Posts written by Ersapo

  1. .

    La Seconda Riunione di Konoha


    Post I




    [Il giorno prima]

    Erano mesi ormai che Alinamaru non vedeva nessun membro della sua famiglia, dopo essersi allontanato per scappare da quella vita monotona e spenta che lo stava aspettando. Non odiava assolutamente i Nara in sè anzi, lui era fiero di esserlo, ma i suoi genitori erano le persone più stupide che conoscesse: non lo spronarono mai a fare bene e ad impegnarsi, lui era soltanto il terzo figlio che non aveva nessuna dote particolare e che sarebbe finito a timbrare fogli come impiegato all'amministrazione di Konoha.
    Quindi nonostante amasse e volesse bene a tutti se ne andò tagliando comunicazioni e rapporti vivendo la sua nuova vita.
    Quel giorno però Naishida Nara, cugino di Alinamaru e uno dei pochi familiari di cui apprezzava la compagnia, si fece vivo invitando il genin a mangiare del ramen per cena.
    Così si ritrovarono a chiacchierare tutta la sera, parlando del più e del meno, di come stavano andando le loro vite e di come stessero i familiari di Alinamaru
    Sono felice che stiano tutti bene
    Ah cazzo mi stavo quasi scordando! Naishida prese in mano una lettera e l'appoggiò sul tavolo davanti al cugino Io in realtà ero venuto a portarti questa! Mi ha mandato tuo padre a portartela, sapeva che ti avrebbe fatto piacere rivedermi. Comunque domani l'Hokage in persona ha indetto una riunione di villaggio, e sei stato convocato. Non so perchè sia arrivata nel quartiere Nara e non a casa tua... comunque tieni. E vedi di andare domani, devi partecipare di più alla vita militare del villaggio. Hanno sempre bisogno di Nara abili a... va beh, imparerai anche te a manipolare l'ombra molto presto, fidati
    Però ti posso tagliare in due con la mia falce maledetto Naishida! Il cugino aveva appena toccato un tasto molto dolente per Alinamaru, ma tra risate e prese in giro passarono tutta la serata bere alcolici su alcolici.

    [...]

    In perfetto orario il giovane e inesperto Nara si presentò al luogo di incontro per la riunione, il cantiere della nuova amministrazione: vestito di tutto punto con il suo lungo abito nero, il kimono a tema floreale e il cappello di paglia si fece accogliere da un buffo cagnolino che abbiando però gli fece scoppiare la testa
    Mi sa proprio che ho esagerato ieri sera con Naishida Di fatti la testa gli scoppiava e aveva delle evidenti borse sotto gli occhi.
    Un giovane ragazzo arrivò e scortò Alinamaru fino alla sala della riunione. Vide che erano presenti già un bel po' di shinobi ma neanche uno di sua conoscenza. In effetti non aveva mai partecipato tanto alla vita di villaggio, e le uniche conoscenze che aveva fatto al di fuori dei suoi familiari erano i coinquilini del palazzo dove abitava.
    Riconobbe due gruppi distinti e sembrava proprio che in uno ci fossero genin e nell'altro chunin. Senza farsi notare e senza incrociare lo sguardo con nessuno Alinamaru si sedette dietro a tutti i genin presenti, in disparte, con il cappello leggermente abbassato per non far vedere le condizioni in cui era.
    Un po' se ne vergognava.

    Una volta arrivati tutti l'Hokage fece la sua comparsa. Raizen Ikigami, il decimo Hokage, il Jinchuriki della volpe a nove code. Era un uomo possente e con tanto carisma e non attese tanto prima di iniziare il suo lungo discorso.
    Per prima cosa presentò ai presenti Sho il Jonin, che dopo un periodo di assenza era tornato al villaggio per fare ciò che sapeva fare meglio, ovvero proteggerlo e combattere per la foglia.
    Immediatamente dopo convocò sul palco i due nuovi chunin del villaggio, Yato e Youkai. Il secondo era proprio il ragazzino che lo aveva accolto all'entrata del cantiere, quello che tutto sembrava fuorchè un chunin, mentre il primo un ragazzo mai visto che prese la parola per parlare del Kappa, una creatura che a quanto pare viveva in una dimensione tutta sua e che era una delle sette armi di Iwa. E in quel periodo stava diventando una minaccia importante.
    Dopo di che l'Hokage nominò tanti nomi e tanti fatti successi, ma di cui la maggior parte Alinamaru non conosceva. Sapeva dell'ultima battaglia dei Cremisi perchè proprio Konoha ne subì i danni maggiori, ma dell'isola dell'Abete e di cosa Ame centrasse con Konoha non poteva saperlo.
    Così in silenzio ascoltò il dire di tutti, assimilando il più possibile da tutte quelle informazioni e cercando di capirci qualcosa in quel gran casino in cui Konoha sembrava essersi ficcata.
    Ciò che colse maggiormente l'attenzione di Alinamaru però furono i Tentoo, un'organizzazione che sembrava essere l'obbiettivo più vicino e imminente della foglia. Erano ladri di conoscenze che rubavano i geni e le abilità speciali dei ninja dei villaggi accademici per rivenderle al mercato nero. Forse.
    Il disegno che fece vedere a tutti rizzò i peli del Nara perchè sapeva di cosa si trattava, lo aveva studiato, e si trattava di un disastro che riguardava gli anni del settimo Hokage Naruto Uzumaki: il clan dei Otsotsuki. Ma non poteva esserne certo, avrebbe dovuto aspettare il momento giusto per chiedere la sua domanda.

    L'ultima parte di quell'ultimo intervento era la costruzione del nuovo palazzo dell'amministrazione del villaggio, dove l'Hokage diede a chiunque lì presente la possibilità di contribuire alla costruzione con nuove idee utili. Non aveva nessuna idea particolare Alinamaru tranne una, che però disse tra sè e sè
    Ramen... devono fare un chioschetto del ramen o non ci metterò piede in questa nuova amministrazione...
  2. .

    Eredi


    Post VIII




    Quel mondo di luce pura comandato da quell'entità composta unicamente da ombre terminò in un batter d'occhio: Alinamaru riuscì ad imprigionare il nemico con la sua tecnica e questo sembrò come calmarsi e rassegnarsi. Ma era chiaro che non era quello il caso.
    Tutto scomparì e il Nara si ritrovò circondato dall'oscurità, poi la voce del suo demone riecheggiò nell'aria.
    A quanto pare prima o poi ci sarebbe stato un secondo appuntamento tra di loro, e questa volta il nemico non si sarebbe arreso. Poi di nuovo il buio per un periodo che Alinamaru non riuscì a quantificare in secondi, minuti o ore.
    Si risvegliò per terra, era nel bosco dei Nara con di fronte a sè il maestoso cervo e Murasaki, e velocemente si ricordò di ogni cosa successa fino a quel momento, rimembrando il perchè si ritrovava lì.
    Zenko, Ryobe, la Hyuuga che li aveva uccisi e la sorella Murasaki, con il quale Alinamaru stava compiendo quell'impresa: ancora non era riuscita ad inquadrarla per bene, ovviamente anche lei stava vivendo una tragedia come quella del Nara e quindi quella non era chiaramente la migliore delle situazioni per conoscersi. Ma nonostante tutto erano lì assieme, con l'unico obiettivo di raggiungere la sorella e capire cosa diamine fosse successo.
    Chissà cos'era successo al suo corpo nel mondo reale, e se la Hyuga in qualche modo lo avesse aiutato a tornare nel mondo dei vivi; quelle sensazioni che aveva sentito provenire all'interno del suo corpo mentre combatteva il demone se le ricordava bene, e aveva il sentore che potesse essere stata proprio Murasaki che nel mondo reale lo stesse aiutando in qualche modo particolare.

    Piano piano si rialzò in piedi recuperando il cappello di paglia che si rimise in testa, poi guardò la giovane ragazza e le fece un cenno con la testa, come se le volesse dire grazie. Poi ascoltò il cervo che avvisò entrambi che dovevano mettersi subito in marcia, Tomoe non avrebbe aspettato ancora molto, men che meno la verità sulla morte dei suoi due fratelli
    Grazie Kizoku-san. Ti seguiamo Fece due passi verso Murasaki prima di seguire il cervo perchè le voleva dire due parole veloci Ho sentito qualcosa di strano provenire da dentro il mio corpo mentre ero... ero in una specie di altra dimensione. Qualcosa che mi ha protetto e aiutato, sei stata tu vero? Grazie
    Successivamente il cervo iniziò a saltare da una parte all'altra superando grossi ammassi di rovi e arbusti. Si allontanò dai due per poi avvertirli di quello che stava per succedere: senza la sua influenza il bosco dei Nara avrebbe iniziato a muoversi e a cercare di intrappolare i due shinobi di Konoha. Le ombre di tutto il bosco divennero più profonde e sembrò quasi che si muovessero. Kizoku suggerì ad Alinamaru di utilizzare la sua ombra per controllare il bosco e aprire una strada per i due, mentre Murasaki doveva coprirgli le spalle in caso in imprevisti.
    Nonostante tutto, in mezzo a tutti quei alberi secolari ricchi di storia Alinamaru si sentiva a casa, era esattamente dove da piccolo passava giornate intere tra allenamenti e giochi con i suoi amici cervi.

    Kizoku poì scomparì lasciando i due Genin da soli a sbrigarsi quella difficile faccenda. Il Nara voleva capire cosa avesse davanti e decise di muovere un piccolo passo verso l'ostacolo. Gli bastò muovere il piede destro di un metro che i rovi presero vita e due veloci fruste andarono ad impattare contro il torace del povero Alinamaru che venne respinto indietro da quel colpo veloce e improvviso: due grossi ematomi sul ventre e sul petto si formarono sotto la maglia e una leggera macchia di sangue la andò a macchiare [Danno] Ahhhh maledizione che male... questo bosco non ci farà passare facilmente Murasaki. Per caso ne vedi altri di ammassi di rovi del genere con il tuo Byakugan? Perchè ne basta e avanza uno di questi.
    Si rimise in piedi e iniziò a pensare sul da farsi: doveva fidarsi dei consigli di Kizoku e utilizzare la sua ombra, ma non aveva idea della portata degli attacchi di quei rovi che si erano rivelati essere veloci e dolorosi. Non poteva usare la tecnica della manipolazione dell'ombra inconsciamente, perchè avrebbe rischiato di esporsi troppo e venire catturato dal bosco.
    Poi non era da solo, aveva Murasaki al suo fianco, una Hyuga, e sapeva che nel caso di bisogno lei ci sarebbe stata.
    Dobbiamo procedere, per Tomoe, e per i miei fratelli. Dobbiamo difenderci da queste fruste e aspettare il momento giusto per contrattaccare. Io le immobilizzerò, te spacca tutti i rovi e quando è il momento dovremmo collaborare per aprirci un varco.
    Alianamaru afferrò un kunai con la mano sinistra che avrebbe utilizzato per difendersi, nonostante tutto si trattava sempre di rami, nell'evenienza sarebbe stato possibile tagliarli per proteggersi. Non possiamo aspettare ancora, Murasaki, andiamo

    Questa volta pronto e armato, Alinamaru si spostò nuovamente verso il nemico sapendo che questo non si sarebbe fatto attendere . Rapide come nell'attacco precedente due fruste si mossero verso le gambe e le braccia del Nara: il genin era pronto e prima saltò evitando la frusta che mirava in basso [Slot Difesa I], poi con un rapido movimento del braccio sinistro tagliò i rovi prima che impattassero con il suo braccio [Slot Difesa II]
    Non aveva previsto però il terzo attacco e una frusta di rovi si attorciglio con i suoi lunghi cappelli buttandolo a terra e provocandogli un dolore immane
    [Danno]. Non sembravano voler lasciare la presa e il Nara, per evitarsi ulteriori sofferenze, prese una decisione drastica ovvero tagliarsi la lunga chioma di capelli con un taglio netto del Kunai, facendolo così liberare dalla morsa [Slot Difesa III]. Guardò con un po' di rimpianto e quasi le lacrime agli occhi la sua bellissima ciocca di capelli prima di gettarla via, ma Alinamaru non poteva distrarsi un attimo che il bosco cercava di sopraffarlo.
    Con un colpo di reni si rialzò e concentrò immediatamente una buona quantità di chakra nel busto per proteggersi dall'attacco successivo, infatti vide due nuove fruste scagliarsi contro il ventre e il petto. Subì il colpo in pieno e le ferite che già erano presenti peggiorarono di entità andando a macchiare ancora di più la maglia di sangue [Danno] . Non ebbe neanche il tempo di pensare che venne nuovamente attaccato.
    Sembrava quasi una pazzia stare lì in mezzo a farsi colpire così tanto, ma il piano di Alinamaru era quello di aspettare il momento perfetto per contrattaccare e prendersi il controllo di quelle piante. Sarebbe sopravvissuto ad ogni costo.
    Due rovi si fiondarono verso il giovane Nara esattamente come avevano fatto precedentemente puntando le sue braccia e le sue gambe, e questa volta Alinamaru avrebbe sacrificato le caviglie. La frusta che puntava alle gambe si avvolse ad altezza caviglie infilzando i suoi rovi nella carne del genin, per poi stringere forte e buttarlo a terra come un sacco di patate: Alinamaru enfatizzò la caduta per evitare la liana che mirava alle braccia [Danno] Visto l'andazzo degli attacchi Alinamaru sapeva cosa lo aspettava, così mentre era per terra guardò in aria e vide le due liane che puntavano alla sua testa, ma le anticipò tagliandole [Slot Difesa IV]

    In tutta quella sequenza di attacchi Alinamaru si era messo davvero alla prova fisicamente e sentì il suo corpo molto indolenzito, ma invece di un ghigno di sofferenza, sul suo volto apparì un ghigno divertito. Era il momento di agire, era il momento del contrattacco Murasaki, adesso!
    Ancora con la schiena per terra e con le gambe avvolte nei rovi, Alinamaru si concentrò sulla sua ombra ripensando a quello che aveva fatto in quella stramba dimensione.
    Da sdraiato la sua ombra era anche più grande che da in piedi e fu persino più semplice di prima concentrare il chakra esattamente lì e prendere il controllo della sua ombra [Nota] Tutto il suo corpo vibrò e con un comando della mente fece prendere vita alla sua ombra e la mandò a tutta velocità verso l'ombra dell'ammasso dei rovi: trattandosi di piante che ovviamente non avevano possibilità di muoversi Alinamaru era piuttosto sicuro di riuscire a congiungere la sua ombra con la loro, esattamente come gli aveva detto Kizoku. [Slot Tecnica I] Una volta che fosse riuscito a sovrapporre la sua ombra, il Nara avrebbe composto il suo sigillo preferito, ovvero quello del ratto [Slot Tecnica II]
    L'ho preso!
    In quel momento i rovi e le liane si assopirono e si fermarono, Alinamaru era riuscito a prenderne il controllo: la sua ombra si prolungava unendosi a quella del bosco e poteva sentirne la potenza e la grandezza, ma le sue energie erano davvero agli sgoccioli, sia la sua quantità di chakra che la sua energia vitale. Ma non poteva fermarsi proprio adesso.
    Una volta sicuro di avere il controllo dei rovi, Alinamaru avrebbe semplicemente mosso le liane che prima lo attaccavano facendole girare attorno all'ammasso principale di rovi e in un certo modo annodandole: le avrebbe fatte passare sopra e sotto cercando di formare delle specie di nodi da immobilizzare qualsiasi cosa all'interno di quel gomitolo di liane e rovi [Slot Tecnica III | Bonus Intuito] Facendo così sperava di limitare il più possibile la pericolosità del bosco dando anche più spazio e tempo a Murasaki per lavorare al meglio con il suo Byakugan e Juuken. L'ultima cosa che Alinamaru poteva fare in quella situazione era cercare di spostare parte della vegetazione davanti a loro usando il suo controllo dell'ombra, così da poter creare un varco per procedere in direzione di Tomoe. Si sarebbe coordinato con Murasaki per come e quando farlo, ma era sicuro di poter dare una mano in quel modo [Slot Azione I]

    Il nara si mise in ginocchio per farlo, alzandosi dalla posizione sdraiata in cui era. Respirava affannosamente e le profonde ferite che aveva al petto facevano un male assurdo, ma quello che faceva davvero male era non avere più i suoi lunghi capelli.
    Dovette mangiare uno dei suoi tonici per recuperare un po' di energie perdute, perchè tra lo scontro con il suo demone e i tagli subiti dai rovi il suo fisico era veramente allo stremo [Slot Azione II]
    E in tutto questo osservava la sua alleata Murasaki, pronto a procedere insieme.


    Chakra: 6.5/30
    Vitalità: 4.25/12
    En. Vitale: 22.25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: Salto
    2: Fendente ai rovi
    3: Fendente ai capelli
    Slot Azione
    1: Slot difesa: fendente ai rovi
    2: Movimento rovi
    3: Tonico
    Slot Tecnica
    1: Tecnica del controllo dell'ombra
    2: Movimento Ombra
    2: Movimento rovi
    Equipaggiamento
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 0
    • Kunai × 7
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Accendino × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Sonagli [x5] × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Kama × 1
    • Mantello × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1

    Note
    ///
  3. .

    The SwordMastahHHH!!!!


    Post Primo




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    Davanti ad un malfamato locale di Suna un vecchio anziano sedeva su una panchina, fumando una sigaretta e guardando i giovani ragazzi che frequentavano quel bar si gustava gli ultimi minuti del caldo sole sunese. Era pomeriggio tardi ormai e i giovani si aggregavano in quel posto per bere litri di alcolici e fare uso di qualche sostanza illecita; spesso c'erano risse e infatti quella era una zona controllata dalla polizia periodicamente.
    Jou però si definiva un ragazzo furbo e decise che l'ora migliore per andare a fare un po' di soldi con lo spaccio in quel locale era proprio l'inizio della festa, quando tanta gente stava cercando il modo di sballarsi per far passare la serata. Jou purtroppo era facilmente riconoscibile per via della sua capigliatura abbastanza appariscente quindi decise di utilizzare la tecnica della trasformazione per diventare il vecchietto che sedeva su una panchina aspettando i clienti. Aveva sparso la voce e i ragazzi sapevano che se avessero avuto bisogno di erba dovevano soltanto andarsi a sedere affianco ad un anziano signore che sedeva di fronte al locale.
    Così i primi minuti passarono e il primo giovane si sedette affianco a lui Quanto? 300 ryo Tieni
    In cinque secondi lo congedò e immediatamente dopo arrivo un altro ragazzo, e continuò così almeno per un'oretta.
    Ormai sera e dopo numerosi clienti e ryo guadagnati, il vecchio Jou decise che la sua giornata lavorativa si potesse definire conclusa: si alzò per andarsene ma notò due figure abbastanza distinte svoltare l'angolo della sua strada e fissarsi con lo sguardo su di lui
    Cazzo la polizia!
    I due poliziotti iniziarono a correre verso di Jou e di conseguenza lui iniziò a scappare; girò al primo vicolo per poi continuare la sua fuga in quelle viette strette in cui era difficile orientarsi. Si fermò al primo cassetto dell'immondizia e spezzò la tecnica della trasformazione facendo così ritornare il nostro tanto amato Afro
    Cazzo devo trovare un nascondiglio, mi stanno cercando
    Swordmastahhhh...
    Chi è che parla?
    Swordmastahhhhhhhhhhhhhh... segui la mia voce se vuoi diventare il prossimo swordmastahhhhhh
    Jou era convinto di essere troppo fatto e quindi di avere le allucinazioni, se no quale altra spiegazione c'era per quella vocina nella sua testa?
    Swordmastah?

    Sentì in lontananza le voci dei poliziotti che lo stavano cercando e così l'intinto prese il sopravvento e iniziò a seguire quella voce. Correva più forte che poteva tra i vicoli di Suna per poi giungere davanti ad un edificio a lui sconosciuto
    Entra qui dentro e dirigiti in bagno, se vuoi diventare il prossimo swordmastahhhhh...
    E' scappato in questa via, andiamolo a prendere!
    La polizia si faceva sempre più vicina e Jou non poteva permettersi di essere arrestato ma non sapeva davvero dove nascondersi; stava iniziando ad iperventilare per l'agitazione e la scelta giusta da fare era solo una, ovvero fidarsi della vocina ed entrare in quell'edificio.
    Stranamente le porte erano aperte così l'afro riuscì a nascondersi dentro, si precipitò immediatamente nella zona dei bagni
    Ora sposta quella confezione di fazzoletti, e sotto troverai il biglietto per la tua via di fuga. E per la gloria eterna...
    Jou si avvicinò ad una confezione di fazzoletti sopra il lavandino e con molto timore per essersi fidato di una voce nella sua testa, la spostò. Sotto c'era un biglietto d'oro su cui non c'era scritto nulla. L'afro lo afferrò e si voltò e con grande stupore vide che su una porta del bagno c'era una targhetta particolare
    ”Se credi di essere tu il prossimo allora supera la vera porta”
    Rimase perplesso per qualche secondo, tutta quella situazione stava diventando surreale. Un forte boato che proveniva dall'ingresso dell'edificio però lo fece tornare alla realtà
    Lo sappiamo che sei qui! Consegnati e non ti succederà nulla!
    Cazzo! Mi hanno trovato...
    L'afro si rifece prendere dalla paura di essere arrestato così entrò nella porta del bagno, che sembrava essere una comune toilette se non fosse stato per quella fessura sopra al gabinetto
    Allora quella voce, diceva il vero?
    Jou fissò il suo biglietto d'oro e decise di provare ad infilarlo nella fessura: combaciavano perfettamente e infatti una seconda porta si aprì, una porta che conduceva ad un tunnel buio pieno di torce. L'afro non disse una parola e s'incamminò verso il buio

    Ad un certo punto il corridoio si aprì in una stanza leggermente più grande ed illuminata dove in mezzo stava un uomo dalla faccia di maiale. Si presentò come Butanikoman ed era il sovrano di quel posto, un luogo sconosciuto ai più dove aveva luogo il torneo dello SwordMastah Allora era lei che mi parlava nella testa, e che mi ha fatto scappare dagli sbirri! Oh grande Butanikoman!
    Il semi dio maiale continuò spiegandogli cosa stava per succedere, invitandolo a spogliarsi di ogni suo avere: per fortuna Jou non aveva con sè nessun equipaggiamento ninja, ma d'altro canto aveva un bel gruzzoletto di ryo che si era fatto spacciando poco prima. Si infilò poi i pantaloni che gli erano stati dati e prese la maschera e il foglietto in mano. Il foglio era un potente fuuinjutsu che lo avrebbe purificato da tutto ciò che non fosse necessario per un combattimento di spade, la maschera invece... era semplicemente una maschera.

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    A petto nudo e con una maschera da carlino che magicamente gli fece scomparire i voluminosi capelli rendendolo irriconoscibile, si appiccicò il fuuinjutsu sul petto.
    Gli piaceva autodefinirsi il miglior spadaccino di Suna ed era pronto per farlo vedere al mondo intero, diventando il grande SwordMastah
    Butanikoman-sama, sono pronto!

    Prima di entrare nella stanza dei combattimenti si fermarono in ciò che sembrava essere un'armeria. Il grande Porco gli spiegò che aveva cinque punti da spendere per prendere tutte le armi che voleva, si trattavano di armi di legno ma Jou sarebbe riuscito ad utilizzarle al meglio. Decise di prendere una Kama [1], una lancia Chiang [2] e una Katana [2] Ahhh con queste lo so che mi divertirò un mondo!
    Finalmente entrarono nella sala principale, piena di ring da combattimento e di gente pronta a menare le mani, ovviamente tutti a petto nudo e con una maschera animale in testa. Il grande Butanikoman fece la sua entrata di scena esaltando tutti i presenti con le sue parole e dando inizio al torneo
    GRANDE VITA A BUTANIKOMAN-SAMA!! VINCERO' PER LEIIIIIII!
  4. .

    Le Terre Dimenticate


    Post Primo




    Era tardo pomeriggio in quel di Suna, il sole aveva iniziato ormai la sua discesa e l'aria iniziava a farsi meno asfissiante. Nel suo piccolo appartamento vicino al mercato del villaggio, Jou stava finendo il suo lavoro di giardinaggio settimanale. Questa volta aveva dovuto tagliare tutti i fiori delle sue piante ormai mature e metterli ad essiccare, svuotare i vasi e riempirli nuovamente di terra con i nuovi semi dentro. Era un'operazione lunga e noiosa ma l'afro amava così tanto prendersi cura delle sue piantine che quello era sempre il giorno più bello della settimana: mentre tagliava e appendeva le sue piante fumava la sua erba che lo paracadutava in uno stato di pace e simbiosi totale con ciò che lo circondava, aggiungendoci l'odore forte di erba che inondava casa sua, Jou si ritrovava in condizioni psicofisiche chiaramente alterate. Non percepiva il tempo scorrere e i rumori e i colori gli sembravano tutti più accentuati e accesi.
    Sentì improvvisamente qualcuno bussare alla sua porta, ma impegnato nelle sue faccende semplicemente lo ignorò. Il ragazzo fuori dalla porta poteva chiaramente sentire un profumo molto forte e della musica ad alto volume provenire da quell'appartamento: bussò una seconda e terza volta ma Jou non aveva intenzione di interrompere il suo giardinaggio
    Lascia tutto fuori dalla porta, ora non posso aprire! Con la coda dell'occhio vide una lettera passare sotto la porta Pff, poteva metterla subito lì senza rompermi le palle...
    Completamente fuso dai fumi della sua erba e dal ritmo inebriante della musica che ascoltava, Jou avrebbe continuato per diverse ore a mettere a posto le sue piante, per poi cadere inesorabilmente in un sonno profondissimo, lasciando la lettera che gli avevano consegnato non letta sul pavimento di casa sua.


    Erano circa le otto di mattina quando Jou finalmente riaprì gli occhi Chissà quanto ho dormito... non mi ricordo di essermi addormentato ieri sera Si svegliò sul pavimento di camera sua in mutande e con l'accendino in mano e poi si guardò in giro A quanto pare sono riuscito a finire tutti i vasi, bene
    Si alzò, si accese una sigaretta e dirigendosi in cucina per prendere qualcosa da bere gli cadde l'occhio sulla lettera che gli era stata spedita il giorno prima E' vero che scemo, vediamo cosa c'è scritto
    Con una tazza di the clado e una sigaretta, la sua classica colazione, si sedette sul divano e aprì la lettera per leggerne il contenuto: vide subito il sigillo dell'accademia cosa che gli fece prendere un po' più sul serio il contenuto. La rilesse due volte per poi mettersi la testa fra le mani e iniziare una piccola crisi isterica
    AHHHHHH sono già in ritardo! Che ore sono... sono già le otto e mezza! Mi sta aspettando! Cazzo Jou che idiota che sei, che idiota che idiota che idiota! Ahhhhh ma non possono mandarle con un po' più di anticipo queste missive?!?!? Devo pure andare in bagno, Ryugi mi ucciderà!
    Il contenuto della lettera avvisava Jou di essere stato selezionato per compiere una missione accademica di livello B. Si trattava di sabotaggio e assassinio, doveva andare nel Villaggio di Gomi, paese sperduto al di fuori dei confini accademici, ed individuare ed uccidere Indo Jonzu, uno spericolato ex shinobi famoso per le sue avventure. Aveva una foto dell'obbiettivo, le coordinate del villaggio e i nomi dei suoi due compagni di team, Ryugi Nekki ed Etsuko Akuma. La prima era una conoscenza di Jou, una giovane Genin che ora vigilava all'entrata del villaggio, ragazza che lo aiutò in passato nello scoprire di più sulle sue radici. Dopo il suo viaggio di due anni, tornato a Suna Jou la rincontrò al gate del villaggio dove si ripromisero di rivedersi, chi l'avrebbe mai detto che quello sarebbe stato il momento.
    Essendo entrambi di Suna dovevano recarsi a Gomi insieme, e Jou era enormemente in ritardo. Si preparò il più velocemente possibile e dopo aver ricontrollato più volte di avere tutto il suo equipaggiamento corse verso il gate.

    Ryugiiiiii ci sonooooo! Vestito con la sua classica camicia bianca a mezze maniche e i pantaloni neri, JouvPiombò dal nulla affianco alla ragazzina affannato dalla corsa che aveva appena fatto; si tirò su per riprendere un po' fiato e si accese una sigaretta per poi indicare il deserto Scusami tanto per il ritardo, mia nonna non è stata tanto bene e ho dovuto accompagnarla in ospedale. Che dici, ci mettiamo in marcia? Per fortuna ci tocca andare a Gomi che dovrebbe essere un posto abbastanza caldo, non avrei sopportato di andare in un posto umido e freddo... tipo Kiri

    [...]

    Il viaggio con Ryugi fu piacevole e non incombettero in nessun ostacolo. La ragazza, di qualche anno più giovane di Jou, non era particolarmente loquace e l'afro sapeva della sua balbuzia quindi avrebbe parlato solo se non fosse stata lei ad iniziare.
    Avvicinandosi sempre di più verso la destinazione il paesaggio iniziò a cambiare diventando sempre più privo di vegetazione e grigio. Ai due sunesi venne naturale rallentare di poco il passo per guardarsi attorno visto che era un paesaggio completamente diverso a quello che erano abituati in mezzo al deserto Che posto orrendo che è questo. Penso che siamo vicini. Dovremmo incontrarci con un Chunin di Kiri prima di entrare nel villaggio
    Ci misero poco a notare una figura particolare che rivelò essere il loro compagno Molto piacere, io sono Jou Satoshi, genin di Suna. Certo che ci hanno mandato nel buco del culo del mondo eh?Con un misto di sarcasmo e serietà Jou attese il dire di tutti i presenti prima di riprendere la parola Secondo me possiamo provare ad entrare nel villaggio e cercare qualche indizio, dobbiamo essere prudenti questo posto è molto sinistro, sembra che ci sia morte ovunque
    L'afro fece qualche metro di camminata verso una delle strade principali di Gomi per poi fermarsi dai dolori alla pancia che stava provando: sentiva le budella attorcigliarsi tra di loro e come se il suo stomaco si stesse fagocitando da solo. Si piegò leggermente dal dolore ma durò tutto pochi secondi. Riaprì gli occhi e rizzò le orecchie
    Sembra che vicino qua ci siano delle persone, magari c'è un mercato o una piazza. Potremmo provare ad andare lì a chiedere informazioni, ma l'ultima parola sta a te Etsuko essendo l'unico Chunin del trio. Dove pensate che sia meglio andare a cercare informazione su Indo Jonzu?


    Chakra: 40/40
    Vitalità: 13.5/13.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  500
    Resistenza: 375
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Wakizashi × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Pugnali da Lancio Esotici × 5
    • Accendino × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 2
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Kunai × 7

    Note
    ///
  5. .

    Visita ad un vecchio amico


    Post Quarto




    Qualche piccola goccia d'acqua iniziava a cadere dal cielo, mentre il silenzio stava per terminare il suo corso in quella piazza di Ame. La faida era appena iniziata.

    L'attesa di Jou era terminata e l'Oleandro finalmente si fece vivo. Spuntò da dietro dei barili dalla parte opposta di Jou, alle spalle dei nemici, e coperto dal suo mantello che lo faceva apparire più grande di quello che in realtà era, estrasse il suo braccio destro tendendolo verso Ako. Due spiedi partirono verso quella direzione, ed erano tanto veloci che Jou non riuscì a seguirli con gli occhi, ma vide soltanto il risultato.
    Si conficcarono nelle carni del possente uomo di colore, ma dopo qualche secondo questo scomparve in una nuvoletta di fumo
    Pivelli...
    Ako era pur sempre un criminale con molta esperienza e molte avventure passate, non si sarebbe fatto prendere alla sprovvista da quei due pivelli: non erano i primi a volerlo morto e non sarebbero stati gli ultimi. Erano ore che era a parlare con i suoi clienti ma il suo sesto senso era sempre rimasto attivo: aveva sentito arrivare Jou e Namae, e sapeva benissimo che Jou si trattava di un esca. Così mandò un suo clone con i suoi due scagnozzi mentre lui si nascose sul tetto pronto ad entrare in scena come solo lui sapeva fare.
    Quando vide la sua copia esplodere qualcosa vibrò dentro di lui, sapeva che era l'ora di cacciare, così attivò la sua tecnica specialeSoshi dello Scorpione
    Kinjutsu di Suna

    Ad Attivazione
    La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione. L'attivazione richiede un consumo Medio di chakra. Puo' mantenere la tecnica attiva per 3 round ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto.
    [L'attivazione richiede slot tecnica]


    Caratteristica dei Portatori: Forza Aumentata (+3 Tacche)


    Corpo dello Scorpione: L'utilizzatore può estrarre a piacimento due chele e una coda con pungiglione, normalmente all'interno del corpo. La coda ha dimensioni pari a 4 Unità, le chele rivestono le mani ed hanno dimensioni pari ad 1 Unità. L'utilizzatore può incrementare la potenza di un attcco fisico delle chele o della coda: ogni consumo ¼ Basso incrementa di 5 la potenza dell'attacco fisico per 1 slot.
    Veleno dello Scorpione: L'utilizzatore può produrre veleno da Contatto da tutto il corpo; 1 dose ricopre 1 zona dell'utilizzatore. L'utilizzatore ogni round può somministrare, con le chele, 1 dose di veleno a Ferimento ogni danno effettuato; può somministrare, con il pungiglione della coda, 1 dose di veleno a Iniezione; può somministrare, emettendo dalla bocca, fino a 1 dose di veleno a inalazione. Le diverse trasmissioni di veleno sono cumulabili tra loro. Richiede un consumo ¼ Basso ogni dose prodotta e 1 slot azione/tecnica. Se attiva la tecnica speciale, l'utilizzatore non subirà malus dallo status avvelenamento e le dosi di veleno verranno rimosse dall'organismo; ogni dose rimossa non permette di produrre 1 dose di veleno nel round in cui rimossa.
    Potenzialità del Veleno: . La somministrazione del Veleno dei Soshi causa Tossicità (DnT Medio); Tossicità termina quando esaurito il danno massimo o rimosso il veleno, ulteriori dosi somministrate non si cumula e non influenzano la durata Tossicità. Se somministrate ulteriori 2 dosi, la vittima avrà una riduzione di 1 tacca ad una statistica per livello dispari di tecnica speciale posseduto; oppure subirà uno status Medio (eccetto DnT). Dopo il termine di Tossicità, la vittima sarà Indebolita nella zona entrata a contatto con il veleno per 2 round.
    Difesa dello Scorpione: L'utilizzatore otterrà 2 tacche in Resistenza per ogni round in cui somministra il proprio veleno. Non colpire l'avversario per 2 round azzera la Difesa dello Scorpione.

    Livello I (Genin Verde)
    L'utilizzatore può produrre 1 dose di veleno.
    La durata del veleno è 2 round.
    La Velocità di Corpo dello Scorpione è aumentata di 1 tacca.
    Corpo dello Scorpione potenzia il colpo fisico fino a +10.
    Difesa dello Scorpione ha bonus massimo pari a 2 tacche.


    Livello II (Genin Rossa - Chunin Verde)
    L'utilizzatore può produrre 2 dosi di veleno.
    La durata del veleno è 2 round.
    La Velocità di Corpo dello Scorpione è aumentata di 1 tacca.
    Corpo dello Scorpione potenzia il colpo fisico fino a +15.
    Difesa dello Scorpione ha bonus massimo pari a 3 tacche.
    che avrebbe stupito tutti i presenti.
    Osservò Namae uscire dal suo nascondiglio tutto sicuro di sè stesso e non ascoltò nemmeno una parola di quello che disse. La terrazza in cui era, era circa a 5 metri d'altezza: Ako si sporse e poi spiccò un salto. E' così che si rivelò davanti ai suoi nemici, con due possenti chele al posto delle mani e un'enorme coda da scorpione.
    L'obiettivo del suo salto era atterrare sopra a Namae il più velocemente possibile sfruttando l'elemento sorpresa; unì le chele in un unico pugno formando come un martello pronto a schiantarsi sulla testa dell'Oleandro [Slot Azione I]Forza: 525
    Velocità: 375 + mediobasso = 450
    Potenza 25 (Corpo dello scorpione) consumo 3/4 basso

    Che lo avesse colpito o meno avrebbe impattato contro il terreno provocando diverse crepe e generando un piccolo polverone. Non attese un secondo per cercare di massacrare l'Oleandro e infatti da questo polverone apparì la sua enorme coda, lunga due metri, ricoperta di scaglie e con un pungiglione velenoso all'apice.
    Ako era atterrato dando le spalle al suo aggressore per poterlo sorprendere con la sua mostruosa coda. Mosse quest'ultima una prima volta da destra verso sinistra e una seconda da sinistra verso destra cercando di squartare il petto del nemico iniettando pure il suo micidiale veleno [Slot Azione II e III]Forza: 525
    Velocità: 375 + mediobasso = 450
    Potenza 25 (Corpo dello scorpione) consumo 3/4 basso
    [Slot Tecnica]Veleno dello Scorpione: L'utilizzatore può produrre veleno da Contatto da tutto il corpo; 1 dose ricopre 1 zona dell'utilizzatore. L'utilizzatore ogni round può somministrare, con le chele, 1 dose di veleno a Ferimento ogni danno effettuato; può somministrare, con il pungiglione della coda, 1 dose di veleno a Iniezione; può somministrare, emettendo dalla bocca, fino a 1 dose di veleno a inalazione. Le diverse trasmissioni di veleno sono cumulabili tra loro. Richiede un consumo ¼ Basso ogni dose prodotta e 1 slot azione/tecnica. Se attiva la tecnica speciale, l'utilizzatore non subirà malus dallo status avvelenamento e le dosi di veleno verranno rimosse dall'organismo; ogni dose rimossa non permette di produrre 1 dose di veleno nel round in cui rimossa.

    Potenzialità del Veleno: . La somministrazione del Veleno dei Soshi causa Tossicità (DnT Medio); Tossicità termina quando esaurito il danno massimo o rimosso il veleno, ulteriori dosi somministrate non si cumula e non influenzano la durata Tossicità. Se somministrate ulteriori 2 dosi, la vittima avrà una riduzione di 1 tacca ad una statistica per livello dispari di tecnica speciale posseduto; oppure subirà uno status Medio (eccetto DnT). Dopo il termine di Tossicità, la vittima sarà Indebolita nella zona entrata a contatto con il veleno per 2 round.

    Non conosceva le potenzialità del nemico e non doveva sottostimarlo, ma quando era nella sua forma di scorpione era quasi come se impazzisse, e si divertiva un mondo a cercare di infilzare i nemici con la sua coda velenosa.

    Jou non fece in tempo a reagire alla visione di un Ako scorpione che i suoi due scagnozzi si precipitarono verso di lui
    Quindi dalle vostre parti si combatte due contro uno? Bene così allora
    Uno di loro, il primo che attaccò, rimase a distanza di sicurezza per poi caricare un fuuton che sparò con la bocca verso la spalla destra di Jou. Era veloce ma non troppo, e Jou impastando un po' di chakra nelle gambe riuscì a compiere una piroetta verso sinistra che gli fece evitare il primo colpo [Slot Difesa I]Riflessi: 400 + basso = 475 Immediatamente dopo, lo spadaccino che si era portato a distanza ravvicinata con l'afro, cercò di trafiggergli il cuore con un fendente dall'alto verso il basso: Jou sfruttò la forza di inerzia della prima piroetta per compierne una seconda più veloce per evitare il secondo colpo nemico [Slot Difesa II]Riflessi: 400 + mediobasso = 500
    1/2 leggera per sovraimpasto

    Aveva davanti a sè un buon spadaccino considerando l'incessante offensiva e la velocità dei suoi colpi. Jou doveva mettere in campo il meglio di sè per non uscire da lì in pezzettini, o come schiavo degli Harada.
    Quando vide lo scagnozzo impugnare la spada saldamente per cercare di tagliargli la testa con un rapido fendente orizzontale, ogni muscolo di Jou si contrasse per effettuare la parata migliore: con la mano sinistra estrasse un kunai e con un solo movimento fluido lo fece scontrare contro la lama nemica a pochi centimetri dal suo collo [Slot Difesa III]Riflessi: 400 + mediobasso = 500
    1/2 leggera per sovraimpasto
    Il colpo era molto forte e appena le lame si incrociarono, l'impatto provocò scintille e le armi schizzarono nei due versi opposti.
    Jou guardò il nemico negli occhi, e sembrava non avere nessuna intenzione di fermarsi. Questa volta caricò la lama verso l'alto e con un fendente mirava all'amputazione del braccio destro del sunese. Ma anche lui non aveva ancora finito di difendersi come solo uno spadaccino della sabbia poteva fare; rapido impugnò l'elsa della wakizashi con la mano destra, e facendo fluire una discreta quantità di chakra estrasse fluidamente l'arma che ancora una volta si andò a scontrare con la spada avversaria evitando una grave ferita per Jou [Slot tecnica avanzata]Arte dell'estrazione mortale: difesa
    Talento: L'utilizzatore può eseguire Estrazione Mortale in difesa aumentando di +3 tacche riflessi e resistenza, invece che forza e velocità; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da genin in su]


    Riflessi 475
    Resistenza 475
    .
    Non erano riusciti ad aprire la guardia dell'afro e ferirlo mortalmente, grave errore visto che Jou non si sarebbe fatto sfuggire una possibilità simile.
    Dopo l'ultimo attacco lo scagnozzo si trovava ancora a pochi centimetri dal Sunese, e per via dell'impatto delle due spade si erano leggermente scomposti portando entrambi ad aprire leggermente la guardia, solo che adesso era il tempo di Jou per attaccare.

    Avendo il nemico di fronte il suo unico obbiettivo era quello di ucciderlo per potersi concentrare sul secondo scagnozzo che distava qualche metro.Per prima cosa attivò la sua tecnica specialeTaglio del Vuoto
    Kekkei Genkai di Suna

    A Utilizzo
    La tecnica speciale prevede un consumo a utilizzo. Non ci saranno consumi di attivazione o mantenimento.


    Caratteristica dei Portatori: Velocità Aumentata (+3 Tacche)


    Taglio del Vuoto: : L'utilizzatore può eliminare l'attrito dalle armi creando un'area di vuoto. L'utilizzatore può incrementare la potenza delle armi: ogni consumo ¼ Basso incrementa di 5 la potenza dell'arma. Riducendo di 10 la potenza della Lama Etera, la lama può causare 1 volta a round un Sanguinamento (DnT Medio).
    Emissione del Vuoto: L'utilizzatore può prolungare un fendente di 3 metri ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto; richiede slot tecnica/azione. La potenza dell'emissione è pari a 10 ogni consumo ½ basso impiegato.La Velocità in attacco e difesa dell'emissione è parienergia l'utilizzatore, eventuali vantaggi/svantaggi e bonus/malus in Velocità si sommano in egual modo alla velocità dei costrutti in attacco.
    Lama Eterea: L'utilizzatore può Tagliare le ninjutsu senza mantenimento o costrutti di tecniche speciali tramite uno slot azione/tecnica. La potenza della Lama Eterea è pari a 10 ogni consumo ½ basso impiegato. Una tecnica Tagliata viene ridotta di potenza; se azzerata la potenza, non produce effetti. La potenza della Lama Eterea contro oggetti e strutture è aumentata (x2); non aumenta il danno verso le persone.
    Incalzare Etereo: L'utilizzatore otterrà 2 tacche in Forza e per ogni round in cui utilizzato Taglio del Vuoto, Emissione del Vuoto o Lama Eterea. Non danneggiare l'avversario per 2 round azzera l'Incalzare Etereo.

    Livello I (Genin Verde)
    Il Taglio del Vuoto potenzia le armi fino a +10.
    La Velocità del Taglio del Vuoto è aumentata di 1 tacca.
    Lama Eterea ha potenza massima pari a 20.
    Emissione del Vuoto ha potenza massima pari a 20.
    L'Incalzare Etereo ha bonus massimo pari a 2 tacche.
    , il controllo del vuoto, per donare alle sue armi una potenza che altrimenti non potevano avere, ricoprendole di vuoto eliminando ogni attrito che si poteva creare rendendole più affilate e veloci.
    Jou fece un piccolo passo verso sinistra per portarsi leggermente sul fianco destro nemico così da avere una buona traiettoria per il suo prossimo colpo: la mano sinistra scattò velocissima per infilzare il kunai che impugnava nella schiena nemica, precisamente in mezzo alle scapole. [Slot Azione I]Velocità: 500
    Forza: 400
    Potenza: 8 + 10 (taglio del vuoto 1/2 basso)
    . Se lo avesse colpito avrebbe tenuto salda la presa con il kunai per cercare di tenere l'avversario il più fermo possibile, ma indipendentemente dal risultato del primo colpo, Jou avrebbe fatto partire quasi in simultanea un fendente orizzontale da destra verso sinistra, che mirava a tagliare la testa dello scagnozzo [Slot Azione II]Velocità: 500
    Forza: 400
    Potenza: 20 + 10 (taglio del vuoto 1/2 basso)


    Se fosse riuscito a tagliare la testa del primo nemico allora Jou avrebbe puntato al secondo, facendogli intendere di stare attento perchè sarebbe stato il prossimo. Appena la wakizashi avrebbe finito di percorrere le carni del collo avversario, Jou avrebbe estratto con forza il kunai dalla schiena del nemico facendo così cadere il corpo privo di vita: una volta con il kunai in mano avrebbe ruotato il busto di 180 gradi in senso antiorario lanciando così l'arma con la mano sinistra. Anche questa volta il Kunai sarebbe stato avvolto da un sottile strato di vuoto e mirava lo sterno nemico[Slot Azione III]Forza: 400 + basso= 475
    Potenza 8 + 10 (taglio del vuoto 1/2 basso)

    Stai attento che adesso arrivo anche da te

    Se invece non fosse riuscito a tagliare la testa del primo nemico, Jou avrebbe sferrato un secondo colpo possibilmente fatale per lo scagnozzo. Avrebbe seguito ogni suo piccolo movimento dopo la schivata del fendente, e al momento opportuno non si sarebbe lasciato sfuggire l'opportunità di trafiggergli il cuore con la sua spada [Slot Azione III]Velocità: 500
    Forza: 400 + basso = 475
    Potenza: 20 + 10 (taglio del vuoto 1/2 basso)
    . Se fosse riuscito a schivare anche quest'ultimo colpo, Jou si sarebbe affidato ad una sua abilità con il vuoto, ovvero l'emissione del vuoto. Seguita la sua ultima schivata l'Afro avrebbe sferzato il nulla con la sua spada, con un fendente orizzontale, creando per tre metri un'onda di vuoto che avrebbe cercato di gambizzare il mafioso [Slot Tecnica Base]Emissione del Vuoto: L'utilizzatore può prolungare un fendente di 3 metri ogni livello dispari nella tecnica speciale posseduto; richiede slot tecnica/azione. La potenza dell'emissione è pari a 10 ogni consumo ½ basso impiegato.La Velocità in attacco e difesa dell'emissione è parienergia l'utilizzatore, eventuali vantaggi/svantaggi e bonus/malus in Velocità si sommano in egual modo alla velocità dei costrutti in attacco.

    Velocità: 500
    Potenza: 20


    Il suo unico compito in quel momento era quello di sbarazzarsi di quei due maledetti scagnozzi il più velocemente possibile così da poter aiutare l'Oleandro con il vero problema di quella situazione, ovvero Ako. Jou riuscì a vedere con la coda nell'occhio quello che stava succedendo a qualche metro da lui e non capiva se stava avendo delle allucinazioni Un cazzo... di scorpione?!
    Voleva parlare con il compagno e organizzarsi per far fuori Ako in una manciata di secondi, se solo non fosse per quei due spadaccini che gli stavano facendo sprecare un sacco di tempo


    CITAZIONE
    Ako Harada
    Chunin Rossa
    Tecnica Speciale: Soshi dello Scorpione Lv. 2
    Abilità usate: sesto senso
    Tecniche Utilizzate: Tecnica Superiore della moltiplicazione del corpo
    Chakra rimanente:28.25/40
    Slot Azione : Doppio Pugno, Spazzata della coda, spazzata della coda
    Slot tecnica: Attivazione tecnica speciale, Veleno dello scorpione


    Chakra: 31.5/40 o 30.5/40
    Vitalità: 12.5/13.5
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  500
    Resistenza: 375
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: Piroetta
    2: Piroetta
    3: Parata
    Slot Azione
    1: Affondo con Kunai
    2: Fendente Wakizashi
    3: Lancio Kunai (affondo wakizashi)
    Slot Tecnica
    1: (Emissione del vuoto)
    2: Estrazione Mortale
    Equipaggiamento
    • Wakizashi × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Pugnali da Lancio Esotici × 5
    • Accendino × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 2
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Kunai × 7

    Note
    ///


    Edited by Ersapo - 22/6/2020, 19:13
  6. .

    I Misteri del Bagan


    Post Terzo




    Dopo che i tre accademici conclusero la loro conversazione, con una Hebiko polemica e un Etsuko pacifista e ragionevole, e dopo che il ponte alle loro spalle esplose la situazione degenerò.
    Alinamaru in fin dei conti era dello stesso pensiero della Otese e vedere quei due loschi figuri scappare dopo aver fatto saltare in aria l'unica via di comunicazione del tempio gli fece venire voglia di seguirli e andarli prendere. Ma mentre il Nara pensava questo la ragazza si precipitò giù dal dirupo per poi accorgersi che il suo compagno di Konoha non poteva seguirla: tornò indietro e porse le sue braccia al compagno Con permesso Alinamaru si fece prendere in braccio da Hebiko, come se fosse una sposa, e insieme ignorando qualsiasi ordine di Etsuko si lanciarono giù dal precipizio.
    Il Nara, che si trovava stranamente comodo e a suo agio in quella situazione, osservava i piedi dell'Otese mentre correva così da analizzare e cercare di comprendere il chakra adesivo che stava utilizzando.
    La corsa durò una decina di secondi, fino a quando degli spiedi non si conficcarono a pochi centimetri dai piedi di Hebiko, bloccando la loro avanzata: era Etsuko, visibilmente arrabbiato, che li aveva inseguiti. Inveì verso di loro sgridandoli per l'avventatezza delle loro azioni e gli spiegò l'importanza della raccolta delle ciliegie, che potevano essere usate come pass partout per il tempio.
    Alinamaru pensò a quelle parole e capì che effettivamente la priorità era la raccolta dei frutti
    Certo che questo potevi dircelo anche prima eh Etsuko... comunque si fidati di me. Però dobbiamo fare veloci, vi ricordo che qualcuno ha appena fatto saltare in aria il ponte, chissà cosa farà fra poco
    Ascoltò le parole dei compagni senza mai spostarsi dalla posizione in cui era, ovvero in braccio ad Hebiko: dovevano tornare in sù e di certo Alinamaru non si sarebbe arrampicato da solo. Era anche curioso di riosservare da vicino il funzionamento del chakra adesivo
    Hebiko, quando vuoi io sono pronto. Certo che sei forzuta per essere una ragazza tanto minuta Disse pizzicandole le braccia per tastarne i bicipiti Ad Oto siete tutte donne cazzute eh?

    [...]

    Tutti e tre arrivarono al giardino dei ciliegi, un posto fantastico che era la cima di una collina su cui diversi ciliegi regnavano. Dopo il piccolo disguido di qualche minuto prima i tre si riconciliarono e insieme avrebbero portato le ciliegie al tempio. Avevano trenta ceste da riempire e mentre Alinamaru le andava a raccoglierle, Etsuko ed Hebiko avrebbero pensato alla trasformazione del frutto.
    Unico punto a sfavore di tutta quella situazione era che Alinamaru non aveva idea di come raggiungere la cima di quei alberi. Etsuko gli si avvicinò e gli disse di dover imparare ad utilizzare il chakra adesivo per svolgere quella mansione Prima cosa, non sono il classico Nara pigro che tutti conoscono in realtà lo era ma gli faceva troppo male ammetterlo visto che si allontanò dalla sua famiglia proprio per uscire da quei classici standard di vita E secondo, tranquillo. Devo fare un po' di pratica ma la teoria del chakra adesivo dovrei avercela più o meno presente. Prima ho osservato Hebiko usarlo da molto vicino, farò del mio meglio
    Etusko si allontanò per andare a parlare con l'Otese lasciando così Alinamaru da solo davanti ad un immenso ciliegio.
    Ahhhhhh, adesso è tempo di pensare e concentrarsi per un attimo brutto cretino Il foglioso si tolse il cappello e il mantello poggiando tutto a terra rimanendo così in maglietta, chiuse gli occhi e si portò entrambe le mani sulla testa per massaggiarsela mentre si concentrava. Doveva riuscire a concentrare una discreta quantità di chakra sulle piante dei piedi, modificarne la densità così da potersi "incollare" sulle superfici verticali; più facile a dirsi che a farsi. Il Nara non era ancora un grande shinobi e il suo controllo del chakra non era assolutamente dei migliori considerando che non era ancora riuscito a controllare la tecnica speciale del suo Clan.
    Cercò di incanalare correttamente il chakra nei piedi cercando per prima cosa di incollarsi al terreno: provò ad alzare una gamba ma non ebbe nessun tipo di impedimento a farlo, che voleva dire che non aveva ancora centrato il punto.
    Non doveva soltanto concentrare chakra nelle piante nei piedi, doveva anche controllarlo a suo piacimento, così da deciderne la densità. Cercò un sasso vicino a lui e lo mise sotto al piede destro. Voleva riuscire a tenerlo attaccato al piede così da capire quale fosse la sensazione nell'utilizzare il chakra adesivo. Al primo tentativo il sasso non si mosse, ma già al secondo si alzò insieme al suo piede per qualche centimetro, per poi perdere contatto e cadere. La terza volta pensò di avere la soluzione a portata di mano: una volta incollato il sasso doveva aumentare di un po' la quantità di chakra adesivo a contatto con l'oggetto per combattere la forza di gravità che lo avrebbe portato a terra. Questa volta alzò il piede e il sassolino rimase attaccato, fin quando Alinamaru non interruppe il flusso di chakra.
    Fece un piccolo ghigno per la piccola vittoria appena ottenuta, ma si rifece serio quando riguardò il ciliegio che aveva di fronte, doveva applicare lo stesso concetto a sè stesso, visto che ora quello soggetto alla forza di gravità sarebbe stato lui.

    Alzò la gamba destra per poggiare il piede sulla corteccia per sentirne un attimo la sensazione, dopo di che avrebbe impastato chakra dalla suola dei sandali e avrebbe cercato di modificarne la consistenza per riuscire farlo diventare più denso e adesivo, così da collegare piede e corteccia. Successivamente, da bravo stolto che era, fece un leggero balzo per cercare di attaccare anche il secondo piede, ma nel movimento perse la presa con il piede destro e finì con la schiena a terra
    Non sarà così facile...
    La seconda volta partì con il chakra adesivo attivo sotto entrambi i piedi così potersi concentrare unicamente sulla manipolazione del chakra. In questo tentativo riuscì a poggiare il secondo piede ma come previsto non fece presa e finì con lo schiantarsi nuovamente a terra.
    Cercò di riflettere nuovamente e capire il perchè non stava riuscendo nell'impresa, così si portò le mani sulla testa e iniziò a pensare. Si stava rivedendo in testa la scena di qualche minuto prima, quando era in braccio ad Hebiko e la osservava correre lungo il dirupo: pensò a come fosse naturale per lei stare attaccata alle pareti verticali, probabilmente grazie a numerosi allenamenti che le insegnarono a controllare la quantità giusta di chakra.
    Ecco dove Alinamaru stava sbagliando. Lui stava semplicemente cercando di concentrare la maggior quantità di chakra possibile sotto ai piedi per poi manipolarla, ma non era necessario fare così. Bastava trovare l'equilibrio perfetto, ovvero la giusta quantità di chakra necessaria per reggere il peso di Alinamaru in verticale; non una goccia di chakra in più, non una di meno.
    Così iniziò a fare diversi tentativi prendendo la rincorsa e cercando di correre sull'albero, ogni volta impastando una quantità un po' diversa di chakra fino a trovare quella giusta. Doveva affidarsi alla sua sensazione, quando sentiva che il piede faticava troppo a staccarsi dalla corteccia ne diminuiva la quantità, quando invece cascava capiva di doverne aumentare un po'. Ogni tanto riusciva a fare tre passi, ogni tanto quattro, e ogni passo in più che faceva verso la cima del ciliegio profumava di vittoria. L'albero era alto cinque metri e Alinamaru non ci avrebbe messo molto a raggiungerne la cima e prendere le prime ciliegie.
    La vera sfida sarebbe stato il dirupo, lì avrebbe potuto veramente testare la sua comprensione del chakra adesivo, e se effettivamente aveva capito come utilizzarlo.

    Per il momento il Nara si sarebbe limitato a riempire più cesti di ciliegie possibili, scendendo dall'albero quando necessario e riutilizzando il chakra adesivo per risalirci in cima, e aspettando che anche Etsuko ed Hebiko finissero il loro di lavoro
  7. .

    Visita ad un vecchio amico


    Post Terzo




    Era passata qualche ora ormai da quando la figlia dell'Oleandro era uscita in ricognizione con i suoi amici. C'era da ammettere che quando Namae incaricò la figlia e quei ragazzini di andare a cercare il carico di Jou, questo lo sorprese abbastanza. Ma non volle fare domande, si trovava ad Ame e sembrava che quell'uomo che aveva davanti avesse la situazione in mano, come se avesse usato quei bambini altre mille volte per andare a scoprire cose per il villaggio della Pioggia.
    Erano ragazzi cresciuti in un ambiente squallido e così diverso dalla vita normale che Jou conosceva, e non poteva sapere a che cosa fossero abituati a fare per sopravvivere in quel posto.
    Fatto sta che dopo numerosi bicchieri di Rum e una decina di sigarette, la conversazione tra Namae e l'afro si interrompette per l'arrivo dei bambini che portarono con loro un chiasso esagerato: pure Jou, che di solito non si infastidiva quasi con niente, guardò scocciato l'orda di mocciosi
    Madonna che casino!
    Pian piano che entrarono il sunese buttò l'occhio sulla figlia dell'Oleandro che non sembrava gioiosa come i suoi amici e con calma ma con la faccia triste si avvicinò ai due. Avevano trovato la merce di Jou, ma a discapito di uno dei suoi amichetti che era stato rapito da quella banda.

    Jou dentro di sè era contentissimo, perchè sapeva dove andare per riprendersi le sue cose, e perchè un padre non si sarebbe mai rifiutato di andare a salvare un amico della figlia. O almeno un padre normale.
    Li ascoltò bisticciare per qualche secondo poi entrambi si zittirono, così Jou prese la parola girandosi verso la bimba e abbassandosi per parlare con lei con tono gentile
    Grazie mille per aver trovato le mie cose, e tranquilla che se tuo papà non vuole venire ci vado io a salvare il tuo amicoLe fece un grosso sorriso, poi si rialzò e si girò verso l'Oleandro Voglio vederti adesso cosa dici a tua figlia ahahah. Ora che sappiamo dove sono, mi accompagni a tagliare qualche gola e fare un bel casino? A Jou ribolliva il sangue e non vedeva l'ora di precipitarsi nel luogo dove tenevano la sua merce e vendicarsi del pestaggio a casa sua e del furto che gli avevano rifilato E ti giuro che se non vieni ci vado da solo, e se mi ammazzano avrai sulla coscienza me e l'amico di tua figlia! Cercò con quelle parole di premere un po' il suo orgoglio da padre e di convincerlo a seguirlo E ricordati che ci guadagni pure! Se la ridacchiò un po' per poi prendere il bicchiere che aveva sul tavolo e finire il drink tutto in un sorso; seguì ovviamente la classica sigaretta
    Quando volete io sono pronto, seguiamo te piccola

    [...]



    Era quasi sera e stranamente la pioggia sembrava aver dato una piccola tregua al villaggio per qualche minuto. Il vento sferzava forte e freddo e di sottofondo si continuavano a sentire i rombi dei tuoni, il cielo era pronto a far partire l'ennesimo acquazzone da un momento all'altro.
    La figlia di Namae aveva guidato i due fino ad una piazzetta una decina di minuti di distanza dall'Ultimo Rifugio: era una piazza con al centro una fontana spenta e mal ridotta, ad ovest un edificio che sembrava essere un condominio, alto più o meno 10 metri, e a Nord un secondo edificio su due piani da cui però proveniva un forte baccano. In quest'ultimo edificio c'era una terrazzina molto ampia su cui sedevano ad un tavolo cinque persone, tra cui i tre scagnozzi degli Harada, gli uomini che Jou stava cercando.
    Jou, Namae e Hounko erano nascosti dietro ad un tendone da cui potevano spiare bene la situazione
    Allora perfetto, sono là su quella terrazza. Riconosco i tre uomini degli Harada, gli altri due non so chi siano, potrebbero essere i clienti che hanno ad Ame. Comunque dobbiamo attirarli giù da lì, se stanno su quella terrazza c'è poco da fare. E non possiamo nemmeno entrare e spaccare tutto perchè terranno prigioniero il tuo amico proprio dentro, probabilmente insieme alla mia roba Jou si accese un'altra sigaretta sentendo un po' lo stress di quella situazione Dobbiamo contare sul fatto che conoscono me ma non te Oleandro, e sul fatto che sono tutto tranne che dei geni questi qua. Basterà provocarli un po' per farli uscire allo scoperto Ci stava pensando ma non voleva dirlo, perchè quell'idea lo avrebbe messo in una situazione scomoda e rischiosa, ma effettivamente sembrava essere un'ottima strategia Potrei fare da esca. Se mi metto sotto al loro terrazzo ad urlargli contro e incitandoli a scendere, secondo me scenderanno. E tu nascosto nell'ombra potrai attaccarli senza che loro neanche se ne accorgano. Potrebbe funzionare... dimmi te
    Aspettava la risposta del compagno, che poteva cambiare totalmente piano o seguire l'idea di Jou, ma sembrava essere d'accordo con l'Afro.
    Potevano procedere.

    Jou con calma camminò fino al centro della piazza per poi voltarsi verso il terrazzo in cui alloggiavano i nemici, fece gli ultimi due tiri di sigaretta per poi urlare verso di loro
    OOOOOOII HARADA DI STO CAZZO! PENSAVATE DI AVERMI UCCISO EH?!?! E INVECE SONO QUA A ROMPERVI IL CULO IN QUATTRO! TE PELATO DI STA CIPPA SCENDI SE HAI LE PALLE! La piazza si ammutolì e dopo quelle parole si sentì solo il movimento di una sedia e qualche passo

    Allora non è morto per davvero... sembra proprio che ci sarà da divertirsi Ako si infastidì molto a sentire quelle parole. Stava discutendo di affari e stava bevendo un buonissimo whiskey prima che quel maledetto Afro non facesse tutto quel baccano.
    Ako era un mercenario per lo più famoso per gli affari che riusciva a concludere, non per le sue abilità da combattente. Ma il suo essere uomo grosso, muscoloso e dall'aspetto spaventoso non lo aiutava nella sua fama da bravo ragazzo, la gente lo voleva vedere combattere e pestare la gente. Quello cattivo era suo fratello gemello, con cui era andato a massacrare Jou a Suna. Sono due fratelli cresciuti senza madre a Kumo che poi sono fuggiti dal villaggio per cercare vita migliore altrove. Hanno sempre lavorato per affari loschi fino ad associarsi alla famiglia degli Harada a Suna, con la quale tutt'ora lavoravano. E se il fratello era quello che mandavano per pestare la gente a sangue, Ako era quello che veniva mandato per concludere degli affari.
    Finì il suo whiskey per poi sbattere con forza il bicchiere sul tavolo e con uno sguardo glaciale guardò i suoi due scagnozzi Andiamo Si alzò dal tavolo e fece un leggero inchino davanti ai suoi due clienti di Ame Se mi perdonate. Torno fra 5 minuti.
    Si girò per incamminarsi verso la porta che lo avrebbe portato al piano di sotto e poi fuori, ma prima si fermò un attimo a guardare Jou che lo aspettava in piazza Adesso lo uccido

    La porta davanti a Jou si aprì e ne uscirono per prima i due scagnozzi, due tipi sulla quarantina che indossavano un lungo mantello e una spada al loro fianco, e poi dall'alto dei suoi due metri apparì Akomuteba_gizenga, non indossava la maglietta e si potè così vedere il suo fisico statuario e tutti i tatuaggi che gli ricoprivano il corpo e il viso. Si posizionò a circa 6 metri dell'afro con i suoi uomini uno a destra e uno a sinistra Sarà bello pestarti per una seconda volta Satoshi
    Sarà bello riportare le vostre teste a Suna
    Jou non aveva la più pallida idea di fosse Namae ma sperava che fosse lì da qualche parte pronto a prenderli di sorpresa, e magari uccidere Ako al primo colpo. Si mise in posizione di difesa e aspettò che l'Oleandro facesse la sua mossa.




    Edited by Ersapo - 12/6/2020, 17:50
  8. .
    Io ci provo :riot:
    Scheda
  9. .

    Nella Nebbia


    Post Terzo




    Il ragazzo kiriano iniziò lo scontro senza deludere le aspettative di Jou. Con qualche balzo schivò entrambe le esplosioni e una volta che l'afro lo attaccò corpo a corpo, Youshi muovendosi fluidamente eluse i due colpi di spada. Possedeva senza dubbio dei grandi riflessi, e in quelle schivate non si scompose mai mantenendo le braccia dentro al mantello senza mostrare nessun equipaggiamento.
    Certo Jou se lo aspettava di non impensierire troppo l'avversario con quella prima offensiva, ma vederlo difendersi con quella velocità un po' lo sorprese: aveva finalmente trovato pane per i suoi denti.
    Youshi non si fece attendere e rapido caricò verso il sunese, mosse il gomito destro fuori dal mantello e a grande velocità puntava la faccia del nero, a cui istintivamente venne da muovere il braccio sinistro per parare il colpo con l'avambraccio, che però risultò essere una finta. Il vero obbiettivo del Kiriano sembrava essere il braccio destro di Jou, quello che impugnava la spada. Lo spirito di sopravvivenza di Jou prese il comando e il suo unico pensiero era quello di spostarsi il più velocemente possibile. Fece un passo all'indietro con il piede destro e ruotò di 180 gradi il busto in senso orario cercando di fare andare a vuoto quel tentativo di presa [Slot Difesa I]Il Braccio destro non lo colpì, ma vide solo all'ultimo secondo il braccio sinistro nemico che veloce tentava di chiudere in una forbice a X l'arto di Jou. L'afro d'altro canto era in una buona posizione per cercare di deviare con un colpo di palmo sinistro l'attacco a sorpresa del kiriano, e conscio del fatto che il nemico non impugnasse armi non si preoccupò dell'impatto che poteva avere: l'impatto con l'avambraccio nemico tagliò la manica della camicia di Jou e lasciò un grosso ematoma lineare sotto la cotta di maglia, che gli proteggeva anche gli arti superiori [Danno]For 450 Pot 30 | Res 375 Dif 30 = 1.75 leggera Lo sorprese, un attacco del genere non avrebbe dovuto provocare un danno del genere, sembrava come se le sue braccia fossero... affilate.


    Il sunese si fece sfuggire una smorfia di dolore nel guardare Youshi allontanarsi e sorridere, per poi evocare una fitta nebbia tutt'attorno a loro. Non si vedeva più niente e Jou non riusciva più a percepire il nemico, non lo aveva nè sentito correre via nè saltare da qualche parte, sembrava essere semplicemente scomparso. Dopo la smorfia di dolore comparve un piccolo sorriso sul volto del nero
    Uno shinobi di del villaggio della Nebbia che evoca della nebbia... quanta originalità eheh
    Stava molto attento al non emettere il benchè minimo rumore visto che l'udito, in quella situazione dove non ci si poteva affidare alla vista, insieme all'olfatto diventavano l'unica fonte di sopravvivenza
    Doveva restare sull'allerta, aveva a che fare con un ninja di Kiri, e si sa che sono famosi per la loro scaltrezza e per le loro abilità da assassini, probabilmente quell'ambiente con poca visibilità era come il paradiso per lui. Jou fece due passi a destra per avvicinarsi al braciere che conferiva una visibilità leggermente migliore grazie alle fiamme che illuminavano quell'arena.
    Rapido cercò di pensare a cosa fare: doveva partire dal presupposto che molto probabilmente lui non sapeva dove fosse Youshi ma Youshi si, quindi poteva escludere l'idea di andarlo a cacciare personalmente come aveva fatto prima. Doveva aspettarlo lì dov'era e cogliere il momento giusto per riempirlo di botte. Sicuro il Kiriano lo stava osservando e stava progettando la sua prossima mossa per cogliere Jou di sorpresa, ma l'Afro si sarebbe fatto trovare pronto.

    Mosse le mani rapidamente per creare attorno al braciere quattro copie di sè stesso [Slot Tecnica]4 copie = 1 basso. Doveva stanare quel maledetto ragazzino e avrebbe usato quei cloni come esca. Dal momento che non poteva vedere a più di una spanna dal viso divise le copie per l'isolotto su cui era, il nemico poteva essersi nascosto da qualche parte e sperava che una volta individuati i cinque Jou non sapesse distinguere il vero, così da farlo uscire allo scoperto se avesse attaccato quello sbagliato. Due andarono verso il centro dell'arena a controllare quella parte di isolotto, una andò verso sud sull'altra parte poco illuminata, l'ultima rimase con Jou vicino alla luce delle fiamme [Slot Azione I & II]
    Jou continuava a guardarsi attorno innervosito da quella situazione, per lo più continuava a fissare in direzione del ponticello e del centro dell'isolotto, ma sinceramente non aveva la più pallida idea di dove guardare visto che non percepiva il suo nemico; in più la nebbia l'aveva vista forse due volte in tutta la sua vita e da bravo e fiero Sunese la odiava con tutto sè stesso.
    Se il Kiriano voleva giocare con le sue regole, allora anche l'afro avrebbe messo in chiaro un paio di cose. Compose un'altro sigillo, quello del gallo, e richiamò a sè tutta la polvere, terriccio e sabbia nel raggio di 12 metri: questa avrebbe trovato il nemico e gli si sarebbe attaccato alle gambe e alle braccia causandogli intralcio nei movimenti, creando una zona di sabbia e polvere all'interno di quel velo di nebbia[Slot Tecnica] Raggio 12 metri. Jou e tutte le sue copie presero poi un tonico da una tasca del kimono e se lo lanciarono in bocca, lasciandolo sciogliere lentamente evitando qualsiasi rumore troppo forte che poteva generarsi con la masticazione [Slot Azione III]

    Era pronto, quel breve scambio di colpi di qualche secondo prima non era altro che l'antipasto di quello che sarebbe stato un banchetto delizioso.

    jpg




    Chakra: 34/40
    Vitalità: 11.75/13.5
    En. Vitale: 28.25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  500
    Resistenza: 375
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Movimento Cloni
    2: Movimento Cloni
    3: Tonico
    Slot Tecnica
    1: Tecnica della Moltiplicazione del Corpo
    2: Sabbia del Vento
    Equipaggiamento
    • Wakizashi × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 0
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Pugnali da Lancio Esotici × 5
    • Accendino × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 2
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Kunai × 7

    Note
    ///
  10. .

    I Misteri del Bagan


    Post Secondo



    Tra tutte le persone che potevano affiancarlo per quella missione proprio una spocchiosa otese doveva capitargli. Vestita di tutto punto e impeccabile come pochi al mondo, si presentò al Nara e al Kiriano.
    Hebiko sembrava stupita quanto Alinamaru nella scoperta del reale motivo di quella missione e non si fece mancare due parole di disaccordo verso il loro sensei, sottolineando una leggera tensione Kiri-Oto. Il foglioso non aveva la minima idea di cosa parlassero e si limitò a guardarli con la sua solita espressione svogliata, quasi come se si fosse appena svegliato. Ascoltò le parole del Kiriano per poi seguirlo camminare verso il tempio
    Fattelo dire Kiriano ma è inutile che ti stupisci della nostra reazione. Dicevi all'accademia il tuo reale obbiettivo e ti avrebbero mandato due shinobi mega vogliosi. Comunque, qual'è il tuo nome, se si può sapere?
    Il sensei non rispose e Alinamaru fece finta di niente. Tra i suoi due compagni di missione per il momento nessuno dei due sembrava andargli a genio, e se in un primo momento pensò di fare conversazione con Hebiko per far passare il tempo, cambiò immediatamente idea guardandola per bene nel viso: non sembrava particolarmente simpatica o socievole, sembrava più una da risposta secca "si" o "no", quindi di sicuro non una gran chiacchierona.
    Il Nara si limitò a sistemarsi il cappello di paglia che indossava e a mettersi le mani in tasca , per poi seguire i passi del ragazzo della nebbia. Velocemente il paesaggio dei colli e dei ciliegi cambiò e diventava sempre di più roccioso: una lunga parete di pietra li accompagnava sulla destra, mentre qualche decina di metri più avanti Alinamaru potè vedere un ponte sospeso. Sebbene lo stupì non disse una parola e come i suoi compagni lo percosse in totale sicurezza; gli capitò di guardare di sottò e lo scenario era agghiacciante, erano sopra una gola in cui non si vedeva il fondo ma solo un mare nero di oscurità.
    Alla fine del ponticello c'era un sentiero che li avrebbe portati in cima alla montagna rocciosa verso il famoso tempio. La strada, per lo più in salita, era faticosa e difficile e non senza qualche fatica di troppo i tre arrivarono ad un masso enorme con un segnale sbiadito affianco; un uomo li aspettava seduto sul sasso e sembrava conoscere il loro sensei, o meglio Etsuko.

    I due si salutarono e iniziarono la loro chiacchierata con Alinamaru ed Hebiko dietro che avrebbero fatto da pubblico. Quell'uomo era Avgan, il mandante della lettera arrivata ad Etusko e che aveva fatto leggere ai due giovani pochi minuti prima. Ero il vicario di quel tempio e sembrava che anche lui avesse preso quella strana malattia. Bardato di maschera antigas e mantello spiegò la situazione attuale del tempio ai tre accademici: quello era l'anno della rielezione del gran sacerdote e due figure diametralmente opposte gareggiavano per quel posto, un giovane sacerdote con una nuova scuola di pensiero e il vecchio gran sacerdote più tradizionalista. Purtroppo per il tempio del Bagan quella strana e misteriosa malattia prese il sopravvento, non uccidendo i sacerdoti ma rendendoli schiavi di medicine create dallo stesso Medgui, il giovane sacerdote.
    "La Nera Piaga", così la chiamavano, impossibilitava i sacerdoti a raccogliere le ciliegie per la marmellata immobilizzando così l'economia del tempio.
    Quello che era richiesto agli accademici era di accompagnare dei monaci ancora sani a riempire 30 ceste di ciliegie così da rifar partire la produzione di quella tanto speciale marmellata
    Se pensate che raccogliere ciliegie possa aiutarvi a guarire ben venga, ma penso che dobbiate preoccuparvi in primis di guarire da questa piaga... ma faremo ciò che ci dite voi. Con permesso
    Alinamaru si rigirò insieme ai suoi compagni intenti a tornare indietro sui loro passi per incontrare i monaci che avrebbero dovuto assistire.

    Quella conversazione tra Avgan e Etsuko lo rese pensieroso, come se il vicario non avesse detto tutto al suo amico di Kiri. Gli sembrava strano che reclamasse il suo aiuto più quello di altri due shinobi per scortare 10 monaci a raccogliere delle ciliegie. Perchè non li accolse al tempio dove avrebbero potuto capire la fonte di quella malattia? Perchè li fece arrivare fin lì per rispedirli indietro a raccogliere ciliegie? Che sapesse qualcosa che però non voleva dire a quel trio?

    Durante tutto il tragitto rimuginò su quelle parole e su ciò che stava davvero succedendo. Mentre stavano attraversando il ponte a ritroso Alinamaru si fermò, come se avesse sentito qualcosa: si guardò dietro e guardò giù nella gola. Percepiva una sensazione strana e poco piacevole. Una volta che finirono di percorrere quella trappola di legno, un boato attirò l'attenzione di tutti i presenti: il ponte era stato fatto saltare per aria e ora Alinamaru, Hebiko ed Etsuko erano confinati dalla parte sbagliata del ponte. Corse anche lui verso il precipizio per guardare il danno appena fatto e non potè non notare due individui vestiti esattamente come Avgan arrampicarsi e dirigersi verso il tempio.
    Allora no che non mi tiro indietro, tranquillo Etsuko. E hai fatto bene a dire quelle parole ad Avgan. Ma lasciami chiedere due cose: quanto lo conosci questo monaco, Avgan? E solo io trovo assurdo essere stato chiamato per trovare la fonte di una nuova malattia e dover scortare dei monaci a raccogliere delle ciliegie? Non dovremmo andare al tempio e capire che cazzo sta succedendo? Ci hanno appena fatto saltare in aria un ponte davanti agli occhi, è chiaro a tutti che la priorità non sono più le ciliegie, vero?!
    Ormai la situazione stava degenerando e si trovavano insieme in quel casino, tanto valeva parlare e scambiarsi idee e opinioni. Poi Etsuko avrebbe deciso il da farsi. Ma per Alinamaru la cosa da fare era una, raggiungere la cima del monte e andare nel magnifico tempio del Bagan.



  11. .

    Lasciamo parlare le spade


    Post Secondo




    Un ragazzo incappucciato fece la sua entrata in quell'arena proprio mentre Jou si stava per accendere l'ennesima sigaretta: il primo pensiero fu quella di rimetterla a posto, ma la sua dipendenza prese il sopravvento e l'accese nonostante il combattimento stesse per iniziare. L'estraneo si fermò sull'isoletta di fronte a lui, prima del ponticello che le collegava, e si tolse il cappuccio rivelando la sua faccia e il suo nome: Youshi Tokugawa, ninja di kiri. Era un ragazzo più giovane dell'afro, dallo sguardo glaciale con delle cicatrici e i capelli biondo platino. Nonostante il viso da fanciullo gli occhi parlavano da sè, aveva davanti uno shinobi esperto almeno quanto lui.
    Jou lo squadrò ancora per qualche secondo, fece qualche boffo di sigaretta e poi si stiracchiò: portò prima le braccia in alto tirandole verso il cielo, poi le portò dietro la schiena come se si stesse scrocchiando le spalle e le scapole. Nascondendo le mani dall'occhio del suo avversario, avrebbe afferrato una cartabomba da una tasca per attaccarla su un kunai, e poi nascondere il tutto sotto la manica sinistra del suo kimono bianco da samurai [Slot Gratuito Veloce]. Finita la sua opera di stiracchiamento era pronto
    Ok, finito il tempo delle chiacchiere Si sarebbe finalmente alzato e una volta scrocchiate le anche e la schiena diede il via alle danze Arrivo

    A Jou piaceva testare fin da subito il suo avversario e metterlo immediatamente sull'allerta, non voleva che nessuno lo prendesse sotto gamba. Una volta testati riflessi, tempi di reazione e movimenti dell'avversario avrebbe potuto inquadrarlo pensando alla strategia successiva. L'afro era molto sicuro nei suoi mezzi ma altrettanto curioso di vedere il nemico all'azione. Non lo avrebbe aspettato ma lo avrebbe attaccato.
    Si mosse verso Youshi cercando di percorrere i 6 metri che li distanziavano il più velocemente possibile [Slot Movimento Gratuito]. Dopo i primi due passi però Jou compose rapido i quattro sigilli per una delle Doton più comuni e insegnate a Suna, l'Esplosione terrena [Slot Tecnica]; l'afro pochi passi prima di andare sul ponticello pestò con forza il terreno durante la sua corsa, e contemporaneamente sotto i piedi del Kiriano si sarebbe generata un'esplosione. Difficilmente il nemico sarebbe stato fermo, ecco perchè al primo piede che avrebbe messo per terra dopo la schivata qualcosa che sembrò una mina scoppiò sotto di lui. Era nuovamente la Doton di Jou, che avrebbe seguito Youshi nel suo movimento difensivo per fargli trovare un'altra esplosione sotto i piedi[Slot Azione I]
    L'afro non smise mai di correre e individuò velocemente il nemico oltre il ponte, impugnò con saldezza la sua wakizashi con la mano destra e bruciò quei ultimi metri che li separavano [Slot Azione II]. Come un felino lo raggiunse corpo a corpo e si trovò in posizione leggermente ribassata. Caricò una grande quantità di chakra nel braccio destro e sfoderò con forza la spada: per ogni centimetro di lama che usciva dal fodero, Jou grazie alle sue capacità innate creò una patina di vuoto attorno che potenziò le capacità di taglio e penetrazione della lama [Taglio del Vuoto] Mirò a tagliare la spalla sinistra avversaria con un movimento diagonale dal basso verso l'alto [Slot Tecnica Base]Vel 500 For 475 Pot 30

    Se Youshi si fosse spostato più di un metro per schivare l'attacco dell'afro, allora Jou concentrò tutto il vuoto che aveva generato attorno alla sua Wakizashi e con un movimento secco del braccio discendente scagliò un'emissione di vuoto che si sarebbe propagata per 3 metri e avrebbe avuto un'ampiezza di 60 centimetri, come quella della sua arma. Quel colpo mirava il petto nemico [Slot Azione III]

    Se invece Youshi non avesse indietreggiato, parando o schivando il primo attacco di Jou, il sunese avrebbe rafforzato la presa della spada con entrambe le mani pronto a sferrare un successivo attacco ravvicinato, non dando tregua all'avversario. Piegò il braccio destro riportando la spada vicino al suo viso tenendola sempre parallela al terreno; ruotò leggermente le spalle e le anche in senso orario caricando quello che sarebbe stato il colpo successivo. Come una molla la spada partì in un affondo in direzione del kiriano mirandogli il cuore [Slot Azione III]

    Successivamente a qualsiasi attacco, Jou avrebbe fatto un passo indietro e avrebbe rinfoderato la spada. Questo era il suo modo di combattere, il suo stile di combattimento; si chiama Iaido ed era l'arte dell'estrazione della spada, che portava pace e calma allo spirito di ogni spadaccino che ne seguiva gli insegnamenti. Jou l'aveva in un certo senso rimodellata al suo personale stile di combattimento, traendone un gran beneficio primo a livello spirituale e dopo di che tattico, visto che nelle fasi difensive dei suoi combattimenti poteva fare ciò che voleva senza avere l'impedimento di usare una sola mano perchè l'altra occupata ad impugnare la spada.
    Tra le labbra ormai aveva soltanto un mozzicone di sigaretta spento che sputò a terra verso Youshi, e in silenzio lo osservava compiere le sue prime mosse


    Chakra: Primo caso 35.5/40 Secondo Caso 35/40
    Vitalità: 13.5/13.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  500
    Resistenza: 375
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Esplosione Terrena
    2: Movimento
    3: Emissione del vuoto / Affondo
    Slot Tecnica
    1: Estrazione Mortale
    2: Distruzione terrena
    Equipaggiamento
    • Wakizashi × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Pugnali da Lancio Esotici × 5
    • Accendino × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 2
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Kunai × 7

    Note
    ///
  12. .
    CITAZIONE

    Schede:
    Jou Satoshi Vs Youshi Tokugawa

    Durata:
    1 Post di Presentazione + 6 round di combattimento

    Regole:
    No Morte, no danni permanenti

    Arena:


    Speciale:
    Youshi combatterà da energia Rossa
    L'arena è un cerchio di raggio 15 metri
    Chi finisce dentro alla palude subirà intralcio medio finchè non ne uscirà
    I bracieri sono instabili e possono essere spostati con un colpo di potenza pari a 40
    Se colpite, le braci si estenderanno in un raggio di 2 m e passare in quella zona causerà ustione DnT Medio


    Ritorno alle armi





    Erano passati cinque giorni dal suo ritorno a Suna. Il sole e l'arido erano tornati protagonisti delle sue giornate, e in quei giorni Jou non aveva fatto altro che fare avanti indietro da casa sua all'amministrazione per compilare i fogli che lo avrebbero fatto tornare un Genin del villaggio a tutti gli effetti. Passò quindi le sue prime giornate di rientro a fare commissioni ordinarie, a fare la spesa e rimettere a posto casa sua.
    Alla fine la sua paura più grande si era avverata, ovvero aveva davvero lasciata leggermente aperta la finestra di camera sua: non entrò nessun ladro, ma l'odore di piscio e merda di gatto che aveva sentito appena varcata la soglia di casa non se la scorderà mai.
    Un gatta aveva fatto della camera di Jou la sua casetta, per lei e i cuccioli; avevano sporcato un po' ma nessun danno particolare. Così Jou dopo aver pulito tutto decise di non cacciare la gatta, che sembrava essere anche molto socievole, e di tenere lei e i suoi cuccioli in casa. Non era mai stato un gattaro, aveva sempre preferito i cani, ma con quella situazione decise di cambiare sponda: la mamma la chiamò Ginevra, e i tre gattini di qualche settimana soltanto, li chiamò Al John e Jack. Non sapeva se fossero maschi o femmine, ma il trio divenne quello.

    Era pomeriggio presto e aveva finito finalmente finito di firmare tutti i documenti. Stava passeggiando con calma fumandosi una sigaretta mentre tornava verso casa, osservava le persone cercando di ricordarsi i volti, guardava i nuovi negozi che fino a due anni prima non c'erano e cercava di ascoltare le voci attorno a lui per cercarne qualcuna di familiare.
    Insomma, si stava riadattando alla vita di Villaggio, visto che negli ultimi due anni era stato per lo più solo al silenzio se non al weekend quando se ne andava a bere qualcosa alla locanda vicino alla sua baracca.
    A pensarci bene in questi cinque giorni in cui era tornato, non aveva ancora mai rimpianto la sua vita da eremita. Era felice, contento e determinato della sua scelta di tornare al villaggio.
    Dopo qualche minuto di camminata e ormai a pochi passi da casa, Jou si accorse che all'entrata della sua dimora c'era un giovane ragazzo che avrà avuto 10, forse 12 anni, che lo stava chiaramente aspettando.
    L'afro si avvicinò a lui e lo fissò per qualche secondo, il ragazzo teneva la testa bassa e sembrava o timido o impaurito, ma in mano teneva una lettera che balzò subito all'occhio di Jou
    Quella è per me? S..si da p...parte dell...le squadr...re sp..peciali
    Jou afferò la lettera e si chiuse in casa, lasciandosi il ragazzo balbuziente alle spalle Cazzo neanche il tempo di tornare a casa che sti qua mi hanno già contattato
    Effettivamente la prontezza e il tempismo con la quale gli scrissero lo stupì, non si fecero attendere neanche un secondo. Jou, una volta comodo sul divano con Al john e Jack che gli giocavano davanti sotto l'attento sguardo della madre, si accese una sigaretta e aprì la lettera per leggerla

    Caro Jou Satoshi,
    abbiamo saputo del tuo ritorno a Suna e ne siamo davvero lieti. Abbiamo anche saputo il tuo interessamento nell'entrare nelle fila dei migliori shinobi del villaggio, cosa che già due anni fa ci avevano segnalato.
    Per casi come i tuoi, ovvero di assenza prolungata dal villaggio, richiediamo uno scontro contro un ninja accademico di un altro villaggio. Questo scontro servirà a te per ritornare al combattimento dopo tanto tempo, e a noi per poterti valutare.
    Non conosciamo nè l'avversario nè da che villaggio arrivi, sappiamo solo che il combattimento si svolgerà nel paese della roccia a queste coordinate.
    Buona fortuna, non vediamo l'ora di vederti all'opera.


    Delle coordinate e un timbro delle squadre speciali finivano la lettera Devo partire già domattina... uff quanta fretta Si sdraiò sul divano facendo gli ultimi boffi della sua sigaretta mentre fissava il tetto e rifletteva. Meno di 24 ore e doveva partire per quella che sarebbe stata una sfida al macello probabilmente. Conosceva il modus operandi delle squadre speciali, e di certo non ti facevano combattere se non eri disposto a perdere un arto: il suo avversario non sarebbe stato sicuramente un combattente di basso livello, anzi, si aspettava uno shinobi di tutto rispetto pronto anche ad ucciderlo se necessario.
    Gli ultimi due anni spesso aveva partecipato a delle risse da bar anche molto violente, ma nulla paragonabile ad uno scontro tra ninja. Gli venne la pelle d'oca al pensiero, diamine quanto gli mancava quella sensazione Meglio se me ne fumo una veramente forte sta sera, che se no con tutta questa agitazione passo la notte a guardare fuori dalla finestra Penso fra sè e sè mentre si dirigeva in camera dalle sue amate piantine

    [...]

    Era arrivato nella zona del combattimento ormai da qualche ora e Jou si stava rilassando prima che il sole sorgesse. Appena arrivato aveva dato un'occhiata a quella zona e aveva subito visto un'enorme buca che sembrava essere un'arena, e le coordinate della lettera lo portavano esattamente lì. Il paesaggio tutto attorno era molto familiare a Jou, sembrava essere il deserto di Suna tranne che al posto della sabbia era tutto di roccia lì attorno. C'era sempre molto caldo, ma l'escursione termica giorno notte era meno forte di quella deserto.
    Piano piano iniziò a vedere sorgere il sole e decise di addentrarsi nell'arena cercando di studiare appena quello che sarebbe stato il luogo dello scontro.
    La buca era profonda 15 metri circa e Jou dovette attivare il chakra adesivo per arrivarci in fondo senza dover saltare e riuscì a vedere ciò che non capiva guardando dall'alto.
    L'arena era composta da 4 isolette di roccia collegate da dei ponticelli sospesi, al di sotto una palude di un colore verde acceso che non era per nulla invitante. La luce faceva fatica ad arrivare fino in fondo e la maggior parte dell'illuminazione proveniva da dei bracieri, posto uno su ogni isolotto.
    Davvero una strana arena, Jou non aveva mai combattuto in un posto simile e di certo in quel contesto non partiva avvantaggiato. .
    Si sedette a gambe incrociate vicino ad un falò e si accese una sigaretta, chiuse gli occhi ed iniziò a concentrarsi mentre aspettava che il suo nemico facesse la sua comparsa. In quel momento avrebbe semplicemente aperto gli occhi e lo avrebbe fissato attentamente aspettando le sue parole


    Chakra: 40/40
    Vitalità: 13.5/13.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità: 500
    Resistenza: 375
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Wakizashi × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Filo di Nylon Rinforzato [10m] × 2
    • Pugnali da Lancio Esotici × 5
    • Accendino × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 2
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Kunai × 7

    Note
    ///


    Edited by Ersapo - 2/6/2020, 22:18
  13. .

    I Misteri del Bagan


    Post Primo




    Era notte fonda in quel di Konoha, l'aria era frizzantina e praticamente tutte le luci del quartiere erano spente. Da un piccolo bilocale di una palazzina si poteva però sentire un chiacchiericcio e delle risate maschili e femminili, e una luce fioca si intravedeva dalla finestra.
    All'interno due giovani erano distesi nudi a letto, sudati e stanchi, ma con entrambi il sorriso stampato in faccia.
    Alinamaru giocava con i capelli della ragazza, che seduta sul bordo del letto fumava una sigaretta
    Sicuro che non ne vuoi una?
    Sisi grazie, non voglio iniziare adesso
    La donna, che aveva un decina di anni in più del Nara, si sdraiò di fianco a lui continuando a fumare
    Sai, in amministrazione è arrivata oggi una missiva dall'accademia. Per un corso sull'utilizzo del chakra. L'hanno affidata a me, devo assegnarla a qualche genin del villaggio.
    E quindi?
    Ho scritto il tuo nome
    Ma che sei stronza Hanako?
    Senti Alinamaru hai venti e passa anni e sei ancora un genin, non stai facendo niente per il villaggio, e l'amministrazione se n'è accorta. Se non ti decidi a fare qualcosa te lo tolgono il titolo di genin, poi vai a fare il raccattone! O te ne torni da mamma e papà...
    Oh ma cosa vuoi?! Se sei venuta a farmi la ramanzina ci fermavamo al secondo sakè e a casa ci tornavo da solo! Comunque...
    ... scusa non volevo dire quello. Però sto cercando di aiutarti! E' un addestramento del cavolo che ti può servire tanto. Poi è un posto fantastico quello dove devi andare, un tempio buddhista con decine e decine di ciliegi tutti attorno. Vedrai che sarà una passeggiata, una specie di gita!
    Alinamaru mugugnò, poi prese la sigaretta di mano alla ragazza. Fumò un pochino, poi tossì pesantemente, tanto da obbligarlo ad alzarsi per andare a prendere un goccio d'acqua dalla cucina.
    Tornò in camera con la bottiglia di acqua in mano, e nel pieno della sua nudezza fece un rutto capace di svegliare metà villaggio
    Ma Alinamaru!!
    Eheheheh, va bene ci andrò Fece pochi passi per poi risdraiarsi affianco alla sua donna, iniziando a farle dei grattini sulla schiena Ma solo perchè effettivamente mi sto un po' annoiando. Se poi mi prometti che è veramente un bel posto, perchè no La prese di forza per farla girare e farla ritrovare con la schiena sul letto, e Alinamaru sopra. Allora domattina prima di andare mi dai tutte le specifiche per questa cosa. Ora però ti addestro io...

    [...]

    Si trovava in un posto magnifico, in un' infinita distesa di colline colpite da qualche sporadico venticello che le facevano divenire come un oceano con le onde; vi erano diversi sentieri, tutti circondati da ciliegi, ma alla fine tutti portavano al magnifico tempio buddhista che ergeva sopra ad una di quelle colline.
    Alinamaru aveva percorso le ultime 5 ore a cavalcare un asino, l'unica cosa che si era riuscito a permettere per evitare di dover camminare fino a lì. Aveva il culo dolorante e appena vide il tempio in lontananza scese dalla bestia per continuare a passo d'uomo. Si dovev trovare con un uomo poco distante da lì, un kiriano per l'esatezza, colui che gli avrebbe insegnato il controllo del chakra.
    Era partito stranamente volenteroso il Nara, le parole di Hanako lo avevano convinto un po' troppo di buone intenzioni. Come riusciva a manipolarlo lei nessuno al mondo.
    Da lontano vide un uomo con una camicia bianca alzarsi in piedi e un ragazza arrivare dall'altra parte: era molto minuta, dalla carnagione molto chiara, quasi albina, e dai capelli di un acceso color rame. Doveva essere l'altra ragazza scelta per quell'addestramento. Arrivarono quasi in contemporanea davanti al kiriano che per prima cosa lanciò a loro una pergamena da leggere. Alinamaru la srotolò e ne lesse il contenuto. Gli venne quasi un malore a leggere la lettera, ma non per la pericolosità o l'importanza di quello che c'era scritto.
    Non sarebbe stata la giornata così tranquilla che si aspettava. Nemmeno la gita promessa da Hanako Maledetta... le faccio una scenata quando la ribecco

    La lettera parlava di un'epidemia che ha colpito il tempio, e che bisogna debellare per prevenire la disfatta della fragile economia del tempio, che si basava sulla raccolta di ciliegie per farne una marmellata speciale.
    In che diamine di situazione si era andato a cacciare...
    Poi lo shinobi iniziò a parlare spiegando il vero motivo per cui erano stati convocati. Alinamaru si stava chiedendo se l'amministrazione della foglia sapesse delle reali intenzioni del Kiriano, e se quindi Hanako non ne fosse a conoscenza. In quel caso avrebbe soltanto fatto una gran figuraccia a farle una scenata.
    Ahhhhh che casino che era!

    Il nara si grattò la fronte e cercò di concentrarsi; guardò la sua compagna, come se stesse cercando risposte da lei. Non poteva permettersi di girare l'angolo e tornare a casca, ma non voleva neanche rischiare di prendere qualche malattia strana in quel posto!
    Ahhhhhh grazie delle sorpresa... Rilesse un'ultima volta la pergamena e alzò lo sguardo in cielo E va bene! Cosa ti devo dire... ma spero che tu sia un medico perchè non voglio prendermi anche io questa malattia strana. Comunque molto piacere, Alinamaru Nara. Spero di dare una mano a questo tempio faticando il meno possibile


    Edited by Ersapo - 28/5/2020, 17:55
  14. .

    Visita ad un vecchio amico


    Post Secondo




    La bambina che lo accolse, senza dire nessun altra parola, si girò e s'incamminò verso un angolo distante del locale. Jou seguendola con lo sguardo osservo più attentamente quella topaia in cui si trovava: sembrava più che una locanda una casa abbandonata occupata da gente del posto, che la fecero diventare per lo più un rifugio per la pioggia. Ci buttarono qualche tavolo e qualche sedia, non si preoccuparono nemmeno di mettere a posto il bancone da bar. Avevano però una buona riserva di alcolici come ogni locanda malandata che si rispetti.
    A stupirlo più di tutto fu la presenza di una decina di bambini che stavano tutti insieme a fare gruppo: sembrava come il posto in cui padri andavano per ubriacarsi lasciando giocare i figli con i loro amichetti. Fu proprio verso di loro che la bambina andò e l'afro la seguì. Tra un tavolo di maschietti che facevano un baccano assurdo e uno di ragazzine che chiacchieravano a loro volta, un uomo completamente incosciente giaceva su una sedia con una bottiglia di vino davanti a sè.
    A Jou venne da ridacchiare, gli ricordava così tanto sè stesso quando esagerava con il fumare e si trovava morto disteso sulla sedia della cucina di casa sua.
    Una bella ragazzina dai capelli rosa gli indicò l'uomo, e ora che Jou potè guardarlo un po' meglio lo riconobbe

    E quindi quando sei a casa anche te ti riduci uno straccio eh? Ahahah Jou prese la sedia più vicina e si sedette al tavolo con l'Oleandro. Si accese una sigaretta e riprese a parlare E' un piacere rivederti Oleandro, sebbene in queste condizioni. Spero ti ricordi di me. Ti chiederai anche perchè diamine sono qui. Per farla breve, avrei bisogno di un favore
    In quel momento Jou si fermò per qualche secondo. Sapeva di non conoscere bene il personaggio che aveva davanti, ma nel poco tempo che erano stati insieme aveva potuto capire due cose.
    La prima, quell'uomo non voleva che Jou sapesse la sua vera identità; era un nukenin, e l'afro non sapeva il suo nome, se non che si facesse chiamare l'Oleandro di Ame, cosa che non fu lui a dirgli ma l'uomo per cui lavorarono insieme.
    La seconda, essendo un nukenin Jou poteva scommettere che fosse affamato di denaro. Ed ecco perchè il sunese gli avrebbe proposto un affare.
    Dopo un profondo tiro di sigaretta, si sarebbe schiarito la voce e avrebbe sperato di attirare l'attenzione del nukenin e risvegliarlo dalla sua overdose
    Ti vorrei proporre un affare. Mi è stato fatto un torto e quegli stronzi sono qui ad Ame. La famiglia Harada di Suna, li conosci? Dovrebbero essere un clan di basso rilievo Spenta la sigaretta Jou prese subito dalla tasca una busta e una sigaretta lunga, appoggiò la prima sul tavolo mentre la seconda se la mise in bocca per accenderla. Un fumo più denso del solito e decisamente dall'odore più forte invase la piccola locanda, e i ragazzini furono i primi ad accorgersi di questo odore così particolare Vedi Oleandro, non so se ricordi che produco delle ottime medicine per il corpo e la mente grazie a dell'erba speciale. Quest'erba è un prodotto che è sempre più richiesto, per lo meno a Suna, e io casualmente ho la più buona del mercato. Gli Harada sono entrati a casa mia, mi hanno pestato a morte e mi hanno derubato di tutto. Questo perchè per colpa mia non facevano più soldi con la loro erba. Per sfortuna loro sono sopravvissuto e li ho rintracciati, ecco perchè sono ad Ame. Se mi aiuti a recuperare il mio carico, dei venti chili che ci sono quindici saranno tuoi. Sono soldi facili. Aiutami a rintracciarli e poi ci penserò io a sporcarmi le mani, tu non dovrai fare niente. So che sono appena entrati ad Ame e il capo è un tizio enorme pelato e tatuato dalla testa ai piedi. Insomma, uno abbastanza riconoscibile.
    Sperò con tutto sè stesso di essere riuscito ad interessare l'Oleandro con quelle parole. Lui non aveva nulla da perderci in fin dei conti, ma solo da guadagnare.
    La gola gli si era rinsecchita tra il fumo della canna e quelle ciance, così prese la bottiglia di vino davanti a lui e guardò l'etichetta con nonchalance Non è che me ne daresti un goccino? Ho un po' di gola secca... Vorresti provare un po' della mia roba? Se vuoi due boffi basta chiedere! Ti rilassa che è una meraviglia... Così anche Jou si distese sulla sedia un po' come lo era l'Oleandro prima che arrivasse, aspettando fiducioso in una sua risposta, così che il loro affare potesse avere inizio.

  15. .

    Visita ad un vecchio amico


    Post Primo



    [22.05.40 | Suna]

    Era stata una giornata lavorativa molto intensa quella, tra giri per il villaggio da clienti e gente che veniva a casa sua, si era fatto tramonto veramente molto presto.
    E io che pensavo di non essere mancato a nessuno eheheh Disse ridacchiando fra sè e sè seduto comodamente sul divano, mentre coccolava la sua gatta con una mano e fumava una sigaretta con l'altra. Gli faceva ridere pensare che mentre lui si preoccupava di non mancare a nessuno, c'erano una decina di tossici dipendenti che non vedevano l'ora che tornasse: non tutti erano così, ma giurerebbe di aver visto qualche cliente piangere al riuscire ad acquistare nuovamente la così tanto buona erba di Jou. Così, tra commissioni e persone ricevute a casa sua, era arrivato il momento di mettere a posto tutto, contare i soldi e preparare da mangiare. S'incamminò verso camera sua quando sentì bussare la porta: Jou rapido andò a vedere di chi si trattasse dallo spioncino della porta e ciò che vide lo sorprese. Una bellissima ragazza alta, bionda e con gli occhi azzurri stava dall'altra parte dell'uscio, e di certo l'afro non poteva ignorare cotanta bellezza, peccato che però aveva finito tutto per il giorno e sapeva perchè la ragazzi fosse lì. Così aprì leggermente la porta per poterla vedere e parlare
    Buonasera a lei ragazza, mi dispiace ma per oggi la bottega ha chiuso. Puoi tornare domani, un po' prima magari, va bene? Se permetti... Jou richiuse la porta e si rincamminò verso camera sua finchè non venne travolto da qualcosa di grosso sulla schiena che lo fece volare dall'altra parte della casa facendogli sbattere contro un muro.
    Riuscì a malapena a girarsi per vedere che diamine era successo, era confuso e molto dolorante
    Mi dispiace Satoshi ma la bottega non è ancora chiusa!
    Un energumeno di un metro e novanta, completamente pelato e ricoperto di tatuaggi dalla testa ai piedi entrò in casa di Jou, probabilmente colui che aveva sfondato la porta di casa a calci; subito dietro c'era la bellissima ragazza bionda, e a chiudere la fila un energumeno uguale identico al primo se non per i tatuaggi che non ne aveva.
    La ragazza camminò fino a superare il suo scagnozzo, per poi fermarsi a meno di un metro da Jou
    Buonasera a te Satoshi io mi chiamo Kyo e sono venuta a dirti, insieme ai miei due amici, che ci stai dando particolarmente fastidio. Sapevamo chi eri due anche due anni fa e più volte abbiamo pensato di farti fuori ma noi eravamo ancora piccoli e non ci turbavi. In due anni però tante cose cambiano e adesso non ci possiamo più permettere le tue interferenze nei nostri affari. Da quando sei tornato a Suna, abbiamo perso il 50% del profitto che facevamo in quello stesso arco di tempo
    Jou aveva fatto due più due e aveva capito con chi aveva a che fare, non bella gente, ma malavitosi del villaggio Ci credo, con la merda che vendete non capisco che cosa vi aspettavate
    Esattamente, ecco perchè siamo qua. Ci penseremo noi a fare fruttare la tua erba. Con permesso Satoshi La ragzza si girò verso la camera e il terrazzo di Jou, dove teneva tutte le sue piantine e chili di buste pronte all'uso Ragazzi, adesso pensateci voi
    Quella fu l'ultima cosa che Jou si ricorda di quella giornata, dopo di che il buio. I due energumeni si scagliarono contro il povero Afro che non poteva fare niente, e mentre quei due erano intenti a pestarlo fino alla morte, la ragazza svaligiò completamente la casa del genin prendendogli tutto ciò che possedeva

    [25.05.40| Alba |Ingresso di Suna]


    Era mattina presto in quel di Suna, il sole ancora non era sorto completamente e l'aria iniziava a scaldarsi. Seduto fuori una locanda aperta 24 su 24 appena prima dell'uscita del villaggio, Jou fumava una sigaretta dando la schiena alla strada: aveva utilizzato la tecnica della trasformazione per diventare un classico vecchietto a cui piace svegliarsi presto la mattina per bersi un cafè al bar e leggersi un giornale. Nella realtà però era un giovane ragazzo ferito nell'orgoglio e fuori, aveva ancora la faccia molto gonfia e delle costole doloranti per via del pestaggio subito due giorni prima. Quei malavitosi pensavano di averlo fatto fuori, ma Jou era duro a morire ed era sopravvissuto. Stette per diverse ore steso sul pavimento di casa sua a sanguinare e cercare di rimettersi in piedi, e quando ci riuscì vide casa sua completamente distrutta, con quasi più niente dentro; per fortuna non trovarono il suo ripostiglio segreto dove teneva qualche soldo, le sue armi, un pacchetto di sigarette e un po' di erba. Si riuscì a rialzare, a medicarsi un pochino e iniziò a riflettere sul da farsi. Non poteva farla filare liscia a quei dannati.
    Per fortuna anche Jou aveva un gran numero di contatti grazie al suo lavoro, e in meno di una giornata scoprì ciò che doveva scoprire.
    A ridurlo in fin di vita era stata una delle gang inferiori del villaggio, gli Harada, che avevano da poco iniziato ad occuparsi dello spaccio illegale d'erba, sostanza che a Suna riscuoteva sempre più successo, e sulla quale era diventato facile lucrare. Ma non avendo grandi botanici come Jou, la qualità che vendevano era decisamente inferiore alla sua, ed ecco perchè erano stati così premurosi nel deruberare e picchiare l'afro. Il loro obbiettivo era portare la merce di Jou ad Ame, farla valutare, imitarla e immetterla nel mercato.
    Jou questo non poteva accettarlo, e avrebbe fatto in modo di riprendersi tutto. Se la sua erba doveva entrare nel mercato mondiale delle sostanze stupefacenti, sarebbe stato Jou stesso a lucrarci sopra, non qualche gangstar di terzo livello. Gliela avrebbe fatta pagare.

    Così facendo venne a sapere dell'orario della spedizione per Ame, e si fece trovare all'entrata di Suna per vedere il carro, e poi seguirlo per quelle 8 ore di viaggio. Sapeva di dover stare estremamente attento, ma ciò che lo incoraggiava era il fatto di avere un contatto ad Ame, un uomo su cui forse poter contare, un uomo conosciuto anni prima per una strana coincidenza che li fece incontrare. Non si era mai scordato di quell'uomo, e della locanda "Ultimo Rifugio" al gate del villaggio della pioggia.

    Gli zoccoli di qualche cammello attirarono la sua attenzione, ma l'uomo che sedeva sul carro ancora di più: era quell'energumeno tutto tatuato che lo aveva pestato a morte a casa sua, accompagnato da due scagnozzi molto meno appariscenti di quell'omone.
    La voglia di scattare e ucciderli in quel momento era tanta, ma sapeva anche che non poteva permettersi tale errore. Aspettando, sarebbe arrivato il momento per la sua vendetta.
    Così fece passare il carro, e dopo qualche minuto anche Jou si mise a camminare, seguendo le tracce delle ruote e degli zoccoli in direzione Ame.

    [25.05.40 | Primo Pomeriggio | Gate di Ame]

    Il viaggio durò 8 ore incirca, e ora Jou sostava sotto un albero ad una ventina di metri dal Gate di Ame. Tutto attorno lui c'erano fiumi, laghi e nebbia, e da quando aveva varcato il confine delle terre del villaggio un'incessante pioggia aveva fatto la sua comparsa. Dopo il lungo viaggio si prese una sosta rapida fumandosi una sigaretta. Aveva appena visto il carro con la sua merce varcare il gate incustodito di Ame addentrandosi così all'interno del villaggio. Jou non era pazzo e non sarebbe entrato da solo senza guida, lì a pochi metri da lui risiedevano i peggiori criminali del paese e non voleva darsi in pasto ai pesci. Così si guardò in giro e lontano verso est sentiva provenire della musica e diversi rumori. Lui stava cercando una locanda e quella poteva essere lei.

    Così dopo qualche minuto di camminata sotto la pioggia arrivò all'ingresso della locanda, si tolse il coprifronte della Sabbia e lo mise in tasca, per poi aprire la porta e ritrovarsi all'interno di quel posto malfamato e frequentato da gentaglia. Jou si tolse lo straccio che gli teneva i capelli all'asciutto mostrando a tutti i presenti la sua grande chioma afro e una bambina giovane di circa 10 anni o forse meno, con fare molto gentile si avvicinò al sunese
    Buongiorno e benvenuto alla locanda Ultimo Rifugio, come posso aiutarla?
    Sto cercando l'Oleandro, anni fa mio disse di poterlo trovare qua. Sono Jou Satoshi.


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