Posts written by S h o !

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    Two is meglio che One


    Post terzo




    Le parole di Noroi furono appena udibili, sommerse dalle mille infamate che il folle lanciava al golem di fango che ci ostinava a rigenerarsi nonostante i suoi molteplici attacchi ed ai suoi piccoli cloni che, nemmeno troppo lentamente, cominciavano a sommergerlo coi propri corpi.
    La donna rimase in silenzio per qualche istante, nonostante lo straccio che gli copriva le orbite squadrò chiaramente Noroi da capo a piedi per poi contorcere le nere labbra in un macabro sorriso. Malato? Sussurrò, mantenendo il sorriso, mentre i giganti emersi della palude si scioglievano come neve al sole, lasciando il nostro povero e folle amico coperto di schifo, cosa che non sembrò lasciarlo impassibile, tanto che imprecò non poco e con parole che preferisco non riportare.
    E' di questo che ti hanno convinto? Non mi stupisco del tuo odio. Con un gesto della mano invitò il ragazzo ad entrare. Mentre la donna si accomodava su una specie di sedia composta di arbusti, il giovane Noroi avrebbe potuto squadrare la sua peculiare abitazione: la capanna era stracolma di boccette ripiene di misteriosi liquidi, arbusti, misteriosi frutti, piante e funghi, tutti accuratamente disposti su una miriade di mensole che parevano reggerne il peso per puro miracolo. L'anziana allungò la mano verso un grande scaffale alla sua sinistra, estraendone un enorme libro dall'aspetto antico che lasciò cadere sul tavolino di rovi davanti a sé. Il forte impatto generò una nube di polvere che si espansa dal libro fino ad arrivare al ragazzo topo mentre un tetro rumore di sofferenza del legno emergeva dall'esile tavolino che mal tollerava l'immenso peso del tomo. Lentamente l'Eleusa cominciò a sfogliare il grande libro mantenendo lo sguardo, o almeno quello che sarebbe dovuto esserlo, fisso su Noroi.
    La luce che filtrava nella casa batteva sullo straccio che la donna portava sul volto rivelando la verità su di essa, i suoi occhi erano assenti, da quanto tempo non era dato saperlo, eppure questa si muoveva come se non avesse tale disabilità, sfogliando agilmente le pagine in cerca dell'argomento ce cercava. Parlarti adesso sarebbe inutile, non avresti motivo di credermi. Inoltre noi Eleusi crediamo nella visione più che nella comunicazione orale. Le mani della donna si fermarono su una pagina, su di essa l'immagine di uno strano fungo. Prima di ottenere la tua vendetta devi capire gli inganni che affondano i loro artigli nel nostro clan. Portami questo fungo e potrai farlo. Si trova ad un ora di cammino a sud di questa capanna, ma attento, non sarà facile.

    GRAZIE PER AVERMI INCLUSO EH!


    Sbraitò il folle, finendo di pulirsi dal marciume che lo aveva ricoperto, quando Noroi uscì dalla capanna.
    Il tragitto per il punto indicato dall'anziana non fu difficoltoso, se si esclude il pestilenziale odore palustre, e condusse il duo ad un'area occultata da una miriade di arbusti di rovi.
    Oltre a questi il giovane topo avrebbe potuto intravedere un'area palustre del tutto simile a quelle fino ad allora percorse, almeno in apparenza. Al centro di essa, su un piccolo monte di fango che si ergeva dall'acqua palustre, vi era il misterioso fungo indicato dalla donna, sovrastato da fitte fronde di alberi dai cui rami calavano molteplici liane dall'aspetto marcio.
    Un'attenta osservazioneocchio di falco/investigatore avrebbe permesso a Noroi di notare una discrepanza tra il terreno di interesse ed il resto: i gracidii delle rane parevano assenti, mentre gli insetti che sorvolavano l'acqua erano decisamente in numero più cospicuo.
    Decidere come recuperare il prezioso oggetto era compito del ragazzo, il folle, d'altronde, nemmeno sapeva cosa stessero combinando.
  2. .

    Basta Timeskip


    Post decimo




    A Kuso, di quello che Silenzio aveva da dire, non importava un cazzo, ma niente proprio, eppure non riusciva a smettere di ascoltare la coinvolgente voce della ragazza. Per la prima volta nella sua vita il folle era... concentrato?!
    A quanto pare Dorian era uno scienziato. Nerd. Che l'Aimedacca utilizzava per tentare di copiare le tecniche speciali legate al DNA. NEEEEEEEEEEEEEERD! Ovviamente il ninja nudo non si riuscì a trattenere da un risolino ad ascoltare come Dorian venisse seviziato, non perché lo odiasse, ci mancherebbe, bensì perché, se ricordava bene la persona di cui stavano parlando, probabilmente la sevizia era più un premio che una punizione.

    Di che sevizie stiamo parlando? Cioè tipo un dildo montato al posto del sedile di una bicicletta e lui è obbligato a pedalare velocissimo mentre ci sta seduto? Oppure tipo un trapano-dildo a quattro diverse intensità di rotazione con ombrello integrato per eventuali spruzzi anali? No perché quello non si trova da nessuna parte eh.... dicono.


    La ragazza procedette quindi a spiegare la situazione, esasperando quanto l'infiltrazione la notte sarebbe stata più difficile e come aspettando il giorno successivo anche lei sarebbe stata più in forze, in effetti la tipa pareva reggere l'anima coi denti, una qualsiasi persona con un minimo di intelletto avrebbe optato per aspettare l'alba. Te lo scordi. Come? Ho detto che te lo scordi. Non me ne frega niente, ok? NIENTE. Io non faccio un altro timeskip, mi sono spiegato? Ma è una follia! Si tratta di una situazione pericolosissima in cui... Se aspettiamo Tasaki ci riprende.
    L'opzione più logica era chiaramente partire subito, senza attendere un solo secondo di più.
    Il trucco attorno agli occhi della ragazza si sciolse mentre lei, finalmente, smetteva di parlare, menomale, la faceva sembrare una strappona.

    Senti zia noi andiamo adesso.Non esiste che faccio un altro timeskip a caso, quindi raccogli quegli stracci che chiami vestiti e portami in quel luogo. Hai provato ad infiltrarti di notte ed hai fallito, solo un pazzo proverebbe nelle medesime condizioni...Fortuna per te, i miei problemi mentali sono stati certificati da molteplici medici, o almeno credo che lo fossero, uno aveva un cappello da chef... comunque, quello che voglio dire è che probabilmente non si aspettano un secondo assalto o che comunque potrebbero essere abbastanza sicuri delle proprie capacità da abbassare la guardia.


    Senza indugiare oltre il folle si fece guidare da Silenzio nel lungo percorso che conduceva al deposito per poi posizionarsi ad una distanza sufficiente da poterlo osservare senza venire scoperti. Magari dopo il tentativo fallito da parte di Silenzio le ronde erano cambiate, pertanto un'osservazione attenta era d'obbligo.

    La porta segreta. Se non è visibile dall'esterno vuol dire che non hanno motivo di sorvegliarla, non sanno che ne conosciamo la localizzazione, la cosa più sensata è provare ad entrare da lì.


    Se la ragazza avesse saputo come fare ad aprire la porta il folle avrebbe atteso il momento adatto per scattare verso di essa senza venir scoperto dalla ronda ed avrebbe provato a fare il suo ingresso nell'edificio.
    Alternativamente avrebbe ascoltato le eventuali proposte di Silenzio su come agire.
  3. .

    La seconda riunione della Foglia


    Post Primo




    Era il momento, potevo finalmente tornare nel mondo dei vivi. La seconda riunione della Foglia sarebbe stato il luogo in cui, finalmente, Raizen avrebbe rivelato al villaggio il mio ritorno da Cantha. Certo, non mi scocciava portare la maschera del lupo, ma poter viaggiare a volto scoperto tra le strade della mia città mi mancava immensamente; tuttavia la mia gioia sarebbe stata minore di quanto me la immaginassi, ma questo lo vedremo assieme tra poco.

    L'amministrazione era stata completamente rifatta, anche da fuori il grande edificio emanava una nuova energia che sembrava puntare al futuro; non ero stupido, al Kage piaceva fare le cose in grande e quello ne era l'esempio lampante.
    All'ingresso dell'edificio fui accolto da un piccolo ragazzo dai capelli rossi, un volto nuovo che avevo solo intravisto nei fascicoli quando ricoprivo il ruolo di consigliere.

    Può venire con me?


    Chiesi gentile, indicando il lupo bianco che mi seguiva come un'ombra, oramai girare senza di lui mi faceva sentire a dir poco nudo.
    Scesi con calma le scale che conducevano al sotterraneo dove ad aspettarci tutti vi era Raizen; il Kage, colossale come sempre, portava su di sé vestiti formali e si ergeva come un pilastro di pietra con alle spalle una mappa del mondo, lo salutai con un cenno del capo, senza indurre in ulteriori comunicazioni, non era il momento per le chiacchiere.
    Lentamente la sala si riempì di shinobi, ma fu proprio questo a ferirmi: nonostante i molteplici volti non scorgevo tra questi quelli di molti dei ninja che conoscevo. Volevo pensare che avessero lasciato la via del ninja per dedicarsi ad altro, ma sapevo bene che questo tipo di vita non si abbandona così facilmente. Osservai con attenzione i volti nuovi, le promesse della foglia e, se da una parte questo mi dava speranza, dall'altra mi riempiva di preoccupazione.
    I loro sguardi ammiranti verso il Kage, verso i ninja di rango più alto, sembravano sognare un futuro di fama e glorie, non conoscevano ancora le sofferenze alle quali quel percorso gli avrebbe condotti. Ma ero lì per quello.
    Nessuno avrebbe dovuto affrontare le sofferenze che avevo attraversato io, non finché avrei ancora avuto vita.
    Quando ci fummo tutti il decimo prese parola e fu con solennità e gentilezza che annunciò il mio ritorno, un discorso che di certo mi diede molta gioia, soprattutto perché il decimo non era un tipo che dispensava certe parole a cuor leggero.
    Tolsi la maschera e lasciai che tutti potessero vedere il mio volto, mentre ringraziavo gli applausi con un sorriso non privo di amarezza, la maggior parte di quelle persone non sapeva nemmeno chi fossi, ma probabilmente era un bene, voleva dire che non avevano dovuto affrontare i terribili avvenimenti della luna di sangue.
    Fu quindi il mio turno di applaudire, quando due shinobi furono promossi al grado di chunin: il primo era il ragazzo che mi aveva accolto, Yokuai, questo il suo nome; il secondo era Yato, un ragazzo molto abile che avevo avuto la possibilità di conoscere, anche se brevemente. Aveva un carattere non troppo accessibile, ma sapeva fare il suo dovere e tanto bastava.
    Serrai la mandibola con forza quando Raizen parlò dell'impero di Giada, probabilmente i presenti, se non poche eccezioni, non si rendevano conto della gravità della situazione, ma il pericolo era probabilmente troppo grande per loro, per questo non mi opposi quando il decimo decise di lasciare a dopo tale argomento.
    Ascoltai quindi in silenzio le parole del Kage e quelle di Yato: la foglia aveva più nemici di quanto immaginassi. Anche se Cantha era la mia priorità non potevo negare che nelle condizioni di debolezza che ci avrebbe imposto una guerra con l'impero di giada ci avrebbe reso vulnerabili agli attacchi di altri nemici, soprattutto se si parla di bestie che sono addirittura una dimensione intera. Dalle parole del kage capii che le situazioni da lui esposte avevano differenti gradi di pericolo, probabilmente ci sarebbero stati lavoro adatti per tutti là dentro.

    All'incirca, non più di due mesi e mezzo comunque.


    Confermai, alzando la mano destra sulla quale vi era uno dei neri artigli che Raizen aveva ottenuto fondendo il meteorite.

    Mi unisco all'idea di Yato, ma non penso sia sufficiente. Servirebbero dei passaggi segreti che permettano l'evacuazione rapida del villaggio da parte dei civili. Durante la notte della Luna di sangue ci sono state troppe vittime, non possiamo permetterci che accada ancora, è necessario che pensiamo a coloro che non sono in grado di combattere. Per quanto riguarda l'estetica, invece, mi piacerebbe modificare l'esterno dell'edificio in modo che renda omaggio ai clan. L'amministrazione deve essere un simbolo di unione, deve ispirare e far capire che siamo parte di un gruppo. Se da soli siamo vulnerabili, assieme siamo invincibili, chiunque guardi l'amministrazione dovrebbe pensare questo.
    Venendo a quello che diceva Raizen: Sì, quella misteriosa associazione sembra abbia imparato a creare dell'equipaggiamento che migliori incredibilmente le prestazioni fisiche. Detto in poche parole rendono persone normali di livello fisico pari ad un ninja mediamente esperto. Quelle a cui abbiamo assistito erano probabilmente solo prototipi, non mi stupirei se oggi possedessero equipaggiamento ancora migliore. Se non altro abbiamo tolto loro il meteorite e quello che ne resta è quello che potete vedere sulle mie braccia, speriamo che questo li possa rallentare.
    Colgo l'occasione per ringraziarvi del ben tornato, anche se molti di voi hanno volti nuovi spero di potervi conoscere tutti, ovviamente al di fuori delle missioni.

  4. .

    Il nemico del mio nemico


    Post diciannovesimo (XXI)



    "Al mondo non importa della tua vita, o di quella di chicchessia"... hai ragione. Il mondo è ingiusto, cerca di metterci l'uno contro l'altro, cerca di far prevalere il forte sui deboli. Sei l'incarnazione di tutto questo, no? Eppure guarda dove questo ti ha condotto, guarda dove ha condotto tutti noi. La tua ossessiva ricerca del potere ti rende cieca, rende ciechi la maggior parte di noi, per questo combatto. Preferisco morire nel tentativo di creare un mondo più giusto per tutti che vivere imponendomi sugli altri, se davvero servirà venire all'inferno per farti capire la veridicità dei miei intenti, certo non mi tirerò indietro.


    Perché continuavo a provarci? Perché mi ostinavo a tentare di convincere qualcuno così impossibile? Non lo so, davvero non riesco a rispondervi. Avrei voluto mollare, darle ragione e lasciare che la vicenda si esaurisse nella violenza, sarebbe stato certamente più facile, eppure non ne ero in grado. Probabilmente sembravo un folle e, probabilmente, lo ero davvero.
    Anche mia madre sembrava pensarla come gli altri, non potevo biasimarla. L'idea di un'immutabile violenza e predominanza del più forte era radicata nella mente di tutti, forse legata ad un oscuro ed ancestrale desiderio di primeggiare sugli altri; Midorinaka e mio padre lo ostentavano, facendo di esso un vanto, ma ero convinto che tale idea fosse propria di tutti, nascosta nell'anima di ognuno di noi? Che fosse anche nella mia? Che fosse stata proprio quell'idea, sepolta ma presente, a spingermi ad agire in quel modo? Avevo cercato il simbolo del sangue perduto, non volevo che cadesse nelle mani sbagliata, o almeno questo mi ripetevo. Se invece fosse stata la ricerca del potere a guidarmi? Ero stato egoista? Avrei forse dovuto aiutare la principessa del sangue nel suo assalto invece di provare ad aprire le stanze in cerca di un aiuto? Altre domande a cui non saprei rispondervi. Non mi sento di aver sbagliato, penso che la mia azione fosse la più logica, ma la logica poteva oscurare la purezza delle mia intenzioni agli occhi degli altri, soprattutto se si è contro ad un manipolatore come il Cardinale. Il viscido nemico non aveva esitato un attimo a provare a mettermi contro Midorinaka, e non nego che il suo sguardo ferito nei miei confronti mi provocò una fitta allo stomaco non indifferente. Non penso possiate biasimarmi però, avevo provato a fermarla, ci avevo provato davvero; inoltre, per quanto tentassi di instaurare un legame con lei, non potevo permettere che lei diventasse un mostro pronto a falciare vite.... no? Impedirle di prendere il simbolo era la cosa più logica, la più giusta per tutti, tranne che per lei, colei che avevo poco prima proclamato come amica, il mio animo ara scisso dal peso straziante di una decisione per cui la scelta più giusta era anche la più sbagliata, ma ci avrei pensato dopo, erano ben altri i problemi che dovevo affrontare in quel momento.

    La stanza si era rivelata un buco nell'acqua, nonostante le preziose informazioni che conservava, infatti, non vi era in essa niente che potesse aiutarmi nello scontro imminente, fu proprio per questo motivo che uscii ben prima che questa venisse sigillata dalla terribile tecnica della principessa che, per mia sfortuna, avevo già avuto modo di vedere.
    Lo scenario di sangue mi provocò una forte nauseaFerita Leggera, difficile da gestire, ma non fu l'unica emozione a suscitarmi. Datemi del sentimentale o dell'ingenuo, ma quel terribile spettacolo mi diede anche speranza. No, non ero impazzito, non più di quanto già non fossi almeno; il motivo è molto semplice: Midorinaka aveva chiaramente provato a chiudermi fuori dal pandemonio che stava per accadere, ne ero certo. Potevo ancora far breccia nel suo cuore.

    Nell'arena di sangue si erano venuti a creare molteplici scontri, avrei voluto poter intervenire in aiuto di mia madre e Julia, ma la velocità delle frecce era troppo elevata perché potessi farlo, soprattutto considerando la debilitazione che mi aveva indotto la precedente tecnica di Midorinaka. Maledizione! Devo fare in fretta o finiranno per farsi ammazzare!

    Fuggite e basta!


    Urlai alle due donne mentre mi preparavo a fronteggiare l'assalto di Byakuei.
    Una luna piena si formò sulla fronte della grande bestia al mio fianco, segno del legame che avevo instaurato con lui tramite la stella. [ST] Okami ha 2 tacche extra a riflessi più una ulteriore bilanciata da una di malus in Resistenza.
    FermaOrdini del Cielo, 1 tacca a Riflessi quell'affare, fratello! Intimai al lupo che, con un rapido gesto discendente della mano destra, schiantò a terra la strana arma che il nemico mi aveva scagliato contro. [SDI] Riflessi Nera
    Rapidamente il cardinale eseguì quindi i simboli per una tecnica che evocò un un pilastro d'acqua, troppo veloce per me da schivare, potetti solo chiudere con forza la bocca ed inclinare la testa in avanti in modo da proteggere leggermente le narici. Il liquido mi colpì in pieno, non provocò danni ma si insinuò comunque nelle mie aeree provocandomi la terribile sensazione di annegamento; tuttavia era molto strano, come aveva fatto a penetrare così facilmente? Che stai facendo, fratello?! Ringhiò il lupo. Il fedele Okami, seppur al mio fianco, non aveva minimamente reagito alla cosa, non solo, ma non sembrava nemmeno capire il motivo della mia reazione. Un genjutsu! Ho ancora bisogno di te, proteggimi Pianificazione [0]
    Speciale: L'utilizzatore può assegnare un incarico ad un alleato impartendogli delle direttive specifiche. Ogni azione intrapresa dall’alleato è incrementata di 2 tacche in una statistica scelta dall’utilizzatore. L’alleato deve ubbidire all’incarico impartito dall’utilizzatore il potenziamento non è applicabile per eventi collaterali la missione e non strettamente collegati.[Da chunin in su] + 2 a riflessi
    , ho bisogno di un attimo.

    Il grande lupo fece ancora scattare i suoi artigli, deviando le due armi da lancio, mentre le mie mani si congiungevano nel simbolo della tigre per eseguire la tecnica del rilascio. [SDII e III + STII e III]RIflessi di Okami Nera + 1
    Slot tecnica extra da bonus ad intuito + intuizione da stratega

    Rilascio - Genjutsu Kai
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'utilizzatore può deflettere genjutsu usando 2 slot tecnica. L'utilizzatore deve essere consapevole di essere sotto l'influsso di un'illusione o la tecnica non avrà effetto. Il Rilascio riduce l'Efficacia fino a 15 per grado e interrompe sempre il Mantenimento dell'avversario. Un Genjutsu senza mantenimento vedrà la sua Efficacia decadere di 20 ogni round a partire da quello seguente all'interruzione, e si dissolverà quando viene e azzerata. È possibile sfruttare i danni subiti volontariamente per aumentare l'efficacia del Rilascio, senza costo in chakra. Ogni leggera subita incrementa di 10 l'Efficacia; status Leggeri aumentano di 10 l'Efficacia, a status Medio di 30, status Gravi di 60. È possibile sommare l'Efficacia con un'altra persona se utilizzata insieme.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ½ Basso ogni 5 d'efficacia )
    [Efficacia Massima Rilasciata: 15 per Grado]
    [Da studente in su]

    Consumo Alto per efficacia 60 + azione rapida

    In un istante la sensazione di annegamento scomparve e fui nuovamente in grado di respirare liberamente, ma soprattutto di pensare.
    La situazione era difficile, caotica, sembrava che tutti combattessero contro tutti, inoltre le mie potenzialità fisiche, almeno da quello che avevo visto, parevano essere le più deboli all'interno di quella cloaca di odio. Scoraggiante eh? Essere il più debole all'interno di una situazione del genere certo non era piacevole, ma non era nemmeno lontanamente sufficiente a farmi gettare la spugna, ancora una volta la mia mente avrebbe dovuto prevalere sul mio fisico, cercando di portare una situazione del genere a mio vantaggio.
    Vediamo com'era la situazione: c'era il bibliotecario rosso che aveva cominciato ad attaccare, focalizzandosi su Julia e mia madre, o forse no. Il costrutto pareva aver reagito all'assalto che la Kagi aveva utilizzato per difendere lo spostamento mio e di mio padre, era possibile che il coinvolgimento di mia madre fosse dovuto alla sua sfortunata vicinanza all'altra donna, d'altro canto il gigante di sangue altro non era che un meccanismo di allarme, pronto a reagire agli assalti, decisamente utile visto il modo in cui aveva attaccato le sue vittime, ma ci torneremo dopo.
    Altro scenario: Mio padre che cercava di convincere Suichiro in un'alleanza contro il cardinale prima di gettarsi su quest'ultimo; utile, non c'è che dire, ma dubito che Midorinaka avrebbe preso bene la cosa e, se dovevo scommettere su un cavallo, sarebbe stato lei.
    Infine c'erano Byakuei ed il suo prezioso Kotaro che avevano provato a rendermi inoffensivo, perché di questo si parla, quei colpi, seppur insidiosi, erano ben lontani dal poter essere mortali, perché? Che fosse solo un modo per suscitare una reazione nella ragazza di sangue? Se quello era il suo intento aveva avuto effetto, Midorinaka non sembrava affatto contenta; anche se lo nascondeva dietro la scusa di voler essere lei a farmi a pezzi sapevo che sotto c'era ben altro.
    Bene, questa era la situazione, tutti sembravano convergere sul cardinale, ma non potevo lasciare che mia madre e Julia fronteggiassero il mostro da sole, potevo inoltre unire questa mia necessità ad un possibile ulteriore assalto al mio bersaglio. Come? Semplice, state a sentire.
    Dobbiamo distrarre il servo per lasciare che gli altri prendano indisturbati il padrone. Intimai al lupo, intendendo di focalizzare Kotaro. Senza ulteriori indugi il lupo caricò l'assassino delle ombre, coprendo in una frazione di secondo la distanza che li separava [Slot gratuito] e tentanto di squarciarne il petto con una potente artigliata che mirava a percorrere dalla cresta iliaca destra alla spalla sinistra del bersaglio. [SAI]Artigli [AdR]
    Speciale: L'utilizzatore può colpire l'avversario con i propri artigli, potenza 30. Può ridurre di 10 la potenza una volta per round per infliggere Ustione (DnT Medio). Ogni membro del branco nel raggio d'azione aumenta la potenza di 5, fino a un massimo di 20.(Consumo: 1/2 Basso)
    [Da jonin in su]

    Artigli adamantini [Potenziamento]
    L'utilizzatore possiede degli artigli e zanne speciali ed ottenuti dopo il bagno nella sacra pozza del sole degli spiriti lupo. Il potenziamento di Artigli adamantini si applica anche a "Zanne ed artigli"Tipo: Da Mano - Taglio/Perforazione
    Dimensione: Media
    (Potenza: 30 | Durezza: 3)
    [Da chunin in su]

    Potenza 60 Stat Viola

    Intanto io raccolsi da terra una delle armi scagliatemi dal cardinale e la scagliai con forza contro il guardiano della biblioteca [SAII] Forza Viola per poi scattare verso il cardinale in modo da averlo tra me ed il bibliotecario rosso. [SAIII] Le mie intenzioni erano semplici: attirare sul mio obiettivo le attenzioni del costrutto. Avevo utilizzato l'arma che Byakuei mi aveva precedentemente scagliato contro per massimizzare l'illusione, ma non pensavo che fosse rilevante, se il modus operandi era come lo avevo interpretato il suo prossimo sarebbe stato un attacco ad area, ma se non altro con direzione opposta a quella dove si trovavano Julia e mia madre, inoltre avevo preso posizione in modo da potermi riparare grazie allo stesso corpo del mio nemico da una possibile selva di frecce. Avrei potuto semplicemente nascondermi dietro una colonna, è vero, ma quel  mio gesto rischioso era necessario per riassestare la fiducia di Midorinaka, dimostrandole la mia volontà di combattere al suo fianco. L'ira della principessa, altrimenti, sarebbe stata molto più pericolosa delle frecce.
    Intanto Okami distraeva ulteriormente Kotaro con un ulteriore assalto di artigli, stavolta portato con l'intenzione di decapitare l'uomo dai capelli lunghi tramite un assalto parallelo al terreno all'altezza della cartilagine tiroidea, seguito da un attacco ascendente mirato a dividere idealmente il busto a metà [ST Extra] Collaborazione [2]
    Speciale: L'utilizzatore guadagna 1 slot azione extra o 1 slot tecnica extra da cedere agli alleati Evocazioni. Può essere utilizzato 1 volta ogni 3 round. [Da chunin in su]

    Doppia zanna
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuno (0)
    L'utilizzatore esegue due attacchi in rapida successione. Il primo attacco avrà la Forza incrementata di 4 tacche mentre il secondo avrà la Velocità incrementata dello stesso valore. L'utilizzatore ottiene uno slot azione extra da poter usare per il secondo colpo della tecnica. Può utilizzare "Artigli" per l'attacco, ma deve pagarne il costo.Tipo: Taijutsu - Rendan
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: MedioAlto)
    [Da chunin in su]

    Applico l'Adr, potenza 60 ogni colpo
    .

    Non c'è bisogno che ti ripeta che non sono io il tuo nemico qui, Midorinaka! Combatterò al tuo fianco e poi sarà quel che sarà, ma adesso eliminiamo colui che ci ha trattati come burattini, colui che pensa di poterti controllare!


    Chakra: 44/80
    Vitalità: 16.5/18
    En. Vitale: 28.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  625
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 675
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: Difesa Okami
    2: Difesa Okami
    3: Difesa Okami
    Slot Azione
    1:  Attacco Okami
    2:  Lancio arma Cardinale
    3:  Movimento
    Extra:  Attacco Okami per doppia zanna

    Slot Tecnica
    1:  Attivazione TS
    2:  Rilascio
    3:  Rilascio
    Extra:  Doppia zanna
    Equipaggiamento
    • Kunai × 3
    • Zanbato × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Tonico di Recupero Superiore × 0
    • Cartabomba III × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Maschera del Lupo × 1

    Note
    Chakra Okami: 5,5/15
    Vitalità Okami: 11/12


  5. .

    Privilegi di Famiglia



    Post secondo




    Vulnerabile, così apparve Kensei. Dietro al metallo ed all'odio ancora batteva il cuore di un padre, non nego che mi compiacqui della cosa, anche se rimasi abbastanza impassibile alle sue parole, se non per un sorriso. Sapevo che ulteriori gesti avrebbero fatto rendere il mizukage più cosciente delle sue parole di quanto già non fosse e non volevo che quello potesse offrire un motivo per interrompere questa situazione.

    Non è stata colpa tua, lo sappiamo entrambi. Non ho mai portato astio nei tuoi confronti, non sapevo della tua esistenza e tu non sapevi della mia, biasimarti per la tua assenza in ambito genitoriale sarebbe stupido ed egoista da parte mia. Posso rassicurarti sul fatto che ho comunque avuto gli insegnamenti e l'infanzia che solo pochi possono sognare, almeno per il mondo in cui viviamo. La tua richiesta mi coglie di sorpresa, ma non nego che mi renda felice, trovo che non sia mai tardi per costruire un legame, soprattutto in un caso come il nostro.


    Con un gesto della mano feci cenno a Kotei che il ninja che aveva davanti era un amico.

    Padre, questo è Kotei. Mio compagno di viaggio e di battaglia, non so spiegarti del legame che si è venuto a creare tra noi, ma è come se lo conoscessi da una vita intera.


    Kensei stesso avrebbe potuto, osservando gli occhi del bianco, cogliere in essi una scintilla della mia anima, come se quelle iridi dorate fossero un portale che conduceva alla mia anima.
    Sollevai la mano destra, ricoperta dal nero artiglio fino al gomito, questo decisamente mi dava un aspetto più simile a mio padre ed una parte di me, forse sciocca, pensava che anche una cosa così semplice avrebbe potuto fargli piacere. In un istante l'arma passò dal colore dell'ossidiana ad un rosso incandescente, fino a produrre una piccola ed effimera fiamma, a testimonianza della mia affinità.

    Direi che è un'ottima idea, padre.
  6. .

    Il bello, il muto ed il nudo (bello anche lui)




    Post quarto




    Il folle rimanne incuriosito dalla prima affermazione del bello, cioè "bello"...lo ha detto Hoshi, non è una cosa oggettivizzabile, a differenza della vera e purissima bellezza di Kuso; ma stiamo divagando. Feng, Ru o comunque si chiamasse, aveva un nome per ogni occasione , un po' come i perizoma del nudo.

    Beh, allora ti chiamerò Giuseppe, mi pare appropriato. A te non pare appropriato, Densen? Ha la faccia proprio da Giuseppe! Una volta conoscevo un Giuseppe, anche se è passato del tempo, aveva un problema con la moglie: un certo signore l'aveva messa incinta ma lui sembrava farselo andare bene... o forse me lo sono sognato? Beh quello che voglio dire è... No, niente, mi sono perso, continua pure.


    La spiegazione sugli Hayate e la loro morbosa ricerca dell'immortalità incuriosì molto il folle, principalmente perché , non comprendendo la morte, non né carpiva il concetto. Vuol dire che tipo non hanno bisogno di dormire? Diciamo tipo.
    Il folle avrebbe voluto quasi ridere alle successive parole di peppe, "tradire, uccidere e fare schifezze di ogni tipo" chi dei lì presenti non viveva alla stessa maniera? L'unica differenza era il lato dal quale stavano, ma questo al folle non importava, perché avrebbe dovuto? Coerenza con sé stesso? Perché? Per chi? Queste cose non gli interessavano, erano per coloro che non avevano ancora capito la vera essenza del mondo in cui si trovavano, la verità della non esistenza. Per quanto lo riguardava gli bastava sapere che Densen ed il suo nuovo amico avevano intenzione di andargli contro, li avrebbe seguiti senza battere ciglio; non provava odio per coloro a cui davano la caccia, ma questo non gli avrebbe impedito di "divertirsi".... ci siamo capiti.

    Passò quindi all'ascolto della spiegazione sulle associazioni di Ame, i fiori stessi gli avevano offerto un lavoro, ma aveva rifiutato per mantenersi fedele agli Yamabushi, tuttavia quella che gli stava venendo offerta era una copertura , quindi questo non violava la promessa che si era fatto. Inoltre, non meno importante, c'era il fattore Densen; per quanto ritenesse che l'amico un po' se lo meritasse di essere divenuto muto, così avrebbe imparato a lasciarlo a casa, non poteva certo permettere che passasse il concetto che chiunque potesse abusare delle amicizie del folle, pertanto avrebbe dovuto aiutarlo ad ottenere la propria vendetta. Mi manca un po'... Cosa? Sai, un super nemico, la mia nemesi. Garda questi due come sono belli fomentati dalla vendetta, io invece sono qui a fare il portavoce e con le spine di questa maledetta botte che mi si infilano nel sedere... paio un istrice.

    Densen passò un ulteriore bigliettino al folle, che lo lesse di furia prima di prendere parola.

    Ha detto "Ok ma solo se vieni al prossimo Martedì del Taco". Ottima idea Densen! Ci farebbe moltissimo piacere, abbiamo una nuova ricetta che guarda è un amore. Comunque anche io ci sto. Non sono preso dal discorso come voi, però comunque oggi non avevo niente da fare ed anche nei prossimi giorni pare sono libero.


    Dal niente Kuso aveva estratto un'agenda che aveva cominciato a sfogliare minuziosamente e sul quale c'era solo scritto "Martedì del Taco" sulle pagine di tutti i giorni.

    Insomma, si parte?
  7. .

    Notte di mezza estate


    Post Primo




    Due i nomi dati da mio padre, due gli shinobi che avrei dovuto incontrare nel paese del vento, nella speranza di convincerli ad unirsi alla mia causa contro Cantha.
    Nel mio viaggio mirato a formare una squadra avevo trovato diversi alleati, uno in particolare era rimasto al mio fianco ed aveva deciso di intraprendere con me quel percorso : Kotei.
    Avevo incontrato il lupo bianco ad Ame e da allora non avevamo più trascorso un giorno separati; non ci conoscevamo da molto, eppure era come se avessimo condiviso la vita intera, vi è mai capitato? Vi prego di perdonarmi, non sono in grado di spiegare adeguatamente le sensazioni che ebbi all'incontro con il bianco, se posso paragonarle a qualcosa erano simili a quando riuscii a ritrovare me stesso dopo le manipolazioni mentali che mi aveva imposto l'impero di Giada. Ad ogni mio passo seguiva il suo e viceversa, come se fossimo un unico essere.
    Scusatemi, non siete qui per questo e probabilmente vi sto annoiando, ma lasciate che vi dica un'ultima cosa, l'ennesima coincidenza che mi aveva colpito: io e Kotei avevamo la stessa data di nascita, curioso vero? Mi aveva spiegato che la sua specie ha una longevità simile a quella degli esseri umani e che quindi, come me, era un giovane adulto. Come promesso non vi annoio oltre a riguardo, avremo modo di parlare ancora di questa storia in un altro momento, credetemi.

    Alle mura di Suna avevo incontrato le guardie dei cancelli che mi avevano detto come il kage, il bambino prodigio, non fosse al momento disponibile, questo mi portò alla ricerca del secondo elemento: Hosikuzu Chikuma, il rosso.
    Alle mie richieste di informazioni su di lui i due erano scoppiati a ridere, che persona era questo ninja? Davvero si era ritirato in eremitaggio in un'oasi? Perché quella reazione dalle guardie? Inutile perderci troppo la testa, se Kensei me lo aveva indicato, si trattava sicuramente di un ninja estremamente abile e che non mi sarei mai lasciato scappare.

    Non ero abituato all'ambiente del deserto ma non ero certo un novellino e le mie abilità sul controllo del chakra sopperirono alla mia inesperienza nel settore. [Nota]Corpo Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore può resistere all'ambiente circostante: non subirà l'effetto di ambienti troppo caldi o freddi, forte vento, accecamento da sabbia e polvere e sarà idrorepellente.
    (Mantenimento: Basso)
    [Da jonin in su]

    Kotei, dal canto suo, aveva molta più esperienza di me, molteplici volte si era infatti trovato ad affrontare quel clima, anche nelle missioni che lo avevano fatto scontrare con le iene di Khan e che, poi, ci permisero di incontrarci.

    Dici che è là?


    Spero di no.


    Davanti a me ed al lupo si parava una gigantesca montagna di roccia, eppure era proprio quello il luogo indicato dalle guardie. Non solo la montagna aveva un aspetto a dir poco ostico, ma anche la strada per raggiungerla non fu delle migliori: su di essa vi erano voragini seguite da rialzi di roccia, sembrava come se qualcosa di enorme fosse atterrato in quel luogo. Potevano forse essere impronte di essere giganti? Le uniche creature di quelle dimensioni che conoscevo erano i demoni codati, che fossero loro gli autori di tale spettacolo geologico? O nel deserto di Suna si nascondevano forse altre bestie? Ru Wai mi aveva parlato di esseri mitologici che vivevano in quel luogo in effetti.
    D'un tratto mi fermai, fissando l'enorme voragine in cui mi trovavo e spostando poi lo sguardo verso la montagna davanti a noi. Un'idea folle, lo so bene, ma se quella davanti a me e Kotei non si fosse trattata di una montagna, bensì di un guscio? Che fosse forse un'enorme creatura morta o assopita quella dove mi stavo dirigendo?
    Scossi con forza la testa, perché mi facevo sempre prendere da mille intuizioni inutili?

    Giunto alle pendici della montagna rocciosa, verso sera, mi trovai davanti una rigogliosa oasi, un microclima che stonava completamente dall'aridità caratteristica di quel luogo. Dal centro di essa proveniva un'allegra musica ed un rumore di festa, di certo si trattava di un posto strano dove tenere un party, che fosse forse dove si trovava il rosso?
    Senza indugiare oltre mi diressi verso la fonte della musica, anche se non si fosse trattato dell'uomo che cercavo avrei comunque potuto chiedere un posto per la notte.
  8. .

    Le terre dimenticate


    Post Primo




    Ma sei sicuro? Eh beh, parrebbe. Cioè fammi capire bene, una persona, AD AME, ha chiesto di me per eseguire una missione... Senti sono sconcertato quanto te, forse non ha intenzione di farla riuscire. Davvero? Oddio, doveva essere una battuta, ma oramai sei abbastanza famoso, reclutare uno come te a caso penso sia folle, d'altro canto è di Hoshi che stiamo parlando, quindi non mi stupirei.
    Il folle si rigirava nel suo letto, decisamente troppo piccolo per le sue mastodontiche dimensioni ed in parte occupato da Densen; a quanto pare il muto, dopo l'avventura al Cipresso... no, il Faggio? Ah no, giusto, Abete, insomma quando si era fatto decapitare come uno scemo, avete capito. Praticamente dopo quel piccolo imprevisto non voleva più lasciare il lato di Kuso, una cosa carina all'inizio, ma diamine se il ragazzo lo aveva preso alla lettera! Il folle non poteva avere la sua privacy nemmeno nella pausa bagno dopo il Martedì del taco! Più di una volta aveva dovuto utilizzare le sue peculiari capacità per curare l'amico, quasi ucciso dalle esalazioni tossiche del suo deretano, eppure ancora questo non demordeva dalla sua promessa.
    Con un sospiro il ninja cremisi si alzò dal letto, magari quella strana missione di recupero in solitaria era proprio quello che gli ci voleva. Delicatamente baciò la fronte dell'amico, che non si svegliò, non c'era da meravigliarsene, d'altronde era Martedì notte, e si preparò per partire alla volta del villaggio di Gomi.

    Il viaggio trascorse tranquillo ed il folle ebbe modo di studiare bene gli scarsi dettagli che gli erano stati forniti. Indo Jonzu... va beh. Ex shinobi bla bla bla... un tipo carino, devo dire, a cui devo rubare il diario, ma veniamo alla cosa più strana... Con sguardo curioso ed attento il folle osservò un foglio di carta bianco che estrasse da una delle sacche di equipaggiamento che aveva legate ai quadricipiti (non penso che serva dirvi che Kuso è nudo se non per la sua maschera, le suddette borse di equipaggiamento, ed il suo separabilissimo perizoma rosso fuoco) Chissà cosa devo farci con questo... Cosa? Con il foglio? Sì, ovvio, hanno detto che avrei avuto carta bianca per recuperare il diario, ma non capisco come vogliono che la utilizzi. Io... io non so davvero che dire. Beh, presumo che lo capirò una volta che avrò visto il diario!

    Il posto, beh, parliamoci chiaro, faceva alquanto schifo, ma il nostro antieroe di certo non si fa scoraggiare da certe cose, no? SBAGLIATO! Quel posto sembrava far riaffiorare tutte le migliaia di ferite che Kuso aveva subito fin dall'infanzia, una sensazione da poter stendere un qualsiasi essere umano normale. Fortunatamente il ninja nudo era tutt'altro che normale e la sua peculiare tenacia gli permise di resistere all'impatto iniziale.
    Girando per il villaggio il folle cominciò ad abituarsi alla sensazione, ma la cosa continuava ad inquietarlo, non perché si sentisse spossato, ma perché si era oramai dimenticato quanto il dolore lo facesse sentire vivo, forse avrebbe perso anche il piccolo lume di lucidità che cercava di conservare in missione.
    Non fu difficile recuperare informazioni di base su quel porcile che chiamavano villaggio e la scelta su dove recarsi fu per lui ovvia: La locanda. Se quel posto era come i sobborghi di Ame era in posti come quello che giravano più informazioni.
    Giunto al buco che chiamavano locanda il folle si sarebbe recato al bancone senza tante storie e si sarebbe rivolto all'oste.

    Yo! Indo Jonzu: dicono che sia qui, ha qualcosa che mi appartiene e voglio chiedermi se me lo può dare, per cortesia ovviamente. Sai dove posso trovarlo di preciso?


    Certo, chiedere a caso non era forse il metodo più immediato per avere le informazioni, ma non era la risposta a quella domanda che il folle voleva, bensì avrebbe prestato attenzione alle razioni che quella domanda avrebbe provocato. Se qualcuno sapeva qualcosa sul tipo, di certo lo avrebbe dato a vedere.
  9. .

    Two is meglio che One


    Post secondo




    Chizu sorseggiava lentamente il tè, o meglio, la sbobba che sarebbe dovuto essere un tè, mentre Noroi poneva le sue domande riguardo al villaggio che tanto voleva distruggere. Non dispongo purtroppo delle informazioni che mi richiedi. Disse il topo prima di poggiare la tazza sul tavolino davanti a lui ed assumere un'aria cupa. Ma una cosa te la posso dire: non ci sono imperfetti nel villaggio del ragno. Il bianco tornò quindi, almeno in apparenza, sereno. Kuso intanto ascoltava in silenzio mentre la sua mente vagava a caso immaginandosi un villaggio dove tutto era perfetto, come in una favola, e venendo volto da un conato di vomito.
    Tuttavia conosco chi può rispondere alle tue domande. Quella che sto per rivelarti è una tradizione molto antica, tramandata da Chizu in Chizu per trasmissione orale. Kuso rise sotto i baffi. Molto tempo fa, prima che questa nuova e fanatica religione prendesse il dominio sul villaggio del ragno, i suoi abitanti erano affiliati dei topi e con loro condividevano il rispetto per la natura della palude. A quei tempi i ragni erano governati da un'oligarchia di saggi, definiti Eleusi, che parevano avere dei mistici e strani poteri... non posso essere molto più specifico a riguardo, le parole mutano al cambio di ogni generazione, pertanto è difficile riferirti dati esatti. La cosa che però non cambia mai è la presenza, tutt'oggi, dell'ultimo esponente degli Eleusi. Quando la nuova religione è arrivata, si parla di centinaia di anni fa, i vecchi saggi furono esiliati dal villaggio ma il loro profondo legame con la natura di questo posto gli ha impedito di lasciare la palude. Nonostante il trascorrere del tempo pare che le loro arti mistiche abbiano permesso ad un loro esponente di sopravvivere fino ad oggi. Nella zona proibita della palude troverai, spero, le risposte che cerchi, quello che posso fare per te è conferirti la possibilità di accedere ad essa. Se il folle non aveva idea di quello di cui il topo stesse parlando, diverso era per Noroi. Il ragazzo sfregiato sapeva infatti benissimo di una zona palustre il cui ingresso era assolutamente proibito, ma il motivo per cui questo lo fosse lo era venuto a sapere solo adesso. Con un cenno della testa il capo dei sacerdoti congedò lo strambo duo che, all'uscita dalla tenda, ricevette un'ulteriore cattivissima occhiata da parte di Occhi di pece, la quale sembrava stare aspettando a gloria la loro dipartita per rientrare a discutere con il nonno.

    Yo, Noroi, di che sta parlando? Che è questa zona segreta? [Nota]Occasione per aggiungere dati alla tua ambientazione, se ti va.


    Senza indugio il folle avrebbe seguito Noroi, che non avrebbe avuto problemi a trovare il limitare della zona proibita. A guardia di essa due grandi Gesshirui bloccavano l'ingresso di un piccolo passaggio tra arbusti e rovi, tuttavia dovevano aver ricevuto notizie del loro arrivo, poiché lasciarono passare il duo senza obiettare, anche se li guardarono comunque con aria quasi rancorosa, come se non fosse per loro tollerabile che due non topi avessero un tale diritto quando loro stessi non potevano attraversare il confine che proteggevano. Ovviamente Kuso non colse minimamente la cosa e si convinse immediatamente che i due fossero solo invidiosi del suo bellissimo fisico scultorio, per un mentalmente normodotato come Noroi, però, capire la situazione non sarebbe invece stato difficile.
    L'ambiente oltre all'angusto passaggio tra i rovi era assolutamente uguale al resto della palude, con solo un'importante differenza: a circa trecento metri vi era una capanna, non solo, ma il fumo che usciva da quello che sembrava un arrangiato camino stava a significare che qualcuno lì effettivamente ci abitava!

    Non sono un genio, ma penso che sia lì che Chizu ci suggeriva di andare.

    Beh, sì, c'era solo una capanna, finire qui per chiederti se ci andavi mi pareva abbastanza stupido.
    Raggiunta l'abitazione, ma prima che i due potessero bussare alla "porta" di essa, questa si spalancò e dietro di essa si rivelò un'anziana donna. Priva di capelli e con le labbra nere come la pece, la misteriosa anziana portava uno straccio sporto legato attorno agli occhi, eppure sembrava scrutare profondamente nell'anima di Noroi. Un ragno? Sei qui per uccidermi? Sibilò la donna. Beh, se sono sopravvissuta fino ad oggi è perché non condivido la via pacifica dei miei defunti fratelli!

    Ehm... Noroi, dici che è normale?


    Intervenne Kuso, indicando il centro della palude mentre un ammasso di piante putrescenti e fango si rialzava da esso assumendo le forme di un golem palustre di poco più alto di lui.



    La bestia di erba si avventò rapida sullo sfregiato ma fu intercettata dal folle che riuscì a bloccarne la carica. Ti sei portato rinforzi vedo, me questo non ti servirà. Dalla palude cominciarono a formarsi altri golem, seppur più piccoli del primo, ma sembrava che, a differenza del primo, il tempo per crearli fosse molto più lungo, forse tenere in piedi un costrutto del genere stava impiegando molte delle capacità della donna.

    Non per metterti fretta eh, ma vedi di pensare a qualcosa.


    Con un poderoso calcio frontale il folle scagliò il golem gigante al centro della palude e lo seguì , praticamente dirigendosi dove anche gli altri suoi simili stavano prendendo vita. Poteva guadagnare tempo per il suo amico, ma quanto? [Nota]Kuso ti garantisce un round intero dove puoi agire come meglio credi. Può tenere duro di più ma la sua vitalità comincerà a calare dal prossimo. Decidi come vuoi affrontare la situazione. Non ci sono soluzioni giuste o sbagliate, ma a seconda di come agisci il proseguimento potrebbe risultare più facile o più difficile.
  10. .

    Nemico di chi?

    Post diciottesimo ( XX )




    Potevamo forse aspettarci altro dalla principessa di sangue? Se vi siete stupiti della sua risposta, se vi prospettavate una parola buona, allora non siete stati attenti. Io, di certo, non fui sorpreso dalla sua reazione: una vita controllata dai più forti, essi hanno potere di vita e di morte sui più deboli e su di essi imperano senza remore, ma siamo sinceri, potete biasimarla? Mi sarebbe bastato voltarmi verso mio padre per trovare qualcuno che approvasse quelle parole, non poteva essere altrimenti visto il mondo che ci ospitava, un mondo che, data l'età di Midorinaka, non cambiava oramai da tempo.
    La cosa che forse più mi lasciò spiazzato fu il distogliere lo sguardo della ragazza, fu breve, certo, ma mostrò in essa un'umanità che a stento emergeva, fatto sta che quando si voltò nuovamente verso di me avrebbe potuto notare che i miei occhi, al contrario dei suoi, non avevano mai mutato posizione. Rimanevano fissi ad incrociare i suoi, gentili eppure determinati, se nella mia vita ho vacillato molte volte, questa non era una di quelle.

    Senza pensarci. Se tu davvero fossi mia amica non lascerei che l'inferno avesse ragione di te, camminerei tra le fiamme per convincere chi tu sai di lasciarti andare e, se mi fosse chiesto di scegliere, non metterei mai la mia vita davanti alla tua. Questo è quello che ho deciso di essere, le persone che mi amano lo sanno e non possono opporsi. Devi capire che la mia più grande paura non è morire, ma vivere rinunciando ai miei ideali.


    Sotto ordine di Kensei, l'adirata Julia aumentò le luci della biblioteca, perché però? La sicurezza di mio padre in quelle parole stava a significare una conoscenza di quell'abilità, che Kotaro sfruttasse le ombre per il suo potere furtivo? Domande forse inutili, ma è dura fermare una mente calcolatrice, l'unica cosa che veramente importava era che mi fidavo delle parole di mio padre, anche se il cardinale provò ad affermare quanto tutto quello non fosse minimamente un ostacolo per lui, sfruttando i poveri Toki e Jagi come marionette da ventriloquo.

    L'incontro fu breve, ma mi permise di capire dei punti fondamentali sui poteri del cardinale, come? Beh il suo patologico bisogno di far vedere quanto fosse superiore lo aveva costretto a rivelare dei dettagli chiave, mi pare di aver visto più di un film con un personaggio del genere e, di solito, non fa una bella fine. Ma questo non è un film, no?
    Le nozioni erano semplici quanto peculiari: il controllo che questo aveva dei corpi faceva sì che l'illusione effettuata da Okami non avesse effetto su di essi, sarebbe infatti dovuto essere lui la vittima del roveto se avessi voluto che questo sortisse l'effetto desiderato, ma per Kotaro sarebbe valsa la stessa cosa?
    Se i due Kagi non avrebbero mai agito in favore di Byakuei se non sotto l'influsso dei suoi poteri, questa certezza non la potevo avere per l'oscuro assassino. Quello che potevo presupporre era però lo stile di combattimento del cardinale, la sua peculiare abilità, unita alla personalità che aveva fino a quel momento rivelato, faceva largo alla possibilità che questo fosse esperto nella gestione di un combattimento ma non esperto di esso. Lo so, erano supposizioni, ma era la via più logica di pensiero. Il nemico che avevamo davanti non era un colosso dalla forza immane, ma un abile giocatore di scacchi che programmava con minuzia le sue mosse. Sfortunatamente per lui non era l'unico, anche io avevo un'impostazione mentale del genere e, mentre lui disponeva di due pedoni, io avevo con me una torre ed una regina.
    Sfortunatamente il mio effimero pensiero sulla possibilità che i due kagi non risultassero un vincolo per le abilità della principessa si rivelarono esatte. In una frazione di secondo i loro corpi furono in pezzi ed una pioggia cremisi investì i presenti.
    Un fallimento, non c'è che dire, non ero riuscito a preservare i loro corpi, ma alla fine potevo fidarmi delle parole del cardinale? Di come li avrebbe lasciati vivere in pace dopo aver raggiunto il suo scopo? E, anche se avesse detto la verità, sarebbe stata vita? Voi come vi sentireste? Passare ogni singolo giorno sapendo che alla semplice volontà di qualcuno si può trasformarsi in mostri incapaci di intendere e di volere è una tortura che supera di gran lunga la morte. La loro eliminazione era stata razionale, allora perché mi sentivo così male? Perché l'unica cosa che riuscivo a fare era serrare i pugni e la mandibola nel tentativo di trattenere le lacrime?
    Il silenzio e la fermezza di Julia furono le cose che mi colpirono di più, per lei quella perdita era stata sicuramente immane, dovevo aiutarla ad avere la sua giustizia, anche se in quel momento probabilmente doveva odiarmi.

    La vita di qualcuno non perde di valore alla sua cessazione, Midorinaka. Tu più degli altri dovresti saperlo.


    Se il commento della Kenkichi non aveva ricevuto risposta da Julia, io non potevo ignorarlo.
    In un attimo ci fiondammo verso il Naos più interno della biblioteca dove, teoricamente, era custodito il simbolo del sangue perduto. Un percorso lungo e tortuoso che diede a mia madre il tempo di parlarmi onestamente, o almeno così speravo che fosse.

    Sono cambiato, non so se sono più forte o più abile, ma ora so la strada che devo percorrere. Non c'è più spazio per l'incertezza nel mio cuore. Per questo i poteri di Kensei non modificheranno il mio animo, spero anzi un giorno di poter lenire l'odio che strazia il tuo animo, padre. Quando torneremo a casa mi racconterai tutto, oramai il mio ruolo nel villaggio è influente e devo sapere tutto se voglio essere davvero d'aiuto. Ti prego solo di fare attenzione, nonostante tutto, resti sempre mia madre, non potrei mai perdonarmi se ti succedesse qualcosa.


    Quello che seguì fu... difficile. Arrivammo alla stanza segreta in questione ma a quanto pare il cardinale ci aveva preceduto, eppure dalle parole di Julia il luogo era estremamente segreto, che Byakuei potesse ottenere le conoscenze delle persone di cui detiene il teschio? Nemmeno il tempo di riflettere che Kotaro si fiondò davanti a noi, sulla sua spalla vi era un'evidente e grave ferita, eppure sembrava non tangerlo nemmeno, forse anch'essa era un'abilità del cardinale.
    Ma eccoci dunque al fulcro di tutto, al momento della più difficile scelta che dovevamo intraprendere come gruppo, un passo dallo scacco matto da parte di entrambi i contendenti.
    Davanti a noi apparvero un imponente fantasma in armatura, trafitto da miriadi di frecce, Byakuei con Kotaro e colui che si rivelò essere Shuichiro Kenkichi, il fratello del cardinale e sedicente detentore del simbolo del sangue perduto.
    Okami mostrò le zanne e drizzò il pelo alle parole della principessa Kenkichi, ma con un gesto della mano gli impedii di parlare ed agire oltre, l'onore non era la cosa più importante in quel momento ed un essere come uno spirito lupo doveva capirlo.
    La discussione dei due fratelli e della principessa aggiunse confusione nella mia mente: da quale lato dovevamo stare? E come dovevamo agire? Da una parte ero sicuro di non poter permettere al cardinale di mettere le mani sul simbolo, ma Midorinaka? Se le parole di Suichiro erano vere avrei rischiato di rilasciare sul mondo un'entità malvagia oltre ogni ragione, ero pronto a rischiare solo per la dimostrazione di fiducia.

    Ti hanno già usata una volta, non lasciare che la tua ira ti conduca nuovamente dritta dove vogliono loro, per quanto ne sappiamo possono essere in combutta. Trattieni i tuoi istinti.Fidati di me, te ne prego, ed io ti accompagnerò all'inferno. Inoltre se lo ferisci troppo il cardinale potrebbe ucciderlo e non ti rivelerà mai dove si trova il simbolo.


    Dovevo concentrarmi, capire, analizzare ogni dettaglio e solo una persona poteva essermi davvero utile in quel momento.
    In un attimo la stella si attivò nuovamente [ST] ma l'astro stravolta non fu mio padre; una luna sarebbe comparsa sulla fronte di Julia mentre la mia voce poteva entrare nella sua mente. Ascoltami, non abbiamo molto tempo. Ti prego di perdonarmi per come mi sono comportato e perdonami anche per la fine di Toki e Jagi, se fossi stato più forte lo avrei potuto impedire, ma adesso non è il momento di portare rancore. Ho bisogno di sapere chi è il tipo sul trono e cosa c'entra con tutto questo. Inoltre le porte dei fondatori potrebbero essere la chiave di tutto questo: se davvero l'uomo davanti a noi è un discendente e non vuole che il simbolo sia trovato potrebbe averlo nascosto dietro la sua porta, ho bisogno che tu la apra immediatamente. Inoltre indicami la porta legata a Kenzo Kagome. Se anche Julia fosse stata sotto il controllo del cardinale a quel punto avrebbe avuto addosso mia madre.

    Padre, non dispongo della tua forza, quindi ho bisogno che tu funga da mio braccio. Non permettere al cardinale di prevalere, ho bisogno che tu mi dia fiducia e ti offra come distrazione per un attimo. Okami, tu proteggimi. Ho estrema fiducia in entrambi, siete la mia famiglia.


    Senza indugiare ulteriormente sarei scattato verso la porta legata al mio antenato e vi avrei poggiato sopra le mani e cercando di far fluire su di essa il potere della stella nel tentativo di aprirla. Era improbabile che i fondatori non avessero lasciato qualcosa di utile per i loro discendenti dietro quei sigilli, eppure la mia idea era quantomeno avventata. Un tentativo disperato, forse una folle ricerca di un aiuto, ma cos'altro avrei dovuto fare? Lanciarmi nella mischia a menar fendenti senza un'idea chiara di chi colpire? No, lo avete capito, io non sono un soldato, io sono quello che muove i pezzi. [Nota]Non so quanti slot mi ci vogliano per tutto. Quelli che non servono li lascio ad Okami per proteggermi da eventuali tentativi di ostacolarmi.

    Chakra: 51/80
    Vitalità: 17.5/18
    En. Vitale: 29.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 675
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: 
    2: 
    3: 

    Slot Tecnica
    1: 
    2: 
    Equipaggiamento
    • Kunai × 3
    • Zanbato × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Tonico di Recupero Superiore × 0
    • Cartabomba III × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Maschera del Lupo × 1

    Note
    Chakra Okami: 8/15
  11. .

    Il bello, il muto ed il nudo (bello anche lui)



    Post terzo




    Il folle ci rimase un po' male, di certo non era sua intenzione offendere quel piccolo esserino dal musetto così simpatico, tuttavia non era così grave, avrebbe trovato altri simpatici amici pelosetti per il suo gerbilling del giovedì. [Nota]Forse non volete sapere di cosa si tratta.

    Ru Wai discusse brevemente col il muto amico del folle, evidentemente i due avevano avuto un problema con un albero, ma non uno semplice: era un abete! Che Densen avesse festeggiato il natale senza di lui? Era assolutamente una questione da approfondire, Kuso di certo non gliela avrebbe fatta passare liscia.
    Probabilmente avrebbe iniziato immediatamente il discorso se il ninja di Ame non avesse evocato una fenice. Oh ma che bell'uccello! Si tratta di una gara? No! Levati le mani dal perizoma e resta seduto che Shiltar ti stacca la testa. Ancora, ma chi è sto Shiltar? Madonna ti devi fare gli affari tuoi.
    Densen sgranò gli occhi alla vista della fenice blu, colui che cercava era proprio davanti a lui. Kuso, d'altro canto, era più preso dal particolare nome di quel mistico animale al quale risposta incrociando gli avambracci davanti al petto per formare una X.

    Wokanda forever.


    Commentò brevemente.
    L'uccello blu confermò che Ru era legato a loro, no aspetta, Feng. Ma chi è Feng? Guarda sono confuso quanto te quando leggo i post di Shiltar. Ma chi è Shi... STA ZITTO!
    Comunque, qualunque fosse il nome dell'uomo che sedeva davanti a loro, il duo sembrava aver trovato un alleato per la lotta contro Hayate, che poi di chi cazzo fosse Hayate Kuso non ne aveva la minima idea, ma d'altronde non aveva la minima idea di più della metà delle cose che accadevano intorno a lui, quindi aveva semplicemente imparato a sorridere ed annuire. Infatti fu esattamente quello che fece, fintanto che Densen non gli passò un ulteriore foglio.

    Ancora non leggo scuse per avermi tagliato prima, cominciamo malissimo Densen. Comunque:

    "Voglio vendicarmi portando via loro ciò che mi è stato sottratto!
    Occhio per occhio.. dente per dente..
    Mi hanno privato della voce e menomato per il resto della vita ora esigo di impossessarmi dei loro segreti..
    Anche distruggendoli se necessario!

    Collaboriamo! E troviamo ciò che entrambi stiamo cercando.."

    Poi c'è scritto di fare una pausa drammatica...

    "VENDETTA

    Carità ha piantato nel mio corpo un seme che gli permette di sapere sempre in ogni momento dove io mi trovo.. non posso sfuggirgli.. e questo per noi è un'ottima cosa.. perchè sappiamo che dove ci sono io potrebbe esserci anche lui.. ciò che ti propongo e di fare un patto Mercenario delle Fenici."

    Perché è scritto male, l'accento si mette dall'altra parte. Guarda.



    Kuso fece quindi vedere l'errore dell'illetterato amico al Feng, o RU o chiunque fosse il tizio davanti a lui a riprova del fatto che lui le cose mica se le inventava oh.... cioè sì, a volte, ma non sempre!

    "Ti farò incontrare Carità.. gli dirò che ti ho trovato e che so dove ti trovi..
    A quel punto sono quasi certo che lui farà di tutto per poterti eliminare anche di persona se necessario..

    Ovviamente non saprà che tu lo stai già aspettando!

    Questo è ciò che posso fare Mercenario.. ma vorrei anche io una cosa in cambio.. so che la tua rete di informatori e le tue conoscenze sono vaste.. voglio mettermi in contatto con le Arterie di Ame ed entrare a fare parte della loro organizzazione.. saranno loro a darmi ciò che Hayate non ha potuto.."

    Bene, qualcuno a questo punto vuole perlomeno dirmi di cosa stiamo parlando? Perché se si parla di gente che mette semi nei corpi altrui sono alquanto intrigato... e poi, scusami eh, ma come ti chiami? Ru Wai o Feng Ren? Mi sento a disagio adesso a chiamarmi solo Kuso...

  12. .

    Fiducia


    Post diciassettesimo ( XIX )




    Mi sono sempre detto che le nostre azioni creano il destino che ci si para davanti, ma è davvero così? Posso davvero affermare che la situazione in cui mi trovavo era una conseguenza delle mie scelte o percorrevo in realtà un percorso già scritto? Se nel profondo del mio animo ero convinto che io ed io soltanto potessi decidere della mia vita, la stella sulla mia schiena sembrava raccontare un'altra storia.
    Forse lo troverete strano: in una situazione così tragica come quella che mi si era appena rivelata dinnanzi, concentrarsi così tanto su questo concetto, ma non è forse il motivo per cui tutti ci trovavamo lì in quel momento? Magari quando arriveremo al momento di cui vi sto parlando potrete capire il mio punto di vista, ma per adesso sono altre le cose che accaddero e di cui mi preme parlarvi.
    Avrete capito che le provocazioni normalmente non mi tangono, trovo che si debba avere uno spirito debole per essere feriti da una cosa intangibile come una semplice parola, quindi credetemi se vi dico che la mia risposta alla principessa Kenkichi non fu dettata da astio alcuno, bensì dalla sola consapevolezza che nel suo tono accusatorio erano nascoste le sofferenze di un passato che nessuno si meriterebbe.

    Un debole? Dal tuo punto di vista sicuramente e, probabilmente, anche da quello di tutti i qui presenti, ma non me ne vergogno. Midorinaka, io non ho niente da dimostrare. Non ho bisogno di mostrare le zanne per farmi ascoltare, di questo te ne sarai resa conto. Cammino a testa alta a fianco di mio padre e, se per questo, lo faccio anche al tuo. Non sei forse tu stessa tacciata di essere un mostro assassino? Eppure mi hai sentito riferirmi a te come tale? Pensi che sia paura? Principessa, non c'è più paura nel mio cuore e non c'è accusa verso nessuno. Ci hanno insegnato a vivere in questo mondo vedendo l'altro come un nemico, ma io lo cambierò, e non impugnando un'arma.


    Rimasi immobile quando la ragazza sollevò il colpo, ma fu mia madre a muoversi mettendo il suo corpo davanti al mio, come uno scudo. Poggiai delicatamente le mani sulle spalle di mia madre, spostandola di fianco, mentre la ragazza di sangue pronunciava parole di cui probabilmente solo io, in quel posto, comprendevo il peso.
    Un passo fu sufficiente ad essere di fianco alla ragazza, poi allungai la mia mano destra nel tentativo di toccarla sul braccio sinistro con fare gentile.

    Non hai capito? Tu PUOI avere qualcuno che sia pronto a morire per te. Non per paura, non per rispetto della tua forza o tirannia, ma per quello che sei davvero. Non voglio sminuirti, ma la persona che vedo davanti ai miei occhi è molto di più di quello che scrivono nei libri, del modo in cui si presenta e persino più di quello che crede, nonostante abbia un ego di per sé spropositato. Midorinaka, ti sto dicendo che io sono un tuo amico, non un tuo schiavo, e come tale sono disposto ad aiutarti se mai ne avrai bisogno... anche se non me lo chiederai, visto come sei. Ti prego di credermi, non essere di nuovo vittima di tuo padre, non lasciare che il suo fantasma ti costringa ad una vita in solitudine.


    Fu quindi il turno di mio padre a parlare con la ragazza, uno scambio breve che dimostrò però che i due avevano più in comunque di quanto lei non pensasse. Ancora una volta le parole della principessa furono cariche di rammarico e tristezza, sapevo di poterla aiutare, se me lo avesse permesso.
    Giungiamo quindi al momento di cui vi parlavo; con l'acquietarsi dell'animo della prode guerriera del sangue la nebbia da lei prodotta andava diradandosi e permise il rivelarsi del potere della stella che pervadeva i corpi mio e di Kensei. Se quello di mio padre era concentrato sulla sua spada, il mio era diffuso, come se impregnasse interamente il mio essere e mi collegava a Midorinaka con un filo sottile a testimonianza che era quel potere a far sì che lei ascoltasse le mie parole. Qui sorsero i dubbi di cui vi parlavo: cosa era la stella per me? Il simbolo sulla mia pelle dettava il mio modo di essere, condannandomi ad un destino già scritto? O forse era il mio modo di essere che sinergizzava perfettamente con il simbolo? Chi controllava chi? La verità, come sempre, sta nel mezzo. La stella sulla mia pelle indicava sintesi ed armonia, eppure era impressa anche su mio padre senza che questo avesse la mia stessa visione del mondo. Io ero quello che ero non per la stella, ma essa mi aiutava ad esserlo, non dovevo vederla come un'imposizione del destino, bensì come uno strumento per percorrere una strada che mi ero scelto da solo. Io ero la perfetta incarnazione di quello che la stella rappresentava, ma non perché questa era sulla mia pelle.

    Se quegli effimeri momenti di serenità sembravano aver spezzato la tragicità della situazione, potrete vedere che quello che avvenne dopo fece invece collassare il castello di carte che stavo con cura costruendo.
    Okami e Jagi erano infine giunti sul posto ed il Kagi ebbe un piccolo scambio di battute con Toki prima di colpirlo a tradimento, decapitandolo sul colpo.
    Se Julia non poté esimersi da urlare in preda ad uno straziante dolore, io non emisi un singolo suono, neppure un respiro, ma osservai quanto seguì in un silenzio quasi religioso. Non fraintendetemi, la morte di Toki fu terribile per me, il fatto di non averla potuta evitare era un fallimento di cui mi sarei assunto tutte le responsibilità, ma quello non era il momento, per quanto volessi anch'io gridare, dovevo cogliere tutte le informazioni possibili da quanto stava avvenendo.
    Cercherò di riassumerle come posso, nella speranza di farvi capire come ho interpretato la situazione e risparmiandovi un ulteriore sproloquio del cardinale. Ebbene sì, anche questo , infatti, era opera sua.
    Il caro Jagi era sotto il controllo di Byakuei, non tramite una genjutsu mentale, ma attraverso una specie di rituale maledetto che l'uomo bellicoso con l'elmo da guerra fu tanto gentile da replicare davanti a noi, facendocene comprendere il funzionamento.
    Il potere funzionava così: Decapitando un essere umano e piantando sul corpo, nel midollo esposto, un particolare kunai, esso fungeva da antenna per il controllo esercitato dal cardinale. Dall'arma si generava una testa del tutto identica all'originale creando così un individuo vivo ma sotto il controllo del cardinale.
    A peggiorare le cose, a quanto pare il controllo poteva essere spento a piacimento lasciando i corpi precedentemente posseduti ignari di quanto avvenuto e perfettamente capaci di continuare la loro "vita". Non ci voleva un genio per comprendere chela stessa cosa era accaduta a Jagi mentre questo era sulle orme di Byakuei. Perché questo peggiorava le cose, vi chiedete? Semplice. Questa nozione lasciava nei nostri cuori la consapevolezza che non avremmo potuto combattere con le due chiavi con l'intento di ucciderle perché avevano ancora la possibilità di riprendersi, ero certo che il cardinale questo lo sapeva bene, doveva essere il motivo per cui ci aveva mostrato così bene il suo potere, ma era chiaro che non avesse fatto i conti con il sottoscritto.
    Se pensate che in una situazione del genere mi sia fatto scoraggiare, vi sbagliate di grosso. No, avevo già un piano, ascoltatemi.
    Per prima cosa non dobbiamo scordarci di un fattore fondamentale: La profezia detta da mia madre; in essa il cardinale aveva in mano TRE chiavi, non due! Questo poteva voler dire due cose: Uno, il prossimo obiettivo ad essere colpito sarebbe stato Julia: oppure due, Julia era GIA' sotto il controllo del cardinale, ma lei lo ignorava in quanto questo aveva momentaneamente spento il suo influsso su di lei.

    Mamma, non perdere d'occhio Julia. Potrebbe essere sotto il controllo del cardinale e non saperlo, vista la tua visione. Midorinaka, mi fido di te.... Infine, OKAMI!


    In un istante il grande lupo compose rapidamente i simboli necessari ad eseguire una delle tecniche del branco, in un istante Jagi e Toki avrebbero visto spuntare da terra dei minacciosi e rapidi rovi che avrebbero tentato di catturarli alle gambe. [STA]Azione Rapida
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.[Da genin in su]

    Toge no shigemi no Jutsu - Tecnica del Roveto
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Topo, Capra, Drago, Cavallo, Scimmia (5)
    L'illusione si attiva se la vittima si trova entro 15 metri dall'utilizzatore ed è percepito da quest'ultimo. La vittima vedrà comparire dal terreno dei rovi sottili e veloci a 3 metri da sé, che tenteranno di immobilizzare gli arti inferiori della vittima causandogli Intralcio medio. È possibile, tramite uno slot azione, effettuare due aggressioni illusorie con velocità e forza parienergia la vittima, più i bonus/malus, aumenti/diminuzioni e vantaggi/svantaggi in Concentrazione dell'utilizzatore. La Forza della presa, se afferrato l'avversario, aumenterà di 2 tacche ogni successivo slot azione impiegato e causerà danni realistici, ma i rovi resisteranno a fiamme ed effetti taglienti. L'efficacia è pari a 50.Tipo: Genjutsu - Seiyaku/Dame-ji
    Sottotipo: Debilitante
    (Consumo: Medioalto / Mantenimento: Basso)
    [Da jonin in su]

    Quello altro non era però che una distrazione mentre il mio corpo scattava in avanti , estraendo la zambato dal rotolo da richiamo [Slot gratuito] ed il simbolo della stella compariva sulla mia fronte, mentre il chakra armonizzante pervadeva anche mio padre, generando anche sulla sua fronte l'immagine di un astro. [ST]Attivazione TS. Scelgo Kensei come Astro e gli concedo 2 tacche che gli lascio assegnare come preferisce. Ottiene inoltre tre bassi temporanei di chakra. Padre, non so come funziona questo potere, ma ora preoccupiamoci di far abbassare la guardia ai kagi e lasciamo che Midorinaka li elimini, fidati di me! Io vado su Jagi, tu prendi TokiOrdini del cielo conferisce 1 tacca a Kensei ai fini di distrarre Toki +

    Pianificazione [0]
    Speciale: L'utilizzatore può assegnare un incarico ad un alleato impartendogli delle direttive specifiche. Ogni azione intrapresa dall’alleato è incrementata di 2 tacche in una statistica scelta dall’utilizzatore. L’alleato deve ubbidire all’incarico impartito dall’utilizzatore il potenziamento non è applicabile per eventi collaterali la missione e non strettamente collegati.[Da chunin in su]

    per un totale di 3 da distribuire come preferisci
    !
    il Mizukage avrebbe sentito la mia voce direttamente nella sua testa, senza che io muovessi neppure le labbra, un'ulteriore concessione della stella.
    Giunto su Jagi avrei tentato un fendente discendente mirato a colpire il centro della sua testa [SAI] Velocità 650 (1 tacca da attivazione TS + sposto una tacca da Resistenza per Unione Celeste) Potenza 50., il colpo era potenziato dal chakra, in quanto non voleva essere veramente una minaccia alla sua vita , bensì una semplice distrazione.
    Intanto due rami illusori partirono dai due fianchi di entrambi i kagi nel tentativo di afferrare uno le gambe ed uno il busto dei due in un'ulteriore presa vegetale. [SAII e III] Due aggressioni illusorie ciascuno. Visto che la tecnica la usa Okami utilizzo:

    Collaborazione [2]
    Speciale: L'utilizzatore guadagna 1 slot azione extra o 1 slot tecnica extra da cedere agli alleati Evocazioni. Può essere utilizzato 1 volta ogni 3 round. [Da chunin in su]

    Atat viola, se prendono aumentano Forza di 2 tacche.

    Avrei quindi sfruttato il peso della grande spada ruotando con forza il busto tramite un colpo di reni e facendo perno sulle punta dei piedi in modo da ruotare su me stesso di trecentosessanta gradi e tentando di colpire quindi Jagi con un fendente parallelo al terreno. Poco prima del potenziale impatto avrei però inclinato i polsi in modo da ruotare la lama, facendo sì che il Kagi fosse colpito dal suo piatto. Si trattava infatti non di un colpo potenzialmente mortale ma di un tentativo di spinta verso uno dei due rami che lo stavano provando ad afferrare. [SAIV] Velocità 650, potenza 50
    Ora stava alla principessa Kenkichi, sapevo che lei non poteva uccidere i due, visto il patto che aveva col drago degli infermi, quindi era la strategia migliore affidarsi a lei.... sempre che i due non fossero considerati già morti.

    Chakra: 52/80
    Vitalità: 17.5/18
    En. Vitale: 29.5/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 600
    Velocità:  625
    Resistenza: 575
    Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 675
    Precisione: 600
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Fendente
    2: Roveto
    3: Fendente
    Extra: Roveto
    Slot Tecnica
    1: attivazione TS
    2: Roveto
    Equipaggiamento
    • Kunai × 3
    • Zanbato × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Tonico di Recupero Superiore × 0
    • Cartabomba III × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Maschera del Lupo × 1

    Note
    Chakra Okami: 8/15


    Edited by S h o ! - 16/6/2020, 17:09
  13. .

    Il castello


    Post decimo




    Un portale per l'inferno. Qualunque persona normale non avrebbe mai creduto ad una singola parola detta dal simpatico macellaio/sindaco, ma per fortuna sia vostra che mia, Kuso non era di certo una persona normale.
    Il folle rimase infatti estremamente affascinato dalla malefica natura dell'arco, tanto che si scordò di dine a Ryuu che , a quel punto, non era più necessario cercare nei vecchi archivi di quel luogo.

    Mh? cinquant'anni? Hahahahaha oh mio piccolo Ryuu! Non hai capito vero? Non ti preoccupare, sei stato un ragazzo grande oggi ed ora hai decisamente bisogno di riposare, te lo spiegherò domani!


    L'uscita con la nonna fu decisamente interessante, ma non scenderò nei particolari, alla fine non voglio farci rimanere male il povero Yusnaan, non dopo che Ryuu ha detto di essere finalmente amico di Kuso!
    La nottata passò serena, coi due che dormirono belli abbracciati, questo indipendentemente dalla volontà del piccolo nuovo amico del gigante nudo e fu seguita da un risveglio a dir poco peculiare.
    Incontrata la nonna, questa si dimostrò arzilla e piena di vita, ora, una signora di quell'età, a seguito dell'avventura della sera prima, avrebbe dovuto non dico morire, ma quantomeno non riuscire a camminare. Inoltre il fatto che parli come se qualcosa si fosse impossessato di lei di certo non è normale. Decisamente.
    Il giovane ragazzo di kiri procedette quindi con l'avere una breve ma intensa discussione con sé stesso di cui il folle sentì unicamente le parti da lui pronunciate, ovviamente. In un impeto di orgoglio e gioia il folle portò l'indice destro sotto l'occhio omolaterale mimando il gesto di asciugarsi una lacrima di felicità ed accompagnò fuori Ryuu.

    Ohh, il primo delirio del mio ragazzo! Sono così fiero di te! Comunque... forse è l'ora che ti spieghi quello che penso di aver capito. Vedi... come avrai inteso il motivo per cui sono arrivato qui è perché qualcosa ha provato ad impossessarsi si me, ma ha malamente fallito. Adesso mettiamo insieme i pezzi ok? Possessioni, gente che agisce in maniera assurda, portali infernali, orgie di sangue, un villaggio che sembra inabitato dagli archivi nonostante la florida popolazione e tua nonna che dice di essere contenta di aver trovato un corpo.... Non te lo volevo dire Ryuu ma qui son tutti impossessati dai demoni, tua nonna compresa... Ora che ci penso non capisco perché tu non sia stato ancora impossessato... Devi essere speciale... come me! Ad ogni modo, la mia missione è diventata la tua, dobbiamo salvare la tua dolce nonnina da questa cosa, qualunque cosa sia...


    L'attenzione del folle fu quindi colta dalla folla che esultava gaudente per il rapimento della principessa che sembrava essere stata portata in un castello.

    ...Ed a quanto pare anche la principessa. Direi che entrambe le soluzioni possano essere trovate al castello di qui parlano questi bifolchi, chiamalo pure senso da metagamer se vuoi.


    I due si diressero quindi vero il luogo dove la ragazza era custodita e nel quale Kuso sperava di trovare conferma delle sue folli supposizioni, cioé, folli per una persona normale... insomma ci siamo capiti dai.
    Il viaggio fu breve ed indisturbato e condusse i due davanti ad una vera e propria opera d'arte architettonica, il folle la osservò a lungo, cercando di determinare se fosse possibile trovare una finestra aperta da qualche parte in modo da poter scalare l'edificio tramite il chakra adesivo ed entrarvici senza troppi problemi.
    Se questo non fosse stato possibile il folle non si sarebbe però scoraggiato ed avrebbe semplicemente bussato al grande portone d'ingresso, come se fosse la cosa più normale del mondo.
  14. .

    Two is meglio che One

    Post primo




    Ma non sono in grado di fare il QM! Allora, intanto lo devo fare io, e poi glielo avevi promesso. Sì ma pensavo se lo scordasse. Parliamo di Gionata, si scorda solo dei sentimenti.

    L'aria salmastra sferzava la pelle del nudo gigante mentre questo sedeva calmo sull'imbarcazione, sempre che così si potesse definire quella bagnarola, condotta da Kashuku. Stavolta almeno non è affondata.
    Come promesso, ora che Noroi aveva dimostrato di essere divenuto più forte, il folle lo avrebbe aiutato nei suoi intenti di vendetta contro il villaggio delle paludi, alla fine gli Yamabushi servivano proprio a quello: aiutare i membri nel risolvere le loro questioni, tirarsi indietro era fuori discussione.

    Il viaggio durò qualche ora, più volte Kuso provò ad accarezzare il manto marrone del topolino, ma ebbe l'impressione che questo non gli facesse troppo piacere, un vero mistero il motivo ti tale maleducazione.
    Giunti sulla spiaggia il gigante aiutò il bruno ad ormeggiare la vergogna che chiamavano barca mentre Noroi, già sul posto, gli accorse incontro.

    Dolce Noroi!


    Esclamò il nudo, cominciando a correre a sua volta verso l'amico a rallentatore e poi costringerlo ad un abbraccio che di etero aveva ben poco.

    Te lo avevo detto che ti avrei aiutato quando saresti diventato forte e, da quello che ho sentito, ora fai quasi non schifo! Sei diventato proprio un bell'ometto, bravo!


    I due s'incamminarono quindi verso il villaggio dei Nezumi, accompagnati anche da Kashuku che, disgustato, aveva finito di mettere in sicurezza la nave da solo.
    Percorsa la strada fitta di vegetazione ed acque paludose che conduceva la tana dei topi, il trio giunse infine sul luogo del... branco? Mandria? Come diavolo si chiama un raggruppamento di topi? Va beh, direi comunque che avete capito.
    Una miriade di roditori percorrevano le putride strade di quel luogo con una velocità ed una coordinazione degne di una colonia condotta da una sola volontà. I topi antropomorfi, che variavano da una dimensione minima di poco superiore a quella di un bambino a quella di poco meno di un uomo adulto, avevano tutti pellicce monocromatiche ed il loro colore dettava la casta a cui questi appartenevano. Nascevano con un destino già segnato e seguivano quello che gli era stato imposto, una scelta che Kuso non condivideva molto.
    In precedenza Noroi aveva spiegato al folle la divisione in caste, ma ripeterlo non fa mai male e quindi adesso ve lo sorbite anche voi. [Nota]La seguente ambientazione è scritta da Ryose, io la sfrutto soltanto per la suo giocata. Lui può in ogni momento decidere di alterarla in qualsiasi maniera gli aggrada, ovviamente al di fuori del contesto della quest in questione. Quest in questione... eheheheh.

    Allora vediamo se mi ricordo bene: I topolini Neri sono i guerrieri della colonia, il loro capo è il Gesshirui, attualmente ricoperto da Gorugonzora, la cui arma più forte è il fetore che emana... hahahaha, no dai sto scherzando, ma fino ad un certo punto, ogni tanto una doccia vi farebbe bene considerando dove abitate.
    Quelli grigi invece sono i manovali, la zappa di questo posto praticamente, il loro capo è il Shison, che in questo momento è Ementaru, lo si riconosce dal suo pelo che manca a chiazze, come se fossero dei fori.
    Infine abbiamo i topolini bianchi, parliamo di sacerdoti ma mi pare di aver capito che sono un po' i nobili di questo posto. Il loro capo, che ricopre anche il ruolo di vero capo della colonia, è il Guryuiēru, il che è curioso, visto che suona come "Guerriero", ma va beh. Vediamo attualmente è... mmmm... come si chiamava davvero il maestro Shifu? Ah, sì! Chizu! Appropriato, il formaggio dei formaggi. Mi sono dimenticatoaggiungi pure quello che più ti aggrada qualcosa?
    Beh, direi che è lui il tipo con cui parlare in questo momento.



    Con un grugnito Kashuku si allontanò dai due, unendosi alla folla di altre bestie che imperversava per la città. Non sarebbe stato però difficile notare che gli altri, una volta avvicinati dal topo bruno, avrebbero continuato nelle loro mansioni ma mantenendo da questo una certa distanza, come se fosse malato. Questo era a causa del suo manto marrone: si trattava di una mutazione. Ritenuto da molti un errore era stato cacciato, aveva girato il mondo ed era tornato arricchito di molte esperienze, per questo Chizu lo aveva nuovamente accolto nella colonia ma non era stato accettato da tutti ed il suo peculiare colore gli precludeva un ruolo in una delle caste, quindi era finito a fare il traghettatore e l'esploratore della colonia.
    Sgusciando come meglio poteva tra le pelliccette di quei carinissimi roditori, Kuso riusciva a malapena a star dietro a Noroi, che invece si muoveva come uno di loro senza alcun tipo di problema.

    Non senza difficoltà il duo arrivò alla tana del capo, una cosa di lusso, se vi potete immaginare una cosa di lusso in una palude puzzolente e fatta di paglia e sterco, ed entrò. Chizu era seduto tranquillamente a bere un tè con Occhi di Pece, sua nipote, la quale non aveva proprio un rapporto pacifico col folle e che infatti sibilò di rabbia quando lo vide entrare mentre il suo pelo si faceva ispido. Calmati, nipote mia. Disse in tono pacato Chizu. Non è così che accogliamo gli amici della colonia, il nostro ospite te lo deve forse ripetere? La bianca ed atletica topolina si alzò stizzita ed uscì dalla lussuosa dimora del nonno senza voltarsi indietro. Perdonala, non è abituata a venir sconfitta in quel modo, ma come ti ho già detto, imparare un po' umiltà le farà bene. Parliamo piuttosto di cose importanti: Noroi, se il tuo amico è di nuovo qui è perché immagino tu abbia deciso di intraprendere la missione di vendetta di cui parli da anni. Come sai la colonia non ti può offrire il suo aiuto in questo e se perirai nel tentativo non sarai pianto, così è la tradizione. Chizu bevve un lungo sorso del tè, anche se il folle dubitava fortemente che quel liquido lo fosse davvero. Tuttavia, oramai sei uno di noi e non manderò uno dei miei sottoposti allo spando senza nemmeno un'informazione. Quindi chiedimi quello che vuoi sapere ed io ti rispenderò. Questo lo posso fare.


    CITAZIONE
    Ot/ Breve introduzione, chiedi a Chizu tutto quello che vuoi sapere sul villaggio degli umani e su cosa dovresti fare adesso e, come sempre, GL & HF!
  15. .

    La forza dei deboli


    Post sedicesimo ( XVIII )




    La situazione era tesa all'inverosimile, mi sentivo come se stessi camminando su una corda sospesa nel niente, sarebbe bastata una brezza leggera a farmi precipitare verso l'oblio. Midorinaka, mio padre, il cardinale, Toki, tutti avevano espresso le loro idee e sembravano quasi giunti ad un impasse nella frenetica eppure immobile attesa che qualcuno di loro compisse la prima mossa. Se dall'esterno cercavo di dimostrare calma, di certo il mio cuore diceva un'altra cosa: i battiti rapidi sembravano rimbombarmi nel petto mentre una singola goccia di sudore solcava la mia tempia per dirigersi verso il collo e perdersi poi sotto i vestiti.
    Le parole del cardinale, che descriveva suo fratello ed il suo potere, mi aiutarono a capire qualcosa: intanto non sapevo che costui avesse un consanguineo che si trovava al Lucchetto, ma se così era davvero, e per giunta con quelle abilità, il simbolo poteva essere nelle sue mani, nascosto in una sezione segreta della biblioteca.
    Le minacce di Midorinaka invece non mi colsero affatto alla sprovvista, anzi una parte di me voleva quasi sorridere, fermata solo dalla gravità della situazione.

    Questa spada? Per favore, lo sai che non sono stupido, non ho mai pensato che un pezzo di metallo come questo potesse ferirti. Questa non era una minaccia ma la mia volontà di evitare uno scontro, almeno per il momento. Una trappola dici eh? E l'avrei preparata quando di preciso? In uno dei momenti in cui non mi hai tenuto sotto controllo? PEr favore, come se ce ne fossero stati davvero... No, le mie intenzioni sono pure, che tu ci creda o meno...Mamma, la tua idea è sicuramente valida, fa quel che puoi.


    Ciò che seguì mi lasciò pietrificato, ma perché? Fu forse il timore? No, o almeno non credo. Penso piuttosto che si trattasse della miriade di informazioni che ottenni in pochi attimi. La mia mente era senz'altro ben più forte dei miei muscoli, decisamente la mia lama più affilata, e fece quello che le riusciva meglio, osservò analitica quello che accadde, deducendo.
    Breve dialogo con mio padre da parte della principessa Kenkichi. Scontato, il suo naso non l'avrebbe tradita e questo lo avevo messo ben in conto; interesse verso il cardinale, altro punto assolutamente deducibile: la ragazza è figlia degli dei del sangue, la protagonista non solo della sua vita, bensì di quella di tutti i presenti, almeno per quanto la riguarda, sparire dai riflettori in funzione di un altro uomo decisamente avrebbe suscitato in lei questa reazione, facile.
    Prima informazione interessante: l'uomo che aveva chiamato Midorinaka non era il cardinale, ma un suo uomo... ma anche di suo fratello? Curioso, collaborare per entrambi le parti di una battaglia lasciando che queste lo sappiano e scamparne illeso non era da tutto, chi era quest'uomo?
    La nebbia lambiva oramai l'atrio della biblioteca, la principessa di sangue si avvicinava ed il cardinale tentava di tenerla tranquilla con delle moine, pessima scelta, parlo per esperienza.
    Due segugi di nebbia e sangue scattarono rapidi dalla ragazza, uno verso mio padre ed uno verso il cardinale; fulminei e quasi invisibili non mi avrebbero lasciato scampo, se solo fossero stati indirizzati a me. Qui arriviamo al punto interessante numero due: la parvente non ostilità della ragazza nei miei confronti. I due costrutti infatti non solo non mi avevano bersagliato, ma avevano anche mantenuto una distanza elevata da me, come se volesse essere sicura di non colpirmi. Che si trattasse forse di un fattore che avrei potuto usare a mio vantaggio?
    Giungiamo quindi alle informazioni tanto preziose quanto sconvolgenti. L'attacco del costrutto sul cardinale fu fermato, ma non da lui; colui che riuscì ad interporsi fu niente meno che l'uomo che mi aveva svelato la presenza del Lucchetto: era lui, quindi, che aveva portato Midorinaka in quel luogo!
    Sorrisi istintivamente al suo saluto. Ma andiamo... Davvero pensava di farmi credere che non mi avesse condotto volontariamente in quel luogo.... a meno che la profezia non avesse davvero quel potere. Il Teschio? Che sia una metafora? Non serviva un medico per capire che senza non si sopravvive, ma quell'uomo sembrava tutt'altro che morto, ma forse il punto era proprio quello: sembrava. Di che poteri disponeva davvero il cardinale? Che potesse vincolare le persone ad un patto, imponendogli la propria volontà? Che fosse stato proprio lui a far agire Jagi in un modo così sconsiderato poco prima?
    In una frazione di secondo l'assassino svanì nelle ombre, portando con sé il cardinale che però non si ritenne da un ultimo e plateale monologo proveniente da un punto indistinto, degno di un vero e proprio cattivo. Il suo scopo era dividerci, farci lottare per avverare la profezia, lo aveva detto, eppure non sarebbe stato semplice convincere Midorinaka che ucciderci tra noi non sarebbe stata una buona idea, ma se qualcuno poteva farlo, quello ero io.
    Dovevo agire il più in fretta possibile, possibilmente conferendo il tempo a Jagi ed Okami, che vedevo oramai in lontanaza, di raggiungerci e darci manforte.
    Lo sguardo assassino della ragazza non prometteva niente di buono e, se conoscevo mio padre, lui non si sarebbe di certo tirato indietro se lei gli avesse rivolto la sua lama contro.
    Presi fiato come mai fino a quel momento, fino quasi a far scoppiare i polmoni, poi espirai con forza come per tentare di far fuoriuscire tutta l'insicurezza che mi attanagliava, non solo, ma con un rapido gesto estrassi la spada e la feci sparire nel rotolo da richiamo che tenevo sul fianco. [Nota]La interpreto come situazione di non combat, almeno per me. Se non la vedi così immaginati che la butto a terra ai miei piedi, si tratta solo di un gesto figurativo.

    Siamo forse responsabili delle colpe dei nostri antenati? Dei nostri padri? Midorinaka, tu hai fatto quello che hai fatto per portare la forza nel tuo clan, beh, Kensei è l'emblema della forza per Kiri e per tutti i Kenkichi, di certo sarebbe stato uno di quelli che tu avresti risparmiato. La spada che brandisce dice questo, prova la sua forza, non lo lega alla tua morte, questo lo sai anche tu. Penso che le nostre esperienze di trasformino, nessuno nasce un mostro, chiunque al tuo posto avrebbe questa rabbia dentro di sé, ma Kensei non è l'uomo giusto su cui riversarla. Se davvero pensi che dobbiamo portare il fardello dei nostri predecessori, allora uccidimi. Sono il figlio di Kensei e dovrei pertanto condividere le sue stesse colpe, no? Puoi farlo se vuoi, eppure continuerei a non mentirti, perché non penso sia la cosa giusta. Potete ritenermi un debole, un codardo, ma non uno stupido, pertanto vi supplico di ascoltarmi. Dividi et impera: il cardinale ci ha usato, vuole dividerci e trarre vantaggio da questo, non sono un burattino. Lui è l'uomo su cui dovete riversare il vostro odio, lui è colui che ha provato a disonorare il nome dei Kenkichi, il nome che portate, facendovi passare come delle vittime da usare per i propri scopi, spero che possiate capirlo e di non perdere altro tempo.


    Di certo la situazione era critica, non potevo sperare di sostenere uno scontro con Midorinaka, ma forse mio padre sì, eppure non volevo che accadesse e non soltanto perché avrebbe voluto dire fare il gioco di Byakuei.
    Se lo scontro si fosse rivelato inevitabile avrei preso la decisione più proficua: sarei scattatoazione rapida se serve dentro la biblioteca portando con me Julia e mia madre, urlando a Toki di seguirci. Anche io ero un discendente dei fondatori, quindi potevo giungere al luogo dove si nascondeva il misterioso intruso. Mio padre, con il supporto di Jagi ed Okami, avrebbe potuto fronteggiare Midorinaka senza doversi quindi preoccuparsi di proteggermi.
    Il mio scopo era divenuto uno ed uno solo: trovare il simbolo del sangue ed impossessarmene. Non mi interessava il potere, non era quello il motivo, ma non avrei permesso che delle vite fossero perse a causa sua, anche se avessi dovuto pagare con la mia.
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