Votes taken by Youshi2

  1. .

    gli Abiti della Nebbia


    VI


    Era stata una riunione utile, non solo per i magnifici doni che Kiri aveva fatto ai suoi ninja con le conseguenti responsabilità, nemmeno per la necessaria riorganizzazione del villaggio o per la dovuta e essenziale dichiarazione d'intenti da parte del Kage nello scacchiere politico accademico e non, bensì - a mio modesto modo di vedere - per il mantenuto equilibrio di forze di chi avrebbe dovuto servire il capovilaggio nelle questioni più delicate. La mancata improbabile dimissione del consigliere dal ruolo di Migite, infatti, avrebbe assicurato un futuro più roseo al villaggio della Nebbia. Le sue parole e le sue tensioni avrebbero fatto da contrappeso, nell'arduo e florido futuro che ci attendeva, al mio spirito battagliero, fornendo, dunque, al Mizukage un ampio spettro di parole e pensieri che avrebbero potuto guidarlo a scelte più ponderate ed efficaci.
    Ma, sebbene fosse questo a farmi uscire soddisfatto dal palazzo amministrativo, altri non meno importanti eventi avvennero all'interno del palazzo di Kiri. La conclusione del dialogo avvenuto tra il capovillaggio e il primario di Kiri, a seguito di una discussione che poneva al centro il futuro del villaggio, mi faceva ben sperare in un possibile avvicinamento tra i due. Non ero uno sciocco, ne avevo mal interpretato le loro parole, era evidente, infatti, che le loro prospettive sul mondo fossero ancora distanti e dicotomiche, ma vidi nelle parole di riconosciuta fiducia da parte del Kage verso il primario un allentamento della tensione tra i due. Insomma avevo l'impressione che quella distanza che li separava non fosse incolmabile, ma che invece fosse avvenuto un passo tra i due che avrebbe potuto riavvicinarli, se fossero stati in grado di imparare a dialogare tra loro, togliendosi dalle loro inamovibili posizioni e mettendosi realmente nelle condizioni di avere una discussione degna di questo nome, cosa che ancora non gli avevo visto fare, né a Genosha, né realmente in quell'ufficio. Era evidente, visti i precedenti, che fossero uno più testardo dell'altro e, a fronte di quelli che erano i continui velati tentativi da parte del Kage di avvicinamento, il primario non avesse la maturità e capacità di mettere realmente in discussione le sue posizioni ideologiche e comprendere - non accettare, ma solo comprendere - le parole del capovillaggio.

    Raccolsi quegli indumenti con la destra, concreta dichiarazione di intenti da parte di Kiri, alzandomi lentamente dalla sedia, mentre la sinistra dello stesso colore della lama reggeva Utsubo. Rivolsi al Mizukage un cenno del capo, ero contento che avesse finalmente svelato le carte anche agli altri ninja del villaggio a lui più vicini, nel farlo aveva dimostrato ai tutti i suoi sottoposti non solo la propria ambizione, ma anche la fiducia che riponeva in ognuno di noi. Mizukage-sama, con permesso dissi congedandomi, lasciando che la stanza venisse occupata solo dai suoi consiglieri. Era vero, avevo di che parlare con lui circa la figura di Keiji, ma avrei trovato un momento più adatto, magari parlandogliene con maggiori informazioni e cognizione di causa.
    I miei salti da un tetto all'altro del villaggio che avevo raggiunto con rapidità una volta uscito dal palazzo, mi portarono in direzione della sede della Mano Nera. Lì, fin da subito, avrei iniziato la mia riabilitazione all'arte della lama, lì avrei saggiato le prime potenzialità di Utsubo.



    GG a tutti per la pirotecnica riunione :riot:
  2. .

    Nuibari


    XV

    La coordinazione con la ninja della Zanna risultò fatale - o quasi - all'arciera di Taki la quale, tentato come preventivato di affondare nel terreno, venne prima bloccata dalla bomba che smosse la terra creando una voragine e poi colpita dal Katon della Fukuro. Il sorriso con il quale avevo saluto Namae rimase quando, guardandomi attorno, notai che nessuno dei presenti sembrava fare ancora attenzione al sottoscritto, anzi, agirono come se non fossi più presente nell'arena di terra e fuoco. Lo sguardo si spostò verso gli altri shinobi e kunoichi presi dalla furia della lotta, apprezzai quel momento di distacco per poter studiare con più calma ciò che stava avvenendo, malgrado il dolore ai muscoli continuasse a risultare un ronzio fastidioso nella mia mente. La fedele kunoichi della Zanna si rivelò essere un'incredibile asso nella manica durante quella fase dello scontro, riuscendo a provocare non pochi danni all'uomo armato di lancia, contemporaneamente il primario di Kiri si stava confrontando con Benimaru Nikaido, li vedevo scambiarsi rapide parole sebbene la distanza e la concitazione della battaglia non mi permettesse di decifrarle. Ma ogni dubbio e curiosità venne annientato quando il guardiacaccia, una volta che la nuvoletta di fumo tipica di un'evocazione era sparita, mostrò - baciata dai raggi solari - Nuibari. Non ebbi il controllo sulla mandibola che si aprì stupefatta e così lo sguardo rimase ammaliato per un attimo nel vedere la magnificenza di quell'arma leggendaria. Quindi era tutto vero! Quel ninja di Taki era riuscito, chissà quando e come, a mettere le mani su una delle sette spade e ora era lì a solo qualche metro, quasi a portata di mano. Rimasi affascinato, fermo nella mia posizione sicura mentre tutto attorno a me vorticava nella furia della battaglia, studiando la lama fendere l'aria e Nikaido portare mortali attacchi ai danni del chunin della nebbia che, non senza difficoltà, riuscì in parte a sventare. La lama carpì ogni mia attenzione e ignorai bellamente, avendo portato in una situazione di parità lo scontro tra le kunoichi della Zanna e gli shinobi di Taki, la Fukuro e la sua guardia del corpo, avevano già dimostrato, infatti, di essere delle ottime combattenti e confidavo nelle loro capacità per sopravvivere a quegli assalti poco coordinati portati dai guardiacaccia.
    Grazie all'arte proibita del mio clan tramite la quale, con l'ausilio del chakra, ero in grado di rendere la mia figura sfuggente come un'ombra ai sensi dei miei avversari e aiutato dalla furia e la foga che coinvolgeva i presenti, non avrei dovuto avere troppa difficoltà a passare inosservato lungo il campo di battaglia muovendomi in direzione di Nikaido. [Slot movimento Gratuito - 9 metri | Vel 625] [Scatto Migliorato] [Furtività (intermedia) + Movimenti Silenziosi + Movimenti Inodore + 3 Movimento OscuroMovimento Oscuro: L'utilizzatore assorbe la sua ombra, diventando una figura indistinta e sfumata: in questo stato sarà sempre Furtivo anche in piena vista come se avesse un occultamento parziale, non avrà ombra e la sua furtività sarà incrementata. Se utilizzato Passo di Tenebra l'utilizzatore può essere furtivo durante il teletrasporto ma il primo attacco dopo essere riapparsi avrà potenza massima pari a 10 per livello di tecnica speciale. Attivare Movimento Oscuro richiede slot tecnica e un consumo Basso; il mantenimento richiede un consumo 1/2 basso per livello dispari di tecnica speciale ogni round. È possibile attivare e mantenere attivi livelli inferiori, pagandone il relativo costo di mantenimento.

    Lv III +3 Furtività
    ]
    Precedentemente avevo sfruttato il ponte d'ombra provocato dalla kunoichi della Zanna per trasportarmi sul muro che recintava la radura, così facendo mi trovai frontalmente la Fukuro e gli shinobi che l'avevano assaltata mentre alla mia sinistra si fronteggiavano il primario della Nebbia e il guardiacaccia di Taki. Allontanandomi dai nostri momentanei alleati, non seguendo il perimetro del muro, ma mettendo qualche di distanza metro da esso, mi avvicinai a Nuibari e il suo possessore trovandomi a poco meno di una decina di metri da lui. Mentre cautamente muovevo i miei passi verso il ninja di Taki, cosparsi la mia mano di veleno, sicuro che si sarebbe potuto rivelare utile da lì a qualche momento. [Slot gratuito lento - Conoscenza dei veleni | Veleno Debilitante B1Caratteristica coinvolta: Riflessi]
    Avrei cercato di capitalizzare quel piccolo vantaggio che avevo, ossia quello di non essere individuato, oltretutto Nikaido sembrava piuttosto focalizzato nel combattimento contro Fudoh e non potevo escludere che non sapesse che non ero nei radar dei suoi sgherri, insomma mi poteva credere ancora alle prese con i suoi uomini, mentre in realtà da lì a qualche momento - tentato prima di far cadere la sua mente sotto l'influsso di un genjutsu - avrei tentato di attaccarlo mortalmente.

    Prima di comporre i sigilli necessari, però, estrassi uno dei coltelli nel cui metallo era rimasta intrappolata l'ombra della Bakekujira e, calcolata la traiettoria e la parabola adatta, lo scagliai in cielo senza un'evidente finalità offensiva ma, attendendo che la gravità lo riportasse a terra, composi rapidamente i sigilli necessari all'attivazione dell'illusione. [Slot Gratuito veloce - Lanciare 1 oggetto senza volontà offensiva] [Coltelli da LancioColtelli da Lancio [Distanza]
    Cinque coltelli da lancio rappresentano il bilanciamento perfetto tra potenza e velocità. Hanno una gittata pari a 15 metri. La loro lunghezza è pari a circa 15 cm. Sono completamente neri e trasudano chakra più buio della notte.Tipo: Da Lancio/Lama - Perforazione/Taglio
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 15 | Durezza: 5)
    [Da genin in su]
    ]

    Nel frattempo, grondante di sangue, il primario di Kiri stava attuando la sua controffensiva ai danni del guardiacaccia e, proprio Nikaido in quel momento, avrebbe sentito una voce a lui molto familiare. La sua mente avrebbe elaborato, illudendolo, la presenza della persona a lui più cara, non ci sarebbe stato bisogno di una mia particolare interpretazione scenica, tutto, infatti, sarebbe stato il prodotto dei suoi ricordi e di ciò che sobbolliva nel suo recondito passato. Avevo già usato precedentemente, prima del loro arrivo, quella tecnica, ma la persona che ne era stata vittima ora giaceva mezza sepolto sottoterra e non avrebbe potuto, nuovamente, svelare i miei inganni al suo capitano. Altresì, considerati i discorsi del guardiacaccia e la considerazione che aveva mostrato verso la Signora, sospettavo fortemente di chi avrebbe sentito la voce rompere il silenzio della natura e insinuarsi maligna nella sua mente: ... Haai fallito ... la voce era rotta da un dolore mortale e se avesse volto lo sguardo - d'altronde mi trovavo rispetto alla sua posizione sulla trequarti e quindi non gli sarebbe stato impossibile malgrado gli attacchi di Fudoh, soprattutto data la possibile fonte che la sua mente aveva generato - avrebbe visto la figura amata o venerata in fin di vita, il viso non solo contrito dal dolore, ma anche espressione di disprezzo nei suoi confronti. [Slot Tecnica Avanzato - Prima Impressione Vantaggiosa] [Impronta di Chakra: Oscurità]

    Quella figura poi, distorto il viso in un maligno sorriso, sarebbe esplosa in un nugolo di corvi neri e gracchianti che spiccarono il volo disperdendosi nella radura. Infatti, atteso il momento opportuno non perdendo di vista la traiettoria del coltello lanciato precedentemente a campanile, sfruttai l'ombra dello stesso - proiezione delle luci del campo di battaglia - per teletrasportarmi vicinissimo al mio obiettivo, comparendo così dal lato opposto a dove mi trovavo qualche attimo prima. [I Slot Azione - Passo di tenebra | ½ Basso] [Furtività (intermedia) + Movimenti Silenziosi + Movimenti Inodore + 3 Movimento OscuroMovimento Oscuro: L'utilizzatore assorbe la sua ombra, diventando una figura indistinta e sfumata: in questo stato sarà sempre Furtivo anche in piena vista come se avesse un occultamento parziale, non avrà ombra e la sua furtività sarà incrementata. Se utilizzato Passo di Tenebra l'utilizzatore può essere furtivo durante il teletrasporto ma il primo attacco dopo essere riapparsi avrà potenza massima pari a 10 per livello di tecnica speciale. Attivare Movimento Oscuro richiede slot tecnica e un consumo Basso; il mantenimento richiede un consumo 1/2 basso per livello dispari di tecnica speciale ogni round. È possibile attivare e mantenere attivi livelli inferiori, pagandone il relativo costo di mantenimento.

    Lv III +3 Furtività
    ]


    Il buio ti sommergerà, Nikaido

    una condanna detta con voce secca, ma calma e fredda, mentre i miei piedi toccavano il terreno vicino a lui e, ancora una volta, tentai di avvolgere la sua mente in un secondo genjutsu. Questa volta, infatti, forse determinati dalle mie parole, la sua mente proiettò in un istante diverse immagini, rapidi e cruente, nei modi con cui avrei potuto ucciderlo e tutte mantenevano il leitmotiv dell'annegamento nell'oscurità. [Slot Tecnica - Tecnica dell'Intento Assassino] [Tecnica Rapida - Azione Rapida]

    Fu in quel momento, tramite la stessa Ago oppure attraverso i due shuriken giganti, che Fudoh tentò di attaccarlo frontalmente, mentre io mi sarei trovato al fianco di Nikaido non frapponendomi, quindi, nella traiettoria dell'attacco del mio alleato. Ero riuscito a raccogliere pochissime informazioni sul conto del capo dei guardiacaccia, ma una nello specifico riguardava il suo stile di combattimento: era molto simile a quello della Fukuro. Così, come fatto in precedenza, avrei tentato sia di provare a giocare in anticipo sulla sua possibile difesa, sia avrei tentato di renderlo incapace di attuare il suo particolare stile di combattimento. Rapido avrei abbassato il baricentro e, con la mano cosparsa di veleno, avrei tentato di perforare con forza il trigono femorale con un movimento molto simile ad un montante, dal basso verso l'alto, per accompagnare e seguire una sua eventuale difesa costituita da un salto. [Conoscenza Medica (base)] [NotaCome in altre giocate prima di questa, continuo a giocare questo aspetto dello stile di combattimento di Youshi: ossia che sfrutti l'anatomia umana per portare attacchi più pericolosi. Ovviamente, non avendo conoscenze che mi permettono di farlo, si tratta solo - al momento - di una questione scenica e di flexing, quando avrò la conoscenza medica intermedia proporrò un'adeguata competenza combattiva. Nel frattempo, però, gli eventuali effetti di questo attacco sarebbero determinati dall'illusione, che dà semiparalizzato, e da Oltraggio, che dovrebbe provocare una ferita sanguinante (dnt Medio)] La mia infarinatura di anatomia, studiata coadiuvandola al mio stile di combattimento, mi permetteva di sapere che, attaccando quella particolare zona del corpo vicino all'inguine, avrei potuto facilmente raggiungere sia l'arteria femorale - dove l'afflusso di sangue era più cospicuo e che in quel punto era maggiormente superficiale rispetto al resto della gamba - sia avrei potuto intaccare altri nervi, legamenti o vene che, se lesionati, avrebbero potuto contribuire alla mia causa, azzoppando o rendendo più difficile i movimenti a Nikaido. Così la mano si fece lama e, mantenendo la guardia alta a protezione del viso, tentai di affondare la mano in quel preciso bersaglio. [II Slot Azione - Attacco senz'arma | For 650+2 Impasto, Vel 750+2 Movimento Oscuro
    +1 Passeggero Privilegiato
    +2 Impasto
    , Impasto: MedioBasso; Pot 10 + 20 Oltraggio +10 Precisione -10 per DnT Sanguinamento (Medio), Consumo: Basso]

    L'attacco, se fosse andato a segno, sarebbe stato fortemente debilitante per il nostro avversario, avrebbe potuto provocare addirittura un'emorragia mortale al ninja di Taki, se fossi riuscito a coinvolgere l'arteria femorale. Il motivo per il quale non avevo provato a decapitarlo o a perforargli il cranio, conducendolo così ad un'inevitabile e rapida morte, era semplice: lo volevo vivo e lo volevo condurre dal Mizukage. Era un ninja evidentemente molto vicino alla Signora e sicuramente era in possesso di molte informazioni che ci avrebbero fatto comodo, inoltre avrei voluto sapere come fosse entrato in possesso di Ago e da chi l'avesse presa, oltre a raccogliere tutte le informazioni che riguardavano le strategie belliche di Taki. Dunque, l'attacco all'arteria femorale e i legamenti della gamba, avevano sì l'obiettivo di metterlo fuori combattimento, ma anche di lasciare una finestra al primario della Nebbia di assicurarsi che non morisse seduta stante. Fu a lui, infatti, che mi rivolsi, non perdendo di vista Nuibari e il suo portatore Lo voglio vivo, Fudoh-san. Deve essere portato al cospetto della lama insanguinata, ha molte cose da raccontarci, non credi? dissi con tono grave, lasciando però che le labbra si arricciassero in un sadico sorriso. Mi rendevo conto che la situazione fosse tutt'altro che rosea: il mio compaesano, infatti, aveva ricevuto delle ferite non banali da quell'uomo e, se fosse stato ancora in grado di combattere, avremmo dovuto spingerci ben oltre alle nostre capacità per sopraffarlo, soprattutto nel tentativo di riuscire a portarlo a Kiri al cospetto di Kensei-sama. Vi era, però, un un'unica nota positiva: sentivo i miei muscoli essersi ripresi dallo sforzo precedente, avrei potuto finalmente dare tutto me stesso in quel combattimento, malgrado questo, la fatica per il larghissimo consumo di chakra fatto fino a quel momento, iniziò a farsi sentire rendendo il mio respiro più pesante e l'espressione segnata dagli sforzi.

    Chakra: 13,5/80
    Vitalità: 12/17
    En. Vitale: 27/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  625
    Resistenza: 550
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Passo di tenebra
    2: Oltraggio
    3: Semiparalisi
    Slot Tecnica
    1: Prima Impressione
    2: Intento Assassino
    Equipaggiamento
    • Nebbia Assassina di Zabuza x3 × 1
    • Bomba Specchio × 1
    • Tonico dell’Occhio della Nebbia × 1
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Lancia Spiedi × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 1
    • Mantello × 1
    • Veleno Disturbante x3 × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Semiparalisi: 0/2 round rimanenti

    Questo non è l'equipaggiamento di Youshi all'interno della giocata, è che ho usato la tabella generata dal post creator per comodità


    [Fukuro]
    La kunoichi della Zanna guardò con aria soddisfatta la terra fumante e smossa, prima dall'esplosione della bomba e successivamente dal suo jutsu elementale. Ancora si intravedeva, in parte sommersa dalla terra che le avrebbe dovuto fornire la protezione necessaria, l'arciera di Taki immobile, forse morta, ma sicuramente incapace di proseguire il combattimento. Nel frattempo il ninja di Kiri era stato in grado di dileguarsi, lasciandola facile preda della furia del guardiacaccia che vide la sua compagna colpita dalla micidiale strategia messa in atto dai due ninja.

    Il bestione si lanciò con foga verso la kunoichi, tra le mani brandiva l'enorme spada e, facendola vorticare rapidamente, tentò tre rapidi attacchi portati in successione contro la bella ninja della Zanna. La ragazza dai capelli argentei, però, non si fece cogliere alla sprovvista e, aiutandosi con l'ausilio di una crescente quantità di chakra, riuscì a schivare gli attacchi: il primo abbassandosi repentinamente, lasciando così che la lama passasse sopra la sua figura; il secondo, rotolando di lato, mentre la lama cadeva rapida dall'alto schiantandosi sul terreno; il terzo, ben più rapido degli altri, la prese alla sprovvista e, appena rialzatasi dalla precedente capriola, dovette ruotare in maniera scomposta il busto, eludendo così l'affondo nemico. [IRifl: 725, Impasto: Mediobasso, IIRifl: 725, Impasto: Mediobasso e IIIRifl: 775, Impasto: Medio

    Overcap: Semiparalizzata 2 round
    Sovraimpasto: 1/2 leggera
    Slot Difesa]


    Fu quando, ritratta la spada e ruotato il busto per mostrare alla kunoichi la spalla pronto alla carica, che la Fukuro decise di sfruttare le sue eccezionali caratteristiche fisice per evitare completamente l'offensiva che, avendola già vista messa in pratica dal bestione precedentemente, riuscì facilmente a prevedere. Spiccò dunque un rapido balzo verso l'alto, un movimento completamente inaturale per qualsiasi umano, un salto che divenne volo permettendole di raggiungere facilmente i quindici metri d'altezza. [I Slot azione - Difesa totale *Difesa totale che avviene su ultima offensiva nemica, essendo quelle successive parate da Aiko, salto]

    Quando vide la sua compagna aggredire l'omone di taki, la kunoichi invertì rapidamente il suo movimento, gettandosi in picchiata verso il guardiacaccia preso di mira dalla sua protettrice. All'ultimo momento, spalancando le braccia e rallentando la caduta, invertì la sua posizione a mezz'aria portando così le gambe vicine al colosse e, armata degli artigli presenti sulle sue calzature, tentò una rapida serie di calci ai danni del viso dell'uomo, nello specifico, tentando di estirpargli i bulbi oculari dalla loro naturale posizione. [II, III e IV Slot Azione, Vel 750, For 650, Impasto: Mediobasso x3; Potenza XNon mi è nota la potenza degli artigli della Fukuro]
  3. .

    le Parole del Tradimento


    IV

    Con il viso piegato in una smorfia di dolore e di rabbia guardai Ossuri-sama, mi mancarono le parole per rispondergli, anche per via dello sforzo appena sostenuto oltre che per i proiettili che mi avevano precedentemente colpito. Avrebbero potuto avere senso le sue parole, se non fosse che non ero assolutamente pronto a vederlo morire, ad abbandonarlo alla mercé di quell'uomo burattinaio e della sua micidiale bambola. Ossuri non era unicamente mio nonno e il mio maestro, quel vecchio scorbutico e roboso era l'unico esponente della famiglia che mi restava e non gli avrei permesso che me lo portassero via. Per questo non riuscii a dire nulla in risposta alle sue parole, sfruttammo l'arte proibita tramandata dal nostro clan per sparire, per pochi attimi, dalla vista e i sensi della donna.
    Era gravemente ferito e le parole sussurrate incespicavano tra i denti e il respiro mozzato, riuscì però a togliermi qualche dubbio confermando alcuni pensieri che, nei momenti precedenti, mi ruzzolavano per la testa: Byakuei muoveva la donna, che fosse qualcosa di simile alle capacità di Hideo-san? Non mi era dato saperlo, anche se il giovane di Kiri possedeva più corpi ma la volontà era unica e così la mente. Feci qualche cenno di assenso con il capo mentre il mio sguardo si muoveva attorno cercando una nuova via di fuga, ma in quel momento la voce della donna risuonò nella strada. "Trovati!" Mi si accapponò la pelle mentre il mio occhio si mosse verso la kakita: teneva in mano una sorta di gioiello scuro di cui, poco dopo, ci raccontò la provenienza e cosa potesse fare. Mi paralizzai, morso da un'inevitabile pensiero di essere in trappola, con quell'affare avrebbe potuto rintracciarci ovunque e, considerata la sua velocità, raggiungerci facilmente. Diventare un Teschio? Non riuscii a capire di cosa stessero parlando, ma a quanto pareva sembrava inutile combattere con quella donna, essendo il suo controllore chissà dove a manipolarla.

    Gli attacchi successivi furono rapidi come i precedenti, non riuscii - questa volta - a frappormi tra i proiettili e il loro obiettivo, anche per le ferite che avevo riportato poco prima e che ancora pulsavano di dolore i miei muscoli indolenziti. D'altra parte Ossuri-sama era troppo provato per evitare quegli attacchi che, se fosse stato nel pieno delle sue forze, non dubitavo avrebbe potuto tranquillamente eludere. Dannazione! urlai mentre nuovamente concentrai un'enorme quantità di chakra nel braccio per andare in soccorso del maestro. Attento! dissi e con il palmo della mano spostai rapidamente Ossuri lasciando che due kunai andassero a vuoto. [I Slot Difesa - Schivata | Rifl 725, MedioAlto] [Sovraimpasto2 Leggere diffuse][Overcap1 turno braccio sinistro paralizzato]
    Ammutolii il dolore per quello sforzo digrignando i denti, il mio occhio si pose nello sguardo di Ossuri-sama assicurandomi che non fosse ferito. Fu in quel momento che vidi uno spasmo nel suo volto, spalancò gli occhi e un fiotto di sangue gli uscì dalla bocca, abbassai lo sguardo e vidi due kunai impiantati nel fianco. In quel momento sembrò che il tempo si fosse dilatato e gli istanti divennero densi momenti di stupore e dolore. Il mio sguardo si spostò sulla donna e, a una velocità impareggiabile, altri due kunai erano già in volo e non riuscii, paralizzato sia dagli sforzi precedenti che dallo schock, ad intervenire. Lo colpì di nuovo, sempre al fianco ma dall'altro lato, e Ossuri-sama - già provato e ferito dai precedenti colpi - cadde sulle ginocchia con un tonfo pesante.
    Vidi il mondo sgretolarsi sotto ai miei piedi, ogni certezza svanire improvvisamente lasciandomi precipitare nel vuoto più totale. Il braccio mi penzolava inerme lungo il corpo e lo reggevo con l'altra mano, senza alcun preambolo grosse e copiose lacrime iniziarono a scendere lungo il mio viso segnato dalle cicatrici, forgiato da quell'uomo che ora, in ginocchio tra la polvere delle strade del suo clan, subiva l'ultimo e mortale colpo al petto.
    La testa iniziò a girarmi, incapace di razionalizzare le immagini che la mia mente stava registrando, fu solo quando lo vidi crollare a terra che riuscii a muovermi: lo afferrai con l'unico braccio che ero in grado di muovere e lo accompagnai dolcemente a terra. Diverse lacrime bagnarono il suo viso mentre la bocca si apriva e chiudeva, incapace di dare fiato alle parole che morivano, a loro volta, in gola, mentre le mie vesti si sporcavano del suo sangue. Maestro... accompagnai il corpo a terra, cercando tra le sue labbra e il suo sguardo un segno Ossuri un nodo si formò in gola e solo nuove lacrime riuscirono a snodarlo in un'ultima parola carica d'affetto Nonno... Diversi pensieri si accumularono nella testa: se avessi obbedito ai suoi ordini si sarebbe potuto salvare? No, no mi aveva chiesto di scappare, di dare l'allarme, si sarebbe solo sacrificato per farmi guadagnare più tempo, non potevo permetterglielo. Avrei dovuto creare un diversivo sì e fuggire, avevo sottovalutato il nemico, l'errore più grave da commettere. Volevo scusarmi, stringere forte il suo corpo al petto e accompagnarlo durante quel breve tragitto, ma non potevo, non potevo permettere che quel suo sacrificio fosse inutile.
    NNNNOOOOOOOOOOO! Urlai in direzione del cielo sentendo il battito farsi sempre più debole, quindi mossi il mio sguardo verso la donna, cercai nella profondità delle sue pupille il burattinaio e a lui rivolsi le mie parole di odio e rabbia Ti troverò Byakuei e ti ucciderò con le mie stesse mani!
    Poi riportai la mia attenzione verso il nonno, con la mano gli accarezzai la fronte e i lunghi capelli grigi Ti vendicherò nonno, fosse l'ultima cosa che faccio e quindi lo salutai con le parole che era solito ripetermi durante gli addestramenti Nei tempi più bui, solo chi cammina nelle tenebre conosce la strada serrai la mandibola e, prima di sparire, sussurrai in sua direzione Buon viaggio Ossuri-sama

    Sfruttai nuovamente un'ombra proiettata da un lampione sulla strada per allontanarmi dalla donna, mi aveva detto del suo gioiello, ma avevo bisogno di spazio tra me e lei prima di sparire e raggiungere il Mizukage. [I Slot Azione - Passo di Tenebra, Basso] [Azione Rapida] [Furtività: 9 + Movimento Inodore + Movimenti Silenziosi]
    Con il cuore che sanguinava lacrime di dolore, mi ritrovai a circa una ventina di metri dalla mia posizione precedente, sapevo che in poco tempo la Kakita e il suo burattinaio avrebbero scoperto la direzione del mio Passo e, proprio per questo, iniziai a correre, cercando di mischiarmi tra le ombre delle case e dei giardini, evitando di seguire una direzione lineare e, grazie al chakra adesivo, superando agilmente eventuali ostacoli e scendendo o salendo dagli edifici che mi bloccavano la via. [II Slot Azione - Movimento, 18 metri | Vel 600, Basso] [Controllo del Chakra Adesivo] [Furtività: 9 + Movimento Inodore + Movimenti Silenziosi]
    Quindi, cercato di depistare il mio inseguitore e trovandomi di fronte ad un tratto dritto, impastai una leggera quantità di chakra per utilizzare due volte una tecnica che mi avrebbe aiutato a fuggire in direzione dell'amministrazione, direzione da cui sembravano provenire rumori di battaglia. [Slot tecnica I e II - Scatto Rapido] [Movimento SilenziosoMovimento Silenzioso
    Talento: L'utilizzatore, quando usa la tecnica "Scatto Rapido", guadagna +1,5 alla furtività; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da genin in su]

    Utilizzato per il primo slot tecnica
    ] [Più VelocePiù Veloce
    Talento: L'utilizzatore può attivare la tecnica Scatto rapido spendendo uno slot tecnica anziché tecnica avanzata; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]

    Utilizzato nel secondo slot tecnica
    ]

    Nel frattempo, mentre tentavo di frapporre più metri possibili tra me e la mia possibile inseguitrice, nella mia mente non v'era spazio per pensieri che non fossero di vendetta.

    Chakra: 41,7/60
    Vitalità: 8,7/15
    En. Vitale: 25,7/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 450
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: Parata
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Passo di Tenebra
    2: Movimento
    3: Semiparalisi
    Slot Tecnica
    1: Scatto Rapido
    2: Scatto Rapido
    Equipaggiamento
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Mantello × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Lancia Spiedi × 2
    • Bomba Specchio × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 3
    • Spiedi × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Febh, davvero, mi odio.

    Semiparalisi: 1/2 round rimanenti
    Paralisi: 1/1 round rimanente, braccio sinistro


  4. .

    a Rapporto


    IV

    Attendo le tue parole di scuse e l'ordine del superiore, Etsuko dissi secco, quando mi sfidò ad affondare la lama nella sua carne. Non era esattamente vero: avrei avuto diverse difficoltà morali ad uccidere un mio compaesano e, malgrado fosse arrivato l'ordine del kage, non sarebbe stato facile macchiarsi di tale delitto che avrei ritenuto fratricida. No, non confondo le tue parole con quelle di Fudoh. Le tue sono parole performative, non esprimono solo dissenso, ma prendono distanze effettive e pragmatiche  rifiutando - con questa dimissione - i tuoi doveri verso il villaggio, lavandotene da ogni responsabilità e ruolo, dal futuro che è tracciato. Insulti chi, tra i valorosi presenti, non ha ricevuto l'onore che a te è stato dato dissi calmo, esponendo le differenze che notavo tra lui e il primario della Nebbia. Seguirono le sue parole e nuovamente, stringendo l'elsa e corrucciando le sopracciglia, risposi secco Non c'è nulla di costruttivo nelle tue parole, al più decostruiscono, ma senza una critica che non sia disfattista o fine a sé stessa. Migite, il tuo ruolo impone di trovare e proporre soluzioni, proprio come il mio, non quello di sottolineare i problemi, a fare ciò sono in grado tutti coloro che hanno un minimo di ingegno e capacità. No, non sto invitando i nuovi ninja a non pensare o esprimere le proprie idee con queste mie azioni. Come ho detto, si tratta di essere costruttivi, non solo di indicare un problema, ma averne anche una soluzione, altrimenti si è inutili o superflui conclusi con tono amaro, saggiando nuovamente il tessuto che ricopriva l'elsa di Utsubo. Credevo profondamente, infatti, che chi avesse ruoli di responsabilità non poteva limitarsi unicamente a individuare un problema, ma che aveva il compito essenziale di trovare delle soluzioni ad esso.
    Il sorriso poi si allargò quando insinuò che mi stessi sovrapponendo al ruolo di Kensei-sama e che non cogliessi la necessità di due prospettive antitetiche, la destra e la sinistra: Ha già ricevuto il sangue di tutti i presenti, il Mizukage, e non ha estratto alcuna arma o usato violenza: questo dimostra chiaramente che il suo ruolo di guida è riconosciuto da tutti. Il rapporto che inevitabilmente ci lega però, Etsuko, non mi concede di rimanere in silenzio o fermo nel sentire queste tue parole dissi, inizialmente riferendomi al sangue versato poco prima da tutti sul pavimento dell'ufficio e, in secondo luogo, al rapporto che ci univa di Mano Destra e Sinistra. Poi risposi alle sue parole che sembravano essere dette da una persona che non aveva appena provato a togliersi ogni responsabilità No, Etsuko, queste tue parole avrebbero senso se tu non avessi appena provato a consegnare le dimissioni. Invece hai cercato di toglierti da questo tuo compito, da questo rapporto dualistico tra Hidarite e Migite, non capisci che è questa la differenza tra te e Fudoh? Non capisci che è questo che ha determinato queste mie azioni? allargai leggermente la narice per disappunto quando insinuò una nuova mancanza di rispetto verso il kage, poi ripresi Hai ragione, noi dobbiamo essere antitetici per offrire miglior consiglio al Kage da quelle mie parole trasparì, a chi non ne era ancora a conoscenza, la mia natura di Hidarite che già dalle parole precedenti si sarebbe potuta comprendere Ma quando l'una smette di funzionare, è l'altra mano a doverla mozzare. E il tuo è un gesto di miope codardia, non di costruttivo dissenso e già, con queste tue parole, sembri parlare da Migite, ma ancora sono pendenti le tue dimissioni in questo ufficio
    Avrei lasciato un attimo di silenzio, ancora una volta - come nei sotterranei amministrativi in compagnia del chunin otese - trovavo qualcuno che pensava di poter giudicare il mio operato. Ma non sapeva, forse, che in quanto pendice di colui che è Kiri, solo ai suoi occhi potevo essere giudicato? Che ogni considerazione sulle mie azioni che non venisse professata dalla voce filtrata da quell'elmo, fattosi simbolo della mia gente, nulla aveva valore?

    Quello che avvenne successivamente era stato preventivato: la sua reazione non si limitò ad un tentativo dialettico di ribaltamento, ma anche ad un livello concreto, provando a sua volta di cogliermi alle spalle. La nuvola di fumo che si formò lasciò spazio ad un fantaccio dalle fattezze ricordanti il chunin e, pressoché in contemporanea, sentii il suo passo e il suo respiro avvicinarsi pericolosamente a me. [Percezione Youshi: 9 vs Furtività Etsuko: 0]
    Malgrado la goffaggine nel cercare di cogliermi alla sprovvista e la lentezza con cui avvenne il movimento, preferii concedermi l'ausilio del chakra per evitare l'attacco, non sicuro che non si celassero altre minacce dietro di esso. Il movimento difensivo fu nuovamente unico e preciso: la lama tenuta con la mancina si ritrasse mentre, piegate le gambe e fatta avanzare la destra muovendo un passo verso la sedia, abbassai il baricentro lasciando che il kunai non avesse nulla da poter minacciare. [I Slot Difesa - Schivata | Rifl 700, Basso]
    Dalle sue parole sembra fosse sazio di quella sua breve e non riuscita dimostrazione, quindi attesi a rispondervi, deciso a non permettergli di avere l'ultima parola, poiché sicuro della mia presa di posizione e di ciò che gli avevo detto. Quindi proseguii il movimento che avevo innescato con quella schivata, le spalle favorirono la rotazione del busto, rotazione che coinvolse anche la la gamba e, di conseguenza in successione anche il piede destro che spostò il tallone verso la sedia e la punta verso Etsuko che stava provando ad attaccarmi alle spalle. Gli arti mancini goderono di quella forza centripeta e si mossero in due direzioni opposte: il braccio, ancora armato della katana oscura, si allargò repentinamente compiendo un movimento dal basso verso l'alto in diagonale, tentando di ferire il ginocchio sinistro del chunin della Nebbia, mirando a squarciare il muscolo semimembranoso che si trovava alla fine del fascio di muscoli del grande adduttore [Conoscenze Mediche (Base)]; in contemporanea la gamba sinistra, delegata alla destra l'onere di sostenere tutto il mio peso, tentò di colpire con un calcio, portato con la piante del piede, lo schienale della sedia al fine di ribaltarla in avanti. [I Slot Azione - Attacco con Arma | For 600, Vel 700, Basso; pot 40][II Slot Azione - Attacco senz'Arma | For 600, Vel 700, Basso; pot 10] Dubitavo che si trattasse di una banale tecnica della sostituzione: non aveva lasciato, infatti, un oggetto presente nella stanza al suo posto, ma aveva creato un suo clone che, da quello che mi era dato sapere, non v'era fino a qualche attimo precedente. Da qui il sospetto, conoscendo il chunin e, insieme a lui, torturato il guardiano di Oto, che avesse avvolto la verità da molteplici strati di illusioni come, appunto, mi aveva già dimostrato più volte di fare e come io per primo ero solito agire. Il calcio era stato, dunque, determinato dalla conoscenza delle caratteristiche del ninja coinvolto e dalla necessità di non lasciare nulla in sospeso, trovandomi a confrontarmi con uno shinobi che, a sua volta, aveva fatto dell'inganno la sua arma principale.
    Il mio non era un invito a combattere, quello ti è già stato pervenuto tempo addietro e ancora attende risposta dissi, abbassando il piede con cui avevo dato il calcio e assumendo una posizione difensiva, tenendo alta la spada verso l'Etsuko che aveva tentato di aggirarmi e alzando il braccio destro, tenendo la mano chiusa salvo l'indice e il medio, verso la sedia che si sarebbe dovuta ribaltare a terra - se il mio precedente calcio fosse andato a segno - insieme al fantoccio che vi era precedentemente seduto, entrambe le cose dirette verso i piedi del Mizukage. Parlerei, piuttosto, di un concreto invito a rivalutare le proprie posizioni circa l'abbandono del ruolo che hai avuto l'onore di avere. La tua e la mia prospettiva, come dicevi, sono importanti per il nostro kage proprio perché dicotomiche sebbene considerassi, infatti, Kensei-sama un'ottima guida per il villaggio, consideravo altrettanto essenziale che si circondasse di ninja capaci di consigliarlo Ed è per questo, per via della comune natura che ci unisce, che mi ritengo altrettanto responsabile di ciò che stai facendo e ritengo inaccettabili delle dimissioni che non coincidano con la morte. Ben consapevole di aver accettato il medesimo destino

    [Nota]Via la tabella riassuntiva è superflua, nel caso fosse necessaria la butto nel prossimo post
  5. .

    a Rapporto


    III

    Le parole del primario vennero accolte nel silenzio all'interno dell'ufficio, il Mizukage sembrò non voler dar subito risposta al chunin della Nebbia e, dunque, fu Migite a prendere parola dopo Fudoh-san. E, se da una parte ero consapevole delle posizioni Fudoh circa le politiche del Kage, dall'altra rimasi sorpreso e perplesso nel sentire le parole e i toni di Etsuko-san. Come poteva aver lavorato per mesi come Consigliere e Mano Destra del Kage e non essere a conoscenza di quali fossero le intenzioni del capovilaggio? Su cosa pensava di aver lavorato se non conosceva la via che stava percorrendo? Socchiusi l'occhio cercando di mantenere la calma, deluso dalle sue parole. Io stesso, quando ebbi l'onore di diventare l'Hidarite dello Juudaime, compresi immediatamente il ruolo che mi era stato affidato e, senza esitazione qualche minuto dopo essere stato promosso a tale grado, avevo spiato la conversazione che avvenne tra lui e l'Hokage nel medesimo ufficio in cui ci trovavamo in quel momento. Feci ciò per capire quali erano i rapporti che ci legavano con gli altri villaggi e per dimostrare al Kage che non avrei atteso con le mani in mano sue indicazioni, perché riconoscevo l'importanza del ruolo affidatomi, comprendevo l'importanza di essere autonomo e indipendente nelle azioni e decisioni. Per questo non avrei giustificato l'ignoranza di Etsuko, nemmeno se avesse additato il Kage di non averlo informato apertamente: anche lui, come me in precedenza, sarebbe dovuto essere stato in grado di raccogliere le informazioni utili per adempiere compiutamente il suo ruolo nel villaggio. Non era un genin, non era un chunin qualsiasi, era la Mano Destra del Mizukage e da lui non si ci si deve aspettare di meno di ciò. E, proprio in virtù del ruolo che ricopriva all'interno del villaggio, le sue parole erano inammissibili, le sue dimissioni inaccettabili.
    Fu la leggerezza con cui dichiarò rescisso il suo ruolo così profondamente legato al Mizukage a farmi decidere di agire, principalmente perché egli raffigurava la mia controparte e nel sentire come si puliva le mani gettando la spugna, vedendo tutta la sua sufficienza e superficialità nell'onore che gli era stato concesso, non potei relegarmi a mutismo e immobilismo come fatto con Fudoh, perché per Etsuko sentivo la cosa molto più personale.

    Ero in grado, grazie al mio addestramento, di celare le emozioni che a volte potevano trasparire dalla prossemica: l'espressione del viso, l'inclinatura delle sopracciglia, il movimento del corpo, la frequenza del respiro. Nessuno di questi mutò dall'inizio della riunione fino a quel momento, ero rimasto impassibile, seduto nella sedia offertaci dal capovillaggio e con lo sguardo appoggiato all'infinito in ascolto degli altri ninja che, dopo Etsuko, intervennero.
    Mi decisi ad intervenire quando vidi il gesto estremo di Sekiro, fu quello il fatto scatenante: guardando il suo segno di riverenza non potevo che pensare allo sputo che Etsuko aveva riservato al viso del Mizukage, di tutti i ninja lì presenti e di Kiri e, per questo, decisi che avrebbe dovuto pagare. Non fui assolutamente precipitoso nei movimenti, come in precedenza, infatti, mantenni il mio linguaggio non verbale neutro. Grazie al mantello che copriva interamente la mia figura, allungai le dita fino ad una tasca lungo la coscia contente l'esplosivo adatto a quella situazione, la mano si mosse lungo il fianco e difficilmente si sarebbero notati movimenti sospetti del mantello da parte dei ninja seduti vicino a me. Una volta afferrata l'arma spostai sensibilmente il baricentro in avanti, muovendo le mani verso i piedi fingendo di volermi allacciare le scarpe, nel compiere quel movimento il mio mantello si aprì inevitabilmente e, per un attimo, mostrai al Mizukage ciò che avevo in mano. Messo in quella posizione, grazie all'indumento scuro su cui era raffigurato il simbolo della Mano Nera, era pressoché impossibile che gli altri ninja seduti potessero vedere ciò che avevo in mano. Alzai lo sguardo verso il Mizukage e un sorriso anticipò le mie azioni successive.

    L'attenzione forse era rivolta ancora verso Sekiro, prostrato in direzione del Mizukage, quando alzando il corpo, mentre riassumevo la mia precedente postura, con un secco movimento del polso scagliai la bomba abbagliante in direzione del Mizukage, compiendo una traiettoria di molto inferiore al mezzo metro. Prima che la bomba impattasse il pavimento dell'ufficio, avevo già rilasciato una piccola quantità di chakra e attivata l'arte proibita del mio clan. [Slot Tecnica - Attivazione Movimento Oscuro, Basso][I Slot Azione - Attacco con Arma a distanza | For 700, Mediobasso | Bomba Abbagliante]
    La luce si propagò in un attimo in tutta la stanza ed io, ben conscio di ciò che stava accadere, da prima evitai di venire accecato dalla bomba e, in secondo luogo, sfruttando anche la luce provocata dalla mia bomba, non strettamente necessaria considerando l'enorme vetrata alle spalle del Kage, mi teletrasportai rapido e silenzioso dietro la sedia di Etsuko-san. [I Slot Azione - Passo di Tenebra, Mezzobasso] [Furtività: Furtività Intermedia + Movimenti Silenziosi + Movimenti Inodore +3 III livello TS]
    Fu in quel momento che, comparso ad un metro e mezzo alle sue spalle, in un unico e fluido movimento estrassi Utsubo dal fodero e tentai di portarla al collo del fu Migite, trattenendo, se non avessi trovato ostacoli, la lama a circa un centimetro dal suo collo. [II Slot Azione - Attacco con Arma | For 600, Vel 750+2 Movimento Oscuro
    +3 Impasto
    , Basso] [Furtività: Furtività Intermedia + Movimenti Silenziosi + Movimenti Inodore +3 III livello TS]


    Se il mio tentativo fosse riuscito, sarei rimasto in silenzio un attimo assaporando la tensione che improvvisamente si era formata nell'ufficio. E, appoggiando il metallo freddo della lama sul collo del chunin della nebbia, mantenendo il braccio disteso tutt'uno con la katana nera che il Mizukage mi aveva appena affidato, mi rivolsi ad Etsuko Quel sangue non basta per le tue dimissioni, Etsuko-chan il sorriso si fece amaro mentre il mio sguardo si mosse, per un attimo, verso l'altro dissidente e poi, tornato sul fu Migite, ripresi Quando hai avuto l'onore di poter diventare la Mano Destra del Mizukage, Etsuko, avresti dovuto capire che l'unico modo per uscirne non era da vivo. Con le tue parole, con il tuo diniego, stai sputando in faccia a tutti i ninja del villaggio qui riuniti respirai calmo, muovendo uno sguardo verso i genin presenti, tutti forgiati dalla Nebbia di Sangue, che senza remore avevano abbracciato la direzione del Mizukage, dimostrando come la nuova educazione kiriana stava offrendo frutti pregiati al villaggio della nebbia Mettendoti in imbarazzo di fronte ai migliori genin di Kiri

    Quindi mi feci zitto, lasciando che il Kage o Etsuko stesso prendessero parola. Mi aspettavo una reazione dai presenti nella stanza, in particolar modo dai due chunin del villaggio: Fudoh, probabilmente, si sarebbe potuto sentire in dovere morale di intervenire, non essendo capace di guardare il mondo se non dalla sua prospettiva sempre più distorta; Etsuko che, a contatto diretto con la lama leggendaria di Kiri, avrebbe potuto scioccamente valutare che la cosa migliore da fare potesse essere usare il Magan per creare particolari illusioni nella mia mente, senza considerare che ero a conoscenza delle sue capacità e che, a fronte dei suoi trucchetti illusori, avrei attaccato nuovamente ma senza trattenere la mia mano questa volta.

    Chakra: 77.5/80
    Vitalità: 17/17
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  625
    Resistenza: 550
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 600
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Mantello × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Lancia Spiedi × 2
    • Bomba Specchio × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 3
    • Spiedi × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    ADDENZIONe:
    Utilizzo Utsubo solo per una questione scenica: non ho lo stemma né la competenza per utilizzarla, avendola ricevuta in questa stessa giocata. Nel caso si dovesse protrarre la scaramuccia, allora non la utilizzerò o, se le parti concordano, la userò come una semplice katana.



    Edited by Youshi2 - 27/9/2021, 00:02
  6. .

    La fiducia che dà la guerra


    II

    Ascoltai il Kokage con attenzione, facendomi catturare dalla scelta delle parole e dalla passione con cui raccontò le avventure nel deserto dell'Anarouch. Avevo visitato, appena promosso a genin, il villaggio della Sabbia e, quindi, non ebbi difficoltà ad immaginarmi la vastità del paesaggio in cui il Mikawa, insieme ad altri celebri ninja, combatté contro lo Yonbi. Comprendevo, lasciandomi trasportare dalle sue parole, come quell'uomo potesse aizzare le folle e guidarle nel campo di battaglia con il suo carisma e le sue capacità retoriche. Alzai il sopracciglio sorpreso, rivolgendo uno sguardo verso Harumi e poi bevendo un sorso dal calice, quando disse che il demone a quattro code non era il primo che aveva affrontato; era un'informazione che non conoscevo e, ancora una volta, metteva in luce la sua figura nel panorama militare del continente. Deglutii calmo, iniziando a percepire l'alcool fare effetto, mentre il Kokage concludeva il suo racconto e un sorriso, soddisfatto per avere avuto l'onore di sentire quella storia raccontata da uno dei suoi protagonisti, affiorò leggero tra le mie labbra.

    Ebbi difficoltà, soprattutto a causa della bevanda alcolica che avevo bevuto fino a quel momento senza pormi troppi problemi (non realizzando quanto effettivamente fosse alto il grado alcolico), ​a seguire pienamente i discorsi successivi. Il mio sguardo si era leggermente opacizzato e, spesso, dovevo concentrarmi su un dettaglio ricamato della tovaglia, punto fisso del mondo che intorno a me iniziava a vorticare con repentini cambi di velocità. Fu quando il Mikawa fece uscire il sangue dall'ampolla passatagli dal Mizukage che capii che avevo bisogno di un po' di aria, serrai la mascella rendendomi conto che avrei potuto mettermi in imbarazzo e, dopo un breve colpo di tosse, mi rivolsi ai commensali alzandomi: Perdonatemi, torno subito Quindi, con passo calmo e retto, senza tradire i fumi dell'alcool, mi diressi all'esterno della magione Kenkichi per prendere un po' di aria fresca e schiarirmi le idee.

    Mi ci vollero almeno dieci minuti e diversi bicchieri di acqua per riprendermi, infondo non avevo bevuto così molto ma, per via della mia giovane età, non ero abituato al consumo di sostanze alcoliche. Raggiunsi nuovamente il capovillaggio ed i suoi ospiti che la cena era ormai conclusa e ci spostammo in un'altra sala. Il momento dei convenevoli era concluso e, a testimonianza di ciò, una mappa era stata aperta su un tavolo, pronta ad esse consultata dai due leader. Il kage del Suono sfruttò le celebri conoscenze del suo clan per tracciare linee, futuri confini, sulla mappa. Guardai con curiosità come i due condottieri erano intenzionati a spartirsi il continente e, mantenendo un'espressione neutra, apprezzai le parole nel Mizukage nel proporre una divisione differente del mondo rispetto a quella proposta. Annuii soddisfatto, successivamente, di sentire gli investimenti che Oto, tramite il suo Daymio, era pronto a fare per il reclutamento e la preparazione della guerra, ma di fronte a quelle cifre il Mizukage tergiversò spostando l'attenzione, piuttosto, a come avrebbe potuto condurre senza problemi i ninja di kiri sul campo di battaglia. Deglutii calmo incrociando le braccia sotto il mantello, non ero a conoscenza del rapporto tra Kensei-sama e il Daymio del Paese della Nebbia, un uomo che non avevo mai visto e, dunque, di cui non ne conoscevo le tensioni caratteriali e se condividesse i desideri espansionistici, oltre che l'alleanza così vicina con Oto.

    Fu quando il Kokage iniziò a parlare della strategia con cui avrebbe attacco il villaggio del fulmine che rizzai le orecchie, grazie al sangue creò delle pedine che iniziarono a muoversi sulla mappa mentre le sue parole spiegavano ciò che progettava di fare. Il piano non era poi così complesso o, almeno, ciò che ci venne detto non aveva nulla di particolarmente articolato: si sarebbe sfruttata un'esca per attirare le forze nemiche fuori dalla loro città e, successivamente, sfruttare quellaa momentanea debolezza della città per attaccarla con le forze portanti. Alzai, serio, lo sguardo verso il condottiero Mikawa. Sarebbe stata una carneficina da entrambe le parti, chi avrebbe fornito l'esca alla forze dei Cremisi? Chi, tra i pochi cittadini di Kumo che si sarebbero potuti salvare dall'attacco dei tre demoni nella capitale, non si sarebbe rifiutato, successivamente, di diventare un suddito di Oto o di Kiri?
    Ma non furono quelli gli argomenti che Kensei-sama portò, si concentrò piuttosto sull'utilizzo dei Bijiuu e alcune precauzioni che andavano adottate prima di poter pensare di attuare tale piano, quindi voltò il viso verso di me, come invitandomi a parlare.

    Serrai le mascelle portando le mani lungo i fianchi e abbassando il capo verso i leader dei due villaggi, quindi mi rivolsi loro Se mi è concesso avere maggiori informazioni attorno alla strategia, avrei qualche domanda Finché non ricevuto il consenso sarei rimasto in attesa in quella posizione, dopo di che avrei alzato il capo e congiunto le mani davanti al busto divaricando leggermente le gambe Kokage-sama, è stata presa in considerazione la possibilità di muovere azioni di sabotaggio precedenti all'attacco frontale che ci ha mostrato? Mi riferisco alla possibilità di inquinare fonti idriche delle principali città, incendiare i raccolti e diffondere epidemie per indebolire di riflesso le forze nemiche e creare malumore tra le loro fila alzai lo sguardo, non muovendolo direttamente verso le due figure centrali, ma appoggiandolo nel vuoto attendendo risposta Inoltre, il piano da lei riportato fino a questo momento indica la strategia per vincere la guerra, ma - a meno che non abbia frainteso le intenzioni - l'obiettivo è conquistare Kumo. Creare una solida base su cui fondare i futuri successi di questa nostra alleanza, senza lasciarci alle spalle paesi distrutti o possibili traditori pronti a pugnalarci alle spalle mentre ci occuperemo delle future conquiste feci una pausa muovendo lo sguardo prima verso il Kage della Nebbia, quindi verso quello del Suono, cercando di capire se le mie parole non risultassero gradite ai due condottieri Distruggere la capitale potrebbe mettere il Paese in ginocchio e, vinta la guerra, dovremmo essere noi a risollevarlo non mi permisi di dire oltre quello che pensavo: non trovavo efficiente radere al suolo la capitale politica e, probabilmente, economica del paese del fulmine, d'altro canto la ribonifica di fonti idriche o dei campi agricoli sarebbe costato di meno, in tempo e risorse, rispetto alla ristrutturazione della capitale. Respirai con calma passando la lingua sul labbro prima di riprendere Ci sono molti tasselli che non sono in mio possesso, quindi non vorrei sembrare sfrontato nella mia proposta: per assicurarci il potere sulla popolazione dopo la vittoria della guerra, potrebbe risultare fondamentale l'appoggio di una qualche classe politica locale. Se si procedesse con l'inquinamento di fonti e tagli alimentari, potrebbe essere più semplice avvicinarsi ad aristocratici piuttosto che ad esponenti del popolo. Con l'appoggio di alcuni nobili o politici locali, potremmo mantenere più facilmente il controllo sulla popolazione e la nazione, rispetto che trapiantare aristocratici, politici o dirigenti completamente estranei alla cultura locale deglutii ancora realizzando con chi stessi parlando e il cuore iniziò ad accelerare, quindi decisi di concludere portando la proposta a livello concreto Malgrado il sistema perimetrale difensivo, non sarebbe possibile infiltrare due squadre all'interno del loro territorio tramite le capacità di qualche sensitivo? La prima una delegazione diplomatica per entrare in contatto con chi, all'interno della loro classe dirigente, potrebbe essere più incline ad appoggiare la nostra causa in cambio di soldi e potere; la seconda squadra con l'intento di sabotare le loro risorse e renderli più vulnerabili ad una guerra aumentando il malumore e rendendo più deboli gli strati meno abbienti

    Serrai nuovamente le mascelle ammutolendomi, stavo parlando con due grandi condottieri e, forse, le mie parole sarebbero potuto risultare sfrontate o stupide ai loro occhi, ma d'altro canto ritenevo le proposte utili da essere vagliate ed era stato il Mizukage a concedermi l'onore di parlare, se non fosse stato per il suo cenno non mi sarei mai permesso di parlare. Quindi mi feci zitto, attenendo che venisse sollevato il velo e mostrato il piano d'azione nella sua interezza da parte dei due capi villaggio.
  7. .

    a Rapporto


    I

    Quando non mi trovavo al di fuori dei territori di Kiri, per missioni o ricerche personali, ero solito trascorrere il mio tempo all'interno della sede della Mano Nera. Avevo da poco finito una sessione d'allenamento e, all'interno di uno stanzino sotterraneo, studiavo i rapporti riguardanti l'invasione di Cantha e lo scontro, avvenuto al Tempio, tra Seinji, Akira, Ryuu e Keiji Kagome. Era quell'ultima figura, infatti, ad avere attirato il mio interesse, c'erano state diverse informazioni che lo riguardavano e che avevo raccolto in molteplici occasioni: prima di tutto, il mio interesse nasceva dal fatto che non sapessi nulla su di lui e, considerato il ruolo avuto durante il kagecidio, la cosa mi sembrava quanto meno particolare soprattutto scoprendo la mancanza di informazioni che, in un secondo momento, una volta iniziate le ricerche, scoprii esserci su di lui; in secondo luogo, era coinvolto nell'omicidio avvenuto diversi anni prima sulla scogliera di Kiri le cui dinamiche e motivazioni erano state palesemente insabbiate, improbabile, infatti, che dei lupi lasciassero dei segni come quelli riportati sulla vittima e segnalati nel rapporto firmato da Akira in persona; a ciò si aggiungeva il fatto che fosse il precedente proprietario di Unagi, la spada ora in possesso dell'attuale Mizukage, ma non trovavo la data precisa in cui era avvenuto il passaggio all'interno dei documenti in cui si è soliti segnare quel tipo di eventi. Insomma, sembrava vi fossero una serie di briciole che tracciavano un sentiero verso quella figura, ma che si perdevano in un alone di oscurità determinato dalla mancanza di documenti su di lui, cosa particolare considerata la precisione con cui i segretari della Mano Nera erano soliti catalogare gli avvenimenti all'interno del Paese della Nebbia.
    La mia attenzione si era soffermata sull'evidente mancanza di diverse pagine all'interno di un fascicolo, che passavano da due a cinque, quando venni interrotto da uno dei pipistrelli della Baronessa che fece capolino dalla porta. Aprii la lettera che portava con sé e lessi il contenuto rapidamente, quindi la richiusi appoggiandomi sullo schienale della sedia e passando la mano sul mento. La convocazione era stata fissata per la mattina seguente nell'ufficio del Mizukage, nulla anticipava quali sarebbero stati i punti del giorno, ma la cosa non mi stupì: Kensei-sama era solito riferire le cose a voce per assicurarsi che le sue direttive venissero comprese in tutte le sue sfumature. Scrocchiai il collo, controllando l'ora e riprendendo la lettura dei fascicoli recuperati negli archivi delle squadre speciali. [ Nota Come accennavo al Robatayaki, mi piacerebbe giocare un'indagine sulla figura di Keiji. Magari potresti cogliere l'occasione e darmi qualche informazione in più su di lui. Banalmente non so come, a livello ufficiale, sia morto ne quando]

    [. . .]

    Il mattino seguente apprezzai la coltre di nebbia che, alle prime luci dell'alba, filtrava i raggi del sole sulla città di Kirigakure no Sato. Mi sentivo più a mio agio durante la notte e, per questo, rifuggivo la luce solare, quindi qualsiasi evento atmosferico che la smorzasse era sempre ben accetto. Conclusi gli allenamenti mattutini, fatta una rapida doccia e indossate le mie solite vesti, mi diressi verso l'amministrazione muovendomi calmo tra le strade del villaggio. Non venni trattenuto da guardie o altri lavoratori degli uffici: erano, d'altronde, piuttosto abituati a vedermi andare a colloquio con il capovillaggio.
    Quando varcai la porta dell'ufficio del Mizukage rimasi leggermente interdetto nel trovare una kunoichi che non avevo mai visto, i motivi della sorpresa - sebbene poco era stato lasciato trapelare dalla mia espressione - erano semplici: non sapevo che erano stati convocati altri ninja, cosa che potei notare dalla presenza delle sette sedie dirimpettaie la scrivania del Kage, ma, soprattutto, non conoscevo minimamente quella ragazza. La cosa mi incuriosì, considerato che, dato il mio ruolo all'interno della Nebbia di Sangue, ero solito - se non direttamente, quanto meno indirettamente tramite i rapporti del villaggio - essere a conoscenza dei genin o, comunque, dei futuri ninja del villaggio.
    Il mio occhio si posò placido verso l'elmo di Kensei-sama e, con un leggero - ma non per questo meno sentito - cenno del capo, gli rivolsi i miei omaggi. A rapporto, Mizukage-sama Dopo di che mi feci zitto, posizionandomi in piedi dietro allo schienale di una sedia attendendo sia gli altri ninja convocati che le spiegazioni per quella chiamata.

    Il capovillaggio prese parola una volta che tutti si fossero presentati nel suo ufficio e dopo averci invitato a sederci, tirai leggermente il labbro obbedendo ai suoi ordini: avrei preferito decisamente rimanere in piedi, la situazione doveva prevedere che rimanessimo in piedi al suo cospetto, perché invitarci ad accomodare? Comunque sia, malgrado non apprezzassi quell'abbassamento di tono, obbedii. Le sue prime parole mi riportarono alla memoria lo scontro avvenuto nell'isola ghiacciata di Genosha con Fudoh, là, infatti, concluso il combattimento ci aveva promesso che saremmo stati convocati in amministrazione a seguito della nostra buona condotta. Un leggero sorriso si aprì sulle mie labbra: per indole non si allontanava molto dal mio maestro, entrambi non riuscivano a perdere il tono duro e severo nemmeno in quei rari momenti di lode, mi sarei proprio divertito nel vedere come avrebbe riconosciuto gli sforzi dei suoi ninja. Prima di fare ciò invitò la ragazza a presentarsi agli altri ninja presenti nell'ufficio, non le mossi uno sguardo finché non dichiarò la sua semenza: era la figlia del precedente Mizukage, Itai Nara. L'uomo a cui, diversi anni prima quando mi aveva concesso l'onore di entrare nella Mano Nera, avevo promesso che ne sarei divenuto l'ombra, ma, per volere del destino, fu del suo successore che ne divenni un fidato ninja. Rimasi impassibile ascoltando le sue parole con rinnovata curiosità, se da una parte apprezzavo il fatto che si ritenesse una kunoichi di kiri, dall'altra non capivo perché continuava a definirsi giovane, troppo giovane. Come mi aveva insegnato Ossuri-sensei durante i miei allenamenti, gli shinobi non hanno età se non il calcolo degli anni di addestramento. Le rivolsi un ultimo sguardo cercando di decifrare, dalle fattezze e della prossemica con cui si rivolgeva a noi, l'età e la maturità della ragazza e non mi sembrava essere molto minore di quando suo padre mi aveva accolto nelle squadre speciali, ma, effettivamente, la mia strada era stata segnata da altri fin da quando ero piccolo e i miei obiettivi chiari fin da subito. Era comprensibile, allora, che la ragazza si ritenesse troppo giovane. Comprensibile sì, ma non condivisibile, la giovane età non era ciò che la limitava, lo erano le esperienza, proprio come lei stessa aggiunse poco dopo.
    Il mio sguardo si mosse verso l'elmo di Kiri, le labbra si schiusero in un sorriso divertito e violento, il Rito avrebbe aiutato la ragazza a trovare la sua strada e, oltretutto, avrebbe soddisfatto la mia curiosità nel vedere combattere la figlia del celebre Itai Nara.
  8. .

    l'Ombra del Sangue


    III

    [Sulla nave, direzione: Genosha]
    A sentire le sue prima parole alzai il sopracciglio sorpreso, lo guardai e lo interruppi subito precisando Non sono a capo della Mano Nera, ma altre responsabilità prendono il mio tempo mi feci zitto, lasciandolo continuare, mentre con un sorriso leggero riportai lo sguardo verso le onde del mare. Bene, Hideo-san dissi, riferendomi ai suoi progetti Diventare il capo delle mura è sicuramente un obiettivo importante, tale figura ha la responsabilità della sicurezza del villaggio e dei suoi cittadini. Dovrai essere insaziabile nel crescere come ninja e uomo conclusi con fare calmo, era sicuramente un ninja sulla buona strada, ma doveva rimanere concentrato nella costanza dei suoi progressi e non adagiarsi. Alla mente mi tornò Ryuu, un genin formidabile e guardiano, ma che non riuscì mai a fare quel salto di qualità. E i ricordi della sua persona si accesero come carboni ardenti ravvivati da un mantice quando citò Azumaido, cambiando argomento circa le sue nuove capacità che gli erano state insegnate da un certo... MOMIN?!

    Non riuscii a ragionare in quell'istante, la mia mano sinistra si aprì cercando di afferrare il bavero del suo vestito e, con una discreta spinta del busto, indietreggiare di un paio di passi cercando di sbattere il ragazzo spalle all'albero della nave. Momin è morto il mio occhio si posò gelido nel suo sguardo Questa mano dissi alzando la destra Gli ha bucato il cranio da parte a parte. Chi diavolo hai incontrato ad Azumaido? Se la precedente presa avesse avuto successo, avrei tentato di sbatterlo nuovamente contro l'albero della nave Parla! O ti costringerò a parlare nei sotterranei di Genosha. Cosa vuol dire che ti ha tramandato il suo potere? Nella mia mente risuonò la voce del bambino, per reazione strinsi la presa, mentre riaffioravano i ricordi del dialogo intrattenuto attraverso il suo elmo. Come poteva essere ancora in vita? Il Mizukage lo sa? domandai rapido cercando di assopire la rabbia, ma - se mi fosse stato rivelato che Kensei-sama ne fosse a conoscenza - avrei mollato la presa sul ragazzo temendo che, non capace di allentare l'ira, avrei potuto colpirlo. Sfogai, invece, la mia rabbia contro all'albero dell'imbarcazione con un pugno. Maledizione, per quale motivo non ero stato subito informato? Andava cercato, inseguito, annientato. Perché tale esitazione, perché non era stata comandata un'immediata caccia all'uomo? Ma quindi l'hai visto in carne e ossa? Era reale o un'illusione? Ti ha detto come ha fatto a ripresentarsi fisicamente ad Azumaido? Il forte ronzio che sentivo, provocato dalla rabbia, aveva ammutolito le onde del mare. Avevo solo orecchie per le parole del genin e la mia espressione, solitamente glaciale, tradiva le emozioni che dentro di me cozzavano. [Nota]Perdonaci, Mettiuw per questa divagazione. Ma sono eventi che sono successi in scorse giocate, pezzi di un puzzle che si stanno ricomponendo e quindi è giusto dargli il loro spazio. Se non altro hai un assaggio delle trame che si stanno sviluppando attorno alle isole kiriane :D

    [Genosha, l'arena]
    I due studenti, a differenza di altri loro successori, non ebbero alcuna rimostranza. Entrambi, a parole - o meglio - nel loro silenzio, accettavano di mettere fine alla vita dell'altro, quella determinazione e consapevolezza erano caratteristiche fondamentali che cercavamo nei candidati della Nebbia di Sangue. Un ninja di Kiri doveva essere in grado di porre fine ad una vita senza rimorsi o tentennamenti.
    Queste prime considerazioni, però, vennero ritrattate dai fatti: il ragazzo recuperato nelle isole Suinimani, infatti, si prodigò in una serie di attacchi dalla distanza che, benché potessero essere utili a saggiare le caratteristiche dell'avversario, magari per elaborare successivamente una strategia sulla sua persona, non erano assolutamente attacchi mirati all'eliminazione dell'avversario. Anzi, il ragazzo dai lunghi capelli corvini riuscì a schivarli facilmente per poi lanciarsi contro Kaito, cercando di ingaggiare un serrato corpo a corpo, dimostrando una propensione per il taijutsu.

    Incrociai le braccia studiando curioso il prosieguo del combattimento.


    Direi che da ora, mi limiterò a brevissimi commenti Ongdr, dato che il fulcro è attorno a te e al tuo sfidante. Mi concentrerò piuttosto nelle parti esterne al gioco.

    Allora, riguardo al tuo post: meccanicamente va tutto bene, hai utilizzato gli slot come richiesto e va tutto bene, bella. Ti invito però a cercare di dare più spazio, durante le due fasi - offensiva e difensiva - ai dettagli del tuo attacco, non parlo, bada bene, di mere descrizioni sceniche, quanto di attenzione e strategia su cui fondarli.
    Direi che possiamo benissimo esemplificare con i tuoi attacchi precedenti: tre kunai scagliati contro l'avversario, intervallati da dei movimenti.
    La difesa per il PNG è stata molto semplice per un motivo fondamentale: non hai scritto che zona avrebbero minacciato l'avversario. Questo, non essendo specificato, diventa un aiuto al tuo nemico che, in fase difensiva, potrà dire che i colpi sono indirizzati verso luoghi che lo favoriscono nella parata. La regola d'oro è: se una cosa non è detta o specificata, è un vantaggio per l'avversario che potrà deciderla (ovviamente con buon senso)
    Ultima cosa di analisi, diciamo, strategica, intervallare i proiettili con un movimento può essere utile per disorientare un avversario: si concentra sul proiettile in arrivo e tu sfrutti la cosa per muoverti e attaccarlo da un altro punto. E' una buona strategia e quindi merita di essere citata, detta, oltre che a essere descritta, altrimenti offri nuovamente il fianco all'interpretazione dell'avversario.

    Va bene, chiudiamo questa parte di consigli. Ci tengo a ripeterti che comunque non hai fatto nessun errore nel post, proprio per questo penso possa essere utile farti presente questi dettagli che, secondo me, rendono il gioco più divertente.

    Quindi parliamo di tacche e impasti. Essendo un ninja potrai impastare il chakra nel corpo per migliorare le Statistiche Primarie. Ovvero: Forza, Velocità, Riflessi e Resistenza. Queste caratteristiche aumentano le potenzialità dei colpi o l'efficacia difensiva di un ninja. Ti consiglio di darci una letta nell'apposita sezione per approfondire la cosa.
    Le Statistiche Secondarie, invece, non possono essere potenziate con gli impasti, ma forniscono dei bonus quando l'utilizzatore ha un bonus di +3. Queste sono: Precisione, Concentrazione, Intuito e Agilità. Ti invito nuovamente a leggerle.

    Ma come si calcolano i bonus degli impasti? E' semplice e, nuovamente, perdonami, ti invito a guardare il regolamento dove troverai una tabella che spiega tutto. Qui potrai trovare quante tacche (unità di misura con cui si contano le Statistiche. Una tacca equivale a 25) vengono concesse dagli impasti di chakra.
    A questi potenziamenti, c'è però un limite massimo di tacche bonus per grado che si possono usare in uno Slot (Studente +2; Genin +3; Chunin +4; Jonin +6)
    E' possibile, contro un pari energia o un'energia superiore, superare questi limiti, subendo però dei contraccolpi.
    Si può Sovraimpastare, ossia superare il limite di tacche bonus per grado in uno Slot Azione/Difesa, subendo una ferita pari a 1/2 Leggera per tacca superata.
    Si può fare Overcap, ossia superare il limite bonus massimo per grado (Studente +3; Genin +5; Chunin +6; Jonin +8), subendo uno status a scelta tra: Semiparalizzato per due turni, Paralizzato per un turno; questi malus iniziano il turno successivo all'overcap.

    Nota Bene: un errore diffuso, o meglio, un errore che facevo quando ho iniziato a giocare, è stato pensare che si potesse impastare considerando il limite per singola statistica. Tipo, provando da studente a tirare un pugno, che si potesse impastare un +2 in forza e un +2 in velocità. No. Non si può, il limite si riferisce al bonus massimo di tacche per Slot, quindi in questo caso sarà da fare +1 in velocità e +1 in forza, oppure potenziando una sola statistica con un +2.

    Come sempre, per la chiarezza dovuta a coloro che leggono, bisogna essere chiari all'interno nel proprio post citando sempre il bonus in tacche o presentando già il valore della statistica con il bonus e riportando il costo del chakra:

    [ I Slot Azione - Attacco in Mischia | Forza 100, Velocità 150100
    +2 Impasto
    , Potenza 10, MezzoBasso]

    A favore di chiarezza, c'è una tabella di fine post generata dal Post Creator che potrai inserire a fine del tuo post e riportare tutte i dati rilevanti, come il conteggio del chakra o della vitalità.

    Le tacche sono sicuramente importanti, ma non sono da considerare fondamentali. Mi spiego, se lo fossero, il gioco sarebbe meccanico: ho la statistiche più alta, ti colpisco. No, il GdR by forum è descrittivo, è possibile dunque schivare attacchi anche più rapidi dei tuoi riflessi, se la situazione in gioco ti favorisce sensibilmente e se la differenza non è abissale. (Tipo perché hai una protezione naturale dietro a cui schermarti, oppure perché l'attacco del nemico è particolarmente banale o leggibile dal tuo personaggio che si aspetterà quell'attacco)


    Direi che è tutto, nel prossimo post cerca di utilizzare gli impasti e il chakra, così vediamo se quale altro punto soffermarci nel giro successivo. Prova, se riesci e ti fa piacere, a considerare i miei consigli per uscire vincente dall'arena!
    Ovviamente scrivimi in privato per qualsiasi dubbio che ti può venire in mente, bel
  9. .

    La Famiglia Igashi


    XI

    I due gemelli non sembrarono aver fatto i conti con l'illusione che li ammantava, infatti muovendosi incespicarono sui propri passi, aprendo così una possibilità al resto del mio team di contrattaccarli efficacemente, mentre io fronteggiavo l'altro fratello che aveva dedicato - armato di kunai - la sua attenzione ai miei movimenti pronto a tentare di fermarmi. Malgrado questo, però, riuscii a chiudere rapidamente le distanze senza lasciargli il tempo di minacciarmi e, proprio come il suo gemello, mentre iniziavo a concatenare una serie di attacchi mortali, scomparì lasciando dietro di sé una loro copia eterea che si rivolse a noi dichiarando la loro resa. Distesi le spalle e la schiena, che solitamente durante i combattimenti tenevo rannicchiate per diminuire il bersaglio all'avversario e per poter rispondere agilmente alle loro offensive, ma non smisi di sospettare che ciò fosse un tranello da parte dei due fratelli, per questo mantenni le distanze e ascoltai soppesando ogni loro parola. Un sorriso perfido emerse sul mio viso quando lo sentii dichiarare la loro resa e le mani si congiunsero davanti al corpo, reggendo con la destra il polso della sinistra, entrambe celate dal mantello. Quando li sentii, però, dettare le condizioni della loro resa, i lineamenti si fecero - se possibile - ancora più duri e lo sguardo si concentrò verso il volto di quell'esistenza quasi eterea. Le informazioni che ci diedero successivamente, invece, erano interessanti soprattutto quanto riguardava il coinvolgimento di Konoha con un altro gruppo criminale il cui nome era Aimedacca, un'organizzazione mai sentita fino a quel momento. Inclinai il capo, facendo una serie di valutazioni e soppesando la situazione, o meglio, la presenza di Yato in quel momento e le implicazioni che il Senju avrebbe potuto comportare. Passai la lingua sul canino, una volta riportato il capo in asse con la spina dorsale e, allargando le braccia per aprire il mantello e poi richiuderle incrociandole, risposi Sta bene, partiremo domani e al calar del sole saremo al vostro avamposto Quindi la figura svanì lasciandoci soli nella radura.

    Aspettai qualche attimo, lasciando scorrere lo sguardo sulla palude che si aprivano davanti a noi e ragionando sulle loro parole, per rivolgermi verso gli altri due ninja. Nel frattempo Yato, grazie al Doton utilizzato in precedenza e la manipolazione del legno, sembrava aver rinchiuso qualcosa dentro un'ampolla e così mi rivolsi a lui dopo che mi chiese quali fossero le nostre intenzioniChe cosa hai trovato Minarai? avrei atteso curioso risposta prima di riprendere a parlare Partiamo immediatamente, tempo di fare rapporto alla Mano e curare le ferite più importanti, ci riposeremo durante il viaggio in mare risposi, facendo un cenno con il capo invitandoli a seguirmi e muovendomi verso la capanna, mentre Yato spendeva parole sagge nei confronti di Akuraguri e al primo mi rivolsi nuovamente Chiudi solo le ferite che sanguinano copiosamente, tra poco ci affideremo ai medici del villaggio. Io arrivo subito quindi rientrai nella baracca e staccai dal muro la mappa che avevamo trovato in precedenza, una volta tornato alla luce del sole la studiai nuovamente, sorrisi mostrando i denti e diedi un colpo con il torso della mano sui fogli prima di richiuderli e nasconderli sotto il mantello Mi ricordavo bene allora... mi rivolsi ai miei due compagni invitandoli a tornare al villaggio I Figli di Isaka avevano una mappa, sono segnati una serie di passaggi segreti per entrare nel forte, una mappatura completa della cava e l'entrata per un laboratorio di ricerca Nendo il mio sguardo si mosse verso la maschera che celava il viso del Senju "le menti del seguaci del figlio del capo" Credo che potremmo avere a che fare con questo Isaka, non capisco perché un padre sottolineai quella parola, mostrando così il senso generico con la quale la stavo utilizzando Sia interessato a plagiare la mente dei propri figli e farli rapire da altri, da persone che appartengono ad un'altra famiglia
    Nel frattempo, raggiunto il villaggio, avrei condotto rapidamente nella sede pubblica della Mano Nera. Lì, all'ingresso, avrei informato un segretario della necessità di un intervento medico per il sottoscritto e gli altri due ninja coinvolti, quindi l'immediata e massima urgenza di parlare con un superiore per fare rapporto circa gli ultimi avvenimenti.

    Non avrei mancato, se avessi notato una certa reticenza o ritardo nell'eseguire le mie direttive da parte del segretario, di sottolineare velatamente, appoggiando la mano sinistra, annerita dai residui dell'ombra dell'arma di Iwa, sulla scrivania, il ruolo e rapporto diretto che avevo con il Mizukage. Quindi, presentatomi solo con il mio superiore e lasciato i miei compagni alle cure dei medici che in una sala secondaria si sarebbero presi briga di medicarli, avrei fatto rapporto descrivendo gli avvenimenti fino dal loro principio. Iniziai dunque a descrivere il ritrovamento del corpo sulla scogliera, non mancando di citare i dettagli come il cuore morsicato, fino ad arrivare all'incontro nella palude con i Figli di Isaka, le loro intenzioni e il rapporto di lavoro con gli Igashi. Proseguii dunque nel raccontare i fatti: l'incontro con i due gemelli, lo scontro, la loro dipartita e proposta. Lì mi sarei fermato soppesando le parole successive, avrei chiesto loro quali fossero le informazioni in nostro possesso rispetto agli Igashi, l'Aimedacca e, soprattutto, Nendo. Se, precedentemente, Yato-san mi avesse riferito di essere riuscito a raccoglierne una parte, l'avrei riferito al mio superiore.
    Attese eventuali domande dal mio superiore e dopo aver ascoltato le sue risposte, avrei proseguito proponendo un piano d'azione che così, con il suo consenso, si sarebbe svolto: saremmo partiti immediatamente alla volta del Paese delle Sorgenti Termali, lì dove si trovavano il Paese del Pane e del Frumento, per fare ciò avrei richiesto - con la massima discrezione - di partire con una nave a qualche kilometro dal porto, in modo da depistare eventuali occhi indiscreti; raggiunta la zona di nostro interesse, sfruttando le mappe in mio possesso che avrei mostrato al superiore, avremmo tentato di infiltrarci nei luoghi nevralgici e, capito chi rappresentasse questa Aimedacca e perché Konoha la sostenesse, muoverci verso l'eliminazione degli Igashi e la raccolta di prove tangibili della collaborazione del villaggio della Foglia con tale organizzazione criminale, al fine di poterli ricattare agli occhi dell'Accademia.
    Avrei atteso direttive o beneplaciti da parte del mio superiore e, raggiunti i miei compagni di missione, mi sarei affidato a mia volta alle cure dei medici mentre una squadra della Mano Nera si sarebbe preoccupata di allestire la nave per il viaggio e condurla a tre kilometri, in una piccola baia di nostra conoscenza, dal porto. A quel punto, avrei invitato Yato-san, o meglio Minarai, a lasciare l'ampolla contenente il Nendo alle cure della Mano Nera e, ad entrambi, di trasformarsi con le sembianze di un qualunque rappresentante delle squadre speciali del villaggio. Temevo, infatti, come avevo dichiarato precedentemente al mio superiore, che ci potessero essere delle spie sul libro paga degli Igashi e volevo, di conseguenza, assicurarmi che continuassero a credere ciò che gli avevo detto precedentemente, ovvero che saremmo partiti all'alba del giorno seguente. Trasformatomi a mia volta, li avrei condotti alla baia dove ci avrebbe attesi una nave pronta a salpare in direzione del Paese delle Sorgenti Termali.

    Sull'imbarcazione avremmo dovuto trovare del cibo e qualche giaciglio dove qualcuno avrebbe potuto riposare se lo avesse ritenuto necessario, io per primo ne avevo bisogno. Ma, prima di concedermi tale lusso, dispiegando la mappa su un tavolo in sottocoperta, avrei voluto fare un briefing spiegando quali fossero le nostre intenzioni. Su di essa avremmo dovuto individuare senza difficoltà, data la minuzia dei particolari avuta dagli Igashi precedentemente, il loro avamposto e quindi i passaggi segreti che conducevano all'interno dello stesso.

    Finito di raccogliere le idee, mi avvicinai a Yato-san e con un cenno del capo lo invitai a salire sul ponte della nave lontani da orecchie indiscrete. Quindi mi sarei rivolto a lui allungando il braccio destro in segno di saluto e afferrandogli l'avambraccio con un presa ferma, non perdendo il contatto visivo E' un piacere tornare a combattere al tuo fianco lasciai la presa rivolgendo la mia attenzione verso l'acqua su cui scorreva rapida la nave Come ti ho detto qualche ora fa, i motivi del tuo anonimato mi sono ignoti, ma se il Mizukage non ha ritenuto necessario condividere come tale informazione dev'esserci un buon motivo e non posso che accettarlo abbassai il cappuccio del mantello lasciando che la brezza marina mi avvolgesse il capo Però ho bisogno di capire come si comporterà Minarai a fronte di ciò che potremmo scoprire, mi riferisco alla possibile collaborazione tra Konoha e l'Aimedacca e le eventuali prove che di tale collaborazione sono intenzionato a raccogliere e portare al Mizukage rivolsi nuovamente lo sguardo verso di lui Certo è che gli Igashi avranno vita breve, non sono disposto a collaborare con loro se non al fine appena dichiarato o per raggiungere più rapidamente il loro capo incrociai le braccia condividendo con lui alcuni miei ripensamenti circa il piano d'azione Mi chiedo cosa sia questo Nendo e se non valga la pena iniziare la nostra indagine e infiltrazione proprio da quei laboratori. I due Igashi che abbiamo appena incontrato, sembravano tenerci particolarmente

    Finito di scambiare quelle parole, mi sarei andato a riposare su un'amaca in sottocoperta per poter arrivare fresco e pronto una volta raggiunta la costa.
  10. .

    Tag Team


    X

    Resi vani i miei attacchi e le mie illusioni, mi trovai sbalzato in aria con forza da una delle tecniche del Kage. Il mio sguardo non perdeva di vista il nostro obiettivo ragionando su come avremmo potuto metterlo in difficoltà, date le sue capacità evidentemente superiori a quelle di noi due chunin. Fu proprio il mio compagno ad evitare una rovinosa caduta a terra: mi prese al volo ad una decina di metri dal luogo in cui mi trovavo qualche attimo prima. Certo risposi così con voce fredda a Fudoh-san che mi esortava a fidarmi, probabilmente aveva elaborato una strategia e l'avrei certamente assecondata. Credevo, infatti, che, benché le capacità individuali fossero a distanza assiderali, assieme avremmo potuto dare realmente del filo da torcere al Juudaime, soprattutto in quel contesto dove l'obiettivo era semplice: toccarlo.
    Impose la mano sul terreno e lo vidi fare una cosa che non avevo mai visto durante le missioni fatte assieme né durante lo scontro appena concluso: mutò il terreno, o meglio, la gravità della porzione in cui ci trovavamo e, immediatamente, mi ritrovai sbalzato in aria ad una velocità molto elevata e spinto, in una parabola, verso il Kage di Kiri. Fudoh-san prese rapidamente distacco da me, compiendo un salto più lungo e con una traiettoria diversa dalla mia e, con la mano ancora appoggiata sulla mia spalla, mi diede una spinta ulteriore accellerando decisamente il mio movimento.

    Impattai il terreno ammortizzando la caduta piegando gli arti inferiori e trovandomi, per un istante, rannicchiato a terra ivi scaricando il mio peso e la velocità acquisita. Di scatto alzai il capo verso Kensei-sama e, grazie alla vista periferica dell'occhio buono, notai il movimento più ampio e lento dell'altro chunin di Kiri. Non avevo intenzione di lasciare altri importanti attimi al Mizukage per riflettere sulla nostra strategia e trovare la tattica più opportuna per contrastarla, per questo motivo scattai frontalmente in sua direzione bruciando rapidamente quei quattro metri che ci separavano. [Slot Tecnica - Scatto RapidoVelocità: 625] [Più VelocePiù Veloce
    Talento: L'utilizzatore può attivare la tecnica Scatto rapido spendendo uno slot tecnica anziché tecnica avanzata; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.[Da chunin in su]
    ]

    Mentre a rapide falcate mi avvicinavo al nostro obiettivo - non concentrandomi nell'occultare i miei passi, così che ben sapesse dove mi trovassi e dove si trovasse il mantello che, se fosse precedentemente caduto nell'illusione, avrebbe avuto la sua attenzione - Fudoh fece la sua mossa. Nuovamente applicò un particolare controllo dell'ambiente che mai l'avevo visto utilizzare: il terreno su cui si trovavano divenne liquido, cambiando repentinamente stato e costringendomi a impastare una leggerissima quantità di chakra per evitare di affondare quando entrai in quella porzione di terreno. [Chakra Adesivo (Intermedio) Chakra Adesivo (Intermedio)
    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità anche a testa in giù, in terreni scivolosi o sopra l'acqua.(Mantenimento: ¼ Basso)
    [Da chunin in su]
    ]


    Buh! Avrei detto, divertito, ormai raggiunta una distanza da corpo a corpo con il nostro avversario e, afferrato un bavero del mantello con la mano destra, finto un colpo circolare con la stessa alzando il vestiario e frapponendolo tra me e lui. [Slot Gratuito Istantaneo - Finta | Vel 525] [Fintare Migliorato] [Slot Tecnica Avanzato - Intento AssassinoEfficacia: 50] [Impronta di Chakra: Oscurità | Azione Rapida] La speranza era che, il sommarsi dei due effetti nefasti delle mie illusioni, potessero avere attirato la completa attenzione del Kage, il quale, se fosse caduto in questo secondo genjutsu, nella sua mente si sarebbero formate una rapidissima sequenza di immagini che gli avrebbero mostrato la mia furia omicida e i modi con cui avrei potuto ucciderlo utilizzando quel mantello della Mano Nera, anche come mezzo per nascondere attacchi ben più pericolosi.
    Sarebbe, comunque, bastato avere la sua attenzione per un attimo al fine di distrarlo dal repentino tentativo da parte di Fudoh-san che, compiendo una rapida piroetta, si scagliò contro di lui. E fu in quel momento che tentai di applicare la mia strategia per provare a toccare il mio Kage.

    La mano volò al mantello slacciandolo e, subito, provai a buttarlo addosso a Kensei-sama al fine di limitare la sua vista e distrarlo dal vero fine: creare un'ombra adatta al teletrasporto. [Slot Gratuito Veloce - slaccio mantello] [I Slot Azione - Attacco a Distanza | For 600, MedioBasso]
    Non serviva che l'indumento si aprisse completamente, la distanza era troppo esigua per far sì che ciò avvenisse, ma l'ombra provocata dallo stesso - proiettata dal sole alle mie spalle - avrebbe formato il passaggio perfetto per trovarmi alle spalle del mio avversario. [II Slot Azione - Passo di Tenebra, Basso]
    Data la caratura del ninja con cui avevamo a che fare, non pensavo che quell'istantaneo movimento e il cambio di posizione sarebbe bastato e per questo tentai di prenderlo in contropiede con una rapida e semplice finta.
    Le braccia erano tenute alte nella mia solita guardia da boxeur, il braccio destro si allargò rapidamente e spostai il baricentro leggermente in avanti fintando di voler tentare di colpirlo proprio con quella mano. Invece, ultimato il caricamento del braccio destro, la mano sinistra - quella che stava naturalmente più vicina al corpo avversario - tentò un rapidissimo jab in direzione di Kensei-sama. [Slot Gratuito Veloce - Finta] [Fintare RapidoFintare Rapido
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario su una proprio finta una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. L'attacco deve essere portato a mani nude o con [Potenziamenti]. Utilizzabile una volta ogni 2 round[Da genin in su]
    ] [III Slot Azione - Colpo senz'Arma | For 500, Vel X775 se l'avversario cade nella finta
    750 se l'avversario non cade nella finta

    +1 Oltraggio
    +8 Impasto
    (+1 Mossa Kansas City)
    , MedioAlto | Pot 10 +5 Oltraggio, Bassissimo]


    Mi lasciai andare in un ringhio di dolore quando sentii gli effetti nefasti del mio attacco. Sentii i muscoli stirarsi e strapparsi per via della velocità eccessiva con cui provai a toccarlo, tentai di rimettermi in guardia ma il braccio era troppo indolenzito per rimanere alto a protezione del corpo e viso. Digrinai nuovamente i denti cercando di capire se fossimo riusciti a sfiorare il Mizukage [Danno2 Leggere
    Paralizzato 1 round
    ]


    [Chakra speso: 21 Bassi]
  11. .

    Le Parole del Tradimento


    II

    [Prigione, qualche ora prima]
    Avevo obbedito alla richiesta del Mizukage e così ero rimasto in sua compagnia e quella di Etsuko-san. Assistei così alla proposta del capo villaggio fatta ad uno dei precedenti primari di Kiri, da prima gli propose un posto a capo delle carceri e, con tono calmo e misurato, l'Akuma parve non molto interessato, sebbene non rifiutò l'incarico ma semplicemente sollevò un misurato dubbio circa la sua utilità come torturatore. Io rimasi impassibile, spostando le mani in avanti e reggendo l'una con l'altra.
    Seguì una breve risposta del Kage, sottolineò l'ironia degli eventi se avesse accettato il ruolo di torturatore, considerato il suo passato, ma andò oltre, identificando un altro compito per il quale l'Akuma sarebbe potuto essere utile al villaggio: quello di Mano Destra. L'elmo si voltò nella mia direzione e celato da esso percepii lo sguardo del Mizukage, sembrava quasi che stesse cercando una reazione, negativa o positiva, da parte mia. Lasciai a mia volta il mio sguardo soffermarsi sull'elmo che ormai, da chissà quanto, aveva sostituito il suo viso e quindi riportai la mia attenzione verso Etsuko mentre Kensei-sama concludeva il suo discorso, spiegando cosa avrebbe significato accettare tale onere. Con il mio occhio, leggermente socchiuso, osservai attentamente le reazioni dell'Akuma alla proposta del Kage, si trattava di un compito gravoso, ne conoscevo molto bene le responsabilità, sebbene completamente opposte a quelle che appartenevano alla Mano Destra.

    Se avesse rifiutato il ruolo, non avrei detto una parola, aspettando semplicemente l'ordine dal parte del Kage di poter andarmene. Non l'avrei giudicato, ovviamente, per il suo rifiuto.

    Se avesse accettato il ruolo, le labbra si sarebbero piegate in un leggero sorriso. E, una volta che il Mizukage avesse detto ciò che reputava di voler dire, avrei sfruttato un attimo di silenzio per poter a mia volta intervenire Così l'equilibrio è ristabilito, questo è un bene per il nostro Kage e per il villaggio. Luce e ombra nelle sue mani mossi un leggero e rispettoso cenno del capo verso il Kage e quindi verso la nuova Mano Destra Migite, io sono l'Hidarite lasciai scorrere lo sguardo sul viso dell'Akuma e quindi, corrucciato il sopracciglio, mi rivolsi a lui Dai dossier in mio possesso non mi risulta che tu abbia mai partecipato al rito della Nebbia di Sangue qualche attimo di silenzio avrebbe interrotto le mie parole, lasciando così il tempo all'Akuma di smentirmi, in caso contrario avrei continuato Capisco, direi che sia giunto il momento di recuperare. Con il beneplacito del Mizukage, ovviamente il sangue Kenkichi che scorreva nelle sue vene, che ormai avevo imparato a conoscere, non avrebbe mai rifiutato di assistere ad uno scontro ne ero pressoché certo, ma avrei comunque atteso la sua voce per proseguire Molto bene, molto bene dissi mentre un sorriso enigmatico si disegnava sulle labbra Quando lo riterrà più opportuno, Mizukage-sama conclusi con un leggero inchino.

    [Quartiere Tokugawa, presente]
    Nulla andò come auspicato. La kunoichi, evitato di rimanere abbagliata dall'esplosione della bomba, intuì rapidamente dove stessi per teletrasportarmi e, sbattendo il piede sul terreno della dimora, riuscì a tagliarmi completamente fuori dallo scontro. Il tentativo di ridurle la vista con la Nube di Tenebra risultò altrettanto infruttuoso, il muro era piuttosto largo e bloccava tutto il lato della casa; così la bomba specchio, che non gettai trovandomi la via sbarrata, risultò potenzialmente inutile.
    A denti stretti mi lasciai andare ad una imprecazione colorita battendo le nocche sul muro da lei formato, nel frattempo i rumori di passi e la voce di Ossuri-sama mi fece intuire che a sua volta si era scagliato su di lei. Con quella barriera fisica aveva, in un sol colpo, annullato ogni mia offensiva rendendomi un peso, più che un vantaggio, per il mio maestro.
    Mi scagliai con forza contro una finestra che dava sul piccolo cortile, in una cacofonia di vetri rotti e dopo aver attutito la caduta con una capriola, mi ritrovai in giardino e quello che vidi mi pietrificò il sangue nelle vene. Ci misi un attimo a realizzare l'immagine, ad analizzare la situazione e decifrare le parole che veniva consumate mentre la kunoichi reggeva per il bavero mio nonno pugnalato al ventre. Lo stupore fu evidente sul mio viso, se da una parte non mi aspettavo che qualcuno potesse mettere fuori combattimento il maestro in così poco tempo, dall'altra ero impaurito di perdere l'unico familiare, l'unico che mi aveva accudito e accompagnato dai primi anni di vita fino a quel momento.

    Aveva da sempre accusato mio padre di debolezza, ma io nel silenzio avevo sempre dissentito. Il susseguirsi degli eventi, il suo periodo saturnino e l'atto estremo non furono dettati da semplice debolezza, no. Un germe si era annidato nella sua testa, aveva scavato la sua mente divorando ogni luce e momento di gioia, alla fine di tale percorso non era rimasto nulla se non le gelide tenebre della più assoluta tristezza. Tutto intorno a lui era corrotto da quelle ombre, ogni legame o rapporto si era sfilacciato da quando suo fratello aveva tradito il villaggio, tale dolore l'aveva chiuso in sé stesso e fu così che la mia famiglia andò a rotoli.
    Il colpo di grazia fu la fuga di mia madre dal clan e da Kiri, mano a mano che le azioni ignobili di Yashiminata si diffondevano nel continente e giungevano al villaggio, la desolazione attorno alla mia famiglia aumentava fino a raggiungere distanze siderali, bollati come una famiglia di traditori: prima Kotaro, il fantasma buio, e poi Yashiminata, il vuoto ci circondò e ancora avevo ricordi di quel periodo. Il peso della vergogna era troppo per Suzuna rea di avere sposato il fratello di un traditore, un nukenin spietato che aveva diffuso nel continente il nome del clan per atti meschini in quel della Pioggia ai danni del villaggio della Nebbia.


    Ancora Ossuri si rivolse alla donna con un altro nome: Byakuei e poi nuovamente Shigure - il primo nome con cui aveva identificato la donna - provato dalla ferita, malediceva il primo dicendo che la kunoichi non avrebbe mai fatto nulla di tutto ciò; quasi, considerata la risposta della donna che parlò di sé in terza persona, che convivessero due anime in quel corpo.
    Le parole successive della donna furono una secchiata d'acqua gelata per le mie membra. Rimasi il più possibile impassibile, mentre cercavo di elaborare le sue parole, il silenzio di Ossuri e analizzavo la situazione alla ricerca di una adatta finestra temporale per intervenire e liberare il maestro. Ossuri-sama un traditore? No, cosa stavano dicendo, aveva da sempre posto ogni cosa al servizio del villaggio: prima la sua persona, per riscattare il nome della sua famiglia al tradimento di Kotaro; quindi il suo unico nipote, quando Yashiminata girò le spalle al villaggio.
    Smettila di dire cazzate, Ossuri-sama non tradirebbe mai il suo villaggio. Basta! sbottai ad un tratto, non riuscendo più a reggere le sue parole. Che cosa vuoi, cosa stai cercando? il mio sguardo tornò duro sentendola riprendere le parola e parlare di una profezia, identificandomi come uno degli attori della stessa: "Ombra con metà luce soltanto". Ossuri-sama ne prese subito le distanze ed io, invece, poiché necessitavo di tempo per trovare un modo per liberarlo e perché desideravo una visione più chiara, la incalzai Di che profezia stai parlando? E soprattutto, chi è il profeta? Identificò la "metà luce soltanto" con la mia assenza dell'occhio, forse però poteva essere anche la mano destra, l'arto che non aveva assorbito l'ombra dell'arma di Iwa.
    Proseguì con il suo parlare e nuovamente rimasi attonito, il mio sguardò si fissò da prima sulle labbra carnose della donna che si muovevano lasciando intravedere un'ordinata fila di denti candidi, poi si mosse sullo sguardo sofferente e buio di mio nonno, quindi il coltello al fianco e il sangue che imbrattava le vesti e lento, indifferente alla concitata situazione in cui ci trovavamo, gocciolava al suolo. E nel frattempo le parole fluivano e ricostruivano un passato avvolto dal silenzio e dalle incertezze.

    Fu la nonna materna, prima che mia madre sparisse e di conseguenza prima che cadessero completamente i ponti con quel lato della famiglia, a raccontarmi qualcosa dei genitori di mio padre. Tutto nacque da una domanda ingenua posta dal bambino che ero io, non riconobbi all'epoca nella prossemica della nonna l'evidente imbarazzo e difficoltà nel rispondere. Ricordo però che tentò inutilmente di cambiare argomento, ma io - ostinato già allora - non perdevo il punto: mi domandavo perché se lei e il nonno si lasciavano spesso andare a dimostrazioni d'affetto, dalla più leggera battuta o riso alle carezze o ai baci, Ossuri-sama e sua moglie, invece, vivevano una vita così distante l'uno dall'altra; si rivolgevano a stento la parola preferendo evitare, ma quando erano costretti dalla situazione, spesso si infiammava in poche battute e precipitava nuovamente nel rabbioso silenzio che ero solito udire spesso nella loro dimora e pareva quasi alleggiare, come un convitato di pietra, tra quelle mura.
    Le risposte, frutto della testardaggine e dei continui "perché?" che solo la mente semplice di un bambino può generare, benché si fecero attendere, arrivarono con le parole dolci di una nonna affettuosa che prova indorare la medicina amara che è la vita. Parlò dunque a massimi sistemi, spiegandomi cosa fosse l'amore e cosa significasse amare una persona e poi ancora del matrimonio, della famiglia e del legame di sangue. Ma ancora non ero sazio di risposte, mi domandavo come mai se vi era questo amore ad unire le persone, Ossuri-sama e sua moglie fossero così distanti. E fu lì, stanca delle mie inopportune e tenaci domande, che liquidò in fretta l'argomento: non tutti i matrimoni avvenivano per amore, succedeva anche che due persone si unissero in quel vincolo per motivi altri ma, malgrado le mie nuove domande su cosa potessero essere questi "motivi altri", non ricevetti alcuna risposta diversa da una coppa di frutta e degli shuriken in legno che da tanto bramavo. Così, la nonna che poi rivolse le spalle alla mia famiglia, comprò il mio silenzio.


    Mio nonno e suo fratello, il Fantasma Buio, facevano dunque parte di quella "Vera" Nebbia di Sangue che tentò di ribaltare il potere di Mai Terumi? Serrai le mascelle contrito da quella luce che inondava i segreti rimasti appesi tra di noi. Storie! Se vi ha traditi l'ha fatto per il bene del villaggio e dei suoi abitanti dissi sprezzante verso quella donna prima di rivolgere uno sguardo al nonno, non avevo solo il bisogno di un suo moto d'orgoglio per uscire da quella situazione, volevo che ritrovasse il barlume di ragione che già all'epoca gli aveva mostrato la strada giusta da seguire E poi ora cosa volete da noi? La Nebbia di Sangue è risorta sulle sponde dell'isola di Genoshail mio sguardo tornò verso la donna, sposa di Kotaro e conseguentemente mia parente Abbiamo preso la tradizione che da secoli permea nella nostra gente, nelle nostre strade e l'abbiamo resa migliore. L'abbiamo emulata - nel vero senso della parola - e lì dove prima il più forte viveva solo con il sangue dei suoi fratelli morti sulle mani, ora quel sangue versato non è più un sacrificio inutile, ma un legame indissolubile che lega i ninja del villaggio il mio tono di voce tradiva la rabbia verso quella donna e le sua seconda personalità, non vedevano al di là del loro naso se ancora identificano la via della Vera Nebbia di Sangue la miglior strada pedagogica per i ninja di Kiri E lo sconfitto non trova nella morte la redenzione alla sua debolezza, ma dalla sconfitta trova la strada da imboccare per diventare più forte e nel sangue che si mischia nelle arene di Genosha si crea uno spirito di fratellanza che è le fondamenta della nuova forza kiriana il disprezzo nella mia voce si faceva via via sempre più evidente, mossi un passo verso di loro alzando l'indice contro la donna Quindi non me ne frega un cazzo di tutte le tue storie, Ossuri-sama ha salvato il villaggio dal vostro fanatismo, ha addestrato e cresciuto chi ha lavorato per istituire la nuova Nebbia di Sangue. Raggiungendo senza stragi l'obiettivo che allora vi eravate posti abbassai il braccio rendendomi conto che la rabbia mi stava facendo perdere la lucidità di cui, invece, avevo estremamente bisogno. Lasciai cadere qualche secondo di silenzio e respirai l'aria frizzante della sera, mossi lo sguardo nuovamente verso Ossuri-sama, avevo bisogno della sua tempra, non poteva lasciarsi ingannare dal ritorno del passato Cosa vi ha spinto a tornare dopo tutto questo tempo allora? Ancora agognate un ritorno della Nebbia di Sangue? E' già stata istituita nuovamente. Desiderate vendetta per il tradimento di Ossuri-sensei? In un momento di lucidità ha capito che eravate voi che stavate tradendo il villaggio e per il bene di Kiri ha fatto ciò che doveva; non è un traditore, piuttosto una persona più saggia di voi. Siete dunque qui per questa profezia? Parla Byakuei oppure tu Shigure

    Chakra: 54.75/60
    Mantenimento TS lv II


  12. .

    Fukuro no Nezumi


    III

    I miei due compagni di missione, il genin della nebbia e l'eterocromatico studente di Oto, preferirono muoversi verso il villaggio, così da racimolare maggiori informazioni rispetto a quelle poche ci erano state fornite. In tutta risposta alzai le spalle con fare disinteressato, certamente aveva senso quello che dicevano, ma era vero anche che avremmo dovuto solo dare la caccia a dei grossi topi, non trovavo molto utile andare al villaggio a chiedere chissà che cosa. E allora da questa parte dissi laconico, indicando il prosieguo della strada che ci avrebbe portato al villaggio. Avevo voglia di combattere, fracassare qualche testa e sporcarmi del sangue caldo di quelle bestie, in vero non mi interessava più di tanto nemmeno mettere in sicurezza i contadini da quei grossi ratti.

    Se Saragi, che parlò per primo, propose di andare a trovare i familiari delle vittime, il genin di Kiri decise di muoversi invece verso l'Izakaya per sentire che voci circolassero nel villaggio. Io mi grattai l'interno dell'orecchio e, alzato lo sguardo verso le nuvole che si stavano addensando, dissi Ok, ok. Io vedrò di farmi un giretto per il villaggio. A dopo! Salutai intrecciando le dita delle mani dietro la testa e muovendomi a grandi passi verso le case lignee.

    [Saragi]
    Chiedere informazioni a qualche passante gli avrebbe permesso di trovare il suo obiettivo senza dover setacciare tutto il villaggio. Se così avesse fatto, rivolgendosi ad un contadino che si affrettava verso la risaia, avrebbe ricevuto da prima un'occhiataccia sospettosa - che si sarebbe soffermata soprattutto sui suoi occhi -, ma vedendo il coprifronte o se si fosse presentato come ninja di Oto, la diffidenza si sarebbe mitigata. Povera Miori, la sua famiglia è invisa ai Kami... avrebbe detto il contadino abbassando lo sguardo Quei due nipoti erano gli unici familiari che le erano rimasti, sarà un inverno difficile per lei. La può trovare nella casa comune, è da giorni che non si muove da lì, benedice e prega le salme di quei poveri bimbi
    Se Saragi non avesse chiesto informazioni a nessuno, la ricerca sarebbe durata molto di più, ma in entrambi casi si sarebbe poi trovato all'entrata della casa comune.
    Era un edificio più grande degli altri, quel luogo aveva molteplici funzionalità: lì il villaggio si trovava per discutere di questioni importanti, per formalizzare le unioni e, come in questo caso, fungeva da camera mortuaria.
    La porta era piuttosto grande e aperta, per raggiungerla bisognava salire qualche gradino che la rialzava dal terreno fangoso della strada, una volta entrati vi era un secondo scalino ai piedi del quale si dovevano lasciare le proprie scarpe per accedere alla sala in parquet chiaro.
    Una signora dai capelli bianchi e raccolti, seduta a terra su un tappeto, rivolgeva le spalle all'entrata e muoveva il busto seguendo il ritmo della cantilena incomprensibile che usciva dalle sue secche labbra. L'odore di incenso permeava l'ambiente e diversi bastoncini bruciavano vicino a due fotografie incorniciate raffiguranti il primo piano di un ragazzo e di una ragazza.

    [Hideo e Hisimori]
    Individuare l'Inazaka per il genin della Nebbia fu tutto sommato semplice, vi era un'insegna fuori e diverse lanterne rosse a segnalarlo. L'ambiente, all'interno, era piuttosto buio, la luce tagliava il fumo dei commensali solo tramite le piccole finestre alle pareti. Trovò l'oste intento a pulire un bicchiere, non ve ne era bisogno in realtà considerato che era già pulito e aveva aperto da poco, ma era un gesto che era solito fare per mostrarsi sempre all'opera e non  bighellonare agli occhi di sua moglie.
    Il sorriso sdentato mutò in una smorfia quando scoprì di avere a che fare con un ninja - oltretutto non del suono - invece che un cliente. Quando però sentì le richieste del genin, un moto di ira iniziò a ribollire dentro di lui e appoggiò con forza il bicchiere sul banco Ha aspettato che morisse tutta la sua famiglia per chiedere aiuto a voi... mosse lo sguardo da capo a piedi ninja. Ma nemmeno voi potrete aiutarla, no signore.
    Cosa succede? la moglie e proprietaria del locale interruppe l'oste facendo capolino dalla cucina divisa dalla sala da una tenda Questo kiriano mi sta chiedendo informazioni su attacchi di alcune creature, sono stati chiamati ad indagare sulla morte dei nipoti di Miori la donna sbatte le palpebre e superò il bancone prendendo il ninja sotto braccio Giovanotto la sua visita non è gradita in questo locale e nemmeno nel villaggio, così come quella della vecchia megera. Se ne vada, via, fuori di qui
    Qualsiasi altra domanda non avrebbe ricevuto risposta e, se invece avesse tentato di opporsi ai modi bruschi della donna, avrebbe notato come gli altri pochi commensali si sarebbero alzati all'unisono invitandolo a loro volta di andarsene e portarsi via quella vecchia.
    E pensate che siamo stupidi? Sappiamo che lavorate sempre in squadra, vattene via pure tu, sunese! Non ne voglio sapere di ninja, via. Non ne voglio sapere Hiro come te lo devo dire? Fuori anche tu e lasciateci in pace! disse indicando l'uscita e rivolgendosi burbera verso Hisimori. A nulla sarebbe servito il pacato tentativo di Hiro per spiegare la situazione, era evidente che non ne voleva sentir ragione.

    Mi dispiace Hisimori-san, non c'entri proprio nulla disse Hiro una volta che si furono allontanati dal locale E anche per come l'hanno trattata, accademico si rivolse verso Hideo Il fatto è che la signora Miori è una poveretta con molta sfortuna nella vita, così tanta, che il villaggio crede sia maledetta si grattò il capo, cercando poi di spiegarsi Prima la figlia minore scomparsa nel bosco a soli sette anni, poi suo marito trovato annegato in una risaia, quindi il primogenito e la consorte presi da un male incurabile e ora i loro poveri figli, erano gli unici rimasti alla signora Morin che in trent'anni ha visto i suoi familiari morire in maniera orribile scosse la testa frastornato Non augurerei una di queste cose nemmeno al mio rivale in affari, immaginate viverle tutte quante. Aah... si fece zitto abbassando lo sguardo E quelli, invece che aiutarla, la credono una pazza maledetta, una Majo

    [Hisagi]
    Non c'erano molte persone per strada a cui chiedere informazioni, la maggior parte dei contadini erano andati nelle risaie a lavorare e per questo me ne giravo tranquillamente per la strada, sperando che i miei compagni di missione trovassero qualcosa di interessante.
    Fu evitando una pozzanghera che le notai: delle grosse impronte non umane segnavano il fango e si allontanavano dal villaggio. Mi fermai cercando, inutilmente, di capirne la natura, vidi però del liquido nero come la pece gocciolare vicino alle impronte, le seguii fino al limitare del villaggio fino a raggiungere il punto in cui abbandonavano la strada e entravano in una delle vasche della risaia.
    Non sarebbe stato saggio seguirle oltre, decisi dunque di provare a cercarne l'origine e a ritroso tornai sui miei passi fino ad arrivare sotto una finestra di un edificio più grande rispetto alle altre abitazioni.
  13. .

    Fukuro no Nezumi


    II

    Di viandanti che a quell'ora del mattino imboccavano il passaggio per entrare o uscire dalla città ve ne erano pochi. Per questo motivo fu tutto sommato semplice riconoscere gli altri membri del team, il primo ad arrivare era facilmente individuabile per via del coprifronte in cui vi era inciso il simbolo del paese della Nebbia. Il mantello mostrava solo a tratti una capigliatura corvina che risaltava, insieme alla carnagione pallida, gli occhi cremisi. Si avvicinò con passo fiero ed io, pensando quale potesse essere il motivo che lo portava ad avere tale passo, inclinai la testa in diagonale studiandone le movenze finché non mi raggiunse ad un paio di metri di distanza quando si presentò.
    Mentre il genin della nebbia esauriva le sue parole, una seconda voce esordì alle mie spalle in direzione del villaggio. Mi voltai verso tale fonte e subito dovetti abbassare lo sguardo, un ragazzino dall'età indefinita, ma evidentemente ancora lontano da raggiungere il pieno sviluppo, si presentò a noi come ultimo componente del team. Oltre all'altezza, un altro segno particolare che subito attirò la mia attenzione, furono gli occhi di due colori nettamente diversi. Socchiusi le palpebre per mettere a fuoco e mi chinai leggermente verso di lui per vedere meglio, quindi ripresi tutti i miei centimetri di altezza e sistemai meglio la sacca sulla spalla

    Per i tutti i Kami, avete entrambi degli occhi strambi, lo sapete? guardai prima l'uno e poi l'altro per poi alzare le spalle presentandomi Comunque io sono Hisagi, l'altro studente di Oto chiamato per la missione dissi, passandomi la mano dietro al coppino e scrocchiando il collo Possiamo andare no, Hideo-san?

    La strada serpeggiava lungo il limitare del bosco, le cui fronde gettavano pesanti ombre nel sottobosco non ancora illuminato dal sole. Volevo capire se il mio compaesano e il kiriano avessero avuto mai a che fare con il Bosco dei Sussurri, non si trattava infatti di un luogo normale dove ciò che avveniva era dettato dalla natura, no, vi era qualcosa di malvagio che aveva corrotto la flora e la fauna rendendole pericolose per dei viandanti inconsapevoli. Io stesso, che avevo vissuto al limitare nord del Bosco fino ai diciotto anni, non mi ero mai azzardato ad avventurarmi nelle sue profondità e, di conseguenza, conoscevo solo una parte dei pericoli celati in esso. Uhm... Vi è mai capitato di farvi un giro per il Bosco dei Sussurri? domandai in maniera generica rivolgendomi ai due. Se uno dei due non si fosse mai fatto un giro da queste parti, avrei continuato Ah ok. Beh sappi che non è esattamente un bosco normale, qualsiasi cosa, che sia animale o pianta uccide, o quasi. Vediamo se le trovo mossi qualche passo verso il boscoAdesso te li faccio vedere, eh. Dammi un secondo, ce ne sarà qualcuna di sicuro qui attorno allungai lo sguardo fino a che non vidi le liane Ecco, guarda, le vedi quelle liane? Hanno delle boccucce, tipo polipo, che non si staccano più e tagliarle è un casino. Meglio non farsi pigliare se ci tieni ad avere ancora tutti i pezzi di pelle sul tuo corpo. Oppure le vespione, se dovessi mai dare un fastidio ad un loro nido, meglio che inizi a correre, fidati di me se ai miei compagni di squadra non fosse noto cosa fossero, avrei fermato un attimo i miei passi e portato le dita al mento riflettendo Metti di vedere delle vespe grosse, più grosse del normale mostrai con pollice e indice la grandezza media di quelle bestie solo che hanno una specie di pungiglione da scorpione e il loro veleno provoca dolori allucinanti. Anche mortali se ti fai pungere da due o tre di quelle bestie in poco tempo. Ma sono ottime da mangiare se fritte conclusi con un sorriso amaro, pensando alla pastella di mio padre in cui le passa prima di buttarle nell'olio bollente.

    Ho vissuto ai margini del bosco, potrei parlare per ore delle sue stranezze e non ne conoscono nemmeno un terzo di ciò che nasconde. Quindi dei ratti che azzannano bambini, beh, non mi sembra nulla di particolarmente strano, questo dico continuai alzando le braccia Però se hanno chiesto l'intervento di ninja per quanto pippe, mi dissi tra me e me guardando i miei due compagni e includendomi Un motivo ci dev'essere
    A quel punto mi fermai di botto e mossi lo sguardo verso il capo team che, essendo il ninja con più esperienza, aveva l'onere di condurre quella missione Hideo-san, ma andiamo a fare prima un salto al villaggio oppure dritti nella zona che c'hanno indicato? mossi lo sguardo verso il mio compaesano Tu che dici Saragi-san?

    Se si fosse deciso di muoversi verso il piccolo paesino, sarebbe bastato proseguire lungo la strada per circa un'altra ora e mezza. Ci saremmo allontanati dal bosco per muoverci in piena campagna, dove su un terreno collinare, grazie ad un sapiente organizzazione di terrazzamenti, vi erano numerose risaie ricolme d'acqua.
    Nel villaggio vivevano principalmente i contadini che si occupavano delle terre che avevano oltrepassato, era un agglomerato piuttosto piccolo e, guardando le numerose case diroccate in legno, era evidente che gli abitanti non sguazzassero nell'oro. Non vi erano molti servizi o negozi, i pochi punti di ritrovo erano la piazza centrale, l'emporio che vendeva un po' di tutto e un piccolo bar. Per il resto vi erano solo abitazioni a scopo abitativo.



    Se si fosse deciso, invece, di muoversi verso l'area segnata sulla mappa fornitaci, avremmo dovuto costeggiare il bosco lasciando la strada principale. Avremmo dovuto camminare per circa due ore abbondanti, tenendo alla destra il bosco e alla sinistra i terrazzamenti di risaie.
    Avrei fatto un cenno verso i miei compagni e, guardando la mappa, avrei aggiunto Ecco, la zona che ci è stata indicata inizia circa da qui in poi


    Chakra: 30/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Dadao × 1
    • Bende Rinforzate (Arti superiori) × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 7

    Note
    ///

  14. .

    Fukuro no Nezumi


    I

    La semplice lettera firmata da un funzionario del suono, con il timbro che sanciva il coinvolgimento dell'accademia, mi arrivò con due giorni d'anticipo rispetto al giorno in cui ero stato convocato. Con toni formali mi veniva ordinato di presentarmi al cancello Ovest del villaggio all'alba, lì avrei incontrato altri due ninja: il primo uno studente di Oto, Saragi; il secondo un genin di Kiri, identificato come capo missione, Hideo. Nella lettera che, più o meno con le stesse tempistiche, era arrivata ai miei due futuri compagni di missione, vi erano riportate anche le indicazioni e il nostro obiettivo. Delle risaie, poste sul limitare occidentale del Bosco dei Sussurri, erano state prese di mira da dei particolari roditori; nulla, fino a quel momento, che richiedesse l'attenzione di ninja, se non fosse che in quelle zone erano stati trovati due bambini riportanti ferite che potevano risalire a quei roditori.

    Accesi una sigaretta, appoggiai i piedi sul tavolino e scenerai nel posacenere tenuto sul bracciolo del divano, lasciai sprofondare la testa all'indietro nei cuscini rilassandomi e cercando di zittire il crescente senso di agitazione e felicità. Ma era impossibile non piegare le labbra in quel sorriso agitato, mentre rapido fumavo la sigaretta facendone seguire una seconda e poi una terza.
    Diventare un ninja di Oto era stato tutto sommato semplice, presentatomi, infatti, alle mura del villaggio e dichiarate le mie intenzioni ai guardiani, mi venne subito indicato dove ricevere informazioni per iscrivermi all'accademia e dove trovare appartamenti a pochi soldi.
    Non avevo dichiarato la mia appartenenza ai Mikawa, i miei genitori mi avevano cresciuto dipingendo la gente del clan con diffidenza assoluta, spesso lasciando cadere le domande nel silenzio, e, sebbene la curiosità fosse stata troppa per escludere quel mondo senza averlo mai conosciuto e dunque ero fuggito da casa presentandomi al villaggio, decisi che mi sarei avvicinato al mio clan a tempo debito, senza affrettare le cose. Volevo, infatti, prima stabilirmi nel villaggio e diventare un vero ninja, non solo un aspirante tale.

    Spensi la sigaretta e ne accesi un'altra mentre rileggevo con più calma la lettera. La richiesta era stata mandata dal piccolo paesino in cui vivevano i due bambini, nelle testimonianze che ci erano state riportate nel verbale, gli abitanti del luogo dichiaravano che mai avevano visto i segni di bestie del genere e, continuavano a dichiarare, che quei roditori sembravano frequentare una zona abbastanza determinata e segnata con un cerchio rosso sulla mappa che ci era fornita in allegato.
    Aprii le finestre lasciando che l'aria fresca e umida della sera entrasse nella stanza sparpagliando i fogli che avevo lasciato sul divano, a petto nudo guardai quell'agglomerato urbano in cui gli appartamenti si ammassavano l'uno sull'altro. Quanto era diverso quel luogo dalla foresta in cui ero sempre vissuto, quanto era distante quel silenzio che lì sembrava irripetibile, sempre rotto da un vociare più o meno alto, da rumori di vetri rotti e altre cacofonie cittadine.

    All'alba del giorno deciso, mentre un ubriacone arrancava verso la casa in cui una moglie - conscia dei vizi del marito - s'attardava nel salutare il saltuario concubino che sarebbe uscito dalla finestra una volta rientrato il cornuto, mi diressi verso il portone Ovest del villaggio di Oto. (Stavo iniziando a conoscere le abitudini dei miei vicini)
    Con me avevo tutto l'equipaggiamento, il dadao era tenuto al fianco, mentre le fasce candide erano state arrotolate con cura sugli avambracci e i kunai tenuti nelle tasche dei pantaloni adibite a tale funzione. Sulla schiena avevo una leggera sacca contenente qualche pasto utile per il viaggio.
    Avrei raggiunto il portone lasciando cadere il mozzicone a terra calpestandolo, emettendo un'ultima nuvola di fumo che si mischiò con la condensa in quel ambiente umido. Lì, incrociando le braccia e appoggiandomi alle mura del villaggio, avrei atteso i miei compagni di missione

    Chakra: 30/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Dadao × 1
    • Bende Rinforzate (Arti superiori) × 2
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Kunai × 7

    Note
    ///



    Edited by Youshi2 - 17/3/2021, 23:40
  15. .
    [Continua da qui: Link]

    Robatayaki Bistro


    III

    Ero un infante quando mia madre se ne era andata, i ricordi dell'ultima volta che avevo ricevuto un abbraccio risalivano al mio quinto anno di vita. Per questo, cercando di far emergere dal mio inconscio momenti di gioia con lei, nella mia mente visualizzavo solo immagini confuse, ma tutte accumunate da un unico elemento: il candore. Non per i suoi abiti, scuri come la tradizione del clan voleva, né per i suoi capelli corvini, ma per quel sorriso splendido e la luce, che nei pochi ricordi che avevo di lei, inghiottiva ogni elemento che ci circondava ponendo quei momenti in un luogo ultraterreno e atemporale.
    Questo momento di reminiscenze fu come un fiume in piena nella mia mente, da quando il severo nonno Ossuri aveva avviato il mio addestramento, non avevo mai avuto modo di ripensare a Hikari. I primi sporadici tentativi di chiedere di lei, gli inevitabili lamenti di un infante che non vede più la madre, vennero ogni volta stroncati sul nascere: il fine dell'addestramento - oltre alla preparazione fisica - contemplava una ferrea educazione sentimentale. Le emozioni, infatti, erano debolezze dell'animo, ostacoli che andavano limitati per rendermi una fredda arma nelle mani di Kiri, la fedele ombra del Mizukage al suo servizio - se mi fossi dimostrato degno - e ninja capace di ogni azione senza la tedia del rimorso. Per raggiungere questo obiettivo, mi venne fatto dimenticare - per lontananza, per ignoranza - ogni emozione o sentimento, strinsi un legame stretto e profondo, già da piccolo, con la morte. Mio nonno, Ossuri-sama, si rese conto del suo successo quando mi trovò sull'altalena, sporco del sangue dei nostri tre cani esanimi riversi a terra ai miei piedi. Fu felice nel vedere tale scena, mi premiò riducendo il carico d'addestramento il giorno successivo, quando si rese conto che non vi era una lacrima a solcare il viso ma solo uno sguardo freddo e un sorriso violento mentre studiavo il sangue tingermi le mani.

    Quel tuffo nel passato mi distrasse da ciò che stava accadendo attorno a me, quando me ne resi conto socchiusi l'occhio maledicendomi della mia leggerezza e stupidità. Fortunatamente Hideo-san aveva preso l'iniziativa conducendo i nostri passi verso un ristorante, il Robatayaki Bistro, un locale per kiriani - privo di inutili abbellimenti usati per attirare clienti stranieri - famoso nell'isola per la sua ottima cucina e i modi semplici con cui avveniva il servizio.
    Muovendomi con leggerezza tra i tavoli vuoti ne indicai uno in cui ci saremmo potuti sedere, si trovava in fondo al ristorante ad uno degli angoli dello stesso. Avrei, con il palmo aperto della mano invitato il nostro ospite a sedersi togliendo la sedia da sotto al tavolo, io mi sarei invece accomodato sulla panca lungo il muro, lasciandomi dunque vedere l'entrata, che sarebbe stata alle spalle di Febh-sama, e tutto il locale.

    Decisi di ingannare l'attesa con qualche domanda al nostro ospite, l'occasione di condividere un pasto con un ninja celebre come lui - sebbene fosse un'esperienza, diversa per la sua formalità, già avvenuta proprio con il Kage di Oto - era una situazione più unica che rara. Accomodai il mantello in modo che il mio braccio destro fosse libero di muoversi, mentre il sinistro rimanesse coperto dallo stesso, non mi piaceva - infatti - mostrare i segni della Bakekujira agli sconosciuti o ai ninja di grado inferiore del mio villaggio Febh-sama, durante una missione - tempo addietro - ho avuto modo di parlare con una sua collega: Hebiko-san dissi con tono leggero sistemando le bacchette sul tavolo Mi ha parlato molto bene di lei aggiunsi, omettendo in realtà come si fosse soffermata sulla sua estrosità e poco senso del lavoro Come sta? Non ho più avuto modo di vederla da allora. Volevo chiederle anche una curiosità, se mi permette domandai implicitamente lasciando che la piega delle labbra prima resasi sorriso tornasse a rendere il viso serio Quando mi disse di essere l'erede di Orochimaru, beh, ho avuto un sussulto. Posso chiederle se è la verità? Sa, lì per lì, ho pensato che fosse un po' una mitomane, non lo nascondo. Non vorrei sembrarle offensivo, ovviamente, è solo mera curiosità Conclusi accennando un sorriso, mentre Jinka usciva dalla cucina muovendosi verso di noi.
    Cosa ci consigli di assaggiare, Hideo-san?


    Perdonate il pippone introspettivo iniziale, ma era un'ottima occasione per dare un po' più di spessore a Youshi
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