Posts written by Youshi2

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    裏切りの言葉

    Uragiri no kotoba

    IX

    Riuscimmo, attraverso una serie di passi di tenera, ad entrare nel covo di Byakuei. Mentre gli altri membri del team si prodigavano a porre trappole per rallentare gli shinobi di guardia, mi appoggiai al muro rifiatando e cercando di recuperare le forze. Sbattei le palpebre e in quell'istante di buio tornarono alla mente diverse immagini del mio passato, Ossuri compariva in ognuna di esse e riportava alla memoria moti e sensazioni che ormai parevano cristallizzati in un eterno e nostalgico passato. Un velo di lacrime coprì l'occhio e sfumò la realtà che mi circondava, l'espressione rimase ferma e inespressiva, sbattei ancora la palpebra e la lacrima cadde seguendo i lineamenti del viso. Allargai una narice inspirando, poi tappai il naso e feci uno smorfia con la bocca, dovevo tornare al presente, concentrarmi su ciò che potevo fare in quel momento: vendicare la morte del mio maestro, di mio nonno. Andiamo? domandai secco, con un tono che sarebbe risultato un'esortazione più che una domanda. Il mio sguardo si spostò da Fudoh al Mizukage, mentre con naturalezza assorbivo le mie ombre fondendomi ad esse. [Slot Tecnica | Attivazione Movimento Oscuro III, Basso]

    Concluse le contromisure messe in atto dai miei compagni, proseguimmo attraverso quel luogo così misterioso e onirico. Muovevo lo sguardo lungo le pareti, il soffitto pavimento e il suo contrario, attento a scorgere eventuali trappole o inganni di Byakuei. I passi erano leggeri e misurati, uno strato di calma e freddezza avvolgeva il sentimento di rabbia e dolore che attanagliava il mio spirito, portandomi così alla massima concentrazione verso l'obiettivo e il bersaglio. [Volontà Assassina]
    Entrammo in una vasta sala circolare attraverso un portone imponente, al centro di essa - protetto da tre figure - stava l'assassino di Ossuri e l'artefice del caos che imperversava in tutta Kiri. Studiai rapidamente quello che, da lì a qualche attimo, sarebbe diventato il campo di battaglia: diverse fiammelle erano sparse nel salone, sospese a pochi centimetri da terra, illuminandolo chiaramente, ciò avrebbe reso impossibile effettuare dei Passi tra le tenebre poiché era palese fossero alimentate da del chakra. Il bersaglio si trovava al centro di un intricato sigillo, il volto contrito dalla concentrazione. Tramite delle sue parole fu un uomo dai lunghi capelli argentei, interrotto per poco da una ragazzina che introdusse la quarta figura: Uragiri. L'uomo riprese a parlare e spiegò l'origine delle fiammelle: esse rappresentavano ogni tradimento avvenuto a Kiri che Byakuei tramite i suoi corpi aveva scovato. Tutto fu un po' più chiaro poco dopo, quando rivelò quale era l'obiettivo della Kakita fuori da casa nostra: farmi ammettere o compiere un tradimento. Mi morsi il labbro, era vero, avevo ammesso che Ossuri aveva tradito doppiamente. Il mio occhio si socchiuse per la rabbia e lo sguardo si spostò su quelle marionette, presto Byakuei sarebbe soffocato nel suo stesse sangue e i suoi corpi sarebbero caduti a terra come marionette a cui erano stati tagliati i fili.
    Uragiri, inglobando uno strano artefatto illuminato da qualcosa di molto simile alle fiammelle cosparse per la sala, rivelò la sua vera natura. Ella era Tradimento, come spiegò la ragazzina e subito Kato - che forse aveva già avuto a che fare con qualcosa di simile - ci invito a contrastarla con un sentimento opposto evitando rilasci o provando a sconfiggerla sul piano fisico. Rimasi un po' interdetto, quella situazione mi era completamente nuova e tentai allora di scovare quale sentimento o emozione potesse contrastare in maniera oppositiva il concetto di tradimento. Respirai a pieni polmoni e la risposa venne spontanea e immediata: la lealtà e la fedeltà. Sentimenti che provavo verso il mio villaggio, la mia gente e gli shinobi che si trovavano con me nella pagoda rovesciata, a partire dal Mizukage verso cui la mia fiducia e lealtà non conoscevano pari, fino a Fudoh fidato compagno d'arme. Ma la vecchia donna, o meglio, l'antropomorfica incarnazione del Tradimento, alzò un braccio verso il nostro gruppo e ciò che fino ad un attimo prima mi era sembrato ovvio e immediato, divenne precario e umbratile. Notai uno sguardo da parte di Fudoh, nei suoi occhi vi era del sospetto e della cattiveria, così Kensei, che mi dava le spalle, aveva assunto una posizione di combattimento che gli avrebbe concesso di girarsi e attaccarmi rapidamente. Passai la lingua rapidamente sulle labbra, muovendo lo sguardo poi verso l'otese, lo avevamo imprigionato e con Etsuko avevamo giocato con lui come il gatto ed il topo, quale momento migliore avrebbe avuto per vendicarsi se non quello?
    Fu solo l'istinto a spezzare quel momento di impasse e il Mizukage fu il più rapido a reagire, riuscendo prima a mortificare gli squali generati e poi ad opporsi all'attacco di fiamme e fuoco emesso da Uragiri. Conoscevo le capacità del mio kage, sapevo come si sarebbe difeso da un qualsiasi un jutsu elementale: attaccandolo, tagliandolo, annichilendolo. E così fece e così trovai salvezza, come gli altri, rifugiandomi dietro alla sua figura, ma il movimento non fu abbastanza rapido e il dolore si propagò sulle gambe, non essendo riuscito a rifugiarmi in fretta [Slot Difesa: Schivata | Rifl 600, Res 475, Mediobasso | Danno: 10 leggere divise agli arti inferiori] AAAAAAAAAh! urlai di dolore, battendo con le mani sulle vesti in fiamme. La vista mi si annebbiò e il buio inglobò ogni colore, sbattei le palpebre e una pioggia di colori mi accecò mentre l'odore pungente di carne bruciata mi arrivava al naso Mmmm... Maledizione, per tutti i kami... Gnnnh strinsi tra i denti il dolore e le imprecazioni, tentai di alzarmi mentre sentivo il kage difendersi ancora da un attacco di Uragiri. Cazzo guardai i miei compagni, stavo per dirgli che non ero sicuro che sarei riuscito a camminare, quando una voce dentro di me, un sentimento distante ma netto, mi convinse che se glielo avessi detto avrebbero potuto approfittare di quella mia debolezza per colpirmi. Strinsi ancora una volta i denti il più forte possibile, mentre un'altra ondata di dolore mi sconvolgeva la mente e il corpo.
    Deglutii a fatica, mentre la testa mi ciondolava come se il collo non fosse più in grado di reggerla. Chiusi l'occhio un'ultima volta, inspirai e digrignando i denti mi alzai provando un dolore che mai avevo provato fino a quel momento Anf... Anf... espirai con il fiato pesante. Poi lo vidi e non fui in grado di fermarmi. Il mio kage, modificato l'assetto degli stivali, stava per spiccare il volo e mi mossi senza pensare: allungai il braccio e scagliai tre spiedi in direzione del suo polpaccio. [I Slot Azione - AaD | Prec 575, Pot 10] [Lancia Spiedi] [Spiedi Potenziati] Nuovamente in contemporanea con Kato, tentai di bloccarlo, ma il dolore alle gambe e la forza attrattiva di Fudoh mi impedirono di raggiungere Kensei. [II Slot Azione]C-c-cosa? mi domandai, stupito, guardandomi le mani ancora tremanti. Cosa avevo fatto? Perché avevo tentato di attaccare il mio kage alle spalle? Deglutii, quel dolore non mi permetteva di ragionare lucidamente. Guardai Fudoh che mi aveva trattenuto dall'attaccare una seconda volta, non riuscii a tenere la palpebra alzata e chiusi l'occhio, subito lo riaprii temendo che potesse approfittare di quel mio momento di debolezza. Una scarica di adrenalina mi risvegliò da quel momento, le mani si irrorarono di una chakra verde e iniziai a curare alle meno peggio le gambe. [Slot Tecnica - Mani Curative] [Conoscenze Mediche (base)]
    Reagii poco dopo le prime azioni offensive di Fudoh, presi dalla tasca uno dei miei fumogeni e lo scagliai con forza in direzione delle tre figure messe a protezione di Byakuei. [III Slot Azione - AaD | For 500 | Fumogeno]
    Benché dolorante, grazie anche al leggero sollievo che ero riuscito a procurarmi tramite la tecnica delle mani curative, mi mossi verso la mia sinistra, cercando di sfruttare il possibile occultamento parziale dato dal fumogeno e dal Movimento Oscuro, seguendo una linea curva parallela al muro. [Slot Movimento Gratuito | 9 metri, Vel 575] [Furtività Intermedia] [Movimenti Inodore] [Movimenti Silenziosi] [+3 Movimento Oscuro lv III]
    Senza bloccare i miei passi, infine, concentrai una leggera quantità di chakra e accelerai il passo tentando di oltrepassare la barriera di ghiaccio creata dalla bambina con i capelli scuri. [Slot Tecnica Avanzato - Tecnica dello Scatto Rapido] [Movimento Silenzioso]
    Se tutto fosse andato come sperato e non avessi incontrato alcun ostacolo sul mio cammino, mi sarei dovuto trovare dall'altra parte della barriera riuscendo così - attraverso l'ostacolo parziale del grande candelabro - a vedere le sorti degli attacchi dei miei compagni

    Chakra: 21,2/60
    Vitalità: 3,7/15
    En. Vitale: 18,7/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  525
    Resistenza: 450
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 575
    Slot Difesa
    1: Schivata
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: AaD
    2: AaD
    3: AaD
    Slot Tecnica
    1: Mani Curative
    2: Scatto Rapido
    Equipaggiamento
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Mantello × 1
    • Parabraccia in Ferro × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno Debilitante B1 (5 dosi) × 1
    • Spiedi potenziati × 6
    • Lancia Spiedi × 2
    • Bomba Specchio × 2
    • Bomba Abbagliante × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Fumogeno × 3
    • Spiedi × 1
    • Coltelli da Lancio × 1

    Note
    Scheda di riferimento per questa giocata: www.narutogdr.it/creaschede/scheda...CWIgrK3w7odilb6


  2. .

    砂の海

    Suna no umi

    IV

    Le ombre mi avvolsero e divenni una di esse. Il teatrino messo in atto dagli shinobi di Suna attirava l'attenzione di tutte le persone presenti nello spiazzo e riuscii a muovermi senza venire notato né dei protagonisti, né delle comparse. L'attacco della kunoichi della sabbia andò a segno, ma l'uomo non sembrò subirne particolari effetti. Fu a quel punto che Hideo fece il proprio ingresso e, trasformatosi in shinobi della sabbia come mi aveva anticipato, tentò di circuire il shinobi con cui stava combattendo Ryugi. Ma l'uomo si dimostrò essere un ninja della sabbia ben navigato, conosceva profondamente le dinamiche di Suna e con una parlantina che mise in risalto le sue abilità oratorie decostruì l'inganno di Hideo, tacciando di incompetenza i due falsi guardiani che erano intervenuti. Riflettei, mentre un sorriso divertito si dipinse sul mio volto, quel ninja non era uno sbandato o un qualsiasi malvivente, apparteneva alle fila di Suna e ne era ben inserito, apparteneva probabilmente ad un rango elevato, altrimenti non si spiegava tale precisione e approfondita conoscenza. Il suo intento, che fino a quel momento faticavo a comprendere, si fece via via sempre più chiaro: si considerava un patriota del villaggio - e forse lo era, poiché non potevo ragionare per assoluti data la mia parziale ignoranza.
    Creatosi una sorta di palco grazie allo spostamento di una notevole porzione di terreno, che gli diede anche un discreto vantaggio strategico - analizzai con lo sguardo di un esperto combattente -, iniziò un'accattivante arringa cercando di conquistarsi il favore della folla. Mano a mano che le parole si diffondevano tra la gente gli facevano eco mormorii di approvazione, all'apice del climax rivelò un'informazione inattesa: il Kazekage risultava disperso. Sbattei le palpebre, considerando quella un'informazione da riferire il prima possibile a Kensei-sama e subito dopo sorrisi ascoltando le parole seguenti di Ko, capendo allora il suo intento. Lo colsi facilmente perché mi ero trovato, non molto tempo prima, al suo posto. Sebbene in prima persona non avessi cercato l'appoggio popolare come stava facendo quell'uomo, ma l'appoggio militare, avevo tentato di raccogliere il potere su Kiri cacciando Etsuko, approfittando dell'assenza di Kensei-sama. Seppur in maniera diversa potei capire, allora, che l'uomo stava ponendo le basi per la presa al potere, attirando il popolo con ciò che più li ammaliava: sicurezza e identità popolare.

    Il suono, non distante da quello di una bolla di sapone che esplode, si sentì mentre l'uomo stava rifiatando: una nuvoletta di fumo, dove prima vi era il genin del Suono, testimoniava la scomparsa di quella che dev'essere stata copia di Kuroshi. La risposta del ninja della Sabbia fu rapida e, ancora una volta, mirata a conquistarsi l'appoggio morale della folla. Elevandosi difensore del popolo, scoperto l'inganno degli altri shinobi accademici, lì attacco con rapidi attacchi a distanza, per la precisione sputi.
    Serrai la mandibola muovendo lo sguardo tra la folla, ancora troppo scandalizzata o spaventata per riuscire a muoversi. Volevo trovare il genin del Suono e immaginavo si trovasse nascosto tra la gente, mi ero assunto delle responsabilità e non avrei voluto avere a che fare con un Febh indisposto perché gli era morto o era stato mutilato un genin del suo villaggio. D'altro canto, uno dei motivi per il quale avevo chiesto a Hideo di venire era proprio quello di valutare le sue capacità per capire se fosse pronto per entrare nella Mano Nera e quel combattimento sarebbe stata una buona prova.
    Mi mossi allora rapidamente, cercando di sfruttare le zone di ombra proiettate dagli edifici ma anche dalla gente stessa (d'altronde il mio metro e sessanta mi permetteva di passare piuttosto inosservato se tenuto un baricentro basso) e cercai tra la folla il genin di Oto.
    [Mantenimento Movimento Oscuro lv III, +3 Furtività][Movimenti Silenziosi] [Movimenti Inodore] [Furtività Intermedia]

    Chakra rimanente: 77 / 80 (1 basso per cammino della morte, 1 basso attivazione Movimento Oscuro, 1 Basso mantenimento)
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    寒さの中で叫びます

    Samu-sa no naka de sakebimasu

    VII

    Sogghignai, vedendo l'espressione stupita del bersaglio quando capì che mi ero lasciato colpire per avere la possibilità di mettere a segno un mortale contrattacco. Malgrado entrambi fossimo balzati dalla creatura, a causa del contraccolpo che avevo subito precedentemente, tentai di colpirlo, ma il mio attacco andò a vuoto mancandogli il capo. [Nota importante] Aveva stretto le mie vesti deciso a non mollarle, mentre il mondo tutto attorno vorticava in quella bufera di neve e ghiaccio mi parlò ancora, questa volta con un tono diverso rispetto a prima e la sua voce mi risultò chiara malgrado la situazione in cui ci trovavamo, dove la gravità e i nostri corpi avevano fissato un appuntamento con la morte. In quella bolla di silenzio, che solo nei momenti di catarsi, dove la vita e la morte si intrecciano senza posa, si poteva assistere, confessò: "questa volta ho iniziato dall'alto". Lo guardai mentre inutilmente cercavo di divincolarmi dalla presa, ma Momin non era sazio di parole e ripetè ciò a cui lui aspirava, ovvero la cristallizzazione della paura. Non mi avrai! ringhiai ancora, nuovamente tentando inutilmente di liberarmi. Nel frattempo ci avvicinavano sempre più rapidamente al terreno, la bufera e la foschia non mi permettevano di trovare un'ombra entro la quale teletrasportarmi. Sentii allora una strana sensazione crescermi nel petto, attanagliarmi il cuore e irrigidire e subito dopo rilassare i miei muscoli: stavo per morire. Le sue parole successive accompagnarono quel mio pensiero in un sussurro e poi cambiò nuovamente timbro di voce, comunicando un'urgenza e la disperazione. Fu in quel momento che distinsi le due voci, che capii che le ultime parole appartenevano a Momin, mentre quelle successive arrivavano dalla mente e dal cuore del corpo che l'infame stava utilizzando. Rimasi sbalordito dalle sue parole e, se possibile, ancora più pietrificato nell'udire ciò che mi stava dicendo.
    Fu Fudoh a risvegliarmi, a portare della luce nel mio sguardo ormai obliato dalla vita. Non era arrivato il momento, non sarei morto quel giorno, non senza lottare. Fottiti dissi a denti stretti e, data la vicinanza, non potei fare altro che tentare di tirargli una testata con forza sul naso. In quel momento sentii l'attrazione gravitazionale di Fudoh attirarmi a sé, tentai di colpire il mio avversario con una seconda testata e nel farlo, con la mano libera dalla spada ma altrettanto affilata grazie all'arte proibita del mio clan, lacerai il kimono lasciando un unico pezzo di stoffa in mano all'uomo.
    Venni afferrato da Fudoh e mi appesi a mia volta a lui. Il fiato si era fatto più breve, via via che la mia mente stava elaborando la situazione appena superata. Mi hai salvato la vita avrei constatato, semplicemente, mentre il mio corpo mi restituiva i dolori e gli intorpidimenti che lo scontro precedente avevano generato, lo guardai in volto e aggiunsi Grazie Rimasi a terra ancora qualche attimo, avevo bisogno di rifiatare e superare mentalmente quello che era appena accaduto. Merda mi dissi, a mezza voce, passando la mano sulle labbra. A fatica mi rialzai dal terreno, cercando di capire, ora che l'adrenalina stava lentamente scemando, se avessi qualche osso rotto o ferite che avevo sottovalutato. Mi resi conto che così non era e ne fui grato, mentre a passi lenti mi dirigevo verso il resto del team che si stava ricongiungendo presi due tonici e li ingerii sentendone subito i benefici. [Tonici]

    Notai Hideo raccogliere qualcosa per terra e osservarlo con attenzione, mi avvicinai di qualche passo e riconoscendone vagamente la forma lo richiamai Cosa hai trovato, Hideo? la mia voce era roca, fedele riflesso della mia condizione fisica. Mostratomi quella particolare siringa, avrei spalancato l'unico occhio Ho visto - Abbiamo visto mi corressi In passato Momin utilizzare delle siringhe molto simili, se non uguali a questa. E' attraverso di esse che veicolava i suoi poteri. Dove l'hai trovata se mi avesse detto che l'aveva trovata dove prima vi era il drago, avrei alzato le spalle ipotizzando: Dev'essere quella tramite la quale lo controllava attesi un momento, riconsegnandola: Fai attenzione a ciò che gli appartiene, sono solo guinzagli più o meno decorati, ma comunque guinzagli Toccai forse un tasto dolente, poiché più tardi si sarebbe inginocchiato davanti al Mizukage consegnandosi.

    risposi, laconico, alla domanda di Fudoh rispetto a Momin Era lui che li manovrava e, mentre combattevamo sulla testa di una di quelle creature, prima che precipitassimo voleva che gli coprissi la fuga. Ero tentato di accettare, molto tentato le mie parole uscirono dalla bocca senza vergogna, poiché subito precisai quali erano le intenzioni dietro di esse Forse sarebbe stata la cosa giusta da fare: se avessi accettato avrei avuto un modo per comunicare con lui, avrei potuto fingere di essere stato soggiogato dalle sue promesse di gloria per tendergli una trappola e forse eliminarlo per sempre, mentre ora... lasciai che le mie parole venissero portate via dal vento ammutolendomi, poi ripresi guardando lo spazio vuoto lasciato dal corpo scomparso: Abbiamo poco da cui ripartire.
    Quello che avvenne negli attimi successivi fu rapido e imprevedibile. Dopo aver notato uno strano buco nelle vesti del monaco, un buco che non gli avevo procurato io, una sorta di spiedo nero si conficcò nello shinobi con cui il Kage si accompagnava che, in un'espressione di sorpresa e terrore, sparì in una nuvola di fumo. Dannazione! sbottai, disarmato dalla rapidità. "Il circolo eterno perfetto. Dare la vita per esaltare la vita" citai quelle parole e quindi guardai i miei compagni Queste le ultime parole del monaco prima dello schianto riflettei un attimo, cercando di riportare alla memoria quelle che le avevano precedute: "Questa volta ho cominciato dall'alto" ha detto, anche. Ma... Ammetto che non saprei che diavolo significhi mi corrucciai, riprendendo e condivisi allora le altre parole che l'uomo mi aveva sussurrato precipitando. C'era bisogno di quel corpo dissi indicando con la testa il vuoto lasciato nel luogo dell'impatto Per completare la profezia degli Araldi Gemelli. Ha detto e, badate, mentre lo faceva non mi sembrava potesse essere Momin, la sua voce era diversa ma forse era solo l'ennesimo inganno, che la nostra intrusione li ha condannati, ha condannato i Kamui e che sarebbe riuscito a liberarci da Momin per sempre
    Forse per via dello scontro, forse per il freddo che si era fatto più pungente ora che le mie vesti erano lacerate, ma faticavo a ricollegare i pezzi di quello strano puzzle. L'unica cosa che mi restava da fare, benché dolorante e trafelato, sarebbe stata quella di cercare ulteriori tracce


  4. .

    砂の海

    Suna no umi

    III

    Come hai detto che ti chiami? Domandai nuovamente al ragazzo visto che in precedenza eravamo stati interrotti dal guardiano nel momento delle presentazioni, quindi ripetei il mio nome e gli volsi uno sguardo calmo. Le strade di Suna erano in fermento malgrado la calura, quel luogo mi era particolarmente ostile per via del sole battente, me ne ero completamente dimenticato dall'ultima volta che avevo fatto visita a Shunsui. Asciugai una goccia di sudore dalla tempia, riflettendo che le mie vesti nere e grigie non erano assolutamente adatte e che presto avrei dovuto trovare qualcosa di più leggero da indossare. Con una smorfia di fastidio per quella situazione, ripresi a parlare con l'otese con voce leggera e tranquilla, dissimulando l'interesse nascosto che si celava dietro le mie parole: Ho conosciuto diversi shinobi e kunoichi del tuo villaggio, alcuni è da molto che non li vedo. Ad esempio... portai una mano al mento, pensieroso, fingendo di non ricordare Ah sì, Harumi Miyazaki è ancora una genin del Suono? L'hai conosciuta? Una domanda di cui sapevo già la risposta: la kunoichi, portatrice del due code, era stata affidata dal Kokage a Kiri all'interno dello scambio che il Mikawa aveva proposto al Kenkichi e da lì non si era mossa, dubitavo che il ragazzo ne fosse a conoscenza. Ma volevo solo avviare il discorso, per poi proseguire, mantenendo l'aria di chi cercava di rinvangare cose ormai dimenticate: Capisco, capisco... Poi c'era l'altra kunoichi, se non sbaglio era amministratrice del Suono. Come si chiamava, Yebiko forse? il mio sguardo di spostò sul ragazzo, se avesse ricordato o aggiustato il nome dell'Erede, avrei approfondito Oh sì, fui mandato una volta in missione con lei, certo Hebiko. Che sbadato un sorriso leggero si dipinse sul mio volto, dissimulazione di un calcolato interesse Come se la passa lei? E' ancora amministratrice? All'epoca mi parlò di qualche conflitto interno nella politica otese... il mio sguardo si spostò sulle strade e la gente del suono, fingendo non curanza rispetto all'argomento Mi auguro che le cose si siano sistemate. Hideo, probabilmente, avrebbe potuto ricordare che quell'argomento era già stato affrontato, in compagnia dell'amministratore di Oto Febh, nel bistrò al porto di Kiri. Se avessi notato che il ragazzo era restio a parlare di certi argomenti o che non ne fosse a conoscenza, avrei battuto le mani sorridendo: Via, non parliamo di politica! Hai detto che sei qua per dei meccanismi, hai qualche progetto in mente? Cosa stai cercando? Avrei ascoltato dimostrando più attenzione rispetto a prima, facendo qualche cenno di assenso con il capo o utilizzando brevi intercalari di approvazione.
    Poi avvenne qualcosa di inaspettato: un'esplosione a cui fece eco una seconda. Mi fermai di scatto e guardai oltre i tetti delle case, alla ricerca di segni di fumo o polvere che indicassero il luogo da cui quel frastuono era provenuto. Lanciai uno sguardo serio verso Hideo e con il capo indicai il volatile Guidaci dissi, in maniera secca con un tono nettamente in contrasto rispetto a quello usato con lo shinobi del Suono, rivelando la mia vera natura. Seguendo le indicazioni del genin saremmo giunti ad un piazzale dove era in atto un combattimento, la situazione non era chiara, ma le parole dei due contendenti diedero dei contorni a ciò che era sfumato. Il shinobi e la kunoichi parlavano alla popolazione con parole accattivanti, cercando una loro approvazione e appoggio. L'uomo, in particolare, stava aizzando la folla con moti insurrezionali parlando di traditori del villaggio della sabbia e mancanza di sicurezza nelle strade. Ah è lei? domandai, volgendo appena il capo verso Hideo, ma tenendo lo sguardo verso il campo di battaglia dove la ragazza aveva appena generato un muro di fiamme Interessante...
    Mi voltai allora verso il genin della Nebbia e con voce calma gli dissi: La scelta su come procedere è tua, io farò quello che mi dici ascoltate le sue parole annuii. Ottimo. Tieni questo gli lanciai una piccola sfera Dì al tuo falchetto di tenerla stretta tra gli artigli, nel caso dovessimo combattere, che la utilizzi sullo shinobi dopo il mio attacco. Intesi? [Bomba Gelo] poi mi sarei voltato verso l'otese Non so cosa tu sia capace di fare in combattimento, ma vedi di non metterti nei guai o morirci. CI sono già abbastanza problemi tra Oto e Suna senza che ci scappi un morto
    Dopo di che il mio corpo assorbì la propria ombra, i miei contorni divennero sfumati e i miei lineamenti irriconoscibili. [Slot Tecnica - Movimento Oscuro, Basso] Arretrai in un'ombra proiettata da un telone di un negozio lì vicino, poi mi sarei mosso cercando di avvicinarmi e aggirare lo shinobi contro cui stava combattendo Ryugi. Mi sarei nascosto in un'ombra, a circa dieci metri dal ninja della sabbia, lì avrei atteso di vedere come se la sarebbe cavata il genin della nebbia. [Slot Gratuito movimento e Slot Azione I, II e III | Fino a 81 metri] [Vel 675, Furtività: 9] [Movimenti Silenziosi] [Movimenti Inodore]
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    ヤシミナタの日記

    Yashimata no nikki

    V

    Un mezzo sorriso si dipinse sulle labbra quando vidi lo sguardo del marinaio rivolto verso Utsubo. Mah... nulla di nuovo dissimulai calmo in un ghigno rispondendogli, era risaputo che le lame di Kiri fossero state spesso preda di ambiziosi ladri. Prime, tra tutte, quelle appartenenti ai sette spadaccini leggendari che erano distribuite nel continente e che, alcune di queste, avevo potuto vedere da lontano senza riuscire ad affrontare l'usurpatore o senza riuscire a toglierle dal loro cadavere. Ma era questione di tempo: Kotaro Tokugawa mi aveva tramandato il modo per rintracciarle, per farlo avrei dovuto mettere le mani su una di queste e poi seguire i passaggi che mi aveva detto. A distanza di diverse decine di anni, poi, avvenne un secondo furto di massa e solo nella storia recente, grazie al vincolo tra i due paesi coinvolti, si venne a sapere dell'implicazione dell'attuale Kokage a tutto ciò. Insomma, se da una parte non era una novità, dall'altra era sicuro che, se fosse realmente avvenuto un nuovo furto delle katane di Kiri, il villaggio avrebbe dispiegato e investito tutte le sue forze per ritrovare il ladro e renderlo un esempio.
    Per un attimo soltanto la bonarietà del marinaio lasciò spazio al vero volto del nukenin, la maschera crollò e si riformò in un battito di ciglia appena accettai la via dell'omicidio. Accettai il boccale di birra e brindai, non avevo nessuna intenzione di bere con lui, ma rifiutarlo apertamente avrebbe potuto creare un po' di maretta, per questo, dopo il brindisi, lasciai il boccale sul tavolo e ascoltai le parole di Mogen, piegando le labbra in un leggero sorriso.
    No dissi secco, guardando l'uomo con un'espressione calma e glaciale Voglio le prove che tu possa portarmi alla Città dei Morti attesi un attimo, cercando di studiare la sua espressione e conclusi prima di aspettare una sua risposta: Che tu sappia o possa portarmi fino all'obiettivo, non fatico a crederci. Mogen. Ma a me interessa la Città dei Morti, il tuo Saicokage è solo un mezzo per arrivarci, null'altro Non sarei stato transigente su quel punto. Se non era disposto a portarmici prima dell'avvenuto omicidio, cosa che mi aveva dimostrato non rispondendo alla mia richiesta, a mia volta non gli avrei fornito i miei servigi senza una prova che sapesse dove si trovava e che sapesse portarmici. E' una condizione indispensabile al raggiungimento dell'accordo, Mogen Chiarii un'ultima volta, abbassando una mano dal tavolo e appoggiandola sull'elsa di Utsubo.
    Se avessi ricevuto le informazioni che ritenevo necessarie, avrei fatto un cenno di assenso. Bene, allora indicami la via E così mi alzai, senza muovere la sedia e tenendo una mano sull'elsa della spada per evitare che sbattesse sul fianco. Dissimulai un sorriso divertito quando mi citò i cunicoli e i passaggi segreti di cui era a conoscenza, lasciai scivolare il discorso con poche parole, concentrandomi poi su ciò che potevo sapere e imparare dell'obiettivo.
    Le informazioni che mi rivelò furono diverse e interessanti. La prima questione - questa sì che allargò le mie labbra in un sorriso divertito e violento - riguardava il territorio entro cui avrei potuto incontrare la vittima: il suo laboratorio, nascosto nel territorio che apparteneva ai Quadri. Guardai con interesse Mogen, decidendo che avrei svelato in un secondo momento le mie carte, poiché iniziò a parlarmi dell'obiettivo. Saicokage era un genetista, il suo campo d'interesse principale era la sperimentazione su cavie umane e l'occulto. Non apprezzi l'ermetico fascino dell'occulto, Mogen? chiesi divertito, rincarando successivamente Sai a che tipo di culto si rifà l'obiettivo? Potrebbe essere utile saperlo avuta una risposta l'avrei lasciato riprendere il discorso, seguendolo lungo quella strana e mastodontica grotta. Mi informò allora che considerava improbabile che avesse una guardia privata, ma che era ugualmente un avversario difficile da sconfiggere anche per via dell'aura di terrore che lo avvolgeva. Malgrado Mogen non fosse entrato nei particolari, pensai subito ad un qualche tipo di genjutsu, conoscendo io stesso una tecnica illusoria molto simile alla descrizione del marinaio; quella sarebbe sicuramente risultata essere un'informazione utile, se fossi riuscito a entrare a contatto con il bersaglio.
    Arricciai il naso quando il fetore della botola svelata da Mugen mi investì. Portai una mano al naso, trattenendo lo schifo e poi la riabbassai rispondendo all'uomo e la sua velata frecciatina: Essere consci delle proprie capacità non significa sopravvalutarsi, Mogen diedi un'occhiata nel buco dentro cui mi sarei dovuto infilare Io sono un assassino e questo è ciò che so fare meglio conclusi alzando un sopracciglio pensieroso.
    Quando rispose alla mia ultima domanda rispetto al motivo reale per cui lo voleva morto, sorrisi muovendo il capo e dissi a mia volta Sai, forse mi hai involontariamente già risposto poco fa, Mogen il mio occhio cercò il suo sguardo e ripresi: Tu appartieni ai Quadri e hai assoldato uno shinobi, da poco ad Ame, per uccidere un uomo che si trova nel - che parole hai usato prima? Ah sì - nel regno dei Quadri un sorriso violento si allargò sul mio volto Una morte che consideri valere 15.000 ryo o la vittoria in non so quale tavolo da poker, il cui montepremi immagino sia pari o superiore al biglietto per l'attraversata alzai le spalle e poi le riabbassai: Come hai detto ci guadagnerai molto, lo considereresti lecito supporre che la morte di Saicokage - il quale immagino essere anch'esso appartenente ai Quadri poiché si rifugia nel loro territorio - potrebbe essere il tuo ascensore nelle gerarchie di questo Seme? scossi appena il capo Non me ne intendo molto, ma il sei non mi sembra essere un numero così elevato, no?

    Se la mia teoria si fosse rivelata corretta, avrei sorriso calmo. Allora diciamo che, se tutto dovesse andare nel migliore dei modi, conosceresti un nukenin di Kiri interessato ad entrare nei Quadri .
    Se la mia teoria non si fosse rivelata corretta, avrei sorriso calmo. Pensavo che la mia intenzione fosse corretta, ti avrei proposto un secondo accordo. Ma mi sbagliavo, Mogen

    Risposi a mia volta al saluto del marinaio con un cenno del capo. Quando richiuse la botola dietro di sé, presi da sotto al mantello la mia maschera protettiva e la indossai, era ovviamente priva del simbolo di Kiri e completamente nera. Quindi abbassai il baricentro e, facendo uno sforzo per ignorare l'odore pungente di quel luogo, avanzai con la massima attenzione. Non dovetti camminare più di una trentina di metri, alla fine del condotto infatti vi era una botola che si apriva sul soffitto di un corridoio in parte crollato. Feci capolino dall'entrata solo con la testa, osservai quel luogo che apparentemente sembrava deserto e senza pericoli. Riflettei, infine, sul fatto che quella missione era diversa dalle altre a cui avevo partecipato: ero solo. Non vi era alcun ninja di supporto, nessun alleato che potesse darmi man forte o curarmi a dovere nel caso fossi stato in difficoltà. Se questo, da una parte, mi esponeva ad un pericolo maggiore, dall'altra mi permetteva di agire con la massima libertà, ovvero di esprimere il mio potenziale senza una zavorra troppo lenta o impacciata nel muoversi silenziosamente. Un fattore, questo, che avrei dovuto sfruttare pienamente, bastò allora una briciola di chakra per assorbire la mia ombre e fondermi con quelle che dominavo quel luogo per diventare una di esse. [Slot Tecnica - Movimento Oscuro lv II] Quella non sarebbe stata l'unica precauzione che avrei preso, infatti, nuovamente ricorrendo al chakra, avrei creato delle patine adesive che mi avrebbero permesso di muovermi serenamente in verticale o in orizzontale ignorando la forza di gravità. Così, alla stregua di un ragno, sarei uscito dalla botola fissando il mantello alle vesti in modo che non oscillasse e non rivelasse la mia posizione. [Controllo del Chakra Adesivo]

    Camminando sul soffitto o sulle pareti uscii da quel corridoio tenendomi alla mia sinistra che, se avessi avuto dei punti di riferimento, avrei saputo essere verso Sud. Dopo non molti metri si aprì uno spiazzo con una porta, mi spostai dal soffitto ad una parete in verticale per poter osservare con più attenzione quell'ambiente e studiarlo in cerca di trappole. Non avendone scorte, mi sarei avvicinato verso la porta rendendomi conto che dei sigilli e dei fuinjutsu la proteggevano: sull'anta, infatti, vi erano delle frecce luminose a puntare i quattro punti cardinali e una quinta al centro di quella che sembrava essere una fedele rappresentazione di una bussola. La loro luminescenza mi fece facilmente intuire che sicuramente quella cosa era attiva e che, quasi sicuramente, era una sorta di meccanismo di difesa. Di fronte alla porta, poi, vi era un fuinjutsu la cui mia totale ignoranza in materia non mi permetteva di comprendere. Non avrei tentato di toccare la porta, non prima di essermi assicurato un qualsiasi indizio per capire quel sistema di sorveglianza, allarme o difesa che fosse.
    Decisi allora di proseguire, sapendo che sarei dovuto tornare sui miei passi e, per evitare di perdermi in quel dedalo di cunicoli, decisi di applicare una semplicissima strategia: scoprire i limiti di quel luogo e poi addentrarmi verso il centro. Notai allora, seguendo la parete o muovendomi lungo il soffitto, che mi trovavo in una enorme sala a base circolare nel cui centro spiccava quella che sembrava essere una statua imponente. Le gettai uno sguardo interessato ma altrettanto rapido, essendo deciso di seguire il mio piano per non perdermi. Seguendo il limitare della sala e osservando gli anfratti, scorsi qualcosa che mi attirò e mi convinse a fermarmi per studiarlo meglio.
    Una palla di vetro, il cui materiale bianco all'interno - molto simile a del fumo - si muoveva inspiegabilmente, era stata posizionata in un buco nella parete e, vicino ad essa, vi era una targhetta, raffigurante i quattro semi di Ame, che riportava la scritta "Banditi io vi comando: pagate il giusto prezzo". Strinsi i denti, nuovamente mi trovavo di fronte a qualcosa che non sapevo come interpretare. Se la porta di prima sembrava un puzzle che richiedeva che alcuni elementi venissero posizionati, quest'ultimo elemento - la sfera - sembrava un indovinello. Tutto, pensai, stava nel individuare il giusto conio. Era risaputo che ad Ame tutto girasse intorno ai soldi, ma non sembrava esserci nessuna fessura dove poter infilare dei soldi. Potevo escludere, dunque, fosse quella la moneta con cui pagare il giusto prezzo. Riflettei ancora un attimo, cercando di vagliare le poche informazioni che avevo sull'obiettivo: era un genetista e amava lavorare con cavie umane vive. Che richiedesse un pagamento di sangue, testimonianza della presenza di cavie da offrirgli? Stavo procedendo completamente alla cieca e forse ero arrivato, proprio per questo, ad una risposta così banale, ma decisi comunque di percorrerla. Impugnando uno dei miei coltelli da lancio, incisi la mia pelle, lasciando cadere qualche goccia di sangue sulla sfera, aspettando un qualsiasi tipo di reazione, mentre mi fasciavo il dito appena ferito.

    Proseguii lungo la parete, trovando una rientranza che formava un corridoio. Mi inoltrai vedendo qualcosa di interessante, ma che non riuscivo a comprendere, verso il fondo. Salii il muro in verticale e mi posizionai sul soffitto dopo aver preso qualche sassolino da terra, quindi mi avvicinai con molta attenzione sia a non provocare rumori sia a quelli che mi circondavano. Arrivato nei pressi dell'entrata, potei notare una strana stanza con una sorte di vasca chiusa al centro di un liquido malsano. Lanciai un primo sassolino verso l'entrata della porta, attesi con il fiato sospeso l'effetto di quel mio lancio: il rumore di uomo di guardia, il sibilio di una trappola che scatta. Se non avessi percepito nessuna delle due cose, ne avrei lanciato un secondo, verso quel liquido malsano e avrei osservato la reazione del sassolino. Ancora una volta, se non ci fossero stati segni evidenti di trappole o guardie, avrei fatto capolino dall'architrave e avrei provato ad infiltrarmi all'interno della stanza per poterla studiare meglio e da più vicino.

    [Percezione: 9]
    [Furtività: 7,5 +?]
  6. .

    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    XI

    Feci qualche cenno di assenso verso Orochimaru: Sì, è così risposi calmo, quando disse che aveva inviato un suo clone con i tre che furono poi imprigionati. Nel frattempo ebbi modo di osservare la ferita di Hagemono, sembrava coerente e reale. Un colpo inferto con precisione, le cui ripercussioni - l'abbondante sanguinamento - erano probabilmente causate dal retaggio di Byakuei.
    Poco prima che iniziassimo l'interrogatorio fu il momento delle presentazioni, cosa a cui non avevo badato in precedenza data il concitamento della situazione. Serrai la mandibola maledicendo la mia impudenza, l'orgoglio aveva offuscato i miei doveri verso la Mizukage, chinai il capo in segno di rispetto quando Kotaro mi presentò a lei. E lo feci una seconda volta quando lodò la mia preparazione ninja. E' un onore essere al suo servizio, Mizukage-sama dissi seriamente, lasciando che quei complimenti entrassero da un orecchio e uscissero dall'altro, così come mi aveva insegnato Ossuri-sama: abbandonare l'autocompiacimento, non crogiolare in piccole vittorie per non perdere di vista l'obiettivo più grande. Risposi al suo sorriso accennato, una crepa nella maschera che indossava, una crepa che lasciava intravedere il volto di una donna ormai anziana, stanca e sfibrata dalla guerra. Si trattò di un attimo, molto più breve di un secondo, poi quella spaccatura si rimarginò e il viso tornò duro, lo sguardo violento e assetato di vendetta posato sul traditore. Così mi volsi, a mia volta, verso l'uomo imbavagliato.

    Il breve colloquio con lo shinobi del suono e il suo drago fu interessante. Non conoscevo nulla sulla figura dei draghi, tanto meno del loro ruolo nelle dinamiche del mondo e il suo equilibrio. E' un'organizzazione che aspira all'immortalità perfetta. Hana è una di questi, ma solitamente si fanno chiamare tutti Hayate spiegai, rapidamente a Kotaro, invitando poi Tenma a continuare e Orochimaru di intervenire. Rimasi un attimo interdetto, una domanda iniziò a formularsi nella mia mente, ma non l'avrei posta finché non avessi avuto un'idea più chiara.

    Quando arrivò il momento dell'interrogatorio, Kotaro capì al volo la mia richiesta implicita: con un gesto del capo sparì, andando a eliminare l'evocazione di Hagemono, che fino a poco tempo prima si trovava all'esterno e - benché avessimo preso le precauzioni per non farla accedere alla stanza - non era intervenuta nel rapido scontro. Volevo assicurarmi che non potesse rivelarsi un asso nella manica del nostro prigioniero, ne che potesse avvisare i suoi alleati.
    I due kage si coordinarono nella tortura. Orochimaru avrebbe controllato se Hagemono avesse tentato di mentire, attraverso un serpente che avrebbe colto l'utilizzo di chakra da parte del prigioniero; Mei Terumi, invece, si sarebbe preoccupata di ricordargli cosa aveva da perdere: con un potente acido di sua produzione, l'avrebbe torturato rendendo il dolore insopportabile. Sorrisi violentemente, contento che fossimo riusciti a liberarli e di trovarli al nostro fianco in quel frangente. Ad una prima verità fece eco una menzogna, segnalata prontamente da Orochimaru e seguita da un fiotto di acido da parte di Mei-sama. Il veterano? Hagemono, non aveva confermato, ma io volevo la certezza. Osamu è il Veterano sì o no? Se lo avesse confermato, il mio viso si sarebbe fatto truce e il tono della voce si sarebbe alzato Lo Stratega! Dimmi, c'è anche lui qua? la rabbia mi pervadeva il corpo.

    Il motivo? Fu la missione che mi diede accesso alla Mano Nera. Itai Nara mi volle in una missione di ricognizione per valutare le mie capacità, la sua dragonessa ci portò nel Paese del Miele, dove vi era una cava di cristalli Mugen. Lì incontrammo il Veterano e il suo Stratega, io mi confrontai direttamente con lui e il divario tra le due forze era abissale, ma riuscii a salvarmi ugualmente.
    Il motivo per il quale volevo trovare e uccidere lo stratega era semplice: conosceva l'arte segreta del mio clan. Che il segreto custodito dalla mia gente fosse in mano ad uno dei bracci destri del Veterano, era inaccettabile e il suo nome compariva nella lista di persone che avrei ucciso.

    Ripresi un respiro regolare, scacciai dalla mia mente certi pensieri e tornai a concentrarmi sul presente e sulle parole di Hagemono. Venni poi aggiornato da Tenma e dal suo drago, quindi riportai l'attenzione verso il prigioniero Fermo, fermo lo interruppi mentre parlava di come Raizen e gli altri due avrebbero potuto distruggere tutto Tu rispondi a ciò che ti chiediamo noi, non muovi quella lingua finché non avrai il permesso di farlo e lo farai solo per rispondere a ciò che vogliamo sapere non avevo nessuna intenzione di lasciargli libertà di parola, sarebbe stato un interrogatorio martellante e alcune domande ripetute anche più volte per confrontare le sue risposte Mizukage-sama, credo che sia il caso di aumentare il livello di stress, diciamo così, sul nostro prigioniero la invitai, con voce calma, chiedendole di aumentare il dolore continuo ai danni di Hagemono. Quindi ripartiamo dall'inizio: Osamu è il veterano? attesa una sua risposta avrei ripreso rapidamente parola con una seconda domanda Dove l'hai incontrato oggi per la prima volta e quando. Rispondi rapidamente! lo schiaffeggiai Lo Stratega dove si trova? Osamu è il Veterano? guardai con rabbia la sua possibile espressione di dolore e senza pietà alcuna invitai Mei ad alzare per un momento ancora il dolore inferto ad Hagemono e poi riabbassarlo, allontanando l'acido o la lava corrosiva dai suoi arti inferiori. Cosa vuole Osamu dall'Oni? Cosa ti ha chiesto di fare e cosa voleva farsene di Naruto non avrei atteso molto, se la sua risposta non fosse uscita rapida dalle labbra avrei sferrato un calcio sul plesso solare dell'uomo e ripetuto la domanda tirandolo per i capelli. Osamu è il veterano? Dov'è lo Stratega? Parla! lo incalzai nuovamente. Tu chi sei? Sei un viaggiatore? quelle due domande furono a raffica, rapide e taglianti. Il mio sguardo sul suo viso pronto a cogliere qualsiasi esitazione sul suo volto, se avesse alzato lo sguardo verso di me gli avrei mollato nuovamente un manrovescio Osamu è lo Stratega? Chi è Osamu? Gli tirai i capelli ruotandogli il viso e torcendogli il collo Se esistono solo i draghi azzurri come sai che i draghi del nord sono bianchi? Che colore sono le vesti di quello shinobi? volsi la testa di Hagemono verso Tenma, attesa una risposta domandai rapido: Byakuei confermi? avrei lanciato un rapido sguardo verso il nanetto e poi la Terumi. Quindi avrei sbattuto contro il pavimento la testa di Hagemono: Cosa voleva farsene Osamu di Naruto. Quali sono i suoi piani. Parla! sferrai un calcio contro i reni Sei un viaggiatore? Quando ti sei trovato su quest'isola? ne sferrai un secondo sulle costole Come sei riuscito a riconoscere un drago del Nord se conosci solo quelli azzurri? tentai di spezzargli un dito della mano schiacciandola con il tallone, mentre la Mizukage, ad un mio cenno, avvicinava e allontanava l'acido da Hagemono intensificando e variegando il dolore del nostro prigioniero Quale era il piano di Osamu, cosa ti ha chiesto di fare e cosa voleva farsene dell'Oni?
    Fui preso dall'adrenalina e una foga omicida mi conquistò, risi appoggiando il mio ginocchio sul suo naso pronto ad abbandonare il mio peso e spezzarglielo Perché Raizen, il guerriero del vuoto e Maya potrebbero distruggere questa realtà? Se avesse tentennato non avrei esitato nel caricare il peso sul ginocchio e spezzargli il naso, facendo sì che un fiotto di sangue gli imbrattasse il volto e il pavimento su cui poggiava il capo. Cosa voleva Osamu da te, quali erano i suoi piani nei confronti di naruto? ancora un cenno verso Mei Terumi Perché conosci i draghi bianchi se esistono solo quelli azzurri? Dove si trova i fiordi del paese dei Demoni? spinsi la testa dell'uomo nella pozzanghera di sangue Quali erano i piani di Osamu? Sei anche tu un viaggiatore?

    Espirai calmo, se mi fossi ritenuto soddisfatto delle sue risposte e, con un buffetto leggero sul capo, gli avrei detto alzandomi Bravo, così mi piaci con le mani mi sarei passato le vesti, togliendo la polvere che si era attaccata ad essi mentre ero in ginocchio al fianco del prigioniero. Il mio sguardo si pose sui presenti, lasciando riecheggiare nel silenzio la mia domanda se fossero soddisfatti a loro volta delle sue risposte. Dopo di che, sperando in un rapido ritorno di Kotaro, avrei inviato Tenma a produrre delle manette per le braccia e le gambe di Hagemono che si chiudessero ai polsi e alla caviglie. Infilai le dita tra i capelli e grattai il capo guardando i due Kage Immagino, come dicevate, che avete diverse cose da fare ora. Però noi stiamo per trasportare l'ex generale della guerra ai Cremisi in manette e con evidenti segni di tortura. Potete assicurarci un modo per non venire attaccati dagli shinobi qui presenti a Kiri?
    Se Kotaro avesse fatto in tempo a tornare prima della partenza gli avrei domandato con uno sguardo il risultato della sua caccia. Poi gli avrei sorriso, sereno di saperlo al mio fianco durante la scorta di Hagemono e che non fossi solo con Byakuei e quel ninja di Oto con il suo drago. Bene, direi che possiamo raggiungere gli altri

    [Riuniti]
    Fummo gli ultimi ad arrivare nel luogo dell'appuntamento, erano presenti diverse persone, alcune le riconobbi immediatamente, altre mi erano ignote. Hagemono, legato e imbavagliato, era scortato da me e dal resto del team. Cercai subito Fudoh e, nel vederlo con appollaiato un gabbiano sulla testa, rimasi interdetto e il mio sguardo indagatore si posò poi sugli astanti e quindi su Raizen e quell'aura scoppiettante di chakra che lo avvolgeva. Credo sia il caso che qualcuno mi aggiorni su ciò che è successoUna volta ricevuto rapporto lo feci a mia volta, cercando di non escludere alcun particolare. Verso l'Hokage, poi, aggiunsi: L'idea di fargli evocare un possibile alleato non mi emozionava, per questo non gli ho ordinato di chiamare un drago azzurro. Però, se lo riterrete il caso, possiamo rimediare alzai le spalle
  7. .

    砂の海

    Suna no umi

    II

    Da quello che mi hanno detto i suoi colleghi, disse che non avrebbe lasciato scoperto l'ospedale per più di una settimana mentii con nonchalance al genin, alzando leggermente le spalle Come ti ho detto ricopre un ruolo importante nel villaggio. Non voglio che eventuali tracce si freddino le labbra si piegarono in un leggero sorriso e lo sguardo si mosse lungo la stanza della nave.

    [. . .]

    Hideo dimostrò a sua volta di avere qualche contatto all'interno di Suna, un contatto che avrebbe potuto farci molto comodo data la natura del nostro viaggio: Ryugi Nekki, kunoichi della Sabbia e appartenente alle squadre speciali del villaggio. Lanciai una rapida occhiata incuriosita verso Hideo, tornai a guardare prima il guardiano e poi lo shinobi del Suono che si era fatto avanti. Costringerci a tornare indietro e attraversare nuovamente il deserto sarebbe pressoché una condanna a morte dissi sorridendo Una soluzione si troverà Le mie parole furono profetiche, infatti poco dopo il guardiano di Suna aprì ad una possibilità: se il ragazzo avesse accettato un sigillo di tracciamento e noi avessimo accettato di prendere la responsabilità sulle sue azioni, allora avremmo potuto varcare il cancello. Serrai la mandibola e riflettei pochi attimi, volsi lo sguardo verso lo shinobi e dissi Se dobbiamo farti da balia, dovresti almeno presentarti, shinobi del Suono dissi divertito. Quindi guardai Hideo e i suoi corpi Voi cosa ne pensate? se ricevuto il beneplacito mi sarei diretto verso l'entrata.
    Al guardiano mostrai le mie armi e i miei averi. Tra questi la katana e i coltelli che racchiudevano l'ombra della Bakekujira risaltavano come perle, sul fondale marino, illuminate da un riverbero del sole.

    Bene dissi rinfoderando le varie armi Vediamo di accompagnare subito il ragazzo dal maestro, così che possa fare i suoi acquisti e poi tornare a Oto. Eh?
    Mi ci volle un attimo per ricordarmi la strada, guardai il villaggio, le sue strade e case riportando alla memoria il tempo passato. Quindi inspirai e imboccai la strada


    Direi di proseguire direttamente al desert/Hoshi&co al prossimo giro di post :zxc:
  8. .

    病気の顔

    Byōki no kao

    V

    I colpi ai sostegni delle campane furono mirati e, considerati i cigolii che emisero, mi diedero la certezza che sarebbero crollate se scosse. Con un sorriso divertito mi guardai da prima attorno e poi, senza esitare, mi sarei lanciato in un balzo verso il tetto per avvicinarmi alle ombre che avrebbero fatto da ponte al mio teletrasporto. [Passo di Tenebra]
    Mi sarei acquietato tra le tenebre, il mio elemento, e da lì avrei osservato il risultato di ciò che avevo appena fatto. Non ci volle molto che un uomo abbastanza alto, vestito con una particolare uniforme che forse era la stessa di quelli che avevo visto nella prima torre, entrò nel campanile. Sorrisi nell'attesa, pregustando il frastuono e lo scompiglio che avrei potuto procurare da lì a qualche momento. Vidi le campane iniziare a muoversi ed emettere i primi colpi, non mi aspettavo che crollassero con il primo colpo e nemmeno con il secondo, ma già al terzo iniziai a domandarmi se non avevo colpito con abbastanza forza. Mi misi immediatamente i tappi per le orecchie e, sottovoce, iniziai a imprecare. Serrai la mandibola domandandomi se valesse la pena tornare indietro e finire il lavoro, ma sapevo che quel suono stava attivando un'illusione e che mi avrebbe debilitato, inoltre avrebbe fatto saltare la mia copertura, cosa che avevo cercato di evitare fino a quel momento. Fortunatamente l'attesa venne ripagata: in un gran frastuono le campane caddero.
    Sorrisi per un attimo soltanto e poi le labbra si piegarono in uno smorfia di dolore, poiché mi resi subito conto che la mia mente era offuscata, il desiderio di scendere e entrare nella chiesa per adorare il dio della malattia mi dominò quasi completamente. Stavo quasi per abbandonare la mia posizione e scendere effettivamente che, in un momento di lucidità, tornai alla realtà: quello era il genjutsu di prima. La mia mente era vittima da ciò che avevo preventivato e, anzi, tentato di eliminare grazie alle mie azioni precedenti. Non potevo cedere, non potevo permettergli di dominarmi. Sapevo che a causa del rilascio avrei disattivato il Cammino della Morte, che mi sarei esposto a dei possibili sensitivi, ma il pericolo di cadere completamente vittima del genjutsu era maggiore. Con difficoltà mi mossi sul tetto, cercando un riparo più sicuro che potesse nascondermi alla vista, quindi sentii un frastuono quasi maggiore del precedente provenire dall'interno della chiesa. Probabilmente era successo qualcosa dopo la caduta della campana, dovevo andare a vedere, dovevo andare a pregare e sottomettermi al dio della malattia. NO. No, era l'illusione che stava facendo effetto. Dovevo liberarmene il prima possibile. La cosa migliore da fare, in contemporanea al rilascio, sarebbe stato autoinfliggermi una ferita e così feci dandomi un colpo contundente alla coscia mentre fecevo fluire una discreta quantità di chakra. [Slot Tecnica I e II | Rilascio] [autoinflitti 2 leggere gamba sinistra]
    La mia mente fu nuovamente sgombra e mi appoggiai con la schiena al tetto respirando affannosamente. Mi sentii nuovamente in grado di ragionare in maniera lucida, di vagliare le ipotesi e scegliere in maniera ponderata. Respirai affannosamente per qualche attimo ancora, rendendomi conto che il sobbuglio aveva portato la gente a uscire dal monastero e, dalla porta principale e da alcune finestre, una nebbiolina che riconobbi immediatamente si stava diramando. Rimasi perplesso per qualche attimo, ma poco dopo la ricondussi a Hideo. Individuarli tra la folla, soprattutto se ancora trasformati, sarebbe stato impossibile, per questo avrei tentato un'altra via.
    Mantenendomi sul tetto, muovendomi con passo felpato tra un'ombra all'altra, avrei cercato un modo per entrare nell'edificio dall'alto, da lì mi sarei mosso per trovare l'ufficio o le stanze del sacerdote. Tutto questo, ovviamente, quando sarei stato in grado di usare ancora una volta Cammino della Morte.

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    65,25/80
    Vitalità
    15/17
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. rilascio

    2. rilascio

    Note


  9. .

    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    X
    Interpost

    Le informazioni fornitemi dai miei compagni erano state precise e si erano rivelate utili: la Mizukage faceva largo affidamento sui suoi costrutti difensivi e così riuscii a distruggere le sue difese giocando d'anticipo. In seguito, la coordinazione nell'attuare il piano ci permise di porre Kotaro nella migliore condizione per colpire e così fece liberando Mei Terumi. Inclinai le labbra in un ghigno divertito, ma le mie parole si spensero nel buio che ci circondava quando la Mizukage sputò della lava che colpì Orochimaru mentre tentava di afferrare il mio collo in una presa mortale, liberandolo a sua volta dall'illusione. La guardai, o meglio, guardai in sua direzione nascondendo l'espressione stupita per ciò che era appena successo appena prima che Kotaro sciogliesse il velo di tenebra. E' stato un piacere, Mizukage-sama dissi con voce asciutta, leggermente ironica nel sentire la stizza che ci rivolse. Il kokage, rigurgitando sé stesso, si liberò dall'attacco della Terumi e inveì, riconobbe la potenza dell'illusione che li aveva soggiogati alla pari di un'altra leggenda: Itachi Uchiha. Sbattei la palpebra, non riuscendo ad abituarmi nel sentire nominare certe figure con tanta naturalezza.
    Prima che la nebbia e l'oscurità si diradassero, Byakuei si era preso cura di Hagemono che ora, ferito e imbavagliato, si trovava sdraiato a terra. Ooh sì, Hagemono qua, ha molte cose da spiegarci dissi con un sorriso violento, facendo eco a Orochimaru. Dopo di che vorrei, con l'aiuto di Kotaro e gli altri, portarlo con gli altri shinobi che ci attendono il mio sguardo si spostò dal Kokage alla Mizukage Sempre che per voi non sia un problema alzai brevemente le spalle e poi ripresi. Per quanto riguarda Raizen e Maya, li abbiamo fatti evadere dalle prigioni di Kiri lo dissi con voce calma, d'altronde l'ordine che era stato dato era viziato dal controllo che Osamu aveva esercitato sulla Terumi. Dopo di che il gruppo si è diviso, noi con un cenno del capo indicai gli altri shinobi Avevamo il compito di liberarvi dal controllo di Osamu e dall'inganno di Hagemono. Raizen e altri si sono diretti da Naruto, mentre Fudoh doveva trovare un mezzo di trasporto che ci permetesse di raggiungere e superare l'Oni

    Ma ora... mi voltai, armato di un sorriso che non prometevva nulla di buono, verso Hagemono E' ora di fare qualche domanda e avere qualche risposta una risatina proruppe dalle labbra e mi avvicinai al prigioniero. Mi avvicinai a lui, imbavagliato da un Fuinjutsu e ferito dalla wakizashi di Byakuei, ne osservai la ferita con uno sguardo attento, poiché non mi fidavo dell'assassino di Ossuri e volevo assicurarmi che Hagemono non potesse rappresentare una minaccia. [Conoscenza medica (base)] Quel pensiero mi fece tornare in mente una cosa, volsi lo sguardo verso Tenma e con voce calma, come se stessi parlando del meteo, le dissi: Oh direi che è il caso di disattivare la carta bomba, non vorrei che esplodesse da un momento all'altro. Ma torniamo a noi conclusi, riportando l'attenzione verso Hagemono. Le parole vennero anticipate da un ghigno violento: Orochimaru, dicevi che di volergli piegare la mente fino a chiedere pietà. Accomodati, vediamo se riusciamo a renderlo collaborativo e pronto a parlare

    Mi avvicinai, allora, a Tenma e a mezza voce gli domandai: Quando vi ha visti, Hagemono, è rimasto stupito nel vedere un drago del Nord guardai prima lo shinobi del suono e poi la sua evocazione perchè mai? attesi un momento e poi domandai nuovamente: Nel caso foste in grado di comunicare tramite i vostri draghi dissi, riferendomi all'altro drago presente aggiorna il resto della squadra e chiedi aggiornamenti

    Avrei atteso che Orochimaru si fosse dimostrato soddisfatto della tortura nei confronti di Hagemono, dopo di che mi sarei avvicinato al traditore e grazie alla tecnica dell'interrogazione mentale avremo posto alcune domande.
    La prima riguardava un dettaglio che non volevo trascurare: L'uccellaccio che era appostato qua fuori. Dov'è adesso? Se ci tiene alla tua incolumità è meglio che non se ne svolazzi in giro e ci raggiunga qua il mio sguardo si sarebbe mosso rapidamente verso Kotaro, non sarebbe stato difficile capire cosa gli stavo chiedendo di fare. Quindi ripresi riportando l'attenzione verso HagemonoQuando e dove hai incontrato Osamu? Perché vi siete alleati in questa congiura contro Kiri, Oto e Konoha? volevo introdurre l'argomento, capire dove si fossero incontrati e messi in contatto, ma anche se erano entrambi dei viaggiatori o meno. Poi proseguii: Il vostro piano cosa prevedeva e come era organizzato? Cosa ti ha detto Osamu rispetto ai "viaggiatori" e l'Oni?
    Scrocchiai il collo e socchiusi l'occhio per un attimo, facendo ordine tra ciò che mi avevano detto Tenma e il drago, quindi domandai: Il drago qui. Avevi la faccia di uno che aveva appena visto un fantasma. Perché la presenza di un drago del nord ti ha stupito tanto?

    In base alle risposte avrebbero potuto fare seguito altre domande. Quando mi sarei ritenuto soddisfatto, avrei domandato a Tenma di creare delle manette da mettere a Hagemono per scortarlo fino al punto di incontro. Poi avrei salutato con un cenno di rispetto sia la Mizukage che Orochimaru

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    73,75/80
    Vitalità
    16/17
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///
    4. Lancia Spiedi
    5. Bomba Specchio

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    Note




    Edited by Youshi2 - 16/2/2024, 13:28
  10. .

    砂の海

    Suna no umi

    I

    Hideo avrebbe ricevuto una lettera di mio pugno da parte di un delegato kiriano, le poche parole scritte in una caligrafia rapida ed elegante chiedevano della sua disponibilità a partecipare ad un viaggio nel territorio del vento. Lo informava, inoltre, che mi ero già preso la libertà di avvisare il suo superiore della Mano Grigia che, a causa di un incarico di villaggio, non sarebbe stato disponibile alla veglia delle mura. Avrebbe dovuto, allora, presentarsi all'alba del giorno dopo al molo di Kiri dove una nave ci avrebbe trasportato fino al paese del The.
    Mi avrebbe trovato sottocoperta, seduto davanti ad un tavolo spartano mentre osservavo la mappa e programmavo il tragitto migliore. Al suo arrivo, chiusa la mappa e fattogli un cenno di saluto con il capo, l'avrei invitato a sedersi a sua volta. Non mi sarei perso in convenevoli, per quelli avremo avuto tempo in un secondo momento durante il viaggio, la cosa che mi urgeva maggiormente era spiegargli il motivo della sua convocazione. Gliene avrei offerte due, mentre la terza me la sarei tenuta per me: Ben trovato, Hideo-san. Siamo diretti a Suna, si tratta di una semplice ricognizione allungai verso il genin un foglietto firmato da Fudoh-san Ieri ho cercato Fudoh-san in ospedale per una questione e mi hanno informato che manca da un po' di tempo e che aveva lasciato questo pizzino sul foglio, il primario, aveva lasciato scritto che si sarebbe diretto a Suna per questioni personali senza dare ulteriori spiegazioni Fudoh-san ha un ruolo fondamentale per Kiri il mio sguardo si spostò fisso sul genin, non era mio compito informarlo del legame familiare del primario con la Signora di Taki e il ruolo di questa nello scacchiere politico internazionale, tanto meno del legame che il rosso sembrava avere con quelli che lui definiva Dei Guerrieri. Dobbiamo assicurarci che sia in salute e, se possibile, scoprire le motivazioni che l'hanno spinto nel territorio del Vento. E' fondamentale, però, visto che può essere un po' permaloso piegai appena le labbra in un sorriso ironico Che se dovessimo incontrarlo non venga a sapere che siamo andati a cercarlo, potrebbe non prenderla bene. Aspettai un suo cenno di assenso e quindi estrassi un secondo foglio dalla tasca interna del kimono e glielo mostrai, questa volta era una fotografia e raffigurava un giovane shinobi Lui è Hasami Soshi. Chunin di Suna che ha appena ricevuto la medaglia accademica al valore uno dei riconoscimenti più importanti dell'istituzione accademica, forse il genin ne aveva sentito parlare Da quello che mi è dato sapere, per un rapporto accademico che è circolato, si è distinto in una missione contro Kurotenpi attesi un momento, cercando le parole adatte tamburellando le dita sul tavolo, per poi riprendere Voglio saperne di più. Può essere che la missione riguardasse ciò sta succedendo nel Paese dell'Artiglio, dovremo quindi entrare in contatto con i Sands Scorpions o con quel chunin direttamente ripresi la fotografia e la bruciai, come se nulla fosse, sfruttando la fievole fiamma della candela posta sul tavolo. Domande? [Incarico di Villaggio]
    La terza ragione per cui l'avevo convocato e di cui non gli avevo parlato, invece, era di tutt'altro tenore: ero interessato ai suoi progressi. Non solo alle sue capacità o le sue conoscenze che avevo potuto osservare durante l'ultima missione accademica, ma principalmente al suo modus operandi.
    Volevo, insomma, valutare se fosse pronto a togliere il Grigio e indossare il Nero.

    [. . .]

    Durante il viaggio, una marcia dal ritmo sostenuto e priva di agio, sarei stato disponibile a intrattenere quasi qualsiasi dialogo con il genin, se avesse voluto e se fosse stato in grado di parlare malgrado la velocità che stavo dettando. [Velocità di movimento: 550]
    Mi tornarono in mente diverse immagini e sensazioni, uditive e olfattive, della prima volta che avevo visto le mura di Suna, ormai diversi anni prima, quando avevo raggiunto il grado di genin. Molte cose erano cambiate da allora. Tolsi mal volentieri il cappuccio che mi proteggeva dai raggi diretti del sole, una volta raggiunto il portone di Suna, così da farmi vedere chiaramente in volto. Da non molto avevo appreso un metodo per limitare il flusso di chakra e così, al fine di mantenere mie informazioni che ritenevo sensibili, già da quando eravamo sbarcati al paese del Thè, avevo attivato quella tecnica. [Slot Tecnica: Cammino della Morte]
    Se non lo avesse già fatto, quando all'orizzonte si sarebbe intravista Suna, avrei detto al genin: Credo sia il caso di attivare gli altri due tuoi corpi attesi un momento e, guardando il falco, dissi Non facciamo cose sospette, rimaniamo in gruppo finché non abbiamo superato le mura. Poi inizieremo la ricognizione mossi qualche passo e poi mi bloccai riguardando l'uno e trino: Ah pensa a cosa dire, nel caso dei loro sensitivi dovessero analizzare il tuo chakra, se scoprissero che siete un'unica entità. Quello che vuoi, anche la semplice verità se pensi che sia la cosa migliore, l'importante è entrare nel villaggio e non attirare l'attenzione indesiderata dei proprietari di casa

    Poco prima che mi identificassi ai guardiani, la voce di un giovane si fece sentire con chiarezza: mostrava un rotolo verso le mura, documento che rendeva conto della sua presenza e della sua necessità di entrare nel villaggio per acquistare dei meccanismi. Osservai con curiosità le sue cicatrici e un sorriso, tremendo per la perfidia che trasudava, si dipinse sul mio volto: quel ragazzo portava sul corpo i segni di una vita dedicata al pericolo. Mi era impossibile non solidarizzare con lui, a mia volta portavo con orgoglio i segni delle battaglie e degli scontri che avevo affrontato. Un altro motivo che attirò la mia attenzione sul ragazzo fu il suo coprifronte: era uno shinobi di Oto. Era un alleato, un ninja dell'asse.
    Spostai allora lo sguardo verso le mura e con voce tranquilla ci annunciai Sono Youshi e loro sono Hideo e Shuradõ, shinobi di Kiri feci un cenno verso il mio compaesano Sono venuto per incontrare il mio maestro: Shunsui Abara. Immagino che il suo negozio all'interno del DESERT sia ancora aperto attesi un momento e poi ripresi, guardando lo shinobi di Oto Se sei interessato a dei meccanismi, Shunsui è sicuramente la persona che stai cercando. Posso condurti da lui, se desideri quindi avrei riportato l'attenzione verso le mura.
    Se mi fosse stato chiesto di deporre le armi avrei storto il naso Speravo che certe abitudini fossero state obliate dal tempo scossi il capo con dissenso Ho con me oggetti dal valore inestimabile, preferirei non separarmene dissi con voce asciutta.

    Chakra rimanente: 79 Bassi



    Note Off: Ho posto l'arrivo in concomitanza con Shakur per due motivi: il primo, principale, è per poter partecipare alla serie di giocate avviate da Boreanz; il secondo, non meno importante, è per poter giocare con Shakur.
    Per questi motivi mi auguro che non ci siano complicazioni, in caso sentiamoci privatamente.
    Tanti bacini
  11. .

    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    IX

    La prima parte del piano non ebbe intoppi: forse fu la presenza di Kotaro, sebbene accompagnato da Byakuei, a permetterci di passare rapidamente i primi posti di blocco. Non ci furono controlli ulteriori sui prigionieri e, la notizia che il nemico avesse informazioni tanto sensibili, ci condusse rapidamente nell'ufficio di Hagemono dove erano presenti i due Kage.
    A quello che avvenne dopo eravamo preparati e pronti ad agire rapidamente. La nebbia quasi esplose nella stanza mentre Byakuei ne condensava il perimetro, tanto per evitare intrusioni quanto fughe da parte dei nostri obiettivi. Nel frattempo Kotaro era uscito dalla mia ombra nascondendosi e Tenma si era concentrato sulle guardie, lanciando poi uno dei suoi costrutti verso il centro della stanza cercando di colpire alla cieca i nostri obiettivi. Non pensavo che quel attacco potesse effettivamente impensierire i nostri obiettivi, tanto per la loro caratura, quanto per la poca efficienza che poteva avere un attacco di quella entità alla cieca. Ma ferirli non era il suo obiettivo, il suo obiettivo era trasportare la chiave di volta per l'attacco di Kotaro: il costrutto, infatti, trasportava al suo interno una delle bombe abbaglianti che gli avevo fornito. Fino al mio segnale, però, questa sarebbe rimasta nel ventre del costrutto metallico.
    Un sorriso tetro si dipinse sulle mie labbra mentre calmo respiravo la condensa della nebbia, mi trovavo nel mio habitat naturale e, all'interno di essa, le mie capacità di combattimento miglioravano sensibilmente. Assorbii la mia ombra prima di caricare, rapidamente e silenziosamente, quella che avevamo identificato come la prima da dover liberare. [Slot Tecnica: Attivazione Movimento Oscuro III, Basso | Vel 675, Furtività: 9] [Volontà Assassina: Mei Terumi] [Furtività 12] [Movimenti Silenziosi] [Movimenti Inodore] [Percezione: 10,5] [Orecchio Fino]
    Scattai rapidamente in direzione di Mei Terumi, non avevo percepito alcun movimento da parte sua e non dovetti avere grossi problemi a individuarla tra la nebbia. Mi tenni con il baricentro basso e le gambe leggermente flesse, sia per rendermi più difficile da notare, sia per evitare di essere io stesso vittima del costrutto di Tenma nel caso stesse muovendosi ancora in circolo. [I Slot Azione: Movimento, entro 12 metri | Vel 750, Bassissimo; Furtività 13.5] [Movimenti Silenziosi] [Movimenti Inodore] [In punta di piedi] Quando mi trovai ad una distanza ravvicinata, in un unico movimento, estrassi Utsubo e cercai di colpirla alle ginocchia con un fendente. Come mi aveva rivelato Byakuei, la donna era molto abile nel creare difese istantanee e, per questo, il primo attacco non aveva l'obiettivo primario di colpirla, bensì di tentare di distruggere la sua difesa e così le sue certezze. [II Slot Tecnica: Manipolazione della Natura] [II Slot Azione: Attacco con arma | Vel 725, For 700 Mediobasso; Pot contro oggetti: (40 +20 bonus in Forza +10 Precisione) *3= 210, Pot contro persone: 40 +10 Precisione] [Utsubo] Davo quasi per scontato che si sarebbe difesa in quel modo per diversi motivi, ma se invece il mio attacco non avesse avuto alcun tentativo di opporsi da parte della Kage o avesse bucato le sue difese, avrei con un movimento del polso deviato la traiettoria per scongiurare l'ipotesi di gambizzarla e cercato, più semplicemente, di procurarle una ferita superficiale su entrambi gli stinchi.
    Proseguii il mio movimento di un altro passo, la lama nera di Kiri si alzò repentina e seguì la piroetta che compii sul posto, alzando il baricentro, allargandosi e minacciando chiunque si trovasse nel suo raggio. In realtà il movimento della lama fu sterile, dato senza forza e con una traiettoria che avrebbe minacciato il collo solo di una persona alta almeno due metri, ma il suo obiettivo non era ferire, solo quello di attirare - anche solo per qualche attimo - l'attenzione dei miei avversari. [Slot Gratuito Veloce: Finta | Vel 675] Mentre mi trovavo a metà del movimento rotatorio, la mano libera - tenuta dietro la schiena, che davo alla Mizukage, ma non celata dal mantello - si strinse con forza espandendo nell'area un forte bagliore. La mia mano si intorpidì a causa dell'effetto dell'esplosione, ma il leggero impasto di chakra mi permise di non subire danni significativi per l'esplosione dell'ordigno. [III Slot Azione: Bomba Abbagliante | Res 625, Basso | Leggera alla mano] Avevo tentato di attirare l'attenzione dei miei avversari sulla lama, cercato di far credere che volessi compiere un attacco ad area contro gli altri miei nemici ignorando la Mizukage, così che non si sentisse minacciata dalla mie intenzioni, ma in realtà volevo solo darle quella sensazione per poi tentare di abbagliarla. Ne io ne gli altri due obiettivi, esclusa Mei Terumi, saremmo stati influenzati dal bagliore: io davo le spalle alla fonte di luce e i miei avversari avevano la vista limitata dalla nebbia, ma non il mio obiettivo, io e lei ci trovavamo ad una distanza abbastanza ravvicinata. La bomba non era una pallina dalla dimensioni esagerate, avevo considerato che si potesse nascondere efficacemente nella mia mano e che la frenesia dello scontro limitasse la possibilità di notare quel dettaglio da parte della Kage della Nebbia.
    Kurayami! Urlai la parole in codice che avevamo concordato e, a quel punto, avvennero diverse cose contemporaneamente.
    Tenma abbandonò il controllo sul costrutto di metallo che sarebbe caduto rovinosamente a terra privo di chakra. Nel fare ciò il suo ventre si sarebbe aperto lasciando cadere la bomba abbagliante che, impattato il terreno, sarebbe esplosa. Il bagliore non avrebbe accecato nessuno, ma la forte fonte di luce avrebbe proiettato al soffitto l'ombra del costrutto metallico ora privo di chakra. Il velo di nebbia era sicuramente fitto, ma non abbastanza da schermare completamente bagliori di quel genere, sebbene - come dicevo - non potessero accecare qualcuno, la luce era tanto improvvisa quanto potente da filtrare nella nebbia e proiettare rapidi ombre.
    Byakuei, sentita la parola in codice, avrebbe iniziato rapidamente a compiere i nove sigilli necessari all'attivazione dell'illusione. Malgrado la rapidità di mano del jonin ci sarebbe voluto qualche attimo prima che la Mizukage fosse vittima della sua illusione.
    Contemporaneamente, cercando di sfruttare il momento di possibile cecità da parte di Mei Terumi, avrei concluso la piroetta precedente e, con un movimento di polso della mano intorpidita dalla bomba luminosa, avrei scagliato tre spiedi verso di lei da una distanza molto ravvicinata. La mia attenzione, nel primo attacco, era quello di studiare le sue possibili protezioni agli arti inferiori. Spesso, infatti, le armature o più generiche protezioni, lasciavano scoperte i piedi, le caviglie o le zone laterali del ginocchio, se in una di queste tre zone non vi si fosse manifesta una protezione sarebbe stata l'obiettivo del mio attacco. [IV Slot Azione: Attacco a Distanza | Prec 675, Pot 10 a proiettile, 3 spiedi] [Lancia Spiedi] [Spiedi Potenziati] [Veleno Disturbante]
    Kotaro sarebbe intervenuto in concomitanza con l'esplosione della seconda bomba abbagliante. L'ombra proiettata sul muro dalla luce filtrata dalla nebbia era il ponte perfetto per il passo di tenebre, così si sarebbe trovato sopra alla Terumi. A quel punto, sfruttando il soffitto alla stregua di un trampolino, si sarebbe lanciato verso di lei componendo due semplici sigilli: Drago e Tigre. Dalla sua bocca uscì un'improvvisa nube di tenebre che avrebbe dovuto facilmente coinvolgere le nostre tre vittime, proprio nel momento in cui Byakuei concludeva il caricamento della sua illusione e sferrava il suo genjutsu contro la Mizukage. [Tecnica Byakuei: Nebbia soffocante]
    Il piano nel suo complesso mirava a ridurre sensibilmente la percezione della Terumi, era già stata vittima del primo veleno inalato e il secondo, se i miei spiedi avessero lambito la sua carne, avrebbe peggiorato ancora di più la sua situazione. L'illusione di Byakuei mirava a debilitarla, ridurle la possibilità di sfuggire al fulmineo e silenzioso attacco di Kotaro. Quest'ultimo, se fosse stato certo di colpire la Terumi, appena prima che i suoi arti affilati scalfissero la pelle della donna, avrebbe usato la seconda parola in codice: Raito! <3 Così Byakuei avrebbe sciolto immediatamente l'illusione che intrappolava la mente della Mizukage, affinché il danno non letale del Tokugawa potesse sciogliere il genjutsu lanciato da Osamu o Hagemono a cui la donna era sottoposta.
    Nel frattempo Tenma si sarebbe preoccupato che le guardie che prima aveva intrappolato, non avessero trovato un modo per sfuggirgli. Io, invece, avrei lanciato a terra l'ennesimo ordigno che, questa volta, sarebbe esploso coprendo il terreno e le superfici di uno scivoloso strato di ghiaccio. [V Slot Azione: Lancio Bomba Specchio]

    Attesi un istante, gustandomi la sensazione di essere nella nebbia e avvolto dalle tenebre mie alleate. La mia voce avrebbe spezzato la cacofonia della battaglia e si sarebbe rivolta verso Mei Terumi e poi verso Orochimaru Mizukage-sama, Orochimaru-sama, perdonate questa piccola improvvisata dissi, non potendo togliere il sorriso dalle labbra provocato dall'adrenalina della battaglia Ma siete vittima di una congiura, ordita da Osamu e il suo lacché qui presente: Hagemono
    Se fossimo stati in grado di liberare la Mizukage mi sarei rivolto direttamente a lei L'unico modo che avevamo per convincerci che non stessimo mentendo era liberarvi noi stessi, ferendovi, dall'illusione. Se ora lei è libera sa che le mie parole sono veriterie, ma Orochimaru-sama è ancora sotto il controllo di quei due. Dobbiamo fermare Hagemono e liberare il fondatore del Suono In realtà avevo qualche dubbio su quel punto, per questo avevamo tentato di liberare prima Mei Terumi: se Orochimaru si trovava nel corpo del Cavaliere del Vuoto, chi era all'interno del corpo di Orochimaru? Un dubbio la cui risposta non era molto distante, l'avrei scoperto presto.
    Se non fossimo stati in grado di liberare Mei Terumi, la battaglia si sarebbe fatta più dura e, con voce secca, lo avrei comunicato ai miei compagni con l'ennesima parola in codice: Gesshoku!
    Quindi avrei stretto l'elsa della katana e mi sarei preparato a proseguire il piano.

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    73,75/80
    Vitalità
    16/17
    Slot Azione

    1. Scatto

    2. Utsubo

    3. Bomba Abbagliante
    4. Lancia Spiedi
    5. Bomba Specchio

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Attivazione Movimento Oscuro

    2. Manipolazione della Natura

    Note


  12. .

    病気の顔

    Byōki no kao

    IV

    L'ispezione della torre più grande del villaggio non fu particolarmente proficua: sembrava, a tutti gli effetti, usata come semplice abitazione. Al suo interno, suddivise per piani, potei trovare una dispensa di cibo e scorte, un luogo dove erano tenuti diversi oggetti preziosi e ricercati - come collane, quadri e un pianoforte - e una stanza adibita a camera da letto. Riflettei qualche attimo sul fatto che vi fosse un unico letto a due piazze e che le persone presenti fossero quattro, dovetti dedurre che almeno due su quattro fossero ospiti, ma non riuscii a sentire cosa stessero dicendo né cosa stessero facendo. Non tralasciai nemmeno il fatto che gli uomini indossavano una sorta di uniforme, tutti e tre - infatti - avevano un vestito nero elegante. Vestito che non avevo notato essere indossato anche dalle guardie alle mura, aveva quindi un significato e un fine preciso: identificarli e differenziarli dalla popolazione. Quei tre, potei dedurre allora, avevano un ruolo preciso all'interno dell'organizzazione del villaggio, ma nulla poteva farmi comprendere di cosa si trattasse.

    Il tonico mi permise di osservare meglio il villaggio nella sua interezza, grazie anche alla posizione sopraelevata da cui lo guardavo. La mia attenzione si focalizzò sulla dimora del bersaglio, questa era ben fortificata: vi erano diverse guardie sulle mura che la proteggevano e riuscii a notare anche qualche trappola lì attorno. Mi grattai il mento pensieroso, non riuscivo a comprendere il motivo di tutto ciò. Perché mettere delle trappole all'interno del proprio villaggio, quanti feriti avrebbero potuto provocare a degli abitanti disattenti che si trovavano semplicemente a camminare all'interno delle proprie mura? Potevo pensare che il Bersaglio temesse dei tumulti interni, anche se - dopo quanto ci aveva rivelato Suiboro - un'illusione aveva incatenato le menti degli abitanti; oppure il Bersaglio sapeva che qualcuno sarebbe venuto ad eliminarlo e quindi si era attrezzato erigendo diverse stratificazioni di difesa.

    Lungo la traversata del campo in maggese trovai ancora diverse trappole, queste - come mi aveva descritto Hideo - erano piuttosto semplici e sembravano essere per lo più pensate per animali di media taglia come lupi o cani. Ma ancora una volta mi domandai perché erano state poste all'interno delle mura. Mi trovai nuovamente a considerare due ipotesi: la prima che gli abitanti del villaggio, non essendoci tra loro ninja o guerrieri addestrati, fossero in grado di costruire trappole semplici e rudimentali; la seconda che quelle trappole fossero pensate e poste lì proprio contro degli animali. Non me la sentii di escludere nessuna delle due ipotesi, potevo quindi pensare che il nemico sottovalutasse le capacità dei suoi possibili assassini ponendo delle trappole semplici a sua difesa, ma non escludere nemmeno che all'interno del villaggio ci fosse un qualche tipo di infestazione.
    Dopo aver visionato il primo pozzo, avvicinandomi al campanile, potei notare che alcune trappole erano state nascoste con più attenzione ed ebbi qualche difficoltà a evitarne qualcuna, così come le guardie che sorvegliavano il villaggio.

    La ricerca all'interno del pozzo vicino al campanile diede i suoi frutti. Lì, sotto qualche metro d'acqua, potei notare una sorta di grotta che dava verso Nord. Sorrisi glaciale, ecco il passaggio di cui il vecchio borbottava. Certo, non sapevo dove ci avrebbe portato, ma data la direzione verso cui la grotta si apriva potevo considerare che avrebbe potuto portare tanto alla casa del Bersaglio quanto all'interno del tempio. Esclusi che tutto il passaggio segreto fosse sott'acqua, altrimenti il vecchio non ce lo avrebbe suggerito, sempre che non fosse crollato poco prima di dirci come sfruttarlo. La tentazione di perlustrare il passaggio era forte, ma la esclusi quando mi resi conto che immergendomi avrei avuto i vestiti completamente inzuppati e avrei potuto lasciare delle tracce troppo evidenti del mio passaggio una volta che mi sarei diretto verso il campanile. Decisi dunque di perlustrare il passaggio dopo essere stato al campanile.

    Riuscii a scalarlo rapidamente e alcun segnale d'allarme mi fece pensare di essere stato avvistato. Controllato rapidamente che non vi fossero guardie all'interno, entrai di soppiatto. Osservai attentamente le campane, cercando un qualche fuinjutsu o altre elementi che potessero darmi una spiegazione dell'illusione. Non trovai niente che attirasse la mia attenzione, per questo controllai con maggiore cura l'ambiente. Con le orecchie tese pronte a cogliere qualsiasi rumore sospetto, mi fermai un attimo a ragionare. Ciò che dedussi era che le campane potevano essere il mezzo per la diffusione dell'illusione, ma che non vi sembravano essere sigilli imposti su di esse, significava dunque che erano i campanari ad attivare un genjutsu e che il suono delle campane era il medium tramite il quale l'illusione si diffondeva. Mi tornò in mente un'illusione cara a Fudoh-san, questa funzionava similmente: si trattava di un richiamo ammaliante e, chi lo sentiva, era portato a seguirlo cercando di raggiungerlo. Certo, non aveva la stessa portata di quello che avevamo sperimentato in precedenza, ma le campane potevano giocare un ruolo in tutto questo. Ebbi in quel momento l'idea.
    Studiai con attenzione le corde utilizzate per muovere le campane, valutai che avrei potuto tagliuzzarle rendendole più fragili al fine di far sì che si spezzassero se tirate, ma avrebbe solo ritardato il genjutsu poiché qualcuno avrebbe potuto sistemare agilmente il tentativo di sabotaggio. No, avevo bisogno di creare più rumore, anche per dare un diversivo maggiore ai miei compagni di missione che si trovavano in mano nemica: dovevo far crollare le campane, toglierle dal loro sostegno in modo che non fossero più utilizzabili. Mossi allora lo sguardo verso i sostegni che le reggevano, erano in ferro battuto e con diversi tralicci e arcate che sostenevano il peso. La mia intenzione non era quella di far crollare immediatamente le campane, i miei colpi non sarebbero stati finalizzati a spezzare direttamente il sostegno, ma avevo intenzione di indebolire sensibilmente la loro struttura, così che - dopo i primi oscillamenti delle campane - il loro peso avrebbe fatto il resto. Studiai allora quale fosse il punto migliore da colpire per attuare il mio piano. Una volta trovato, avrei iniziato dalle due campane minori, le mie mani si resero improvvisamente affilate come rasoi e si abbatterono sul punto individuato precedentemente. [Slot Azione I e II - Doppio Colpo, Attacco in Mischia a mani nude | For 625 Bassissimo, Pot singolo attacco: 10 +20 Oltraggio, Basso. Pot contro oggetti: 80] Dopo di che scattai rapidamente verso il sostegno della campana maggiore, questo era più robusto dato il suo peso e avrei dovuto utilizzare più chakra esponendomi così a dei possibili sensitivi, ma - avendo consapevolezza di questo - avrei subito riattivato la tecnica che mi celava ai loro sensi. Questa volta avrei colpito con un unico arto, la mia mano si fece carica di chakra oscuro e colpì uno dei sostegni tentando di manometterlo come fatto con i precedenti. [III Slot Azione - Attacco in Mischia a mani nude | For 625 Bassissimo, Pot 10 +10 Oltraggio +10 Precisione. Pot contro oggetti: 105] [Slot Tecnica - Manipolazione della Natura]
    Come avevo considerato di fare in precedenza, poiché avevo usato troppo chakra per poterlo nascondere alla vista di qualche sensitivo, mi concentrai e - il più rapidamente possibile - cercai nuovamente di nascondere il mio chakra. [Slot Tecnica Avanzato - Cammino della Morte]

    Sapevo che avrei potuto allarmare qualcuno, benché i colpi non fossero stati dati con un'arma metallica e quindi non avrebbero dovuto creare tanto riverbero da allarmare la gente che stava alla base del campanile, malgrado questo cercai un nascondiglio dove posizionarmi. Teso l'orecchio pronto a cogliere avvisaglie di allarmi o segnali, iniziai a considerare il modo migliore per scendere dal campanile senza farmi scoprire. Respirai a pieni polmoni, mi attendeva una bella nuotata dopotutto, pensai sorridendo.

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    70.25/80
    Vitalità
    17/17
    Slot Azione

    1. Doppio Colpo

    2. Doppio Colpo

    3. Oltraggio

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Manipolazione della Natura

    2. Cammino della Morte

    Note


  13. .

    天狗の散歩

    Tengu no sanpo

    VIII

    Rimasi interdetto, un sorriso si dipinse sul volto guardando Kotaro: veramente quel Naruto era vivo e si trovava tra noi? Questa poi... dissi a denti stretti grattandomi la nuca, mi domandai se fosse quello il grande sacrificio ciò che stesse preparando. Il discorso tornò poi sulla storia dei Tokugawa e sul monastero in cui Kurogi incontrò quella donna dalle caratteristiche divine, fu così che mi disse che il monastero si trovava a Taki, nei pressi del confine con il Paese del Ferro. C-c-cosa? Tentennai nuovamente alle rivelazioni del prozio, la mano si mosse sul viso cercando di distendere i lineamenti contriti dalla sorpresa E' solo... mi morsicai l'interno della guancia lasciando lo sguardo vagare sul terreno per poi riportarlo verso Kotaro Niente, ho sentito una storia vagamente simile non più di un anno fa. Però, vedi, ho imparato a diffidare da certe tremende coincidenze dissi evidentemente turbato Ne parlerò con Fudoh, ti ringrazio per avermi rivelato questa storia. Non ne conoscevo i dettagli questa volta il sorriso fu rilassato e sincero, benché non perdesse mai quella vena omicida e violenta. Se fossimo riusciti a uscire da quella assurda situazione, allora avrei sicuramente contattato i due fidati chunin dei fatti di Taki per organizzare una visita in quel monastero che spesso e inaspettatamente si proponeva tra le parole di chi mi circondava.
    Kotaro iniziò la sua dimostrazione con Nuibari ed io bevvi le sua conoscenza, stupendomi delle sue capacità.

    [. . .]

    Alla prigione avvennero diverse cose, forse la più divertente fu vedere quelle due prime donne - Kotaro e Raizen - arruffare le penne e gonfiare il petto. L'hokage era forse annebbiato dagli anni passati sullo scranno e le sue capacità di collaborazione, con elementi che non appartenevano alla sua cerchia di ninja, erano veramente basse. Certamente un comandante, ma sicuramente non un leader capace di ispirare fiducia, stima e farsi seguire senza dare ordini.
    Il brevissimo colloquio con Fudoh mi lasciò incuriosito e un ghigno emerse sul viso, certo le sue parole erano criptiche, come al solito, ma il messaggio tra le righe era chiaro: quella non era la Signora di Taki, ma così come ella anche quest'altra - sua omonima - avevano uno strettissimo legame familiare con il Primario di Kiri: erano fratelli. Rivelazione, questa, che cambiava non poco gli equilibri sullo scacchiere del continente. Dettaglio difficile da dimenticare, Fudoh-san risposi con un sorriso al suo primo invito Però ora terrò in considerazione questa distinzione feci qualche cenno di assenso e quindi porsi Utsubo a Kotaro, poiché si era deciso di proseguire con una evasione più violenta e diretta. Il mio occhio bevve conoscenza: Kotaro era un modello da seguire, un maestro da cui apprendere ciò che Ossuri non mi aveva insegnato. Così osservai attentamente, per quanto possibile, il suo attacco alla cella. Solo le braccia e le armi tenute in mano assorbirono la propria ombra, quindi lanciò una bomba abbagliante all'interno della cella e solo dopo aver visto il suo attacco, poiché la luce - dato che davo le spalle all'improvvisa fonte e con la mano proteggevo l'occhio dal bagliore - limitò solo in parte il mio sguardo. Aveva, grazie alla bomba, proiettato le ombre delle sbarre verso l'esterno e, a quel punto, le aveva colpite con le due katane riuscendo a danneggiare effettivamente la gabbia e liberando così i prigionieri. Battei le palpebre, cercando di mantenere un'espressione che non fosse di palese stupore: aveva danneggiato qualcosa colpendone la sua ombra. Mi avvicinai allo zio ritrovato con calma, aspettando che mi ridesse Utsubo, senza però domandargliela poiché lo ritenevo irrispettoso, quindi dissi Non ho mai visto nessuno del clan fare una cosa del genere, ma nemmeno considerarla possibile. Molto interessante, Kotaro-sama rinfoderai la spada non perdendo il contatto visivo con Kotaro, quindi non aggiunsi altro e mi lasciai trasportare dalle rivelazioni successive.
    Il fatto che l'allarme non fosse scattato non mi diede alcun tipo di sollievo. Ci eravamo mossi in incognito e solo coloro che erano presenti alla Pagoda potevano sapere quale fosse il nostro obiettivo, se l'Imperatore avesse potuto e voluto aiutarci in quel modo per quale motivo non ce lo avrebbe rivelato in precedenza? Si poteva tranquillamente escludere un suo coinvolgimento in tutto questo, riflettei guardando Q, il ninja di Kumo. Tirai le labbra infastidito, qualcuno voleva facilitare l'evasione, ma non avevo gli elementi per capire se fosse un insperato alleato o un nemico che ci stava manovrando come piccoli burattini.

    [. . .]

    Ascoltai le parole del resto dei componenti del team, guardando la luce oscillante provenire dall'unica finestra dello studio. Un sorriso divertito non voleva abbandonare le mie labbra: l'avevo riconosciuto subito, quello era l'ufficio che mi era stato dato dalla Mano Nera. L'ironia della sorte. No, credo sia meglio provare a colpirli in un unico momento dissi verso Kotaro, quando propose le due possibilità Il kage di konoha ha parlato di un genjutsu e, sebbene non si possa escludere che sia un altro tipo di jutsu, prenderemo per buone le sue parole. Per questo motivo, poiché il nostro interesse è sciogliere l'illusione di cui sono vittime, sarà meglio non avviluppare ulteriormente la loro mente. Oltre a ferirli, infatti, potremmo pensare ad un rilascio congiunto cercai uno sguardo d'intesa con gli altri miei compagni. Mi grattai il mento Conosco quella stanza: è il mio ufficio, quanto meno nel mio tempo disegnai con un dito a terra la piantina della stanza, lì covacciato dal nascondiglio in cui ci trovavamo Non conosco quali ristrutturazioni sono state fatte nel tempo, ma posso descrivervi come penso che sia. E' piuttosto semplice, un quadrato di otto metri per otto. L'ampia finestra non supera i tre metri ed è qui, al centro del muro che dà verso l'esterno. L'arredamento all'interno, ovviamente, non posso prevederlo. Io, quanto meno, ho dei gusti piuttosto minimalisti, non so se si possa dire lo stesso di Hagemono alzai e abbassai le spalle.
    Guardai i miei alleati uno ad uno. Pianificare e attuare un attento a due Kage e un generale non era cosa da tutti i giorni, ma la caratura dei miei alleati mi dava qualche speranza. Avremmo dovuto collaborare in maniera efficiente e rapida, per fare questo serviva un piano ben studiato e preparato: Di quello che sia in grado di fare Kotaro-sama in parte mi è noto, ma ho bisogno di sapere cosa siete in grado di fare voi domandai indirettamente ai due shinobi e al drago che accompagnava uno di questi.
    Se Tenma mi avesse rivelato essere in grado di manipolare i metalli, avrei abbassato gli angoli della bocca incuriosito. Molto interessante avrei riflettuto qualche momento e poi domandato Pensi che saresti in grado di manipolare i kunai di Byakuei? Sempre che siano in metallo aggiunsi, guardando il nano di Kiri. Attesa una loro riposta, avrei domandato ancora una volta Eventualmente Byakuei potresti fornirgli alcuni dei tuoi ricevitori? Una volta li ho provati sulla mia pelle esitai un momento sono in grado di limitare le capacità fisiche di uno shinobi, no? Tenma, se non in grado di manipolarle direttamente, potrebbe creare un costrutto al cui interno vi è uno dei ricevitori e usarlo come asso nella manica per un attacco a sorpresa
    Sia se Tenma non mi avesse rivelato di essere in grado di manipolare i metalli o dopo quelle brevi domande, avrei domandato al ninja e al suo drago come potessero essere utili in battaglia.
    Poi mi sarei rivolto verso Byakuei Qualche idea su cosa tu sia capace ce l'ho, invece le parole uscirono come uno sputo. Lo guardai, non riuscendo a dimenticare gli ultimi istanti di vita di Ossuri. Non posso sorvolare su ciò che hai fatto nel mio tempo, Byakuei. Ma adesso hai la possibilità di farmi cambiare idea sul tuo conto, dimmi come puoi esserci utile ora. Hai qualche Mondo a tua disposizione?
    Finito di interagire con i miei compagni di congiura, avrei atteso qualche attimo e poi parlato con voce calma. Non c'è motivo di tentare di avvicinarci di soppiatto se possiamo arrivare a loro direttamente. Byakuei fingerà di averci catturato e ci porterà dalla sua Kage. So che i rapporti tra voi potrebbero essere, come dire, incrinati. Come credi potrebbe reagire se le portassi dei prigionieri? Che informazioni potete darmi sul conto dei nostri bersagli? Inutile dire che qualsiasi cosa potrebbe rivelarsi fondamentale Rimasi in silenzio e attesi che condividessero con me quanto sapevano.
    Feci qualche cenno d'assenso Ora vediamo di accordarci su un piano d'azione: come ho detto sarà Byakuei a portarci all'interno dell'ufficio, la notizia che si abbiano trovati altri nemici all'interno del territorio di Kiri dovrebbe avere abbastanza importanza da interrompere momentaneamente la loro riunione. Soprattutto se Byakuei dovesse rivelare che il nemico è a conoscenza del loro asso nella manica: il ritorno di Naruto; in quel caso sicuramente vorranno sapere che cos'ha in mano il nemico e ci faranno accedere all'ufficio. Non porteremo segni di tortura, quindi potrai giustificare la cosa dicendo che c'hai sottoposto a interrogazione mentale lanciai uno sguardo verso il nanerottolo per poi spostarlo verso Tenma e quindi Kotaro Mentre Tenma e il drago interpreteranno, con me, il ruolo di prigionieri di Byakuei, tu, zio, ti nasconderai nella mia ombra, immagino conosca la tecnica Kage no Shakuyo
    Sospirai calmo e quindi ripresi Cercheremo di sfruttare il più possibile il campo di battaglia: la stanza è piccola e dovremo rendere questo un nostro vantaggio. Forse voi due dissi, rivolgendomi all'evocatore e alla sua creatura potreste avere qualche problema a combattere nel Velo di Nebbia, ma noi tre siamo nati e addestrati per farlo. Così come la Mizukage, ma non gli altri due. Per questo motivo, Tenma, saprai già, prima di colpire, dove andare a mirare. E sarà qui indicai il centro della stanza, quindi spostai lo sguardo verso di lui e gli altri shinobi Byakuei, mi hai detto che conosci molti ninjutsu di Kiri, immagino che tu sia in grado di usare la Foschia del Mostro Marino aspettai un suo segno di assenso Molto bene, la utilizzerai per limitare ancora di più lo spazio a loro e a nostra disposizione disegnai con un dito, iniziando dal lato sinistro del quadrato, una spirale che, una volta compiuto il giro della stanza si restringeva sempre di più in un movimento a zig zag dopo il primo giro. Limitare il loro spazio di manovra significa aumentare le potenzialità dei nostri attacchi ad area. Datemi qualche minuto e renderò i miei veleni gassosi e anche i vostri, se ne possedete qualcuno che ritenete possa rivelarsi utile [Conoscenza dei Veleni] [Nebbia Assassina di Zabuza] Questo velenodissi mostrando la boccetta e il suo contenuto Ridurrà sensibilmente la loro capacità di percezione e, inoltre, li confonderà abbastanza da rendergli più difficoltoso l'utilizzo di qualsiasi tecnica. Quindi occhio, se ne saranno vittime, potremmo sfruttare qualsiasi loro tentennamento nell'usare il chakra per colpirli in controtempo. Siete in possesso di qualche carta bomba? Se sì, potremmo attivarne già qualcuno dandoci diversi minuti di vantaggio, così da sfruttarle come ulteriore asso nella manica. Essendo già attivate avranno molta più difficoltà a percepirle e si riveleranno un'utile sorpresa se le cose dovessero mettersi male per noi Aspettai un momento e poi mi spiegai: La mia intenzione è quella di dare a Kotaro una finestra temporale, il più semplice possibile, in cui colpire: appena avrò attivato il velo di nebbia, sguscerà via dalla mia ombra e si nasconderà in attesa del momento migliore in cui attaccare sorrisi diabolicamente e spiegai al resto dei miei compagni come avevo intenzione di procedere per sferrare quell'attacco. [Nota] Quindi diedi a Tenma una bomba abbagliante, sapeva come avrebbe dovuto utilizzarla, mentre i ricevitori di Byakuei gli sarebbero stati forniti durante la battaglia.
    Bene, signori li guardai uno ad uno questo è il momento di portare criticare o controproposte al piano attesi sereno, d'altronde erano ninja più esperti di me e sicuramente non sarei rimasto sordo a loro suggerimenti o idee.
    Se fossimo stati d'accordo sul piano avrei allungato i polsi verso Byakuei, la legatura doveva essere tanto credibile quanto facile per me, in un secondo momento, liberarmene. Attesi che Kotaro si nascondesse nella mia ombra e quindi, dopo qualche attimo di concentrazione, limitai la mia fonte di chakra agli occhi di un possibile sensitivo. Il motivo? Far abbassare la guardia a chi ci avrebbe ispezionato, rassicurarli sul fatto che non potessi rappresentare una reale minaccia. [Tecnica Avanzata - Cammino della Morte]
    Guardai un'ultima volta i miei compagni, sorrisi tra me e me Andiamo
    A quel punto sarebbe stato Byakuei a scortarci, suo il compito di farci superare le guardie e richiedere quell'appuntamento urgente con i due Kage dell'alleanza e il loro generale

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    79/80
    Vitalità
    17/17
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Cammino della Morte

    2. ///

    Note


  14. .

    病気の顔

    Byōki no kao

    III

    Volsi lo sguardo verso la kunoichi di konoha e sorrisi calmo rispondendole: La mia affermazione non nega la possibilità che si possa trattare di un genjutsu attesi un momento Oh non è nemmeno così difficile dissi lanciando uno sguardo a Hideo quando la chunin di konoha parlò di resuscitare i morti. Non molto tempo prima, infatti, Hideo aveva assistito in prima persona al ritorno in vita dell'amministratore di Kiri ucciso per mia mano, piegai le labbra in un mezzo sorriso ricordando quel giorno. Comunque sia non possiamo escludere né l'una né l'altra ipotesi, non finché non avremo ulteriori prove

    Quando la ragazza propose di prendere una mia traccia olfattiva rimasi stupito dalla leggerezza con cui lo disse e, una volta avvicinatasi impugnando il kunai verso i miei capelli, afferrai rapido il suo polso in una stretta salda ma senza stringere. [Slot Difesa - Rifl 625] Ti ringrazio per la premura, ma non sono disposto a lasciare mie tracce ad una sconosciuta, nemmeno se è accademica e soprattutto se è di konoha un sorriso leggero comparì sul mio volto, malgrado la gravità delle mie parole e il mio secco rifiuto. Quindi lasciai la presa sul suo polso Oltretutto il mio addestramento ha fatto sì che sia difficilmente percepibile anche all'olfatto più fino Non avrei mai permesso ad una kunoichi della foglia di possedere una traccia del mio odore, per quanto flebile. Se hai un lupo abbastanza piccolo che possa stare nascosto sotto il mio mantello allora va bene, altrimenti ritengo sia più saggio che mi muova da solo
    Per quanto riguardava il punto d'incontro dopo l'infiltrazione, concordai con qualche cenno del capo.

    [. . .]

    L'infiltrazione fu rapida ed efficace, nessun allarme scattò né altri segnali diedero adito alla possibilità che fossi stato scoperto. Inspirai ed espirai calmo guardandomi attorno, il gruppo di edifici su cui mi trovavo erano probabilmente semplici abitazioni e non si presentavano minacce dirette a me e alla missione.
    Fu il vociare via via più intenso ad attirare la mia attenzione verso il cancello: qualcosa era andato storto nel tentativo del resto del team di infiltrarsi nel villaggio. Osservai la situazione dall'alto, per quel poco che potevo vedere con la vista limitata dai tetti limitrofi, ma non vi era alcun segno di lotta. Se delle capacità della kunoichi, non conoscendola, potevo avere qualche dubbio, dall'altra ero piuttosto sicuro del sangue freddo di Hideo, il primo genin della nuova generazione kiriana. E, se non avevano deciso di ingaggiare battaglia, significava che non era ancora arrivato il momento di esporsi. Il baccano attirò diverse guardie, che vidi camminare in direzione della strada principale, questo mi avrebbe permesso forse di agire indisturbato o, meglio, di poter godere dell'inaspettato diversivo.
    Sorrisi indossando la maschera delle squadre speciali e impastando una leggera quantità di chakra che andò a schermare il mio tan tien. [Slot tecnica Avanzata | Cammino della morte] Il diversivo, infatti, da una parte avrebbe potuto attirare l'attenzione delle guardie, dall'altro avrebbe potuto alzare il livello di tensione, per questo motivo decisi di rendermi invisibile agli occhi di un possibile sensitivo.
    Dopo l'attimo di concentrazione che quella tecnica mi richiese, mi mossi rapido, ma senza foga stando attento a ciò che mi circondava. Avrei seguito il percorso che avevo indicato ai miei due compagni di squadra, feci un'unica variante che aveva attirato in quel momento la mia attenzione: la torre più grande del villaggio che si trovava lì vicino. Non avrei perso tanto tempo a perlustrarla dall'interno, era mia intenzione dare solo un'occhiata dall'esterno, magari attraverso qualche finestra, per capire che utilità avesse per il villaggio. Per farlo mi avvicinai di soppiatto, balzando da un tetto all'altro e, siccome non si trovava particolarmente distante da uno di questi, con un unico salto avrei cercato di raggiungere le parte esterna della torre. Lì, grazie al chakra adesivo, mi sarei mosso a filo di muro sulla struttura lignea: aveva una base in pietra e il resto della torre era composta da legno. Tesi l'orecchio cercando di cogliere qualsiasi rumore potesse provenire dall'interno e, con le dovute precauzioni, mi mossi verso la cima, stando sul lato della torre che dava verso l'esterno del villaggio, sbirciando dalle uniche finestre presenti nell'edificio. Se qualcosa mi avesse segnalato la presenza di qualche persona lì in cima, avrei posto ancora più attenzione e, una volta individuato sommariamente la sua o la loro posizione, mi sarei mosso in direzione diametralmente opposta prima di dare una rapida occhiata. Colsi l'occasione di poter osservare il villaggio dell'alto per ingerire un tonico, il suo effetto fu rapido e il mio sguardo avrebbe potuto osservare la fortezza senza alcun limite dato dal buio o la fitta nebbia, nella speranza di notare cose che potevano essere sfuggite al volatile di Hideo. In particolar modo cercai di osservare la dimora/fortezza dove il Bersaglio risiedeva. [Tonico dell'Occhio della Nebbia] Dopo di che, se nulla avesse attirato la mia attenzione precedentemente all'interno della torre, sarei ridisceso proseguendo l'itinerario.
    Come mi era stato segnalato da Hideo, a seguito della perlustrazione del suo falco, vi erano diverse trappole all'interno del villaggio e la sua descrizione pareva propendere per delle trappole a ghigliottina per lupi o cani. Avrei dovuto porre molta attenzione mentre camminavo tra l'erba, poiché il pericolo che queste fossero nascoste nel prato era sicuramente alto. [Percezione 9]
    Proseguii in direzione Nord, verso il primo pozzo che ci era stato segnalato. Nei pressi della fonte di acqua vi era una zona del villaggio in cui vi erano dei capi di bestiame e, non molto distante, una torre meno alta di quella che avevo perlustrato precedentemente. Cercando di sfruttare i punti d'ombra dell'ambiente mi avvicinai al pozzo e, rapidamente, mi ci infilai dentro sfruttando il chakra adesivo per non cadere rovinosamente. A quel punto sarei sceso per qualche metro o fino al livello dell'acqua, studiandone la struttura. Se nulla avesse attirato la mia attenzione, sarei risalito lentamente, cercando di captare possibili rumori provenire dalla superficie.
    La destinazione successiva sarebbe stato il campanile e il pozzo lì vicino. Per arrivarci mi sarei mosso a mezza altezza attorno, ma mantenendo qualche metro di distanza, dallo steccato che delimitava lo spazio di terra dedicato alle bestie. Lì la nebbia era decisamente più fitta che in altri luoghi del villaggio. Per questo motivo avrei dovuto porre ancora più attenzione, non scartando l'ipotesi che qualche traditore del mio villaggio coprisse luoghi sensibili allo sguardo di curiosi. Da quella distanza potei vedere una strada sterrata infilarsi nel banco di nebbia, avrei dunque potuto incontrare qualche guardiano o membro del villaggio durante l'attraversata. Attesi qualche attimo e poi decisi di muovermi, i miei passi rimasero misurati e se le orecchie erano tese nel cercare di cogliere rumori o minacce, lo sguardo perlustrava la zona in cerca di trappole. Se qualche rumore avesse tradito la presenza di altre persone o guardiani, avrei impastato rapidamente del chakra e, con uno scatto fulmineo, avrei cercato di avvicinarmi il più possibile alla zona del campanile. [Slot Tecnica | Scatto Rapido] [Movimenti Silenzioso - Più Veloce] [Caratteristiche Movimento] Se invece non ci fosse stato alcun pericolo di incrociare potenziali nemici, avrei continuato la mia attenta avanzata verso il campanile.
    Se fosse andato tutto liscio come l'olio mi sarei trovato nei pressi della fonte del genjutsu che qualche ora prima avevamo percepito, tra le mani rigirai gli improvvisati tappi per le orecchie, sapendo che potevano rappresentare una vaga speranza nel non rimanere intrappolati nell'illusione. La messa successiva non doveva essere molto distante, ma se avessi avuto ancora la possibilità e la strada si fosse dimostrata sgombra da minacce o trappole, mi sarei mosso di soppiatto - sempre cercando di sfruttare i punti bui delle strada e dei campi - verso il pozzo e, se il primo si fosse rivelato un buco nell'acqua, avrei compiuto la stessa operazione anche in quello. Dopo di che avrei tentato la scalata esterna del campanile, grazie al chakra, cercando di giungere alla sua cima.
  15. .

    寒さの中で叫びます

    Samu-sa no naka de sakebimasu

    VI

    I movimenti spasmodici della creatura, su cui rapido stavo correndo in direzione del bersaglio, mi fecero capire che la loro mente era tormentata dalla mia illusione. Un sorriso violento proruppe sul volto segnato dalla fatica e dalla tensione, sapevo cosa la loro mente stava generando: la paura e il terrore prendevano forma in miei letali e violenti attacchi. Così chiusi le distanze, Momin si stava reggendo il braccio destro e urlava contro il nostro gruppo di shinobi e al cielo la propria frustrazione, ma fu rapido a evocare una creatura - un piccolo pipistrello albino i cui occhi rendevano evidente il legame tra i due - e frapporlo tra la mia lama e il suo corpo. Espirai con forza e proseguii la mia offensiva, ma l'evocatore fu rapido nello spostare la gamba e la mia finta non bastò a prenderlo in controtempo: non riuscii a danneggiargli pesantemente la gamba e solo una ferita alla tibia, tinta ora di rosso, segnalò che solo in parte il mio attacco era riuscito. Socchiusi l'occhio e la labbra si allargarono in un sorriso, percepii il calore del suo sangue gocciolare dalla mia mano, forse ancora non se ne era accorto, ma quella ferita al ginocchio era stata maledetta dall'ombra e - benché non fossi riuscito in un unico colpo a raggiungere il mio scopo - sarebbe stato solo questione di tempo e presto anche quella gamba sarebbe stata inutilizzabile.
    Le sue parole non rimbombarono nell'ambiente come in precedenza, segno che voleva comunicare solo con me e escludere gli altri ninja accorsi sul campo di battaglia. Questa volta le tue parole meliflue non avranno alcun effetto su di me, Momin risposi secco alla sua domanda e l'ennesimo tentativo di corrompermi con vani sogni di gloria e forza. Il ricordo di ciò che aveva fatto quel pazzo sadico tornarono alla mia mente, tornò alla mia mente anche quella sensazione di perdita della mia stessa volontà che quell'elmo mi aveva dato, anche se sopperita da un potere indescrivibile. Le tue promesse e i tuoi doni non valgono niente. Pensavamo di averti sconfitto quella volta là, immersi nel ghiaccio dell'isola, ma questa volta non lascerò nulla al caso alzai la lama assumendo una posizione difensiva e bisbigliai: Goditi per l'ultima volta l'aria gelida di Genosha, Momin

    In un unico balzo mi fu addosso, il baricentro era abbassato e il corpo leggermente in avanti. Considerato il braccio destro che gli pendeva al fianco inutilizzabile e la ferita alla gamba, che certo non gli aveva limitato quanto sperato al mobilità ma che rappresentava comunque una ferita abbastanza profonda, sapevo che la minaccia principale sarebbe stato il suo unico braccio sano. Malgrado la disparità fra il suo movimento e i miei riflessi fosse sensibile, fui comunque in grado di reagire prontamente poiché fece ciò che mi stavo aspettando: tentò con un montante di colpirmi al busto, un colpo veloce e potente che molto probabilmente avrebbe minato il mio equilibrio e mi avrebbe scaraventato giù dalla creatura serpentiforme. Decisi allora che un non trascurabile sacrificio mi avrebbe permesso di inchiodare Momin. Così, mentre il colpo raggiungeva il mio petto rafforzato da una discreta quantità di chakra, la mia mano destra avrebbe tentato di afferrare il polso avversario con una presa salda. [Subisci e Mena: Slot Difesa, Rifl 675, Res 650, Mediobasso, 5 Leggere al busto | Slot Azione - presa, Vel 675, For 700, Mediobasso] [Nota]
    Se fossi riuscito ad afferrare in tempo il braccio avversario, l'attacco mi avrebbe fatto balzare in aria, ma sarei comunque rimasto attaccato al mio nemico, anche grazie ad un velo di chakra adesivo. Ammutolii il dolore di fronte a quella lampante possibilità: era ferito, incapace di usare un braccio ed io ero aggrappato all'unico con cui si sarebbe potuto difendere, non mi sarebbe sfuggito. Utusbo era tenuta con la sinistra, mentre la mia mano destra teneva saldamente il suo polso, la lama oscura aveva allora a disposizione tutto il fianco avversario privo di una evidente difesa. Immaginavo che, data la situazione, una delle prime preoccupazioni del mio nemico sarebbe stata quella di liberarsi, data la forza con cui mi aveva colpito in precedenza sospettavo che non sarebbe stato nemmeno troppo complicato per lui. Per questo motivo, mentre Utsubo si abbatteva violenta su di lui, misi in atto due stratagemmi per rendere il suo tentativo di liberarsi e l'eventuale difesa molto dolorosa per lui. Infatti, un dolore probabilmente inaspettato e acuto gli avrebbe afflitto la gamba ferita precedentemente e, contemporaneamente, la mia mano serrata sul suo polso si sarebbe all'improvviso fatta affilata come la lama che reggevo con l'altro arto e si sarebbe stretta nuovamente sul suo braccio [Slot Tecnica - Scambio equivalente. Medioleggera] [Nota] [II Slot Azione - Presa | For 750, Vel 675, Medio; Potenza 10 +20 Oltraggio, Basso] [Overcap e Sovraimpasto]
    Fu mentre il dolore si manifestava che la spada si sarebbe abbattuta su di lui. Il colpo venne portato con forza, non mi sarei lasciato sfuggire tale occasione e per questo spinsi il mio corpo oltre i suoi limiti. Tentai di colpirlo al cranio sperando, così, di staccarlo di netto dal suo corpo, non potevo escludere che sarebbe riuscito a frapporre il braccio sinistro in difesa, se precedentemente liberato, ma in quel caso avrei danneggiato il suo unico arto superiore ancora utilizzabile. [III Slot Azione - Attacco con Arma | For 675, Vel 750, Medio, Potenza 40 +10 Precisione] [Utsubo] [Taglio Scoordinante della Murena] [Overcap e Sovraimpasto]
    Mi trovavo in una situazione assai complicata, lì sulle creature evocate dallo stesso Momin e benché sentissi il rumore di battaglia dei miei compagni a diversi metri di distanza, non mi sarei lasciato sfuggire la possibilità di eliminarlo una volta per tutte. Serrai la mandibola quando la fatica e i sacrifici fatti in precedenza iniziarono a intorpidire le mie membra, quello scontro dovevo finire rapidamente, ne andava della mia stessa vita e di quella dei miei compagni.

    Youshi Tokugawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 600
    • Velocità: 625
    • Resistenza: 550
    • Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 600
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 600
    • Precisione: 675
    Chakra
    42,75/80
    Vitalità
    7/17
    Slot Azione

    1. S&M

    2. Presa

    3. Utsubo

    Slot Difesa

    1. S&M

    2. ///

    3. ///

    Slot Tecnica

    1. Scambio equivalente

    2. ///

    Note




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