Masujiro. Tuttavia l'otese aveva deciso di assecondare la puerile richiesta dell'alleato, semplicemente perché era più facile che cercare di inculcargli un po' di sale in zucca.
    E d'altro canto, nonostante i rischi, l'attraversata sarebbe stata indubbiamente più rapida, ed eventuali assalitori avrebbero avuto più difficoltà ad avvicinare un convoglio che si muoveva con quella andatura.

    Tutto procedeva secondo i piani, fino a quando, ormai sul punto di addentrarsi nella foresta, la slitta che conduceva la spedizione cominciò a prendere velocità. E sempre più ne prese, tra le urla sguaiate del kiriano che incitava il suo "cocchiere" ad andare sempre più forte.
    Vecchio, non farti seminare! disse irritato il ragazzo.
    Ma nonostante i migliori sforzi del conducente, e della renna, non riuscirono a guadagnare terreno e, anzi, quando si infilarono nella fitta boscaglia ormai i loro compagni erano belli che spariti dalla loro vista.
    Merda mormorò tra sé il rosso, alzandosi sopra la slitta e allungando il collo, nel tentativo di scorgere l'irresponsabile Genin e soprattutto il carico che era suo compito difendere.
    Ma l'unica cosa che vide fu un tronco d'albero disteso trasversalmente sul loro cammino, a bloccargli la strada.
    Frena! FRENA! urlò al vecchio, il quale prontamente e con abilità riuscì ad arrestare la corsa dell'animale poco prima di un violento impatto.
    Dopo un rapido sguardo lanciato al vecchio per sincerarsi che stesse bene, Munisai pensò al carico.
    Fortunatamente aveva controllato prima della partenza che l'imbracatura dello stesso fosse ben salda e l'aveva rinforzata ulteriormente, nei suoi punti più a rischio, con del filo di nylon.
    Per ora era salvo, ma il percorso era sbarrato.
    Il cadetto scese dalla slitta, ma senza allontanarsi troppo da essa. Era facile rilevare, anche da una certa distanza, che quell'albero fosse stato abbattuto a colpi di accetta.
    Non poteva essere una coincidenza. Erano appena caduti in un'imboscata.
    Appena il tempo di capirlo e il giovane percepì due kunai volare verso di lui.
    Colto alla sprovvista da quel primo attacco così repentino e dall'origine incerta, non poté fare di meglio che frapporre il braccio sinistro a difesa del petto. [Slot Difesa 1]Parata braccio sx
    Rif 125(Bianca + Impasto 1/4 Basso); Res 100 | Bende: Pot 10



    Bende Rinforzate [Protezione]
    Bende rinforzate applicabili agli arti. Offrono una protezione nella zona applicata, senza intralciare la mobilità.
    Tipo: Protezione - Supporto
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 10 | Durezza: 3 | Crediti: 30)
    [Da studente in su]
    [Danno]

    Mettiti al riparo, vecchio intimò glaciale.
    Le armi a stento intaccarono le carni, e per Munisai fu facile estrarle dal braccio con la mano destra.
    Usò dunque i due kunai del nemico per difendersi dai successivi due attacchi, scagliandoli, uno alla volta, prima verso un uchiha shuriken [Slot Difesa 2]Scontro armi
    Rif 150(Bianca+Impasto 1/2 Basso)
    e poi verso un altro kunai [Slot Difesa 3]Scontro armi
    Rif 150(Bianca+Impasto 1/2 Basso)
    , neutralizzandoli.
    A quel punto estrasse il dadaoSul Dadao è installato il Marchingegno Elettrico


    Dadao [Mischia]
    Il dadao è una particolare sciabola di tradizione cinese, lunga circa mezzo metro. È definita a una mano e mezza, in quando è utilizzabile sia con una che con due mani.
    Tipo: Lama - Taglio
    Dimensione: Media
    Quantità: 1
    (Potenza: 15 | Durezza: 3 | Crediti: 45)
    [Da studente in su]

    Marchingegno Elettrico [Meccanismo]
    Tramite un piccolo marchingegno installato in qualsiasi oggetto acquisterà una piccola carica elettrica. L' oggetto potrà emettere una carica 1 volta ogni round tramite uno slot azione, causando un danno elettrico all'avversario se in contatto con l' oggetto. La zona colpita, inoltre, subirà una Semiparalisi della zona per 1 round.
    Tipo: Speciale - Ustione
    Dimensione:
    Quantità: 1
    (Potenza: 5 | Durezza: 0 | Crediti: 50)
    [Da studente in su]
    con la destrorsa deflettendo con un colpo di spada l'ultimo lancio doppio [Slot Difesa 4]Parata dadao
    Rif 150(Bianca + Impasto 1/2 Basso) | Dadao: Pot 15


    Il ragazzo ansimava, più per l'improvvisa concitazione che per la fatica.
    Si portò una mano alla bocca mentre tossiva vistosamente, e nel frattempo individuava il nemico. Un tipo incappucciato a una decina di metri di distanza.
    Non gli andava a genio l'idea di allontanarsi dal carico, in caso l'assalitore avesse avuto dei complici sarebbero stati problemi. Ma d'altro canto non aveva uomini di supporto, e non poteva certo starsene lì impalato a farsi sforacchiare dalla distanza.

    Scattò verso la figura ammantata.
    Arrivato a circa quattro metri dal bersaglio, senza fermarsi, cominciò a comporre dei sigilli con la mano libera, la sinistra. Non che potesse eseguire qualche tecnica in quel modo, ma lo fece unicamente per distrarre l'avversario, anche solo per un prezioso istante, così che, giunto ormai in mischia, il rosso avrebbe subito attaccato con il dadao che impugnava nella destra, con un colpo diagonale dall'alto verso il basso che avrebbe cercato, idealmente, di colpire il lato sinistro del collo e penetrare a fondo, magari fino allo sterno. [Slot Azione 2]Attacco dadao
    Vel 150(Bianca+Impasto 1/2 Basso); For 100 | Dadao: Pot 15

    Per concludere avrebbe sferrato un possente calcio lateraleFor 175; Vel 100


    Note del Dolore: Do! Re!

    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, colpendo l'avversario, può allontanare la vittima fino a 9 metri di distanza tramite il chakra compresso. La Forza del colpo sarà incrementata di 3 tacche. Può essere utilizzata a mani nude o con [Potenziamenti]. È possibile combinarla con le tecniche "Note del Dolore: Mi! Fa! Sol!" e "Note del Dolore: La! Si! Do!" sfruttando un singolo slot tecnica avanzato per attivare le tecniche insieme, sullo stesso colpo.
    Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Basso)
    [Da studente in su]
    con la gamba sinistra tentando di colpire il fianco destro del nemico.

    Lo studente voleva risolvere la situazione il più in fretta possibile e andare a riacciuffare quel babbeo che aveva come compagno di missione.



    Chakra: 6,75/10
    Vitalità: 6,5/8
    En. Vitale: 28,5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Parata braccio
    2: Lancio
    3: Lancio
    4: Parata dadao
    Slot Azione
    1: Movimento
    2: Colpo dadao
    Slot Tecnica
    1: Note del Dolore: Do! Re!
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 1/2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [7m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    Note
    E' il mio primo post di combattimento in assoluto, spero di non aver fatto casini. Be gentle. XP




    Edited by Munisai - 29/8/2018, 15:11
  15. .

    Votazione


    La Più Grande delle Minacce • Capitolo II

    Munisai ascoltò attentamente la replica del misterioso individuo alle sue parole, e la ritenne fondamentalmente condivisibile.
    Era vero che Orochimaru non avesse guardato in faccia a nessuno e avesse sfruttato, calpestato e distrutto innumerevoli vite lungo il suo cammino verso potere e immortalità. Egli non aveva mai provato alcun attaccamento nei confronti dei suoi sottoposti, nessun amore nei confronti del Villaggio da lui stesso fondato. Erano solo strumenti atti ad aiutarlo a raggiungere i propri scopi.
    Il neo-otese non ne idealizzava la figura. Il ritorno del Vecchio Serpente al pieno delle sue forze, era un qualcosa da evitare in tutti modi, un'eventualità a dir poco funesta, per tutti i motivi esposti dall'uomo incappucciato ma, a ben vedere, anche da Munisai stesso.
    Motivi, però, che sancivano anche la grandezza di un uomo che, con la sua potenza e il vigore del suo desiderio, era riuscito a soggiogare e a portare dalla sua parte potenti guerrieri, e a mettere in ginocchio eserciti di persone che gli si opponevano.
    D'altronde quella era la natura più pura e cruda di quella cosa chiamata Potere: c'è chi lo esercita e chi lo subisce. Così era da sempre, e così sarebbe sempre stato.
    Contro ogni logica o previsione, un uomo venuto dal nulla aveva sempre dal nulla edificato qualcosa di enorme e duraturo, un Villaggio che era diventato una delle potenze nel continente.
    Le sue ricerche avevano portato innovazioni e scoperte ancora sfruttate, più o meno inconsapevolmente, da tantissime persone.
    Il suo nome era ancora pronunciato con timore e reverenza, e la sua eredità era più viva che mai, nonostante l'incessante passare degli anni, come dimostravano gli eventi di quella sera.
    Ma sopra ogni cosa, egli aveva un sogno. E lui quel sogno non l'aveva mai rinnegato, anzi l'aveva seguito a ogni costo, fino in fondo. Fino alla morte.
    Un individuo di tale caratura era per Munisai degno di rispetto. Diamine, persino degno di ammirazione, e lo avrebbe ribadito fino alla noia, a costo di passare per il seguace di un folle.
    E per la cronaca, la distruzione di un palazzo non avrebbe affatto cancellato il suo ricordo o il suo retaggio, questi erano ormai radicati troppo in profondità, indelebili. Semplicemente, riteneva inutile ed insensata una tale azione, ma si era già espresso chiaramente in proposito.

    Nel frattempo, in quella piazza era accaduto e stava accadendo di tutto.
    La ragazza nerboruta aveva avuto l'ardire di attaccare la figura ammantata ma senza alcun esito, venendo sbattuta via come una bambola di pezza.
    Qualcuno aveva fatto proclami, altri congetture, o insinuazioni.
    Qualcuno aveva cercato di fomentare gli animi, e qualcun altro di raffreddarli.
    La kunoichi dai capelli rossi era stata stesa con un attacco alle spalle da un suo presunto compagno, per ragioni che il giovane non poteva immaginare.
    Infine, lo sconosciuto prese nuovamente la parola, ribadendo quello che era il suo proposito di distruzione "focalizzata", e quasi sfidando i presenti a fare il nome di qualcuno che potesse fermarlo, qualcuno la cui volontà potesse contrastare la sua.
    Qualcuno che avrebbe potuto guidare il Suono come suo nuovo capovillaggio.
    A quel punto una ventina di persone sbucarono dal nulla circondando il nemico, proclamando a gran voce e con orgoglio la loro scelta: Aloysius Diogenes Mikawa.
    Dopo di loro, molti si esposero facendo un nome in quella sorta di elezione improvvisata.
    Il ragazzo si ritrovò sempre più invischiato in una situazione a lui estranea, sovraccaricato di informazioni che per forza di cose faticava a mettere insieme. Ma decise ugualmente di dire la sua.

    Ho sentito innumerevoli voci sulle imprese dei ninja del Suono, e probabilmente le figure più citate sono i due Jonin da te precedentemente nominati, che, mi sembra di capire, siano anche i candidati principali alla successione al Nidaime.
    Del capoclan Mikawa si dice che sia un possente guerriero, e un leader carismatico.
    Dell'amministratore Yakushi si dice che sia altrettanto forte, quasi una forza della natura incarnata, e che la sua sostanziale reggenza del Villaggio sia stata perlopiù positiva.

    Fece una breve pausa, sorridendo pungente.
    Si dice anche che il primo sia un fanatico guerrafondaio assetato di potere e di gloria, e che il secondo sia un babbeo scansafatiche, e pure mentalmente instabile, con una tendenza alla distruzione di massa.
    Pare inoltre che sia spesso accompagnato nelle sue avventure da dei grossi rettili
    proseguì, spostando lo sguardo sulle gigantesche lucertole.
    Molti dei presenti sembravano convinti che il loro interlocutore fosse proprio il gerarca otese, spingendosi anche a chiamarlo per nome. In effetti quadrava, anche in base alle informazioni che aveva messo insieme Munisai riguardo a quel posto e alle sue figure di spicco, ma riuscire a intuire le motivazioni della presunta messinscena e a cosa puntasse l'uomo era fuori dalla sua portata.
    Posò nuovamente lo sguardo sull'intruso.
    Ma non amo dare troppo peso alle dicerie, e non potrei mai esprimermi a favore di qualcuno senza aver neanche mai incontrato la persona in questione.
    Se dovessi dare una preferenza contando solo sulla mia esperienza diretta, su ciò che ho visto con i miei occhi, la mia decisione non potrebbe che essere una.

    Il rosso guardò intensamente l'uomo, incurante degli sguardi che di lì a poco, sapeva, avrebbe attirato su di sé.
    Colui che guiderà Oto dovrà essere qualcuno che sia forte, certo, ma che sappia anche farsi ascoltare dal popolo che rappresenta.
    Qualcuno che esprime i propri desideri in maniera chiara e ha i mezzi per realizzarli.


    Febh Yakushi o no, sceglierei te proclamò, dopo una lunga pausa.
    Munisai si trovava su un terreno accidentato, e sapeva di dover stare attento a quello che diceva e a come lo diceva.
    Eppure, fortuna nella sfortuna, il fatto di essere appena arrivato e quindi di essere considerato un outsider dal quale non ci si aspettava realisticamente uno schieramento, tornava tutto a suo vantaggio. Era la sua armatura, in quella situazione, e intendeva sfruttarla fino in fondo per capire bene, fin dal primo giorno, in che acque avrebbe dovuto imparare a nuotare nell'immediato futuro.


    Ma anche questo è impossibile.
    Non posso nominare qualcuno che non dichiara il suo nome.
    Non posso votare qualcuno che chiede agli altri di esporsi quando lui per primo non lo fa, nascondendosi sotto a un cappuccio.
    Non hai fatto che parlare di "vostro Villaggio". Ebbene, se non sei un otese, Oto non è affar tuo.
    Non hai diritto di essere qui, stasera, a cercare di plasmarne il destino con le tue parole e le tue minacce.
    E, detto francamente, mi chiedo per quanto ancora i qui presenti continueranno ad assecondarti docilmente anziché prendere provvedimenti.

    Il ragazzo non riusciva a credere che tutte quelle persone si stessero facendo prendere per il naso e portare a spasso da quel tizio che, per quanto forte, era da solo.
    Gli otesi avevano tutt'altra fama, non potevano essere così coglioni, o no?
    Doveva esserci qualcos'altro sotto, qualcosa di cui il rosso non poteva essere a conoscenza. Altrimenti non si spiegava.
    Ma se invece sei un otese, come molti qui pensano, non credi che sia ora di gettare la maschera e darci un taglio con queste stronzate?
    Quantomeno il tuo interessamento per il Suono mi sembra sincero, malgrado tutto.
    E allora, perché non fai sparire quegli affari nel cielo, ti togli quel cappuccio, e scendi qui, in mezzo agli otesi, a parlare insieme agli otesi di cosa sia giusto per l'avvenire di Oto?

    Non si aspettava che le sue parole funzionassero, ma sapeva, in qualche modo, di essere nel giusto, e voleva continuare a lavorare ai fianchi il suo interlocutore a colpi di buon senso.
    Se, come prevedibile, il suo discorso fosse caduto nel vuoto, avrebbe ricominciato, mettendosi le mani in tasca mentre si dirigeva lentamente verso il muretto sul quale sedeva Jotaro.
    Ad ogni modo, per tutte le ragioni che ho espresso ed il fatto che sono otese solo da poche ore, non ho scelta.
    Mi astengo dal voto.

    Ammesso che quei voti contassero qualcosa, tra l'altro, dato che quella situazione era lontanissima da una qualsiasi parvenza di protocollo.
    Si mise dunque a sedere accanto all'uomo dai lunghi capelli neri, incrociando le braccia. Gli occhi verde acido dominavano la piazza, pieni di cauta eccitazione.
    Quel gran casino sarebbe finito in una bolla di sapone o stava per scoppiare il putiferio?
    Possibile che il nuovo arrivato non sopravvivesse alla sua prima notte nel Villaggio?



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