Posts written by -Hidan

  1. .

    Il Kage Assente


    IV


    Guardai incuriosito la reazione della povera ragazza, evidentemente confusa da una situazione che sembrava averla inghiottita e di cui non vedeva la luce. Per mia fortuna, però, non si accorse - o almeno, così parve - della mia reazione di imbarazzo, causata dalla sua spinosa domanda. Ne approfittai, cambiando discorso. Beh, in effetti i pazzi non sanno di essere pazzi. O almeno così si dice. Esclamai, senza neanche accorgermi della poca delicatezza di quell'affermazione verso una ragazza così sola e confusa. Di certo non ero famoso per le mie doti di supporto psicologico.
    Fu però la mia sincera reazione alla sua proposta di aiuto che fece rompere definitivamente quel muro di ghiaccio che la ragazza aveva interposto fin dal momento in cui avevo messo piede in quella casupola. La gentilezza e la nobiltà ad animo, non solo ad Oto, erano cose sconosciute ai più. Ma quella era la mia via.

    Allora... Come ti senti? Il kunai entrò nelle carni della kunoichi, e il sangue ne sgorgò. L'espressione del volto mutò improvvisamente, e allora capii che l'illusione era stata spezzata. Prendo delle bende... Non devi fasciarla per me. Se chi ti ha sottoposto a questo genjutsu è ancora nei paraggi, dovrai essere al meglio per combattere. Quantomeno, devi essere pronta. Esclamai, mentre mi dirigevo verso il mobiletto indicatomi.
    Proprio come aveva detto Harumi, il kit era lì. Lo presi e lo portai fino al tavolo. Provo ad aiutarti ma... Non sono pratico. Non sanguino... Spesso. Conclusi, per non dire "mai". Goffamente, infatti, mi adoperai per disinfettare la ferita e per tentare di avvolgere il braccio con le garze, in modo da interrompere o almeno frenare il sanguinamento.
    Una volta rattoppato al meglio delle mie - scarse - capacità di primo soccorso, la kunoichi si rimise in piedi ed uscì dalla baracca, respirando a pieni polmoni, come forse non faceva da tempo. Balzo verso un albero, e poi di nuovo, agilmente, e dopo una rapida occhiata, saltò nuovamente a terra, vicino a me, che intanto la avevo seguita fuori dalla costruzione in legno.
    Harumi mi guardò, e dopo aver recuperato il senso della posizione, mi fece una domanda, semplice, forse quasi banale.
    La risposta non tardò neanche un istante. Si. E con quell'unica parola, la kunoichi avrebbe potuto captare dal tono della voce tutta la convinzione nei miei mezzi. Non so cosa ti sia successo o cosa sta succedendo ad Oto... Ma ti aiuterò. Non abbandono mai chi ha bisogno di aiuto, chiunque esso sia. E con uno dei miei sorrisi sornioni, allungai una mano, come ad invitare Harumi ad andare avanti. Fai strada, altrimenti rischio di perdermi di nuovo.

    In poco tempo raggiungemmo uno dei gate di Oto. Varcato il cancello, grazie alla presenza della ninja, che nel frattempo sembrava essere particolarmente assolta nei suoi pensieri, ci addentrammo nelle strade confusionarie del Suono, verso il centro del Villaggio. I margini della grande Villa Mikawa furono presto dinanzi a noi. Quindi tu dovresti abitare qui, giusto? Sei anche te una Mikawa? Prima volta che vengo qui, sono stato solo una volta nel quartiere Yakushi... Ma il Kokage abita qui? Tu e lui soltanto? Non è troppo vecchio per te? Mentre parlavo, mi ritrovai a superare Harumi, che si fermò sul posto, quasi come se si fosse congelata. Mh? E ora che succede? Ti sei scordata qualcosa? Esclamai, mentre giravo nuovamente il capo verso la Villa. Che cosa diamine... La grande struttura, prima un gioiello che emergeva tra le case fatiscenti di Oto, sembrava essersi trasformata in una specie di casa fantasma. Sta succedendo...? Guardai Harumi, mentre facevo due passi all'indietro. La Villa era nuovamente radiosa. Harumi! Afferrai la kunoichi per un braccio. Il genjutsu, probabilmente, stava per riavere effetto. Ehy! Sveglia! Harumiiiii! Riprenditi! Incominciai a scrollarla, abbastanza violentemente, tenendola per le spalle, finché lo sguardo della kunoichi non riprese vigore e lucidità. Solo a quel punto... Sarebbe seguita un'altra decisa scrollata. Volevo essere sicuro... Comunque... Sarebbe stata la risposta, in caso la kunoichi avesse protestato. Chiunque abbia fatto tutto ciò, è un ninja molto capace. A quanto pare, però, l'illusione non ha effetto su di me... Probabilmente è perché non sono stato colpito dal jutsu principale. Bisogna capire qual è il medium che stava per riportarti sotto genjutsu... Inoltre, c'è un ulteriore jutsu di copertura sull'area. E' per gli osservatori esterni, vogliono nascondere cosa sta succedendo in questo luogo. Appena ho oltrepassato i confini, la Villa è sembrata invecchiare di cent'anni. Guardai la struttura, poi annuii alle parole di Harumi. Resta qui, non muoverti finché non te lo dico io... E, così facendo, oltrepassai nuovamente la "barriera". La Villa diventò nuovamente un luogo grigio e polveroso, dove la vegetazione incolta aveva fatto da padrone. Le rampicanti erano cresciute a dismisura, su mura, colonne e porticati. Come poteva essere successo tutto ciò? Mi avvicinai alla grande porta d'ingresso, mentre osservavo con attenzione la situazione attorno a me, sfruttando al massimo le mie doti percettive, sfruttando anche la natura del mio corpo. [Percezione: 12]Percezione 9 + 3 (Reidratare 1/4 Basso) Fu in quel momento che mi congelai sul posto. Cosa... Notai qualcosa di insolito tra il verde e la roccia. Mi avvicinai ancora dipiù. Non può... Le parole si strozzarono in bocca... Non poteva essere. Allungai la mano. Un piccolo fiore di ghiaccio era lì, tra le mie mani.

    Gli stessi fiori che anni prima avevo visto nella capitale del Gelo.
    I miei occhi scattarono, alla ricerca di altri fiori di ghiaccio.
    Il sangue del mio corpo si infiammò, gli occhi si sgranarono, la mia espressione si irriggidì.

    Lei era qui.

    Il tempo che scorreva in maniera differente, lo stato di quasi apatia e di confusione. Non potevano esserci dubbi. Tensai-ji... Sibilai, mentre respiravo, in maniera quasi affannata. TENSAI-JI! Urlai, furente, mentre con un rapido movimento richiamavo le Spade Gemelle e balzavo verso l'alto. Il chakra sarebbe esploso, mentre abbattevo la colossale arma con un colpo discendente sulla colonna insistente sul porticato d'ingresso della Villa.
    Gran parte della parete sarebbe stata letteralmente spazzata via, insieme ai fiori di ghiaccio. [Azione]
    Forza 775 + Reidratare (1/2 Basso) + Chela del Granchio = 900
    Potenza [50 + 40 (+8 tacche in Forza)] x 3 = 270

    Taglio del Grande Buddha - Daibutsu Giri
    Arte: L'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi quando attacca con le spade: il colpo si propagherà entro 1,5 metri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto, viene considerato come il danno di una [Bomba] per il calcolo dei danni.(Consumo: ½ Basso a colpo)
    [Da chunin in su]

    Grandi Spade Gemelle
    Speciale: L'utilizzatore, tramite uno slot gratuito istantaneo, può dividere la Rombosogliola in due differenti spade, identiche per forma e dimensioni. Ogni spada avrà Potenza pari a 40 e dimensione pari a MedioGrande; la Durezza non varia. L'utilizzatore può, alternativamente, unire nuovamente le Spade Gemelle nella Rombosogliola tramite uno slot gratuito lento.[Da genin in su]

    Rilascio: Sasso
    Arte: L'utilizzatore, una volta a round, può rilasciare il chakra tramite la Rombosogliola in un martello di chakra, aumentandone la dimensione fino a Colossale. La potenza contro armi e strutture, anche irrorate di chakra, è aumentata x3 volte. Il colpo può causare una spinta che può allontanare fino ad un massimo di 9 metri l'obiettivo. Il colpo viene considerato come una Emissione.(Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]

    Rombosogliola - Hiramekarei [Equipaggiamento]
    Spada leggendaria, per lungo tempo rimasta dispersa. Lunga 2 metri, larga un metro nella sua parte più lunga e con una doppia impugnatura, la Rombosogliola, o anche Grandi Spade Gemelle, è in realtà il risultato dell'unione di due grandi spade a forma di osso di seppia con due fori ciascuno alle estremità delle lame.Tipo: Lama - Taglio -
    Dimensione: Gigante
    (Potenza: 50 | Durezza: 5)
    [Da jonin in su]


    z6ooNnk
    Una volta messo piede a terra, sarei passato immediatamente ad individuare quale struttura portante avesse più fiori. Scelto il bersaglio, avrei nuovamente fatto divampare la Rombosogliola. Un fendente di puro chakra sarebbe andato a tagliere e distruggere tutto ciò che avrebbe incontrato dalla mia posizione per più di dieci metri, probabilmente tagliando a metà colonne, pareti e quanti più fiori possibile. [Azione]Forza 775 + Reidratare (3/4 Basso) = 900
    Potenza [50 + 40 (+8 tacche in Forza)] x 3 = 270

    Rilascio: Forbici
    Arte: L'utilizzatore, una volta a round, può rilasciare il chakra tramite la Rombosogliola in una lama di chakra, aumentandone notevolmente il raggio d'azione. Dalla lama della spada verrà rilasciato un fascio di chakra tagliente che si estende fino a 9 metri; può causare Sanguinamento (DnT Medio). Il colpo viene considerato come una Emissione.(Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]

    Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma infondendo chakra affine alla sua impronta di chakra. Deve possedere almeno un'abilità Impronta di Chakra. Gli effetti di questa tecnica non si applicano al calcolo dei danni verso le persone, ma solo ai fini di parate o danni a equipaggiamenti e oggetti. Può incrementare la potenza di un'arma o del corpo senz'armi di 20 o triplicarne la capacità di danneggiare gli oggetti. Alternativamente può incrementare le capacità difensive di una protezione di 20. Anche se sottoposto a questa tecnica, un equipaggiamento non diviene capace di bloccare tecniche avanzate, ma può bloccare costrutti generati da tecniche speciali..Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Da chunin in su]

    Taglio del Grande Buddha - Daibutsu Giri
    Arte: L'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi quando attacca con le spade: il colpo si propagherà entro 1,5 metri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto, viene considerato come il danno di una [Bomba] per il calcolo dei danni.(Consumo: ½ Basso a colpo)
    [Da chunin in su]


    Quando il fragore della distruzione, e la polvere che ne sarebbe originata, si sarebbe acquietato, io sarei stato ancora lì in piedi. Urlai, con la speranza che il messaggio arrivasse alla ex principessa del Gelo, se fosse stata in ascolto. TENSAI-JI! ESCI FUORI! DISTRUGGERO' OGNI TUA CREAZIONE... DEMOLIRO' QUESTO PALAZZO SE DOVESSE ESSERE NECESSARIO... MA IO TI TROVERO'! Harumi era scomparsa dalla mente di Akira, completamente dimenticata.
    Non aveva idea - e non gli interessava neanche in quel momento - di come e se la kunoichi avesse reagito a quelle azioni. La mia mente era concentrata solo sull'Asso di Cuori e sulla sua presenza in quel luogo. Avrei diviso la Hiramekarei, trovandomi con ciascuna delle Spade Gemelle nelle mie mani.
    Se fosse servito, la mia furia si sarebbe abbattuta, ancora e ancora, su ogni muro, su ogni colonna o su ogni porzione del perimetro della Villa dove i fiori di ghiaccio sarebbero stati rinvenuti. [Note per il QM]Utilizzando Manipolazione della Natura su entrambe le Spade Gemelle - e considerando il bonus in Forza - ottengo una Potenza contro oggetti superiore a 240 [(40 x 3) + (40x3) = 240, a cui vanno aggiunte le + 3 tacche in Forza... Supero quindi il valore di rottura dei fiori].
    Akira effettua ulteriore 3 attacchi se necessario (quindi consumo 2 Bassi a colpo), almeno per il momento.


    [Chakra 135/150 Bassi]
  2. .

    La Nebbia e la Bruma


    I


    Era quasi il tramonto.
    Il sole incominciava a scomparire all'orizzonte ed io, accampato alla bella e buona vicino alla scogliera dove, mesi prima, avevo fatto ingresso nel regno del Nadir con Jotaro, nelle prossimità di un tempio nel Paese delle Sorgenti Termali, tenevo in mano una missiva di Kensei, portata fin lì da una delle sue evocazioni notturne.
    Dopo essermi allontanato da Oto, avevo provato a cercare l'ultimo dei Jaku nell'ultimo posto - fisico - dove ci eravamo incontrati. Anche nel tempio dove lo avevo trovato, quasi in austero pellegrinaggio, di lui, non c'era traccia. Il ronin era sparito, apparentemente senza lasciar traccia, e la sua figura, la sua conoscenza e la sua esperienza, invece, erano proprio ciò che stavo cercando di ritrovare, in quel periodo di eremitaggio per il continente. Il criptico ninja, forse, aveva deciso di abbandonare il mondo ninja, ancora una volta.
    Non demorsi. Avevo fatto un giuramento, avevo deciso di perdere tutto, per trovare qualcos'altro di più grande, o almeno provarci. Non per me, ma per tutti gli altri; se l'egoismo dei singoli non avrebbe mai potuto cambiare quel circolo di guerre e dolore, non restava altro che tentare una nuova via. Io avevo deciso di intraprendere quella nuova strada, forse inesplorata da secoli, e avevo già rischiato di perdere me stesso una volta... Il Jaku mi aveva raccolto, quella volta.
    Non sapevo se quel giorno sarei stato così fortunato.
    Quel giorno, infatti, Akira Hozuki rischiò di perdersi per sempre.

    Meika... Era la prima volta che pronunciavo il suo nome, dopo i disastrosi fatti del Gelo. Non ero più riuscito a farlo, non più. non da quando la avevo lasciata. Lei che più di tutti gli altri era stata la mia ancora, la mia casa, il mio rifugio... La avevo lasciata alle mie spalle, per intraprendere quella nuova strada.
    Mi ero preparato a perderla, a perdere noi... Sapevo che se fossi tornato a Kiri, se la avessi rivista, poi non avrei più potuto lasciarla andare... Quello che non ero in grado di fare, però, era scordarmi di lei. Cosa c'entra Meika... I pugni si serrarono attorno alla lettera, quasi distruggendola, per poi lasciarla cadere ed essere quindi trasportata dal vento nell'oceano. Itai era scomparso da mesi, lo sapevo, e voci di corridoio nel continente parlavano di una battaglia intercorsa tra un drago e un mostro marino vicino al grande continente dell'est... Ma perché Meika doveva essere con Itai? Perché ero rimasto all'oscuro di tutto ciò. COSA. C'ENTRA. MEIKA?! Urlai, con un tono di voce imperioso, mentre andai a cingere il collo del volatile, ancora vicino a me. DIMMI. COSA. C'ENTRA. MEIKA?! DOV'E'?! DOV'E' LEI?! Quelle frasi sarebbero state pronunciate con una rabbia insolita, degli urli, disperati, che avrebbero rimarcato ogni singola parola, mentre la mia presa andava a stringersi sempre più; sempre più forte, sempre più disperata. Dalla mia bocca, con i denti digrignati, la salivazione si sarebbe fatta più prepotente e accentuata, quasi come fossi una fiera feroce dinanzi alla sua preda.
    Ma di animali non ce ne erano, nei paraggi... Solo una bestia feroce, quasi incapace di intendere e volere.
    Il pipistrello avrebbe provato a rantolare che non era in possesso di altre informazioni, che Kensei mandava a dire che si sarebbero dovuti incontrare su un'imbarcazione al porto di Kiri il mattino seguente. Con ancora gli occhi sgranati dal furore, dovetti trattenere gli istinti più animali che avevo preso possesso della mia mente. Gettai con furore il pipistrello a terra, quasi come se fosse un piccolo sasso. Sparisci. Quell'affermazione lapidaria non avrebbe ammesso repliche di sorta, e la creatura se ne sarebbe accorta.
    Affannato, quasi come dopo una corsa, non seppi dire per quanto tempo restai in piedi sulla scogliera, mentre nella mia mente immagini e pensieri scorrevano veloce, in uno strano e articolato flusso di coscienza. Quado rinsavii, era ormai scomparso il sole, e con il freddo vento della sera, mi sedetti su una roccia.
    Il dubbio aveva assalito la mia mente. Forse, il mio cammino, si era appena spezzato. Il mio giuramento, sarebbe andato perduto.
    Ero però certo di una cosa: se fosse successo qualcosa a Meika, qualcuno avrebbe sofferto.
    Stavo per tornare nuovamente sulla vecchia strada, da cui avevo deciso di uscire... Dolore, rabbia e sangue mi avrebbero ritrovato.

    Qualcuno avrebbe sofferto.

    [...]

    Il mattino seguente, la rabbia avrebbe lasciato spazio ad una fredda lucidità. Chiunque mi conoscesse veramente, avrebbe saputo che quella condizione di pura concentrazione, quasi cieca, era uno stato pericoloso, non solo per me, ma per chiunque fosse stato nelle mie vicinanze.
    Ero partito con il sorgere del sole, dopo una nottata passata quasi insonne, e solcando i cieli sulla grande Hiramekarei avrei raggiunto in poche ore il porto di Kiri. Il grande galeone non sarebbe stato difficile da trovare. Osservai Kensei e una discreta presenza di altri ninja, ma non mi interessava nulla in quel momento. Non vedevo nient'altro, in quel momento. Sarei sceso rapidamente, mentre le mie ali eteree incominciavano a svanire insieme agli antichi simboli dello Scriba del Mondo, interrompendo il ninjutsu proprio un attimo prima di raggiungere la nave, sulla quale atterrai e, contemporaneamente, richiamai indietro nel mio speciale guanto le Spade Gemelle. Fu quasi come un unico movimento. Dov'è? Furono queste le prima parole. Meika. Dov'è? I presenti avrebbero potuto percepire il tono glaciale delle mie parole.
    z6ooNnk

    Nessuno dei presenti, tranne Kensei, aveva mai visto Akira Hozuki in quello stato.
    Avrei lasciato parlare Kensei, in un disturbante silenzio. Avrei ascoltato ogni singola parola, recuperando le informazioni, e metabolizzandole. Quando il Mizukage ebbe finito, la mia voce avrebbe immediatamente tuonato. No. Un solo istante di pausa, che sarebbe sembrato durare un'eternità. Nessuna squadra. Vi serviranno due giorni, giusto? Vi darò due giorni. Ma nessuna squadra. E lo dico per il bene di tutti. Avrei guardato solo Kensei. Non è adesso il tempo di discutere. Se vuoi provare a fermarmi, dovrai probabilmente rinunciare alla missione, perché sai che nessuno dei presenti sarebbe in grado di partire se ciò accadesse, né avreste una nave per farlo. Al termine di tutto, potrai fare le tue considerazioni, sai bene che non mi interessa. Portarmi con voi, sarebbe solo deleterio. Prima di tutto, per voi stessi. Non sono nelle condizioni per garantire l'incolumità di chi mi sta vicino. Non c'è nessuna soluzione alternativa. Agite come meglio credete, io farò lo stesso. Inizierò dall'isola più piccola, quella più vicina alla costa... Prima dell'alba del secondo giorno. Attenderò sulla costa del Cielo fino ad allora... Dopo, inizierò. Non specificai null'altro. Se Kensei avesse avuto memoria di quello che fu Keiji Kagome, forse avrebbe vissuto una sorta di dejà vu; l'ultima volta che mi aveva visto in quello stato, era durante la riunione di Kiri, prima dello scontro mortale con Seinji Akuma.
    Avrei atteso solo un istante per ricevere un segno di riscontro, poi, così come ero giunto, sarei ripartito, accompagnato da una sofferenza interiore, quasi deleteria. Una follia silente. Un dolore che ruggiva nel mio cuore.

    Molti altri avrebbero sofferto.

    Io, sicuramente, più di tutti.
  3. .

    Il Mistero del Fabbro


    IV


    Io non vedo nessuno MEGLIO di ME qui! Incrociai le braccia e guardai torvo la ragazzina; aveva trovato pane per i suoi denti. Certo, qualcuno avrebbe potuto osservare che lei avesse quindici anni e Akira ventotto, ma per quest'ultimo sarebbero state informazioni solo poco più che ininfluente. Seguì quasi un attimo di stupore quando la Kenkichi affermò, con una certa precisione, una delle metodologie che usavo maggiormente per combattere, citando altri ninja che già prima di me erano stati soliti usare la forza centrifuga dei movimenti circolari per mantenere l'asse del corpo in equilibrio. Cercai di non dargli soddisfazione. Si... Quasi... Ma io lo faccio meglio! E loro... Sono morti! Mi indicai il petto con il pollice della mano destra, quasi come se fosse un vanto. Le mie basi sono... Ottime! E... Lo sguardo da aggressivo divenne confuso mentre la additavo. Non ho capito. Dissi, quasi come se stessi minacciando qualcuno, con lo stesso identico tono. Trovare la mia... Vera spada? Domandai, realmente confuso.

    Seguì un piccolo dibattito sulla qualità del sakè e Raizen si propose di portarne del nuovo, ottenendo, per la prima volta, un'apertura amichevole da parte della ragazzina, che poi tornò su di me. Se sei una Kenkichi e non sei mai stata a Kiri, allora sei proprio vecchia! Quindi conosci quell'ammasso di scatolette di Kensei? Devi aver ripreso da lui quel caratteraccio! Borbottai, mentre la Kenkichi tornò nuovamente sul mio clan, interessata dalle abilità del mio clan. Si, sono fatto d'acqua... E te l'avevo detto che non avevi mai incontrato nessuno come me, pff! Gridai vittoria, mentre ascoltavo la ragazza evidentemente stimolata dal potersi confrontare con qualcuno e qualcosa che bon aveva mai sperimentato. Basta chiedere... Pff! Gli sbuffai in faccia nuovamente.

    E così, mentre si disquisiva di cibo e alcool, la ragazzina, a tratti meno o più irascibile, sciolse dapprima la sua tecnica e, poi, acconsentendo al fatto di farci restare nel laboratorio di Meku, dopo aver tirato fuori dalla sua veste uno strano cartoncino con dei simboli impressi, fece addirittura smuovere le pareti della fucina, rivelando la stanza rimasta nascosta.
    Di fatto troppo innervosito dal comportamento della Kenkichi, non feci finta neanche di essere interessato a cercare qualcosa nella nuova stanza, nella quale si poteva vedere un sacco di disordine, oltre che una specie di segno di corpo carbonizzato. Mi sedetti con gambe e braccia incrociate su un cuscino appena sistemato dal topolino, quasi come un bambino che teneva il broncio ai genitori.
    Una volta che arrivarono il cibo e gli alcolici promessi, la Kenkichi si sbottonò, chiarendo che aveva trovato Meku impegnato a forgiare una specie di bara - fodero e che, dopo avergli promesso un po' di oro e qualche informazioni, lo aveva convinto a lasciare tutto per i suoi interessi. Ovviamente, non aveva intenzione di dirci di più a riguardo.
    La ragazzina, di gran lunga di un umore migliore dopo il nuovo sakè, ribattezzò Raizen. A me piaceva KageCedrone... Borbottai quasi tra me e me. Alla fine, però, decise di dirci che Meku si era recato a recuperare una dei Tredici Mesi, la sua speciale collezione che aveva forgiato. Te l'ho detto... Ho una spada di un vecchietto spadaccino che si fa chiamare Demone della Spada da far riforgiare... E magari potrebbe insegnarmi anche qualche trucchetto nella forgiatura per un'altra mia vecchia lama, ma questa è una vicenda secondaria... Ah, a proposito, Mohakoso... Adesso lo chiamava anche lui come Midorinaka - più o meno. Dov'è la fucina? Credo che la dietro ci sia un'altra stanza... Suggerii all'Hokage, se fosse stato troppo preso dalla cenere e dal capello nero, che sembrava proprio essere uno dei suoi - almeno a star a sentire alla ragazzina. E, in effetti, ho anche un altro piacere da chiedergli... Forse... Uff! Buttai fuori l'aria, innervosito. Sembrava tutto troppo semplice... Io ODIO aspettare!

    z6ooNnk
    Se Raizen non fosse riuscito a ottenere alcuna informazione da Midorinaka sulla posizione di Meku o su quale potesse essere il Mese che interessasse alla Kenkichi, avrei preso la situazione in mano. Ok... Direi che se vogliamo sbrogliare questa matassa... Non c'è altra scelta... Tornai a guardare la Principessa dei Kenkichi. Ehy, Midorikosa... Sorrisi. Hai detto che saresti interessata a vedertela con uno come me... E dici di essere così migliore di me... Bene, provalo. Ghignai. Combatti con me. Quanto tempo pensi ti possa servire per sconfiggermi? Un minuto? Un minuto e mezzo? Forse addirittura due minuti? Scegli te. Se riuscirai a sconfiggermi entro lo scadere del tempo, sarò il tuo maggiordomo finché non tornerà Meku... Se invece non riuscirai a sconfiggermi, non solo ci dirai dov'è andato Meku, ma ci accompagnerai lì e... Sarai te la MIA maggiordomo personale fino a termine missione! I miei occhi non si sarebbero schiodati dalla Kenkichi per un solo istante. Allora, che ne dici? Accetti... O hai paura? [Note per il QM]In sostanza propongo un combattimento di 3/4/5 round - a tua scelta - a Midorinaka

  4. .

    Il Kage Assente


    III


    La kunoichi di Oto immediatamente sostituì il the con l'acqua, così come gli avevo richiesto, prelevandola da un dozzinale boccione di acqua. Meglio dell'acqua dello stagno, pensai, mentre ringraziavo la ragazzina. Grazie mille, come vedi sono di poche pretese. Ciò che seguì fu un lungo silenzio, almeno finché non pronunciai il nome del Kokage. Uhm? Offeso? Non mi pare di averlo offeso... Alla fine è una semplice constatazione, non lo sapevi che il tuo kage si trasforma in un'enorme mucca di sangue? Che pessimi gusti, eh? Dovresti vedere come parlo agli altri kage allora... Ridacchiai, ricordandomi di come mi comportavo, perfino da studente, nell'ufficio di Itai. Non vi facevo permalosi ad Oto. Eccezion fatta per Febh, ovviamente. Che i kami lo abbiano in gloria. Esclamai, mentre osservavo, sebbene stessi ben attento a non farlo percepire ad Harumi, che la stessa stava divenendo, ogni minuto, sempre più nervosa; un nervosismo che si rispecchiava nei piccoli gesti del corpo.
    Almeno finché non incominciò a rispondermi, dopo essere sbottata in una risatina alquanto nervosa o di circostanza. Ragazzina, questa non è fantascienza. Sei in una baracca di legno in una foresta e... Probabilmente non da sola. Osservai meglio l'interno della stanza. Quella baracca era si vissuta, ma non solo da Harumi. Tu... Non eri sola... Esclamai, osservando meglio l'interno dell'abitazione. Chi è l'ultima persona che sei sicura di aver visto? Chiesi, prima di lasciare la parola alla ragazza... Che avrebbe però notato un cambio di atteggiamento. Se una ninja di Oto si trovava in quella situazione, probabilmente intrappolata in qualche genjutsu... Significava che il luogo poteva essere osservato, da persone ostili. Se ciò ti farà stare meglio con te stessa e ti porterà ad accettare la situazione... Risponderò alle tue domande. Incrociai le braccia, mentre rispondevo con tono sicuro. Un bicchiere di plastica. Fui lapidario. E' un locale unico, di una baracca di legno. Anche abbastanza sporco... Fogliame e teli ovunque. Lì... C'è un cucinotto, con cibi assortiti preconfezionati, almeno sembra. Infine, arrivò la terza domanda. Ehm... Cosa? Venni colto di sorpresa, e l'imbarazzo fu chiaro, nei toni e nella gestualità. Ehm... Beh, sei una ragazza carina... Sicuramente... Un po' trasandata, ma senza offesa, stai abitando nel bel mezzo del bosco... Insomma... E' normale... Ehm... Mi alzai di scatto dalla sedia, quasi paonazzo. Ok, basta, ho risposto! Diedi il fianco alla ragazza, mentre questa - per fortuna - cambiava discorso, chiedendomi aiuto. Quindi forse... Mi stai credendo. Va bene... Ci metterò un istante. Concentrai i miei sensi, rilasciando all'istante la mia energia nello spazio circostante, utilizzando anche le potenzialità del mio corpo. En. [Competenza]En - Lo Spazio Vitale [Combattiva]Akira, fin da quando era un giovane ninja, ha sempre dovuto combattere e confrontarsi con avversari più temibili di lui e in netto svantaggio numerico. Dopo le esperienze maturate in battaglia, lo spadaccino della Nebbia ha elaborato una nuova capacità che gli permette di potersi confrontare anche con svariati nemici contemporaneamente, estendendo le sue percezioni al massimo durante la battaglia.

    En
    Arte: L'utilizzatore può estendere il suo chakra in una sfera di raggio pari a 3 metri: potrà percepire chiunque sia presente nel raggio della sfera. Chiunque, all'interno del raggio, non sarà percepito se occultato e se il proprio valore di Furtività è inferiore di 3 punti, o meno inferiore, rispetto al valore di Percezione dell'utilizzatore. La sfera sarà rilevabile da abilità di visione, percezione del chakra e similari; risulterà di un colore azzurro chiaro. Richiede slot azione/tecnica all'attivazione.(Basso a round)
    [Da genin in su]

    Intuizione (Base)
    Maestria: La Percezione è aumentata di 1,5 quando En è attivo.[Da genin in su]

    Spazio (Base)
    Speciale: Il raggio di En è pari a 4,5 metri.(Consumo: ½ Basso a round)
    [Da chunin in su]

    Intuizione (Superiore)
    Maestria: La Percezione è aumentata di 3 quando En è attivo, anziché 1,5.[Da chunin in su]

    Spazio (Superiore)
    Speciale: Il raggio di En è pari a 6 metri.(Consumo: Basso a round)
    [Da jonin in su]

    [Percezione 15]

    In quello stato camminai lungo le pareti della baracca e, quindi, uscito da questa, al suo esterno, cercando ogni dettaglio che ad un precedente sguardo poteva essere rimasto nascosto. Dopo quei pochi secondi di ricerca, sarei rientrato nella stanza, per comunicare gli eventuali esiti alla kunoichi di Oto.
    Se mi confermi di non essere pazza, è chiaro che tu sia influenzata da un genjutsu. Credo anche di notevole livello... Adesso dobbiamo scioglierlo, come prima cosa... Ma poi dobbiamo capire come tu possa essere caduta in questa illusione, e da quanto tempo persiste. Un tempo prolungato potrebbe significare che chiunque abbia eseguito questa tecnica, abbia lasciato un medium nei paraggi. Esclamai, mentre mi avvicinavo ad Harumi. Non devi e non dovrai sdebitarti di niente. Non sono quel genere di persone. Aiuto sempre chi ha bisogno, chiunque esso sia. E poi ti aiuterò a trovare chi è stato a fare questo, e gli chiederò spiegazioni di tutto ciò... Sorrisi. Questo è il mio credo. Poggiai le mie dita sulla spalla di Harumi. Quando sei pronta te. E, attendendo gli ordinativi di Harumi, mi sarei concentrato al massimo nell'esecuzione del rilascio, cercando di spezzare l'illusione che rendeva la mente della ragazza schiava di quel luogo. [Rilascio]6 Bassi = Efficacia 60

    Allora... Come ti senti? Cosa vedi? Avrei chiesto, immediatamente dopo il flusso di energia. Uhm... Se questo non è bastato, il ninja che ha eseguito l'illusione deve essere veramente un esperto utilizzatore di genjutsu... Bisognerà stare attenti. La ragazza tirò fuori un kunai dalle sue tasche. Sei sicura? Chiesi. Se vuoi ho metodi alternativi... Posso usare qualcosa che non ti faccia sanguinare... Se Harumi avesse rifiutato l'offerta. Come vuoi te.. Userò nuovamente il rilascio quando ti colpirai. Attesi che il kunai fece il suo ingresso nelle carni della ragazza, quindi il flusso di chakra fuoriuscì nuovamente dal mio corpo, andando ad aggiungersi a quello di Harumi. [Rilascio]6 Bassi = Efficacia 60

    In qualsiasi caso, mi sarei mosso a raccogliere da terra uno dei tanti stracci e, dopo aver lavato con dell'acqua la ferita, lo avrei quanto più stretto possibile intorno al taglio. Basta così... Ora siediti. Nella speranza che gli occhi di Harumi potessero ora vedere la realtà.
  5. .

    Contrattacco al Re

    Rosso


    IX


    Mi appisolai per qualche minuto, recuperando forze che non avevo perso e, più di ogni altra cosa, per ingannare un po' il tempo, di quella giornata che sembrava essere più che mai, molto noiosa, nonostante le alte aspettative.
    Mmhh...? Alzai debolmente le palpebre, quando una voce appartenente ad un ragazzetto vestito di scuro e con una bandana sopra un occhio si avvicinò a me, inchinandosi. Ma chi sei? Ci conosciamo? Ma non lo vedi che stavo dormendWAHHH... Un profondo sbadiglio interruppe la frase. Va bè... Come non detto... Mi alzai, sgranchendomi braccia, gambe e quindi il collo. Ma questo è ancora qui? Uff... Sembrava che fossimo tutti d'accordo... Comunque... Da dove sei sbucato fuori? Chiedi al ragazzetto, dopo aver constatato che Tasaki fosse ancora lì con loro. Solo allora mi accorsi che la festa aveva un ulteriore nuovo invitato. Solo che era nudo. Avete cambiato il mio piano? Doveva essere Tasaki a correre nudo attorno a Kaido, non questo tipo qui... E, soprattutto, chi diavolo è? Aver dormito gli ultimi minuti sicuramente non mi aveva aiutato nel restare attento ai dettagli sui nuovi arrivati.

    Ringraziamo la prode Accademia per averci mandato questi ultimi due campioni, adesso il nostro team può dirsi veramente al completo... Ma quei due hanno finito con l'interrogatorio? Sto morendo dalla noia... Forza adunata, diamoci una mossa, altrimenti vado da solo... Hohekoso, aiutami a radunare il gregge e vediamo qual è il modo migliore per buttarci a capofitto su Kaido distruggendo tutto e soprattutto tutti quelli che si metteranno sulla nostra strada. Esortai il Kazekage, mentre i presenti avrebbero potuto notare come nelle parole di Akira Hozuki termini o concetti quali "infiltrazione" o similari non erano neanche minimamente contemplati. Ma... ma tutto questo è incredibile... Non posso crederci...! Nel porto... Si nasconde qualcosa! Per tutti i kami, ma è quel tipo di qualcosa o qualcos'altro? Guardai il chunin di Kiri. Dopo questa notizia veramente fantastica, direi che doppiamo cambiare il nostro approccio alla missione... Facciamo così, per semplicità di tutti, ignoriamola completamente. Non vorrei rendere le cose più difficili di quello che sono. Esclamai, reagendo sarcasticamente alla inutile notizia che ci era stata trasmessa, tramite loro, dal responsabile della missione per l'Accademia.

    Attesi che fummo tutti riuniti prima di parlare. Allora? Avete rimediato qualcosa o abbiamo perso tempo? Chiesi a Febh e Kensei. Hai un po'... Di... E' quel momento del mese per te? Cambio olio motore? Forse ti sei toccato involontariamente... Chiesi mentre indicavo il sangue sul braccio di Kensei. Tornando a noi... Affrontiamo i discorsi importanti prima di decidere come raderemo al suolo Kaido... Se qualcuno avesse provato a farmi notare che bisognava solo distruggere la flotta e non radere al suolo la città, avrei immediatamente risposto. E io che ho detto? Distruggere da cima a fondo la città. E le navi. Avrei specificato. Ritornando ai discorsi importanti... TASAKI NON NEL MIO TEAM! Primo! Ho vinto! Doppio pollicione all'insù. Passiamo alle cose meno importanti... Cerchiamo di sbrigarci, mi sto annoiando. Per fare un riassunto del fantastico interrogatorio appena condotto, ci sono quattro tizi molto forti, un sacco di nemici molto scarsi tipo quello appena morto, e che a Kaido c'è qualcuno incinta che si crede di essere una regina... Ah, già, la barriera di sospensione... Quindi non solo vi siete fatti sgamare dal tipo, ma questo poi vi ha detto pure il suo funzionamento? Sarà strano, ma qualcosa non torna... Feci una pausa. Direi che c'è un solo modo di scoprirlo. Bisogna attraversare la barriera. E, più che altro, dobbiamo buttare giù quella barriera. Incrociai le braccia. Mitico Tasaki, uomo che parla agli uccelli, incomincia a mandare qualcuno dei tuoi amici in giro per Kaido. Zona centrale del porto militare. Dobbiamo trovare l'edificio da cui si genere la barriera. Probabilmente... E' tipo da queste parti... Questo edificio circolare, forse. Indicai un punto specifico nella mappa di Kaido che ci era stata fornita. Un edificio circolare più grande degli altri, che sembrava o poteva essere una specie di piccolo fortino. Tornando a noi, mentre aspettiamo che gli amici pennuti del nostro quasi amico tornino, direi di organizzarci in due diversi team. Il primo sarà quello che avrà il compito di infiltrarsi nel porto militare, il secondo quello che dovrà rendere possibile ciò, creando un diversivo... O meglio, diversi, diversivi. Presi fiato. Rimane il punto, che il problema maggiore adesso è occuparci di quella barriera. Beh, vorrei proporvi una cosa... Ci penso io, se per voi va bene. Avrei atteso un istante prima di spiegarmi. Hohekoso, forse mi servirà il tuo aiuto. Saresti in grado di creare diversi pupazzi di argilla volanti e farli entrare contemporaneamente nel raggio della barriera? Se riesci a darmi 20 o 30 secondi di distrazione, facendo distogliere le attenzioni degli osservatori prima che attraversi io stesso la barriera, vi assicuro che spazzerò via quell'edificio. Il mio tono era estremamente convinto. A quel punto, insieme alla restante parte del team distruttivo... Ehm, ehm... Diversivo, volevo dire, ovviamente... Ci riuniremo verso la zona nord-ovest della città. Tra il distretto militare e l'accesso al porto militare stesso... Certo, ci saranno più nemici e più cannoni forse... Ma più divertimento! Tutto ciò, per spostare l'attenzione dal team di infiltrazione, che nel frattempo sarà sbarcato al porto civile utilizzando lo stratagemma del fuuinjutsu di camuffamento. A quel punto, non gli resterà altro che piazzare i sigilli esplosivi e... Darsela a gambe. Portai la mano al mento. Certo, è da capire in che modo... Guardai i presenti. Non posso mica fare tutto io! Protestai. Allora? Che ve ne pare? Proposte per i team? Si, lo so, lo so, il mio piano è fantastico. Occhiolino di incoraggiamento verso chi avrebbe dubitato.

  6. .

    Il Mistero del Fabbro


    III


    La voce dell'Hokage fu spezzata a circa metà del suo discorso, ancora prima che potessi parlare io.
    Guardai in volto Raizen. Beh in effetti sei un po' un chiacchierone, eh. Da quale pulpito arrivava la predica. Comunque non è una ragazza... E' una... Ragazzina! Le doti induttive dello spadaccino sarebbero emerse al massimo della loro potenzialità. Ma fu in quello istante che le mie orecchie percepirono un rumore fin troppo riconoscibile per chi, fin da quando era uno studente, manovrava delle lame.
    Mh...? Sentii l'aria sferzare, e preparai il mio corpo a reagire, sebbene non ritenni ancora di evocare alcune delle mie spade. Ha una spada... Fai attenzione. Esclamai, questa volta serioso, mentre il muro dinanzi a noi incominciò a creparsi, dividendosi in un'infinità di porzioni cubiche, estremamente precise tra loro, sfaldandosi praticamente al suolo, rivelando l'identità della voce.
    La figura femminile davanti a noi doveva avere forse quindici o sedici anni, con una lunga katana al suo fianco e un topolino su una spalla, comodamente seduta su una poltrona color rosso. La poltrona, però, non fu l'unico elemento di colore rosso; ben presto, infatti, i muri e le pareti tutt'attorno a noi incominciarono a grondare sangue.
    Eravamo, di fatto, rinchiusi, e l'aria incominciava a marcire dell'odore del sangue. Per tutti i kami... Che schifo! Esclamai, quasi allontanandomi dalle pareti per non essere sporcato dal sangue, sebbene anche la superficie verticale sembrava stesse per far colare il liquido vermiglio.

    La ragazzina iniziò nuovamente a parlare, con toni e modi che proprio non si confacevano alla figura minuta che vedevamo lì dinanzi a noi. Guardai la scena quasi esterrefatto, se non avessi già ben capito la pericolosità di quella figura dinanzi a me. Qualcosa, in quella figura, non tornava: le sue parole, i suoi modi, anche il suo intuito, dettato sicuramente dall'esperienza e dalle esperienze vissute... Tutto, tutto di quello ragazza tradiva la sua figura.
    Poteva anche sembrare una ragazzina, ma lì davanti ai due jonin c'era probabilmente una guerriera di incredibile esperienza.
    Analizzare la mia postura difensiva, data solo dal linguaggio del corpo, era assolutamente una cosa eccezionale; così come capire che ero solito utilizzare più armi all'unisono, anche di fattezze differenti. Erano caratteristiche che solo da poco, e in maniera molto meno curata, ero in grado di percepire io... Malgrado tutti quei ragionamenti, decisi di continuare la sceneggiata: i nemici o chi mi aveva intorno credeva sempre di trovarsi di fronte ad un idiota per i miei modi di fare esuberanti o leggeri, ed io, anche in quell'occasione, avrei continuato a farglielo credere. Anche quello mi aveva permesso di essere sempre - o quasi - un passo davanti ai miei avversari.
    Allora vedi che non sono il solo? Avrei domandato a Raizen, in riferimento al taglio di capelli. Comunque... Tu sei quanto di più lontano si possa paragonare ad una donna, mia cara ragazzina! Nessuno ti ha insegnato a rivolgersi in maniera decente a chi è più grande di te? E chi ti ha dato il permesso di bere alcolici? Infine... Pff... Per quanto riguarda la mia postura... Ti posso assicurare che nessuno combatte come me. Sbuffai, lasciando parlare Raizen per primo, mentre la ragazzina continuava a bere tazze di sakè a ripetizione.

    La prima e più importante delle notizie era che Meku fosse attualmente fuori, impegnato in una commissione per la donna. La questione era sicuramente ambigua: se, come diceva Raizen, quell'uomo era così ricco e influente, perché mai si era spinto fuori dalla sua dimora? Cosa poteva mai desiderare che i soldi non potessero comprare? Sicuramente qualcosa mancava dalle informazioni che la ragazza ci stava dando.
    Volevi dire decisamente più umido della media, pff! Sbuffai, rivendicando quella caratteristica. Akira Hozuki. Mi limitai ad esternare, specificando il clan di provenienza, mentre anche lei svelava il suo nome e il suo clan. Kenkichi? Mai sentito di una Midorikosa Kenkichi a Kiri... Sarai rimasta nascosta ad Oto in mezzo ai Mikawa scemi o cosa? Fu in quell'istante che, come un dejà vu, le parole dell'uomo che mi avevano condotto fin lì mi tornarono in mente.
    Il reggente del Tempio dei Contratti aveva detto che una principessa Kenkichi, prima di me, aveva stretto un contratto con Amesoko... Se lei fosse stata la donna, che Touki avesse mandato anche lei ad uccidere Meku? Fare ordine o provare a teorizzare cosa ci fosse dietro quella misteriosa ragazzina, però, non era possibile... Avrei provato con altri mezzi ad uscirne fuori.
    Pensai, mentre Raizen provava a rispondere a tono alla ragazza.

    Certo, se fossi stato io il kage e fossi stato trattato in quel modo a casa mia, le mie reazioni sarebbero state ben altre, ma in quell'occasione ero ospite, quindi diedi frutto a tutte le mie incommensurabili doti diplomatiche per evitare di rendere quella stanza come un campo da battaglia. A parte il fatto che vi darei a tutti una lezione in fatto di bevute... Ma veramente ti sei fatto annunciare con un concerto...? Guardai ancora una volta esterrefatto il jonin della Foglia. E pensare che credevo che Kensei non avesse gusto... Comunque... Guardai nuovamente la Kenkichi. Senti, Midorikosa, a nessuno qui piace perdere tempo, e francamente non me ne frega nulla dei tuoi affari... Anche noi abbiamo i nostri... Ma inizia a rilasciare questa schifezza nauseabonda e forse riusciremo a discutere con un po' di calma; ci vuoi fuori di qui, e chiudi l'unica uscita? Pff... Presi fiato. Io paziento qualche altro secondo, poi le butto giù io queste schifezze di pareti. E poi... Non mi feci problema a parlare ad alta voce. Se questo morto che parla di Meku è così ricco come dici... Cosa può avergli mai promesso per farlo schiodare dalla sua fucina? Chiesi a Raizen, mentre questo cercava di riportare la ragazzina in uno stato di accondiscendenza, che in effetti non ci era mai stato.

    Avrei atteso che Raizen terminasse e che la ragazzina rispondesse ai suoi inviti, prima di decidere come muovermi.
    Se le pareti di sangue fossero state ancora in piedi, non avrei atteso ulteriormente. Io mi sono stufato di respirare questa merda. E, con un semplice tocco di una delle mie dita e successivamente del palmo della mia mano destra, sarebbe stata richiamata la Hiramekarei, e con un semplice movimento del mio corpo si sarebbe abbattuta sulla parete immediatamente dietro di me. Il colpo, però, si sarebbe semplicemente prorogato lungo la superficie, per arrivare ad esplodere nel punto esatto in cui si era generata la parete di sangue che separava la sala dalle scale. [Slot Azione]Forza 775 + 25 (Chela del Granchio) = 800
    Velocità 700
    Potenza 50 + 20 (+4 tacche in Forza) x 3 = 210

    Azione Rapida

    Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma infondendo chakra affine alla sua impronta di chakra. Deve possedere almeno un'abilità Impronta di Chakra. Gli effetti di questa tecnica non si applicano al calcolo dei danni verso le persone, ma solo ai fini di parate o danni a equipaggiamenti e oggetti. Può incrementare la potenza di un'arma o del corpo senz'armi di 20 o triplicarne la capacità di danneggiare gli oggetti. Alternativamente può incrementare le capacità difensive di una protezione di 20. Anche se sottoposto a questa tecnica, un equipaggiamento non diviene capace di bloccare tecniche avanzate, ma può bloccare costrutti generati da tecniche speciali..Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Da chunin in su]

    Chela del Granchio - Gazami Dori
    Maestria: L'utilizzatore, 1 volta a round, ottiene un bonus in Forza pari a 1 tacca per attacchi effettuati con l'intento di colpire oggetti, strutture o armi.[Da genin in su]

    Crocevia dei Sentieri - Rokudō no Tsuji
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere la potenza del colpo per attacchi effettuati tramite spade tramite gli oggetti a contatto: se colpito un oggetto o una superficie che è a contatto diretto con altro elemento, il danno si trasmette unicamente a quest'ultimo. Potenza, statistiche ed effetti del colpo rimangono invariati; la distanza massima della propagazione del colpo è pari a 6 metri. Non può essere utilizzato sull'equipaggiamento.(Consumo: Basso a colpo)
    [Da genin in su]

    Taglio del Grande Buddha - Daibutsu Giri
    Arte: L'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi quando attacca con le spade: il colpo si propagherà entro 1,5 metri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto, viene considerato come il danno di una [Bomba] per il calcolo dei danni.(Consumo: ½ Basso a colpo)
    [Da chunin in su]


    Mh... Giù meglio, sta uscendo un po' di odore schifoso... Guardai Raizen. Non so te, ma non sono venuto fin qui, per farmi prendere in giro da una ragazzina. Sono riemerso dal fottuto regno dei morti per avere questa spada... Ho firmato un cazzo di contratto con il regno dei morti per questa spada... E mi serve Meku per sistemarla. Ho tanti ragazzoni cattivi da prendere a calci, con questa spada. Tirai l'amo. Accetto che questa ragazzina non ci aiuti, ma non accetto che ci metta i bastoni tra le ruote.

  7. .

    Il Kage Assente


    II


    Ci volle più di qualche colpo alla porta - di pura insistenza -, prima di poter sentire, proveniente dalla baracca, i rumori tipici di una persona che cercava in fretta e furia di darsi una sistemata per essere presentabile e, allo stesso modo, altrettanto tempo ci volle affinché la stessa riuscì ad avvicinarsi alla porta di legno, spalancandola.
    La figura che in maniera tanto affannata si era presentata dinanzi a me era una ragazzetta, di meno di venti anni, un po' scompigliata ma con una divisa di Oto indossata alla bella e buona.
    Non che potessi dare sicuramente consigli sul come vestire a chicchessia, visto che indossavo una tuta bianca abbastanza logora, come chi sembrava essere in viaggio da settimane, oltre che il mio solito equipaggiamento ninja personale. A completare il tutto, un mantello, o forse uno straccio da viaggio, che cercava di coprire il resto degli abiti dalle intemperie o da occhi troppi indiscreti. Oh, non ti preoccupare, d'altronde mi sono perso, è normale che non aspettiate molti ospiti da queste parti... Esclamai, entrando nella baracca, invitato dalla ragazza. L'interno, sebbene fosse decisamente spoglio, era abitato; sarebbe stato perfetto per un viaggiatore come me, o meglio, come riparo giornaliero per un viaggiatore come me, ma perché mai delle persone dovevano vivere lì?
    Non ebbi il tempo neanche di poter rifiutare che la ragazza tornò con un bicchiere di carta, contenente un po' di acqua calda e una soluzione di the. Ah... Grazie, ma bastava anche solo un bicchiere di acqua... Spero che non sia presa da uno dei pozzetti qui intorno... Comunque piacere, sono Akira Hozuki, di Kiri. Esclamai, ripensando allo specchio di acqua salmastra che avevo incrociato solo pochi minuti prima.

    Se il fatto che qualcuno abitasse in quella casa poteva essere un concetto idealmente trascurabile ed accettabile, furono però le parole successive a confondermi non poco. Villa... Mikawa? Mi stai dicendo che il Kokage abita... Qui? La ragazza avrebbe notato la perplessità sul mio viso. Mi stai prendendo in giro o cosa? Sarebbe stata la prima reazione. Passato... Le mura? E' tutto il giorno che giro per questo boscaccio in realtà, delle mura neanche l'ombra! Perché mai il Kokage dovrebbe vivere qui? Capisco che è più matto di una mucca il Mikawa in questione, ma vivere in una baracca che quasi cade a pezzi nel bosco non mi pare da lui! Avrei insistito, nel caso la kunoichi di nome Harumi avesse provato a controbattere. Ho bussato a questa porta proprio perché sto cercando le mura di Oto! E, con quelle paroli, mi sarei portato nuovamente vicino la porta, aprendola e mostrando lo scenario esterno ad Harumi. Vedi? Bosco, umidità, topi a 8 zampe e 3 code... Siamo nel Bosco dei Sussurri! O come diavolo lo chiamate voi! E questa non è una Villa... E'... Una baracca! Il tutto ovviamente sarebbe stato ben enfatizzato con il linguaggio del corpo. Adesso, tre sono le ipotesi: o mi stai prendendo in giro, o sei fuori come un balcone anche te, oppure gli standard del Suono sono calati drasticamente da quando è morto Febh. Quelle ultime parole forse avrebbero creato un ulteriore dose di confusione nella testa di Harumi.
    Non... Non lo sapevi? Avrei domandato, facendo una piccola interruzione. Credo sia successo da qualche settimana ormai... E so chi è stato: un ninja di nome Hebiko. A quel punto, la frittata era fatta, e le informazioni di Harumi sarebbero state anche di troppo.
    La testa della kunoichi di Oto sarebbe probabilmente esplosa, mentre cercava di recuperare pezzi e frammenti di ricordi o pensieri che, in quel momento, non assumevano più nessun risultato.
    Mi sarei avvicinato alla ninja, probabilmente sul baratro del collasso. Senti, non so chi tu sia e perché tu stia qui dentro, passando le tue giornate nella convinzione di trovarti in una Villa ad Oto, ma... Sebbene mi dispiaccia per te e Febh, e malgrado abbia proprio voglia di mettere le mie spade sulla gola di questa Hebiko... Non ho tempo da perdere. Avrei preso qualche istante prima di continuare. Sono qui per parlare con il Kokage; mi serve lui... Per trovare Orochimaru, o quel che resta di quell'essere orribile... Quindi, se vuoi scoprire cosa è successo alla tua testa, esci fuori con me e portami alla vera Villa dei Mikawa... Altrimenti, indicami la via per le mura, e ti lascerò continuare a disperare nei tuoi pensieri.

  8. .

    Il Mistero del Fabbro


    II


    Quando espansila mia sfera vitale, aumentando le mie capacità percettive, camminai lentamente lungo il perimetro della stanza. Sebbene le pareti fossero abbastanza spesse per essere dei semplici muri divisori, come un fulmine a ciel sereno, una presenza si rivelò a me. Sgranai gli occhi, mentre mi allontanavo di un passo, quasi istintivamente, abbassando il baricentro, come se mi stessi preparando ad uno scontro.
    Se Raizen avesse visto quel mio brusco movimento, ne sarebbe stato sicuramente sorpreso... Le mie parole, però, sarebbero subito giunte a rispondere ad eventuali quesiti. Raizen... Non siamo soli... E chiunque ci sia dall'altra parte, è pericoloso. Non so neanche dirti il perché, ma il mio istinto mi suggerisce questo... Parlai a bassa voce, proprio pochi istanti prima che dall'interfono a forma di oni la voce di una bambina ci raggiungesse. E' una... Ragazza...? Ci allontanammo ancora di qualche passo.

    Raizen mi rapportò quelle poche informazioni che era riuscito ad ottenere da quel granello di polvere e dalla temperatura in quella stanza. Che quella ragazza ci stesse prendendo in giro era fin troppo evidente anche senza conoscere Meku, ma a quel punto era sostanzialmente certo che qualcosa era andato storto, o lo stava per andare.
    I tuoi guardiani sono troppo zelanti con gli alleati, e molto poco attenti ai veri pericoli... Avrei commentato. Non so se possa avere veramente ascendente su Meku, ma ti posso assicurare che è molto forte... Vuoi far te gli onori di casa, da bravo Hokage? Chiesi, sicuro del fatto che fosse stato lui il primo a rispondere.

    Ed in effetti fu Raizen il primo a proferir parola verso la misteriosa ragazza, che sembrava avesse - a suo dire - un odore simile al Kokage di Oto, Diogene Mikawa, contro il quale avevo combattuto pochi mesi prima. Che significa che ha lo stesso odore...? Di... Sangue? Chiesi, dubbioso, ripensando alle grandi doti di manipolazione del sangue che avevo visto operare da quell'uomo e che avevano quasi sventrato Kensei. Raizen continuò, e mi dovetti trattenere per non intervenire.
    Era anche quello solo un presentimento, ma ero convinto che quella situazione non si sarebbe risolta solo con le parole.

    Se al termine delle parole dell'Hokage le mura non si fossero aperte, Raizen avrebbe composto pochi - e conosciuti - sigilli, evocando una piccola creatura serpentiforme: un draghetto. Avevo già avuto a che fare con alcuni dei draghi dell'Hokage, ma, a differenza di quelli, quello evocato era decisamente più piccolo. Dopo avergli dato alcune istruzioni, questo divenne una sorta di fantasma etereo, andandosi a infiltrare attraverso l'interfono. Perché non ci hai pensato prima...? Domandai, guardando in viso Raizen. Spera che la tua lucertolina non si faccia male, quella ragazza non me la racconta giusta, ed è probabilmente più preparata lei a saltarci addosso che noi... Qualche istante di silenzio. E questa cosa non mi piace neanche un po'.

    Rimanemmo in attesa per pochi secondi, aspettando gli esiti dell'esplorazione dell'evocazione. Le ultime parole di Raizen mi avrebbero lasciato quasi di stucco, e lui se ne sarebbe accorto guardandomi. Esistono piani che non prevedono maniere forti? Perché diamine nessuno me lo ha mai detto? Pff... Sbuffai. Cerco di distrarre la ragazzina, non vorrei che si accorgesse della lucertola di vapore che esce dall'interfono... Feci un passo avanti, alzando il tono della voce, in modo che la ragazza potesse sentirmi. Allora ragazzina, non so chi tu sia e cosa stia facendo qui, ma facciamo così... Hai dieci secondi per farti vedere e rispondere alle domande che ti abbiamo fatto, altrimenti butto io giù le pareti e ti vengo a prendere. Tutto chiaro? Mi sarei girato con il volto verso Raizen.
    Sorriso sornione.
    Pollicione all'insù.

    Politica diplomatica di Akira, parte prima.
    E anche l'ultima.
  9. .

    All'Ombra di Sareshigami


    IV


    Questo non è da... Itai. Esclamai, a bassa voce, mentre l'archeologo sembrava assolutamente convinto di quello che diceva.
    Perché mai doveva essere tornato lì? Non c'era niente che lo legava a quel posto. Che mi avesse tenuto nascosto qualcosa?
    Forse, solo il vecchio ninja guardiano ubriacone avrebbe potuto darmi quelle risposte.
    Succedono... Cose strane qui. E no, non solo per le scimmie e per lo scheletro risucchia vita... Comunque mi spiace per il tuo allievo, troverà la sua via anche a Taki... Ma sarebbe stato meglio se si fosse rivolto all'Accademia. Borbottai, mentre annuivo sulle parole di Sanji su Rasetsu.
    Le risposte, forse, avrebbero ottenuto una risposta.

    [...]

    Remare contro il loro piano? Oh, ma dai! E dov'è il divertimento così, scusa? Commentai l'osservazione del Senju, mentre questo cercava di analizzare tramite le sue arti i rami di Sareshigami. Li leggi proprio tutti i rapporti, eh? Beh, si, qui era stata sigillata l'Energia vitale di Pangu, a custodia del Gashadokuro, ma credo che il chakra che senti sia una sorta di eco dell'Arma di Iwa... Credo sia normale, in effetti, e... Fu in quello stesso momento che Fudoh iniziò ad urlare, in preda ad una fitta di dolore. Restai per un istante di stucco, incominciando a guardarmi attorno per capire se mai fosse stato attaccato da qualcuno... Ci mise solo pochi istanti il barbone della Nebbia a recuperare lucidità. Ma sei una specie di santone naturapatico o qualcosa del genere? Che hai che non va? Mi hai fatto prendere un colpo.
    Mi rivolsi al ninja, preoccupato di quella strana reazione. Non riuscivo a comprendere realmente cosa fosse successo, e se Fudoh non avesse affrontato il problema avrei creduto che si fosse trattato solamente di un dolore passeggero casuale.
    I ninja accettarono la divisione in team e, in breve, decidemmo anche di andare a dormire presso il tempio di Sareshigami. Ottimo, mi ricordo, ci sono già entrato di nascosto cinque anni fa... Ehm... Scherzo, eh... Cercai di recuperare, dinanzi al capo sacerdote. Si, anche lo straniero potrebbe essere collegato a tutto ciò. Credo di poter dire che possiamo sentirci abbastanza tranquilli, almeno per i prossimi due giorni. Se chi ci ha voluto qui, desidera la nostra presenza tra due giorni... Non credo sia interessata ad attaccarci prima di allora. Ma non fate troppi danni, eh. Due belle pacche sulle spalle. Sanji, Masakoso, andiamo! E, tirando entrambi per la maglia, mi sarei diretto verso... La direzione sbagliata. Fu Sanji a urlarmi contro e a rindirizzarmi sulla retta via.

    [...]

    Maledette piante... Ma sono dappertutto! Ma non potevate pagare un giardiniere! Sembra di stare ad Oto, zero cura del verde pubblico! Lamenti e imprecazioni del genere sarebbero state praticamente un continuo per buona parte del cammino. Prima di arrivare alla vecchia caserma di Rasetsu, infatti, avremmo dovuto perlustrare la zona dove era stato ucciso uno degli anzi, eredi di sangue dello Scriba del Mondo.
    Procedendo a quella velocità, però, avremmo impiegato due giorni ad arrivare.
    Come dici, Sanji? Pugni? Pff... Pugni... Pivelli. In un istante Gelida Notte e Sameha furono richiamate nelle mie mani. Nonnetto, Masakoso, state indietro. Adesso ci penserò io ad aprire la strada. Esclamai, con convinzione, mentre facevo un passo avanti. Tagliamo via un po' di erbacce! E, con un rapido doppio fendente, solcai con la lama vuoto e legno, tagliandolo quasi come se fosse burro. Eheheh... Ecco come fanno i professionisti.. Pugni, pff.. Queste sono le spade del miglior spadacc... Ma che diavolo?! Il legno, appena tagliato, si era istantaneamente - o quasi - ricongiunto con la sua parte principale. Il passaggio era ancora bloccato.
    Che piante fastidiose... Vedrete voi se mi faccio fermare da due vegetali del diavolo... Le spade vibrarono di nuovo.
    E di nuovo.
    E ancora. Ancora.
    Waaaaaaaah! Dannazione! Una buona dozzina di doppi fendenti, a rapida successione l'uno dall'altro, completamente senza effetto.
    Akira Hozuki non si farà fermare da un alberello. S C O R D A T E V E L O. Le mani si strinsero ancora di più intorno all'impugnatura.
    Ricominciai a fendere l'aria con ancora più forza e vigore, aumentando d'intensità e di numero i colpi; inutili sarebbero stati ogni sforzo da parte di Senji o dell'archeologo di farmi smettere. WAAAAAAAAAH! Avrei urlato, mentre un'immensa quantità di chakra sarebbe andata a concentrarsi nelle mie lame e nel mio corpo. PRENDI QUESTOOOOOOO! Con i muscoli al massimo della loro tensione, le lame si sarebbero abbattute sul legno, propagandosi per più di quindici metri con un'impeto tale da sembrare far tremare l'aria stessa. Il terrore negli occhi degli altri due uomini presenti sarebbe stato palpabile. [Tremila Mondi] Potenza 40 + 40
    Forza 2.325


    Tremila Mondi - Sanzen Sekai
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna (4)
    L'utilizzatore, previo il caricamento di uno o più fendenti, può incrementare notevolmente la propria forza, fino a tre volte tanto, per effettuare una singola azione con le spade. Tale azione non può avere finalità direttamente offensive nei confronti di avversari o nemici, ma può vantare di una potenza unica. Il fendente potrà raggiungere una distanza massima pari a 15 metri; la Velocità sarà pari alla Forza dell'utilizzatore.Tipo: Taijutsu - Kenjutsu
    Sottotipo: Mossa
    (Consumo: QuasiAlto)
    [Da jonin in su]


    z6ooNnk
    Anff... Anff... Anff... Sudato e affannato, guardai dinanzi a me. L'immensa distruzione provocata, durò a malapena un paio di secondi. Mi gelai sul posto per forse un minuto, isolandomi dalla realtà, nella stessa posizione in cui avevo terminato il doppio fendente.
    ... Recuperai la posizione eretta. ... Le due spade scomparirono dalle mie mani. Ok, allora, che dicevamo? Pugni? Incominciai a sgranchirmi sul posto, come se nulla fosse successo. Masakoso, vieni qui vicino a me... Ti faccio vedere come si sa... Tu Sanji, resta un attimo lì dietro eh... Non appena Masayoshi si sarebbe avvicinato, lo avrei preso sotto braccio. Shh... Ascoltatami, e parla piano, allora, come si fa? La risposta negativa sarebbe giunta molto presto. CHE COSA SIGNIFICA CHE NON SEI CAPACE! MA ALLORA SEI PROPR... Mi ricordai di essere davanti a Seinji. Mi girai, sorriso sornione, pollicione all'insù. Tutto sotto controllo. Tornai da Masayoshi. Va bene, ok, calma. Non facciamo brutte figure. Adesso ci mettiamo qui, ci concentriamo, e prendiamo a cazzotti questi rami... Se lo ha fatto un ninja ubriacone, non deve essere poi così difficile... E, con quelle parole, incominciai a concentrare del chakra nelle mie mani. Credo che bisogni far fluire il chakra nel pugno e non utilizzarlo esclusivamente per aumentare la sua potenza, ma rilasciarlo nel momento stesso del contatto con la superficie solida. Solitamente lo faccio con le spade, prolungando la loro capacità o estendendo il loro taglio. Non dovrebbe essere poi così diverso... Quando il flusso fu intenso e costante, non mi rimase altro che mirare al ramo, scaraventando fuori tutta l'energia che avevo raccolto.
    Il chakra, dal pugno al ramo, divampò, espandendosi attraverso il legno e distruggendolo per quasi mezzo metro. Oh... Ma è veramente semplice. Perché non l'ho mai fatto prima? Domandai, tra me e me, sorprendendomi della banalità di quello che stavo facendo. Rami bastardi... A noi due! Sanji, mantieni il passo! Flusso, pugno, legno distrutto.
    Flusso, pugno, legno distrutto.
    Sinistro, destro, di nuovo sinistro.
    Calcio a ghigliottina, solo per provare il funzionamento.
    Di nuovo destro e sinistro...

    [...]

    In circa due ore raggiungemmo alla fine una piccola radura che Sanji indicò come il luogo dell'assassinio del vecchio Amano. Diamo una veloce occhiata in giro, dopo tutti questi giorni non credo ci sia ancora qualcosa di rivelante... Per prima cosa mi avvicinai al terreno dove il sangue ancora sporcava quella porzione di erba e terra. Secondo Sanji il vecchio era stato ritrovato con una ferita nel petto e, a conferma di quello, un foro nel terreno confermava quella versione. Lo hanno infilzato, probabilmente con una katana... Prima devono averlo sbattuto a terra, a meno che il vecchietto non stesse dormendo qui... Vedi il foro? Significa che lo hanno infilzato dall'altro verso il basso... Masakoso, tu hai trovato qualcosa di interessante? Se Masayoshi non mi avesse informato del capello, avrei velocemente effettuato un giro concentrico della zona, ritrovando lo strano capello tra i rami che circondavano la radura. Ehy, guardate qui, un capello viola... E lungo... Sanji, conosci qualcuno con dei capelli così strani? Parlava il tizio dai capelli blu.
    Se non ci fosse stato altro, avrei nuovamente fatto da capo fila, seguendo le direzioni dell'archeologo verso la baracca-caserma di Rasetsu.

    [...]

    Questi diavolo di rami sono infiniti! Avendo imparato a sbarazzarmi del legno di Sareshigami non rendeva prendere a pugni dei rami più divertente di quello che era veramente. Per fortuna ci volle soltanto un'altra ora per giungere nel luogo che doveva essere l'abitazione del vecchio ninja guardiano di Konoha. L'unico problema era che anche l'ingresso di quella strana struttura, ormai inghiottita dalla vegetazione e dalla natura circostante, non era ben visibile. Oh... Per tutti i kami, ma come fa un uomo a vivere qui da solo? Così, se Masayoshi non avesse avuto qualche capacità particolare, sarebbe servita quasi un'altra ora per controllare l'intero perimetro della zona e trovare l'ingresso.
    Già è isolato, cosa diavolo se ne fa di un portone del genere con un codice? Uff.. Tirai un ultimo pugno, spazzando via i rami che erano dinanzi alla grande porta d'acciaio. Direi che Rasetsu non entra, o non esce, spesso... Speriamo che non si sia ammazzato di alcool e solitudine.... EHI! RASETSU! CI SEI?! SONO UN AMICO DI ITAI NARA! MI CHIAMO AKIRA HOZUKI! PUOI APRIRE?! Avrei provato ad urlare, ancora speranzoso di ricevere una risposta che, però, non ci fu mai. E ti pareva... Masakoso, vuoi provare ad aprirla te? Invece di espellere il chakra al contatto, rendi il flusso costante per tutta l'esecuzione del pugno... Dovrebbe scaricarsi in automatico, rendendo il colpo devastante... Forza, prova. Sarebbe stato più tecnico un qualsiasi studente che avesse mai aperto un libro sulle arti ninja, ma d'altronde io ero sempre stato un ninja che migliorava se stesso basandosi sull'intuito e sull'esperienza naturale, non sui libri.
    Se Masayoshi non fosse riuscito a distruggere la porta, avrei ridacchiato. Oh, non ti preoccupare, è normale che tu non ci riesca... Questa porta è molto dura, vedi, c'è bisogno di una maggior forza e di una maggior quantità di chakra... Guarda qui... E, con quelle parole, avrei messo da parte Masayoshi, posizionandomi davanti al portone e concentrandomi per sferrare il colpo. Guarda qui come si tira un vero pugno. Un destro micidiale si sarebbe abbattuto sul portone. [Azione]Forza 775 + Reidratare 3/4 Basso = 900 = Potenza +40
    Tocco Distruttivo (Superiore) = Potenza +80

    Potenza finale = 120

    Tocco Distruttivo (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari.
    (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza)
    [Consumo massimo: 4 Bassi])
    [Da chunin in su]


    ... E avrebbe provocato solo una lieve ammaccatura sulla spessa porta d'acciaio.
    Qualche secondo di interruzione e silenzio.
    Ma vaffanculo. E con un gesto quanto rapido quanto fluido, le Spade Gemelle sarebbero state evocate nella mia mano destra e, in una vera e proprio esplosione di chakra dalla furia incontrastabile, un martello di pura energia distruttiva avrebbe completamente devastato non solo il portone, ma anche buona parte delle mura che lo incorniciavano, spedendo lo stesso - quasi come se fosse stato un pallone - verso il muro opposto alla stanza, facendolo conficcare nelle pareti stesse, quasi ad incorniciarlo. [Azione] Potenza 50 + 10 (Rilascio: Carta) + 80 (Doppio Taglio Possente) + Forza 900 [775 + 25 (Chele del Granchio) + 100 (Reidratare 1/2 Basso)] = 180 x 3 (Rilascio: Sasso) x 3 (Manipolazione della Natura) = 1.080

    Rilascio: Sasso
    Arte: L'utilizzatore, una volta a round, può rilasciare il chakra tramite la Rombosogliola in un martello di chakra, aumentandone la dimensione fino a Colossale. La potenza contro armi e strutture, anche irrorate di chakra, è aumentata x3 volte. Il colpo può causare una spinta che può allontanare fino ad un massimo di 9 metri l'obiettivo. Il colpo viene considerato come una Emissione.(Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]

    Rilascio: Carta
    Arte: L'utilizzatore, una volta a round, può far scorrere la sua energia nella spada, che si riveste completamente di uno spesso strato di chakra, aumentandone notevolmente le capacità. La potenza della Rombosogliola aumenta di 10 per uno slot azione/tecnica. Può essere utilizzato anche sulle Spade Gemelle, pagando il relativo costo per ciascuna spada. Il colpo viene considerato come una Emissione.(Consumo: Basso)
    [Da genin in su]

    Rombosogliola - Hiramekarei [Equipaggiamento]
    Spada leggendaria, per lungo tempo rimasta dispersa. Lunga 2 metri, larga un metro nella sua parte più lunga e con una doppia impugnatura, la Rombosogliola, o anche Grandi Spade Gemelle, è in realtà il risultato dell'unione di due grandi spade a forma di osso di seppia con due fori ciascuno alle estremità delle lame.Tipo: Lama - Taglio -
    Dimensione: Gigante
    (Potenza: 50 | Durezza: 5)
    [Da jonin in su]

    Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma infondendo chakra affine alla sua impronta di chakra. Deve possedere almeno un'abilità Impronta di Chakra. Gli effetti di questa tecnica non si applicano al calcolo dei danni verso le persone, ma solo ai fini di parate o danni a equipaggiamenti e oggetti. Può incrementare la potenza di un'arma o del corpo senz'armi di 20 o triplicarne la capacità di danneggiare gli oggetti. Alternativamente può incrementare le capacità difensive di una protezione di 20. Anche se sottoposto a questa tecnica, un equipaggiamento non diviene capace di bloccare tecniche avanzate, ma può bloccare costrutti generati da tecniche speciali..Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Consumo: Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    [Da chunin in su]

    Chela del Granchio - Gazami Dori
    Maestria: L'utilizzatore, 1 volta a round, ottiene un bonus in Forza pari a 1 tacca per attacchi effettuati con l'intento di colpire oggetti, strutture o armi.[Da genin in su]

    Doppio Taglio Possente - Nigori Zake
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi con le spade; la potenza del colpo contro oggetti e armi aumenta di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari.(Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza)
    (Consumo Massimo: 4 Bassi)

    [Da chunin in su]


    Dopo il piccolo terremoto che il colpo avrebbe provocato, tra l'enorme fragore e la polvere che si sarebbe alzata, Sanji e Masayoshi avrebbero visto solo Akira che, diretto verso di loro, avrebbe esclamato poche semplici parole.
    Qui, prima di questo, non è successo niente. Spero di essermi spiegato. Adesso bisognava solo entrare nella casa-caserma di Rasetsu.
  10. .

    Il Kage Assente

    ... ma Akira non lo sa


    I


    Riemerso dal regno del Nadir, le mie ricerche riguardanti i nomi oggetto di scambio con Amesoko era state - inaspettatamente - molto fruttuose, relativamente anche in un periodo molto limitato.
    Certo, la lista dei nomi era ancora lunga... Nonostante la mia ultima visita a Konoha in compagnia dell'Hokage... Ma potevo ormai dire di avere informazioni su ciascuno di essi.
    O almeno, su tutti loro, meno uno.
    Non che conoscessi quel nome o non conoscessi le gesta di quell'essere, ma non riuscivo a immaginare che, sebbene, di tanto in tanto, qualcuno o qualcosa affermava di averlo ucciso, distrutto, eliminato o altri sinonimi a piacere, una parte di lui... Anzi, analizzando le parole di Touki, diverse parti di lui... Sopravvivevano ancora dopo decine e decine di anni.

    Orochimaru.

    Il primo dei Kokage - e anche ultimo - tra labirinti di menzogne e trucchi, rituali inimmaginabili e odio viscerale, sopravviveva alle ere e ai ninja, quasi non importandosi delle sconfitte che riceveva.
    Ad ogni guerra persa, una parte di lui riusciva comunque a strisciare verso uno spiraglio di sopravvivenza, come la più disonorevole delle bestie, la mia ripugnante serpe, correva a rifugiarsi nell'oscurità, attendendo il momento giusto di riuscire allo scoperto.

    Fatto stava che di informazioni sul primo dei tre ninja leggendari, il continente ninja ne era sprovvisto. Solo in un luogo potevo sperare di trovare qualche spiraglio: quel posto era Oto.

    Fu così che, una volta andato via da Konoha, ripresi i panni dello spadaccino errante, mettendomi in cammino per il Paese del Riso.
    Il Villaggio era un posto per me al più sconosciuto, avendo visitato al più solo il quartiere Yakushi in compagnia di Itai. Le mie conoscenze nel villaggio si potevano dire quasi più spoglie della mia conoscenza geografica del posto.
    Febh Yakushi, infatti, il Jonin domatore di lucertole, era ormai morto.
    Avevo incontrato la sua anima persa negli Inferi e, sebbene avessi proposto allo stesso di ritornare in vita, avevo ricevuto una risposta negativa... Era confuso, forse impaurito come non lo avevo mai visto... E non riuscivo a comprendere come tutto quello fosse successo... L'unica cosa che sapevo era che era stata una kunoichi di nome Hebiko ad ucciderlo. Se mai fosse servito, quel nome lo avrei ricordato.
    Oltre all'amministratore più fannullone - e dal potere distruttivo - del Continente - da che pulpito arrivava la predica poi - l'unico altro ninja che avevo conosciuto era stato proprio l'attuale Kokage: Diogene Mikawa.
    Certo, l'occasione non era stata delle più cordiali... Eufemismo...
    Si fa per dire, infatti, dato che se non fossi intervenuto immediatamente probabilmente Kensei sarebbe stato letteralmente trucidato e smembrato dal Mikawa nei sotterranei del palazzo del Ferro dove avevamo effettuato l'ultima riunione de Kage.
    Solo la mia presenza aveva scongiurato a Kensei una fine ben peggiore.
    Mentre camminavo per quello che doveva essere il famoso Bosco dei Sussurri, ripensai a quel combattimento. Se fossi stato da solo, all'epoca, probabilmente non avrei avuto alcuna chance... Il Mikawa si era rivelato essere un avversario formidabile, sia dal punto di vista della possanza fisica, sia dal punto di vista delle arti ninja. Era un esperto manipolatore del sangue, gran utilizzatore di ninjutsu, taijutsu e, da quello che avevo potuto provare sulla mia stessa pelle, anche di genjutsu.
    Ero però consapevole, anche se non sapevo bene neanche io spiegarmi il perché, che non avevo visto tutto. E questo mi incuriosiva, nella mia solita follia competitiva.

    Immerso tra i pensieri, ben presto mi accorsi di una cosa molto importante e molto più attuale. Ma dove sono? Esclamai ad alta voce, mentre calciavo via con nonchalance uno strato pesce-serpente-anfibio con tre occhi e di un colore rossastro, facendolo volare oltre la folta vegetazione; in contemporanea, il suo stridulo verso perdeva di secondo in secondo intensità. Mi ero appena fermato al margine di un laghetto di acqua salmastra dalla quale non avrei mai e dico mai bevuto. Bleah. Mi allontanai, procedendo al buio in quel bosco. Perché diavolo non seguo mai la strada principale... Borbottai, quando però una minuscolo radura si aprì dinanzi a me. Al centro di essa, una baraccupola di legno. Oh, finalmente, una casetta. Vediamo se c'è qualcuno per chiedere informazioni... Mi avvicinai alla struttura di legno, sbirciando dalle finestre. L'interno sembrava essere stato abitato ultimamente, ma al momento sembrava essere disabitata. Senza abbattermi, provai comunque a bussare alla porta, parlando ad alta voce. Ehilààà... C'è qualcuno? Potete aiutarmi? Mi sono perso, sapete indicarmi la strada per Oto? Oppure non è che avete visto Orochimaru in giro ultimamente? Non per forza lui, anche un suo pezzettino, una copia... Insomma, mi accontento... Sono proprio strani questi Otesi...



    Edited by -Hidan - 14/11/2020, 19:18
  11. .

    Il Mistero del Fabbro


    I


    Seguii in silenzio il grande ninja della Foglia attraverso le mura della Foglia, entrando per la prima volta a Konoha. L'Hokage, poco prima di varcare le mura, aveva però lanciato alcune nuove informazioni, che potevano essere assolutamente fondamentali. Meku e quell'animale di un Hayate sono collegati, dici? E, per di più, c'è una Pergamena di Indra in mezzo? Come fai a saperlo? Non credo che le Pergamene di Indra caschino propriamente dal cielo. Esclamai, attendendo una risposta.
    Se Raizen avesse accennato a quella che era chiamata come "La Leggenda della Spada Eterna", sarebbe stata solo una sua scelta.
    Quello che era certo, è che quel possibile collegamento poteva - forse - significare, anzi, giustificare, la presenza di Meku nella lista dei nomi che avevo guadagnato dal Nadir... Che il fabbro avesse avuto un passato legato agli Hayate? O almeno a quell'Hayate che si faceva chiamare come Coraggio? Possibile.
    E così questa è la Foglia, e capisco che tu, da bravo kage, voglia farmi vedere il Villaggio per bene... Ma... Perché stiamo tornando indietro? Esclamai, dopo qualche minuto, notando di come, dopo un primo percorso, ci riavvicinammo alle mura per uscire e poi rientrare. Ok, sono confuso. Ti sei perso o ci hai ripensato?
    Raizen, che era stato fino a quel momento particolarmente silenzioso, probabilmente assorto in qualche suo pensiero, e che, per quel motivo, avevo evitato di disturbarlo oltremodo, essendo comunque già - in un certo senso - in credito per quella cortesia.

    Senza alcuna risposta, decisi di ingoiare il rospo ancora per qualche minuto e, armato solo della mia - minuscola - dose di pazienza, fare silenzio, continuando il cammino tra le strade della Foglia.
    Passando tra viali alberati, palazzi e quartieri, fino a giungere fino alle pendici della montagna famosa per le sculture dei volti dei kage.. Questo è veramente cafone... Fu il commento ad alta voce, per inciso... Arrivammo dinanzi ad una botola, in una strada senza uscite. Mh? Click.

    Il coperchio della botola si spalancò, mostrando l'ingresso di un cunicolo che si snodava verso dei bui e profondi sotterranei. Voi siete tutti matti. Parlai, con molta leggerezza e guardando l'Hokage. Cioè, lui è matto sicuramente, ma voi di più che glielo lasciate fare. Terminai, seguendo Raizen per le scale buie.
    La discesa fu decisamente lunga e la strada, senza alcuna luce solare, era illuminata da alcune lampade elettriche, precisamente posizionate di tanto in tanto per permettere agli avventori di continuare facilmente la discesa.
    Credevo che buchi nella terra del genere si trovassero solo ad Oto, e invece... Come fa a vivere e lavorare qui sotto? Non gli manca l'aria? Avrei domandato mentre mi accorgevo che sembrava stessimo per giungere alla fine di quella lunga discesa verticale. Solo che la struttura era molto diversa da come la immaginavo.

    Ma... Non c'è... Niente? Guardai, perplesso, Raizen.
    Una stanza quadrata, con le mura perfettamente levigate, quasi eteree per forma e sostanza, dove una statua che raffigurava un oni guardava gli ignari visitatori. Ma... Dov'è Meku? E... Cos'è quello? Indicai la statua, mentre Raizen, o meglio, la sua attenzione, venne rapita da una minuscola quantità di polvere e... Un capello? E' di Meku? Domandai, mentre Raizen cercava di riconoscere al tatto le uniche sostanze degne di nota oltre alla statua in quel cubo di roccia. Ho capito, tu sei più confuso di me. Non è un buon segno. Decisamente, non è un buon sogno. Esclamai, con la mia solita leggerezza, mentre assecondavo l'Hokage, che aveva provveduto a creare, con un suo ninjutsu, una specie di lamina di ghiaccio colpendo le pareti. Mh... Vuoi sapere da quale lato proviene più calore? Oh, nel caso tu abbia bisogno, ho degli amici che possono darci una mano... Il Freddo è questione mia. Dissi, seppur il jutsu del kage sembrasse abbastanza funzionale al suo intento, non richiedendo la presenza necessaria di alcuna creatura del Freddo.

    Vediamo se... Qualcuno si trova oltre queste mura. Chiusi per un istante le palpebre. En. Il io chakra sferico inondò la stanza, aumentando le mie percezioni al massimo, aiutandomi anche con le capacità Hozuki. [En]En - Lo Spazio Vitale [Combattiva]Akira, fin da quando era un giovane ninja, ha sempre dovuto combattere e confrontarsi con avversari più temibili di lui e in netto svantaggio numerico. Dopo le esperienze maturate in battaglia, lo spadaccino della Nebbia ha elaborato una nuova capacità che gli permette di potersi confrontare anche con svariati nemici contemporaneamente, estendendo le sue percezioni al massimo durante la battaglia.

    En
    Arte: L'utilizzatore può estendere il suo chakra in una sfera di raggio pari a 3 metri: potrà percepire chiunque sia presente nel raggio della sfera. Chiunque, all'interno del raggio, non sarà percepito se occultato e se il proprio valore di Furtività è inferiore di 3 punti, o meno inferiore, rispetto al valore di Percezione dell'utilizzatore. La sfera sarà rilevabile da abilità di visione, percezione del chakra e similari; risulterà di un colore azzurro chiaro. Richiede slot azione/tecnica all'attivazione.(Basso a round)
    [Da genin in su]

    Intuizione (Base)
    Maestria: La Percezione è aumentata di 1,5 quando En è attivo.[Da genin in su]

    Spazio (Base)
    Speciale: Il raggio di En è pari a 4,5 metri.(Consumo: ½ Basso a round)
    [Da chunin in su]

    Intuizione (Superiore)
    Maestria: La Percezione è aumentata di 3 quando En è attivo, anziché 1,5.[Da chunin in su]

    Spazio (Superiore)
    Speciale: Il raggio di En è pari a 6 metri.(Consumo: Basso a round)
    [Da jonin in su]
    [Percezione: 15]9 + 3 (En) + 3 (Reidratare 1/4 Basso) A quel punto, con le mie capacità percettive spinte al massimo, non mi restava altro che camminare a filo muro, sfiorando la stessa leggermente con la mano, cercando di percepire eventuali presenze oltre le pareti.

    Se nulla mi fosse stato rivelato, avrei guardato Raizen in faccia, deluso. Purtroppo, niente. Dopo quelle parole, fu il turno dell'Hokage, che probabilmente era convinto che il leggendario fabbro fosse lì, nascosto e senza volontà di vedere nessuno. Ascoltai con attenzione le parole dell'Hokage, mentre parlavo di Forgia Demoniaca, del Coraggio - credevo, in base alle sue precedenti affermazioni - e della Leggenda della Spada Eterna. Guardai Raizen negli occhi solo quando ebbe finito. Interessante. Si, veramente, bel discorso... Si... Ma di che cazzo hai parlato? Feci una minuscola pausa. Forgia Demoniaca... Spero che non sia un rituale folle come quello degli Hayate... Sai, quello che loro chiamano come Forgia Divina... Comunque, potrebbe essere interessante da leggere questa pergamena... Fosse la volta buona che mi applico su qualche libro o scritto... Incalzai. Senti... Provo io... Mi avvicinai alla statua dell'oni, cercando qualche dettaglio o qualche elemento di stranezza, prima di parlare. Meku, il mio nome è Akira Hozuki. Sono qui per un motivo. Sono un fabbro anche io, ma non per guadagno, per necessità. Anche il più grande spadaccino ha bisogno di conservare le sue lame... E puoi star certo, che io sarò il più grande di tutti! Vuole il caso, che, qui con me, io ne abbia ben due... Entrambe spezzate... Ma una di queste è stata la spinta che mi ha portato fin da te. Non è una spada come le altre... E se la leggenda che ti precede rende veramente onore alla tua abilità da fabbro... Allora chi mi ha dato questa lama è un nome a te conosciuto... Touki è il suo nome, e questa è una delle sue lame! Sfilai il rotolo da richiamo, tenendolo ben saldo in mano, in attesa di risposte.

    O anche di un qualsiasi cenno, potevo accontentarmi per il momento.
  12. .

    All'Ombra di Sareshigami


    III


    Scimmie?
    In che senso... Scimmie? ... Ah... L'illuminazione.
    Era una cosa a cui non avevo mai pensato in tutti quegli anni.
    Le quattro persone che avevo tolto da mezzo per evitare ai Kijin di ritrovarsi in superiorità numerica, nascondendole e legandole in casa di Sanji... Si erano trasformate comunque anche se lontane dalla zona del rituale. Pff... PFFFFFF... Cercai di trattenere le risate con entrambe le mani.
    Poi immaginai il salotto di Sanji con dentro 4 scimmie imbavagliate e stordite. AHAHAHAHAHAHAHAH! OH PER TUTTI I KAMI! AHAHAHAH! HAI RAGIONE! CAVOLO! NON CI AVEVO PROPRIO PEN... Cercai di ritrovare credibilità, ancora con le lacrime agli occhi. Ehm... Si, ecco, si... Rischi calcolati. Giusto Hoshi? Era stato tutto messo in contPFFF AHAHAH! O DIAMINE, BASTA! Esclamai per me stesso, pizzicandomi la guancia, mentre Sanji rincarava la dose prendendosela contro il suo ex aiutante. Ninja? Quel ragazzino occhialuto, un ninja? Ma che diamine, uno si alza il giorno e decide di fare il ninja? Per Taki poi? Devi avere veramente una brutta influenza, vecchietto! Esclamai, entrando nella locanda.

    [...]

    Lasciati i ninja medici ad appurare della situazione e delle condizioni mediche del ferito, iniziò il colloquio con il vecchio archeologo, che incominciò a ripercorrere i momenti e i periodi successivi alla grande battaglia contro l'Arma di iwa. Sapevo che Itai aveva avuto un ruolo in quella storia, seppur marginale rispetto alla battaglia in sé, e sapevo che era stato accompagnato in quella missione da Seinji Akuma, che doveva essere di certo il tizio bizzarro. Certo, non avevo mai letto i rapporti per intero - leggi, non avevo mai letto i rapporti, e basta nda - ma a sommi tratti Itai mi aveva informato dell'incontro con i Kijin al loro campo base.
    Quello che mi stupì fu il racconto dei successivi mesi. Itai...? Qui? Chiesi, confuso. Non aveva semplicemente senso. Perché non mi aveva mai detto che era tornato a Tsuya? Perché, poi, era tornato più di una volta? Mi sembrava impossibile da credere. La mia espressione avrebbe rappresentato il mio stato confusionale assoluto. Cercai di continuare ad ascoltare l'archeologo, che ritornò anche sulla storia del suo aiutante. Fammi capire, si è svegliato e da un giorno all'altro era in grado di utilizzare ninjutsu? Mah... Avrà fatto qualcosa, no? Non mi pare possibile così senza alcun addestramento...
    Dopo ciò venne il momento del guardiano della frontiera, Rasetsu. Uhm? E' ancora lì? Deve essere il vecchio ubriacone di cui mi raccontò Itai... Esclamai, mentre Sanji mi riferiva di aver trovato la sua casupola vicino al tronco principale di Sareshigami. E anche lui... Scomparso, quindi. Riflettei. Ci sfugge qualche pezzo del puzzle, poco ma sicuro... Sai indicarmi la direzione della casa di Rasetsu? Lui ha conosciuto Itai, ed è qui da più tempo di tutti... Sebbene sia un ubriacone, saprà darmi qualche indicazione in più, credo...

    [...]

    I due chunin raggiunsero presto me e l'archeologo, riportandomi le loro deduzioni sugli accadimenti della taverna. Il ninja della Nebbia era - come sempre, a dire il vero - però, ancora confuso. Come tutti, d'altronde. Si, eravamo molti ninja presenti sul campo di battaglia. Io sono stato l'unico a cui venne affidato il simbolo del Vuoto, da Pangu in persona, quel giorno. Le motivazioni, mi piace pensare, non furono casuali, soprattutto dopo gli eventi dell'Abete... E, mentre terminavo quelle parole, in lontananza sbucò dall'ombra dei tanti rami un altro ninja. Non è Masakoso quello? Indicai, mentre Fudoh accoglieva calorosamente il ninja di Suna che era stato scelto come successore dei vecchi Guerrieri del Vuoto. Beh... Inaspettato, ma neanche troppo... Visto l'andazzo, intendo. Intanto benvenuto... Ci faremo una chiacchierata più tardi, magari, sono curioso di sapere i tuoi progressi... Ma adesso... Per adesso dovevo assistere alla lotta su chi ci avrebbe ospitato per le notti che sarebbero sopraggiunte. Mh, insolito... Non mi è mai capitato nulla del genere. Che vi aspettate? Che vi paghiamo? Di sicuro, io non prego. Rassicurai il buon vecchio sacerdote. Se siete d'accordo, dividiamoci in due gruppi. Vecchietto, io vengo con te. Fammi vedere dove è stato aggredito Amano e poi conducimi da Rasetsu. L'altro gruppo andrà a verificare i posti dove sono morti Akane e Yoshi... Visto che voi due sembrate molto affiatati, Masakoso vieni con me? Chiesi, attendendo risposta dai restanti ninja. Ci vediamo al tramonto a... Dove dormiamo? Guardai i tre chunin. Forza, non fatemi scegliere tutto a me! Esortai i tre ninja, attendendo che qualcuno prendesse iniziativa.
    Al termine del confronto, avrei guardato il buon vecchio Sanji. Allora, vecchietto, fai strada te?

  13. .

    Il Primo Nome


    IV


    Superammo i discorsi riguardanti il taglio di capelli e la "giustizia", per quanto quest'ultimo era ben più importante rispetto al primo. Su quello l'Hokage aveva ragione, non aveva senso rimanere lì a discutere sul significato della parola e, soprattutto, su come questa potesse - anche solo astrattamente - appartenere alla vita dei ninja. L'unica cosa che ci differenzia, o almeno che ci dovrebbe differenziare, con il male che inghiotte il mondo, è proprio questo... Cosa saremmo se non ci impegnassimo a fare di questo mondo un posto più giusto? E non per un Villaggio, non per l'Accademia, ma per tutti... Hai ragione, andiamo avanti, non è questo il modo né il tempo per tali considerazioni.
    A quelle parole seguì la reazione di vera incredulità di Raizen. Era davvero così difficile immaginare che non avevo ancora guardato dentro un rotolo che doveva contenere un'antica spada? In effetti si, e avrei scommesso che lo sarebbe stato ancora di più se avesse saputo che proveniva direttamente dal mondo degli Inferi.
    In tutto quello, mi limitai a fare spallucce, con un'espressione quasi di ricambiata incredulità. Beh... Si, se la guardassi adesso, che divertimento ci sarebbe? Domandai, quasi ingenuamente. Fidati, ho i miei motivi per non dubitare del suo contenuto... Appena saremo da Meku sentirai tutta la storia, te lo prometto. Rassicurai l'Hokage.
    Per quel che riguarda il Kaguya, ripeto, non era al corrente che vivesse qui, sapeva solo che - con ogni probabilità - tu avresti saputo indicarmi la sua posizione. Affermai, mentre ascoltavo le parole della Montagna. Non sapevo vivesse così nell'anonimato... Mi hai detto che è immortale, solitamente chi è immortale vive nella convinzione che il resto del mondo debba essere a conoscenza della loro innaturale condizione, quindi mi fa strano... Va bene, non ti preoccupare. Manterrò il segreto... Conclusi, mentre l'Hokage sobbalzava.
    La notizia sulla morte di Seinji sfuggiva al suo ventaglio di notizie, evidentemente. Purtroppo è andata così. Come puoi capire, anche se non mi conosci bene, non avrei voluto, ma è stato necessario. Ti taglio i dettagli irrilevanti, ma durante l'attacco di Cantha alla Nebbia era impazzito, di nuovo. Se non fossi stato lì avrebbe fatto una piccola carneficina di genin e studenti della Nebbia, non c'era possibilità di recupero alcuno... Era un uomo ambiguo e veramente folle, con ogni probabilità è stato meglio così...
    Dopo quelle risposte, Raizen si sarebbe alzato, avvicinandosi alla porta, prima di fermarsi e voltarsi nuovamente verso di me.
    C'era un'ultima questione, e quindi un favore, a soddisfacimento anticipato del credito che stavo per maturare. Mh? Le parole furono inaspettate, ma pensai di aver colto il loro significato. Come ti ho detto anche io, la mia presenza a Kiri è ormai poco più che saltuaria... Ma credo di aver capito dalle tue parole che devi aver avuto qualche diverbio con Kensei. Non che sia difficile avere diverbi con Kensei, eh, te ne do atto. Non sono un ninja come gli altri, ma ho abbandonato ogni mio ruolo, rifiutando anche la nomina a Mizukage... Attirandomi anche un po' di ire da parte di qualcuno, ad essere onesto... Ma ho comunque la mia autorità, anche verso Kensei. Penso di essere uno dei pochi che è in grado di farlo ragionare, questo perché lui riconosce in me dei valori e delle qualità che ammira naturalmente, sebbene poi nei suoi comportamenti finisce, solitamente, per distanziarsene... Credo fortemente nell'Accademia e in quel che rappresenta, anzi, penso che ognuno di noi debba impegnarsi di più... Per fare dell'Alleanza ancora qualcosa di maggiore. Il collegamento con il mio concetto di giustizia adesso non era più casuale. E presto, come Hokage, avrai una prova materiale di tutto ciò. Conclusi forse enigmaticamente, credendo di aver dato una risposta esaustiva alla sua domanda.
    Venne il tempo del favore. Uhm? Tutto qui? Pensavo qualcosa di più gravoso... Non mancherò, anche se sono abbastanza certo che dovrò essere io presente e dare un colpettino sulla testa di latta di Kensei per farla ragionare a modo. Mi avvicinai alla porta, superando l'Hokage e guadagnando l'uscita, mentre davo una pacca sulla grande spalla del ninja.
    Sebbene la differenza di stazza fosse notevole, la mia stamina e il mio vigore non erano di meno a nessuno. Dai fatti dell'Abete ne ero uscito rinato, letteralmente... Sapevo di non dover guardare più nessuno dal basso verso l'alto.
    Allora, fai strada?

  14. .

    Il Primo Nome


    III


    Se il guardiano mi avesse guardato, mentre tentava in maniera alquanto scontata di provocarmi, non avrebbe visto altro che totale indifferenza, dato che mi ero già dimenticato della sua esistenza mentre come un cagnolino abbandonava la stanza.
    Ci mancherebbe che tu non lo abbia fatto apposta! Esclamai, mentre attendevo che l'Hokage giustificasse il suo taglio. Fai molti errori... A quanto sento. Risposi, mentre lo ascoltavo difendersi su quella che era stata la debole linea diplomatica dell'Abete.
    Era imbarazzante per quanto quel pensiero sarebbe potuto uscire direttamente dalla bocca di Kensei, o di molti altri ninja. Ed è per questo che potrete essere anche grandi ninja, ma vi comportate da piccoli uomini. Giustizia... E' divertente come vi piaccia pensare che ci siano molti significati di giustizia, quasi per auto giustificare le vostre azioni, che hanno poi, alla fin fine, un unico vero scopo... E che si allontana quanto più possibile dal significato che dovrebbe avere veramente la parola... Andiamo avanti, comunque... Tagliai corto.
    Erano tutti uguali, ed era per questo che il mondo faceva schifo.
    Io avevo scelto di cercare di essere qualcosa di diverso, anche al costo di perdere tutto ciò che era importante per me...
    Attesi che l'Hokage terminasse di parlare prima di rispondere, ma almeno seppi immediatamente che la strada non era stata vana. Oh, fantastico, quindi è qui. Quasi non ci speravo. Grattai la mia testa blu. Pensa che noia... Una vita tra polvere, fuoco e metallo. Raizen propose poi di aprire il rotolo, per mostrarglielo. Uhm? Che tipo di spada c'è dentro? In realtà, non ne ho idea. E' in mia compagnia da qualche settimana ormai, e non l'ho mai aperto. Le uniche informazioni che ho sul contenuto te le ho dette. Ma non voglio rovinarmi la sorpresa, adesso che sono così vicino; se mi accompagnerai, lo scopriremo insieme. Rimisi il rotolo al suo posto. In realtà mi hai dato più informazioni te che la persona che mi ha diretto verso da te, scusa il gioco delle parole. Sapevo che lo avevi aiutato a scappare da qualche posto, o salvarlo da qualcuno, insomma una cosa così, non ricordo. Ma quel giorno non eri solo. Ecco la risposta alla tua domanda. Il riferimento al mercenario dai molti nomi era fin troppo evidente. Ma, ti ripeto, non avevo idea, solo una speranza, che vivesse qui alla Foglia.
    Alla fine non mi rimase altro che ridere. Prima ed unica volta, fino ad oggi! Ahahah! E ti stai riferendo allo stesso idiota a cui ho tagliato la testa del collo... Ahahah! Forse mi vorrai dire che una cartabomba e qualche pezzo di metallo avrebbe dato un esito diverso a quell'incontro? La domanda era ovviamente retorica. Adesso, ritorniamo a discorsi seri... Che fai, mi accompagni da questo spiacevole fabbro? Sarà la vicinanza, ma adesso sono ancora più curioso di vedere questa spada... E se ancora hai delle questioni aperte con lui dall'Abete, magari, dopo tanto tempo, è arrivato il momento di chiuderle...
    Presi una pausa.
    Una volta per tutte. E solo successivamente avrebbe capito il vero significato di quelle parole.

  15. .

    Il Primo Nome


    II


    Non ci volle più di un paio di minuti affinché uno degli uomini di guardia sulle mura scese per riferire al solitario viaggiatore gli esiti della sua richiesta. Oh, grazie mille, molto gentile. Non c'è bisogno, d'altronde non sono sicuro di dover entrare. Seguii l'uomo... E, nel mentre, stavo già tirando fuori da sotto il mantello la mia solita borraccia, dalla quale bevvi un gran sorso. Era quasi finita. Mmhh... Un po' di acqua fresca la accetto ben volentieri però. E' importante rimanere idratati, giusto? Sorrisi, lanciando gentilmente la borraccia al guardiano, mentre mettevo piede nella guardiola. Oh... E pensare che immaginavo che fare il guardiano a Kiri facesse schifo... Mi spiace, amico. Diedi una leggera pacca sulla spalla, andandomi a sedere con le gambe incrociate sul piccolo tavolo che insisteva in quella minuscola stanzetta.
    Il guardiano, forse leggermente controvoglia, riempì la borraccia per porgermela di nuovo, proprio nel momento in cui Raizen Ikigami fece il suo ingresso nel gabbiotto. Oh, buongiorno! Esclamai, saltando giù dal tavolo.
    la guardia venne liquidata, quindi rimanemmo ben presto soli. E L'Hokage non si perse di certo in chiacchiere.
    Ti ricordi bene, la formalità non è il mio forte, ecco. Almeno non nelle parole, bado certamente più alla sostanza... Ma... C'è una cosa che devo chiederti adesso... E sento di non poter andare avanti se prima non te lo domando... Era fin dal suo ingresso nella guardiola che avevo capito che quel ninja era cambiato. Perché ti sei tagliato i capelli per somigliare ad un gallinaccio? Uff, ecco, l'ho detto. Pffff... Mi sento meglio. Non sai che peso mi son tolto... Bene, adesso riprendiamo. Presi un attimo di respiro, andando ad incrociare le braccia e appoggiandomi con il fondoschiena nuovamente al tavolino. Si, è passato un bel po'. Ho viaggiato molto in questi mesi, ho avuto raramente lo stesso tetto sopra la mia testa. Per quanto riguarda la Tregua... Per fortuna gli Hayate non si vedono più lì in giro dall'ultima volta... Lo avrai saputo, no? Mentre te eri lì a offrirgli tregue, collaborazioni o alleanze, loro, alle nostre spalle, avevano rapito decine e decine di abitanti dell'Abete... Il mio tono era grave, come il mio sguardo. Le questioni della Tregua saranno risolte solo quando avrò mandato all'inferno l'ultimo degli Hayate. Per quanto riguarda Itai... Cambiai il discorso. Se ne sta occupando Kensei, per quanto la cosa preoccupi anche me... Sono sincero, non conosco molte informazioni a riguardo, ho deciso deliberatamente di non occuparmene perché attualmente ho diversi obiettivi dinanzi a me... Posso dirti, però, almeno una cosa: se le notizie che abbiamo sono ancora valide, non è morto. Distolsi lo sguardo, triste, mentre i pensieri vagarono per un istante.
    Li ricacciai via immediatamente.
    In realtà, non lo so per certo neanche io. Sono qui perché sto cercando una persona e, se le informazioni in mio possesso sono giuste, tu sai dove si trova... Ho preferito farti chiamare, evitando di entrare, non sapendo appunto se fosse necessario. E poi, anche se la persona che sto cercando si trovasse a Konoha, avrei dovuto montare una discussione interminabile con le tue infallibili guardie, dato che il motivo per cui sto cercando la stessa persona è inerente ad una spada. Anche qui andiamo avanti con quella stronzata della consegna dell'equipaggiamento, immagino. Ridacchiai, dato che consideravo quella prassi una cosa assolutamente ridicola fin da quando facevo io il guardiano alla Nebbia. Comunque, l'uomo che sto cercando si chiama Meku. Meku, il fabbro. Divertente, sembra che il suo mestiere faccia parte della sua stessa persona. Devo chiedergli un paio di cortesie... Per lo più, inerenti a questo. Sfilai da una delle tasche mio giubbotto da guerra il rotolo da richiamo guadagnato dal mio patto infernale. C'è una vecchia lama e, per quanto io stesso sia un fabbro niente male, mi hanno indicato lui come persona a cui rivolgermi per rimetterla in sesto... Allora, sono nel posto giusto?
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