Posts written by Munisai

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    CITAZIONE (-Hidan @ 27/8/2018, 20:28) 
    Certo, Manu. Quel Manu. L'irreprensibile Manu.
    Non sapevo facesse anche il player.

    La finisci di citare Aldo, Giovanni e Giacomo a sbafo?


    Bentornato, Manu!
  2. .

    Scorta e babysitter


    Assalto ai Rifornimenti - Genosha • Capitolo I

    La prima missione vera e propria per Munisai fu una missione in una terra molto lontana dalla sua nuova patria.
    Si sarebbe potuto chiedere a cento ninja otesi, per di più ancora cadetti, se gli sarebbe piaciuto andare in missione in una landa di ghiaccio, neve e poc'altro. Per di più, ad aiutare kiriani a proteggere gli interessi di un'attività kiriana situata su di un'isola nei territori kiriani. Dove vivevano kiriani, tanto per non confonderci.
    Ebbene, tutti e cento quegli otesi avrebbero riso in faccia al temerario che aveva anche solo partorito un'idea del genere. O lo avrebbero ucciso.
    Molto più probabilmente lo avrebbero ucciso.
    Fatto sta che il rosso era fino troppo nuovo del Suono per aver già assimilato questo genere di rivalità, più o meno benigna, nei confronti degli altri Villaggi alleati ma, in fondo, anche rivali. A lui non fregava un tubo di quelle cose.
    E poi gli piaceva viaggiare, vedere posti nuovi. E, per quanto avesse girato parecchio per il continente, non era mai stato a Genosha.
    Ma la ragione principe per la quale aveva gioito quando gli era stato assegnato quel compito, tra gli sguardi perplessi e stralunati dei suoi colleghi, era che proprio in quel luogo si trovasse una miniera da cui si estraeva uno dei metalli più pregiati al mondo. E lui, che sin da piccolo era stato appassionato di meccanica e marchingegni, sempre a trafficare con utensili e ingranaggi, nonché aspirante fabbro, non poteva che approfittare di quell'incarico per osservare da vicino il prezioso metallo.

    [ ... ]


    Munisai giunse a destinazione e, sceso dalla nave, si avvicinò alle due slitte che, con ogni probabilità, lo attendevano.
    Forse qualcuno si sarebbe stupito del fatto che una persona che arrivava dal Paese delle Risaie, caratterizzato da climi ben più miti, indossasse un vestiario non esageratamente pesante, o comunque non più di quanto lo fosse quello usato dagli autoctoni. Questo perché anche il giovane era cresciuto in climi rigidi e impietosi, ma a ben altre longitudini, su una delle isole del Paese della Neve.
    C'erano due vecchi che evidentemente guidavano le slitte, trainate, ognuna, da una renna dall'aria forzuta.
    Un ragazzo le fissava come imbambolato. Dal coprifronte col simbolo di Kiri il rosso capì che si trattava del Genin che avrebbe affiancato nella missione.
    Sono il cadetto otese mandato dall'Accademia, mi stavate aspettando esordì Munisai avanzando verso di lui, ma il tizio dai capelli verdi sembrò non sentirlo.
    E adesso che problema avrà quest'altro?
    EHI, PRONTO! ritentò, mettendo la mano a cucchiara accanto alla bocca, parlandogli a un palmo dall'orecchio.
    Ci avviamo?
    Il kiriano sobbalzò, finalmente prestando attenzione al nuovo arrivato, mentre farneticava di una figura folkloristica di un'antica civiltà ormai dimenticata.
    Munisai lasciò perdere, ma non poté fare a meno di rilevare un comportamento infantile molto marcato e molto curioso in qualcuno che a occhio non doveva avere che qualche anno in meno rispetto a lui.
    Ciao amico Masujiro! Sei...strano testa a carota!
    Possibile che quel babbeo fosse un Genin?
    E, pertanto, potenzialmente più forte di lui?
    Munisai lo trovava abbastanza incredibile, quasi inquietante. Ma decise che, in quei casi, era meglio fare buon viso a cattivo gioco e assecondare, laddove possibile.
    Mostrarsi amichevole avrebbe reso più facile manipolarlo in seguito, laddove ce ce ne fosse stato bisogno.
    Già ammise, passandosi una mano tra i capelli di un rosso acceso, prima di calare il candido cappuccio del pesante mantello su di essi.
    Il tono era cordiale.
    Me lo dicono spesso.
    Comunque io sono Munisai, piacere.


    Anche quando pel di zucchina scelse a bordo di quale slitta viaggiare e decretò che lui sarebbe stato davanti, lo studente non ebbe da obiettare.
    Quel fottuto bamboccio del cazzo poteva anche stare davanti in quel mini convoglio, anzi era la formazione ottimale secondo Munisai.
    Da dietro, ovviamente a corta distanza dalla slitta che lo avrebbe preceduto, si sarebbe trovato nella posizione ideale, esattamente al centro fra i due carichi. Quello davanti a lui e quello sulla propria slitta.
    Era perfetto. Avrebbe potuto tenere d'occhio anche le retrovie, più vulnerabili in caso di attacchi, mentre nell'eventualità di un ostacolo frontale, beh...se lo sarebbe beccato prima il fesso e poi lui.
    Si allontanò dunque dal ninja per posizionarsi sulla sua slitta, rivolgendosi al vecchio che sarebbe stato alle redini.
    Mi chiamo Munisai.
    Vecchio, dobbiamo restare dietro la loro slitta tutto il tempo.
    Non la superare, ma cerca anche di non farti distanziare più di quattro metri.
    E' fondamentale che restiamo quanto più vicini tra noi sia possibile.
    Se noti qualcosa di insolito, qualsiasi cosa, segnalamelo immediatamente.

    Assicurandosi che l'uomo avesse inteso i suoi ordini, si mise poi a sedere sulla slitta, pronto al viaggio. I sensi da subito bene all'erta.
    Facciamo a chi arriva prima eh??
    Ci puoi giurare.
    Chi arriva ultimo è un pesce lesso!
    ridacchiò con finto entusiasmo.
    Fottuto bamboccio del cazzo.



    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    Note
    ///


  3. .

    Irruzione


    Trial By Fire • Capitolo III

    Kamine ascoltò con attenzione le varie idee del ragazzo su quale potesse essere il piano da adottare, senza mai interromperlo. Alla fine diede il suo responso.
    La prima ipotesi, che probabilmente era quella che avrebbe garantito un'azione più pulita e professionale, si rivelò inattuabile. Venne fuori, infatti, che altri stavano lavorando al caso e si stavano occupando proprio di interrompere i contatti e gli scambi, oltre che ovviamente la messa in circolazione di ulteriore valuta contraffatta, della banda. Nessuno sarebbe passato di lì a sostituirsi ai propri complici, quindi nulla da fare.
    La terza ipotesi fu ritenuta troppo rischiosa, mentre la seconda aveva evidentemente i suoi pregi, poiché il piano d'azione che alla fine la kunoichi propose, o meglio stabilì, essendo lei la figura di autorità nel duo, fu una sua variazione.
    I due si sarebbero separati e, mentre lei avrebbe attirato all'esterno gli energumeni nascosta dietro alle radici d'albero, lui si sarebbe introdotto nella stamberga per vedersela con chi fosse rimasto al suo interno.

    Munisai non ebbe nulla da ridire.
    Il piano era semplice, conciso. Sarebbe stato inevitabile menare le mani facendo così, questo è vero, ma probabilmente la ragazza non riteneva che i truffatori potessero impensierirla in combattimento, malgrado la probabile situazione di inferiorità numerica.
    Anche il rosso dubitava che potesse trattarsi di avversari temibili, ma non era sua abitudine sottovalutare i propri nemici e non avrebbe certo iniziato quel dì. Sarebbe stata molto più dura per lui che per lei, poco ma sicuro, ma era assolutamente convinto che se la sarebbe cavata.
    Tutto chiaro?
    Cristallino rispose, con un ghigno.
    Inizierò ad urlare per attirarli. Poi agirai.
    Il giovane annuì con un movimento secco del capo.
    Diamoci da fare.
    Dopo un ulteriore sguardo di intesa, i due partirono.

    Si mossero in maniera speculare.
    Kamine raggiunse lesta e silenziosa le radici accatastate sul lato ovest dell'edificio, nascondendosi dietro di esse.
    Munisai procedette tenedosi basso col baricentro, più lento e accorto a non fare rumore, non disponendo delle evidenti doti furtive della compagna. Raggiunse quindi la parete est, dietro cui si acquattò.
    Uno strillo lancinante si levò nella radura, e subito si sentì un brusio di voci e dei rumori provenire dalla capanna.
    La porta si aprì, poi parti un altro grido.
    Dei passi sull'erba. Da quello che si riusciva a capire, i tizi erano minimo tre, e probabilmente almeno in due erano usciti a controllare chi accidenti si stesse sgolando a quella maniera.
    Il rosso si sentiva pronto e sicuro di sé. Malgrado non fosse ancora un ninja, quella sarebbe stata la sua prima azione da ninja.
    L'ultima cosa che voleva fare era mandare la missione a puttane.
    Ma indugiò giusto un attimo, fermo dov'era. Fece in modo che, idealmente, la lotta cominciasse sul versante Kamine, e magari si sentisse qualche rumore di colluttazione. Ma a prescindere da ciò, avrebbe poi agito senza tardare oltre.
    Compose rapidamente cinque sigilli e, rimettendosi in posizione eretta svoltò l'angolo sguainando il dadao. Simulando un leggero affanno, varcò la soglia, socchiudendo la porta alle sue spalle.

    Ma guarda...anf...ce ne sono ancora disse con un sorriso poco rassicurante.
    Chiunque si fosse trovato all'interno della capanna si sarebbe visto far capolino questo tipo di una certa stazza, che quasi aveva dovuto abbassare la testa passando dall'ingresso. Nella mano destra un dadao dalla lama parecchio sporca di sangue.
    O almeno, questo è ciò che essi avrebbero visto, grazie ad una tecnica, la prima che Munisai avesse appreso e che, già sapeva, si sarebbe portato dietro a vita, che dava loro tale illusionePercezione Falsata - Kokohi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Drago, Cavallo, Cinghiale (5)
    L'illusione si attiva senza medium: l'utilizzatore modificherà l'aspetto esteriore di un oggetto, senza cambiare la dimensione. La vittima non vedrà l'aspetto reale dell'oggetto ma l'inganno dell'utilizzatore, subendo l'illusione osservandolo. L'illusione è permanente finché non rilasciata. E' possibile aggiungere degli automazioni e piccole azioni ripetitive. Il consumo è pari a Basso ogni 10 d'efficacia.
    Tipo: Genjutsu - Kanchi
    (Consumo: Variabile)
    [Effiacia Massima: 20 per grado]
    [Da studente in su]

    Efficacia: 10
    .
    Ma restò a distanza, senza mostrare nell'immediato la volontà di aggredirli.
    Cerchiamo di mantenere tutti...anf...la calma, sì? proseguì, mentre il suo finto fiatone si andava affievolendo fino a sparire.
    Questo? alzò la spada sanguinante davanti a sé, come a mostrarla ai presenti.
    Diciamo che i vostri colleghi si sono dimostrati poco ragionevoli.
    Abbiamo dato loro una scelta là fuori, io e i miei compagni, ma hanno deciso di attaccarci.

    Avvicinò la lama al viso, quasi a specchiarsi nel sangue illusorio che la lordava.
    Peccato proseguì dopo una pausa, guardando gli astanti con un'espressione dispiaciuta volutamente finta, e che suggeriva la brutta fine che avessero fatto.
    Ma io non sono un uomo violento, in fondo, e voglio dare anche a voi una possibilità.
    Parliamoci chiaro, avete chiuso. Il vostro traffico è ormai alla luce del giorno.
    Ma potete ancora salvarvi le chiappe.

    Puntò il dadao dritto davanti a lui.
    Almeno voi siate furbi.
    Arrendetevi, rispondete a qualche domanda, e non vi sarà torto un capello.

    Non fraintendiamo, Munisai era ben lontano dall'essere un pacifista che disprezzava lo scontro, ma se poteva ottenere ciò che voleva senza sporcarsi le mani, valeva la pena di provare. Tutta quella messinscena serviva proprio a quello.
    Nella migliore delle ipotesi i presenti sarebbero stati intimiditi e avrebbero sentito ragione, collaborando. Nella peggiore, avrebbero attaccato infuriati dalla presunta morte degli amici, quindi perdendo di lucidità. Tutto sommato, una win-win situation. [Nota]Parlo al plurare in caso ci sia più di un nemico nella capanna. Se c'è solo una persona, ovviamente, il discorso si intende al singolare.



    Chakra: 9/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1,2,3: Movimento
    Slot Tecnica
    1: Percezione Falsata
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    NoteLe bende sono indossate sul braccio sinistro, il marchingegno elettrico è installato sul dadao.




    Edited by Munisai - 24/8/2018, 19:29
  4. .

    Assalto ai Rifornimenti





    Territorio: Genosha
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    Mandato di Cattura


    Trial By Fire • Capitolo II

    Ambizione eh? Beh, ad Oto potrai seguire la tua ambizione, senza dubbio, ma...
    E poi successe una cosa incredibile. La figura della donna si dissolse proprio davanti agli occhi del ragazzo, il quale prima di capire che accidenti fosse successo si ritrovò la kunoichi accanto, a distanza zero, ed un kunai puntato contro. Restò immobile, perfettamente immobile, solo gli occhi verde acido guizzarono su di lei, lo sguardo serioso andava a rimpiazzare una fugace sorpresa.
    Non era neanche riuscito a registrare il movimento, figurarsi tentare di abbozzare una reazione. Aveva usato una qualche tecnica ninja? Uno di quei famosi jutsu spazio-temporali?
    Nulla di tutto ciò. Era solo tremendamente, dannatamente...
    Veloce... mormorò, quasi involontariamente.
    Una ulteriore dimostrazione di quale fosse l'abisso che separava una persona comune, per quanto allenata e capace, ed uno shinobi degno di tal nome. Aveva tanta, tanta strada davanti a sé. E non vedeva l'ora di percorrerla.
    Seguì un monito della giovane, la quale gli suggerì di non dimenticare che forza e ambizione vanno di pari passo e quindi di non spingersi oltre le sue possibilità, o avrebbe fatto una brutta fine, usato o sfruttato da chi aveva più potere. E, per restare in argomento, lo mise anche in guardia dalle persone che avrebbero tentato di fare di lui un alleato, ma solo per i propri fini personali.
    Tutto si poteva dire di Munisai tranne che fosse uno sprovveduto. A essere sinceri, lui stesso si reputava una persona che sfrutta gli altri quando gli torna comodo e schiaccia senza pietà chi si mette tra lui e i suoi obiettivi. Non che fosse impaziente di sbandierarlo ai quattro venti, s'intende.
    Riguardo ad alleanze o sedicenti tali, avrebbe sicuramente seguito il suggerimento ed evitato di legarsi a chicchessia. Almeno non in maniera duratura, e sicuramente non allo stato attuale delle cose. Dalla sua attuale posizione di debolezza sarebbe stato solo alla mercé di un qualsiasi partner decente, e lui a fare la pedina proprio non ci stava. Se non di Oto, ovviamente, ma in veste di ninja quello era uno scotto da pagare necessariamente.
    Per il momento avrebbe volato basso e costruito la sua nicchia di potere un pezzo alla volta, con le sue sole forze.
    Lo terrò a mente disse semplicemente, arricciando un lato della bocca e alzando lievemente un sopracciglio glabro, quasi compiacendosi di quello che forse solo una mente bacata avrebbe potuto interpretare come un atto di premura di un sensei nei confronti del suo allievo.
    Da come parli si direbbe che tu stessa abbia dovuto fare i conti con situazioni del genere.
    Anche tu sei venuta da fuori?

    Un semplice e forse banale tentativo di scoprire qualcosa in più sul conto di quella donna della quale, alla fin fine, conosceva solo nome e rango.

    [ ... ]


    Kamine gli aveva raccontato come stavano le cose mentre si facevano strada nel Bosco dei Sussurri.
    A quanto pare, una banda di truffatori aveva cominciato a spacciare valuta contraffatta a Oto, e lì nascosto in mezzo al verde c'era il loro magazzino, dove i manigoldi facevano perennemente la guardia sia al denaro falso che ai ryo autentici, frutto della loro attività.
    La cosa che dava da pensare è che questo gruppo, evidentemente già noto alle autorità, era composto da criminalucci da due soldi e non si capiva come fossero riusciti a fare un così improvviso salto di qualità, riuscendo a mettere in circolo delle imitazioni di notevole qualità.
    A quanto pare si sono messi in affari con un falsario che sa il fatto suo.
    Oppure quest'ultimo ha pensato bene di prendere questi delinquenti di mezza tacca e usarli come manovalanza per portare avanti il suo traffico.
    Dietro pagamento di una congrua percentuale sui ricavi, ovviamente
    aveva interloquito lui nel corso del briefing.
    Era palese che dietro la banda ci fosse o qualcuno che veniva sfruttato per le sue capacità "artistiche", o addirittura la mente e il cuore di tutta l'operazione.
    Quale che fosse il caso, era proprio questa persona, o persone, che dovevano riuscire a rintracciare. E per riuscirci, dovevano catturare e far parlare i tirapiedi che erano di guardia nella costruzione che avevano di fronte. Farli secchi sarebbe stato quindi controproducente, e da evitare per quanto possibile.

    Munisai sapeva bene che questa imposizione gli avrebbe complicato la vita e limitato la loro rosa di scelte sul piano d'azione da adottare.
    Diamine, li avessero voluti sotto terra! Nulla di più facile: barricare i due punti d'uscita dall'esterno e appiccare fuoco a tutto. Morti asfissiati e carbonizzati.
    Semplice, efficace, senza neanche sporcarsi le mani...oddio, forse da Oto, in lontananza, si sarebbe vista la colonna di fumo nero salire dal bosco, ma loro sarebbero stati già lontani quand'anche qualcuno fosse accorso a vedere cosa fosse accaduto. Ma non perdiamoci in scenari impraticabili e torniamo a noi.

    Il rosso scrutò con attenzione l'edificio in legno, spostandosi anche dal punto in cui si erano fermati ,per avere una visione migliore dei lati lunghi, uno dei quali ospitava quella che sembrava essere l'unica finestra, salvo poi tornare nei pressi di Kamine. Si soffermò anche su tutto ciò che vi era intorno, notando sia il sentiero che le radici tutte ammassate in un punto.
    Gli alberi sono stati del tutto divelti constatò pensieroso, assicurandosi di tenere il volume della voce basso da quel momento in poi.
    Immagino che un'opera di questo genere richieda dei permessi.
    E' stato controllato in Amministrazione se qualcuno ha chiesto l'autorizzazione ad abbattere ed edificare qui nel bel mezzo del Bosco? Una cosa del genere non dovrebbe passare inosservata.
    Inoltre, a meno che dei truffatori non siano esperti di carpenteria, qualcuno deve aver costruito questa stamberga per loro, anche illegalmente, per un generoso compenso.
    Si potrebbero interrogare le ditte di costruzioni edili e i carpentieri della zona.


    Oh... si scosse all'improvviso da quelli che erano più che altro ragionamenti a voce alta.
    Certo, non me lo dire. A noi interessa solo acciuffare quegli idioti.
    Precisamente.
    Perché la Genin, dopo aver sciorinato a grandi linee i punti salienti della vicenda e della missione ed avermi mostrato la base nemica, mi chiese in maniera molto diretta:
    Allora. Cosa reputi corretto fare in questa situazione?
    Munisai incrociò le braccia e sollevò il mento, lo sguardo perso chissà dove. Stava facendo mente locale di tutto ciò che gli era stato riferito e di quello che aveva visto, cercando di mettere insieme il tutto e di formulare qualche idea.
    Ma prima.
    Vorrei vedere il tuo equipaggiamento, se non ti dispiace.
    Doppi sensi beceri e non intesi a parte, voleva avere un quadro generale degli strumenti a loro disposizione.
    Ad esempio una bella bomba sonora o un fumogeno da gettare nella casupola attraverso la finestra, avrebbero stordito e disorientato i bersagli. Facendo irruzione subito dopo, sopraffarli sarebbe stato un gioco da ragazzi, anche in inferiorità numerica. Ma la kunoichi non aveva con sé niente del genere, come avrebbe constatato se lei avesse accondisceso alla sua richiesta.
    Se volevano evitare un assalto diretto, avrebbero dovuto giocare d'astuzia.

    Se le informazioni indicano che la banda percorre abitualmente quel sentiero per raggiungere e lasciare la capanna, potremmo tornare indietro, a una discreta distanza da qui, e appostarci ai margini del sentiero stesso. Magari preparare qualche trappola.
    Quando qualche componente passerà di lì per dare il cambio a quelli che sono dentro adesso, cadranno nella nostra imboscata.
    Li neutralizziamo e li catturiamo. Fine.
    In teoria abbiamo così ingabbiato i nostri uccellini da far cantare, e l'abbiamo fatto sul terreno scelto da noi, non a casa loro.
    A quel punto, in teoria, potremmo anche tornare qui, massacrare tutti, e recuperare prove e refurtiva.


    Oppure, se non vogliamo discostarci troppo dalle dall'idea originaria, possiamo procedere in questa maniera.
    Neutralizzati i tizi, ci camuffiamo da due di loro e ci presentiamo alla capanna per il cambio guardia, come da copione.
    Bussiamo, e ci fanno entrare.
    Oddio, se sono particolarmente paranoici potrebbero avere una bussata segreta o una parola d'ordine...in tal caso, dovremmo farcelo dire prima da quelli che avremo catturato.
    Comunque
    continuò, una volta dentro, le loro difese saranno al minimo, non si aspetteranno niente. Quindi potremo colpire quasi impunemente.
    Fece una pausa, grattandosi la mandibola mentre continuava a riflettere.
    Il problema di questo piano è che, se non abbiamo informazioni riguardo ai turni di vigilanza e a che ora avvengono i cambi, potremmo anche dover restare in agguato per un bel pezzo.

    Il ragazzo portò lo sguardo sulle radici d'albero accatastate su un fianco della casa. Le indicò con un cenno della testa.
    Quelle forniscono una buona copertura.
    Se vogliamo usare modi più sbrigativi, potremmo nasconderci lì dietro e attirare l'attenzione degli uomini dall'esterno, magari con qualche suono insolito o appiccando un piccolo incendio.
    Quando mandano qualcuno a controllare, lo stendiamo rapidamente in due, cercando
    enfatizzò con ironia la parola, di non ucciderlo.
    Io prendo le sue sembianze.
    Se vengono fuori in due, stessa cosa, ognuno prende le sembianze di uno. Comunque non manderanno a vedere più di due persone, questo è certo.
    Una volta rientrati sotto mentite spoglie, alla prima distrazione colpiamo. Se sono entrato solo io, quando attacco sarà il tuo segnale per intrufolarti dalla finestra e darmi man forte.


    Madonna che caos, troppe idee, ma nessuna che lo convincesse fino in fondo.
    Terza opzione, un diversivo. Vediamo rifletté.
    Ormai sembrava sfornare idee così, andando a braccio, ma era realmente così?
    Boh, potrei trasformarmi in una ragazzina, o magari anche in un animale selvatico, e presentarmi a loro.
    Anche se mi chiudessero la porta in faccia, dovrei essere abbastanza rapido da colpire tutti con una tecnica sonora, creandoci un'apertura.
    A quel punto, be', la solita solfa.
    Intervieni anche tu e li suoniamo come tamburi.
    Ovviamente metto me stesso in prima fila perché suppongo che questa missione serva anche a valutare il mio operato. Schierare te nell'avanguardia sarebbe più sensato, per ovvie ragioni.
    Sarebbe anche utile implementare le tue arti ninja, qualsiasi piano d'azione si scelga. Ma non ho idea di quali esse siano
    concluse, come ad invitarla a dire la sua e a mettere insieme le idee di entrambi in un brainstorming improvvisato.



    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    Note
    ///


  6. .

    Small Talk


    Trial By Fire • Capitolo I

    No, non ci siamo ancora sussurrò Munisai asciugandosi il sudore, il fiato corto.
    Si trovava nell' ampio cortile dietro casa ad allenarsi. Era stato lì quasi tutta la mattina a cercare di migliorare la sua rapidità di estrazione di shuriken e kunai, così come la potenza e la mira dei suoi lanci.
    In realtà non poteva lamentarsi. Grazie ad una ferrea disciplina profusa nel suo regime di allenamento, la sua crescita era costante e i risultati si erano cominciati a notare persino nei pochi giorni che erano trascorsi dal suo arrivo a Oto. Ancora in attesa di essere convocato per conoscere l'esito della sua domanda d'arruolamento, non se n'era certo stato con le mani in mano. Aveva cominciato a visitare la biblioteca locale attingendo a ogni tomo o pergamena che trattasse delle arti ninja, o perlomeno quelli che gli erano capitati a tiro. Ma soprattutto, aveva posto particolare attenzione nel condizionamento fisico e nell'affinare la sua perizia con le armi. Niente di trascendentale, erano le basi per un combattente degno di questo nome, ma le basi dovevano essere solide.
    Quel dì in particolare era alle prese con le armi a distanza, e stava addirittura tentando di implementare un certo effetto ai lanci, in modo da renderli più insidiosi pur senza sacrificarne la precisione. E' tosta imparare certe cose da autodidatta, ma poco alla volta qualcosa sembrava smuoversi.

    Qualcuno bussò alla porta di casa, ma ovviamente il ragazzo, trovandosi all'esterno e così impegnato, non se ne accorse. Fino a quando non sentì chiamare il suo nome a gran voce.
    SONO IN CORTILE, SUL RETRO! gridò di rimando, affinché il visitatore lo sentisse.
    Visitatore che si rivelò essere un messaggero, il quale consegnò al giovane una lettera e, senza dare alcuna spiegazione, si congedò. Il mittente era l'Amministrazione di Oto. Munisai l'aprì senza indugio la busta e lesse il messaggio al suo interno.
    Finalmente la sua domanda era stata accolta, ma prima di diventare un ninja del Suono avrebbe dovuto, ovviamente, dare prova delle sue capacità. A tal fine, avrebbe cominciato venendo affiancato ad uno shinobi vero e proprio, probabilmente assistendolo in una missione che questi doveva svolgere.

    Le labbra del rosso si curvarono in un sorriso compiaciuto.
    Finalmente l'attesa era finita e avrebbe potuto cominciare ad apprendere e a mettersi alla prova direttamente sul campo, e al fianco di un ninja di professione. Non che si aspettasse che quest'ultimo avesse intenzione di fargli da balia, o da sensei. Ma Munisai era una ragazzo sveglio e attento, ed era sicuro che avrebbe potuto apprendere e "rubare" molto sul mestiere anche solo osservando il suo nuovo mentore all'opera.
    L'appuntamento era tra appena due ore, ma c'era tempo a sufficienza. Il giovane abitava nella periferia di Oto e il Bosco non distava molto da lì. Ebbe tutto il tempo per sedere e prendere fiato dopo l'intenso allenamento, e fare una doccia. Mise qualcosa sotto i denti e si vestì. Stivali neri, comodi pantaloni verde militare e un gilet nero dotato di varie tasche interne molto discrete. Sistemò sacche ed equipaggiamento vario, e portò anche la lettera con sé, per ogni evenienza. Poi via, con solo un nome e grandi aspettative in tasca, verso la radura.

    [ ... ]


    Munisai trovò il luogo dell'incontro senza difficoltà.
    Nonostante fosse nuovo del posto, si era già girato il Villaggio in lungo e in largo, incluse le sue zone più losche o fuori mano. Ovviamente il Bosco dei Sussurri non poteva mancare all'appello, anche se, a onor del vero, di questa località attorno alla quale giravano molte e preoccupanti chiacchiere, aveva visitato solo i margini, senza mai addentrarsi più di tanto.

    Individuò subito una donna che lo aspettava poggiata ad un albero, mentre giocherellava con un kunai.
    Il ragazzo si avvicinò sicuro. Doveva essere senz'altro Kamine Ashimi, colei che avrebbe accompagnato nell'imminente avventura. Tra l'altro non era la prima volta che la incontrava, avendola già incrociata il giorno del suo arrivo a Oto, nel mezzo di quello stramaledetto casino alla residenza del Nidaime.

    Nel vederlo arrivare, fu lei a parlare per prima. Dopo averlo squadrato da capo a piedi, ovviamente, azione che lui ricambiò molto naturalmente.
    Beh, almeno nell'aspetto incuti il giusto timore.
    La ragazza era indubbiamente avvenente.
    Molto avvenente.
    Munisai era sicuro che un aspetto del genere, a parte i soliti inconvenienti che ogni donna attraente doveva tollerare, potesse portare enormi vantaggi a una kunoichi, se sapeva giocarsi bene le sue carte. E Kamine gli dava la sensazione di una giocatrice d'alto livello.
    Il rosso inclinò il capo in cenno di saluto e quasi a voler raccogliere con grazia quella sorta di complimento, mentre un sorriso complice gli increspava la bocca.
    A ognuno le sue armi.

    La giovane si presentò ufficialmente, per poi allontanarsi di qualche passo.
    Beh, stiamo per affrontare una missione, quindi è giusto che sappia qualcosa in più di te, dato che dovrò fidarmi. Perché mai vorresti fare il ninja?
    Bella domanda.
    Oddio, la risposta era estremamente semplice ma Munisai non era sicuro di quanto volesse rivelare. Di quanto volesse essere sincero. Si sa, la sincerità spesso è indigesta, e in molte circostanze è consigliabile accantonarla in favore di una più funzionale menzogna.
    C'è da dire però che il Suono non era un villaggio noto per prendere nelle sue fila chierichetti e educande, questo è poco ma sicuro. Chi stava ai vertici di quel sistema aveva parecchio pelo sullo stomaco e chiudeva un occhio o due su comportamenti non proprio degni di elogio, a patto che l'elemento in esame fosse valido e utile al Villaggio.

    Ma sì che cazzo, si poteva anche sbilanciare un pochetto.
    In fondo si era tra Otesi. Si era tra colleghi.
    In una parola: am-
    D'un tratto la mano di lei che ancora reggeva il kunai si mosse, veloce.
    A Munisai non sfuggì, e ne riconobbe all'istante la natura. Per quanto non si aspettasse un attacco in quel momento, non aveva mai distolto l'attenzione dalla sua interlocutrice, non aveva mai smesso di osservarla.
    Proprio come lei aveva fatto con lui.
    Istintivamente la mano destra affondò in una tasca, estraendone fulminea un kunai che prontamente frappose tra sé e l'arma in volo, intercettandola e deviandone la corsa, lasciandolo illeso.[Slot Difesa I]Parata con Kunai (Rif 100)
    Il ragazzo mantenne il kunai alto, in posizione di guardia, in caso di ulteriori attacchi che tuttavia non arrivarono. Almeno per il momento.

    Era riuscito a reagire prontamente all'aggressione, ma non riuscì a compiacersene. Visualizzò a mente fredda quello che era appena accaduto, la fluidità del lancio dei lei. Senza alcuno sforzo, quasi distrattamente aveva scagliato la lama in un'azione che comunque lo aveva impegnato seriamente.
    Si rese conto, senza grande sorpresa in realtà considerando il prevedibile divario tra i due, che lei ci era andata piano di proposito.
    Il rosso abbassò l'arma, ma senza riporla ancora.
    Ambizione concluse, scrutandola ora con una sorta di divertito interesse.
    Le cicatrici che mi vedi addosso sono la testimonianza di come io abbia tentato di valicare i miei limiti ignorandone l'estensione.
    Ogni cosa al mondo è finita, anche la Libertà, se non hai la forza di esercitarla fino in fondo e il potere di contrastare chi tenta di contenerla.
    Ho scelto di diventare ninja perché questa strada mi aiuterà ad accrescere la mia forza e a espandere il mio Potere, in tutte le sue sfaccettature.
    In cambio combatterò e rischierò la mia vita per Oto.

    Ripose la sua arma e si spostò di un paio di metri, chinandosi per raccogliere il kunai di Kamine. Con un movimento del braccio ad arco ascendente, lo lanciò in aria restituendolo alla legittima proprietaria, la quale sarebbe riuscita a prenderlo al volo senza problemi.
    Uno scambio onesto, non trovi?

    Chakra: 10/10
    Vitalità: 8/8
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 100
    Velocità:  100
    Resistenza: 100
    Riflessi: 100
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 100
    Agilità: 100
    Intuito: 100
    Precisione: 100
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Shuriken × 3
    • Fukibari × 2
    • Dadao × 1
    • Marchingegno Elettrico × 1
    • Occhiali × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1

    Note
    ///

  7. .

    L'ultimo Arrivato


    La Più Grande delle Minacce • Capitolo I

    Munisai ebbe appena il tempo di farfugliare un'imprecazione nel destarsi a causa della sirena, che la terra tremò facendo oscillare il letto e la stanza intera. Balzò in piedi uscendo sul balcone, cercando ci scoprire la causa del tumulto. La sua villetta, presa in affitto proprio quel dì, si trovava in periferia, dunque non godeva di una visuale ottimale del centro città, se non in lontananza. Ma il giovane riuscì ugualmente a capire che laggiù stava succedendo qualcosa di grave. Per le strade si stava già consumando un fuggi fuggi generale, dove la maggior parte degli abitanti, apparentemente civili, si allontanavano dal punto dell'ipotetico cataclisma, mentre alcuni, sicuramente dei ninja a giudicare dall'abbigliamento e dalle movenze, si fiondavano nella direzione opposta, probabilmente richiamati dall'allarme e dal casino generale. Sbuffando, tornò in camera da letto e mise qualcosa addosso, agguantò quel poco d'equipaggiamento su cui era riuscito a mettere le mani e si gettò in strada.
    Se non altro non rischierò di annoiarmi qui sorrise tra sé beffardo.

    Non sapeva bene dove andare, a dirla tutta. Ogni cosa era nuova per lui, e il fatto che il sole fosse ormai scomparso oltre l'orizzonte non lo aiutava certo ad orientarsi nel groviglio di strade, stradine e vicoli. Inizialmente fu sufficiente procedere in direzione opposta rispetto alla moltitudine di persone che sembrava nel bel mezzo di un'evacuazione in piena regola, ma più il ragazzo si faceva d'appresso e più le vie si facevano deserte, mettendolo in difficoltà. Il suo vagare alla cieca fu però prontamente interrotto da una seconda scossa e da un boato. Il giovane si fermò un attimo a centro strada, al riparo da possibili crolli e calcinacci vari.
    Era ormai più che evidente che non si trovasse di fronte ad un mero fenomeno sismico. Gli strani rimbombi che si potevano udire, il terrore del popolo e l'intervento degli shinobi lasciavano intendere che qualcosa di molto più pericoloso fosse all'opera. Ne ebbe la certezza quando, in lontananza, vide delle luci risplendere nel cielo. Quattro cilindri di luce, ad occhio e croce lunghi più di dieci metri. Ora sapeva senza ombra di dubbio qual era la giusta direzione, ma a quel punto la domanda sorgeva spontanea: era prudente avvicinarsi?
    I ninja erano stati convocati, ormai era chiaro che l'allarme a quello servisse. Ma lui non era un ninja del Suono. Non ufficialmente, non ancora. E a seconda dei casi, avrebbe potuto rimetterci le penne, lui che non aveva nessun addestramento formale e nessuna speranza contro quei mostri capaci di incanalare e brandire il chakra come la più devastante delle armi. Poteva trattarsi di un attentato terroristico o dell'attacco di una forza nemica. Sicuramente lo sembrava. Poteva realmente sperare di combinare qualcosa? E, possibilmente, portare a casa la pellaccia?
    Rifletté Munisai, con la freddezza e il pragmatismo che lo contraddistinguevano. Sicuramente non sarebbe stato da solo, ci sarebbero stati senza dubbio elementi di spicco della gerarchia militare di Oto. Non poteva essere altrimenti in un momento di crisi come quello. E lui stava per fare il suo debutto in quel mondo. Poteva mai farsi sfuggire l'occasione di osservarlo e testarne la consistenza così da vicino, in una situazione di reale pericolo? Fianco a fianco con i migliori guerrieri del Villaggio?
    Neanche per sogno. Non si sarebbe fatto scappare l'occasione di farsi conoscere e riconoscere da quelli che, in breve tempo ne era convinto, avrebbe potuto chiamare suoi pari. Inaugurare il suo servizio non con qualche insulsa missione di quarta categoria ma in una situazione seria come quella sembrava, beh...avrebbe dato tutto un altro prestigio alla sua incursione nel mondo ninja. Non poteva perdere l'opportunità di mettersi in gioco e mostrare le proprie doti. Non quando riteneva di poterla fare franca.
    Allungò il passo, deciso nel suo incedere e tenendo sempre i sensi all'erta. Arrivò infine nei pressi della piazza sulla quale affacciava un edificio dall'aria importante e antica, che si rivelò anche essere l'epicentro di tutta la vicenda. Le colonne di chakra erano sospese al di sopra di esso, minacciose. In lontananza si poteva scorgere un nutrito gruppetto di persone. D'un tratto, il terreno si deformò partorendo due enormi rettili, le bestie più grosse che Munisai avesse fottutamente visto. Ruggirono feroci, spruzzando scintille e lapilli incandescenti sull'intera piazza e sugli attoniti astanti. Il ragazzo era ancora distante ed evitò la malefica pioggia, ma non di molto.


    Osservò le creature con preoccupazione e reverenza, il suo viso come pietrificato in una espressione seria, corrucciata. Una goccia di sudore freddo gli scese dalla fronte. Era ancora in tempo per tornare indietro, nessuno aveva ancora notato il suo arrivo, o comunque avevano ben altro a cui pensare per prestargli attenzione.
    Strinse entrambi i pugni ed un ghigno di pura esaltazione gli si dipinse sul volto. Aveva fatto tutta quella strada per scappare con la coda fra le gambe alla prima mostruosità che gli si parava davanti? Quello era il mondo dei ninja, la normalità era un optional, e lui lo sapeva bene. Era lì apposta per imparare a dominare e a distruggere qualsiasi ostacolo avesse incontrato sul suo cammino. Diavolo, probabilmente sarebbe diventato un mostro lui stesso per riuscirci. E gli stava bene.
    Stava avvenendo tutto tremendamente alla svelta, non si aspettava di essere messo subito alla prova in quel modo. Ma non aveva importanza. La ritirata non era un'opzione a quel punto.
    Percorse dunque la piazza ostentando sicurezza. Chi avesse distolto per un attimo l'attenzione dalla figura incappucciata, chiara autrice di quell'attacco, per porlo sull'ultimo giunto avrebbe visto un ragazzo appena sopra i vent'anni, ben piazzato, dalla ribelle chioma rosso acceso e dagli occhi di un peculiare verde acido. Indossava abiti semplici, stivali e pantaloni scuri, comodi e una maglia a mezze maniche bianca. Null'altro, a parte il modesto equipaggiamento assicurato perlopiù alla vita e gli inseparabili occhiali da lavoro a fasciargli la fronte. Si dispose in mezzo al mucchio di gente, ben sicuro di non esporsi in prima linea.

    Arrivò giusto in tempo per ascoltare l'interessante racconto dello sconosciuto che celava deliberatamente la propria identità. Un racconto sugli albori del Suono, su Orochimaru e l'apparente tracollo di quest'ultimo, fino ad arrivare alla situazione odierna del Villaggio. Quasi tutto ciò che disse era di dominio pubblico, scritto nero su bianco nei libri di storia. Tranne che per alcuni passaggi chiave, come ad esempio il fatto che il Sannin non fosse mai realmente morto, ma bensì sostituito da un suo clone sotto le mentite spoglie del Nidaime. E che quello stesso Nidaime fosse morto ormai da tempo all'insaputa di tutti, ucciso in gran segreto da due Jonin di Oto.
    L'uomo incappucciato non fece mistero delle sue intenzioni. Voleva radere al suolo quel palazzo, simbolo del potere del Serpente, e cancellare così qualsiasi traccia o ricordo del suo operato. E voleva rendere i ninja del Suono partecipi di questa distruzione che avrebbe, a suo dire, portato ad un nuovo inizio, e per questo chiese a tutti non solo un parere su quanto avevano appena appreso, ma anche di fare una netta scelta di schieramento: sposare la sua causa o tentare di fermarlo.

    Alcuni pronunciarono la loro idea, altri esposero cosa rappresentasse il Villaggio per loro, qualcuno pose delle domande all'assalitore. Uno dei presenti addirittura rivendicò diritti su quel luogo e un presunto legame diretto con il suo antico proprietario.
    Munisai era rimasto in silenzio a braccia conserte tutto il tempo, ascoltando attentamente le parole di tutti, non potendo fare a meno di riscontrare la stranezza della situazione. Una figura minacciosa che evidentemente aveva la forza di portare a compimento i suoi propositi ma sembrava voler portare prima gli shinobi di Oto dalla sua parte. Shinobi che, di contro, si dimostravano o disinteressati o arrendevoli nei confronti di ciò che, di lì a poco, sarebbe potuto verificarsi. Di certo nessuno dei presenti, malgrado la superiorità numerica, pareva incline a voler fermare lo sconosciuto con la forza. Sembrava quasi fosse una loro vecchia conoscenza, ma questo forse si sarebbe scoperto più avanti.
    Fatto sta che anche il rosso trovò occasione di esprimersi, in quella arena dove a tutti veniva richiesto di esporsi.
    Non ritengo che questa sia una buona idea esordì, attirando su di sé gli sguardi di tutti. Pur mantenendo una posizione leggermente arretrata riusciva comunque a guardare e ad essere visto da tutti grazie alla sua statura considerevole.
    Oh, immagino che io debba presentarmicontinuò con tono tranquillo, rivolgendosi non tanto all'uomo del mistero quanto a tutti gli altri.
    Mi chiamo Munisai Kanashige, aspirante shinobi del Suono. Mi sono appena trasferito qui, ma mi auguro vorrete ugualmente ascoltare la mia opinione.

    Ebbene sì, dire che Munisai fosse nuovo era un eufemismo. Era letteralmente appena arrivato. Dopo aver superato i rigidi controlli alle mura, aveva passato ore in Amministrazione a rispondere ad interminabili domande, a compilare moduli e a sbrigare buona parte della burocrazia che, infine, gli aveva garantito la cittadinanza e residenza otese. Aveva poi fatto domanda di arruolamento nelle forze ninja, e ottenuto qualche articolo di equipaggiamento. Successivamente aveva cercato e trovato un'abitazione dove stabilirsi. Una giornata lunga, ma lontana dall'essere finita per il giovane.
    Cercare di costruire un futuro migliore per il Villaggio non implica, a mio dire, dover ripudiare il suo passato cancellandone ogni traccia, come se ce ne vergognassimo.
    Per molti Orochimaru era un mostro macchiatosi di indicibilii atrocità, ma in fondo era un semplice fautore della filosofia otese che vige tutt'oggi, seppur portata alle estreme conseguenze. L'ha detto lei stesso, no? "Oto è luogo in cui la forza può dare vita ai desideri".
    Egli era l'incarnazione di questo principio.
    Aveva forza da vendere, e un desiderio tra i più ambiziosi. E fino al suo ultimo respiro ha continuato a perseguirlo, con ogni fibra del suo essere, contro tutto e tutti.
    Con ogni mezzo a sua disposizione.
    E per questo, a dispetto di tutto, avrà sempre il mio rispetto.
    Sono fiero di intraprendere la mia carriera ninja in un Villaggio fondato da una figura del genere, piuttosto che da qualche ipocrita pallemosce.
    Questa è Oto, dopotutto.
    -
    Fece una pausa, valutando le sue prossime parole.

    Si rendeva conte che quanto aveva detto fosse estremamente impopolare, persino in quel luogo, ma decise che in quel momento una voce fuori dal coro fosse necessaria per cercare di rimettere le cose in prospettiva. E se quella voce coincideva con il proprio pensiero, beh, era del tutto casuale.
    Detto questo, se ciò che ci hai raccontato è vero riguardo al piano che il Nidaime stava per mettere in atto, andava fermato, su questo non ci piove.
    Non posso che schierarmi dalla parte dei due Jonin che hanno affrontato e sventato questa minaccia, e tolto di mezzo chi ci voleva tutti morti, portandone il fardello.
    Ma tentare di cancellare il passato è un errore, poiché ognuno può dimenticare dove è diretto se non ricorda da dove è venuto.

    Quel palazzo alle sue spalle
    lo indicò con un cenno del capo, è ormai un guscio vuoto.
    Privo del suo padrone non costituisce più alcuna minaccia, ma possiede quantomeno un valore storico inestimabile.
    Ovviamente va perlustrato e perquisito palmo a palmo. Di tutto ciò che la Vecchia Serpe ha lasciato al suo interno, salviamo ciò che può esserci utile e distruggiamo il resto, ma lasciamolo intatto.
    In memoria del passato, e da monito per il futuro. E che nessuno possa insinuare che gli Otesi non riescano a sopportare il ricordo delle loro radici arrivando a compiere azioni così eclatanti
    osservò i lucertoloni e le colonne di luce incombere sopra di loro.

    Munisai poteva essere anche l'ultimo arrivato, ma se pensavano che avesse puntato il dito sulla mappa e scelto un posto a caso dove stabilirsi si sbagliavano di grosso. Aveva fatto le sue indagini, le sue ricerche, approfondite ricerche, prima di fare quel passo. E per quanto vivere una realtà fosse cosa ben diversa, le sue parole erano sicuramente frutto di un pensiero informato e ponderato.
    Sperava solo di non aver fatto il passo più lungo della gamba.

  8. .
    CITAZIONE (Roroo 2.0 @ 26/11/2017, 19:08) 
    Devo arrivare a 5 messaggi inviati così posso postare nel GDR :zxc:

    *
  9. .
    Benvenuto.
  10. .
    Uhm, diciamo buono quando gli conviene, ma è abbastanza una carogna.
  11. .
    Altroché, l'immagine è alquanto figa.

    Mah, da un punto di vista puramente concettuale mi ha affascinato molto il Paese del Ferro. Come villaggio ninja vero e proprio direi Kumo, ambientazione molto carina. Oto più che un villaggio vero e proprio era una serie di covi terreno di addestramento/esperimenti per giovani promettenti arruolati da Orochimaru, quindi è un po' una cosa a sé.
    Ho notato che nel vostro gioco, se ho ben capito, Oto ha inglobato roba dalla Nuvole ed è un villaggio ninja a tutti gli effetti. The best of both worlds.
    Quindi sai anche dove sono diretto adesso.
  12. .
    Ave gente.
    Mi chiamo Dylan e ho 22 anni. Conduco inoltre una doppia vita: studente universitario derelitto et sporadicamente produttivo di giorno, bartender cazzuto ma frequentemente esaurito di notte.
    Mi piace bere (strano eh?) e cazzeggiare con i miei amici e familiari, amo le montagne russe e molte altre attività che farebbero accapponare la pelle ad una persona normale (che non sono io, a scanso di equivoci), ma non disdegno stare a casa in ciabatte a guardare una bella serie o un film legalmente acquistati (?) . Sono appassionato di giochi di società, tipo Cluedo, Monopoli...quella roba lì. E a scacchi sono un drago.

    Ma ciancio alle bande, se sono qui è perché qualcosina mi frega anche di manga, e Naruto è uno di quelli che ho seguito fino alla fine. Ma devo anche fare coming out: a parte una breve sortita in un GdR by forum di One Piece alcuni anni fa, non ho altre credenziali riguardo questo genere di gioco, in nessuna delle sue disparate incarnazioni. Quindi sono un nabbo totale, MA ciò non toglie che mi sia salita una voglia di provare non indifferente. E questo è il sito migliore che ho trovato, poche storie. Davvero complimenti.

    Ho già dato uno sguardo al regolamento, ora devo solo approfondire alcune cose e leggermi qualcosa del gioco vero e proprio.
    Poi passerò alla scheda appena riesco a districarmi tra tutto. Ho già un'ideuzza precisa sul PG da fare.


    See ya! :solerò:
88 replies since 5/8/2018
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